Chi sono i senza casa?
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Chi sono i senza casa?
Chi è oggi un senza dimora? Perché lo si diventa? È una condi-zione transitoria o permanente? Gli interventi assistenziali sono sufficienti ed efficaci? Come le risposte offerte dal pubblico devo-no essere riviste alla luce della nuova realtà dei senza casa. Ricordando Valeria Solesin.
buonasera cominciamo questo questo incontro dunque abbiamo seguito vari molti incontri molte conferenze sui luoghi della crescita qui guarderemo i luoghi forse gli stessi luoghi o anche altri luoghi da un altro punto di vista da un punto di vista normalmente poco visibile michela braga è una ricercatrice che si divide la sua attività di ricerca tra la bocconi la fondazione rodolfo debenedetti si occupa di varie varie cose delle di economia del lavoro di economia e lo sviluppo di economia dell'istruzione ea in particolare ha studiato ha fatto una ricerca sui senza fissa dimora sui senza casa i quali normalmente sono poco visibili alle statistiche lei ci spiegherà come come come li ha studiati con quale gruppo di lavoro e quali sono risultati di questa di questa indagine dicevo particolarmente importante in un festival che ha focalizzato la sua attenzione sui luoghi della crescita che probabilmente sono molto urbani e il fenomeno degli homeless e molto urbano internazionale mondiale riguarda quasi tutte le metropoli poi michela braga ci dirà dove più dove meno se l'italia è in linea con il resto del mondo oppure se la sua struttura familiare mi chiedo io non lo so c'è un pochino protetto da questo al termine di una grande crisi economica e quindi come questo ha influito ma soprattutto quello che mi sembra anche interessante capire se come dire gli stessi luoghi della crescita cioè laddove la città la metropoli produce più pensiero creazione innovazione capitale umano produce anche più marginalità non so se la semi chiara braga la risposta a tutti questi interrogativi sicuramente è come dire un punto di osservazione particolarmente importante sia appunto nell'ambito di un festival che indaga sui luoghi della crescita sia nell'ambito di una di un momento storico in cui l'attenzione delle policies su questi temi pare particolarmente bassa cioè abbiamo sentito dall'ultimo rapporto istat da indagini precedenti dalle indagini sulle famiglie della banca d'italia dell'aumento progressivo della povertà dell'aumento delle famiglie in povertà dell'aumento nell'ambito di questo fenomeno delle persone che lavorano e sono in povertà e nello stesso tempo anche a un accantonamento del problema di policy su questo in un paese che ricordiamolo è uno dei pochi paesi europei a non avere nessuna misura universale possiede una povertà e sono come dire temi sollevati da pochi con voce molto autorevole forte ma non non sempre ascoltati mi viene in mente anche il fatto che una delle poche misure che abbiamo di sostegno alla povertà molto marginale che il sostegno inclusione attiva è partita con pochi fondi in modo molto sperimentale ma anche quel poco che c'era non tutte le città lo hanno attuato una grande città come roma non ha ancora utilizzato questi fondi questo lo dico non tanto perché poi oggi siamo particolarmente interessati al discorso sulle città visto che siamo anche in un momento elettorale nelle grandi città italiane ma anche perché per introdurre il suo ma il discorso e mi chiara braga perché se c è così difficile forse per una sorta zero per una interesse politico che si concentra soprattutto su quello che è supposto essere il ceto medio che vota e quindi se c'è così difficile già vedere la dimensione della povertà che comunque una dimensione grande non tanto marginale forse per questo che l'attenzione dei più marginali dei poveri cioè coloro che non riusciamo a vedere che non riusciamo a contare perché le nostre le nostre i nostri criteri di misurazione si basano molto spesso sull'essere riferibili a un indirizzo ad avere una dimora e quindi particolarmente importante è un lavoro di ricerca che accende i riflettori su questo e che ci dice anche quanto è importante misurare per poter intervenire prima che le situazioni si allarghino del genere non diventino poi ancora più insostenibili anche da un punto di vista di intervento pubblico e dei suoi ed i suoi costi quindi con queste poche riflessioni io dalla parola michela braga ricordando anche che questo nostro incontro è dedicato alla memoria di valeria soles in una ricercatrice giovane che ha lasciato purtroppo troppe poche cose scritte prima della sua tragica morte nell'attentato del bataclan e che oltre alla sua attività di ricerca svolgerà anche un'attività di volontariato per i senza fissa dimora a parigi quindi anche per questo questo incontro è dedicato a lei non la parola di tela bravia grazie mille a tutti allora come diceva prima roberta l'intervento di oggi è teso fare un quadro generale della situazione dei senza dimora alla luce dei dati esistenti a livello internazionale e alla luce dei dati che abbiamo raccolto in italia negli ultimi anni in alcune città a partire dal 2008 abbiamo raccolto i dati a milano poi a torino poi nuovamente a milano e infine a roma due anni fa va la slide ok quindi partendo da partendo dalla situazione italiana a fronte di l'italia si caratterizza per un alto tasso di possesso dell'immobile e a fronte di questo alto tasso di possesso dell'immobile si registra però un crescente disagio abitativo il disagio abitativo viene identificato nel momento in cui i canoni d'affitto assorbono oltre il 30 per cento del reddito familiare è il drag il grafico che vi ho riportato ci dà un'idea della distribuzione a livello territoriale italiano del possesso dell'immobile quindi vediamo che effettivamente in italia in media l'ottanta per cento degli individui possiede una casa di proprietà e una quota residuale vive in alloggi in affitto c'è una variabilità territoriale non particolarmente forte però in media circa il 20 per cento delle famiglie possiede un immobile non possiede un immobile di proprietà a fronte del disagio abitativo crescente questo disagio si può tradurre in una vera e propria emergenza abitativa nel momento in cui al nucleo familiare vengono meno le risorse necessarie per far fronte alle spese connesse all'abitazione stessa quindi questo questa emergenza abitativa può raggiungere la situazione estrema dello sfratto e le statistiche i dati disponibili a livello nazionale indicano che la causa principale per la perdita degli immobili è la perdita del lavoro quindi una carenza reddituale e la morosità è proprio la causa prevalente per il rilascio degli immobili questo avviene indipendentemente dalla dimensione della del luogo di residenza quindi è un qualcosa di generalizzato sia nei capoluoghi di provincia che ho riportato il rosso sia negli altri comuni del territorio nazionale quindi fatto cento i rilasci degli immobili abbiamo una piccola quota che viene rilasciata per necessità del locatore o perché è finita la locazione e poi in media circa il 90 per cento degli immobili vengono rilasciati proprio per morosità questo trend è un trend crescente nel corso del tempo e c'è questo trend crescente degli sfratti per morosità incolpevole questa dinamica si registra sia nei grandi sia nei piccoli centri urbani quindi una domanda che roberta aveva sollevato all'inizio appunto anche proprio come la povertà o queste forme si sono presenti sul territorio se in passato queste forme di povertà estrema erano tipiche dei grandi centri urbani nel corso del tempo si sta registrando un incremento del fenomeno anche negli altri centri più piccoli quindi sia centri grandi sia piccoli sia nei capoluoghi di provincia sia negli altri comuni e il trend è abbastanza simile sia per quanto si compra si sia per quanto riguarda i provvedimenti emessi le richieste di esecuzioni e le esecuzioni vere e proprie di sfratto dal 2007 in seguito anche alla crisi sia stato un incremento significativo delle richieste dell'esecuzione dei provvedimenti e si registra soltanto una riduzione nell'ultimo anno quindi in blu abbia i dati sono relativi alla variazione percentuale di un anno rispetto all'anno precedente il blu indica i provvedimenti emessi in rosso le richieste e in verde le esecuzioni quindi c'è una forte crescita delle richieste negli anni immediatamente successivi alla crisi quindi poi 2008 che poi in realtà e l'anno successivo per come sono registrati i dati e poi effettivamente c'è un incremento della richiesta l'anno successivo aumenta l'esecuzione e così via la variabilità e molto c'è molta variabilità sul territorio finale e dispersione e per darvi un'idea si passa da regioni come la lombardia dove l'incidenza percentuale nell'ordine del 18 per cento alle giovani dove come la basilicata il molise val d'aosta trentino dove siamo al di sotto del 2 per cento e in media lo sfratto colpisce in italia una famiglia su 399 anche qui sono dati relativi al 2005 c'è variabilità temporale però più o meno i dati sono questi negli ultimi dieci anni è data questa media nazionale abbiamo delle regioni che si collocano notevolmente al di sotto della media quindi in questo caso le regioni a destra poi abbiamo basilicata sardegna trentino dove la quota di sfratti è molto bassa rispetto a il numero di famiglie viceversa in altre regioni lombardia liguria lazio toscana emilia siamo al di sopra della media nazionale