Cerimonia inaugurale
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Cerimonia inaugurale
Festival dell'Economia di Trento: si inizia! La cerimonia di avvio della 18a edizione del Festival dell’Economia di Trento, parte con il dialogo tra Francesca Fagnani e Cardinale Gianfranco Ravasi sul valore di dubbio, amore e conoscenza. Presenti anche Gruppo 24 ORE, insieme a Trentino Marketing, la Provincia, il Comune e l’Università di Trento.
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Lo sguardo di Francesca, lo sguardo giornalistico che ci ha consentito, avete sentito anche, di andare alle radici di una scelta molto complicata e anche molto segreta. Insomma ci ha svelato qualche mistero e poi le riflessioni che ci ha proposto su Eminenza e il Cardinal Ravasi. Coltiviamo questi dubbi, dunque ascoltiamo il silenzio, non temiamolo e leggiamo i colori, perché ci ha detto anche qualcosa di particolarmente profondo almeno per me inedito sui colori. Spunti di riflessione, dunque anche di cronaca, ma ora è il momento di affrontare i temi di questo 18esimo Festival dell'Economia, ma iniziamo. Con i promotori del Festival, quindi iniziamo con il gruppo 24 ore, io invito sul palco, anzi al podio, il presidente del gruppo 24 ore, Eduardo Garrone. Presidente, buonasera. Eccoci qui a lei il podio. Grazie. Buonasera a tutte, buonasera a tutti. Certo che dopo aver ascoltato le parole di Monsignor Ravasi, che come sempre ci ha fatto riflettere sul nostro presente, sul nostro futuro, con una capacità straordinaria per me, che sono con livello di cultura molto inferiore al suo, non è facile dare il benvenuto a tutti voi. Lo faccio ricordando che questa è la 18esima dizione del Festival dell'Economia di Trento ed è la seconda organizzata in collaborazione con il gruppo 24 ore che io ho l'onore di presiedere. È come un traguardo in qualche modo doppiamente significativo perché il Festival compie 18 anni e raggiunge la maggior età come gruppo 24 ore lo accompagniamo in questa nuova fase e siamo anche forti del grandissimo successo che a riscosso lo scorso anno è stato molto apprezzato sia da parte del pubblico sia da parte sia da parte della comunità scientifica e economica che ha aderito con grande interesse e entusiasmo anche a questa nuova edizione. Desidero prima di tutto oltre alle altre autorità ringraziare il Presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti che era al mio fianco ed è in prima fila con lui tutte le istituzioni trentine, non solo per la fiducia accordata al progetto con cui il gruppo 24 ore ha contribuito ad arricchire un Festival così importante e con una lunga storia, ma anche per la collaborazione di tutte le persone che insieme alle persone in solo 24 ore sono riuscite a organizzare un Festival comunque che è una serie di complessità non da poco. La forza di questo progetto risiede anche nell'aver mantenuto rispettato la tradizione e l'anima scientifica del Festival, fa parte della sua storia, ma nello stesso tempo nell'aver cercato di arricchirla nel solco dell'innovazione per quanto riguarda i format, i temi, i linguaggi i punti di vista, le opinioni e anche gli ospiti e i relatori che daranno il loro straordinario contributo ai vari dibattiti. Abbiamo quindi unito in qualche modo la tradizione con l'innovazione, che sono peraltro i due pilastri che contraddistingono anche il DNA del gruppo 24 ore, che è un gruppo editoriale che da 158 anni mette al servizio del Paese mette adesso al servizio del Festival un grandissimo bagaglio di competenze professionali nell'economia, nella finanza, nel raccontare l'impresa, i territori e la capacità di questo Paese di riuscire a superare anche i momenti più difficili come quelli che viviamo in questo contesto che molti definiscono fluido, potete definirlo in tanti modi, comunque complesso. Abbiamo da tanti anni l'orgoglio di dire, come solo 24 ore, che siamo un riferimento indiscusso nella business community italiana internazionale. La nostra mission è offrire gli strumenti e le chiavi di lettura per comprendere e affrontare la complessità e le sfide che il mondo ci pone davanti che sono sempre più complesse oggi. È una mission importante, lo diventa ancora di più, ed è indispensabile nella fase storica che stiamo vivendo non solo in questi ultimi anni, direi in questo ultimo anno in particolare, che è stata caratterizzata da crisi imprevedibili prima, cambiamenti probabilmente epocali e anche forte accelerazioni, quindi gli scenari sono più mutevoli rispetto al passato e soprattutto cambia una velocità impressionante. Il festo di economia di Trento rappresenta quindi un momento straordinario per mettere in campo il nostro ruolo dal punto di vista di riferimento in qualche modo di pivot per la crescita e lo sviluppo del Paese. Non solo portiamo qui a Trento in questi 4 giorni le menti più brillanti del pensiero economico e scientifico i rappresentanti dell'istituzione del mondo economico e anche politico, ma assicuriamo che l'impegno di tutto il gruppo 24 ore a stimolare il dibattito e la riflessione prima di tutto con l'obiettivo di riuscire a interpretare i grandi cambiamenti nati nella società, nell'economia, nella finanza e nella politica di offrire a tutti, e dico a tutti, imprenditori, cittadini, giovani e