Aspettative dei giovani e bisogni delle aziende: c’è sintonia?
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Aspettative dei giovani e bisogni delle aziende: c’è sintonia?
Questo panel illustra la sfida epocale della sintonia tra le aspettative dei giovani e i bisogni delle aziende. Con esperti del mondo accademico, aziendale e delle associazioni, si esplora il ruolo cruciale delle Academy come fast track per colmare il divario di competenze. Emerge la necessità di un ecosistema collaborativo tra università, imprese e territorio, in cui la formazione continua e l'acquisizione di soft skills siano centrali. L'engagement dei giovani, la cultura aziendale e la condivisione di competenze sono elementi chiave per il successo di questa sinergia. Si sottolinea l'importanza di investire nei giovani, vera risorsa per il futuro, offrendo loro opportunità di crescita significative e all'altezza delle loro aspettative
buongiorno e benvenuti a tutti sia voi che siete qui presenti e la presenza è davvero preziosa lo sappiamo e lo abbiamo sperimentato e soprattutto anche a quelli che sono collegati perché da lì insomma è necessario che arrivino i messaggi che vogliamo passare oggi e proprio abbiamo un panel di eccezione che vi presenta poco ma volevo prima di tutto dirvi una cosa importante partiamo dalla nostra headline la vedete qui c'è il titolo si dice così sia dal punto di vista radiofonico sia dal punto di vista televisivo questo è il titolo insomma si chiama così aspettative dei giovani e bisogni delle aziende c'è sintonia diciamo che questo è il nodo epocale cioè in questo momento e per sviluppare il nostro titolo come in un articolo come in qualsiasi tipo di pezzo come anche in un insegnamento in una teoria in una tesi perché abbiamo molti giovani parliamo le mosse dai dati i dati però sono persone voi i numeri le percentuali sono persone tra tutti quelli che esistono in questo mondo ne scelgo uno che la fondazione McKinsey chiama paradosso ecco questo è stato rilanciato perché lo lo lo abbiamo fatto perché nel mio podcast questo Oscar Pasquali che si o di Generation Italy della fondazione no profit di McKinsey e company ovviamente ha dei dati e mette in pratica delle azioni per ovviare per diciamo cambiare il verso di questi dati ed è quello che vedremo oggi grazie alle testimonianze ben un milione e cento quarantamila sono le posizioni scoperte nelle aziende due milioni di persone cercano lavoro 800 mila sono i giovani un milione 600 mila sono in età tutti i giorni sentiamo questi report e anche nell'agenzia dove io lavoro del gruppo solo ventiquattro il radio core se ne vedono tanti ma allora come si fa io vi presento le testimonianze che svilupperanno il nostro titolo di oggi Tiziana Carnicelli Group Education e H.R. Communication and Engagement Head di Angelini Industries Giuliana Bettoni responsabile Academy OMB Saleri lascio lo spazio agli applausi perché anche a me piacciono presidente dal Bosco Benedetta dal Bosco presidente IDP Trentino Alto Adige su Troll Maria Laura Frigotto Università di Trento Associate Professor in Organizzazione di Tocchecchi che si chiama Dizion e Umbra di Manuscezza e Maneggio allora i termini in inglese poi li traduciamo lo sapete che adesso ultimamente eh c'è questa volontà di dire ma italianizziamo però quando vai a cercare un job title that's it c'è c'è questo diciamo ostacolo quindi li impariamo e li traduciamo perché dobbiamo sapere cosa fanno tutti i giorni le persone che hanno questi titoli e la nostra interfaccia giovane Matteo alza il il Trentino Alto Adige sul Tirol. Benvenuto Dicono vietà la quota azzurra. Va bene? L'ho detta. Allora iniziamo subito iniziamo subito eh da il primo esempio. Le academy. Allora le academy è bellissimo questo termine. Sono delle accademie interne alle aziende. Possono essere aperte, chiuse, eccetera e quindi sono state facendo per riuscire a portare avanti questi progetti. Allora andiamo subito da Tiziana Carnicelli e chiediamo che cosa è stato realizzato? Come le vostre esperienze da cui siete partite? Cioè sono fondamentalmente una fast track queste academy, cioè un corridoio privilegiato per avvicinare i giovani, è così? È così. Io sono molto contenta oggi di vedere tanti giovani qui in sala. Grazie. Grazie a Trento che ha risposto molto bene il primo esempio. Allora andiamo subito perché i giovani cercano nelle aziende non soltanto un posto dove lavorare ma un posto dove apprendere. E le aziende dove c'è un'accademia, un'accademia strutturata ehm sono più facilitate di altre nell'attrarre e trattenere i talenti