Età della vita, età delle cose
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Età della vita, età delle cose
Tradizionalmente lo spartiacque del trentacinquesimo anno divideva la vita in due parti e, in alcuni casi, si è sostenuto che nella prima parte sono i padri che aiutano i figli, mentre nella seconda accade il contrario. La solidarietà della famiglia ha stabilito i criteri del mantenimento dei suoi componenti e della trasmissione dei beni attraverso le generazioni. Con l’avvento del Welfare State la famiglia è stata scaricata di molte incombenze. La recente crisi finanziaria ha mostrato come le prestazioni dello stato sociale diminuiscano e ha fatto riscoprire i valori della solidarietà familiare allargata e della salvaguardia delle generazioni future.
appunto dedicato alla vita delle cose ma immagino che cui parleremo soprattutto della vita degli esseri umani e si parte da un famoso famoso verso di dante nel mezzo del cammin di nostra vita che tutti sappiamo che per dante erano i 35 anni una cosa che mi ha sempre sorpreso in realtà perché le si è sempre anche detto quanto fosse stata elevata la mortalità in buona parte della della storia umana e quindi pensare che comunque da sempre più o meno si pensa che la vita debba durare 70 anni è una cosa abbastanza sorprendente alla luce dei dati più recenti ma io credo che sia una data molto un numero piuttosto interessante io vorrei fare una brevissima premessa di carattere naturalistico a quello che dirà remo bodei remo bodei è un filosofo che tutti conosciamo quindi non devo stare a dilungarmi su le numerose opere che lui ha fatto a questa caratteristica di avere una capacità di coniugare i temi filosofici anche della tradizione della tradizione peraltro per la filosofia tedesca classica con tutta una serie di conoscenze anche di carattere scientifico peraltro e di avere una visione molto molto vicina alle cose della vita quotidiana non solo il libro sulle cose ma anche libri che apparentemente sono i più caratteristici della discussione filosofica libri di estetica per esempio c'è un libro sul sublime paesaggi sublimi che a partire da una risoluzione estetica apparentemente lontana cioè nel 7 del settecento ci fa vedere come appunto il sublime sia nella vita di tutti i giorni poi insomma non sto a citare altre opere fondamentali alla geometria delle passioni ordo amoris accordo a maurice credo che li manderà anche molti dei temi che tratterà oggi però io vorrei fare una piccola premessa perché andremo coda è anche un grande gusto dell'aggiornamento e delle cose scientifiche del combinare tutto ciò che ci dice la scienza che veniva in mente che a proposito dell'età degli uomini del ciclo della vita degli uomini mi veniva in mente la particolarità che hanno gli esseri umani rispetto agli assistenti esseri viventi qualche anno fa ho visto una mostra a new york al museo di scienza naturale che si chiamava mammiferi estremi e era molto divertente perché c'erano dei mammiferi che di vercelli faceva vedere faccia toccare con mano quanto sono diversi i mammiferi tra di loro c'erano dei mammiferi topolino che stava su una capocchia di uno spillo e un armadillo grande comune elefante questo è l'anno di 23 però cosa interessante che gli esseri umani che in una scala in cui che ricordava molto alle fra le somiglianze di famiglia cioè mammiferi su tutti diversi tra loro però hanno alcune caratteristiche di fondo un certo sistema produttivo il fatto di avere per lo più la pelliccia il fatto di avere solo anche una caratteristica che gli fanno sembrare tutti abbastanza simili e la cosa divertente è che gli esseri umani e la faccio quanto breve sono dei mammiferi estremi cioè hanno un cervello completamente diverso da tutti gli altri animali hanno punta per quanto i mammiferi abbiano una caratteristica simile cioè che quella di allevare a lungo nel loro prole diciamo che noi siamo quelli che battono tutti cioè anno abbiamo una capacità è una necessità di allevare molto più a lungo la nostra frola quindi il nostro cervello dimensioni particolarmente grandi allenamento della pausa e molto molto lungo poi altre caratteristiche qui non ci interessano il pollice le gambe per esempio essendo dei bipedi imperfetti però a me questa cosa fa venire in mente appunto i famosi 35 anni perché è sempre dal punto di vista biologico io ho sempre sentito dire ma anche boncinelli in un dice spesso nelle sue conferenze che dal punto di vista evoluzionistico gli esseri umani più o meno dovrebbe avere una vita se dobbiamo prestare attenzione al semplice alla semplice riproduzione una vita che si aggira tra i 25 appunto ai 35 anni dopo il resto è tutto e tutto regalato tra virgolette dal punto di vista della nostra capacità di riprodursi e di perpetrare la specie però il fatto che da sempre noi abbiamo in mente questo spartiacque 35 anni quindi 70 anni è la cosa che si sottolinea già nella lastra della lezione di oggi il fatto che fino a 35 anni sono i genitori che si occupano dei figli che dopo i 35 anni invece sono i figli che devono occuparsi dei genitori e questo richiamo ad un altro tratto che combina molto bene l'aspetto biologico con l'aspetto invece sociale culturale che credo sarà poi il cuore di tutto il ragionamento di remo bodei e cioè il fatto che noi siamo degli animali essenzialmente culturali solidali cioè ci prendiamo cura continuamente reciprocamente di noi e questo rimanda poi alle possibili politiche del welfare cioè questa nostra solidarietà come la decliniamo possono declinare in maniera più tradizionale la storia umana ce ne ha mostrato una certa serie poi ci siamo inventati un welfare praticamente universalistico dove questa socialità è diventata anche un pochino troppo astratta probabilmente in periodi di crisi probabilmente invece torniamo a delle forme più più sfumate ecco quindi questo è un po una brevissima introduzione per lasciare invece la parola remo bodei che ringrazio di essere con noi grazie buongiorno a tutti e benvenuti grazie armando desidero ringraziare tutti gli organizzatori del festival dell'economia per l'invito ma in particolare giuseppe laterza il tito boeri e anche in particolare per quanto riguarda l'organizzazione pino donghi dunque tra gioventù e vecchiaia esiste una simmetria inversa i giovani hanno poco passato alle spalle e tanto un futuro davanti mentre i vecchi hanno tanto passato alle spalle e poco futuro davanti ai giovani si dice si schiudono le speranze ai vecchi non restano che i ricordi in quelli a venire si apre al possibile e nell'immaginazione si popola di aspettative e di desideri in questi il passato sovrasta le altre dimensioni del tempo mentre il presente scivola necessariamente e con moto accelerato verso un futuro prossimo in cui il mondo proseguirà senza di loro nella tradizionale divisione della vita umana in giovinezza maturità e vecchiaia che corrisponde alla parabola del sole ascesa zenit e declino e che si estende non solo la vita degli individui ma quello delle civiltà e delle nazioni la preferenza viene di norma data alla maturità come diceva shakespeare la maturità è tutto ma come diceva quel bastian contrario di oscar wilde essere immaturi significa essere perfetti la giovinezza infatti è per lo più acerba impetuosa incostante colma di desideri la vecchiaia è invece risentita timorosa debole il termine imbecilli sapere deriva dal vecchio che sta in baculo appoggiato a un bastone la giovinezza tra scorre velocemente avanza a lunghe falcate spinta da potenti passioni mentre la vecchiaia spente o attenuate le emozioni si sposta anche fisicamente e compassi 1 strascicato al rallentatore la distinzione in tre fasce di età che non è l'unica perché c'è anche la divisione in quattro fasce di età che si trova in tutte le stanze o in sei come divideva sant'agostino in base ai millenni trascorsi secondo lui dalla creazione del mondo comunque la divisione in tre fasce quella che dal