soprattutto, soprattutto i giovani che sono l'Italia del presente e quella del futuro, le chiavi per affrontare il futuro loro e del nostro Paese soprattutto le sfide che il nuovo mondo di oggi ci pone, come diceva Monsignor Ravasi, dobbiamo cercare di insegnare loro a guardare oltre, che è stata una delle sue affermazioni che mi hanno più colpito quindi un ruolo che svolgiamo poggiando sui valori che da sempre ci contraddistinguono, che è l'autorevolezza, la competenza, la fidabilità, il rigore, l'utilità, valori che cerchiamo sempre di mettere al servizio del Paese che hanno reso le 24 ore un patrimonio di tutto il nostro Paese e, se posso, con un moto di orgoglio anche del nostro Paese in un'Europa sempre più complessa ma autorevole nel mondo Ringraziando oltre al Presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, il sindaco di Trento Franco Ianeselli, elettore dell'Università di Trento Flavio De Florian, l'amministratore del Gatto di Trentino Marketing Maurizio Rossini lo dicevo all'inizio, per la grande collaborazione e sintonia che ci ha consentito di organizzare quest'anno un festival, ne sono convinto e già le premesse ce lo dimostrano che sarà ancora più ricco, stimolante e pieno di soddisfazione. Grazie a tutti e buon festival La Provincia di Trento Maurizio Fugatti Buonasera anche da parte mia, saluto le tante autorità stasera presenti che non cito perché sono tante Il festival quest'anno compie 18 anni e entra nella maggiore età Vedendo la complessità di questa edizione, il numero di eventi, l'importanza dei relatori che soprattutto sotto l'aspetto scientifico, accademico rendono importante questo festival Credo che l'entrare nei 18 anni con questa forza e con questi numeri voglio un po' dimostrare l'ampiezza di questo festival, siamo quasi a 280-290 momenti di riflessione, sono 4 giorni, i numeri che stamattina abbiamo visto e oggi abbiamo visto di presenza sono numeri di presenza importanti che ci fanno ben sperare per i giorni a venire È un festival pluralista perché oggi credo che ne abbiamo visto proprio l'essenza del pluralismo in quanto abbiamo cominciato a vedere la presenza di ministri del governo nazionale ma anche la presenza della leader dell'opposizione nazionale oggi qui su questo palco a Trento quindi anche sotto l'aspetto, definiamolo così, politico abbiamo una rappresentanza a 360 gradi che porta Trento e il Trentino ad essere al centro del dibattito sotto ogni punto di vista Questo è un aspetto che con il sole 24 ore avevamo fin dall'inizio voluto portare avanti e credo che oggi si sia con forza dimostrato questo e lo dimostreremo anche nei prossimi giorni Voglio ringraziare il lavoro che tutto il gruppo 24 ore sta facendo con il coordinatore scientifico il dottor Tamburini che insieme all'università di Trento e al comune di Trento lavorano nella costruzione del percorso scientifico di questo festival Oltretutto è un festival anche che si radica nell'economia territoriale, nell'economia industriale e sul territorio non è scontato, e l'ho visto ieri, il dottor Tamburini la sua presenza ad un'assemblea di un'associazione di categoria ieri All'assemblea dell'ASAT era presente il direttore scientifico e questo porta a capire come questo festival voglia entrare nell'economia territoriale, voglia entrare negli aspetti anche locali, definiamoli così, del percorso di questo festival Questo è un altro tema importante sul quale credo sia giusto investire e che il festival deve dare informazioni maggiori di questo tipo Credo che avremo davanti dei giorni sicuramente interessanti, la vocazione è quella di un territorio in cui economia fa rima con autonomia Sicuramente discuteremo di temi legati all'economia territoriale, di cui ho già detto è un tema di questo tipo, si parlerà di autonomia differenziata, si parlerà delle autonomie speciali nell'autonomia differenziata, si parlerà di PNRR legato anche all'autonomia L'abbiamo fatto questa mattina anche con il commissario Gentiloni, quindi la vocazione anche territoriale di questo festival E poi sentendo le categorie interessate anche il forte ritorno economico turistico che sta avendo in questi giorni, questo ci dicono le associazioni di categoria interessate e questo è un altro aspetto importante, oltretutto con una data diversa che porta anche al cosiddetto meccanismo della destagionalizzazione turistica che è molto importante Ringrazio tutti coloro che collaboreranno e in primis coloro che hanno organizzato questi eventi, Trentino Marketing per la provincia autonoma di Trento e credo che poi domenica alla fine del festival sarà il momento di ringraziamento di tutti coloro che hanno lavorato e lavoreranno. Grazie e buonasera Grazie al presidente della provincia di Trento Maurizio Fugate e anche grazie al presidente del gruppo 24 ore Eduardo Garrone e continuiamo a raccontare questo gioco di squadra che ha portato a questa diciottesima edizione del festival dell'economia di Trento con i partner istituzionali che hanno concorso a confezionare in tutti questi mesi questo festival e partiamo con l'amministratrice delegata del solo 24 ore Mirgia Cartia d'Azero A lei il podio, grazie di questa collaborazione il sudalizio che c'è stato tra il gruppo 24 ore e le autorità Trentine, quindi che ha dato un grandissimo risultato l'anno scorso che quest'anno ci ha permesso di conclamare ancora una volta il nuovo corso del festival dell'economia di Trento Perché dico nuovo corso? Perché già dall'anno scorso sono stati introdotti degli elementi innovativi, non si è parlato soltanto dell'economia reale e si è ideato questo fori festival rivolto prevalentemente ai giovani e alle famiglie e quindi come diceva il presidente Fugatti prima non soltanto il mondo accademico e scientifico ma frotte di giovani che in questo momento hanno popolato le strade di Trento e quindi famiglie, largissimo apprezzamento che viene replicato e che ci dà uno stimolo per fare sempre meglio. Per fare ancora meglio in questa occasione dove il festival diventa maggioreenne e raggiunge la sua 18esima edizione. Già dall'anno scorso abbiamo colto la sfida dicevo di un'organizzazione che si è incentrata prevalentemente su tre direttrici di sviluppo. L'internazionalizzazione del festival, l'allargamento ad un pubblico più ampio e trasversale lo dicevamo, l'arricchimento dei contenuti e del dibattito scientifico e sulla parte dell'internazionalizzazione non è soltanto dovuta al fatto che c'è una quantità e qualità cospicua di ospiti stranieri ovviamente ricordo i sei premi Nobel ma non solo. E neanche la media partnership con le principali testate economiche e finanziarie come Financial Times e L'Economista ma soprattutto l'iniziativa che è stata messa a punto di un percorso di avvicinamento all'edizione del 2023 del festival dell'economia di Trento con l'iniziativa appunto Road to Trento che ha visto realizzarsi quattro tappe fondamentali per portare il festival fuori da Trento all'estero e quindi abbiamo visitato e ho avuto molto piacere. Ho avuto l'onore di partecipare personalmente alle sessioni che si sono tenute negli Stati Uniti a San Francisco, negli Emirati Arabi ad Abu Dhabi, in Svizzera a Lugano e in Sudafrica a Johannesburg e questo ha permesso un interscambio secondo me molto importante di rafforzamento di collaborazione a livello internazionale di mondi diversi, una contaminazione è un concetto che ci è molto caro tra mondi diversi dicevo la ricerca, l'università, le istituzioni le imprese ovviamente di cui noi siamo la voce, la voce delle imprese, quindi uno sguardo più sinergico con un profilo e una direzione internazionale che poi è molto coerente con la traiettoria che anche il nostro gruppo negli ultimi anni sta scegliendo di percorrere. Sul secondo tema, quello del pubblico più ampio e trasversale, ci siamo ritrovati capaci di attrarre giovani e famiglie e l'abbiamo detto e l'abbiamo fatto con la formula vincente del Fori Festival che già l'anno scorso ha dato grandi risultati e che quest'anno sta confermando di essere la soluzione vincente, ovviamente con linguaggi nuovi, format innovativi, proprio per essere più vicini come dicevo a un pubblico più giovane. In questo caso abbiamo messo a frutto l'expertise che abbiamo conquistato negli ultimi anni, quindi con una logica digital first e una struttura close platform come lavorano anche le nostre redazioni editoriali. Poi grazie a questo tema azzeccatissimo scelto dal direttore Tamburini, il futuro del futuro, le sfide di un mondo nuovo, lo ringrazio ancora perché effettivamente dalla cornice di tutti i contributi che si sono già svolti da stamattina e che si svolgeranno nei prossimi giorni, abbiamo le chiavi per parlare ai giovani e quindi credo che loro siano i protagonisti più interessati al futuro del futuro che evidentemente li vede come dicevo protagonisti. Nell'edizione del 2023 di cui poi vi parlerà in dettaglio appunto il direttore Tamburini e il direttore media and business Federico Silvestri ci siamo proprio impegnati per ideare iniziative e incontri capaci di offrire ai giovani di strumenti che permettano loro di affrontare il futuro con consapevolezza, che credo sia importante in questo momento di grande incertezza, lo dicevamo prima. Il terzo tema, la terza direttrice è quello dell'arricchimento dei contenuti e del dibattito e in questo caso abbiamo messo a disposizione del festival la grande professionalità e competenza del nostro modo di fare informazione e formazione di qualità a 360 gradi. Una capacità che poi dicevo sulla grande professionalità e competenza di tutte le anime del gruppo quindi a cominciare dal giornale ma anche con il contributo di Radio24, dell'agenzia di stampa RadioCore, delle redazioni professionali così come delle colleghe e dei colleghi di Soli 24h20 che sono stati bravissimi e un mio grazie speciale va a loro e tutti gli altri colleghi delle varie anime che il gruppo porta a sistema che hanno dato il proprio contributo per garantire il successo di questa bellissima iniziativa. Perché il nostro gruppo dicevo è il leader dell'informazione affidabile e nella formazione finanziaria che svolge tutti i giorni con passione e non lo fa soltanto come il proprio lavoro, lo fa proprio con la direzione della responsabilità sociale che sentiamo forte nei confronti delle istituzioni, della business community, dei cittadini, dei giovani oltre che ovviamente dei nostri azionisti. Lo facciamo, dicevo ogni giorno, con un pilastro fondamentale che sentiamo essere non soltanto quello che muove la crescita del nostro gruppo ma anche