Gender gap: l'impatto del Coronavirus sul mercato del lavoro e sulle famiglie.
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Gender gap: l'impatto del Coronavirus sul mercato del lavoro e sulle famiglie.
L’impatto del coronavirus sull'economia e la società ha allargato il gender gap nel mercato del lavoro e non scalfito lo squilibrio di genere nella divisione del lavoro familiare. Le scelte governative su che cosa e quando riaprire, in particolare la decisione di non riaprire i servizi educativi e le scuole hanno rivelato una visione della famiglia, dei ruoli di genere, ma anche dei diritti dei bambini e ragazzi, vecchia e fuori tempo, allargando non solo le disuguaglianze di genere, ma anche quelle sociali.
il buongiorno benvenuti a questo appuntamento digitale con il festival dell'economia una tappa diciamo di avvicinamento al vero festival come di senso direttore scientifico tito guerriero festival che si terrà a trento in presenza fisica alla fine di settembre saluto le nostre esperte e alessandra casarico economista e sociologa chiara saraceno con loro dedichiamo oggi questo spazio a una riflessione su l'impatto che la pandemia ha avuto sul lavoro delle donne e sulla divari di genere sia in famiglia sia nella vita pubblica con attenzione anche a ciò che è successo ai bambini i grandi diciamo dimenticati di questa crisi tutte le celle crisi non sono tutte uguali questa sta colpendo molto duro una fascia della popolazione in particolare appunto un genere le donne che già vengono da anni e anni di profonda crisi di ci sono stati dei segnali di miglioramento nel nella chiusura di same del divario di genere ma sono stati mi sono schiacciati dalle prime evidenze degli effetti di questa crisi allora io appunto già salutato due minuti sono due presenze ormai parte esperti di fama internazionale ma anche al festival di trento sono personaggi noti lascerei la parola ad alessandra per spiegarci come diciamo come si presenta questa crisi che nuova che non è la crisi del 2008 e neanche quella del 2001 allora buongiorno a tutti e grazie paola credo che per capire un po gli effetti di questa crisi e come ha colpito diversamente gli uomini delle donne è perché ha colpito diversamente gli uomini e le donne sia utile cominciare un po da dove partiamo quindi facevi riferimento tu prima il fatto che questa crisi si è innestata sulla situazione di debolezza del lavoro femminile che non è occasionale ma è una caratteristica strutturale del mercato del lavoro italiano a gennaio 2020 quindi appena prima della facciata della pandemia nel nostro paese il tasso di occupazione femminile era pari al 50 per cento vuol dire che in italia una donna su due lavora questo è uno dei dati migliori di sempre può sembrare sorprendente perché il fatto che una donna su due lavori non è un risultato particolarmente buono eppure è ciò a cui siamo arrivati dopo anni di lento lento cambiamento che ci lascia comunque indietro tra tutti i paesi europei tranne direi la grecia questo dato medio poi di una donna su due che lavorano c'è là delle diversità delle differenze molto forte sulla base di almeno quattro elementi il primo che vorrei citare è la cosiddetta dimensione geografica sappiamo che ci sono forti differenze tra il nord e il sud di queste differenze sono presenti anche quando si guarda all occupazione femminile per cui se al nord l'occupazione femminile quasi in linea con quella che osserviamo nei paesi ocse al sud invece è una donna su tre che lavora e il tasso di occupazione femminile oggi al sud è inferiore a quello che osservavamo al nord nel 1977 quindi 40 anni fa quindi a dire che questi cambiamenti sono molto lenti in particolare in una parte del paese quindi al al sud un'altra dimensione importante anche fare qualità perché quello che potremmo pensare che le donne più giovani partecipano di più al mercato del lavoro e quindi in qualche modo i differenziali di genere sono destinati naturalmente a scomparire ma non sono solo le donne giovani che lavorano di più ma anche gli uomini giovani che lavorano di più quindi in realtà non è solo il fattore età che consentirà di eliminare queste differenze di genere un'altra chiave importante è quella legata all istruzione le donne più istruite partecipano di più al mercato del lavoro l'istruzione è stato un elemento chiave per favorire la riduzione dei differenziali di genere in qualche modo una condizione necessaria affinché le donne partecipano di più al mercato del lavoro ma sicuramente non è una condizione sufficiente il quarto elemento quello legato alla presenza di carichi familiari oppure la presenza di bambini perché la maternità continua ad essere in italia è in realtà in tutti i paesi un fattore determinante per la partecipazione femminile al mercato del lavoro e in generale sembra ancora essere un ostacolo in qualche modo insormontabile per la partecipazione delle donne al mercato del lavoro non lo shock ancora fortemente asimmetrico che colpisce diversamente le