che è un po' più difficile e dobbiamo farlo molto velocemente perché eh da tutte le parti del mondo ripeto stanno guardando eh la nostra ricchezza e sia da un punto di vista strutturale e quindi con la competizione industriale che dal punto di vista criminale cercano di prenderla e noi dobbiamo diciamo essere più competitivi e difenderci da un punto di vista che non sia più che un po' più diversa. E quindi se il personale sia formato ehm porto questi esempi banalissimi per dire è successo anche in associazione la settimana scorsa mail che arriva come mi tenta il mio nome quindi il direttore che arriva l'amministrazione di fare un bonifico. Questa è la cosa più classica che probabilmente succede a tutti. In perchéalystителя Louisми. Son le digestive…. Ecco, ci ho ancora un prego. Allora io mi permetto di solo sottolineare una cosa che forse è un messaggio che dobbiamo trasmettere. La cybersicurezza non è un costo ma un investimento per l'azienda. Questo è il primo punto. Il secondo è il problema delle competenze. Non ci si improvvisa esperti di cybersicurezza e le aziende devono essere consapevoli anche, parliamo di consapevole, insa che devono rivolgersi a qualcuno che la sa fare. Allora, assolutamente d'accordo. Purtroppo abbiamo solo 45 minuti per discutere, ma il problema delle competenze diventerà breve una minaccia perché per il 2030 sono previsti 80 milioni di posizioni non coperte nel digitale, il che significa che la cyber, vuoto per pieno, è 8 milioni, ovviamente a livello globale. E lì il problema delle competenze, a chi ti affidi per fare questo, diventa strategico, ma anche chi prenderai nella tua azienda. Perché quando tu hai un mercato del lavoro che già è selvaggio ora e diventerà almeno 100 volte più selvaggio nel 2030, il vetting su chi prendi si abbassa perché c'ha il ceo della tua azienda che guarda le char e gli dice io voglio il capo della cyber, ma una volta che ti sei messo una persona untrusted, scusate se uso tutti questi termini un po' particolari, dopodiché è un problema di competitività per la tua azienda perché ti sei messo una spia dentro. Quindi tutte queste problematiche vanno pianificate ben in anticipo e questa sarà la sfida. Se voi mi fate la domanda qual è la sfida più importante per il Paese da qui a 10 anni è la workforce, le aziende che noi avremo su questo perché quelle ci aiutano, sono come i soldati che ci servono per poter aiutare tutte le altre PMI, eccetera eccetera. E noi siamo gravemente deficitari in tutti i Paesi dell'Ovest perché i ragazzi sempre meno fanno le materie stem, ma noi in Italia abbiamo un altro problema rispetto agli ragazzi, se ne vanno e se ne vanno in una quantità copiosa e questo ci creerà ancora più problemi rispetto alla Francia, rispetto alla Germania, rispetto agli Stati Uniti anche perché gli Stati Uniti hanno in alcune aziende degli stipendi che sono proprio irraggiungibili lato nostro. Però ecco il fattore salariale è un altro fattore importante e qui chiudo in Italia dobbiamo imparare a fare competizione sui prodotti e non a fare competizione sui costi. Benissimo, allora mi prendo il diritto di far un'ultima domanda, di assegnare un'ultima domanda. Parlava prima di formazione, oggi secondo molti lato umano è l'anello più debole durante l'attacco informatico, ma al giorno d'oggi dove l'informatica è praticamente nelle tasche di tutti, cosa ne pensa di introdurre magari anche un corso, magari anche solo di un anno in tutti i corsi di formazione superiore? Allora proprio con Bianchi, abbiamo definito tutto un percorso, una cosa siamo riusciti a farla, perché abbiamo lanciato ITS, che immagino sappiate cosa siano, quindi questa nuova tipo di preparazione che è parallela all'università, quindi per chi non vuole fare l'università in 5 regioni siamo riusciti a lanciare degli ITS sulla cyber sicurezza, però certamente all'interno delle scuole superiori sarebbe fondamentale lanciare questa cosa. Quello che abbiamo ora dentro le scuole superiori, io prima ho parlato del laboratorio nazionale per la cyber security e forse avrai sentito cyberchallenge.it che è il programma che prepara i talenti che poi crea la nazionale italiana, ma ci sono anche le olimpiadi di cyber security e c'è un corso importante per i professori, perché poi il problema diventa chi insegna questi corsi dentro le scuole. Ecco con il laboratorio nazionale di cyber security quello che abbiamo fatto è fare dei corsi per i professori che già avete all'interno delle superiori per poter far sì che loro riescano a fare dei moduli di cyber security all'interno delle scuole e questo certamente è un percorso che andrebbe. La cyber security è la nostra vita, il cyberspazio è la nostra vita, insieme alla vita fisica noi abbiamo la vita dentro il cyberspazio e lì dobbiamo saperci difendere e nessuno purtroppo in questo momento ce lo insegna e c'è un'altra cosa fondamentale e qui è questa, la cyber security non si delega, allora noi creiamo un esercito affinché ci difenda dagli attacchi di un attore esterno, nella cyber security non è così perché il target sei tu, direttamente non sono i nostri confini fisici, quindi se tu sei il target tu ti devi saper difendere proprio perché l'umano è l'anello debole, ma per saper difendere devi crescere con la tua consapevolezza, non esiste agenzia che possa difenderti, sei tu che devi salire e questo certamente è un impegno che il nostro sistema scolastico dovrebbe assolutamente svolgere, in 5 anni di percorso non abbiamo fatti di salti, se pensiamo che 5 anni fa non c'erano leggi, non c'erano niente, adesso io guardo preoccupato per un senso ma per la problematica geopolitica fiducioso perché abbiamo fatto delle cose importanti. Vengo da un altro seminario dove era pieno di giovani, magari mettiamo in conto di farne invece uno dove invitiamo e parliamo i ragazzi perché prendo lo stimolo che ci dava un giovane perché noi dobbiamo farle tutto. Benissimo, ringraziamo Roberto Baldoni per questo interessantissimo incontro e grazie a tutti di essere intervenuti a questo appuntamento. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie.