Come governare la catena produttiva globale
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Come governare la catena produttiva globale
La globalizzazione e l’innovazione tecnologica stanno “atomizzando”, spacchettando i cicli produttivi in tantissime piccole fasi distinte. Ciò sta facendo sparire i lavori di routine nei paesi avanzati, creando nuove povertà. La creazione di posti di lavoro in questi paesi è concentrata solo nei servizi non commerciabili e non è spesso associata a crescita di salari e produttività. Come e a che livello si possono governare questi processi e ridurne i costi sociali?
quarto d'ora accademico ma vedete il progresso non spense così veloce che è arrivato qui dall altro evento più rapidamente dei altre persone di altri organizzatori che ne abbiamo dovuto aspettare il loro arrivo ma dimmi five speak italian english il production noi in questo festival parleremo tantissimo della crisi dell'euro e discuteremo apertamente in modo assolutamente senza preconcetti come dicevamo anche prima di quali potranno essere le evoluzioni future sapendo che rimanere in mezzo al guado in questa costruzione perfetta è probabilmente il peggiore dei mondi possibili e quindi si discuterà in che misura bisogna andare avanti sulla strada dell'integrazione economica e politica quindi cedendo parzialmente delle sovranità che almeno sulla carta oggi sono dei governi delle giurisdizioni nazionali oppure se invece dobbiamo tornare indietro avremo delle posizioni molto autorevole ricordo firmarli l'ultimo giorno parlerà anche della prospettiva di una uscita di alcuni paesi dalle ma nel parlare di questo problema della cessione di sovranità e del futuro dell'euro bisogna comunque avere una visione globale bisogna avere quella che viene chiamata la global picture perché sicuramente questa cessione di sovranità anche altre dimensioni che sono legate per esempio all apparire sulla scena economica di nuovi grandi protagonisti come i paesi emergenti e quindi non poteva che essere mike spence a darci questa prospettiva questa visione globale voi vi ricorderete mai spento e che è stato già ospite del festival dell'economia quattro anni fa allora ci portò la prospettiva ci anticipa le conclusioni della commissione sulla crescita e lo sviluppo una commissione indipendente molto influente e che lui ha presieduto per diversi anni e oggi ci porterà proprio a discutere dell'europa ma partendo da un taglio molto più complessivo e i quesiti di fondo che si porrà sono proprio centrali per il nostro festival bella dire questa cessione di sovranità è qualcosa che davvero comporta degli scenari di win lose in cui qualcuno ci guadagna e altri ci perdono o si può pensare a delle situazioni in cui tutti possono guadagnarci e soprattutto non abbiamo già perso comunque della sovranità certe nostalgie per il passato sono ben riposte michael a la grande il grande pregio di riuscire a esprimersi esprimere dei concetti molto complessi e i risultati teorici per cui è arrivato a prendere il premio nobel sono dei risultati sicuramente di una certa complessità ma lui riesce sempre a rendere in un modo molto semplice grazie anche al fatto che ha una formazione molto per certi aspetti diversa da quella tradizionale di un economista perché ha preso una laurea in filosofia poi matematica prima del dottorato in economia e ed è stato uno dei delle persone degli economisti che ha preso il premio nobel più da giovane e questa gioventù lo accompagna anche nelle sue attività successive di un dinamismo davvero incredibile a una davvero una produttività in cui continua a essere fortissima quando lo si cerca michael ti risponde sì l'unico modo per raggiungere in genere mandare un messaggio di posta elettronica ti risponde una volta da hong kong poi il giorno dopo albert lei poi a chicago poi a londra poi a singapore nel giro di pochissimi giorni e gira per tutto il mondo e abbiamo visto anche questa sera è balzato da un incontro a quest'altro è così rapidamente ea un entusiasmo anche nel comunicare davvero che è straordinario per una persona della sua della sua esperienza anche un entusiasmo nell'insegnamento che una cosa molto molto molto bella e di cui ecco un pochettino anche il nostro paese comincia a godere perché a un corso anche e sono contento di dirlo all'università bocconi mazda bocconi di milano ma davvero non voglio portarvi altro tempo a michael quindi cedo subito lui la parola grazie grazie è un piacere essere qui a questo festival credo che sia un evento straordinario e quest'anno si parla di una serie d situazioni di argomenti multidimensionali che riguardano tantissimi paesi il mio ruolo qui questa sera è quello di cercare di parlarvi di questa evoluzione molto veloce nella struttura dei mercati globali e cercare anche in periodo di tempo abbastanza breve di spiegare spiegare quali sono le pressioni alle quali siamo sottoposti io non sono uno storico ma penso che l'evoluzione nel corso dei secoli sia diversa da quella che viviamo adesso adesso siamo più interconnessi e le nostre strutture devono adattarsi a questa evoluzione veloce e credo che anche le nostre strutture di governo dovrebbero adattarsi al modo in cui c inter connettiamo con il resto del mondo io racconterò un po una storia ma cominciamo dicendo che ho scritto un libro che si chiama the next convergence che si basa sulla mia esperienza nei paesi in via di sviluppo nei paesi emergenti e la loro importanza il l'editore ha cambiato il titolo in italiano e si chiama la convergenza inevitabile che magari non è esattamente la stessa cosa ma si avvicina molto e quando è stato pubblicizzato pubblicato un libro o no poi promosso in diversi paesi io ho parlato con diverse persone e il timore era davvero palpabile perché dopo aver parlato di questo libro nei vari paesi le persone mi hanno detto le persone che partecipavano alle 20 mi dicevano la domanda più importante per noi è se loro vincono perdiamo noi ecco credo che questa sia la vera preoccupazione delle persone dal punto di vista economico io cercherò di dare una risposta oggi è la risposta è che la loro crescita non viene a costo ea spese della nostra crescita perché io ho passato molto tempo in cina e se chiedete ai cinesi ci sono dei rischi e questi rischi sono più interni o più esterni la gran parte dei cinesi diranno beh questi rischi sono esterni e sedie chiedete qual è il rischio principale vi diranno