mamme che lavorano di meno e il papa che cominciano a lavorare di più quindi è diciamo su questo terreno che poi si innesta la crisi c'è un pranzo questo stage settimane no cioè certo chiti dei dati anche oggi che segnano un arretramento dell'occupazione femminile che forse a posti di lavoro più precari e le retribuzioni salari più sacrificabili ma certo che premia della stabilità il punto è quello a cui faceva cenno tu ci sono effetti diverse di queste crisi cosa c'è di particolare in questa crisi associata alla covip aggiunto perché le crisi dovrebbero avere degli effetti diversi sugli uomini e sulle donne questo dipende sia dalla posizione degli uomini e delle donne sul mercato del lavoro ma dipende anche dalle norme sociali con cui si regola la divisione del lavoro di cura del lavoro domestico che sappiamo in italia essere fortemente diciamo scaricato sulle spalle delle donne e così anche altrove ma non con il grado di ampiezza di asimmetria che caratterizza il nostro è il nostro paese per andare più nel dettaglio sull'impatto delle crisi di solito in passato le crisi hanno tendenzialmente colpito maggiormente l'occupazione maschile perché perché sono state crisi che hanno colpito quei settori come il manufatturiero pure le costruzioni dove la presenza maschile è superiore alla presenza femminile dove gli occupati uomini sono maggiori rispetto agli occupati di donne per cui nel momento in cui vanno in crisi diciamo questi settori è l'occupazione maschile che ne soffre di più in questa crisi in realtà la composizione per così dire settoriale è differente i settori che sono stati colpiti di più sono quelli associati ai servizi in cui c'è una componente sociale forte e c'è anche una dimensione di contatto fisico molto accentuata e le donne in queste tipologie di occupazione in questi tipi di settori sono maggiormente presenti rispetto agli uomini quindi in termini di composizione settoriale del nostro shock che abbiamo vissuto con il como 19 abbiamo un'esperienza diversa rispetto a quella che abbiamo avuto con le recessioni precedenti dopodiché c'è un altro elemento molto forte molto importante che questa crisi che ha colpito il mercato del lavoro si è associata una totale chiusura dei servizi di cura e quindi questo ha determinato un impatto molto forte sul tempo delle famiglie in particolare sul tempo delle donne ecco questo di questo vorrei parlare con chiara è stato uno tsunami è stato nostrani sulle famiglie ci abbiamo visto la crisi colpisce diversamente settori persone e vita familiare dei cittadini cosa è successo si temono quello che dicevo prima alessandra italia è uno dei paesi in cui la presenza di figli di quelle di figli li uccide tra i paesi sviluppati su locuzione femminile nelle famiglie anche di coppa ci sono entrambi i genitori sono figli è minorenne la quota di donne ea tempo pieno è molto più bassa che nelle famiglie dico che non ci sono figli minorenni che dico questo perché non è così proprio paesi cioè avere già un figlio c'è un'uscita svolse nel mercato del lavoro proprio i dati anche dell'ispettorato del lavoro che dicono il 5 per cento si ricorda bene le uscite dimissioni volontarie che ci sono state riguardano donne per motivi familiari quindi vuol dire che pare famiglia per una donna non è un rischio altissimo dal punto di vista della possibilità di stare nel mercato del lavoro perché abbiamo gli ottimi disegna ancora abbastanza rigidi quindi una divisione del lavoro familiare più rigida se noi guardiamo alle indagini sull'uso del tempo che in altri paesi ma abbiamo anche politiche di conciliazione famiglia lavoro molto ridotte oltre che disuguali a livello territoriale siamo soltanto che insieme pubblico privato sezioni primavera è coperto con un servizio per la primissima infanzia solo il 25 per cento dei bambini nella fascia 0 3 in grandi disuguaglianze territoriali sono di più le mamme che lavorano di questi quindi vuol dire che c'è anche hanno problemi di conciliazione tra quelli non occupati e il né soprattutto se vivono a mezzogiorno non avere questi servizi significa proprio l'impossibilità di c'è questo problema è successo come diceva prima l'esame alcun dicevi tu lo tsunami la chiusura delle scuole di servizi educativi per la primissima infanzia ha significato anche per coloro che magari potevano lavorare da casa le fortunate infortunati che potevano continuare a lavorare da casa ha significato la presenza in contemporanea 24 ore su 24 c'è un'intensificazione altissima del lavoro e il lavoro come dire quello il mercato è rimasto anzi di regole perché il telelavoro è stato molto sregolato in conosco persone che vengono chiamati durante la pausa pranzo non c'è non c'è stato più limite contemporaneamente figli mariti figli compagni sono stati presenti 24 ore su 24 che significato un aumento del lavoro domestico proprio in senso banale da cucinare ci pavimenti dal mare stesso minor aiuto domestico per chi ce l'aveva per il problema della reclusione in casa