Il capitale nel XXI secolo: storia mondiale della disuguaglianza
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Il capitale nel XXI secolo: storia mondiale della disuguaglianza
Quali sono le grandi dinamiche che guidano l’accumulazione e la distribuzione del reddito e della ricchezza? Il capitale nel XXI secolo analizza un eccezionale insieme di dati relativi a venti paesi diversi, risalendo fino al Settecento per svelare i meccanismi economici e sociali di fondo alla base di queste dinamiche. Le risposte ai commenti e quesiti seguiti alla pubblicazione di questo best seller in Europa, Asia e America.
buonasera buonasera che si cui con thomas picchetti uno degli appuntamenti più attesi di questo festival e io sarò bravissimo perché siamo tutti curiosi di ascoltare di ascoltarlo in prima comunicazione di servizio che mi prega l'organizzazione l'intervento di zilibotti che era previsto per oggi sarà domani alle 15 in sala depero vi consiglio sempre di controllare gli aggiornamenti del programma perché qualcosa cambia e quindi se ci si fida solo del cartaceo a volte si prendono qualche si prende qualche bidonata allora quest'uomo a due colpe due grosse colpe la prima è stata quella di aver lavorato nelle grandi università americane che nei grandi siti americani e poi di essere tornato in europa questa è una colpa che gli americani non li hanno ancora perdonato e la seconda colpa è quella di aver messo a nudo alcune storture almeno questa mia posizione alcune statue gravi del capitalismo e della situazione attuale in particolare ed è una colpa talmente grave pensate che è un grosso giornale importante giornale internazionale ha messo al lavoro una squadra per due settimane di economisti giornalisti per smentire le sue analisi e poi vi dirò che non sono solo sue le sue analisi e ahimè sono usciti solo a trovare una virgola poco più che peraltro lui ha spiegato in un articolo sul new york times mettendoli a zittire ovviamente un libro del genoa suscitato polemiche dovete chi dice che non è vero che sono posizioni diverse io credo che due dati che emergono lui li spiega siano inconfutabili e cioè che la disuguaglianza aumenta il progresso invece di portarci come ci raccontavano naturalmente in un mondo più bello porto in un mondo in cui le disuguaglianze aumentano ma se lo dice il sottoscritto non significa niente se lo dice p katy non significa niente se picchetti lo dice dopo un lavoro di 15 anni di ricerca fatto con storie ricercatori che ha preso in mano ricerche precedenti ha esaminato tutti i dati relativi ai patrimoni e alle dichiarazioni dei redditi prima della francia poi della germania inghilterra e poi di gran parte del mondo laddove c'era ecco che allora il discorso cambia perchè la mia è un'opinione la sua sono dei fatti e oggi se dimostrerà con con anche con dei grafici ultima considerazione due ultime considerazioni riguardano la sua coerenza essendo critico per le scelte che il suo paese sta facendo adesso ha rifiutato la legion d'onore come voi sapete è la massima uno dei massimi riconoscimenti in francia e la seconda cosa che ho apprezzato molto del del suo libro è che a pagina 6 in realtà è la seconda pagina vi assicuro sono arrivato anche dopo la seconda pagina c'è ringraziamento ai giovani ricercatori che lo hanno aiutato e con l'accenno che facevo prima a me è piaciuto molto che lui abbia diviso il successo che planetario di questo libro successo che e scoppiato in america questo libro stato tradotto in 30 paesi lui abbia sin dall'inizio ho voluto ringraziare i giovani ricercatori che lo hanno aiutato in questo lavoro e questo è un primo passo per ridurre le disuguaglianze perché chi ha il nome su questo libro sicuramente avrà una vita un po più facile ultimissima cosa che ci tengo a sottolineare una frase o un mucchio di appunti che come al solito non leggo una frase che però mi ricordo e mi martella nella testa è questa nel suo libro a qualche parte se scritta e il succo è questo forse non sono letterale la disuguaglianza non è un male di per sé la disuguaglianza è un male se non è giustificata ecco io credo che questo sia il punto perché lui non predica un ugoli turismo sessantottino tanto per intenderci tra l'altro non ha l'età lui predica una società più giusta quindi dove ci possono essere differenze ma dove non accada come accade oggi che tra lo stipendio medio di un azienda americana è quello dell'amministratore delegato ci sia una differenza di 300 volte circolo di amministratore delegato e 300 volte tanto mentre 40 anni fa questo rapporto è di 1 40 ecco questa credo la la sintesi del lavoro e adesso dopo la mia introduzione spero non troppo semplicistica chiedo a professor picchetti se con la semplicità con cui ha scritto questo libro devo dire questo è un libro pesante mens sana in corpore sano e un libro pesante perché si fatica a tenere io l'ho letto quasi sempre a letto mia moglie provando povera signora ha fatto qualche salto proprio ogni tanto mi scivolava però è leggerissimo come lettura io ero un po spaventato invece si legge molto molto agevolmente quindi con la stessa facilità spiega il nostro pubblico come come sarà il capitale del xxi secolo sanciu grazie sono felice di essere qui a trento per la seconda volta grazie agli organizzatori sapete credo che innanzitutto debbo scusarmi per il mio inglese che suona molto francese poi mi scuso per aver scritto un libro così lungo forse un po troppo lungo ma d'altra parte ci sono delle ragioni per questo questo libro si basa su un programma di ricerca collettivo come lei ha detto molti giovani ricercatori hanno partecipato a questo studio e poi altri ricercatori meno giovani e che sono anche seduti qui in sala e che hanno promosso degli studi storici sulla distribuzione della ricchezza kosmet ha cominciato questo processo negli anni 50 e poi toni hack che insomma negli anni 70 80 svolto un ruolo molto importante io sono stato suo studente 25 anni fa la land school of economics sono felice di essere qui con voi di nuovo e vorrei chiarire che però io sono l'unico responsabile di errori che sono nel libro ma sicuramente non sono l'unico responsabile per aver raccolto tutti i dati che presenterò nel libro e che non avrei mai potuto presentare senza la collaborazione di trenta ricercatore e provenienti da 20 paesi a partire da toni atkinson che vorrei ringraziare personalmente ora in questa presentazione vi mostrerò alcuni risultati che sono presenti nel libro ovviamente non posso presentare tutto ma se andate su questo sito web perlomeno vedrete tutto il materiale statistico che ho utilizzato i grafici le tabelle e cifre le statistiche io avrei mettere il libro in internet ma il mio editore bompiani che ringrazio comunque per aver pubblicato il libro non sarebbe così felice se io mettersi il libro su internet comunque su questo sito trovate tutto il materiale statistico fatemi dire anche che questo è un libro storico perché abbiamo raccolto un database storico enorme e vi devo dire che nell'ultima parte del libro cerco di trarre delle conclusioni sul futuro ma non vi chiedo di essere d'accordo con tutte le mie conclusioni io sono più bravo ad analizzare il passato piuttosto che il futuro e alla fine l'obiettivo mio non è