Tecnologie ed emancipazione femminile
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Tecnologie ed emancipazione femminile
A metà degli anni Sessanta la massiccia diffusione degli elettrodomestici “bianchi” consente alle mogli degli operai di uscire di casa e andare al lavoro. Una storia che ha radici nel passato e qualche insegnamento per il presente. A partire da una ricerca con Fedra Pizzato ed Eliana Viviano.
tutti grazie di essere qui allora stasera parliamo di tecnologia emancipazione femminile vi potrà sembrare vedendo il palco che abbiamo già fatto fuori il nostro signore lo storico relatore in realtà salci raggiungerà tra pochissimo tutto il festival è dedicato al lavoro e tecnologia e le domande che abitualmente che abitualmente ci poniamo di fronte alla grande trasformazione tecnologica hanno a che fare con le grandi angosce o le grandi speranze che ci attraversano sull'alternativa lavoro tecnologia la tecnologia aiuta il lavoro la tecnologia ci porterà a perdere lavori la tecnologia cambia il lavoro 2 una serie di domande e meno usuale e io sono molto contenta che invece sia molto presente in questo festival il tema dell'impatto diverso della tecnologia su uomini e donne sul lavoro di uomini e donne sull'economia di uomini e donne cioè una lettura di una lettura dopo lo rimette supero una lettura di di genere che non è come dire solo un must o una cosa corretta è proprio necessario per capire è necessario per capire non solo oggi per l'innovazione tecnologica di cui parliamo oggi ma lo è sempre stato nella storia ecco una delle altre una delle letture storiche che viene spesso contrapposta rispetto ai timori che la grande utopia della liberazione dal lavoro faticoso attraverso la tecnologia diventi invece una distopia ci porta in un mondo peggiore eh vabbè ma si è sempre detto nel passato che la tecnologia ci avrebbe rubato il lavoro invece guardate poi cos'è successo alla prima alla seconda rivoluzione industriale e anche queste letture io anche queste letture vengono spesso date guardando a quello che succede sul posto di lavoro ea quello che succedeva che è successo al lavoro maschile un punto di vista dell'impatto sulla tecnologia sulle donne ci aiuta a capire anche quello che è successo al lavoro femminile e anche a quello che è successo al lavoro femminile non sul posto del lavoro retribuito ma sul posto del lavoro non retribuito nelle case quindi è per questo che naturalmente i nostri relatori ci spiegheranno tutto tutto meglio però la particolarità di questo nostro incontro di stasera è che abbiamo un punto di vista storico e interdisciplinare che sarà presentato da gianni toniolo che ci raggiungerà tra pochissimo che è storico storico dell'economia ed economista al quale si debbono alcune delle pubblicazioni più importanti sulla storia economica d'italia è attualmente docente alla luiss tra le tante altre cose eliana di viano che qui ed è un economista della banca d'italia cioè tra pizzato che è una storica della che quella che in questo momento sta lavorando un lavoro molto bello interessante che la costruzione di un museo storico a venezia la domanda a cui io penso potremo avere delle risposte guardando indietro di diversi secoli è se la tecnologia è neutra la tecnologia è neutra o ha un impatto differente a seconda che guardiamo tra donne e uomini io devo dire che questa impostazione scientifica e che dovrebbe anche guidare poi le politiche è una delle piccole innovazioni che che l'europa negli ultimi tempi abbastanza di superata e impopolare ci ha portato quello che si chiama il gender mainstreaming cioè guardare alla a quello che succede tenendo presente che ci sono due ci sono due generi e la la la la prendo dall ultimo dall ultima cosa che da lui dell'ultimo dal tanto poi abbiamo gli storici che ci aiuteranno ad andare un po indietro qualche mese fa è uscito un libro non tanto accademico non tanto scientifico mi dispiace per i presenti che si intitola un po più scandalistico che si intitola brotto pia che è di una alice chung che è una signora che ha guardato a quello che è successo nella silicon valley brotto pia st sarebbe questa comunità di boys di ragazzi giovani uomini molto spesso giovani non sempre giovani che ha preso il potere a silicon valley e che guida l'elite l'elite mondiale della rivoluzione tecnologica e anche l'elite mondiale della distribuzione della ricchezza a questo punto racconta da dentro il funzionamento di questi circoli che sono molto esclusivi esclusivi del genere femminile allora ci si può chiedere io penso che dottoressa viviano il tuo è sorto no l'ho presa pizzato ci aiuteranno a capire ma perché è così perché la tecnologia non è neutra perché c'è una predisposizione maschile per il passato vedremo le nostre l'esposizione dei nostri relatori in questo libro si legge che quando ho iniziato quando è uscito fuori il primo computer della apple le studentesse che studiavano il computer science era del 40 per cento e adesso sono molte di meno e sono sono pochissimi sono molte di meno in percentuale e soprattutto sono di meno man mano che si sale nella scala della leadership del del potere perché si è creata questa situazione e se non guardiamo anche non guardando solo alle posizioni apicali guardando invece alla distribuzione degli interessi delle nostre studentesse dei nostri studenti perché succede questo e quali sono le indicazioni che si possono dare in questo in questa direzione cioè tutta la discussione sulle stem sulle sulle incentivi per le ragazze alle discipline alle discipline scientifiche un altro grande tema io li butto lì così un po così vedremo quali trovano risposte e quali trovano anche il vostro interesse se la tecnologia in questo momento fatta soprattutto da da uomini e per le donne e per gli uomini un rischio o un'opportunità allora parleremo molto del impatto della seconda rivoluzione industriale non tanto sul posto di lavoro ma nelle case e come questo abbia contribuito all'emancipazione femminile insieme a una rivoluzione culturale che io dico anche un'altra grande componente scientifica che è quella della della della pillola anticoncezionale però forse anche oggi è il momento di guardare all'impatto della tecnologia non solo sui posti di lavoro e quindi i robot ci ruba il lavoro ma anche nelle case se si considera l'enorme apporto in produttività e inefficienza che può dare un uso della tecnologia nella cura di una popolazione sempre nell'assistenza di una popolazione sempre più anziana e quindi di fronte ai nostri equilibri demografici e quindi aiutando il lavoro femminile e anche la vita a far maschile e femminile in in in vari modi e non guardando quindi solo alla