all'europa perché l'europa è il principale mercato cinese e se gli chiedete che cosa si auspicano è una ripresa della crescita è un processo stabile di crescita direbbero la stessa cosa dell'america anche essere america è un po diversa da questo punto di vista è questa crescita potrebbe permettere una crescita del mondo e dunque non sarebbe solo l'europa che se ne avvantaggia i vincitori saranno in pratica coloro che riusciranno ad adattarsi a questo mercato globale continua evoluzione e vi spiegherò un po delle pressioni a cui siamo stati sottoposti cui siamo ancora sottoposti recentemente sono stato ad una conferenza in cui si parlava della rivalutazione della mappa delle dell'economia globale ma questo non è il modo giusto per pensare alla questione perché la mappa è una cosa statica e l'idea di poter ri disegnare una mappa e capire quello che sta succedendo è a mio avviso in questo ambiente sbagliato perché ci porterebbe a produrre una mappa ogni 5 giorni se pensiamo alla cina dei dieci anni fa bella sua economia non aveva un grosso impatto nessuno o quasi si accorgeva della cina mentre adesso la cina è praticamente la metà dell'economia dell'europa o degli stati uniti questo in soli 10 anni ora quello che io penso e quello che li invito a pensare e cercare di capire quali sono le forze in gioco in modo da capire non solo come funziona adesso l'economia globale ma come funzionerà in futuro e quali pressioni verranno esercitate su tutti noi beh naturalmente mi rendo conto che non potete leggere ma vi racconto io questa diapositiva ora se torniamo al periodo post bellico possiamo dire che abbiamo vissuto in un mondo in cui il 15 per cento della popolazione mondiale vivevano i paesi avanzati noi dominavamo l'economia globale eravamo abbastanza simili dal punto di vista culturale ed economico eravamo in grado di interagire bene soprattutto grazie all'architettura costruita dopo la seconda guerra mondiale magari sono troppo semplicistico ma sapete a quel tempo avevamo a che fare con economie persone che avevano simili comportamenti simili atteggiamenti erano simili da tutta tutti i punti di vista e andava tutto bene ma il mondo di allora non è più il mondo di oggi il mondo allora vedeva una situazione in cui i paesi avanzati costituivano il 25 30 per cento di tutta l'economia globale mentre il resto del mondo non aveva alcun significato anche dal punto di vista economico mentre adesso le cose sono cambiate completamente adesso il mondo emergente rappresenta il 50 per cento dell'economia mondiale e questi paesi crescono ad una velocità del 67 per cento all'anno e viviamo in una situazione in cui queste parti c'è in questi paesi diventano sempre più importanti e diventano sempre più come noi e le questioni che dobbiamo affrontare da almeno dal punto di vista economico hanno a che fare con questa transizione la transizione da un periodo in cui questi paesi non erano molto significativi per noi ad una situazione in cui invece questi paesi saranno sempre più simili a noi viviamo in questo periodo interinale che durerà 20 30 anni e dovremmo venire a patti con questa situazione vedete la quota della produzione globale dei paesi emergenti vedete la differenza fra il 2000 e il 2010 ora ha detto questo il 45 per cento della popolazione mondiale vive in questi paesi è il fatto che stanno diventando sempre più importanti non significa che sono ricchi questi sono i redditi pro capite di diversi paesi compresa l'italia e vedete anche il reddito pro capite nel mondo a destra ancora sotto i 10 mila dollari l'anno se vediamo i paesi emergenti soprattutto quelli del sud est asiatico vedete fondamentalmente il giappone che ha già concluso il suo viaggio a hong kong macao e taiwan la corea del sud che sono dell'economia avanzate e l'asia nel suo complesso invece è ancora piuttosto sotto la soglia dei 10mila dollari e la cina vedete che sta crescendo anche se il reddito meglio continua a rimanere il basso dunque se vi chiedete quando la cina diventerà altrettanto importante di noi la risposta è nel giro di dieci anni e avremo un altro partner con cui organizzare le questioni mondiale e se vi chiedete quanto quanto ci metterà ad arrivare ad un reddito più o meno come il nostro più o meno come quello dell'ocse parliamo di tre quattro decenni dunque reddito e stile di vita sono cose diverse rispetto a quello che succede all bello di economia qui abbiamo un quadro delle dimensioni delle varie economie a sinistra la cina in azzurro abbiamo i bric agli altri bric russia brasile ed india e poi qui ho deciso di aggiungere anche il messico e l'indonesia perché stanno crescendo molto e se aggiungiamo i mettiamo insieme tutti questi paesi abbiamo questa barra verde che raggruppa tutti i paesi con l'esclusione della cina anche l'indonesia per esempio sta crescendo a 6 per cento e anche il messico e la cina però li supereranno ecco questo è il mondo in cui viviamo ma che cosa significa questo per noi parliamo di alcune tendenze ho già detto che le economie emergenti rappresentano più della metà dell'economia globale molto di quello che sta succedendo adesso a che fare con la tecnologia io parlo di un cambiamento rapido della struttura di connessione in parte come risposta alla crescita di queste economie ma anche in parte come risposta al forte evoluzione della tecnologia vedete che in questo modo io scrivo che c'è una diversificazione un allontanamento dal modello che ha rappresentato dalle economie avanzate poi l'altro punto importante è che ciò che ci interessa qui è la parte commerciale dell'economia vi voglio dire una cosa se guardate le economie avanzate non lo trovate ancora nei libri di testo ma se vi chiedete quale parte dell'economia avanzata consiste di beni destinati al commercio mentre quale parte riguarda per esempio l'istruzione l'edilizia i servizi la pubblica amministrazione cioè venica non sono ogni vendibili e commerciabili e beh la risposta è che un terzo dell'economia dei paesi avanzati è commerciabile dunque poi ovviamente le cifre sono diverse per i paesi emergenti perché lì non ci sono delle economie domestiche molto forti molto avanzate ora la parte commerciale e dell'economia globale si sta spostando verso i mercati emergenti il recente report del mckenzie sul reddito dei cinesi con che appartengono alla classe media cioè che guadagnano 3 mila dollari al mese beh quel rapporto ci dice che in cina il numero