questo era solo un appunto per introdurre il tema dell'assenza di dimora perché ovviamente nel momento in cui si parla di assenza di dimora viene meno l'immobile a fronte di questo venir meno dell immobile ci sono diverse ragioni quindi possiamo ragionare in termini di povertà o di impoverimento quindi possiamo ragionare in termini di povertà assoluta quindi l'idea di povertà assoluta si rifà al fatto che gli individui non posseggono un livello minimo di risorse necessarie alla sopravvivenza al contrario si può ragionare in termini di povertà relativa quindi nel momento in cui gli individui in una data società non hanno hanno risorse inferiore alla media quindi in questo caso il punto di vista e più relativo a un esclusione in relazione al contesto di riferimento e poi abbiamo la povertà estrema povertà estrema nel momento in cui c'è un insufficienza estremamente grave di reddito ma non solo di reddito quindi questa insufficienza di reddito viene di solito associata una mancanza di salute mancanza di relazioni familiari quindi un network a familiare di supporto mancanza di lavoro mancanza di una casa mancanza di sicurezza mancanza di conoscenza quindi un approccio più multi multidimensionale e l'idea è che gli individui ai margini della società nel momento in cui non è integrato nella società con riferimento a più dimensioni più indicatori e poi ci sono le cosiddette nuove povertà quindi il concetto di nuova povertà è un concetto anche qui multidimensionale non riconducibile solo alle carenze materiali ma comprende vari disagi quindi possiamo includere gli anziani soli i tossicodipendenti malati di aids i giovani in cerca di prima occupazione quindi tante possibili fasce della popolazione che potenzialmente stanno sperimentando queste nuove povertà l'approccio tradizionale alla povertà è un approccio di tipo statico quindi l'individuo è in una condizione di povertà in modo stabile c'è un approccio prevalentemente economico quindi l'individuo non possiede le risorse necessarie per e poi l'approccio tradizionale alla povertà ha un approccio binario quindi o c'è inclusione o esclusione da una certa società di riferimento al contrario nel momento in cui si considera l'assenza di dimora tipicamente l'approccio che viene utilizzato è un approccio dinamico quindi la povertà in realtà è il risultato di un processo quindi l'individuo progressivamente cade in povertà in diverse fasi della propria vita e ogni individuo ha dei percorsi individuali diversi quindi non risulta anche molto difficile generalizzare il percorso tipico di un individuo senza dimora o di un individuo che vive in situazioni di povertà estreme e l'approccio è un approccio tipicamente multidimensionale quindi il processo di impoverimento è un processo sfaccettato eterogeneo e non c'è una logica predeterminata in base alla quale si può prestabilire l'entrata all uscita dallo stato di povero senza dimora o individuo che vive in condizioni di povertà estrema chi sono i senza casa da un punto di vista della letteratura c'è stato molto dibattito anche su come definire i senza casa quindi senza dimora homeless senzatetto e io utilizzo una definizione forse un po tra in champ però vi chiamerò senza casa gli individui che non posseggono un abitazione quindi non hanno un luogo sicuro nel quale dormire in molti paesi senza casa non rientrano nelle statistiche ufficiali come diceva prima roberta è uno dei motivi per i quali questo non accade è perché raccogliere dati e informazioni su questa popolazione risulta estremamente difficile ci sono delle criticità come dicevo prima per quanto riguarda la definizione quindi qual è la popolazione di riferimento i denti una volta che anche se ha risolto il problema della definizione bisogna identificare questa popolazione di riferimento è tipicamente per la popolazione generale si fa riferimento alla residenza quindi l'alloggio quindi quello è il punto in cui l'individuo viene raggiunto per raccogliere informazioni su di lui tramite questionari telefonici o cartaceo in altri metodo di altro metodo e poi è difficile anche intervistare queste persone proprio per la situazione che stanno vivendo sono in strada spesso hanno problemi di vario tipo e per di più una popolazione estremamente mobile è una popolazione nascosta e variabile nel tempo quindi un individuo se io effettua una fotografia della popolazione senza dimora oggi al 5 giugno non è detto che la stessa popolazione sia uguale al 6 giugno o al 4 giugno ci saranno individui che ieri era al senza dimora e oggi magari hanno trovato un alloggio al contrario ci saranno oggi individui che entrano nello status e domani ci saranno individui che usciranno quindi c'è molta dinamicità nel fenomeno è un fenomeno complesso che da molti viene valutato come marginale o vi ho messo al punto di domanda nel senso che da un podista economico marginale ci indica qualcosa di piccolo o forse possiamo invece intenderlo più da un punto di vista letterale il termine quindi un fenomeno numericamente piccolo però non trascurabile non trascurabile perché è connesso alla senza dimora ci sono costi significativi diretti e indiretti costi privati e costi sociali e poi proverò a darvi un'idea anche di questi costi è un fenomeno complesso multidimensionale come vi dicevo e soprattutto bisogna tener conto che diverse fasi del processo di esclusione sociale o diverse fasi del processo di assenza di dimora implicano diversi livelli di esclusione dalla società quindi individui gli individui diversi in diversi momenti del loro status saranno più o meno esclusi dalla società di riferimento e le cause sottostanti il fenomeno sono varie possono essere di tipo strutturale istituzionale relazionale possono essere fattori personali e il fatto che le cause siano estremamente eterogenee diverse fa sì che anche le risposte che la politica deve dare a questo tipo di fenomeno devono essere diverse e ad hoc specifiche per il singolo caso come vi dicevo prima da un punto di vista internazionale ci sono problemi relativi alla definizione di questa popolazione e paesi diversi utilizzano definizioni diverse dei senza casa sulla base dei diversi livelli di disagio abitativo c'è un approccio molto oggettivo come vi dicevo prima che considera i senza casa in senso stretto come gli individui che non posseggono un luogo adeguato in cui risiedere regolarmente e quindi come tali vengono classificati come senza casa gli individui che vivono in strada via romolo nei dormitori alloggiano temporaneamente nei dormitori oppure dormono i luoghi non preposti all'abitazione come può essere un camper una roulotte un furgoncino una tenda e poi c'è un approccio sviluppato in europa un po più inclusivo che comprende tutte le situazioni di disagio abitativo non standard quindi se si classe si considera questa classificazione si avranno i russi ness quindi gli individui che dormono in strada e non un tetto quindi gli individui che non hanno un tetto poi abbiamo gli individui che non hanno una casa quindi gli individui che dormono in strutture temporanee o in dormitori classificazione ancora più ampia che include gli individui che dormono in alloggi non sicuri quindi sono individui a rischio di sfratto o individui ad esempio a rischio di perdita di ca della casa per effetto della morosità piuttosto che di violenze domestiche che subiscono e poi ci sono i cosiddetti alloggi inadeguati i camper caravan sugli insediamenti abusivi il sovraffollamento abitativo e la classificazione che esistente attualmente in europa appunto con riferimento ai cosiddetti senza dimora riguarda gli homeless quindi individui senza tetto e senza casa e poi c'è tutta la fascia dell'esclusione abitativa quindi gli alloggi insicuri e gli alloggi inadeguati da adesso in poi io mi focalizzerò prevalentemente sulle prime due categorie quindi senza casa in senso stretto come si fa a quantificare il fenomeno dei senza casa i metodi utilizzati da un punto di vista statistico sono prevalentemente due c'è il censimento o il campionamento quindi con il censimento tipicamente si cerca di contare tutti gli individui che in una data di riferimento dormono non posseggono una casa propria quindi dormono in strada nei dormitori o negli alloggi temporanei e gli approcci in questo caso sono di due tipi o si effettuano dei conteggi simultanei in un lasso di tempo estremamente ridotto su tutta l'area oggetto di rilevazione oppure si cerca di ampliare il lasso temporale di riferimento e coprire un'area più ampia ovviamente ci sono pro e contro in entrambi i metodi perché ovviamente se sì se si conta simultaneamente si scontano simultaneamente tutti gli individui in una determinata area c'è una minor probabilità di errore per quanto riguarda i doppi conteggi però ci può essere la probabilità di errore perché se io devo concentrare tutto in poco tempo c'è una maggior probabilità di non effettuare nel modo più meticoloso possibile la rilevazione analogamente e altro problema è relativo ai costi per effettuare una rilevazione di questo tipo se si deve rilevare tutta la popolazione in una data area urbana contemporaneamente servono molte risorse umane proprio per mappare fisicamente tutta l'area stessa al contrario se si allunga il lasso temporale si può far ricorso a minori risorse in termini di e numeratori però c'è il rischio ad esempio dei doppi conteggi perché individui che ad esempio al lunedì dormivano nella data area