Energia, obiettivi europei e investimenti degli Stati
Incorpora video
Energia, obiettivi europei e investimenti degli Stati
Al panel hanno partecipato Franco Bernabé, Presidente Acciaierie d'Italia e Alberto Clò, Direttore Responsabile Energia, Università di Bologna, con la moderazione di Sissi Bellomo, Giornalista Il Sole 24 Ore. Sono stati affrontati diversi temi cruciali legati alle emissioni globali, alle politiche climatiche e all'impatto sull'industria.
Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org L'Italia ha emissioni inferiori all'1% del totale delle emissioni globali La Germania ha il 2%, la Francia 1%, la Spagna 0,7% Quindi è chiaro quello che dice Clot che senza un intervento a livello mondiale dove tutti però siano consapevoli e attivi nella prevenzione delle emissioni non si fa praticamente niente Qualsiasi cosa faccia l'Unione Europea che tra l'altro ha ridotto le emissioni nel corso degli ultimi 30 anni del 34-35% Quindi mentre il resto del mondo le emissioni le ha aumentate le ha aumentate di circa il 68% l'Europa nel corso degli ultimi 30 anni l'ha ridotta del 30-34% le ha ridotte poco più dell'1% l'anno è interessante questo perché quando si sono fissati gli obiettivi del cosiddetto FIT 455 l'Unione Europea ha avuto un atteggiamento schizofrenico nel senso che mentre il Parlamento Europeo aveva fissato al 2030 un obiettivo del 40% delle emissioni rispetto al 1990 il punto di riferimento delle emissioni è il 1990 per qualche ragione arbitraria ma che comunque va bene come punto di partenza per la misurazione quindi il Parlamento aveva detto rispetto al 1990 dobbiamo al 30% ridurre il 40% quindi praticamente continuando sulla scia degli ultimi anni accelerando un po' dando tempo all'industria di adattarsi quello che è successo è che la Commissione lì ha ragione Alberto quando dice la Commissione ha un atteggiamento abbastanza schizofrenico la Commissione ha deciso che il 40% non andasse bene e che bisognava fissare l'obiettivo al 55% ora questo significa dal 2020 al 2030 fare praticamente quello che è stato fatto negli ultimi 30 anni quindi in 10 anni fare il percorso che è stato fatto negli ultimi 30 anni 34% fra il 1990 e il 2020, 25% fra il 2020 e il 2030 voi potete immaginare cosa significa fare un percorso come questo che ha comportato un aumento del risparmio energetico negli edifici gli edifici negli ultimi 30 anni hanno avuto un risparmio energetico molto forte però è il risultato di milioni di decisioni individuali non è che tu puoi dire come giustamente dice Alberto da domani mattina tutti quanti devono mettere i tripli vetti nelle finestre oppure devono cambiare la caldaia a gas e mettere un altro sistema di raffrescamento o di riscaldamento perché non solo comporta dei costi ma non c'è disponibilità non c'è, guardate io dico il mio esempio, io ho messo, diciamo essendo persona sensibile ambientalmente ho messo la pompa di calore, ho avuto un guasto a una scheda ci sono voluti 9 mesi per avere il cambio della scheda della pompa di calore quindi diciamo che l'industria e la trasformazione di un sistema complesso come quello energetico richiede dei tempi molto molto lunghi per trasformare un sistema che era prevalentemente basato sul petrolio, sull'olio combustibile, sul carbone negli anni 50, 60, 70 a un sistema che è prevalentemente basato sul gas come quello di oggi che ha dato numerosi benefici ambientali perché il gas inquida di meno mette a meno emissioni climalteranti quindi il gas è un combustibile ambientalmente più compatibile ci sono voluti 40 anni, ora pensare che in 10 anni si riesca a fare una trasformazione così profonda francamente è quasi incredibile in un mondo peraltro dove le emissioni continuano a aumentare quindi dove il problema si fa sempre più serio, sempre più difficile da affrontare ma quindi secondo lei finiremo col dover cambiare rotta, col dover prendere atto che è un po' troppo? ma guardi, prima si parlava dei problemi del rimedio all'aumento allora, fissiamo anche qui dei punti perché sono importanti per capire il tema del quale dobbiamo occuparci le emissioni di gas climalteranti sono aumentate e sono