La distribuzione globale del reddito: effetti sociali e politici
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La distribuzione globale del reddito: effetti sociali e politici
L’aumento delle disuguaglianze globali ha notevoli implicazioni politiche: la nascita di una classe media in Asia, la stagnazione della classe media dei paesi ricchi, la crescita delle migrazioni, l’affermazione di una plutocrazia globale
buongiorno a tutti sono francesco manacorda ci fa molto piacere di avere qui oggi in branco milanovic per la prima volta al festival dell'economia con i suoi studi sulla disuguaglianza studi che devo dire finora sono stati riservati anche un pubblico molto specialistico ma la grande presenza di pubblico di oggi ci fa capire quanto siano importanti a proposito di pubblico approfitto subito per farvi un annuncio pubblicitario domani alle 3 ci sarà un dibattito sulla situazione dell'europa e che cosa fare in europa con alcuni economisti e con george soros che non è nel programma è stata una fortunata iniziativa dell'ultimo minuto che penso sarà di grande interesse al teatro sociale mi dicono che sarà di grande interesse per tutti quindi la consiglio ma torniamo ovviamente a branco milanovic che è l'insegna negli stati uniti è stato per vent'anni a occuparsi di questi problemi all'interno della banca mondiale poi li chiederemo anche qual è stata la sua parabola nel decidere poi di uscire dalla banca mondiale e di dedicarsi ad alcuni studi a cui già si dedicava in maniera più intensa ma io partirei immediatamente per presentarvelo con un suo post sul blog lui ha un blog molto seguito e il suo ultimo post che sembra capitare a fagiolo con la situazione italiana ed europea è del 31 maggio se non sbaglia di pochissimi giorni fa e incomincia ad ogni piacere di un americano che arriva in europa e dice l'europa è un posto fantastico specialmente d'estate 1 gira vede castelli posti con il wifi che in italia nemmeno tanto a dir la verità ma insomma belle foreste e così via e veramente il posto migliore dove stare al mondo il posto dove la gente dovrebbe essere più contenta nel mondo però non è così gli elettori europei cittadini europei non si sentono tanto contenti per una serie di problemi che tutti conosciamo non gli piace come funziona la politica europea hanno paura per il futuro dei loro figli la disoccupazione e la precarietà del lavoro sono dei problemi la sicurezza è percepita come un problema e a questo punto parla milanovic d 2 maledizioni della ricchezza europea e queste due maledizioni quali sono una e influssi una è rappresentata dai flussi migratori che sono così forti che lui mette giustamente in una dimensione economica di differenza di reddito cioè ci fa vedere che oggi come oggi il reddito medio europeo e attorno se non sbaglio ai 40mila dollari internazionali uno standard usato per compararli più di 10 volte il reddito medio africano e quindi l'incentivo alle migrazioni dall'africa verso l'europa dice lui è praticamente inarrestabile come fermare l'idea che uno può andare in un posto dove guadagnerà 10 volte di più e fa un esempio molto calzante anche se molto esotico pensate a degli olandesi che guadagnano 50.000 euro l'anno e lì dicono se è emigrato in nuova zelanda mezzo milione di euro l'anno probabilmente molti olandesi deciderebbero di fare anche viaggi pericolosi pur di arrivare in un posto dove guadagnano 10 volte di più è il secondo la seconda maledizione di questa ricchezza e che questa ricchezza non è tanto omogeneamente diffusa ma diciamo alle differenze nel reddito e nella ricchezza che a sua volta genera reddito e questa sembra essere una delle trappole diciamo della moderna società proprio scusatemi occidentale sono un grossissimo fattore di scontento ovviamente milano vi ci ha portato una sua presentazione ci sarà poi spazio per delle domande io vi preannuncio già che vorrei capire con lui come le sue teorie si possono adattare a una situazione oggi del tutto nuova per l'italia dal punto di vista non istituzionale perché siamo ovviamente all'interno di un quadro istituzionale molto tradizionale anche se ci sono stati alcuni strappi nella creazione del governo ma politica e in particolare mi interesserebbe poi capire con lui un tema su cui spesso esercitato cioè come mai a un certo punto la sinistra ha abbandonato un certo tipo di impegno e di lotta per una minore differenza di reddito e di ricchezza e il testimone di questa lotta è passato almeno in apparenza ad altri movimenti ma adesso lascerei la parola a milano vice vendi alzandolo thank you very much grazie innanzitutto ringrazio tutti per essere qui perché so che sabato pomeriggio a giugno tra l'altro quindi le tentazioni di star fuori all'aria aperta sono tantissime quindi sicuramente la tentazione è quella di essere altrove e la prima volta tra l'altro che sono qui a trento per il festival sono stato qua invece per la summer school è un posto straordinario mi piacerebbe rimanerci a lungo ma perlomeno sono qua oggi anche parte della giornata di domani ora parlerò per più o meno 40 minuti e quando avrò raggiunto i 35 minuti francesco mi segnalerà che sto esaurendo il mio tempo perché vorrei avere del tempo per le domande e successivamente è appunto voglio che ci sia un momento di interazione con voi a questo punto mi alzerei perché è più semplice per me parlarvi a volte penso veramente che mi serve a camminare per poter pensare perché quando sto seduto il cervello non mi funziona benissimo quindi evidentemente una questione meccanica oggi parlerò nel corso del mio contributo della prospettiva globale e ci sono degli elementi che sono stati pubblicati nel mio ultimo libro e che ci saranno anche nel prossimo che sono incentrati sui paesi abbienti e su alcuni paesi ma io vorrei parlare adesso dello scenario globale e dei paesi abbienti all'interno di questa prospettiva globale vediamo qual è la struttura del mio intervento non sono certo di riuscire a coprire tutti questi argomenti ma vediamo innanzitutto vorrei fare riferimento a due caratteristiche principali del periodo attuale sono elementi ovvi questi ma forse proprio perché sono ovvie ce li dimentichiamo innanzitutto per la prima volta nella storia abbiamo un modello socio economico unico e abbiamo utilizzando la tecnologia marxista il capitalismo nel mondo è una cosa abbastanza singolare ed unica in realtà perché se pensiamo al periodo prima della rivoluzione industriale e c'è stata una sorta di globalizzazione simile a quella di oggi c'erano altre modalità di produzione c'era ancora una situazione addirittura feudatario federalista e non sto dicendo semplicemente che c'erano sottosviluppo sto utilizzando una terminologia specifica per fare riferimento al fatto che c'era per esempio la schiavitù fino al 1860 365 negli stati uniti c'era la situazione della servitù della gleba c'era la situazione analoga in russia ma anche in india è anche in altri paesi del mondo e anche la cina e naturalmente e c'erano quindi dei modelli alternativi al capitalismo tra cui il socialismo ci abbiamo pensato tutti adesso però