Crescita, felicità, benessere: quale il vero obiettivo?
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Crescita, felicità, benessere: quale il vero obiettivo?
È giusto che la crescita economica, raggiunta attraverso il libero mercato, sia l’obiettivo centrale della politica economica? Studi recenti sulle determinanti della “felicità” mostrano come il libero mercato, per quel che attiene almeno alla finanza, abbia fallito nel garantire quei benefici che pure aveva promesso. Quali sono allora i reali, desiderabili obiettivi della società?
a moderare a guidare un po questa questo incontro interessante che nella giornata finale di trento potrebbe essere poi un po un momento in cui fare il punto su diciamo quello che è andato un po fuori dai binari non ha funzionato nei meccanismi dello sviluppo economico negli ultimi negli ultimi anni ieri per me è stato interessantissimo seguire le tavole rotonde pomeridiane non solo per quello che è stato detto sull'economia italiana sui problemi della crescita dei sui problemi della spesa sociale nell'incontro che c'è stato ieri sera ma anche dall'analisi ahimè difficile perché il momento è quello che tutti conoscete bene che ha fatto solo se sul problema dell'euro e le esigenze di una maggiore solidarietà fra i paesi europei e anche il rischio che se non si prendono provvedimenti importanti nei prossimi mesi l'euro possa andare incontro a una crisi molto molto più serena di vela che abbiamo conosciuto fino a oggi per me per quello diciamo che la mia esperienza americana è stato anche molto interessante seguire alcuni esperti come cotric off come olivi amici perché anno ci hanno dato un'immagine molto problematiche vorrei dire addirittura cupa di quello che è il sono i problemi dell'economia americana del debito pubblico e della spesa sociale e delle prospettive del sistema previdenziale anche in un paese che in questo momento apparentemente fuori dalla bufera che che viviamo invece noi qui in europa oggi il tentativo è quello di andare non dico oltre perché ovviamente non possiamo andare a parlare di cose che stanno sulle nuvole quando i problemi di tutti i giorni sono gravi se ieri come vediamo anche deve tentare tensioni che viviamo con gli han a mente che ci sono anche che poi chiama che con mano oggi qui a trento però il tentativo è anche quello di capire ieri sera si è detto che se ne parlava nella tavola rotonda la vita di santa chiara cercare anche un po di capire cosa c'è nel paradigma economico che va corretto il tipo di crescita che ci siamo imposti e sostenibile è sempre l'obiettivo di fondo da perseguire a tutti i costi e quale tipo di crescita economica abbiamo avuto negli ultimi anni un dibattito abbastanza intenso tra gli economisti ma anche da un certo punto in poi tra i politici sull'economia della felicità espressione nella quale si vuole indicare in qualche modo il fatto che il il pil la crescita del reddito lo sviluppo delle infrastrutture non sempre sono il toccasana per tutti i mali non ci sono dei valori intangibili nella società che sono valori ambientali valori dell'istruzione e altre cose che che sono altrettanto importanti la convivenza civile e la coesione familiare e altri temi di questo tipo spesso e volentieri questi discorsi sono stati fatti non solo con onestà intellettuale qualche volta sono stati fatti anche per giustificare l'incapacità di essere produttivi di essere competitivi e di riuscire a crescere quindi sono discorsi che rischiano di essere appunto ambigui e vanno fatti con molta con molta onestà intellettuale io credo che in un sistema in un paese come il nostro che ha un elevato debito pubblico ma con una situazione di debito pubblico e privato che ormai riguarda tutto il mondo industrializzato alle economie avanzate il problema della crescita si ponga nel senso di qualità della crescita se servono infrastrutture materiali o infrastrutture virtuali ma non negare il valore il valore della crescita in quanto tale di recente c'è stato addirittura questo tema è arrivato alle nazioni unite che è stato una discussione l'assemblea generale per onorare un paese minuscolo paese il bhutan e 800 mila abitanti che già 50 anni fa si era posto il problema di inventare un indice del benessere sociale che fosse in qualche modo sganciato dal reddito e che tenesse conto di altri fattori che sono la qualità dell'aria e altri elementi celebrazione bellissima molto colorita però poi i problemi oggettivi che abbiamo noi la disoccupazione il lavoro che non c'è il debito da ripagare i sei quello delle famiglie quello dello stato rimane inalterato per parlare di questi temi abbiamo due persone e secondo me sono di grande interesse non solo per gli incarichi che hanno oggi ma per il tipo di esperienza professionale che hanno fatto nella nella loro carriera ad aie turner che attualmente il presidente dell'autorità finanziaria britannica quindi il supervisore dei mercati finanziari inglesi è anche un membro della camera dei lord quindi era una sua esperienza e conoscenza politica un passato accademica un passato nell'industria privata ed è anche il presidente della commissione per il cambiamento per i problemi dei mutamenti climatici della gran bretagna e quindi anche una profonda conoscenza dei problemi dell'ambiente del clima e degli investimenti in infrastrutture beni ambientali che possono essere fatti da una società come dato passa come tutti sapete ministro dello sviluppo economico le infrastrutture ei trasporti e anche lui ha esperienze passato dal pubblico al privato varie volte nella sua carriera professionale perché appunto è stato in aziende private dalla mondadori e all olivetti alla cir è stato banchiere con banca intesa ma è stato anche amministratore delegato delle poste quindi un servizio pubblico che tutti noi utilizziamo quindi diciamo hanno due punti di vista molti formicolii etnici e in particolare ad evitarne è sicuramente un personaggio che dei mercati finanziari ha una visione assai critica se scettica vi dico soltanto io ho soltanto un dato è stato nominato presidente della commissione che sovrintende a banche e finanziarie cinque giorni dopo il fallimento delle membra danza quindi diciamo è stato chiamato come in un certo senso vuoi pompiere per affrontare una situazione di emergenza che negli stati uniti si stava trasmettendo anche la gran bretagna quindi io passerei anche perché le cose sono tante e il tempo non tantissimo al turner che appunto ci parlerà di questi aspetti più interessanti diciamo dello sviluppo che abbiamo davanti grazie devo dire che è un grande onore essere qui al festival dell'economia di trento fino a ora di pranzo ieri venerdì e sabato quindi ero ad un incontro con i governatori delle banche centrali con mario draghi con colleghi americani regolatori e discutevamo delle condizioni dell'economia globale e dell'eurozona e non vi sorprenderà immaginare che non è che fossero tutti felicissimi in questo incontro c'era grande e forte preoccupazione per l'economia globale e poi appunto quando ho lasciato l'incontro ho detto ad alcuni colleghi che venivano da diverse parti del mondo che stavo partendo per venire in italia in un posto bellissimo in italia per partecipare al festival dell'economia di trento e devo dire che erano un po perplessi mettiamola così ne ho visti un po stupiti e uno dei colleghi mi ha detto festival economia sono due parole che evidentemente molto di rado sono messe insieme nella stessa frase e sarebbero ancora più stupefatti forse se avessero saputo che avrei parlato in un teatro e non so vi aspettate che canti vista la sede in cui ci troviamo anche se dobbiamo parlare di economia una volta l'economia veniva chiamata la di smart science la scienza triste e credo che bisognerebbe chiedere anche ai cittadini che cosa pensano degli economisti magari ci risponderebbero che gli economisti sono delle persone che impongono austerità che ci chiedono di stringere la cinghia che ci dicono che dobbiamo vivere nell'ambito appunto delle nostre possibilità e la disciplina effettivamente dell'economia è basata sulla teoria della scelta e dei limiti per questa scelta cioè l'idea che ci devono essere dei compromessi compromessi tra il consumo adesso è il consumo dopo è tra il consumo e la spesa pubblica e poi diverse scelte tra un prodotto a sé un prodotto b credo però che sia anche importante in questo festival così bello ricordare anche che l'economia a che fare con le scelte non soltanto con i limiti e quindi con le possibilità del progresso tecnologico che è un driver fondamentale della crescita economica e dobbiamo concentrarci anche su come la società possa scegliere per godere dei frutti di queste opzioni e di questa possibilità e credo quindi che l'economia non debba concentrarsi soltanto sui limiti e sui metodi sui mezzi delle politiche economiche ma anche sugli obiettivi stessi e quello che noi stiamo cercando di raggiungere e questa è la ragione per cui io oggi appunto vi parlo di obiettivi credo che sia particolarmente importante per noi ritornare ai fondamentali dell'economia sia per quanto riguarda gli obiettivi che i mezzi e questo alla luce di quanto è accaduto e quindi della crisi economica e questa è anche la ragione per cui il mio libro si intitola all'economia dopo la crisi economica pht defaillances objectives quindi obiettivi e mezzi e strumenti e io cercherò oggi di riassumerli alcune idee di questo libro sarà farà una sintesi ovviamente questo significa che per avere tutte le idee dovrete andare velo comprare questo libro e questo ovviamente è anche il mio obiettivo assolutamente egoistico di oggi vi parlo finché compriate il mio libro ecco credo che sia il caso adesso di ritornare alla questione cioè l'economia prima e dopo soprattutto la crisi e come essa si traduce nelle varie politiche ecco c'è stato una saggezza convenzionale in passato l'economia prima della crisi era certa di se stessa pensava di sapere di sapere alcune cose fondamentali la prima delle quali è che gli obiettivi erano la crescita dell'economia sia bill clinton che son iblea nelle loro campagne elettorali hanno parlato dell'economia dicendo tutto eco nomia l'economia è fondamentale e c'era di qui la tendenza a cercare di giustificare i mercati e la loro liberalizzazione in termini strumentali funzionali cioè una giustificazione funzionale agli obiettivi i mercati erano giustificati perché davano più crescita rispetto agli altri tipi di economia e poi e si pensava che più libero era il mercato più se aveva crescita e questo per tutti i settori nei mercati dei prodotti mercato del lavoro ma anche nel mercato finanziario c'era un'idea molto forte secondo cui lo sviluppo del dei mercati finanziari dell'innovazione finanziaria avrebbero migliorato l'efficienza dell'economia globale e avrebbero reso l'economia globale più stabile in terzo luogo c'era la giustificazione della disuguaglianza che anche questa era strumentale funzionale la ragione per cui c'era una maggiore disuguaglianza e questa era accettabile nei paesi sviluppati era che queste disuguaglianze avrebbe dato incentivi per portare alla crescita e questo avrebbe fatto bene diciamo così a tutti in generale alla società e poi la quarta tendenza forte in economia era quella di concentrarsi sul micro economia c'era fiducia o la fiducia che avevamo già risolto i problemi macroeconomici si affermava che il mondo era una fase di grande moderazione con un controllo dell'inflazione la variabilità della deviazione standard dell'inflazione