Educazione finanziaria tra Stato e mercato
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Educazione finanziaria tra Stato e mercato
Si discute la difficoltà di creare un'educazione finanziaria universale, sottolineando la necessità di un approccio personalizzato che consideri sia la conoscenza dei fatti che la consapevolezza di sé. Vengono analizzati gli errori di investimento anche di personaggi illustri come Isaac Newton, evidenziando l'importanza di distinguere tra informazioni e la propria propensione al rischio. Infine, si affrontano le sfide di certificare la qualità delle iniziative di educazione finanziaria, distinguendo tra soggetti con e senza conflitti di interesse, e si illustra il lavoro del Comitato Edufin per stabilire criteri di valutazione.
Buongiorno a tutti, 12.03, scusatemi, sono stato impegnato finora con Radio 24, prima di capire se posso dire esattamente le stesse cose, mica c'era qualcuno che ha sentito Radio 24 lì, no, benissimo. Non so se vi capita al mattino, al pomeriggio, a sera, a un certo punto vi dite ma perché sono qui? Succede no? Perché sono qui c'è più di una ragione, da quando ho iniziato questa esperienza al Festival dell'Economia l'ho sempre trovato un momento molto molto bello, anche perché per me è un momento diverso dal solito, il mio mestiere è quello di insegnare, mi piace moltissimo e quindi sono anni che nei fatti non parlo più in pubblico se non in occasioni accademiche e istituzionali. In più c'è un'altra complicazione che ogni volta devo dire, temporaneamente rivesto anche in carichi pubblici, consigliere del ministro dell'Economia e dall'agosto scorso direttore del comitato Edufin, Comitato Educazione Finanziaria e bla bla bla. Quello che devo dire è che tutto quello che dico lo dico come docente universitario, quindi mio personale, quindi non coinvolge né il comitato etico né il ministero dell'Economia né il ministro dell'Economia, il chiarimento è stato fatto, quindi posso sentirmi libero. Per queste ragioni non parlo più in pubblico, però oggi avendo fatto i costi di disclaimer posso farlo, Educazione Finanziaria. Qual è stata la mia fortuna? La mia fortuna è stata che credo di aver capito subito due cose che non bisogna fare in questo campo. In generale non bisogna illudersi di poter produrre Educazione Finanziaria, perché Educazione Finanziaria non esiste. Chiarisco subito, qualcuno si chiederà ma come mai ha preso un colpo di sole eppure non c'è? Educazione Finanziaria non esiste, perché se io devo spiegare, per esempio, o anche solo definire cosa è il tasso di inflazione, se sto parlando con un bambino di 10 anni gli parlo in un certo modo, se sto parlando con un liceale gli parlo con un altro, se sto parlando con un mio coetanio, quindi qui stiamo parlando un'oltre di 60 anni, devo parlare in maniera diversa. Non esiste l'educazione finanziaria, non è un abito preconfizionato, ciascuno di noi ha bisogno di un'educazione finanziaria diversa. Perché? Perché il problema della conoscenza è una specie di medaglia con due facce, c'è un problema di conoscenza dei fatti e poi c'è un problema di conoscenza di se stessi. Prima o poi dovrete fare delle scelte. Perché dico prima o poi? Perché tra le tante cose su cui devi anche pensare a formule molto efficaci, molto brevi. Allora, due slogan, primo slogan, educazione finanziaria a due punti, oggi non domani, slogan 1. Secondo slogan, educazione finanziaria a due punti, oggi per domani, quale vi piace di più? Allora, a chi piace il primo? Uno, due, tanti, tanti, tanti, tanti, tanti, tanti, tanti, tanti, tanti, tanti, tanti, a chi piace il secondo? Però, grazie, sapete che mi avete stupito? No, vi spiego perché, perché quello che ci raccontano quando si fanno degli slogan bisogna giustamente andare come sempre dagli esperti, quindi marketing, comunicazione. Allora, l'oggi per domani tendenzialmente piace alle persone di una certa età, voi sessantenni, settantenni, quindi avete, siete nati vecchi, adesso io