quello di dirvi questo è quello che succederà in futuro ma aiutare piuttosto i lettori a riflettere su questo argomento importante è un libro un po pesante ma credo che sia leggibile che possa essere eletto da tutti ci vuole un po di tempo ma quello che volevo mostrare è che la storia del reddito e della ricchezza non è solo una storia economica ma è una storia sociale culturale politica e alla fine è proprio l'interazione tra l'evoluzione economica e i processi sociali e culturali e in particolari le rappresentazioni che le persone si fanno della disuguaglianza che sono molto importanti e questa è la ragione per cui parlo sia del dibattito politico e della letteratura perché alla fine credo che le percezioni popolari sulla disuguaglianza economica determinano poi le istituzioni e il sistema giuridico non c'è niente di naturale nell'evoluzione economica sono sempre cose fatte dall'uomo e sono gli uomini che scelgono gli i sistemi legali e la conclusione generale è che ci sono sempre alternative se guardiamo al passato osserviamo crisi di disuguaglianza osserviamo che ci sono stati crisi del debito anche in passato molto più gravi di quelle che abbiamo adesso in europa e la buona notizia è che abbiamo sempre trovato delle soluzioni e ci sono sempre varie soluzioni le soluzioni non sono mai facili ma ci sono le soluzioni per ridurre il debito pubblico lo si può fare gradualmente accumulando delle eccedenze di bilancio con bassa inflazione ma in passato abbiamo visto la storia della francia e della germania che nel ventesimo secolo non hanno ripagato il debito è un po ironico ovviamente che questi paesi adesso in particolare la germania spieghi e predichi al resto dell'europa adesso devi ripagare il tuo debito nonostante il fatto che la germania sia stato un paese che non abbia e che non ha mai ripagato il suo debito nel ventesimo secolo ora a studiare la storia è molto importante perché l'amnesia storica è un grosso rischio soprattutto in europa oggi e ho ascoltato il dibattito oggi pomeriggio tra renzi e valls un dibattito davvero interessante e renzi ha detto che l'austerità in europa dovrebbe finire in settembre non so perché settembre non adesso devo dire comunque mi sembra un'ottima notizia questa è valsa però non ha risposto ha detto beh io voglio le riforme non voglio una rivoluzione ho detto vabbè sono ragionevole ma non ho sentito una risposta da parte sua comunque io vi mostrerò risultati storici ma parlerò anche delle implicazioni per la situazione odierna cominciamo con il parlare di tre punti il primo punto riguarderà le dinamiche di lungo periodo delle disuguaglianze di reddito poi nella seconda parte e nella terza parte parlerò del ricchezza piuttosto che di reddito e parlerò del ritorno della società patrimoniale o basata sui patrimoni con un rapporto reddito patrimonio alto e poi parlerò anche del debito pubblico della metamorfosi del capitale nella terza parte parlerò del futuro della concentrazione della ricchezza e valore aggregato della ricchezza rispetto al reddito nazionale e poi parlerò del ruolo di questa disparità cominciamo però con le dinamiche di lungo periodo delle disuguaglianze di reddito i dati che abbiamo raccolto hanno modificato le tesi soprattutto della curva di kus net e la conclusione è che abbiamo la fine delle leggi universali e abbiamo ancora una volta l'importanza delle istituzioni dei paesi le politiche per quanto concerne i dati dei dati vengono soprattutto da questo sito web che è il web think and faith based e i paesi in rosso sono già nel bar nella banca dati mentre i paesi in blu stanno entrando nella banca dati questa il messico dovrebbe essere in blu per esempio e cerchiamo di mettere sempre più paesi online e questo grazie ad una grande rete di ricercatori ho votato domni atkinson ma c'è anche al varedo argentino e dovrei dire che un impatto positivo della pubblicazione del mio libro è che ha indotto più governi a permetterci di avere accesso a dati fiscali che prima non potevamo vedere prima per esempio adesso possiamo vedere gli stati storici fiscali del brasile di taiwan e altri paesi e mi scuso perché i paesi emergenti non sono così presenti nel libro come avrei voluto non è che non sono interessato naturalmente sono interessato all'india alla cina ma in molti di questi paesi non abbiamo accesso ai dati ma stiamo andando avanti stiamo facendo progressi mettiamo sempre più dati online che cosa significa essere in questa banca dati significa che cerchiamo di raccogliere tutti i dati storici sul reddito e solitamente le informazioni più vecchie sul reddito vengono dalla tassa l'imposta sul reddito che è stata creata prima negli stati uniti poi in gran bretagna e poi in francia dove è diventata una tassa progressiva e e poi in giappone in germania è stato un po prima verso la fine del xix secolo ma nella gran parte dei paesi diciamo tra il 1900 e il 1920 che abbiamo avuto la creazione di questa imposta sul reddito e questo ci permette di avere dei dati che non sono perfetti ma sono meglio che non avere dati nel xix secolo quando non c'era la dell'imposta sul reddito non abbiamo dati per esempio in francia avevamo la contribuzione delle tasse e con un sacco di dati fantastici sul numero di porte e finestre sui palazzi cosa interessante ma l'imposta sul reddito è un indicatore migliore rispetto alla ricchezza dunque è importante ricordare che la tassazione qualcosa di più della tassazione anche un modo per produrre informazioni sulla società categorie statistiche sociali che poi possono essere utilizzate dalla società per conoscere meglio quello che sta succedendo e anche per distribuire meglio le risorse per il diciannovesimo secolo non abbiamo molti dati sul reddito ma perlomeno abbiamo dei dati sulla ricchezza perché la tassazione dei patrimoni al momento della successione quando si passa una proprietà da una generazione all'altra è molto più vecchia che non la tassazione del reddito in francia la tassa sul reddito è stata creata verso la fine dell'inizio del 1900 mentre la tassa sulla successione precedente ora vediamo un esempio di ciò che abbiamo per quanto concerne l'evoluzione delle disuguaglianze descriverò diversi diagrammi del genere e presenterò tre fatti circa la disuguaglianza uno che riguarda la disparità di reddito 1 la disparità di ricchezza è uno che riguarda il rapporto il reddito ricchezza e tutte queste cose le trovate in questo studio che ho pubblicato assieme all'amico e collega emanuele size l'anno scorso e la cosa bella di questi articoli che si pubblicano è che devono essere molto corti cinque pagine al massimo e se non vi va di leggere un libro potete leggere questo articolo il primo fatto che abbiamo riscontrato è che se confrontiamo gli stati uniti e l'europa vediamo un inversione della disuguaglianza nel corso del xix secolo un secolo fa c'erano più disuguaglianze in europa rispetto agli stati uniti oggi invece il contrario c'è una disuguaglianza molto maggiore negli stati uniti vediamo ancora una volta questo grafico questo è un indicatore semplice della disuguaglianza è la quota il reddito al netto delle tasse che va al 10 per cento più ricco vedete che in passato era più alta in europa mentre adesso è più alto negli stati uniti