La moneta che verrà
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La moneta che verrà
La conversazione ha approfondito diversi argomenti legati all'evoluzione del concetto di moneta, con un focus particolare sulle nuove forme digitali e il cambiamento nel modo in cui le persone gestiscono il denaro. Alcuni dei temi salienti, sono stati quello delle criptovalute, quello della tecnologia Blockchain e del ruolo delle banche centrali.
Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Buonasera a tutti, siamo in chiusura di giornata, probabilmente siamo un po' stanchi, ma devo dire che l'argomento merita un'attenzione supplementare. Io vengo da una sessione sull'intelligenza artificiale dove lo slogan era il futuro non è più quello di una volta. Qui possiamo dire che la moneta non è più quella di una volta perché sta cambiando drasticamente forma. Io cito soltanto due dati perché sono del sole 24 ore noi coi dati ci lavoriamo ogni giorno. Un'applicazione inglese che lavora sull'alfabetizzazione finanziaria dei ragazzini, parlando della generazione alfa per cui i ragazzini dai 6 ai 16, 17 anni, i giovanissimi, con la loro pagetta se la gestiscono su applicazioni digitali solo il 10% usa i contanti. Quindi questa è la generazione dei ragazzini, dei giovani che non ha più i soldi in tasca. Secondo dato che è venuto emerso da più rapporti, in Italia il 18% dei cittadini italiani possiede o ha posseduto criptovalute d è una percentuale che la dice lunga sul fatto che c'è un interesse per nuove forme di monetica. Ma io a questo punto mi taccio per lasciare spazio ai relatori di questa sessione che vado a presentare. Dalla vostra sinistra Massimo Morini, Chief Economist, Algorand Foundation. Poi abbiamo Patrick Berriotto, direttore Marketing e Comunicazione di Warrant Hub. Giovanni Sabatini, direttore generale dell'Associazione Bancaria Italiana. Reiner Masera, docente dell'Università Marconi, ma per dirla in breve. Federico Arcelli, Senior Fellow del Center for International Governance Innovation. Benvenuti a tutti. Io partirei da Reiner Masera, perché io ho detto docente dell'Università Marconi, ma ha un'esperienza che va dalla carriera universitaria in varie università credo che neanche lui si ricordi e quante siano. Ha lavorato in istituzioni internazionali come la BRI, ha lavorato in Banca d'Italia, ha lavorato, prima ricordavamo, in quello che era il germe della BCE. Poi ha avuto una carriera anche politica, una carriera bancaria, ha un'esperienza che radice lunga sul mondo come sta cambiando e quindi ha un punto d'osservazione privilegiato volevo che proprio lui ci raccontasse un pochettino come si sta evolvendo la moneta. Ormai sono passati 50 anni da Bretton Woods, che i più giovani neanche sanno cosa sia, però siamo abituati a delle monete che hanno dei cambi flessibili hanno un mercato su cui vengono valutate. Adesso si affacciano nuove forme digitali di queste monete, nuove forme di moneta digitale concentrerai soprattutto sul fatto del ruolo che hanno queste monete nell'ambito della geopolitica perché da sempre le monete sono espressione di una dominanza politica, di una superpotenza. Oggi si parla di dollaro che sta perdendo la propria influenza e queste forme di nuove valute facilitano nuovi equilibri geopolitici, una nuova forma di dominanza. Io prima gli ho detto guardi che non è un esame universitario, io mi sono preparato come se fosse un esame universitario, quindi è un po' emozionata. Volevo sapere se si sente? No, no, sì, assolutamente si sente. Allora, innanzitutto grazie per l'invito, grazie per la presentazione. Ha dimenticato di dire che nell'anno 44 viene ricordato adesso per Bretton Woods, ma è anche l'anno della mia nascita, quindi è anche uno dei motivi per cui mi è stata ceduta la parola fin dall'inizio. Mi si è consentito di fare due premesse, anche se so che rubo tempo, ma sono a mio avviso fondamentali per cercare di discutere di queste questioni. Prima un approccio socratico, cioè io sono convinto di non sapere, però studio, leggo, cerco di parlare con coloro che sanno il dialogo socratico è appunto lo strumento attraverso cui le competenze si confrontano si cerca di raggiungere una verità che è complessa e mutevole. Socrates, per chi non lo sapesse, noi non sappiamo nulla di lui direttamente, però Socrates era convinto di quello che faceva, che accettò la morte persecuta per affermare i propri convincimenti e Lapizia che lavorava con gli dei diceva ma guardate che Socrates sa, è l'unico che sa, va bene. Seconda considerazione, rubo del tempo ma secondo me è fondamentale, so di non sapere. Seconda considerazione, bisogna avere un approccio holistico ai problemi che vogliamo affrontare. L'approccio holistico cosa vuol dire? Vuol dire che il super esperto che sa tutto di un singolo segmento non sa niente dirà delle stupidaggini incredibili perché non ha una visione complessiva, invece i fenomeni che stiamo affrontando sono fenomeni purtroppo, purtroppo per la loro complessità, ma intracciati fra di loro. Ecco questo anche vedo che ci sono, fortunatamente non succede spesso in queste occasioni dei giovani, queste sono delle indicazioni metodologiche che ritengo siano fondamentali, va bene. Vado più avanti. Certo, Broughton Woods, 1944, John Maynard Keynes che propose un piano, qualcuno di voi l'avrà forse sentito, il Bancor, che era una moneta che doveva essere una moneta universale lavorando all'interno del Fondo Monetario Internazionale. L'idea non andò avanti perché non piacque naturalmente agli americani, l'idea del Bancor era quella di avere un sistema simmetrico, cioè i paesi in surplus e quelli in deficit avrebbero tutte e due dovuto aggiustare per evitare che ci fosse una frana del sistema. Gli americani che, bontà loro, erano convinti di essere il paese in surplus perché alla fine della guerra lo erano, per sempre avversarono quest'idea, ma in realtà gli Stati Uniti divennero molto rapidamente rano rapidamente il principale debitore mondiale. Da questo la debolezza del sistema che cade con Nixon. Siamo nel 1971, circa 50 anni fa, un grande italiano, Carli, l'ex governatore della Banca d'Italia, Guido Carli, ra considerato uno dei massimi esperti mondiali di questi elementi. Nel 1971 io ero appena arrivato, giovane e giovane, in quel di Basilea dove evidentemente Carli era una delle maggiori autorità mondiali, nessuno si muoveva, aveva anticipato molti dei discorsi che facciamo adesso ci sono tante persone che dicono delle sciocchezze incredibili e poi nessuno si dà accordi. Dice sì, sì, l'inflazione, avevamo detto che sarebbe stata una bassa inflazione. Se fai previsioni e analisi, previsioni e analisi sbagliate, poi egli invece veniva considerato uno dei massimi esperti mondiali. Tant'è che il presidente Nixon ha cercato di mettersi in contatto con lui, non sapendo che cosa fare, si erano rivolti all'abri dove lui aveva un ufficio mi è arrivata una telefonata di un'assistente di Nixon che diceva, ma guardi il presidente Carli, che era una grande personalità, però si pigliava 15-20 giorni, era al Ferragosto di quell'anno, si pigliava 15-20 giorni in cui voleva essere lasciato tranquillo in Kenya e quindi non è stato raggiungibile. Presidente Nixon, ricordo che aveva più riprese, ma come? Devo sentirlo assolutamente? Va bene, vado avanti. Anche qui c'è un fil rouge abbastanza chiaro, la firma ai trattato di Maastricht da parte dell'Italia l'ha fatta la messa Guido Carli, presidente del Consiglio Andreotti. Io ho molte riserve su quella firma ma non è qui il caso di parlarne, però vedete il filo rosso perché nasce l'euro e adesso evidentemente si ripropone il problema del banker come moneta internazionale, moneta globale. Siamo già un po' fuori però possiamo andare avanti, date le premesse, abbiamo preso un po' la lontana da sopra. Adesso sarò molto puntuale. In primo luogo, tecnologia, sistemi monetari e geopolitica