era stata con imposta sotto controllo rispetto agli anni 60 70 e 80 appunto tanto delle fluttuazioni macroeconomiche si affermava erano state ridotte e l'economia sia come disciplina intellettuale che nelle sue applicazioni pratiche si concentrava sulla micro economia si diceva bisogna adesso capire i fondamentali microeconomici e si affermava di conseguenza che i problemi fondamentali dell'economia non era la stabilità del sistema che sembrava garantita ma appunto afferiva ha problemi di microeconomia ecco io credo che tutte queste affermazioni queste idee siano o sovrastimate o sbagliate del tutto e io credo che sia molto importante per l'economia come disciplina dopo questo crack finanziario enorme ritornare proprio ai fondamentali e rivedere questi assunti di base e capire quali siano giusti quali siano in parte giusti e quali siano del tutto sbagliati io questa mattina farò questo parlerò di alcune di queste idee parlerò della crescita poi parlerò dei mercati finanziari non parlerò della disuguaglianza semplicemente perché per questioni di tempo e questo significa di nuovo che dovrete andare a comprarvi il libro e leggere i miei commenti sulla disuguaglianza e poi parleremo di microeconomia e di macroeconomia e in quella parte io cercherò di collegare tutto questo passando da un punto di vista filosofico ai problemi quotidiani con i quali ci confrontiamo tutti noi con cui mi confronto io e sicuramente anche il ministro quindi partiamo dagli obiettivi partiamo dagli obiettivi dell'attività economica sembra ovvio a molte persone che quello che cerchiamo di fare è far crescere l'economia e sembra ovvio dire che questo che con la crescita economica ci sarà più soddisfazione tra le persone più benessere più felicità ma in effetti se noi di nuovo ritorniamo ai fondamentali non è ben chiaro in quale misura le cose stiano effettivamente così negli ultimi 20 anni un gruppo di economisti e ricercatori sociali ci hanno detto bhatti mettiamo alla prova questa affermazione vediamo quello che sappiamo sul fatto che le persone nelle società ricche sono più felici di quelle povere vediamo se veramente è così è come questo si sviluppa nel tempo in relazione alla misura della soddisfazione sociale come tutte le cose buone in economia ecco sui fatti c'è sempre un dibattito intenso e la e l'economia non sarebbe una disciplina intellettuale se non ci fosse disaccordo quindi c'è un forte disaccordo ci sono diverse scuole di pensiero che si contrappongono tra loro ecco la mia interpretazione dopo un'analisi della letteratura in merito è che c'è un punto di vista ragionevole ed è questo è chiaramente molto importante per la soddisfazione nella vita per il benessere sociale per la felicità umana che ci sia un progresso a livello di standard di vita passando diciamo dalla cina dallo standard di cina della cina di oggi fino allo standard occidentale e questo fa una grande differenza anche in relazione al pil pro capite più importante ancora che paesi africani dove c'è un pil di 1.000 dollari progrediscano appunto a un livello via via superiore cinese poi europei comunque al di là di questo al di là dello standard di vita nei paesi ricchi che è stato raggiunto in questo caso agli anni 70 80 e coordina di questo non è certo un progresso ulteriore la prosperità misurata che viene appunto valutata sulla base del pil cd è effettivamente una maggiore soddisfazione sociale e un miglioramento nel benessere si può discutere di questo si può dire che la correlazione si è indebolita o che non c'è io non arriverei fino a questo punto credo che questi elementi continuano a essere importanti ma credo comunque che ci siano fondamentali anche elementi di incertezza e perché dico questo innanzitutto perché via via che diventiamo più ricchi una percentuale sempre maggiore del nostro consumo viene utilizzata per forme di consumo in cui noi deriviamo la nostra soddisfazione non dalla forma assoluto il beneficio assoluto di ciò che acquistiamo ma dal fatto che segnala che siamo più ricchi del nostro vicino di casa e se si pensa a questo ea tutta la spesa per la moda o per i prodotti di marca ecco qual è l'obiettivo è quello di distinguersi dalla folla questo fa parte anche della natura umana non dobbiamo disprezzare questa cosa però via via che diventiamo più ricchi non è che possiamo sempre più ricchi del nostro vicino cioè una distribuzione relativa del reddito che concerne tutti il secondo punto è che in termini di fattori di importanza assoluto bisogna pensare che l'utilità va considerata il senso marginale ovviamente un cappotto tiene caldo avere due cappotti significa essere magari alla moda ma questo non è importante quanto stare caldi questo significa che cosa che c'è un limite al numero per esempio di lavatrici che una persona si vuole acquistare per me è il limite è uno non capisco il beneficio di averne due tre o quattro a casa mia me ne basta una di lavatrice e ci sono poi alcuni prodotti alcuni elementi che non presuppongono che noi abbiamo un reddito relativo maggiore rispetto al nostro vicino di casa per essere superiori agli altri come status ma cosa di cui abbiamo bisogno per avere uno standard migliore cerco di spiegarmi meglio se si vuole capire che cosa determini determini sensi sia in grado di soggiornare in un bell'albergo sulla spiaggia o appunto in un bene albergo vicino al centro piuttosto che lontano quello che importa è il reddito ovviamente perché c'è una concorrenza diciamo così sul basata sul reddito per avere la camera migliore è via via che siamo ricchi o diventiamo più ricchi noi spendiamo molto anche per la nostra casa per il nostro alloggio ma anche qui c'è un limite non è che possiamo continuare a comprarci case a meno che non diventi il punto della nostra vita competere per aver sempre più case e via via che diventiamo più ricchi il fatto di diventare appunto più ricchi e per certi versi peggiora la qualità della vita perché più persone diventano ricche più saranno in grado di permettersi una bella vacanza sulla spiaggia e quindi la spiaggia sarà affollata pensiamo al 1950 in italia come così come nel regno unito e andare in vacanza allora era meglio nel senso che c'erano meno macchine per le strade ma adesso abbiamo un grande traffico e molto spesso ci viene pubblicizzato un prodotto che di cui poi non godiamo effettivamente e vedete quando si fanno le pubblicità si fanno le riprese di queste i messaggi pubblicitari alle 4 del mattino quando non c'è nessuno per strada e allora noi diciamo questa bellissima macchina che corre lunga lungo la scogliera e non c'e la compriamo poi la macchina ma stiamo in fila con la macchina non riusciamo mai a percorrere la stessa scogliera in piena e liberta quindi abbiamo tutti questi elementi che ho detto in relazione la concorrenza per i beni di lusso per i beni anche appunto limitati e abbiamo che il versante negativo dell'impatto ambientale e ovviamente via via che diventiamo sempre più ricchi oltre un certo punto c'è una correlazione tra questo reddito e le misure della soddisfazione che cambia e diventa se non pari a zero comunque meno incerta così come quando si passa da una vita da assoluta povertà ad una vita in cui sia perlomeno un alloggio decente qualcosa da indossare quando fa freddo d'inverno del cibo da mangiare e un po di tempo libero e parlo della transizione da uno standard di vita di tipo africano quello europeo allora il mio punto che cos'è è questo che alla base della saggezza convenzionale strumentale o funzionale per quanto riguarda gli obiettivi ecco ci sono molti più punti incerti di quanto sia stato detto chiaramente dagli economisti e la seconda idea è questa se vogliamo diventare ricchi bisogna che ci sia una liberalizzazione del mercato questa è la seconda idea ricordate quindi più sono liberi i mercati maggiore sarà la crescita il secondo capitolo del mio libro si dedica proprio a questa valutazione naturalmente ci sono degli elementi anche in questo assunto che sono corretti se si dovesse scegliere tra un economia di mercato e un'economia pianificato di tipo sovietico ecco sulla base della storia empirica sappiamo che non ci sono dubbi su cosa scegliere tra i due l'economia pianificata dell'unione sovietica ha dato un spunto iniziale di produzione anche nell'industria pesante ma poi non è stata assolutamente in grado di dare una qualità uno standard di vita pari a quello dell'europa sviluppata li di oggi quindi l'assunto fondamentale a favore della economia di mercato è valido ma dobbiamo stare anche attenti nell'estendere questo ad altre considerazioni nel dire per esempio che ogni singolo mercato dovrebbe essere liberalizzato in più possibile e vediamo che uno degli elementi fondamentali in relazione da considerare in relazione ai mercati deriva da tolstoj tostoino non è conosciuto come economista ma se utilizziamo paul krugman possiamo di arrivare qualcosa di interessante dai mercati e sui mercati l'inizio di anna karenina uno dei romanzi più famosi dei tre storie tutte le famiglie felici sono falli felice allo stesso modo ma tutte le famiglie infelici sono infelice a modo loro e paul krugman che è venuto diverse volte a questo festival ha tradotto tutto questo in termini economici tutti i mercati perfetti sono perfetti a modo loro nello stesso modo e tutti i mercati cioè tutti i mercati perfetti sono perfetti allo stesso modo e tutti i mercati imperfetti non sono a modo loro è effettivamente quando si va a scuola quando si va alla facoltà di economia si capisce che tutti i mercati in realtà sono imperfetti e in generale diciamo che i mercati liberi funzionano se vogliamo per esempio andare ad un ristorante e possiamo avere un settore della ristorazione che funzioni bene dobbiamo avere un buon servizio ovviamente e in questo caso non c'è nulla di meglio che un mercato veramente libero che crei incentivi che metto a disposizione fiori menu appetitosi e se non ci credete non significa che non siete mai andati in un ristorante in unione sovietica prima del crollo della cortina di ferro ma quando traduciamo tutto questo ai ai mercati finanziari vediamo che tutto questo non vale i mercati finanziari sono diversi dai mercati delle merci e in keynes knight minsky e molti dei grandi macroeconomisti ebbene secondo loro quello che i mercati finanziari non è chiaro devono infatti è connettere il presente al futuro in condizioni di incertezze inesorabili uno dei grandi fondamentali articoli dell'economia e quello dell'economista britannico night che fa una distinzione tra modelli matematici e incertezze irriducibili sembra una distensione tecnica ma in realtà è vitale e da questo deriva il fatto che i mercati i mercati finanziari non saranno mai così perfetti come suggerito dagli economisti saranno sempre soggette ad incertezze a cicli autoreferenziali e saranno potenzialmente soggetti a ostacoli e instabilità del tipo descritti ieri da george soros quando ha parlato dei suoi concetti di riflessività dobbiamo capire le specificità dei mercati finanziari in passato non ci siamo riusciti prima della crisi era piuttosto umiliante per gli economisti leggere alcune delle cose che venivano dette sui mercati finanziari in quel periodo nel report di stabilità finanziaria dell'aprile 2006 del fondo monetario internazionale e troverete un affermazione che cito a memoria e nel libro comunque che dice qualcosa del genere è universalmente riconosciuto che i fenomeni e lo sviluppo dei mercati dei derivati dei prodotti security dati hanno