ma anche nell'aumentare la produttività dei giovani e nel portare innovazione dentro. Noi in Angelini abbiamo un ecosistema interno che fa dialogare tutte le società operative del gruppo. Lavora su tutta la popolazione e quindi il gruppo che abbiamo di giovani gli dà quello spunto per poter continuare a crescere, continuamente svilupparsi. Come lo facciamo? Lo facciamo andando a individuare le competenze che servono oggi domani e dopodomani creando sperimentazione utilizzando modalità didattiche nuove dove le persone si incontrano e si conoscono. Dopo la pandemia le nostre persone si devono incontrare, devono parlare tra di loro, parlare di leadership, parlare di competenze tecniche in maniera avanzata, parlare di politica, parlare di politica e parlare tra di loro. Ecco, l'ecosistema interno è fondamentale e dobbiamo aprirci anche al territorio. Oggi noi siamo qui insieme ad un'altra corporata academy, insieme al territorio, alle istituzioni, insieme all'università. È una miccia che mettiamo perché l'ecosistema educazione per funzionare deve far parlare tutta la filiera. Compresi i ragazzi, compresi gli studenti che oggi approfittano delle aziende nell'alternanza a scuola lavoro ma che potrebbero dare e ricevere ancora di più dalle competenze. Questo è un po' il lavoro che ci facciamo. Ecco, le parole sono importanti oltre a persone eccetera, perché sono proprio le parole chiavi. È una miccia, vuol dire che si parte un po' da qui e oltretutto anche il percorso, è un percorso di gamification, cioè si aiuta a imparare, aprendendo, cioè la passione è quello che aiuta a prendere, no? Assolutamente. I ragazzi oggi che escono dagli studi tecnici o che escono dall'università sono molto bravi in competenze tecniche, sono fortissime in competenze tecniche. Forse gli manca, per esempio, di un contesto organizzativo, sono spaventati dalle relazioni tra i pari, tra le relazioni gerarchiche che si trovano in azienda e noi su questo dobbiamo aiutarli. Qui abbiamo un esempio virtuoso, ma anche le aziende devono fare del loro e mettere a disposizione. Visto che noi giornalisti siamo un po' affezionati in numeri, fino adesso quante persone sono passate? Nella nostra academy, noi lavoriamo su 6000 persone, che sono tutte le persone nostre, a livello manageriale passano in academy circa 1000 persone l'anno a fare dei percorsi strutturati, dei master strutturati, ma l'ambizione è quella di andare anche oltre, perché un pezzettino di academy è aperta anche alle famiglie dei dipendenti, quindi teoricamente non ha limite. Vedete anche gestire, come dire, oltre alla linea di business, anche un academy non è facile, anche per una popolazione di questo tipo, ma c'è un altro esempio anche in cui, per esempio, diciamo, stiamo cominciando a vedere a che cosa risponde, a che bisogni risponde l'academy e sentiamo Giulia Bettoni per quanto riguardo a Mb Saleri, fondata nel 1980 Brescia, ovviamente Angelini la conoscete molto bene e lei appunto ha una dimensione più territoriale, ma comunque anche lì è impegnativo. Qual è la fast track che avete realizzato? Ora siamo partiti proprio dall'esigenza primaria, che era un avverso aziendale, quindi la nostra academy è nata proprio quando abbiamo mappato i nuovi ingressi, quindi i nuovi ingressi dell'ultimo anno e abbiamo chiesto ai nuovi assunti cosa mancasse. Mancava proprio l'accompagnarli nell'entrare nel mondo del lavoro e fare comprendere loro a 360 gradi cosa volesse dire entrare in un'azienda strutturata. La nostra academy è giovanissima, è un'academy interna, nata nel 2019 e il primo anno è stata proprio creata per accompagnare i giovani durante il primo anno di onboarding, quindi nei primi 12 mesi di vita, la nostra realtà aziendale e abbiamo strutturato dei corsi non solo legati alle soft skills ma anche alle hard skills che potessero accompagnare ed aiutare i giovani a entrare nella nostra realtà. Corsi trasversali che aiutassero loro a comprendere tutte le aree aziendali perché pensiamo che la consapevolezza che è la consapevolezza che ruolo svolge, che attività svolge l'azienda, il collega accanto a me, il reparto accanto a me sia molto importante per piena consapevolezza e per lavorare poi in completa autonomia con anche un pensiero critico. Ecco vedete anche io prendo appunti nel senso che sono analogica però a proposito di termini inglesi life science, farmatech, biotech, questa è la messa terra, le aziende lo fanno, mettono a terra però bisogna integrare le competenze e allora andiamo subito a fare la cartina di torna sole con i nostri altri tre ospiti perché