sono strettamente intrecciati, questo è il mio convincimento. Quindi AI, blockchain, big data sono strettamente intrecciati e la dedianza e il warfare devono essere analizzati in termini di central bank digital currencies e di blockchain a distributed ledger. Questo ha delle implicazioni rilevanti perché i tre digital domains che sono il punto di riferimento, cioè il web, l'infosfera, il metaverso, hanno strettissime connessioni con il mondo del warfare, che non si chiama neanche più, ormai viene abbandonata l'idea che è difesa, è warfare. Se guardate i documenti predisposti dagli Stati Uniti d'America e dalla Cina, per non parlare della Russia, questo è un elemento molto chiaro. Quindi gli elementi sono tracciati insieme e l'infosfera è alla base di questo cambiamento nella tecnologia militare. La moneta è una moneta sovrana, è una moneta che ha strette attinenze col debito pubblico ed è, ripeto, il principale weapons system, il principale weapons system, sistema di guerra del sistema, sono le monete. Questo viene affermato da diversi documenti degli Stati Uniti, ma anche dalla NATO. Putin aveva detto qualche tempo fa, dice che chi controlla l'infosfera, controllerà il mondo. Non pensava, perché i suoi gli avevano convinto che lui avesse questo controllo, non lo aveva in questo. Forse mi fermo qui per accendere, chiedendo però, sono reminiscenze che ritornano, la questione della trappola di Tucidide. Non faccio la storia della trappola di Tucidide, molte forse la conoscono, ma oggi la discussione secondo me più importante dietro queste questioni che sono monetarie e finanziarie di debito pubblico è se Cina e Stati Uniti possono entrare in una situazione simile a quella della guerra di Tucidide fra Atene e Sparta, cioè uno dei due decide che bisogna pigliare pre-emptive action. Speriamo che non lo faccia la Russia, perché allora sarebbe il disastro vero e proprio. Grazie. Grazie, qui abbiamo visto appunto uno scenario che è partito da Socrate, è passato al Bancor, è arrivato al metaverso e è tornato a Tucidide. È stato uno scenario davvero interessante, anche se molto sintetico. Io ritorno sul Bancor, perché poi possiamo considerare Bitcoin in qualche modo un tentativo di proporre una valuta a livello globale. Non dobbiamo discutere se una valuta non ha una valuta, è un sistema di pagamento, ma con Federico Arcelli, che anche lui è docente ma ha anche un'esperienza, credo World Bank, Banca Europea degli Investimenti, quindi ha comunque un'esperienza internazionale più recente. La moneta si è evoluta, sono nate le criptovalute, oggi si parla di valute digitali di banca centrale CBDC come acronimo, con un tentativo di fondo, un interrogativo sulla capacità di controllo della politica monetaria in maniera più efficiente. Volevo da lei avere un'idea di capire a che esigenze risponde la criptovaluta, la valuta digitale di Stato, chiamiamola così. Intanto ringrazio, mi trovo assolutamente allineato anzi direi, ho trovato la prospettiva storica che ci ha dato Rainer abbastanza importante anche per capire quello che è il momento attuale, perché in effetti limitandosi a ciò che accade nell'instantaneo si perde di vista quello che è un'evoluzione che sta accelerandosi moltissimo e che in realtà ha tutta una serie di aspetti che probabilmente non necessariamente rimangono quelli definitivi. Allora, intanto quelle che chiamiamo criptovalute non sono valute, da tutto un punto di vista sono di fatto commodities, così sono trattate dal fisco americano, ma soprattutto possiamo dirlo anche perché non esiste un'autorità centrale, non esiste una banca centrale e in effetti lo si vede anche dal tipo di corso che hanno avuto nel tempo, cioè con delle bolle e delle oscillazioni molto importanti. Perché nascono e come si può definire poi il concetto di moneta che c'è dietro? Perché in realtà noi avevamo una teoria economica classica molto, diciamo, dettagliata su un vuolo di riserva di valore, di mezzo di pagamento, di unità di conto. Ora, con Bretton Woods, con la fine, con il 1971, si è persa un po' la riserva di valore, nel senso che di fatto si è persa la convertibilità in oro si è perso quindi anche quell'aspetto che in qualche modo vedeva un legame a qualcosa di materiale, una sorta di commodity nella moneta. Negli ultimi tempi di fatto le aggregazioni che si sono portate avanti hanno anche cambiato il panorama internazionale, cioè oggi effettivamente i commerci che nel 1944 si pensava potessero essere regolati in qualche forma dal fondo monetario, che aveva sia stabilità finanziaria che trade, dopo l'istituzione 95 del WTO, portano a una situazione che evolve. Quali sono le cose che accadono in questi anni? La prima, certamente, c'è un bisogno che è stato fatto emergere nel tempo da un mondo multipolare che è quello di trasferimenti finanziari anche minuti, nel senso che il sistema bancario si è dimostrato inefficiente nel tempo a trasferire denaro per dire dalle zone più aggiate del mondo alle zone meno aggiate o alle zone con meno capacità di accesso alle banche, per cui in questi paesi è diventato più normale poter utilizzare un telefonino, per esempio, in forme diverse di pagamento. C'è un secondo aspetto che quando questo sistema di fronte a una bolla esplosiva ha sembrato essere per un istante qualcosa di veramente importante, le banche centrali, diciamo il sistema, che in qualche modo è dietro dei paesi più avanzati, ha vissuto un attimo di esitazione sulla possibilità di una minaccia alla capacità di tenere il controllo della politica monetaria. Qual è l'importanza della politica monetaria gestita da banche centrali con tutte le complicazioni che abbiamo in Europa dove abbiamo una situazione particolare? Certamente, qui in qualche forma se ne può parlare in tanti modi, ma certamente c'è un aspetto sostanziale che è quello di ridistribuzione di ricchezza di equilibrio nei commerci, negli scambi internazionali. Perdere di fatto questa tipo di capacità è perdere una gran parte della sovranità. Ritornando al discorso geopolitico, è anche un problema per l'Occidente in cui il fatto di avere una base sul dollaro, che oggi è comunque oltre il 70% delle riserve di tutti i paesi intorno e in giro per il mondo, l'euro che è un buon secondo con poco più del 22, dati recenti, beh, direi in queste condizioni dobbiamo anche considerare che il nostro sistema, i valori che noi attribuiamo, perché alla morita serve anche a questo, ai nostri beni qui e che si differenziano molto rispetto ai beni per esempio in paesi emergenti, ffettivamente sarebbe messo a rischio. Quindi quello che si rischia con una crisi monetaria, da un punto di vista, di l'emergere di nuove forme di pagamento che vengono accettate, ovviamente, è molto importante anche nel termine di conseguenze materiali. Allora, l'idea di creare una moneta digitale di banca centrale, vado veloce perché credo anche io di stare andando troppo lungo, di fatto non è ancora conclusiva. Si deciderà tra l'altro questa estate in Europa se si potrà o meno procedere più o meno verso quello che era l'idea che c'era stata ventilata. E partiva dopo il tentativo cinese, che in realtà è un tentativo che ha cercato di creare uno standard, ma in realtà non è avuto per il momento successo. Sì, loro dichiarano di aver fatto aprire 350 milioni e più di conti, peccato che la stragrande maggioranza ha una transazione, cioè l'apertura del conto. Quindi in questo senso, quello che è importante per il futuro, e vado per punti, è intanto chi creerà lo standard per queste cose. Perché noi possiamo immaginare o un mondo universale, cioè mentre ieri la moneta era unica, cioè è una banconota convertibile in oro in origine, domani bisogna capire se ci sarà una sola forma di moneta digitale di banca centrale. Qui parliamo di monete in questo caso. Chi eventualmente introdurrà la prima e la più accettata? E questo è tutto da vedere, perché è ancora da