creato dei mercati finanziari in cui il rischio è più efficientemente distribuito e pertanto ha creato un sistema più resiliente in cui la probabilità del fallimento delle banche commerciali è ridotto ecco questa è un'affermazione scritta pubblicata dal fondo monetario internazionale nell'aprile 2006 15 mesi prima dell'inizio della più grave crisi finanziarie degli ultimi 200 anni e questo è un segno di quanto a lungo l'economia e gli economisti non abbiano capito nulla noi abbiamo sbagliato è però adesso siamo sicuri che tutte queste affermazioni non sono più vere siamo sicure che vogliamo un'economia libera e siamo sicuri che non vogliamo un'economia pianificata dei sistemi finanziari ma sappiamo anche che una libertà totale non va bene ora ho parlato di due asserzioni fondamentali delle idee ricorrenti nell'economia e ho messo in dubbio il fatto che la crescita debba essere l'obiettivo finale di tutte le economie e ho messo in dubbio che i mercati liberi finanziario meghni siano sempre la risposta assiomatica corretta e questo con cosa mi lascia mi lascia con un spazio egalitario verde come quello di serge latouche che sostiene che dovremmo costruire una società di decrescita e che respinge l'idea della crescita nell'economia no io non mi ritrovo con questa affermazione perché perché ritengo che ci sia una giustificazione filosofica per il mercato che non ha nulla a che fare o poco a che fare con il risultato strumentale del mercato che la crescita ma è una giustificazione di per se stessa ed è una giustificazione che è stata in primo piano tra i primi teo reti teorici del mercato smith band tom jones york new david ricardo quando parlavano dei benefici dei vantaggi del mercato e radicavano tutto questo nella libertà delle persone di fare delle scelte piuttosto che nella possibilità di avere una crescita accelerata e credo che questa tesi sia assolutamente importante ed è un'idea che ha scritto anche amartya sen nel suo libro lo sviluppo e libertà e senna dice supponiamo che contrariamente alla sezione di hayek secondo cui una economia pianificata sovietica non potrebbe mai essere così efficace come un'economia di mercato nel produrre la crescita ora supponiamo che questo non sia vero supponiamo che l'economia pianificata sovietica si è forse stata altrettanto efficiente dell'economia di mercato nel produrre prosperità questo sarebbe un risultato comunque è desiderabile e la risposta di amarti ass.ne no assolutamente perché dice e cito la libertà delle persone di agire come vogliono e decidere dove lavorare cosa produrre e cosa consumare è di per se stesso un aspetto importante della libertà e come dice amartya sen e cito il merito del mercato non sta solo nella sua capacità di generare dei risultati finali più efficienti ma piuttosto nei processi tramite i quali quelli quei risultati vengono ottenuti e credo che sempre più nel mondo ricco occidentale dovremmo avere sì più crescita ma non nel senso di continuo consumo di oggetti ma piuttosto come il sottoprodotto collaterale di uno sviluppo che è desiderabile di per se stesso ma se vediamo la libertà come punto di inizio da cui consegue la crescita invece di vedere la crescita come elemento iniziale allora finiamo con tutta una serie di diversi punti di vista su tutta una serie di questioni politiche che descrivono il mio terzo capitolo adesso vorrei collegare quanto detto dai problemi quotidiani che corrado io abbiamo perché sembra un po strano che io me ne stia seduto qui a dire noi siamo una società ricca sviluppata non ci dobbiamo preoccupare della crescita mentre corrado stanley s e si chiede ma come accidenti facciamo a crescere per affrontare i problemi del debito che abbiamo in italia per fare in modo che arriviamo ad avere una piena occupazione c'è forse una contraddizione con quanto detto fino ad ora no non credo perché innanzitutto l'analisi empirica sull'utilità umana sul benessere e sulla felicità ebbene la tesi dice che non è necessariamente importante che produciamo un continuo aumento del pil ora questa tesi questa analisi sia empirica che teorica della natura delle scelte umane ci dice che è incredibilmente importante per il benessere dell'essere umano che non subiamo una perdita dello standard di vita già acquisito infatti le persone apprezzano di più l'ultimo incremento di crescita appena ottenuto piuttosto che incrementi i futuri in termini matematici la forma della preferenza dell'utilità marginale non è liscia ma ea curva dunque importa tantissimo che non dobbiamo subire dei contraccolpi rispetto al nostro tenore di vita e se subiamo questi contrapò contraccolpi potremmo avere degli episodi di instabilità politica che ci riportano indietro rispetto agli obiettivi che abbiamo ottenuto in europa negli ultimi 50 60 anni in secondo luogo è incredibilmente importante che ci sia qualcosa che si avvicina alla piena occupazione perché ancora una volta quella stessa analisi che dice che gli esseri umani non sono necessariamente interessati ad un continuo incremento del tenore di vita dice comunque che l'occupazione è fondamentale perché l'occupazione non è solo un mezzo per avere soldi ma è una forma di partecipazione alla società la cui perdita comporta una perdita di dignità una perdita di benessere e di autostima e se abbiamo la libertà di innovare di produrre dobbiamo avere crescita non perché la crescita ci farà felice ma per avere un'economia con una piena occupazione per quanto possibile ciò che deriva da tutto questo è una cosa importante ricordare vale a dire io credo che ci sia un sottoprodotto naturale della libertà economica la crescita non credo che la dovremmo massimizzare ma credo che la dovremo rendere il più stabile possibile credo che la macroeconomia della crescita sia importante è la crescita instabile che produce picche contraccolpi piena occupazione e disoccupazione credo che questo sia negativo per il benessere delle persone dunque se dovessi scegliere da qui a 50 anni tra una crescita dell 1,8 per cento all'anno stabile e un 2 per cento in piquet contraccolpi io sceglierei la prima opzione ma questo non è quello che ci dicevano gli economisti prima della crisi in realtà ci dicevano che era opportuno invece assumere dei rischi di instabilità perché questo ci avrebbe permesso di essere ancora più efficienti noi dobbiamo invece favorire la stabilità della crescita in maniera graduale e infine se c'è un processo in cui si finisce con un elevato livello di debito indebitamento che ci si poteva permettere solo presupponendo una crescita futura adesso però dobbiamo produrre quella crescita futura e una delle cose che ha creato il debito pubblico o privato è che si è portati a crescere continuamente per evitare l'instabilità che deriverebbe dal fallimento dunque per l'europa credo che sia molto importante è trovare un percorso di crescita nei prossimi 4 5 anni e mi pongo delle domande sull'importanza di massimizzare la crescita nel lungo periodo e questo ha delle implicazioni sul tipo di crescita di cui abbiamo bisogno come nick stone ha sottolineato nel suo libro sull'economia dei cambiamenti climatici sì abbiamo bisogno di crescita sostenibile dal punto di vista ambientale abbiamo anche bisogno di una crescita sostenibile a livello economico e questo significa che in termini macroeconomici dovremmo dare attenzione alla crescita sostenibile che significa crescita con meno indebitamento sia privato che pubblico e questo è ciò che cerchiamo di fare con la nostra riforma del sistema finanziario ma la tragedia dell'attuale situazione è che abbiamo consentito una tale crescita del debito in passato che adesso possiamo uscire dal debito solo con la crescita dobbiamo fare questo passaggio e questo richiede una riflessione sia sulla macroeconomia della domanda ma anche sul sulle riforme macroeconomiche di cui si occupa corrado dunque non credo che ci sia un conflitto tra questa priorità di breve periodo le questioni fondamentali che io sollevo sugli obiettivi futuri e sui mezzi dell'economia nel lungo periodo grazie è perfetto perché devi star nel già creato il collegamento ideale con un intervento che deve fare nel ministero passerà perché ovviamente questa crisi ci aiuta anche affrontare in modo diverso a di esaminare a di discutere dei problemi della della crescita dello sviluppo come dobbiamo interpretare le finora del funzionamento dei mercati il soddisfacimento che abbiamo dalla dal consumismo dall'ipo il consumismo che abbiamo vissuto negli scorsi decenni sicuramente vero tanto per fare un esempio che ha fatto che negli anni cinquanta si circolava molto meglio viaggiare un'esperienza più felice anche se io mi ricordo che sfida inaudite sono abbastanza vecchio carico d'armi sulla mia confluenze da roma ostia il chilo unica mettere anche cinque ore ma insomma a parte questo sicuramente ovvero che dal punto di vista ambientale dal punto di vista della sostenibilità dell'ambiente certi cambiamenti possono essere significativi però quando vediamo io li vedo io agli stati uniti quindi un po perso il contatto con la realtà italiana dove vengono non di frequente insomma qui dicono che negli ultimi mesi nelle molte città le code di traffico la congestione è diminuita rispetto al passato e questo sicuramente ho fatto positivo ma il motivo che c'è alle spalle quel fatto che non ci si può più permettere di pagare la benzina forse è un problema di accordi sono delle difficoltà e dei drammi famigliari delle infelicità che poi non abbiamo anche di una felicità profonde che credo che gli interventi che sono sul tavolo di un ministro da che ha l'ingrato compito di dover rianimare lo sviluppo in un paese che non cresce da 15 anni sono molto molto grossi che dovevi abbia qualcosa di 20 60 da 10 5 non è ingrato sul fatto che aveva cosa di interessante saranno poi loro a decidere a day ha prima diceva ho trovato della sorpresa nei miei colleghi quando ho detto che andavo a un festival dell'economia che avrei parlato in un teatro ecco anno dopo anno questo festival invece dimostra che c'è una grande voglia di capire di capire più in profondità di confrontarsi e di andare dietro l'informazione molto superficiale che in campo economico spesso si dà è lo stile con cui il festival realizzato questo principio cioè di essere molto aperto di mettere a confronto idee anche molto diverse con grande rispetto e la formula che lo rende continuamente così di successo su temi che possono oggettivamente essere strani per un pubblico largo ma non è strano per chi partecipa e per chi fin dall'inizio era supportato e sicuramente per chi lo organizza ogni anno allora da era una delle persone con cui anche nelle vite nella vita precedente in particolare mi trovavo di più perché diceva comunque preparava a dire cose che poi oggi ha detto in maniera compiuta ma qualche anno fa non era ovvio dire le cose che stiamo dicendo stasera e quando le dicevamo quasi quasi si era oggetto di dileggio mio partito parlando dei proprio dei problemi culturali filosofici che stavano dietro a certe visioni quasi dogmatiche dell'economia e del mercato le ha spiegate bene e non vado a ripercorrere ne aggiungo se mai qualcuno perché tra le ragioni più profonde che hanno portato alle grandi crisi degli ultimi anni prima finanziarie nel paese anglosassone poi anche nel resto del mondo e poi anche nell'economia reale ci sono come diceva lui problemi epistemologici di comprensione della realtà molto profondi in fondo molte delle regole che si sono dimostrate