aumentate di molto però bisogna considerare che le emissioni di gas climalteranti sono state un fenomeno lo definiamo in termini molto ampi, però storicamente vale la pena considerarlo noi abbiamo avuto la fine della glaciazione vurmiana, 12 mila anni fa c'è stato il massimo 12 mila anni fa al picco della glaciazione vurmiana i mari erano 120 metri più bassi di adesso la CO2 era circa 0,120 parti per milione nell'atmosfera quindi era bassissima la CO2 e infatti non c'era vegetazione, tant'è che non c'era agricoltura l'agricoltura è nata con l'aumento delle emissioni climalteranti dopo la cosiddetta mini-glaciazione che è finita 10 mila anni fa a quel punto l'aumento della nitride carbonica nell'atmosfera ha iniziato a far crescere le piante quindi l'uomo ha potuto sviluppare l'agricoltura mentre invece per i 100 mila anni precedenti ha fatto il raccoglitore cacciatore quindi un po' di CO2 ci fa pure bene un po' di CO2 ha fatto bene, oggi la CO2 va verso i 350-400 parti per milione quindi diciamo che è a livelli che non sono stati raggiunti nei periodi interglaciali precedenti ci sono stati almeno 4 periodi interglaciali precedenti, tutti della durata di 10 mila-12 mila anni quindi c'è un problema e dobbiamo affrontarla, come è stato affrontato il problema di CFC quando si è scoperto che il CFC aveva un impatto sul buco dello Zono, il mondo ha preso provvedimenti e ha bloccato la produzione di CFC quindi il risultato c'è stato, oggi il buco dello Zono si sta restringendo quindi noi abbiamo una situazione molto più tranquilla il problema della CO2 va affrontato, ma va affrontato nei tempi che vengono richiesti da un processo incredibile da un processo che coinvolge tutto il resto del mondo, da un processo che vede tanta parte del mondo ancora avere un consumo di energia che è 10 volte, 20 volte più basso di quello dell'Europa e che sta cercando di raggiungere quegli obiettivi quindi con tempi e con modi che devono rispecchiare queste esigenze a questo proposito chiedo a tutte e due velocemente cosa ne pensate dell'idea di tassare la CO2 alla frontiera della famosa contestata tassa che sarà introdotta gradualmente Quello è il risultato, il motivo per cui si fa la tassazione che vedremo che effetti avrà del cosiddetto provvedimento CBAM della CO2 alla frontiera è perché vengono eliminati i contributi gratuiti alle industrie climalteranti che erano stati dati e che sono stati dati fino adesso che a partire dal 2027 verranno aboliti, anche qui forse è utile avere dei numeri le emissioni delle industrie climalteranti sono le seguenti l'acciaio fa il 7% delle emissioni globali al mondo, ce ne sono tre sostanzialmente industrie climalteranti il secondo è il cemento, il cemento fa il 4% delle emissioni climalteranti a livello mondiale e la chimica però bisogna tenere presente che dentro la chimica c'è la produzione di nitrato d'ammonio il nitrato d'ammonio è un building block fondamentale della civiltà perché il nitrato d'ammonio serve per sostenere gli 8 miliardi e in prospettiva i 10 miliardi di individui al mondo che devono mangiare senza nitrato d'ammonio i fertilizzanti, senza nitrato d'ammonio non avrebbe potuto esplodere la popolazione teniamo presente che la popolazione era un miliardo all'inizio dell'ottocento, oggi siamo a 8 miliardi ma era 2 miliardi e mezzo nel 50, quindi nel giro di pochissimi anni la popolazione mondiale è triplicata è triplicata non solo, ma ha raddoppiato il pill pro capite, non raddoppiato, ma ha aumentato di 10 volte il pill pro capite il pill pro capite alla fine della guerra era 1000 dollari per persona, oggi è 10 mila dollari ora sostenere questa cosa che non ha precedenti nella storia dell'umanità e nella storia del mondo perché non credo, anche se adesso hanno scoperto che i dinosauri che erano miliardi forse non avevano raggiunto la dimensione della popolazione sostenere una popolazione che diventa sempre più ricca, quindi consuma sempre di più, è meglio che consuma sempre più energia su questa scala è una cosa di dimensioni veramente epocali, ora l'idea che si fanno alcuni politici, che basta dire domani mattina bisogna eliminare le emissioni