ESG – Governance – sostenibilità ed etica nella supply chain
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ESG – Governance – sostenibilità ed etica nella supply chain
Senza una buona governance, qualunque azienda non può davvero ambire ad essere sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. Tratta il tema Rita Santaniello, Avvocata Equity Partner Rödl & Partner accompagnata dal giornalista Vitaliano D'Angerio.
Allora, buongiorno a tutti, partiamo in perfetto orario, sono le 10, io sono Vitaliano D'Angelo, sono un giornalista del Sole 24 ore e mi occupo di sostenibilità già da qualche anno. Qui con noi c'è l'avvocato Rita Santaniello, buongiorno Rita, avvocato e socio dello studio Rodle & Partners, poi mi spieghi se ho detto bene, si occupa di temi legati alla diversity l'inclusion e anche qui alla fantomatica sigla ISG che poi adesso spiegheremo insomma declineremo in vari altri argomenti. Allora siamo qui per presentare il libro, faccio un po' il fazio della situazione e questo qua che è un manuale si chiama compliance a cura di Stefan Brandes a cui tu hai partecipato, hai curato la direzione e in particolare ho visto dei tuoi contributi nella parte social e governance che poi andremo adesso a spiegare. Edito dal gruppo 24 ore, un manuale devo dire scritto bene, insomma ricordavo un po' i manuali universitari quelli semplici da studiare. Ok, allora Rita andiamo subito a farci questa chiacchierata, qualche domanda che mi sono preparato perché l'argomento è tosto però vorrei cercare come dicevamo prima di declinarlo in maniera semplice facile senza troppi articoli di legge o sigle inglesi che nel settore sostenibilità sono veramente terribili. Allora io comincerei con la CSRD che non so se lo sapete, CSRD è la nuova dichiarazione non finanziaria ovvero questo documento che viene allegato obbligatoriamente oggi per le aziende sopra i 500 dipendenti quotate dall'anno prossimo che poi già quest'anno devono raccogliere i dati aziende quotate non quotate superiori a 250 dipendenti detto bene? È corretto. Allora ed è molto importante insomma i imprenditori italiani sono in parte consapevoli di questi obblighi che stanno arrivando però adesso tu ci spiegherai perché è importante e cosa significa una redazione della CSRD. Grazie, dunque hai detto perfettamente lo studio Red Elim Partner è uno studio multiprofessionale che vuol dire che non è uno studio legale ma siamo tanti professionisti di discipline diverse. Lo dico perché questo è il motivo credo per cui il gruppo del sole ci ha richiesto anche la redazione di questo manuale proprio perché la tematica ISG e in generale la tematica della gestione nel rispetto della legge di una società necessita competenze professionali diverse e soprattutto integrate faccio questo cappello semplicemente perché anche la CSRD va a un promesso di non usare sigle diciamo la nuova direttiva che va a modificare numerose direttive regolamenti precedenti che si occupano da vari punti di vista della tematica della sostenibilità. L'impatto maggiore però di questa nuova direttiva che è stata pubblicata dicembre 2022 e entrerà pienamente in vigore dal gennaio 2024 dicevo gli impatti principali sono però sulla precedente direttiva in materia di rendicontazione non finanziaria che da adesso in poi si chiamerà più semplicemente bilancio di sostenibilità e dall'altra parte l'impatto principale è sulla direttiva contabile e quindi sull'attività relativa alla parte finance della società e l'attività dei revisori di chi deve poi verificare la veridicità accuratezza di quanto dichiarato quindi gli impatti principali sono in termini di rendicontazione che però non vuole svinnuirne l'importanza perché nel momento in cui si prevede si chiariscono intanto alcuni aspetti relativi al tipo di dato da andare a rendicontare e soprattutto alla modalità in cui questo dato deve essere identificato all'interno della società ma soprattutto si rende obbligatoria la certificazione del bilancio di sostenibilità sebbene per il momento ancora nella forma della cosiddetta revisione limitata limited assurance è comunque un primo passo infatti la direttiva prevede un piano poi di ampliamento non solo dell'ambito di applicazione ma anche la necessità di rivedere anche i limiti della certificazione però nel momento in cui si sottopone a certificazione quindi revisione obbligatoria il bilancio di sostenibilità nel momento in cui peraltro si prevede che questo bilancio sia obbligatoriamente incluso nella relazione sulla gestione degli amministratori che quindi ne assumono pienamente la responsabilità e le relative conseguenze in caso di dichiarazioni non accurate non veritiere