Abbiamo bisogno di una politica europea dell'immigrazione? Quale?
Incorpora video
Abbiamo bisogno di una politica europea dell'immigrazione? Quale?
Le politiche per l’immigrazione ci pongono davanti ad alcune questioni fondamentali, prima fra tutte sugli obiettivi di queste politiche e la loro reale efficacia. E ci obbligano anche a confrontare i sistemi che regolano l’immigrazione e il diritto d’asilo nei diversi paesi alla ricerca di soluzioni comuni
qui al festival internazionale dell'economia ha già avuto modo di esporre alcuni temi che oggi vi proporrà in maniera se mai più con più analitica e più approfondita e certamente con lui ragioneremo sul tema della migrazione internazionale sulle cause e sugli effetti della migrazione sulla integrazione degli immigrati e sull'immigrazione anche come tematica importante di attualità sono appunto questi dei temi di straordinaria impellente oserei dire attualità sui quali appunto sarà molto interessante sentire l'analisi e se ci sono anche le ricette del professor acton mai come adesso l'europa ha bisogno di una politica europea dell'immigrazione si tratta come sapete di una delle critiche che vengono mosse principalmente proprio rispetto alla istituzione europea e proprio da trento in questi giorni si ha avuto modo di analizzare il fenomeno con diversi accenti e con sotto sotto il profilo di diverse criticità un ministro degli interni maroni ha affrontato il tema proprio qui a trento ed è tornato ad invocare l'intervento forte dell'europa che appunto ha detto maroni non può lasciare l'italia sola rispetto a questa tematica e invece è proprio professor at one in un confronto con il vicepresidente del senato emma bonino ha sviscerato questa tematica e proprio dalla bonino sono arrivati due elementi due segnali se vogliamo d'allarme il primo relativo alla inesistenza di una ricetta di un qualcosa di risolutivo quindi la spinta a dover indagare a dover riflettere a dover ricercare ancora di più delle soluzioni concrete dall'altro la previsione della necessità di circa 2 milioni e mezzo di lavoratori nei prossimi dieci anni per il nostro paese anche questa è una cifra sulla quale riflettere non voglio togliere ancora tempo e spazio al professor atto nel quale cedo volentieri da parola riservandomi riservandoci se ce ne sarà la necessità di approfondire attraverso domande quello che il tema della sua relazione professor atonale la parola grazie grazie innanzitutto non posso nascondere la mia gioia per essere qui a trento è veramente bellissimo venire invitati a parlare al festival dell'economia di trento e sono molto grato agli organizzatori soprattutto tito boeri e la sua squadra che hanno messo insieme un programma veramente fantastico quindi un festival bellissimo che mi è piaciuto moltissimo e poi voglio anche ringraziare voi il pubblico grazie per essere qui ho visto che qui a trento il pubblico è sempre molto motivato molto presente e mi fa veramente piacere vedervi qui anche questa mattina soprattutto considerando il fatto che fuori si suona si balla c'è il sole quindi questo è un motivo ulteriore per me per esservi estremamente grato della vostra presenza mi scuso per il fatto che parla in inglese ma se cercasse di parlare in italiano la relazione sarebbe brevissima tutto quello che io so di italiano praticamente si esaurisce nell'arco di 30 secondi cercherò comunque di parlare lentamente così che chi tra voi parla l'inglese può seguirne direttamente anche per consentire la traduzione simultanea e se me ne dovessi dimenticare se dovesse accelerare vi prego di alzare la mano di ricordarmelo bene oggi vi parlerò come dice il titolo della mia presentazione della politica dell'immigrazione in europa quindi mi focalizzerò specificamente sull'area geografica dell'europa ma partiamo facendo un passo indietro la mia prospettiva è economica è evidente dato che sono un economista e ci sono moltissime pubblicazioni ad opera di economisti dedicate alle cause dell'immigrazione emigrazione immigrazione tra i vari paesi che ci sono anche molte pubblicazioni sull'effetto dell'immigrazione in quei paesi in cui i migranti si dirigono negli ultimi dieci anni però si è sviluppato ulteriormente il tema della politica dell'immigrazione quindi non solo dal punto di vista di quello che può fare e non può fare una politica dell'immigrazione ma anche dal punto di vista di quello che dovrebbe essere una politica di immigrazione e per riflettere su questo aspetto dobbiamo porci tutta una serie di domande che vedremo tra un attimo nella mia relazione però io cercherò di darvi una carrellata delle varie analisi che sono state fatte dagli economisti collocando il tutto però nel contesto più ampio della politica dell'immigrazione ecco queste secondo me sono alcune importanti domande che dobbiamo porci relativamente ad una politica dell'immigrazione quanti migranti vogliamo avere in ogni singolo paese o nell'unione europea in tutto in generale e che tipo di immigranti vogliamo invitare quindi quali sono gli immigranti che desideriamo ospitare nei nostri paesi e su quale base scegliamo questi i migranti cioè quali sono le argomentazioni a favore di un dato tipo di migrante rispetto ad un altro degli economisti indubbiamente hanno qualcosa da dire in merito ma poi dobbiamo anche pensare al sistema dell'immigrazione che abbiamo attualmente quindi ci dobbiamo chiedere come arrivano gli immigranti nel nostro paese quali sono i meccanismi quali sono i canali dell'immigrazione e ancora come conseguenza quali sono le leve politiche quindi che cosa può essere utilizzato da una politica dell'immigrazione per armonizzare l'immigrazione con il livello desiderato di come funzionano le misure dell'immigrazione e poi alla fin fine non possiamo certo dimenticare la contrapposizione tra le politiche nazionali e le politiche europee quindi ogni paese deve avere una politica dell'immigrazione diversa una per l'italia una per la germania una per il regno unito o piuttosto dovremmo cercare di raggiungere una politica dell'immigrazione integrata a livello europeo questa è veramente una domanda molto importante sulla quale poi tornerò alla fine della mia relazione ma partiamo scusate ho premuto il tasto sbagliato allora partiamo con quello che ci dicono gli economisti cioè il pensiero degli economisti in merito all'immigrazione allora questo è il modello dal libro di testo dell'immigrazione lo trovate spesso nelle introduzioni ai vari testi di economia ve lo spiego vi prometto che questo è l'unico diagramma che vi mostro per cui non spaventatevi è l'unico che vedrete allora qui abbiamo la forza lavoro l'occupazione se preferite sull'asse orizzontale mentre sull'asse verticale abbiamo il salario e abbiamo preso il salario medio e poi abbiamo questa linea che ho chiamato di uno questa è la domanda di forza del lavoro a livello nazionale quindi all'inizio e datori di lavoro hanno desiderio di assumere più lavoratori quando il salario è basso queste due linee verticali rappresentano la prima l'offerta di forza lavoro prima dell'arrivo degli immigranti e possiamo quindi pensare ad un equilibrio 3 immigrazione se così lo vogliamo chiamare c'è una situazione in cui l'offerta del lavoro e qui è la domanda di lavoro e questa è quindi e salario viene determinato al punto di intersezione di questi due punti e questo è v1 e qui tutto bene ma cosa succede quando abbiamo l'immigrazione l'analisi economica standard ci dice che una delle caratteristiche più importanti dell'immigrazione certo non l'unica ma una delle più importanti e che aumenta l'offerta di manodopera quindi questa linea verticale si sposta a destra e se uno quindi dà origine a s ii con delle chiare implicazioni fermo restando