non volevo dire in maniera diversa, perché nel momento in cui c'è il futuro la cosa non mi interessa più, lo so, è successo anche a me, succede ancora adesso, qualcuno mi dice, ma la pensione, la pensione, che cos'è la pensione? Come è quella frase? Io sono giovane dentro, che è una fesseria prima di sempre, invece oggi non domani, mi piace di più a quelli più giovani perché si rendono conto che il problema è oggi, non è domani. Va bene, quindi grazie, perché questo mi serve per le riflessioni che facciamo come squadra, perché noi siamo una squadra. Se allo slogan doveste associare un oggetto, due oggetti, sveglia, secondo oggetto chiave, a chi piace la sveglia? A chi piace la chiave? È incredibile, no incredibile perché di nuovo, allora, a quelli giovani la sveglia non gli dice assolutamente niente, per quelli della mia età la sveglia è quella con le orecchie da topolino, però io vorrei far notare anche ai giovani che sul vostro cellulare c'è la sveglia e quella con... Però la sveglia ai giovani non piace perché non gli dice niente. All'inizio di tutte queste riflessioni qualcuno ha detto ma perché non utilizziamo il grillo parlante? E poi ci siamo accorti che il grillo parlante che in mente io, Collodi, Walt Disney non dice più niente a nessuno. Quindi la chiave, bene, grazie anche per questo altro sondaggio, io praticamente vi sto utilizzando come campione. Conoscere i fatti e conoscere se stessi. Perché dico questo? Perché per fare bene le proprie scelte economiche e finanziarie, essere geni non è sufficiente, non è sufficiente, non sono scelte economiche e finanziarie, essere geni non è sufficiente, guardate. In generale c'è qui qualcuno che studia economia o vuole studiare economia, finanza, non vi vergognate, ecco, siete fortunati. Perché per studiare economia e finanza non bisogna essere dei geni, ne avete un esempio di fronte, per studiare matematica bisogna essere dei geni, per studiare fisica bisogna essere dei geni, non fate quelle discipline se non siete dei geni, se non avrete tanti problemi. Economia e finanza c'è il posto per tutti e soprattutto non è sufficiente essere geni. Perché devi conoscere i fatti e devi conoscere te stesso. I fatti sono questi, mentre stiamo parlando quello che io so di economia e finanza, non so voi, ma quello che io so sta diventando obsoleto, mentre stiamo parlando c'è un nuovo prodotto, magari un'applicazione della cosiddetta intelligenza artificiale, questo nome che è un po' un po' ci allontana da quello che è la realtà. Chissà cosa sta succedendo, bisogna conoscere, posso conoscere tutto? No, se conosco me stesso. Conoscere me stesso significa che proprio ansione al rischio ho, che voglio o ho di fare qualcosa che non conosco, che non conosco, che non conosco, che non conosco, che non conosco, che non conosco, che non conosco, che voglio o ho di fare qualcosa che non conosco. L'importante è rendersi conto che stai facendo qualcosa che non conosci, perché se sei un genio e non conosci i fatti e non conosci te stesso, perdi un sacco di soldi. Un esempio, vediamo un pochettino, qui secondo me ho l'unanimità, secondo voi il sacco Newton era un genio? Beh, il sacco Newton, sì, non si riesce neanche a definirlo, matematico, fisico, teologo, direttore della ZECA del Regno Unito, tutto, un genio universale, un po' come Leonardo. Ora, il sacco Newton, oltre ad essere un genio, conosceva anche l'economia e finanza investiva, fu direttore, come ho detto prima, di quelle che adesso chiamiamo le banche centrali, la ZECA del Regno Unito, iniziò, credo, nel 1669, poi divenne il direttore e improvvisamente in Inghilterra compare una novità. Allora, vediamo di fare il parallelo, qual è la novità oggi? La novità è l'intelligenza auspiciale. Quando c'è una novità, tipicamente i prezzi delle imprese che sono impegnati in questa novità iniziano a salire. Ieri, anzi oggi, il sole 24 ore, che è un quotidiano economico-finanziario italiano che organizza questa iniziativa, ci ricorda