dunque c'è una diminuzione tra gli anni 50 60 e poi un altro aumento verso il 70 el 80 soprattutto negli stati uniti dunque l'europa sapete l'europa è un continente molto complicato e quando parlo di europa parlo delle medie pil ponderate della francia germania italia e gran bretagna ecco la gran parte dell'europa e l'evoluzione è comparabile in questi paesi e dunque credo che abbia senso avere questi grandi confronti ma naturalmente e poi ci sono dati più dettagliati che potete trovare sul sito ciò che è interessante cercare di capire come possiamo spiegare questa evoluzione quando cus nate negli anni 50 ha scritto ai suoi studi e cus net è stato il primo economista e lui era americano ed è stato il primo a col calcolare i conti pubblici per gli stati uniti e poi negli anni cinquanta è stato il primo ad utilizzare i dati sulle imposte sul reddito storiche per calcolare un po l'evoluzione per fare questo tipo di produzione vale a dire la quota del reddito nazionale che va al 10 per cento più ricco e se n'è uscito con la conclusione ottimistica vale a dire una disuguaglianza tra il 50 e 60 tutto quello che abbiamo fatto assieme ai colleghi e cercare di espandere lavoro di kosmet ad altri paesi e come vedete questo ci dà una prospettiva diversa perché vedete che c'è una riduzione della disuguaglianza che si è verificata tra il 10 e il 50 e che ha portato ad una serie ottimistica della curva di kosmet secondo cui c'è una riduzione naturale della disuguaglianza quando il paese si sviluppo ma la curva si è invertita soprattutto negli stati uniti dunque se guardate dettagliatamente queste sono le serie annuali mentre questi sono medie decennali le serie decennali significa che si prendono i dati di 10 anni tutto sembra che vada bene ma il mondo però non è così che va così bene perché vedete alla fine di questo periodo vediamo che i dati sia della prospettiva annuale che della prospettiva decennale sono utili e nel libro ci sono tutti questi dati in particolare vedete quando c'è questa crisi nel 2001 e del 2002 e poi anche nel 2008 e 2009 questo non è un buon momento per il mercato azionario perché c'è un calo ma dopo la crisi vedete nel 2012 gli stati uniti per quanto concerne le disuguaglianze sono ancora più in alto e nel 2007 erano ancora più alti rispetto alla casistica precedente dunque c'è questa enorme variazione che a che fare con i cicli finanziari ma non è solo un aspetto finanziario perché se togliamo i guadagni sui capitali comunque c'è un aumento della disuguaglianza dunque come possiamo spiegare questa evoluzione si hanno gli stati uniti l'europa adesso voglio mostrarvi un terzo paese cioè il giappone che l'altro diciamo grande player del mondo ricco vediamo il giappone è una sorta di via di mezzo fra l'europa e gli stati uniti quindi c'è un aumento delle disparità in giappone ma meno rispetto agli stati uniti comunque in tutti i paesi si riscontra un aumento della disuguaglianza negli ultimi 20 30 anni però è portata diversa di entità diversa in particolare l'aumento delle disuguaglianze negli stati uniti è dovuto soprattutto alle disparità di reddito da lavoro e soprattutto dovuta all'aumento appunto della disparità degli stipendi ma ma per la maggior parte il reddito da lavoro svolge a come dire la quota maggiore come possiamo spiegare tutto questo è dovuto a tutta una serie di fattori cioè per esempio una variazione del modello del quadro della domanda e dell'offerta e le competenze lavorative poi la globalizzazione soprattutto negli stati uniti questa storia si sente molti sia un certo c'è la globalizzazione c'è la cena che entra sul mercato del lavoro quindi un grosso flusso di manodopera non qualificata che quindi questo impone delle pressioni sui lavoratori non qualificati nei mercati sviluppati e non c'è molto che si possa fare perché questo è un effetto della globalizzazione e non c'è molto che si possa fare ma io penso che certo la globalizzazione abbia importante cioè un modello a un cambiamento nel quadro nella domanda e dell'offerta però non può rendere conto di tutto questo perché altrimenti avremo lo stesso aumento della disparità ovunque ma le volte gli stati uniti tendono ad essere un pochino americano centrici di ciano e vedono il mondo solo dal loro punto di vista però certo la globalizzazione si è verificata anche in giappone in svezia in italia ovunque e non si è riscontrato lo stesso livello di disuguaglianza in tutto il mondo quindi ecco che voglio una spiegazione in più secondo me quindi forse prendiamo questa spiegazione della disuguaglianza delle competenze beh forse crea una disuguaglianza come dire maggiore disuguaglianza di accesso alle competenze è che questo può essere dovuto a un aumento delle rette scolastiche oppure carenza di investimenti pubblici nella scolarità inoltre si riscontra anche un aumento esorbitante dei salari dei top manager negli stati uniti che sono difficili come dire da spiegare semplicemente in base al fatto che questi aumenti sono dovuti alla maggior produttività e alle loro competenze ma questa non è come dire un fatto di cui troviamo riscontro nei dati quindi io penso che oltre a un certo livello la determinazione dei salari forse dipende più dalla capacità di mettere le persone giuste nei comitati giusti e cambiare gli incentive nei sistemi di corporate governance degli stati uniti e poi vi mostrerò la fine della mia presentazione che negli stati uniti c'è stato un calo della tassazione dei redditi più alti e quindi anche opportuno cambiare la natura degli incentivi per cercare di negoziare questa aggressività e poi il salario minimo e il calo del potere degli stati uniti negli stati uniti pure ha svolto un grosso lavoro qualunque sia la combinazione non c'è accordo relativamente a questi problemi di corporate governance politiche fiscali politiche del lavoro però una conclusione in generale è che le istituzioni e la politica contano e che ci sono diverse ci sono diversi modi per organizzare la globalizzazione e diversi gruppi possono trarre beneficio pertanto come dire la risposta alla globalizzazione e alle conseguenti disuguaglianze varia ovviamente voglio farvi un paio di esempi il salario minimo guardiamo questo confronto fra la francia e gli stati uniti questo è il valore reale del salario minimo in francia e negli stati uniti espresso in euro e dollari nel 2013 e quindi apprenderete lì alla curva per la francia sinistra e quella per gli stati uniti vedete quale l'evoluzione del potere d'acquisto un dollaro per un euro più o meno cosa riscontriamo il salario minimo era molto più basso in francia e ora è molto più elevato in francia anzi alcune in francia reputano che sia troppo elevato forse perchè si pagano troppe imposte c'è questo percezione che i datori di lavori hanno una grossa pressione fiscale come che non voglio entrare in questo dibattito che sia troppo alto o meno in francia io penso che comunque sia troppo basso negli stati uniti ma piuttosto incredibile vedere un paese in cui si ha un calo assoluto del potere d'acquisto del salario minimo perché per esempio il salario minimo federale in alcune stati magari varia ma comunque il livello minimo e 7.2 dollari a loro allora perdona ed era più di 10 dollari all'ora negli