inadeguate e dei controlli che sono mancati o si sono dimostrati inadeguati derivavano da dei dogmi assoluti il mercato va autonomamente verso l'equilibrio i prezzi di mercato sono sempre significativi i consumatori o gli investitori si comportano sempre in maniera razionale attraverso i derivati si può ridurre o azzerare il rischio tutte cose indimostrate e indimostrabili che hanno portato a un eccesso di regolamentazione ha un'età una mancanza di controlli in alcuni paesi ea proprio a scelte di policy molto sbagliate che si sono portate dietro tutte le crisi se volete alla base poi di tutto o perlomeno dietro molte di queste regole c'è l'assunto a cui un po ha fatto riferimento da io prima che la società sia corrisponda quasi all'economia e che l'economia risponda soltanto alla regola dell'utilità della razionalità della concorrenza della competizione tra portatori di interesse e che magicamente il bene comune dovrebbe derivare da questa contrapposizione noi sapevamo l'abbiamo sempre saputo che non era così non era facile dirlo prima adesso forse ne abbiamo qualche prova in più in una società è molto di più che la sua economia della la società si tiene non solo per contrapposizione di interessi ma si tiene per condivisione di responsabilità quando c'è questa una società si tiene quando non c'è questa succedono le cose che sono successe dove poi chi è più debole paga di più crescita probabilmente la conclusione a cui arriva il libro di per sé che nel lungo termine quando si è superato un certo livello di ricchezza diffusa probabilmente la crescita non è più così rilevante ecco noi non siamo in quella realtà noi siamo in una realtà che anzi si è allontanata da quella situazione noi siamo in una realtà in europa dove probabilmente 50 milioni di persone o sono disoccupate o sono sottoccupate 50 milioni di moltiplichiamo per quattro parenti o persone che vivono insieme diventa 5x4 20 200 milioni di persone in italia probabilmente se mettiamo insieme inoccupati cioè quelli che non cercano neanche più lavoro disoccupati 2 milioni e rotti che statisticamente rileviamo i sospesi dall'occupazione cioè cassaintegrati e sottoccupate cioè coloro che si hanno un lavoro ma non hanno un lavoro sufficiente quanto meno a pensare a programmare a sognare il futuro arriviamo a cinque sei forse sette milioni di persone 7 per 4 fa 28 28 e circa metà della popolazione italiana quindi stiamo parlando di una situazione molto lontana dalla crescita ormai raggiunta è sufficiente anzi stiamo parlando di una situazione dove proprio perché non c'è stata abbastanza crescita si è creata questa situazione ed è una situazione in cui vi assicuro con con ansia con un vero cioè tutti noi ma sicuramente avendo il compito che ho io mi chiedo ogni giorno cos'altro aggiungere all agenda per la crescita di cui poi mi faccio vi faccio un accenno ma giustamente ha da ieri ceva quale crescita dobbiamo proporci avendo imparato le lezioni anche di questi ultimi dieci anni e degli ultimi 3 4 anni di crisi finanziarie giustamente ha usato la parola sostenibile io aggiungo sostenuta nel senso che abbiamo bisogno di un livello di crescita sufficiente a creare lavoro perché quello è l'obiettivo cioè noi dobbiamo avere abbastanza crescita per creare lavoro e andare verso la direzione che lui stesso ha accennato nella dell'occupazione completa del full employment da cui siamo veramente molto lontani soprattutto in una parte d'italia ma ormai in buona parte d'italia è ormai in buona parte d'europa quindi sostenuta per creare lavoro sostenibile e sostenibile di nuovo non è una parola vaga è una parola concreta è una parola che innanzitutto vuol dire non drogata da debito perché gdp o pil che si vuol chiamare non tiene conto di come si crea crescita perché se crea se si crea crescita pompando debito pubblico o debito privato in maniera eccessiva quella non è una crescita sostenibile e infatti poi i nodi vengono al pettine e della ragione per cui con grande attenzione prima chiedendo sacrifici abbiamo messo in sicurezza i conti pubblici e qualsiasi cosa facciamo da verso in avanti devono essere cose strutturali e che tengano conto dei limiti di finanza pubblica che sono poi alla fine sintetizzati dal dal concetto del debito poi il debito da un concetto più ampio perché c'è il debito privato cioè debito delle aziende cioè debito delle famiglie se mettiamo insieme tutti questi debiti l'italia non sta sicuramente peggio di perché molti altri paesi anzi ha sicuramente un debito complessivo sostenibile certamente ha un problema di debito pubblico molto elevato secondo noi sostenibili a certe condizioni ma certamente lì c'è un problema l'europa nel suo insieme se si consolida se si immagina per un attimo di essere una federazione di stati fino in fondo ha un debito sostenibile e non dobbiamo dimenticarcelo per le cose che poi probabilmente diremmo sull'europa perché sia sostenibile quindi innanzitutto non deve essere drogata dal debito per essere sostenibile non deve distruggere beni comuni che fanno dall'ambiente che vanno dalla dai rapporti tra generazioni dalle cose che che ben sappiamo e soprattutto non deve essere eccessivamente portatrice di diseguaglianza all'interno della società perché è diseguaglianza come il libro pure di adar spiega molto bene è un elemento molto this ratti molto molto limitante della della coesione sociale la quale coesione sociale è una delle leve poi è una degli elementi fondamentali di crescita sostenibile nel tempo diseguaglianza lo sappiamo tutti deve essere combattuto deve essere ridotta lavorando sul welfare ma nel vero senso della parola pensando a quello che saranno che sono e saranno i bisogni di istruzione di sanità di assistenza di cura delle tante nuove povertà diseguaglianza sicura con fisco corretto di fisco equilibrato di fisco che fa pagare le tasse a tutti certamente istruzione mobilità sociale e meritocrazia sono gli elementi fondamentali non c'è possibilità di far funzionare tutte queste cose se però non ci sono le risorse quindi se non c'è quella famosa crescita che deve dare le risorse sia sul fronte della creazione di posti di lavoro sia fronte della gestione delle ineguaglianze naturalmente certe volte si tende a dare poi un eccessivo peso a questi problemi al libro di aver lo fa in maniera in maniera molto molto equilibrata poi noi sappiamo che non basta essere con bassa diseguaglianza per essere un paese o per essere un popolo per essere un gruppo una comunità che è positiva che è felice è una parola troppo ma se uno ha paura del futuro perché non c'è una visione per il futuro se non c'è un'identità condivisa se non ci sono valori condivisi e rispettati anche se magari c'è un livello di ricchezza superiore non c'è però né nei serenità nei wellbeing come si dice nel nel libro a livello di paese nello stesso tempo abbiamo già sperimentato di momenti molto difficili anche di povertà anche di diseguaglianza ma dove l'energia veniva fuori perché c'era un disegno o meglio più che un disegno perché ci si sentiva parte di un progetto perché durante la ricostruzione piuttosto che nei momenti più difficili in cui abbiamo dovuto reagire a a problemi comuni l'essere insieme l'essere parte di un progetto esplicito o implicito certe volte compensa per molte altre mancanze oggettive e veniamo al tema della crescita per poi dare spunti eventualmente di approfondimenti o di o di domande perché l'agenda per la crescita perché la il grande sforzo che fin dall'inizio fin dal salva italia abbiamo cercato di metterci come come come governo sul tema della crescita perché bisogna ridurre la perdita di posti di lavoro che oggi ci sono e creare le condizioni perché posti di lavoro si creano questa è la ragione dell'agenda per la crescita non è né ideologico né filosofico né di e proprio perché questa è la nostra priorità numero uno è quei sei sette milioni di italiani che oggi hanno in qualche modo timore o addirittura paura per il loro futuro per mancanza di lavoro di lavoro sufficiente sono la ragione per farlo quando si parla di agenda per la crescita io ho sempre una devo confrontarmi con una grande chiamiamo la frustrazione che poi non è reso però troppo forte mi si dice dimmi quella cosa o quelle due cose che rimettono in moto l'economia perché se no non c'è il titolo del giornale perché se no non so come riassumere quello che dice purtroppo non è così non c'è nessuna singola iniziativa che può rimettere in modo dobbiamo andare ad affrontare tutte le aree di crescita che abbiamo ma soprattutto tutte le ragioni per cui il nostro paese non cresce e lavorare su ciascuna di queste quindi l'agenda per la crescita è una cosa un po articolata un po noiosa però dobbiamo sapere che una delle ragioni per cui negli ultimi 15 anni non siamo cresciuti anche perché abbiamo cercato scorciatoie abbiamo cercato quello che in inglese si chiama il silver bullet per fare il titolo fare la campagna elettorale successiva e non andando a fondo su andare a risolvere tutti i problemi che e tutte le opportunità che si devono andare a cogliere per vi faccio solo alcuni esempi perché chiaramente non c'è il tempo di andare attraverso tutta l'agenda per la crescita però per darci un'idea del del lavoro anche oscuro di questi mesi che però ha portato al rinnovo di cose che poi hanno impatto importante sull'economia innanzitutto uno si deve crescere si deve chiedere se un paese come l'italia può crescere nella globalizzazione la mia convinzione profonda e che la globalizzazione sia per un paese come l'italia un'opportunità lo dimostrano l'andamento delle esportazioni a due cifre anche in questi momenti difficili ma lo dimostra il fatto che in tutto il mondo si stanno creando centinaia di milioni di consumatori possibili imprese e tre le città e privati famiglie per prodotti italiani dove l'italia è già forte il mondo che si sta industrializzando vuole automazione industriale vuole industria meccanica e noi siamo insieme alla germania i leader mondiali il livello di vita che sta migliorando in molti paesi del mondo porta ad avere risorse per vedere in molte cose del made in italy alimentare la moda il sistema casa in tutte le sue componenti come una naturale interesse di consumo il turismo che esplode il il bisogno di servizi legati alla salute alla vita dove pure l'italia ha delle forze elevatissime tutto questo sta a dimostrare che noi non solo siamo noi non solo siamo ben dentro e possiamo utilizzare la globalizzazione ma certamente non dobbiamo considerare l'apertura fortissima che si sta avvenendo nei mercati come una minaccia in superarlo e quindi prima cosa andare ad aiutare spingere facilitare tutto ciò che attività legata alla conquista di nuovi mercati non vi sto a dire adesso quello che stiamo facendo per il finanziamento all'esportazione per la nuova ice per tutto ciò che può servire a raddoppiare il numero di aziende che vanno all'estero il solo fatto di aver messo all'inizio proprio come prima operazione i 14 miliardi per le aziende che si patrimonializzano per diventare più forti e quindi poter andare all'estero e la dimostrazione che anche nel momento di massima crisi quando il rischio era il commissariamento del paese e quindi avremmo potuto dire risparmiamo su tutto no sulle cose strutturali che possono far crescere il paese mettiamoci subito delle risorse poi bisognava crescere e trovare delle grazie di crescita anche all'interno del paese perché come giustamente diceva dai e ci sono dei mercati dove non è la concorrenza