ovviamente dobbiamo un po' capire qual è l'utilità che hanno visto da loro parte delle academy. Allora benedetta dal Bosco ci può dare un po' questa possibilità e potenzialità delle academy. Vorrei darvi qualche dato senza sembrare anacronistica partirei dal fenomeno delle grandi dimissioni che come molti di voi sanno ha interessato nel periodo immediatamente post pandemico direi il pianeta, un fenomeno che è partito negli Stati Uniti ma che poi è arrivato anche in Italia e che ha evidenziato che il 70% delle persone che hanno cambiato lavoro parliamo dell'anno 2021 aveva tra i 25 e tra i 26 e 35 anni il 70% aveva un'anzianità tra l'1 e i 5 anni tra le ragioni di questo fenomeno non c'è niente che afferisca la retribuzione, la relazione col capo che fino a gli anni precedenti erano i primi, le prime ragioni per cambiare lavoro la relazione col capo con i colleghi, la retribuzione l'ambiente di lavoro, oggi il motivo per cui questi giovani cambiano lavoro, lasciano la loro azienda è sicuramente il tema per avere i soliti inglesismi il work life balance, l'equilibrio tra la vita privata e la vita lavorativa ma per il 40% questi giovani parlano di necessità di crescita professionale quindi la carriera tendenzialmente si fa in senso orizzontale, non in senso verticale in un'azienda secondo questi sono i dati dell'associazione italiana per la direzione del personale, che ha un'area ricerca, dati più recenti, parliamo di una ricerca di Deloitte, dicono che circa il 50% di lavoratori cambierebbe lavoro per più avvincenti quindi è una ricerca formativa all'interno della propria azienda avvincenti un bel termine il 70% ha dichiarato che essere più formati crea un maggior appagamento altro inglesismo a me molto caro crea engagement questi giovani, l'82% di chi ha parlato in questi termini ha tra i 18 e 24 anni quindi quello che creano le academy per quello che ho potuto vedere oltre ai percorsi di onboarding che sono fondamentali per chi entra in azienda si occupano di quello che si chiama lifelong learning danno la possibilità a questi giovani che sono eccellenze nelle materie STEM come si chiamano oggi danno l'opportunità di avere una formazione trasversale che si accompagna nel loro percorso questi sono i numeri che vi posso portare per quanto riguarda la mia esperienza dal punto di vista dall'osservatorio privilegiato di IDP, ma non solo anche della mia vita professionale fare i colloqui oggi significa parlare di questi argomenti certo un tempo erano le figure di middle management che chiedevano la formazione la specializzazione sono i giovani i giovani entrano, non parlano di stipendio non parlano di ferie chiedono un accompagnamento chiedono di essere accompagnati nel loro percorso lavorativo all'interno dell'azienda e chiedono una formazione continua questo è davvero importante infatti, perché ribalta come vedete i dati hanno comunque la loro valenza ribalta quello che noi crediamo ribalta i luoghi comuni dove i giovani non trovano aziende strutturate come quelle di cui abbiamo parlato poco fa, trovano il modo di arrangiarsi, trovano le associazioni come IDP, se in IDP che è un'associazione che conta più di 4.000 soci 750 sono giovani noi in Trentino che abbiamo un centinaio di soci, abbiamo più di 20 giovani che l'associazione appena nata le collaborazioni con l'università con le altre associazioni questo viene ricercato fate conto che ci sono queste radici che sono anche territoriali ci sono anche dei presidi a livello di territorio a cui rivolgersi ma questo come vediamo come diceva Tiziana è l'ecosistema, quindi è tutti quanti, player, così si dice in inglese tutti i soggetti devono lavorare insieme ed è una win-win una competenza, la competenza serve per le aziende le aziende forniscono la competenza, quindi per tutti è un vantaggio e voi avete anche un'interfaccia tra i giovani la dimostrazione pratica ovviamente che questo funziona è così? allora io volevo un attimino focalizzare su un tema ci troviamo in una situazione assolutamente epocale all'interno dell'azienda dove abbiamo la compresenza di 4 bar 5 generazioni la quinta sta entrando in questo momento sono generazioni molto differenti tra di loro come accennava la dottoressa Dal Bosco sono cambiati i paradigmi del lavoro sono cambiati i paradigmi delle aspettative da parte dei ragazzi la dottoressa Dal Bosco prima faceva riferimento agli stipendi, ecco i ragazzi più giovani chi entra oggi nel mondo del lavoro ricerca più degli scopi rispetto a degli stipendi ricerca più flessibilità rispetto a una sicurezza del lavoro probabilmente a una visione più a breve termine il fenomeno delle grandi dimissioni del job hoping di saltare da un posto di lavoro all'altro sono dei fenomeni che ci raccontano proprio questa sete da parte dei giovani di competenze trasversali di un accrescimento personale di uno scopo da coltivare per cui penso che le aziende facciano molto in questo senso soprattutto quelle strutturate qua abbiamo due esempi di prestigio che si prendono cura di questo di questo accrescimento di competenze da parte delle nuove generazioni però c'è bisogno anche di un lavoro dal mio punto di vista anche da parte delle nuove generazioni prima la dottoressa dal bosco faceva riferimento al work life balance a me piace più declinarlo in un work life balance 2.0 con il termine work life integration ok? quindi non sono due rette parallele la vita e il lavoro che non devono incontrarsi ma c'è bisogno di una sinergia vita lavoro dove il lavoro rappresenta non tanto un peso una costrizione ma rappresenta un'opportunità di espressione dei propri valori del proprio potenziale cose che le academy fanno brillantemente io penso che questo sia un nodo cruciale ed è molto importante il lavoro che viene fatto a livello delle academy aziendali ma io penso che i più giovani che entrano oggi nel mondo del lavoro si trovino un po' impreparati quando escono dalle aule universitarie le aule universitarie sono dei luoghi di apprendimento di competenze tecniche le competenze tecniche sono volatili lo sappiamo sono legate alla tecnologia quindi con grandi cambiamenti ma si apprendono molto facilmente anche le competenze trasversali invece sono più stabili quindi sono difficili da apprendere quindi non si può avere la presunzione che un ragazzo che entra nel mondo del lavoro apprenda queste competenze sul luogo di lavoro ma c'è bisogno di un lavoro prima all'interno delle aule universitarie per questo è importante che ci sia questo avvicinamento tra le due realtà noi come AIDP abbiamo in cantieri per questo autunno per quest'inverno di promuovere un'iniziativa in cui proprio AIDP entrerà nelle aule universitarie con i propri giovani per cercare di raccontare che cos'è il mondo del lavoro quali sono le competenze più richieste e soprattutto avere quella consapevolezza di che cos'è un'azienda della cultura che sta dietro un'azienda ecco vedete anche la sequenza insomma adesso avete letto come dire il come mai questa sequenza come direbbe il mio figlio assist goal l'uno per l'altro oppure alzata e schiacciata ecco quindi ciascuno come dire ma questo è per dire che i player cioè devono lavorare tutti insieme territorio, associazioni imprese e università Maria Laura Frigotto allora la cartina di Stornasole questo link esiste? forse più che esiste forse dobbiamo costruirlo e continuare a costruirlo se abbiamo una sintonia questo è un risultato o qualche traccia di sintonia ma forse dobbiamo orientarci tutti verso una sintonia che è in divenire dico io quindi forse più che un assist era una schiacciata ecco io credo che se parliamo di mancanza di sintonia o di sintonia da raggiungere quindi di mismatch in modo più classico delle competenze abbiamo tutti un'opportunità e anche una responsabilità sicuramente c'è anche il mondo universitario e il modo della formazione che viene prima dell'introduzione dei giovani, dei nuovi talenti in azienda d'altra parte come recita il titolo di questo evento cuovadis significa che il futuro non è così chiaro e quindi è assolutamente importante domandarsi e continuare a domandarsi come fare formazione ma è anche onesto secondo me dirci che una risposta chiara, unica non ce l'abbiamo ecco nel suo corso c'è comunque una parte dedicata molto alle soft-scale, è un esempio replicabile allora noi ci siamo molto interrogati su come essere università, come proporre un percorso formativo di valore in questo momento storico che è anche di grandi trasformazioni l'università ha sempre cercato di trasmettere e uso apposta questo termine delle conoscenze di altissimo livello ai propri studenti e in passato il ciclo seguitava proseguiva con la sperimentazione di queste conoscenze dentro il mondo delle aziende che facevano l'ultimo miglio con l'onboarding, con lo skilling, cioè la trasformazione di queste conoscenze in saper fare e poi in competenze ecco noi ci siamo resi conto che dobbiamo anche noi agire prima sul fronte delle competenze quindi che trasmettere conoscenze non è più sufficiente ma che dobbiamo offrire opportunità di costruzione delle competenze, questo vuol dire esperienze, vuol dire costruzione di un pensiero critico non astrato ma applicato, la vera e propria costruzione di competenze questo è quello che ho fatto anche nell'università di Trento e anche nel mio corso, sì, cerco di fare, una sfida non posso dire di averlo detto che sia l'80%, il 90% il 50% comunque è già buono che venga fatta, questo è importante allora ritorniamo su di loro per quei famosi take away, cioè portiamoci via qualcosa da questo panel ma nel senso abbiamo già ricevuto molto, allora che cosa può essere ancora fatto in questa casetta delle attrezzi utili come rete sul territorio ovviamente rete sul territorio che vi riguarda entrambe per dare ovviamente un consiglio ai giovani per favorire questa rete, questa fast track e questa rete l'ecosistema di cui parlavamo prima comprende anche i media, quindi anche il tuo contributo oggi è fondamentale perché la prima cosa è farci conoscere dei giovani, stimolare la loro curiosità nel conoscerci cosa pensiamo di fare noi con lo stile di Angelini, metterci a disposizione perché dare è sempre più bello che ricevere noi stiamo lavorando con la Bologna Business School per trasformare il white paper di Angelini Academy in un caso studio che verrà posizionato in un case report internazionale utilizzabile da tutte le università del mondo per fare didattica questa è una maniera in cui diamo un servizio all'università e riceviamo consapevolezza di quello che le aziende possono fare per i ragazzi poi possiamo fare tante altre cose alla fine di questa chiacchierata tutti i giovani che sono venuti qui a sentirci, se seguono i nostri canali, i canali di Angelini Academy e ci mandano un messaggini in direct riceveranno una pillola formativa realizzata con l'intelligenza artificiale che li aiuta a usare powerpoint in maniera super efficace nella personalizzazione della barra quindi una cosa poco concreta rapida rapida e utile a tutti ecco questo è importante perché, giustamente anche io faccio da megafono questo lancio di questa pillola, perché utilizzare il powerpoint per esempio ormai si fa già dalle elementari tra un po' ma sia per i senior che per i junior, insomma per gente diciamo di generazione alpha, millennial, z, comunque è importante acquisire queste competenze come anche per i boomers piuttosto che le generazioni x come la mia ecco questo perché ed è questo faccio anche io col mio podcast è necessario dare voce sia a chi insegna sia a chi ha già fatto un po' il percorso i lavori di domani che io faccio e quello di oggi che va online stasera è dedicato ai giovani dell'università di Trento che hanno vinto lo dico un progetto con l'esa l'agenzia spaziale europea e arrivano da tante competenze diverse competenze quindi non solo quelle diciamo di scienza spaziale o di fisica il dipartimento di IUP che coordina questo progetto e vengono anche da diversi percorsi statistica piuttosto che la economia finanziaria eccetera allora quello che vi dico io è ascoltare allenarsi a farsi delle domande così le facciamo poi anche a chat GPT no nel senso allenarsi a farsi perché bisogna fare domande giuste anche a se stessi come se fossimo intelligenza artificiale noi siamo naturale quindi allenarsi a queste domande a chiedersi qual è la passione nel mio libro che ho fatto un po' per gli analogici tratto dal podcast non mi faccio pubblicità faccio servizio scusate ma perché è necessario farsi queste domande io stessa ho fatto un percorso per la patente nautica e ho cominciato a imparare ho capito che fondamentalmente è un po' come lo spazio è come andare per mare e un percorso si naviga non a vista, bisogna avere gli strumenti e tutto quanto e anche capire quanto si guadagna perché comunque è importante ma perché è una valorizzazione che non è solo economica questi lavori nuovi lavori che incarnate che loro formano saranno quelli poi del futuro allora è importante capire che voi stessi i ragazzi ma tutti noi anche per le grandi dimensioni devono chiedersi che cosa qual è la passione allenarsi a queste domande questo è importante e il mio lavoro sarà finito quando ci sarà l'incontro con il famoso mismatch che non si scompare ecco quindi questo gap di informazioni sulla formazione sarà colmato allora ovviamente è Benedetta qual è invece il vostro stato la vostro scusami la vostra scosa Benedetta, vi pazienti sono sbagliata io Giulia, qual è stato il la vostra scommessa vinta sul territorio e appunto come potete svilupparla sul territorio abbiamo iniziato negli ultimi anni ad aprire le porte della nostra azienda proprio per permetter a molti di entrare e anche di capire cos'è un'azienda metalmeccanica cosa