anni 60 il tasso di disoccupazione non ero più elevato di quello che oggi è quindi più o meno 95 per cento della forza lavoro attiva è occupata e quindi questo è un fattore diciamo piuttosto insolito piuttosto strano non sto dicendo ora che l'unica soluzione sia semplicemente aumentare il salario minimo a.bam obama ha proposto di aumentarlo a 9 10 dollari però questa potrebbe essere una politica diciamo ragionevole ovviamente altro aspetto fondamentale sono gli investimenti in ambito educativo di istruzione e modo che ci sia allo sviluppo di lavori più produttivi e più qualificati però questo per dirvi che la politica conta è che questa rappresentazione come dire delle disuguaglianze dipende dalle politiche dal sistema di finanziamento dei partiti politici da tutta una serie di fattori adesso voglio mostrarvi un altra dimensione importante che è l'accesso all'istruzione al sistema scolastico questo tratto da un lavoro di paese co autori e penso che sia veramente un grafico straordinario vedete sull'asse verticale perdona orizzontale il reddito dei genitori vedete che verso l'alto siete nella pa nella fascia più alta e poi li vedete la percentuale di studenti che affrontano che frequentano il college i primi anni di università vale a dire fascia italia dai 18 ai 21 e questa è una misura punto per le generazioni diciamo giovane ora vedete che questa è quasi una linea retta quindi si passa praticamente da zero a cento ma non proprio quando i genitori sono molto bassi sia come un convento per cento di possibilità di accedere al college e quando i genitori hanno un reddito molto elevato anche a cento sia comunque il 90 per cento di probabilità di frequentare il college questo colpisce veramente perché le persone nella fascia alta andranno al colle brava ovviamente non andranno allo stesso college degli altri nel mio libro io mostro che il reddito medio dei genitori degli studenti di harvard al momento corrisponde al reddito medio del 2 per cento delle famiglie più ricche degli stati uniti praticamente questo significa che nessuno al di fuori di questo 2 per cento va ad harvard però ci sono veramente pochissime persone quelli che provengono da questo stop 2 per cento ma implica che che questo sia veramente un ambito in cui il divario fra il discorso meritocratico no sulla mobilità sociale le opportunità e la vita vera stride veramente tanto penso che ci sia la tendenza fra diciamo ai vincitori del gioco della partita ma a giustificare un po le disparità in questo discorso di appunto pari opportunità anche se non è proprio così e questa è la realtà questo forse è un pochino estremo negli stati uniti a causa delle rette scolastiche molto elevate però devo dire che c'è davvero tanta ipocrisia un po ovunque tanto in italia quanto anche nel mio paese dove si investono tre quattro volte tanto per quegli studenti che vanno nelle élite diciamo però molti meno risorse vengono invece investita nelle università dove vanno gli studenti diciamo più svantaggiati ecco diciamo che nelle università questo discorso meritocratico viene utilizzato alle volte per giustificare queste disuguaglianze quindi è importante come dire mettere il dito su questo aspetto e raccogliere ulteriori dati che vadano a dimostrare proprio questi divari è il mio libro io faccio un confronto parlo di harvard negli stati uniti se prendete ciao spot per la francia il reddito medio dei genitori degli studenti che frequentano se un po corrisponde al reddito medio del 9 per cento più ricco della popolazione e quindi gruppo un pochino 45 più volte più grande rispetto a quello degli stati uniti ma sempre opportunità molto molto limitate e dovremmo assolutamente raccogliere ulteriori dati adesso voglio passare al secondo punto quindi voglio passare dal reddito al patrimonio alla ricchezza beh ovviamente quando si hanno grosse disparità di salari hanno anche grosse capacità di trasmettere di ha grosse difficoltà di trasmettere il reddito alle generazioni successive ma ci sono anche altre forze in gioco e voglio voglio adesso andare a menzionare queste altre forze eppure queste ovviamente sono importanti per la ricchezza voglio venire adesso ad occuparmi di queste forze appunto il secondo punto e qui voglio occuparmi è quello che io ho definito nel libro il ritorno della società patrimoniale o basata sui patrimoni che è un concetto molto forte in europa in giappone in cui i rapporti fra reddito e ricchezza sembrano tornare a livelli molto elevati nei paesi a bassa crescita in giappone è vero perché la popolazione cresce molto lentamente quindi in una società crescita lenta le ricchezze accumulate del passato posso naturalmente diventare molto importanti mentre nel lungo periodo ciò può diventare rilevante per il mondo intero non è negativo di per sé ma può porre delle nuove sfide in particolare perché dobbiamo prendere in considerazione la metamorfosi del capitale per esempio il prezzo del della proprietà immobiliare può cambiare in maniera considerevole e questo ha grossi un grosso impatto sulla capacità delle giovani generazioni di avere accesso alla proprietà quindi questo pone una nuova sfida e pone la necessità di definire modi normative di accesso alla proprietà sono partito con l'assunto con il fatto numero uno cioè un grosso cambiamento nelle tendenze della disparità nel secolo precedente ora secondo punto disparità dei patrimonio anche qui c'è stata un'inversione di tendenza nel senso che adesso trovano livelli di disparità maggiori negli stati uniti rispetto in europa ma il punto e 3 e comunque è la disparità di ricchezza sono meno stridenti oggi diciamo che questa tendenza sia un po ripresa a seguito della guerra mondiale e dei grandi shop quindi questo è utile per come dire completare l'analisi della capitalizzazione della ricchezza e la relativa discussione cioè possiamo separare questi due concetti e fino a un certo punto però prima di tutto voglio mostrare l'evoluzione della disparità della ricchezza vedete nuovamente l'inversione di tendenza cioè gli stati uniti sono più in dell'europa e vedete anche che questi livelli di disparità di disuguaglianza sono sempre molto alti adesso non ricordo le cifre esatte ma l'ordine di grandezza interessante ricordare per quanto riguarda la disparità di reddito l'ordine di grandezza per il 10 per cento più ricco andava dal 30 al 50 per cento questo è l'ordine di grandezza in un paese molto il po come la scandinavia sia meno del 30 per cento paesi molto diciamo con grandi livelli di disparità arriviamo fino al 50 per cento e oltre tipo il brasile quindi le disparità di ricchezza sono più di 50 per cento per il 10 per cento più ricco e vanno dal 60 addirittura il 90 per cento se prendiamo l'europa prima della prima guerra mondiale quindi c'era un'elevatissima concentrazione di ricchezza in tutti i paesi europei per i quali i quali disponiamo di dati fino alla prima guerra mondiale inclusa la francia dove melito repubblicana predicava che c'era stata la rivoluzione francese per cui adesso si diceva siamo una società equa non ci serve un imposta sui redditi o quant'altro questo è un problema per altri paesi come l'inghilterra che un paese aristocratico per la francia questo discorso non vale però quando guardiamo