la regola del gioco e possiamo parlare di questi mercati perché ce ne sono tanti quelli di servizi legati alla persona dove non necessariamente è la pura concorrenza che ma ci sono altri mercati dove dalla concorrenza può venire opportunità il fatto di aver aperto il mercato del gas impensabile soltanto qualche mese fa il fatto di avere aperto forzatamente l'enorme mercato del trasporto pubblico locale che tocca 20 30 milioni di cittadini ogni giorno e dove c'è uno spazio enorme per fare vera concorrenza di qualità e migliorare i servizi i servizi professionali il commercio i suoi orari e ne potrei fare varie liste ma anche questo fa parte dell hinna tutto creiamo lo spazio per nuova crescita poi naturalmente non si possono fare soltanto riforme strutturali di medio periodo bisogna ammettere in un momento come questo anche risorse in un'economia che ha problemi di risorse pensate a quanto il credito è aperta anche aziende un problema e quindi subito anche lì nel salva italia i 20 miliardi del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese un'operazione di dimensione mai fatta a favore del mondo delle piccole e medie imprese ma per darvi il senso di cosa va dove ecco risorse nell'economia le norme la montagna dello scaduto sia privato che pubblico che probabilmente crea 100 miliardi di indebitamento forzoso alle imprese soprattutto alle piccole e medie quindi bisognava trovare il modo di mettere in liquidità parte di questi debiti della pubblica amministrazione e attraverso l'adozione in anticipo che faremo della della direttiva dei pagamenti forzare le grandi imprese a pagare quelle più piccole e rimettere in moto questo enorme flusso di risorse che si è bloccato e che sta sulle spalle e soprattutto della parte più debole dell'economia mettere soldi nell'economia vuol dire per esempio rimettere in moto il più velocemente possibile i progetti piccoli e grandi prioritari che in giro per l'italia si erano bloccati per ragioni normative per ragioni di autorizzazioni o per ragioni di risorse i 100 cantieri che abbiamo rimesso in moto di piccole grandi infrastrutture tutte scelte sulla base delle priorità europee tutte scelte sulle sulle effettive esigenze delle comunità e delle dei distretti di poter accedere più facilmente con una logistica migliore al mercato europeo e non soltanto europeo sono al contempo risorse che vanno sul territorio ma anche miglioramenti strutturali della competitività del nostro paese poi sappiamo che la competitività viene innanzitutto dall'innovazione e qui ci sarà il riordino degli degli incentivi e man mano che troveremo risorse del dei meccanismi più facili per finanziare l'innovazione all'interno dell'innovazione c'è il grande mondo delle startup delle nuove aziende il nostro non è un paese che aiuta le piccole le aziende a nascere abbiamo messo insieme un gruppo di persone veramente in gamba stiamo ascoltando il mondo degli statalisti del degli acceleratori degli incubatori per arrivare entro l'estate a una serie di proposte anche normative per facilitare la nascita di nuove imprese poi di tutte le cose che dico tutti i suggerimenti veramente sono sono benvenuti c'è il grande legato a questo c'è l'enorme mondo della semplificazione cioè noi siamo in parte impastoiati appesa antichi zavorrati da un enormità di regole e regolette pesi ma soprattutto da meccanismi decisionali che rendono tutto lungo e difficile questo ovviamente si dovrà passare per una riforma molto approfondita dei vari livelli istituzionali troppi che noi abbiamo nel nostro paese e dai meccanismi inutilmente laboriosi di ogni decisione dove tutti hanno il diritto di veto dove nessuno poi alla responsabilità della decisione finale e non c'è mai una tempistica definita questa è la più grande delle risorse naturalmente ci vorrà maggior tempo dei pochi mesi che abbiamo risposto ma poi crescita vuol dire istruzione dove è uno dei settori dove non solo non sono stati fatti tagli ma dove si faranno delle cose si stanno facendo delle cose importanti il mondo della giustizia che è una delle ragioni maggiori per cui non attraiamo investimenti esteri e lì al tribunale delle imprese adesso nel campo del diritto fallimentare poi parecchio altro per accorciare la durata dei procedimenti anche questo vuol dire fare fare crescita aver voluto prendere in mano e mettere sul tavolo anche del parlamento il tema della corruzione il tema della criminalità al tema di tutto ciò che ha a che fare sul rafforzamento della contrapposizione all'illegalità tutto questo alla fine fa parte del dell'agenda per la crescita come naturalmente ne fanno parte la nuova politica energetica di cui ovviamente adesso non possiamo parlare però tutto questo per dirvi che la crescita viene da tutte queste leve insieme da tutti questi motori insieme dove la coesione sociale è chiaro che una dei più importanti dove il dinamismo fatto di concorrenza abbiamo rafforzato i poteri dell'antitrust abbiamo creato all'autorità per i trasporti ecco dinamismo coesione sociale efficienza di sistema infrastrutture giustizia formazione istruzione e poi competitività delle imprese su tutte le aree della crescita l'innovazione l'internazionalizzazione e su tutti gli elementi di debolezza del nostro paese che sono quelli che ho citato le risorse da dove devono venire devono venire dalla riduzione dei costi della dell'apparato pubblico sia centrale che periferico dalla riduzione dell'evasione e gli sono stati introdotti degli strumenti forti per combattere l'inaccettabile ancora numero di persone aziende entità che non contribuiscono al alla vita comune pagando la loro parte di tasse e naturalmente dovremo cercare anche di valorizzare e vendere cedere attiri pubblici per compensare operazioni straordinarie tutto quello che faremo dovrà portare in parallelo la creazione di risorse e la il lancio di nuove iniziative perché comunque la disciplina sui costi la disciplina sui conti pubblici che ci ha permesso di recuperare credibilità senza la quale nessuna agenda della crescita è possibile perché se per caso ci fossimo scivolati come stavamo scivolando alla fine dell'anno scorso verso una situazione quasi greca non c'è più tempo a quel punto per parlare di crescita si è un paese alla deriva cosa che abbiamo evitato e abbiamo evitato con una robustezza che non verrà meno alla quale però ha corrisposto un contributo del parlamento immediato delle parti sociali imprese e sindacati molto da paese maturo forte forse all'estero ad ha fatto più impressione positiva questa capacità di rilavorare insieme dovevo dopo periodi di grandi spaccature interne nel prendere decisioni importanti che non poi le singole iniziative che peraltro erano piuttosto corrette forte chiudo dicendo però che stavo dicendo prima tutti i capitoli dell'agenda per la crescita sono capitoli aperti nel senso che abbiamo delle idee ma su tutte abbiamo creato gruppi di ascolto meccanismi di recepimento di suggerimenti e quindi mai come ora prendo anche sui cantieri abbiamo fatto un sito in modo tale che si sa esattamente dove abbiamo messo i soldi cosa sta succedendo chi sta facendo che cosa quindi su tutto credetemi c'è la massima voglia di ascolto per arricchire quello che stiamo facendo anche perché non c'è una ricetta facile per la crescita ma la crescita oggi è un obbligo che prima ancora che politico morale per rispondere a quel problema che si chiama mancanza di lavoro che oggi deve essere la priorità numero uno grazie grazie ministro io molte domande ai tempi sono relativamente stretti o nei limiti del possibile vorrei lasciare uno spazio anche limitato perché la tradizione richiesta tenco delle domande dal pubblico quindi cercherò di farne solo un paio addirittura uno e mezzo di domanda perché con due personaggi così è un peccato non parlare del ruolo dei banchieri della crisi delle assicurazioni e della finanza però mi rendo conto che questo significherebbe aprire un dibattito completamente diverso un altro dibattito cercare di stare 15 degli argomenti che sono più vicini a tema che abbiamo trattato fino adesso la domanda che farei a tutti e due visto che parliamo di ministro che si occupa il primo luogo di infra solo di sviluppo infrastrutture che abbiamo personaggio che oltre ad essere responsabile del dei controlli sul sistema finanziario anche la presidenza della commissione sull'impatto ambientale sui cambiamenti climatici in gran bretagna e sappiamo che la commissione per i danni che ha avuto un'enorme influenza sugli orientamenti a livello mondiale sui temi dell'ambiente ecco vorrei chiedere secondo voi fino a che punto le politiche di investimento sull'ambiente sull'energia sulla lotta co2 sono delle cose che possono dare all as ovviamente utili dal punto di vista della qualità della vita possono dare un contributo realmente significativo alla crisi occupazionale che stiamo vivendo lo chiedo anche con un tono non dico critico ma di delusione perché appunto vengo da un paese gli stati uniti nel quale quattro anni fa obama è diventato presidente facendo tante promesse e una delle piu importanti anche quelli che amano dato più speranza della promessa di creare alcuni milioni di posti di lavoro e quindi affrontare la crisi occupazione all'americana proprio con le tecnologie ambientali che oggi a pochi mesi dal voto per la rielezione si ritrova con una silicon valley che dovrà diventare come giornalisti abbiamo scritto tante volte perché era un bel titolo green valley che invece ancora in grande misura silicon valley e di tecnologie a 10 insomma che ne sono nate ma relativamente poche con il progetto più importante che sono sostenuti dall'amministrazione quello della diffusione di pannelli solari che è finito nello scandalo del costo del rischio banale solyndra di grande azienda che è stata sostenuta che è stata visitata rivolte dal presidente anche la vicepresidente è andata in bancarotta i cui amministratori hanno continuato a prendere contributi pubblici anche quando ben sapevano che la situazione stava degenerando e l'auto simbolo una volta in auto elettrica che dovrà essere il segno di svolta anche del dell'automobilista americana del passaggio alla veicolo elettrico molto pubblicizzata anche questa molto sostenuta con denaro pubblico che qui in europa diventa addirittura auto dell'anno ampera che ha una gemella della general motors in america si chiama volta qui si chiamano perna e allo stesso veicolo qui diventa auto dell'anno è successo pochi mesi fa ed in america invece devono chiudere le linee di montaggio perché non c'è domanda se ne vendono poche migliaia e quindi è ahimè in grave insuccesso industriale e quando mi chiedo e vi chiedo fino a che punto le tecnologie ambientali gli investimenti in infrastrutture ambientali in prodotti per l'ambiente possano essere una delle soluzioni a questa crisi la seconda domanda che volevo fare questa può essere tutte e due ma soprattutto per alle iene turner ed è leggermente fuori fuori tema però è una cosa che a me personalmente interessa molto e ne ha sentito parlare molto qui nei nelle domande del pubblico in vari dibattiti che allo scetticismo sull'euro c'è stato un errore entrare l'italia nell'euro aver rinunciato alla sovranità monetaria e ci sia stato un sicario dibattito motivo probabilmente c'erano tra la fornero e uno studente su questo su questo tema perché a dire perché non solo a the year è stato una persona che è intervenuta molto nel dibattito britannico quando c'è stato da decidere se entrare o no nell'euro