Conflitti religiosi, migrazioni e crescita
Incorpora video
Conflitti religiosi, migrazioni e crescita
Esiste un rapporto tra persecuzioni religiose, migrazioni collettive e crescita economica? Diversi significativi episodi storici dell’Europa del passato sembrano documentarlo: tra gli altri l’impulso dato alla crescita commerciale di Livorno dagli ebrei sefarditi esuli dalla Spagna dopo la presa di Granada, il contributo degli ugonotti espulsi dalla Francia allo sviluppo tecnico di particolari lavorazioni d’avanguardia (orologi) a Ginevra e a Erlangen, e tanti altri aspetti delle migrazioni di minoranze religiose europee nei secoli dell’età moderna. Significativa anche la vicenda della colonizzazione della baia del Massachusetts da parte dei puritani del Mayflower.
adesso sì buongiorno a tutti benvenuti mi fa piacere essere al festival di trento a introdurre la lezione di adriano prosperi il cui tema è conflitti religiosi migrazione e crescita era il 4 settembre 2015 quando una fotografia con la sua potenza emotiva scosse le coscienze dell'opinione pubblica la ricorderete tutti era l'immagine di highland curdi il bambino siriano riverso su una spiaggia turca perché non era riuscito con la sua famiglia a raggiungere le coste greche ecco quella quella immagine riuscì a indurre addirittura un'accelerazione delle politiche delle misure politiche per far fronte alle ondate migratorie dal medio oriente è tuttavia da allora è passato quasi un anno le cose non sono cambiate si continua a morire nel mediterraneo e pochi giorni fa il papà di quel bambino ha rilasciato un'intervista a repubblica in cui denunciava proprio questa situazione denuncia avanzi la costruzione di nuovi muri per impedire l'arrivo di questa gente che scappa dalla disperazione ecco siamo appunto in questo stato la cronaca ne leggiamo sui giornali ma al di là delle contingenze ecco l'onu ci dice che siamo stiamo vivendo una fase storica di un grandissimo movimento di massa sono in quasi 60 milioni le persone che si muovono da una terra all'altra e di questi 60 milioni sono 20 milioni i rifugiati significa che tecnicamente sono forzati a lasciare il proprio paese non hanno altra scelta e di questi 20 milioni oltre poco meno della metà anno hanno meno di 18 anni da dove arrivano principalmente dall'afghanistan dalla somalia ovviamente dalla siria cosa ci collega alla lezione di storia che stiamo per ascoltare sono essenzialmente due fattori ovviamente il fattore religioso la guerra scatenata dall isis è compiuta e compiuta nel nome di allah c'è il fanatismo religioso muove gli estremisti dell'isis gli attacchi terroristici sono compiuti appunto nel nome di allah ma poi c'è anche la questione della crescita il fattore economico se guardiamo all africa perché sulle coste italiane arrivano essenzialmente dall'africa cioè dalla nigeria dalla somalia dall'eritrea dal gambia dalla costa d'avorio lì c'è un problema di povertà di disperazione generata da generate dall instabilità politica dalle dittature e come scriveva alberto le colonne su 24 ore il giornale per cui anche io lavoro lì c'è un continente di 54 nazioni che è completamente fuori dalle rotte del commercio globale pesa soltanto per il 2 per cento fuori dalla produzione industriale globale per saper l'uno per cento c'è insomma c'è un problema strutturale di cui nessuno si occupa ecco c'è quindi una una situazione che non è più di emergenza c'è il problema qui è e di lunghissimo corso di lungo respiro e dobbiamo capire che ci vuole una grande alleanza umanitaria cui nessun paese si può sottrarre pena delle severe sanzioni ha dunque la lezione che ci apprestiamo ad ascoltare ci riporta indietro nel tempo ad altre migrazioni figlia di altre persecuzioni che però hanno generato sviluppo hanno generato ricchezza attenzione anche oggi ci sono degli elementi di positività pensiamo non solo all'italia ci sono 5 milioni di immigrati residenti che si sono integrati che lavorano producono ricchezza contribuiscono al nostro pil certo il loro reddito annuo è di poco più di 13 mila euro quindi 7.500 euro in meno della media nazionale questo non dobbiamo dimenticarlo adriano prosperi è uno storico di fama internazionale uno dei pochi in italia esserlo è professore emerito di storia moderna della scuola normale di pisa ha contribuito alla costruzione del dibattito pubblico in italia negli ultimi vent'anni i suoi studi sull'identità religiosa sul conflitto nella dimensione religiosa sono confluiti i numerosi libri io qui voglio ricordare ne voglio ricordare uno per tutti i tribunali della coscienza inquisitori confessori missionari per einaudi nel 1996 ma in realtà anche il suo manuale di storia è stata un successo della divulgazione in realtà voglio ricordare anche l'ultimo che ha scritto la vocazione per in auge uscito poche settimane fa ecco io non rubo altro tempo adriano prosperi e adesso ascoltiamo la sua lezione grazie devo ringraziare gli organizzatori del festival dell'economia e la città di trento per questo invito che mi fa sentire in una condizione di fuori ruolo ancora maggiore di quella in cui sono stato collocato nello stato italiano quando sono andato in pensione cioè parlare di storia in un festival dedicato all'economia è una vera provocazione io abbasserò i toni e cercherò di spiegare perché è tutto sommato mi pare che interrogare la storia possa essere utile davanti ad una condizione quella in cui ci troviamo che definire tragica è una leggerezza io non so che cosa si dirà di questi nostri tempi da parte di coloro che