i dati la concentrazione della ricchezza negli anni 30 40 era estrema in francia quanto in gran bretagna perché la proprietà fondiaria agricola era comunque importante comunque che rappresentava come dire una percentuale piuttosto limitata nelle mani di una ristorazione la concentrazione della ricchezza era molto legata ad esso è meno estrema e in particolare dovreste tener presente che c'è una classe media del patrimoniale che non sono nella meta più bassa e nel 10 per cento più ricco e questi detengono poca ricchezza meno del 5 per cento della ricchezza aggregata quindi questo si ritrova in una fascia di mezzo per così dire quindi c'è un si riscontra comunque una disparità di ricchezza molto elevata però il ceto medio detiene il 20 30 per cento della ricchezza aggregata altri man altrimenti un secolo fa ne avrebbero detenuto il 10 per cento quindi ecco questo è un grosso cambiamento a mio parere la domanda è il ceto medio andrà a ridursi e in futuro con l'aumento di questa quota che detiene il 10 per cento della ricchezza oppure aumenterà al fine di capire questo è pure utile tener presente un altro grafico che è il valore aggregato della ricchezza e qui vediamo che in europa e il valore aggregato della ricchezza ha toccato livelli molto bassi dopo le due guerre mondiali e poi si è ripreso e adesso è più elevato rispetto agli stati uniti e questo è quello che dobbiamo capire alla fine di capire questo tipo di evoluzione dobbiamo come dire aprire la scatola nera della ricchezza e guardare bene dentro che cos'è questa ricchezza aggregata vedete cioè un aumento del rapporto capitale ripeto in germania nel regno unito e in francia adesso ve lo mostro minuti ma al fine di capire questa evoluzione dobbiamo considerare quella che io definisco la metamorfosi del capitale cioè il fatto che ci sia esista un approccio multidimensionale alla storia del capitale e alle relazioni di proprietà qualcosa che cerco di definire nel mio libro veramente bisogna capire attentamente questo passaggio dalla terra e beni aziendali patrimoni esteri mobili eccetera tutti questi diversi aspetti implicano tutta una serie di istituzioni meccanismi fattori diversi il motivo per quelli un libro piuttosto lungo cerco di descrivere tutti questi fattori in maniera piuttosto dettagliata vi do alcuni ingredienti per così dire questa è l'evoluzione del patrimonio per il regno unito nel capitale o ricchezza includo tutti i beni che possono essere posseduti da una persona o anche dal governo su base permanente che possono essere scambiati sul mercato questo non include il capitale umano solitamente con l'eccezione delle società basate sulla schiavitù ma non è il nostro caso vediamo che oggi se prendiamo un paese come la gran bretagna la metà della ricchezza immobiliare e la metà e capitale interno cioè business beni aziendali che vengono utilizzati dalle persone ma anche dal governo e questo include anche beni immateriali cioè beni azionari e obbligazioni eccetera e anche tutto ciò che viene utilizzato sotto forma di investimenti e vedete che quando torniamo al xviii secolo la terra era molto più importante adesso la terra agricola è scomparsa c'è ancora ma il valore si è ridotto e l'evoluzione è la stessa come l'evoluzione della quota dell'agricoltura in questo grafico dunque non è sorprendente che l'agricoltura sia passata da due terzi del pil ad un per cento e ciò che è interessante che c'è questa metamorfosi del capitale dal terreni agricoli agli immobili ma alla fine valore totale oggi arriva a livelli che non sono diversi rispetto a quelli che avevamo nel xviii e xix secolo l'ordine di grandezza credo siano affidabili e vedete che il calo tra il 1900 1810 e 1920 a che fare con le guerre vedete il capitale estero netto che era molto importante per il regno unito e questi sono i beni che i residenti i britannici talvolta anche il governo ma diciamo i residenti i britannici avevano nel resto del mondo negli anni cinquanta questo livello è crollato a 0 perché sono per esempio militari britannici che hanno dovuto vendere i loro beni all'estero per finanziare la guerra e sapete dopo la guerra non c'era più ricchezza e la stessa evoluzione ce l'abbiamo in francia con l'eccezione che il capitale estero non era così consistente e poi ci voleva c'è voluto molto più tempo perché si arrivasse a questo punto con l'agricoltura è importante ricordare che quando c'è questo calo nel valore della ricchezza questo non riflette solo i volumi vale a dire si perdano alcuni beni o si distruggono alcuni beni come in francia in germania a causa della guerra ma riflette anche un effetto prezzo cioè il prezzi sono inferiori e questo è stato anche il risultato di una politica se prendete il controllo delle rendite è stato un tentativo per ridurre il valore delle rendite immobiliari che erano molto basso e negli anni 50 e 60 in francia in germania e noi c'è uno studio che abbiamo pubblicato l'anno scorso dove esaminiamo la composizione e le cifre non sono perfette ma l'effetto prezzo spiega il 20 30 per cento del declino totale di questo reddito e arriviamo al 20 30 per cento in francia dunque l'ordine di grandezza è importante ma abbiamo una meta che ma che corrisponde a mancanza di investimenti e l'effetto prezzo è importante allo stesso modo se guardate il forte aumento nel rapporto reddito capitale recente notiamo che il l'aumento dei prezzi degli immobili svolge un ruolo molto importante ora questa è una evoluzione generale che riguarda vari paesi vediamolo adesso il per il periodo più recente dal 70 al 2010 vediamo questa serie annuale e possiamo zoomare su alcuni episodi innanzitutto vedete che in ogni paese guardatele italia che è un caso interessante questo è il patrimonio privato questi sono le otto economie più sviluppate al mondo e vedete che ogni paese intorno al 23 per cento e adesso invece gli altri paesi sono intorno al 46 per cento e questo è interessante perché talvolta nei libri di testo di economia si sente che il rapporto reddito capitale dovrebbe essere costante ma come vedete questo non è costante bisogna stare attenti con i testi vd con i libri di testo perché spesso si dà per scontato che un dato sia costante in questi libri di testo e non si capisce perché dovrebbe essere costante e anche se c'è un modello economico che descrive per esempio la produzione di mail e magari a un esempio stupido questo delle medie ma comunque anche in questo modello il rapporto reddito capitale può veramente cambiare dipende da quanto si risparmia di quanto si investa e quanto si cresce in termini di produttività in termini anche di popolazione quando passiamo a modelli più sofisticati dove abbiamo diversi settori per esempio lo combolo di capitale non è solo quello che riguarda la produzione di mele ma anche molte altre situazioni e ci sono più incertezze e parte di questa evoluzione a che fare con questo grosso movimento sui dei prezzi è difficile dare un prezzo ai beni agli asset alcuni lo fanno ma è difficile dare un prezzo ad un'azione ad un immobile bisogna fare tutta una serie di ipotesi di calcoli chi paga chi non paga e questo crea molte incertezze guardate il giappone per esempio tra le 85 e il 90 sono passati da una ricchezza privata del 500 per cento