stato molto attivo su questo ma anche perché la gran bretagna è un paese che la sua paladina monetaria l'ha mantenuta alla sterlina e quindi a margine per per fare le politiche una volta si facevano con la lira svalutazioni cancellazione del debito stampando carta moneta eppure nonostante questo pur avendo la banca setter inglese stampato molte sterline sicuramente molto molto di più di quanto non abbia fatto la banca centrale europea con l'euro la gran bretagna vive una situazione non molto più felice di quella dell'italia e di altri paesi europei in recessione e ha un debito pubblico dovuto alla crisi bancaria chiesta che sta esplodendo quindi volevo sentire un suo parere anche su questo aspetto del dell'euro se qualora esistesse la possibilità di uscire dalle diverse dove dall'euro sappiamo che il trattato non ce lo consente ma se ci fosse questa possibilità se lui ritiene che sarebbe una scelta da fare oppure se è una falsa soluzione una falsa via d'uscita innanzitutto vorrei commentare la prima sua domanda sugli investimenti verdi oltre ad essere presidente della financial services authority sono anche presidente della climate change chimici e io credo che ci siano grandi opportunità nell'area delle tecnologie verdi e non penso che quello che è successo nel settore fotovoltaico dovrebbe deprimerci quello che è successo nel fotovoltaico è una bella notizia perché il prezzo dei pannelli sia ridotto perché la tecnologia è andata molto più veloce di quanto pensassimo e uno dei processi che si hanno con le nuove tecnologie e quello che schumpeter ha chiamato la distruzione creativa le persone si lanciano in una nuova tecnologia la tecnologia crolla in termini di prezzi e questo è utile poi ovviamente le singole aziende non ce la fanno a far fronte al crollo dei prezzi dunque è una cosa che dobbiamo accettare che dobbiamo aspettarci è successo con le ferrovie è successo con le ferrovie negli stati uniti in gran bretagna molte compagnie ferroviarie sono andate fallite durante il xix secolo e in gran bretagna beh possono creare posti di lavoro alcune di queste tecnologie sono ad alta intensità di capitale se uno costruisce centrali nucleari cosa che noi pensiamo si debba fare in gran bretagna sono piuttosto ad alta intensità di capitale piuttosto che ad alta intensità di manodopera però ci sono altre tecnologie che sono ad alta intensità di manodopera vale a dire liso l'azione delle abitazioni per non sprecare energia nel rigido inverno britannico questo è estremamente importante ed è ad alta intensità di manodopera le case britanniche sono fatte malissimo le abbiamo costruite quando avevamo un sacco di miniere di carbone non avevamo isolato bene le pareti tetti e questo è un settore ad alta intensità di manodopera e se si fanno le cose bene possiamo creare un sacco di posti di lavoro dunque ci sono tantissime cose le tecnologie verdi che possono portare alla creazione di posti lavoro ora l'euro io ero a favore dell'adesione della gran bretagna all'euro e come altre persone però non avevo capito un problema cruciale della zona dell'euro e dell'eurozona e cioè che se abbiamo un sistema bancario regolamentato a livello nazionale piuttosto che a livello di eurozona una moneta unica avrà una vulnerabilità strutturale c'è una ragione per cui negli stati uniti esiste un fondo di collaborazione monetario a livello federale e quando la banca dell illinois è fallita e se quella banca avesse dovuto basarsi solo sulle fondi provenienti dal suo fondo assicurativo nazionale sarebbe stata nei guai mentre avendo un fondo federale questo fallimento non è successo e dunque io come altre persone non avevo capito questo collegamento e questo ci fa capire che la riforma più importante che deve intraprendere adesso all'eurozona e questo è quello che ha detto anche mario draghi e giovedì e cercare di arrivare ad una unione bancaria che consentirebbe dirigere i firewall consentirebbe al meccanismo di stabilità monetaria di mettere direttamente il denaro nel sistema bancario l'organizzazione delle banche su base nazionale in presenza di una moneta europea è un punto di vulnerabilità e questa è una riforma che dovremo assolutamente fare credo che nel lungo periodo l'eurozona dovrà arrivare ad ulteriori livelli di universalità tramite l'emissione di eurobond per esempio ma credo che questa sia l'idea di una unione bancaria che è stata avanzata anche dal fondo monetario internazionale qualche settimana fa e che adesso è condivisa da molte persone in europa se facciamo questa riforma credo che riusciremo a far funzionare bene l'eurozona e riusciremo ad avere l'integrazione auspicata senza gli svantaggi di co2 ambiente green economy effetti o impatti che possono avere tutte queste cose sul anche la creazione di posti di lavoro cominciamo a dire che l'italia ha preso l'impegno ricordate 20 20 20 con l'europa lo conferma la parte delle rinnovabili sulla produzione di energia elettrica e l'abbiamo già raggiunti e quindi abbiamo deciso di proporci di superare ampiamente questo 20 per cento di produzione di energia elettrica per via di rinnovabili ma tipo 32 33 cioè ben oltre il 30 per cento quindi questo come filosofia impatti sull'economia e cose già fatte concrete che hanno a che fare con questo mondo data la nostra dipendenza formidabile dal gas abbiamo deciso di fare delle mosse per liberalizzare fortemente se questo mercato superando anche il principale operatore sul mercato dalle infrastrutture snam eni con tutto quello che questo porterà in termini di investimenti rigassificatori in termini di stoccaggi in termini di collegamenti con altri con altre pipe line sia del sud che del nord e questi sono lavori sono sono investimenti importanti nel campo specifico delle tecnologie delle green economy d'italia è forte è forte e lo vediamo in molte missioni in giro per il mondo che la capacità delle nostre aziende che può essere supportato ulteriormente è notevole tutto ciò che è tecnologie che hanno che fare con con con la green economy non entrano nel dettaglio ma ci troviamo molto spesso a vendere con facilita le cose italiane abbiamo dovuto affrontare il tema delle rinnovabili perché l'italia aveva già preso un impegno pazzesco andando a prendere i soldi nelle tasche dei cittadini e delle imprese 170 miliardi sul tema rinnovabile in particolare del solare delle del fotovoltaico purtroppo quello che diceva prima ma dai non è stato preso in sufficientemente in considerazione in passato si è concentrato l'investimento nei momenti di massimo costo delle nuove tecnologie dei pannelli fotovoltaici con la stessa cifra se avessimo ragionevolmente come altri paesi suddiviso l'investimento avremmo potuto farne il doppio il triplo tant'è abbiamo comunque continuato e lei le proposte non le proposte i decreti che sono stati messi appunto mettono ulteriormente a disposizione del mondo delle energie rinnovabili circa 60 miliardi che una cifra molto importante spostando però di più verso quelle filiere di tecnologie rinnovabili che sono più legate a tecnologie italiane non pannelli che un prati magari in altre parti del mondo e molto legati all'agricoltura quindi qui sono state fatte delle scelte molto non facili ma importanti una cosa giustissima che ha detto e che troverete anche nei prossimi provvedimenti e quello del risparmio energetico e quello dell'efficienza energetica c'è tutto un dibattito a livello di europa e in europa c'è una direttiva in corso di preparazione ma noi stessi vogliamo accelerare e rendere più come dire incentivati gli investimenti anche a livello di abitazioni e di imprese e di aziende per sul risparmio energetico proprio per la ragione che diceva lui e che dicevo prima io le tecnologie ci sono ed è molto libero in testi intensi si possono mettere in moto molti lavori a che occupano molte persone per fare una cosa molto utile nel frattempo è in corso di redazione la proposta di nuovo piano energetico nazionale che deve essere fatto anche perché dopo il referendum non essendoci più la parte nucleare bisogna colmare quello in altro modo su questo ci sarà una come dire apertura consultazione pubblica appena questa bozza ci sarà e quindi anche su questo ci aspettiamo il contributo di tutti europa europa non può non fare come non sta facendo sia sul fronte della crescita e qui dobbiamo dirci che insomma il tempo delle parole un po è passato fortunatamente si sta creando un fronte forte interessato è convinto che l'europa e l'unione europea debba fare di più in termini di investimenti i project bond senza ancora parlare di eurobond cioè il finanziamento a livello comunitario attraverso la bei o attraverso i suoi altri altri altri modi dei progetti strategici delle dell'europa deve essere accelerato ma questo è soltanto un esempio per quanto riguarda l'euro allora l'euro non ha fatto tutte le cose nell'ordine giusto nel senso che dice forse ci volevano prima l'unione politica poi le istituzioni poi la moneta non è andata così tant'è abbiamo però la moneta si dobbiamo darci ci stiamo dando perché ormai le regole di gestione di questa moneta comune dal fiscal compact ad altre cose legate alla golden rule eccetera cominciano a esserci e sono forte dovevamo darci forse prima delle istituzioni capaci di assicurare liquidità al sistema euro e la bce lo è diventato perché se pensate a quello che ho fatto negli ultimi mesi è stata la dimostrazione che noi abbiamo una banca centrale a questo punto che sa dare liquidità anche non solo nell'immediato ma il breve medio periodo al sistema e grazie a dio questo è avvenuto adesso manca il terzo grande passaggio avendo le regole che dovremmo tutti far rispettare perché le regole c'erano anche prima e sono stati certe volte i grandi paesi a non rispettarle ed è stato il mercato molto spesso a non accorgersi di quello che stava succedendo ci dimentichiamo che poi certe cose come la grecia sono successe anche perché i cosiddetti mercati hanno continuato a dare soldi a 0 tassi praticamente anche a chi non doveva averla chiusa parentesi per cui la terza fase che è quella della leadership ma sul serio del coraggio di dire siamo insieme quindi non è solo un tema di liquidità è un tema di solvibilità è un tema di responsabilità comune a far sì che i singoli pezzi stiano insieme e non è possibile che l'europa si faccia mettere in difficoltà da un paese o da dai paesi che rappresentano il 2 il 3 per cento del pil o dal 3 il 4 per cento del debito pubblico quindi adesso è proprio il momento del dell'ultimo passaggio che se sapremo fare e sap e sapremo fare secondo me anche per il ruolo che l'italia e in particolare mario monti st ha preso di credibilità sua forte personale anche a livello europeo il prossimo passaggio è proprio questa della responsabilità collettiva in cui l'europa che nel suo insieme e forse l'area del mondo più forte ecco tutta insieme deve saper dire al mercato che garantisce per se stessa che il primario cioè che le missioni dei prossimi mesi sono comunque garantiti no matter what ecco questo è un grande salto di leadership che ancora non si vede però dove dietro dietro le quinte secondo me si sta si stanno creando le condizioni l'italia può giocare un ruolo importante finalmente per la rinnovata credibilità acquisita le url euro non solo è una realtà non solo rimarrà ma a mio parere si terrà dentro anche tutti i partecipanti attuali li ringrazio e ahimé sono costretto a strangolare a una sola domanda vedo molte mani però come avevo detto purtroppo mi hanno