Giovani e mercato del lavoro
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Giovani e mercato del lavoro
Si discute lo stato di salute del mercato del lavoro, evidenziando contraddizioni tra dati positivi sull'occupazione e preoccupazioni sulla qualità dei posti di lavoro creati, spesso a bassa qualificazione. Vengono analizzati i bassi salari in Italia, il gap tra competenze richieste e offerte, e il fenomeno delle "Grandi Dimissioni". Infine, si affrontano le percezioni e le aspettative dei giovani riguardo al futuro lavorativo, in un contesto di crescente automazione e intelligenza artificiale.
In 50 il 35% degli italiani avrà più di 65 anni In 50 il 35% degli italiani avrà più di 65 anni e l'11% meno di 14. Entrambe le categorie necessitano di supporto e in un quadro economico nazionale di conti pubblici caratterizzato da alto debito e in un quadro economico nazionale di conti pubblici caratterizzato da alto debito e questo richiederà uno sforzo di spesa per il sistema della salute e questo richiederà uno sforzo di spesa per il sistema della salute e questo richiederà uno sforzo di spesa per il sistema della salute e questo richiederà uno sforzo di spesa per il sistema della salute In 50 l'OXE prevede che già nel 2030 la spesa sanitaria peserà il 10% del pil nazionale In 50 l'OXE prevede che già nel 2030 la spesa sanitaria peserà il 10% del pil nazionale quindi il sborso per pensioni e per sanità aumenterà quindi il sborso per pensioni e per sanità aumenterà e peraltro in un quadro demografico che impatta direttamente sul mercato del lavoro e peraltro in un quadro demografico che impatta direttamente sul mercato del lavoro grazie anche agli sviluppi tecnologici con l'avvento dell'intelligenza artificiale e dell'automazione dei processi Secondo l'ultimo rapporto del World Economic Forum Si prevede che il 23% dei posti di lavoro cambierà entro il 2027 Si prevede che il 23% dei posti di lavoro cambierà entro il 2027 con la creazione di 69 milioni di nuovi posti di lavoro ma con l'eliminazione di 83 milioni dunque il quadro è un quadro in profondo montamento e abbiamo voluto organizzare questo evento e abbiamo voluto organizzare questo evento mettendo a confronto le generazioni con l'attuale classe dirigente e i giovani con gli studenti e chi sviluppa le loro competenze tramite l'università e con le imprese nella quale ci si appresta ad entrare e chi sviluppa le loro competenze tramite l'università e con le imprese nella quale ci si appresta ad entrare Ringrazio quindi di aver accettato il mio invito a Roberto Busato, direttore generale di Confindustria e amministratore delegato di Asso Servizi Sandro Trento, professor ordinario al Dipartimento di Economia e Management e direttore della School of Innovation Elena Di Marco, segretaria generale di Junior Enterprise Trento e Madelena Stengel, presidente della commissione cittadinanza e Unione Europea della Consulta Provinciale degli Studenti e direttore di School of Innovation Elena Di Marco, segretaria generale di Junior Enterprise Trento e Madelena Stengel, presidente della commissione Cittadinanza e Unione Europea della Consulta Provinciale degli Studenti Dunque partirei da lei, professore, e le chiederei qual è lo stato di salute del mercato del lavoro in Italia Questa è a differenza di altri paesi europei un tema legato all'aumento salariale l'Italia è ultima in Europa per aumento dei salari tra 1990 ed oggi è anche l'unico paese europeo che ha registrato un tasso negativo in questa variazione dei salari Dunque vorrei capire a fronte anche di una riduzione demografica perché i salari diminuiscono Qual è lo stato di salute del mercato del lavoro in Italia? Grazie per l'invito, grazie a tutti per essere qua Lui è mio studente, quindi se si comporta male lo boccia l'esame Allora, in realtà siamo in un momento in cui lo stato di salute del mercato del lavoro in Italia negli ultimi anni e mezzo sembra ottimo Cioè si parla addirittura di miracolo del mercato del lavoro Pensate che nell'ultimo anno sono stati creati quasi 500 mila posti di lavoro in Italia E vi ricordate, qualcuno parlava di miracolo di milioni di posti di lavoro, quindi se continuasse così tra un anno avremo un milione di posti di lavoro In parte rilevante sono posti di lavoro a tempo indeterminato Aumenta il tasso di partecipazione Quindi siamo crescendo in termini di tasso di partecipazione, diminuisce il tasso di partecipazione Crescendo in termini di tasso di partecipazione diminuita la disoccupazione di quasi un punto Anche la disoccupazione giovanile che comunque al 20% è diminuita di due punti in un anno Quindi apparentemente se uno guardasse questi dati direbbe siamo in una situazione eccellente Poi ovviamente bisogna andare un po' più in dettaglio Parliamo del Trentino, anche il Trentino dà risultati molto positivi, l'ultima relazione dell'agenzia del lavoro Ci dice