climatteranti, domani mattina bisogna passare solo le energie verdi è un'idea che non solo ingenua, ma è un'idea pericolosissima perché come dice giustamente Alberto uno rinuncia a fare quegli interventi di mitigazione che sono fondamentali e dico un'altra cosa la temperatura mondiale continuerà ad aumentare, cioè l'idea che al 2050 ci si arresti sotto il grado e mezzo è un'idea che non ha base scientifiche, è un'idea, è un obiettivo politico, è legittimo, ma non ha base scientifiche la temperatura mondiale continuerà ad aumentare, per cui il problema della mitigazione è un problema fondamentale la mitigazione richiede semplicemente di fare degli interventi che consentano di evitare alla natura di tornare ad essere quella che è stata prima, non c'è mai stato uno stato di natura dove ci fosse una situazione di perfetta equilibrio adesso Ravenna era una palude, era una palude immensa che si estendeva fino agli appennini quello che è successo oggi non è la colpa dell'uomo, quello che è successo oggi è semplicemente la natura che si riprende quello che c'aveva l'uomo in tre mila anni di interventi in Romagna ha evitato che ha respinto la palude, ha riportato la palude, ha svuotato la palude ha trasformato quella che era una palude in un sistema culturale tra i più efficienti in Italia posso passare di nuovo anche la palla, a Cloch si sentirà trascurato, facciamo un'alternanza sono cose interessanti e molto belle da ascoltare però abbiamo un tempo davanti volevo sentire ancora lei un momento su come coinvolgere il resto del mondo, ha senso che l'Europa faccia da sé ha senso che l'Europa faccia da sé, faccia da traio in questo modo se facesse da sé, facesse bene, ci guadagniamo tutti anche fà delle cazzate, che nel termine scientifico ma rende bene la cosa io penso che alla fine le politiche climatiche si andranno a scontrare contro l'accettabilità sociale perché le politiche climatiche ricadono sui poveri, oggi i ricchi sono diventati la nuova sinistra ambientalista si comprano l'auto elettrica, tanto hanno due SUV in garage, non hanno difficoltà a ricorrere al superbonus magari di casa in campagna quindi il costo grave ha sull'economia, noi stiamo distruggendo l'industria europea la stiamo distruggendo nei confronti di quella americana, per non parlare di quella cinese i prezzi dell'elettricità prima della crisi erano un terzo di quelli della Cina e degli Stati Uniti oggi i Stati Uniti e Cina hanno prezzi di elettricità tre volte superiori ai nostri tre volte superiori i prezzi dell'elettricità, sono tre volte superiori ai nostri quindi noi stiamo imponendo costi esorbitanti in nome appunto di un fanatismo ecologico, di un'ideologia la commissione non ha contezza, un altro fatto è uscito questo rapporto dell'agenzia di Parigi sugli investimenti gli investimenti stanno crescendo enormemente nelle rinnovabili, sull'area olico regalando tutto questo alla Cina, che domina, che ha percentuali di produzione, di fotovoltaico, cose da 80 a 90% che controlla tutte le materie prime, noi ricadremo dalla padella del gas russo riconducibile a responsabilità politiche alla baraccia delle rinnovabili cinesi, così come 30 anni fa si fece la scelta celerata, evitabile non di non importare dalla Russia, che era nei fatti eccetera, non di importare in quella misura dominante adesso abbiamo cambiato fornito, ma più o meno siamo nella stessa situazione noi stiamo facendo oggi nella stessa situazione che i nostri nipoti pagheranno ben più caro perché la Cina, la Russia confronti la Cina è un biscottino, boy scout la Cina già adesso ha interrotto forniture al Giappone, non so di quale materie prima, perché il Giappone non è... che non sono rari, nel senso di rari, sono rari perché sono disperse in materiali satto, benissimo, questi investimenti che vanno soprattutto nascondono un affatto oggi, si voglia o no, l'82% ancora fossili e il 6% solare e olico, il resto nucleare e quant'altro oggi cosa accade? Che non si sta investendo nelle fossili l'anno scorso le 5 meggiore... l'anno scorso le 5 meggiore hanno fatto 200 miliardi di profitti solo una minima parte avrà investimenti, le meggiore non investono