il capitalismo è padrone diciamo così io non parlerò del della cina ma dico semplicemente che anche la cina è capitalista ormai possiamo discuterne di questa cosa tra l'altro mi soffermo sul sistema privato e sul settore privato in in cina che è assolutamente capitalista nel mio libro appunto poi c'è un altro elemento che rappresenta un cambiamento significativo ed è rappresentato dalla rinascita dal riemergere dell'asia questo ce lo vedete anche sulla slide fa sì che ci sia una distribuzione dell'attività economica nel continente eurasiatico ad una situazione analoga a quella che c'era nel xvi secolo quindi ritorniamo sostanzialmente ad una posizione passata nel tempo una posizione in cui la si era più forte forte come l'europa questi sono i due grandi sviluppi che vediamo in questo periodo quindi il capitalismo e le eurasia il dominio lo ribadisco del capitalismo e il riemerge nera di nascita del continente euro asiatico questo naturalmente è collegato anche con l'emergere della classe media una tecnologia che non mi piace tantissimo ma devo utilizzarla diciamo la classe media che anche sta evolvendo e vi offrirò dei numeri proprio su questo che ci dicono che ora forse per la prima volta nella storia dopo la rivoluzione industriale per lo meno abbiamo una quota significativa della popolazione che è più o meno sul reddito medio e parlo di quindi di classe media globale nei paesi ricchi quando si parla di classe media ecco che ci si attende un certo standard di vita un certo livello anche di istruzione e non è necessariamente così che questa classe media globale abbia questi livelli sono molto più poveri in tanti paesi e rispetto ai paesi occidentali pur essendo della classe media ma rappresentano appunto globalmente la classe media e vi sottopongo appunto questa questa idea che la incertezza del ruolo politico della classe media quando parliamo dell'influenza politica della classe media parliamo di paesi simboli naturalmente abbiamo diverse teorie che ci riportano fino ad aristotele che ci dicono che la classe media sostiene la stabilità del paese e lo sviluppo democratico e così via la cosa interessante di questo periodo è che abbiamo un emergere di questa classe media globale che non ha una struttura di governance che l'accompagna perché non c'è questa struttura diciamo globale che possa che possa accompagnare che possa sostenerla in più c'è l'erosione e diciamo la sparizione nel mondo molto sviluppato della classe media tradizionale quindi abbiamo quasi una contraddizione perché c'è un emergere una ri una crescita della classe media a livello globale ma una riduzione della classe media nei paesi ricchi nel mondo ricco di significato politico l'influenza politica della classe media globale non è ancora chiara e il significato invece del fenomeno nei paesi ricchi e molto più chiaro e questo ci porta anche agli esiti delle elezioni negli ultimi anni come dicevo ho messo tanta carne al fuoco nel mio indice diciamo dei contenuti vediamo se riuscirò a coprire tutto se ci riesco infatti vorrei parlare anche di questioni politiche e filosofiche che emergono considerando le disuguaglianze globali oltre che nazionali io nel mio testo parlo proprio di questi elementi in relazione al premium di cittadinanza cioè al fatto che un individuo nasce in un paese ricco e a una situazione molto diverso rispetto a chi nasce in un altro paese più povero semplicemente per il fatto di essere nato in un luogo diverso questo è stato studiato anche dai filosofi politici ma non tantissimo in realtà è tra l'altro successiva e mantenuti molto su livelli astratti ma questa direi è la ragione che è spiega una migrazione sistemica e parlo della migrazione economica e più ci sono anche questioni filosofiche collegati a tutto ciò in relazione alla disuguaglianza delle opportunità se io vi dicessi e so che l'italia un buon esempio tra l'altro che qualcuno per esempio che nasce al nord rispetto a uno che nasce al sud ha veramente diritto ad avere un di reddito di due o tre volte superiore se fosse effettivamente così se ci fosse questa differenza così marcato è chiaro che questo non sarebbe auspicabile non ci piacerebbe ma non pensiamo mai a questa cosa da un punto di vista globale pensiamo che sia una cosa ovvia cioè che ci sono delle disuguaglianze a livello di opportunità di qui un'altra dicotomia noi combattiamo per averla per l'uguaglianza di opportunità all'interno degli stati ma ignoriamo completamente la disuguaglianza di opportunità a livello globale e questo anche in relazione agli studi sulla migrazione e all'esistenza appunto di grandi differenze di reddito tra gli individui quindi parleremo di questo aspetto in più vedremo che cosa sia una distribuzione ottimale del reddito globale sostanzialmente l'idea è quella che ci sono due forze in gioco che cercano di controbilanciarsi e ci si può concentrare con l'attenzione sulla riduzione della disuguaglianza all'interno dei paesi lasciando diciamo lì così come sono le disuguaglianze tra i paesi oppure si può fare l'opposto concentrandosi di più sulla riduzione delle differenze tra i paesi lasciando inalterate le differenze interne ai paesi e con la situazione attuale del panorama della disuguaglianza nel mondo pare che gli sforzi siano concentrati sui la riduzione delle disuguaglianze a livello globale quindi tra paesi cioè si è più efficienti in questo eppure siamo in un momento in cui le differenze tra paesi per esempio cina india si riducono ma aumentano le disuguaglianze interne ai paesi di conseguenza il quadro può essere non semplicemente bianco e nero ottimista o pessimista ci sono diverse forze in gioco che si controbilanciano e in più io farò riferimento al mento dicendo che i vizi pubblici privati producono delle virtù globali e questo può essere portato anche al panorama delle disuguaglianze che se esistono all'interno dei paesi possano livello globale invece ridurre le disuguaglianze quindi questo favorisce l'emergere di una classe media globale quindi più disuguaglianza per esempio in italia o negli stati uniti è il prezzo da pagare per ridurre a livello globale la disuguaglianza oppure altri termine in modo anche brutale una riduzione della classe media americana è il prezzo che dobbiamo pagare per l'ascesa della classe media globale o cinese adesso passiamo ai numeri vediamo la disuguaglianza globale negli ultimi due secoli questi sono gli ultimi dati che ho calcolato sulla base di francois bordignon e christian morisson ho preso i loro numeri la loro distribuzione del reddito introducendo però nove nuovi numeri per il reddito pro capite del 2011 bourguignonne e maurice avevano fatto delle valutazioni giuste ma ci sono delle lievi differenze quindi un aggiornamento il periodo più recente qui dopo negli anni 80 si basa sui numeri di christophe la claire quindi si basa alla fine sui nostri numeri questo che cosa ci dice innanzitutto ci dice che cominciamo fondamentalmente al 1820 quindi a un determinato punto della rivoluzione industriale a seconda di quando la si vuole datare primo dopo le guerre napoleoniche