questo tempo chiameranno antico come dice dante certamente sarà indicato come uno dei periodi più bui della storia e in particolare della storia della nostra europa il senso di impotenza umana che ci prende davanti ai drammi come quelli che nella di caro ha evocato può trovare una qualche consolazione nel tentativo di guardare più avanti nel tentativo anche di guardare più indietro non lo so certamente l'unica definizione della storia che mi è venuta in mente riflettendo su questi temi è stata una citazione di walter beniamin che siamo una citazione che ci richiama gli anni 30 ad una europa in disastro assoluto pronta a fare delle cose terribili che diciamo presentava la storia in maniera completamente nuova e diversa rispetto a quella scienza dell'aumento dell'accrescimento costante e progressivo della civiltà europea che era stata elaborata dalla scienza storica tedesca in particolare nell'ottocento ed era stata poi ereditata dalle nazioni europee nella fase del loro imperialismo quando si celebrò una specie di spartizione del mondo ovvero da parte delle potenze europee quella che da era davanti ad alter beni era qualcosa di profondamente diverso lui con quella bellissima quella bellissima immagine quella dell'angelo della storia che spinto avanti in guarda indietro ma è spinto avanti da un vento di cui non sa il senso e la direzione dietro di lui le ali dell'angelo accumulano un mare di rovine questa la storia che va del bene a mi vedeva e anche noi siamo tentati di vedere con questo scenario quando interroghiamo la storia però è anche vero che noi sappiamo ciò che siamo stati non sappiamo quello che diventeremo il futuro ci sfugge il passato è l'unico campo in cui il vero il fatto si incontrano come disse il giambattista vico e allora la interrogazione del passato sembra opportuno naturalmente è evidente che il tentativo di leggere il passato in funzione di questo presente espone dei rischi io proporrò onestamente diciamo quello che intendo fare intendo costruire una specie di piccolo di piccolo modello che permetta di inserire dei dati ai quali chiedetemi chiederemo una risposta penso che intanto si tratta di uscire da una pratica della storia lo dico in quanto studio studioso di storia che è stata fino ad ora segnata dal carattere dell'egoismo lo ha detto uno storico indiano sanjay sopra manià che ha definito la storia una scienza egoista la storia è sempre stata una storia di noi separati dagli altri o contro gli altri alla storia si applica quella questa definizione di sapere egoista che ha percorso qualunque espressione del senso di sé e della opposizione rispetto agli altri penso in particolare un genere letterario importante familiari a tutti che il genere epico sono tutti i poemi epici sono stati storie di lotte di noi dei nostri antenati delle nostre glorie vero contro gli altri scienze go east è l'unica eccezione fu quella dell'iniziatore dell'epica omero il quale riuscì nell'impresa straordinaria di costringere gli achei vincitori a piangere sulla morte di ettore osservò nell'ottocento in alcune pagine straordinarie e giacomo leopardi pagine che restano ancora fondamentali per accostarsi al modo in cui un genere letterario ero può nascere sotto il segno della pietà per gli altri e poi essere utilizzato costantemente come momento di glorificazione di noi e di mostrificazione degli altri dei nostri nemici possibile che questa storia a questa scienza egoistica della storia si trasformi in shamo storia degli altri in scienza in sapere degli altri ecco intanto quel vento che spinge l'angelo della storia secondo l'immagine di benyamin accumula davanti a noi tante di quelle rovine che ci impongono di ricordarci i momenti precedenti simili cercare di capire come sono stati affrontati come si sono risolti il modello che intenderebbe costruire appunto è quello che riguarda i fattori dell'identità questa parola che viaggia senza freni da quando l'idea di civiltà occidentale all idea di storia moderna sono entrata in crisi perché entrata in crisi l'europa per come è stata costruita l'identità dell'altro e come si è inserita nei momenti decisivi della costruzione della nostra realtà europea penso alla costruzione dello stato moderno lo stato moderno in europa vero come caratterizzato dalla omogeneità religiosa della popolazione e su quello su quel momento che io penso dobbiamo concentrare i nostri sguardi perché siamo davanti a un mondo in cui il tentativo di costruire degli stati sulla base dell'identità religiosa ha creato il disastro in mezzo a cui viviamo perché diciamo la costruzione di realtà politiche come l'arabia saudita tanto per fare un esempio esplicitamente o come la divisione dell'india vero tra musulmani e indù siamo davanti appunto a situazioni potremmo farne altri ecco ma è una è stata una tipica storia di costruzione del mondo in base alla propria sensazione della propria storia da parte dell'europa è un tipico caso in cui si è proiettato nel presente degli altri il modo in cui era nato lo stato per noi nel continente europa cioè in quella in quella idea di continente che non è un'idea geografica che è l'europa in particolare l'europa occidentale di identità dunque siamo davanti all diciamo all'uso della religione come fattore di differenza e l'uso della religione da noi come elemento come scalino come momento dominante sia nella rappresentazione dell'altro che ci aggredisce sia come soglia che si propone ogni volta che si tratta di inserire le minoranze in fuga le masse umane in fuga dagli a dai dai mondi che sono