di consumatori ad alto reddito crescerà oa medio ed alto reddito crescerà da 230 milioni a 630 milioni fra dieci anni magari una cosa che ci spaventa ma è anche una grande opportunità di crescita per noi dunque non voglio che equivocate ma sarà difficile ignorare queste cifre le economie avanzate temo di dover dire sono indirizzate verso una crescita negativa o bassa so che durante questo festival ne parlerete e molto e so anche che mi state parlando molto a livello nazionale e vi voglio dire che l'economia americana sta recuperando e più avanzata rispetto al processo che ha iniziato l'europa ma ci vorrà ancora molto prima che completi questo viaggio sul lato europeo c'è la complessità di una struttura che probabilmente sarà una struttura che durerà nel tempo ma credo che ci sarà una crescita negativa ancora per un anno due dopo un recupero molto difficile anche se i rischi che noi conosciamo non si materializzeranno poi il rischio del debito sovrano beh nel mondo era soprattutto nel mondo avanzato in nessuno fino a pochi anni fa poteva pensare che il paesi emergenti potessero avere un rischio per il debito sovrano adesso invece sappiamo che non è così se mi chiedete se chiedete a me come economista beh vent'anni fa adesso sono un po vecchio ma vent'anni fa se mi aveste che sono cosa del genere avrei detto di no poi le filiere industriali si stanno atomizzato diventano sempre più complesse si frammentano e questo ha due effetti entrambi importanti per noi innanzitutto perché allarga il sistema commerciale perché in passato c'erano tanti bene che non venivano commercializzati per dire se arrivate un'azienda in italia del nord quella azienda produceva dei beni che non potevano essere venduti indonesia o in india o in europa dell'est per esempio e adesso c'è tutta una combinazione di tecnologie di pratiche di management e di expertise che permettono l'atomizzazione di queste filiere industriali con l'aumento del settore commerciale poi l'altra cosa che vediamo come tendenza e che pensavamo che la gran parte del consumo avvenisse nel mercato occidentale ma questo non è più così adesso c'è una forte crescita del consumo anche nei paesi emergenti e adesso i beni e servizi vanno naturalmente verso quei mercati dove possono essere commercializzati bene senza frizioni senza attriti dunque l'unico modo per mantenere qualcosa in questa filiera nella nostra filiera occidentale e renderla competitiva e una conseguenza è che se guardiamo a queste tendenze se guardiamo a queste filiere quello che vediamo è che il contenuto delle importazioni sta crescendo praticamente in tutte le economie infine e se ho tempo vi farò vedere dei grafici dove ho riassunto le cifre e quello che voglio comunicarvi infine ecco credo che da qui vengano le sfide abbiamo una sfida della crescita più grave in europa ma alla base abbiamo anche delle questioni che vanno avanti ormai da già da una ventina d'anni innanzitutto le tecnologie che stanno eliminando i lavori normali lavori di routine parliamo di automazione automatizzazione delle transazioni bancarie per esempio parliamo della robotica nel settore manifatturiero e di molto altro e questo è ben documentato da una ricerca di un economista del mit e questo riguarda non solo i lavori manuali ma anche i lavori cognitivi e dunque questi lavori cosiddetti normali o di routine stanno per essere eliminati e questa è una delle ragioni per cui quando esaminiamo i dati attentamente la crescita e l'occupazione stanno seguendo la stessa traiettoria se prendiamo l'economia americana nelle ultime 3 recessioni quello che vediamo è che con che vediamo che c'è una divergenza tra il recupero della crescita e il recupero dell'occupazione dunque il concetto che secondo cui se recuperiamo la crescita recuperiamo anche l'occupazione non è sempre vero e sarà sempre meno vero in futuro e lo stesso tipo di forze tecnologiche e globali stanno causando altri due fattori innanzitutto che il settore commerciale delle economie americana italiana e tedesca bella parte commerciale sta crescendo in termini ragionevoli ma non sta generando posti di lavoro e in italia addirittura all'occupazione sta scendendo nel settore commerciale e la distribuzione del reddito lordo sta cambiando e sta andando verso ai detentori del capitale e verso il capitale umano altamente qualificato queste sono le forze globali perché sappiamo che ci sono molte differenze tra i vari paesi ma in generale possiamo dire che questa è la situazione i redditi la distribuzione del reddito va sempre di più verso i detentori di capitali verso il capitale umano ad alta qualificazione ora questa è la parte commerciale dell'economia globale vedete le esportazioni relativamente alla produzione e notiamo che c'è una tendenza alla crescita relativamente stabile e non c'è alcuna ragione per spezzare aspettarsi una diminuzione di questa tendenza è questa è un'immagine che è stata realizzata da un ricercatore del fondo monetario internazionale ed è l'attuale struttura dell'economia globale beh vedete qua quante linee che collegano i punti e questo ci da l'idea che c'è tutta una serie di paesi emergenti che sono sempre più interconnessi vediamo la cina per esempio che è diventato un hub importantissimo se avessimo realizzato un grafico un disegno del genere 50 anni fa bene i paesi dominanti sarebbero stati quelli occidentali e questo è un grafico che ci mostra quello che succede alle esportazioni nel mondo nel mondo globale nell'economia globale vedete che i paesi i paesi avanzati non è che non sono più importanti ma vedono ridurre la propria importanza nel commercio internazionale mentre chi vince ancora una volta è la cina la cina è il più grande paese che commercia al mondo e vedete che la cina non ha alcuna colonnina nera ma nel 70 la cina era a zero cioè non interagiva con il mondo e non ha cominciato a interagire fino al 1978 e vediamo anche che una delle ragioni per cui i paesi emergenti sono sempre meno dipendente da noi e che non dipendono più della nostra domanda non dipendono più dai nostri mercati perché sono di per se stessi dei grandi mercanti la cina per esempio sta diventando un grande mercato di consumo e quello che vediamo qui è che essenzialmente esistono tre blocchi nell'economia mondiale il nafta l'unione europea nella versione allargata e poi un blocco emergente che commercia molto all'interno di se stesso e che si sta espandendo anche verso il mondo in via di sviluppo e questo è il sud est asiatico inclusa la cina se vediamo il commercio che avviene tra i tre blocchi notiamo che c'è una crescente commercio tra questi tre blocchi e fondamentalmente vediamo che i paesi emergenti commerciano sempre di più tra di loro commerciano meno con noi e diventano sempre più resilienti e tutto questo va bene perché non possiamo che difendano da noi vogliamo avere una crescita che sia resiliente naturalmente la recessione in europa e nei paesi avanzati ha un impatto anche su di loro questo è vero ma quello che è nuovo è che il mondo emergente è in grado di generare domanda aggregata sufficiente per autoalimentarsi e per sopravvivere qui vediamo le esportazioni manifatturiere mondiali che stanno cambiando in passato erano soprattutto tessili e abbigliamento soprattutto perché i paesi emergenti commerciavano soprattutto in questo settore adesso vediamo che abbiamo molti altri prodotti che entrano in scena e vediamo che queste i paesi entrano anche sulla scena del valore aggiunto e questo perché stanno diventando sempre più come noi anche se devono fare ancora molta strada si stanno inserendo in settori che sono più simili ai nostri settori tradizionali e qui abbiamo l'atomizzazione delle filiere globali per quattro paesi è un quadro delle importazioni e delle esportazioni vediamo il caso tedesco a destra vedete che se prendiamo le esportazioni tedesche se chiediamo quante di queste esportazioni sono state effettivamente importate e poi incorporate nelle esportazioni la cifra è il 27,8 per cento se andiamo indietro di qualche anno non molto il vecchio modello cioè quello di produrre in un paese vendere in un altro era diverso e ci sono tantissimi esempi studiati se prendiamo un prodotto apple come l'ipod o l'ipad sappiamo esattamente dove creato il valore e una parte del valore creato negli stati uniti nella silicon valley con il design con il marketing e con tutto quello che ne segue mentre il chip vengono dal sud corea il display vengono probabilmente anche quelle dal sud corea e parte finiscono in cina dove vengono assemblati in un'azienda che si chiamava faust on ovviamente il valore aggiunto della cina in questo settore non è piccolissimo ma non è enorme perché molti questi prodotti sembrano venire dalla cina ma in realtà parte di quei prodotti sono realizzati in altri paesi dunque il modo in cui vediamo il commercio non è sempre utile perché talvolta ci dà un quadro fuorviante vediamo che la banca mondiale l'ocse il fondo mondiale e il fondo monetario internazionale stanno lavorando a nuove modalità per misurare il commercio perché il commercio non può più essere usato smisurato con gli strumenti del passato salto questa parte perché ne abbiamo già parlato nei nostri paesi avanzati avremo ancora un periodo piuttosto duro e io sono sempre piuttosto chiaro soprattutto quando parlo con la stampa perché a livello politico credo che c'è una questione molto importante da illustrare perché quando c'è ancora la questione della riduzione del debito sappiamo che questa è una questione che deve essere risolta velocemente è parte del problema è che le aspettative spesso non si allineano a quella che è la realtà in america noi abbiamo un'economia piuttosto flessibile il processo di riduzione del debito piuttosto intensivo ma anche noi avremo da affrontare varie questioni salto un paio di diapositive arriviamo a questa potreste è parlarne di questo argomento al festival perché la crescita è un indice di misurazione delle cose di come vanno le cose fino ad un certo punto perché la crescita per esempio non rappresenta le tendenze della distribuzione e non rappresenta la sostenibilità del nostro modello di crescita qui vediamo un immagine un grafico che ci dà la cresce il tasso di crescita reale in brasile e il reddito pro capite dal 75 al 95 il brasile ha perso tantissimo tempo poi ha ripreso crescita a crescere con alti e bassi e la crescita talvolta è stata sorprendente 57 per cento ad essa un po scesa sicuramente a un paese importante dal punto di vista sistemico 200 milioni di persone molto importante per l'america ma questo grafico ci dice qualcosa di importante cioè la crescita sta avvenendo nonostante un reddito pro capite basso sappiamo che i paesi dell'america latina hanno una distribuzione del reddito molto squilibrata e ci sono ragioni storiche di questo questione coloniale eccetera e quello che il brasile ha realizzato è una cosa molto importante dal punto di vista sociale cioè un tipo di crescita inclusiva in cui la distribuzione del reddito sia più equa e questo significa che ci deve essere una crescita molto forte ma la crescita non ci dice tutto il problema del brasile che gli investimenti sono troppo bassi e un paese emergente che vuole crescere al 67 per cento deve investire molto più del 25 per cento del pil per sostenere la propria crescita questa non è una conclusione teorica ma è un a conclusione empirica il tasso di investimento della cina per esempio al 45 per cento c'è il 45 per cento del pil cinese ogni anno non viene consumato ma investito per generare crescita futura nessuno pensa che questa cifra debba essere così alta magari ci sono delle inefficienze ma la crescita dal punto di vista intergenerazionale è importante perché la crescita richiede investimenti e se posso aggiungere un altra cosa è che sia che siano i paesi emergenti ossia che siano i paesi avanzati una delle cose che abbiamo fatto è di smettere di investire soprattutto a livello pubblico abbiamo smesso di investire non solo abbiamo smesso di investire ma in molti casi abbiamo spostato la domanda aggregata il consumo in particolare gli investimenti dal futuro al presente utilizzando il debito e per descrivere questo io credo che si tratti di una scelta intergenerazionale orripilante perché credo che i nostri nipoti non ci perdoneranno per questo perché li lasceremo con un debito che non dovrebbero mai aver avuto infine voglio parlare dei paesi avanzati velocemente questa è la cosa che ho detto prima le curve che crescono sono i paesi avanzati a tutti in rosso e in rosso scusate abbiamo i paesi del g20 stiamo arrivando ad un cento per cento come il gruppo e i paesi emergenti sia quelli ricchi che quelli poveri arrivano al 40 per cento magari non ci avete mai pensato ma se ci pensate avreste mai detto che i paesi avanzati avrebbero continuato a prendere a