detto 12 e 5 perché ad evitare un aereo a bologna che non aspetta per cui se andiamo a quel ragazzo li assolutamente telegrafica buongiorno mi rivolgo al signor ton ecco lei nel suo discorso prima nella sua analisi molto profonda ha parlato di una necessità del pensiero economico del di tornare a parlare non solo di limiti e di metodi ma di possibilità potenzialità di obiettivi ecco come mai nel suo paese non si riesce a vincere l'opposizione dei grandi della finanza verso l'introduzione di una tobin tax che può essere intesa come un obiettivo per tutto quindi le possibilità che ne deriverebbero in termini di possibili finanziamenti ed investimenti possibili è un ultima considerazione non crede che molto spesso si sente parlare di una si sostiene molto spesso si afferma che gli stati devono meritare la fiducia dei mercati non crede che debba avvenire l'opposto per i mercati che molte volte dovrebbero riconquistare la fiducia di noi tutti i cittadini credo che il sistema finanziario abbia un compito da svolgere nel meritarsi la fiducia dei cittadini perché un sistema finanziario ha delle funzioni vitali da svolgere in relazione al risparmio delle persone è in relazione all'utilizzo del risparmio per investimenti utili questo è fondamentale non avremmo costruito e raggiunto la prosperità che adesso abbiamo in europa senza un sistema finanziario complesso come quello che abbiamo ma credo che prima della crisi alcuni elementi del sistema finanziario si siano allontanati da quella attività fondamentale ed utile e se siano concentrati sulla proliferazione di forme complesse di innovazione finanziaria che non avevano uno scopo sociale fondamentale in relazione all'intermediazione del risparmio e per investimenti sostanzialmente invece si trattava di forme complesse di finanza diversa con una complessità appunto particolare per creare rendita in realtà e qualche anno fa sono diventato molto famoso nel regno unito perché ho detto che alcune delle attività del mercato finanziario erano inutili dal punto di vista sociale e continua a mantenere la stessa opinione credo che sia effettivamente così credo che sia importante avere una regolamentazione rigorosa delle degli attori del mercato finanziario per garantire che ci sia una concentrazione sulle attività veramente utili e fondamentali invece che appunto imbarcarsi in attività rischiose detto questo ritengo alla fin fine che una delle cose che i mercati finanziari faranno e facciano sia prestare denaro ai governi e facendo questo avranno anche dei punti di vista sulla capacità di quel governo di ripagare il prestito e credo che abbiamo un problema nel senso che molto spesso questi punti di vista sono instabili credo per esempio che dovremmo criticare il mercato dei titoli delle obbligazioni nella sua eccessiva a volontà di prestare nel 2004 e 2005 2006 denaro alla grecia all'epoca c'era questa volontà di prestito per tassi di poco maggiore di quanto si chiedeva la germania questa non era razionale quest'anno ha aiutato né per la stabilità del sistema neanche per i cittadini greci perché questi cittadini sono stati incoraggiati ad assumersi dei debiti in realtà che non si potevano permettere quindi il mercato finanziario ha un ruolo e questo ruolo è questo dobbiamo accettarlo include anche il fatto che si debba dire a volte alle persone non diamo questo credito perché non ve lo potete non ve lo meritate e credo che non ci debba essere un elemento di disprezzo in questo nel senso che se avessimo agito diversamente prima della crisi forse le cose sarebbero andate diversamente e devo anche esprimermi sul modo in cui il mercato finanziario può proliferare perché questo non va accettato e c'è stato un livello eccessivo di innovazione a beneficio delle persone all'interno del sistema finanziario ma non nei confronti della società nel suo complesso io ho paura adesso che devo veramente lasciarvi e saltare su una macchina che mi porti all'aereoporto di di bologna che protegga allora stato risponde su questo poi vediamo siccome il la domanda una da una parte della domanda non ha ricevuto risposta e forse è abbastanza logico dato il ruolo ufficiale che comunque ternera rappresenta ci aggiungo io una parola nella vita precedente potevo dire e dicevo forse unico banchiere che la tobin tax era una cosa di cui parlare naturalmente pensata bene disegnata giusta che non creasse dei gay dei problemi al sistema europa però credo che ci sia veramente il di che farlo naturalmente lo dovevo fare con molta pacatezza perché non rappresentavo il settore di cui facevo parte perché la posizione quasi unanime è negativa sul tema del tassare anche se minimamente le transazioni finanziarie cosa che invece io penso che sia adesso nel nuovo mestiere posso dirlo molto più chiaramente perché mi sembra che siano veramente tanti i cittadini che giustamente pensano che questa sia una riserva di recupero fiscale che non ha praticamente con controindicazioni e potrebbe andare a colmare bisogni importanti quindi noi su questo ci lavoriamo e il nostro governo in questa direzione è spingerà il signore due piani del ministro passera lei ha parlato degli anni 50 e quindi diciamo del periodo della grande convergenza possiamo dire dell'italia del miracolo economico ora diciamo la crisi è forse altrettanto seria certamente ora comunque l'italia rimane una delle grandi potenze se non sbaglio la decima potenza manifatturiera uno dei membri del g8 eccetera però c'è ancora forse da ricostruire ci sono non ci sono più le macerie della guerra ma ci sono magari le macerie di un sistema sociale che ha delle gravi pecche quali crede che siano diciamo le analogie e le differenze tra queste due ricostruzioni e appunto mentre negli anni cinquanta pochi erano disposti a credere nell'italia diciamo è nel fatto che sarebbe potuta divenire una potenza di questo livello ecco ora c'è forte e la sensazione che si stia perdendo un po forse questa leadership prendiamo altro paio di domande cioè quella ragazza la pietra buongiorno volevo riportare l'attenzione sul tema del festival che rapporti tra generazioni e visto che si parla di crescita mi è sembrato strano che non si parlasse di giovani e ancor più strano che il governo non parli di giovani in questo periodo si fanno un sacco di riforme ma lo stiamo parlando di riforme per i giovani di riforme che sarebbero a costo zero per un'università che crolla a pezzi lo sappiamo basterebbe veramente poco per rimetterla in sesto penso che tanti giovani si aspettavano che questo governo tecnico facesse qualcosa di serio per mettere a posto quello che troppi i ministri hanno fatto con riforme passate niente volevo capire come mai oggi che si parla di crescita non si parla di giovani di giovani che scappano all'estero e che soprattutto non tornano più perché il problema e questo non è tanto che i giovani si vanno all'estero per imparare pare che ci sta problema è che i giovani non tornano più in italia e che crescita ci può essere senza i giovani e poi laggiù in fondo al centro un po difficile da raggiungere buongiorno voglio fare questa domanda lei ha parlato di tanti piani per lo sviluppo e la crescita e fra questi fra questi piani è stato messo dentro anche quello che tenga conto che poi il prossimo governo chi che sia sia in grado di portare avanti queste attività e magari non non si fermino perché le idee saranno diverse saranno di nuovo scontri magari fra sinistra e destra molto velocemente ma scusa vabbè intanto che sempre rispetto alla crescita come risolvere il problema degli investimenti pubblici che non riescono a partire visto il rispetto del patto di stabilità so che sono state prese misure rispetto alla certificazione in base alle quali le aziende possono chiedere anticipazioni alle banche ma questo ci porta a spostare il problema di un anno quindi come poter uscire da questo problema del patto di stabilità poi facciamo l'ultima qui c'è la signora che con buongiorno mi chiamo elisabetta brunella vorrei riallacciarmi a due aspetti che il ministro ha citato nel suo discorso facendo riferimento a due diciamo attenzioni che il governo ha avuto in questo periodo cioè l'attenzione alle effettive esigenze e l'ascolto di tutte le istanze sociali mi rivolgo al ministro come ministro delle infrastrutture mi risulta che sulla questione lyon turin ferroviaire a quella che viene normalmente chiamata no tav ci sia stato un appello al governo da parte di oltre 300 professori universitari che ha chiesto che vengano che venga rivista la decisione sulla cosiddetta no tav e in particolare sul costosissimo tunnel di 57 chilometri tra italia e francia portando avanti delle ragioni che sarebbero delle effettive esigenze o perlomeno l'inesistenza di effettive esigenze infatti le previsioni che erano state fatte vent'anni fa non si sono avverate su quella direttrice il trasporto sia su gomma sia su rotaia continua a diminuire mi sembra che il governo quando affrontato la questione ricordo il comunicato del premier al al pubblico alla televisione mi sembra che il governo si sia limitato a dire abbiamo ribadito una decisione che era già stata presa perché non si da ascolto a chi dice che noi stiamo rischiando con quest'opera che sembra essere inutile di caricare appunto sulle generazioni future un debito molto gravoso monti in quell'occasione aveva detto faremo sapere le ragioni dell'analisi costi benefici non so forse sono distratta io non le ho ascoltate mi sembra comunque che una decisione del governo dovrebbe essere stata successiva all'analisi dei costi e dei benefici e non preventiva ecco quindi io chiedo più ascolto delle ragioni di chi basandosi su fatti e anche su dati indipendenti dice che quest'opera potrebbe essere un peso sulle future generazioni ed essere per riprendere un espressione di turner sociali useless ovviamente sarei felice di far parte di un gruppo di ascolto perché non vorrei lanciare il sasso e ritirare la mano o magari di accogliere il ministro in val susa grazie la nota di grazia finita allora tutte domande complesse cerco di rispondere ovviamente a tutti anni cinquanta miracolo economico è stato detto da chi ha fatto la domanda crisi altrettanto seria dell'attuale secondo me molto più seria se noi confrontiamo l'italia distrutta dalla guerra senza più niente senza quasi economia con livelli di analfabetismo totale senza infrastrutture ma stiamo parlando di mondi completamente diversi rispetto ad oggi con modi in cui abbiamo comunque un sistema di welfare tra i più forti del mondo perché noi poi continuiamo un po confrontarci rispetto forse a degli ideali che non esistono ma sono pochi i paesi del mondo che garantiscono ai loro cittadini istruzione sanità assistenza pensioni come il nostro paese ecco tutto questo negli anni cinquanta non c'era e malgrado non ci fossero tutte queste reti di protezione per il solo fatto che si era saputo si è saputo quei tempi interpretare la voglia del ricostruire insieme comunque del tirarsi fuori da un'esperienza politica terribile ha permesso di raggiungere in pochissimi anni risultati clamorosi quindi questo per dire che in termini di gravità era molto più grave quella precedente sia in termini di disoccupazione in tutto quello che cenavo prima quindi stiamo parlando oggi di una situazione più forte dove l'italia ha accumulato già delle forze sul mercato globale in paragonabili a quelle che aveva alla fine della guerra e quindi questo dovrebbe portarci a dire che con uno sforzo inferiore e con però dobbiamo avere