la crescita sociale del Paese, la sostenibilità e insieme l'innovazione, temi ai quali abbiamo dato grande spazio sia nel palinsesso del festival che del forifestival. A questo proposito ci tengo a rivadire un elemento che mi sta molto a cuore. L'anno scorso proprio in questo teatro avevo personalmente preso un impegno di dare più spazio e coinvolgimento a eccellenze femminili. L'edizione del festival 2023 ha visto un contributo determinante. Di questo voglio personalmente ringraziare il direttore Fabio Tamburini e la sua grande squadra perché siamo riusciti a tenere fede a questo impegno, garantendo dei pannelli equilibrati e quindi riuscendo a contribuire a gender equality e dare dei punti di vista diversi sostanzialmente in tutti gli eventi. Quindi come primo gruppo editoriale in Italia ad aver ottenuto la certificazione della parità di genere, e questo mi piace condividerlo con la mia amica vicepresidente Claudia Parzani che è una diversity champion che vedo in prima fila, siamo orgogliosi dicevo di aver ottenuto il primo gruppo media in Italia la certificazione della parità di genere che testimonia l'attenzione che mettiamo a questi temi in tutte le attività che svolgiamo. E quindi rispetto al 23% di partecipazione di eccellenze femminili nella festiva dell'economia di Trento nell'edizione del 2022 possiamo finalmente dire di essere riusciti ad alzare il contributo della quota di presenza femminile nei panel al 35%, oltre 10 punti percentuali in più e di questo vado molto fiera. Quindi buon festival e grazie a tutti. Grazie, grazie all'amministratrice delegata del gruppo 24 ore Mirja Cartier d'Azero e adesso io chiamo sul palco il sindaco di questa bella città che ci accoglie per il secondo anno consecutivo e che glielo devo dire oramai il sole 24 ore vive un po' come una seconda casa. Quindi chiamo sul palco Franco Ianeselli, ben arrivato, ormai giriamo senza perderci per le vie di Trento, lei il palco. Buonasera, grazie. Sì, hai ragione, Edoardo, è un colpo basso fare i saluti dell'autorità dopo il Cardinal Ravasi, però ci proviamo. Però di positivo c'è questo, rispetto ad altre inaugurazioni dove si fa la cerimonia e poi si spera che noi veniamo da una giornata già molto piena, densa, vediamo questa città che si è già popolata del colore del festival e quindi siamo molto contenti. Io pensavo a questo, se il titolo del festival può centrare qualcosa con quello che sta capitando la città di Trento, il futuro, e noi stiamo scrivendo il futuro della città perché siamo coinvolti da una delle opere maggiori del PNRR, la circunvalazione ferroviaria di Trento, un'opera da 1300 milioni, una galleria che ha l'obiettivo di spostare i treni merci fuori dal centro della città e attendere la possibilità di interrare anche la linea storica della ferrovia. Questa mattina Gentiloni il Commissario ci diceva, fate sul PNRR, rispettate i tempi e cercate di farlo bene, non è semplice perché quando si fanno opere così poi ci sono le preoccupazioni, ci sono le contestazioni, il contributo che Trento e il Trentino stanno dando è quello di non essere territori che iniziano a dire non ce l'afferemo con i tempi, è troppo difficile, va davanti qualcun altro. Ci stiamo prendendo delle responsabilità e questo lo facciamo sia perché vediamo opportunità per il nostro territorio ma anche perché pensiamo che sia un contributo che dobbiamo dare al Paese e all'Europa. Secondo aspetto, se noi guardiamo al futuro con un certo grado di fiducia e per quello che siamo in città, noi rispetto all'anno scorso abbiamo ottenuto un riconoscimento che per me fosse il più bello che potevamo avere. Siamo stati scelti come capitale europea del volontariato per il 2024 e noi siamo soddisfatti perché dice molto di quello che siamo. In questo anno, da quando ci siamo salutati, l'ultimo anno abbiamo anche un po' lavorato sulla città e abbiamo provato a immaginare quattro aggettivi, quattro caratteristiche che la rappresentano. La prima è quella di città sorprendente, è un po' giocare anche sugli stereotipi della città alpina nella quale non succede mai niente. Il secondo invece è la conferma di uno stereotipo città organizzata e poi anche città plurale e città contemporanea e questo lo dobbiamo tantissimo nella nostra università. Se ci pensate a queste quattro caratteristiche sorprendenti, organizzati, plurali e contemporanei, è il festival dell'economia. Grazie. Io ringrazio tantissimo il sindaco di Trento Franco Geneseli, come diceva la collega Rosalba Reggio, una città alla quale siamo molto affezionati, anzi ci teniamo moltissimo. Vi confesso a tornare ogni anno anche noi colleghi del Sole 24 Ore. Abbiamo parlato tanto del rigore scientifico, dell'importanza della cultura in questa cerimonia di inaugurazione. Allora sono contenta di introdurre anche per il numero di presenze femminili la prorettrice vicaria dell'Università di Trento Paola Yamicelli. Professoressa Yamicelli, ha il podio. Grazie. Buonasera a tutte e a tutti. Ecco, moltissimo piacere che porto i saluti, innanzitutto del magnifico rettore, al professor Flavio De Florian e con lui quelli di tutta la comunità universitaria di cui mi onoro di far parte. È un grande piacere partecipare a questa cerimonia di inaugurazione della diciottesima edizione del