Quando il clima cambia
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Quando il clima cambia
Dall’epoca romana alla piccola era glaciale di età moderna i mutamenti climatici hanno avuto più effetti di quanto si possa credere, con influssi che hanno condizionato fenomeni migratori, collassi e ascese politiche, crisi e riadattamenti di sistemi sociali ed economici.
buongiorno a tutti buona domenica buona domenica innanzitutto al pubblico del festival dell'economia che ci segue in parte in sala e soprattutto da remoto e benvenuto soprattutto al professor amedeo feniello che lavora all'istituto di storia dell'europa mediterranea del ceneri del genere di cagliari e insegna storia medievale all'università dell'aquila benvenuto professore oggi affronteremo un tema molto molto importante che riguarda soprattutto anche come costruiamo la storia come leggiamo la storia anche attraverso i fatti climatici sapete molti di voi si sono imbattuti naturalmente in in lettura nello stadio della formazione l'economia la politica le questioni sociali e culturali sono spesso le lanterne che noi utilizziamo nella creazione della storia per indagarla naturalmente per scriverla per spiegarne i punti di rottura l'evoluzione i cambiamenti sono molto diffuse naturalmente le scuole di pensiero che si sono fondate su questo modello più raramente anche se oggi diciamo più diffusamente capite invece di legare la storia i cambiamenti climatici se non nelle spiegazioni che riguardano infatti molto remoti nola la la nascita della terra prima ancora delle forme di vita gli andamenti che hanno avuto milioni e ancora più anni fa invece il clima se leggiamo in filigrana la storia ha avuto un ruolo determinante non solo in tempi recenti ma direi da sempre nei grandi cambiamenti dell'umanità nelle grandi evoluzioni dell'economia pensiamo naturalmente anche l'agricoltura nella fortuna e nella discesa dei degli imperi delle civiltà nelle grandi trasformazioni sociali nelle migrazioni che noi siamo abituati ormai a disconnettere dalla nostra memoria storica ma che sono forse una delle partite ha sempre presenti delle nostre delle nostre società anche se oggi siamo ancora formalmente immersi in un'era glaciale sappiamo però dal dibattito che si è sviluppato sul surriscaldamento climatico il primo determinato diciamo dall'uomo e quindi da non fattori esclusivamente naturali l'importanza di ridiscutere soprattutto io direi nostri saperi no alle nostre conoscenze e solo un dato calcoliamo che nel 2050 potrebbero essere addirittura 250 milioni i profughi le persone che si muoveranno a causa dei cambiamenti climatici perché gli habitat in cui oggi vivono non saranno più disponibili i cambiamenti climatici sono dunque un criterio sa interessante è determinante per leggere in filigrana la storia come dicevo prima oggi ci concentreremo soprattutto negli ultimi mille anni della storia della nostra storia quelli più vicino a noi dove ci sono stati due periodi che hanno l'hanno caratterizzato in profondità al primo dalle mille al 1300 e quello dell'optimum climatico il secondo invece che va grossomodo dal 1300 al 1800 le datazioni a volte cambiano a seconda naturalmente degli studi che viene chiamato della piccola era glaciale è stato un assolo ga mericano francois mazza a dargli questa questa indicazione naturalmente sono ci spiegherà il professor feniello come questi due periodi storici hanno determinato un impatto sulle società sulle civiltà sull'economia sulle trasformazioni sociali di quelle di quelle società che poi possiamo dire che sono le nostre società perché il periodo è talmente breve se considerando il lunghissimo corso della storia che diventa diventa determinante e soprattutto nella piccola era glaciale vedremo anche il diffondersi dell'epidemia la peste nera che tra l'altro era partita analogamente a quella di oggi in cina e quindi che una stessa matrice che fece addirittura si stima dai 75 200 milioni di morti quindi un'ecatombe un'ecatombe mondiale il professor feniello si è occupato di questi temi in un lungo la sua storia ma anche in un testo che ci tengo ad evidenziare che è storia del mondo appunto del edito dalla terza che