punto di vista filosofico e comunque teorico al maggior peso ed è quella descritta ampiamente ed aristotele nel secondo libro della retorica mi servirà come pietra di paragone per vedere come ci si è discostata molto recentemente rispetto ai millenni trascorsi da questa divisione però in statale e cito alcuni passi idriche un testo di grande acutezza per aristotele i giovani vivono la maggior parte del tempo nella speranza infatti la speranza è relativa alla venire così come il ricordo che relativo al passato mentre i vecchi diversamente da quella comunità di speranza di cui ha parlato ieri lorenzo dellai mentre nei vecchi la passione della speranza scomparsa dice aristotele e si amano la vita è tanto più in quanto sono al tramonto poiché il loro desiderio riguarda un bene che ormai non c'è più e si desidera soprattutto ciò di cui si è privi la pienezza il mezzogiorno della vita dell'individuo sta dunque nel mezzo come in tutte le categorie dell'etica distro telic mentre la giovinezza pecca per eccesso di passioni e la vecchiaia per difetto dice sempre ristò tele tutte le qualità utili che la giovinezza e la vecchiaia posseggono separatamente gli uomini maturi li hanno entrambe e per quanto riguarda gli eccessi e i difetti e si li hanno nella misura adatta e conveniente tale suddivisione rimasta appunto a lungo sostanzialmente immutata le prime crepe si hanno a partire del seicento perché come ha mostrato philippe ariès libro pubblicato dalla terza che il mitra gli acquisti philippe ariès ha mostrato come a un certo punto finite le grandi i grandi cicli di pestilenze metà del seicento non c'è più quella mortalità infantile che esisteva prima ci si affeziona ai bambini vengono visti non più come piccoli uomini ma come esseri che hanno un loro spazio e quindi l'infanzia si stacca dal con conglomerato della giovinezza diventa una zona parte in precedenza la svalutazione dell'infanzia era normale per gli antichi pagani e cristiani cicerone agostino l'infanzia è un luogo orrendo è una pena anche perché venivano frequentemente picchiati dice catone nel de senectute ciceroniano per qualche per quale ragione se me lo proponessero essendo già arrivato al traguardo della vita dovrei ricominciare la sua corsa il cardinale bieber il contemporaneo di cartesio è arrivata a dire che la vera passione di cristo non è stata la crocifissione il golgota ma il fatto che ha sopportato di attraversare la infanzia e la giovinezza quindi valutazione completa che ha avuto una fase intermedia e che dura ancora in parte di mitizzazione dell'infanzia che però freud già nel 1905 con i tre saggi sulla sessualità ha distrutto mostrando collegandosi agli antichi quali siano i drammi interiori che i bambini vivono quindi l'infanzia ha perso per questo aspetto la sua caratteristica di essere un paradiso perduto un età dell'innocenza oggi le cose sono vamente mutate primo luogo perché l'infanzia se in molti paesi allungata nel tempo perché si è detto alla nuova generazione è stato chiesto di non crescere troppo ogni bambino deve rimanere un bambino una sorta di bambolotto infrangibile inoltre l'adolescenza e la giovinezza quindi sono diventate un età incerta che si protraggono ulteriormente invadendo lo spazio prima riservato all'età adulta la maturità non è più tutto e la vecchiaia non è soltanto simbolo di decrepitezza ma lo stadio ormai raggiunto da un esercito numericamente forte di uomini e donne in relativa buona salute che desiderano nei paesi occidentali ai più ricchi e recuperare ciò che hanno perduto nel corso degli anni in questa prospettiva di vecchiaia negata sbiadisce anche la sua visione più positiva rispetto ad aristotele che ne aveva un'immagine invece negativa ossia quella tipica dei romani per cui essa non solo costituiva il culmine vero e proprio della vita umana a causa della saggezza e delle esperienze accumulate ma vedo anche per così dire nei vecchi l'estuario di un fiume della tradizione che si ingrossa sempre di più con il trascorrere delle generazioni quindi il vecchio era un terminale di storia dire che i giovani siano caratterizzati dalla speranza sembra oggi un'ironia tragica e dire che i vecchi in una società gerontocratica come la nostra siano tutti come appunto diceva aristotele umiliati dalla vita sembra per molti fuori di luogo eppure in un mondo che muta velocemente ai vecchi riesce sempre più difficile tenere il passo con i tempi sempre stato così ma oggi è ancora peggio nel momento in cui cominciano ad accorgersi di un'emorragia di vita a vedere che le energie dell'anima e del corpo s'indeboliscono proprio nei più sensibili avvenuti il bilancio dell'esistenza tende a lasciare un lungo strascico di rimpianto e di amarezza in assenza di fedi religiose e metafisiche nella messa con convinzione che ogni progetto di vita è costitutivamente insaturo in concluso che in conclude bill e la morte appare l'oro di conseguenza ancora più insensata in prospettiva la solitudine del morente con una chiamata norbert elias in una clinica in un ospizio non più circondati dai familiari dagli amici o dalla comunità di vicinato rende tendenzialmente la vecchiaia ancora più drammatica con l'aumento dell'età media l'aumento degli anziani nelle nostre società occidentali è considerevole si calcola che in futuro la cosiddetta tendenzialità riforme della previdenza permettendo nel 2040 lasceranno 35 anni vuoti dall'inizio della pensione alla fine della vita non credo che questo avverrà perché ci sarà l'allungamento dell'età riprendendo la questione sollevata armando massarenti sull'età biologica uno dei motivi che fa sperare fa temere secondo le prospettive un aumento considerevole dell'età media delle persone e la scoperta dei telomeri e della possibilità attraverso un enzima che si chiama telomerasi di rallentarne la con il cornetto cosa sono i telomeri i telomeri sono delle piccole stringhe che stanno in ciascuna cellula e che con il duplicarsi delle cellule si si accorciano continuamente una specie di bomba a orologeria inserita nel nostro corpo o il suicidio programmato purtroppo le uniche cellule senza telomeri su quelle del cancro che per questo sono eterne e quindi non si accorciano ecco si prevede per esempio nel texas c'è una società che ho visitato per curiosità si chiama geriatrics che sta studiando dei sistemi per rallentare l'accorciamento delle cellule e progetta una vita media fino a 120 anni sono in vista di cambridge e sono arrivati a prefigurare nel prossimo futuro duecento anni ma insomma chi vivrà caso di dire vedrà esiste anche una serie di di ricerche nel campo delle biotecnologie chiama the human enhancement quindi miglioramento insomma del dell'umanità che secondo prestigiose riviste di medicina come new england journal of medicine e lancet prevedono che alla fine di questo secolo saremo tutti i pluri chi se lo potrà permettere pluri trapiantati e forniti di una serie di chips che permettono non soltanto agli organi malati o deteriorati di funzionare meglio ma di funzionare molto meglio di quanto funzionassero da soli gli organi sani si prevedono si stanno già studiando delle tecniche per far vedere i cechi nati ormai ci sono dei chips e che permettono e centinati di vedere almeno le ombre nel giro forse di qualche decennio si riusciranno a rivedere sono allo studio dei sistemi per farci percepire i raggi ultravioletti e per farci percepire gli ultrasuoni e addirittura per creare dei nuovi sensi come il senso dell'orientamento una specie di bussola quindi noi siamo verso il tramonto della natura umana non in generale ma così come l'abbiamo conosciuta verso un umanità plasticamente modificabile verso un anti destino nella nostra vita biologica in parte anche mentale e verso un cambiamento della struttura stessa delle età della vita in sostanza ripensando al modello rischio the lico che ho preso come testa di turco per cercare di spiegare i cambiamenti attuali gli estremi