anche lì, aumenta i posti di lavoro aumenta la disoccupazione molto molto più bassa rispetto a quella italiana parliamo di un 3,2% contro il 7,2% aumenta la partecipazione al lavoro e così via Poi parto dal Trentino perché è interessante C'è un capitolo della relazione dell'agenzia del lavoro che ci dice però che gran parte di questi posti di lavoro sono low skilled Il 70% dei posti di lavoro creati in Trentino sono a bassa qualificazione Dove sono questi posti di lavoro? Quasi veramente nei servizi, in particolare nel turismo Addirittura gli addetti nell'industria diminuiscono e continua la diminuzione dell'agrivolatura Questo fenomeno in parte si riscontra anche a livello nazionale Cioè quello che sta avvenendo sostanzialmente è che stiamo sostituendo posti di lavoro nel manufacturiero con posti di lavoro nel servizi ma soprattutto nei servizi a basso valore aggiunto come il turismo e se andiamo a vedere il tipo di posti di lavoro che vengono creati parlo del Trentino, sono camerieri, magazzineri conducenti di vetture e così via Quindi apparentemente stiamo in una situazione di grande benessere In questo senso, nel dettaglio le cose non sono così incoraggianti A livello italiano esiste una vasta area diciamo di precariato magari su questo ci ritorniamo più in là Comunque, detto questo, è positivo il fatto che l'Italia abbia creato circa 500 mila posti di lavoro Il passo che faccio, amico Legos, alla seconda domanda Questo è avvenuto in virtù di innovazione normative abbiamo fatto riforme del mercato del lavoro che ci spiegano questa creazione di posti di lavoro? La risposta è no non abbiamo fatto riforme del mercato del lavoro negli ultimi anni anzi, per certi versi siamo tornati indietro quindi non è quella la spiegazione del fatto che abbiamo creato 500 mila posti di lavoro Qual è la spiegazione? In buona parte questa spiegazione è legata al fatto che il costo del lavoro è diminuito abbiamo avuto due anni di alta inflazione 8,4 e 5,9 e a fronte di questo i salari sono aumentati del 7-8% parlo dell'Italia quindi sostanzialmente a fronte di un aumento dei prezzi di quasi il 16,5 i salari sono aumentati molto di meno cioè il costo del lavoro è diminuito questo in buona parte, secondo me, è una mia considerazione spiega il fatto che abbiamo creato questi posti di lavoro Se andiamo a vedere gli investimenti che cosa hanno fatto dal lato degli investimenti? le imprese hanno investito molto poco, parliamo di un aumento di investimenti dell'1% questo in parte legato al fatto che sono state fatti incentivi giganteschi per ristrutturare i palazzi 220 miliardi di euro abbiamo buttato per ristrutturare le seconde case e soltanto si parla del 12% del patrimonio immobiliare 220 miliardi abbiamo destinato a quello quindi quello che io vedo è un processo nel quale a fronte di minori investimenti è come se le imprese avessero sostituito la dico un po' brutale, macchinari con lavoratori lavoratori che costano di meno quindi la mia preoccupazione è che abbiamo la crescita abbiamo buoni risultati del mercato del lavoro però con questi dati che vi sto dicendo il tipo di posti che vengono creati i settori in cui vengono creati e il fatto che si sostituisce innovazione macchinari con forza a lavoro che costa poco la mia paura è che ci stiamo un po' avviando su un sentiero di crescita di basso profilo cresciamo ma cresciamo perché abbiamo costi del lavoro più bassi e non una crescita centrata sull'innovazione chiudo perché sennò rubo troppo tempo con il fatto che avevamo degli strumenti come Industria 4.0 anche lì invece di aumentare gli stanziamenti per favorire l'innovazione li abbiamo diminuiti drasticamente quindi il quadro è luci e ombre e qualche preoccupazione Passando a lei direttore, lei rappresenta le imprese del Trentino il Trentino Alto Adige è notoriamente un caso scuola di mercato del lavoro virtuoso per certi versi, comunque i parametri del mercato del lavoro in Trentino Alto Adige sono tendenzialmente superiori alla media nazionale dunque vorrei chiedere anche a lei un breve commento in merito allo stato di salute del mercato del lavoro con il focus sul Trentino e chiederei anche a lei perché i salari, l'andamento dei salari che si connette strettamente con l'andamento della produttività sono così bassi? Grazie, buon pomeriggio anche da parte mia mi fa veramente piacere vedere una sala così piena e soprattutto di tanti giovani penso che non sia solo il tema interessante ma probabilmente dobbiamo iniziare veramente a pensare al futuro e a pensarlo insieme mi vende a dire allora per rispondere alle tue domande io ho fatto già un'ottima presentazione portando anche dei dati al professor Trento parto da una cosa che non mi sento del tutto allineato su quello degli investimenti cioè noi ci troviamo in un momento storico come ha detto il professore che abbiamo un tasso di occupazione altissimo di conseguenza