vale dire cinque anni di reddito fino al ricchezza del 700 per cento dunque hanno aumentato il reddito nazionale solo nel giro di due anni anche se sì bisognerebbe risparmiare il 50 per cento al netto dell'inflazione per esempio questo non sarebbe possibile e questo naturalmente è una bolla e la famosa bolla giapponese immobiliare naturalmente ci sono anche dei risparmi non dico che non hanno risparmiato ma parte di questo incremento è stato dovuto a questa bolla dei prezzi degli immobili guardate un po la bolla spagnola non è più grande di quella giapponese ma ed è cominciata nel 2007 e adesso la bolla sta discendendo ma siamo intorno al 700 per cento in spagna è ancora alta per gli standard storici ma e diminuita recentemente è il fatto che diciamo che una parte di spiegazione per queste evoluzioni nei prezzi degli immobili nel mercato azionario beh il fatto che abbiamo questo elevato rapporto reddito ricchezza non è un problema di per se stesso ma crea nuove sfide perché significa per esempio che una regolamentazione finanziaria è molto importante perché se si fa un errore sul prezzo degli immobili quando il rapporto 8 e se si fa un errore del 10 per cento questo potrà avere delle conseguenze enormi per l'economia mentre se il rapporto e 23 anni allora è meno importante dunque un rapporto alto non è male di per se stesso ma crea delle sfide politiche in particolare per quanto concerne la regolamentazione finanziaria e questo ha delle implicazioni anche per la disuguaglianza fra diversi gruppi sociali in particolare i giovani e gli anziani in particolare quando ci sono questi rapporti rendita reddito capitale molto alti significa che i giovani che non hanno una ricchezza familiare se vogliono avere accesso ad una proprietà non so se si vogliono comprare un appartamento a madrid a londra parigi con il con lo stipendio che guadagnano avranno enormi difficoltà e e allora torna in gioco l'eredità la successione è la conclusione logica dal punto di vista politica è che quando c'è un reddito così un rapporto così alto probabilmente bisognerebbe tassare il reddito in maniera diversa rispetto a quanto ho il reddito dovuto al lavoro in maniera diversa da quello che si fa con il reddito derivante dai capitali e questo è esattamente l'opposto di quello che stiamo facendo noi che abbiamo fatto noi negli ultimi anni ora pensiamo adesso vorrei menzionare un altro punto che è particolarmente importante per l'italia vale a dire il confronto tra capitale pubblico e privato che cos'è il capitale pubblico ed è definito come un capitale privato qui è la differenza fra attività e passività e vedete l'italia è molto interessante perché l'italia è in cima per quanto concerne il capitale privato in fondo per quanto concerne il capitale pubblico perché così secondo i bilanci ufficiali della banca d'italia anche se il governo italiano dovesse vendere tutti i beni pubblici le scuole gli ospedali pubblici i beni finanziari che ha ecco se il governo vendesse tutto questo non sarebbe sufficiente per rimborsare il debito pubblico ecco questo è ciò che significa un capitale pubblico negativo poi vediamo che i paesi che hanno il capitale privato più alto hanno un capitale pubblico basso spesso la popolazione e la gente compra i beni pubblici dunque queste due cose sono interconnesse e in questo periodo vediamo che la ricchezza privata cresce molto di più di quanto cala il capitale pubblico non so se è riuscito a leggere ma in italia il capitale aumentato di molto tra il 75 e 80 mentre il capitale pubblico è calato dunque la riduzione del capitale pubblico corrisponde ad un anno del pil e l'aumento invece del capitale privato corrisponde a 4 anni di crescita del pil dunque questa è una buona notizia da una parte perché talvolta in europa pensiamo che dovremmo sentirci in colpa per il debito pubblico che lasciamo ai nostri figli naturalmente dobbiamo sentirci in colpa rispetto ai figli ma qui è importante capire che lasceremo un sacco di debito pubblico ma lasceremo anche un sacco di ricchezza privata per lo meno quelli di noi che hanno ricchezza privata e l'aumento della ricchezza privata rispetto al pil è stata molto maggiore che non l'aumento del debito pubblico in altre parole se prendiamo la ricchezza nazionale che è pubblica e privata questa è maggiore di quanto era in passato dunque sapete questa in parte non è una notizia bellissima perché in alcuni casi è dovuto all'eccessivo potere degli azionisti e o un arrivata valorizzazione del verde di mercato delle aziende cosa che descrivo bene nel mio libro quando confronto il valore di mercato delle aziende tedesche rispetto a quelle britanniche per esempio dunque molto più complesso non è solo una notizia buona questa ma per lo meno è una situazione un po migliore rispetto avere solo debito dunque è importante sapere che i paesi europei sono ricchi sono i nostri governi che sono poveri che creano un sacco di difficoltà ma è una situazione molto migliore che non se fossimo tutti i poveri talvolta in francia ci si immagina che noi diventeremo saremo comprati dal qatar per esempio dalla banca nazionale cinese beh non credo che questo succederà perché i beni esteri di proprietà dei di alcuni grossi personaggi francesi sono talmente imponenti che solo una questione di organizzazione e sapete in italia naturalmente non consiglio di vendere i beni pubblici per rimborsare il debito pubblico perché sarebbe scioccante se dovessimo pagare un affitto alle scuole a cui mandiamo i nostri figli ma e non dico questo ma importante sapere che in quel di un certo senso lo stiamo già facendo perché quando si pagano interessi sul debito pubblico che sono più alti che non il valore dei beni allora è più o meno la stessa cosa beh in termini astratti non un paese come l'italia paga il 45 per cento del pil in interesse ogni anni con un bilancio che è intorno a lui per cento del pil ed è un modo per preparare il futuro per i nostri figli io non sono un sociologo ma ironico come dicevo prima perché quello che è stato fatto per la francia la germania e anche per l'italia nel periodo post bellico dove il debito pubblico era un modo per negoziare la ristrutturazione in modo che i paesi distrutti dalla guerra potessero investire in educazione in strada eccetera ma io sono molto preoccupato che forse tutte queste cose ce le siamo dimenticate oggi ora salto tutti questi punti perché non ho tempo anche se ci sono cose interessanti come il valore delle aziende tedesche rispetto ad altri paesi ma non discuterò di questo e vorrei velocemente parlare dell'ultimo punto vale a dire ruolo della differenza tra il ritorno il rapporto tra reddito e ricchezza e in futuro affronteremo sempre di più questo gap i prezzi fondiari sono importanti ma la storia delle disuguaglianze ma storta complicata non la si può spiegare solo con un meccanismo il mio libro è lungo proprio perché descrive cosa è complessa vorrei parlare di questo punto e passiamo direttamente a questo e poi concludiamo con questa tabella quanto tempo ancora tre minuti tre minuti bene questi sono dati che vengono dalla classifica della ricchezza di ford che pubblica ha cominciato nel 97 a pubblicare questi dati sui milionari non sono sempre le stesse persone