vedere se ci sarà un successo di queste forme di pagamento nel tempo. Soprattutto, che conseguenze questo avrà? Nel senso che uno degli aspetti di cui si parla recentemente, anche dato il contesto geopolitico, è la famosa idea del decoupling. Anni fa si pensava che fosse una scelta in qualche modo, una minaccia da parte delle potenze emergenti cine in testa. Negli ultimi due anni è sembrato forse che una web anedrisum, come ne dicono del dollaro, ha portato forse l'Occidente a creare una forma più controllata della propria gestione monetaria e questo ha delle conseguenze. In tutto questo è molto difficile per vedere cosa succederà, perché abbiamo dei sistemi ora relativamente fragili dal momento storico, dal fatto che c'è una massa monetaria rilevante, comunque controllata dalle banche centrali, ma comunque rilevante che è stata emessa in questi dieci anni di bassissima inflazione per svariati motivi un'incertezza su quelli che saranno gli standard delle monete digitale del futuro. Ora, personalmente non avrei grande fiducia nella capacità delle criptovalute varie di recuperare terreno, perché hanno dimostrato la loro inefficacia in termini di garantire dei flussi di pagamento stabili, ovvero è evidente che se uno ha un rischio di cambio così elevato non accetterebbe facilmente queste monete. Che poi le banche centrali riescano a evolvere verso una forma condivisa che a questo punto, come è stato anche definito negli ultimi annual meeting del Fondo Monetario, due mesi fa possa portare a quello che loro chiamano Unicoin, cioè ritornare ad avere un ruolo anche di master delle monete digitale dal Fondo Monetario, secondo me è una fuga in avanti dovuta al desiderio di preservare il loro ruolo più che altro, oppure alla necessità di creare una nuova struttura di equilibrio, un accordo tra banche centrali. Beh, questi sono tutti discorsi che è bene mettere sul tavolo, ma sono ancora ben lontani da avere delle risposte. Quindi io mi sentirei come qualcuno che sta ponendo domande e deve dire molte altre poche cose. Ecco, ha citato Unicoin, per chi non lo sapesse è un progetto che sta prendendo forma a livello teorico proprio lanciato dal Fondo Monetario internazionale con l'idea di avere una criptovaluta standard internazionale un po' sul modello del Bancor, mi viene da dire come modello. Si, valuta digitale, sì, certo. Bisogna tenere separate le cose. Io voglio venire a Giovanni Sabatini per vedere un pochettino il sistema bancario che fa da cinghia di trasmissione, fatto di politica monetaria, di circolazione della moneta tra banca centrale e sistema economico nazionale. Quali sono le conseguenze di queste nuove forme di monetica? Abbiamo parlato magari di programmabilità, di politica monetaria, qual è la posizione del sistema bancario italiano rispetto a queste innovazioni? Grazie. Mi ricollego velocissimamente a quanto hanno detto Reiner e Federico sui motivi per cui la BCE ha deciso di avviare e sta portando avanti abbastanza velocemente questo studio che porterà la decisione se emettere o meno un euro digitale. Motivi due, da un lato una risposta alle cosiddette cryptocurrency, penso a Libra, per riaffermare il ruolo della moneta vente corso legale come mezzo di pagamento basato quindi sulla certezza giuridica e sulla certezza del valore quindi conseguentemente il ruolo della banca centrale nella gestione della politica monetaria le modalità di trasmissione della stessa nell'economia. L'altro tema è quello dell'euro digitale come moneta al dettaglio. L'altro tema la moneta come elemento o arma nella gestione anche degli equilibri geopolitici quindi come strumento di regolamento dei commerci internazionali quindi qui parliamo anche dell'euro digitale come moneta all'ingrosso. La banca centrale europea è partita con un progetto che inizialmente si rivolge a definire le caratteristiche di un euro digitale al dettaglio quindi rivolto al cittadino perché ritiene anche che questa possa essere uno strumento di inclusione finanziaria. Da questo punto di vista quindi la banca centrale europea dice è una moneta digitale che si affianca all'euro o al contante. Ecco qui c'è un punto fondamentale. Se ci limitiamo a un euro digitale che fondamentalmente replica soluzioni di pagamento già esistenti probabilmente non creerà molto valore aggiunto e in effetti uno dei punti che veniva fatto da Federico prima è che le monete di banca centrale digitali finora emessa hanno mostrato una bassa adesione perché non hanno sviluppato funzionalità e servizi avanzati. E quindi il nostro punto è che effettivamente l'euro digitale deve rappresentare una piattaforma su cui poter costruire servizi prodotti innovativi anche al settore bancario quindi questo è il tema della programmabilità. Qui è bene fare una distinzione, programmabilità dei pagamenti non programmabilità della moneta perché ovviamente l'euro deve essere sempre uguale a se stesso, cioè per garantirne la fungibilità. Quindi non è la moneta che si trasforma per effetto della programmabilità ma permette di costruire come se fosse un mattoncino di Lego delle soluzioni di pagamento programmabili che quindi consentono effettivamente di creare valore aggiunto anche nel processo di digitalizzazione dell'economia europea. Chiudo con una battuta perché da questo punto di vista in questo senso l'euro digitale come strumento evoluto di pagamento è un qualcosa in cui le banche italiane credono hanno cominciato a lavorare fin dall'inizio per proporre anche possibili casi d'uso insieme con Abilab. Ricordo che le banche italiane per prime hanno lanciato un servizio interamente costruito sulla tecnologia dei registri distribuiti hanno spostato su questa tecnologia un vecchio processo di riconciliazione di partite bancarie, il cosiddetto progetto Spunta che oggi è una procedura pienamente operativa. Sulla base di questa esperienza abbiamo sviluppato 4 casi d'uso. Ne cito uno perché lo ha ricordato lei all'inizio il tema della pagetta. Bene, un caso d'uso è proprio quello di uno smart contract per cui la mamma che dà settimanalmente la pagetta al figlio gli accredita sul suo wallet i 10 euro digitali ma grazie alla programmabilità costruita con uno smart contract di quei 10 euro il ragazzo può usare quegli euro soltanto per comprare i fumetti, le figurine, il gelato ma non può comprarci sigarette o alcol o altre cose. Nel momento in cui però viene utilizzato per comprare il gelato lo smart contract termina la sua funzione l'euro digitale nel wallet del gelataglio torna a essere un euro digitale pienamente spendibile. Quindi noi crediamo che se ben disegnato e soprattutto se sarà in grado di offrire valore aggiunto rispetto alle attuali soluzioni di pagamento l'euro digitale può aprire delle opportunità per le banche e per gli operatori del settore dei pagamenti. Credo che possa avere anche una funzione di educazione dei genitori perché sarà il ragazzo a spiegare cosa vuole il wallet digitale ai genitori. Questo però è un altro aspetto. Io passo a Massimo Morini che invece è proprio l'espressione di questo nuovo mondo perché Algorand per chi non lo conosce è una società che lavora esattamente sulla blockchain avendo creato una valuta digitale e permette di trovare soluzioni proprio su tecnologie e registri distribuiti. Allora il nuovo paradigma, se ne accennava prima, è un mondo decentralizzato dove la gestione e l'emissione del denaro non è più centralizzata dalla banca centrale ma è lasciata a un meccanismo autonomo e decentralizzato. Allora apre nuovi scenari e nuove prospettive. Sinteticamente ci racconti quali sono queste prospettive. Sì, c'è da dire che oggi abbiamo parlato di livelli diversi di centralizzazione e decentralizzazione. Siamo arrivati a parlare del Bancor, un'idea potenzialmente di una moneta unica a livello mondiale. Conosciamo la centralizzazione come moneta gestita dalla banca centrale, però dobbiamo ricordare che per