la giovinezza da un lato e la vecchiaia dall'altra si stanno allargando e restringendo lo spazio mediano della maturità quindi i giovani vecchi figli e i nonni erodono diciamo in termini familiari lo spazio dei genitori ma quando inizia e in cosa consiste la maturità già armando massarenti l'accennato un'indicazione precisa si trova nel salmo 89 della bibbia gli anni della nostra vita sono 70 80 per i più robusti per inciso i salmi della bibbia sono pieni di indicazioni anche sulle età dell'uomo nel salmo 127 c'è una bella immagine della gioventù i giovani sono come frecce scagliate dalla mano di un errore sono qualcosa che nel tempo va lontano tale suddivisione resa popolare appunto da dante quando parla del mezzo del cammin di nostra vita e quando nel convivio dice che la vita procede a immagine d'arco lo punto sommo di questo arco e nel 35esimo anno questa immagine si ritrova anche in altri ambiti appunto nella tradizione greca gli economica che sono un gran testo anche per gli economisti attribuita a lungo ad aristotele ma quasi sicuramente della sua scuola offre questa distinzione già accennata da massarenti e cioè secondo la scuola aristotelica che continuata moltissimo fino al seicento era al modello della o economia nel senso del governo della casa il prima nei primi 35 anni sono i genitori che aiutano i figli sia affettivamente sia economicamente nella seconda metà della vita tra i 35 ei 70 non essendoci assicurazioni pubbliche e private sono i figli tenuti ad aiutare i genitori a mantenerli quindi c'è una sorta di divisione tra le generazioni per cui c'è una restituzione il welfare state ha aggirato questo modello per cui la casa era il luogo della sopravvivenza fisica della zoe che nel greco è distinto dal bios che la vita individuata e politicizzata nell'ambito della famiglia si guarda alla riproduzione della specie quindi in questo ambito si cura appunto questo scambio tra le generazioni l'amore deve essere gratuito soprattutto quello delle madri per i figli che non richiede di essere cambiato ma poi è una certa età l'amore deve essere ricambiato e deve essere ricambiato in maniera che noi con il welfare state abbiamo cercato di spostare dalla famiglia alla società molti ricorderanno che l'inventore del welfare state non era certo un fiore di democratico era bismarck il quale ha istituito contro le pensioni di vecchiaia e di malattia e che in italia è stato giolitti nel 1900 attraverso l'istituzione del chinino di stato 1900 00 e la sua distribuzione a iniziare questo rapporto di assistenza ai cittadini che si è steso si è detto intervento in maniera enfatica dalla culla alla bara in molti paesi dell'europa e dell'occidente in genere quindi una volta che gian battista grassi individuato alla fine dell'ottocento che la causa della malaria era nella zanzara anofele che vuol dire inutile inutile ma gli effetti suoi li provoca ecco noi siamo andati avanti in una forma di assistenza familiaristica dello stato agli individui quindi welfare state fino a oggi alimentato le nostre vite promosso la moltiplicazione dei nostri desideri ma con la crisi finanziaria ed economica recente ce ne siamo accorti tutti si è accentuato che il suo declino cominciato già prima le sue prestazioni diminuiscono spesso drasticamente è un secolo e mezzo di conquiste politiche e sindacali rischiano di essere azzerate del resto la crisi economica e finanziaria ha messo in rilievo un aspetto antropologico più profondo ossia che lo stock a namento dei desideri e specialmente quelli acquisiti vi questo slancio a comprare dei beni e delle cose non soltanto e per ovvie ragioni diminuite ma anche quello che era il simbolo della civiltà moderna già espresso da cartesio che il peccato non è desiderare troppo ma desiderare troppo poco questa idea di slanciare i desideri i continui si sta ridimensionando quindi l'incertezza del futuro spinge per un verso a mettere in sordina i desideri di maggiore benessere in termini di beni e di servizi e dall'altra fa riscoprire quei valori immateriali di felicità convivialità amicizia cultura sport non misurabili in termini di pil su questo voi sapete soprattutto gli economisti che c'è tutta una letteratura noi stiamo andando quindi da un lato verso situazioni in cui si restringe come dicevo prima il ruolo e il senso della maturità come luogo in cui avviene lo scambio e il ricambio tra le generazioni permettetemi come dire di citare non un filosofo ma bob dylan nella sua famosa canzone mayhew stay forever young forever young forever young questo invito è stato accolto ormai da tutte le fasce di età soprattutto da quelle comincia l'aristotele in cui gli anni si accorciano rispetto al termine della vita e questo ha prodotto una serie di modificazioni dai tempi di adorno si è a lungo discusso su un declino della figura paterna che ha spinto i giovani tra le due guerre quindi la prima seconda guerra mondiale a cercare dei sostituti del padre nei capi carismatici del totalitarismo più recentemente se invece insistito sull'incapacità dei genitori di concepire accettare la propria funzione di tramite o di snodo tra anelli diversi delle generazioni gli volesse voler essere a tutti i costi padri fratelli padri amici piuttosto che esercitare l'autorità dalla loro figura simbolica di essere quindi la loro volontà si trasformata nell essere iperprotettivi nei confronti dei figli evitando ogni trauma e così non preparandoli alla vita naturalmente nessuno rimpiange l'autoritarismo del passato il disinteresse nei confronti della prove però è un dato di fatto che questo è avvenuto e il fenomeno è segnalato in maniera molteplici anche se oggi le cose stanno cambiando negli anni settanta esattamente nel 1177 christopher lasch aveva osservato come l'aumento di legittimazione dei rapporti egualitari orizzontali ha indotto sia la coppia sia il rapporto tra genitori e figli una continua negoziazione di modo che i padri sono stati costretti a difendere la loro residua autorità ricorrendo a patteggiamenti ea quelle che chiama cover manipulation e quindi una manipolazione occulta la figura paterna sia in termini simbolici sia in termini reali certo esiste ancora poi nel mondo ci sono enormi differenze di cultura e anche nello stesso paese come in italia non tutte le cose vanno così in base alle fasce sociali alle regioni ma sembra che i rapporti orizzontali abbiano per così dire eroso il rapporto di verticalità fra le generazioni un esempio che rappresenta che stadi già affrontato nel passato dagli antropologi e quello del giappone in giappone per millenni forse per secoli la figura centrale della famiglia e il nonno non il padre e questo permette ai figli di saltare una generazione di riconnettersi all'anello più antico e quindi di assorbire maggiormente la tradizione tutto ciò con la fine della seconda guerra mondiale la presenza degli americani le basi giapponesi e l'europeizzazione ha finito per erodere anche in giappone questo rapporto con i nonni anche altrove comunque se ne parlerà anche in questo convegno i nonni rappresentano la memoria vivente delle famiglie e assumono questa funzione di carta che determina effettivo pratico ma anche economico un finché dura finché le loro pensioni glielo permettono nei confronti della famiglia sostituiscono in parte i genitori e lo fanno come mi pare anche silvia vegetti finzi dirà con un certo piacere perché sono esenti da quelli e le metti un po più gravosi di esercitare l'autorità i nonni esercitano più la simpatia che l'eredità e lasciano ai genitori il compito più duro ecco il mutamento della figura paterna limitatamente al rapporto fra generazioni era stato peraltro già percepito nel 1840 addirittura dall ex sisde top bild nel secondo volume della democrazia in america riguarda la società democratica americana che mostrava appunto il disancoramento dell'individuo democratico dai legami verticali tradizionali e lui nobile convertito alla