della città se la rilevazione prosegue anche nei giorni successivi della settimana gli individui potrebbero muoversi in un'altra parte della città quindi c'è la probabilità di effettuare i doppi conteggi quindi il censimento è uno dei metodi più utilizzati però presenta dei limiti quindi i dati possono per esempio sono essere o al rialzo o al ribasso in modo del tutto involontario possiamo avere una fotografia che presenta un numero al ribasso per effetto del fatto che degli individui non vengono trovati oppure non vengono identificati come come senza dimora oppure possiamo avere una fotografia ribalzo perché appunto possiamo avere potremmo avere dopo i conteggi oppure potremmo avere dei falsi positivi quindi individui che vengono identificati come senza dimora in realtà non sono senza dimora altro metodo che viene utilizzato è il campionamento quindi si identificano dei luoghi tipicamente utilizzati dai senza dimora o per dormire o per perché senza dimora a celano accedono dei servizi e sulla base di questi luoghi si effettua un campionamento dei luoghi e quindi si rileva la popolazione e poi si stima la popolazione totale il metodo che noi abbiamo utilizzato sulle indagini in italia è quello del censimento quindi abbiamo effettuato i cosiddetti un cosiddetto point in time count quindi abbiamo contato tutta la popolazione in una data area urbana in una sola notte e poi sulla base di questa popolazione abbiamo effettuato delle un'indagine campionaria con dei questionari e ovviamente con questo tipo di rilevazioni il focus prevalente sugli individui che dormono in strada e sugli individui ospiti nei dormitori quindi se a questa lista completa o abbastanza completa della popolazione di riferimento a livello internazionale c'è molta variabilità nei dati esistenti quindi abbiamo provato a raccogliere informazioni su quali sono le realtà a livello mondiale quindi i paesi che raccolgono da più tempo e con cadenza maggiori dati sui senza dimora sono i paesi del nord europa e gli stati uniti gli stati uniti dagli anni ottanta rilevano informazioni su questa popolazione e i dati sono c'è una quota maggiore di dati a livello di città rispetto che a livello nazionale perché più semplice effettuare un censimento dei senza dimora in una data area urbana piuttosto che sull'intero territorio nazionale sull'intero territorio nazionale tipicamente si utilizzano dei metodi di campionamento di proiezione quindi non non si mappa completamente tutta la popolazione e se voi guardate la gli anni in cui sono state effettuate le rilevazioni negli ultimi anni c'è un numero crescente di rilevazioni su questa popolazione quindi effettivamente senza dimora che per anni sono stati considerati invisibili a tutti gli effetti invisibili per la popolazione generale indivisibili per le statistiche progressivamente iniziano a diventare oggetto di attenzione anche da un punto di vista di ricerche ed indagini a livello internazionale questo è quello che emerge considerando i dati esistenti quindi abbiamo raccolto tutto ciò che esiste sulla popolazione senza dimora preso lo stesso anno di riferimento o una non più un anno in meno nel caso in cui non ci fosse la rilevazione per tutti i paesi e quindi colori dal più chiaro al più scuro indicano l'incidenza percentuale dei senza dimora sia in strada che nei dormitori sul totale della popolazione quindi abbiamo paesi come stati uniti australia francia dove l'incidenza percentuale è maggiore al contrario paesi intermedi come la spagna est europa i paesi dove l'incidenza totale minore come i paesi dell'europa centrale e l'italia la fotografia è molto simile se si considerano gli individui che dormono nei dormitori se voi guardate il cambio di colori tra una slide e l'altra è veramente minimo quindi la popolazione nei dormitori rispecchia molto la popolazione totale viceversa i colori cambiano se si considera invece gli individui che dormono in strada anche qui tenete conto che questi dati si riferiscono appunto alle ultime informazioni disponibili e il fatto che ci siano dei paesi che hanno dei colori chiari dipende anche dal numero totale di osservazioni disponibili nel senso che i paesi nordici sono paesi che da molti anni rilevano la popolazione senza dimora quindi progressivamente hanno attuato anche politiche nei confronti di questa popolazione al contrario ci sono paesi che da pochi anni raccolgono informazioni su questa popolazione anche gli interventi sono interventi diversi quindi queste queste grafici ci danno un'idea del trend globale ovviamente sono solo una fotografia d'insieme che deve essere depurata un po da vari fattori e considerando a l'incidenza percentuale se si considerano solo i dati perfettamente comparabili ad esempio abbiamo qui nella prima colonna la quota di individui che dormono in strada ogni mille abitanti quindi per darvi un'idea in francia abbiamo 0,15 individui ogni mille abitanti in spagna più o meno la stessa lo stesso rapporto se si considera la popolazione totale che ovviamente la somma degli individui senza in strada e dormitori le percentuali cambiano ma più o meno i paesi che utilizzano lo stesso metodo di rilevazione hanno percentuali abbastanza simili i due paesi che hanno dei tassi estremamente più alti rispetto agli alti sono l'australia e gli stati uniti tenete conto che ostra gli stati uniti sono i paesi che utilizzano dei metodi di rilevazione più strutturati quindi in australia e stati uniti effettivamente vengono fatti dei conteggi da molti anni in modo regolare e strutturato in altri paesi le rilevazioni sono affidate molto al volontariato ed è un processo che ha iniziato da pochi anni quindi ci potrebbe essere anche un effetto di stima al ribasso per effetto proprio del metodo di rilevazione o per le skill che i rilevatori hanno sviluppato negli anni viceversa nella parte inferiore della tabella abbiamo sempre dati comparabili però in questo caso il periodo di rilevazione non è una sola notte ma è tra i cinque mesi e un anno quindi in questo caso si utilizzano dei metodi di rilevazione basati o su registri o su altre tipologie di campionamento e in questo caso i tassi tendono a variare quindi il dato risente fortemente del metodo di rilevazione qui invece sono i dati a livello di città in ambito europeo per darvi un'idea abbiamo facciamo qualche città italiana quelle che ad esempio abbiamo sulle quali abbiamo effettuato noi la rilevazione a milano gli individui in strade nei dormitori sono due ogni mille abitanti nel 2013 a torino uno ogni mille abitanti viceversa a roma due anni fa avevamo 1,16 individuo ogni mille abitanti quindi questo per darvi un'idea dei numeri in italia e l'italia è molto in linea agli altri paesi alle alle altre rilevazioni effettuate nelle altre città europee stessa cosa se si considerano viceversa i dati extra unione europea quindi stati uniti canada australia come vi dicevo se voi guardate soltanto questa colonna i tassi sono molto più alti rispetto all'italia si parla in città come atlanta di 12 individui ogni mille a new york washington su dieci individui ogni mille quindi numeri estremamente più alti per quanto riguarda l'italia come vi dicevo noi abbiamo effettuato delle rilevazioni in quattro città questi non sono gli unici dati disponibile in italia in italia è stata effettuata state effettuate anche due indagini da parte di istat nel corso degli ultimi cinque anni con metodi diversi quindi le statistiche descrittive sono molto sono in linea le nostre con quelle nazionali i numeri risentono un po del diverso metodo di rilevazione come vi dicevo noi abbiamo effettuato l'indagine a milano torino roma e abbiamo effettuato un censimento della popolazione senza dimore in senso stretto focalizzandoci sulla strada sui dormitori e sugli insediamenti insediamenti appunto di camper roulotte piuttosto che agglomerati di tende e non abbiamo effettuato soltanto questo conteggio a fronte del conteggio abbiamo somministrato i questionari e questa rilevazione è stata resa possibile grazie a un grande numero di volontari come vi dicevo dato che abbiamo mappato completamente delle aree urbane tutta l'area urbana è stata oggetto di rilevazione da volontari i numeri che abbiamo rilevato a milano i senza dimora nel 2008 erano 1560 a torino circa 800 nel 2013 a milano 2600 ea roma 3200 ovviamente questi sono numeri sia degli individui in strada sia nei dormitori e l'incidenza percentuale sulla popolazione delle quattro città e nell'ordine dello 0 12 0 20 per cento e gli intervistati sono stati dai 600 a milano nel 2008 a roma 1200 individui tutto in una sola notte come si dice come si distribuiscono sul territorio anche qui dato che il tema di quest'anno era appunto i luoghi della crescita qui abbiamo dei luoghi di povertà possiamo dire quindi nel 2008 a milano abbiamo una localizzazione dei senza dimora estremamente variabile sul territorio una concentrazione maggiore nelle parti centrali da città ma ugualmente anche nelle periferie urbane quindi il i rossi sono i centri di accoglienza notturna quindi sono dormitori viceversa tutti gli altri puntini blu e neri sono individui ni strada o in altre in altre in altri luoghi della città quindi sicuramente c'è una concentrazione dove ci sono i luoghi come la stazione stazioni ma c'è una diffusione abbastanza omogenea del fenomeno sul territorio stessa cosa per quanto riguarda torino quindi una concentrazione maggiore nella