un tasso di disoccupazione bassissimo e quindi e questa è la prima cosa seconda cosa calo demografico ci sono sempre meno persone non solo giovani, stavamo parlando ne proprio poco fa quindi oggi credete il primo problema che le aziende hanno è trovare personale però il primo problema non ce ne sono altri cosa sta succedendo? che in un momento come questo dove non si trova il personale si sta innescando anche una competizione secondo me tra territori quindi anche nel nostro virtuoso come lo definisci tu non so più se siamo ancora così virtuosi ma Trentino come mai e qui ce ne saranno molti giovani studenti universitari uscite dall'università magari se facciamo l'esempio degli ingegneri che sono quelli forse più ricercati e prendono e vanno a lavorare a mono a Queen Baviera in Germania perché hanno il 30 al 40% di retribuzione in più personalmente da neolaurato farei esattamente la stessa cosa però io penso che sia nostro compito dovere forse anche capire cosa sta succedendo perché abbiamo i salari più bassi è vero, è un dato che non l'ho dato lui, lo do io l'Italia dal 92 al 2022 quindi in 20 anni eravamo al 9° posto dell'area auxe per salari medi annui siamo passati al 22° posto in classifica nei paesi quindi area auxe quelli sviluppati e questo ci deve far molto preoccupare mi ha fatto piacere, non so se qualcuno c'era ieri a sentire anche la nostra Premier Meloni che sta mettendo attenzione, quindi c'è il governo che sta pensando a questo ma allora qual è il motivo per cui le aziende italiane non riescono a pagare adeguatamente i giovani o in generale un po' tutti è un problema di produttività e oggi si inizia a parlarne sempre di più e ho detto mi fa piacere che ne parli anche il governo, perché negli ultimi anni quando si parla di produttività si pensa sempre che sia un qualcosa che deve fare le aziende, questo governo cos'è che ha fatto? Ha cercato di ridurre 1-2 punti percentuali del cuneo fiscale poi pensate che con l'1-2% riusciamo, voglio dire, andare a recuperare quel gap che c'è al meno del 30% rispetto alla Germania ecco quindi bisogna far qualcosa in più andare a capire secondo me all'interno dei vari settori delle aziende come mai noi abbiamo un tasso di produttività così basso allora se andiamo a vedere cos'è che emerge quali sono le aziende più produttive? Sono le aziende più strutturate sono le aziende che vanno all'estero sono le aziende manifatturiere, aggiungo, non solo perché rappresento gli industriali questa sede sono quelle aziende che negli anni hanno investito in tecnologie, questo era il motivo per cui dicevo non ero del tutto d'accordo, proprio a partire da quell'industria 4.0 che fu fatta all'epoca del governo Renzi che però se noi andiamo a pensare, qui siete tutti giovani ma c'è anche qualcuno meno giovane noi di politiche industriali nel nostro paese è da 30 anni che non ne vengono fatte l'unica misura che è stata fatta è proprio quella di industria 4.0 del governo Renzi dove lì con la detassazione sugli investimenti, macchinari, impianti eccetera, le aziende hanno investito e sono diventate più produttive, ma chi è che l'ha fatto questo? L'ha fatto il settore industriale soprattutto, ed è quello che oggi dà la possibilità e questo ve lo dico con certezza non solo per fare pubblicità a un settore, ma abbiamo veramente molto bisogno di persone con certe caratteristiche, con certi skill e aggiungo di più, non abbiamo solo bisogno dei giovani che magari arrivano con certi skill, ma abbiamo anche un problema di andare a rischillare cioè a riformare anche le persone che sono dentro le aziende, perché oggi le nuove tecnologie hanno bisogno di persone che le sappiano gestire quindi mettiamoci in testa tu prima l'avevi ben detto che ci saranno dei lavori che oggi già non esistono siamo l'avvento dell'intelligenza artificiale ma non è solo quello la digitalizzazione in genere ha cambiato il mondo del lavoro e lo sta cambiando quindi vi porto anche questo esempio anche qui nel nostro piccolo Trentino, noi ci troviamo con aziende che magari hanno fatto gli investimenti ma si trovano gli impianti che non possono metterli in moto, non possono farli funzionare a pieno regime perché non hanno il personale adeguato che li sappia gestire allora qui sì dobbiamo forse una domanda come mai esiste questo mismatch quindi qui penso che sia fondamentale l'ho detto all'inizio, che ci mettiamo insieme che abbiamo il mondo della scuola, dell'università insomma i giovani e il mondo dell'impresa a capire di cosa c'è bisogno mi fa piacere che vedo anche qualche genitore in sala perché poi noi stiamo interagendo spesso con il mondo della scuola, dell'università il mondo dell'impresa non è conosciuto dunque dei temi centrali sono lo sviluppo delle nuove competenze ma anche molto l'innovazione siamo nel... certamente sì, volevo solo dar questo messaggio cioè non spingiamo i nostri figli adesso ne