democrazia nota che mentre nelle società ristò pratiche questo legame verticale fa sì che l'aristocratico sia contemporanea dei suoi avi e dei suoi pronipoti perché si preoccupa di onorare e rispettare i suoi antenati ea ma già i suoi discendenti venerando chi non c'è più e chi non c'è ancora nelle società democratiche egualitarie dove domina l'individualismo il singolo invece generalmente in memore dei suoi avi e non preoccupato dei suoi più lontani discendenti è già tanto se si preoccupa dei propri figli ma resta sostanzialmente chiuso all'interno di questa piccola cerchia di familiari amici e rischia così dice di restare murato nella solitudine del suo cuore e passa ora da questi rapporti tra generazioni umane a quelli vi sono implicati nella trasmissione delle cose e dei beni cioè nell'eredità rietà e nei testamenti la morte dei genitori implica la trasmissione di beni materiali di cose che hanno generalmente una vita più lunga di quella delle persone una trasmissione che va da una generazione all'altra in cui il testamento rappresenta in forma giuridica l'atto di tale passaggio di proprietà vi cito un grande giurista è stato anche un grande scrittore salvatore satta che da bambino leggendo gli incartamenti del padre notaio dice certo senza capirli ma intuendo forse ciò che in essi si custodiva ridotta a formula giuridica tanta somma di vita alla colto il bisogno dice di esistere di ciascuno magari in un testamento di rendersi in tal modo quasi immortale di rendere immortale la parola del morituro prolungando così e la sua volontà attraverso le generazioni future noto visto che siamo in un festival dell'economia e visto che per un certo periodo era stata abolita una tassa di proprietà che in danimarca quasi l'ottanta per cento va allo stato di che permette però un welfare molto più esteso che riguarda non soltanto a livello dei giovani chi viene da famiglie ricche o povere ma un e qualità circa 1.500 euro distribuiti mensilmente agli studenti universitari un sistema sanitario che lontano in maniera stellare da molti gli molti altri quindi in sostanza il problema della trasmissione dei beni deve entrare nuovamente in termini proporzionali nel nostro desiderio che ci sia nei confronti delle giovani generazioni un cambio di marcia e una restituzione come sempre le cose in materiali e trasmettono simboli i materiali in questo caso valori personali familiari e sociali del resto la normale immaginazione e incline ad attribuire un significato affettivo agli oggetti ricevuti in eredità o in dono l'incorporazione di valori più intensi a queste cose costituisce un'esperienza emozionante che si acuisce quando c'è un bel libro di lidia flemma che un sociologo belga su lasciare quando cosa si ritrova nel quando muoiono i propri genitori nelle case dei propri genitori vero cito perché vale la pena leggerlo si chiama con mancio e vide la maison del metano come ho svuotato la casa dei miei genitori l'idea premi parla di oggetti orfani cioè quelli che vengono lasciati da chi muore che passeranno poi in altre mani quelli dei discendenti diretti e dei discendenti indiretti quindi attraverso i testamenti e le norme giuridiche gli oggetti diventano anelli e veicoli materiali di continuità tra le generazioni qualcosa di cui si può godere a turno quindi in questo senso gli oggetti vivono parecchie volte sono trasmessi a nuovi proprietari e trasmettono e trasporterà parte e traccia delle vite precedenti sono fatti di stratificazioni di senso tradizione si perpetua dunque in questa trasmissione di beni in uno scambio non oneroso basato sulla logica del dono della restituzione cioè nell'ambito della famiglia e anche della solidarietà nella trasmissione intergenerazionale dovrebbe entrare è un'utopia pensare che tutto possa essere così ma almeno in parte una venatura di logica del dono della restituzione quindi non deve prevalere soltanto la logica del do ut des deve instaurarsi una forma di circolo virtuoso come quello che noi vediamo senza saperlo nel guardare le statue delle tre grazie non solo quella di canova che la più famosa ma quelle di prima come va ha mostrato già la bonanima di seneca in un libro intitolato sui benefici le tre grazie rappresentano economicamente il dare il prendere e il ritornare è un circolo cioè chi dona attraverso l'alienazione di un bene o di un servizio riceve di nuovo moltiplicato quello che ha dato la famosa frase di giulietta e romeo più più dono più ricevo non è altro che una cripta citazione di seneca della lunga tradizione quindi ci sono rapporti come dire utilitaria biunivoci di dotte rapporti circolari invece di restituzione si sente un c'è il bisogno in un periodo di crisi e di maniera di maggiore scarsità di risorse per molti di rinsaldare questi legami sociali per far rinascere la fiducia tra le vecchie generazioni dei garantiti e le nuove generazioni dei cosiddetti uomini flessibili ora questa cultura del dono della generosità circolare sembra legarsi oggi quelle cose che in particolare inserisce la tuscia e altri hanno ipotizzato di bloccare questa moltiplicazione dei desideri e di avviare un percorso di decrescita o di abbondanza frugale e quindi non credo una crescita indefinita di bisogni e di desideri ma una sostituzione di questi desideri che sono soprattutto acquisitivi e di benessere con delle risorse immateriali citavo prima la convivialità nel senso di l'ici che sembra essere diventato un toccasana ora io non so se questo processo potrà essere avviato se rappresenta semplicemente un desiderio di inversione di tendenza certamente rappresenta un segno che questa economia che abbiamo finora praticato di una moltiplicazione estrema di bisogni per una parte nel resto ristretta nell'umanità non può andare all'infinito e qualche soluzione va trovata è una delle soluzioni la redistribuzione bene immateriale i materiali attraverso le generazioni si è giustamente è parlato ieri compì salire essere la discussione del traumatico futuro che ci aspetta in cui i giovani diminuiranno numericamente le società occidentali e presumibilmente molto più che altrove in italia il ricordo che in algeria il 75 per cento della popolazione ha meno di 25 anni un rapporto quasi inverso rispetto a noi allora il problema è come fare a trasmettere da una generazione all'altra queste forme di solidarietà che si sono un po arrugginite questa dimenticanza di un bisogno per i giovani di trovare non soltanto lavoro ma una loro maggiore autonomia che si è in un certo modo manifestata da parte dei genitori in un eccesso di bene in certe classi giocattoli cose sostanzialmente inutili ma in una incapacità di trasmettere valori di autonomia sono stati dati diversi elementi di indicazione che io non sto a ripetere che conoscono meglio di me tutti gli economisti io vorrei fare un esempio alto che riguarda l'orgoglio di dare di più di quanto si è ricevuto e viene da un grande classico che è stato già ricordato niente meno che da dante alighieri ma non il dante alighieri nella divina commedia che un effetto di quello che dirò ma dall'aderire di un grande libro che la monarchia in cui dante ricordando senza citarlo il suo antico maestro brunetto latini che ha scritto un tesoretto che non è soltanto come bamboccioni una delle frasi ad effetto di padoa schioppa assieme a quella di pagare le tasse è bellissimo e piedi anche vero che le tasse sono moderate e servono essere reinvestite in altre cose dunque brunetto latini nel tesoretto aveva scritto che appunto noi dobbiamo farci un tesoro di cultura perché questa non ci potrà mai essere tolta né in prigione nella miseria quindi accumulare privatamente per sé tante dice proprio quasi all'inizio della monarchia che chi fa così assomiglia a una voragine che prende senza restituire mentre il poter restituire più di quanto si ha avuto è segno di magnanimità di grandezza d'animo e lo applica se stesso la divina commedia le altre opere di dante dovete guardarle non solo dal punto di vista poetico ma anche dal punto di vista etico sono una restituzione di più di quello che si è ricevuto se ciascuno di noi senza essere date fosse capace di avere e trasmettere l'orgoglio di una restituzione di un'etica della restituzione del piacere del dovere di poter dare di più di quanto sia credo che la nostra vita nostra famiglia nostra società sarebbe migliore ma questa probabilmente è una pratica inutile che vi ringrazio grazie per questa bellissima lezione che come vedete intreccia riesce con questa capacità veramente mirabile intrecciare una serie di questioni che sono filosofiche economiche scientifiche e che devo dire ascoltandola mi ha fatto venire in mente molte cose potrà proverai a suggerire alcune alcuni piccoli spunti che forse prima di dare la parola al pubblico che può fare la sua volta delle domande ma un'asta nazionale menia mi vengono in mente anche delle battute diciamo delle battute però illuminanti tipo quella che dvd al quando diceva non vorrei continuare a vivere nella memoria degli americani vorrei continuare a vivere nel mio appartamento e quindi questo riassume bene le questioni appunto i materiali alle questioni materiali cioè noi vogliamo continuare a vivere sì certo anche nella memoria dei nostri cari ma poi c'è questa forte spinta appunto a continuare a vivere oltre i limiti che sono stati immaginati che erano altri limiti assolutamente immaginabile fino a solo pochi anni fa un'altra battuta che mi viene in mente è quella di socrate che si racconta che andasse questo è una battuta proprio da tempo di crisi ma lui non l'ha concepiva in tempo di crisi ma in un tempo di abbondanza per che passeggia nei mercati di atene e dice a quante belle merci che non mi servono cioè socrate assolutamente spoglio di qualunque tipo di pena il materiale che dice bene per fortunato da questa mattina ecco forse in tempi di crisi una riflessione appunto so pratica filosofica in generale che critica quindi come suggeriva remo bodei è la cosa che che ci vuole cioè quanto ci serve di tutto ciò che abbiamo nelle nostre case quindi questo però poi pone tutta una serie di altre questioni che riguardano la crescita la famosa crescita di cui si parla in questi in questi mesi drammaticamente poi ora rispetto autonomi viene emesso un'altra battuta qui che può essere anche un minimo per farci riflettere anche sul fatto che il dono si è una cosa molto importante ma nei giochi di reciprocità insomma ci possono essere anche un po dei frutti avvelenati ma viene in mente una battuta di loro sfogo che dice e se l'ingratitudine degli esseri umani si misura dalla velocità con cui ci rendono un favore però qui in effetti tante già risponde perché dice se perché rendere un favore significa rimettere le cose a posto bene così non dobbiamo abbiamo più questo problema però appunto rendere di più probabilmente rimette in gioco rimette in moto il meccanismo quindi forse criticità sia nei meccanismi di mercato a cui siamo abituati sia però anche nei meccanismi del dono della decrescita cioè capire bene quale poi l'equilibrio giusto tra per tutte queste cose un altro piccolo elemento di riflessione viene in mente rispetto alla all'eredità un filosofo illuminista uno dei più importanti tra l'altro per quanto poco studiato in italia thomas paine importantissimo per la rivoluzione americana anzi quello che ha dato proprio al consolidato la cultura illuministica di fondo che può essere vita per scrivere la costituzione era una specie di liberista ante litteram era uno che li riteneva che lo stato minimo dov'era era l'unica cosa è giustificabile una sola tassa considerava importantissima e giustissima perché avendo a cuore e l'eguaglianza delle opportunità per noi la tassa di successione anzi bisognava assolutamente lasciare il tutto allo stato perché i giovani dovessero ricominciare daccapo quindi l'esempio della danimarca mi sembra un esempio che sono si avvicina un po a questa idea io sento costerà e anche luigi einaudi per peraltro credo che ritenesse molto giusto questo tipo di tassa poi mi viene in mente il suo riguardo alla questione dell'autorità interessante questo fatto di questi appunto questa idea della vita familiare sia intergenerazionale sia anche a livello così del normale conformazione alla famiglia di patteggiamenti continui cioè una democratizzazione il sostanziale della famiglia che crea quindi tutta una serie di problemi alla famiglia più strutturata probabilmente risolveva però in maniera che noi non considereremo più soddisfacente mi vengono in mente alcune riflessioni di un sociologo francese raimond bouton che sosteneva che una serie di valori anche tradizionali anche familiari comunque sopravvivono e l'idea per esempio di autorità viene però modificata e diventa qualcosa di più giustifichi torniamo alla all'idea della di cosa serve alla filosofia cioè le autorità suono da giustificare c'è devono essere giustificate cioè non c'è un abbandono dell'idea di autorità dell'inutilità della tuta però c'è nelle popolazioni dei paesi sviluppati e si è sviluppata sempre di più nel negli ultimi decenni questa idea che noi dobbiamo un punto cioè non tutte le autorità hanno bene devono essere appunto vagliate da uno spirito critico queste sono alcune riflessioni sparse perché insomma la tua relazione alla gara di una ricchezza tale non so se vuoi rispondere già queste poi però la mia affermando rispondo subito quando la parola a voi nel parto come i gamberi contrario il prema dell'autorità è interessante perché quello che aveva già visto toqueville che poi hanno visto molti lascia eccetera e che la democrazia introdotta nei rapporti personali così come nei rapporti politici è una cosa buona ma introduce una serie di varianti che richiedono un adattamento a cui non si è sempre preparati per cui è chiaro che l'autorità deve essere giustificata che l'autorità non è autoritarismo l'autorità secondo un grande storico del diritto romano è più che un consiglio e meno che un ordine che questa volta molto bella ma cosa e cioè è qualcosa che implica che ci sia un adeguamento all'audio non fatemi fa il professore ma autorità deriva da audio aumentare che emana autorità deve avere un altezza morale per imporsi senza già comandare qualche cosa è una perdita di autorità perché è l'imposizione di una certa violenza simbolica un reale che diminuisce il fatto che l'autorità deve avere un certo grado di spontaneità in chi obbedisce per quanto riguarda poi il fatto d'accordo sulla tassa di successione inaudi lì invece per quanto riguarda l'elemento perverso del dono voi sapete che esiste il pod touch boat race è un sistema di doni già praticato nel passato ne parla polibio a proposito dei galli popolazione che gli indiani hopi del l'america settentrionale sostanzialmente negli stati a sud del camera degli stati uniti occidentali consistono nello scambio di doni che implicano che chi riceve doni di più ma ci sono delle forme perverse di per rovinare chi non può che non può reciproca re che conducono al suicidio di chi non lo può fare una volta ci sono e musei canadesi americani non sono stato di washington questi residui delle dei gesti di pod touch oggi si come tessere fare dei gesti molto in tessuti e difficile si regalano le con la cassette della frutta dei supermercati sito al port race pro il risultato è lo stesso chi riceve e deve dare di più e non può dare è rovinato quindi c'è un effetto perverso del dono però si ha il dono componente nel cardinale martini non in senso come dire religioso sia in senso laico cioè di un'economia che non sia chiusa nelle idea della massimizzazione dell'utilità attesa ma in qualche misura minima anche introduca come del resto introduce nelle prestazioni per i più poveri finché durano del delle cure mediche eccetera anche questo è un dono da parte da parte dello stato da parte della collettività la colpì che queste queste