che mentre le borse stanno andando bene, ma qualche volta rallentano, si fermano un attimo e le società cosiddette dell'intelligenza artificiale galoppano, galoppano, galoppano. Ieri ci sono stati dati di NVIDIA, che sembra una sorta di Nomen Omen, è una star di questo settore. I suoi ricavi rispetto al trimestre precedente sono aumentati 262, se ricordo bene quello che ho letto stamattina, sono partito alle 5.30 da Milano, quindi abbiate pietà di me. Ha fatto un delta di 262, il prezzo riflette, ha fatto un più 10, che da inizio dell'anno è un più 90. Tutte le aspettative andranno avanti così. Andiamo al 1700, siamo un po' prima del 1720, la grande novità nel Regno Unito è il commercio internazionale. È finito un periodo di guerra, inizia la pace e gli inglesi solcano i mari. Gli inglesi solcano i mari e anche lì c'è una star. La star è una società che si chiama la Compagnia dei Mari del Sud. Questa star è stata creata perché deve fare un business interessante, con merci, il governo gli dà il monopolio degli scambi con Sud America, dove scambi significa beni, servizi e schiavi. I prezzi della Compagnia dei Mari del Sud iniziano a salire. Iniziano a salire Sir Isaac Newton, che investe tipicamente sui mercati, è ricco, non è tanto convinto di questo investimento, però il prezzo è molto grande, quindi è un prezzo sale e allora entra. Entra e nell'aprile del 1720 lui, dato un patrimonio iniziale, ha un profitto di due terzi del patrimonio iniziale. Esce, esce e però i prezzi continuano a salire. Che si fa? Ecco, lui decide di rientrare, nonostante non tutti stiano facendo la stessa cosa. Perché qualcuno inizia a dire, scusate ma questa società ha il monopolio dei commerci col Sud America, siamo nel 1720, beh lì da qualche secolo c'è qualcun altro, ci sono gli spagnoli e ci sono i portoghesi, credete che facciano gli applausi alle navi della Compagnia dei Mari del Sud? E allora qualcuno esce, guadagna ma non si rientra, si rientra e si guadagna. E poi visto che la Compagnia dei Mari del Sud sta andando così bene c'è un progetto per cui si deve occupare del consolidamento del debito pubblico, qualcosa che un po' conosciamo anche noi. E Newton che fa? Newton oggi viene catturato da quello che è il prezzo, il prezzo è scenduto, è scenduto dal pensare di gruppo, grupp thinking, effetto gregge, lui invece rientra ed è convinto, lui per delega sta gestendo anche patrimonio di altri e porta anche quelli ma perché è convinto? Però il prezzo scende, scende piano piano senza particolari rumori e Newton perde tutto quello che aveva investito, a metà del 1721 quei due terzi sono spariti, nessun problema, era ricco, morirà ricco però traumatizzato, muore nel 1726 e diciamo i biografi dicono che con l'esperienza lo ha segnato molto, alcuni attribuiscono a quell'esperienza una frase che lui un giorno disse, lui disse io non ho alcun problema a calcolare il moto delle stelle, ho qualche difficoltà con la follia degli uomini. Allora era un genio ma non ha valutato bene le informazioni che aveva, perché si è lasciato trasportare? Forse non conosceva bene anche se stesso, per cui questa storia la trovo interessante, attenzione non sto dicendo che NVIDIA è la nuova compagnia dei mari del sud, non lo sto dicendo perché non lo posso dire, perché non è, sto parlando di una bolla, no ma per definizione no, le bolle le riconosci solo quando scoppiano e poi qui non vi ho parlato di una bolla, vi ho parlato di un singolo investitore, vi ho parlato di una bollicina, perché il problema di fare un errore non è solo quando siete tanti e quindi c'è l'effetto greggio, no potete anche farlo solo voi. Questo credo che sia importante perché che cosa significa occuparsi dell'educazione finanziaria? Significa che noi non possiamo produrre l'educazione finanziaria, l'educazione finanziaria la devono produrre soggetti privati, soggetti pubblici, quello che noi possiamo fare è provare a certificare queste iniziative, perché il problema dell'educazione