esempio il sistema bancario è già stato un elemento di decentralizzazione nella storia. Le banche nascono come una realtà decentralizzata e decentralizzano la creazione del denaro decentralizzano anche la fornitura di credito. La blockchain va un passo chiaramente oltre, nel senso che la decentralizzazione è nei confronti degli utenti stessi. Gli utenti stessi diventano i gestori della piattaforma. Secondo me alla fine le valute digitali di oggi, così ognuno di noi può avere opinioni diverse, però per me c'è una cosa che sono sicuramente, sono state la possibilità di vedere proprio un'opportunità completamente nuova. Un'opportunità completamente nuova che a mio avviso alla radice è una cosa davvero radicale, al punto che parlarne al tavolo col presidente dell'ABI, io che ho lavorato per vent'anni nella più grande banca italiana, mi porta a dover fare un confronto con come funzionano le banche. Attraverso una valuta digitale noi diventiamo per la prima volta in un certo senso in grado di fare noi stessi una nostra transazione digitale, nel senso che quando noi la facciamo attraverso una banca, attraverso una carta, noi in realtà stiamo chiedendo alla banca, alla carta, di fare una cosa che noi vorremmo con del denaro che in quel momento formalmente è loro, sotto il loro controllo, anche se non abbiamo il diritto di chiederlo indietro, poi loro la fanno avvenire nel modo in cui noi desideriamo. Nella valuta digitale no, diciamo digitale nel senso di criptovaluta per chiarire la tecnologia di cui parliamo, no perché viene utilizzata la propria firma digitale che uno si può essere creato anche da solo in questo senso è realmente simile al contante, siamo noi che facciamo la nostra transazione senza bisogno di chiedere a qualcuno di farla per noi. E questa in realtà è una rivoluzione, non solo a mio avviso, non tanto nei confronti per esempio delle banche, anche una rivoluzione nei confronti del modo in cui funziona internet, perché internet è comunque basata su una logica cosiddetta client-server dove anche nel mondo di internet abbiamo un tema di centralizzazione, anche quasi tutti i servizi che noi utilizziamo, se ci pensiamo, in realtà noi siamo sempre solo i client, noi utilizziamo un servizio ma il cuore del servizio risiede sempre al trove, nel server centralizzato, al punto che se anche solo noi vogliamo avere un nostro wallet, wallet forse è un termine che può essere frainteso, ma diciamo ovviamente noi vogliamo avere un nostro account o un nostro profilo, per esempio social network, una cosa che tra l'altro conterrà cose totalmente nostre nel senso che quelle abbiamo create noi, per poterlo fare noi dobbiamo comunque trasferire nella proprietà sul server. Anche in questo senso la blockchain decentralizza in maniera radicale perché invece appunto i nostri asset rimangono in un registro distribuito che è gestito collettivamente da tutti quanti gli utenti senza doverne dare la proprietà a una terza parte privata e forse secondo me questo secondo aspetto di decentralizzazione è ancora più importante perché abbiamo avuto una proposta forse distopica rispetto al banker che io non credo fosse in sé distopico ma andasse appunto in una direzione di ricerca comunque che all'epoca era estremamente interessante, anche quello di cui sto parlando è estremamente interessante perché secondo me aveva un aspetto distopico che è stato proprio Libra. Libra è stata una proposta di creare una valuta che aveva a mio avviso delle prospettive eccezionali perché avrebbe raggiunto molto facilmente direi quasi tutti noi nel senso che poteva coprire anche due differenti età ssendo emessa diciamo dalla società privata che deteneva sia Facebook che Instagram per non parlare di Whatsapp lì cominciamo a andare davvero su quasi tutti noi, sarebbe stata appunto una valuta molto sicura perché pensavano di utilizzare appunto la tecnologia delle criptovalute, naturalmente grazie alla tecnologia delle criptovalute sarebbero anche riusciti a dare una parvenza, una spolverata di decentralizzazione attraverso l'inserimento come validatori di altre società private però noi avremmo rischiato di avere una valuta che rapidamente si estendeva a sei, cinque, sei, quasi istantaneamente perché questo è il bacino di utenza di Facebook, a cinque, sei miliardi di persone molto chiaramente associata a dei pezzi di identità molto importanti dal nostro numero di telefono che molto spesso usiamo come pezzo della nostra identità, addirittura la nostra identità sui social network. Io all'epoca fui chiamato dall'autorità monetaria di Singapura a parlare dell'argomento e di fronte a quello che era appunto una banca centrale più o meno anche ministero del Tesoro, che lo hanno quel vecchio modello, dissi è soprattutto una minaccia per la valuta di stato come noi l'abbiamo sempre pensata ora a me l'innovazione è sempre importante capirla, studiarla, farsi delle domande come giustamente diceva il professor Masera quindi è stato un esperimento estremamente interessante che posso capire perché i regulator bloccarono immediatamente però in un certo senso di questo stiamo parlando, io vedo un aspetto distoppico nel fatto che il denaro possa alla fine essere controllato da un gruppo di aziende private cco in questo senso anzi uno può ripensare al mondo delle banche come a un mondo straordinariamente decentralizzato quindi in realtà il tema di centralizzazione e decentralizzazione ha tanti aspetti differenti certo ha tanti aspetti e quello che accennavi tu è evidentemente una prospettiva che si era aperta e poi è stata bloccata dalle autoriti regolamentali perché in qualche modo era fin troppo innovativa e spaventava io passerei a Patrick Berriotto perché Warrantab è una società di servizi prevalentemente in ambito finanziario per le imprese siccome poi la moneta ha una funzione anche proprio di risorsa per il sistema imprenditoriale vorrei capire di fronte a queste innovazioni quali sono le esigenze, i bisogni delle imprese in termini di funzionalità della moneta Grazie Pierangelo, la presentazione è molto importante perché il mio intervento naturalmente sarà meno verticale sulle tecnologie vi portiamo invece, vorrei portare un piccolo contributo, circa alcune applicazioni che le aziende che noi supportiamo nei loro investimenti nell'accesso a finanza d'impresa e finanza agevolata utilizzano appunto tecnologie proprio per alcune attività che compiono partendo dai pagamenti il tema è che sicuramente le aziende cercano soluzioni che permettano pagamenti rapidi e sicuri questo è fuori di dubbio quindi il tema dell'automazione dei pagamenti, il tema della sicurezza sappiamo quanto la cybersecurity stia giocando un ruolo, una partita molto importante da questo punto di vista c'è il tema naturalmente poi delle aziende che hanno anche transazioni internazionali per cui c'è un tema di cambi, di costi delle transazioni stremamente importante per cui quello che ci si aspetta dalle nuove tecnologie è che vi sia anche proprio un abbattimento di costi legati a queste transazioni e un altro tema che noi riscontriamo come estremamente rilevante è quello dell'accesso al credito soprattutto in una fase come questa di alta inflazione quindi politica monetaria restrittiva, le nostre PMI che come sappiamo hanno fonti di finanziamento poco diversificate e utilizzano molto la leva del finanziamento bancario per supportare i loro investimenti è chiaro che in un periodo come questo ancora di più sentono il bisogno probabilmente di comprendere se esistano delle soluzioni alternative a queste possibilità qui devo dire che il tema del fintech sta prendendo particolarmente piede e vediamo che ha numeri di crescita anche in Italia molto importanti devo dire in questo settore particolare del crowd landing o comunque di soluzioni ripeto per l'accesso al credito più veloci non necessariamente più convenienti anzi molto spesso è l'esatto contrario