parte centrale della città ma ugualmente troviamo individui anche nelle altre parti della città tenete conto che la popolazione estremamente diversa nelle varie aree della città perché tipicamente nella parte centrale abbiamo ad esempio individui che dormono in luoghi protetti come può essere la stazione il mezzanino della metropolitana al contrario in periferia abbiamo uomini e lupi individui che dormo desein finauto quindi tipicamente se anche pensiamo alla dinamica della perdita della di una dimora un individuo magari perde la casa e al momento appena perde la casa a un'auto quindi tutti i propri oggetti personali vengono trasferiti in auto e quindi inizia a dormire in auto coi propri oggetti personali poi quel tempo anche l'auto diventa una spesa o succede qualcosa è l'individuo tende a spostarsi nella città senza l'auto e magari si localizza dove ci sono più servizi all'inizio quando un individuo perde la casa non conosce la rete di servizio esistente sul territorio e tende anche a nascondersi da un punto di vista proprio personale cioè rimane veramente invisibile nel corso del tempo e tende a localizzarsi dove si dove ci sono i servizi quindi in altri luoghi della città quindi la dispersione sul territorio riflette molto anche la fase dell'assenza di dimora che l'individuo sta sperimentando questi sono i dati a milano nel 2013 anche qui è diverso il forum della grafica però è esattamente la stessa cosa abbiamo una dispersione degli individui abbastanza omogenea su tutto il territorio questi sono gli individui in strada nel 2013 i dormitori anche qui si distribuiscono abbastanza in modo concentrico al di fuori della parte centrale della città roma la rilevazione di roma non è stata solo sulla città di roma proprio su roma capitale quindi siamo arrivati fino a osti è stata rilevata tutta roma capitale tutti i municipi di roma e anche qui abbiamo una concentrazione più alta nel centro i numeri indicano proprio le persone se noi allarga stimola l'immagine vedremo poi tanti singoli puntini quindi una concentrazione maggiore nel centro e poi nella parte più periferica della città individui singoli o degli agglomerati di autocaravan o simili i dormitori viceversa roma tendono a essere più concentrati nella parte centrale della città chi sono i senza dimora alla luce dei questionari che abbiamo raccolto abbiamo effettuato dei punto abbiamo raccolto delle statistiche descrittive su questa popolazione quindi emerge una figura un identikit tra virgolette tipico del senza dimora contemporaneo diverso un po dall'immagine che noi abbiamo magari un po stereotipata del senza dimora quindi uomini ma non solo in passato c'era una quota più alta di uomini senza dimora negli ultimi anni si sta registrando un incremento del fenomeno anche tra le donne uomini quarantenni nella fascia centrale dell'europa della vita ma tutte le fasce d'età sono presenti nel campione quindi si parte dai diciottenni e se arriva individui di 83 84 anni c'è una correlazione positiva tra età e permanenza in centri di accoglienza notturna quindi gli individui più anziani tendono a dormire nei dormitori individui più giovani in strada emergono c'è una certa incidenza di comportamenti criminali quindi il 24 per cento della popolazione in media su tutte le nostre indagini ha dei precedenti penali o ha commesso dei reati reati prevalentemente connessi all'uso di stupefacenti furti occupazione di suolo pubblico prostituzione sono i reati prevalenti e questi sono i reati anche che emergono dai dati amministrativi non del solo dalle nostre indagini ma i dati amministrativi sui reati commessi dagli individui che non hanno una residenza sono queste tipologie e un aspetto che ci ha stupito e ci ha portato un po a riflettere anche la durata della condizione di assenza di dimora è una condizione che sembra essere abbastanza di medio periodo quindi non una situazione transitoria perché in media gli individui intervistati sono in strada da circa quattro anni ovviamente tenete conto che questo dipende anche in parte dal metodo stesso di rilevazione tipicamente se gli effetti una fotografia della popolazione i migliori quindi gli individui che hanno perso la casa ma ce l'hanno fatta sono quelli che io non riesco a rilevare sono gli individui che effettivamente sono entrati nello status e sono usciti in media viceversa o una popolazione che è tra virgolette selezionata negativamente dalla popolazione di origine quindi in media sono in strada da circa quattro anni un aspetto invece interessante il livello di istruzione di questa popolazione che risulta perfettamente in linea con la popolazione generale quindi se io considero la distribuzione dei titoli di studio quindi dalla licenza superiore alla laurea esattamente in linea con la popolazione il generale quindi il titolo di studio della popolazione senza dimora è uguale ai titoli di studio nostri medi al contrario abbiamo più uomini l'età media è sui 40 anni e abbiamo questa correlazione positiva con comportamenti criminali per quanto riguarda la nazionalità io veramente ho unito tutti i dati che noi abbiamo delle quattro città quindi in media abbiamo che il 52 per cento è italiano e tra gli stranieri le nazionalità prevalenti sono i rumeni nord africani indiani e l'età media è significativamente più alta per gli italiani rispetto per gli immigrati anche qui in modo naturale perché gli immigrati sono selezionati positivamente dal paese di origine e quindi sono gli individui più giovani quelli che migrano e quindi anche tra i senza dimora saranno gli individui più giovani la causa principale per la situazione attuale è la perdita di lavoro anche qui come vi dicevo prima è l'assenza di more un fenomeno molto complesso e multidimensionale quindi non c'è una sola causa noi semplicemente abbiamo chiesto all'intervistato di riportare quale fosse la ragione prevalente o la pro la prima ragione per la quale l'individuo si trova in strada quindi gli individui riportano come prima ragione la perdita di lavoro indipendentemente dal fatto che siano italiani o stranieri e poi la seconda ragione e viceversa la seconda ragione prevalente diversa invece tra gli italiani e gli stranieri per gli immigrati sono le relazioni familiari ovvero la mancanza di relazioni familiare la causa dell'assenza di dimora viceversa per gli stranieri all'immigrazione stessa la causa quindi l'assenza di documenti il fatto di non avere una rete sul territorio nazionale quindi oltre al lavoro che in genere è quello che tutti dicono essere la causa della condizione poi ci sono storie diverse tra gli italiani e gli immigrati e poi altre cause prevalenti sono i problemi connessi all'alcol alla droga all'uscita dal carcere quindi anche qui il fatto che nel momento in cui siano delle si sperimentano delle situazioni degli shock esogeni negativi gli individui non hanno una rete ad esempio di supporto e l'assenza della famiglia risultano in modo molto forte dai dai nostri dati quindi c'è una quota significativa della popolazione senza dimora che è divorziata ad esempio considerando la popolazione generale in italia in media il 2 per cento della popolazione divorziata tra i senza dimora risulta il 23 per cento degli individui divorziati quindi c'è una differenza significativa per quanto riguarda questo lo aspetto stessa cosa per quanto riguarda la perdita di figli quindi se non ho adesso il dato nazionale numero riportato però se consideriamo gli individui che hanno perso i figli tra i senza dimora abbiamo che il lotto per cento degli individui ha perso un figlio e viceversa per quanto riguarda la perdita dei genitori prima dei 40 anni anche qui c'è una quota significativa degli individui che dichiara d'aver perso i genitori prima dei 40 anni quindi la mancanza di relazioni familiari o una perdita forte in queste relazioni familiari può essere una delle ragioni sottostanti l'assenza di dimora e altro dato riguarda il fatto che gli individui abbiano parlato negli ultimi tre mesi con dei parenti e anche qui c è una quota significativa di individui che non hanno avuto relazioni con i parenti negli ultimi anni negli ultimi mesi scusate al contrario è una cosa che stupisce forse è il fatto che il 5 quasi 60 per cento degli individui lavorava nel momento in cui ha perso la casa quindi ha perso la casa ma aveva un lavoro e poi il lavoro lo ha perso progressivamente nel tempo quindi la casa è un qualcosa alla perdita della casa è un qualcosa di antecedente la perdita di lavoro quindi c'è probabilmente una serie di una riduzione progressiva del reddito piuttosto che una delle rotture nelle reti familiari e poi progressivamente gli individui perdono anche il lavoro l'ultimo salario per gli individui che lavoravano era di circa 1.300 euro e al contrario gli individui che hanno lavorato nel mese precedente l'indagine circa il 17 per cento quindi c'è una quota anche non trascurabili di individui che non hanno una casa ma lavorano e anche qui se voi guardate i dati c'è molta variabilità tra le rilevazioni e questo dipende un po vabbé sono città diverse quindi milano roma torino hanno dei mercati del lavoro diversi però al di là di questo il dato risente anche del periodo in cui è stata effettuata la rilevazione a milano ea torino i dati sono stati rilevati subito i primi giorni di gennaio e la domanda riguardava il periodo di dicembre a dicembre tipicamente 6 senza dimora vengono occupati in lavori