L’Italia e la transizione energetica
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L’Italia e la transizione energetica
Il dialogo tra Celestina Dominelli e Gilberto Pichetto Fratin, ha riguardato il tema della rivoluzione energetica in Italia. Inoltre, particolare attenzione è stata data al tema delle emergenze climatiche, con riferimento alle misure che il Governo è tenuto ad applicare in situazioni di urgenza.
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La vera sfida è portare a termine gli interventi già programmati e finanziati, però si sa che l'Italia è un Paese in cui arrivano risorse anche soprattutto dall'Europa e non si riesce a spenderle, nel PNRR ci sono 2,9 miliardi di euro che sono dedicati al dissesto idrogeologico tra fondi di competenza del suo Ministero fondi di competenza del Dipartimento della Protezione Civile, mi dia una risposta, su questi fondi riusciremo a spenderli visto che inanelliamo situazioni di problematicità rispetto all'utilizzo di risorse che ci arrivano da altri? Queste sono state assegnate ad opere che fortunatamente erano già in progettazione, questo mi permette anche di dirle una cosa, rispetto al dibattito attuale usiamo i fondi del PNRR, se ci sono opere con già il progetto fatto o provato senza rischi di contenziosi di tipo particolare si può anche fare la valutazione, ma se prima io chiedo a tutti mettiamo su un foglio di carta in modo che i passaggi, quello che quando insegnavo era il diagramma di PERD, poi adesso tanti anni non segno più, non mi ricordo anche più ma mi ricordo ancora come si fa, dove segno i tempi di presentazione, di approvazione, di discursione, perché poi devi farlo discutere il Consiglio Comunale, Provinciale, Regionale, quello che è, le procedure d'appalto, i rischi di contenzioso, il fatto stesso che, devo dire un passo avanti, c'è stato con l'approvazione del codice degli appalti, perché ha previsto ad esempio che il secondo arrivato, vado nel pratico, può protestare, può fare la causa dicendo non va bene che sia l'impresa tale ad aver vinto perché io non sono stati conteggiati bene i miei requisiti, questo diritto all'indenizio ma non mi ferma più l'opera, fino a ieri ogni appalto di opera pubblica un po' consistente aveva il ricorso al TAR da parte del secondo arrivato, automaticamente avevo di fronte anni di attesa che assolutamente poi creava le condizioni anche del danno, creava la situazione che poi costava al doppio l'opera, dobbiamo evitare queste situazioni, non si tratta di non essere trasparenti, non si tratta di essere assolutamente, nessuno vuole la superficialità nelle valutazioni ma di essere concreti, realistici nel fare le cose. Di fissare delle tabelle di marcia che poi siamo in grado di rispettare, facendo attenzione monitorando continuamente l'andamento di progetti poi spesso strategi, allora veniamo un po' invece al tema più strettamente legato a questo convenio, insomma la transizione l'Italia si è dato un obiettivo ambizioso per lo sviluppo delle rinnovabili, 85 gigawatt ntro il 2030, la deadline non è lontana ma mi chiedo, quell'obiettivo è veramente raggiungibile, lei sorride quindi mi aspetto una risposta super positiva. Guardi, non ho la sfera di cristallo, però o siamo capaci a raggiungere l'obiettivo o altrimenti non va bene per il paese, noi in questo momento abbiamo dei 300 terawatt-ora che consumiamo a livello paese, abbiamo i due terzi che provengono da fonte fossile, prima ho visto che in questa sala ho un po' dei miei esperti che l'hanno assalita prima, quindi chissà quali segreti li hanno garpito insomma e combinazione, sono messo a parlare di rinnovabili, però ho fermato l'atto di indirizzo per comprare il carbone, perché senza il carbone non accendevamo le luce, ma dico un'altra cosa, senza carbone senza il petrolio i due terzi provengono da fonte fossile, un terzo viene da fonte rinnovabile questa fonte rinnovabile è per la metà circa idroelettrico, peraltro a seguito di questo cambiamento climatico vorrei ricordare che l'idroelettrico nel 2022 ha dato il 37% in meno di energia, perché poi la realtà è anche questa, noi dobbiamo ribaltare tutta questa situazione, quindi dobbiamo cominciare a fermare il carbone, poi a fermare il petrolio utilizzare forse le