I giovani e l'Europa: quale prospettiva per il mercato del lavoro
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I giovani e l'Europa: quale prospettiva per il mercato del lavoro
Le recessioni si portano dietro conseguenze sempre molto negative per i giovani in cerca d’impiego. Quanto negative dipende comunque dalle istituzioni che sovraintendono il mercato del lavoro e dalla natura dei contratti la cui determinazione è nelle mani dei lavoratori adulti. Una valutazione di ciò che è successo in Europa con la recente recessione si rende necessaria in relazione alle performance delle istituzioni dei diversi paesi.
teatro io sono molto onorato di introdurre questa sera christopher pissarides e da dire alcune parole prima della sua lecture lo farò in italiano non vorrei suonare scortese ma penso che sia più giusto per lo spirito del festival e per il pubblico del festival farlo in italiano spesso i nobel dell'economia vengono dati per lavori scientifici prodotti di ricerca su temi abbastanza complessi che sono per molti esoterici ad esempio noi avremo qui eric maskin che ci parlerà nobel dell'economia che ci parlerà della tendenza professionale gli eventi che ha ricevuto il 9 per l'economia per il meccanismo design un termine che ai più anche molti economisti in verità non è tanto conosciuto christopher pissarides ha ricevuto nel 2010 nobel per l'economia per avere dato un contributo fondamentale alla ricerca in mercati con frizioni nella ricerca e soprattutto il mercato del lavoro e per le sue teorie e analisi della disoccupazione e credo che in questo caso forse raramente un nobel per l'economia sia stato dato per qualcosa di così importante così vicino alle preoccupazioni di noi tutti vicino alle ansie alle questioni che stiamo dibattendo in questo momento così difficile non solo per il nostro paese ma anche per l'economia mondiale le sue teorie ci aiutano a capire come funzionano i mercati del lavoro e perché nei mercati di lavoro si osserva una relazione che per molti non è facilmente comprensibile si chiama la curva di beveridge è una curva trovate pirica mente d'analisi da lord beveridge che ci fa vedere che anche quando ci sono alti tassi di disoccupazione ci sono molte persone che cercano lavoro si registra un numero significativo importante di posti vacanti che non vengano riempiti e viceversa ci sono anche dei casi in cui ci sono moltissimi posti vacanti e ci sono delle persone che sono disoccupate e che non stanno lavorando nel tentare di spiegare questo fenomeno gli economisti avevano pensato soprattutto prima del lavoro di cris pissarides che questo fosse dovuto a qualcosa a quello che veniva chiamato mismatch cioè il fatto che per esempio i posti vacanti riguardavano opposizioni posti di lavoro molto diverse dalle qualità di coloro che cercavano un posto di lavoro oppure c'era un mismatch di natura geografica i posti vacanti pensiamo a realtà come il mercato del lavoro italiana erano tutti nelle regioni del nord e i disoccupati erano tutti nel sud c'è sicuramente un elemento di questo tipo il mercato del lavoro italiano storicamente mercato del lavoro in cui al nord c'è carenza di lavoratori e al sud c'è carenza di lavori di posti di lavoro ma c'è qualcosa di più profondo dietro a questa la curva di beveridge e questo qualcosa di profondo e quello che chris pissarides anche dale mortensen che chiuderà il festival dell'economia domenica hanno messo in luce cioè la disoccupazione è un fenomeno di equilibrio che è legato al fatto che i mercati come il mercato del lavoro sono dei mercati che operano con delle forti asimmetrie informative per cui ci vuole del tempo per raccogliere delle informazioni adeguate sui posti vacanti e sulla qualità degli stessi persone che cercano un lavoro e questo equilibrio che si genera nel mercato da anche la disoccupazione un ruolo che è importante non sempre negativo anche sul piano normativo e l'altro messaggio fondamentale che viene fuori dalle loro analisi contano quindi non soltanto i livelli diciamo delle grandezze il numero di disoccupati il numero di posti vacanti ma contano tantissimo i flussi che ci sono tra diversi stati all'interno del mercato del lavoro è molto diverso avere un alto tasso di disoccupazione perché ci sono poche persone che perdono il lavoro rimangono disoccupate molto a lungo oppure avere lo stesso livello di disoccupazione quando c'è molto turnover nella disoccupazione molte persone che perdono il posto di lavoro lo ritrovano rapidamente ma c'è molta distruzione di posti di lavoro bisogna guardare a questi flussi sono davvero molto importanti per capire il funzionamento dei mercati del lavoro le loro ricerche ci hanno dato la possibilità di esplorare dei dati che si sono resi disponibili in epoca più recente fino agli anni novanta era difficile trovare delle statistiche sui flussi e del mercato del lavoro poi per fortuna le banche dati si sono sono migliorate e ci hanno dato la possibilità di visita di monitorare questi effetti e la guida offertaci dal dalle teorie di chris e pissarides sono stati davvero molto molto ma molto importanti sono teorie che sono di grandissima utilità pratica perché ci permettono anche di valutare quali sono le politiche più appropriate e per facilitare il reingresso nel mercato del lavoro di chi perde il lavoro per cercare di restituire più equamente anche rischio di disoccupazione per cercare di minimizzare i costi della distruzione di posti di lavoro e per aumentare l'efficienza nel funzionamento dei mercati non ha mai pensato contrariamente ad altri economisti del lavoro che la rivoluzione di internet avrebbe portato alla sparizione della curva di beveridge c'erano alcuni economisti in realtà anche quotati che all'epoca sostenevano che dato che internet aveva reso disponibili una mole di informazione davvero notevolissime su chi cercava lavora sui posti vacanti avrebbe permesso quasi un incontro istantaneo tra chi cerca lavoro e invece le imprese che cercavano dei lavoratori bene se voi guardate sapete su internet ci sono dei siti come monster.com che contengono milioni di curriculum come la popolazione dell'irlanda è quindi legittimo pensare che un datore di lavoro che cerca qualcuno con certe qualifiche va da sea monsters co me trovi un lavoratore che almeno sulla carta guardando dal curriculum abbia le qualifiche che vengano richiesti tuttavia come appunto le teorie di chris ci insegnano non è così semplice perché non basta per un datore di lavoro guardare un curriculum ha bisogno di capire molte altre qualità anche non osservabili sul lavoratore bisogno di capirne le motivazioni chiaramente anche quelle che sono delle abilità che non sono di natura strettamente cognitiva me sono legate appunto alla motivazione all'etica del lavoro ed è per questo che i datori di lavoro normalmente non assumono soprattutto sui posti di lavoro di una certa complessità semplicemente sulla base di un curriculum vogliono fare dei colloqui vogliono vedere più persone ecco tutto questo