temporanei magari alcune consegne piuttosto che nel periodo pre natalizio al contrario roma la rilevazione era un altro periodo dell'anno marzo quindi la domanda era relativa mesi al mese precedente e anche questo potrebbe influire i dati stessi il dato il 30 per cento della popolazione dichiara di aver ricevuto un reddito di aver ricevuto una entrata finanziaria nel mese precedente ma di queste entrate solo il 19 per cento proviene dal settore pubblico in termini di sussidi a segni pensione e questi aiuti pubblici sono percepiti prevalentemente dagli italiani da un lato perché gli stranieri possono non essere visibili per questi sussidi oppure d'altro lato gli stranieri non riescono ad al celere quindi potrebbero avere anche i requisiti però non riescono ad accedere a queste forme di aiuto i beneficiari dei sussidi comunali percepiscono circa 54 euro la settimana i beneficiari dei sussidi pubblici di disoccupazione invalidità circa 80 euro la settimana le altre risorse senza dimora da chi le ottengono le ottengono prevalentemente dal network quindi amici una quota anche da famiglie e parenti dalle donazioni l'otto per cento e poi alcuni dichiarano anche di avere attività illegali quindi delle entrate da attività illegali per quanto riguarda le aspettative degli individui la fotografia che emerge un po dei nostri dati e che gli individui in media percepiscono la situazione nel momento in cui perdono la casa tendono ad avere delle aspettative positive nel senso che in media il 26 per cento degli individui nel momento in cui ha perso la casa reputava che sarebbe rimasto in strada per meno di un mese quindi nel momento in cui perde la casa un individuo si aspetta che effettivamente una situazione transitoria al contrario nel corso del tempo le aspettative vengono riviste al rialzo abbiamo chiesto agli intervistati attualmente quanto ti aspetti di rimanere in strada e adesso nel momento dell'indagine solo il 15 per cento dice di essere di aspettarsi di rimanere in strada solo per un mese quindi gli individui nel corso della loro situazione tendono a rivedere al rialzo le loro aspettative e le aspettative che gli individui avevano e zante sono disattese circa nel 70 per cento dei casi quindi se noi confrontiamo l'aspettativa iniziale con la permanenza in strada per il 70 per cento dei casi le due non coincidano quindi gli individui sono rimasti in strada per un periodo di tempo superiore rispetto a quello che si aspettavano pesante quali sono le determinanti come dicevo le determinanti sono varie è un processo molto eterogeneo noi abbiamo provato a rilevare a effettuare delle analisi di correlazione e utilizzando i dati internazionali quindi sulla base di tutti i dati internazionali esistenti abbiamo provato a correlare l'incidenza del fenomeno con alcune determinanti un ruolo cruciale sembrano avere alcuni fattori socio economici quindi c'è una correlazione positiva tra livello di disuguaglianza di un area geografica e incidenza del fenomeno è una correlazione positiva tra l'incidenza dei nuclei familiari monocomponenti e l'incidenza del fenomeno quindi maggiore disuguaglianza più individui soli più senza dimora viceversa emerge una correlazione negativa con alcune caratteristiche istituzionali del mercato del lavoro in particolare le politiche attive del mercato del quindi al crescere dell'investimento pubblico in politiche attive del mercato del lavoro tende a ridursi la quota di senza dimora la generosità dello stato sociale tende a essere correlata negativamente con l'incidenza del fenomeno come è logico aspettarsi quindi la spesa pubblica pro capite interni o in termini di gdp sia totale sia specifica per questa parte della popolazione correlata negativamente con l'incidenza c'è una correlazione negativa tra orientamento politico e incidenza del fenomeno quindi i governi di centro sinistra tendono a nei paesi in cui sia un governo il centrosinistra l'incidenza è minore e poi c'è una correlazione negativa con alcune caratteristiche del mercato immobiliare che può essere la quota di immobili di proprietà piuttosto che la quota di social housing esistente in un paese la spesa per alloggi pubblici se si considera invece il trend nell'incidenza del fenomeno non emerge un chiaro trend e quindi ci sono delle grandi città in cui i dati disponibili segnalano un incremento del fenomeno con può essere milano la nostra rilevazione viceversa ci sono delle città come helsinki dove il trend decrescente stessa cosa a copenaghen quindi c'è molta variabilità sia nelle città di grandi dimensioni quindi quelle con più di 300 mila abitanti sia nelle città con meno di 300mila abitanti quindi non c'è una dinamica un'unica univoca a livello globale stessa cosa se si considera la crisi come discrimine temporale e si prova a vedere a verificare se il fenomeno è aumentato a livello globale prima o dopo la crisi non c'è un chiaro trend sia se si considerano i numeri totali sia si considerano gli individui in strada i dormitori quindi non c'è una dinamica univoca cioè veramente molto la variabilità in base all'assetto alla singola città in base al numero di rilevazioni disponibili al numero di dati provo un pò a tirare un po le somme date questa fotografia un po di insieme sulle politiche come vi dicevo prima il fenomeno è un fenomeno numericamente piccolo se guardiamo in termini percentuali qual è l'incidenza dei senza dimora sul totale della popolazione è un fenomeno piccolo al quale però sono connessi dei costi non trascurabili costi che sono sia posti diretti sia costi indiretti i costi diretti sono i costi proprio della fornitura dei servizi per questa popolazione che vanno dagli alloggi temporanei alle mense le docce distribuzione di viveri i servizi di strada assistenza e i costi diretti se consideriamo anche delle macro categorie comuni alla popolazione senza dimora e alla popolazione generale i costi diretti tendono a essere più alti per i senza dimora rispetto alla popolazione generale pensate ad esempio alle spese sanitarie o alle spese ad esempio del sistema giudiziario due macro categorie per quanto riguarda le spese sanitarie senza dimora tipicamente hanno una maggior frequenza e utili intensità nell'utilizzo dei servizi sanitari e sociali quindi pensate al deterioramento delle condizioni di salute di vita il fatto che il regime alimentare di questa popolazione sia non adeguato non ci sia un'adeguata prevenzione quindi a parità di condizioni maggiori costi di berretti poi la popolazione senza dimora tende a utilizzare con maggior frequenza anche l'assistenza medica emergenziale d'urgenza servizi psichiatrici quindi sono questi servizi hanno dei costi e gli utilizzatori sono in termini percentuali maggiori tra i senza dimora rispetto alla popolazione generale stessa cosa per quanto riguarda i costi del sistema giudiziario data la maggiore incidenza dei comportamenti criminali per i reati che di cui abbiamo parlato prima tra questa popolazione rispetto alla popolazione generale i costi connessi tendono essere superiore e poi abbiamo dei costi indiretti costi indiretti che può essere la riduzione del capitale umano individuale la riduzione della produttività marginale del lavoro e del del lavoro per effetto della disoccupazione di lungo periodo per effetto che gli individui sono scoraggiati diventano individui inattivi escono dal mercato del lavoro e poi ci sono costi privati costi sociali costi privati che sono costi sostenuti direttamente dal soggetto che sperimenta la condizione di assenza di dimora e pensando sempre il mercato del lavoro abbiamo che l'individuo è meno produttivo quindi abbiamo una minor produttività marginale del lavoro un minor rendimento un minor salario percepito quindi un costo diretto minore privato per i senza dimora e poi abbiamo dei costi sociali quindi costi sostenuti dalla società nel suo complesso quindi una riduzione del capitale umano si traduce in un sottoutilizzo del potenziale produttivo sotto il riutilizzo del potenziale produttivo che fa sì che a livello macroeconomico ci sia un minor livello di output quindi una minore produzione e poi abbiamo delle esternalità negative per la società nel suo complesso pensate ai costi legati alla gestione o la cura dello spazio urbano pubblico occupato oppure delle esternalità connesse al fatto che ci potrebbe essere una minore attività economica nelle aree abitate con maggiore intensità dai senza dimora oppure potremmo avere minor coesione sociale in determinate aree potremmo avere quindi questi canali quantificare i costi dell'assenza di dimora e estremamente difficile attualmente stiamo provando a farlo raccogliendo delle informazioni proprio su tutti i servizi offerti dal privato sociale e lo stiamo facendo sempre sulle città nelle quali abbiamo raccolto i dati però a livello generale i costi hanno i costi totali crescono a un tasso crescente al crescere dell incidenza del fenomeno quindi maggiore il costo di maggiore il numero dei senza dimora maggiore il costo che un senza dimora in più a per la società nel suo complesso e poi i costi totali sono correlati positivamente con la durata dell'assenza di dimora e la cronicizzazione quindi più il fenomeno tende a diventare cronico e di lungo periodo maggiore sono i costi totali quali sono le sfide aperte le politiche di inclusione sociale di lotta alla povertà attendono essere tanto più efficaci quanto maggiore la loro capacità di