prestito a prendere a prestito prendere a prestito mentre i paesi emergenti avrebbero continuato a prestare prestare prestare ecco io non ci avrei mai creduto ma così è successo non so se i dati sono precisi ma vediamo che c'è il debito sovrano e cioè il debito l'economia italiana non è messa così male per quanto concerne il debito aggregato perché simile alla francia e gli stati uniti quello che è differente la composizione perché se parliamo del debito sovrano la parte nera di queste colonne vediamo al giappone che arriva a 200 eventi per cento rapporto debito pil e poi l'italia 120 per cento e poi tutti gli altri inferiori ma guardando anche il regno unito e questo significa che c'è più resilienza di quanto non si possa pensare non voglio dire che sia facile utilizzare le risorse ma perché l'italia sta così beh forse lo sapete tutti il settore privato non è pesantemente indebitato ma le famiglie stanno bene relativamente parlando ovviamente ma questi livelli di debito sono troppo elevati e nel contesto europeo sono minacciosi addirittura è questa io la chiamo lanciare una nostra una nostra amica ha descritto questo mondo come un mondo fatto di diversi equilibri e questo è vero e l'eurozona è una classica struttura di equilibri multipli un equilibrio è che i rendimenti restano bassi e il debito pubblico alla fine si abbassa ma l'altro equilibrio e che gli investitori esterni che sono già nervosi rimangono ai margini ma ad un certo punto se ne vanno e c'è un aumento dei rendimenti a prescindere dal dei programmi di austerità e così non si riesce a ripristinare la crescita e i cittadini dicono beh ci deve essere una soluzione migliore è tutto questo può finire in un caos ma questo è il secondo equilibrio possibile e adesso stiamo al centro di quello che il mio amico pinko chiama un equilibrio stabile perchè perchè abbiamo i corti circuiti che ci tengono qui la banca centrale con i tedeschi da una parte e degli impegni da parte di paesi importanti come l'italia e la spagna non solo di rimettere a posto i conti ma anche di ripristinare una crescita sostenibile infine questo è un grafico che ho preso dagli stati uniti questa è la crescita in un lungo periodo di tempo è quello che possiamo vedere tanto per rafforzare il concetto che viviamo in un mondo del tutto diverso vediamo che la tendenza non punta al recupero anzi dunque la crescita sta tornando ma non torna come era in passato abbiamo un tasso di crescita ben inferiore al 3 per cento e non capiamo bene per quale motivo c'è questo tasso né se riusciremo a veri tassi del passato dubito fortemente sicuramente non ritornerà l'occupazione del passato in basso a destra vediamo il pil vediamo che ritorna a certi livelli e vedete che negli usa sta risalendo però la occupazione non sta crescendo e non riusciamo ad assorbire nuova forza lavoro è certo non abbiamo il problema della spagna ma non è certo un problema da poco in basso vediamo i cosiddetti posti di lavoro di routine dopo il recessione del 2008 vediamo che c'è stato un calo dei posti di lavoro con la diffusione delle tecnologie tra l'altro le tecnologie che ci consentono di problemi progredire sono quelle che ci consentono di spostare la creazione di posti di lavoro a livello globale questo o lo sentiamo in tutte le economie in una particolare è per quanto riguarda i cosiddetti lavori blue collar dobbiamo fare qualcosa e dobbiamo massimizzare quindi la disponibilità di capitale umano molto formato e non sappiamo quante delle sfide che ci aspettano riusciremo ad affrontare con queste nuove competenze questa è una ricerca che ho avviato e che sta continuando riguarda il cambiamento in termini di posti di lavoro vediamo nei diversi settori i beni non cambia bili degli scambiabili e il totale sono stati creati molti posti di lavoro negli usa ma non come nel passato si era a 26 milioni dieci anni fa quindi non vedremo una cosa simile in europa qui fino al 2010 e dopo la crisi vediamo che il settore fable iii da bull hanno contributo minimo alla creazione di posti di lavoro per coloro che sono interessati questa è un'analisi settore per settore con gli ambiti in cui sono stati creati posti di lavoro blu trade hubble commercio scambiabili rosso no le barre più alte sono l'amministrazione pubblica la sanità e l'edilizia la maggior parte delle persone pensavano che l'edilizia non sarebbe durata con quei tassi di crescita alcuni pensano che si spenda troppo nella sanità degli stati uniti quindi e vediamo questi sono i settori potenzialmente più trainanti questo è il cambiamento in termini di valore aggiunto vedete sapete se li mettiamo tutti insieme al via fuori il pil facciamo una confusione ma vedete nel settore trade hub un a questo valore aggiunto sta crescendo più velocemente rispetto a nocebo se guardiamo il valore aggiunto per persona impiegata abbiamo una linea più o meno piatta per quanto riguarda il settore non c'è il bo con una rapida crescita dopo il 2000 dell'altra curva è lì che sono cominciati a uscire i posti di lavoro di routine dall'economia con un incremento della globalizzazione in pratica i cosiddetti posti di routine sono stati spostati in altri paesi grazie alla collaborazione e quindi rimangano i posti di lavoro come giorno giorno valore aggiunto che sono quelli di solito svolti dalle persone che hanno altissimo livello di formazione di competenza questa economia italiana l'economia tedesca è simile qui vediamo la conosce italiana è più piccola vedete con un calo del settore credo non so se questi dati sono poi precisissimi quindi prendiamo questi dati con grano salis anche l'economia tedesca sarebbe simile è interessante perché gli stati uniti diciamo molto diversi e l'italia ha un problema di crescita la germania ha fatto delle riforme fondamentali e diciamo che andando piuttosto bene in termini relativi per quanto riguarda il settore trade hobo vediamo lo stesso andamento in questa economia e 15 in pratica qui vediamo il prima e dopo e quindi ci sono delle forze di lungo termine in hard questo è il valore aggiunto dell'economia italiana eccetera lo stesso grafico che illustra settore dei beni scambia lino scambiabili li vediamo che quanto sta avvenendo negli stati uniti non sta avvenendo in italia e quindi c'è una differenza con un elemento in comune infine questi ho sentito sarà d'accordo sono dei dati difficile da raccogliere e ancora più difficile è fare un confronto