verificate da un terzo indipendente e capite bene che cambia completamente l'impatto l'importanza e in teoria dovrebbe rendere molto più consapevoli e responsabilizzare l'organo amministrativo rispetto all'attività che fino ad ora se vogliamo essere sinceri è stata gestita intanto da pochi i pochi che erano obbligati più altri che l'hanno fatto volontariamente molto spesso purtroppo con il principale obiettivo di rispondere alle regole di rispettare o di rendersi belli quindi se qualcuno di voi ha avuto il piacere di leggere qualche bilancio di sostenibilità bilanci non essendoci un obbligo preciso su cosa e come rendi uno rendi conta ovviamente il bene non tanto il male. Facciamo un esempio concreto di questa sostenibilità di bilancio la cosa più importante è il manager che ha una remunerazione agganciata a certi indicatori di sostenibilità, il benessere dei dipendenti, le emissioni di co2, tutto questo è molto importante, vuoi darci qualche esempio di questo tipo proprio perché io penso che anche su tutte le società quotate se un manager dice io taglierò le emissioni di co2 da qui al 2050 poi bisogna farlo anche perché i suoi soldi vengono agganciati a questi performance. Penso sia evidente a tutti che nel momento in cui si va a lavorare sull'aspetto economico e sulla remunerazione del management si ottiene un maggior engagement, un maggior commitment del management rispetto al raggiungimento di un obiettivo però devo essere sincera non sono molti casi in cui questo avviene ne conosco qualcuno ma veramente li conto sulla punta delle dita di società che hanno effettivamente implementato piani dmbo per il management che prevedono il fatto che una parte se non tutta la remunerazione variabile subordinata al raggiungimento di determinati obiettivi dal punto di vista o dell'impatto ambientale o sociale. In realtà non c'è un obbligo in questo senso ma ci attendiamo che ci sarà perché oltre alla siessardì cioè per non usarle sigle la direttiva che impatta sul bilancio su cosa e come rendi contare quali obblighi di verifica rispetto ai dati c'è anche una proposta di direttiva che quindi non è ancora stata approvata con una sigla ancora peggiore del suo doveri di diligenza ecco questa si va a andrà poi perché dovrà essere oggetto altresì di recepimento da parte degli stati membri ma andrà a regolare proprio più nel concreto l'attività gestionale e prevede specificamente anche l'obbligo non solo di integrare nella gestione obiettivi coerenti con quegli accordi di parigi quindi ogni società dovrà analizzare i propri impatti e determinare politiche azioni fare un piano concreto da rivedere ogni anno che sia coerente con raggiungimento degli obiettivi di riduzione di co2 di cui alle cordi parigi e li viene previsto obbligatoriamente che le remunerazioni vengono accanciate questo non lo sapevo è interessante però è una proposta di direttiva che poi dovrà essere recepita quindi vediamo come ma il concetto c'è. Io uso le sigle ormai abbiamo spiegato la CSRD e questa nuova proposta in entrambe è importante la catena di fornitura perché ovviamente io ho un obbligo di emissioni che insomma la nota più l'argomento più semplice di emissioni di co2 di tagli dell'emissione ma chiaramente poi questo viene a ribaltarsi anche sulla catena di fornitura che non necessariamente sono all'interno del gruppo della multinazionale di turno quindi come funziona in questo caso cioè cosa deve fare sia la multinazionale sia l'azienda piccola media che appunto è fornitrice della multinazionale. Il problema della catena di fornitura è un problema gigantesco perché sappiamo bene come l'impresa sia sempre più interdipendente e come queste catene siano talvolta lunghissime e purtroppo i casi non virtuosi ci insegnano che il modo più semplice di liberarsi di un rischio, un oner e scomodo è ribaltarlo, esternalizzarlo e magari esternalizzare un'attività a rischio impatto significativo lo esternalizzo e quindi quel rischio viene gestito dal mio fornitore fornitore che magari a dimensioni inferiori che non è neanche tenuto oggi come oggi a rendicontare implementare sistemi di gestione e quindi è un problema serio e anche di difficile gestione quando hai delle catene lunghissime anche i migliori invece casi virtuosi che pure hanno implementato da anni taluni anche da decenni un sistema di qualifica e monitoraggio della catena di fornitura hanno però problemi concreti nel riuscire a rendere effettivo questo monitoraggio perché non si può neanche pensare anche se sei una grandissima azienda di riuscire a metter su una squadra di spettori che monitorano on site in tutto il mondo tutta la tua catena quindi come si faccia si affida alle società di certificazione ma ora come ora si fanno come detto i più virtuosi qualche verifica a campione ora come ora la diciamo direttiva sulla rendicontazione sul bilancio prevede comunque che all'interno del bilancio si rendi conti anche sulla propria catena la nuova proposta di direttiva invece sui doveri di diligenza entra un pochino più nel dettaglio e cerca di dare soluzioni a questo problema da un lato chiarendo che questi obblighi di diligenza vanno applicati a cascata però in maniera proporzionata rispetto alle risorse possibilità delle PMI che fanno parte della catena e prevede però anche degli obblighi di presa in carico se posso così semplificare da parte del capofiliera per supportare anche la propria filiera sia dal punto di vista delle competenze perché tante volte è una questione di competenze anche no di conoscenza e competenza del sapere cosa e come farlo e non si può pensare che le piccolissime si strutturino si dotino di dipartimenti funzioni competenti formati e quindi questo dovranno essere supportate quindi diciamo per sintetizzare da un lato il supporto e la presa in carico da parte del capofiliera che non se ne può diciamo disinteressare completamente dall'altro la proposta direttiva prevede una rete di supporto e sostegno pubblico alla PMI che appunto dia quello che manca innanzitutto le competenze e proposte di soluzione e poi finanziamenti anche conomici per aiutare la gestione. Quindi c'è proprio una struttura di consulenti che lo Stato deve appunto creare per queste piccole e medie? Vedremo adesso come detto la proposta direttiva prevede il problema lo segnala e da indicazioni agli stati membri ai fini del ricevimento della direttiva di pensare anche una soluzione in questo tipo in termini di competenze da mettere a disposizione e finanziamenti. Ci sarà un tanto lavoro da fare e tanti studenti che hanno delle prospettive in questo settore qua poi adesso vedremo anche che ci sono dei lavori ad hoc ma alla fine ne parleremo. Ecco prima di passare al discorso della disabilità dell'inclusion volevo farti una domanda, ne parlavamo prima del convegno sul greenwashing, che questa tematica che sta un po' apparendo sui giornali in televisione ci spieghe che cos'è? Mi dicono gli esperti che non esiste ancora una fattispecie giuridica del greenwashing tra l'altro, delle caratteristiche? Allora diciamo che greenwashing non è una fattispecie in termini tecnico però non è neanche vero, non sarebbe vero dire che non siste nel nostro ordinamento, in realtà esiste rimanendo anche solo nell'ordinamento italiano il greenwashing è un tipo, una tipologia, una sottospecie di comunicazione ingannevole che è già repressa dal nostro ordinamento e il greenwashing è una comunicazione che inganna l'interlocutore di base al consumatore ma non solo il consumatore che inganna rispetto a una caratteristica del prodotto del servizio ritenuto peraltro un elemento che possa anche determinare una scelta d'acquisto piuttosto che la formazione di un giudizio circa la natura, la qualità o altri aspetti anche più di dettaglio di un prodotto di un servizio. Greenwashing semplicemente perché i casi diciamo storicamente più noti dai quali ha preso il via anche un filone giurisprudenziale che sta sempre più crescendo avevano d'oggetto più che altro i claim green quindi rivolti a aspetti o presunti aspetti del prodotto ambientale. C'è una credo non è una sentenza un'ordinanza del tribunale di gorizia no? Allora c'è stato sì un cautelare e quindi una prima inibitoria del tribunale gorizia che ha riconosciuto un caso di greenwashing devo dire però che poi è stato ribaltato in sede di reclamo sì questo non si dice spesso però è vero quindi diciamo si sono difesi poi bene ma adesso non conosco poi ovviamente non avendo seguito io il caso non posso dire se ha fatto bene il primo giudice o il secondo questo non lo so però è vero che i tribunali cominciano sempre più ad occuparsene anche in italia e che c'è una grande forte attenzione da parte per esempio delle società delle associazioni di tutela del consumatore che hanno peraltro adesso a disposizione da pochissimo recentemente in italia il nuovo strumento anche della classe action e di altri strumenti appunto cautelari quindi misure giurisdizionali d'urgenza molto simili a quelle che ci sono già in altri paesi d'europe che sono già da tempo molto molto attivi ad esempio la germania paese che conosco perché il mio studio tedesco quindi so bene insomma la quantità sempre più crescente di azioni di questo tipo ma è collegatissimo alla CSRD perché semplicemente il messaggio che diventa sempre più chiaro penso dal tutto il contesto normativo