che ha un approccio molto importante perché non si occupa soltanto di clima dell'influenza del clima sulla storia ma anche l'approccio storico e quello della word history cioè cercare di mettere in connessione i grandi fenomeni mondiali le grandi civiltà le influenze le interferenze le interconnessioni che ci sono state fuori uscendo diciamo dall'abitudine che noi abbiamo coltivato per molti decenni di catalogare e di perimetrare la storia all'interno della storia degli stati nazione e addirittura come dire confinandola alla storia dell'europa un approccio che mi sembra molto interessante che condivido pienamente perché cita la possibilità di avere una prospettiva e una retrospettiva molto più profonda io mi fermerei qui darei la parola naturalmente al professor feniello che appunto ci illustrerà un pochettino questi temi allora buon giorno grazie la prima cosa che vorrei dire questa che la variabile che tempo che fa è una cosa che non è quasi mai appartenuto agli storici se non nel ultimissima generazione per una serie di motivi perché si era presi più da altri problemi studiare l'economia la società alla religione allo spirito l'antropologia il tema ambiente hera è rimasto sempre un pochino e margine della discussione pure strano perché se uno guardo al passato per esempio si prende un grande pensatore come volta era volta era invece era uno che riteneva che la variabili clima fosse un tema importante sudare la storia le clima l'evoluzione del clima avesse una diretta influenza su quella che è la storia dell'umanità dalla storia degli uomini negli ultimi decenni questo interesse nei confronti del clima è scaturito da due diverse esigenze la prima è la domanda noi viviamo in un momento di mutamenti climatici lo avvertiamo sulla nostra terra e quindi è evidente che si chiede anche alla storia di rispondere su che cosa è successo dall'altra c'è un fatto totalmente nuovo perché esistono dei veri e propri nuovi grandi altri da alchimista che sono questi laboratori scientifici da cui è venuta fuori una scaturisce una immagine nuova soprattutto un'analisi diversa di quelli che sono i dati relativi al passato basta che uno faccia non ecco no sono andato troppo oltre ecco se andate qui al national center for enviromental information americano praticamente è una banca dati straordinaria che vi fornisce una serie di dati eccezionali su quelle che sono state le variazioni climatiche nel corso del tempo si tratta spesso di modelli questo è un dato di fatto da tenere sempre presente a cui è che riguardano un tipo di specificità della ricerca totalmente nuovo totalmente innovativo pensate ad esempio alla tecnologia cioè lo studio degli anelli degli alberi oppure il sud dei pollini o qualcosa di ancora più elaborato come il carotaggio delle delle sezioni dei ghiacci polari e sono tutti quanti segmenti della conoscenza che stanno venendo in auge all'attenzione degli storici soltanto in questi ultimissimi decenni fornendo una serie di elementi di dati che hanno un carattere straordinario che vengono poi accoppiati a quelli che sono le testimonianze tradizionali cioè le fonti scritte i dipinti il quinto canto del purgatorio di dante che parla di questa fuoriuscita dell'arno le grandi cronache medievali rinascimentali i trattati di di agronomia cinese tutto questo tutta questa serie di elementi documentari va allacciata a la serie di nuove testimonianze che derivano dalla scienza e questo ha creato un rapporto fra gli storici e il clima che è del tutto rivoluzionario perché oggi possiamo arrivare a definire degli elementi che sono totalmente nuovi come per esempio quello che potete vedere qui cioè il passaggio tra anche sono tratti temporali molto molto limitati rispetto alla scala storica alla genealogia del pianeta però vi potete rendere conto che c'è una serie di passaggi estremamente interessanti dalla dall'età classica che un'epoca di ottime condizioni climatiche ad una caduta nel corso di quella che noi chiamiamo epoca tardo antica barbarica chiamiamola così con un termine non proprio correttissimo fino arrivare a quello optimum climatico così faceva riferimento prima a questo poi a questa variazione trecentesca sulla quale si discute ancora se sia parte della piccola era glaciale o soltanto un momento di di frattura dopo l'ottimo climatico medievale e poi la piccola era glaciale che dura fino al corso del dell'ottocento questo è il passaggio che evidente anche se voi vedete quelle che sono le variazioni legata anche ad una serie di eventi perché la cosa più difficile da comprendere è che è il capro espiatorio e inconscia benedetta storia della mutazione climatica cosa la determina perché il fattore non è solo uno è unico ma spesso è una molteplicità di fattori che si combinano nel causare quelle che sono le mutazioni climatiche e a questo elemento ne va aggiunto un altro che non che le variazioni climatiche che non sono costanti in tutte le zone del pianeta ma spesso dimostrano effetti diversi in diverse aree del pianeta chiaramente noi interessa anche nel corso della storia la parte settentrionale centro settentrionale del del pianeta perché sarà quella sempre storicamente maggiormente abitata dalla cina all al continente europeo però le variazioni sono grande scala ma anche di piccolissima scala anche a livello locale o regionale ma questo lo abbiamo evidente anche davanti ai nostri occhi quali sono stati i grandi elementi del mutamento climatico studiato oggi quello che definire prima i capri espiatori certamente le variazioni per esempio della intensità del sole perché il sole c'è questa caratteristica perché noi siamo beneficati da questa da questa azione straordinaria di questa stella che invece all'interno della sua vita anche il solo ai suoi momenti i suoi passaggi quelli in cui si sente un po meglio con lei così sento un poco peggio quello in cui si ammala e per esempio se voi vedete soprattutto nel corso quello meglio studiato che nel nel nel picco di ma non da quello di wolf eccetera il sole a un certo punto ha vissuto dei momenti particolari si parla di stagioni senza estate in cui nella frutta nel corso del seicento quando cominciarono a essere adoperati primi i primi telescopici si rese conto che guardando il sole erano scomparse le macchie solari quello è un elemento di novità all'interno della continua emanazione della dell'azione solare quindi il sole il sole è da tenere sotto osservazione e oggi non si sta facendo con la sonda giotto che pur tra le varie cose che andrà a fare ci sarà proprio quella della rilevazione dell'azione solare andandoci diciamo abbastanza vicini non vicinissimo ma abbastanza vicini dopodiché ci sono altri elementi che valore che azione anno gli oceani voi sapete forse ricorderete ogni tanto c'è questo sommovimento degli oceani che si chiama il migno e corrisponde la miglia sono due momenti che fanno un po da fermo stabilizzatori delle vicende climatiche del pianeta è bene ogni tanto questo sistema salta e comporta dei problemi notevoli nella azione climatica sul pianeta per esempio come avviene nel corso del del trecento fa saltare il sistema dei monsoni che era un sistema basilare per l'economia e la società di gran parte dell'oceano indocinese poi ancora ci sono altri effetti vulcani all'azione di grandi vulcani può produrre ha prodotto nel corso del passato un una sorta di coltre intorno al pianeta che ha generato un vero e proprio effetto serra con delle delle variazioni all'interno del pianeta dove praticamente i raggi solari spesso non riuscivano a penetrare rimanevano intrappolati fra la superficie e il che il le nubi vulcanica insomma gli elementi sono parecchi ma il fatto importante sul quale bisogna riflettere è l'elemento relativo alla variazione cioè voi non dovete mai immaginare varie azioni catastrofiche 20 gradi 50 gradi no ciò che colpisce in questi 6.000 anni di sostanziale equilibrio nel clima del pianeta cioè dal momento in cui è cominciata la civiltà umana come la immaginiamo oggi cioè dal 3000 più o meno avanti cristo ad oggi ebbene le variazioni climatiche non vanno mai al di sopra al di sotto dei 2 gradi che però già hanno un influsso fondamentale su quelle che sono le capacità produttive del pianeta perché dovete immaginare questo dovete immaginare che per esempio se diminuiscono i due grasse diminuisce le due gradi la temperatura di una determinata zona immaginiamo una grande di saya cambogiana se diminuisce di 2 gradi la temperatura la metà del raccolto se ne va in fumo non soltanto per coltivarla bisogna pensare di scendere ad altitudini molto più basse diciamo se io ho colpito a 400 metri d'altezza devo scendere di almeno 400 metri stesso discorso una variazione di soli 2 gradi nella coltivazione del grano se per tre giorni per tre settimane c'è una variazione di questo tipo in una vasta area gli effetti saranno che perderete il 15 20 per cento della produzione dovete scendere di 250 metri quindi perdere tutta una serie di elementi spazi produttivi perché non le vorrebbe per sfruttare a casa a causa dell'abbassamento delle temperature fra le grandi crisi che vive il nostro mondo il nostro emisfero settentrionale c'è stata quella del 300 per esempio un'altra grande crisi è quella del seicento quella della piccola era glaciale con intervalli il grande optimum climatico che comincia intorno all'anno mille a dei caratteri e talmente positivi propositivi progressivi che riesce davvero a trasformare gran parte della fascia produttiva soprattutto europea i grandi viaggi dei viaggiatori vichinghi di cui tanto si parla oggi nelle serie televisive per esempio oppure la scoperta dei villain del dl delle americhe no da parte dei vichinghi gran parte di questi bilanci fu dovuto al fatto che i ghiacci polari si sciogliessero la grande emigrazione che avviene dalle mille in poi il grande drago stand che permette di muovere grossissimi una grossissima popolazione dalla dalla parte diciamo dell'attuale confine tra francia e germania verso la prussia verso la polonia fu dovuto al fatto che le condizioni climatiche erano di allunga migliorate con degli effetti straordinari come quello della anche una crescita della popolazione con apc raggiunti nel corso del 200 a questo però succede a partire dalla fine del duecento il primo grande shock climatico che è lo shock climatico che aquisto riusciranno il nome di uno degli elementi della cosiddetta crisi del 300 di cui forse avete sentito parlare è bene l'impatto climatico ebbe un effetto sulle risorse nel rapporto malthusiano fra produzione e demografia nel momento in cui la produzione si muove in maniera aritmetica e invece la popolazione cresce maniera geometrica quando arriva un pugno formidabile come quello della crisi climatica dove si successero periodi terribili di umidità di pioggia a periodi di siccità violentissime ecco è sempre un effetto dirompente che prende il nome di grande carestia dove come dicono alcune cronache la gente si mangiava i tetti delle case oppure la popolazione anche qui nel nord italia girava inebetita cortei di persone in sé bikic che giravano per le strade inebetiti dalla mancanza di cibo che crollavano per strada e questo effetto dirompente del clima si avviene in maniera parallela per esempio nella dimensione cinese le registrazioni cinese che sono molto più accurate molto più precise perché avevano una civiltà più sviluppata soprattutto una struttura amministrativa molto più sviluppata che registrava anche gli elementi singoli dell'ambiente registrano per il 300 per esempio più di 500 eventi di natura ci metto dentro anche terremoti ma di che hanno un effetto legato al mutamento climatico per esempio uno dei luoghi che viene colpito maggiormente è la era l'area è stata a lungo l'area più sviluppata più ricca del pianeta per secoli che anche quella è l'area più ricca è sviluppata del pianeta molto più di quelle europee che la all'area per esempio del fiume azzurro dove c'erano le città enormi con oltre un milione di abitanti ebbene queste vengono investiti da tifoni con anche onde alte 15 metri c'è un po quelle quelle scene apocalittiche che vediamo ne oggi ne nei film nei blockbuster americani no ed è questa immagine che lascia veramente sconcertati cioè di una serie di eventi climatici estremi che distruggono quelli che erano gli asset di ge canali strade che vengono completamente travolti da questa furia accanto a questo ma su questo si discute moltissimo che effettua il mutamento climatico sulla pandemia dai ma di cui si parla poco in questi giorni qua perché poco interessante che effetto ha sicuramente per esempio se voi immaginate uno dei grandi fratelli anche oggi ma si vede meno che quello delle locuste ebbene la siccità è qualcosa che fa aumentare in maniera smisurata le larve delle locuste stessa cosa che effetto ha l'umidità sulle larve delle pulci che portano in sé il bacillo della yersinia pestis della veste nera ha un effetto notevole che effettua il mutamento climatico nel muovere marmotte gerbilli che sono i primi vettori in questo spillover della peste nera dalla pulce al roditore nel avvicinarsi ai centri abitati dove ci sono uomini e ratti perché lì ci sono più risorse alimentari e fa più caldo su cui si sta discutendo ma sicuramente è un elemento che va messo in discussione con un uno sviluppo della peste nera che lo sapete meglio di me comincia in c.da ormai questo è assodato per lungo tempo si è detto che la peste nera fosse cominciata fra il cas del mar nero ma le ultime ricerche e anche in questo la l'innovazione scientifica l'ingegneria genetica lo studio dei genomi ci ha portato a a ad una conoscenza nuova cioè che la peste nera si è sviluppata in cina e da lì si è evoluta in 130 differenti branche e basta legge uno studio di un signore che si chiama cui un cinese il 2013 ma ci sono molti molti i team che si stanno interessando a questo aspetto è comunque tutto comincia all'interno del del mondo cinese si sviluppa verso europa quindi si riflette oggi su questa relazione fra mutamento climatico e diffusione della pandemia pandemia che oggi si parla tristemente di un milione di morti la pandemia della veste nera che comincia nel trecento ma scompare in maniera reale soltanto nel corso del settecento con dei nuovi picchi nel corso del seicento la grande pestilenza del 1631 ma sa leggere manzoni quella nel 1656 che a napoli fece più di 200 mila morti ebbene la dimensione della della distruzione una vera e propria bomba al neutrone che ammazza le persone ma lascia intatti gli oggetti e gli edifici eccetera eccetera è praticamente è più o meno questi numeri come diceva giustamente prima si diceva prima fra i 75 200 milioni morti chiaramente si tratta sempre di stime è difficile dare un numero preciso ma quando si leggono le cronache delle grandi città medievali si parla di praticamente un terzo della popolazione che muore e la cosa interessante su cui gli storici si stanno interrogando oggi è ma quale fu la risposta di questa gente perché sicuramente lo shock climatico lo shock epidemico portano alla popolazione del pianeta nelle varie fasi della sua storia non soltanto al 300 non soltanto nel seicento ma se pensate per esempio un periodo particolare come per esempio la fine dell'impero romano che vive una medesima situazione di mutamento climatico il problema è che si fa come si risponde quali sono le per usare un linguaggio felice le idee di studiosi della complessità quali sono state le riconfigurazioni come si riconfigurano gli i diversi paesaggi umani cosa fanno e questa una cosa incredibilmente interessante perché gli schemi adattativi che usa l'uomo non sono sempre gli stessi non sono i medesimi e differiscono alla zona a zona da regione a regione secondo quelle che sono le qualità le capacità le culture le memorie le identità ma l'abbiamo vista anche noi stessi non ha nel corso della del comit come si comporta la francia come si comporta la corea come si comporta l'italia come si comporta istat unito ognuno ha avuto un suo comportamento ebbene anche nel corso della storia e successo qualche cosa per esempio civiltà che scompaiono angorbagh in cambogia è una civiltà che viene allora tra città stupenda e se esiste molto più grande di parigi che nel trecento fine duecento e trecento raggiungeva forse anche un milione di abitanti ebbene nel quattrocento e vuota non c'è più nessuno ancora in europa come si risponde sì risponde con una serie di stimoli da adattativi interventi adattativi o scusata per esempio c'è una cultura della paura della crisi la costruzione dei lazzaretti l'idea della quarantena la quarantena nasce a dubrovnik ragusa e diventa patrimonio comune del mediterraneo una comune cultura della crisi una comune risposta alla crisi oppure le mutazioni di condizioni del lavoro manca manodopera aumentano i salari oppure aumentano le specializzazioni dopo la crisi la grande crisi al 300 per esempio aumenta aumento di consumi di lusso quanto di psicologico c'è in questo ancora non la complessità dei mercati finanziaria la competizione tra stati e fa soprattutto una cosa che qui non non esce oppure no non esce che è la tecnologia europea avere sempre riescono a mettere in campo nuove innovazioni tecnologiche polvere da sparo nave a vela vela e cannoni diceva un alle storie della carlo maria cipolla che diventano l'elemento dirompente nelle competizioni fra stati e del dominio coloniale dell'europa sul mondo qua è un esempio il 300 anche crisi finanziaria crisi bancaria la risposta e creiamo qualche cosa di più articolato e complesso il sistema di aziende queste di francesco di marco datini che diventa la banca medici cioè la moderna holding tante camere stagni e separate fra di loro in modo che se una fallisce le altre si salvano tutto funziona così oggi se andiamo in cina e con questo concludo in cina l'atteggiamento fu differente all'inizio il sistema che si usa e quello dell'assistenza statale il reddito di cittadinanza cinese il welfare arrivano milioni di profughi yuan erano sono gli imperatori di marco polo praticamente gli eredi di kublai khan no sono l'impero cinese è molto grande e comprende anche la mongolia mutazioni climatiche terribili colonne di milioni milioni di profughi e scendono dalla morte della mongolia verso le più floride zone cinesi lo stato cosa fa lo stato cinese secondo la tradizione confuciana dice bisogna regalare a tutta questa gente ho riso o soldi e si mette a stampare carta moneta è la prima volta nella storia che si usa in maniera non soltanto originale la cartamoneta ma anche in maniera massiccia la cartamoneta e che comporta potete immaginare un'inflazione del flash che più si trascina via il il mondo cinese che subisce proprio nel corso del trecento una grande rivoluzione con l'intervento una nuova dinastia di stampo cinese che quella dei ming che cambiano politica non non utilizzano più il welfare ma si inventano per usare un termine anch'esso moderno un new deal grandissime opere pubbliche la principale tutte quante è la muraglia cinese la fisionomia che ha la muraglia cinese oggi che nasceva dalla necessità di bloccare un pericolo che per secoli e continuerà poi a flagellare la cina cioè il pericolo quello che avviene dal territorio esterno all'impero ebbene questa costruzione avviene in questo torno di tempo impiegando centinaia di migliaia di operai ma la stessa cosa avviene nella ricostruzione di pechino dove vengono deportate circa 500.000 persone per ripopolare non soltanto la città ma anche la regione intorno e poi la cosa importante è questa la ricostruzione del grand canal e c'è questo asse verticale che dove che storicamente aveva unito i grandi vettori fluviali fiume giallo azzurro eccetera al nord del paese soprattutto alla capitale va dunque poi diventerà pechino ebbene la ricostruzione di questo asset che è fondamentale nella vita economica cinese consente la ripartenza dell'economia perché all'interno di questa struttura viaggiava tutto ticinese non ho bisogno di niente dall'esterno anzi è il mondo esterno che guarda sempre alla cina con desiderio e la cosa straordinaria dunque e che attraverso questo la ricostruzione di questo canale il paese può ripartire opere pubbliche per rispondere alla crisi ecco questo ho finito la ringrazio moltissimo professore oltre a essere di una precisione millimetrica con i tempi ci ha fatto un scorso specialissimo proprio evidenziando le caratteristiche che il clima imprime al al nostro al nostro corso storico oltre ad invitare se c'è naturalmente qualcuno che vuole fare domande qui in presenza aliena farei una io oggi la grande sfida come si diceva all'inizio e quella naturalmente di rivedere la nostra le nostre culture nostri saperi le nostre conoscenze di trovare una coniugazione tra crescita e ambiente come dice anche il titolo del festival dell'economia di quest'anno di rivedere i sistemi di produzione di investire in somma complessivamente su scelte misure più ecologiche le chiedo visto che questo è il primo cambiamento climatico che determinato dall uomo e non da fattori naturali come riusciremo in un certo misura a salvarci a non finire come angolato come come l'impero di pagani in birmania che raccoglievo e che ugualmente no non è riuscito a trovare delle contro soluzioni per far fronte a quei cambiamenti di clima che descriveva chiaramente mi piacerebbe tanto avere la sfera di cristallo per poter dare una risposta quanto più precisa possibile dirle ci riusciremo ce la faremo quel che è certo che nel corso della storia io non credo ma che la storia sia maestra in altre cose fosse maestra di qualche cosa vedremo in un mondo certamente migliore di quello che in cui viviamo ma certamente ci fornisce delle indicazioni le grandi crisi 3 seicentesche hanno comportato un una vera e propria rivoluzione nella maniera di intendere il mondo diciamo che la la crisi del trecento partorisce malo di cose in maniera tagliando la realtà in maniera incredibile partorisce qualche cosa di nuovo che la critica del testo per la prima volta ci si domanda che cosa sia questo periodo che ha preceduto per esempio il 400 e nasce qualcosa di nuovo che si chiama all'umanesimo con la critica del testo un nuovo rapporto con l'antichità una nuova maniera di intendere il mondo no il lungo vitruviano di leonardo da vinci una nuova concezione che nasce anche dalla consapevolezza di una crisi che c'è stata anche una crisi di coscienza noi e il cinismo di boccaccio e così via il seicento anche altri effetti è il momento in cui per la prima volta ci si interroga scindendo dio dalla natura questa presenza fortissima della della teologia in ogni aspetto della vita non soltanto dell'uomo ma della concezione dell'universo della concezione stessa della natura questa cosa si scinde è spinosa e cartesio e lo stesso galileo galilei certo newton tutta gente fortemente radicata ancora nel pensiero medievale su newton si discuta ancora sulle sue tendenze alchimistiche no spesso si si parla di questo ma c'è una scissione fortissima quindi due grandi crisi climatiche epidemiche hacker hanno avuto un effetto dirompente rivoluzionario in quelle che sono le nostre concezioni del mondo che hanno poi partorito l'illuminismo hanno partorito lo stato moderno un'idea lunga della della della cittadinanza e così via quindi io mi aspetterei mi aspetto che ci sarà questo certamente non sarà come non è stata nel passato mai un cammino univoco lineare ma ci saranno 100mila stop and go o curve a gomito muri di fronte ai quali gli uomini fisi sbatteranno la testa ma in realtà il cammino sarà sempre di natura adattativa perché sennò il l'altra l'altra alternativa è soltanto il collasso e soltanto il declino la perdita la morte il ritorno alla ad una circa primitiva come quando cadde l'impero romano l'incapacità adattativa spesso o di un altro tipo di adattamento che ebbero per esempio le popolazioni romano barbari che rischiò il mondo il mondo occidentale in forme nuove di primitivismo di di chiusura in se stessi nei piccoli villaggi eccetera che conservavano la vita ma poi ci sono più di 400 anni per ripartire una cosa fondamentale è so ancora un minuto una cosa fondamentale e e questo è ancora un elemento relativo alla memoria che le nostre società danser e jim che erano abituate a convivere con le epidemie avevano introiettato una memoria della reazione all'epidemia che era connaturata la naturale il cordone sanitario quello che noi chiamiamo oggi la distanza sociale la creazione dei lazzaretti di cui parlavo prima che forma poi una sorta di collegamento fra i vari stati marittimi ancor prima che ci fosse l'organizzazione mondiale della sanità anzi l'organizzazione mondiale della sanità è figlia di questa relazione tra stati di informazione sulle epidemie cioè se c'era un epidemia nel seicento settecento al livorno non è che i livornesi se ne fregavano e non dicevano niente agli altri ma esisteva un protocollo informativo che permetteva di per il quale bisogna informare genova e genova si chiudeva e così si limitavano i danni oppure tutto ciò che fanno i regni uno dei primi e più alternativi e aperto per sul regno borbonico questo bisogna bisogna sottolinearlo che per esempio dava delle patenti di ingresso alle navi che venivano da fuori e quindi con un controllo dei carichi con un controllo degli equipaggi tutto questo appartiene alla memoria se voi invece riflette dal nostro tempo ciò che è mancato completamente la nostra reazione nei giorni di marzo ecco non avevamo nessuna memoria di un'epidemia siamo oggi siamo già più preparati abbiamo già acquisito una memoria e quello che è successo sappiamo che dobbiamo usare la mascherina la distanza sociale eccetera che è una cosa che a marzo ci sembrava qualcosa d'altro nauti oggi invece abbiamo acquisito un'esperienza la storia se c'è un elemento importante che pone spiegare è appunto questa memoria dell'esperienza anche rispetto per esempio alla spagnola ci sono studi attuali molto interessanti nei quali studiando la spagnola nelle città americane degli anni 19 20 quelle che erano attrezzate da un punto di vista di una memoria ed una reazione all'epidemia negli anni successivi sono decollate molto più velocemente le altre che hanno usato un atteggiamento alla borsi johnson di apertura e poi di chiusura perché è stato il massacro totale per ripartire ci hanno messo molto più tempo su queste riflessioni che lo storico può fornire un contributo perché devo proprio una domanda flash perché siamo in chiusura ha con sé legato secondo lei questo questo oblio questa disconnessione della nostra vita e della nostra prassi a quello che è stato il percorso storico lei citava appunto la questione dell'epidemia e io potrei citare quella delle migrazioni che è un che un processo connaturato all'esistenza dell'uomo ricordiamo il primo homo erectus parte dall'africa e arriva in ventimila anni in asia no quindi piano piano colonizzando territori terreni cercando nuove possibilità di vita e di e di espansione ha così legato oggi questa profonda oblio che vivono la nostra società ma questo è talmente evidente celle il nostro mondo ma non è soltanto problema un problema italiano un problema internazionale ormai l'attenzione alla storia l'attenzione a quelle che sono anche le discipline umanistiche l'attenzione in genere alla memoria è ormai quasi un luogo comune che valore ha oggi lo studio della storia in un mondo che viaggia con i tweet e dove non c'è nessun tipo di analisi e dove tutto quanto è legato a una sintesi 250 caratteri e questo è un elemento chiave perché è fondamentale ma soprattutto per il domani nella formazione di quello che sarà la nostra il nostro mondo del lavoro dei nostri giovani anche la nostra classe dirigente senza una formazione che abbia anche delle solide basi umanistiche all'interno delle quali ci tutto questo mondo che è brevemente raccontato oggi è rischioso perché si arriva impreparate rispetto a un mondo di ama questa cosa non è mai successa ma è successa la gente agita in questo mondo guarda che ci sono questi correttivi tutto questo che fa parte di dovrebbe far parte il nostro bagaglio culturale sembra che sia intanto totalmente al dimenticatoio qualcosa che sia al margine della della nostra azione politica io lo dico da docente universitario e ancor prima docente nella scuola dove la carenza totale di interesse nei confronti di che cosa è stata la nostra identità la palla e l'identità nella maniera più positiva non identità razziale o l'altro è veramente qualcosa che si sta che si sta perdendo sarebbe necessaria un'azione profonda di rivoluzione scolastica in questo momento non solo nel nostro paese avanza in tutta europa la ringrazio moltissimo ha perso sia voi siamo naturalmente in in chiusura ringrazio il professor fe dello per questa fondamentale lezione che ci ha dato a cavallo tra queste grandi connessioni tra storie ai cambiamenti climatici sulla funzione della memoria su come anche recuperare una prospettiva e una retrospettiva per abbandonare diciamo questa dittatura del presente in cui siamo precipitati grazie a tutti coloro che ci hanno naturalmente seguito rinnovo il mio augurio di buona domenica a tutti coloro che seguono il festival dell'economia
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