però sicuramente alternative a quelle tradizionali devo dire offrono alle imprese quantomeno una possibile alternativa e molto spesso utilizzano tecnologie anche come la blockchain per essere realizzate ci sono alcuni esempi anche abbastanza significativi in Italia e poi ancora innovazione e tecnologia stando ai pagamenti perché anche l'esperienza utente gioca sempre più diciamo così un ruolo importante in particolare per lo sviluppo delle imprese quindi tutti noi ormai siamo abituati ad utilizzare vari device per pagamenti però per le imprese che operano in mercati in settori molto disparati non è sempre così semplice dotarsi loro stesse poi di soluzioni che permettano questo tipo di miglioramento dei loro propri processi nella fase di pagamento Più in generale tenendo il tema un po' più generale finanza e innovazione sono indubbiamente due driver che a nostro avviso diventano fondamentali diventano insieme allo sviluppo sostenibile e alle competenze gli ingredienti per diciamo così attuare la transizione digitale e la transizione green Noi abbiamo anche coniato un brand che è Digi Green a significare il fatto che la dimensione della digitalizzazione e della sostenibilità non sono a nostro avviso due binari che corrono paralleli ma bensì sono fortemente interconnessi e la finanza è abilitatore di investimenti che vanno in questa direzione a sua volta è diciamo così oggetto di continua innovazione essa stessa per cui magari racconterò anche di alcune soluzioni che noi come società di consulenza stiamo adottando per accompagnare questo tipo di processi Le tecnologie quindi come filo conduttore indubbiamente il tema delle competenze lo abbiamo visto anche in queste giornate di festival ci sono stati alcuni interessantissimi interventi anche ieri diventa anch'esso un ulteriore tema su cui fare qualche riflessione abbiamo visto come vi sia uno skills mismatch e quanto difficile sia reperire figure che su questo tipo di tecnologie possano portare alle aziende a fare questo tipo di transizione quindi c'è un tema ancora una volta duplice di competenze necessarie per le imprese per riuscire nella migliore comprensione delle cose che anche oggi ci stiamo raccontando ma soprattutto poi nella traduzione in soluzioni pratiche oltre che di attrattività di di attrattività e se stesse perché faccio ce n'ho l'esperienza utente ma i dipendenti in azienda sono tutte persone che poi queste tecnologie normalmente nella vita le utilizzano e se arrivano in azienda e non le trovano probabilmente quell'azienda diventa meno attrattiva questo quindi come spunto iniziale alla domanda Dopo ci torneremo, passiamo col secondo giro vi chiederei se riuscite magari a sintetizzare un pochettino magari riusciamo a prendere anche qualche domanda dal pubblico perché gli argomenti sono tanti Professor Masera, io le chiederei di guardare un pochettino avanti sulla base della sua esperienza, abbiamo parlato di valute digitali di banca centrale, partito lo U1 digitale come primo esperimento con tutti i limiti che si diceva prima, l'euro digitale sta prendendo forma, cosa vorrà dire avere una valuta digitale, un euro digitale per il sistema Paese Italia? Ci siamo, sì sistema Italia ci saranno persone che lo fanno meglio di me però raccolgo un po' la sfida e ripropongo alcuni dei problemi che mi stanno interessando e in parte angustiando, cioè l'open banking va tutto bene, l'embedded finance va bene, la finanza decentralizzata DEFI va tutto bene ma ci sono dei rischi, ecco a mio avviso ci sono, sarò bravissimo, ma ci sono tre tipi di rischi che sono stati e continuano ad essere sottovalutati in particolare negli Stati Uniti ma forse anche in Europa Allora, il primo, le CBDC, cioè le Central Bank Digital Currencies rendono possibile sostituire circolante depositi bancari, quindi il deposito bancario che oggi è a rischio, lo abbiamo visto adesso e ci ritornerò, sarebbe sicuro perché è garantito, è parte della banca centrale ma questo determina, che rischio determina allora? Il rischio che ci sia un crowding out del sistema bancario, questa a mio avviso è e continua a essere una rilevante questione a cui non sono state date delle risposte anche perché i protocolli rilevanti, sono protocolli che ripeto sono di intelligenza artificiale, chi dice li metteremo insieme, ma i protocolli di intelligenza artificiale hanno una stretta attinenza, se è vero quello che dicevo, con tutta la questione di difesa e di warfare non ci si può mettere d'accordo su questi elementi Allora, l'altra considerazione che faccio è, ci possono essere dei rischi tradizionali di attacco sulle banche da parte del criptosistema, soprattutto se fosse vero, come io ritengo e temo che questo non è un sistema soltanto privato Ci possono essere organizzazioni organizzate ma con connessioni, con paesi che le istillano, che acquistano una capacità tale da mettere in gioco le difese che oggi ci sono e che il sistema bancario ha posto in essere L'ultimo punto e vengo a quello che mi riguarda di più e propongo alla vostra attenzione, si è continuato a dire che il sistema CBDC, il sistema cripto fosse un sistema separato, non aveva nulla a che vedere con le banche, errore clamoroso Perché da questo si faceva discendere l'ipotesi che non ci potesse essere contagio fra i due, qualcuno di noi lo aveva scritto, lo aveva spiegato, in particolare anche Paolo Savona che lo aveva scritto a livello internazionale come autorità e non era stato sentito Cioè che cosa sto dicendo, insomma negli Stati Uniti è chiaro, la borsa crypto ETX cade nel 2022, cade e ha delle strettissimi intrecci con delle banche che qualcuno in Europa dice sono banche piccole, manco per niente, quelle erano banche grandi, non grandissime, certo, non le big four Ma erano banche grandi che si erano mescolate in maniera inappropriata e inaccorda con tutte queste innovazioni tecnologiche e probabilmente neanche comprendevano Quindi Silicon Valley, Silver Gate, Signature, First Republic, il filo è evidente, mia tesi ma non sono certo il solo Il sistema è crollato perché c'è stato un intreccio, è una corsa al deposito bancario sicuro, ritorno col punto di prima, quindi le central bank digital currency sarebbero, ma possono spiazzare il sistema Le autorità americane sono intervenute in ritardo malamente ma di questo non ci occupiamo adesso, grazie Ci occupiamo però, volevo tornare con Federico Arcelli sul tema appunto valute digitali perché è una prospettiva che bene o male insomma con cui dovremo fare i conti Appunto ci sono grosse incertezze anche legate al ruolo delle banche, ci sono delle alternative a rispetto ai sistemi di pagamento elettronici, presentano come alternativa Rimane qualche incognita di fondo legata appunto alla politica monetaria e alla maggior efficacia della politica monetaria e sul ruolo di vigilanza come abbiamo visto poi come sottolineava il professor Masera Quali prospettive in questo senso? Cercherò di riportare anche il discorso su delle cose molto pratiche perché abbiamo parlato prima di tutti questi meccanismi con grande interesse per esempio quando si è pensato a Libra che è un progetto che poi è stato evoluto in DiEM e che poi è stato di fatto cassato alla fine Il motivo per cui questo aveva suscitato grande timore era appunto lo spiazzamento di quella che è la capacità delle banche centrali di intervenire Allora io la metterei molto sul pratico perché dovremmo essere attenti a difendere in fondo le banche centrali e non a pensare a qualcosa innovativo che ci sembra così conveniente Noi tutti abbiamo dei beni denominati in euro perché viviamo in Europa, questi beni denominati in euro hanno un discreto valore da un certo punto concreto il legame tra l'euro e la moneta che utilizziamo, la fiducia che c'è in questa moneta E la ricchezza che noi riteniamo di possedere non solo quella finanziaria anche quella che viene denominata in qualunque forma anche