europeo ma anche nazionale se pensiamo alla novella della nostra costituzione che dal mio punto di vista è fondamentalmente la libertà di iniziativa conomica la sacrosanta libertà imprenditoriale è subordinata al rispetto a non muocere a rispettare l'ambiente le persone è stata un po sottovalutata questa questa in effetti sì cioè la stessa libertà imprenditoriale ha dei paletti in più sei libero finché non fai danno e rispetti l'ambiente le persone e quindi secondo me ha portata abbastanza infatti non è stata molto sottovalutata questa modifica della costituzione è stata inserita un paio d'anni fa credo no durante il covid siamo già nel 23 adesso per quanto riguarda invece i disabili no inclusione insomma ormai sono anche termini questi molto abusati dai vestiti inclusion ci sta adeguando a tutta una serie di norma di direttive di normative anche la nostra normativa italiana e volevo capire un po il discorso dei car giver no insomma i familiari ai parenti amici che aiutano appunto i disabili c'è una sentenza della corte europea che leggevo nel manuale molto interessante volevo che ne parlassi perché mi interessava cioè penso anche il pubblico volentieri quella che citi credo sia una sentenza della corte giustizia anche un po datata in realtà del 2008 era il caso di una madre lavoratrice con un figlio nato con gravi problemi e quindi bisognoso di cure a sidue che è rientrata al lavoro peraltro mi vergogno un po a dirlo in uno studio legale è stata per semplificare discriminata nel senso che non solo non le sono stati riconosciuti diritti ulteriori addizionali dovuti al suo particolare stato di madre di un bambino gravemente disabile ma nemmeno quella flessibilità di orario di possibilità di richiesta di permessi di assentarsi dal lavoro ordinariamente concessi agli altri lavoratori che pur non avevano figli disabili o comunque particolari situazioni di obblighi di cura in famiglia per cui in realtà quello era un caso clamoroso di vera e grave discriminazione però è importante comunque la pronuncia perché in tal occasione la corte di giustizia ha esaminato e dato una nuova interpretazione di una precedente direttiva la numero 78 non ricordo l'anno son pessima per i numeri che tutelava e tutela la diversità latamente insesa in particolare la disabilità e nel farlo quindi ha concluso la corte che non va interpretata in termini restrittivi ma che nella tutela della disabilità è compresa anche la tutela ovviamente di chi ha degli obblighi di cura nei confronti dei disabili quindi allargando nel campo estendendolo ma secondo me il discorso molto più ampio parte certamente a livello europeo ma sempre di più sta impattando anche sull'ordinamento italiano in particolare sulla più recente giurisprudenza quindi sulle pronunce dei giudici su casi concreti si parla di vero e proprio nuovo diritto antidiscriminatorio che quindi non riguarda solo la disabilità ma in generale porta tutti portatori di un fattore di protezione si dice quindi le aziende italiane sono come dire come sono messe da questo punto di vista allora stavo per dire anche qui in realtà il tema è sempre quello il tema è la sostenibilità è in generale sulla sostenibilità quello che vedo una certa superficialità quindi per quanto riguarda il nuovo diritto antidiscriminatorio così come la valutazione degli impatti la rendicontazione il risk management degli impatti ambientali sociali eccetera dai più viene presa un po' sotto gamba superficialmente non viene approfondita cioè in realtà manca proprio la conoscenza la consapevolezza la competenza anche dei management delle società rispetto a questi temi che quindi vengono confinati in funzioni diciamo se non accessori comunque non vengono portate sui tavoli dove dovrebbero stare che poi il tavolo decisionale del board dell'organo amministrativo invece voi ci sono dei rischi enormi no se in queste situazioni i presidi non vengono rafforzati perché appunto i lavoratori dipendenti possono ribellarsi dai rischi sono enormi da un lato perché la disabilità già solo la disabilità che è una parte della diversità rappresenta se non sbaglio largo circa il 30 per cento della popolazione italiana quindi non stiamo parlando di casi eccezionali ma della normalità di una grande ffetta quindi anche come rischio impatto di eventuali poi problemi o cause contenziosi che li riguardano non è certamente da sottovalutare poi ci sono tutte le altre diversità così ragionando in realtà i diversi la minoranza sono gli in quelli che si ritengono normali per cui intanto va un attimo ridimensionato il numero e quindi per determinare quale può essere il rischio di una sottovalutazione del problema della