prevenire il fenomeno e di evitare la cronicizzazione quindi da un punto di vista teorico bisognerebbe attuare delle azioni di prevenzione sociale ad ampio spettro per allontanare dalla dalla condizione di svantaggio in senso lato gli individui e poi dovrebbero essere attuati degli interventi di breve periodo per offrire agli individui sia gli strumenti di protezione sia di soccorso per fronteggiare il bisogno immediato nel momento in cui l'individuo è colpito da uno shock esogeno che può essere la perdita di un lavoro la perdita di un familiare un uno sfratto non volontario varie ed eventuali questo è vero da un punto di vista teorico nella realtà tuttavia molti interventi tendono a essere prevalentemente di tipo emergenziale e interventi di tipo emergenziale non sempre mettono in moto un processo di inclusione sociale quindi sono interventi necessari ma non sufficienti e in qualche modo che uno debba diventare degli interventi strutturati e che dovrebbero essere una sorta di porta di accesso a un secondo a livello più specializzato quindi l'individuo ha un bisogno primario viene questo bisogno viene fronteggiato e poi a quel punto si dovrebbero mettere in moto degli interventi ad hoc selettivi vivi sul singolo soggetto in seguito alla crisi per di più c'è stato un acuirsi del trade off nella gestione del problema dell'assenza di dimora perché da un lato i problemi di vincolo di bilancio hanno fatto sì che ci fossero meno risorse disponibili e a fronte di queste meno risorse disponibili c'è stato un aumento crescente dei bisogni non necessariamente solo dei senza dimora ma bisogni in senso lato quindi un'offerta tendenzialmente rigida si è unita a un incremento della domanda e si è messo in moto in alcuni casi un processo perverso di competizioni tra poveri per le risorse scarse disponibili quindi come vi dicevo prima molti interventi emergenziali sono spesso in modo del tutto involontario non coordinati e prevalentemente perché questi interventi emergenziali nascono su iniziativa del privato sociale vi faccio un esempio che poco magari accademico però rende molto bene l'idea quando abbiamo effettuato la rilevazione a roma a me ha colpito in modo veramente forte il fatto che ci fossero queste cene in strada nel senso che le associazioni in vari punti della città organizzano cene per i senza dimora ma ce n'è proprio l'arte dei banchetti nel senso cioè la il primo il secondo struttura tissimo con vassoi un'organizzazione fantastica e gli individui senza dimora vivono questa cosa come un qualcosa di positivo perché hanno questo bisogno di nutrirsi e di tutto il resto però c'è un qualcosa di scordinato sulla città quindi o un giorno in un posto un giorno in un altro gli individui i senza dimora sanno dove ci sono queste dove sono queste cene e scelgono anche dove in base al menù preferito perché effettivamente c'è un'associazione che offre qualcosa un'associazione che offre al quindi a fronte di queste grandi risorse perché vengono cucinate centinaia di pasti in una sera per queste persone c'è un qualcosa che forse avrebbe bisogno di una regia quindi un coordinamento che a fronte del bisogno interviene dove c'è l'esigenza ma non solo per per la buona volontà appunto dei privati cittadini quindi molti interventi emergenziali quindi sono spesso involontariamente non coordinati e se questo fenomeno dell'assenza di dimora non è un fenomeno temporaneo e se è un fenomeno che tende a cambiare nel tempo perché cambia la figura del senza dimora se noi pensiamo al nostro l'immagine stereotipata è l'individuo con la barba sporco con la bottiglia di vino i senza dimora adesso non è tendenzialmente così in media non è questo e senza dimora è un individuo normale come potremmo essere qualsiasi persona in questa stanza che un giorno si trova in strada poi magari arriva alla condizione di non lavarsi averla barba vere però arriva nel tempo quindi se il senza dimora cambia è cambiato nel tempo servono nuovi interventi e nuove risposte e dato che è un fenomeno non standardizzato sono necessarie risposte nuove non standardizzati e capace di adattarsi ai bisogni che si manifestano modificano quindi ciascun target specifico richiede interventi diverse individua nel momento in cui perde la casa ha un bisogno primario di che deve essere soddisfatto un bisogno di alloggi un bisogno di alimentazione poi avremo un bisogno di sostegno reddituale poi ci sarà necessità di riqualificare il capitale umano fino a portare l'individuo alla piena autonomia e vi ho lasciato delle immagini così sua per concludere per aprire magari il dibattito quali sono alcuni problemi che senza dimora hanno sicuramente il problema dello spazio quindi noi vediamo queste individui che viaggiano con la propria casa ma perché perché non hanno un luogo dove dove custodire i propri oggetti personali quindi in alcune città vengono creati dei luoghi ad hoc anche per gli oggetti la custodia degli oggetti ma anche qui l'intervento dovrebbe essere un qualcosa che non che non ghettizza l'individuo quindi un luogo che consente di custodire ma nello stesso tempo di ha una dignità alla persona poi le relazioni noi spesso vediamo i senza dimora soli ma con animali quindi l'unica relazione che hanno è con un animale e diventa l'unico legame al mondo esterno quindi agire in qualche modo con la perla crea ricreare le relazioni sicuramente il volontariato aiuta però in un volontariato non può fare tutto il tempo secondo me questo è un aspetto molto cruciale nella gestione del problema adesso vi è napoli ma perché quella che ho trovato online la mappa dei servizi dei senza dimora penso che in questa sala ci siano persone che provengono dalle più svariate città e se per curiosità provate a cercare i servizi esistenti nella vostra città sui senza dimora vi renderete conto che c'è una pletora di servizi con un'offerta molto variegata nel corso della settimana e nelle fasce orarie questa offerta di servizi in un certo senso vincola il senza dimora all'utilizzo dei servizi stessi perché le docce possono essere effettuate in un certo giorno della settimana in un certo orario in un certo luogo il cibo è in un altro luogo della settimana in un'altra ora i vestiti e quindi spesso gli individui entra in un circuito assistenziale che li porta veramente a vagare nella città con tutti i loro oggetti propri oggetti personali cercando di usufruire dei vari servizi quindi il fatto che magari senza dimora venga visto come un individuo non attivo nella società forse non è un attivo per scelta ma forse anche i servizi stessi tendono a cronicizzare la situazione io in modo un po trash antico che speck ualche servizio dovrebbe essere tagliato o razionalizzato ho reso più efficace e poi vi lascio con quest'ultima immagine anche qui l'immagine tradizionale che il senza dimora sia un po il comune individuo non raggiungibile invisibile quindi non è invisibile e non si riesce a raggiungere i senza dimora oggi posseggono quasi tutti un cellulare e la maggior parte di loro anche a un computer quindi una quota non trascurabile all'inizio quindi anche qui effettivamente sono individui che non possono essere raggiunti è impossibile o non si vuole non si può vi lascio con queste domande grazie trovato la relazione veramente molto interessante e stimolante in particolare questa ultima sollecitazione mi faceva riflettere su una cosa che mi veniva in mente rispetto alla straordinaria mobilitazione dei vostri volontari no perché è una salve di veramente fatta coi piedi no mi viene in mente anche rispetto al lavoro nostro di giornalisti di quanti vanno poi davvero con i piedi sui posti con tante persone insieme a vedere e raccontare sarebbe stato bellissimo mettervi alle calcagna qualche reporter per raccontare anche a parole una situazione oltre che con i dati scientifici però mi veniva in mente che in un momento in cui siamo tutti mappabili con la tecnologia non riuscire a contare quanta gente sta per strada appare abbastanza assurdo senza contare alla efficienza che si potrebbe raggiungere anche nella nell'aiuto che sia esso pubblico o del privato sociale del volontariato ma insomma io ho parecchie domande però perché sollecitazioni però vorrei in primo luogo dare la parola a voi per per vostri interventi e domande a a michela braga poi magari se mi rimane uno spazietto ne faccio anche io allora c'è una cominciamo da lì innanzitutto grazie della spiegazione è molto molto chiara molto esaustiva e cosa affatto banale quindi veramente grazie perdonate la piccola parentesi personale ma è necessaria come premessa io lavoro al centro per l'impiego di trento e mi occupo di incontro domanda offerta disoccupati disabili seguo circa 180 disabili tra cui sette di questi sono senza senza casa quattro italiani e tre stranieri quindi più o meno mi incontro con con le cifre che ha esposto e qui a trento devo dire in positivo in una casa credo non ho i dati comparati però una discreta affluenza insomma di senza casa la risposta non è solo da parte del privato sociale ma c'è una buona sinergia anche per la massiccia presenza di cooperative su tutto il territorio c'è una tradizione storica cooperativa molto forte di pubblico che appunto agisce in sinergia anche con delle sacche molto importanti di religioso diciamo quindi c'è una triangolazione perché ad esempio l'assistente sociale che segue il signor hicks senza casa lo manda alternativamente tra caritas e varie