e in più la vita la problemi della cura della sorveglianza ma anche della stessa didattica distanza i bambini più piccoli delle elementari delle nebbie didattica a distanza ha richiesto un investimento e una presenza da parte dei genitori molto elevate noi guardiamo le pedaggi che cominciano essere un po indagini che ci sono state su che cos'è successo di queste famiglie si è visto che si i padri sicuramente anno sono fatti coinvolgere nel lavoro di cura di sorveglianza meno nel lavoro domestico o molti lo hanno le madri hanno aumentato molto di più il proprio impegno quindi stata una maggiore presenza a metà dei padri secondo le diverse indagini macchina e non ha compensato in nessun modo la significazione del lavoro materno nei confronti di cui molte donne si sono trovate un sovraccarico sostituto madri figli piccoli un sovraccarico di lavoro quasi intollerabile è una non c'è già cominciato non fate i pochi i pochi strumenti che sono stati messi in campo il congedo straordinario editoriale straordinario peso molto chiuda le madri che non dai padri che i motivi che veniva prima anche d'alessandro perché se lo stipendio di lui è maggiore di quello dei led del 50 per cento dello stipendio più alto da e anche lievemente masochistico sì diciamo così delle strategie familiari stereotipi magari anche di genere e poi comunque questi congedi hanno coperto 15 giorni ma adesso su altri 15 giorni ma quanti mesi e sono chiuse e queste non solo ma quando stata fatta la riapertura le i servizi pay per i bambini e per i ragazzi hanno continuato a rimanere chiuse continuano ora ci sono un po di centristi cui uno è già successo che oltre a perdere il lavoro per i motivi che diceva prima alessan che nel commercio nel turismo eccetera non fanno fatica a riaprire e molti non stanno riaprendo ma anche i non avrebbe perso il lavoro si è trovata in difficoltà perché aveva esaurito le ferie aver esaurito il concetto straordinario eccetera e continuare deve continuare fino a settembre a far fronte al bisogno di relazione di educazione di sorveglianza dei propri figli di donne una durissima durissima che volta ha provocato una rinegoziazione quindi si spera che da dove è avvenuta positivi della rinegoziazione rimangano ma complessivamente stata una difficoltà che ancora non è non è superata dai rischi di disoccupazione involontaria ma anche di rinuncia cosiddetta volontaria alla partecipazione al lavoro impossibilità di fare fronte alle necessità della famiglia grandi disuguaglianze interne naturalmente tra famiglie perché su questo mi pare che si innesti anche in essere anche i diritti dei bambini e ai servizi educativi sono se un supporto alle famiglie ma sono prima di tutto un diritto dei bambini chiedono è stato in nessun modo preso in considerazione assolutamente sì o meglio si è pensato di subire con la didattica a distanza e sicuramente nell'emergenza non si poteva fare altro no non ci si può nascondere il fatto e bambini e ragazzi anche gli adolescenti hanno bisogno sociali ha bisogno di fare ogni discussione sulla dai limiti da didattica a distanza come di datteri sospendo come tania mente il problema c'è proprio la dimensione della socialità si mesi anche il loro bisogno di movimento di aria di movimento fisico è stato compresso cioè che si è riconosciuto i diritti cani a fare ma non il diritto del bambino se uno alla terrazza al giardino eccetera si può anche risolvere così ma pensiamo alle famiglie che vivevano vivono il sovraffollamento in cui esse tra cosa ha significato per i bambini ragazzini 3 stare chiusi in casa ed e mail il problema della socialità del bisogno di avere delle relazioni fuori dalla famiglia ormai molte ricerche internazionali non solo nazionale ce n'è anche una anche con l'istituto superiore sani in italia ma negli stati uniti hanno anche fatte già diverse non vostra anni ecologici ea volte sullo sviluppo cognitivo dei bambini a causa dell'onda le ansie le paure al insonnia ma anche siamo bambini che andavano anni o alla scuola materna che hanno avuto anche a volte delle regressioni sull'apprendimento linguistico cioè nel mare perché si impara anche coi compagni con la sollecitazione esterna bambini delle elementari e medie che sono diventati molto dipendenti dai genitori per esempio questo non è stato veramente messo a fuoco non dico il fuoco dell'emergenza che si capisce che non si poteva fare altro ma anche dopo se uno pensa che le scuole sono state non sono state aperte per nulla ma anche i centri estivi addirittura i giochi nei giardini sono stati appesi accessibili i tardi dai bar cioè questo è l'indicazione del fatti i bambini e ragazzi non sono cittadini nella nostra la nostra società sono io li chiamo sede del bagaglio delle famiglie affidati quando vengono affidati alle famiglie si pensa di aver risolto e in questo caso bio addirittura li hanno così dentro insieme alle famiglie senza preoccuparsi dei fatti erano periodi l'avevano i loro bisogni che non erano solo problemi