Festival dell'Economia nell'ambito del quale l'Università di Trento ha fatto parte del comitato scientifico. E qui mi permetto di ringraziare i colleghi Erika Costa e Luigi Bonatti per la partecipazione a questo tavolo. Per noi è stata una grandissima opportunità. Un festival che parla del futuro, del futuro non po' che far riflettere tutti, ma sicuramente un'università che su questo futuro costruisce in verità la sua missione. E' anche una grandissima responsabilità nei confronti dei giovani che tanto abbiamo citato in questa introduzione, perché forse è proprio a loro che è dedicato effettivamente questo festival. Chissà se questi giovani troveranno risposte alle tante domande. Chissà se quei giovani trovano risposte anche nell'ambito del contesto universitario che vivono in questo territorio. Non sappiamo se avremo sempre le risposte, però alcuni punti fermi forse possiamo darli loro e possiamo pensare che questo festival in qualche modo contribuisca, concorra a crearli. Il primo sicuramente è l'ancoraggio alla scienza. Si è parlato della dimensione scientifica di questo festival. Questa scienza, così almeno nella nostra filosofia, non vuole essere un sistema fisso di verità indiscutibili, tutto al contrario. Sua aminenza ci parlava del valore del dubbio, dell'importanza di sapersi fare le domande, di saper porre delle domande. Forse questa è la capacità che più di tutte dobbiamo consegnare ai nostri giovani, la capacità di mettere in discussione delle verità che magari fino adesso abbiamo considerato granitiche. Tutto questo ovviamente richiede anche un rigore scientifico, un metodo evidentemente e sicuramente grande spirito critico. Poi c'è un altro punto fermo che pensiamo possa essere consegnato ai giovani in questo lorovolgere verso nuove conquiste scientifiche, attraverso la ricerca. E' anche la capacità di dialogo, la capacità di comunicazione. Sua aminenza ci parlava della capacità di guardare negli occhi, di dialogare con gli altri, guardandoli negli occhi evidentemente evocava anche dimensioni che vanno oltre i contenuti delle nostre parole e del nostro dialogo. Probabilmente ciò che dobbiamo più curare nella formazione dei nostri giovani, questo ovviamente chiama in causa in primo luogo noi come università, è la capacità nostra in primo luogo, ma anche di questi giovani, di dialogare, di comunicare con chi ha lingue e linguaggi diversi dai nostri. Mi riferisco chiaramente soltanto alle lingue dei popoli, mi riferisco anche alle lingue della scienza. Probabilmente le professioni del futuro avranno sempre più bisogno di persone che sanno parlare lingue diverse o che quantomeno sanno dialogare con chi ha formazione scientifica e disciplinare diversa dalla nostra. I giuristi dovranno parlare con i fisici, i fisici dovranno parlare con i medici, i medici dovranno parlare non solo con i biologi ma anche con i sociologi e gli scienziati della politica. E forse questo è anche un po' lo spirito del festival che sicuramente parla la lingua dell'economia ma al tempo stesso, e lo abbiamo visto oggi, credo che l'ovento di oggi lo dimostra, parla anche diverse lingue, diversi linguaggi. Questa sicuramente è la nostra responsabilità come università, come istituzione e voltà alla formazione dei giovani, alla costruzione della scienza attraverso la ricerca. E questa responsabilità ci vede particolarmente impegnati in questi anni anche grazie alla collaborazione con tante università innovative nel contesto europeo. Stiamo sperimentando nuovi metodi di insegnamento, nuovi modi di dialogare appunto nell'ambito della formazione con i giovani e anche con chi giovane non è più e magari già uscito dal percorso di formazione ma si rende conto che il profilo che ha costruito nel passato presenta adesso delle lacune, viene posto di fronte a delle nuove sfide, ha bisogno di nuovi arricchimenti. E dunque lavorare sulla formazione, anche sulla formazione permanente, soprattutto la formazione di quelle competenze trasversali e quelle capacità interdisciplinari che fanno dialogare le discipline tra di loro. Bene, questo è qualcosa che ci vede impegnati sicuramente in questo festival ma evidentemente anche al di fuori. Siamo sicuri che questo festival rappresenti un'occasione per affrontarli, sarà anche un'occasione per dialogare con alcuni decisori politici che stanno arrivando, che arriveranno. Il nostro augurio è di poter costruire con loro, con tutti i partecipanti di questo festival un dialogo proficuo che ci aiuti a portare avanti la nostra costante riflessione sul futuro della formazione, della ricerca, della condivisione della scienza in questo territorio e ovviamente anche nel mondo. Grazie, buon festival a tutti. Grazie a tutti i cari ad L'Università di Trento, Paola e i amicieli anche per aver ricordato l'importanza di gruppi in cui si comunica e si lavora insieme con linguaggi e competenze diverse. È arrivato il momento di chiamare sul palco il direttore del sole 24 ore, Fabio Tamburini, nonché Presidente Comitato Scientifico Editoriale del festival. Devo dirvi prima di ogni altra considerazione che ognuno di noi ha le sue radici. Io sono nato a Milano, le mie radici le ho a Milano, ma non dimentico le mie origini. Le mie origini sono emiliane e romagnole, mia mamma era di Imola, che è