cose durano noi possiamo andare avanti del resto contro ogni idea di un liberismo assoluto non è mai esistita il mercato senza lo stato e lo stato è appunto quello che eroga spesso ai suoi cittadini delle prestazioni che non sono puramente utilitarie quindi pensare che tutto sia mercato va bene ideologicamente non va bene storicamente è di fatto ancora nella storia di socrate e dell'appartamento di woody allen il problema è che questa decrescita felice se ci sarà ma comunque questo intervento nel cambiamento di questo surplus di desiderio di moltiplicazione dei bisogni non significa che noi diventiamo frati trappisti o torniamo al periodo degli spartani o addirittura al periodo dei cinici ricordate di oggi ne cynical cinici erano quelli che volevano imitare i cani non è bisogno di niente e che una volta avendo una ciotola per barella acqua avendo visto un bambino che beveva l'acqua da una fontana con il cavo della mano e butta via la ciotola arrivare a questo punto dei cinici per noi ormai è troppo però è quello che dobbiamo fare è di commisurare diciamo i nostri bisogni soprattutto quelli acquisiti vi ha delle necessità e questo implica un mutamento della struttura economica noi facciamo troppo lunga però noi viviamo in un'età che non è più quella come sanno gli esperti terrorista fordista ma è quella toy ottista in cui appunto c'è questa produzione just in time sulla base dei desideri degli acquirenti e siccome desideri degli acquirenti vanno guidati e mentre i tempi di ford si poteva comprare diceva lui comprate il mio modello t di qualsiasi colore purché sia nero oggi questo non si può più fare e quindi è la pubblicità che gonfia come dire le indicazioni che è diventata così importante perché appunto è il cade sul consumatore diciamo il destino dell'economia e questo provoca un accrescimento e una economia che ha bisogno di consumare per produrre e naturalmente sarebbe assurdo come dire di demonizzare soltanto i consumi perché se non si consuma non si produce se non si produce si va a catafascio e quindi problema è come si produce cosa si produce ecco che allora in questo senso un consumatore intelligente che sa discriminare vi do una pillola di saggezza americana anzi latinoamericane c'è un bellissimo artista di un e creare articolo di un artistico di un di un economista americano che fa la distinzione tra i consumi due tipi di consumismo 1 con la radice latina di consumare cioè mettere in fila una sopra all'altra sommare le cose che il consumismo quello cattivo un altro e consumer e cioè coglie prendere da un set di elementi quello che che noi scegliamo e cos'è il consumer sarebbe diventasse più importante del consumare avremmo già fatto un passo avanti e vi ringrazio aspetto le vostre dove ne della grazie rai io direi che a questo proposito anche due cose positive da sottolineare che uno dei successi anche economici più importanti cioè facebook che può non piacere però rappresenta qualcosa che si è visto in rete cioè i social network funzionano se c'è questo senso di gratuita cioè se sono fuori dall'economia cioè se ci si rende conto che le persone che stanno lì non hanno degli interessi materiali economici o ricostruire questo oblio di rende particolarmente praticamente efficaci poi l'altra notizia importante se non la positiva che mi viene in mente è che appena uscito un libro economia della felicità di bruno frey che dimostra che a proposito di giovinezza maturità vecchiaia e le persone quando riescono ad acquisire quegli alimenti di saggezza che pure al punto cui rimandano quelle filosofia che abbiamo invocato comprese quelle dei cinici tutto sommato non sono le scuole antiche sintetici la vecchiaia più felice della maturità cioè si arriva ad una ad una questo confortato da tutta una serie di dati empirici che lui e numero in questo in questo libro ecco a questo punto le vostre domande solo che qualcuno azzarda ho visto in questa letteratura sulla felicità che l'età migliore sono gli 80 anni e magari fosse vero bisogna vedere che tale anno gli autori si perché poi è come si arriva a certo prego complimenti il professor bodei una straordinaria analisi che si può aiutare perché è pieno di stimoli e piene di stimoli soprattutto non è poco in cui ci sentiamo poveri ma di fatto non lo siamo siamo pieni di beni siamo pieni di oggetti manca una liquidità per cui alla fine quello che lei ha introdotto oggi credo che sia un argomento che sarà l'argomento del futuro cercare percorsi alternativi allo scambio di beni cioè lei ha toccato proprio questo tema trovare un percorso alternativo alla liquidità che manca e rimettere in moto un'economia secondaria alternativa molto importante per cui credo che il suo tema sia praticamente quello che ci darà un futuro qualche idea in più attualmente diciamo percorribile solo con un circuito alternativo di beni cat grazie risponderò un pacchetto di domanda e se ce ne sono altri ringrazio anch'io professor bodei direi questo con un po di re con un po di pessimismo e nell'età del produttivismo in cui viviamo credo che la soggezione alle cose sia destinata ad aumentare anziché a diminuire e non vedo come si possa pensare altrimenti la soluzione che mi sembra si stia affermando di fatto attualmente sia quella di continuare alla soggezione al alle cose per i due terzi della popolazione e rallentarla per un terzo cioè la crescita della disuguaglianza vorrei sapere se anche pericoloso vorrei è così la situazione mi piace e terminare sostenendo che vi va bene alla soluzione del danese a proposito della tassa di successione perché mi sembra un modo di opporsi alla imperio della legge del caso questo rispondo subito cominciò da questa domanda anche sono favorevole alla situazione danese per che responsabilizza le nuove generazioni e contemporaneamente gli fornisce dei mezzi cioè non partono con una dotazione è né una dotazione egualitaria che lo stato di distribuisce equamente e chiaro che ha chiuso un pessimista cioè cambiare dei modi di produzione degli atteggiamenti nostri nei confronti del mondo e delle cose e molto difficile sono cambiamenti e che assorbiranno probabilmente dei decenni d'altra parte così non si può andare avanti ha ragione lei che c'è il tentativo di distribuire diciamo i sacrifici nella parte più povera della popolazione o meno difesa e quindi di creare come diceva ieri pisa rivi su una cosa importante che tutti i lavori precari sono spostati su quelli a basso costo di bassa manovalanza e call center diremo oggi mentre i garantiti restano sempre quelli ora credo che a noi sta a me extra tale fenomeno l'idea di rendere precaria anche i posti nella pubblica amministrazione può non franci piacere trovare grandi resistenze ma e che quindi rendere tutto precario diventerà una questione però certamente per questo il problema della giustizia sia in termini giuridici sia in termini filosofici sia in termini diciamo di cronaca è diventato così importanti non si riesce più a sopportare l'ingiustizia soprattutto nei tempi magri nei tempi nei tempi di crisi e quindi pessimismo della ragione deve essere temperato da un ottimismo della volontà che vuol dire passare da da progetti fumosi nel fare qualche cosa per quanto riguarda la prima domanda è si ritorna al punto dei percorsi alternativi che che oggi non sappiamo quali siano dal punto di vista della praticabilità della percorribilità noi sappiamo che cosa ci manca ma sentiamo tutti dagli economisti a cosiddetti think tanks cercano di ipotizzare il futuro non ricordo sempre che lo diceva il compianto tarantelle e ucciso le brigate rosse che è stato un mio amico che lavorava all'ufficio studiare banca d'italia diceva una volta era facile prevedere il futuro e si parla del fine anni 70 inizio anni 80 oggi la previsione è diventata sempre più difficile in un mondo così interconnesso in cui ci sono miliardi di attori in cui l'economia sfugge al controllo degli stati perché uno apre con