più le meggiore una volta ritenevano che fosse loro obbligo rifornire di petrolio l'Occidente e i loro paesi di origine oggi dicono è un problema vostro, è un problema dei governi che sostengono che non sono necessari investimenti la domanda di petrolio, non lo si dice mai, sta crescendo in modo che non si riesce a capire perché quest'anno la domanda di petrolio supererà abbondantemente quella del pre-COVID si arriverà a 103-104 milioni di barrel di giorno i non investimenti oggi sono un vuoto di offerta domani un dollaro non investito è un barrel non scoperto quindi cosa accadrà? Che già nella seconda metà di quest'anno ci sarà un deficit di offerta quindi preparatemi con i tanichi teneteli da parte, perché da metà anni in avanti cominceranno a riprendere i prezzi del petrolio attenzione, se c'è qualche speculatore in sala adesso, poi dopo è sollecitazione all'investimento siamo tutti speculatori, voglio dire se potessimo lo faremo tornerei anche un po' al punto della deindustrializzazione perché volevo poi sentire il rischio deindustrializzazione in Europa ma non volevo passare anche al parere di chi c'è dentro questo rischio a pieni e mani che condivido, molte delle riduzioni delle nostre emissioni sono apparenti se le misuriamo sulla produzione, ma se misuriamo il contenuto di emissioni nei consumi tenendo conto delle importazioni sono in crescita quindi diciamo deindustrializzazione, questo è dovuto al fatto che le misure molto più lasche nei paesi asiatici riguardo alle emissioni spingono le nostre imprese a produrre in altri paesi, anche se in parte un resorin si chiama di queste produzioni adesso sono in atto politiche protestionistiche si è parlato tanto male di Trump per carità, ma Biden è peggio Biden ha fatto questo provvedimento che dà 390 miliardi alle imprese che producono soprattutto nelle tecnologie verdi, che producono negli Stati Uniti anche noi che siamo amici ed alleati ce la prendiamo un po' in colpo sugli alleati, sugli amici, ci dipingiamo come grandi amici per carità non sono mica computi, non sono mica computi le politiche europee stanno abbattendosi come un maglio sull'industria nazionale il tempo è un po' tiranno, io volevo sentire Bernabé al centro di una di queste enormi coacervi di contraddizioni, di problemi, problema ambientale, l'ex ilva, problema industriale ra una ceieria che veramente era un punto di orgoglio per l'Europa, non per l'Italia però sono impianti che oggettivamente hanno causato anche danni all'ambiente adesso prima di tutto lei che rischi di deindustrializzazione vede legati anche alla transizione per l'Italia, per l'Europa? ma allora di nuovo vediamo i fatti, allora l'industria a livello globale ha emissioni che sono equivalenti circa al 33% i tre grandi settori hanno più o meno lo stesso tipo? i grandi settori, cioè l'industria, le abitazioni e il trasporti hanno più o meno lo stesso livello di emissioni, 30, 33, 34% l'industria ha circa il 33%, all'interno dell'industria dicevo prima il 7% dell'emissione globale a livello mondiale le fa l'acciaio il 3-4% lo fa il cemento e un paio di percentuali li fa la chimica che cosa serve per ridurre le emissioni? nell'acciaio il carbonio serve per togliere l'ossigeno dal minerale di ferro se non si toglie l'ossigeno non c'è ferro, non c'è acciaio perché il minerale di ferro è ferro più ossigeno quindi per produrre dell'acciaio bisogna togliere quell'ossigeno in incesso il modo per toglierlo è combinare l'ossigeno col carbonio e quindi produrre CO2 quindi la produzione di CO2 è una produzione essenziale per produrre l'acciaio come si fa a decarbonizzare? Si introduce al posto del carbonio l'idrogeno perché combinandosi come elemento di riduzione con l'ossigeno del ferro produce vapore e acqua, sostanzialmente l'idrogeno si combina con l'ossigeno emette vapore e acqua, quindi ci va l'idrogeno il problema è che l'idrogeno oggi non c'è, c'è se ne produce ma serve in impianti di raffinazione lo si produce con il metano, con un processo chiamato reforming del metano molto complicato che è noto da tantissimo tempo e che viene utilizzato sostanzialmente per desulfurare i gregi e quindi