all'inizio erano i giapponesi adesso magari bill gates e altri e ciò che è interessante è che se prendiamo una frazione fissa della popolazione se guardiamo a che velocità è cresciuta alla ricchezza vedete che la ricchezza è cresciuta molto velocemente 67 per cento mentre la ricchezza nel mondo è cresciuta solo del 12 per cento al mal all'anno il fatto che c'è mobilità nuove persone che entrano e che escono da questa classifica va benissimo ma di per se stesso questo non spiega perché la crescita in aumento del 67 per cento per il top 1 per cento mentre per nella gran parte invece delle persone la crescita è così bassa va bene avere persone ricche e a patto che poi anche gli altri che stanno in basso possano crescere allo stesso livello con la stessa velocità vedete che quelli più ricchi creare crescono molto molto più velocemente e naturalmente non sto dicendo che dovremmo essere tutti in questa fascia ma sarebbe un errore basarsi su 7 su delle forze naturali per stabilizzarsi su un livello che sia socialmente accettabile come possiamo spiegare questa situazione innanzitutto le privatizzazioni in questo periodo non so se pensiamo agli oligarchi russi non sono diventati ricchi risparmiando ma anno sono diventati ricchi perché si sono presi dei beni pubblici e dunque a questo punto però la storia finirò affinerà anche per loro ma in particolare vediamo che con la deregolamentazione finanziaria è possibile che le disuguaglianze all'accesso a risorse finanziarie sia diminuita quando parliamo di r inferiore dg dobbiamo sapere che il tasso di ritorno non è lo stesso per tutti qui utilizzo dei dati di università americane è la ragione per cui utilizzo questi dati è perché vengono pubblicati e vedete che vanno abbastanza bene e vedete che questo non è dovuto a rendite immobiliari o rendite azionarie si tratta di di strumenti complessi che a cui si può avere accesso solo se c'è un portafoglio molto ricco pensate harvard per costi di gestione e questo è il vero tasso di ritorno dopo aver tolto l'inflazione i costi di gestione i costi di gestione per harvard sono 0,3 per cento e la dotazione e 40 milioni di dollari dunque 100 milioni all'anno dunque se uno può pagare 100 può usare 100 milioni l'anno per pagare i professori se questo vi da un ritorno di 456 va bene naturalmente se c'è una dotazione di 60 milioni non si possono spendere 100 milioni per pagare i professori magari bisogna chiedere consulenza qualcuno non sto dicendo che questa è tutta la storia perché ci sono molte altre ragioni privatizzazioni eccetera ma questa può essere una conclusione interessante mi fermo qui e per quanto concerne soluzioni tassazioni questa è l'evoluzione dell'aliquota massima e negli stati uniti regno unito francia e questa è l'evoluzione dell'imposta massima ma vorrei concludere dicendo che la storia delle disuguaglianze e anche la storia della ridistribuzione e la storia fiscale molto complicata cento anni fa le persone avrebbero detto che la tassa sul reddito non ci sarebbe stata mai ma poi c'è stata invece e siamo arrivati al 70 80 per cento di aliquote massime in particolare negli stati uniti se facciamo la media tra il 30 per esempio el 80 negli stati uniti vediamo che il l'aliquota massima è arrivata all 82 per cento e apparentemente questo non ha distrutto il capitalismo americano probabilmente perché pagare 10 milioni di dollari un ceo non è così utile alla fine comunque possiamo parlare di tassazione anche se la gente è un po è polemica ed è difficile parlarne ma penso che guardare la storia può essere un modo per magari non per calmare la discussione ma per averla più informata una discussione più informata ed è importante disuguaglianza a debito pubblico tassazione sono elementi che non sono nati ieri e abbiamo molto da imparare dall'esperienza internazionale che ho cercato di descrivere nel mio libro grazie per l'attenzione allora sarò brevissimo perché vogliono ricavare c'è un po in ritardo ma insomma un piccolo spazio con le domande e io l'ho solo accennare a una considerazione che nel libro perché ci riguarda da vicino topi che ti sostiene nel libro che uno dei principali fattori di riduzione delle disuguaglianze l'investimento nella conoscenza e nei processi formazione ecco effetto dell'economia semiportate ecco le sei tornata credo che l'investimento nella conoscenza delle feste dell'economia sia un investimento della conoscenza in quanto tale riduce le disuguaglianze io faccio una sola domanda per rompere il ghiaccio e mi sarebbe piaciuto perché lo vedevo qui mi sono un po appassionato alle bici di gini che un indice di un matematico italiano che ha studiato e disuguaglianza e vedevo che anche qui si vede che nel 29 c'è il massimo delle disuguaglianze quindi le disuguaglianze fanno anche male all'economia ma di questo magari ragioneremo in un altro feste dell'economia visto che ha chiuso parlando di tassazione e visto che ha ascoltato il suo primo ministro e anche il nostro è visto che anche in italia si discute di tasse valls ha detto sostanzialmente abbiamo passato i patrimoni la tassazione cresciute di 30 miliardi con 100 d'este di 30 miliardi con centrosinistra adesso però io sono cauto sul fisco adesso la mia preoccupazione fa ripartire le aziende e le famiglie le aziende che devono essere competitive le famiglie che avevano soldi da spendere e anche in italia un po di questo si ragiona allora le chiedo è possibile agire sulla leva fiscale per riequilibrare le disuguaglianze in una situazione di crisi o in una situazione di crisi l'importante è che ieri la moneta stiamo chiedendo troppo alle politiche monetarie creative oggi è molto più facile stampare miliardi di euro che cambia che cambiare il codice fiscale ci vuole il voto del parlamento vuole la maggioranza il problema quando si stampa moneta cecconi a monete che la si mette da qualche parte ma le volte si crea una bolla magari c'è una bolla anche sul mercato azionario azionario e poi magari no questo pure l'effetto del quantitative easing la politica monetaria non sto dicendo che sia inutile al contrario ci serve ci vogliono le banche centrali che impediscano al sistema finanziario di collassare completamente pro abbiamo chiesto un po troppo questo fronte e direi nel caso dell'europa dovremmo forse pensare che è un po troppo complesso concentrarsi sulla tassazione unico man per esempio nel 2012 2014 abbiamo aumentato la pressione fiscale considerevolmente perché volevano abbattere il debito pubblico parecchio e velocemente alla fine abbiamo ucciso la crescita e c'è stata una crescita minima nel 2013 2014 e difficile di stessa tutto da difficile ridurre il debito pubblico quindi la lezione che possiamo trarre è che se sia inflazione zero cioè poca crescita ci vogliono decenni per rimborsare il debito pubblico e reputo che alle volte forse ci vuole un inflazione un pochino più alte delle misure straordinarie per la gestione del patrimonio ma ci vuole anche forme di ristrutturazione del debito nessuno ama parlare di questo però se parliamo della storia guardiamo alla storia debito pubblico prendiamo la germania per esempio la germania nel 1945 aveva un debito che era uguale al 200 per cento del pil nel all 85 erano a zero quindi debito pubblico è stato