in generale, faccio ripotesi che voi andate a scuola, giusto? Vi racconto che l'educazione non raccontano qualcosa ma è vero. Notate questo è un problema in generale, qualunque cosa comprate, che la qualità effettiva sia uguale a quella promessa, è difficile che riusciate a capirlo prima del consumo. Se siete fortunati ci sono dei beni in cui poi la mela, assaggiate la mela se non c'è il bruco dentro, la mela era buona, però ci sono dei beni come quelli finanziari che anche dopo ho fatto il mio investimento, l'investimento migliore, che cos'è migliore? Migliore rispetto a me, quindi la qualità è difficile e allora chi vi offre qualcosa può essere, ci sono due caratteristiche che si incrociano, una può essere bravo o un asino, può essere onesto e può essere un mascalzone. Come notate queste due categorie si possono incrociare, potete trovare il mascalzone, asino, ma anche quello bravo che forse è pericoloso, più pericoloso. Educazione finanziaria significa offrire conoscenze, bene, lasciamo che i mercati lavorano, lasciamo che istituzioni pubbliche o private, scuole, docenti facciano quello che vogliono fare, purche proviamo a capire come si può piano, c'è tanto da fare, creare dei meccanismi di riconoscimento, l'idea del comitato è proprio quello di quello che faremo nelle prossime settimane, renderemo pubblici dei criteri, chi vuole che la sua iniziativa di educazione finanziaria sia riconosciuta dovrà rispettare quei criteri, saranno criteri pubblici, oggettivi, il passo successivo sarà poi quello di creare dei meccanismi di verifica della qualità, perché tu puoi rispettare dei criteri exante, però quando poi li metti in pratica non è detto che tu sei così bravo come promettevi, tu dici che c'è tutto un problema di capire la qualità di quello che vi dico, nel senso io adesso vi ho detto qualcosa, vi posso assicurare, credetemi che sono buono e che sono bravo, ma voi l'avete percepito, magari no, magari ho sbagliato il modo di presentarmi, ho sbagliato i tempi, ho sbagliato le parole, quindi il mio problema è capire quanto di quello che volevo trasmettere è stato preso e questo non è semplice e quindi bisogna capire come verificare la qualità, non puoi chiederlo a chi ha offerto, perché di solito chi offre, no stavo cadendo, noi aziani siamo fatti così, dove ero rimasto? Se partecipate a un'iniziativa di educazione finanziaria, poi fanno bene, vi offrono dei questionari per capire come è andata, ma noi non possiamo chiederlo a loro, loro hanno tutto l'interesse a dire che è andata bene, quindi per essere semplice, ma io qui quanto dovevo parlare? Ditevi la verità, perché io ho iniziato, tre quarti d'ora, ok, ma non vi preoccupate, un giorno l'avrete anche voi, questo è un prototipo, è avveniristico, ormai un ricordo, avevo i bambini piccoli che dicevano papà quando lo butti, io rispondevo quando si rompe, ma questo non si rompe. Quindi, non è semplice, non è semplice, non è semplice, non è semplice, quindi la domanda è, io vi ho spiegato perché sono qui, ma perché diavolo ci siete voi? Perché? Uno dei miei problemi, noi anziani, non sento, perché ci sono io? Beh questo è bello, credo che valga per tutti voi, dite di sì, tanto, un povero vecchio, aiutatelo a essere soddisfatto, perché siete qui, viene obbligato? Sì, ma avete qualche forma di guadagno, riempite, veramente? No, non è semplice, non è semplice, non è semplice, possiamo finire in prima e fare lo stesso? No, perché la mia giornata di oggi è, ho iniziato alle otte e mezza e ho parlato di Newton, poi sono andato al radio 24 e ho parlato di Newton, con voi ho parlato di Newton e non ho finito perché alle 4 però devo parlare di politica monetaria e lì Newton però ho qualcos'altro. Mi sono sentito, mi sono sentito, mi hanno detto, mi piaceva questa formula del one and show, che non c'è qualcuno che ti fa domande a cui il problema principale è cercare di non rispondere, però rispondere, avete delle domande, delle curiosità? Perché l'educazione