diventati degli inferni proprio perché sono stati costruiti con questi ingredienti e allora cerchiamo di capire che cosa è successo che questo successo dalle origini dell'europa ricorderete che anni fa ci fu una discussione su cosa sia l'europa quando si preparava il progetto di una costituzione europea la discussione si arenò sul problema delle radici dell'europa davanti alla domanda di che cosa caratterizza se l'europa di che cosa siamo là definisse visto che non esiste una definizione naturalistica geografica o altro ci fu lo scontro fra chi propose di risalire alle radici cristiane dell'europa e chi propose invece in alternativa in opposizione le radici illuministiche la discussione si arenò e la costruzione dell'europa unita presi a un'altra strada non più quella dell'elaborazione di una costituzione e di un sistema di in realtà politica in cui i cittadini fossero chiamati a eleggere i loro rappresentanti se invece la strada della costruzione di un entità finanziaria con tutti i risultati ora nella bandiera della identità dicevo penso la definizione che sociologo sì con bauman una presenza familiare anche in questo festival definizione che lui dette e che ebbe un grande successo quando parlò di modernità liquida e descrisse così il senso di instabilità e di esiste di inesistenza dell'individuo che il ritrarsi dello stato nazionale lasciava senza identità risposto senza riparo ai mutevoli scenari e consumi culturali del mondo eppure proprio all'ora mentre veniva diagnosticato quel vuoto si stava riempiendo si muoveva un comitato di soccorso per occupare gli spalti della fortezza minacciata e oggi ne vediamo i risultati sono nati partiti i movimenti sociali in difesa dell'identità nostra quella originaria vero del paese in cui viviamo qualcosa che sarebbe stata ereditata da chi ci vive da sempre quel grido di allarme è stato raccolto sono stati creati ministeri ministero dell'identità in francia assessorati musei e poi movimenti e partiti intitolati all'identità e che dell'identità dicono di volersi preoccupare per curarne la protezione tutto questo ha una radice e uno è un risvolto xenofobo cela cioè la convinzione che ammettere un numero troppo alto di gente da fuori come si dice sia un pericolo non solo per la convivenza nell'immediato ma anche e soprattutto per la conservazione di un patrimonio di cui tutti noi che viviamo qui saremmo i portatori consapevoli o meno noi si oppone a loro si pongono barriere legali o illegali eccetera è veramente nasce l'idea della pericolosità della pericolosità di chi è diverso per religione non diciamo non mi riferisco ad altro che ai discorsi che ho sentito di recente fare in un congresso di procuratori della repubblica dove è stata sostenuta tranquillamente la tesi che con gli islamici non ci può essere né dialogo né assorbimento alla religione differenza invalicabile ebbene è vero è che cosa ci può dire la storia su altre migrazioni che ci serva a ragionare sulla questione dell'identità di migrazioni umane voi sapete la storia ricchissima lo stesso leo stesse origini del genere umano sulla terra sono caratterizzate dalla migrazione di piccole vero di piccole i nuclei di esseri umani che poi hanno popolato il mondo in un processo continuo inarrestabile forse che è un processo che ha raggiunto adesso la sua diciamo la sua barriera estrema ma se guardiamo lo specchio del passato non quello della diffusione millenaria dell'umanità sul mondo né quello delle innumerevoli forme e di meticciato che sono documentate attraverso lo studio del dna concentrandoci sul momento di origine di questa europa divisa divisa in stati nazionali nel momento in cui furono fissati i confini etnici e religiosi delle popolazioni e messe sul territorio statale ecco che incontriamo dei dati molto interessanti per esempio nella costruzione del corso sono del modello di storia cui vorrei porre appunto la domanda della possibilità di inserimento di popoli migranti nel nella realtà statale esistente diciamo abbiamo l'atto di inizio di quella che è stata a lungo definita la storia moderna l'epoca che la fotografia europea ha concordemente ha definito come età della modernità ero modernità positiva vissuta e sentita come celebrazione delle nostre glorie momento di affermazione nel mondo della civiltà europea per l'atto di nascita di questa modernità europea c'è una data molto precisa il 1492 veniva in genere indicato come l'anno da celebrare per la scoperta dell'america disgrazia dei popoli americani come sapete essere scoperti indifesi davanti all espansione europea ma tant'è il punto di vista egoista appunto dell'europa celebrato quell'anno come l'anno più importante della storia come disse adam smith però in quest'anno non accade solo la scoperta dell'america l'invio di cristoforo colombo fu deciso nello stesso luogo città di granada dove i sovrani di castiglia di aragona celebravano l'unificazione politica della dell'area ispanica della moderna spagna e decidevano la sua unificazione attraverso un processo di esclusione per unificare questo territorio diviso per differenza di lingue e di culture di attività sociali vero diviso in diversi in diverse complicate umanità per modificare questo territorio fu scelta l'identità religiosa bisognava che tutto questo popolo si sentisse stretto in quella religione cristiana che aveva riconquistato attuato il processo della riconquista e abbiamo quindi creato il contenitore religioso in cui la passione si dovrà inserire e per questo bisogna cacciare chi non apparteneva alla purezza del