parlo da genitore a pensare perché ancora c'è questo mito del lavoro fisso che non c'è più, il pubblico non c'è più il mondo bancario è un altro mondo che è cambiato e sta cambiando voglio dire le nuove tecnologie, voglio dire non è più il posto fisso e sicuro nemmeno il mondo bancario quindi dobbiamo pensare a quelli che sono i settori che possono trascinare tutto questo e come consiglio, e poi passo la parola cercate ragazzi di andare a vedere quelle aziende che sono le più attive cercate ragazzi di andare a vedere quelle aziende o quei settori dove stanno investendo e quando parliamo di investimenti non sono solo i macchinari, gli impianti oggi un altro driver fondamentale strategico è la sostenibilità c'è un'azienda che non investe oggi non è sostenibile, non ha un futuro noi stiamo predicando questo in ogni occasione e quindi è un qualcosa che voi giovani avete già dentro come vostro patrimonio come vostro sentimento le aziende lo devono acquisire un po' la volta però se volete fare una scelta andate a cercare quelle aziende che hanno queste caratteristiche che vi dicevo grazie direttora dunque i due temi principali sono innovazione e nuove competenze passando a tema tu rappresenti la fascia d'età più giovane rappresenti gli studenti delle scuole superiori del Trentino ti vorrei chiedere abbiamo capito come intelligenza artificiale e automazione debbano giocare un ruolo cruciale nell'aumentare la produttività al fine di contrastare anche il trend salariale che ci porta ad essere ultimi in Europa e in Italia vorrei chiederti in un'era caratterizzata dall'avvento dell'intelligenza artificiale dell'automazione i giovani come vivono questi cambiamenti c'è paura di una trasformazione così grande che prenderà il loro posto grazie buon pomeriggio io parlo a nome di una fascia d'età che è cresciuta in un mondo estremamente tecnologico siamo cresciuti vedendo tutti questi tools come qualcosa di naturale quindi io mi sento di poter dire che non abbiamo paura della tecnologia in sé sicuramente a spaventarci è l'aspetto di che effetto può avere l'intelligenza artificiale all'interno del mondo del lavoro e del mercato da un certo punto di vista possiamo essere speranzosi nel senso, a fronte di il tema che abbiamo già trattato del calo demografico a cui stiamo andando incontro qui in Italia è appunto una situazione dove il numero di posti di lavoro sarà maggiore dei lavoratori che avremmo a disposizione quindi forse è una speranza è qualcosa di positivo l'arrivo di un'intelligenza artificiale che può sostituire alcuni posti di lavoro e che ne creerà altri da questo punto di vista mi metto a disposizione per le risposte in questo senso la nostra generazione la mia generazione non ha paura non ha paura di andare incontro ad un futuro diverso un futuro più digitalizzato ma ha bisogno di ricevere anche delle rassicurazioni dunque in linea di massima l'intelligenza artificiale è percepita in maniera positiva dai giovani essendo nati e cresciuti in un mondo che già digitalizzato era dunque passando la parola a te Elena abbiamo ascoltato grazie al professore al direttore di Confindustria come un tema cardine sia anche proprio quello delle competenze molto spesso i datori di lavoro le imprese lamentano l'esistenza di un gap tra competenze che vengono sviluppate con lo studio dall'università e competenze da loro stesse richieste dall'altro lato i giovani stessi lamentano un sistema dell'istruzione italiano ancora forse troppo vecchio che guarda con non con la giusta attenzione la volontà degli studenti di mettere in pratica ciò che studiano sui libri dunque vorrei chiederti questo gap delle competenze cosa ne pensi di questo tema e come Junior Enterprise Trento tu che sei segretario generale si colloca all'interno di questo quadro grazie Andrea per la domanda e buon pomeriggio a tutti innanzitutto il tema è molto interessante mi ci ritrovo molto coinvolta sono attualmente studentessa di Giudizprudenza e sono al quarto anno nel pieno degli anni bellissimi che sono quelli dell'università che apprezzo assolutamente riconosco l'iperqualificazione della realtà accademica italiana e non sarei io a dover descrivere le tradizioni di eccellenza però è imprescindibile far notare quanto sia tangibile la lontananza con il mondo più concreto e fattuale c'è una lontananza abnorme quasi spaventosa dal mondo delle soft skills ad esempio che sono completamente marginalizzate e che non comunicano mai con il tecnicismo accademico sono ancora piantate e una delle cose che ho notato in questi anni dell'università che mi è un po' dispiaciuto non vedere in mezzo a tante cose molto belle e incentivanti è la mancanza di uno spazio creativo che dia spazio di manovra all'innovazione sembra non ci sia spazio per la proattività e per la propulsione che forse è uno dei meccanismi chiave per rispondere al mismatch di cui parlavamo prima e questo