finanziaria, diciamo le fevidità, io ho le 4, oggi pomeriggio, politica monetaria è un po' più sexy, l'educazione finanziaria. No, non sono una contrafigura del direttore della comitato, non sono proprio io, mi hanno disegnato così. Qualche domanda? Grazie, il nome? Jenny, quindi, no, Jenny all'americana, ah, Jenny all'americana, sarebbe Jennifer ma mi hanno chiamato Jenny. E qual è il corrispondente italiano di Jennifer? Giovanna. Io con i miei studenti stranieri, tu sei fortuna, ma i miei studenti stradini hanno dei nomi che, ti parla uno che è stato da sempre, diciamo a questo handicap del cognome perché mashandaro è un problema in Italia, tutti lo mashandro, mashandoro, all'estero è un incubo, un incubo perché c'è l'ash. Il mio primo giorno a Londra il professore iniziava a fare l'elenco, a un certo punto fece mash, masque, e io dicevo, donato, fantastico, ti sarò donato tutto il tempo, quindi capisco il problema. Dimmi. Riguardo al discorso di prima, si potrebbe fare una correlazione con la comunicazione efficace, quindi con feedback, cioe, mettente e demissore? Sì, allora, qual è il problema che noi abbiamo? Innanzitutto per noi è fondamentale, io attorno al tavolo ho tutte le autorità di controllo, quindi Banca d'Italia, Consob, IVAP, Covid, l'organismo di controllo sui consulenti finanziari, poi ho quattro ministeri, economia e finanza, lavoro, sviluppo, mi spiego che mi piace, lo chiamo sempre così, adesso è un nome diverso, e poi c'è il ministero dell'istruzione e del merito, e poi abbiamo il rappresentante delle associazioni dei consumatori. Di questi dieci, il fondamentale, ma lo dico anche durante l'inonone, è il ministero dell'educazione e del merito. Allora, se il tema è riconoscere iniziative che vanno nelle scuole, il problema è poi capire come verificare la qualità che è stata fatta sempre attraverso il meccanismo delle scuole e non utilizzare chi è andato a fare quelle iniziative, perché il problema qual è? Che dallo scorso marzo c'è una legge che ha definito la possibilità all'interno dell'educazione civica di fare educazione finanziaria, e quindi come trasformare questo si può o un si farà è questa la grande sfida. Chi lo fa? Come lo fa? Quindi c'è un tema di coinvolgere il ministero dell'istruzione, definire dei questionari, poi potete immaginare se sono dei bambini devi utilizzare le emoticon, se sono più grandi devi cambiare tutto il linguaggio. Io sono nato a Matera, ho vissuto a Milano e un po' in giro per l'Europa, non avevo mai fatto esperienze romane, adesso ho capito perché si dice Roma wasn't made in a day, ci vuole tempo, poi viene bella, ci vuole tempo, qualcuno deve iniziare, con Roma ci sono stati due gemelli che hanno iniziato, poi uno ha ammazzato l'altro, ma questo non è un, ci vuole tempo, quindi la risposta alla tua domanda è la verifica di qualità e quella è una cosa che bisogna fare, non è semplice, però il nostro orizzonte, il nostro mandato dura tre anni, noi vorremmo almeno impostare per lasciare a chi ci seguirà almeno una metodologia. Ho sentito la domanda, la ripeto solo per gli altri, utilizzare i rappresentanti... C'è ad esempio le consulte provinciali o regionali con i tavoli tematici che sono stati aperti per la maturità 2023 con il ministro Bianchi ad esempio? Quando devi entrare in una selva, magari non è oscura, hai bisogno di Virgilio, Beatrice e Santa Lucia. È molto importante il rapporto con il Ministero dell'Istruzione, vi faccio un altro esempio, vi dico qualcosa che abbiamo deciso, che stiamo per comunicare ufficialmente, ma abbiamo anche deciso di iniziare a parlarne, il cosiddetto Mese dell'educazione finanziaria si è sempre fatto in ottobre, perché? A ottobre sono finite le scuole? Sì. Non c'è una ragione. La prima cosa che ha detto il rappresentante del Ministero dell'Istruzione è che si sono matti, avete presente le scuole come sono a settembre? Avete presente il presidente che cosa deve fare? E abbiamo detto di ragione, quando la facciamo? Io