cristianesimo iberico di questo cristianesimo conquistatore cristianesimo di santiago matamoros san giacomo che uccide i mori e allora nel 1492 si decidono espulsione di tutti gli ebrei che non vorranno convertirsi c'è il problema anche dei musulmani cospicua porzione della popolazione iberica una trattativa faticosa con diciamo le potenze che si affacciano dall'altra parte del mediterraneo impone di mantenerli di fatto questa permanenza occuperà un secolo di storia spagnola un secolo difficilissimo che gli storici di cultura spagnola soprattutto hanno esplorato in lungo e in largo che poi si conclude con la dichiarazione del fallimento con l'espulsione dei moriscos tra il 1614 il 1617 vengono espulsi anche i moriscos e cominciano delle migrazioni che hanno dai nostri occhi un aspetto familiare sono migrazioni che riempiono e mediterraneo di navi prese in affitto che trasportano quest'umanità rifiutata o questa umanità che si ribella vero all'imposizione di una religione che non vuole cometa ebraica e se ne va e se ne torna verso oriente ci furono storici tra gli emigranti ebrei che rappresentarono questa partenza degli ebrei dalla spagna come intanto da sefarad dall'occidente che intanto veniva maledetta come un momento di rinascita dell'ebraismo finalmente un movimento di esodo che portava di nuovo alla terra benedetta e avvicinava quindi i tempi della realizzazione dell'avvento delle messia e curioso sarebbe motivo di grande interesse diciamo confrontare le ottiche cristiane ero sulla con qui sulle span ione europea e le ottiche ebraiche quella cristiana fu sotto il segno dell'apocalisse cristoforo colombo individuo la scoperta dell'america come un momento in cui finalmente si cominciava ad avvicinare la fine del mondo una fine del mondo attesa da tutta la cultura cristiana il ritorno di cristo sulla terra a giudicare i vivi ei morti e intanto è invece gli ebrei fedeli alla loro religione lo consideravano come l'esodo c'è sempre questa opposizione fra cristiani ed ebrei da una parte l'apocalisse dall'altra l'esodo ma lo scenario reale che anche le cronache avrai che oltre a quelle cristiane ci descrivono e questo disastro e lo di un'umanità che si mette in cammino voi direte i numeri per favore davanti all'immensa quantita di persone che occupano e vero le navi i barconi che muoiono nel mediterraneo che rapporto c'è beh direi che c'è un rapporto che ci diciamo che ci avvicina piuttosto che allontanarci al passato perché nessuno allora censiti se ne andava ma i dati diciamo i dati più realistici ci parlano di un 100 200 mila ebrei di un 300 400mila moriscos se pensate piccoli numeri di rete rispetto ai milioni di oggi ma pensate che la germania del tempo aveva come abitanti nel momento in cui lutero comincia la sua predicazione pubblica non più di 10 11 milioni cioè esattamente la popolazione che oggi è raccolta nella sola città di berlino quindi questo dà un'idea diciamo di processi espansivi della popolazione e anche un'idea del rapporto che si crea allora fra chi se ne va e chi resta ebbene accanto a queste scene tragiche della della navigazione con tutte le sue conseguenze ci sono alcuni episodi invece di accoglienza noi non possiamo fare come non potranno fare neanche gli storici del futuro i nomi di chi morirono di chi morì allora che fu affogato nel mediterraneo o fu semplicemente sequestrato venduto sui mercati come schiavo quando partirono i moriscos un arcivescovo disse che andassero pure il marocco per esempio tra la gente che apparteneva alla loro cultura la loro religione perché lì si sarebbero sciolti come il sale nell'acqua non accade questo nell'acqua morirono molti ma quelli che arrivarono sulle coste dell'africa furono rifiutati perché avevano accettato il battesimo i loro figli erano battezzati e comunque erano materiale umano da rapinare gli ebrei e vero è anche moriscos che furono presi dai pirati è vero e furono non solo venduti come schiavi ma in molti casi furono uccisi per aprire loro le budella perché c'era la ricerca dell'oro nascosto che era stato ingoiato per nasconderla meglio ai ladri qualcosa che ci richiama qualcosa di molto vicino a noi non so se qualcuno di voi ha visto questa fotografia terrificante di contadini con le banche che scavano i corpi degli ebrei sepolti nei campi di concentramento per aprire loro le pance e per togliere loro i denti e d'oro quindi come dire la terribile fame dell'oro la maledetta fama e dell'oro o però anche allora su queste popolazioni in difesa lasciamo da parte le tragedie e cerchiamo di capire che cosa accadde nel tentativo disperato di questi fuggiaschi di essere accolti da qualche parte e che effetto ebbero vero queste queste accoglienze e qui abbiamo non pochi esempi da citare anche perché gli studi stimolati dalla realtà storia che vive dalle domande del presente si rivolge al passato per cercare delle risposte gli esempi che sono stati studiati ci forniscono elementi per rispondere siamo l'esilio la dispersione degli ebrei avvenuta in quest'anno che nel loro calendario era il 5.252 1492 fu descritta dicevo come una tragedia lo storico ebreo dell'epoca joseph cohen scrisse fuggirono dove il vento li portava ovvero in africa in asia in grecia e in turchia patirono sofferenze inaudite creature sfortunate morivano di disperazione lungo la strada i musulmani le sventrano per estrarre dalle loro interiora loro che si avevano ingoiato per nasconderlo morirono consumati dalla peste da fame altri ancora furono abbandonati i nudi e dai capitani dei vascelli in isole deserte