è un gran peccato perché siamo negli anni più vivi in cui possiamo tendenzialmente cavalcare ogni tipo di stimolo anche sbagliando perché siamo sovrastimolati e è giusto declinare alcuni stimoli però sembra come se ci sia un approccio molto stagnato e quindi stagnante nell'accademia stessa che porta a una grande qualità dello studio tecnico ma non vedo la strumentalità comunicativa col mondo fattuale e quindi Junior Enterpress è nato per queste esigenze è nata da studenti quindi risponde di anno in anno a quello che è il paradigma di contesto e si personalizza molto e credo che proprio il concetto chiave sia dare uno spazio alle manovre innovative dei giovani dare uno spazio completamente bianco completamente vuoto e quindi e quindi quindi quindi quindi quindi quindi quindi quindi quindi quindi quindi quindi quindi quindi quindi Il fenomeno che caratterizza i giovani nel mercato del lavoro nel nostro tempo è il fenomeno delle grandi dimissioni volontarie. In Italia nel 2022 hanno lasciato il proprio posto di lavoro in maniera volontaria 2 milioni e 200 mila persone. Nel 2023 e nei primi mesi del 2024 i numeri sono stati più rassicuranti, però comunque emerge un fenomeno che esiste e che ha radici profonde. Dunque vorrei chiederle cos'è questo fenomeno delle dimissioni volontarie, da dove proviene e come può essere spiegato? Allora prima di questo volevo rispondere un attimo a lei, Elena. Allora intanto sono d'accordo, c'è un problema di soft skill, di competenze relazionali, mi permetto di segnalarti che abbiamo la School of Innovation da alcuni anni che fa esattamente questo, dove centinaia di ragazzi vengono formati e stimolati proprio ad attività di soft skill. Apriremo allora collaborazioni con Junior Enterprise Trento. Ne siamo consapevoli. Detto questo è verissimo, c'è un problema di ritardo non solo dell'università ma della scuola. L'intelligenza artificiale rischia di avere un impatto molto negativo su tutte quelle attività rutinarie, non necessariamente manuali, anche intellettuali di tipo rutinario. Il guaio è che la scuola e anche l'università spesso continuano ad insegnare task di tipo rutinario, che sono quelli che verranno rimpiazzati sistematicamente dall'interno dell'unità dell'intelligenza artificiale. Faccio un esempio. Sapete meglio di me che esistono delle app di matematica, c'è Foto Mat, per esempio, che forse usate, basta fotografare la formula e do due secondi e abbiamo una risposta. Noi continuiamo ad insegnare la matematica come se i ragazzi dovessero imparare a fare i calcoli. Quei calcoli li fanno le macchine, non è quello che serve. Questo è un esempio. Chiudo su questo tema se non vi è piaciuto. Le grandi dimissioni, ne sappiamo poco. Ne sappiamo poco. Alcuni cominciano a dire che è un fenomeno legato al Covid, al lockdown e che progressivamente potrebbe rientrare. Come tu stesso hai detto, gli ultimi dati sono un po' rassicuranti. Le poche cose che sappiamo è che non è chiarissimo chi si dimette, nel senso che non si è riuscito a fare le cose che si sono riuscite a fare, ma non si è riuscito a fare. Apparentemente dovrebbero essere soltanto le persone scontente. Andiamo a vedere che in realtà molti poi vengono riassunti rapidamente. C'è un mix tra persone laureate e persone a bassa qualificazione. Quindi non è chiarissimo ancora, i dati non ce lo rendono chiaro. Comunque c'è un problema di insoddisfazione. Gallup è una società americana che fa una serie di sondaggi. Tra questi c'è un sondaggio molto interessante che collego sempre, che chieda alle persone quanto sono felici sul posto del lavoro. L'Italia è alle ultime posizioni mondiali. Quindi quando si chiede agli italiani se hai soddisfatto del tuo lavoro, noi siamo in fondo alla classifica. Ieri c'è stato Marco Bentivogli, non so se l'avete sentito, che ha scritto un libro che ha un titolo un po' sbagliato secondo me. Comunque si intitola Licenziata ai padroni. Il suo libro racconta il fatto che, secondo lui, secondo una serie di cose, il modo in cui è organizzato il lavoro in tante organizzazioni e imprese è un modello vecchio, gerarchizzato, che non motiva le persone, che non è, diciamo, partecipativo. Ora io non posso spiegare le grandi dimensioni perché non abbiamo ancora i dati. Però un sospetto c'è, che forse, questo sarebbe interessante sentire voi che siete giovani, la percezione di che cosa debba essere un buon lavoro per un giovane oggi forse è diversa dalla percezione di che cosa debba essere un buon lavoro per me. Parlo delle mie figlie. Le mie figlie hanno la vostra età e mia figlia dice, la vita è altrove. Sembra il titolo di un romanzo di Milan Kundera. Cioè, lavorerò, però la mia vita è altrove, non sarà il lavoro. Per me è inconcevibile questo. Sono di quelli che pensano che la soddisfazione, il senso di missione, di coinvolgimento che dà il lavoro non è sostituibile con nessun altro. Sistema