sanitari anche un problema che secondo me col comitato tecnico scientifico era cioè che era preoccupato solo del contagio per icona di rousse giustamente gli altri rischi sullo sviluppo sono stati dimenticati un po come si sia dimenticati dei centri oncologici piuttosto che cardiopatici con di qui non ci si è preoccupati che sono altri rischi in qualche modo andavano fronteggiati e poi sono rischi anche economici perché adesso questo svantaggio accumulato il provvedimento sicuramente questo log dow oltre aver impoverito molte famiglie ma essendo avvenuto in contesti familiari molto diversificati per risorse quelli materiali se avevano abbastanza per mangiare ma anche a quelle avere stabilito che i giga necessari tracce hanno provocati intanto tenta per cento degli studenti non hanno avuto sono dati del ministero hanno avuto nulla tra questi ci sono solo quelli di arin ernie dove non arrivava anche nelle acque è lì che si sono persi perché le famiglie non erano in grado di seguirli sono arrivata tardi perché avevano già difficoltà prima con atto non si sono sentiti abbandonati sono anche ben oltre delle cose meravigliose da parte di singole scuole o singoli insegnanti rispondere della società civile sono dati da fare molto però dipenderà molto dal caso allora noi se amo e dai giornali la lunga pausa estiva quelli pianella le lunghe al mondo abbiamo vacanze che altri paesi ma li abbiamo i blocchi ha un effetto negativo sul rendimento in articola in generale ma in particolare su via già più fa più fatica figuriamoci altro che pausa estiva dall'inizio di marzo e va bene di settembre ho discusso anche con la ministra azzurrina su questo ma com'è possibile aspettare settembre per recupare e parlate anche di debiti dai ragazzi sono i credi i crediti che i ragazzi hanno maturato e bandi siamo noi voi che dovete ci siete in debito non loro che sono in debito di conoscenze quindi bisogna ci sono problemi sindacali di vario genere esterni matto e aumenterà la dispersione scolastica in un paese in cui la dispersione scolastica e la sta educativa sono già di sopra di molto della media dei mesi tra difficile con queste condizioni è recuperare quei 15 punti di pil che parleremo nel 2020 credo di sì ma adesso la sola passata sia stata alessandra il governo poi la ha cercato di mettere in campo forse un po tardivamente rispetto alle indicazioni che emergeranno però delle delle misure alcune ea lungo termine sono terrore degli annunci a te sono entrate hanno avuto delle ricadute più ravvicinate ma ce n'è una che ha fatto discutere ed è la la proposta di sostenere il percorso di massera il percorso formativo di un numero indicato alla in 500 donne con un sostegno economico di 35mila euro per fare diciamo per mettere le basi di una possibile carriera con un master in business administration è scritto perché poi ricordo scusate per correttezza che casarico scrive sulla voce del comitato fa parte del comitato editoriale e starà scena editorialista della repubblica e della stampa allora prima chiara parlava della povertà educativa e delle carenze sul i bambini 0 3 anni qui cambiamo completamente prospettive andiamo invece a vedere una proposta che ha a che fare con questo master di amministration che è una diciamo una formazione post experience quindi che sia quando già si sta lavorando e che credo nelle intenzioni del diciamo del nostro presidente del consiglio doveva andare ad attaccare il problema della carenza delle donne in posizioni dirigenziali quindi il tema è ci sono tante disuguaglianze di genere del mercato del lavoro ce ne sono anche non solo in termini di occupazione ma anche in termini di dove le donne stanno e sappiamo che le donne fanno più fatica arrivare ai vertici delle aziende quindi quali dea e cosa possiamo fare per favorire e aumentare il numero di donne dirigente l'ho io credo che diciamo sussidiare il costo di partecipazione a un master di sla ministri shaun farà certamente bene alle 500 donne che avranno la possibilità di frequentare questo maschera quindi non è questo il punto sicuramente acquisiranno delle competenze sicuramente potranno vedere i loro salari aumentati come strategia per invece rompere il cosiddetto soffitto di cristallo comunque questa carenza strutturale di donne in posizioni di vertice ricordiamo che sul totale dei manager se sono 100 i manager 20 sono donne e 80 sono solo uomini dubito che questa sia una strategia che possa avere un particolare successo un po perché 500 donne sono poche per andare a modificare diciamo i numeri un po perché se l'idea è quella di promuovere qualche modello di ruolo per cui se si vedono alcune donne che fanno questo tipo di scelte altre possono altri possono seguire ma forse perché la ragione per cui le donne non più difficilmente raggiungono posizioni manageriali non ha a che fare con la loro scelte distruzione se pensiamo che abbia a che fare con le loro scelte di istruzione forse non dobbiamo aspettare il master mba forse dobbiamo operare