richiede del tempo e crea e fa sì che ci sia disoccupazione anche nei momenti di equilibrio diciamo però questo serve anche dal punto di vista delle politiche il libro di crispi serinese equilibrio ma l'ampliamento fiori è stato un libro fondamentale per la formazione di intere generazioni di esse non voglio dire che sono cimetti sembra che sia più vecchia di quanto sia in realtà ma che è stato davvero molto importante per la formazione a livello avanzato di economisti del lavoro in tutto il mondo e tra l'altro mi ha fatto piacere notare noi l'abbiamo chiamato ad un festival che ha come titolo come sapete cicli di vita e rapporti tra generazioni chiaramente i rapporti per generazione molto importanti nel discorso dell'ingresso il mercato al lavoro la disoccupazione giovanile i temi di cui si parlerà oggi ma che vista dato un contributo anche all'analisi e allo studio del ciclo di vita c'è un suo paper pionieristico che ci si aspetti del 1980 che sul ciclo di vita e su come le assicurazioni vita modificano il il ciclo di vita non c'è bisogno che io dica altre cose titoli su su su chris è stato presidente della european economic association fellow del econometrics haiti e per fortuna una persona che molto ascoltata a livello europeo è stato in molte task force con la commissione europea nel suo paese di origine cipro è un'assoluta star a tutti i livelli andando 6 si cammina per strada con lui si viene fermati tutti gli chiedono ma come andrà oggi l'economia come se fosse un metereologo era addirittura credo questo sia un fenomeno molto raro per un economista specie di questi tempi c'è un francobollo cipro con la sua con la sua con la sua foto c'è la possibilità dicono che voi sapete in svizzera le banconote anno non so personaggi famosi della cultura scienziati e c'è chi dice che anche a cipro prima poi ci sarà una banconota con la sua col sorriso io spero che questo non avvenga però non perché non sostenga che se lo meritano ha semplicemente per il fatto che spero che ci provi manga nell'euro grazie pensi thank you very much grazie tito per questa presentazione e grazie anche agli organizzatori del festival dell'economia per avermi invitato in questa bella città in questa sala bellissima credo di non aver mai fatto un discorso in un teatro così bello con un soffitto così alto di solito mi è capitato di parlare magari all'aperto ma mai in un teatro così bello ecco i miei spaventato tito quando hai detto che volevi o non volevi vedere una banconota con la mia faccia sulla banconota beh noi abbiamo un'economia molto diversa da quella greca e dunque state tranquilli che potete investire in cipro e vi posso anche far conoscere delle persone che potrebbero facilitare i vostri investimenti se siete interessati ad investire a cipro oggi tuttavia voglio parlare dei giovani dei giovani sul mercato del lavoro e applicherò le teorie che ho sviluppato non mi voglio però annoiare con le teorie tito le ha riassunte benissimo senza annoiarvi e invece voglio parlare della disoccupazione giovanile presente in europa e cosa potremmo fare per migliorare la situazione parlerò per 30 35 minuti e poi vediamo se ci sono domande sarò felice di rispondere alle vostre domande un grande vantaggio delle lingue è che e della differenza della lingua del pubblico rispetto alla mia che sei la domanda è troppo difficile da rispondere di rho sono lost in translation ora parlerò di tre argomenti il primo riguarda le scelte di lavoro dei giovani il secondo argomento sarà un confronto tra i risultati di quelle scelte dei giovani e degli adulti e poi l'ultimo appunto riguarderà le conseguenze della disoccupazione per i giovani è quello che le politiche potrebbero fare per migliorare la situazione come avete forse sentito io non sono d'accordo sul fatto che i giovani non possono fare nulla circa il loro status di lavoro credo che una buona teoria economica debba essere basata sulle scelte e le scelte fanno riferimento all'equilibrio di cui ha parlato tito dunque se si vuole capire che cosa succede sul mercato del lavoro per i giovani bisogna conoscerne le scelte gli incentivi a prendere un lavoro non prenderlo e questo entro i limiti che hanno il limite principale per i giovani e la disponibilità dei posti di lavoro e dobbiamo confrontare le due cose trovare un equilibrio tra disponibilità di lavoro e incentivi cominciamo con le scelte la teoria che utilizzerò come quadro è la visione moderna del mercato del lavoro che si basa sulla l'entrata e l'uscita dal posto del lavoro una teoria che si basa sugli attriti vale a dire teorie che sono state sviluppate verso la fine degli anni 80 e abbiamo lavorato a questa teoria assieme a mortensen e poi diamond ha lavorato più ad un altro elemento ma questo è il quadro che abbiamo utilizzato e che continuiamo utilizzare se vogliamo assumere un approccio dinamico al mercato del lavoro è molto importante per i giovani utilizzare questo approccio perché è particolarmente pertinente la loro a situazione le teorie alternative quelle che dicono che l'equilibrio del mercato del lavoro si rifà all'incontro tra domanda ed offerta ebbene queste teorie non credo siano molto utili per lo studio del mercato del lavoro giovanile perché come vi dirò fra un attimo i giovani i giovani lavoratori sono particolarmente suscettibili a compiere errori sul mercato del lavoro oppure non avere abbastanza informazioni ed è particolarmente importante per loro passare da un lavoro all'altro sperimentare e in generale quello che chiamiamo attriti e frizioni sul mercato del lavoro sono quelle cose che muovono il mercato del lavoro e noi pensiamo che le frizioni gli attriti sono importantissimi e non dovrebbero essere trascurati e non dovrebbero soprattutto essere ignorati nel caso dei giovani che cosa significa frizioni possiamo parlare di una conoscenza imperfetta sul lavoro migliore per il lavoratore e per il datore di lavoro parlo del tipo di lavoro le competenze che servono cose che non sappiamo o sulla base di una semplice osservazione è che dobbiamo invece scoprire dobbiamo approfondire che cosa intendiamo per giovani lavoratori persone tra i 15 e 24 anni questa è la definizione statistica di giovani anche se poi si diventa professori all'università si capirà che per giovani negli stati uniti si intenda e meno dei 40 anni mentre in europa è meno ho 45 anni o meno di 45 dunque anche tito è un giovane professore il sindaco prima ha detto che l'italia sa la popolazione dei professori universitari più vecchia in europa beh noi non lo siamo ma diciamo nel mio caso siamo intorno ai 30 40 anni ora le scelte che le persone in questa fascia d'età anno sono due essenzialmente uno è quello di rimanere a scuola o all'università e questo comporta appunto la frequentazione di una scuola o di un'università oppure l'altra scelta è quella di lasciare la scuola o l'università è entrare sul mercato del lavoro un altra scelta che era abbastanza rilevante era quella di abbandonare semplicemente il posto di lavoro