dei valori nella percezione del forso di lavoro forse è cambiato. Forse sono cambiati e forse noi non ce ne rendiamo conto. Noi intesi come docenti, come imprese, come organizzazioni non abbiamo capito che i giovani stanno chiedendo altre cose. Non mi è chiarissimo quale sono, magari ce le spiegate. Poi passeremo sicuramente la domanda alle nostre giovani. Vorrei prima chiedere a lei, direttora Busato, anche in qualità di dirigente d'azienda, lei pensa che il sistema organizzativo delle imprese italiane sia al retrato, ancora non sia espeso per rivedere i paradigmi che hanno caratterizzato i modelli organizzativi fino ad oggi, ancora forse troppo gerarchizzati e parcellizzati. Dunque pensa che ci sia questo problema a livello italiano nelle imprese e che come è successo il fenomeno delle grandi dimissioni volontarie? In parte sì, non si può negare che anche le imprese devono fare molti passi in avanti. Si dice che è cambiato tutto con il Covid. Io ritengo che il Covid sia stato un grande acceleratore e quindi abbia accelerato già un processo che si era viato. Noi abbiamo fatto un'indagine tramite Ambrosetti, con il quale collaboriamo da qualche anno, per capire cosa sta succedendo all'interno dell'impresa e quali sono le aspettative che hanno non solo i giovani, i lavoratori all'interno dell'impresa. Cosa è che è cambiato? Se resta il primo posto ancora, se resta il primo posto ancora, se resta il primo posto ancora, la ritribuzione, per dire perché io vado via da un'azienda, perché ho la ritribuzione troppo bassa e quindi cerco qualcosa in più, quello che è cambiato è tutto quello che c'è dopo. Cioè se una volta, forse ai nostri tempi, uno ci teneva e cambiava lavoro perché non c'era un'opportunità di crescita professionali, oggi questo è andato al quarto posto, non c'è un'opportunità di crescita professionali, oggi questo è andato al quarto posto perché al secondo posto miglioramento dell'equilibrio tra vita lavorativa e vita privata. Quindi un po' quello che diceva relativamente alle sue figlie. Cioè oggi il work life balance diventa fondamentale, cioè la vita e il lavoro, la conciliazione, famiglia e lavoro è diventato fondamentale e su questo ovviamente le aziende ne devono tenere conto. Allora, solo per portarvi un esempio di come anche su questo è un fatto culturale. Quindi tu mi chiedevi, ma le aziende stanno facendo qualcosa? Noi come associazione che dobbiamo in qualche modo essere da stimolo, io dico sempre dobbiamo fungere come faro per tutte le imprese. Allora vi faccio vedere i lavori che noi stiamo facendo da quattro anni a questa parte, quindi siamo partiti ancora prima del covid. Noi nel 2018, quindi pre covid, abbiamo lanciato un progetto Welfare Trentino. Cosa vuol dire? Cioè cercare di dire alle aziende dovete mettere in piedi delle azioni per bilanciare la vita lavorativa e dare qualcosa di più ai lavoratori. Quindi conciliazione, lavoro e famiglia vuol dire pensare anche ai figli perché sempre di più le coppie entrambi i genitori lavorano, ai figli a chi li lasciano, non ci sono nemmeno più i nonni magari che li tengono o ci sono i genitori anziani che vanno anche quelli voglio dire in qualche modo tutelati e seguiti. Allora noi alle aziende uno dice ma cosa insegna l'associazione industriale e industriali? Allora vado nell'ordine, poi li presentiamo alle nostre assemblee. E siamo partiti con un progetto che si chiama 2030, cioè Trentino del 2030. Che aspettative abbiamo? Allora il primo è centralità dell'individuo e della qualità della vita. Ho parlato fino a ora di questo. Secondo, transizione sostenibile. L'ho detto prima. Il terzo, presentato a settembre dell'anno scorso, società Trentino 5.0. Che decrina cosa? Come le nuove tecnologie messe al servizio della società possono migliorare la società. Ecco questi sono i messaggi che noi diamo alle aziende e devo dire la maggior parte delle aziende lo fanno queste cose. Lo stanno facendo. Io veramente vi invito a visitare le aziende. Oggi il mondo dell'impresa è cambiato. Io non ho mai visto un tempo che mi fate finire questo concetto. È cambiato completamente. Ieri sera c'era una cena di networking organizzata qui dal sole a 24 ore. A un certo punto vedevo che dei ragazzi giovani, in un ambiente ben più di boomer come siamo noi, che tutti si facevano i selfie. Quindi ho voluto andare a conoscere. Questi erano tre blogger. Magari voi li conoscete. Io non li conoscevo. Magari ho detto da oggi sarò più famoso perché hanno postato una foto anche con il sottoscritto. Marcello Ascani, forse a voi dice qualcosa, io non lo conoscevo. Appare che si è inventato un lavoro e credetemi stamattina, curioso come sono, sono andato anche a vedermi cosa fa nella vita. Ho visto che pubblicava in un video anche tutto il suo reddito dell'ultimo anno. Sicuramente prende molto di più del sottoscritto. Quindi complimenti, lo dico. Ma cos'è che fa? Lui