in qualche modo prima possiamo anche fare solo un passaggio indietro un passo indietro fermarci ad esempio alle scelte universitarie sappiamo per esempio che le donne sono laureate in numero maggiore rispetto agli uomini quindi non è questo il problema il 57 per cento dei laureati e donna possiamo andare a vedere cosa studiano le donne le ragazze rispetto ai ragazzi effettivamente vediamo che ci sono meno ragazze che le cosiddette discipline stem quindi nelle aree scientifiche o magari in meno ragazze rispetto ai ragazzi nelle discipline economiche nella misura in cui queste sono discipline che danno dei rendimenti maggiori sul mercato del lavoro allora forse dovremmo cercare di accompagnare le scelte in questa direzione del resto se le ragazze studiano meno ingegneria o informatiche anche lì ci dovremmo chiedere perché questo succede se ci sono delle ragioni e le ragioni di nuovo ci portano a un passo ancora più indietro del percorso scolastico che ragazzi e ragazze fanno sappiamo che ci sono degli stereotipi all'interno delle famiglie per cui si ritiene che sia meglio che il ragazzo su di ingegneria rispetto alle ragazze ci sono degli stereotipi all'interno della scuola per cui docenti stesso pensano che i ragazzi siano più portati per le discipline scientifiche rispetto a quanto non lo siano le ragazze quindi qui c'è un lavoro da fare diciamo che torna a poco alla volta indietro nel tempo rimane che io non ritengo che sia solo o in primo luogo il percorso di istruzione e quello a presentare degli ostacoli per cui le donne poi fanno fatica a fare carriero fanno fatica a diventare manager io credo che ci sia un tema legato al mercato del lavoro e in particolare ai carichi di cura di cui parlavamo prima e questi carichi di cura non non dipendono da quello che abbiamo studiato se ingegneria lettere non dipendono né anche dal fatto che abbiamo fatto meno lembi e ci sono degli studi in particolare per gli stati uniti che fanno vedere come i differenziali salariali differenziali di retribuzione tra uomini e donne continuino a permanere anche tra coloro che hanno fatto lei quindi credo che dobbiamo cercare di capire o di fare in modo che questa diciamo che la distribuzione dei carichi di cura in particolare legati alla nascita di un figlio non abbiano questi impatti così dirompenti non solo sul lavoro delle donne partecipo o non partecipo ricordavamo prima i dati dell'ispettorato del lavoro sulle sue dimissioni ma anche in termini di quali sono le opportunità che hanno le donne che continuano a partecipare al al mercato del lavoro tendenzialmente lavorano un numero di ore inferiore hanno chiaramente minore mobilità appunto perché devono occuparsi nella maggior parte dei casi delle famiglie e hanno in ogni caso delle remunerazioni inferiore in particolare a livello annuale perché il numero di ore lavorate scende quindi io credo che se dobbiamo pensare a come avere più donne manager per quanto un mba non faccia male forse abbiamo degli snodi più strutturali su cui andare a lavorare che magari ci danno anche più delle risposte nel diciamo nel medio periodo magari dobbiamo essere pazienti ma non non giocherei tutte le mie cartucce sulla b ei a 500 donne anche se fosse cara tra gli junior isolde e hai toccato due che dice mi rivolgo di una la chiara e uno è diciamo il tempo che le donne forse impiegavano nel quelle che hanno la fortuna se è una fortuna di poter lavorare da remoto poi che sia smartphone o c'è un risparmio di tempo che è quello del commuting no se il treno il tram e autobus pullman la mattina la macchina parcheggiare dalle sale nella nebbia andrà da casa cioè quel tempo lì viene riassorbito dalla cura o è un tempo che perlomeno a certi livelli di condividi di lavoro cioè di penalità e tempo che torna a disposizione innanzitutto bisogna dirle in condizioni di normalità perché è quella che abbiamo grande esperimento di massa c'è stato fatto in un paese che in cui datori di lavoro erano lentamente ostili al lavoro non dico lo smart work manca il lavoro a distanza si è visto che si poteva fare questo forse è un aspetto positivo che si è certo che si può fare eccetera da decidere il come e il quando perché se l'anagrafe lavorano a distanza la casa la carta d'identità io me la daranno mai come sta succedendo a torino ad esempio ma al di là di questo dipende la risposta perché quello che si vede è sicuramente nei lavori di tipo secutivo il 3 nov almeno in termini di un po può essere favorevole nel senso che io faccio il mio orario di lavoro regolato e getta e guadagnato tutti tempi di trasporto e lo posso utilizzare come credo siamo alla divisione del lavoro in famiglia non sia mai che lui dica non solo guadagni meno di me ma anche lavori da casa se comoda e quindi io non faccio neanche più quello che facevo prima e questo potrebbe essere un rischio potrebbe produrre sicuramente facile anche nei lavori più creativi aprile allora smart non più solo telelavoro o produrre dei vantaggi ed operò anche