produrre le benzine pulite l'idrogeno quindi o si fa col metano oppure lo si fa con un processo complicato che prevede l'elettrolesi dell'acqua, ma acqua potabile ce n'è poca quindi è sempre più scarsa ed è preziosa, quindi che cosa si deve fare? Bisogna fare l'elettrolesi dell'acqua del mare dopo che l'acqua del mare è stata desalinizzata quindi bisogna desalinizzare l'acqua del mare, fare l'elettrolesi dell'acqua desalinizzata produrre l'idrogeno da quell'elettrolesi e utilizzare l'idrogeno all'interno del processo Questo quanta aumenta i costi dell'acciaio? Questo oggi ha un costo che è 5 volte circa, il costo del metano che è l'alternativa siccome come diceva Alberto Clot prima in Europa i costi del metano del gas naturale sono 3 volte quelli degli Stati Uniti, diciamo che sono dalle 15 alle 18 volte più elevati dei prezzi degli Stati Uniti Quelli dell'idrogeno verde fatto da noi Ma è solo l'idrogeno verde che ha messo per la decarbonizzazione non si può usare né l'idrogeno grigio né l'idrogeno cosiddetto blu Produrre l'acciaio con tutto questo ambaradan rispetto a produrlo come lo producono in Cina? Costa molto molto di più Decine di volte di più? Costa molto molto di più Per quanto riguarda il cemento, il cemento non può utilizzare l'idrogeno Il cemento produce comunque anidride carbonica Come si fa per togliere quella anidride carbonica? Bisogna depurare dai fumi dei cementifici il flusso di anidride carbonica E con quel flusso depurato si stocca l'anidride carbonica dentro dei giacimenti esausti Bisogna catturarla, portarla nei giacimenti esausti e anche lì è un costo enorme Quindi diciamo che i costi per la trasformazione verde dell'industria cosiddetta hard to abate Sono costi che sono dipendenti da tecnologie che sono ancora allo stato infantile e che sono costose In cui si investe anche poco perché di idrogeno verde ci sono progetti infiniti Ma non si stia facendo moltissimo delle indagini recenti così come il sequestro della CO2 Ci sono a sua volta dei problemi ambientali colossali Cioè la dessalinizzazione dell'acqua di mare comporta la produzione di enormi quantità di brine Di sale e altri minerali che sono contenuti nell'acqua di mare che sono altamente inquinanti Sono in forma pulverulenta, non possono essere stoccati, devono essere compattati Quindi una volta prodotta l'acqua mineralizzata dall'acqua di mare Bisogna sistemare questa enorme produzione di sali che viene dalla dessalinizzazione dell'acqua del mare È un problema gigantesco perché se questo sistema pulverulento si disperdesse nell'atmosfera Brucerebbe tutto, quindi eliminare il sale significa tombarlo Significa metterlo in depositi coperti oppure coprirlo Visto che sono in genere una quantità infinite, il problema dello stoccaggio di questa roba è ancora tutto da discutere Dopodiché per quanto riguarda invece lo stoccaggio della CO2, l'Unione Europea se ne inventa di tutti i colori Una di quelle che si è inventata è quella continuità del motore a combustione interna grazie ai combustibili sintetici Che cos'è un combustibile sintetico? È una roba brillantissima Perché il combustibile sintetico è una cosa che si fabbrica con la CO2 Quindi l'idea di fabbricare del carburante che viene utilizzato dentro i motori endotermici Con un processo che vede la combinazione fra idrogeno e CO2 voi potete immaginare come è straordinariamente efficace Si prende la CO2 dai processi dove non si può abbattere Si prende l'idrogeno dalla desalinizzazione dell'acqua marina e quindi dalla produzione di idrogeno verde Lì si combina e si fa un carburante sintetico che può essere utilizzato nei motori Ora voi potete immaginare quanto quel carburante sintetico possa costare Lei ha provato a immaginarselo? Diciamo che ai prezzi di oggi credo che costi 50 volte, 60 volte Però ci stanno lavorando concretamente tant'è che la formula 1 andrà a carburanti sintetici Ma certo una macchina che costa, non so quanto costi una macchina di formula 1 Costerà un milione, due milioni, non so Tanto quelli sono costi, sono come i soldi del Monopoly, quelli della formula 1 Non sono quelli che vanno nelle nostre macchine Quindi possono permettersi di fare i carburanti sintetici E quindi andranno lì E questo per quanto riguarda la produzione Poi c'è il consumo Io sul consumo sono un po' meno pesimista La industrializzazione, sì La decarbonizzazione dell'automobile L'automobile, il trasporto privato emette a livello mondiale l'8% 8% delle emissioni globali sono l'automobile Quindi trasformiamo tutto in automobili elettrici L'automobile elettrica è diversa dall'automobile con un motore a combustione interna L'automobile normale, che voi vedete sulle strade Se uno conta anche le viti, ha 9.000 componenti L'automobile elettrica ha 3-4.000 componenti, anche di meno Se uno conta invece i pazzi fondamentali L'automobile a motore termico ha 5.000 componenti L'automobile elettrica ne ha 2.000 Che cosa significa questo? Significa che tutta l'industria che produce quei componenti scompare E quindi, poiché la componente principale sono le batterie che vengono prodotte sostanzialmente in Cina Tutto l'immenso apparato industriale che serve oggi per produrre l'automobile a motore endotermico scompare non serve più niente L'automobile elettrica ha 4 pezzi di lamiera con dentro un carico che pesa 300 kg di batterie prodotte in Cina Quello che avverrà nei prossimi anni sarà che la Cina che ha oggi, perché tutti parliamo di Elon Musk e della Tesla Ma la Tesla è un piccolo produttore di automobili elettriche Il grande produttore di automobili elettriche è la Gili, è la BND Sono tre produttori cinesi che da soli producono l'80% dei automobili elettriche mondiali Quindi, questi saranno dominanti e cosa fanno queste imprese? Oggi, e lo fanno anche in Italia, portano i pezzi come si faceva 50 anni fa in Africa Portano i pezzi, li montano in una piccola fabbrica locale, ci aggiungono le batterie che vengono sempre dalla Cina Ed è prodotto l'automobile, le automobili del futuro saranno quelle, saranno pezzi importati dalla Cina e montati in Italia o da altre parti E quindi, buona parte dell'infrastruttura industriale che oggi serve il mercato doministico è destinata a scomparire Quello è uno dei problemi sociali ai quali accennava Clau prima Il problema social è gigantesco, oggi l'industria italiana, però anche qui l'industria italiana ha dei suoi campioni Ci abbiamo chi produce componenti per motori elettrici, che è il leader mondiale Ma sono stabilimenti piccoli rispetto all'immenso apparato industriale che oggi serve quel mondo E quella è la direzione, certo, però le conseguenze sociali ci sono Ho un'ultima domanda su Exilvo, me la permetta Tarranto c'è la spada di Damocle dell'emissione di benzene che rischia travicchio dell'area calda? No, no, no non c'è una contraddizione di fondo Le emissioni di benzene sono al di sotto dei limiti di legge, la legge stabilisce chiaramente Quindi non si ferma di nuovo? La legge stabilisce chiaramente quali sono le emissioni di benzene che sono tollerabili lo stabilimento emette molto al di sotto dei limiti di legge. Uno deve considerare il fatto che quegli sfiori che ci sono ogni tanto per dei motivi impiantistici ma sono sfiori temporanei e all'interno dei limiti di legge sono infinitamente più piccoli come impatto sull'aria di quel benzene che uno tranquillamente inala quando va a fare il pieno di benzina. Quando fa il pieno di benzina ha un'emissione, il polmoni di benzene, infinitamente superiore. Invece gli scoop del sole 24 ore sulle manovre, lo Stato che vorrebbe anticipare l'ingresso. Dovete chiedere allo Stato. Lo Stato anticiperà l'ingresso. Dovete chiedere ai ministri, al governo che se ne occupano. Le ho fatto la trappolona finale, mi scuso. Urba, urba. Non era l'oggetto del nostro incontro che è volato, mamma mia, avrei voluto parlare anche di moltissime altre cose, parlarne con voi, non so se abbiamo... Posso dire no? Allora, condivido tutto ma da quel che diceva Franco non c'è limite al peggio. Finora è andata benissimo, da adesso in avanti. Io ho solo due auspici, partendo dal fatto che condivido nulla di quello che sta facendo la commissione europea. Uno è che tra un anno ci sono le elezioni e che quindi diciamo la signora Ursula non avrà problemi a trovare altri impieghi, per