azzerato tramite l'inflazione e c'è stata una pesante ristrutturazione è stato azzerato durante l'accordo di londra questa è stata una decisione assai saggia perché quello che ha consentito alla germania ea tutti i paesi europei da ripartire con la ricostruzione del dopoguerra quindi io ho fatto così un confronto fra il sistema di finanziamento delle università e badi il debito però se prendiamo l'europa nel suo insieme perdiamo l'erasmus per esempio programma erasmus verificato le cifre la spesa totale per tutta l'unione europea al momento è 2 miliardi all'anno il pagamento totale in termini di servizio quindi pagamento dei debiti di interesse 200 miliardi quindi questa è una proporzione che ha senso o no direi di no dobbiamo pensarci attentamente c'è stata una proposta da parte di economisti tedeschi un paio di anni fa di approvare tutto il debito del cumulativamente diciamo dell'eurozona 60 per cento del pil quindi mettere questo debito in un fondo comune per così dire che avrebbe facilitato assai la vita per la banca centrale in modo da definire un target inflazionistico questo non significa che alcuni paesi pagheranno il debito di altro terremo ovviamente dei conti separati per otterremo dei tassi comuni non si possono avere delle discrepanze così pesanti a livello di tassi di interesse nelle diversi nei diversi paesi abbiamo provato diverse misure per cercare di ridurre queste disparità ma non hanno avuto successo ci vuole una prospettiva a mio parere più realistica nella ristrutturazione del debito prendiamo la grecia per esempio dovrebbero ripagare 4 per cento del pil nel l'avanzo del disavanzo primario nei prossimi 20 30 anni ma questo non succederà e penso che sarà un grosso errore fortunatamente non è quello che abbiamo chiesto alla germania dopo la seconda guerra mondiale quindi di giovani generazioni di greci ed italiani avrebbero alla fine pagare per gli errori che sono stati fatti dei nonni dai genitori è la stessa cosa un po era successa in germania ma i tedeschi non è stato chiesto di fare questo è stata la decisione giusta quella di abbassare il debito di ridurre il debito questo è sempre successo nella storia del debito pubblico e allora anziché aspettare l'ultimissimo centesimo dobbiamo veramente alleviare la pressione in europa se vogliamo veramente far decollare la crescita e investire nuovamente e quindi promuovere il progresso sociale grazie io direi raccogliamo due domande una leaf è una league un giovane poi dispiace ma io facevo no2 domanda l'ho detto prima mi spiace purtroppo dovevamo finire no no no no li signore e poi un giovane viene ho detto un signore allora posso dire con molti capelli bianchi cepal erian francese possibile ma spesso è perfetto ci pensa che la produzione l'index matematiche produzione interieur bruton nepal significativo perché docenti che nola la non sinti cast alemanno accanti te no la carità e della distribuzione borsa e c'è sì che sono il pubblico nella traduzione perché di là della traduzione solo italiano inglese beh allora dicevo io ho elaborato in forma empirica e per questo un indice nel mio libro sull'eurozona un indice sul permesso per misurare la distribuzione cioè li nega lite con i francesi cioè la e la disuguaglianza nella distribuzione delle risorse quindi questo per completare il discorso dell'analisi della distribuzione perché ripeto nonostante tutto ancora si insiste sul prodotto interno lordo che ci dà una misura quantitativa non quagliati va un'altra l'ultimo picco un'ultima piccola domanda riguarda nella teoria della decrescita del professor serge latouche il quale parla che non bisogna incrementare la produzione nei settori in cui il mercato in cui mercato è saturo satire tutto qui ragazzi quel giovane di colore good evening with just buonasera a tutti una breve domanda che riguarda il grafico che ha mostrato all'inizio e che riguardava il cambiamento delle disparità nel corso della storia per quanto ho potuto riscontrare mi è parso di capire che disuguaglianze inizio del ventesimo secolo sono aumentate e poi la tendenza è rallentata o meglio si è fermata nella crisi del 29 e poi durante le due guerre ora voglio parlare la mia domanda riguarda la recente crisi per fortuna pare che siamo finalmente in fase di ripresa ma il trend è lo stesso prima della chiesa della crisi anche in paesi che magari non hanno adottato politiche di austerity quindi le disuguaglianze aumentano costantemente perciò cosa ci sfugge qual è l'elemento che non capiamo questa è una domanda molto interessante è la risposta politica la risposta politica dopo la recente crisi non è stata sufficiente la buona notizia è che dopo la crisi del 29 abbiamo appreso che le banche centrali ci servono per bloccare per impedire un crollo totale del mercato finanziario no quindi stampare moneta per esempio per evitare questo però il problema in questo la buona notizia è che abbiamo evitato una depressione totale di portata devastante come quella del 29 per esempio in grecia la depressione è stata piuttosto pesante ma 2009 al 2015 come gli anni precedenti lo furono per la francia però però la cattiva notizia è che siccome abbiamo evitato questa catastrofe la risposta politica a livello normativo di riforma fiscale di come gestire il debito pubblico beh forse non è stata all'altezza cioè stata un po troppo timida non è stata così audacia come quella dopo dopo la crisi del 29 poi dopo il 29 c'è stata sono state le guerre mondiali quindi ci sono stati degli shock spaventosi per il sistema e quindi occorrevano dei radicali cambiamenti è stato introdotto lo stato del welfare il capitalismo sono emersi dopo il 45 certo forse non ci servono questi shock per avere una risposta politica adeguata però direi ovviamente ci serve una risposta un po diversa per i motivi che ho indicato per l'eurozona e per l'europa in particolare io penso che abbiamo praticamente trasformato una crisi che all'inizio è arrivata dal settore finanziario bancario privato americano e siamo riusciti a trasformarla in una crisi del debito sovrano europeo semplicemente a causa del nostro cattivo sistema istituzionale e delle politiche perché non è che ci fosse più debito pubblico in europa rispetto agli stati uniti o al giappone è stato proprio dovuto alla moneta unica con 18 diversi livelli di debito pubblico tassi tassi di interesse bassi e imposte sul lavoro e composizione del tessuto imprenditoriale costituito da piccole e medie imprese in italia in francia quindi secondo me il lato istituzionale è potrei dire principalmente la causa di tutto questo però con delle istituzioni migliori soprattutto politiche e se togliamo un po di vincoli potremmo come dire ottenere dei risultati assai migliori ti devo dire che è stato molto chiaro il libro è ancora di più e la conclusione una conclusione che ha fatto qui la trovate anche nel libro e cioè la storia della disuguaglianza è una storia politica e credo che sia questo il grande messaggio grazie buonasera fare bene il proprio che sembra diventare semplicemente europa e dunque le altre personalità anche niente parla chiaro perché dovrei capiscono che la madre tanto più ma pare si fa così il contratto non servono solo
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