l'automobile o la casa è legata alla solidità di questa valuta Se noi creiamo un sistema di pagamenti alternativo, una valuta internazionale mondiale o qualunque cosa, cioè se ci fosse un cambiamento di quelli che sono gli elementi fondanti del sistema economico attuale La molta parte della nostra ricchezza percepita in occidente svanirebbe, nel senso che noi abbiamo oggi un differenziale sostanziale tra il valore di una casa a Parigi centro e un valore di un palazzo in India faccio prendere Semplicemente perché l'India non è un paese economicamente nelle condizioni in cui è il sistema occidentale e la differenza è data dalla capacità del sistema finanziario di fatto Quindi con questa premessa chiarirei anche che è il nostro interesse difendere l'interesse delle banche centrali perché è parte, se vogliamo, di quello che è il sistema in cui viviamo Probabilmente non è interesse di chi è fuori da questo sistema e questo è il discorso che va fatto in maniera un po' più ampia Allora, c'è un secondo aspetto che è stato molto sottovalutato, perché c'è differenza tra qualunque forma privatistica di moneta, una moneta diciamo emessa da una elettorità sovrana Beh, la garanzia viene anche dal fatto che non sia mai verificato il fallimento di un grosso operatore internet diverso dalle piattaforme che abbiamo visto Per esempio, nessuno ha mai considerato il fatto che se un Amazon o una Facebook o cose del genere, metà adesso, andassero in default Questo probabilmente si ritornerebbe in una cosa per cui, mentre oggi noi abbiamo qualche forma di ricorso verso renti pubblici dal fondo interbancaio Che può essere considerato debole in Italia, ma alla fine si arriva quasi sempre allo Stato E in qualche forma c'è una difesa di quella che è la capacità di credito dell'individuo Beh, un dissesto da un punto di vista privato è un dissesto privato peraltro in qualche location del mondo Perché non è detto che sia una società americana dove la possibilità di recuperare qualcosa è prossima a zero Tutte queste cose non sono mai state in qualche forma diciamo valutate perché appunto ci sono degli aspetti concreti di evoluzione del sistema Noi siamo ancora in una fase in cui tante cose stanno emergendo Peraltro, questo non sottovaluta la libertà all'innovazione che viene dall'uso di questi strumenti Allora, più noi abbiamo strumenti verificabili dalle autorità, meno la nostra libertà ovviamente di spesa sarà valida Nel senso che chiaramente più qualcuno può vedere come io spendo il mio denaro Più ovviamente la mia capacità di esprimere autonomamente delle preferenze cade Anzi, la società che lo vede tenderà come succede già adesso a mandarmi la pubblicità delle cose che mi servono Cerco di andare veloce perché sto andando lungo Praticamente perché quindi difendere le valute tradizionali vuol dire anche difendere una capacità di politica monetaria Perché non mettere a rischio la nostra capacità di gestire politiche monetarie Come monetarie, parlo dei governi, in questo caso del sistema in generale americano, europeo, se vogliamo, nei paesi Lellox Vuol dire anche preservare una serie di status quo che noi oggi diamo largamente per scontati e che non lo sono affatto Mentre prima e fino a che esisteva Bretton Woods c'era la convertibilità in oro, c'erano delle riserve in oro Quindi la moneta aveva anche un valore di commodity, oggi come oggi, questa è la fiducia nel sistema Che è data dal fatto che ci riferiamo a una banca centrale e a tutto il resto Di fatto stiamo in una fase in cui senza rendercene completamente conto stiamo esplorando percorsi Che possono mettere in serio dubbio la fiducia nel sistema finanziario Chiarissimo, un ringrazio per aver inserito e introdotto il tema della fiducia Che ovviamente è centrale oggi per quanto riguarda la moneta Giovanni Sabatini, io voglio cercare di concretizzare ancora di più il tema L'euro digitale, se e quando arriverà, che forma potrà avere, che modalità potrà avere Aveva già parlato prima, chiederai di specificare un po' meglio E soprattutto a quali esigenze della clientela e delle aziende può rispondere Mi ricollego alle cose che hanno detto ancora una volta Federico e Reiner Il punto di partenza per capire che forma e che modalità avrà l'euro digitale È aver presente che un tema fondamentale almeno per come funzionano oggi le nostre economie E il ruolo che svolgono le banche in quella speciale alchimia che si chiama trasformazione delle scadenze Cioè le banche raccolgono depositi a breve termine a vista e li trasformano in impieghi a medio e lungo termine In questo modo garantendo il funzionamento dell'economia, fornendo muti alle famiglie e finanziamenti alle imprese Allora occorre anche in un nuovo mondo tutelare questo sistema E allo stesso tempo però renderlo compatibile con l'innovazione finanziaria Quindi la Banca Centrale Europea consapevole del ruolo del settore bancario in questa funzione Ha chiaramente detto che il modello di distribuzione dell'euro digitale Sarà quello che vede al centro il settore bancario e i prestatori di servizi di pagamento, i cosiddetti PSP Quindi questo consentirà di continuare anche ad avere il canale bancario come canale di trasmissione della politica monetaria Un tema che è stato sollevato è quello, ma cosa succede? La differenza tra la moneta di banca commerciale e la moneta di banca centrale è che la moneta di banca centrale è assolutamente priva di rischio E quindi in situazioni di crisi il rischio avendo la possibilità di spostare i risparmi sull'euro digitale E che ci sia un'accelerazione della fuga dei depositi che già comunque è possibile come abbiamo visto in forme digitali e nuove nel caso di Silicon Valley Bank Da questo punto di vista una delle soluzioni su cui sta lavorando la banca centrale europea è quella di fissare un limite alla detenzione dell'euro digitale da parte di ogni cittadino europeo I famosi 3.000 euro Questo perché l'euro digitale deve rimanere uno strumento di pagamento e non una riserva di valore Ora c'è un lungo dibattito sull'adeguatezza di questo limite e anche comunque delle soluzioni per consentire incassi e pagamenti superiori al limite Quindi si ipotizza anche un meccanismo di collegamento di un conto corrente rispetto al quale poi gli eccessi di euro digitale possono essere riversati Oppure possono essere prelevati dei fondi per effettuare un pagamento superiori ai 3.000 euro Però a fine giornata ci dovrà essere il rispetto di questo limite Quindi il modello di distribuzione al momento sarà ancora fondato sul settore bancario Un altro tema importante ovviamente sarà anche la cornice giuridica Qui c'è la Commissione Europea che sta cominciando a lavorare sugli atti legislativi che fonderanno comunque la base giuridica per l'emissione dell'euro digitale Un tema sicuramente delicato è il modello di remunerazione di questo meccanismo Ovviamente le funzioni base dell'euro digitale, così come il contante, devono essere assolutamente gratuite I servizi a valore aggiunto che possono essere costruiti devono consentire una remunerazione di tutti gli attori che intervengono nella filiera di incassi e pagamenti Quindi anche qui sarà un complesso equilibrio per individuare quel meccanismo che garantendo la piena fruibilità e gratuità dei servizi di base ai cittadini Però consenta anche di rendere possibile la copertura degli investimenti che saranno comunque molto elevati per tutto il settore Ma anche per gli operatori, quindi i cosiddetti merchant e quindi tutti coloro che intervengono nella catena È un processo in evoluzione, ci sono passi avanti in alcuni temi Credo che gli aspetti di stabilità del settore finanziario siano ben chiari nelle soluzioni che sta valutando la Banca Centrale Europea Il settore bancario sta cercando di contribuire in tutti i modi e individuare anche dove collocare il corretto equilibrio tra il servizio pubblico e anche la possibilità comunque di