altri ancora furono venduti come schiavi nei porti cristiani e questa fu la sorte che subirono anche gli ebrei i moriscos negli anni successivi ora dove dove andarono quelli che sopravvissero cosa ne fu quali fu il rapporto con gli abitanti un'esatta geografia dei loro spostamenti e dei loro destini non si può dire ancora completa bisogna raccontarla scontando le difficoltà delle fonti che sono state appunto sempre molto unilaterali ma sappiamo il fatto che il fatto certo è vero il prezzo altissimo di vite umane ora c'è un primo obiettivo che gli ebrei cercano ed è il l'impero ottomano molti ebrei finirono a istanbul e qui il sultano by al sud secondo li protesse decretando la pena di morte per chi facesse violenza o ci desse membri della cometa ebraica gli ebrei erano per i musulmani il popolo del libro quelli di cui riconoscevano come dire maggiorascato tra i paesi cristiani ci furono quelli raggiunti per via di terra in primo luogo il portogallo poi la francia la germania l'inghilterra ma la norma fondamentale di questi stati era quella della purezza religiose la presenza degli ebrei era considerata un pericolo perché attirava sui cristiani la maledizione divina gli ebrei erano gli assassini di cristo colpevoli del sangue versato da loro vero del sangue di cristo e la stessa presenza fisica veniva considerata minacciosa diciamo portatrice di sventure nascevano malattie epidemiche c'erano diciamo eventi traumatici nella meteorologia tutto questo era colpa degli ebrei ora la la regola che li escludeva dagli stati maggiori trovò un'eccezione singolare e interessante nei minori paesi europei e in particolare nei piccoli stati italiani degli staterelli italiane che furono anche diciamo quelli immediatamente più vicini intanto perché ci si orientò da parte degli ebrei verso lo stato del papa e il papa era il protettore degli ebrei era considerato come l'autorità a cui governo dovevano sottoporsi e quindi le cronache romane registrarono queste lunghe file di un'umanità desolata e disperata sulle strade che da ostia portavano a roma e nacquero le leggende sul fatto che con con la presenza degli ebrei non solo c'erano tutti i pericoli legati alla alterità religiosa all come dire alla impresentabile presenza fisica degli assassini di cristo ma anche c'erano i pericoli della diffusione di quella che allora fu chiamata il male incurabile cioè la sifilide nacquero allora gli ospedali degli incurabili eccetera ma la storia la storia degli ebrei fu una storia anche di successi non solo individuale ma anche collettivi incontriamo personaggi di straordinario interesse come isaac abravanel che viaggia per andarsene a istanbul ma si ferma nel regno di napoli e poi arriva a venezia e personaggio straordinario importantissimo nella società spagnola dove esercitava un compito di consigliere di ferdinando d'aragona che non lo pose vero all'inquisitore che voleva l'espulsione degli ebrei l'opposizione che fa lì lo portò poi a gestire le finanze veneziane e nello stesso tempo a pubblicare libri di grande interesse inserito si può in italia fu il padre di un autore che gli studiosi di letteratura italiana conoscono bene leone ebreo autore di importanti dialoghi d'amore ma non fu soltanto una storia successi individuali se le porte agli stati europei rimasero generalmente sbarrate ecco che si aprono delle fessure agli ebrei che si affacciano davanti al porto di genova appena fuggiti appena data lasciata la spagna e impediti di scendere a terra di rifornirsi anche di acqua perchè la repubblica di genova voleva escludere che un ebreo toccasse il suolo del suo stato 1 se l'invito del duca di ferrara la ferrara c'era già una presenza di ebrei e estense di considerava preziosi per le attività di tipo amministrativo e finanziario e così si formò una minoranza che ebbe una particolare importanza per la storia italiana una minoranza che dove lasciare la sua inter conta economico e culturale non solo nella storia della città ma nell'intera storia d'italia adesso si discute dove creare il museo della presenza ebraica e ferrara è in buona posizione la politica economica degli estensi arginò l'aggressività dei frati impedì all'inquisizione di perseguire questi ebrei che diciamo rischiavano di essere trattati come diciamo come apostati dal cristianesimo perché una volta o l'altra erano stati comunque anche loro battezzate sia pure a forza come diceva una volta vittoria fu vittorio foa quando era in galera per antifascismo ovvero gli giungevano notizie sulla legislazione razziare del fascismo scriveva ai genitori ciano vertici perché sa quante volte le nostre balie cristiane ci hanno battezzato per salvarsi l'anima in forma pacifica e diffusa questo processo di battesimi ripetuti e toccato a quasi tutti gli ebrei ma la politica appunto del duca d'este impedì la persecuzione inquisitoriale dimostrò che si poteva resistere all'intolleranza religiosa del braccio armato ovvero dell'ortodossia cioè dall inquisizione e il l'attività degli ebrei ferraresi si sviluppa non solo in funzioni di prestito bancario ma soprattutto in quelle di imprenditori ea mercantile e agricola per non parlare della cultura la fioritura grande fioritura culturale della ferrara del rinascimento vero che noi celebriamo come una delle capitali del rinascimento ha una presenza ebraica in primo piano è questa quindi è la storia di un pezzo d'italia che è rimasta che è rimasta sopravvissuta legislazione razziale del secolo scorso e ha connotato con col suo apporto è un arricchimento della società italiana è