discriminazione penso sia tutti chiaro e lo è anche ai più dei datori di lavoro che cos'è una discriminazione diretta non ti assumo perché sei hai la pelle di un colore diverso perché sei disabile perché sei donna più difficili da identificare quindi da gestire correttamente per evitare poi rischi che accenno adesso brevemente per il datore di lavoro stiamo parlando del datore di lavoro e la discriminazione indiretta che però sta trovando sempre più spazio anche come dicevo nelle sentenze dei giudici la discriminazione indiretta è quell'atto prassi contratto regolamentazione aziendale che all'apparenza è neutra non discrimina non distingue è assolutamente neutra ma proprio per cui lo va a incidere in maniera più sfavorevole su una determinata categoria cioè faccio un esempio il discorso della remunerazione per le donne che più basta rispetto agli uomini e quella invece discriminazione direttamente diretta no no quella è sicuramente un caso di discriminazione indiretta ce ne possono essere tantissime ma anche in aspetti che sembrano banali è proprio involontaria per altre volte voglio mettere a disposizione di tutti una forma una formazione metto a disposizione tutti una formazione non voglio discriminare voglio dare accesso a questi corsi a tutti uomini donne giovani vecchi abili non abili tutti vado a fissare l'orario del corso di formazione in un orario tipo non lo so dalle 16 alle 18 in cui l'ottanta per cento dei lavoratori dei genitori lavoratori non necessariamente donne in questo caso il fattore di protezione preso in considerazione la genitorialità hanno o hanno il part time e vanno via quell'ora lì o hanno da ritirare i bambini all'asilo al nido magari poi sfruttano la flessibilità staccano quell'oretta lì sistemano il parvolo e poi si rimettono al pc ma esattamente in quell'ora lì sto tagliando fuori l'ottanta per cento non l'ho fatto con un atto direttamente cioè diretto a discriminare quella fascia di lavoratori ma di fatto lo sto facendo ma ci sono ci sono tante altre sentenze per esempio sulle sull'indennità di maternità riconosciuta le ti tengo un attimo su questa cosa questa discriminazione diretta insomma dicevi anche tu involontaria perché in effetti non è che ci vuole proprio no la consapevolezza di voler far mettere in difficoltà ai genitori veramente c'è una questione di diciamo di inconsapevolezza da parte del datore di lavoro allora mi sembra interessante andare sulla figura che di cui volevamo parlare anche perché penso che sia interessante per gli studenti del diversi manager e dei disabili manager cioè in sostanza tu dici nell'azienda ci deve essere uno così occupati queste cose perché pure io c'è mai a pensare di mettere la formazione tra le 4 le 6 o figli pure io sono la moglie che pure lei insomma va a prendere i bambini adesso sono grandi per fortuna e però mai a pensare una cosa del genere quindi ci vuole qualcuno che coordini queste iniziative si esattamente ricordi di questo il fatto è questo il discorso stanno facendo la necessità di competenze specifiche perché se non conosci il fenomeno non lo puoi gestire se non te ne occupi in maniera competente fai errori che cosa cosa deve laurearsi diversi manager per sempio sono due figure diverse ma molto simili il diversi manager una figura diciamo che esiste formalmente solo dal 2019 fra gli standard professionali della regione lombardia ed è la persona che deve interfacciarsi con diverse funzioni aziendali sicuramente primo luogo con lei ciarma non solo anche col marketing comunicazione tante altre funzioni quindi deve essere molto eclettico deve avere una formazione di base nel campo delle risorse umane ma non basta diciamo corre poi studiare il fenomeno perché il suo ruolo è quello proprio di valorizzare fin dall'inserimento quindi interviene in primo luogo in fase di recrutamento e selezione ma poi anche dopo formazione sviluppo carriera e si occupa proprio della valorizzazione delle persone diversamente abili affinché appunto l'inserimento di una persona con una disabilità non sia più vista come un mero onere e un costo e basta ma come un'occasione di sfruttamento di un capitale umano professionale da valorizzare però con la necessità di avere qualcuno che abbia le competenze per comprendere come sia valorizzabile al meglio mi sono confrontata con un collega avvocato che collabora con laism che mi diceva ma problemi proprio banali dettati dalla ignoranza linea di produzione sei al nastro trasportatore scusate l'ignoranza del termine operaio con un problema di sclerosi che quindi necessita di andare molto spesso al bagno se me lo metti lontano chilometro dal bagno è ovvio che diventa un problema e