cosa che magari fanno le donne quando non possono più continuare perché hanno dei figli e pertanto abbandonano il posto di lavoro vediamo adesso la scelta della scuola gli economisti hanno su questa scelta la stessa teoria che hanno su qualsiasi altra cosa come diceva becker come vediamo questa scelta ora la scelta e se vale la pena di continuare con un altro anno di scuola beh se si va avanti con un altro anno di scuola è stato dimostrato ci sarà un maggior reddito successivamente nella vita e una minore probabilità di rimanere senza lavoro e si è visto in tutti i paesi che i lavoratori con un più alto grado di istruzione in media guadagnano di più spesso la gente e soprattutto durante un periodo di recessione dice perché devo andare a scuola perché devo andare all'università ed essere un laureato disoccupato beh un laureato disoccupato può essere un problema ma vi posso garantire che la disoccupazione ed a nulla o reati è un problema ancora più grave e se fate un altro anno di scuola un altro anno di università in media guadagnerete di più e avrete meno rischi di rimanere disoccupati ora visto che tutto questo è così importante perché la gente non continua ad andare a scuola beh perché costa beh naturalmente e all'università non è un costo o nel senso che è un sacrificio farla perché all'università 1 si diverte tantissimo ma è un sacrificio nel senso che rimanendo un anno in più all'università segue si perde il guadagno di quell'anno e si ritarda l'inizio della carriera ora in una situazione di equilibrio anche se voglio evitare di utilizzare la parola equilibrio che ha un po tecnica ma diciamo in qualsiasi situazione in cui le persone si comportano in maniera ragionevole il numero di persone che rimangono all'università è il numero che vidal uguaglianza fra il costo e il premio della formazione e se il premio di quella formazione è maggiore al costo allora sarà maggiore il numero che rimarranno all'università ma che cosa succede in una situazione di recessione in che modo vengono influenzate queste scelte ora in un momento di recessione i guadagni previsti per gli anni successivi saranno inferiori nel senso che ci saranno stipendi più bassi e un rischio maggiore di disoccupazione magari uno al lavoro ma avrà uno stipendio più basso e se gli stipendi non si abbassano se c'è uno stipendio fisso per esempio ci sarà comunque una maggiore disoccupazione diciamo che in generale nella recessione permanenza sul mercato del lavoro darà premierà di meno o in termini di guadagno o in termini di occupazione ricordate che il premio della scuola è un aumento dello stipendio è anche una carriera migliore negli anni nei 40 anni successivi e tutto questo non viene impattato dall'attuale recessione ma quello che osserviamo è che quando c'è una recessione c'è una maggiore di domanda gli posti all'università dal punto di vista sociale e questa è una buona risposta perché bene per la società che le cose stiano così e questo per tre ragioni innanzitutto perché migliora le prospettive di lavoro del dei lavoratori poi migliora la produttività della forza lavoro che è più erudita e più formata e poi allenta la pressione sul mercato del lavoro per i giovani perché se abbiamo più giovani che rimangono a scuola ci sarà una minore pressione sul mercato del lavoro dunque tutto sommato questa è una cosa buona ora la grossa domanda se volete e se le persone vogliono continuare a rimanere all'università socialmente questa è una risposta buona ma possono farlo se lo possono raccomandare ed ecco che arrivano le raccomandazioni per i governi perché di solito nei nostri paesi la scuola è controllata dal governo dallo stato se non direttamente attraverso dei finanziamenti è dunque una buona politica che un governo dovrebbe realizzare durante la recessione è quella di mettere a disposizione più posti all'università e ai politecnici in modo da tenere più persone fuori dalla recessione in passato c'è tra la leva obbligatoria adesso la leva obbligatoria non serve a niente e pensate un po alla scuola come ad una leva che vi avvantaggerà nei successivi 40 anni di vita alcuni governi lo fanno altri non lo fanno attualmente molti governi non lo fanno per via della recessione ma secondo me questa è una politica sbagliata quella di tagliare i finanziamenti all'università il deficit di bilancio non ha nulla a che fare con gli investimenti in formazione in scuola ecco questo è quello che volevo dire sulla formazione sulla scuola adesso parliamo del ingresso sul mercato del lavoro questa è l'altra scelta a disposizione come dicevo i giovani fanno un sacco di shopping cioè cambiano un sacco di lavori fino a che non ne trovano uno che è adeguato ai loro talenti che cosa significa questo significa che i giovani a no dave i posti di lavoro insicuri o precari e ma secondo me proprio il contrario è in realtà un lavoratore che è veramente impegnato sul lavoro deve sperimentare perché magari si trova un lavoro perfetto fin dall'inizio può succedere ma se succede siete fortunati perché invece è molto più probabile che uno non trovi il posto perfetto subito e debba continuare a cambiare lavoro con accontentandosi dei lavori a tempo determinato e positivo questo secondo me perché alla fine significa che 1 avrà un lavoro più produttivo e con migliori prospettive per il futuro ora l'implicazione di tutto questo soprattutto no torna indietro l'implicazione è che ci sarà una frequente esperienza di disoccupazione perché uno continua a cambiare lavoro ei giovani voi giovani avrete più probabilità di perdere il posto di lavoro quando l'azienda taglia i posti e sarete anche quelli a cui non viene offerto un posto di lavoro quando le aziende e poi limitano le assunzioni questo è un costo inevitabile di questo shopping dei posti di lavoro che a mio avviso è assolutamente necessario affinché i giovani possano trovare dai posti di lavoro belli e adeguati e proprio per questa idea di cui parlavo dobbiamo ricorrere alla teoria della corrispondenza fra domanda e offerta e dobbiamo effettivamente utilizzare un quadro in cui accettiamo il fatto che i giovani debbano sperimentare in modo da trovare un posto di lavoro adeguato ora questo per quanto concerne la scelta dei giovani siamo arrivati a un terzo della mia presentazione vediamo adesso il confronto tra il mercato del lavoro per i giovani e per gli adulti vediamo alcune nozioni e confrontiamola con le nozioni che riguardano gli adulti come dicevo i giovani hanno una disoccupazione maggiore rispetto agli adulti ma la loro disoccupazione di solito a dura di meno non rimangono disoccupati molto a lungo rispetto agli adulti ma ciò nonostante o forse proprio per questo la loro disoccupazione è più instabile che cosa voglio dire con instabile voglio dire che ci sono alti e bassi perché se vediamo quella del che la disoccupazione degli adulti ci sono degli alti e bassi dei picchi magari va dal 6 all 8 per cento 9 poi torna al 6 ma per il giovane la volatilità magari va da 6 a 15 o addirittura mente