dinamica della produzione ho posto solo delle domande mi fermo qui perché non è il mio compito non è il mio compito di dare risposte a queste domande non lo saprei mai fare ma confido moltissimo nel lavoro che che per preparare questa conferenza i nostri relatori hanno fatto quindi la nostra discussione andrà avanti così il professor toniolo che invito a salire ci espone la la prima parte della della della conferenza poi seguirà il viviano che che come vi ho detto è un economista mentre ringrazio moltissimo federa per essere qui perché potrà aiutarci poi anche nelle risposte alle vostre domande prego professor toniolo una sera del novembre 1955 scrive mario calabresi mia nonna aveva 40 anni li conquistò la sua libertà e si sentì felice aveva in mano un libro ed era riuscita a leggere qualche pagina prima di addormentarsi non le succedeva da 15 anni che cosa era mai successo qualche giorno prima per festeggiare il suo compleanno il compleanno della moglie il nonno era arrivato a casa con le chiavi di un'automobile una piccola utilitaria la nonna ne fu felice ma non per il motivo sul posto dal marito appena ha avuto possesso delle chiavi dell'automobile si precipitò dal concessionario restituì l'automobile si fece dare i soldi e porsi a comprare una lavatrice e questa era conquistato il tempo per leggere i libri lasciamo questa signora si chiamavano una micia lasciamola qui per un momento la ritroviamo tra quarto d'ora e adesso facciamo qualche passo indietro nella diciamo un passo indietro di 150 anni di 100 anni la prima rivoluzione industriale quella tanto per intenderci di dickens e della macchina a vapore delle lunghe ore di lavoro delle fabbriche delle città malsane non è stata molto amica della donna forse neanche dell'uomo ma certamente non è stata molto amica della donna perché i lavori domestici gravano tutti sulle sue spalle ed erano particolarmente gravosi doveva attingere l'acqua portarle in casa spesso raccoglierle in un pozzo lontano dall'abitazione cucinare e vivere in un ambiente fumoso freddo mentre i maschi di famiglia uscivano di casa la mattina e se ne tornavano alla sera perché andavano a lavorare quanto al lavoro si riteneva che solo alcune tecnologie fossero adatte alle donne per esempio nell'industria tessile come voi vedete nell'industria tessile prevalgono le donne ma solo alcune donne che prevarrà date l'industria della seta era quasi tutta donne l'industria dei pizzi e merletti l'industria del cotone un po meno mentre i cordami erano appannaggio dell'uomo che cosa vuol dire quel che era un'idea falsa che la donna fosse particolarmente adatta a certi a certi mestieri le sue dita sottili le sue dita sottili erano ottime per la filatura ecco una filanda del primo del primo novecento ma poi si pensava che tutti i lavori connessi alle occupazioni donnesche nella casa fossero giustamente potessero adattarsi alla donna quando poi arrivò la prima macchina da scrivere sempre l'idea delle vette delle dita flessibili fece sì che le segretarie le dattilografe fossero donne arriva il centralino telefonico i primi furono nel wisconsin ma poi si è diffuso rapidamente in tutti gli stati uniti tutto il mondo queste dita andavano bene per filmare la il il filone nel buchetto del del centralino e infine questo un centralinista italiane e infine anche il quando arrivò l'industria l'industria cinematografica sempre le dita delle donne tutto questa è un'idea balorda quando serviva le donne hanno fatto i mestieri più duri e più faticosi questi due quadri di van gogh vi mostrano donne minatrici che lavoravano preso suppongo siano nel belgio ma la cosa non non non è assolutamente sicura in un'indagine del mille 841 sulle condizioni di lavoro nelle miniere inglesi il vicecommissario sangue scrive non restò sconvolto perché resto sconvolto perché nello staffordshire scoprì l'esistenza di molte donne minatrici il suo rapporto bollò questa situazione cito come qualcosa di ripe lente e satanico non ultimo perché le donne quando non erano completamente nude vestivano i calzoni questo però intanto lavoravano nelle miniere in giappone le donne andavano in miniera malgrado il fatto che ci fosse una superstizione che diceva che il dio della dea della terra si sarebbe molto arrabbiata a vedere le donne sotto terra e quindi avrei portato sfortuna malgrado questo quando c'era bisogno le donne stavano in miniera in giappone in tutto l'ottocento però fu la prima guerra mondiale casey queste sono donne del sud che si incaricò di sfatare definitivamente l'idea che ci siano dei mestieri solo per le donne prima guerra mondiale gli uomini validi sono al fronte la produzione deve continuare le donne sono chiamate a lavorare in tutti i mestieri possibili immaginabili del dl dedicati agli uomini fino a quel momento in italia le donne presero in mano l'agricoltura anche i lavori più duri erano allora fronte tutti gli uomini validi c'erano un po di vecchi e le donne in agricoltura la produzione dell'agricoltura non diminuì durante la prima guerra mondiale in italia che significa che le donne fecero il loro lavoro tanto quanto è tanto quanto gli uomini lo vide o piccola citazione della banca d'italia la banca d'italia un certo punto aveva delle uffici che chiamava officina carte valori per tappare la moneta la moneta tipografi sono tipicamente tradizionalmente solo uomini arriva caporetto e devono inondare la l'economia italiana di monete perfin di banconote per finanziare la guerra a quel punto sono solo donne che amano queste donne le pagano meno degli uomini ma la banca d'italia riesce a fare tutte le monete che servono e si dimostro c'è il 90 per cento delle officine cartevalori della banca 90 per cento di di operai e donne naturalmente po contratti parziali ausiliari e non venivano assunte eccetera quindi la storia si è incaricata a dimostrare che non ci sono mestieri che sono adatti semplicemente alle donne quelle fabbriche d'armi passiamo subito perché il tempo scorre alla seconda rivoluzione industriale seconda rivoluzione industriale voi sapete è quella invece dell'elettricità della dinamo del motore a scoppio se volete questa è stata una rivoluzione industriale molto più amica delle donne per il motivo che diremmo tra un minuto ma perché fu la seconda rivoluzione industriale che nel giro di un secolo forse meno di 70 anni cambiò completamente la vita dell'umanità da come era stata dai tempi in cui possiamo conoscerla credo che la storia la possiamo raccontare quella scritta quella sui documenti da 4000 anni prima di cristo a al 1900 per 6.000 anni la vita dell'uomo ordinario è stata la stessa la gente moriva presto erano tutti affamati vivevano in case che abbiamo detto