dico, ci sono due momenti di tranquillità, novembre, prima di Natale, ma novembre, e prima di Pasqua, ma prima di Pasqua, Pasqua, balla e facciamola novembre. Quindi la notizia è che il Mese dell'educazione finanziaria si è sposta da ottobre a novembre. Ma perché ce l'ha detto chi conosce la selva? Quindi se mi chiedi qual è la struttura, io qui conto molto sul Ministero dell'Istruzione del Merito. Intendevo proprio questo, chiederlo a chi effettivamente vive quella realtà. Sì, può sembrare banale, ma fino ad oggi non era stato mai fatto. Noi abbiamo iniziato a farlo. Sono Carlo, non mi chiede l'età perché sono a disagio. No, no, no, va be', ma qui gli anziani ce li ho qui davanti. In questo contesto, capite? È finalmente un giovane. Ecco, va be'. Io sono un affezionato lettore delle sue riflessioni sulla Banca Centrale Europea e delle sue critiche forti, in quanto non fa da bussola, ma viene a raccontare le cose che sono accadute. Le faccio una domanda, sono degli asini onesti o degli asini mascalzoni? Innanzitutto ci vediamo alle 4. No, allora per chi invece qui... Faccio una premessa. Ho scritto dal 1989, quindi tantissimo tempo fa, il 1989 mi è scritto il mio primo articolo sul suo 24 ore. Poi questa collaborazione è diventata sistematica. Adesso c'è una rubrica che si chiama Falkhi e Colombe, che ricorda una terminologia che viene utilizzata in politica monetaria. Le politiche monetarie possono essere espansive, generose oppure restrittive, severa. I Falkhi sono severi, le Colombe sono più espansive. In questa rubrica, progressivamente, sono emersi anche delle nuove spese ornitologiche. Nel senso che Carlo gentilmente fa riferimento ai miei articoli, fino a qualche tempo fa, una strategia delle banche centrali. Faccio una premessa, la Presidente Lagarde si è definita Civetta, ricordando Atenea Pallade, saggia. Quindi anche lei ha seguito questa voliera. Annunciavano quello che facevano per dare un orientamento alle famiglie, alle imprese, ai mercati. Poi cosa è successo? È successo che per due decenni qualcosa che io da bambino avevo conosciuto l'inflazione era sparita. L'inflazione, io me la ricordo negli anni 70, ricordo papà e mamma che a cena si chiedevano quanto comprare il frigorifero. Quando i prezzi galoppano, quelli sì, a due cifre, e allora ne parli anche il famiglia, poi l'inflazione è sparita. Dico galoppato perché nel 2022 un mio studente, se per esempio, si è preso un mio studente, se professore l'inflazione sta galoppando è al 4. Allora il concetto di galoppando era un po' diverso ma lui non l'aveva mai vista l'inflazione. Inizialmente le banche centrali hanno detto non vi preoccupate, è temporanea, non vi preoccupate, non vi preoccupate, in realtà non era temporanea. Hanno sbagliato per un anno e mezzo le previsioni. E allora questo, insomma, reputazionalmente non è un bello. Come si fa? Non sbagliare più le previsioni. È facile, non le fai più, stai zitto. Stai zitto, dici che decidi riunione per riunione sulla base dei dati disponibili. Che significa? È come se stai dicendo, guardate io guido ma guardo solo lo specchietto retrovisore, non lo fate, è un po' pericoloso. Però in questa maniera loro non sbagliano più. Il problema è che non c'è più una bussola e se il tema è c'è tanta incertezza loro contribuiscono ad aumentare quell'incertezza. Quindi la ragione delle mie critiche non è tanto sui tassi scendono e salgono ma sul fatto che chi ha una responsabilità dovrebbe prendersela. Si può sbagliare, si può sbagliare, devi solo capire cosa è successo e evitare di sbagliare di nuovo. Allora, di solito in aula ci sono dei momenti di grande produttività, voi lo sapete, in cui voi siete tutti interessati. Quello è un trucco tecnologico, ogni tanto quello non è vero, quello è una roba di intelligenza artificiale che gira. Allora, ci sono dei momenti in cui ci siete sul pezzo, quella che noi chiamiamo produttività. Però la produttività è una legge, una delle poche leggi in cui credo perché è