che si assenta dal nastro per un tempo lunghissimo bastava poco ma se nessuno interviene con occupandosi non trova neanche le soluzioni più banali che possono quindi poi minimizzare anche l'impatto sull'azienda oltre che migliorare notevolmente il benessere la qualità della vita del lavoratore quindi banalità anche non c'è un corso di laurea però ci sono già tanti master ci sono dei master di questo settore qui assolutamente sia per il diversity manager sia per il disability manager il disability manager lo troviamo addirittura già nominato nel jobs x quindi già nel 2015 è proprio che si fa più o meno svolge più o meno la stessa funzione quindi sempre una funzione di raccordo con le varie funzioni aziendali che a vario titolo poi vengono impattate appunto da le char fino al potrebbe essere questa funzione inserita nel responsabile della sostenibilità assolutamente sì assolutamente sì perché è una persona con le competenze per gestire un determinato aspetto che ha degli impatti e subisce dell'impatto cioè dove l'attività aziendale può creare un impatto negativo potenzialmente anche grave sulle persone nel non gestire o addirittura nel discriminare queste persone e viceversa l'azienda può subire degli impatti sulla propria attività se non valorizza e gestisce meglio questo questo aspetto allora io penso che abbiamo messo anche tanta carne a cuocere in questa mezz'ora abbiamo un altro quarto d'ora scarso e se ci sono delle domande dal pubblico siamo ben lieti insomma insomma dicendo la mia collega l'avvocato sant'aniel vuol rispondere e non so qualche curiosità ma penso che sul discorso dei manager della diversità della disabilità mi sembra che insomma soprattutto i studenti nei metodi tanti qui di giovane potrebbero essere interessati dai rompiamo il ghiaccio che rompe il ghiaccio con una prima domanda non abbiate paura ho fatto pure io lo studente tanti anni fa questi master dove ma varie università sono postaura non lo so non ho guardato però ce ne sono diverse io immagino che ci saranno anche sempre di più anche corsi per acquisire proprio la qualifica professionale perché ho avuto modo anche di collaborare non solo di vedere brutte sentenze e su quello magari non avevamo detto quale può essere l'impatto devastante nel subire una causa di discriminazione viene sottovalutato tantissimo perché comporta potenzialmente un rischio economico molto molto significativo e anche un rischio di soccombenza molto significativo perché per farla brevissima poi vengo al caso virtuoso per chiudere un qualcosa di positivo fondamentalmente un licenziamento ritenuto illegitimo perché discriminatorio da un lato presenta quasi un'inversione dell'onere probatorio per cui il lavoratore che assume di essere stato discriminato deve solo provare di essere portatore di un fattore di protezione e aver subito un trattamento sfavorevole dopodiché il datore di lavoro che deve provare invece l'assenza della discriminazione capite bene che una prova diabolica e la conseguenza la conseguenza è la massima tutela la nullità del licenziamento quindi torniamo alla vecchia tutela reale illimitata indipendentemente dalle dimensioni aziendali e quindi è un rischio che viene assolutamente sottovalutato e che pesantissimo ma vedo anche cose positive per fortuna e quindi bei progetti di inclusione nei quali ho avuto la fortuna di partecipare. Raccontaci qualcuno di questi progetti? Un particolare è proprio un caso di gestione dell'inclusione della disabilità è stato affrontato perché questa grande azienda così come la maggior parte delle aziende ha dei problemi di scopertura cioè voi sapete ci sono degli oblichi di assunzione anche sanzionati questo è un tipico caso di discriminazione positiva di azione positiva sono quelle normative per natura temporanee che prendono atto che c'è un gap che c'è un problema come le quote rosa nei cda e che quindi si propongono di incentivare con una discriminazione al contrario no per il tempo necessario superare questa situazione il caso storico che abbiamo in italia è quella della legge sul collocamento dei disabili e purtroppo la maggior parte delle aziende italiane ha grandi difficoltà anche quando vuole essere compliant nel riuscire ad occupare queste posizioni quindi hanno affrontato il tema in maniera veramente molto strutturate con grande impegno tutto il top management si è impegnato hanno analizzato il problema e hanno deciso di affrontarlo in modo costruttivo quindi valorizzando in questo modo si sono resi conto da un lato che all'interno c'erano già tante persone che però non sentivano al loro agio a dichiararlo e quindi una figura come il disability manager una persona che