buia e sporche malsane vivevano in città assolutamente assolutamente invisibili arriva la rivoluzione la rivoluzione la seconda rivoluzione industriale cambia completamente la vita della donna pensate soltanto che cosa vuol dire per la donna di quell'epoca andare ad attingere l'acqua tutti i giorni è stato stimato dal professor gordon che una donna nel corso della sua vita faceva circa 300 300 300 miglia per portare l'acqua a casa e si caricava così queste sono donne sarde non molto diverse dalle loro antenate di duemila anni di duemila anni prima pensate cosa ha voluto dire per il benessere dell'umanità che arrivano i servizi a rete servizi a rete arriva l'acqua arriva il gas arriva l'elettricità nelle case le case diventano luminose diventano molto più igieniche cambia completamente la città la città che era buia sporca malsana diventa assolutamente vivibile il telefono cito e usato all'inizio soprattutto come intrattenimento le donne in particolare ascoltavano musica più che comunicare col telefono ascoltavano la musica e questo veramente cambia la vita delle donne dall arrivo da come era e la cambia in 50 anni 60 anni è cambiato tutto cambia prima negli stati uniti dove la rivoluzione avviene gli anni venti e trenta cambierà come dire mentre un secondo in italia negli anni soprattutto negli anni 50 il bucato era uno dei compiti più faticosi della donna i due compiti spa tifosi erano il bucato e fare la spesa che occupavano numerose ore al giorno il bisogno di rendere meno gravoso il lavaggio della biancheria in casa meccanizzando lo era stato sempre sentito la l'umanità pensate che i primi esempi di macchina questa è la casa come vorremmo che fosse e come era il bucato invece delle donne nel prima che arrivasse questa rivoluzione sempre sentita la prime macchine tentativi di macchine per lavare sono del 1770 scudate 67 questa è una prima lavatrice commercializzata di questo william blackstone e costava l'equivalente di circa quattro mesi di lavoro di salario di un operaio specializzato incidentalmente chiudo la parentesi che di questo non parlo la prima lavatrice lavapiatti invece fu inventata da una donna che va beh è una storia divertente so se volete ve la racconto nel nel durante la discussione perché chiediamo dei tempi molto molto precisi questa guardate un po è una lavatrice italiana lavapiatti italiana degli anni 50 pensate come è cambiato il vento la lavapiatti la lavatrice scusate che comincia che creano negli anni cinquanta non cambia molto guardate come questa lavapiatti chiudono apprende sito che nella nostra storia la lavapiatti non non ci sta perché viene viene più avanti l'altro problema evidentemente è l'esigenza di tenere le vivande in fresco gli ice box come che esistevano moltissimo ne esistono ancora un po ma nell'ottocento e nel primissimo 900 c'erano questi posti nelle case dove delle scatole ad hoc abbastanza come dire rese un po come thermos diciamo venivano messi del ghiaccio in casa che veniva comprato da lontano trasportato nella casa eccetera il frigorifero ha cambiato evidentemente la possibilità insieme con l'altra innovazione dello stesso tempo dell'epoca della seconda della della seconda rivoluzione industriale grande innovazione che quella il supermercato supermercato e frigorifero fanno sì che la donna possa far la spesa una volta una volta la settimana nel 1920 non c'erano praticamente frigoriferi negli stati uniti vent'anni dopo il 45 per cento delle case aveva frigoriferi e nel 1950 erano ormai cose qua quasi tutte le case che avevano frigo il frigorifero questa casa che adesso si arreda con il frigorifero e con la lavatrice oltre con la cucina economica gas che era però già stata introdotta anche in italia prima della seconda guerra mondiale questa casa naturalmente attrae un sacco di anche gli interessi anche artistici no questo perché queste cose che vi mostro brevissimamente sono ispirate alla negli anni negli anni cinquanta e sessanta alla casa no questa questo è da questo errore e liechtenstein e queste sono invece delle lavatrici effettivamente costruite ispirate a andy warhol potrei citarvi né molte altre ma non siamo qui a fare ne sarebbe la mia competenza a raccontare storia dell'arte torniamo alla nostra nonna micia perché così la chiamavano in casa la nonna di calabresi non amici torniamo a non ami cia negli anni 50 non è mica è una donna borghese nel 1950 e lavatrici sono appena iniziati e costano molto infatti la scambia con la 500 che gli avrei regalato che voleva regalargli il marito questa lavatrice e la sua aspirazione non è di correre fuori ma è di avere tempo per leggere questo libro in questo aneddoto carino mi pare di però la rivoluzione culturale ed economica prodotta dalla lavatrice e dal frigorifero non si ferma qui ha un impatto enorme sul mercato del lavoro ed è questa secondo me la grande liberazione della donna guardate che c'è una lettura molto controversa su questo punto e ne sono molto cosciente le mie due autrici mi hanno tenuto bene a bada di non dire sciocchezze quindi c'è una letteratura antropologica e sociologica che discute enormemente questo tema io sono un modesto storico dell'economia economista e mi limito consapevoli perché mi hanno fatto leggere un sacco di roba ste due signore consapevole di questa lettera pure se volete pure ne parliamo bene questa è un'ultima lavatrice è ispirata alla cosa allora la prima lavatrice italiana è stata prodotta nel 1946 era bambino era una partita semiautomatica molto molto molto elementare immediatamente dopo la guerra e fumagalli avevano un figlio prigioniero di guerra degli americani il quale scrive avevano una piccola industria meccanica il quale scriveva a casa raccontando quello che trovava nelle case americane queste lavatrici e questi furbi svegli imprenditori sono le barche invece di fare i laminati metallici noi non facciamo la lavatrice sono messi a fare prima lavatrice questa industria fumagalli che esiste ancora un importante impresa elettromeccanica e e la prima modello si chiama candy non a caso poi cambiarono pure il il nome il nome della dell'azienda bene allora io vi invito a guardare questo grafico dal 1861 quando el 80 per cento delle donne partecipava al mercato del lavoro premetto questo è frutto di una ricerca di una bravissima dottoranda di tor vergata a roma che si chiama giulia mancini e quali diamo tutto il credo che ha rifatto le statistiche della partecipazione femminile al mercato del lavoro dal 1860 61 a oggi poi vedete che la partecipazione femminile al mercato del lavoro con breve blip della metà degli anni degli anni degli anni 30 continua a declinare ininterrottamente dall 80 per cento del tempo dell'unità fino al 1300 per cento del 1959 60 e poi comincia a crescere e cresce molto rapidamente all'inizio poi cresce a un tasso più lento e poi dopo la storia del abbiamo tagliato qui il grafico per la storia successiva non ci interessa perché a tutte le altre motivazioni bene come mai c'è questo aumento della partecipazione delle donne al mercato del lavoro e spiegazioni possono essere molteplici e noi siamo lì bravi economisti e sappiamo che non la coincidenza dei fenomeni non esclude ogni tipo di causalità quindi non vi parlo di causalità anche se vi dono degli argomenti per dire che forse la causa di qualche qualche fumus di causalità ci può essere vedete per esempio che partecipazione i rossi sono gli uomini la partecipazione maschile al mercato del lavoro continua a declinare quindi voi avete negli anni sessanta una rapida che continua poi è una rapida crescita della partecipazione femminile al mercato del lavoro che non si verifica per gli uomini in secondo luogo abbiamo una ampia documentazione qualitativa narrativa in cui si racconta di donne che arrivata la lavatrice a casa decisero di andare a lavorare quindi io mi fermo soltanto su cui quindi non do nessuna causalità però siccome poi vi racconto una storia amica una storia deve essere deve essere assolutamente e scientificamente provata è una storia c'è però questa evidenza che la esattamente quando aumenta la produzione enorme di 20 elettrodomestici produzioni di alto domestico fatto una fatica enorme a trovare finché non c'è stata un'altra brava signora che ringrazio che si chiama francesca sica che ci ha dato tutti i dati quindi qui sono tutte donne che hanno fatto questo lavoro io sono solo bla bla bla il portavoce 600 mila donne negli anni 50 degli anni sessanta vanno nel mercato del lavoro eccolo qua voi avete il grafico col mercato del lavoro e grafico con la produzione con la parco il numero di case che hanno la la lavatrice e il frigorifero vedete che sono c'è una coincidenza è impressionante a me basta ricordargli la coincidenza e questo è quanto a me interessa in questo momento naturalmente e lascio la adesso da parola a eliana che ci parla della terza rivoluzione industriale di quella di adesso e del futuro dell'occupazione femminile e in relazione alla tecnologia poi cito brevissimamente gli argome naturalmente molta letteratura assoluto era dagli anni 50 e 60 dice no questa non è stata la liberazione della donna ma è stata una doppia schiavitù perché poverette devono lavorare in casa e anche lavorare lavorare fuori quindi si può benissimo interpretare anche in questo modo qui io mi accontento di dire che ho è aumentato di un grado di libertà la possibilità di scelta le donne potevano quantomeno scegliere o stare a casa poi c'era tutta la letteratura naturalmente che enfatizzava alla cultura la cultura familistica degli anni cinquanta cattolica quindi le donne devono stare a casa a curare i bambini ecc quindi tutto questo poi fa parte della sociologia dell'antropologia dalle quali che sono ben poco ben poco competente solo per dirvi che non amici ha avuto la sua fortuna si è potuto leggere i libri 600 mila donne hanno avuto la possibilità che prima non avevano di uscire di casa e andare a lavorare tirò due parole alla fine e intanto lascio eliana a fare la sua parte forse professore lo facciamo e vero quelli i numeri che abbiamo presentato per l'italia sono appunto una coincidenza però su questa coincidenza e si è innescata poi una letteratura economica che vede proprio nella rivoluzione tecnologica degli anni 50 il motore di quello che sarà poi la forza predominante che porta le donne a partecipare al mercato del lavoro e cioè l'istruzione la possibilità di accedere al mercato del lavoro fa sì che per le donne diventi sempre più conveniente andare a scuola studiare ed è questo il driver che porta oggi le donne sul mercato del lavoro in modo sempre più prepotente nel senso buono del termine tendenza che dagli anni 80 in poi non si è più interrotta se non brevemente giusto per qualche anno durante la crisi tra il 2009 e il 2011 stiamo ancora parlando dell'italia ma cose già emerse anche durante altre e altri interventi durante questo festival la vera il vero motore della partecipazione femminile negli anni più recenti è proprio la crescente e massiccia presenza delle donne in ambito universitario oggi l'italia in italia il 59 per cento dei laureati sono donne questo gap comune anche agli altri paesi europei però in italia è più elevato e questo sicuramente è uno dei fattori che ci rende particolarmente orgogliosi una delle buone notizie che qui vogliamo raccontare è però per parlare del presente e soprattutto del futuro con molti margini di incertezza quello che riprendiamo un attimo ragionamento che ha sviluppato fino adesso gianni l'innovazione tecnologica mercato del lavoro tempo libero comunque il ruolo della donna nei servizi domestici tutte queste tre scelte sono molto interrelate e su questi la tecnologia può avere impatti diversi nel cercare di svolgere questo tipo di riferimento ovviamente ci riferiremo agli stati uniti laddove o mamma aiuto e ci riferiremo agli stati uniti dove lo sviluppo tecnologico e sicuramente più elevato che da noi quindi faremo un po di passi avanti e indietro tra gli stati uniti e e l'italia partiamo di nuovo da quella che appunto viene denominata terza a volte quarta rivoluzione industriale l'informatica e siamo qui a trento alcuni sono trentini altri no e consideriamo questo questo esempio per comprare il biglietto del treno dell'aereo prenotare l'albergo nessuno di noi ha usato un agenzia di viaggio li abbiamo fatti tutti con uno smartphone in tre secondi questo tipo di tecnologia beneficia di più le donne che gli uomini secondo me no è un tipo di tecnologia molto gender neutral e quindi di fatto nell'ambito di questo tipo di attività non sembra che sia una tecnologia che favorisca più le donne rispetto agli uomini se non almeno nello svolgimento di questo tipo dell'acquisto di questo tipo di servizi laddove però la terza rivoluzione industriale può avere un impatto e proprio sulla domanda di lavoro e gli economisti parlano spesso di polarizzazione e cioè quel fenomeno tale per cui sarebbero più le immersioni ad alta qualifica e a bassa qualifica quelle favorite dallo sviluppo tecnologico mentre quelle le più caratteristiche meno complesse più routinarie sarebbero quelle più sfavorite più cannibalizzate dai computer dall intelligenza artificiale e così via torna un secondo nel dettaglio di come tipicamente viene vista la polarizzazione la polarizzazione qui stiamo parlando di nuovo degli stati uniti viene analizzata attraverso un dei ragionamenti tutto sommato anche abbastanza semplici le mansioni le tipologie di lavori mestieri vengono ordinati secondo due caratteristiche il grado di competenze di skill che queste richiedono e se la tipologia del lavoro sia o meno routinaria ripetitiva e secondo queste due dimensioni i vari tipi di mestieri oggi vengono classificati a bassa complessità a media complessità però routinari oppure ad alta complessità non routinari e se ritiene che la tecnologia vada a incidere proprio su queste mansioni intermedie mansioni intermedie che per fare un esempio sono proprio quelle di cui parlavamo prima e cioè l'operatore di un'agenzia di viaggio oppure un impiegato ha detto a una segrete a una segreteria all'amministrazione le centraliniste oppure le segretarie che digitavano usando usando la macchina da scrivere e poi che poi si è evoluta in vario modo quindi perché questo tipo di discorso si innesta con il la questione della domanda di lavoro femminile perché c'è chi ritiene negli stati uniti che sia stata proprio l'ingresso del marin e del mercato del lavoro delle donne sia nelle a generare questa polarizzazione facendo crescere la quota di donne sia nella parte bassa della distribuzione delle della complessità dei lavori sia in quella più alta e e questa è un grafico o tratto da un lavoro pubblicato recentissimamente che cerca di far vedere questa cosa 1980 le barre in blu 2000 le barra in rosso stiamo parlando qui di rapporto tra numero di donne e numero di uomini presenti nella nelle mansioni considerate i top del 25 per cento di questa ipotetica distribuzione delle mansioni e questo grafico fa vedere appunto che tra il 1980 e il 2000 è diminuita la quota di laureati donne che non lavorano ed è aumentata parallelamente la presenza di donne nella parte alta della distribuzione e anche in quella centrale più bassa nella parte alta della distribuzione l'aumento negli stati uniti in percentuale sarebbe stato ancora più marcato e questa tendenza non si sarebbe arrestata non si è arrestata nei 18 anni successivi e le nuove preoccupazioni più pagate nel 2017 erano queste sempre negli stati uniti e questo è il rapporto tra occupate donne occupati uomini laddove ancora siamo lontani da un valore pari a 1 top manager negli stati uniti erano circa 0,4 donne per ogni uomo le farmaciste invece hanno avuto la meglio negli stati uniti e perché vi presenta solo le prime nove occupazioni e non la decima perché la decima e fuori scala negli stati uniti e una decima occupazione meglio pagata è quella delle infermiere specializzate cioè e cura della persona nell'ambito professionale ad alta specializzazione e la presenza delle donne dieci volte superiore rispetto a quella degli uomini quindi di fatto questa storia della polarizzazione negli stati uniti a più di un fondamento in italia le cose sono un po diverse un po diversa e perché innanzitutto noi non abbiamo ancora una chiara tendenza alla polarizzazione c'è chi dice di sì c'è chi invece la nega questo è un grafico diciamo di medio termine si parla giusto di 9 anni servirebbero dei dati molto più lunghi come quelli che hanno a disposizione gli americani e per guardare più approfonditamente al fenomeno della polarizzazione però quello che se già si nota che le donne sembrano essere anche in italia concentrate nelle medie qualifiche quindi quelle che ma che sono maggiormente a rischio di sostituzione e per effetto della tecnologia là dove più o meno come invece negli stati uniti forse un po meno in alcune mansioni in modo particolare in rapporto uomo donna e ancora mezza donna per ogni uomo che lavora nelle professioni considerate ad alta qualifica tipicamente anche le meglio pagate una delle cose che però in questi nove anni abbiamo visto è che questo trend non è un trend è calma piatta quindi di fatto non sembra esserci una tendenza nei confronti della polarizzazione o almeno una particolare tendenza della polarizzazione by us cioè distorta per genere però una specificazione in questo punto è molto importante qui non stiamo parlando di disoccupazione tecnologica il discorso della disoccupazione tecnologica è stato sollevato dalla chi ci ha introdotto però è una cosa diversa qui stiamo parlando di quote di occupazione il tasso di occupazione femminile come ho detto all'inizio in italia è in costante crescita la sfida che hanno le donne fosse probabilmente nel futuro è quella di riuscire a piazzarsi qui nelle le professioni ad alta qualifica e evitare quelle invece a bassa qualifica questo perché non c'è nessun motivo oggi per ritenere che la disoccupazione tecnologica sia alle porte e questo ovviamente una mia personale convinzione che però si basa sul fatto che questa la terza rivoluzione industriale è già in atto più o meno da quindici vent'anni in italia nel nostro paese in europa eppure la parla l'occupazione femminile in costante aumento in in in tutta europa e anche in italia ed è appunto trainata dal dal maggior grado di istruzione la questione però del tipo di lavoro a cui possono ambire le donne è un tema estremamente caldo attualmente talmente caldo che la commissione europea ha deciso di farci un rapporto perché ci si chiede questo perché le donne invece sia negli stati uniti che ancor più in europa sono assenti proprio dal segmento della produzione di ai siti cioè poche donne sono delle abili programmatrici si dedicano al al alla produzione di hardware e software questo è rileva fondamentalmente perché questo è il settore più importante laddove invece in altre in altri campi di studio la presenza delle donne anche in campi di studio e di tipo scientifico ecco comunque bassa ma in aumento e lasciatemi dire in italia è bassa ma non dissimile da quello che avviene negli altri paesi europei la domanda è ancora più intrigante perché in realtà proprio come ci raccontava roberta il lì vi era una presenza del delle donne nell'ambito più prettamente informatico e tecnologico questa foto è ritrae l'eniac che il primo computer diciamo su vasta scala e utilizzato dagli americani durante la seconda guerra mondiale e vi erano ben sei donne programmatrici di questo computer questo la storia dell'eniac e del ruolo delle donne programmatici e molto bella però ripeto per me limiti di tempo dobbiamo cercare di contenerla magari ci torniamo però la questione è quella che veniva proprio enunciata prima è questa e cioè che la quota delle donne è più o meno pari a quelle degli uomini nelle discipline mediche nelle discipline giuridiche in quelle più in ambito di physical science ma è crollata in termini percentuali proprio nel nel computer science e intorno agli anni 80 è il motivo che viene ricondotto a questo calo della presenza femminile in termini relativi e proprio in coincidenza è ancora qui stiamo parlando di una coincidenza dell'ingresso dei computer nelle case ingresso di computer nelle case che vengono proposti si va parlando dei primi mac come giocattolo fondamentalmente per maschi e da qui sarebbe nata la secondo i sociologi la cosiddetta mascolinizzazione dell'informatica che prima era sente tanto che è appunto la quota di donne che si laurea va in st era in costante crescita questo ha delle implicazioni ha delle implicazioni in cui queste materie vengono vengono poi proposte ai giovani e perché magari c'è chi ritiene che oggi il il modo con cui i libri di testo illustrano illustrano questo tipo di tematiche cercano di spiegarle ai giovani siano più adatti al modo di ragionare maschile più anche a quello femminile quindi il dibattito su come avvicinare le donne al mondo della tecnologia è particolarmente caldo e attuale però comunque sia nonostante queste problematiche che oggettivamente costituiscono una sfida significativa per gli anni futuri quello che vorrei sottolineare è che però la tecnologia soprattutto con riferimento al mondo del lavoro non è necessariamente negativa ad esempio siamo ancora parlando di studi proposti usciti giusto qualche mese fa e sempre con riferimento agli stati uniti c'è chi dice che la prese che le competenze oggi richieste dal mercato sono se competenze tecniche piuttosto elevate ma che richiedono anche un certo grado di gestione delle relazioni umane nelle quali le donne sono più favorite dei maschi e se questo trend dovesse continuare e potremmo effettivamente avere una maggiore presenza delle donne anche in ruoli di top management ma c'è un fattore meno meno diciamo sociologico rispetto a questo secondo il quale da economista mi sembra di dire che è la tecnologia può favorire l'occupazione femminile ed è la tematica della flessibilità la terza rivoluzione industriale ha comportato una flessibilità enorme sia in termini di orari che in termini di lavoro è uno studio pubblicato l'anno scorso sulle query che ne economic review mostrava proprio come le donne attrezzino questo tipo di flessibilità oraria o di articolazione settimanale dell'orario di lavoro un po più libera del dover andare in fabbrica o in ufficio però la cosa più apprezzata dalle donne statunitensi nel 2017 la possibilità che la tecnologia offre di poter lavorare da casa e quindi questo secondo me è ancora un ulteriore suggestione di come la casa svolga un ruolo fondamentale nelle scelte di allocazione del tempo tra lavoro in casa lavoro fuori e tempo libero almeno per le donne ora io ci sono tanti aspetti che possono essere analizzati con riferimento all al passato piuttosto che al futuro e per limiti di tempo e anche per per stimolare un po il dibattito mi fermerei qui però questo brevemente la situazione europea per le lauree tecnologiche come vedete non è molto diversa da quella statunitense ma a me piace questo tipo di slide e l'eurobarometro un'indagine condotta dalla commissione europea che è ossessionata da questo tipo di problematiche e interviste in tutta europa circa 1.000 donne periodicamente e metà uomini e metà donne e continua ripetutamente a chiedere a questi campioni rappresentativi nell'ambito dell'indagine eurobarometro alcune domande sulla tecnologia ce ne sono moltissime di domande qualche slide se volete poi ve la mostra una delle cose che viene chiesta è qual è la vostra paura circa la disoccupazione tecnologica a me piace questa invece perché viene chiesto è questa la vostra idea di robot cioè la figura purtroppo la foto non è particolarmente chiara ma quello è un robot che lavora in casa che quindi spolvera porta il drink e tutto il resto perché quello che conta in casa e cercare di capire se effettivamente come la lavatrice la tecnologia dell'intelligenza artificiale la robotica aiuterà la donna a ridurre il carico di lavoro domestico e qui la cosa carina è che effettivamente una gran parte degli uomini e delle donne hanno capito che la robotica può effettivamente aiutare anche all'interno della casa ma quello che trovo divertente è comunque il gender gap qui sono i maschi quelli che sembrano essere comunque più reattivi e pronti a pensare un robot in casa stiamo parlando di percentuali elevate ma le donne non ci avevano ancora riflettuto abbastanza perché questo è quello che dice la domanda no e e poi li possono essere quale può essere l'evoluzione futura del della tecnologia in casa una dei in una popolazione che invecchia come quella europea e quella dei paesi più avanzati il discorso della cura delle delle persone degli anziani in questo momento è comunque ha ovviamente sbilanciata a sfavore delle donne è un tema assolutamente centrale ma possiamo veramente noi oggi pensiamo alla tecnologia come una soluzione per questo tipo di bisogno di cura che è attualmente a carico delle donne le ultime tre slide e poi chiudo e mi scuso se sta sforando i tempi questa è l'italia come si sentirebbe viene chiesto nell'ambito dell'eurobarometro a pensare a una tecnologia che si occupa di anziani e ammalati totalmente a disagio il 50 per cento dei maschi ma il 60 per cento delle femmine le donne non hanno non sono affatto d'accordo con questo genere di soluzione possiamo pensare che questa sia un condizionamento del fac dipenda dal fatto che le donne italiane non sono ancora entrate in contatto con la tecnologia oppure una questione culturale primo confronto con l'irlanda tecnologia più diffusa in irlanda cultura simile totalmente a disagio tra le donne aumenta ancora di più e si arriva al 70 per cento e allora forse è la cultura che porta le donne con una matrice simile bori con un orientamento cattolico religioso sociale a ritenere che questo non sia possibile che non sia desiderabile confronto con la finlandia no non è nemmeno la cultura non è non sembra essere qualcosa che le donne sono disposte ad esternalizzare un robot e su questo tipo di domanda che effettivamente aperta io vi ringrazio e finirai qui allora io mi sa bene chiudiamo qui con unica con una piccola dose di un ulteriore ottimismo sulle donne che viene dal nostro festival perché ieri sera al teatro sociale due donne provenienti dall'industria privata francesca bria e roberta cocco hanno presentato il loro lavoro di assessore alla tecnologia a barcellona ea milano nel quale hanno spiegato cosa intendono per la smart city e hanno affermato tra l'altro prato con l'esempio personale che la donna è più adatta a ricoprire posizioni come quelle apicali perché la tecnologia deve essere implementata dicevano e per essere implementata hanno bisogno di competenze che non sono solo quelle tecniche ma le competenze e sensibilità sociale e relazionale che le donne posseggono in misura molto maggiore degli uomini e io credo che questo sia certamente una cosa che possiamo portare a casa anche dal festival grazie allora ha fatto cadere un attimo professore perché così ce le avete tutti e tre qui avrei moltissime curiosità ringrazio molto io no no no sto bene in piedi prendo io ma per favore e io avrei moltissime curiosità peraltro vi ringrazio tanto perché e soprattutto non dubitavo dell'esposizione interessante ma il poter avere un viaggio di questo genere con queste immagini è stato veramente un regalo e vi chiederei se qualcuno vuole intervenire raccogliamo due o tre domande e poi diamo un giro di risposte ai nostri relatori presenti c'è qualcuno che vuole iniziare in fondo c'è un signore buonasera non chiedervi come mai la percentuale di cimangola occupazione femminile è diminuita dall'unità d'italia fino a inizio dell'era fascista poi chiaramente ancora fascista è crollato ancora però mi chiedevo come mai passata da 80 e rotti per cento a circa il 50 la vita d'italia fino al gli anni 20 in classe grazie a qualcun altro sì la signora qua davanti arriva al microfono subito prego prego ossia le tabelle sul sì sempre giusto così bevendo con le tabelle sulla atteggiamento donne uomini nei confronti del robot che accudisce gli anziani io mi domandavo l'atteggiamento verso questa cosa dipendesse tutti vedi come il soggetto che accudisce o il soggetto accudito siccome le donne tendono a essere più vecchie degli uomini forse potrebbe essere una parte di spiegazione interessante se c'è qualcun altro prendere direi che di raccogliere anche una terza domanda altrimenti ce l'ho io pronta nel sacco no la mia curiosità e questa rispetto alla stessa questione che ha sollevato la la signora cioè se quando noi pensiamo il robot ci può aiutare nella cura pensiamo a un modo un po e quindi anche il modo in cui quella domanda è posta pensiamo anche qui a un paura un po tradizionale in realtà la cura non è solo l'assistenza al momento in cui la persona ha bisogno ma è mettere in grado una persona di essere autonoma finché lo può essere e intervenire quando non lo è più è sapere quando si può intervenire quindi immagino che la l'aiuto della tecnologia nella cura se parliamo degli anziani a diverse fasi a una fase di prevenzione del bisogno a una fase di individuazione del bisogno poi una fase di intervento e forse quindi e ci sono molti molti lavori anche in questa direzione quindi mi chiedo se e vi chiedo se quando noi immaginiamo una casa robotizzata immaginiamo e ci fa paura a tutti sia come caregiver che come potente come riceventi e ipotizziamo una casa disumanizzata o semplicemente immaginiamo una casa a misura di una popolazione che che è cambiata e che che può usare le nuove tecnologie anche per rimanere autonoma fi che si che questo è possibile questa è la mia domanda chi vuole nel frattempo si è venuta fuori qualche altra curiosità prego il microfono sì perché la sala mi scusi signor la sala grande cioè mi pare implicita nelle presentazioni l'idea che il lavoro abbia una sola faccia e buono ma la storia ci dice che il lavoro anche la faccia di adamo condannato a lavorare e mi domando che peso può aver avuto la crescita della partecipazione femminile sulla chiusura prestazione femminile il fatto che la dinamica dei salari e la propensione al consumo sono tali che una famiglia con un reddito non riesce a vivere e che quindi oltre alla faccia dell'acquisizione da opportunità di lavorare c'è la faccia della condanna a lavorare tra l'altro con evidenze per quel poco kerakoll ricordo che ad esempio la partecipazione al lavoro femminile al lavoro part time femminile in italia non è e soprattutto una scelta degli imprenditori più che una scelta delle donne cioè un part time imposto non un part time scelto a diverso di differenza di altri paesi dove tra l'altro la partecipazione delle donne al lavoro è enormemente più grande che in italia l'olanda dove il lavoro part time femminile è essenzialmente scelto e non imposto bene vogliamo fare delle risposte a queste due domande che gli pare che è collegata con quella del signor el in fondo che è chiesto se come mai c'è questo trend continuamente decrescente la partecipazione femminile al mercato del lavoro questa domanda è quella che in genere gli americani chiamano bella domanda per dire non so rispondere però c'è dell'evidenza secondo me che andrebbe un po in opposto a al discorso della condanna del lavoro nel senso che c'è una parallela rapidissima diminuzione della parte del lavoro del lavoro minorile quindi una ipotesi non del tutto io penso sia plausibile con l'aumento del reddito le donne stanno di più nella casa o fanno o fanno occupazioni che non sono rilevabili statisticamente per esempio nell'agricoltura mentre si occupano dei figli sono un po più letterate degli uomini e quindi hanno la capacità di capire che i figli devono essere mandati a scuola le due cose vanno insieme cioè queste due componenti del mercato del lavoro quella dei bambini è quella delle donne diminuisce progressivamente ho chiesto a questi esperti di storia del mercato del lavoro a questa dottoressa che sta facendo la tesi è la sua risposta è stata zero quindi ho dovuto inventarmi una risposta la seconda cosa certamente però professor crivellato dalla come mai improvvisamente non sono più bastevoli due uno stipendio mentre prima era bastevole forse la domanda la tua domanda è certamente è certamente molto giusta come al solito è pertinente però può essere anche che aumentano tra virgolette i bisogni cioè la società dei consumi ti rende rende molto più necessarie cose che prima non per esempio l'acquisto di quella stessa lavatrice che ho della 500 cioè di tutti l'esplosione della società dei consumi rende queste cose tra virgolette necessarie che prima non lo erano e quindi necessari anche due stipendi il lavoro share di bravo chef sì certo e quindi e quindi la donna deve andare a lavorare anche perché l'uomo continua a diminuire un po poi si stabilizza ma la componente di scelta e la componente di coazione dipende da come seconda come si valuta la coazione se la coazione la decisione di consumare di più perché hai bisogno un mondo americano è chiaro che si decide che il tempo libero vale meno relativamente di quanto vale in europa perché valgono di più li certi consumi certi consumi ora io penso che sia successo qualcosa di simile ma attorno agli anni cinquanta e sessanta cresceva la domanda ma anche l'offerta di consumo diminuiva molto il prezzo relativo di questi consumi desideravano molti di più ed è questo che obbligare le famiglie avere avere due