regine insomma di tipo religioso che possono rispondere i vari bisogni primari io e i servizi all'impiego arrivano nella fase diciamo secondaria di riqualificazione del soggetto e qui dal mio punto di vista che però è meramente diciamo esecutivo operativo nasce il problema nel senso che queste sette persone in particolare sono da più di quattro anni nel circuito del degli homeless e quindi hanno subito un massiccio abbassamento del capitale umano che va contro più passa il tempo a difficoltà nella riqualificazione vengo alla domanda lei ha delle proposte mi rendo con la domanda da 1.000 dollari proprio perché per me è una io devo dire li seguo da quasi tre anni non sono riuscito a fare niente dal punto di vista del lavoro e quindi la ringrazio no a livello internazionale effettivamente solo l'approccio prevalente quello dell'housing first quindi il fatto l'evidenza sembra suggerire che il possesso di un alloggio sia essenziale quindi in italia e sta iniziando ci sono delle sperimentazioni in quest'ambito io credo che quella sicuramente sia una strada anche qui lo dico forse un po forse non tanto anche alla luce dei dati ma alla luce di quello che ho visto facendo le rilevazioni pal quando con gli operatori parlando coi volontari io credo davvero sia un un problema di coordinamento talvolta tra i servizi esistenti a me stupisce che ci siano individui di cui si sa tutto è però manca sempre un qualcosa per permette per attivarli o per far partire il per far scattare quel qualcosa io non non credo che le risorse ci siano gli strumenti ci siano non so se è un problema di mancanza secondo lei un problema anche di incontro tra domanda e offerta nell'ambito del lavoro ma anche con progetti sperimentali tipo le borse invece adesso barbera ma al riguardo al passaggio in cui diceva che i servizi senza dimora forse davvero tagliati barra razionalizzati alcune stazioni questo vuol dire che in alcuni luoghi in alcune stazioni un approccio più demand side ovvero per i meno servizi che spinge le persone a trovare un lavoro possa essere più producente rispetto al pensiero comune di di fornire più servizi senza dimora e poi l'ultima cosa dove posso trovare questa ricerca guidati allora io non l'ho detto in modo un po provocatorio il fatto dei tagli dei servizi io non dico che debbano essere tagliati di cui debbano essere razionalizzati ad esempio una cosa che davvero faccio solo riferimento alle quattro città che alle le tre città che conosco sul campo però leggendo un po anche sulle altre gli orari di accesso ai servizi rendono difficile per un senza dimora effettuare una vita normale quindi il fatto che io possa fare la doccia solo in una certa fascia oraria piuttosto che alcuni giorni alla settimana piuttosto che il fatto che le strutture d'accoglienza spesso non consentano ai senza dimora di rimanere nella struttura nel corso della giornata quindi da un lato ad esempio viene visto il fatto che l'individuo non può rimanere nella struttura come un qualcosa che dovrebbe attivarli però non è detto che questo accada naturalmente perché magari avere un luogo protetto come può essere un dormitorio dove c'è una postazione internet dove c'è una persona che mi può seguire magari mi aiuta di più piuttosto che una struttura che alle 7 del mattino mi fa uscire e mi porta vagare per la città quindi dato che davvero molto ed è legato al privato sociale al alla chiesa piuttosto che cooperative valente c'è molto c'è qualcosa di molto variegato le informazioni ci sono basterebbe razionalizzare l'offerta esistente davvero non dico tagliare per organizzare in modo migliore dove si trovano siamo in fase di pubblicazione di un report complessivo e poi i dati sono comunque è disponibile tramite la fondazione de benedetti si rientra in parte dei dati si possono avere ma permettetemi di non fare subito una domanda ma di fare alcuni ragionamenti perché sono anni che mi occupo di questo tema da bibliotecaria la l'interesse nasce soprattutto andando molto a vedere le biblioteche americane che da sempre accolgono moltissimi homeless la biblioteca di san francisco nel momento in cui si è riprogettata ha proprio pensato come costruire all'interno dei servizi perché il tema anche oggi soprattutto ci si occupa dei senza casa durante la notte il problema vero è il giorno dove vanno normalmente questi anche a trento a roma a milano a bologna la maggior parte del tempo quando ci sono vanno in biblioteca a sala borsa quando abbiamo fatto un compleanno abbiamo chiesto alle persone di lasciare dei post it perché mi piace sala borsa la dimensione più interessante che usciva sono quasi emozionate parlo spesso quindi evidente il tema tra le tante una ad esempio diceva io la mattina alle 7 venga buttato fuori dal dormitorio per fortuna c'è sala borsa che mi accoglie tutti i giorni dalle 9 in poi e qui dentro posso continuare ad acculturarsi perché molto spesso sono persone che vengono da percorsi secondo esempio cerco di essere veloce perché non voglio perdere alcuni mesi fa è uscito un intervista a un giovane ingegnere che aveva perso il lavoro aveva fatto tutta la trafila che le ha raccontato la macchina poi e dorme dormiva spero che non dorme più a san babila e non ci sono è stato intervistato e gli ha chiesto gli hanno chiesto come cosa faceva lui lo ha detto donno a san babila sotto le colonne perché sono più sicure dei centri di uno ti mangio alla caritas e il resto della giornata lo passo in biblioteca dove posso avere accesso a internet dove posso cercare lavoro dove ho delle persone che non mi discrimina nomi miss punto come tutti gli altri no credo che il vero tema sia come riuscire a creare dei luoghi in cui queste persone possano non sentirsi discriminati qui il problema però sono i conflitti che si generano all'interno di sala borsa all'interno sono gli stessi utenti che non vogliono avere vicino queste persone perché puzzano diciamolo chiaramente esempio in negli stati uniti in parecchie città si sono inventati questi shower bus noti forse voi conoscete 1 chiama la biblioteca richiamo allo scialo e al busto e che arriva è uno può andarsi a fare la doccia al centre pompidou si sono organizzati per cui trovano addirittura lavoro no all'interno di circuiti loro no al centre pompidou sono organizzati e c'è uno che fa il guardarobiere di tutte le presepe che vengono depositate no durante il giorno di questi che vanno in giro a me sembra che questo sia un tema importante da affrontare come questi luoghi che non vengono monitorati e quindi la domanda mi ha visto che probabilmente sono i luoghi che più accolgono che cosa come sono entrati si sono entrati nella vostra ricerca no noi non abbiamo utilizzato l'approccio notturno però effettivamente in modo anedottico emerge questo parlando non dai questionari strutturati che abbiamo fatto però sia parlando poi senza dimora il problema della il vero problema il giorno su milano molti utilizzano la biblioteca spero quello che ha detto lei per il fatto che c'è internet per il fatto che è un luogo sicuro quando piove è un luogo caldo e probabilmente il fatto di partire anche da luoghi come questo potrebbe essere una strategia cercare di di attivare o di cambiare l'immagine della persona questo che mi riallaccio a quello che ha detto la persona che mi ha preceduto però con un invito a depurare da qualsiasi emozionalità e sentimentalismo le proposte uscito invece in positivo un esempio che ancora attuale e funziona come caso di successo che riguarda londra e la possibilità di replicare altrove quello che si è fatto a londra a partire dagli anni 90 con gli anni 90 ci si sono visti tangibilmente su londra gli effetti del crollo e il thatcherismo e quindi ci vivevo mi ricordo che c'erano manager dei vestiti in doppiopetto con le cerci ai piedi coi buchi che dormivano in silenzio al cappello è però anziché chiedere l'elemosina per comprare quello di cui avevano bisogno si erano inventati una rivista autoprodotta che si chiama big liscio e si chiama ancora big liscio e a proposito della sua interessantissima provocazione rispetto all'esigenza di lei dice ridurre io dico abbattere il costo prima di tutto e l'intervento inutile e ridondante di una serie di servizi pian astici vivi show è stata una cooperativa fondata in maniera spontaneistica che attualmente produce questa rivista si chiama big fish che è diciamo la maniera con cui qualsiasi studente si voglia accostare un certifica età anche di primo livello per la provare la competenza del dell'inglese deve affrontare quella che è la lingua viva e non la lingua sandard izzat ad oxford e cambridge questo tentativo si è replicato altrove rispetto a londra con successo anche in irlanda purtroppo in italia c'è stato un unico tentativo di replicarlo a bologna che poi per questioni burocratiche diciamo si è esaurito e chiaro che c'è una dimensione metropolitana in questo tentativo e quindi contenitori più piccoli insomma le dimensioni di trento possono essere poco idone però io in particolare su trento città di questa dimensione inviterei gli operatori anche i volontari a calmierare la loro istanza buonista ea farsi una ragione del fatto che questa esigenza di fare spesso genera soltanto dei costi una totale inefficienza rispetto alla capacità interpretare i bisogni reali del diciamo della popolazione o meles emergente anch'io condivido io condivida non io credo che quello che ho detto il fatto di intercettare