diciamo non è il proprio superiore che ha un ruolo super parte scompetente tecnico tenuto alla riservatezza forse anche un master in psicologia può aiutare quindi molti diciamo scopertune si sono andate a ricoprire da sole no e poi si sono resi conto adesso però il progetto è ancora in corso sarà interessante vedere poi l'esito anche dal punto di vista del business che integrare effettivamente con anche delle figure dedicate ovviamente integrare e valorizzare queste risorse avrebbe avuto dei riflessi positivi anche sul business perché pensare come migliorare come adattare la propria organizzazione per creare le migliori condizioni per una persona che ha delle caratteristiche particolari per far sì che possa esprimere al meglio tutto il proprio potenziale insegna al management a pensare diversamente perché la sostenibilità ha bisogno di questo di imparare a pensare diversamente non va più bene continuare a fare quello che ho fatto finora come l'ho fatto devo provare a far tabula rasa ripensare quel modello di business mi ha portato fin qua mai il migliore per il futuro quella modalità di gestione dell'organizzazione in quel dato aspetto l'ho sempre fatto così ma posso farlo diversamente nel momento in cui impari a pensare diversamente fai innovazione innovazione sostenibilità non possono essere slegate è quello che richiede innovazione e cambio di mindset e poi innovazione nei processi nell'organizzazione ma questo ti porta poi anche a sviluppare prodotti innovativi servizi innovativi cioè stimola l'innovazione nel caso di specie si trattava peraltro di un'impresa che fa che si rivolge consumatori prodotti di massa si può dire il nome non lo so perché non l'ho chiesto però un brand supernoto prodotti di massa nell'alimentare e iniziare a ragionare diversamente rispetto a una fetta di popolazione che abbiamo visto essere molto importante significa probabilmente anche riuscire ad agganciare una fetta di consumatori che finora non avevi agganciato quindi perché al manager devi dare giustamente perché ci ha non solo un'ambizione ma un dovere di perseguire ovviamente anche il profitto e il benessere azienda deve riuscire perché la sostenibilità è quello non è sono ecologista sono un attivista per i diritti umani no la sostenibilità applicata al mondo imprenditoriale significa raggiungere o cercare di raggiungere un equilibrio fra il profitto e rispetto dell'ambiente e delle persone e quindi una questione di equilibrio dove il profitto ha certamente il suo peso e dove la governance che è la g sg è il come senza la governance senza un governo che è quello che innuce il contenuto nella nuova proposta direttiva cioè proprio la bc di un sistema di gestione della sostenibilità fai un piano dati una politica fai processi individua gli indicatori misurali monitora instaurano canale di segnalazione un canale di grievance meccanism era chiamato così per esempio nei gri nei bilanci di sostenibilità gestisci all'interno della integra nel piano industriale e integra nelle decisioni così sembra semplice però poi dopo alla fine quando devi integrarla insomma vediamo tante resistenze forse proprio perché questi manager dovrebbero cominciare a pensare diversamente che è di aiuto anche perché appunto come dicevi tu tu praticamente raggiungi una una più ampia fascia di consumatori cioè avere anche persone con una certa disabilità diversità nell'ambito dell'azienda consente di pensare diversamente di capire quali sono i bisogni di queste di queste fasce di popolazione satto e i grandi fondi gli investitori le banche l'ha capito da tempo che paga che essere sostenibili paga ormai non perché sono dei bonisti non perché sono dei filantropi ma perché sanno perfettamente in base a studi che ormai abbondano che l'azienda sostenibile è più performante e presenta minori rischi e se devo quindi investire un euro preferisco investirlo in un'azienda che mi dà maggiori garanzie di sostenibilità quindi di crescita benessere e riduzione dei rischi e chi pratica all'interno proprio azienda una vera governance della sostenibilità può testimoniare che qui siano pieni di studi che ogni euro investito investito dico perché la prima eccezione che ti fanno l'empresema è un costo e quale fattore di produzione non è un costo dipende cioè dimmi qualcosa nella gestione della tua azienda che non è un costo certo che un costo si tratta di trasformarlo in un investimento e un euro investito in sostenibilità ne rende otto quindi fare sostenibilità cambiare questo mindset e integrarla veramente paga quindi c'è un motivo anche di business e soprattutto direi di business o meglio di sopravvivenza a lungo termine dell'iniziativa imprenditoriale