la borsa di tokyo io dico comprando non so rami del katanga a quella di londra vende il rame e compra dollari poi a quella di new york alla fine compra delle pelli di animali e quindi tutte una serie di ogni ogni giorno le borse movimentano l'equivalente del pil della francia quindi immaginate cosa vuol dire questo e siccome sono connessioni rapide cache lesse come si disse senza soldi visibili tutte queste cose provocano dei cambiamenti enormi per cui diceva brandeis che era il padre della legislazione sulla privacy già nei primi decenni del secolo scorso ma diceva che la democrazia nemmeno una democrazia riesce a disinfettare la ricchezza e noi lo vediamo con una cosa di anche wall street e jeter non se volete un'altra botta agitazione ma forte e efficace keynes in questo libro la fine dell sfr ha detto che voler convincere i banchieri della city noi diremo oggi quelle di wall street spostandoci da londra a new york della bontà dell'interesse pubblico è o sarebbe come convincere un vescovo anglicano della bontà delle tesi di darwin è difficilissimo trovare come dire un controllo dell'economia obama ci ha provato ma avete visto pierpont morgan qualche giorno fa dai due ai quattro forse cinque miliardi di dollari che non dovevano essere bloccati dalla legislazione e come si dice i paesi che hanno fatto un jeitinho specie di trucco e sono riusciti a evadere le cose quindi il problema è che la ricchezza finanziaria è sostanzialmente controllata da pochissimi se viene soros fa lo fate spiegare la lui che è uno che ha distrutto la lira nel 93 tuttavia ora si è convertito in vecchiaia come dire probabilmente c'è qualche rimorso di coscienza ma forse no si è convertito all'idea di di bloccare questi meccanismi perversi che alla fine danneggiano tutti perché se poi viene una crisi come già c'è in questa crisi si acuisce tutta l'economia di chi sta bene di chi sta male e chi sta come gli pare buongiorno grazie mi associo ai ringraziamenti e già ieri in questa sala e oggi lei ha rinforzato una sorta di manifesto per il millennio in merito soprattutto all atteggiamento al consumo e all'approccio al consumo distinto per generazioni il problema è uso una parola che può essere anche brutta come educare o meglio ri educare le giovani generazioni a un consumo sano faccio un minimo esempio minimo ieri io sono sceso abito in una valle re trentina sono sceso a trento preso un pullman di linea si è fermato un amico con la bicicletta ma detto fai a trento col pullman di così ma mio figlio mi dice che per andare a verona l'università deve fare tre biglietti deve cambiare a cavalese deve prendere il treno una volta la macchinetta per fare il biglietto era guasta e gli hanno fatto la multa e allora vi do la macchina allora mi è venuto da dire questo che gli abbiamo fatto a questi ragazzi l'ho guardato il faceto che gli abbiamo fa cosa li abbiamo trasmesso allora insegnare a lottare purtroppo dico una cosa forse non lo so da sessantenne non voglio passare come quello che dice noi invece no però insegnare a lottare cioè io vedo che lottare per incendiare una piazza ma sembra una cosa facile mettere colla nei bancomat e di notte ma lottare per pretendere di avere qualche corsa in più in un paese ricco e quindi pretendere lottare imparare anche a rispondere a un controllore che se è guasta il mio la macchinetta per il biglietto il mio diritto e a non avere la multa allora educhiamo al consumo ed educhiamo alla lotta sarà possibile ma guardi velocemente il problema è che le generazioni precedenti parlo dell'italia pre semplicità quelle che hanno attraversato la guerra da adulti che hanno promosso la ricostruzione dell'italia la generazione di quelli che come si dice in assenza di altre guerre hanno fatto il 68 77 erano pieni di slanci o sobri o non sobri che poi sono per quanto riguarda soprattutto la generazione dei sessantottini cui non appartengono per altro che c'è stata una grande delusione cioè che le loro speranze non si sono realizzate e hanno come dire tirato i remi in barca e hanno trasmesso i loro figli sostanzialmente questo desiderio di vita privata di accumulo di beni gli hanno le famiglie che possono ma anche guardate le famiglie che hanno redditi bassi per i bambini fanno delle cose straordinarie ogni tanto frequento il militare meridionale vedo delle famiglie poverissime che comprano giocattoli complicatissimi per i bambini spendendo credo metà dello stipendio quindi eccesso e sono state stato un iperprotezione come dicevo dell'infanzia in certe classi sociali le altre no ci sono anche di aspetti pratici le città ormai non sono più i ragazzi della via paal non ci sono più che giocava per strada chi assumeva rischi chi come la mia generazione giocava così pericolose tirarsi delle pietre che quando si arrivava a casa e sanguinanti si nascondevano la cosa alle madri seno spogliavano delle sberle ecco questi bambini iperprotetti trovano difficoltà quindi il problema della rete educazione è quello di dare loro questo devono cambiare i genitori anche oi nonni addirittura e questo di dare loro il senso che la loro vita conta perché in realtà io ho paura che per molti ci sia una sorta di deriva quelli che non lavorano non studiano che sono 2 milioni certamente non sono non lo fanno volentieri nel senso che non è che non vogliono lavorare non vogliono studiare però dopo un po entra questa specie di pestifera l'assegnazione per cui alla fine lo diceva amartya sen per per l'india cioè si dice che gli indiani soprattutto le donne sono fatalisti eccetera ma se uno non ha prospettive non ha speranze alla fine non tenta nemmeno quindi il problema di tale iniezione di fiducia è un problema come dire molecolare che dipende dai singoli individui le singole famiglie ma senza un impatto che nasce dall'alto dalla società e dallo stato come dire dare opportunità effettive di lavoro creare come si diceva ieri con pizza reeves magari dei salari di ingresso più bassi ma con la possibilità che uno entra in un mercato il lavoro è facile esperienze cioè il grande problema noi siamo passati a risolvere c'è la giovane sono pieni di speranze oggi purtroppo i giovani sono pieni di disperazione oppure di rassegnazione bisogna avere la bacchetta magica per cambiare però come dice il vecchio proverbio cinese a cui io mi riferisco se ciascuno spazzasse davanti alla sua porta e marciapiedi sarebbero puliti rassegna sono invece di aspettare lo stato faccia facesse a casa a suo tra i suoi quest'opera anche di educazione e poi lo stato interviene naturalmente nessuno può far niente ma insomma cambiamenti si possono fare altrimenti saremo costretti a farli volendo abbiamo ancora spazio per una due domande se qualcuno vuole ecco buongiorno professore ho molto apprezzato la sua lezione con però un punto critico rispetto alla sua adesione a la teoria della decrescita di serge latouche nel senso che mi pare una cura che forse dico forse potrebbe essere applicata localmente ma che sconta il fatto di essere tarata su diciamo aree regioni anche tra l'altro che meno popolose nel mondo che hanno il problema di cui abbiamo parlato di un eccesso di consumo mentre non tiene in grande considerazione che era le regioni appunto più popolose scontano il problema opposto tra l'altro da ultimo i dati delle opportunità di quest'anno ormai anche le regioni europee oppure gli stati uniti d'america hanno questo problema con in particolare le fasce di più giovani di bambini a rischio povertà insieme insomma alle popolazioni invece tipicamente classicamente al rischio come insomma legate alla classe sociale ad altri elementi al lavoro eccetera quindi dal mio punto di vista che questo comunque l'ha già detto bisognerebbe pensare più a politiche di redistribuzione di equità di politiche di redditi insomma e non tanto questa dieta come dire forzosa applicata magari a chi non ne ha bisogno grazie sì grazie io sono d'accordo con lei cioè la touche e