fa e anche abbiamo un'azienda metalmeccanica diversa dalle altre sul territorio è molto colorata c'è la presenza di molto legno quindi è un'azienda anche bella nel senso che la bellezza del luogo sicuramente invoglia e fa stare meglio tutti quindi sicuramente la scommessa è stata quella di aprire le porte della nostra azienda ma anche condividere le nostre risorse creando cultura e aprendo spesso delle iniziative anche sul territorio la persona che non era anche diciamo multicolottorale questa azienda esatto, la nostra sede è a Brescia in un quartiere con la presenza di molte culture, di molte etnie e negli ultimi anni abbiamo creato questo patto di comunità il primo patto di comunità europeo dove offriamo dei servizi alcuni servizi anche al territorio a settembre partiremo offrendo un percorso per invogliare anche fin dalle elementarie i percorsi STEM quindi finanzieriamo questo percorso alla scuola alimentare del territorio quindi la sfida è comunque quella di continuare a proporre iniziative ad aprirci al territorio a creare anche eventi di cultura per di sia i nostri collaboratori collaboratrici, alle loro famiglie ma anche al territorio proprio per invogliare anche i giovani a porsi le giuste domande e a cercare le risposte quindi abbiamo bisogno soprattutto delle novità e delle idee dei giovani e per farle proporre sempre qualcosa di nuovo e come ci dicevamo in call se non c'è la collaborazione del territorio perché anche Tiziana lo diceva questo non succede perché ci vuole collaborazione di tutti no? No, le idee ci sono quindi la voglia di fare c'è e noi portiamo idee e siamo anche generatrici di nuove di novità però se manca al territorio è difficile poi che questo accada siamo stati bravissimi abbiamo ancora qualche tempo perché vogliamo ribadire e rafforzare i concetti, allora faccio ancora a voi un piccolo takeaway e poi ritorno a fare un po' da megafono perché non so se avete sentito poi magari anche io in fondo accanto ai podcast metto sempre i link utili, le app ecc si va a cliccare, tra l'altro i podcast sono gratuiti quindi potete andare via tranquillamente e vedere sulla pagina di Radio24 quindi lo dico non sono qua solo per cose analogiche ecco la cosa è questa è necessario fare bene e farlo sapere vero anche per voi è importante fare anche un appello anche a questi giovani giovani e tutte le generazioni infatti i giovani ma non solo certamente parte tutto da loro le engagement come dicevano le nostre ospiti parlando di academy anche il modo in cui entrano le nuove in azienda si chiamano le nuove leve in azienda è proprio questo tipo di spirito che è uno spirito l'engagement crea engagement quindi nel momento in cui si accede, si ha la fortuna di entrare in aziende come queste ad esempio dove si parla anche del bello sono tutte dinamiche che poi si creano e che si implementano è una cultura azientale che si sentono parte esattamente è una cultura, lo stile della casa lo chiamavo nella mia ultima esperienza è quello che poi aiuta a generare valore, sono queste le dinamiche che generano valore quindi l'appello è di conservare questa cosa che si è creata, adesso le aziende hanno un problema enorme di reperimento delle risorse non si riesce a fare una selezione che sia una, né di giovani né di figure più esperte è un problema da selezione oggi è un problema enorme ma se questo è lo spirito con cui i giovani soprattutto ma non solo entrano in azienda è bene che venga conservato è il bello del lavorare oggi in azienda è più difficile, ma per bacco, certo è più difficile intanto continuo a ringraziarvi perché rimanete ancora con noi e sappiate che anche in radio oltre i 30 secondi uno non ascolta più però è una media, pensate che i pezzi durano un minuto, un minuto e qualche la mia esperienza radiofonica è questo ascoltate comunque qualcosa di più, datevi alcuni secondi in più per ascoltare sempre ecco, ovviamente anche a Matteo chiedo, cioè la formazione deve partire un po' prima, cioè prima del mondo del lavoro, molto prima voi vi occupate ovviamente della parte di gestione, insomma di chi si approccia al mondo del lavoro e deve partire prima, prima ancora dell'università sì, esatto, allora io io volevo lanciare due concetti insomma che mi piacciono a questo proposito i giovani che entrano oggi nel mondo del lavoro rappresentano la continuità e la discontinuità la continuità perché ovviamente sono portatori di quello che è stato fatto prima, sono portatori insomma di tutto quello che si è acquisito oggi ma sono anche un segno di discontinuità perché saranno i manager di