e poi torna a 10 ed è una cosa che dobbiamo affrontare perché succede sempre così sembra che sia impossibile e vitale come dicevo prima i laureati soffrono del meno disoccupazione rispetto a coloro che invece non sono laureati in media ora rispetto al confronto con gli adulti confronto giovane adulti vediamo che in media e la disoccupazione giovanile è in media il doppio rispetto a quella degli adulti e se vediamo la disoccupazione di tutte le fasce di età la disoccupazione giovanile e due volte e mezzo rispetto alla disoccupazione nell'età adulta che va dai 25 54 anni e questo rapporto è stabile anche in questo momento di recessione era così anche nei le vecchie recessioni che cosa significa quali sono le implicazioni le implicazioni sono che la stabilità di questo rapporto è fisso e significa che se viviamo in un paese ad alta disoccupazione in cui la disoccupazione degli adulti passa da 6 a 8 per cento quella dei giovani passerà dal 16 al 20 per cento e la differenza della disoccupazione nella recessione e nel periodo normale è tutta a svantaggio dei giovani e questo è quello che riscontriamo effettivamente nella realtà i dati dimostrano che c'è questo rapporto tra le due percentuali e notiamo anche che i giovani soffrono una disoccupazione particolarmente elevata nei paesi in cui c'è comunque una disoccupazione elevata in generale che cosa significa questo significa che se uno vive in un paese con un'elevata disoccupazione diciamo la spagna dove la disoccupazione adulta passa dal 10 al 15 per cento quella giovanile arriverà al 30 per cento dunque una disoccupazione molto molto grave e questo è un fatto che dobbiamo affrontare nell'attuale recessione vediamo che in media la disoccupazione è passata dall 8 al 9 e mezzo per cento non è un grossissimo incremento ma questa è la media perché ci sono paesi che non hanno avuto questa crisi della disoccupazione come l'australia e la germania ma la disoccupazione giovanile è passata dal 17 al 21 per cento dunque un incremento piuttosto sostanziale e nove match di fed come dicevo prima la disoccupazione ecco come dicevo prima il motivo per cui i giovani sono disoccupati o cambiano spesso impiego che hanno bisogno di raccogliere informazioni sugli impieghi adatti o sulle percorsi di carriera dati questo avevamo suo costo perché l'informazione costa nel mercato del lavoro non possiamo ottenerla a titolo gratuito non possiamo rivolgerci ad un'agenzia e comprare a basso costo delle informazioni tanto meno su internet quindi se volete avere delle buone informazioni su l'impiego sulla disoccupazione non trovate molto su internet dovete incontrare un consulente in particolare per le informazioni dobbiamo sapere quali sono le esperienze dirette sul mercato del lavoro le informazioni sul mercato del lavoro sono costose e quindi la disoccupazione può essere concepita come qualcosa il cui costa può essere mitigato tramite l'informazione non vi dovrebbe essere disoccupazione questo avviene perché le informazioni sono costose ed è per questo che può aumentare la disoccupazione e nei casi di mancato equilibrio ci si potrebbe chiedere perché il tasso di disoccupazione giovanile è così elevato è proprio necessario non possiamo dare una risposta a tutt'oggi però possiamo dire che non è poi necessariamente così negativo la disoccupazione a volte serve per raccogliere più informazioni in particolare per coloro che entrano per la prima volta nel mercato del lavoro non si può obbligare un giovane ad assumere un lavoro sempre comunque si usa un parallelo per studiare i rapporti sociali trovare un buon lavoro e come trovare un buon compagno di vita uomo donna apre a seconda dei vostri orientamenti potete pensare alla ricerca del lavoro come alla ricerca di un compagno ha una compagna di vita sicuramente se decidete di sposarvi non lo farete col primo la prima che passa la stessa cosa si può dire per il mercato del lavoro bisogna guardarsi attorno si fa lo stesso con il lavoro quindi più esperimenti si fanno più felici se sarà col procedere degli anni purtroppo non lo sapevo quando era uno studente l'ho scoperto più tardi poi dalla prossima vita mi comporterò per modo molto diverso e non mi riferisco al mercato del lavoro ovviamente quindi quando si fa un paragone con gli adulti si scopre che gli adulti conoscono molto di più le proprie capacità ciò che loro piace rispetto ai giovani e quindi giovani i lavoratori devono fare più esperimenti abbandonare o cambiare posto di lavoro più spesso quindi la disoccupazione giovanile deve essere per forza più alta anche in un mondo perfetto sarebbe veramente preoccupante se non paese la disoccupazione giovanile fosse inferiore a quella adulta ci sarebbe qualcosa che veramente non funziona anche il paese però ma di quanto di quanto più alta deve essere la disoccupazione giovanile il rapporto fra giovani adulti non varia di molto fra i paesi membri del box e questo è un ambito di ricerca molto attivo quindi non abbiamo molte risposte non si sa qual è il numero ottimale sappiamo però che questo numero è molto influenzato da politiche attive del lavoro in particolare nel mercato giovanile per esempio la germania ha un programma di apprendistato e quindi e mantiene bassa la disoccupazione giovanile e questo è positivo rispetto al mercato adulto la svezia e la norvegia spendono molto per mantenere bassa la disoccupazione fra gli adulti e quindi la disoccupazione degli adulti e più bassa rispetto a quella giovanile i paesi adottano strategie diversa in proposito proprio perché non c'è una norma universale sulla quantità qui abbiamo un grafico che illustra il rapporto tra disoccupazione giovanile è totale prima della recessione crediamo che le colonne in rosso sono la media ocse unione europea circa 2 il rapporto peggiore è quello dell'italia il migliore in germania agli estremi dello spettro in germania lo so perché proprio perché c'è quel programma di apprendistato che viene seguito rigorosamente in italia non so perché questo rapporto è così negativo forse perché i giovani lavoratori tendono a vivere nelle proprie famiglie quindi stanno bene chissà forse fanno più esperimenti sul mercato dei single che gi non supero del lavoro in italia ed è per questo che c'è rapporto negativo comunque non lo so in altri paesi come norvegia e svezia del rapporto anch'esso e soul negativo proprio perché hanno delle politiche attive per tenere bassa la disoccupazione adulta la cosa interessante è che nei paesi dove si potrebbe pensare che il suo compito di giovanile è molto più elevata rispetto a ciò che dovrebbe essere come la spagna per esempio la spagna sta al centro in realtà è proprio a destra della colonna rosa dell'unione europea e questo perché la spagna ha un'altissima disoccupazione giovanile ma anche la disoccupazione adulta è molto elevata la spagna ha un problema di disoccupazione in generale mentre in italia si vede che il problema è la disoccupazione giovanile non tanto di quella adulta quali sono gli effetti della