al confine ma dalla parte della Romagna, e mio papà era dell'Appennino toscomiliano, tra Modena e Bologna, quindi in territori che sono stati devastati dall'alluvione. Basta soltanto un cenno ma mi sento d'obbligo a farlo. Questo è un festival che ha anche momenti di gioia, riflettiamo, analizziamo, discutiamo, ma c'è anche un dopofestival che rappresenta un'occasione importante e formidabile, direi, di divertimento. C'è gioia in queste giornate e lo abbiamo visto già questa mattina. Credo che sia importante un ricordo a chi in questo momento sta soffrendo, speriamo che sia l'occasione buona per il mondo della politica per passare dal dire al fare, perché certe tragedie, ormai anche i paracarri, hanno capito che con il cambiamento climatico eventi catastrofali saranno sempre più numerosi. È arrivato il momento di investire sull'ambiente, di porre le premesse affinché certi eventi non debbano più capitare, almeno nel nostro Paese. Credo che ci voglia un ricordo a chi in questo momento sta soffrendo. Scusate, ma mi sentivo proprio per le mie radici quasi obbligato a spendere queste parole. Detto questo, perché abbiamo deciso di organizzare il festival con questo titolo, il futuro del futuro, le sfide di un mondo nuovo? Ma era una scelta quasi obbligata, una scelta che abbiamo fatto insieme con l'adviso di Borda, con il Comitato scientifico, e rappresenta quasi un passaggio obbligato rispetto al festival dell'anno scorso. L'anno scorso ci siamo ritrovati in pandemia, dopo che la pandemia aveva cambiato le nostre vite, con la guerra in Ucraina in corso, a fotografare una realtà tra ordine e disordine. Abbiamo discusso su una crisi di un modello, quello della globalizzazione, che sembrava un modello destinato a durare per sempre, e invece abbiamo toccato con mano l'anno scorso, confrontandoci, parlando, che era un modello che era finito, poi magari tornerà sotto altre forme. Ma lì è nata la necessità di riflettere sul futuro, perché posto che le certezze sono state spazzate via, occorre trovare una nuova bussola, e questo è il senso dell'appuntamento e del festival di quest'anno, capire che cosa ci aspetta nel futuro. Ma attenzione, non è un futuro da 30-40 anni, è un futuro che è dietro l'angolo, che ci aspetta a partire dai prossimi giorni, mi verrebbe da dire, perché qui c'è un'altra caratteristica della nostra epoca. La rapidità del cambiamento non è un inedito, perché negli ultimi 30-40 anni noi tutti siamo stati protagonisti di cambiamenti di carattere straordinario, ma nulla è stato come quello che sarà, perché i cambiamenti, l'innovazione cambierà le nostre vite in maniera che non riusciamo forse neppure a immaginare. Porto due esempi, nei giorni scorsi mi è capitato di pranzare con un banchiere, un banchiere tra i più appassionati di questo Paese, e lui mi diceva, aveva gli occhi un po' fuori dalla testa, perché mi diceva, guarda, io ho messo sei mesi, un gruppo di 30-40 ingegneri, tecnici informatici, dirigenti della banca, perché avevamo un problema di software, alla fine hanno trovato una soluzione. L'abbiamo testata sul chat GPT, l'intelligenza artificiale cognitiva nascente peraltro, e schiacciando un bottone in tre minuti ci ha analizzato il software, ha messo a punto quello che non funzionava, i bacchi che aveva e ha proposto delle modifiche, non voleva credere ai suoi orecchi. Ma vogliamo parlare dei trasporti, oggi per andare da Milano, da Roma a New York, c'è il trasporto aereo, ci mettiamo 6-7 ore, ma non sarà più così, e attenzione, non sto parlando di un futuro che verrà, stiamo parlando di un futuro che è dietro l'angolo. C'è una modalità diversa, il decollo verticale, il trasporto sfruttando lo spazio e l'atterraggio verticale, questo significa che andare da Milano o da Roma a New York ci vorrà un'ora e mezza, questo davvero cambierà anche i rapporti tra i popoli, oltre che la nostra vita quotidiana cambierà il modo di fare impresa. Quindi siamo di fronte a un mondo che ci aspetta un mondo con velocità di cambiamenti davvero incredibili, di gran lunga superiori a quelli già clamorosi che abbiamo vissuto negli ultimi 40 anni. Affinché però ci siano scelte consapevoli e vada imboccato la strada giusta, non dobbiamo mai dimenticare che alla base di ogni riflessione ci deve essere il riconoscimento di un valore, che è un valore importante, che è quello della saggezza e dell'esperienza. E per questo che mi fa piacere salutare qui presente in questa edizione del festival un grande personaggio che ha avuto proprio pochi giorni fa, il grande personaggio è Enrico Salza, torinese, che ha saputo costruire e il premio lo ha preso per questo proprio pochi giorni fa insieme a Giovanni Bazzoli, una grande banca italiana che è tra le principali banche europee. È un appassionato sostenitore da sempre del festival dell'economia, mi fa piacere qui salutarlo e se ritiene di spendere due parole gliene saremo grati. Grazie a te, grazie a questo pubblico trentino, che forse è anche l'aria buona, perché qui vennero tanti anni fa andare atta, abbiamo ancora Prodi, abbiamo anche i torinesi, perché oggi tutti sanno che sono torinese, ma il mio presidente Grosspietro mi accompagna anche oggi. Anche da Torino si è respirato bene l'aria e la saggezza e la capacità di credere nel futuro, poi