fisica. La produttività all'inizio è positiva e poi diventa negativa, si abbassa, diventa zero e può diventare negativa che è una cosa che mi ha sempre affascinato la produttività negativa. Produttività negativa significa che tu all'inizio dell'ora stai producendo matite, hai una matita, alla fine dell'ora hai meno di una matita e questo è affascinante. Di solito i dati sulla produttività italiana hanno la produttività negativa perché noi siamo bravi. Che cosa sto dicendo? Sto dicendo che secondo me in questo momento la nostra produttività sta crollando verso lo zero e l'incontro ideale dovrebbe durare venti minuti, non 45, perché la soglia d'azione crolla, non siamo abituati più ad essere attenti 45 minuti. Una volta ho fatto un esperimento, due aule gemelle si fanno le simulazioni di esame, in un'aula data 60 minuti e nell'altro 90, dove c'è stata la percentuale più alta di errori? In quella di 90 e poi studenti e studentestini dicono ma io la sapevo, lo so che lo sapevi. Quante volte nella tua giornata sei concentrato per un'ora e mezza? La risposta era sempre la stessa, mai. Do compiti da 60 minuti perché francamente io avevo verificare la conoscenza, però questo problema della soglia d'attenzione, come avete visto sono riuscito a non parlare più di educazione finanziaria. Mi chiedo se ci sono altre domande? Prego. Ce ne sono due. Buongiorno, mi chiamo Marco. Le volevo chiedere, esiste la vera educazione finanziaria indipendente non condizionata da conflitti di interesse? Nel caso chi la dovrebbe fare questa educazione finanziaria perché potrebbe esserci il rischio di essere educati da qualcuno che abbia degli interessi diversi? Grazie Marco. Il tema è proprio questo. Nel senso, se la domanda è, per esempio, nel mese dell'educazione finanziaria quali sono i soggetti che hanno fatto iniziative? Sono soggetti pubblici o privati? Quanto dei soggetti pubblici hanno la missione istituzionale, Banca d'Italia, Consobo, etc.? Tra i privati tendenzialmente la gran parte sono soggetti direttamente o indirettamente legati o a imprese che offrono prodotti bancari, finanziari, assicurativi e previdenziali. Ho dimenticato alcuni degli aggettivi, spero di no. Oppure che offrono un'educazione monetaria, bancaria, finanziaria. Poi c'è qualche associazione, ma stiamo parlando di noccioline. Qual è il problema? Il problema è che se voi avete una palestra, ci sono le persone che sanno che mens sana in corpore sano è importantissimo e persone che non lo sanno. Questo mi hanno spiegato i colleghi di marketing, l'educational marketing. Prendiamo un prodotto assicurativo, prendo due a caso, prendo te, come ti chiami? Benedetta e tu? Benedetta e Davide. Io vendo prodotti assicurativi. Benedetta sa che il corrente rischi. Davide corre rischi magari andando in moto. Davide è un tema che non gli interessa. A Benedetta posso vendere qualcosa. Davide non posso per definizione, perché lui non ha la percezione del rischio. Quindi Davide va educato, ma mai nello stesso momento in cui vendo. Davide va educato e poi Davide sceglie un'evento. Davide è un'evento. Oddio, vado in moto e non ho l'assicurazione. Ecco, la cosa importante, ma non dal punto di vista pubblico, dal punto di vista privato. I colleghi di marketing mi dicono mai confondere il momento dell'educazione con quello della vendita, perché Davide, anche se non sa niente di assicurazione, se sa che io gli voglio vendere, mi ascolta. Forse sì, forse no, non dipende, dice Davide. Io so che mi stai dicendo delle cose, perché poi mi vendi. Quindi bisogna separare il momento dell'educazione dal momento di vendita. Non dire a quel 90% di persone legittimamente interessate all'educazione. Le università vendono educazione. Perché sono i 24 ore interessati all'educazione finanziaria? Perché più la gente conosce, più compra il suo 24 ore. Questo lo trovo assolutamente legittimo. Però, è bravo o non è bravo? È onesto o è disonesto? E quello è un po' il problema. Quindi la risposta alla