il buon senso di dare le proporzioni alle cose perché non è una situazione come quella della distruzione della dopo distruzione della guerra è una è una piattaforma molto più forte quella da cui oggi possiamo partire poi è stato usato una parola di nuovo molto forte macerie del sistema sociale cioè noi non siamo in una situazione di macerie di sistema sociale noi siamo comunque un paese che tiene da tantissimi punti di vista di nuovo poi il confronto con la realtà di qualsiasi o quasi qualsiasi altro paese deve deve deve portarci un analisi più più più coerente chiaro che se c'è stato anche la necessità di un governo tecnico e perché eravamo arrivati a un momento di difficoltà gravissima dal punto di vista finanziario ma noi siamo comunque un paese che ha famiglia comunità terzo settore welfare state che tengono insieme il paese cioè chiunque conosce il mondo e non soltanto il suo piccolo intorno sa che questo è poi è tutto migliorabile tutto ammodernarle tutto rafforzati le ma i confronti veri internazionali ci devono dire stiamo partendo da una situazione di notevole forza anche se sappiamo che se non sapremo riavviare crescita sostenuta e sostenibile rischiamo di perdere parte di queste conquiste sociali che devono essere proprio uno degli orgogli dell'europa in generale come modello di sviluppo ma sicuramente del nostro paese crescita giovani allora varie varie risposte allora se si parla di crescita e se si parla di crescita a medio periodo e perché ci si interessa ai giovani non è che la crescita e per gli anziani o per il vecchio per i giovani la crescita e i sacrifici che si chiedono oggi per poter creare le condizioni della crescita sono soprattutto a favore di coloro che dovrai vogliono entrare e dovranno entrare ed entreranno nei prossimi anni nel nel mondo del lavoro le riforme talune a riforme compresa quella delle pensioni per non continuare a far pagare ai giovani tensioni insostenibili di altre generazioni il fatto di per esempio non avere nessun modo tagliato nel campo dell'istruzione è un segno in questa direzione avendo dovuto tagliare dovunque le il i decreti che stanno per venire fuori che sono un pezzo di quello che il ministero dell'istruzione sta facendo nel campo della dell'istruzione vanno in questa direzione il fatto di non aver detto tagliamo tutto e ricominciamo daccapo tipico di molti governi precedenti e anche proprio per prendere quanto di buono e ce ne sia nel campo dell'educazione secondaria sia nel campo universitario si è trovato quindi non non pensiamo che ci debbano poi solo essere delle cose targate giovani per essere per i giovani perché queste cose sono tutte orientate ai giovani il progetto start up e quindi nascita di nuove imprese e chiaro che non è limitato ai giovani però noi sappiamo che il grande spazio della nascita di nuove imprese legate al web legato alla green economy o legate a qualsiasi settori e soprattutto orientato e tu e soprattutto fatto per i giovani se ci sono tanti giovani italiani che trovano impiego di successo fuori d'italia vuol dire che c'è un sistema scolastico che che crea persone apprezzate impiegabili ea tra attraenti per i migliori sistemi economici e universitari in giro per il mondo questo è comunque una cosa positiva poi naturalmente dobbiamo essere a nostra volta attraenti di cervelli e di talenti e qualcosa nella misura in cui troveremo le risorse per fare questo vi assicuro sarà mia cura e responsabilità a fare però ecco anche qui io non ho da difendere niente che sono appena arrivato e non mi interessa però è molto importante che non ci disegniamo un'italia che non è poi che l'italia abbia problemi di ogni tipo in tutti i campi lo sappiamo però non buttiamo via tutto quasi quasi raccontandoci che nel nostro paese non funziona niente nessun campo perché non è così non saremmo il terzo quarto economia europea non saremmo un paese che dove crescono le esportazioni del 10 per cento non saremmo un paese che comunque ha una sua tenuta sociale non saremmo un paese dove al rispetto a molti altri paesi se uno si ammala non rischia di morire se non è benestante non siamo un paese che sforna soltanto dei degli incapaci perché sennò i nostri laureati non sarebbero in taluni casi apprezzati all'estero poi noi creiamo anche molti disoccupati perché continuiamo in taluni campi in taluni settori in taluni contesti a creare delle competenze che non servono più ea non creare le competenze che servono all'economia però ecco sempre luci ed ombre l'italia non è una cosa è spesso la somma di opposti ci sono eccellenze ci sono disastri spesso ragioniamo della media che un paese che non esiste perché c'è l'uno e c'è l'altro tanti piani di crescita e programmi di crescita il prossimo governo continuerà questa è unica risposta quasi impossibile da dare salvo per un aspetto le cose che stiamo facendo e che vogliamo fare che continueremo a fare non sono fuochi di paglia nel senso di incentivo al consumo la rottamazione di questo di quell'altro che sono cose che poi uno può dismettere cambiare da un momento all'altro sono tutti interventi profondi strutturali normativi legislativi articolati dove è più difficile anche perché poi sono tutti approvati dal parlamento perché noi non è che facciamo le cose a dispetto di noi siamo un governo che comunque le sue leggi le sue proposte e le passa attraverso il parlamento di tutto quello che abbiamo proposto fino adesso eventualmente con dei miglioramenti e di questo siamo grado il parlamento è poi stato approvato dal parlamento quindi riforme strutturali profondi in tanti campi dal fisco al lavoro dalle dalle pensioni alla agli incentivi ecco sono cose che non dico che non possono essere cambiate perché ovviamente qualsiasi governo e qualsiasi parlamento può fare delle leggi che corregge quelle precedenti però per come le stiamo facendo sarà un po più difficile cambiare le cose almeno quelle utili quelle che sono sono servite a a evitare che il nostro paese scivolasse come era quasi ormai fatto alla fine dell'anno scorso investimenti pubblici bloccati dal patto di stabilità e questo è una grandissima verità ed è una e una rabbia che ovviamente uno a quando vede che ci sono dei comuni che hanno delle risorse e della liquidità disponibile e non possono investirlo non possono neanche utilizzarla certe volte per pagare i propri i propri debiti però ripeto noi qui dobbiamo sapere che tutto quello che facciamo per costruire l'agenda per la crescita per costruire nuova italia non può non servirebbe a niente se perdessimo credibilità di disciplina sui conti pubblici e il patto di stabilità è un meccanismo per non sforare in termini di deficit di fabbisogno o di debito pubblico è chiaro che è assurdo e dobbiamo superare il più velocemente possibile una situazione in cui ci sono risorse non si possono spendere perché se spese vanno a finire nei calcoli del non rispetto dei patti a livello europeo però tenete conto che il prerequisito al successo di tutte le aree tre iniziative sta nel continuare a convincere il mondo che non era convinto che l'italia fosse molto seria sulla sul tema della propria della propria tenuta dei conti certificazione non risolve il problema per chi non è addentro al tema quello che abbiamo fatto recentemente sulla parte dei debiti della pubblica amministrazione e stato quello del dire io ti do un documento che ti certifica che il debito c'è perché prima questo non c'era per cui un un'azienda che aveva un credito con la sl con l'asl locale non poteva nemmeno portarla in banca a scontarla questa questa fattura perché non era un debito riconosciuto fare questo esercizio molto forte che la pubblica amministrazione non è che facilmente accettato perché riconoscere i debiti nelle forme e nei modi cioè è stato un esercizio molto forte all'interno è molto complesso anche è il presupposto per poi rendere pagabili o comunque rendere scontabili o anticipabili o cedibili quindi sono tanti modi poi per poter incassare un debito della pubblica amministrazione che è un credito di un'impresa la certificazione insieme alla assicurazione chiediamo come ministero dello sviluppo economico dovrebbe rendere almeno incassabile liquidabile questo credito per le aziende di cui che neanche ne hanno bisogno e chiaro che il problema è il pagamento e nel corso dei prossimi mesi ed anni e noi dovremo arrivare all'effettivo pagamento a rimetterci in nel giro giusto in linea con la direttiva europea dei pagamenti dei 30 60 90 giorni quello che sarà e questo comporterà il ritrovamento di 50 60 miliardi che sono cifre molto importante è che dobbiamo comunque trovare nel corso almeno di un paio d'anni per pagarli definitivamente e fare in modo che non si ricrei più questa questo questo accumulo ascolto e temuta il tema tav è un tema su cui sono gente è avvenuto varie volte e rispondo semplicemente puntualmente a quello che ci è stato detto allora io non ho mai detto che l'abbiamo approvata perché l'avevamo ricevuta l'abbiamo approvata perché l'abbiamo vista esaminata guardata e valutata utile e necessario non è un costosissimo tunnel non è in questo non è un costosissimo tunnel perché lo paga quasi integralmente l'europa e la francia ed è assolutamente alla nostra portata come i fatti non è neanche un fatto di discussione è così 8 e tra essi ricordo giusto il tema totale 28 in dieci anni o quindici anni da parte nostra quindi assolutamente attendibili effettive esigenze allora qui bisogna stare attenti perché quando si dice che una cosa non sta portando sta crescendo in utilizzo e non si dice che non sta crescendo in utilizzo perché è uno schifo perché è una galleria dove non passano i container a metà della metà della montagna si dice certo si sta perdendo collegamento proprio perché non si sta offrendo in termini di logistica quello che servirebbe cioè un tunnel integrato nel corridoio europeo e con certe caratteristiche che vogliamo dare è un pezzettino che non appartiene soltanto all'italia o la val di susa come voi vedete nella nella cartina e quel pezzo che manca per fare il verticale e orizzontale con in mezzo l'italia senza il quale tutto il lavoro di alta velocità anche italiano comunque francese spagnolo e poi nelle nell'est europa piuttosto che da nord a sud sarebbe praticamente inutile quindi non solo è una un impegno preso non solo è una responsabilità importante non solo ce lo pagano in gran parte gli altri non solo sono state fatte tutte le verifiche del caso tant'è vero che effettivamente è stato modificato il progetto rispetto all'inizio prima si parlava di un altro percorso mentre alla fine è stato riportato sulla linea storica in tutto non si occupa praticamente terreno buono di nessun genere perché sono mi sembra che siano 11 fdd comunque terreno non utilizzabile per altro quindi io vi dico solo che è stato fatto un analisi attenta questa analisi attenta e stata formalizzata in documenti questi documenti sono stati presentati e mi dispiace che non sia avvenuta la signora ad ascoltare la presentazione sono pubblicati ci sono molti che dicono di un tour a cosa e molti altri che dicono altri noi pensiamo in grandissima buona fede e avendo fatto tutti gli approfondimenti del caso di fare una cosa che serve al nostro paese anche se naturalmente è stata una responsabilità in un certo momento difficile da prendersi però quello che abbiamo detto stiamo facendo grazie dell'attenzione a due passi dalla platea tra viene ora sarebbe stato perfetto
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