redditi però è un'ipotesi dopodiché il giudizio valoriale se è una condanna o se è una libertà in più io non mi fermo non voglio certamente fare un giudizio valoriale certo se la sentirà il giudizio valoriale sul lavoro può anche comunque essere un attimo possiamo anche spingerci un po di più nel senso che è è vero quello che dici ugo ed è assolutamente condivisibile però è pure vero che da quando ci sono un po lei serve e sull'uso del tempo le donne che non lavorano e stanno in casa non lavorano meno delle donne che partecipano al mercato del lavoro il punto fondamentale è che quanto tempo libero la donna ha a disposizione però se lavorare 8 ore per il datore di lavoro e lavorare 8 ore in casa tutto sommato forse dal punto di vista sociologico e quindi sociologi si si esprimono si sbilanciano di più di degli economisti e allora forse è meglio il lavoro sul mercato sul mercato perché favorisce l'inclusione sociale favorisce la partecipazione attiva anche alla vita sociale molti di degli economisti del lavoro degli anni 90 80 difendevano proprio il fatto che il lavoro in sé indipendentemente da quanto tempo lavori quindi dipendentemente dal part time dal lavoro domestico quant'altro avesse un valore in sé proprio perché consentiva una maggiore integrazione sociale nella vita sociale esterna al di fuori delle mura della casa per cui forse questa visione positiva cioè allora io vi diamo la parola anche a fedra così fedra pizzato così sentiamo anche la terza autrice di questo mi permetto di aggiungere una cosa a favore di quello che stava dicendo dicendo eliana perché io sono una storica culturale quindi in realtà mi occupo normalmente di altri fenomeni e negli anni cinquanta sessanta c'è anche un altro tipo di rivoluzione nel mondo del lavoro femminile e quello delle domestiche perché in quegli anni tante tante ragazze italiane cominciano a decidere di smettere di andare a servizio e di andare o in fabbrica o andare a fare le segretarie quelle più istruite o comunque cercare dei lavori sotto un altro tipo di padrone diciamo così visto che queste sono le citazioni letterarie dai documenti che si trovano e diventa un problema per le donne borghesi che appunto si comprano la lavatrice in sostituzione della domestica che non vuole più andare a lavorare ma dallo stesso tempo è una scelta diversa da parte delle donne perché le donne quando andavano a fare la domestica fino agli anni quaranta inizio degli anni 50 quando si sposavano normalmente tornavano in famiglia e smettevano di fare le domestiche non vivevano più perso la casa dei padroni ma stavano a casa loro e quindi non avevano tempo libero ma tornavano a casa una delle scelte per cui queste giovani degli anni 50 60 smettono di andare a lavorare sotto padrone dai documenti proprio storici dalle lettere che si trovano dai diari e il fatto che andare a lavorare in fabbrica o andare a fare la segretaria permette di avere più tempo libero perché quando si è finito l'orario si è finito non si vive nella stessa casa dei padroni che possono chiedere ti chiedono di servire la cena o altre cose quindi questa scelta è fatta anche sulla base del tempo libero e oltre a questo quando diventano appunto segretarie o lavoratrici quando si sposano continuano a lavorare normalmente si sposano un po dopo e continuano a mantenere la loro professione che è diventata effettivamente una pressione professione di cui hanno anche una coscienza e quindi questo a livello culturale forse può aver effettivamente influenzato anche quello che quella dinamica che sottolineava janak si posso farti una piccola aggiunta su questo poi vi do la parola se volete rispondere anche alle altre domande stiamo parlando di anni in cui le donne si appropriano di una libertà di scelta a tutto campo però non possiamo isolare il discorso lavoro il discorso elettrodomestici da tutto il resto no e quindi questo quanto po come entra nella il tuo discorso è molto giusto per un livello di lavoro molto basso di bassa qualifica ma qui abbiamo una di una ondata che travolge un po tutti le donne borghesi le donne della classe media e quelle che hanno qualifiche più basse no ma questo certamente nel fenomeno molto molto più complesso io parlavo appunto di una fascia in particolare che tra l'altro non è quella che si può mettere la lavatrice in questi anni attenzione anche sono donne che soffrono i primi anni perché non possono permettersi la relatrice non è l'eroe borghese che se la può comprare in sostituzione della domestica che non trova ma è la donna la ragazza normalmente che decide di fare un altro tipo di lavoro e poi quando torna a casa spesso ancora al lavoro a carico però il fatto di essere uscita di aver avuto esperienze di socialità diversa ecco anche questo comunque influenza molto poi quella che è la presa di coscienza e anche la volontà delle donne di mettersi sul mercato del lavoro io forse avevo ancora una risposta roberto esattamente che poi era anche l'altra risposta della signora e cioè la tecnologia cura degli anziani che cosa possiamo aspettarci allora questo l'obiezione molto giusta forse le donne si impersonificano si vedono come coloro che saranno utenti di cure da parte di altri familiari non hanno molta voglia di essere curati dai robot è vero possibile però in generale e avevo anche qualche grafico ma i limiti di tempo ce lo impediscono quello che si nota andando un pochino a scartabellare tra quelle statistiche che le donne italiane e questo sia un fattore culturale perché si vede in vari tipi di utilizzo delle tecnologie tutto sommato sembrano un pochino meno entusiaste degli uomini a in ambiti o meno legati alla questione della cura della persona e quindi forse la questione della tecnologia a cui gli uomini forse d'italia così come poteva essere negli stati uniti qualche tempo fa sono più abituati perché giocano i videogiochi fin da piccoli potrebbe essere una possibile spiegazione di questo di questo tipo di divario quindi comunque secondo me resta una certa un certo gap questa volta a sfavore delle donne rispetto al rapporto della tecnologia forse i maschi i maschi la utilizzano meglio la utilizzano di più sono da più tempo abituati all'utilizzo della tecnologia e quindi questa è una cosa rispetto alla quale forse qualche passo avanti bisogna poter fare è fondamentalmente questo era tutto ok bene io direi professor toniolo vuole raggiungere qualcuno aggiungere qualcosa per ringrazio questi nostri amici che sono venuti a sentirci spero che vi abbiamo raccontato una storiella poi il resto fate voi l'uso che ne credete grazie molte per la partecipazione e buona serata amore ma lerda
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