e di competitività sul mercato. Rita io ti ringrazio perché sei appassionata oltre a spiegare benissimo dovresti fare anche la docente secondo me è veramente molto appassionata e anche insomma io me ne occupo da tanto ma certe cose non le sapevo non me le avevano spiegate così chiaramente come hai fatto tu e ti ringrazio volevo sapere ha stimolato ulteriormente insomma altri temi ecco c'è il microfono perfetto prego. Buongiorno grazie mille e vorrei chiedere se secondo lei una possibile ristrutturazione aziendale verso una maggiore sostenibilità sia ambientale sia dal punto di vista di capitale umano è meglio farla internamente quindi assumere personale al fine di aumentare la sostenibilità o è meglio affidarsi a delle società esterne che abbiano come obiettivo ultimo come fine ultimo appunto aiutare altre aziende a migliorarsi e quindi avere una prospettiva verso il futuro più sostenibile. Grazie mille allora l'obiettivo deve ssere certamente quello di internalizzarla no perché non è un progetto che finisce inizia con una ristrutturazione con un ripensamento diciamo più che perché ristrutturazione per me che faccio diritto il lavoro fa pensare a licenziamenti no diciamo un ripensamento del del modello di business della strategia e quindi poi di tutti i processi e questo deve ssere interiorizzato necessariamente perché non finisce mai perché non è che io divento sostenibile io ambisco a migliorare sempre di più in un percorso che è sempre teso a mantenere questo equilibrio ma tutti gli elementi intorno continuano a modificarsi per cui lo devo continuamente cercare questo equilibrio vero è che il problema per raggiungere questo obiettivo è l'assenza di tante volte di competenze per cui con ogni probabilità per il 98 per cento dell'impresa italiana sarà necessario fare il ricorso almeno temporaneamente a risorse esterne che possano mettere a disposizione competenze no how e una metodologia seria per aiutarli a fare questo passo poi però però non deve essere il consulente che arriva e ti dà con la bacchetta magica ti dà la soluzione non sarebbe un consulente serio il consulente qui cosa deve fare si deve mettere giù pancia terra insieme a chi people delle funzioni fondamentali innanzitutto il cio e il board perché da lì che deve partire se mettere coloro innanzitutto per comprendere per comprendere l'azienda e lo stato di fatto e il classico processo improntato dalla accountability che deve permeare tutta la gestione dell'impresa quindi io prima faccio un assessment io prima comprendo ma insieme a te non lo faccio da fuori non è che insieme a te comprendo entro dentro comprendo i tuoi processi i tuoi obiettivi le tue priorità quali sono i tuoi stakeholder principali quali sono i tuoi rischi principali per dare anche delle priorità nel fare un piano e sulla base delle risorse disponibili deve essere sostenibile anche economicamente dopodiché decidiamo quali sono le priorità si fa il piano e si implementa con delle politiche dei processi degli obiettivi di breve di medio di lungo si riesamina costantemente un processo di miglioramento continuo che quindi non ha mai fine con l'obiettivo però soprattutto di formare fin dal momento in cui entro ipotizzando di essere il consulente in un'azienda per iniziare a comprenderla prima di poter pensare di dare un suggerimento su come migliorarla già lì occorre fare formazione ngagement creare la consapevolezza e va accompagnato questo tutto questo processo con azioni di formazione ed engagement a tutti i livelli quindi deve partire dall'alto ma poi deve andare su tutte le funzioni di tutto personale perché ciascuno è rilevante ciascuno di noi all'interno di un impresa ha un impatto nella propria funzione o subisce un impatto e deve essere coordinato quindi serve sicuramente per buona parte dell'impresa un supporto esterno ma deve essere anche fatto in modo che sia temporaneo l'obiettivo poi magari si può intervenire una volta l'anno a volte ogni tre anni con delle verifiche no da esterno è sempre meglio poi perché dopo un po quando è sempre bene avere un occhio esterno però di fatto vanno create le condizioni perché possa essere gestito internamente grazie insomma è stata veramente esauriente nella risposta io non ho tempo per dare di nuovo la parola se purtroppo avete rotto il ghiaccio tardi e quindi ringrazio rita santaniello vi ricordo ancora di questo nostro manuale in cui appunto in modo molto semplice devo dire sono indicate tutte le cose che ci siamo detti vi ringrazio della vostra participazione a questo punto insomma buon festival dell'economia anche se oggi è l'ultimo giorno
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