che c'è il rischio in ogni caso ma soprattutto i livelli medio alti una totale invasione degli impossibili a non di se non solo donne di separarsi un po dalla famiglia che è fondamentale potersi separare un po dalla famiglia prendere le distanze ma anche di separarsi dalla loro nel senso che le richieste che provengono da ap capetti con le diete tra sono strabordanti invadono il tempo credo che sul lavoro a distanza nelle sue varie forme offrono solo regolazioni vista giuridico ma diverse dirittura per esempio qualcuno sta discutendo del diritto anzi con essi la pausa pranzo un disco e io non è che sono in difficoltà perché non mi hai raggiunto durante la pausa pranzo se posso fare la pausa pranzo quando io a lavorare perché non posso fare la pausa pranzo quando o la sera eccetera e il rischio dell'invasione quindi non è questo mondo meraviglioso oltre al fatto che i commercianti i ristoratori si stanno molto lamentando dell'eccesso di loro lavoro e distanza perché stanno perdendo perso che perde a milano portiere è la desertificazione di certi quartieri di certe cose quindi ma al di là di che le connessioni che non erano previste ma anche bisogna ripensare complessivamente ad enti e alla possibilità di separare non solo di connettere lo smartphone kin sembra bello sguardo o il lavoro a distanza che lo posso fare dove voglio ma so fare dove voglio significante può essere fatte in quel tempo lì cioè che non c'è più la possibilità della detrazione come si è visto durante la reclusione forzata non ce l'ha più distinzione un qualcosa di ossessivo poi nostro l'utente fosse dimostrato che la crea creatività che anche la produttività arriva con il flash dice il contagio non è rosarno si poi ci sono anche tutti i problemi connessi carriere e cioè il fatto che ti sa è un po come prima dicevamo dei bei bambini e ragazzi e vero è anche bello poter lavorare dove si vuole quando si vuole ballare la relazione anche di mentori cipro non solo per i bambini ragazzi ma anche gli adulti si passano informazioni oltre al fatto che ti si libera anche a questo anche questo aspetto pochissimo discusso invece mi sembra cruciale quell'alessandro un altro tema alzata un'altra palla che quella del dl del divario di retribuzione del divario salariale questa diciamo e una è uno dei temi sul quale l'europa ci richiama continuamente è successo pochi giorni fa l'italia è tra i paesi dove permane il divario salariale più più alto in europa tra uomini e donne perché questo potrebbe essere la kia una delle chiavi per riportare in equilibrio la citazione alessandra allora sicuramente il divario retributivo a fianco del divario nell'occupazione una delle dimensioni del gender gap no e quindi sappiamo che le donne sono mediamente pagate meno degli uomini per dare qualche numero fatto il suo lavoro di ricerca sui dati dell'inps che coprono l'universo dei lavoratori del settore privato e quello che troviamo è che siamo a circa il 20 per cento in meno quindi le donne guadagnano mediamente il 20 per cento in meno degli uomini è un numero che è andato migliorando nel tempo ma siamo ancora ben lontani dalla dalla dalla parità e questo numero ovviamente può dipendere da tanti fattori impastato dipendeva in maniera particolare da quello che studiavano gli uomini quello che studiavano le donne quindi il fatto che ci fossero diversi investimenti in istruzione il fatto che le donne avessero un attaccamento molto più casuale per così dire al mercato del lavoro incideva su questo differenziale salariale di genere adesso questi fattori sono meno importanti ma è ancora importante qual è il settore in cui le donne lavorano è importante se fanno meno carriera ed è anche importante qual è l'impresa in cui vanno a lavorare perché è possibile vediamo dai dati che le donne tendono a concentrarsi in quelle imprese che mediamente pagano scalare i più vasti a tutti i lavoratori questo viene chiamato un effetto di sorting cioè finiscono in quelle imprese che pagano delle remunerazioni più basse non sono le donne ma anche agli uomini se invece riescono ad andare a lavorare all'interno di imprese con buone remunerazioni comunque sono meno fortunate fatemi passare questo termine fuoco tecnico in termini di contrattazione cioè sulla capacità di ottenere degli incrementi di salari oppure dei passaggi in avanti di carriera e per questo che secondo me nel tempo è diventato sempre più importante concentrarsi sul comportamento delle imprese quindi come quali sono quelle politiche che possono aiutare affinché il differenziale salariale sia ridotto grazie a un comportamento più virtuoso da parte delle imprese 15 sono stati diverse proposte anche diverse applicazioni già in alcuni paesi come ad esempio la danimarca piuttosto che l'inghilterra e questo è andata un po più nel dettaglio a chiedere alle imprese di comunicare qualcosa di più di essere più trasparenti sui loro dati essere più trasparente sui dati sugli occupati che hanno uomini e donne su come sono distribuite