in genere pensa a questa enorme quantità di consumi che esistono nel mondo occidentale o comunque compresa l'australia ecco il il problema è quello che intanto va sfatato un mito che questo fa parte del terzo mondi smo come dire d'assalto c'è l'occidente consuma l'ottanta per cento dei beni mentre lascia al resto del mondo il 20 per cento il che parte un po meno è vero però si dimentica che l'occidente produce l'ottanta per cento dei beni e quindi il discorso diventa un pochino più complicato alla prima diventa di una redistribuzione globale cioè diminuendo i nostri consumi si possono aumentare i consumi degli altri d'altra parte per esempio già in italia luciano gallino gli stati uniti ormai molti studiosi hanno osservato che esiste una specie di sistema dei vasi comunicanti e cioè più aumentano gli stupiti penne degli indiani o dei cinesi poi più tendono ricordate con la u che si faceva la scuola più tendono a se aumentano a diminuire i nostri stipendi in modo di avere una sorta di equilibrio il problema è che noi siamo di fronte a un basso costo della manodopera asiatica in genere o est europea che rischia di distruggere e di diminuire tutte quelle conquiste a cui accennavo prima tipo politico e sindacale di copertura anche negli stati uniti dell'istruzione dei bambini ma sapete tutti che gli stati uniti non sono un modello per la sanità 46 milioni di persone sono senza assistenza sanitaria 100 milioni ce l'hanno a livello minimo per cui siano una major surgery c'erano intervento chirurgico di una qualche importanza o non se lo possono permettere o pagano per tutta la vita alle assicurazioni determinati canoni e quindi il problema è quello di diminuire le prestazioni che si danno alle popolazioni che stanno meglio e di aumentarle in altri d'altra parte se noi vogliamo evitare la caduta il declino economico ma vuol dire anche politico e culturale noi dobbiamo essere forti nell'innovazione nella creazione perché solo così possiamo mantenere questo margine di vantaggio rispetto all'india alla cina che non è più vero che i cinesi imitano notate che i cinesi sfornano 400 mila ingegneri all'anno e che d'accordo con ibm hanno aperto a pechino un grande grande centro di ricerca informatica che dà lavoro a 150 mila persone quanto tempo può durare in questa nostra se non ci svegliamo questa nostra capacità per questo pensando a quello di ceva pissarides ieri investire nella ricerca anche in periodi di crisi è un grande vantaggio perché è la ricerca che produce la possibilità di trovare lavoro altrimenti se il lavoro se lo pigliano gli indiani e cinesi o in thailandia in thalandia mi colpisce sempre il fatto che le scarpe da tennis nick è ormai chi comunicano americani costano 19 volte meno di quello che costano produrre nell'europa negli stati uniti il che vuol dire fanno lavorare anche bambini ma insomma cinicamente quelli portano a casa anche loro un non si può fare insomma loro la fame perché gli portano a casa una quantità di soldi che in quel tipo di economia rappresenta un margine vitale essenziale direi l'ultima domanda grazie e la mia è una domanda un po provocatoria diciamo sono rimasto colpito dal valorizzare questo ciclo della restituzione diciamo questo ciclo virtuoso però sono un po scettico è possibile insomma istituire questo ciclo mi pare che sia il capitalismo che alla fine non prevede la restituzione anzi piuttosto va contro l'etica dantesca del dl restituire più di ciò che si è ricevuto poi anche il diciamo paradossalmente i vecchi sono giovani seguono la formula di bob dylan e allora non si sentono di aver già usufruito e di dover restituire e poi tante volte nemmeno i giovani vogliono ricevere qualcosa dai vecchi soprattutto le cose i materiali i valori la nuova generazione a me sembra priva di tradizione di storia non è da rassegnato ed ha forse un po cinico però sono contento se se per lei c'è e ci sarà una soluzione a questo grazie sì grazie ai suoi dubbi sono del tutto legittimi nessuno di noi sa se questa transizione verso una sorta di restituzione da parte delle generazioni precedenti e ai giovani potrà avvenire in quale misura e in quale forma io lo segnalo come una necessità inevitabile per evitare il declino e la crisi perché se non si scommette sulle giovani generazioni non si scommette sul futuro ora che i vecchi vogliono restare giovani e quindi non pensino al futuro sì è vero fino a un certo punto c'è una necessità naturale e sgradevole che la morte in qualche modo li costringe a pensarci e siccome come dice il proverbio tedesco l'ultimo vestito non ha tasche e ciò che mi sono si può portare dietro qualcosa qualche cosa dovranno pure restituire questo riguarda come direbbe nina materiale la casa gli oggetti i soldi lei dice giustamente che anche giovani di questi valori delle generazioni precedenti non sanno cosa farsene ma il problema è che questi valori devono mutare da entrambe le parti per questo dicevo che dare invece di proteggere esageratamente i figli farli in questi bambolotti di plastica come è stato detto fin da bambini quello del instillare i sensi di responsabilità lo possono fare soltanto dei genitori che questo senso delle responsabilità ce l'hanno o se lo riconquistano se sono quelli che vogliono restare forever young e quindi pensano ai figli come come come semplicemente dei fratelli o o degli eguali e non esercitano nessuna autorità il senso migliore ed è questo questa trasmissione non avrà luogo quello che a me diciamo spinge non all'ottimismo ma avere un senso di necessità e che le situazioni di emergenza costringono al cambiamento quando uno c'è l'acqua alla gola o beve o affoga ma se uno non vuole pagare qualcosa deve fare poi la storia da situazioni diverse e molto più astuta lo diceva la bonanima dice che il monkey henin nel senso che uno si aspetta delle cose ne vengono delle altre c'è nessuno di noi si aspettava nemmeno la cia si aspettava la caduta del muro di berlino nelle la distruzione delle torri gemelle e negli anni 90 si pensava che ormai il capitalismo avesse vinto e che non ci sarebbero state più guerre e invece le guerre ci sono state il capitalismo non so probabilmente ha vinto ma sta sarà posta a parte il capitalismo un campo nebuloso ma insomma questo sistema produttivo contro le sue sfaccettature troverà o ha trovato o non troverà delle altre soluzioni in qualche modo pensare al futuro diventa un elemento di necessità e credo che di fronte all'idea di un di un invecchiamento così esagerato dalla popolazione della diminuzione di un numero di giovani di vedere che quello che si è accumulato nei millenni nei secoli e questa sala questi palazzi queste cose a parte i terremoti che vada tutto in malora a qualcuno alla fine dispiace o comunque dovrebbe dispiacere e vi ringrazio io naturalmente continueremo ancora ma credo che forse due incontri di potrei come dire segnalare suggerire per continuare a questi discorsi uno è quello di silvia vegetti finzi che sarà domenica a parlare della famiglia delle sue contraddizioni domenica alle 11 in questa stessa sala e poi vorrei ricordare a proposito di investire in tempi di crisi investire in cultura in tempi di crisi c'è un incontro organizzato da dal sole 24 ore di cui io so che qui ho qui rappresento che si intitolerà niente cultura e niente sviluppo e questo avverrà alle 17 in sala filarmonica dove appunto riprenderemo questa idea di come la cultura sia la cultura ma la filosofia inteso anche la tutela delle arti del paesaggio eccetera e l'istruzione l'educazione proprio nello spirito con cui che si è detto oggi che si è detto anche ieri nell'incontro di ieri con pissarides sono appunto la cosa in cui è meglio investire in questo periodo ed è soprattutto è anche un modo per ripartire con un ciclo nuovo dopo un trentennio in cui in fondo la cultura è stata molto molto trascurata dai nostri decisori pubblici grazie
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