recessione questo è per riassumere quanto ho detto fino adesso il rapporto tra discussioni giovanile totale il fatto che sia stabile riflette il fatto che jobs funding light durante la recessione si abbassano in modo uniforme per tutte le fasce d'età e quindi la possibilità di trovare un lavoro scende del 20 per cento sia per adulti sia per giovani quindi il rapporto rimane stabile questo però implica anche che durante la recessione giovane lavoratore so patiscono molto di più la recessione in particolare nei paesi con alti tassi di disoccupazione come in spagna rispetto ai paesi con bassi tassi di disoccupazione c'è stato un passaggio dal 9 al 20 per cento c'è un errore di appare 2 per cento ma quando in spagna la disoccupazione fra gli adulti è cresciuta dal 9 al 20 per cento quella giovanile è salita al 40 per cento e dai dati pubblicati di recente indicano che sta ancora crescendo prendiamo la danimarca in cui la disoccupazione e bassa durante la recessione la disoccupazione è passata dal 4 al 7 e la disoccupazione giovanile solo al 14 addirittura meno rispetto al valore spagnolo prima della recessione e quindi non c'è problema di gioco per giovanile in danimarca mentre in spagna c'è un problema di disoccupazione generale quindi sia giovanile sia adulta ottimizzazione o restiamo a guardare credo che la risposta sia la disoccupazione così alta è uno spreco di risorse quando 45 per cento dei giovani sono disoccupati non si può attribuire il problema il fatto che stiano cercando un buon posto di lavoro non è che gli spagnoli sono indecisi perché non sanno che posto accettare non può essere così probabilmente la disoccupazione giovanile in certi periodi deve essere il doppio rispetto agli adulti bisogna trovare un rapporto giusto sperando che l'economia faccia il suo corso in positivo però quando i numeri sono così elevati allora vuol dire che c'è un problema grosso c'è qualcosa che non va forse sono un po ripetitivo e me ne scuso quali sono le cause le cause non sono dovute principalmente alla perdita di posti di lavoro nella recessione il fatto che non se ne creano dei nuovi e quindi se vogliamo risolvere il problema con delle politiche bisogna creare dei posti di lavoro piuttosto che tutelare i posti di lavoro o impedire alle aziende di licenziare i lavoratori licenziare i lavoratori può essere una cosa positiva per la produttività dell'azienda la cosa negativa per la disoccupazione è l'assenza di nuovi posti di lavoro ed è lì che dovremmo indirizzare le nostre politiche non tanto sulle politiche restrittive passiamo ora l'ultimo argomento della mia relazione che riguarda le conseguenze della disoccupazione la definizione delle politiche d'intervento sappiamo da studi principalmente scandinavi ma anche in altri paesi che mentre un certo tasso di disoccupazione è necessario al disoccupazione di lunga durata può essere deleteria i giovani e questo ha delle implicazioni per i loro salari sulla capacità di guadagnare e sull'incidenza della gesco persone più avanti negli anni sono effetti che lasciano il segno a lungo termine i giovani lavoratori disoccupati considerandoli a distanza di dieci anni si vedrà che hanno sono maggiore il rischio di disoccupazione rispetto ad altri lavoratori che non sono stati altrettanto disoccupati queste sono le cosiddette cicatrici della sofferenza che uno si trascina lungo la propria carriera per quanto riguarda la felicità le ricerche sulla felicità si vede che la disoccupazione è una delle principali cause di sofferenza nelle persone tre motivi principali di di infelicità sono divorzio o decesso in famiglia e disoccupazione con divorzio e uno è triste all'inizio ma da fi quasi felice con la disoccupazione invece non succede così questa sofferenza si protrarrà anche negli anni a venire quindi le politiche devono affrontare il problema della disoccupazione di lungo termine in particolare è importante che si eviti che la disoccupazione si protragga nel tempo in particolare è presso i giovani cosa può fare un'amministrazione un governo un governo deve intervenire ecco definendo delle politiche per esempio cercando di capire cosa si aspettano i giovani dal mercato del lavoro vogliono fare esperienza c'è un discorso dell'uovo e della gallina quando uno va a cercare un posto di lavoro ecc e serve esperienza allora uno non ce l'ha e quindi nessuno li dà lavoro sei governi voglio intervenire per aiutare i giovani dovrebbero cercare di far fare loro un'esperienza di lavoro come si può fare bene innanzitutto bisogna insegnare ai giovani come fare un colloquio di lavoro come richiedere un posto di lavoro per un adulto o poi se normale ma i giovani a volte non sanno come scrivere il proprio curriculum cosa dire durante il colloquio di lavoro come presentarsi cose semplici quando si cerca un posto di lavoro uno si chiede devo usare la cravatta o no non necessariamente i giovani lo sanno chi ci vorrebbe qualcuno che lo insegna loro quindi molti governi agiscono in questo senso atu hanno programmi di questo tipo alcuni programmi funzionano altri no i governi potrebbero intervenire anche se pare strano per aiutare i giovani non insegnandolo pro direttamente su come acquisire esperienza e ne parleremo fra un altro ma in modo indiretto i governi si creassero le condizioni molto flessibili d'entrata e uscita dal mercato del lavoro questa flessibilità considerebbe un grosso giro di lavoro grosso turn over e quindi giovani potrebbero partecipare a questo turn over acquisendo esperienza più rapidamente cosa intendo per flessibilità intendo mercato del lavoro in cui sia facile avviare un'azienda creare posti di lavoro non preoccuparsi di restare incagliato in contrattazioni collettive con i sindacati o norme che distinguono il lavoro dal lavoratore cercando di fare chiarezza quindi se tutti gli imprenditori agissero in questo senso non ci sarebbe rischio di perdere un posto perché si potrebbe trovare presto un altro posto di lavoro quindi partecipando meglio al mercato del lavoro quindi quelli che sono maggiormente a favore del mercato del lavoro flessibile dovrebbero essere proprio i giovani i lavoratori è la struttura del mercato del lavoro degli adulti che può aiutare i giovani lavoratori al meglio quali sono le cattive politiche alla luce di quello che ho detto avrete già capito cosa intendo sono politiche che danneggiano il mercato del lavoro dei giovani innanzitutto non a rigidi da protezione dell'impiego degli adulti per questo è molto difficile per i giovani e trovare un posto di lavoro perché altrimenti uno trova un posto di lavoro sta lì fino alla pensione nel giovane non avrà la possibilità di trovare un impiego nemmeno per breve tempo e quindi non potrà sperimentare un salario minimo troppo elevato magari è uno pensa che sia una cosa positiva ma in realtà va bene solo per pochi ma in generale per tutti i giovani lavoratori un salario minimo troppo elevato e negativo io naturalmente sono a favore del salario minimo tutelato dalla legge però deve