domani, saranno coloro che nel futuro dovranno probabilmente vivranno le grandi rivoluzioni che si stanno preparando oggi, sto pensando all'intelligente artificiale, allo smart working, insomma abbiamo una tecnologia che galoppa e un ritorno all'umano penso che sia fondamentale, e comunque se vi rivolgete a loro ci si aiuta vicenda anche per svilupparsi, tra l'altro anche insomma i manager devono poi saper gestire tutti questi cambiamenti e quindi questa è la cosa importante poi anche per il futuro no? Assolutamente, assolutamente e per quanto riguarda l'università il takeaway qual è? Abbiamo visto l'università di Trento ci sono tantissimi, un patrimonio, sono una risorsa praticamente preziosa come loro ormai i giovani e cambiano il volto delle città. Ma allora da brava Trentina Montanara, se ci dobbiamo portare dietro qualcosa, dobbiamo anche lasciare qualcosa. Allora visto che abbiamo capito che è una corresponsabilità, questa della sintonia del match, sicuramente i giovani possono portarsi dietro con gli occhi pieni di curiosità io devo dire, vedo e ho la fortuna di vedere in aula quando scoprono che gli diamo delle opportunità veri e di crescita e lasciare invece quegli occhi spenti che hanno quando gli proponiamo il modo di passare l'esame, il corsificio questa è una nostra responsabilità. Alle aziende forse possiamo chiedere un accompagnamento nell'introduzione al mondo del lavoro e quindi mettere tutte queste iniziative come formative nella cassetta delle attrezze dei takeaway, ma anche dobbiamo forse dirci molto onestamente e costruttivamente che dobbiamo lasciare quei lavori che qualche mio collega ha definito i bullshit jobs o onariamente tradotti i lavori del cavolo che sono quei lavori che non... La traduzione questa volta funziona. Sono quei lavori che non danno soddisfazione che non danno significato alle nostre attività. Ora forse pensare a un lavoro tutto così spero che non ci sia, ma ci sono tantissime attività che sono così e allora anche le opportunità che dobbiamo dare ai giovani che le aziende devono dare ai giovani secondo me quello di trovare un impiego che sia all'altezza delle loro aspettative, delle loro richieste di significatività. Io ritorno un attimo su Giulia per una cosa, perché lei ha un po' la dimostrazione di partire prima. Avete creato anche una biblioteca di quartiere, no? Cioè è un quartiere in cui ci sono 40 etni e diverse e avete creato anche una biblioteca di quartiere, quindi l'azienda un po' si apre. Prendi un altro. Abbiamo creato sì una biblioteca di quartiere inaugurata questo martedì, questo martedì abbiamo raccolto molti libri chiedendo anche supporto dei colleghi delle colleghe e anche del quartiere di altre associazioni che vivono la quotidianità in questo quartiere. Una biblioteca aperta a tutti e a tutte, un modo anche per ritrovarsi, per creare anche un punto di incontro, quindi è stato bello vedere anche la condivisione, il fatto che anche i colleghi e colleghe portassero il loro contributo, sarà bello poi vederli anche in questo luogo per condividere lavoro, vita, quotidianità. E Tiziana poi anche arrivare dopo all'università è importante, voi anche con l'università di Bologna avete un forte legame, quindi il territorio e le università insieme. Si chiamano cluster, ma in realtà vuol dire semplicemente che sono questa retta di cui parlavamo. Cos'è questo esempio? Sì, lavoriamo con tutte le università per farci conoscere, per dare contributo e prenderlo, e parlare con i giovani, perché soltanto parlando con i giovani si riesce a capire quello di cui hanno veramente bisogno. Non a caso dalla collaborazione con l'università di Bologna, abbiamo capito quanto è bello mettere a disposizione alcune competenze semplici, dove siamo molto bravi non soltanto alle nostre persone ma a tutti quelli che ne hanno bisogno. Da qui l'idea di realizzare, grazie alla tecnologia, grazie a chi ci aiuta in maniera competente, un po' di pillole formative da dare veramente a tutti, con grande generosità. E cosa sono queste pillole informative? Ce le spieghi? Ci fanno venire un po' la colina. Sì, è un qualcosa di molto utile, molto pragmatico. Quindi sono pillole brevi, della durata di 3-4 minuti, che però proprio aiutano i ragazzi e non solo i ragazzi, a navigare attraverso i sistemi informativi per renderli più facili nell'uso e più accessibili. In maniera molto programmatica come posso fare una presentazione in maniera veloce, rapida e mediata utilizzando tutto lo strumento conoscendolo bene. Ecco, questi tipi di informazioni si chiamano open source, cioè nel senso