però l'ocse ha cercato di capire qual è la percentuale dell'intesa nazionale che va al manodopera ovviamente è un incubo riuscire a raccogliere questi dati però ci possono indicare che trent'anni dopo la seconda guerra mondiale percentuale che andava in save poi c'è stata un'inversione di tendenza rapidissima cosa significa diciamo che ci sono altri posti dove altri due posti dove potrebbe essere investito il reddito uno è il capitale quindi le aziende l'altro il settore dell'amministrazione pubblica l'abitazione pubblica non cambia poi tanto quindi diciamo che l'economia globale si sta la tendenza in cui il gran parte del reddito va verso il capitale se non quello umano perché diciamo che è stata creata una struttura che ha consentito a moltissime milioni di persone di avere il controllo su tutto il mercato mondiale quindi questo ha fissato il prezzo del lavoro probabilmente ha complicato il quadro ancora di più salto questo elemento e conclude siamo in un mondo a più velocità abbiamo le economie emergenti gli usa che si stanno riprendendo un ritmo di crescita lento e io credo che la convergenza internazionale saras compagna ta da divergenze interne ai paesi questo considera abbiamo grosse sfide nell adattarsi anche in termini di istituzioni questo mondo che cambia e all'interazione globali non è impossibile non voglio lasciarvi con la bocca amara credo che le riforme tedesche che sono state adottate tra l'altro nel 2000 l'economia tedesca era definita come il malato d'europa ricordate il corso di cambio quando del marco 1 a 1 c'erano problemi in termini di occupazione e di crescita di competitività e di flessibilità del mercato del lavoro dopo aver assorbito la germania est e shader ha fatto il suo lavoro con scelta è molto dure non molto popolari e poi naturalmente cercando di coinvolgere il settore pubblico e privato dando una nota di flessibilità che era già presente naturalmente si potevano fare molte cose e ci si inseriva in un mondo che si stava globalizzando quindi tedesco hanno detto se riuscite a essere flessibili nel lavoro vi pro mostriamo promuoviamo la crescita vi promettiamo questa crescita e offriamo delle reti sociali perché le i posti di lavoro non potevano essere cancellati e sostituiti da altro abbiamo bisogno della stessa cosa certo bisogna negoziare tutte le cose e se riusciamo a farlo se riusciamo ad attivare questo processo in certi paesi non risolveremo tutti i problemi ma ne risolveremo alcuni in particolare la luce di un mondo che cambia molto velocemente la sovranità cosa dire non sono un esperto di sovranità però potrei fare alcune osservazioni io credo che ci sia una continua perdita di sovranità a livello nazionale nel controllo del proprio destino non saprei proporre una soluzione pratica per isolarsi da questa situazione non ci si può isolare dai flussi finanziari o dal flusso della conoscenza o dai commerci per proteggere alcuni mercati e questo non impedirebbe ai nostri di andare altrove insomma quindi e poi il capitale umano si sposterebbe comunque perché ci sono dei punti molto interessanti ove insediarsi quindi non avrai una panacea potremmo modulare questa transizione cercando di intervenire il certo modo però in generale devo dire che viviamo in un mondo in cui la perdita di sovranità è permanente dobbiamo adattarci questo mondo è molto volatile fuggevole e non siamo alla dipendenza economica ben governata abbiamo sistema con regole che sono state adottate in tempi in cui i paesi e collaboravano tra di loro ma dominavano il mondo mentre il mondo o di oggi non è ben regolato ed è volatile come dicevo e questo forse preoccupa la gente i miei figli i miei nipoti se riusciamo a risolvere questa transizione gestendo bene la questione della sostenibilità probabilmente si troveranno in un mondo ancor più complesso in termini di governance le persone di mezza età si trovano uno spartiacque del passato c'erano gli stati nazione mentre noi e viviamo in luoghi multipli delle città delle province a livello nazionale e quindi el'ambiente che evolve e anche la nostra vita credo che se non abbiamo delle strutture multinazionali non non abbiamo un futuro credo che l'unione europea si un esempio molto interessante a livello mondiale io spero che si riesca a risolvere i problemi se qualcuno hanno soluzione sicuramente tutti gli altri lo applaudiranno grazie vecchio frank e michael i suoceri grazie michael è stata veramente una presentazione estremamente interessante e ci serviva un quadro di insieme per inquadrare il dibattito del festival è stato molto efficace ha toccato velocemente alcune questioni molto importanti vorrei integrare alcune cose per amor di chiarezza in particolare dai dati sulla curva del lavoro quella appunto riguarda la distribuzione funzionale del reddito non quella personale certo alcuni lavoratori possono essere azionisti questo calo del reddito indubbiamente non non segue necessariamente l'evoluzione del reddito dei lavoratori poi una cosa mi è venuto in mente osservando le diapositive stava indicando il problema di rilevazione relativamente alla catena di approvvigionamento approvvigionamento certo non c'è solo nel commercio c'è anche nei servizi questo problema quindi è forse questa calo del settore dei trade hubble le economie avanzate e forse è dovuto al fatto che ci sono molte cose che succedono anche nel settore dei servizi una questione più ampia relativa alla finanza separata in quei datori di lavoro in europa e si tendono a dirvi che la questione non hai il commercio la concorrenza non è quello il problema la compare concorrenza dei paesi emergenti piuttosto è il fatto che non escono più avere accesso al credito e comincio a pensare che l'attuale crisi cosa pure le precedenti sia principalmente di banche e finanza arjen non con l'edilizia come saprai incerto questa crisi è iniziata col debito della grecia ma adesso è una crisi delle banche quindi ho capito che fondamentalmente ciò che impedisce all'europa di rimontare in sella visto che abbiamo una differenza in termini di crescita rispetto agli altri continenti e che dobbiamo investire molto per poter crescere visto che siamo al centro di questa crisi bancaria non possono farsi questi investimenti perché le banche non sono lì per finanziare questi investimenti servono le banche per farlo comunque era una nota chiosa sono sicura sicuro che ci sono molte domande prendiamo un po di domande