nei vari livelli di carriera e anche quali sono le remunerazioni che pagano agli uomini e alle donne questo da un lato potrebbe aiutare le imprese ad assumere in qualche modo una maggiore consapevolezza sulla loro struttura in particolare occupazionale oppure salariale l'ottica di genere e poi potenzialmente potrebbe anche aiutare ad individuare se ci sono dei fenomeni discriminatori che devono essere risolti per cui a lato di gli interventi di cui abbiamo in qualche modo già parlato per cui l'importanza dei servizi e l'importanza dei servizi l'abbiamo in qualche modo verificata toccata con mano se già non lo sapevamo in questo periodo di pandemia in cui l'accesso ai servizi stessi è stato completamente chiuso politiche che favoriscano la condivisione e quindi in qualche modo un lavoro più attivo un coinvolgimento più attivo da parte dei dei padri che già credo magari chiaro che può parlare più diffusamente se guardiamo ai giovani padri già la loro tendenza essere coinvolti maggiormente nel lavoro di cura c'è quindi in qualche modo bisognerebbe favorire questo tipo di cambiamento culturale questa transizione diciamo verso un modello di genitorialità invece un modello in cui e la maternità l'unico focus che abbiamo e poi delle politiche che invece abbiano proprio che fare con le imprese e secondo me le proposte sul fronte della trasparenza sui dati delle imprese e poi anche un controllo su questi dati che poi le imprese comunicano controllo intendo dire che questi dati devono essere a disposizione non devono essere in qualche modo poi messo in un cassetto e nessuno li vede mai sono dei diversi punti di attacco che potrebbero aiutarci a ridurre il fenomeno della disuguaglianza di genere è quella cosa che mi ha sempre incuriosito si vedranno in questa nomina perché non e pregni di più ma anche la musica dell'imprenditore ma questa è un tipo di meccanismo che per esempio è scattato nelle recessioni passate cioè una delle ragioni per cui le donne erano in qualche modo più sono state più protette dal punto di vista dello stato è stanno in settori meno colpiti sia profilo uno dei più nel momento in cui il partner perde il lavoro e in condizioni di scarsità magari l'impresa si rivolge alle donne anche se appunto non vorremmo che l'occupazione femminile tasse grazie al fatto che di sicuro più a buon mercato vorremmo in qualche modo che è un in tasse per le competenze che le donne hanno con una remunerazione che è equiparabile tra uomini e donne che hanno caratteristiche simili aggiungere cioè e gli stereotipi di genere se non puoi essere anche controproducenti per gli stessi datori di lavoro perché discriminazioni sia salariali si e di sesso a carriere iniziano prima ancora che uomini e donne si facciano una famiglia i dati almalaurea degli anni ci dicono che già tre anni a cinque anni dalla laurea pari di studenti a parità di studio laureati laurearti hanno già una differenza in termini di remunerazione in termini di accesso un contratto a tempo determinato eccetera poi quando arrivano i figli e il fatto track però è iniziato già prima allora vuol dire che anti datori di lavoro che si fanno questa fantasia che poi le donne fanno i figli e allora aiuto aiuti sa come facciamo con questo è qui che poi strano assenti sono inaffidabili perché i figli toccano loro si fanno un autodafè perché avveduto selezionano il proprio capitale umano in un ambito molto ristretto senza riuscire a situazioni gen per cui c'è qualcosa di più e così duro gli stereotipi di genere e devo dire taglia più che in altri paesi che vanno si va anche contro il prof interesse in un certo senso non perché le donne costano di meno non le si guarda non si vedono come potenziali su cui investire ciao che poi ci si lamenta che non vengono facili perché non solo non riprenderemo quel 15 per cento di pil ma non riprenderemo le penalità se davanti così che le donne che vogliono rimanere sul mercato del lavoro che vogliono avere una chance tra la maternità al massimo ne faranno uno è tardi possibile e di stabilizzarsi e siamo davvero una società e anche motivo di questa di genere distorte asimmetrica e lievemente suicida non ha una visione non considera si lamenta dei beni che non nascono ma non a cura funzione per i bisogni di quelli che ci sono si lamenta che le donne perché è colpa loro naturalmente se non fanno abbastanza figli sono egoiste ci dicono di tutti i colori ma poi non fanno nulla per ampliare gradi di libertà perché i figli li vorrebbe per sé grazie io chiuderei vi ringrazio tantissimo sono veramente interessante per lei dicendo che il governo di presentare un programma all'europa il programma anche di investimenti diciamo che forse non so se possiamo dire che ancora possibile correggere questa tendenza che come dice saracena e leggermente suicida metti inserendo nelle priorità degli investimenti appunto gli investimenti sul divario di genere questo programma del governo dovrà essere pronto a settembre i soldi sono tanti