sono aperti anche alla, diciamo, si chiamano mock addirittura, fanno molte università e sono aperti. Chi avete messo un po' a fare questo? Perché lì avete dovuto anche cercare delle risorse in più. Cioè vuol dire che un'azienda diventa un ventaglio di competenze diverse, non solo nel suo core business. Angelini ha un core business, no? E questo poi aggiunge anche valore all'azienda. Angelini è un gruppo industriale multi business che lavora su 3 aree di business, il farmaceutico, il consumer goods e il tecnologico. Ma Angelini è un'azienda piena di risorse umane, quindi noi mettiamo a disposizione le nostre risorse, i nostri ragazzi che sono tanto bravi a usare la tecnologia per essere efficaci nel lavoro, a disposizione della comunità e torna all'ecosistema di prima. Esatto. Noi cresciamo come impresa se la comunità cresce. Quindi è un dovere mettere a disposizione le nostre competenze alla comunità per avere un ritorno in crescita sociale, economica, spirituale, fisica, perché questo è il benessere oralistico che cercano le persone. Ed è anche difficile però trovare queste competenze, dal tuo punto di vista privilegiato, c'è difficoltà? No. No? Ecco, ribaltiamo. Non c'è difficoltà. C'è difficoltà se non si apre il dialogo con le persone. Le nostre persone sono ricche di competenze e le vogliono mettere a disposizione negli altri. A livello organizzativo la sfida dell'impresa è aprire dei canali di dialogo sempre più profondi con le persone per permetterle alle persone di dare visibilità alle loro competenze e condividerle. E formarle, continuare a formarle perché l'Academia Interna è una struttura che rimane, rimane lì come ricchezza per l'azienda ma anche per il territorio. Che sia chiusa aperta è un'azienda che forma e quindi ha questa attrattività. E ovviamente ci si allena poi anche a avere tutta una vita di formazione non fermare questa famoso obsolescenza delle competenze, si ovvia in questo modo, con le Academy interne ma con altri strumenti che formino tutta la vita. E aumenta la produttività delle persone. Non lo dico io dal mio osservatorio, lo dice McKinsey, lo dice Ernest Young, lo dicono tutte le fonti oggi di reportistica un po' più statisticamente significativa. Avere un Academy Interna aumenta la produttività delle persone. Perché è un res skill in continuo? Nella motivazione. Nella motivazione, nella voglia di dare di più di quello che si riceve. L'anno scorso ah qualcuno voleva le domande ma non so se abbiamo il tempo, ma l'anno scorso ho proprio uno dei giovani che ho intervistato in un panel a sorpresa, mi ha detto una ragazza che era scuola di management mi ha detto il burn out è l'opposto della produttività. Questa è una produttività buona grazie alla formazione, grazie al resto è una produttività buona perché in realtà l'opposto della produttività è proprio andare completamente in tilt e dice no io non farò più come l'esempio dei miei portare avanti il lavoro agli estremi. Questa integrazione di cui parlava Matteo è importante, ma sono importante anche dire dite voi, anche questo panel potete parlare anche con il presenti, però quello che mi avete detto voi che siete già digital ready, siete già formati su determinate competenze, bisogna solo fare l'ultimo passo insieme questi sono gli attori giusti e la chi rivolgersi che è importante e questi sono quelli che hanno anche un vantaggio nella comunicazione con i giovani e con i meno giovani, perché le risorse umane sono davvero il loro del futuro è veramente loro del futuro la competenza, infatti si parla di società delle competenze allora io ringrazio tutti voi innanzitutto vi ricordo giustamente il l'appillo, la formativa su come personalizzare appunto il diciamo questo rapido accesso di powerpoint realizzate, lo trovate sul sito di Angelini Academy e ci saranno anche lì le modalità per ricevere il video inviando un messaggio su link di noi Instagram di Angelini Academy riceverete il link e ringrazio tutti voi dell'attenzione dell'ascolto, ringrazio Tiziana Carnicelli Group Education HR Communication Engagement Head Angelini Industries Giulia Bettoni responsabile Academy OMB Salieri e Benedetta Dal Bosco Presidente ADP Trentino Alto Agice Suttirol ricordatevi bene i nomi Matteo Scarpari referente gruppo giovane ADP Trentino Alto Agice Suttirol e Maria Laura Frigotto professoressa associata in organizzazione aziendale e gestione delle risorse umane di partimento di economia e management Università di Trento, l'ho letto in italiano grazie a tutti Grazie a tutti
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