essere non troppo elevato questo dovrebbe far capire ai giovani e che lavoro avranno evitando il monopolio per esempio nel caso degli outlet di fast food negli stati uniti non posso citare i nomi perché qui c'è la stampa dei negozi di fast food al meno che il presidente non lo dica lui io non posso fare nomi dice un mac ma ecco in quel caso ci sono dei datori di lavoro molto potenti che assumono i giovani i quali temono di essere sfruttati insomma se c'è un salario minimo o ragionevole questo va bene a favore dell'occupazione come negli stati uniti parliamo di salari minimi pari al 40 per cento del salario medio in alcuni paesi questo el 80 per cento per cui questo è troppo elevato scoraggia la creazione di posti di lavoro un'altra cosa negativa per il mercato del lavoro giovanile anche se una questione assai controversa il pensionamento anticipato credo che il fatto di dover pagare più pensioni fa aumentare le tasse che andranno a carico dei giovani quando entreranno nel mercato del lavoro e una riduzione nella domanda dei servizi per gli anziani che possono essere forniti dai giovani se uno va in pensione e presto si arrangia da solo non chiede a un giovane di fare qualcosa per lui a pagamento poi ha una pensione che viene finanziata tramite le tasse ed imposte pagate dai giovani e che saranno costretti a pagare delle imposte sempre più elevate quali sono queste servizi di solito non sono servizi specialistici magari siete un gruppo privilegiato di giovani lavoratori ma ce ne sono molti alla ricerca di lavori in cui serve una bassa qualifica magari i lavori di pulizia cuochi lavorare in una pulitura a secco chiaro che un pensionato usa spesso la pulitura a secco va al ristorante viaggio di più perché ha più tempo e quindi questo contribuisce a creare posti di lavoro nella ristorazione per esempio sono posti di lavoro molto importante della società moderna di oggi in termini di numeri qual è l'impatto della recessione anche ai mercati del lavoro flessibile non riescono a generare un turn over sufficiente durante la recessione e quindi è importante che le politiche aiutino i giovani durante la recessione e quindi potremmo chiederci quali sono le politiche efficaci durante la recessione eccole qui sono politiche che già citata espansione delle opportunità di istruzione è un'ottima politica una situazione win win in particolare per i docenti no cancelliamolo era una battuta in particolare per gli studenti volevo dire un'altra politica implica l'assistenza nella ricerca di lavoro risulta molto efficace sussidi all occupazione effettiva esperienza di lavoro sono meglio che sussidi di disoccupazione incondizionati cos'è un sussidio all'occupazione se avreste partecipato alla cerimonia inaugurale avreste sentito un suggerimento o molto intelligente ha citato da uno dei relatori il datore di lavoro che assume un giovane appena diplomato può avere delle incentivi fiscali per due anni per esempio sono politiche che sono state già utilizzate oppure il giovane lavoratore a un aiuto per la disoccupazione e magari trova al posto di lavoro e questo è un dall'inizio viene versato al datore di lavoro per un altro anno lo si è fatto in germania con buoni esiti oppure si può dire troviamo una buona esperienza di lavoro in svezia hanno fatto una cosa molto utile in via nei giovani disoccupati a fare il lavoro dei genitori che sono in congedo di maternità paternità che dura 12 mesi uomo donna non ha importanza il datore di lavoro ha l'obbligo di mantenere il posto di lavoro per la madre e quindi si può inviare un disoccupato a coprire quel posto vacante continuando a dare sussidio funziona molto bene in svezia ma gli svedesi sono molto diverse le donne svedesi fanno figli non so se questo sistema funzionerebbe in italia ove c'è una natalità bassissima chissà magari aumenterebbe infine politiche cosiddette di welfare to work che sono efficaci dopo una certa durata della disoccupazione per esempio dopo sei mesi di ricerca dell'impiego nove mesi il governo si assume la funzione di ricerca e formazione per sostenere il giovane mirando le politiche su gli specifici soggetti per concludere nonostante una disoccupazione giovanile più elevata sia inevitabile la politica può aiutare a ridurne i costi per la società e per l'individuo un mercato del lavoro più flessibile a aiuta i lavoratori più giovani ed è utile affrontare in modo più diretto problematiche quali l'aumento di istruzione fase di recessione grazie della vostra attenzione credo che questa legge o ci ha portato direttamente su molti dei temi che rispetteremo ancora al festival e che cominciamo possiamo cominciare a discutere questa sera quindi sono sicuro che diversi di voi hanno delle domande non abbiamo tantissimo tempo ma la platea è molto giovanile che mi fa molto piacere perché di questi temi è bene che i giovani si occupino quindi siamo pronti a prendere alcune domande dal pubblico alzate la vostra mano e vi verrà data la possibilità di parlare ecco qui buona sera avevo una domanda sul discorso dell'educazione perché appunto abbiamo sottolineato molto che è importante però quello che ha suggerito è di aumentare i posti nelle università cosa che per esempio non abbiamo questo problema in italia credo nel senso che di università abbiamo moltissime e i posti ce ne sono forse chiedo forse sarebbe meglio investire in borse di studio aiuti gli studenti e quant'altro cosa che appunto in italia non si sta vedendo e si sta invece sottolineando discorso sussidi alla disoccupazione quant'altro quindi niente volevo capire se per il professore meglio aiutare i giovani nel mondo del lavoro piuttosto che non aiutarli con borse di studio e quant'altro beh bisogna distinguere l'aiuto che viene dato agli studenti tempi normali in tempi di recessione perché quando ho detto che è giusto per il governo aumentare i posti all'università o l'ho detto perché è un modo per aiutare a risolvere la recessione la potremmo definire una politica del lavoro attiva invece di introdurre altre politiche si mandano i giovani a scuola ma questo non ha nulla a che fare con la questione delle borse di studio dei finanziamenti è più una questione di del fatto che il governo dovrebbe sovvenzionare la formazione e dare dei finanziamenti agli studenti o meno non ha a che fare con la recessione in particolare io volevo parlare di recessione per quanto concerne la questione in generale naturalmente ho un'opinione e l'opinione mia e che il costo della formazione dovrebbe essere condiviso tra la società e lo studente perché poi successivamente i benefici di quella formazione saranno condivise dallo studente dalla società lo studente diventerà più produttivo un lavoratore più produttivo lavorerà bene e verrà pagato anche di più e pertanto bisogna condividere il costo dell'università della formazione eccola in fondo va buongiorno in germania e svizzera si dà molto peso alla formazione professionale alla vocational education quale potrebbe essere il ruolo di questa forma di educazione