non volevo utilizzare la mia posizione qui per per fare io le domande il principe effetti perché lasciamo le persone del pubblico fare delle domande di foglie the cup possiamo quindi a raccogliere alcune domande prego brevi si guarda illusione che ha diffuso che la crescita è uguale a occupazione seconda cosa ti ringrazio e ti ringrazio che hai messo detto crescita e occupazione ci hanno illuso per tanto tempo che sia uguale seconda cosa non investire significa tradire le nuove generazioni quanto scalpitio è stato fatto dalle nuove generazioni ma noi adulti non abbiamo ascoltato ripeto chiariti lo prete piccolo ponte tra le fra queste realtà grazie piras e mail c'è una domanda là in fondo princess penso buona sera ha parlato di crescita sostenibile e della cina credo che la cina stia lottando per crescere però c'è una tasso di investimento troppo elevato e quindi l'economia globale sta diventando troppo piccola per la cina che avrà un ruolo molto importante il futuro secondo lei la cina cosa farà nel futuro per superare questo problema grazie è un'ottima domanda magari se si alza forse la vediamo è un piacere essere qui con loro ancora una volta i paesi emergenti devono avere un rapporto pari circa al 25 per cento per gli investimenti per il futuro questi paesi hanno problemi diversi in particolare per quanto riguarda la mobilitazione del reddito all'interno poi servizio del debito e flussi strutturali eccetera e naturalmente con un livello di vestimenti che lei ha citato come pensa possano procedere questi paesi un 25 per cento e molto grazie magari possiamo cominciare da qui o vuole che raccogliamo un'altra domanda ma va bene poche cose alla volta labiata grazie per le osservazioni io credo che stiamo effettivamente cercando di mettere a fuoco le cose per quanto riguarda la cina ci sono stato lungo tempo per cercare di definire con loro i piani quinquennali di riforma della cina o minacciato tito di parlare della cinema e la proibito a tutti i costi quindi se riuscite a procurarvi queste diapositive vedrete che ce ne sono 20 sul cambiamento della cina se non ha proiettato è una questione complessa un'economia che ha modificato proprio il modello di crescita proprio per continuare a crescere è un modello basato sugli investimenti che ha quasi superato se stesso la sua vita utile quindi ci sarà un cambiamento oltre ai cambiamenti strutturali della filiera si pensa che sia un paese con una manifattura che usa molto la manodopera è una cosa che non durerà se non per altri cinque anni insomma possono mantenere certi tassi di crescita operando sull'incentivazione dei corsi di cambio eccetera questa è una possibile situazione il cambiamento interessante per me tra l'altro io penso spesso la crescita è il versante della domanda dell'economia e quindi l'economia cinese ha un rapporto reddito famiglie totale che è in calo con un 30 per cento del risparmio delle famiglie quali saranno gli elementi di crescita del futuro in un'economia come quella se naturalmente rapporto dall'ora e 40 mentre da noi e 60 70 questo significa trasferire reddito da un canale all'altro dal settore corporate quello pubblico a quello delle famiglie quindi per aumentare la loro percentuale cambiando i modelli di crescita una domanda aggregata interna che comprende gli investimenti cercando di escludere quelli a basso rendimento che è quello che fanno usando certi driver quindi è un sistema che è stato strutturato in una certa maniera e per questo che la percentuale sul pil e 45 per cento se non si fermano adesso se non smettono di fare gli investimenti a basso regime ntò perderanno forza naturalmente gli investimenti vanno bene se fanno crescere le cose del lungo ma se hanno un basso rendimento niente come spararsi sui piedi insomma e della transizione del dei redditi mesi così come viene definita la maggior parte delle economie emergenti che avevano diciamo 4000 e 5000 di reddito pro capite stanno rallentando con l'eccezione del giappone la corea taiwan e hong kong e singapore nessuno è arrivato livello di complessità della cina detto questo conosco la cina so quello che stanno facendo ma sono ottimista ci sono molti rischi possono superarli secondo me c'è un alto rischio che non capiscono quello che fanno ma questo giudizio del tutto personale ci sono degli interessi acquisiti nel settore pubblico che potrebbero ostacolare delle riforme importanti poi la concorrenza l'innovazione c'è le aziende pubbliche sono gravate da una intensissima corruzione l'ultima domanda me la risposta è semplice i paesi emergenti e dall'esterno non si può fare molto per risolvere i problemi di natura politica o strutturale devono farlo loro dall'interno perché anche quando si hanno problemi nessuno di noi sa ma le ingerenze esterne il titolo sa ci sono molti paesi che hanno molto lavoro da fare prima di riuscire a eliminare le disfunzioni dal sistema molti di noi sono molto attaccati alla democrazia ovviamente ma ci sono molte democrazie che hanno degli aspetti patologici la gente compra i voti usa il potere che ha sulle risorse per rubarle o controllarle con l'esercizio eccessivo del potere ci sono moltissimi esempi in questo senso quello che si può fare dall'esterno per aiutare una volta che le cose comincia ad andare bene perché magari la crisi si risolva eccetera ci si può inserire diciamo e quando le istituzioni internazionali dei paesi industrializzati lo fanno bene questo è loro compito è secondo me la cina sta diventando un investitore piuttosto controverso in africa naturalmente non voglio minimizzare il problema poi la crescita elevata nel mondo emergente è una cosa che molti ritengono problematiche in realtà c'è una nuova generazione di leader in molti paesi africani l'africa cresce al dato del 6 per cento e questo naturalmente ha stravolto la vecchia immagine l'idea che noi avevamo dell'africa grazie le ultime due domande e poi possiamo chiudere siccome vedo che l'economia emergente non fosse una tanto pensavo a una economia del troppo profitto e passare a un'economia del non non mi approfitto che dopo mi ha molto suggestionato e il 77 per cento che sa di debito la russia in confronto a tutti gli altri che l'europa è sui 300 intorno però il 77 è ben distante non so se bisogna prendere esempio della russia per il debito pubblico un oggetto grazie ancora una domanda e poi guardi vorrei fare io una domanda sono io che decido chi dispone