il bisogno nel momento in cui nasce oppure quello che dice lei c'è un c'è un modello che da dei risultati forse le esperienze positive o i casi di successo ci sono nelle singole città c'è un best practice un qualcosa che effettivamente funziona quindi probabilmente partendo da quello bisognerebbe provare davvero a lasciare da parte un po il sentimentalismo o il fatto che appunto spesso uno faccia volontariato anche per se stesso prima che per chi ha di fronte te lo dico io stessa che lo faccio è quindi non è una critica ma lo faccio quindi mi auto giudico e probabilmente bisognerebbe per prima cosa dire cosa io vorrei se fossi nell'altra dell'altra persona quindi provare un po a ingrandire il punto di vista sì anche perché quello che mi viene in mente sentendo è che uno degli aspetti molto interessanti della relativa è nel suo nella sua valutazione dinamica no quindi nella nell'evoluzione della popolazione di cui parliamo nella presenza di una quota tutt'altro che trascurabile di working homeless come vogliamo chiamare quindi come dire sicuramente una fascia di bisogno che cioè anche se mi pare aver capito che i vostri dati non danno un forte impatto della recessione sulla popolazione però probabilmente sulla sua composizione si è però l'altro aspetto che viene sottolineato dal discorso delle biblioteche mi pare che sia anche una riduzione degli spazi pubblici in realtà adesso mentre sentivo che stavo pensando a quali altri spazi pubblici e questo più in generale riguarda le condizioni di bisogno no anche di chi comunque nella sua attività magari una casa ce l'ha ma nella sua attività quotidiana vorrebbe anche andare in uno spazio di socializzazione senza dover pagare no allora da questo punto di vista l'esperienza la rete delle biblioteche è sicuramente una cosa una cosa straordinaria non ho tanto una domanda su questo ma forse la domanda che viene in mente è proprio su questa piccola pare questa piccola ma non trascurabile parte della popolazione che avete monitorato che lavora quanta probabilità di mantenerlo un lavoro quando appunto ecco magari c'è gente che pensa a darti da mangiare ma non ha fatto che ha bisogno di farsi la doccia la mattina oppure di interventi sanitari rapidi per un mal di denti o anche il fatto il fatto di mantenere giustamente come diceva lei mantenere un lavoro e risente molto del fatto che ad esempio anche chi ha la fortuna tra virgolette di essere ospite di un centro d'accoglienza la permanenza nel centro non è per sempre quindi ci sono delle strutture che vengono aperte nel periodo invernale con le emergenze freddo nelle varie città quindi gli individui riescono a entrare in una struttura magari in quel periodo poi riescono anche a trovare lavoro ma nel momento in cui finisce l'emergenza freddo quindi si riducono i posti letto nelle città agli individui fisiologicamente il giorno così trovano in strada l'esempio della rilevazione noi abbiamo fatto la rilevazione a roma proprio in concomitanza della fine dell'emergenza freddo quindi abbiamo effettuato il conteggio al lunedì sera il questionario è stato fatto il mercoledì e c'erano delle strutture chiuse in perché il comune con il proprio piano freddo aveva chiuso le strutture quindi individui che la sera prima erano nei dormitori il giorno dopo si sono trovati in strada e quindi per come dicevamo prima anche per come sono strutturati servizi e la maggior parte dei comuni incrementano l'offerta di servizi di posti letto nel periodo invernale e poi a una data prestabilita i posti si riducono drasticamente quindi in modo fisiologico individui si trovano o più individui in strada ci sono altri interventi prego buongiorno io sono una giornalista davvero molto interessante complimenti soprattutto all'interno di un festival dell'economia dove appunto si parla di economia di luoghi di crescita e poi basta passare anche nel piazzale antistante alla stazione appunto dove queste evidenze purtroppo ci sono e continuano ad esserci la mia domanda è questa quanto conta un approccio di tipo psicologico e quanto può entrare in sinergia con un approccio di tipo interventistico quindi assistenziale di forniture di servizi nel senso che le varietà di senza casa possono essere molte c'è chi ha perso il lavoro c'è chi si trova senza casa insomma per questione anche di disagio psichico di disagio sociale quindi immagino che non sia così facile prendere queste persone ammesso che si riesca a farlo è soltanto il fatto di avere un alloggio avere un posto dove stare avere un tetto sicuro sotto in cui stare evitare la recidiva non so come dire non tanto la recidiva evitare che ricadano nella rete appunto dei senza casa no sicuramente non è una mia competenza quindi non lo posso dire con a logica sicuramente presumo sicuramente un aspetto importante dalla rilevazione noi abbiamo provato a raccogliere informazioni sul fatto se la persona avesse dei problemi di tipo psichiatrico ovviamente solo da parte di intervistatore ha rilevato se la persona era in grado non era in grado di rispondere al questionario o tramite altri indicatori quindi dalla nostra rilevazione emerge una quota bassa di individui che ha problemi psichiatrici evidenti da non tecnico insomma rilevati o visivamente o verbalmente ovviamente c'è una parte della popolazione che ha problemi e quindi quel caso ci sono necessità di un intervento specifico io credo che comunque anche chi non ha problemi dichiarati o tali debba essere aiutato oltre che a cercare lavoro trovare una casa anche da un punto di vista psicologico penso che sia una dimensione fondamentale e questo non è un aspetto che ho fatto emergere nella presentazione però una cosa di cui sono fermamente convinta i senza dimora da un punto di vista economico sono stati studiati molto poco ci sono pochissime ricerche da un punto di vista economico molto di nicchia un po per la mancanza di dati un po perché è un fenomeno nascosto e l'approccio è prevalentemente sociologico e tino grafico quindi altre discipline sociali si sono occupati del fenomeno io credo che il modo per fronteggiare il fenomeno sia un approccio interdisciplinare quindi probabilmente l'economia o la statistica grazie alla rilevazione ci riesce a dare una fotografia d'insieme e quindi ci consente di identificare delle regolarità perché è vero che sono individui molto diversi però delle macro categorie si possono identificare una volta che ho identificato delle macro categorie posso intervenire con dei macro interventi per macro gruppi ea quel punto credo che un apporto un approccio interdisciplinare sia fondamentale quindi psicologia l'antropologia la medicina veramente è un fenomeno molto sfaccettato e se io penso il disoccupato un individuo il giovane disoccupato l'economista trova la soluzione l'intervento pubblico penso che con i senza dimora non ci sia una sola disciplina che da sola può intervenire è necessario un approccio molto più interdisciplinare e penso che anche le soluzioni quando adesso in modo un po provocatorio messo interventi tradizionali innovativo credo che l'innovazione in quest'ambito a nasca forse dal confronto dalla curiosità fatto magari di sentire esperienze anche di chi non è magari proprio nel campo però lo vede da un altro punto di vista l'idea della biblioteca veramente poi in mente c'è bisogno di qualcosa di innovativo non trascendente ma solo forse uno sguardo un po lungo alcuni buonasera nel punto di vista delle politiche e istituzionali che rilevanza assume l'intervento dell'unione europea in questo ambito nell'ambito dell'unione europea cessa punto la il programma di inclusione sociale quindi negli ultimi anni è stata posta molta attenzione al fenomeno però poi è delegato a al singolo paese e poi al locale quindi non c'è no chiama risultino c'è qualcosa che arriva a livello nazionale ma poi tutto a livello locale e sociale l'obiettivo quindi è il target ridurne gli individui senza dimora entro il 2020 al però al di là di quello mi pare che c'era un altro interiore a sentiamo questa ultima domanda perché poi dopo ci sono altri appuntamenti partono alle 5 così diamo a tutti la possibilità di andare e corsaro breve traendo spunto da alcuni elementi di questo dibattito mi verrebbe in mente così una una proposta suscettibile senz'altro di miglioramento e che riguarda un aspetto specifico quello delle proposte di lavoro che giungono il momento di debolezza quindi per i senza casa sarebbe ragionevole magari prevedere una forma di decontribuzione o di alleggerimento del carico fiscale per quei datori di lavoro che si offrano a venire incontro a questa fascia più debole e quindi una concertazione che preveda anche degli alloggi riservati una sorta di residence che sono offerti in in un momento di possibilità di rilancio di possibilità appunto di riprendersi per queste persone che per le quali sarebbe difficile far convivere un lavoro con una forma precaria di esistenza si è un po comunque anche questi si ricollega al primo puramente alla prima domanda effettivamente se il problema è il lavoro un approccio più a 360 gradi e necessario che parla la formazione una struttura anche una uno sgravio fiscale sicuramente bene io vi ringrazio tutti ringrazio michela braga per la bella relazione per l'avis e per le risposte che ha dato le nostre ai nostri interventi alle nostre domande buona buon pomeriggio buona prosecuzione
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