che non è un educazione superiore ma che può essere importante immagino grazie beh la formazione professionale è importante e lo è da tanto in germania è un modo per coinvolgere i giovani su nel lavoro perché la formazione non viene fatta nella scuola ma viene fatta in azienda ora le aziende non fanno la formazione che richiesta dalla società perché fanno un lavoro di tutoraggio dei loro lavoratori perlopiu ma non c'è alcun dubbio che la formazione professionale si è positiva soprattutto in momenti di espansione l'unico problema è che attualmente l'industria non sta creando posti di lavoro o per lo meno non ne crea tanti anche in germania che ha un grosso settore manifatturiero se vediamo la quota di forza lavoro impiegata nell'industria negli ultimi anni ebbe c'è una curva che precipita e la ragione di questo è che ci sono stati molti miglioramenti tecnologici nelle in dossier questi progressi tecnologici riducono il lavoro perché c'è la meccanizzazione e la produzione invece ad alto ad alta intensità di lavoro è andata in cina è andata in africa noi non possiamo affidarci alla formazione professionale per dare lavoro ai giovani ora la quota maggiore del del settore manifatturiero in germania e in italia anche intorno al 16 17 per cento della forza lavoro dunque non possiamo affidarci ad un settore che rappresenta solo il 16 17 per cento dell'occupazione perché questa quota poi questa percentuale stanchi calando non possiamo pensare che questo settore possa rappresentare un un aiuto per i giovani prima ha parlato di ridurre le protezioni nel mercato degli adulti però questo crea delle problematiche perché un adulto a differenza di un giovane ha più difficoltà poi a ricollocarsi ap difficoltà a prendere nuove conoscenze e anche per le industrie per le imprese è un soggetto meno appetibile perché appunto a queste difficoltà quindi se vogliamo ridurre le protezioni cosa facciamo per fare in modo che le aziende abbiano qualche convenienza assumere questi soggetti vede quando c'è una tutela del posto del lavoro l'azienda sarà meno incline a offrire ai posti di lavoro offrirà a posti di lavoro solo se è sicura di voler tenere il lavoratore per tanto tempo il risultato è che c'è un ricambio inferiore un turno over inferiore vale a dire che i giovani avranno sempre più difficoltà a trovare un posto di lavoro e ma una volta che ottengono un posto di lavoro avranno maggiori probabilità di tenerlo a lungo ora se pensiamo ad un adulto che perde il posto di lavoro e se pensiamo alle difficoltà di trovare un nuovo di lavoro beh lei dice se si ri toglie la protezione e quello adulto avrà ancora più difficoltà ma il fatto è che una volta che si riduce la protezione non ci sarà un aumento non ci sarà un abbassamento dei posti di lavoro creati al contrario si si riducono le protezioni aumenta la possibilità di creare posti di lavoro dunque c'è questo timore che una riduzione delle protezioni abbia un impatto sui posti di lavoro ma non è così in effetti ci sono paesi che non hanno tutela del lavoro e che non hanno problemi di disoccupazione più gravi di paesi che invece hanno tutela del posto di lavoro faccio riferimento agli stati uniti alla gran bretagna per esempio dove abbiamo una situazione sicuramente migliore rispetto a quella della spagna e dell'italia e proprio perché c'è una forte creazione di posti di lavoro ora lei ha detto ma gli adulti fanno più fatica ad imparare cose nuove nuove ma è importante comunque imparare anche se uno ha sempre lo stesso lavoro deve cercare di migliorare le proprie competenze non è che le competenze che una imparato a vent'anni fa sono sempre attuali anche adesso lungo e questo apprendimento e si parla infatti di lifelong ning apprendimento per tutta la vita è uno dei principali programmi dell'unione europea e tantissimi paesi europei non fanno abbastanza in questo senso dobbiamo cercare di fare di più per questo apprendimento per tutta la vita perché le competenze devono continuamente essere aggiornate buona sera io volevo fare una domanda ma invece di porre dei sussidi all'occupazione non sarebbe meglio cercare di ridurre l'età in cui si va in pensione e accostare negli ultimi 3 ridurre a costare negli ultimi due tre anni prima di andare in pensione ad uno che già lavora un giovane che deve fare esperienza di modo tale che così nel momento in cui quella persona esce dal mercato del lavoro il giovane se non altro ha già un'esperienza che se non da prendergli il posto comunque da entrare in quel mondo beh questa è una visione scorretta dell'economia non è che così non è che l'economia funziona in questo modo conoscete l'espressione john phan del fondo dei lavori si basa sull'idea che ci sia un numero fisso di posti di lavoro nell'economia e perché un lavoratore possa avere un lavoro l'altro deve lasciare questa è una visione del mondo del lavoro che era molto alla moda nel xix secolo ma che è stata poi disintegrata dai fatti che si sono succeduti dopo forse vale con il settore pubblico settore statale perché nel caso dei lavori statali la decisione viene presa dal governo al governo dice questo il numero di posti di lavoro che creiamo ma il settore pubblico è solo una quota del mondo del lavoro e non possiamo certo far conto sul governo perché apra più posti di lavoro la ragione per cui c'è questa visione è la ragione per cui questa visione sbagliata è proprio quello che dicevo prima perché se le persone vanno in pensione precocemente qualcuno deve finanziare quelle pensioni e dunque si consumano i risparmi e quando si consumano i risparmi di investimenti sono inferiori e dunque un paese che ha un alto tasso di prepensionamenti ha un ridotto tasso di investimenti e questo il primo effetto il secondo effetto è che visto che le tasse sono alte per pagare le pensioni ci sono bassi investimenti tasse alte e meno domanda da parte di prodotti da parte dei pensionati perché sappiamo che i pensionati consumano meno dei lavoratori attivi e tutti questi fattori si scontrano con la creazione di posti di lavoro e con un'economia sana dunque dobbiamo abbandonare questa idea che ci sia un numero fisso di posti di lavoro e dobbiamo sapere che il prepensionamento implica meno posti di lavoro e meno occupazione per i giovani esattamente l'opposto di quello che diceva lei ancora due domande e poi quindi la in fondo avessi qui poi la e poi la e che soluzione vede al mismatch che c'è né geografico in italia nel mercato del lavoro l'istruzione colmare questo divario che c'è nel mercato del lavoro italiano in particolare mi riferisco alla aumentare la qualità dell'istruzione nel sud d'italia perché sappiamo che c'è un divario in qualità che pian piano si sta colmando con il tempo io voglio capire se secondo lei questa può essere la soluzione giusta per colmare quel divario nel mercato del lavoro anche in generale l'unica soluzione al problema del mis match è la mobilità dei lavoratori o del lavoro o si convincono i lavoratori a muoversi o si muove il lavoro so che ci