io ho un altro motivo che mi interessa, faccio oggi 86 anni. Questo per me è davvero una sorpresa, non lo sapevo. Sono personalmente occupato e preoccupato di dare se posso ancora qualche pensierino a voi del 24 ore. Grazie a tutto il gruppo, anche all'amico presidente. Grazie. Ciao Enrico, ci fa molto piacere averti qui. Ecco, io non ho molto tempo da spendere, anche se avrei ancora tante cose da dire. Volevo soltanto ricordare, facendo riferimento alle parole di Monsignor Ravasi, due aspetti su cui lui si è soffermato e che io cito perché rappresentano poi le ragioni fondamentali di ispirazione, come è stato organizzato questo festival. La prima è il riferimento all'opportunità di alzare lo sguardo. Ecco, il nostro futuro sarà migliore se saremo capaci di alzare lo sguardo. Queste quattro giornate del festival sono ricchi di contenuti proprio perché vogliono rappresentare un granello di sabbia apportato alla conoscenza di ognuno di noi in modo tale che ognuno di noi sappia dare il contributo migliore che può dare appunto alla costruzione di un mondo nuovo, alla vittoria nelle sfide per un mondo nuovo. L'altro è il beneficio del dubbio. Ecco, questo passaggio dell'intervento di Monsignor Ravasi mi riconosco totalmente in esso, perché vedete, in un'epoca di certezze assolute, di false certezze assolute, il beneficio del dubbio noi dovremo cercare di incastonarlo nella nostra mente, perché è quello che può davvero rappresentare un motore formidabile di cambiamento che deve avvenire nel nome del dialogo, del confronto anche aspro, anche serrato, ma deve essere un confronto e non una sfida tra certezze assolute che poi in realtà sono ben misera cosa. Potrei richiamare i contenuti del Festival. Ci occuperemo di economia digitale, ci occuperemo di ambiente, di energia, di intelligenza artificiale cognitiva, Chattigipi 4, ne ricordavo prima l'importanza, ma anche di come cambia il mercato del lavoro, della sostenibilità. Insomma, i contenuti del Festival sono a tutto campo, perché è a tutto campo che va costruito il futuro, il nostro futuro lo dobbiamo ai nostri figli, ai nostri nipoti, e attenzione però, perché c'è una grande incognita sul futuro, perché qui noi viviamo in un'epoca che ha la memoria corta. Abbiamo vissuto 75 anni di pace perché il mondo ha vissuto un'esperienza straordinariamente traumatica, quella di Nakazaki e Hiroshima, ma per l'appunto abbiamo la memoria corta. E oggi sta succedendo non soltanto in Ucraina e in Europa, perché a noi ci colpisce questa guerra, ma oggi nel mondo ci sono 60 guerre in corso, come non si stanca di ripetere Papo Francesco, che forse è l'unico che l'ha capita. Allora attenzione, perché se la guerra torna a essere strumento di soluzione dei conflitti, i nostri figli e i nostri nipoti, ma forse perfino noi stessi, la pagheranno cara. E' per questo che questo Festival dell'Economia è anche un Festival che lavora per la conoscenza e il dialogo sono il modo migliore per costruire la pace. Grazie, grazie a voi tutti per la partecipazione. Grazie al Presidente del Comitato scientifico, direttore del Sole 24 ore di Radio Core e di Radio 24 Fabio Tamburini, che ha accennato il fatto che c'è un programma ricchissimo per questo Festival dell'Economia, ma non solo perché c'è il programma del Fori Festival, ci sono i live, ci sono tutti gli altri palinsesti, dei quali possiamo parlare con Federico Silvestri, direttore generale media e business del gruppo 24 ore, amministratore delegato 24 ore 20. Federico. Buonasera a tutti, buonissime notizie, sono venuto disarmato senza discorso, quindi cercherò di essere breve. Intanto la prima cosa che mi fa piacere raccontarvi è che quello che stiamo vedendo in città è il frutto di un anno di lavoro. Noi ci siamo messi a lavorare fin dalla sera in cui abbiamo fatto la cerimonia di chiusura, quindi è molto bello vedere quello che abbiamo immaginato poi partecipato con questa energia da tante persone. È molto bello condividere insieme che questo è un Festival che vuole essere sempre più accogliente, quindi secondo me un applauso anche alla signora che da due ore sta rendendo fruibile il Festival a tutti. È un Festival anche molto partecipato, quindi credo che un doveroso ringraziamento è anche alla risposta che il mondo dell'impresa e le istituzioni ci hanno dato. Questo mi permette di dire è un Festival bellissimo, ma se è possibile realizzarlo così è anche grazie al sostegno e al contributo di questi partner che non soltanto ci sostengono ma sono parte attiva della costruzione dei contenuti e delle iniziative del Festival. Credo un modo anche diverso di vivere una manifestazione come questa. Il Fuori Festival, e sono molto felice di sentirlo citato spesso perché quando lo abbiamo immaginato l'anno scorso forse è stato un momento di lucida follia, non era così scontato. Noi siamo partiti da un presupposto, cioè che una Kermes come questa che accende tutta una città e tutto un territorio meritava anche di poter toccare tutte le sensibilità con coraggio. E se un gruppo come il gruppo 24 ore che è indubbiamente un riferimento, non voglio essere arrogante e dire il riferimento del mondo economico finanziario, se non se lo può permettere il gruppo 24 ore di poter aprire a variazioni sul tema allora sarebbe stata