comunque stessa cosa normalmente ruolo del moderatore è quello di dare la parola la mia domanda è brevissima io vorrei sapere è se è il caso di parlare di cessione di sovranità anche da parte del mercato e non solo da parte dei paesi e diciamo così che rimangono testi a questa cessione di sovranità a favore di una sovranità globale visto che il mercato condiziona tanto questi stati nazione oppure questi stati uniti intorno unità sovranazionale sarebbe il caso di di cedere sovranità da parte del mercato a favore della parte politica grazie grazie allora l'ultima persona qui se potete portare un microfono grazie c'era il signore là dietro ho visto prima con la mano scusi ma non possiamo volevo chiedere lei prima ha fatto riferimento all'alto debito pubblico che ha l'italia il giappone allora siccome noi facciamo parte la nostra sovranità e condivisa con quelli degli altri paesi europei non si potrebbe arrivare a un certo punto ad una situazione in cui il debito pubblico viene ripudiato o ristrutturato c'è mi rendo conto che ci sono molti gruppi bancari che sono pieni di debito pubblico però non si potrebbe arrivare una ristrutturazione del genere e poi si ma la domanda è molto impegnativa mi sembra sufficiente c'è anche il signore qui davanti diamogli un ultima domanda short one così ma sono curioso cos'è che frena le potenzialità degli stati uniti beh e sarò breve la russia non è ancora sulla strada giusta è potenzialmente un paese ad alta crescita con tantissime risorse materie prime ma è ancora un posto piuttosto difficile dove fare business e anche pericoloso e diverse istituzioni e diverse aziende ci stanno lavorando ma il problema non è ancora risolto ora per quanto concerne la perdita di sovranità da parte dei mercati beh forse eccessivamente duro quello che di roma naturalmente quando si presta denaro poi quel denaro deve essere restituito non si può prendere a prestito senza sapere che si può restituire i mercati non ci possono fare niente noi abbiamo preso a prestito così tanto denaro che non possiamo più restituirlo naturalmente sto semplificando ma la lezione che non dobbiamo arrabbiarci con i mercati ma dobbiamo impegnarci in modo che i mercati non abbiano il controllo su cose così importanti ma sono d'accordo con tito soprattutto in europa crisi finanziaria delle banche la crisi bancaria stanno causando delle pressioni molto forti dunque la crescita non c'è perché c'è una stretta creditizia ma c'è anche una stretta sui consumi e questo vale anche per molti paesi d'europa e c'è anche un insufficienza da parte del settore manifatturiero forse ecco ci sono diverse questioni che contribuiscono alla riduzione della crescita per quanto concerne il debito pubblico ha ragione ma a questo punto non possiamo emettere debito europeo e generali taro socializzare il debito perché non possiamo farlo innanzitutto dobbiamo stabilizzare la situazione dobbiamo ritornare sulla strada giusta e una volta che lo facciamo l'evoluzione naturale di questa situazione andrà verso più europa e meno divergenze e vorrei aggiungere un'altra cosa probabilmente controversa la ragione per cui la struttura è difettosa è che tutto ciò che è rilevante dal punto di vista politico investimenti politiche di mercato sistema fiscale aperture dell'economia eccetera è tutto questo ed è centralizzato in europa fatta eccezione per la moneta magari uno si sveglia la mattina e scopre che i diversi paesi hanno politiche di produttività diversa e poi ci si chiede come aggiustare la situazione è in parte lo si può fare con quello che si sta facendo adesso oppure con l'inflazione che non si può più utilizzare ecco questo è un sistema che a mio avviso era disegnato per puntare la divergenza ma la mia impressione è che sono gli europei che devono scegliere fra più accentramento oppure più decentralizzazione associata dei meccanismi di aggiustamento più efficaci ecco questa forse sarebbe la strada giusta da intraprendere e poi c'era un ultima domanda non me la ricordo più gli stati uniti beh la storia dell'economia americana è semplice tantissimi problemi che gli altri hanno noi non ce l'abbiamo per esempio noi non abbiamo un mercato del lavoro rigido il mercato dei capitali è libero e la ripresa che si vede è una combinazione di riduzione del debito ripristino recupero della situazione dell'edilizia e anche più competitività e che cosa rimane da fare spese sanitarie troppo elevate passività enormi cioè mi riferisco alla sanità mi riferisco alla previdenza sociale e bassi investimenti le infrastrutture per una persona come me in america se confronto los angeles e new york alle infrastrutture a new york a pechino resto imbarazzato devo dire pensiamo agli aeroporti come possiamo accettare che ci siano questi bassi investimenti e lo stesso vale anche per il capitale umano dobbiamo superare questo limite dei bassi investimenti la verità davvero molto importante nella risposta tour veloce ma la verità davvero che dice tantissimo anche per le prossime incontri del festival c'è il fatto che in europa siamo della situazione in cui le politiche che contano davvero per la crescita vengano fatte dai singoli paesi il che comporta il fatto che poi alla fine i paesi crescono in modo diverso ma non abbiamo la possibilità ai paesi non possono gestire quegli strumenti che permettono loro di avere a che fare con la situazione in cui ci sono così forti asimmetrie nella crescita dei diversi paesi questo e credo che un modo di definire il problema attuale dell'europa davvero calzante e se guardate i dati proprio dice esattamente questa cosa se voi guardate i tassi di crescita se guardati livelli di crescita vedete che i paesi europei hanno differenti importanti abbiamo il trentino che sicuramente messo molto meglio della sicilia ma in termini di tassi di crescita si va per paesi la crescita italiana è una crescita bassa in tutta l'italia non soltanto nelle regioni del sud anche in quelle del nord quindi questa è una verità davvero importantissima che ci ha detto michael quindi davvero lo ringraziamo tantissimo per questa sua introduzione a festival che non poteva essere migliore vi dico che ha lavorato tantissimo per questo evento e ha preparato molte altre l'aj diapositive che sono nessun sito del festival quindi se volete andare a vedere e scaricare le trovate tutte sul sito effetti grazie ancora cento
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