domanda è che, guardando il panorama, solo una parte piccola sono soggetti, sono delle associazioni che hanno no profit, non sono allegati a nessuno. Ritengono che sia giusto offrire educazione finanziaria. Quelli proprio non hanno conflitto di interessi, ma se mi chiedi statisticamente quanti sono rilevanti, sono pochi. Perché tutti gli altri sono gli altri. È un interesse legittimo, pur che rispettino il tema, cioè qualità e conflitto di interesse. Perché se Davide sa che io di mestiere vendo assicurazioni, dico, guarda, oggi parliamo di assicurazioni ma io non vendo niente, Davide tara quello che gli dico. Poi magari sente qualcun altro. Anche perché quelli che vendono, adesso, ci sono, sanno, ma sono buoni o sono cattivi, sono bravi o sono asini. Spero di essermi spiegato meglio. Grazie. L'ultima. Buongiorno, salve. Buongiorno, nome? Enrico. Enrico. Sono appassionato diciamo di educazione finanziaria. Volevo approfittare dell'occasione per chiedere, visto che lei prima ha citato l'idea che il ministero, credo il ministro... Il comitato. Sì. No, ma va niente così capisco il te. Il ministero dovrebbe pubblicare, rilasciare dei requisiti per valutare altri corsi di educazione finanziaria. Volevo sapere che tipo di requisiti emetterebbe il ministero o l'organo competente. Quando verranno pubblicati. Esatto. Grazie. Come si dice adesso, spoilerare. Allora, è stato un lavoro, come ho detto, lungo. Abbiamo iniziato in agosto, adesso siamo in maggio, dovremmo essere addirittura ad arrivo. Quello che posso dire, perché è scritto nel nostro programma, che l'idea è proprio il tema di certificare la qualità dell'iniziativa e la qualità del proponente. Per esempio, un soggetto, il riconoscimento sarà sull'iniziativa e non sul proponente. Per esempio, Marco propone un'iniziativa. Non gli devo dare il riconoscimento a Marco, perché cosa può succedere? Se Marco è della categoria, magari è bravo, ma di quelli cattivi, prende il riconoscimento che è su Marco e lo usa per vendere prodotti. Lo mette sul sito, mette lo stellone della Repubblica che non si può mettere sul sito, invece qualcuno lo utilizza, la stella della Repubblica non si tocca. Quindi, requisiti, non sto facendo, non sto anticipando, se fai educazione finanziaria non vedi in quell'occasione, se fai educazione finanziaria non chiedi un prezzo, se fai un'educazione finanziaria poi non è che fai lo spritz e durante lo spritz dai il bigliettino da visita, non va bene. Spritz sono quelle robe alcoliche, giusto, perché sono a stemio. Dei requisiti oggettivi, non le facciamo, non le facciamo. Perché il conflitto di interesse è dappertutto, io sono un conflitto di interesse che cammina. L'Università Bocconi fa educazione finanziaria, Stabocconi fa educazione finanziaria, come si chiama il giornale che organizza qui? Il Sole 24 ore fa educazione finanziaria. Nel momento in cui arriverà la proposta, rispetto ai requisiti Donato Masciandaro non vota, non si chiama. Una volta si diceva qual è il miglior antifurto, la luce, in negozi con la luce anche quando sono chiusi, Davide sa che io vendo prodotti finanziari e tara le parole che io dico. Questo è un po' il principio. Io non riesco più a dire una data perché sono mesi che dico date. Quindi adesso, come hai visto, sono rimasto un po' così, ma secondo me ci siamo. No, no, è tutto pronto, però poi c'è il problema di se hai deciso, sei prodotto, poi c'è un problema di sito, devi mettere al posto il sito, però ci siamo. Mi hanno detto che era l'ultima domanda, però se c'è qualcuno al novantesimo, tanto ormai le partite non durano più, solo 90 minuti. Io spero di morire, prima di morire voglio vedere il tempo effettivo nel calcio, perché non ha senso, comunque non c'entra con l'educazione del tempo. Se non ci sono altre domande, siete state molto gentili, molto pazienti, qualcuno mi ha anche aiutato per gli esempi. Grazie. È stato un piacere essere qui con voi. Grazie.
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