il fatto che si dia un lavoro tutti questi lavoratori aggiuntivi il punto di equilibrio originale a si sposta qui e diventa b e questo delle implicazioni perché l'occupazione e maggiore abbiamo più persone con un posto di lavoro e salario è passato da v1 av2 e questo è un fattore estremamente importante diamo un'occhiata anche a v f questo è il salario che gli immigranti avrebbero guadagnato nel proprio paese prima di diventare i migranti quindi il salario v2 decisamente superiore rispetto al salario che il migrante avrebbe avuto nel proprio paese paese di origine quindi il migrante aumenta significativamente il proprio livello di salario questo grafico può rappresentare anche il benessere totale dell'economia che viene anche definito il surplus dell'immigrazione che è definito da questo triangolo y quindi l'immigrazione comporta un beneficio un guadagno per la società in generale ma cosa ancora più importante c'è anche un effetto distributivo certo è il salario si è ridotto passando da v1 av2 quindi i lavoratori che avevano già un posto di lavoro hanno perso salario di identità pari a hicks questo riquadro d'altro canto poiché abbiamo più lavoratori ad un salario più basso c'è un guadagno di hicks più y quindi la perdita dei lavoratori viene compensata dal guadagno dei datori di lavoro quindi in poche parole qualcuno sta meglio qualcuno sta peggio l'ultimo punto che voglio sottolineare fa riferimento al riquadro z che riguarda i migranti stessi il diagramma estremamente semplice quindi z guadagno degli immigranti è molto semplice dicevo questo diagramma ma ci dice cose fondamentali per la politica dell'immigrazione lo potremo rendere molto più complicate ma le cose fondamentali sono un guadagno generale e un effetto di ridistribuzione quindi cosa possiamo osservare possiamo osservare che il surplus dell'immigrazione il riquadro o meglio il triangolo y piuttosto modesto 0,1 per cento del pil gli effetti distributivi in realtà sono di portata ben maggiore la cosa non ci sorprende perché alcuni salari si riducono alcuni profitti aumentano quindi l'effetto decisamente superiore rispetto a quel triangolino y che avevamo visto prima però l'effetto sui salari e piuttosto controverso e gli economisti per anni hanno cercato di stimare la riduzione dei salari per i non immigrati e alla fin fine si è visto che se c'è un aumento del 10 per cento della forza lavoro come conseguenza dell'immigrazione sia una riduzione dei salari che va da 0 al 3 per cento sì stiamo parlando di percentuali enormi ma comunque significative e come vi dicevo prima chi ci guadagna di più sono gli immigranti infatti alcuni studi molto recenti hanno dimostrato negli stati uniti per esempio che gli immigrati da qualsivoglia paese negli stati uniti hanno un vantaggio che li porta a percepire un salario quattro volte superiore rispetto a quello che avrebbero percepito nel paese di origine e tra l'altro gli immigrati che vengono ai paesi più poveri ad un guadagno di otto volte maggiore quindi il vantaggio principale va a favore degli immigrati il nostro studio suggerisce anche che un una lieve un lieve allentamento della politica dell'immigrazione nei paesi sviluppati porterebbe in base a quelle gramma che vi ho mostrato ad un guadagno a livello mondiale pari a 156 miliardi di dollari questo è uno studio che è stato fatto nel 2003 ora la maggior parte di questo guadagno realizzato nei paesi ospitanti va a vantaggio degli immigrati pensiamo ora all'economia politica di tutto questo molte persone in italia in gran bretagna nel maggior parte dei paesi sono dipendenti e lavorano per uno stipendiò un salario pochi relativamente pochi sono indipendenti e quindi percepiscono guadagni legati approfitti oppure ad affitti eccetera eccetera ma questi sono la minoranza ora quelli che beneficiano di utili guadagneranno mentre quelli che percepiscono un salario perderanno con l'immigrazione quindi visto che la politica viene determinata dal votante mediano il votante mediano in realtà è contrario all'immigrazione cioè l'elettore medio non vorrà l'immigrazione dato che rientra tra i salariati e quindi tra e non trae vantaggi tra immigrazione si noti che quelli che ci guadagnano di più cioè gli immigranti in realtà non hanno la possibilità di votare ex ante quindi se definiamo oggi una politica dell'immigrazione la facciamo sulla base delle persone che sono qui in questo paese e non sulla base dei voti di coloro che arriveranno in futuro come conseguenza della nostra politica dell'immigrazione quindi la situazione un po confusa e ci dobbiamo chiedere allora perché c'è immigrazione se appunto chi la determina non è tra coloro che traggono vantaggio da questa politica diciamo che i datori di lavoro industriali hanno una maggiore forza finanziaria è in realtà hanno più voti abbiamo visto per esempio negli stati uniti che questo aspetto è decisamente importante e nell'inter gli stati uniti provengono la maggior parte degli studi in questa direzione quindi ci sono imprenditori che negli stati uniti vogliono avere lavoratori messicani si tratta di imprenditori che hanno anche una forza politica a washington notevole e questo quindi influenza anche le politiche dell'immigrazione degli stati uniti ma chiaramente c'è anche un caveat abbiamo visto che la valutazione dell'effetto sui salari porta a talvolta delle riduzioni decisamente limitate se questo è vero i lavoratori non ci perdono poi tanto gli imprenditori invece ci guadagnano e questo potrebbe essere un altro motivo per cui ci sono politiche dell'emigrazione che accettano l'arrivo di un alto numero di migranti mentre ci si potrebbe aspettare invece una politica molto più restrittiva ora c'è però un'altra domanda aperta ovvero di che tipo di manodopera bisogno un paese supponiamo che ci siano lavoratori specializzati i lavoratori non specializzati per fare appunto una prima divisione e grossolana e chiaramente possiamo fare un diagramma come quello che abbiamo visto per i mezzi che avere lavoratori e imprenditori potremmo avere lavoratori qualificati ai lavoratori non specializzati bene adesso abbiamo due tipi di persone quelle qualificati e quelli non qualificati e se applichiamo lo stesso tipo di analisi notiamo che se gli immigrati sono qualificati i lavoratori nativi non qualificati ci perdono d'altra parte se gli immigrati non sono qualificati allora significa che competeranno direttamente con i nativi non qualificati che avranno sempre più lavoratori non qualificati che concorreranno con loro ma qui c'è un altro punto che è stato lanciato recentemente quali sono gli effetti dell'immigrazione non solo sui salari e sui profitti ma anche sul bilancio nazionale si tratta di una preoccupazione che riguarda molti di noi oggi quando vediamo queste grossi deficit di bilancio con i tagli alla spesa pubblica eccetera e vediamo che quando guardiamo i sondaggi le persone sono piuttosto preoccupate degli effetti dell'immigrazione sui tassi e sui sussidi e ci sono due aspetti da considerare quando arrivano gli immigrati supponiamo che le tasse aumentino i sussidi calino e se le tasse dunque aumentano i lavoratori qualificati saranno a favori dell'immigrazione qualificata per ridurre il carico fiscale dovranno pagare meno tasse per fornire servizi di welfare di previdenza sociale così via d'altra parte se quando arrivano gli immigrati l'effetto è quello di un calo di sussidi che vanno a tutte le persone perché la riserva di sussidio è sempre quella ma viene suddivisa tra più persone allora i lavoratori non qualificati si opporranno all'immigrazione non qualificata perché questa diminuirà i vantaggi che potranno avere se restano disoccupati od altro ecco questa è un'altra preoccupazione è che è stata sollevata recentemente dagli economisti anche tito boeri che il direttore scientifico di questo di questo festival ne ha parlato un altro aspetto che non è molto compreso però dagli economisti devo dire è il pregiudizio in europa abbiamo visto un opposizione all'immigrazione che non deriva da questi aspetti ma che si basa sul pregiudizio cioè l'idea che gli immigrati sono diversi da noi non vogliamo che vivono vicino a noi che sposino le nostre figlie e che diventino i nostri capi in fabbrica e questo è un punto importante da non sottovalutare vediamo a cosa arriviamo con tutte queste considerazioni qui abbiamo una tabella che riassume le argomentazioni che ho appena esposto abbiamo quattro colonne e possiamo vedere quali sono gli atteggiamenti delle persone se gli immigrati sono qualificati cioè quali sono gli atteggiamenti dei lavoratori inattivi qualificati e non qualificati rispetto agli immigrati in queste colonne vediamo supponiamo che gli immigrati siano non qualificati qual è la reazione dei lavoratori qualificati e dei lavoratori non qualificati nativi in considerazione di questi quattro aspetti i salari l'aumento delle tasse il calo dei sussidi e il pregiudizio non voglio passare in rassegna tutti i casi perché gli ho già descritti ma guardando questa tabella vediamo che qui abbiamo tanti punti negativi tanti meno rispetto a qui tanti segni meno e questo suggerisce che sulla base di queste tesi di queste argomentazioni la nostra politica dovrebbe essere una politica che incoraggia l'immigrazione qualificata e di persone diplomate e che invece scoraggi la immigrazione il non qualificata da questo derivano due domande quali sono gli atteggiamenti delle persone nei confronti degli immigrati e dell'immigrazione poi quali sono le qualifiche degli immigrati in base ai dati di cui disponiamo di do un'idea di alcuni dei dati che vengono raccolti e analizzati dagli economisti questo è un sondaggio condotto nel 2003 un po datato mi scuso ma il vantaggio è che copre un'ampia serie di paesi è un sondaggio del ai s p e questo sondaggio viene fatto solo raramente è questo il più recente è quello che fa il sondaggio è di porre delle domande le persone circa i loro atteggiamenti sull'emigrazione e di dare un punteggio da 1 a 5 rispetto a quella che è la loro loro atteggiamento in questa colonna il 5 è male per la società male per l'economia ci portano via il lavoro e una invece significa ottimo per la società ottimo per l'economia e così via questa è la scala del punteggio un atteggiamento neutrale ricordiamo che è da 1 a 5 un atteggiamento neutrale è più o meno pari a 3 vediamo in questa colonna che non siamo così contrari all'immigrazione come si pensa la gran parte delle persone sono neutre in media rispetto all'immigrazione naturalmente all'interno di questi numeri ci sono tutta una serie di atteggiamenti da 1 a 5 in media vediamo che la gran parte delle persone sono abbastanza neutrale rispetto all'immigrazione similmente per quanto concerne l'economia alcune persone pensano che l'immigrazione sia negativa per l'economia altri invece non pensano che sia così e ancora una volta abbiamo un punteggio più o meno pari al 3 poi gli immigrati ci portano via il lavoro ci lasciano disoccupati questa è una delle tesi principali che si sentono al dibattito pubblico sull'immigrazione ecco che cosa pensa alla gente più o meno siamo a metà alcuni riconosci alcuni dicono di no alcuni stanno a metà strada e qual è l'atteggiamento nei confronti di una pausa nell'immigrazione un dobbiamo ridurre l'immigrazione dobbiamo ridurla tanto poco dobbiamo tenerla cos'è come dobbiamo aumentarla un po dobbiamo aumentarla tanto anche qui abbiamo una scala da 1 a 5 5 significa ridurre molto l'immigrazione qui siamo un po più negativi dunque ci sono aspetti diversi che entrano in gioco incluso il pregiudizio ma non solo il pregiudizio vede vedete che non siamo così contrari all'immigrazione come ci potremmo aspettare dalla stampa e vedete che mio paese è uno dei paesi più anti immigrati in europa secondo questi punteggi abbiamo già parlato di questo delle qualifiche vediamo adesso cosa apprezzano gli immigrati e naturalmente si possono classificare gli immigrati in diversi modi ci sono diversi modi per guardare le persone classificarle gli economisti normalmente sulla base dei dati e dei sondaggi a disposizione esaminano le persone in base al livello di istruzione abbiamo tutta una serie di studi e questo è uno di questi studi che ho scelto perché avete visto che prima l'italia non c'era nella tabella precedente e dunque ho scelto questo studio perché è presente anche l'italia e qui abbiamo la quota di non immigrati a partire dai 25 anni e la quota di immigrati che hanno una formazione terziaria cambia da paese a paese cambia anche perché la definizione talvolta diversa ma il quadro generale è chiaro secondo me è il quadro generale è che gli immigrati hanno una formazione terziaria nella stessa proporzione dei nativi dunque in generale l'immigrazione non modifica la quota di persone che hanno una alta formazione talvolta si pensa che o arrivano tutti questi fantastici fisici nucleari che dei quali magari non avremmo bisogno dopo il referendum ma non è nemmeno il caso che noi si accetti sempre immigrati a bassa formazione così non è se guardiamo quest'altra parte della tabella persone cioè che hanno un livello di istruzione inferiore alla scuola secondaria vediamo che almeno in alcuni paesi notiamo che gli immigrati con bassa istruzione sono più prevalenti tra gli immigrati che non trae non immigrati magari qui manca però la quota degli immigrati con una istruzione veramente bassa di livello primario comunque vedete che la situazione non varia nei paesi al di fuori dell'europa e ci sono evidenze del fatto che comunque arrivano tanti immigrati a bassa qualificazione parliamo adesso dei canali politici le modalità attraverso cui arrivano gli immigrati ne parlo perché ieri ho avuto una conversazione con emma bonino che ritiene che la gran parte delle persone in realtà non sanno come funziona il sistema dell'immigrazione dunque non hanno le idee molto chiare su tutti questi gruppi di immigrati e se lei ha ragione e non ho motivo di credere che non ebbero giorno allora vale la pena di parlare di questi argomenti questi sono alcuni dati di uno studio del 2007 un anno normale prima della recessione ho scelto questi dati proprio per questo sono dati pubblicati dell'ocse e ho scelto alcuni paesi come quelli che abbiamo visto prima essenzialmente che cosa ci dice questa tabella di tutti gli immigrati che sono arrivati in questi paesi nel 2007 quali sono i canali che hanno utilizzato questi immigrati ho menzionato quattro canali occupazione cioè persone che arrivano nel paese perché ricevano un visto per un lavoro dunque il canale quello del lavoro questa colonna riguarda persone che arrivano per ricongiungimento familiare persone che arrivano perché ricevano il permesso perché si sposano oppure hanno dei rapporti di parentela con qualcuno che già sta nel paese magari sono figli ma prevalentemente sono coniugi poi il terzo canale quello umanitario profughi richiedenti asilo che richiedono asilo nei vari paesi infine quella che chiamo l'immigrazione libera cioè immigrati che passano da un paese ue ad un altro paese web non sono soggetti alle politiche d'immigrazione sono liberi di muoversi ovunque e abbiamo le cifre piuttosto considerevoli il messaggio di questa tabella è che l'occupazione rappresenta una quota piuttosto limitata per alcuni paesi e significativa ma in generale una quota piuttosto modesta dell'immigrazione e gli economisti parlano continuamente di qualifiche forza lavoro manodopera ma adesso vediamo che questa è solo la punta dell'iceberg è solo parte delle migrazioni e anche una parte non così significativa sì ci preoccupiamo della selezione di immigrati sempre più qualificati a fini di lavoro che secondo me è una cosa positiva ecco questo vale solo per questa quota piuttosto modesta e dunque non si rivoluzionerà mai il sistema migratorio semplicemente applicando requisiti più severi per le persone che arrivano con questi visti di lavoro e la gran parte dei immigrati che arrivano con questi gesti sono comunque qualificati e dunque non c'è una grossa un grosso spazio di manovra in questo caso non riusciremo ad attirare più immigrati con maggiori qualifiche tramite questo canale il ricongiungimento familiare come vedete a una fetta piuttosto grande e anche gli aspetti umanitari quindi le persone che chiedono asilo eccetera rappresenta una fetta importante anche se c'è stata una riduzione rispetto ai periodi antecedenti ma soffermiamoci un attimo sulla questione della richiesta di asilo politico potreste pensare che per quanto riguarda la politica dell'immigrazione e la concessione di asilo politico ci sia la possibilità di controllare la situazione in realtà la fico ricongiungimento familiare non dipende da fattori oggettivi tra l'altro cioè ci sono delle normative europee c'è la questione dei diritti umani per quanto riguarda il ricongiungimento familiare non si può scegliere la linea dura come del resto non lo si può fare per chi chiede asilo politico perché esiste una convenzione precisa che va seguita e quindi la politica dell'immigrazione è assoggettata dei limiti piuttosto importanti per quanto riguarda queste due categorie un argomento che ho veramente approfondito è quello dell'asilo politico nei paesi dell'ocse le richieste di asilo politico sono calate significativamente dal 2001 al 2006 la maggior parte dei richiedenti ma quantomeno molti di loro arrivano per canali illegali anche se entrano con modalità e legale possono poi fare richiesta di asilo politico solo il 25 per cento però ottiene il riconoscimento dello status di rifugiato politico per motivi umanitari gli altri spesso rimangono sul territorio illegalmente spesso questi immigrati hanno un basso grado di istruzione e riescono anche a fare ben poco quindi hanno problemi legati al reperimento di un alloggio problemi di integrazione sociale quindi richiedenti asilo politico in generale non si integrano molto bene nella società un elemento fondamentale legato all'occupazione come possono trovare un posto di lavoro molti studi questo è solo uno ma ce ne sono molti che hanno dimostrato che chi richiede asilo politico notevole difficoltà a trovare un posto di lavoro e quindi crede sulle spalle dei servizi sociali e del sistema assistenziale col passare degli anni però il nostro atteggiamento nei confronti di chi richiede asilo politico che in generale nei paesi dell'unione europea è piuttosto positivo cioè la maggior parte degli europei ritiene che l'europa debba rappresentare un rifugio per chi è perseguitato nel proprio paese di origine di origine però negli ultimi 15 20 anni in realtà la situazione un po cambiata perché perché chi richiede asilo politico arriva illegalmente perché non ha nessun altra modalità per arrivare e questa illegalità praticamente ha corroso il sostegno alle politiche di asilo e dell'immigrazione in generale è molto difficile discriminare tra chi chiede asilo politico di è semplicemente un immigrato clandestino e tutto questo quindi ha portato ad un atteggiamento mutato nei confronti dei veri rifugiati bene ho fatto degli studi negli ultimi anni per analizzare la differenza che fa la politica dell'immigrazione per quanto riguarda il numero di persone che chiede asilo politico cioè delle politiche di asilo politico più restrittive riducono il numero delle persone che richiedono asilo politico molti affermano che la risposta è no molti ritengono che non ci sia un deterrente perché comunque sono persone che fuggono da persecuzioni e quindi non vengono influenzate dalle nostre politiche bene io sono di opinione opposta e ho anche dei dati che confermano la mia posizione ecco qui vediamo le strategie politiche più rigorose a destra e quindi remo il cambiamento percentuale nelle richieste di asilo politico in generale qui vediamo i dati di vari paesi dell'ocse tutta l'unione europea più australia canada e stati uniti e possiamo dire che in generale c'è una correlazione negativa tra questi due fattori cioè strategie politiche più restrittive più rigorose una minore richiesta di asilo si possono analizzare poi vari paesi e vedere che cosa accade nel tempo col cambiare delle strategie politiche e le analisi fatte confermano quello che vediamo in questo diagramma possiamo fare qualcosa per quanto riguarda il ricongiungimento familiare gli economisti l'hanno sempre trascurato non hanno mai analizzato seriamente l'immigrazione per ricongiungimento familiare in realtà questo rappresenta una grossa fetta dell'immigrazione perché come vi ho mostrato prima moltissime persone migrano per il ricongiungimento familiare quindi un unico emigrante realtà poi può portare ad una scia di immigrazione notevole infatti è proprio un effetto moltiplicatore questo del ricongiungimento familiare quindi se una persona riva in un paese poi quanti altri familiari potremmo accettare probabilmente il moltiplicatore è di entità maggiore se il paese d'origine più povero per esempio gli immigrati che vengono dal congo si portano appresso un numero più alto di immigrati per il congiungimento familiare rispetto a immigrati che arrivano da paesi che hanno condizioni economiche migliori rispetto al combo nel 1965 gli stati uniti ha cambiato la propria politica inizialmente era solo a favore degli europei e dal 65 in poi gli stati uniti hanno accettato invece un'immigrazione da tutti i paesi del mondo con l'affermazione che appunto gli stati uniti volevano comunque prima nel 1965 mantenere una società di stampo europeo e non indonesiana piuttosto che cinese il ricongiungimento familiare quindi è diventato un elemento fondamentale della politica dell'immigrazione statunitense basandosi sull'idea che avendo già molti europei sarebbero arrivati in molti altri europei ma in realtà il moltiplicatore legato al ricongiungimento familiare è un effetto molto maggiore se l'immigrato 0 arriva da un paese più povero e quindi questa teoria non ha retto la francia i paesi bassi hanno inasprito le proprie condizioni di immigrazione sia per quanto riguarda l'immigrato zero quindi il primo che per poter rimanere il paese deve avere un posto di lavoro un dato reddito inoltre l'emigrante deve avere una conoscenza del paese deve avere delle capacità linguistiche della lingua che si parla nel paese ospitante e via dicendo e questo grafico che ancora una volta ci fa vedere il ricongiungimento familiare correlato alla politica dell'immigrazione è diverso dal grafico che abbia mostrato prima per i richiedenti di asilo qui vediamo che qual è la percentuale degli immigranti che arrivano per ricongiungimento familiare rispetto alle l'immigrato 0 e rispetto alle politiche adottate nei vari paesi vorrei ora soffermarmi su un altro aspetto questo molto importante che è quello che riguarda gli studenti molti paesi europei come anche gli stati uniti e canada accettano studenti stranieri non sono inclusi nelle cifre che abbiamo visto prima perché non sono immigrati permanenti ma sono considerati immigrati temporanea no magari un visto che dura per la durata del curriculum di studio alcuni però preferiscono non fare ritorno al paese d'origine e alcuni paesi europei tra cui la gran bretagna non vogliono però che rimangano non sono disposti a accettarli come immigrati permanente la cosa un po strana perché sono comunque persone giovani abbiamo bisogno di persone giovani sono qualificate sono qualifiche quelle che hanno che sono importanti per la società perché hanno studiato nella nostra società sono integrati per che hanno contatti hanno reti con le persone del nostro paese sono in poche parole perfetti per il mercato del lavoro nel mercato ospitante non tutti vogliono rimanere ma molti lo desiderano e in aggiunta pagano pagano per venire a fare gli immigrati e questi immigrati in molti casi pagano delle rette altissime per gli studi che intraprendono e qui vediamo l'ordine di grandezza di quello che stiamo parlando fa riferimento al 2007 ci sono notevoli varianti da paese a paese ma concentratevi sull'ultima colonna nella quale ho calcolato il rapporto tra l'afflusso di studenti e il numero totale di immigrati permanenti nell'anno considerato quindi per vedere qual è la percentuale di studenti rispetto agli immigrati in generale e per alcuni paesi europei la percentuale decisamente alta per esempio in germania in francia per non parlare poi della gran bretagna dove questo rapporto altissimo anche per la svezia e la svizzera mentre per l'italia e per la spagna questo rapporto decisamente basso ora se vogliamo praticare una buona politica se vogliamo selezionare delle persone fortemente motivate altamente qualificate immigrati quindi che abbiano queste caratteristiche certamente gli studenti non vanno trascurati ma passiamo ora rapidamente ad un e scorso sulle varie politiche nazionali abbiamo visto varie iniziative che hanno cercato di attirare immigrati qualificati per esempio la green card considerata in germania in gran bretagna anche noi abbiamo utilizzato vari sistemi e ci sono state politiche che magari hanno soddisfatto l'opinione pubblica ma che hanno frantumato system ente nazionale dei rifugiati fate c'è stata una vera e propria stretta sui permessi concessi a chi richiede asilo politico e poi anche per quanto riguarda il con di congiungimento familiare alcuni paesi hanno stretto le maglie su questo aspetto per esempio l'olanda e la francia in effetti nell'unione europea c'è una notevole preoccupazione anche per la minaccia che viene percepita per quanto riguarda l'immigrazione dai paesi dell'unione europea per esempio la romania o la bulgaria quindi emigrazione in tra l'unione europea ed immigrazione extra unione europea la politica dell'unione europea è stata in un certo senso armonizzata grazie all'accordo di schengen e la riunione dei ministri atam per le politiche concepite riguardano soprattutto la questione dell'asilo politico ma ci sono anche direttive sui ricongiungimenti e sulla residenza di lungo periodo quindi queste normative dell'unione europea vengono viste con me standard minimi e prevedevano un adeguamento verso il basso poi il programma dell'aia tra il 2005 e il 2010 ha fatto seguito al trattato di amsterdam e poi il processo di stoccolma l'obiettivo di tutti questi sforzi a quello di armonizzare la politica dell'immigrazione però in realtà non sono stati fatti grandi passi avanti perché le politiche dell'immigrazione rimangono ancora fortemente nazionali ma dobbiamo avere una politica sull'immigrazione europea e quale sarebbe il guadagno rispetto ad una politica singola di ogni stato membro magari i paesi individuali sanno che cosa è meglio fare per ogni singolo paese forse dovrebbero essere lasciati liberi di agire come meglio credono e fare quindi quanto gli elettori chiedono una politica a livello europeo si afferma è dovuta in quanto esistono esternalità quindi dei meccanismi che comunque ci influenzano direttamente per quanto riguarda l'asilo politico si può affermare che le politiche umanitarie in altri paesi producono un esternalità positive e quindi una politica di collaborazione aumenterebbe le cifre welfare aggregato quindi ci sono persone che vengono perseguitate in paesi lontani e che potrebbero trovare rifugio nei nostri paesi questo accade in germania e mi va bene accade in italia e mi va bene accade in gran bretagna e mi va bene cioè mi sento bene se i rifugiati trovano asilo perché secondo me questo dà un vantaggio all'unione europea in generale le politiche individuali da nel singolo paese in realtà non considera nel fatto che le proprie politiche potrebbero dare vantaggi anche agli altri paesi questo è un po un insuccesso di mercato per così dire è una cosa che io sostengo ormai da anni e tra un paio di settimane uscirà anche un mio libro dedicato proprio a questo tipo di ricerca scusate se gli faccio un po di pubblicità comunque quello che intendo dire è che abbiamo cercato di armonizzare di rendere le politiche simili da paese a paese e diversi paesi come abbiamo visto nelle tabelle precedentemente hanno delle cifre diverse di migranti e di richiedenti asilo magari per questioni di prossimità per esempio prossimità alla libia al kossovo ci sono paesi che effettivamente si trovano a fronteggiare numeri totalmente diversi una politica uniforme sull'asilo in realtà comporterebbe un fardello molto diverso da paese a paese e questo non è auspicabile perché noi vogliamo che ci sia una situazione abbastanza uniforme e che se ne parliamo dagli anni 80 e anche se abbiamo la direttiva del 2001 che chiede che il peso diciamo così dell'immigrazione per quanto riguarda l'asilo politico venga distribuito tra i vari paesi tra i vari stati membri in realtà la cosa non si e mai attuata abbiamo bisogno quindi che ci siano dei meccanismi ad un livello superiore che garantiscano un equa distribuzione di questo carico tra i vari paesi dell'unione europea questo per quanto riguarda l'asilo politico e le altre forme di immigrazione possono essere gestite in modo integrato a livello europeo chiaramente ci sono delle conseguenze negative se i confini vengono resi impermeabili in uno stato perché chiaramente le persone si indirizzano verso un altro stato l'abbiamo visto molto chiaramente nel confine tra gli stati uniti e il messico in generale comunque il momento è meno forte per quanto riguarda una politica dell'immigrazione europea in generale è invece una politica per i richiedenti asilo che secondo me quella che dovrebbe essere più armonizzata a livello europeo noi tutti riteniamo che sia importante ridurre la povertà beh io prima avevo fatto vedere che il guadagno enorme ci sia per gli emigranti che da paesi poverissimi se ne vanno in francia italia germania stati uniti e gran bretagna i paesi ricchi allora se effettivamente vogliamo non vogliamo che queste persone stiano meglio allora possiamo avanzare delle argomentazioni però decisamente secondo me per quanto riguarda la politica dell'immigrazione in generale la situazione è molto più traballante rispetto a quella relativa all'asilo politico recentemente si è parlato del fatto che si immigranti entrano in un paese e poi se ne vanno in un altro provocando problemi in questo secondo paese di destinazione questa è la prova del fatto che la politica d'immigrazione di ogni singolo paese influenza anche che ha un impatto anche su tutti gli altri paesi se vogliamo mantenere l'accordo di schengen e quindi l'assenza di frontiere tra i paesi dell'europa un passo che dobbiamo fare è quello di unificare la nostra politica esterna nei confronti dell'immigrazione e lo dovremo fare in modo più incisivo rispetto a quanto abbiamo fatto finora ma secondo me l'argomentazione più forte è di natura strettamente politica se diamo un'occhiata ai paesi dell'unione europea nell'europa del nord c'è stata proprio una diffusione notevole possiamo vedere che le politiche dell'immigrazione e dell'asilo politico sono determinate prevalentemente dai partiti più estremisti le partite magari piccoli che però alta non lo spauracchio dell'immigrazione e dei chi richiede asilo politico utilizzando i media spaventando l'opinione pubblica e il risultato e non tanto che questi partiti arrivino al governo perché non sempre ci riescono ma riescono comunque a cambiare l'ordine del giorno dei partiti al governo quindi riescono a di influenzarli è certo i politici non dovrebbero rispondere a rispondere o reagire alle paure xenofobe che animano l'opinione pubblica la nostra politica non deve essere informata da questi timori se pensiamo di decidere queste questioni a livello europeo potremmo farlo in modo migliore e rendendo miglior servizio ai cittadini europei sono lo vuol fare ogni paese vuole avere una propria politica perché perché questa è anche l'opinione pubblica ma in realtà se andiamo a vedere la ricerca condotta nel 2002 2003 è un sondaggio di opinione fatto in europa alle persone è stato chiesto vorreste delle politiche sull'immigrazione e sull'asilo politico definite a livello internazionale europeo nazionale o cantonale come in svizzera bene la maggior parte degli intervistati in europa il 57 per cento ha risposto a favore di una politica definita o a livello internazionale o a livello europeo ecco mi sembra quindi che a dispetto del fatto che una politica di questo tipo potrebbe non essere vista come popolare in realtà ci sarebbe molto supporto popolare ad una politica dell'immigrazione e della concezione degli asili eseguita a livello europeo grazie grazie professore ha fatto naturalmente lascerei a questo punto la parola alle domande e alle questioni che è il pubblico molto attento ha avuto modo di maturare nel corso della sua relazione vedo già una mano alzata se possiamo avvicinare un microfono e sentire magari dando prima una breve presentazione di chi farà domanda anche la questione grazie in eccesso si mi chiamo sergio briguglio mi occupo di politica dell'immigrazione da in italia da una ventina d'anni quindi ho trovato estremamente interessante la relazione dice è un problema nella troposfera simultanea e grattano tanta inter vediamo se quando è pronta la traduzione mimica e riesce a sentire adesso la traduzione di ciò che dico no forse è cambiato il canale della traduzione va bene posso precoce e la relazione interessantissima faccio alcune osservazioni perché vorrei la l'opinione del professor e su su quanto dico e lo dico da un punto di vista italiano conoscendo la normativa e la politica dell'immigrazione in italia naturalmente una politica comunitaria o internazionale ma diciamo a livello di unione europea sull'immigrazione può presentare i vari vantaggi quando vengono definiti per esempio degli standard minimi nei diritti che gli stranieri devono avere per esempio in materia di ricongiungimento come è stato fatto o di circolazione libera per lavoro tra paesi come per i soggiornanti di lungo periodo per quanto riguarda però i meccanismi di selezione che mi sembra siano quelli rivendicati da ciascun paese che possano essere decisi quindi a livello di paese io credo che questo dipenda anche dal fatto che l'immigrazione di cui ciascun paese ha bisogno oggi in europa è di tipo diverso per esempio in italia c'è un fortissimo assorbimento di immigrazione a bassa qualificazione magari perfettamente istruita ma che viene impiegata in lavori a bassa qualificazione nei lavori di cura perché i servizi di welfare in italia di assistenza alla persona pubblici sono molto molto scarsi sono inesistenti questa esigenza potrebbe non esserci in germania e allora io credo che una soluzione potrebbe essere non tanto quella di selezionare un immigrazione con delle regole comuni perché queste regole comuni potrebbero essere l'intersezione di esigenze diverse che finiscono per non soddisfare nessuno quanto piuttosto introdurre accanto alla possibilità di selezione particolare da parte di ciascun paese quindi in base ai vantaggi propri dei meccanismi di drenaggio di un'immigrazione qualificata in altre parole meccanismi che consentano anche a livello comunitario di premiare e trattenere quell'immigrazione che magari arrivata in un paese per inserirsi a bassa qualificazione dimostri grandi capacità d'inserimento grandi capacità esempio banale in olanda sì voglio l'opinione professore su questo esempio banale concedere più facilmente l'accesso a un permesso a tempo indeterminato come il permesso per soggiornanti di lungo periodo grazie professore se condivide in qualche modo l'analisi del dottor briguglio grazie per tutti questi commenti e per questi punti interessanti non è del tutto evidente che ci sia una grossa differenza tra paesi europei su questi temi per esempio abbiamo concordato la bluecar da europea un modo per incoraggiare gli immigrati ad alta qualificazione in europa e questa è una politica europea e tutti siamo d'accordo su questo per quanto concerne gli immigrati a bassa qualificazione non sono contrario all'immigrazione a bassa qualificazione come potrebbe sembrare ma quello che voglio dire è che dovremmo forse reclutare questi immigrati attraverso diversi canali ci sono altri metodi che non ho menzionato nella mia presentazione e che sono importanti l'immigrazione temporanea per esempio che a mio avviso è un modo valido per riempire quella quelle lacune che emergono nell'economia magari occupazione stagionale in agricoltura o altri ambiti dell'economia e credo che sarebbe utile avere questa immigrazione temporanea permessi temporanei se vediamo la disoccupazione non solo adesso ma anche negli anni passati vediamo che ci sono tantissimi disoccupati a bassa qualificazione non sembra esserci una forte carenza di i lavoratori non qualificati in europa in europa che sarebbero disposti a lavorare dunque non sono così convinto del fatto che sia tutta questa carenza di lavoratori a bassa qualificazione e credo che se ci sono queste vuoti nell'economia possono essere riempiti con gli emigranti temporanei ci sono altre domande non vedo braccia alzate ecco cioè qui il signore in prima fila oppure posso fare professore una domanda se mi consente più dal giornalista curioso quindi di sapere un po qual è la sua valutazione nel dibattito di questi giorni nell'attualità quindi si traggono molti accenti polemici e vivaci molti criticano ad esempio lady ashton in pratica ministro degli esteri dell'unione europea altri dicono no ministro non c'entra è soltanto un problema di deleghe che appaiono essere vaghe quindi non idonee a risolvere il problema c'è chi invece punta l'indice sui singoli stati quello che appunto le stesso ha ralizzato quindi la diversità delle politiche dei singoli stati che idea si è fatto dello stato dell'arte a oggi sulla questione e ci sono possibilità di uscita cresciuto beh credo di aver illustrato la strada che abbiamo preso nell'europa vale a dire un processo graduale di armonizzazione sono d'accordo mi sembra un'ottima idea alcuni paesi non ci stanno non li nomino sono tre ma credo che siamo sulla buona strada per una politica più integrata non credo che avremo una politica completamente integrata ma i progressi maggiori secondo me si possono ottenere con i profughi e richiedenti asilo e anche con il ricongiungimento familiare perché non c'è alcuna ragione per non avere una politica uniforme in questo campo ma ecco diciamo che abbiamo tanti mattoncini e a disposizione nell'asilo per esempio abbiamo il fondo europeo per i profughi abbiamo l'ufficio di sostegno ai profughi ecco c'è tutta una serie di strutture che possono essere utilizzate ma che non hanno poteri esecutivi forse questo il problema e non siamo così indietro credo nelle nostre politiche sull'immigrazione in generale e non