sono stati tanti tentativi di spostare il lavoro verso sud tentativi non molto di successo devo dire magari potreste provare di nuovo oppure un'altra soluzione potrebbe essere quella di incoraggiare la mobilità mobilità delle persone sappiamo che le persone con un maggior grado di istruzione hanno una maggiore probabilità inclinazione a muoversi e dunque sicuramente colmare il divario di formazione potrebbe promuovere la mobilità dunque se volete andare in quella direzione l'educazione è un ottimo modo il problema potrebbe essere una sorta di congestione ambientale perché la densità demografica sarebbe maggiore nel nord ma questo è un problema a cui sembra non esserci una soluzione credo che chiunque risolva il problema del miss march italiano prenderà sicuramente il nobel ma la scuola è un modo si è una modalità volevo chiederle in italia la 83 per cento delle persone possiede una casa di proprietà praticamente tutti tutti i tanti giovani direi se un giovane deve andare a cercar lavoro dall'altra parte in un'altra città e si trova degli affitti completamente sproporzionati a quello che ha reddito iniziale di fatto questo l'obbligo rimanere nella propria città e come può una politica di redistribuzione dei primi mobili tramite tasse o di affitti bloccati incidere e migliorare quello che al mercato del lavoro prigioni facciamo sport beh non sono del tutto convinto che si debbano utilizzare le politiche abitative perché quando gli affitti sono elevati in una città significa che c'è un sacco di attività c'è un sacco di congestione abitativa e visti i rischi ambientali visti i fattori legati alla produttività quando c'è una congiunzione ambientale beh credo che sia una politica un po di breve periodo una politica un po miope perché credo che invece nel lungo periodo sarebbe utile per il paese trovare un modo per spostare i posti di lavoro piuttosto che le persone se ci riesce la gran bretagna a questo problema ci sono un sacco di posti di lavoro a londra ma a londra costa un sacco vivere dunque non ci sono persone che coprano quei posti di lavoro ma poi vediamo che magari il comune fa qualcosa per mettere a disposizione degli alloggi e quei posti di lavoro vengono coperti ma questa non è una politica di lungo periodo una politica miope perché alla fine poi gli affitti risalgono di nuovo ok tanks ex professore qui stufo grazie la sua spiegazione è stata semplice va davvero efficace il titolo di questa presentazione i giovani e l'europa e dunque voglio parlare dell'europa il periodo è piuttosto difficile per l'europa abbiamo due o tre paesi dove c'è un tasso di disoccupazione giovanile altissimo lei ha parlato di molte politiche da attivare ma lei pensa che queste politiche possano rimediare alla situazione perché l'europa deve secondo me fare un processo economico del tutto diverso altrimenti le cose non cambieranno beh non c'è alcun dubbio che la soluzione del problema disoccupazione è quello della ripresa economica non c'è alcun dubbio ma le politiche che ho descritto una maggiore flessibilità per esempio sono politiche che riducono le sofferenze della recessione prima della ripresa è come se uno è malato e il dottore ti dice beh avrai un sacco di sofferenze ci metterai un anno a riprenderti ma nel frattempo uno vuole avere una riduzione dei sintomi vuole ricevere dei farmaci che riducano il dolore degli analgesici ecco dunque sono politiche che riducono i sintomi e che facilitano la vita alla gente in periodi di recessione perché la crescita dell'europa è un'altra storia magari ne parliamo domani io vorrei porre l'attenzione sul concetto anche molto importante ovvero la qualità del posto del lavoro non crede che maggiore flessibilità in uscita potrebbe inficiare quindi la qualità del posto del lavoro e vorrei anche quindi avere una risposta a questa domanda è possibile pensare a maggiore flessibilità che non comporti inevitabilmente maggiore precarietà negli ultimi anni la flessibilità del mercato il lavoro in entrata in italia ha portato a 54 55 tipologie contrattuali eppure la disoccupazione giovanile aumentata ma non diminuita ecco il problema quindi anche della nostra riforma che verrà molto probabilmente approvata dal governo monti prevede un centro maggiore la flessibilità in uscita così dibattuto l'articolo 18 indennizzo oppure il reintegro ecco questa questione qui quindi è possibile pensare una maggiore flessibilità che non si riverberi come dire per forza in una una precarietà assoluta per noi giovani tra queste ne vado in effetti non ci sono prove in questo senso non è dimostrato che nei paesi in cui c'è maggiore flessibilità la qualità del posto di lavoro per i giovani sia inferiore che dati abbiamo sì c'è una struttura dualistica quindi una parte della forza lavoro è nei cosiddetti buoni posti produttivi e un'altra parte invece nel versante flessibile non protetto allora sappiamo che la qualità dei posti nella parte flessibile non è buona e di conseguenza non è una buona idea aumentare la flessibilità creando dei lavori di seconda classe che sono flessibili mantenendo gli altri posti di lavoro senza flessibilità sono d'accordo con lei non sono a favore di un maggiore aumento della flessibilità che mantenga i posti inflessibili creando dei posti e flessibili la flessibilità deve permeare tutta l'economia perché così i datori di lavoro ei lavoratori sapranno che anche i posti di lavoro eccezionalmente buoni sono comunque flessibili e quindi non c'è intenti vivo a migliorare il posto di lavoro semplicemente perché è un posto non tutelato migliore esempio in questo senso di un paese che segue un corso che non auspicherei e la spagna ha mantenuto la rigidità nei cosiddetti posti di lavoro regolari creando flessibilità nei posti di lavoro di seconda classe che non sono di buona qualità come lei ha detto se questo dualismo sparisse avendo solo un tipo di posto di lavoro allora la qualità dell'impiego aumenterebbe grazie la perdoniamo per essere venuto in cravatta non occorreva ci vuole maggiore sensibilità e una lecture davvero meravigliosa che ci ha portato direttamente direttamente sui temi che affronteremo ancora domani mattina vi ricordo alle 11 nella sala depero ci sarà un confronto sempre con christopher pissarides di cui appunto approfittiamo della sua presenza e lo ringraziamo per questa sua doppia disponibilità e susanna camusso samuel ventolina e pietro garibaldi il titolo è posto insicuro subito o posto fisso dopo quindi vedete i temi che abbiamo discusso questa sera torneranno verranno discussi anche alla luce di un indagine che potete trovare sul sito del festival dell'economia e che invito tutti a è un questionario che invito tutti a riempire a rispondere perché domani parleremo anche dei risultati di queste indagini infine questa sera sempre in questa sala alle 21 ci sarà invece i testimoni del tempo con l'ingegner carlo de benedetti che parlerà il lavoro dalla lamiera al cloud buona serata a tutti
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