utilizzare Perché questo strumento abbia successo e abbia una economicità e ci sia un business case sottostante Chiarissimo, volevo tornare a Massimo Morini perché prima ci aveva parlato di Libra e comunque di un mondo decentralizzato Allora è chiaro che Libra prendeva la tecnologia ma era esattamente un mondo che di nuovo tornava a essere centralizzato, esattamente come le CBDC perché sono emesse da banca centrale Questa tecnologia che promette decentralizzazione, riutilizzata in senso centralizzato, può avere senso o è un paradosso che è senza senso? Grazie Pierangelo, innanzitutto perché anche io volevo fare la stessa osservazione La tecnologia blockchain, innanzitutto a me a volte mi piace dire non è una tecnologia, sono due o tre pezzi di tecnologia a mio avviso prevalentemente le firme digitali, i registri distribuiti e sostanzialmente gli algoritmi di consenso Che esistevano da tempo e che sono stati combinati per un'idea nuova e molto potente, cioè un denaro che può essere gestito dagli utenti stessi Però questa tecnologia si può utilizzare in modo molto diverso Per esempio oggi c'è stata una bellissima presentazione sul vuole digitale in cui si è parlato di questo vuole digitale europeo con grande competenza della tecnologia e ho l'impressione che utilizzerà alcuni aspetti che magari noi non ci aspettiamo Per esempio il fatto che saremo pseudonimi, è stato detto molto chiaramente da una persona che lavora nell'autorità europea, saremo pseudonimi in un certo senso con il nostro vuole digitale un po' come accade nelle criptovalute Questa tecnologia può quindi essere usata in modi diversi e anche non necessariamente tutti i pezzi assieme Per esempio Libra riduceva i responsabili della valuta a un centinaio di aziende private Questo è chiaramente un pochino più centralizzato che invece lasciare la validazione a tutti quanti gli utenti meno in un certo senso naturalmente a centralizzare presso una banca centrale però quello era un progetto a livello mondiale mentre le banche centrali sono tante Ora a me viene comunque da ripartire dai tre timori che ha mostrato il professor Masera perché devo dire che il primo credo che sia un elemento di riflessione Cioè la possibile connessione tra una valuta digitale e un registro digitale e per esempio un'intelligenza artificiale C'è un progetto più recente che assomiglia un pochettino a Libra ed è il WorldCoin che è stato recentemente menzionato dal fondatore di Chatt GPT Domani qui al Festival d'Economia parla un filoso italiano Maurizio Ferraris che una decina di anni fa ha scritto un libro Documedialità in cui segnalava come Internet oltre che sfera dell'informazione è anche un'incredibile sfera che registra tutto quello che succede Ora la Blockchain in un certo senso si inserisce in questa logica perché la Blockchain in realtà fa di Internet un buon registro un registro non modificabile, un registro trasparente però è anche vero che questo è il grande registro attraverso il quale l'intelligenza Chatt GPT ha imparato su quel grande registro che si chiama Internet e quanta più finanza noi portiamo su un registro apribile quanto più anche l'intelligenza artificiale ma dico nel bene e nel male però è sicuramente una riflessione da fare e condivido l'osservazione anche fatta da Giovanni Sabatini che c'è un timore importante nella centralizzazione di una valuta attorno alla banca centrale che è appunto di rimuovere un elemento di decentralizzazione economica importante che è il sistema bancario, il paper di Diamond che ha preso il Nobel per l'economia recentemente proprio sui bank grants mi pare che definisca la banca come l'ente che trasforma asset illiquidi in passività al liquido, cioè nella moneta prende i debiti di cui la nostra economia ha bisogno di andare avanti e la trasforma in moneta ora questo è un timore reale e bisogna pensare a come evitarlo invece non condivido, diciamo non vedo nella realtà il terzo timore cioè il timore in realtà che anche semplicemente il mondo delle criptovalute possa avere un effetto di contagio sul sistema bancario a mio avviso quello che è successo sulla costa ovest degli Stati Uniti in questo periodo è che sicuramente tra gli investimenti rischiosi o troppo rischiosi che facevano queste banche c'erano tante startup innovative del settore probabilmente non particolarmente affidabili c'era un eccesso di rischio tra cui le criptovalute potevano essere una parte ma come aziende non come strumento monetario mentre invece quello che è realmente accaduto è che diciamo la velocizzazione della trasmissione del denaro che non richiede ad oggi una criptovaluta forse anche il movimento che c'è stato negli ultimi vent'anni, trenta, in Europa naturalmente con l'Unione Europea e Target negli Stati Uniti con Fedwire attraverso un settlement sempre più in denaro di banca centrale ha fatto sì che il semplice spostamento di un deposito e in questo caso c'è un grosso deposito di uno stable coin che però l'ha spostato come qualsiasi altro cliente, aveva 4 miliardi e questo spostamento nel giorno d'oggi ha rappresentato le riserve sostanzialmente della banca scendere di 4 miliardi io però la vedo in modo molto diverso, a mio avviso la risposta a questi ultimi timori di cui stiamo parlando è proprio che questa tecnologia venga adottata oltre una valuta di banca centrale ma venga adottata anche per la valuta che viene messa da enti regolati questo può significare molte cose, può significare un settlement rapido anche quando non si coinvolge la valuta di banca centrale questo può avere per esempio un ruolo di eliminare l'elemento di inefficienza che tutti sappiamo esiste nelle carte di credito quando a volte noi lo utilizziamo solamente per accelerare la transazione il negoziante è contento se paghiamo con i contanti perché li riceve subito se noi utilizziamo il denaro bancario lui sa che ci possono essere dei ritardi quindi la carta di credito si inserisce in mezzo e ci fornisce del credito ma per soldi che noi abbiamo, che è il sistema che non riesce a assicurargli in tempo la tecnologia delle criptovalute applicata nell'ambito dei sistemi regolamentati può in un certo senso rendere questo tipo di denaro più simile al contante senza necessariamente coinvolgere la banca centrale io ritengo che la programmabilità in questo ambito non deve essere vista come un tabuno è l'idea che un denaro strutturalmente possa avere delle regole programmabili magari anche modificabili dalle autorità che lo gestiscono ma non con un pensiero che ti svegli la mattina e cambi la politica monetaria con un processo regolamentato, secondo me va vista invece come un'opportunità per rendere il sistema più solido in tutte le sue componenti Questa può essere una prospettiva, volo finire con Patrick Meriotto tornando appunto in questo scenario che sta cambiando come un'azienda come la vostra, come adegua la sua offerta alle imprese Sì, ancora una volta, provando così a destendere un pochino il ragionamento Massimo Morini nel suo intervento faceva riferimento ad esempio all'identità digitale ha parlato di intelligenza artificiale, ancora una volta di blockchain Warrant Hub appartiene al gruppo Tnexta che è organizzato su tre business unit una delle quali si chiama Digital Trust e si occupa proprio di identità digitale una in ambito cyber security e la terza di business innovation Per noi di Warrant Hub che siamo appunto nella business innovation la sfida è duplice perché da una parte cerchiamo di accompagnare e supportare le aziende nei loro processi di innovazione e trasformazione digitale dall'altra dobbiamo essere molto recettivi noi stessi rispetto a queste tecnologie emergenti perché chiaramente il rischio, la velocità etale di queste evoluzioni per cui il rischio di disinteressarsi di questi processi sarebbe quello veramente di rimanere tagliati fuori Allora, tre esempi molto veloci di come anche noi stiamo provando ad