mi ha raccontato. Io vado dentro nelle aziende e qui guardo la dottoressa Poletto che lavora con me in Confindustria. Quindi gli ho detto, l'ho già preso perché lo porteremo a raccontare a voi ragazzi e alle nostre imprese. Questo va dentro nelle aziende. Si fa pagare, mi ha spiegato. E presenta di quanto bello è il mondo delle imprese ai giovani. Allora voglio dire, questo è riuscito a intercettare un bisogno che, voglio dire, nella mia testa non... Come facevo a venirvi a spiegare voi? Sono qui magari a cercare di spiegarvi quanto bello è andare in azienda. Però se ve lo dice un vostro coetaneo che usa i vostri strumenti, che viene dentro nell'azienda e vi fa vedere che è veramente una figata, probabilmente molti di voi sono più incentivati ad andare a vedere queste aziende. Allora quello che... e con questo finisco. Dovete capire che oggi anche le aziende manifatturiere, che però ribadisco, sono quelle che hanno una produttività più alta, sono quelle che crescono di più, sono quelle che vanno all'estero e se vogliono andare all'estero si devono competere con il mondo. Quindi non è che io adesso dico di fidate delle aziende più piccole. Le aziende piccole devono fare un percorso di crescita per diventare sempre più grandi, perché il piccolo e bello è sparito e non ha più senso. E quindi, intelligenza artificiale, io penso che l'intelligenza artificiale sarà veramente un qualcosa che porterà tantissimi nuovi posti di lavoro. Ci sono dei dati che lo dimostrano anche. Non preoccupatevi su questo, perché ieri a uno dei convegni, Anna Mareschi e Daniele della Daniele Acciaierie, ci raccontava che hanno fatto un investimento loro di 150 milioni in azienda, dove cos'è che hanno tolto? Hanno tolto gli operai che erano all'interno dell'Acciaieria, perché sono lavori pericolosi, prima di tutto, fatti cosissimi. Sono lavori che probabilmente non hanno più senso che vengano fatti. E cos'è che è cambiato? Che oggi l'Acciaierie viene mandata avanti da dove? Da una sala, che sembrava di essere alla NASA, con tutti i video, quindi servono i tecnici che mandano avanti lo stabilimento. Ecco, questa è l'intelligenza artificiale. Queste sono le nuove tecnologie che possono fare. Il tema è anche quindi riqualificare questi lavoratori per far sì che sviluppino le competenze. Io ritengo che voi, che siete giovani, che siete inattivi digitali, avete veramente N marci in più. Perché voi provate a pensare, un 50 N che si deve rimettere a studiare e imparare delle cose, voi ce l'avete già dentro. Importante veramente cogliere e andare a interpretare quelli che sono i trend del momento. E poi ultimissima cosa, io spero che ci sia veramente anche una rinascita dell'imprenditorialità. Stiamo diminuendo nel nostro Paese. Ed è un peccato, anche quando parlavate voi, e mi dispiace sentire questo, adesso lo dico da Papà più che da direttore di Confindustria, che c'è una disillusione di quello che il mondo ci sta dando, una preoccupazione, almeno io l'ho colto dalle vostre parole e mi dispiace, perché è colpa nostra se voi siete disillusi, perché probabilmente dobbiamo fare qualcosa di più. Io invece voglio dirvi, credetemi, ci sono tantissime opportunità, importante crederci, ma crederci veramente, e anche di mettervi in proprio direttamente voi, inventatevi. Io ieri sera, credetemi, alla fine, c'era lì tutti i personaggioni famosi, ma sono stato con questi tre ragazzi ed ero veramente, ho imparato di più da loro, perché mi hanno appa... uno che forse è conosciuto da voi, è lì a Bombardelli, che tra l'altro scoperto è un Trentino, che praticamente fa dei piccoli su YouTube, spiega la matematica. Ma questi alla fine sono riusciti a crearsi un'attività nuova, faranno concorrenza a voi, non so come, perché dobbiamo anche stare attenti a quello che viene pubblicato. Però voglio dire, è un mondo nuovo che ci sono veramente tantissime opportunità, è importante avere fiducia, e questo veramente, se non l'avete voi, siete voi il futuro, e andarli a cogliere. Mi fermo se no. Professore, grazie per l'intervento. Prima di passare la parola alle ragazze, chiedendo cos'è un buon posto di lavoro oggi per i giovani, vorrei chiedere a lei, professore, forse quanto detto dal direttore Busato, si connette con il tema di cui abbiamo parlato all'inizio, no? Invecchiamento della popolazione, la perdita di capacità imprenditoriale, può essere connessa a questo? Il Giappone è un po' un caso scuola in questo, o no? Sì, sicuramente un effetto dell'invecchiamento della popolazione è la riduzione della capacità innovativa, questa è una delle grandi preoccupazioni, no? Cioè, un paese fatto di anziani, un paese che fa meno innovazione, tra l'altro, il Giappone ci dice che i paesi in cui si fa forte è l'inchiamento della popolazione, sono i paesi più forti per l'utilizzo di rocco in sostituzione dei lavodavori, questa è una grande questione, no? Lei ha