veramente un'occasione persa. Quindi oggi non sono qui a raccontarvi tutto quello che è il Fuori Festival, lo sapete già abbiamo il programma, lo scopriamo in città, ma penso che è più importante raccontarci come è nato, perché esiste e su quali presupposti è stato costruito. Credo che il fatto di poter coinvolgere i ragazzi e le famiglie sia un traguardo importantissimo, addirittura adesso che abbiamo visto il riscontro, irrinunciabile, perché poi avvengono delle cose impensabili. I ragazzi non stanno solo partecipando, lo abbiamo visto oggi in città, alle iniziative che abbiamo pensato per loro, ma hanno l'entusiasmo e l'energia anche quando partecipano a dei panel di livello anche molto impegnativo e sono i primi a voler fare delle domande, a voler avvicinare i protagonisti che sono qui insieme a noi. Così come le iniziative pensate per i ragazzi coinvolgono anche un pubblico più adulto e quindi in una commistione virtuosa avvengono delle cose molto belle. Non cito tutte le varie iniziative del Fuori Festival, però mi piace solo condividere insieme a voi che alcune cose che stanno accadendo sono particolarmente significative. Abbiamo messo in Piazza Fiera un tabellone del Monopoly a grandezza naturale dove i ragazzi stanno giocando, hanno iniziato oggi e già siamo in overbooking per i prossimi giorni con tante scolaresche e abbiamo voluto portare il Monopoly in piazza perché sono i primi rudimenti con cui si imparano a gestire i soldi. Oltre allo scopo education è anche molto divertente vederli con quale appunto entusiasmo stanno rispondendo. Molto bella anche la radio per i bambini che abbiamo fatto in collaborazione tra Radio 24 e 24 ore cultura e vi do uno spoiler, questi bambini non solo sono molto bravi, lo abbiamo già visto oggi, ma sono dei grandissimi professionisti quindi è molto bello vedere come i ragazzi si divertono e lavorano e partecipano. Quindi veramente tantissime cose, abbiamo appuntamenti con l'intrattenimento, abbiamo appuntamenti con tanti protagonisti ed è bello anche questa formula in cui grandi artisti non soltanto vengono qui a parteciparci la loro abilità artistica, ma dialogano insieme a noi, si raccontano, riflettono insieme al pubblico. Credo che anche questa è una cosa molto bella. A questo punto naturalmente non possiamo non ringraziare le istituzioni Trentine con cui mi sembra sia creata da subito una grande sintonia dal punto di vista degli obiettivi che c'erano posti e che vogliamo raggiungere. Però non posso non fare un ringraziamento ai miei colleghi che ripeto per un anno hanno investito tanto tempo e tante energie per costruire quello che poi oggi stiamo condividendo insieme. Ma soprattutto devo assolutamente ringraziare, vorrei chiamarlo qui insieme a me sul palco, Maurizio Rossini, amministratore delegato di Trentino Marketing, perché non solo lui ma tutta la sua squadra sono stati e sono compagni di viaggio eccezionali. Devo dire si lavora con un bello spirito, grandissimi professionisti e quindi grazie anche a voi per tutto quello che stiamo facendo. Grazie a te, grazie a tutti quanti. Io chiuderei davvero invitando tutti a vivere il festival in questi giorni come un grande regalo che ci facciamo a tutti i risvolti che avete raccontato ma innanzitutto un regalo che ci facciamo come comunità Trentina, come tanti amici che vengono a raggiungerci in questi quattro giorni per scoprire, per metterci in discussione, per conoscere nuovi aspetti come dicevamo e come ci hanno raccontato prima per essere più consapevoli di dove sta andando il mondo e in questa consapevolezza magari diventarne un po' più protagonisti. Quindi buon festival a tutti, che siano quattro giornate di festa, di piacere, la capacità di accogliere le persone che arriveranno da fuori Trentino e poi domenica sera ci ritroveremo per tirare un po' le somme. Grazie a tutti per la collaborazione. Io ringrazio entrambi, grazie Federico Silvestri, vi ricordo molto velocemente gli appuntamenti di domani, domani ci sarà la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, si parlerà di sovranismo nazionale e sovranità europea con Mario Monti e Marco Buti, si parlerà di banche, banche e società e nuove tecnologie con il Presidente dell'ABI Antonio Patuelli, ma si parlerà anche di vigilanza bancaria europea con il Presidente del Consiglio di Vigilanza BCE Andrea Enria. Ma se sono sola questa sera è perché anche la serata continua e Marta Cagnola è dovuta scappare, perché intervisterà tra pochissimo alle 20.30 in Auditorium Santa Chiara Noemi e inutile dirvi che questo è solo uno degli appuntamenti perché alle 21 qua ci sarà Andrea Pennacchi, alle 21 all'ITAS Forum ci sarà il serpente corallo con i mitici chapter 11 del sole 24 ore, oppure alle 21 ci sarà anche Musumeci con la geopolitica che va in scena, quindi insomma un appuntamento ricchissimo, non vi voglio trattenere oltre, buona serata e buon festival a tutti. E adesso un'informazione tecnica a tutte le persone che sono venute sul palco, tornino sul palco perché c'è la foto di rito da fare, peraltro foto di rito che va fatta subito perché essendoci Pennacchi subito dopo bisogna fare questa foto molto velocemente. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
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