bisognerebbe cercare di capire quali sono le misure più efficaci se vogliamo dire ancora qualcosa la giungla dei bonus se al bomber babysitter il bonus nonni box3 bonus non ispiro dinho è veramente perché come non parlo come già ho scoperto che potrei chiedere il bonus a mia figlia la cosa mi ha veramente sconvolto non solo ma questo di nuovo mostra l'approccio familistico e il bonus di sì e poi finalmente la diventato che i bonus per servizi per i centri estivi doveva essere anche un modo per promuovere manda di lavoro no se non posso spendere centri estivi oggi che per ampliare le possibilità ai bambini di uscire dalla loro famiglia se adesso dico che oltre che alla baby sitter lo posso dare anche ai nonni riduco i diritti dei bambini a poter stare liberamente avere anche esperienze altra famiglia ma riduco anche la possibile per quanto temporanea domanda di lavoro si rivolge soprattutto dei giovani che chi va dentro quello trovato veramente verso ma questo deve essere una fantasia di tridico che spero meno male che la ministra bonetti ha detto no no non era la nostra idea ma spero che la blocchi subito molti no ne saranno anche di ricevere non mi sembra una cosa ho portato da un lato qualcosa con l'assegno unico eccetera sembra che il governo si stia muovendo verso una razionalizzazione non so entro che si debba uscire dalla logica del bonus e lo scrive bisogna fare un grande investimento è la formazione quindi la scuola riguarda anche le donne perché come diceva alessandra pina svantaggiate sono basse istruzione fino a mezzogiorno quindi va benissimo le 500 felici che faranno vie ma io mi preoccupo di quelle a bassa istruzioni che non hanno quasi una chance sul mercato del lavoro quindi è lì che bisogna investire molto con le voglio dire e poi sui servizi servizi di conciliazione ma come fa quindi di investimento non come spesa sociale voglio incoraggiare la fecondi e fare figli quindi non obbligarlo nomi i figli alla patria ma sono per ti vuole ti devo attrezzarmi anche incoraggiare le aziende farli questi anche loro cioè che anche voli nei confronti di uomini e donne che hanno impegnarle da questo punto di vista incentiva le quelle che investono in capitale umano e investendo in capitale umano investono anche il render per azionabile questo il capitale umano di colare bidet nome mi sembrerebbe invece sono perplesso milleaste c'è un altro pezzo le politiche del governo ha delle cose interessanti alcune un po strane non so cosa pensa alessandra ma quando dico di riservare due mesi di congedo genitoriale ma da adesso ne hanno promessi almeno se volessero e solo chi ce ne sono già che nessuno dei genitori prende di 6 sui dieci mesi disponibili i genitori non ho capito realtà andrebbe pagato molto il congedo genitoriale fare in modo che lo prendono che le donne a basso reddito sono permettersi di perderlo rimane comunque il congedo di paternità e se riusciamo a e stenderlo oltre i dieci giorni le altre cose di cava bene sulla condivisione del congedo parentale è di nuovo anche una questione culturale e una prima anche di slogan ea esatto monetarie per cui sono probabilmente se riusciamo a superare anche un po i differenziali salariali anche lì è diventato in meno automatico che sia sempre la mamma a prendere il congedo parentale pausa perché quelli più ottimistici dopo questo periodo di pandemia sono quelli che dicono che questo esperimento di massa che abbiamo fatto in cui in qualche modo ci sono delle famiglie in cui le mamme hanno continuato a lavorare perché coinvolte i servizi essenziali invece papa in qualche modo a casa perché coinvolti in servizi in attività non essenziali di questo abbiamo fatto scattare uno qualche cambiamento culturale che magari darà l'impulso necessario per il nostro paese a crescere un po su questi temi si sia poi una visione ottimistica o meno non lo so insomma un po di speranza ci vuole con parla anche di mobilitazione forse ecco forse questi temi dovrebbero torno militare nole dovremmo essere più mobili che su queste cose e non solo sulla violenza questa è una mia le ultime mobilitazione delle donne sono state giustamente sulla violenza ma bisogna mobilitarsi anche su queste tensioni qui altrimenti non ne usciamo sicuramente dobbiamo anche mobilitarci per esserci e dire in qualche modo cosa pensiamo su quali sono le politiche diciamo più adeguate perché poi se quando si tratta di decidere bisogna combattere per poter far sentire la voce di nuovo altro problema che sembra acquisito ma ogni occasione c'è ma non è la questione di volerci essere perché per mettere la bandierina ma è per avere una visione più articolata dei problemi e delle possibili soluzioni su questo vi saluterei perché il tempo ormai una soluzione e andata è scaduto e lo dice li darei appuntamento a trento perché questo sicuramente poteva approcciare per tutti per il paese grazie saraceno e talarico ha presto arriverà anche arrivederci e grazie
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