interpretare questa evoluzione così rapida Finanza, finanza agevolata, noi ci occupiamo fra le tante cose anche di crediti d'imposta stiamo studiando alcune soluzioni fintech che probabilmente prevederanno l'utilizzo anche di alcune delle tecnologie di cui abbiamo parlato per l'anticipazione in modalità crowd dei crediti d'imposta Veniamo da accessioni crediti d'imposta sul versante dei bonus ma per le imprese esistono ancora un set di crediti d'imposta molto interessanti che sono interessanti senz'altro ma che se venissero tradotti in liquidità lo sarebbero ancora di più quindi stiamo studiando da questo punto di vista abbiamo fatto una partecipazione nel capitale anche di una società che si occupa di crowdfunding proprio per accelerare un pochino questo processo Oppure ancora una volta sull'intelligenza artificiale abbiamo sviluppato proprio una soluzione proprietaria uno spin-off con l'Università di Bergamo che adesso è interamente stata così incorporata in Warrantab siamo proprietari di una soluzione che attraverso intelligenza artificiale e deep learning ci consente in modo direi abbastanza unico di scandaliare milioni di brevetti, documenti scientifici e finanziamenti uro progetti approvati per posizionare le aziende dal punto di vista tecnologico per cui ancora una volta parlando di tecnologia in senso generale diventa uno strumento potentissimo per accelerare un posizionamento delle aziende rispetto alle tecnologie oppure anche per fare un po' di analisi di competitor rispetto al loro posizionamento proprio sulle stesse tecnologie E l'ultima cosa, un progetto molto bello che stiamo seguendo, in questo caso si tratta di un progetto europeo finanziato direttamente dalla Direzione Generale Ricerca e Sviluppo nel programma Horizon Europe è un progetto che sta partendo legato ad un problema che è quello della contrafazione delle opere d'arte o più in generale di situazioni molto particolari dove queste opere diventano difficili da riconoscersi magari a seguito anche di avvenimenti e accadimenti particolari come la guerra tanto che c'è un museo ucraino fra i partner di questo progetto qui si utilizza ad esempio la marcatura chimica piuttosto che dispositivi miniaturizzati tecniche di scansione artistica profonde che unite a piattaforme che usano la blockchain consentiranno, speriamo perché il progetto naturalmente è in corso ai partner del progetto stesso di creare delle soluzioni per proteggere le opere quindi sono piccoli esempi che mi rendo conto apparentemente distanti ovviamente dai temi che sono stati trattati ma che in realtà sono molto più vicini di quanto si possa pensare perché la moneta che verrà nella nostra interpretazione abbraccia, devo dire, tutta una serie di ambiti e campi che soprattutto per le imprese possono essere di interesse. Chiarissimo, davvero la blockchain sentiremo parlare perché poi adesso si apre tutto un periodo di tokenizzazione per gli strumenti finanziari per cui di blockchain sentiremo parlare. Abbiamo ancora quasi cinque minuti per cui se c'è qualche curiosità in intervento dal pubblico, prego. Arriva adesso il microfono, prego. Grazie, mi riallaccio a quanto dicevate sul tema dei depositi bancari. Se ci immaginiamo l'introduzione di una valuta digitale, un euro digitale quindi moneta di banca centrale immaginiamoci già che sia passato qualche anno, sia stato validato, sia stato utilizzato da piccola forma di pagamento di 20 quasi l'unica forma di transazione per i pagamenti, non rischia davvero di distruggere l'attività creditizia di base cioè il funding della banca dove finirebbe. Direi che Giovanni Sabatini ha una domanda che va direttamente. Questo è stato uno dei primi temi che la banca centrale europea ha affrontato si sposa anche con il modello di distribuzione. È chiaro, dicevo prima, uno dei temi inizialmente era la banca centrale a questo punto può direttamente fornire una app sul telefonino dei cittadini accreditargli e di fatto gestire il conto corrente di ogni cittadino europeo. Questo di fatto priva le banche della materia prima con cui poi fanno i finanziamenti quindi a questo punto è la stessa banca centrale che a questo punto gestisce anche i finanziamenti. È un mondo che francamente oggi non riusciamo a immaginare. Per questo dicevo le soluzioni che erano discusse per evitare questa disintermediazione quindi per preservare quel meccanismo di trasformazione delle scadenze che svolgono le banche c'erano due ipotesi sul tavolo o degli interessi penalizzanti quindi che rendessero sconveniente detenere euro digitali sul wallet oltre quelli necessari a effettuare i pagamenti oppure il limite al possesso quindi un cap oggi si parla di 3.000 euro anche se poi è un tema ancora di battuto perché si immagina che per i commercianti questo saldo a fine giornata sia pari a zero c'è chi dice ma l'importo medio delle transazioni fatte in contante sono 80 euro allora forse il limite potrebbe scendere a 80 euro. Questi sono i due temi e le due risposte alla domanda che lei correttamente poneva. E' una terza ipotesi di garantire totalmente le liquidità anche la moneta commerciale non stare ai 100.000 euro ma totale quindi non c'era più differenza di rischio tra banca centrale e banca commerciale è un'ipotesi posso quasi anticiparlo beh però uccideremo la competizione positiva tra banche più sane e banche meno sane come in ogni realtà le banche non sono tutte uguali se le garantiamo tutte mi permetto di dire cade un pochettino lo spirito per cui una banca deve gestire il rischio io per vent'anni ho stato nella gestione del rischio se sono tutte garantite, tutte uguali, ecco è il tema che si è posto anche proprio in occasione della crisi di SV Bank per cui al di là della soglia negli Stati Uniti di 250.000 euro di deposito garantito si è deciso di garantire l'intero a montare dei depositi creando però un tema di moral hazard perché ovviamente se io ho una garanzia assoluta a questo punto sarò probabilmente spinto a prendere sempre maggiori rischi quindi è un tema sicuramente molto delicato quello dei meccanismi di garanzia ma vedo che Reiner che è molto più bravo di me concordo pienamente con quello che è stato detto non concordo ma ne riparleremo la prossima volta sul fatto che non ci possano essere dei contagi estremamente pericolosi insomma se le autorità americane hanno voluto coprire per qualsiasi ammontare i depositi videntemente sapevano e una serie di studi che abbiamo fatto con l'università americana dimostrano che non era 4 miliardi, lì erano centinaia di miliardi di dollari che erano stati messi a rischio da dei mascalzoni perché di questo si sta parlando, chi gestiva da queste banche anche utilizzavano questi strumenti innovativi che poco conoscevano per prendere dei rischi e dei ritorni personali d è dovuto intervenire la Fed facendo questa cosa il presidente degli Stati Uniti garantendo per qualsiasi ammontare che è esattamente il contrario di quello che si deve fare perché a questo punto non c'è più quella selezione del rischio che Diblig e altri avevano teorizzato, grazie credo che il problema delle truffe, delle frodi, sia indipendente dalla forma della moneta storicamente il tempo è scaduto io volevo tornare per chiudere, volevo tornare sulle due osservazioni che aveva fatto il professor Masera all'inizio, avere una visione holistica abbiamo visto che ci sono tanti temi, tante tecnologie che coinvolge la geopolitica, coinvolge l'economia coinvolge la politica monetaria, coinvolge la tecnologia quindi dobbiamo aprire la mente a una visione che tenga conto di tutto seconda cosa la consapevolezza di non sapere però siamo stati qui, speriamo di avere aumentato questa consapevolezza di aver chiarito qualche dubbio io ringrazio tutto il panel che ha in qualche modo fornito questo esempio grazie davvero Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
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