un arricchimento è stato anche l'arrivo degli ebrei invitati dal granduca di toscana a popolare livorno con le leggi cosiddette livornine dando prova di grande lungimiranza il duca mediceo appunto invito vero questa popolazione soprattutto a questo punto di ebrei portoghesi portogallo aveva proceduto secondo il modello spagnolo a battezzare di forza tutti gli ebrei presenti impedendo però loro di lasciare il paese come dire consapevoli visto il caso spagnolo del peso importante della presenza ebraica però della necessità che non fossero più ebrei ma cristiani di battezzare una forza furono battezzati in piedi a migliaia tutti insieme e si fosse poi il problema della contraddizione profonda che era nata con lo statuto stesso del cristianesimo il cristianesimo è fatto di adesione personale il battesimo una scelta individuale è un atto squisitamente individuale e quindi si pose il problema di come considerare questi battezzati a forza l'inquisizione diciamo fu tenuta a freno si scatenò soltanto limitatamente perché c'era la fondata certezza che questi ebrei battezzati afose e costretti a rimanere in portogallo coltivavano vero nel segreto la loro antica religione bene nel caso degli ebrei invitati a livorno siamo di fronte ad una comunità di ebrei portoghesi che riescono ad allontanarsi dal portogallo e cosa fanno fanno di livorno che era un piccolo porto secondario sulla costa del tirreno il principale porto del mediterraneo la storia dell'interazione fra ebrei e portoghesi e società toscana e soprattutto livornese è una storia che è stata di recente fra l'altro studiata in maniera straordinaria straordinariamente efficace da una studiosa italiana che ha condotto alla francesca trivellato che è una studiosa di storia che naturalmente non insegnano all'università italiana il segnale è avuto da neve stato che insegna i mezzi per fare un'esplorazione straordinariamente ricca interessante di un enorme epistolario di una ditta ebraica livornese fra sei e settecento la va intitolata una familiarità degli stranieri perché il dato certo che lei ha messo in luce che l'imprenditoria ebraica del porto di livorno creò relazioni che andavano dall'inghilterra ai porti della cina attraverso un sistema di fiducia ero in cui si superavano le barriere linguistiche le barriere culturali ci si correlava vero con altre compagnie creando un commercio di lunga distanza e portando quindi un straordinario apporto di ricchezza e di espansione della città dove vivevano è una storia diciamo proprio interessante proprio per questo aspetto cioè che cosa garantisce il successo di questa imprenditoria degli ebrei livornesi la garantisce la capacità di superare gli ostacoli identitari gli ostacoli di religione di lingua di abitudini la capacità quindi maturata nel corso della loro esperienza di avere relazioni di fiducia con altri con altri completamente remoti dalle proprie abitudini nel proprio ambiente e con loro però dare vita a iniziative iniziative create e crea creative diciamo capaci di portare ampliamento di orizzonti e anche ricchezza materiale ampliamento degli orizzonti che la storia della cultura in questa in questo segmento del d'italia questo piccolo segmento che il granducato di toscana era identificabile con esempi come la pubblicazione della prima edizione di dei delitti e delle pene di cesare beccaria proprio a livorno pubblicazione ancora livorno di una edizione italiana della coop e di di detroit alan byrne come dire questa città per trionfa sul terreno della tolleranza zero e ad intorno a sé una popolazione che con la presenza ebraica si trova in rapporti di assoluta familiarità gli ebrei parlano loro spagnolo ereditario ma imparano l'italiano c'è questa capacità di chi si muove e vero di che cosetto a muoversi dalla coscienza delle leggi attraverso diversi territori straordinaria capacità di assimilare le culture le lingue e vero le abitudini del paese dove si trovano e di porsi con loro in relazione creativa e cioè da parte della città anche il superamento in mediando non immediato ma nel tempo il superamento di ogni pregiudizio e la creazione di una isola di tolleranza di libertà di curiosità verso gli altri di interrelazioni fra abitudini anche alimentari di vita quotidiana interrelazioni analogie imitazioni per esempio le imprese le imprese di misericordia di carità le società di carità che il mondo cristiano creava l'ora vero in ogni in ogni città vengono copiate e riprodotte nell'ambito della comunità ebraica quindi abbiamo una specie di scambio continuo vero che mostra come permanendo le identità religiose diverse questo però non impedisce la collaborazione e soprattutto l'ampliamento degli orizzonti una qualità di superare i propri pregiudizi ora che cosa dire dei moriscos qui la storia si è fatta più difficile perché abbiamo di fronte una popolazione numerosissima ma che ha lasciato poche tracce di come dire di tipo storiografico di tipo documentario le dobbiamo andare a cercare e questo è stato fatto negli archivi italiani l'italia ha un tesoro purtroppo maltrattato averlo ignorato e maltrattato del suo lungo passato cioè tutto ciò che è rimasto negli archivi e nelle biblioteche per un settore non diciamo come sia trattato adesso ma settore che è diciamo incomparabilmente superiore ad ogni altra ricchezza per il semplice fatto che ci permette di risalire a epoche lontanissime e di avere diciamo documenti scritti dei dei dati di fatto come mostrerò adesso in questo caso nel caso dei moriscos emigrati una ricerca molto precisa e analitica