detto che diminuisce la popolazione e questo probabilmente c'è il rapporto di lavoro, no? Cioè ci sarà lavoro, però l'effetto sull'altro lato che sarebbe che invece si sostituisce lavoro con pop e macchinari. Quindi, diciamo, la prospettiva curiosa, chiudo con la nolendo far battuta, se stai dentro la storia del blogger che dicevano belle le messe e vi dico quanto io sono vecchio, io ho organizzato e ho avuto un cinchino volume nella scuola di NoVegetation utilizzando l'architettio nazionale di cinchini madinetti che si crea, che si trattano tanto di un mitatino su Google e le investite italiane, che non prenderà nessuno, invece, se le direbbe, se le dirà un blogger, per questa storia, io sto ancora con cinchini, però ancora sideways questo è un'alter e non è un po' difficile, ma è un po' difficile. E quindi, non è un po' difficile, ma è un po' difficile. E quindi, non è un po' difficile, ma è un po' difficile. E quindi, non è un po' difficile, ma è un po' difficile. E quindi, non è un po' difficile, ma è un po' difficile. E quindi, non è un po' difficile, ma è un po' difficile. E quindi, non è un po' difficile, ma è un po' difficile. E quindi, non è un po' difficile, ma è un po' difficile. E quindi, non è un po' difficile, ma è un po' difficile. E quindi, non è un po' difficile, ma è un po' difficile. E quindi, non è un po' difficile, ma è un po' difficile. La branca del lavoro da quella che è la branca personale La branca del lavoro da quella che è la branca personale La branca del lavoro da quella che è la branca personale La branca del lavoro da quella che è la branca personale La branca del lavoro da quella che è la branca personale La branca del lavoro da quella che è la branca personale La branca del lavoro da quella che è la branca personale La branca del lavoro da quella che è la branca personale La branca del lavoro da quella che è la branca personale La branca del lavoro da quella che è la branca personale La branca del lavoro da quella che è la branca personale La branca del lavoro da quella che è la branca personale La branca del lavoro da quella che è la branca personale La branca del lavoro da quella che è la branca personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale La branca della personale Per quanto mi riguarda riporterò in campo alcuni temi che hanno trattato precedentemente sia legandomi all'idea della fuga dei cervelli perché è evidente che al cambiare dell'idea del lavoro eccezionale, dell'offerta di lavoro perfetta è andando all'estero che forse i giovani la trovano e è qui che possiamo ragionare su cosa cambia tra le offerte all'estero e le offerte in Italia Allo stesso tempo abbiamo parlato di missioni volontarie quindi sì, non c'è più questo attaccamento all'idea di un posto fisso di raggiungere questo obiettivo fantastico e di fermarsi lì Io sento tra i miei coetani e posso parlare più che altro per esperienza personale quella a cui posso ambire è riuscire ad avere questo famoso equilibrio tra una vita privata e un lavoro che mi soddisfi non un lavorare per vivere, scusate, il contrario non un vivere per lavorare ma un lavorare per vivere quindi riuscire a limitare in un certo senso l'orario lavorativo che è una delle sfortune dal punto di vista scolastico che non è possibile fare spesso quando si vuole fare il massimo all'interno del mondo scolastico non ci si pone dei limiti orari e invece da una parte lo sogno, un lavoro che mi permetta di mettere un punto ad una certa ora e essere libera da lì in poi di occuparmi di altro di approfondire la grande passione per i viaggi che è comune a tutta la mia generazione siamo cresciuti con grandi ideali cosmopoliti e non vediamo l'ora di poter prendere e viaggiare e non tutte le offerte di lavoro possono permetterci di farlo quindi sicuramente ha un criterio nella scelta allo stesso tempo mi sento di dire che il lavoro perfetto esiste già non stiamo chiedendo di inventare nuovi lavori la speranza è che ci sia per tutti tutti vogliamo ambire al nostro lavoro perfetto che non per forza deve essere lo stesso di tutti però tutti vogliamo arrivarci e tutti continueremo probabilmente a studiare seguiremo le vie che ci sembrano più opportune però io sento tantissima voglia nella mia generazione di non arrendersi davanti a un lavoro che non soddisfa tutti vogliamo raggiungere l'ambizione massima che può essere banalmente la felicità che forse non è così banale grazie Madalena grazie a tutti gli ospiti continuerei ancora questa conversazione magari la continueremo l'anno prossimo al Festival dell'economia 2025 grazie a tutti i presenti per essere venuti qui ad ascoltare il panel Giovani e il mercato del lavoro un ringraziamento speciale va anche al gruppo Sole 24 ore e alla provincia autonoma di Trento per aver organizzato questo meraviglioso festival grazie e alla prossima
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