non parlare di Timmermans, che si è ingrassato dei 10 kg parlando di giurgo. Quindi tra un anno abbiamo le elezioni ricordiamoci. Se faccio una cassata è colpa mia, non è colpa, hai capito, di Bortoni. L'altra cosa è che i consumatori sono anche elettori e che quindi quando andranno a votare si ricordino di chi ha approvato al Parlamento europeo le proposte devastanti per gli stessi consumatori, che sia stata per l'Italia, soprattutto la sinistra, non sto facendo politica, a mio viso è un non senso. Perché se è vero, come è vero che a pagare il costo di tutto questo ambaradan saranno le famiglie, saranno le famiglie povere, non quelle ricche appunto che hanno un'auto elettrica da un milione, che si ricordino diciamo di chi ha adottato provvedimenti che riducono, che accentuano la loro povertà. La crisi dovrebbe averse insegnato quanto l'energia influenza l'economia, l'inflazione, l'occupazione, tutte cose che chi ha preso quelle scellerate decisioni sembra non aver tenuto conto. Sono già passati tre minuti e venti eccetera, diamo la parola alla platea? Diamo la parola alla platea, non lo so perché visto che abbiamo già sforato devo chiedere il permesso alla regia, possiamo prendere qualche domanda dal pubblico? Poca roba, mi dispiace ma già faticavo a frenare più in pena, un paio di domande forse li possiamo prendere. Grazie innanzitutto alla brillantezza, grazie innanzitutto alla brillantezza dei due relatori, io telegraficamente ho capito che la situazione è molto critica, ho capito anche che per fare qualunque cosa serve più tempo rispetto ai tempi stabiliti, però volevo chiedervi, forse sembra assolutamente banale ma nel medio e breve periodo una ricetta minima che voi proponete è qualcosa da fare nell'immediato? Secondo me la priorità è l'adattamento, il fenomeno climatici diventano più importanti e più estremi, quindi il territorio va protetto, quello che è mancato in Romagna non deve mancare in altre situazioni, quindi il problema di adattamento è la risposta fondamentale, dopodiché ci sono tutta una serie di altri interventi che si stanno facendo e che si stanno facendo con grande impegno, l'auto elettrica sta crescendo, in Europa cresce, credo che il 20-30% di matriculazioni in Europa sono auto elettriche, in Italia molto meno, le panniere di solari, l'Ener sta facendo la fabbrica in Sicilia, cioè ci sono tutta una serie di cose che si stanno facendo ma non si può banalizzare tutto dicendo bisogna fare domani perché domani non si farà niente, se uno dice facciamo domani si blocca tutto, bisogna invece avere una prospettiva di medio termine con obiettivi fissati con chiarezza e con responsabilità che sono obiettivi che sono compatibili con i tempi dell'industria, che sono tempi veloci ma sono tempi che richiedono la messa in campo di tante competenze, di tante elementi che sono complessi, quindi tutto quanto va nella direzione giusta ma con tempi che non sono quelli che sono stati dettati dall'Europa sicuramente. Perché la strategia della commissione qual è? Se non riusciamo a saltare, immaginiamo salta una 1.10, portiamo la 1.50, ma come non siamo riusciti a fare 1.10? Quindi alta l'asticella e allunga i tempi, quindi alta l'asticella al 55% senza aver contesto di cosa significa, quindi alta l'asticella. L'altra cosa è la commissione dovrebbe aver ben conto quando ha dotato una decisione di perseguire un equilibrio nei costi benefici tra le diverse classi di reddito. Non c'è mai un provvedimento adottato, non porta mai dietro di sé un annesso dove si esaminano questi aspetti. Rivadisco, a pagare e non saranno disposti a pagare, sono le classi a reddito medio-basso. Il clima sta diventando un'imposta regressiva che colpisce più i poveri e meno i ricchi. I ricchi perché sono in grado di farselo da solo. E allora auspico che nelle lezioni prossime venture si cambino le posizioni applicali e si penalisi che ha deciso tutto questo. Sì, sì, va bene. Buon fine settimana. Chiedo scusa, so che ci sarebbero state forse altre domande, altri temi, altre cose. Spero che ci rivediamo in altri incontri. Dottoressa. Grazie.
{{section.title}}
{{ item.title }}
{{ item.subtitle }}