fatta da uno studioso che è stato seguito in un'università non italiana ha in seguito le tracce dell'arrivo dei moriscos nei diversi stati europei e nei diversi stati italiani soprattutto negli stati italiani sono state trovate tracce delle suppliche delle descrizioni cronachistiche dell'arrivo di queste figure delle discussioni enormi che nacquero allora da parte delle autorità religiose perché c'era il problema di questi bambini che erano stati battezzati e dovevano essere considerati come cristiani e invece i mercanti che li catturavano in mare o li riceveva una terra volevano venderli come schiavi e li vendevano come schiavi c'è un rapporto di potenza nel senso che dalla spagna arriva l'invito a trattarli come musulmani da parte di fu cristiana parte del papato ero avviene invece l'invito opposto che richiama al fatto che nessun cristiano può essere fatto schiavo e quindi bisogna liberare questi bambini che intanto venivano venduti sui mercati una storia molto molto complicata però intanto pochissimi esempi il caso di roma l'arrivo dei moriscos registrato per esempio nelle samoe nei censimenti della popolazione romana in questi censimenti nelle prime due generazioni della presenza dei moriscos che vengono accolti i loro nomi sono degli stati con una m accanto m come moro morisco a partire dalla terza generazione questa m scompare erano stati eliminati moriscos non siano semplicemente fusi con la col resto della popolazione siano inseriti esercitando i mestieri erano abili ed erano dentemente risaliti anche nelle graduatorie sociali e soprattutto si erano sciolti come diceva quella definizione come il sale nell'acqua nell'acqua della società che facciamo impedito però di dare corso alle strategie di difesa dell'identità alle strategie dell'intolleranza aveva semplicemente trattato a questi arrivi come esseri umani e gli arrivati avevano da parte loro la maggiore disponibilità possibile per essere accolti al tentare di inserirsi lo stesso si vede nei tentativi che furono fatti allora non sono molto interessanti tentativi che vanno fatti di portarli in terre da popolare c'era un deficit di popolazione allora anche nella penisola italiana e ci fu un tentativo di chiamarli nelle zone paludose il duca di mantova ancora una volta il granduca di toscana pensando alle paludi dell'area padana e può pensando appunto alle paludi della maremma tentarono di chiamare i moriscos pe fan di diventare dei contadini e portarli a bonificare queste terre e di ci furono dei problemi perché arrivarono questi gruppi di invitati però si spostarono quasi subito appena fu possibile in ambito cittadino perché erano artigiani erano imprenditori erano come dire non avevano abitudini alle spalle tali da accettare questa collocazione sociale e tuttavia anche in questo caso abbiamo di fronte un successo un successo sociale dovrei forse sto consumando tutto in tutta la sua pazienza tutto il mio tempo ma vorrei dedicare gli ultimi cinque minuti a riflettere su quello che accade invece in europa nel corso del xvi secolo abbiamo affinato revisto casi in cui popoli altri di altra religione tentano spero di essere accolti e si imbattono in queste barriere che intanto si alzano nei confronti di chi è diverso dalla la cristiana la ragione d'essere nero dello stato europeo nel suo primo nascere è questa identità cristiana soltanto la legittimazione religiosa diciamo può essere quella valida per far accettare alle popolazioni il potere centrale e vero del del sovrano però questo si pone come un problema nel momento in cui questa identità religiosa viene spezzata dalla riforma protestante e l'europa si popola di amo tante tendenze tante chiese cristiane in lotta feroce fra di loro che chiacchiera adesso sopra la diaspora religiosa all'interno dell'islam come uno dei caratteri dell'estraneita velo di questa cultura dovrebbe pensare un po alla nostra storia d'europa allora per un paio di secoli conobbe stragi terribili in nome della unità religiosa ci fu il tentativo per esempio in francia per di eliminare fisicamente tutti i protestanti la notte di san bartolomeo è una data che tutti conoscono per ristabilire l'unità religiosa del popolo un'unità che sembrava un bene assolutamente imperdibile tale da far sì che il vicino sbrana se il vicino ci sono le riflessioni sconsolate di michel de montaigne e che davanti agli ai racconti degli antropofagi vero dei cannibali si mangiano i loro nemici dopo la guerra nelle terre brasiliane dice ma in fondo loro lo fanno così per ragioni celebrative della vittoria da noi invece si è assistito episodio di un cristiano che uccide un altro cristiano gli apre il ventre ne mangia le budella il fegato sì ho viste scene di questo genere sulle strade di parigi quindi la fase della guerra si arresta un certo punto ma dopo guerre terribili perché si dimostra evidente che non è possibile convertire eliminare tutti gli eretici siamo eretici protestanti per i cattolici viceversa non è possibile allora si trova una soluzione politica cioè da questo momento in poi la popolazione dovrà avere la religione del sovrano e il principio del cuius regio eius religio come recita questa formula giuridica che riassume i deliberati della pace religiosa di augusto di augusta si propone come l'unico modello possibile la popolazione che non accetta di vivere sotto un sovrano che non considera cristiano dovrà andarsene e cominciano le migrazioni di popoli interne al mondo cristiano e anche questi episodi sono stati oggetto di studi e forse lo saranno ancora di più adesso e sono episodi diversi diciamo come gradiente di crudeltà e ti e di sanguino di sanguinosi tale da quelli che abbiamo visto con i moriscos ma sono diciamo altamente significativi sono stati studiati per esempio alla migrazione di 55 famiglie che partirono dal locarno nel 1555 perché diciamola l'assetto degli stati svizzeri aveva disegnato i confini religiosi del territorio escludendo la possibilità che dei riformati rimanessero nel è quello che adesso è il canton ticino queste famiglie tutte insieme progettarono e organizzarono un trasferimento a zurigo lo fecero con un atto deliberato di affermazione della loro scelta religiosa e la loro storia fu ricostruita da uno storico tedesco dell'ottocento una storia bellissima questo storico poter sfruttare gli archivi storici della città di zurigo ma anche gli archivi di queste famiglie e scoprire che questa popolazione partita da una città dove aveva uno statuto sociale piuttosto basso grazie alla determinazione anche all'orgoglio di aver eseguito la propria scelta religiosa aver affermato la propria volontà di scelta religiosa si inserì in una città ricca e tendenzialmente ostile come era la zurigo calvinista sospettosa verso questi italiani che arrivavano si era inserita perfettamente tanto che a distanza di 100 200 anni ritrovava i loro nomi tra le famiglie più importanti della città quindi erano si erano affermati erano emerse all'interno della società zurighese ma avevano conservato una orgogliosa memoria dei loro inizi di questo atto iniziale in cui scegliere quello che la coscienza ordinava loro aveva saldato una volontà di affermazione alla volontà di costruzione che si era poi rivelata nel lavoro episodi come questo ce ne furono molti sono stati indagati per esempio i fenomeni di migrazione dalla spada dalla francia quando in francia il l'editto di nantes e fu abolito da luigi xiv nel 1685 dove finirono gli ugonotti che se ne andarono dalla francia e finirono in diverse zone o nelle cose più interessanti è quello che si portarono dietro pochi sanno che grazie agli ugonotti emigrati a ginevra l'industria degli orologi trionfo a ginevra mentre in francia dei veri alla voce orlov sulla psicologia del settecento il relatore doveva constatare che c'era stata una crisi nella fabbricazione di orologi che adesso la palma vero della creatività in questo campo apparteneva ad altri apparteneva ginevra apparteneva a irlanda in una cittadina vicino a norimberga che ha carattere i francesi molto molto forti dove si erano stabiliti molti ugonotti francesi e anche qui abbiamo davanti diciamo miracoli di creatività nero artigianale nella fabbricazione di uno strumento che era un segno del progresso né un segno di futuro che era la misurazione esatta del tempo l'orologio ora da questi da questi dati che il passato ci offre e difficile naturalmente arrivare a formulare una legge un dato di esperienza però evidente laddove non si creino si innalzi la barriera della legge la barriera della violenza religiosa voluta dal potere politico e dal potere ecclesiastico da dove sovrani o città libere governati dalla saggezza aprirono le porte e protessero i migranti dalla bat dalla battersi su di loro del braccio violento delle dell'inquisizione la realtà che è ben a nascere una realtà che spicca come i tante isole nel corpo dell'europa dell'europa intollerante e da questo punto di vista quindi se dovessimo giudicare il presente che è sotto i nostri occhi si conclude proprio con questa osservazione minima insomma se dovessimo giudicare il presente in cui mezzo cui viviamo dovremmo dire che bene ha fatto la cancelliera angela merkel a parare d'accordo con le altre componenti politiche tedesche la legge per l'integrazione dei rifugiati e per il loro avvio al mercato del lavoro un evento recente che usciamo tende a creare 100mila posti di lavoro attraverso forme di incentivo di sussidio avviando gli immigrati attraverso un processo in cui devono imparare la lingua tedesca o almeno quella inglese e poi accettare il lavoro che viene loro offerta altrimenti perdono il sussidio e finisce lì ecco ma è un esempio da tenere ben presente per capire come i vari stati europei facciano la loro politica in questo campo senza seguire diciamo strategie comuni l'insegna della chiusura identitaria datore noi italiani e diciamo facciamo crescere attraverso meccanismi che si dicono di carità facciamo crescere su questi immigrati una popolazione è tenuta sotto controllo da quella che è stata chiamata la nuova mafia italiana cioè li nutrono e li tengono chiusi e carpano la volontà di lavorare di creare la punta di farsi una vita che muove queste popolazioni quindi torniamo a riflettere su questo quadro di clero raccontato da walter beniamino dove appare una catena di eventi cito egli vede una sola catastrofe che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia i suoi piedi egli vorrebbe ben trattenersi destare i morti a ricomporre lin frantumano tempesta spira dal paradiso che si è impigliata nelle sue ali ed è così forte che egli non può più chiuderle con la tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro a cui volge le spalle mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui fino al cielo ciò che chiamiamo progresso è questa tempesta e noi ci siamo dentro ci sono pochissimi minuti però se ci fossero delle domande il professore risponde c'è qualcuno che vuole intervenire non è chiedere qualcosa no allora va bene così grazie ancora a graziano prossimo la sua vita
{{section.title}}
{{ item.title }}
{{ item.subtitle }}