vedo alcuna ragione per cui non si riesca ad arrivare ad un'integrazione passo dopo passo e ambito dopo ambito l'idea di avere un enorme politica di immigrazione che non viene da nessuna parte non va bene secondo me dobbiamo fare passetto dopo passetto ambito per ambito caso per caso un processo che ovviamente durerà diversi anni e come ha detto è stata floi e ieri bisogna innanzitutto capire il problema e poi affrontarlo passo dopo passo i piccoli passi è una espressione conosciuta alla politica italiana da molto tempo fa piacere immaginare che sia ancora attuale c'è un altro altra richiesta di domanda no ce n'è ancora un'altra al in fondo lei ha pazienza due minuti prego grazie sono uno studente cinese che studia all'università di trento e sono grato di avere l'opportunità di studiare in italia e grazie anche per le risorse che mi vengono messe a disposizione per migliorare le mie competenze per quanto concerne la situazione qui trovo che ci siano delle tensioni tra gli immigrati e la comunità locale per i cinesi e per gli asiatici e difficile integrarsi con la comunità locale e mi chiedo se c'è la possibilità di cambiare l'opinione pubblica per coinvolgere anche l'opinione pubblica e magari fornire più servizi agli immigrati in modo che si elimini l'idea delle mina della minaccia anch'io ho delle esperienze brutte ogni tanto qualcuno addirittura ogni tanto mi ha detto vattene via torno né tornatene in cina beh credo che ci debba essere un modo per cambiare l'opinione pubblica in modo che la comunità locale si senta assicura si tenga si senta tranquilla e che accetti gli immigrati temporanei come me che sono uno studente che ho fatto un viaggio di 20 ore per venire qui e sento la mancanza di casa per la sua testimonianza è naturalmente un titolo personale ma anche interpretando l'applauso dell'assemblea direi che è appunto lei ha tutta la nostra amicizia e solidarietà per quello che le accade e naturalmente c'è soltanto una parola per apostrofare chi si comporta in questo modo mi viene in mente il termine di imbecille potrebbero essercene forse anche di più pesanti ma per decenza e per educazione preferisco non pronunciarmi professor atonale la parola grazie e congratulazioni per essere è venuto a studiare in italia e le faccio tantissimi auguri per i suoi studi e spero che si trovi bene ovviamente ho detto prima che gli atteggiamenti verso gli immigrati variano da paese a paese e devo dire che negli ultimi 15 anni però non ci sono stati dei grossi cambiamenti laddove abbiamo visto dei cambiamenti è stato nei paesi che hanno ricevuto tantissimi immigrati e ondate di immigrati e mi viene in mente la spagna ed irlanda e questo mi dice qualcosa cioè quando arrivano improvvisamente degli immigrati soprattutto inondate questo è uno shock e ci vuole tempo per le comunità locali per abituarsi agli immigrati per accettare i valori che portano e per apprezzare la diversità di diversità culturale che portano con sé se invece vediamo paesi come gli stati uniti l'australia che conosco bene in quei paesi c'è un atteggiamento migliore e c'è una ragione semplice ricevono immigrati da molto più tempo di noi poi il messaggio è che non dovremmo avere immigrazioni massive ma passo dopo passo ancora una volta perché così facendo li integriamo meglio credo che dobbiamo ammetterlo ci sono i pregiudizi e sarebbe stupido non riconoscerlo l'istruzione la scuola è un modo per ridurre i pregiudizi perché se vediamo i dati sondaggi notiamo che i pregiudizi si trovano meno tra le persone istruite questa la cosa evidente che notiamo in tutti i dati e dunque l'istruzione quando un'altra cosa importante è la legge anti discriminazione ce l'abbiamo in europa è una legge avanzata ancora una volta cerchiamo di introdurre gradualmente delle misure per integrare meglio gli immigrati non persone come lei perché lei comunque uno studente ma persone che arrivano come richiedenti asilo profughi e altro c'è stata una serie di iniziative per integrare persone come queste con programmi linguistici eccetera ma questo non risolve tutto il problema perché quello che serve è cambiare l'atteggiamento del paese ospite capiterà gradualmente succederà ne sono certo mi piace sottolineare il suo ottimismo professor atto che io condivido e sottoscrivo pienamente c'è la domanda qui in prima fila se possiamo portare un microfono al nostro grazie prego questione giovanni peri vivo in california beh alla allo studente che ha parlato prima di cose non si trova bene a trento venga in california perché la metà dei nostri studenti sono cinesi bè capisco con la politica dei capisco la politica dei piccoli passi e sono d'accordo con tim quando parla della necessità di coordinare le politiche e ci sono molti i vantaggi in questo è probabilmente in questo campo le esternalità sono evidenti ma la mia domanda è un coordinamento fra paesi può funzionare in europa oppure abbiamo bisogno di un'autorità esecutiva a livello europeo perché vediamo la politica monetaria è stata coordinata per tutta una serie di anni ma a un certo punto c'è voluta la banca centrale europea a meno che le regole non siano super chiaro e ci saranno sempre questi concetti su una suddivisione non uniforme del carico dunque lei cosa pensa ci vuole una autorità sovranazionale oppure un coordinamento fra le nazioni che cosa pensa credo che abbiamo bisogno di un'autorità europea il coordinamento fra paesi funziona talvolta non funziona così bene dipende soprattutto per l'asilo e per i profughi abbiamo bisogno di un'autorità europea e abbiamo i mattoncini come dicevo prima per creare questa armonizzazione abbiamo già fatto dei passi abbiamo il ufficio di supporto agli immigrati rifugiati abbiamo il fondo per i profughi ecco abbiamo già dei mattoni come dovrebbe funzionare questa autorità è importante perché non vogliamo imporre un amministrazione completamente nuova rispetto a ciò che abbiamo già nei paesi le mie idee questa liso l'ufficio di supporto per gli immigrati dovrebbe essere rafforzata dovremmo avere un ufficio iso in ogni paese un rappresentante iso qualcuno che sta proprio nella struttura istituzionale di quel paese di ogni paese e in questo modo si può imporre la politica europea senza creare un'amministrazione completamente nuova e lo si può fare tramite le istituzioni presenti nel paese questa è la mia idea e tornando al l'atteggiamento delle persone beh credo che il sostegno per le politiche dell'immigrazione è molto maggiore che non ha il sostegno per la politica agricola comune o la politica monetaria comune cose che invece abbiamo vediamo se ci sono richieste di alberto non per me alberto inter meyer economista del governo accennato al fatto che ci siano lavoratori non specializzati e disoccupati nei vari paesi europei e gli immigrati sono un mix di lavoratori specializzati e non specializzati allora come si può sostenere che i lavoratori non specializzati originari del paese ospitante magari perdono il posto di lavoro perché gli immigrati non specializzati sono disposti a fare lo stesso lavoro ad uno stipendio più basso e poi effettivamente forse c'è un minor pregiudizio nei confronti degli immigranti da parte delle persone con la maggior istruzione forse perché queste persone sono più ricche stanno meglio economicamente allora è più facile avere meno pregiudizi nei confronti degli immigranti rispetto ai poveri perché effettivamente il livello di istruzione si corre la molto bene con il livello di ricchezza ottime domande che peraltro vanno proprio toccare le corde al cuore del di molta ricerca che è stata fatta allora partiamo prima con la domanda relativamente agli immigrati senza qualifica che vanno diciamo così a rubare il posto di lavoro ai lavoratori non specializzati autoctoni allora ci sono studi che portano risultati conflittuali e contraddittori diciamo che non c'è effettivamente un effetto di questo tipo non ci sono molti dati ed esistono differenze da paese a paese ed è impossibile dare una risposta definitiva su questo aspetto posso tentare di indovinare dicendo che sì forse c'è un effetto ma è piccolo e comunque le opinioni non sono concordanti in merito per quanto riguarda l'istruzione la questione effettivamente legata al reddito o ad una cultura che apre di più le menti e più liberale è un po difficile riuscire a capirlo dai risultati del sondaggio d'opinione che vi ho mostrato prima per i paesi dell'unione europea essenzialmente il risultato sembra indicare che entrambe le cose siano vere cioè per un terzo è legato al reddito e alla posizione sociale che non comporta nessun tipo di concorrenza con le persone con gli immigranti e un terzo invece è legato ai valori culturali quindi lei ha perfettamente ragione questi due fattori il reddito e livello di istruzione sono molto importanti forse però i valori culturali giocano ruolo più importante rispetto al reddito vediamo ecco cioè quella signora sul mio lato sinistro prego vorrei fare un commento sul sistema punti come quello che ha fatto il canada io vengo dalla california e abbiamo un settore agricolo molto esteso quindi in california per esempio abbiamo tentato più volte di utilizzare manodopera non qualificata per i lavori nei campi per esempio per raccogliere le fragole e abbiamo cercato di farlo anche utilizzando gli immigrati il problema è che in realtà la manodopera un po più specializzata di quanto non si pensi e poi i disoccupati che in america percepiscono dei sussidi più bassi rispetto a quelli che percepiscono in europa comunque non hanno influenzato la situazione perché queste persone in realtà non hanno trovato una grande e occupazione in ambito agricolo ci sono pro poi anche quei lavoratori temporanei che poi magari sposano una persona e hanno anche una prole nel periodo di tempo magari in cui questo immigrante è e operativo diciamo che in europa non c'è la questione della cittadinanza come abbiamo noi in america se nasci in europa sei un cittadino europeo e anche questo è un aspetto importante comunque ecco sono semplicemente alcuni punti che mi sono venuti in mente parlando di quel livello di lavoratore e noi negli stati uniti abbiamo molta esperienza soprattutto nella california si sono pienamente d'accordo sul fatto che non possiamo certo prendere sottogamba le capacità che sono richieste per determinate occupazioni ci sono occupazioni manuali occupazioni intellettuali ma comunque nessuna va sottovalutata è certo le persone disoccupate spesso sono difficili da spostare magari non vogliono andare a fare una stagione da qualche altra parte perché pensano di perdere opportunità è tutto un po difficile questo è il motivo per cui ora come mando lo sviluppo di programmi di lavoro temporaneo perché funzionano bene e questi programmi danno vantaggi ai lavoratori stessi c'è un esperimento per esempio in corso sul lavoro interinale o temporaneo alle isole fiji e altre isole del pacifico i lavoratori vanno a lavorare in nuova zelanda nel settore della viticoltura e il risultato sembra essere eccellente perché gli agricoltori nuova zelanda sono soddisfatti e così pure gli abitanti delle fisiche poi fanno rientro a casa per quanto riguarda il ricongiungimento familiare certo io non voglio dire che vada abolito assolutamente no semplicemente voglio dire che è possibile cambiare la nostra politica su questo aspetto ma se chiaramente una persona ha diritto al ricongiungimento familiare beh lo deve ricevere non sono certo io quello che si oppone al contrario negli stati uniti come le certo ben sa il ricongiungimento familiare fruisce di una politica molto molto generosa non si applica solo ai familiari più immediati ma anche a familiari più lontani che rientrano nell'ambito di una quota e che comunque rappresentano la maggioranza degli immigranti illegali permanenti negli stati uniti solo un'ultima domanda se mi consente anche perché sono rimasto molto colpito consultando i quotidiani online italiani della notizia arrivata in pochi minuti fa dell'inizio del recupero dei primi corpi del peschereccio con più di 800 persone a bordo affondato martedì scorso al largo della costa tunisina forse in tutta la conversazione di questa mattina non ci siamo dilungati sul ruolo dell'informazione sul ruolo quindi dei mezzi di comunicazione giornalisti per cercare di superare il fattore pregiudizio che lei ha così ben indicato nell'ambito della sua relazione e chiaro che forse è la domanda richiederebbe un ulteriore conferenza il supplemento di conferenza ma è doveroso da parte mia fargliela cosa può fare nell'azione all'opinione pubblica l'informazione chi ne parla ha lanciato qualche mese fa la proposta di una radio europea che si fosse in qualche modo embrione di un servizio pubblico radiotelevisivo europea europeo pensando proprio al tema dell'immigrazione come uno dei possibili temi forti e unificanti di questo servizio pubblico radiotelevisivo europeo ecco qual è il suo consiglio qual è la sua ricetta sedi ricetta si può parlare per favorire attraverso i mezzi di comunicazione il superamento del fattore pregiudizio su questo la salutiamo grazie per la domanda che veramente molto interessante beh mi si stringe il cuore con me credo accada tutti voi quando sento di questi barconi che affondano è certo noi abbiamo un'agenzia europea che ha la responsabilità di delle frontiere e sappiamo che stanno pattugliando i mari si stanno occupando la situazione del nord africa comunque la stragrande maggioranza delle persone che viene cercando asilo o come immigrante illegale non arriva via mare la maggioranza arriva con un visto turistico di altra natura e rimane anche una volta che il visto non è più valido e scaduto quindi stiamo parlando in realtà di una percentuale bassissima che arriva con mezzi diversi e che soprattutto trova eco nei media quindi viene molto rappresentata questa piccolissima fetta dell'immigrazione e mentre tutto il resto viene trascurato dall'informazione dai media non sto dicendo che non siano importanti e chiaro ma purtroppo rappresentano delle storie interessanti che consentono ai media di vendere più giornali di aumentare l'audience in un libro che ho appena finito di scrivere parlo proprio di questo argomento purtroppo però non ho la soluzione non esiste soluzione dal mio punto di vista perché sì certo e i media in gran bretagna sono allucinanti sono veramente pieni di pregiudizi sono di parte cercano veramente di realizzare profitti sulle storie più tristi certo vogliamo avere un codice etico anche per la stampa però alla fin fine le persone acquistano questi rotocalchi questi giornali e alla fine ognuno ha i media che si merita e non possiamo risolvere il problema creando un altro canale di comunicazione se la gente in realtà vuole leggere i giornali che legge attualmente è che contengono queste storie quindi non credo che è un altro giornale un'altra stazione televisiva o radiofonica possa risolvere il problema però purtroppo non ho la soluzione crediamo quindi nella possibilità che attraverso la coralità di voci il messaggio arrivi forte e chiaro a tutti e che tutti insieme si costituisca una coscienza comune rispetto a queste problematiche professor atto grazie di cuore direi che l'applauso della platea sia il ringraziamento migliore per il suo contributo grazie a trento grazie al festival internazionale dell'economia tutti quanti voi l'augurio di buon lavoro e buona giornata
{{section.title}}
{{ item.title }}
{{ item.subtitle }}