gas nei prossimi trent'anni e più nel senso di come accompagnamento a scendere rispetto alle rinnovabili che devono salire, questo noi dobbiamo fare e questo è il realismo, le faccio un esempio, il TAP è quel gas d'otto che proviene dalla J-Barjang, che una parte di italiani, una parte politici italiani non volevano perché tanto dava bene così, bastava comprare dalla Russia, bastava sul mercato spot o bastava fare il convegno sulle rinnovabili, se noi non avessimo avuto i 10 miliardi di metri cubi del TAP l'anno scorso avremmo detto che non avremmo avuto i 10 miliardi di metri cubi del TAP l'anno scorso avremmo dovuto spegnere, che significa il 15% della nostra energia, avremmo dovuto spegnere la luce in un'ora al giorno di quali ero buste, dalle 6 alle 7 di sera, ma spegnere la luce significava fermare le fabbriche, staccare il frigo, che per mia moglie sarebbe stato un problema sicuramente, non usare il microonde perché io dicevo vado a casa, saldo qualcosa, non usai il microonde, certo era un'ora di pausa anche per tutti voi, perché a questo punto non funzionavano con le batterie, avremmo dovuto fare questo convegno al buio, questo significa avere secondo me realismo e piedi per terra, con chiaramente l'obiettivo che dobbiamo perseguire, per perseguire quell'obiettivo non bastano le specie, non bastano propagandeare fotovoltaico e olico, ma dobbiamo anche creare le condizioni perché si possa fare, in questo momento uno dei ragionamenti, la settimana prossima vado un po' più sul concreto, sulla parte del cosiddetto areidone, che bisogna anche dire che qualche sacrificio territoriale lo dobbiamo fare e quando dico qualche sacrificio territoriale mi riferisco a questo, noi non dobbiamo avere il disordine di campi fotovoltaici sparsi di qua e di là, ma qualche campo fotovoltaico lo dobbiamo avere, non dobbiamo avere il disordine, ma certo la paleolica qualche disagio lo dà, ma anche la Tour Eiffel a Parigi dovevano buttarla giù perché rovinava lo skyline. Quindi la settimana prossima arriva il decreto per le aree idonee? No, la aree idonee arriva il decreto perché volevo lo consultare con le regioni. Però c'è una tempistica perché questo decreto lo aspettano gli operatori da una vita, in realtà lei si è trovato una serie di provvedimenti che gli operatori aspettano da una vita, quindi le comunità energetiche le ha sbloccate, mi dia una deadline per le aree idonee che sono appunto un passaggio fondamentale? Le aree idonee chiaramente le chiudo dentro l'estate perché altrimenti non riesco a poi attivare le comunità energetiche perché è inutile che io dica fai la comunità energetica poi se devo piazzare quattro pannelli si dice ah però non li puoi mettere perché altrimenti è vero che qualcuno dice che ogni tanto sono il controsenso avendo ambiente nergia perché al mattino ho autorito la trivella e al pomeriggio metto il divieto ambientale. E la sera che fa? La sera devo accendere la luce. Entro l'estate ma invece visto che le citava alle comunità energetiche il decreto, quello che ha sbloccato è fermo a Bruxelles, lo rivedremo da questa parte? Allora la proposta di decreto a Bruxelles da inizio marzo è in corso un contraddittorio purtroppo anche l'Unione Europea nonostante la celerità devi scrivere e poi dopo 15 giorni ti riscrivono anche sulla Viero comunque credo a giorni speriamo di essere a posto e quindi di partire a spromba tutto avendo anche le arreidone a fine giugno a luglio sicuramente prima prima prima prima prima prima di mandarle in ferie quindi prima delle ferie prima quindi io programmo le ferie ma prima mi aspetto decreto arreidone no le ho detto prima delle ferie non prima di programmarle perché le do diritto di programmarle fin d'ora tanto tanto quello poi bisognerà anche contrattarlo col sole 24 ore quindi entro l'estate chiudiamo le redonne e le comunità energetiche ci torna indietro insomma questo decreto diciamo perfetto anche le centraline tutta la parte dei mi sblocca tutto da qui alle mie ferie sostanzialmente quindi mi farà andare in ferie a settembre calma le centraline il decreto sulle centraline sulla rete nazionale delle 21 mila centraline è a posto e addirittura è aperto il bando anche lì è aperto il bando per 28 giorni qualcuno si è lamentato io devo essere sincero ho risposto male e continuo a rispondere male perché considerato che le centraline non le fa non la fa il droghiere del palazzo di fronte credo che 28 giorni sia sufficiente in un paese per presentare la domanda perché sono normalmente imprese del settore quindi alla lamentela troppo poco è perché ci si era abituato a avere sempre sei mesi vedo vedo che qualcuno commenta si vede che c'è qualcuno di quello che diceva che che volevano sei mesi esatto ma invece visto che citava gli operatori gli operatori diciamo in questi mesi nei mesi scorsi rispetto alla tematica appunto rinnovabili hanno invocato l'ensualata di semplificazioni interventi per sbottigliare velocizzare il governo ha risposto con una serie di misure ma secondo lei di su quel fronte c'è ancora margine per dire intervenire per velocizzare ancora di più liter oppure ci fermiamo aspettiamo di vedere gli effetti di quello che avete fatto finora allora secondo me ci sono i margini ci sono probabilmente uno dei margini è anche quello di mettere assieme le norme le contro norme che in questo momento abbiamo a livello paese perché ci troviamo non so avere delle norme che vietano prima parlavamo delle aree idonee è chiaro che non mi basta individuare le aree idonee ma poi avere la norma del 2012 che mi dice che non posso dare incentivi sulle aree agricole e se io abito in campagna e metto giù i piedi dal marciapiede ed è ancora classificata agricola vuol dire che non posso mettere i pannelli quindi come vede un elenco di norme dove dobbiamo intervenire a semplificare o banalmente oggi i produttori di energia in italia sono qui da tutti gli esperti mi correggeranno ma sono oltre un milione e le norme del gse quando i produttori erano qualche migliaio ssenzialmente 4 o 5 grandi o 10 e i vari proprietari di centrali elettriche sparse nelle vallate oggi oltre un milione non puoi tenere la stessa norma del gse che ad esempio ti obbliga a comunicare se cambi il pannello solare perché l'effetto della norma del gse è quello di avere il pannello che si è rotto o che comunque non funziona più che viene smaltito mettendolo nell'angolo dell'orto quindi di creare tante discariche abusive di un bene invece che è un alluminio probabilmente che può essere una materia prima secondaria importante quindi come vede le azioni per intervenire questo non significa che fossero sbagliate le norme erano norme che andavano bene ed erano giuste in quel momento quando i produttori erano 1500 erano 2000 e quindi diciamo bisognerebbe intanto oltre che pensare a nuovi interventi e semplificazione sfoltire un po' la montagna legislativa che via via di norme che via via si è creata si è stratificata nel tempo mentre le condizioni del contorno insomma cambiavano ovviamente mi faccia tornare al mio lontano passato professionale che era l'economia e il fiscale e beh le dico se pensa stiamo facendo la riforma fiscale e ci accorgiamo che le norme tra leggi decreti di pr giurisprudenza che ha fatto indirizzo di norma e quindi fatto storia circolare sono 200 mila e ti voglio dire poveri italiani che le devono applicare quindi dovremmo chiederle il doppio lavoro cioè ministro e anche poi di tornare alla sua prima professione diciamo quello quello è il passato è bello cambiare allora no la porto su un altro tema perché il governo lei in particolare insomma si è ereduce da una battaglia a livello europeo no l'abbiamo vista ne abbiamo scritto anche sul sole 24 ore contro la direttiva per le case green adesso l'europe si sta muovendo con come dire analogo analogo piglio sul tema degli f gas degli idrofluoro carburi e anche l ci potrebbero essere qualcuno già solleva delle ripercussioni non da poco rispetto a quello che tutti noi abbiamo abbiamo dentro casa allora mi chiedo e le chiedo se anche su questo come governo come come paese insomma siete pronti a fare una nuova battaglia allora tra l'altro mi dà l'occasione di dare la posizione sulle case green allora là in questo momento aperto il trinogo non so come andrà a finire quale sarà la conclusione ma la posizione ideologica del che era della commissione aggravata dalla posizione del parlamento europeo che ha votato una bandiera a modello movimento e non a modello ha votato e chiuso che invece vede in posizione minoritaria il consiglio dei ministri europei dove mi accusavano di essere andato troppo oltre peraltro dell'ottobre che diceva sia lo step di verifica al 23 adesso prevede al 33 di avere tutte le nostre case in classe di classe energetica di sappiate che in italia sono 31 milioni fabbricati 21 milioni sono in classe e fg con tutto insieme 50 per cento quindi credo il posto 50 per cento 65 per cento quello speciale 90 per cento mettiamoci anche tutte le facciate anche se un po' una gran truffa 110 per cento complessivamente sul 110 sono quasi 80 miliardi ormai complessivamente sul 110 miliardi e i dati nea mi dicono che siamo 403 mila fabbricati 21 milioni 403 mila togliamo togliamo le chiese togliamo i palazzi storici togliamo i fabbricati su 200 metri togliamo qualche qualche rudere che nessuno andrà più ad occupare quanti ne possono rimanere la metà 10 milioni ecco comunque anche 10 milioni spiegatemi come faccio se ho fatto 403 mila e 33 portare in classe di 10 milioni fabbricate aggiungo una cosa valutiamo il fatto a livello europeo e valutiamolo rispetto ai criteri di classe energetica degli altri paesi alla latitudine dei vari paesi e poi possiamo cominciare a ragionare quindi non è dire no all'obiettivo che dobbiamo avere al 2050 perché noi l'abbiamo sottoscritto lo dobbiamo mantenere ma è fare la scala secondo le condizioni che abbiamo come paese altrimenti altrimenti guardate il governo sarebbe anche dire va benissimo tutti d'accordo tanto il 33 passano due legislature e poi ti vivrà vedrà no assolutamente essere seri vuol dire fare cosa si può e si riesce a fare col massimo dello sforzo ma ma fare quello altrettanto sull'ultima questione che mi dice al 2024 tu non mi puoi più fare la manutenzione dei condizionatori con l'irofloro carbone non ci sta il 2024 che dopo domani però satto sono fra otto mesi questa questa è un'impostazione che una parte dell'unione europea che non è più commissione in questo momento ma che ha aperto la campagna elettorale per le europee del 2024 sta prendendo è una posizione da movimento che rispetto se urlata o discusa io preferirei discusa ma anche urlata guardio io dico è un po come come questi ragazzi o che che le combinano imbrattando il tutto non sono d'accordo da condannarmi a fargli pagare tutti i danni che che fanno però il diritto invece di mettersi la davanti di davanti sul marciapedio urlare una posizione diversa io la lascio ed è giusto che ce l'abbiano ma l'unione europea vorrei che fosse un po più razionale un po più equilibrata vale su quello va quindi sulla casa quindi maggiore attenzione alle condizioni reali non calare riforme dall'alto che non tengono conto del fatto che i paesi hanno strutture profili insomma completamente differenti devo dire ho letto un'agenzia oggi che dice di un gruppo politico che che di un gruppo politico che che dice basta coi fossili questi compilano e basta sì però per far l'agenzia utilizzato l'energia elettrica col carbone per trasmetterla di conseguenza basta doveva riprendersi il cavallo e portare man mano il documento cioè adesso essere realisti ci vuol dire anche quello lei prima ministro citava il tap no giustamente diceva insomma c'è stata una fortissima undata diciamo contraria alla realizzazione di quel gas dotto che invece poi nella nostra diciamo tentativo di liberarci dalla dipendenza del gas russo dopo la decisione di mosca di cominciare a tagliare via via le forniture che arrivavano verso l'europa insomma ma anche verso l'italia si è rivelato invece importante per sostituire diciamo quella quella fonte di approvvigionamento sul tema diversificazione come governo avete continuato a lavorare su la falsariga di quello che poi era stato un po il percorso che aveva impostato l'esecutivo precedente nel blindare le forniture sia rispetto a questo inverno ma soprattutto rispetto al prossimo e guardando diciamo soprattutto a quello che ci aspetta si è rivelato importante anche il lavoro sui due rigassificatori galleggianti che snam insomma acquistato su un mandato dell'esecutivo pionbino e ravella tutto quello che stiamo facendo che avete fatto lo considera sufficiente o invece dobbiamo per esempio immaginare anche di andare verso nuovi rigassificatori magari recuperando progetti che in qualche modo a un certo punto erano spuntati penso per esempio a Portempedugle a Gioia d'Auro nella mia calabria che adesso invece sono stati rimessi nel cassetto allora diciamo questo in questo momento noi riceviamo gas ragioniamo sui 70 miliardi metri cubi all'anno circa noi abbiamo Passo Gries, Tarvisio dove entrano ancora un 10-15 milioni al giorno dalla Russia che potrebbe essere il luogo dove lo giro al contrario dove mando dall'altra parte abbiamo sostituito gran parte della Russia con l'Algeria è vero che in Algeria l'estrazione è in parte italiana quindi è un qualcosa di diverso rispetto all'acquisto da gas prom qui ce lo coproduciamo usiamo questo termine abbiamo la Libia dove arriva quel che arriva perché non va al massimo visto le condizioni politiche e abbiamo il tap tap che è in corso una manifestazione di interesse per ampliarlo per quindi per aumentarne la trasmissione è chiaro che abbiamo probabilmente risolto la questione russa ma dobbiamo anche sul rispetto alla sicurezza della fornitura tramite pipeline non è che tutti questi paesi diano per mio auguro il massimo della stabilità però diciamo che la Libia è una cartina di tornasole che può dare un po' da significato a preoccupazione quindi i rigassificatori sono la garanzia della sicurezza perché il rigassificatore posso comprare in tutto il mondo posso farlo arrivare dall'america posso farlo arrivare dal Congo così come è arrivato quello di Pionbino adesso per riempire il primo riempimento della gola rtonda quindi Pionbino ora, Ravenna un altro anno, Porto Torres per la Sardegna qualcosa di più piccolo sulla Sardegna ce ne vorrebbe uno anche a sud di roba piccola poi Pionbino verrà spostato andrà le ipotesi sono anche terreno del nord o Adriatico valuteremo nei prossimi giorni tra l'altro abbiamo una scalenza dobbiamo valutarlo entro una scalenza mi pare che scadano a breve i famosi 100 giorni che erano stati con la SNAAM ma infatti dico valuteremo ma perché non è giusto che la valutazione venga fatta congiuntamente con la regione che devono ricevere quindi poi noi possiamo aggiungerne perché vorrei dire questo se lo ragioniamo sul prezzo la pipeline conviene se lo ragioniamo però sulla quantità quindi sulla sicurezza della quantità ci servono i regalificatori quindi può starci neanche uno al sud ma prima dobbiamo dobbiamo implementare l'Adriatica perché il tubo che da sud viene a nord porta 125 milioni di metri cubi al giorno circa e di conseguenza è inutile che ne mette l'altro non ci sta ecco qual è l'impedimento in questo momento rispetto a una valutazione di abbondare sui regalificatori che significa prima finiamo le infrastrutture quindi arriviamo quindi dal potenziamento dell'Adriatica poi semmai è un qualcosa che ho finito o parallelo ma parallelo quando ho delle certezze di percorso sugli stoccaggi come siamo messi perché anche lì insomma ci sono state varie iniziative lato governo per accelerare adesso siamo bene siamo ben oltre il 70% di conseguenza credo che possiamo tranquillamente a dire che ma arriviamo ad avere oltre il 90% di stoccaggio verso per settembre quindi essere a posto. Ministro in questo festival si è parlato molto si parla molto di PNR il governo è nel pieno diciamo di questo confronto insomma con l'Europa rispetto a l'attuazione del recovery e c'è in più poi anche l'altro impegno cioè quello di aggiungere di scrivere questo nuovo capitolo del PNR che ci consentirà di intercettare le risorse del Repower EU mi dice dove peraltro c'è anche una da parte vostra una richiesta di mobilitazione delle grandi partecipate pubbliche Eni, Terna, SNAM, Enel e ci dice a che punto è questo lavoro perché poi si parla di scadenze abbiamo sentito 31 agosto poi insomma abbiamo visto come dire vari messaggi neanche troppo in bottiglia dell'Europa che dice insomma accelerate allora mi dia come dire un quadro preciso. Lo do per parte mia ma avendo un terzo del PNR che però non è poco in quota personale del mio di castiero praticamente Repower EU tutto le dico noi stiamo facendo una verifica che ha diversi motivi di valutazione. Primo il PNRR è nato nell'altro secolo come post Covid quindi le misure inserite nel PNRR peraltro scritto forse un po' in fretta erano solo un quadro di Italia ma è anche di Europa che non c'è più era ante guerra d'Ucraina era ante la crisi energetica naturalmente tutto questo già se fosse rimasto tutto in quel modo sarebbe stato uno step di verifica doveva esserci uno step di verifica a metà per capire che punto ero ma ha maggior ragione questo cambiamento e quindi si fa una verifica di quello che è ancora attuale guarda che sulle quote nostre siamo al massimo di speso ormai ho pochissimo di PNR ancora da impegnare io ho ancora 3 o 4 miliardi è pochissimo mi rendo conto il sorriso però rispetto ai 70 miliardi di quota aggiungiamo Repower EU e a questo punto vediamo se c'è qualcosa che non riesce a rispettare la scadenza del giudice del 26 oppure può essere sostituito da qualcosa di più attuale ecco qual è la verifica che si sta facendo nel contempo io ci sto mettendo incrociando Repower EU e Repower EU significa infrastrutturare il paese ecco se una critica la devo fare al PNRR ma guardate è vero che quando è stata stata la prima stesura al PNRR ero all'opposizione la revisione ero invece al governo già ma al di là di opposizione al governo se una critica la devo fare è che è stato fatto troppo frastagliato con troppe misure con troppi soggetti attuatori sulle misure già attuate ho al di sotto migliaia di consorzi comuni la preoccupazione che ho ma partono davvero tutti come facciamo a controllare tutti lo dico sinceramente in questa affermazione non credo di dire che to' fallimento del governo non riesce a controllare 3000 comuni perché quel ragionamento che ho fatto prima rispetto all'essere pratici sulle opere in questo caso lo vai a toccare con mano e lo vai a toccare con responsabilità altrettanto quindi io già allora ero la grande occasione per infrastrutturare il paese a sto punto altrettanto lo sto facendo invece questo ragionamento su Repower e Repower andrà su tutta una serie di grandi interventi, i grandi interventi cosa sono? L'Adriatica, io la metto in Repower poi ad oggi non le so dire per quanto se ci metto 100 milioni o più o meno il Terrenia Link che riguarda Terna che è una delle grandi importanti linee elettriche, è da mettere dentro cco qual'è il discorso rispetto al PNRR, ho spostato un miliardo che riguarda un solo soggetto perché ho ricevuto quel soggetto e gli ho detto oh c'è la firma chiara, quindi ho la certezza che l'altro interlocutore ci mette la sua parte di quota e parte l'opera e se finisse entro il giugno del 2026 altrimenti lo tolgo, lo tolgo cosa vuol dire? Che non lo faccio col PNRR ma me lo porto sui fondi di sviluppo e coesione dove se sta roba me la affidisco al 27 sono in grado ugualmente di far fronte, ecco cosa vuol dire a sto punto ragionando punto per punto. Valutiamo diciamo quello che comunque può rispettare la deadline del PNRR lo lasciamo lì. Abbiamo chiuso la settimana scorsa quella del terrenescaldamento, diciamo tutto, quando si è fatto il terrenescaldamento bando del ministero precedente a me è stato fatto il bando, sono stati assili vincitori, in quel momento l'Unione Europea o per errore italiano o per disattenzione all'Unione Europea o perché la pensavano diversamente i dirigenti che valutavano erano meno rigidi sta di fatto che hanno contestato a bando chiuso a operazioni finanziate che non andava bene il terrenescaldamento coi fossili col gas. Vorrei ricordare che in quel momento il gas non era nella tassonomia dell'Unione Europea, in quel momento c'era l'ondata e non c'era nemmeno il nucleare, se vuole poi le dico anche quali opinioni hanno sul nucleare. Poi la devo lasciare andare altrimenti come dire ci sfuma. Comunque è chiaro che abbiamo dovuto rivedere tutte le graduatorie e escludere quelle che hanno utilizzato il gas che troveremo il modo di compensare. L'Unione Europea ha detto ok, è tutto risolto. Mentre sul nucleare sape che sono d'accordo. Potremmo fare un sondaggio nella sala se avessimo un po' di tempo ma i nostri 45 minuti sono arrivati a traguardo quindi io ringrazio moltissimo il ministro Gilberto Pichetto-Fratini, ringrazio voi che siete rimasti pazientemente in ascolto e le persone che si sono collegate in streaming. Io le do già all'appuntamento all'anno prossimo. Io mi porto avanti, grazie. Grazie. Grazie.
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