crediamo che sull'asse verticale il coefficiente di gini era di circa 55 un livello piuttosto alto di disuguaglianza nel mondo che sistema già da allora ma dopo di che vediamo in praticamente un incremento del interrotto della disuguaglianza fino alla prima guerra mondiale con un certo rallentamento perché paesi ricchi fondamentalmente non andavano molto bene e ci fu la grande depressione questo incremento cosa ci mostra ci mostra gli effetti della rivoluzione industriale e anche il fatto che l'occidente e il nord america l'oceania dopo il giappone diventarono ancora più ricchi del resto del mondo e particolare alla cina ecco per fatto che cosa questo punto di vista si può pensare a tre attori l'occidente l'india e la cina perché dal punto di vista della popolazione ancora oggi determinano in larga misura quello che avviene a livello di disuguaglianza mondiale i dieci cina diciamo c'è una certa stagnazione stato della cina un declino e poi c'è stata l'ascesa dell'occidente con un incremento del reddito quindi con una crescita sostenibile ininterrotta quindi il lario somiglianza aumenta poi torneremo al contributo all allungo dalla disuguaglianza nei diversi paesi vedete ci arriviamo fondamentalmente fino all'ultimo quarto gli ultimi dieci anni del ventesimo secolo c'è stato un plateau senza alcun declino perché questo periodo è così speciale perché abbiamo l'ascesa della dell'asia ecco come si riflette questa scesa nei numeri che vi mostro riducendo la disuguaglianza mondiale come un'immagine speculare che possiamo proiettarci nel futuro per capire cosa ma comunque un'immagine speculare di quello che ha fatto l'ascesa dell'occidente inizialmente con l'aumento della disuguaglianza in certa misura anche l'industrializzazione dell'india e anche un'immagine speculare con l'ascesa dell'asia che riduce la disuguaglianza perché si avvicina all'occidente così facendo c'è una deindustrializzazione dell'occidente qui non parliamo di deindustrializzazione guardiamo solo i numeri ma vedete che anche i numeri ci mostrano come dicevamo all immagine speculare della situazione che cosa c'è dietro questo aumento della disuguaglianza cerco di accelerare un po perché il tempo è breve ci sono due componenti fondamentali una riguardava le disuguaglianze nazionali che chiameremo di classe si tratta di disuguaglianza all'interno di tutti i paesi di cui abbiamo dato è fondamentalmente si si può pensare ad una disuguaglianza fra contadini proprietari capitalisti e operai cosa che esiste in tutti gli stati nazioni i numeri pari anno perché ci sono diverse distribuzioni di reddito ma questo serve solo per rendere il tutto più semplice e intellegibile pensate solo alle disuguaglianze fra le diverse classi ecco è questa è la parte il grigio la parte in rosso riguarda la location così lo chiamate prima che chiamavamo la disuguaglianza fra paese cioè la differenza fra i redditi medi dei paesi se guardiamo il primo anno 1850 vediamo che le due componenti sono piuttosto vicini la location è un po più forte della classe ma se pensiamo agli scritti di carlo marx il primo volume del capitale fatto pubblicato nel 1867 quando questi numeri non erano noti ma non il ragionevole sostenere che nell'attuale situazione e in prospettiva di una mancanza di crescita nelle case più povere la componente di classe possa normalmente aumentare la componente location potrebbe calare i primi marxisti molti casi erano estremamente pro imperialisti engels era a favore dell'occupazione francese dell'algeria marzi generali in favore del colonialismo britannico in india quindi capivano che nel linguaggio qui la componente di location si riduceva e la componente di classe aumentava e se consideriamo la cosa da questo punto di vista diciamo sì effettivamente ci sono le condizioni per creare una solidarietà del colore tar jato perché le classi più basse saranno più o meno lo stesso a livello nei paesi ricchi e in quelli poveri comunque ecco qui siamo 2011 però avremmo potuto considerare qualunque anno negli ultimi 60 70 alla 4 sarebbe stato male ma non lo è è la location che si è che è diventata dominante è il picco della location è stata intorno agli anni 80 e vedete ho citato anche france fano che si va negli anni 60 perché l'idea politica in un mondo che è diviso fra una manciata di paesi ricchi è il terzo mondo dei paesi poveri è il mondo in cui la location è un fattore predominante nella valutazione dell'esame delle disuguaglianze mondiale fa non infatti diceva esplicitamente lo diceva anche max l'occidente fatto di una borghesia globale mentre invece il terzo mondo e proletariato globale cosa che vediamo esattamente alla seconda parte del ventesimo secolo ed è per questo che dicevo che ho aggiunto anche fano come contropartita rispetto a marx comunque si può dire sì l'ascesa dell'asia cosa significa fine di questo grafico beh diciamo sono tutti i paesi molto grandi non solo la cina l'india ma non dobbiamo dimenticare che l'indonesia che quarto paese più grande del mondo la thailandia birmania sono tutti i paesi molto grandi e con la loro crescita una crescita molto più veloce di prima riducono a componente location ma al tempo stesso diventano sempre più di sé quali con l'aumento della sorveglianza in cina e anche nel mondo dei paesi ricchi quindi la componente grigia adesso in futuro possiamo anche proiettarci verso il futuro potrebbe aumentare mentre invece la rossa potrebbe ridursi a una domanda molto speculativa che posso fare a cui posso dar risposta ci possono anche essere altri fattori che non portano alla riduzione della componente location tanto come quanto vediamo nel grafico perché è difficile prevedere gli sviluppi che ci saranno in africa però può darsi che alla fine del xxi secolo il mondo dal punto di vista della disuguaglianza globale assomiglierà molto a com'era all'inizio del xix secolo con la componente di classe più importante è relativamente parlato di quanto non sia oggi in altre parole quindi se i graditi in cina se facciamo una serie di proiezioni anche su scala minimale potrebbero arrivare al livello del reddito medio dell'unione europea diciamo fra una generazione diciamo 24 anni se ricordo correttamente a quel punto de facto la cina sarebbe un altro paese europeo dal punto di vista reddituale e la componente location diventerebbe anche in più piccola ma le differenze tra i diversi gruppi e diverse classi all'interno dei singoli paesi però ancora maggiore ci sono molte implicazioni comunque volevo solo gettare un clown sasso perché si tratta di un aspetto che ben pochi hanno considerato cioè che attualmente diciamo negli ultimi cent'anni forse anche di più tutti quelli che vivevano in un paese ricco come l'italia si trova praticamente tutti si provavano diciamo nel primo 25 30 per cento della distribuzione globale quindi quando si parla delle differenze di distribuzione in italia in francia gli stati uniti stiamo parlando di persone sempre comunque ricche quindi diciamo quel 25 30 per cento dei più ricchi del mondo con l'ascesa dell'asia è successo che paesi asiatici gradualmente si avvicinano a questo territorio reddituale cosa succederà nei paesi ricchi come l'italia ci saranno delle popolazioni che saranno globalmente parlano classificate sulla base della media della distribuzione reddituale mondiale al al massimo cioè anche se il reddito italiano non cambia la posto della positivi la posizione di quelli che si trova adesso al settantaduesimo percentile calerà quindi la posizione della persona della gente a livello globale comincerebbe a cambiare l'italia comincia a somigliare l'argentina o la colombia quindi anche se non succede nulla dal punto di vista della disuguaglianza di reddito anche se non cambia in italia e questo è un pensiero molto interessante perché c'è un interdipendenza anche se non succede nulla qui perché c'è uno spostamento delle persone da una posizione acquisita precedentemente cercherò di essere breve a questo riguardo abbiamo fatto qualche breve calcolo utili utilizzando i numeri disponibili vediamo la cina e l'india l'indonesia con la cina e l'india con il reddito pro capite rispetto a quello della della gran bretagna indonesia rispetto all'olanda non è necessario comunque guardare tutti i numeri pentiamo un primo periodo di declino di questi paesi come risultato la crescita all'occidente e poi un rimbalzo diciamo un rebound di questi paesi adesso la cina si trova allo stesso livello della gran bretagna nel 1820 ed è qui diciamo ricatturare la posizione cinese proiettandoci verso il futuro possiamo pensare che la curva blu risalga prima di arrivare al 50 per il 60 per cento della gran bretagna in un futuro non troppo lontano addirittura il 100 per cento della gran bretagna la stessa cosa questo è un po complicato comunque se confrontiamo le distribuzioni della cina e degli stati uniti anche non nell'arco di dieci anni ovviamente questa è la distribuzione in ufficio è normalizzata a uno per ciascun paese quindi li mettiamo insieme e nel 2002 relativamente pochi i cinesi si intersecano con la distribuzione al reddito del bel look ei mentre invece con gli ultimi dati dell'aci nel 2017 c'è più intersezione quindi pensiamo che a un certo punto questa distribuzione si assomiglieranno molto si avranno le due distribuzioni che si sovrapporranno e questo ci ricorda che ovviamente si tratta di un periodo di tempo molto limitato ma questo breve periodo la cina è andata avanti con elevati tassi di crescita di 67 per cento l'anno mentre invece gli stati uniti non sono cresciuti nella stessa misura circa l'uno per cento anni i quali sono le conclusioni a livello di disuguaglianza globale a lungo termine questa è determinata dalla diffusione delle rivoluzioni tecnologiche l'occidente del diciannovesimo secolo e l'asia oggi ma a medio termine la disuguaglianza è determinata da tre fattori uno è quello che succede alle disuguaglianze a livello di stati nazione secondo che generalmente c'è un recupero dei paesi poveri questi casi si deve vedere come vanno questi paesi poveri se recuperano meno è il terzo e i paesi poveri popolosi stanno recuperando almeno davvero ed è su questo che dobbiamo concentrarci se vogliamo riuscire a capire rapidamente cosa tiene a livello di disuguaglianza globale e adesso consideriamo gli ultimi 25 anni la prima storia ve l'ho già citata ma questo è il grafico questa è la distribuzione globale del reddito nel 1988 2011 noterete che c'è un ispessimento purtroppo non mi funzionava nella freccia comunque vedete il disfacimento della distribuzione del reddito al centro come dicevamo il gatto nuovo denis qua scriveva appunto dei twin peaks del mondo c'era un picco contatta popolazione relativamente povera come india cina indonesia poi c'era un picco più piccolo e ad elevato reddito con i paesi occidentali crediamo che adesso la distribuzione sembra molto diversa rispetto all 88 e vediamo l'emergenza della classe media ovviamente non persone che si potrebbero considerare giorno anche adesiva immaginazione come classe media in occidente perché anche quando siamo 16 dollari al giorno e la fascia alta sarebbe un reddito davvero minimo nei paesi ricchi e quindi è per questo che sono riluttanti a parlare di classe media mondiale o globale anche se lo faccio per semplicità alle volte vedete è un po difficile parlare di ceto medio globale come molti hanno già visto questo grafico perché sulla base degli stessi da che possiamo calcolare quel che è successo a parte nella distribuzione del reddito vedete la tabella elefante vediamo la varianza che possiamo rilevare seconda di come si definiscono le persone nei diversi percentili se si utilizzano i tassi di cambio per convertire i redditi o il ppp dipende comunque si usano i dollaro si usa il dollaro non c'è nulla di nuovo che io non abbia già citato fondamentalmente le persone che si trova attraverso il centro la distribuzione del reddito hanno avuto un periodo buono con l'incremento del reddito nell'ottanta per cento ma dietro a questi numeri medici sono quelle persone in cina che hanno visto un aumento di 5 6 volte abbiamo poi un altro punto della distribuzione che ha attirato molta attenzione ed è per questo che questo grafico è diventato così famoso e che fondamentalmente non c'è molta crescita intorno a questo punto dell'ottanta per cento l'ottanta per cento ottantesimo percentile che vediamo ci possono essere tanti discussioni a questo riguardo ma io vi posso dire che circa il 70 per cento delle persone questo livello sono persone dei vecchi paesi ricchi ocse particolare tre particolarmente grandi gli stati uniti il giappone e la germania ea volte ci si sorprende che la germania non avesse un aumento del reddito nella in parte più bassa della distribuzione del reddito ma è così in germania e stato un brutto periodo se consideriamo i salari reali e quello che è avvenuto al 50 per cento più basso della distribuzione del reddito sappiamo la situazione poi il giappone anche quella degli stati uniti e là in cima vediamo il top della distribuzione del reddito l'uno per cento che è stato benissimo 1 per cento dei più ricchi questo 1 per cento è problematico in realtà perché con i dati fiscali che sono stati utilizzati sia né da liszt che da piquè t ecco sappiamo che queste ricchezze sono sottostimate questo vale per tutti i paesi sostanzialmente quindi è vero che quando facciamo gli aggiustamenti per questa sottostima la crescita a questo top dell'uno per cento diventa ancora più marcata e non possiamo neanche dire che ci sia stata una grande crescita della disuguaglianza globale non come vi ho mostrato invece alle grafico precedente comunque indipendentemente dagli aggiustamenti non possiamo frenare questo declino ulteriormente o addirittura fargli invertire la rotta il declino c'è stato minore di quanto pensi si pensasse e la crescita dell'uno per cento è maggiore ritornando a questa distribuzione globale ecco vediamo che c'è una plutocrazia che emerge cioè l'uno per cento ricchissimo quelli che sono sempre stati bene e il cui reddito probabilmente cresce molto più di quanto vi abbiamo fatto vedere in questo grafico e questa è una cosa e poi vediamo anche l'ascesa della classe media globale ma vediamo poca crescita nella classe medio alta a livello globale e questo significa la parte più bassa della distribuzione del reddito nei paesi ricchi quindi in termini politici vediamo questi dell'ottantesimo percentile che sono schiacciati in mezzo tra la concorrenza che viene da quelli che hanno dei redditi minori più bassi e che probabilmente svolgono le stesse professioni o che vogliono farlo ma pagati molto meno e l'indifferenza dell'uno per cento ricco nel loro stesso paese sono schiacciati in mezzo sostanzialmente tra i lavoratori diciamo in cina e la plutocrazia che hanno in casa che hanno nello stesso paese e per chi ha studiato come me il marxismo negli anni 70 ecco questo porta sicuramente da un altro paradosso perché quando si faceva si studiava l'economia dello sviluppo negli anni 70 si parlava di disarticolazione ricorderete cosa significava significava che lo sviluppo portato avanti dai paesi principali sarebbe arrivato solo fino a un certo punto è a scapito per esempio delle economie africane per cui ci sarebbero stati i paesi per esempio nelle aree costiere che avrebbero avuto una situazione buona ma all'interno dei paesi più poveri non avrebbe avuto assolutamente questo sviluppo ecco questa è la disarticolazione a me abbia avuto la stessa disarticolazione anche nei paesi occidentali penso agli stati uniti 10 20 per cento della popolazione si è arricchita negli stati uniti è stato scritto tanto su questo 1 per cento di popolazione ricchissima c'è un testo che è dream buder sul 20 per cento più ricco comunque l l'elite diciamo così ma il rally l'entroterra è stato escluso da questa crescita vertiginosa e di cui la disarticolazione di cui parlava parlavamo prima l'interland diciamo così sono proprio questo ottantesimo percentile della distribuzione globale del reddito ci sono dei processi che pensavamo 40 50 anni fa valessero soltanto per i paesi in via di sviluppo ma li ritroviamo anche nei paesi ricchi e i processi invece nei paesi in via di sviluppo veri e propri sono si sono rivelati un po diversi da quello che pensavamo 40 anni fa qui vediamo lo stesso grafico ecco che ci dice sempre dell'uno per cento ricchissimo anche se la situazione è un po cambiata in seguito alla crisi finanziaria del 2008 e diciamo che c'è una percentuale maggiore un 10 per cento diciamo di persone al top che comunque sono state danneggiate fortemente dalla crisi questa è una slide interessante anche se complessa fra un momento cercherò di spiegarlo meglio cos'è elemento di complessità è che qui viene mostrato il tasso di crescita ad intervalli di 5 anni per tutto il mondo in relazione al reddito medio globale la parte interessante è questa cioè quello che accade alla media la mediana perché in rosso abbiamo la mediana globale con la crescita appunto del reddito al cinquantesimo percentile guardate al 2008 e 2011 avevamo questa crescita della media che era abbastanza bassa quella che vedete indicata come min sul grafico mentre la mediana cresceva tanto di più perché perché la crescita in asia aveva un suo ritmo accelerato e questo aumentava la mediana globale c'è stata di conseguenza questa crescita continua a una crescita addirittura più forte rispetto a prima siamo molto siamo rimasti tutti colpiti dalla crisi finanziaria globale ma in realtà è stata la crisi diciamo nord atlantica delle finanze perché non diminuita la crescita asiatica a causa della crisi e questo spiega il diverso andamento della media e della mediana ci sono altre implicazioni che tra l'altro c'è una cosa che mi è venuta in mente è che non vedete qua sulla slider sempre relazione all'aumento della mediana a causa della cina e dell'india eccetera ed è un l'implicazione per l'africa perché l'interdipendenza è molto forte quando la c la cina si arricchisce e aumenta la mediana se definiamo la linea di povertà come percentuale della mediana come sempre si è fatta per il fatto per esempio per l'europa ciò che accade è che sia un aumento della povertà perché molti paesi in africa naturalmente non cresce non crescono allo stesso tasso di crescita della cina che porta sulla mediana globale quindi sia una situazione per cui malgrado aumenti la ricchezza del mondo e a causa dell'aumento della mediana ecco che ci sono più persone che rimangono indietro rispetto alla mediana e aumenta la povertà relativa e questo spiega appunto la situazione africana e qui entra in gioco l'africa non ne ho parlato tanto di africa fino adesso ma se pensiamo al futuro a causa appunto della mancanza di una convergenza da parte dell'africa e l'aumento del demografico in africa ecco che l'africa avrò un ruolo sempre più importante con due implicazioni innanzi tutto questo potrebbe diciamo rovesciare il declino della povertà globale così come l'ho appena definita e poi ci sono implicazioni ovvie per la migrazione la migrazione è stata citata anche prima la popolazione africana che ha un decimo del reddito diciamo europeo a un miliardo di persone invece di 500 milioni di europei nel 2050 2060 arriverà a 2 miliardi addirittura di diritti persone rispetto all'europa che non aumenterà tanto quindi ci sarà sicuramente un rapporto enorme di 4 a 1 non di 2 a 1 in termini di numerosità di cittadini nei due continenti e questo avrà delle ripercussioni questa è una slide in più che vorrei mostrarvi è sempre il grafico dell'elefante ma con dei dettagli tecnici ulteriori in in relazione alla situazione della popolazione rispetto alle posizioni del 1988 sempre per quanto riguarda la distribuzione del reddito in particolare ci concentriamo su thailandia e stati uniti questi ricchi diciamo così in thailandia nel 88 avevano questa situazione allo circa suo ottantacinquesimo percentile della distribuzione del reddito e questi statunitensi vedete sono qua sono relativamente poveri ma decide molto più alto allo stesso livello di reddito in in thailandia cosa succederà in futuro o cosa è successo meglio dopo dopo gli anni 80 è aumentato decida in thailandia le persone che negli stati uniti avevano questa posizione negli anni ottanta sono passati a posizioni più alte in una misura bassissima qual è il senso di questo grafico ci dice che le persone che avevano una determinata posizione alla fine degli anni 80 in due paesi così diversi come thailandia e gli stati uniti sono cresciuti in modo molto diverso nell'arco di questi di questi anni nel periodo precedente a quello che vi ho mostrato non c'era l'elefante ho fatto riferimento ai dati di bourguignonne e morrison che sono in realtà gli unici che a cui potevamo fare riferimento se si fanno poi gli stessi calcoli per cercare di ottenere l'elefante ecco non si ritrova questo profilo dell'elefante che che li ho fatto vedere fino adesso per il periodo dal 70 al 92 la tasso di crescita sostanzialmente era lo stesso la cosa interessante è che il tasso di crescita del mondo era un po più alto un po più alto adesso in questo secondo periodo ma vedete che la scala rimane la stessa l'ordine di grandezza rimane lo stesso il tasso di crescita durante il periodo era circa del 50 per cento ma era distribuito era spalmato per così dire mentre adesso abbiamo questo andamento con un picco che vi ho appena mostrato e poi mancanza di crescita successiva quindi siamo di fronte a una cosa inusuale nuova che non conoscevamo prima e credo che questo ci faccia dire che tutto ciò è dovuto alla globalizzazione a questo punto cerco di andare a riassumere perché sto esaurendo il tempo mia disposizione e vi ho già detto tante cose vorrei però mostrarmi forse quest'ultima slide che è quella che piace di più a mia moglie per questo la faccio vedere sempre perché illustra in modo molto significativo le differenze di reddito tra i paesi che cosa fa ci mostra sull'asse dell'ex la nostra posizione in relazione al reddito e appunto noto il reddito si si viene collocati sul grafico di distribuzione potrebbe essere l'italia qui vediamo gli stati uniti e poi sull'asse verticale prendiamo lo stesso reddito ma lo si colloca all'interno del panaro panorama internazionale non nazionale cosa si vede si vede anche che gli americani più poveri come dicevamo prima sono sul sessantesimo percentile della distribuzione globale del reddito può essere 60 può essere 70 insomma dipende un po dal parametro di riferimento comunque siamo lì e ogni percentile poi aumenta di reddito sia a livello nazionale che globale il 12 per cento superiore a livello di ricchezza appartiene all'uno per cento globale in paesi europei ricchi come l'italia abbiamo un 58 per cento di persone che appartengono all 1 per cento dei ricchissimi del mondo se consideriamo le cose da una prospettiva un po diversa sempre in relazione all 1 per cento di ricchi e straricchi ecco che ci si può chiedere chi sono questi ricchissimi nella mia università nel dipartimento di sociologia c'era un poster che diceva noi siamo il 99 per cento e ogni volta che passavo davanti a questo cartellone dicevo magari non sei mica nel 99 per cento magari a livello globale fai parte dell'uno per cento dei più ricchi del mondo a livello nazionale no ma a livello globale probabilmente assolutamente sì appunto magari si è nell'ottanta per cento a livello nazionale ma sicuramente si fa parte dell'uno per cento più ricco del mondo quindi non è più chiaro dove ci si collochi qui vediamo i dati invece per l'india sempre sulla base di dati del reddito cose abbastanza nuove perché in india avevamo soltanto i dati sul consumo che ci danno ovviamente dei valori diversi qui abbiamo i dati appunto relativi invece al al reddito e arriviamo tra i ricchissimi dell'india ai livelli statunitensi e questo uno per cento di indiani rappresenta 12 13 milioni ma se arrivo a 3 milioni sicuramente queste all'interno di questi tre milioni ci sono soggetti che appartengono all 1 per cento più ricco del mondo questi sono i dati cinesi sono macrodati sono i dati migliori che possiamo utilizzare potrei dilungarmi tantissimo sulla problematicità dei dati cinesi non lo farò vi dico semplicemente che questi sono i dati che abbiamo e che ci indicano che l'uno per cento dei più ricchi cinesi fanno parte dell'uno per cento più ricco del mondo e sono milioni e milioni di persone 30 milioni di persone sono i ricchi in cina ma ci sono anche i poverissimi nello stesso paese e sono poverissimi in cina e poverissimi a livello mondiale fanno parte del 12 per cento dei più poveri del mondo qui invece abbiamo la russia che ha dei redditi più alti anche a di beni più bassi rispetto alla cina e all'india una classe media più ampia bisogna anche considerare che la popolazione russe di 150 milioni di persone che è un decimo sostanzialmente un po di più di un decimo della popolazione cinese quindi anche questo parametro va considerato infine vi mostro uno dei paesi che preferisco è che paese sarà che a poverissimi a livello globale poi a una bella classe media e più o meno siamo sul sessantesimo percentile poi ci sono anche i ricchissimi dell'uno per cento più ricco del mondo evidentemente un paese che rispecchia bene la situazione globale è un po come il resto del mondo tutto il mondo con grande disuguaglianza molto poveri molto ricchi e tanti nella classe media è il brasile anche il sudafrica sostanzialmente sarebbe identico è l'ultimissimo grafico che è un'espansione di questo che vi ho appena fatto vedere in mostra una cosa secondo me è scioccante cioè il fatto che ci sono paesi europei molto ricchi con un welfare state forte che non soltanto sono molto più ricchi dei paesi africani ma sono più ricchi in assoluto per tutto lo spettro di distribuzione del reddito quindi non c'è neanche una sovrapposizione statistica cosa vuol dire vuol dire che tutti nei paesi bassi sono più ricchi di quelli nel mali ma in più che non ci sono neanche persone è il numero statisticamente significativo nel mali che possono raggiungere per livello di ricchezza i più poveri dei paesi bassi e questa un'argomentazione interessante da considerare quando per esempio si parla di aiuti internazionali non si può dire che deve essere che può essere aggressivo questo aiuto internazionale perché ciò che viene appunto dai paesi ricchi comunque viene dato persone che sono più povere nei paesi destinatari e non si può pensare che gli aiuti internazionali quindi finiscano nelle tasche dei ricchi del mali perché questa sarebbe un'assurdità è un'assurdità direi che abbiamo parlato di tantissime cose è sicuramente o anche sforato rispetto ai tempi che mi erano stati indicati vi ringrazio moltissimo dell'attenzione e sono a vostra disposizione per le domande grazie grazie molte al professor milano vicino alla sua densa esposizione io prima di cedere il terreno a delle domande volevo approfittarne per farle due domande io allora uno da quello che lei dice senza fermare la globalizzazione questo fenomeno di una shrinking midol class di una classe media occidentale che si restringe non potrà mai essere fermato ne stiamo vedendo degli esempi adesso ha un estremo la politica commerciale di donald trump che si basa sul protezionismo per difendere secondo lui gli operai americani dall'altra parte gli esperimenti più o meno riusciti mal riusciti in francia di una tassa sui super ricchi che sono come lei poi scriventi nel suo libro un entità molto difficilmente tassabile perché i capitali sono molto più mobili di tanti altri fattori di produzione quindi per diciamo fermare la disuguaglianza all'interno dei paesi occidentali bisogna fermare la globalizzazione e così facendo si fermerà la disuguaglianza fermerà invece aumenterà la disuguaglianza fra i paesi occidentali e gli altri paesi qual è il risultato di questo gioco ok a devo rispondere subito sarò molto breve perché si tratta di un commento di larga portata e non volevo parlare di singoli paesi e l'ho detto gia all'inizio io penso che il problema sia il seguente il reddito sempre più dipendente da quello che succede a livello globale ci sta una grande interdipendenza fra i continenti di tutto il mondo inoltre la discensionale ta politica avviene stati nazione quindi ci sono persone che si preoccupano delle importazioni cinesi e magari arrivano a governare negli stati uniti strettamente parlando ci sono due opzioni una è come dice lei dobbiamo arrestare la globalizzazione e fare marcia indietro un'altra opzione i governi dovrebbero adottare un ruolo molto più attivo nella youth ad aiutare le persone più colpite dalla globalizzazione in larga misura comunque è chiaro che la seconda opzione molto migliore non voglio addentrarmi questa dissertazione ma comunque un motivo che lei ha citato per esempio la tassazione dei super ricchi e la tassazione del capital e adesso molto più difficile che non e gli anni 60 e 70 del secolo scorso e con la globalizzazione si possono spostare i capitali molto più rapidamente e molto piu difficile quindi però nel mio libro io sostengo e non voglio spiegarlo adesso perché ci vorrebbero altri 15 minuti che non abbiamo comunque sostengo che invece di concentrarsi come in passato sulla redistribuzione del reddito attuale le nuove politiche dovrebbero minare ad un capitalismo e quali tario cercando di lì per lì velare le competenze l'istruzione il capitale finanziario che è la dotazione di base ed è qui che abbiamo una distribuzione diseguale ma questo potrebbe essere l'argomento di un'altra conferenza magari torna l'anno prossimo presa anche da picchetti non sbaglio è una tassa di successione decisamente più alta di quella che c'è o non c'è in alcuni paesi il fatto di avere un'istruzione dalle elementari all'istruzione superiore che sia omogenea diciamo e accessibile a tutti quanti che una cosa che nei paesi europei e forse più accessibile di quanto non lo sia naturalmente negli stati uniti e se non sbaglio ancora c'era un terzo aspetto che era diciamo di disincentivo a creare grandi ricchezze e invece l'incentivo per le imprese a creare forme di azionariato con i dipendenti in modo da poter distribuire una ricchezza finanziaria anche fra di loro quello che lei dice giustissimo ci sono tanti modi diversi nella presentazione quando ha parlato del blog volevo dire che abbiamo parlato proprio della questione delle norme disuguaglianza di ricchezza nei paesi ricchi che con il coefficiente di gini di 90 negli stati uniti in italia e all'estero non è diverso il 10 per cento dei più ricchi possiedono il 92 per cento dei prodotti finanziari cosa succede che fondamentalmente c'è una un trasferimento a quasi automatico della ricchezza perché le persone che guadagnano dai capitali sono ricchi e sono molto con centrali pickett sostiene proprio l'introduzione di una tassa globale sulla ricchezza molti dicono ma se sbaglia una cosa sola non sa che cosa tassare ma la logica invece c'è nel libro cioè voglio tassare e fattore di produzione che è veramente quello che contribuisce di più la disuguaglianza e se non viene controllato si trasformerà in un incremento della disuguaglianza quasi automatico e come diceva poi ci sono altri modi per intervenire la tassa di successione la proposta di toni atkinson è anche un'altra cosa che ho detto un modo per dare incentivi fiscali ai piccoli investitori cercando di interferire sulle lobby che vogliono dare incentivi ai ricchi insomma ci sono tante possibilità c'è un altro aneddoto che mi interessa perché molti l'hanno trovato divertente io lo trovo anch'io divertente l'ho trovato molto divertente quando me l'ha detto il mio commercialista di new york passo è cominciato a pagare degli stati uniti con l'arrivo della green card il passato si pagava in media il 12 per cento trump pagava zero quindi ho chiesto al commercialista eravamo a washington dicevo come può essere possibile diceva è molto comune tutti i clienti più ricchi pagano in media dal 56 per cento di aliquota fiscale ed è incredibile è tutto legale perché ovviamente convertono i redditi in diversi modi diventano redditi aziendali e tutta la serie di detrazioni a volte per cui pagano delle a liquido e simili a quelle dei più poveri alla fine lei dice che non vuole parlare di singoli paesi però ci spieghi un fenomeno che sembra in questo momento abbastanza globale insomma questa classe media occidentale stretta fra le nuove classi medie e la plutocrazia globale vota quando vota per dei movimenti populisti o anti sistema come si può cambiare questo se lo vogliamo cambiare dal punto di vista delle ricette economiche e della distribuzione del reddito una domanda così difficile lo so come rispondere preferirei non farlo è difficile un po per tutti e se si avesse una risposta sarebbe tutto più facile ma io ritornerei a quello che ho detto prima effettivamente responsabilità dei governi nazionali applicare delle politiche che possano sostenere le persone colpite dalla globalizzazione e dall'innovazione tecnologica penso che in vista di qualche successo negli stati uniti con trump non dovremmo cambiare narrativa voglio a chiarire questo punto io ho sempre pensato che la globalizzazione sia uno dei fattori principali che hanno portato ai risultati che abbiamo visto e non lo posso dimostrare ma utilizzato l'opera di diversi autori che hanno dimostrato empiricamente gli effetti sui salari americani e le prospettive di occupazione alla luce delle importazioni cinese ma spesso si dice che questo è politicamente inaccettabile perché sembra giustificare alcune delle misure di trump che secondo me diciamo così sono abbastanza insolite per dirla in maniera gentile non dovremmo quindi cambiare atteggiamento risultati semplicemente perché ci può essere una necessità politica o meno c'è qualcuno che vuole fare una domanda abbiamo un microfono da dare qui c'è una persona si benissimo ci si è quella io volevo chiedere la parte della curva di cui ha parlato appunto dell'elefante che non in cui i redditi non crescono quindi sono quasi fermi a zero quella è una media è corretto e volevo chiedere al professore che ha visto magari le curve dei insomma di diversi paesi e senza entrare nello specifico di un paese ma se ci sono lì in quella zona dei paesi che crescono forse ci sono anche dei paesi dove addirittura il reddito è andato indietro per quelle persone non so se questo è un inedito ho capito tutto perché non funzionava la cuffietta comunque cosa è successo alla parte della curva di dove non c'è incremento ter addetti giusto rischi di crisi una riduzione ma ci devo pensare per esempio i paesi dell'europa orientale sì ho parlato del 70 per cento delle persone che sono della vecchia ocse e gli altri sono della transizione dai vecchi ocse non mi ricordo se c'è una parte della curva con una crescita negativa può darsi però non ne sono sicuro può darsi che sia una bassa crescita positiva comunque ricordo che per il giappone la crescita era quasi zero e come dicevo anche per la germania eravamo a livelli molto bassi al massimo 9 per cento e stati uniti 12 ma non ricordo esattamente che fosse una crescita negativa volevo aggiungere una cosa forse dovrei controllare prima i numeri e poi rispondere ma comunque molto interessante quello che dice perché ci fa capire che nei paesi ricchi non abbiamo necessariamente gruppi di persone che hanno sono diventate più povere per così dire in termini reali ma ci sono delle persone che non hanno avuto una crescita per cui la loro posizione è peggiorata rispetto ad altre persone nello stesso paese e nel resto del mondo buonasera fulvio sperduto una società di organizzazione mondiale cosa che non si sente parlare facilmente e per cui uscire dalla zona territoriale che è una delle più grosse soddisfazioni contemporaneamente le chiedo è lei ha citato loro menti il marxismo e il capitalismo alla base della sua trattazione con te in questo momento credo però quello che continua a leggere di questo aspetto proprio del capitalismo ma soprattutto del marxismo si sente parlare molto più nei paesi occidentali più evoluti che hanno già visto le mazzate mi viene da dirle in questo modo una tosta shoutbox di degli effetti dello stesso capitalismo che non chiaramente in tutti gli altri paesi che ancora tutto ciò non l'hanno visto allora secondo lei qual è la mossa se ci può essere una mossa di come si dice di trasmigrazione di questo pensiero che non è legato per forza di cosa al market il marxismo è fallito piuttosto che il comunismo dei paesi del comunismo reale che sono stati sicuramente come ha detto lei la cina è un paese capitalista ma lo è sempre stato era un paese capitalista di stato come la russa incerti in certi momenti quindi le chiedevo l'ha visto che a sawyer marxismo quali secondo lei potevano essere le le mosse per trasmigrare questo pensiero dai paesi che hanno già vissuto certe realtà quindi i paesi occidentali ai paesi che invece ancora sono in fase di sviluppo grazie io devo chiedono precisazione le vuole sapere come nei paesi che hanno già sperimentato il capitalismo si può esportare il pensiero verso sì credo di aver capito qualche cosa comunque non sono sicuro del perché lei pensa di trasmigrare questo capitalismo se sono già capitalisti la trasmigrazione del pensiero capitalista scusate ma non sta parlando nel microfono quindi non ci è possibile ripetere la traduzione della domanda bisognerebbe forse controllare la cuffia del professor milano amici che non riesce a sentire la traduzione indirettamente posso rispondere così il fatto è questo se consideriamo i sondaggi gli studi svolti lasciando da parte il capitalismo e pensando alla globalizzazione diciamo che la globalizzazione non ci sorprende questo e piu sostenuto nel paese che sono ricchi e vanno dai nel vietnam per esempio va molto forte a livello di supporto della globalizzazione mentre invece all'ultimo posto c'è la francia e queste sono i risultati che ho visto sei mesi fa io penso comunque che innanzitutto come conto dicevamo sono tutti i paesi capitalisti sono soltanto in diverse fasi di sviluppo e alcuni di essi stanno andando molto bene traggono enormi benefici dalla globalizzazione dal catena della fornitura mondiale e in certa misura sono dalla parte di quelli che ricevono cioè non vanno tanto bene quanto si poteva prevedere perché io non penso che reggano la thatcher avrebbero scambiato il loro liberalismo la loro linea di pensiero con quello che è successo dopo non parlo di marxismo perché non so esattamente che cosa abbia a che vedere il marxismo con risultati di questo tipo come un'alternativa come equivalente sì ma non abbiamo più l'alternativa persona c'era un attimo solo una città ma lei aveva detto che sul 2 bene possiamo farcela e la domanda salve volevo chiederle una questione riguarda la teoria di economia internazionale nel senso che si dice l'apertura è l'integrazione dei mercati mondiali soprattutto dagli anni 90 in poi avrebbe dovuto portare a una convergenza tra le economie dei vari paesi mondiali eccetera ma guardando gli alcuni dei grafici questa teoria sembra quasi confermata guardando il grafico dell'elefante o la diminuzione di disuguaglianze tra i paesi volevo chiederle però se questo è ancora valido se togliamo da quell insieme di paesi cina india indonesia forse anche perché c'è una concentrazione così forte di quella mi del klass mondiale in quei paesi piuttosto che in altri la sua un'ottima domanda non avevo il tempo di approfondire i diversi aspetti ma potrei mostrarvi molti dati su questo sostanzialmente ci sono due tipi di convergenza una convergenza generale che quella che studiamo e abbiamo studiato e in una condizione nel senso che tutti i paesi contano nello stesso modo e se consideriamo questo nel periodo del neoliberalismo negli anni 90 c'è stata una divergenza in effetti perché molti paesi africani e paesi in via di transizione è anche l'america latina hanno avuto un periodo difficilissimo c'è stata una divergenza questa divergenza si è arrestata circa nel 2000 perché tra il 2000 e il 2010 in generale i paesi più poveri sono cresciuti di più di quelli più ricchi se si fa però la seconda convergenza che quella che ha citato lei che è ponderata rispetto alla popolazione per cui si considera la popolazione e quindi la cina conta molto più del ciad perché è una maggiore popolazione allora sia sempre convergenza ma questo ha portato avanti dalla cina dall'india dall'indonesia e fino al 2000 circa se si togliesse la cena si avrebbe un aumento della disuguaglianza globale fino al 2000 la cina da sola ha evitato che ci fosse un aumento della disuguaglianza globale dopo quel momento è aumentato il ruolo dell'india e in futuro l'india avrà un ruolo ancora più significativo perché la cina diventa sempre più ricca e quindi arriverà ad una situazione per cui non ridurrà più la disuguaglianza globale ma avrà diciamo una situazione di neutralità e anzi a un certo punto comincerà a contribuire all'aumento della disuguaglianza globale buonasera volevo chiedere a milano come giudica l'effetto che può avere in un paese in cui la diseguaglianza è aumentata fortemente il ceto medio è stato penalizzato dalla globalizzazione e sto parlando dell'italia l'introduzione di una flat tax sul reddito e soprattutto se si spiega come mai ci sia un forte consenso popolare sull'introduzione di una flat tax sul reddito questo riporta un po alla domanda che aveva posto prima francesco cercherò di essere chiaro nella mia risposta sono molto scettico diceva flat tax ora ha detto universale non stavo pensando all'altra cosa a reddito minimo universale potremo passare a parlare anche di questo no il reddito minimo potremmo parlare anche di questo il reddito di garanzia parliamo nodi flat tax non credo che sia una buona idea perché non è progressiva come tassa quindi ritorniamo ad una situazione dell'unificazione addirittura secolo scorso o ancora più indietro xix secolo ma non sarei a favore di questo tipo di tassazione perché io sono a favore di una tassazione più progressiva non meno per quanto riguarda il reddito universale minimo al consenso sia della destra che della sinistra per ragioni diverse la sinistra pensa che se si ha un livello di reddito sufficientemente alto si tassano tanto i ricchi per sostenere questo reddito e sostanzialmente la disuguaglianza viene così ridotta si riduce la povertà perché c'è appunto un reddito di base alto la destra è a favore perché diceva beh noi ti diamo già dei soldi per non fare niente non ci puoi più chiedere altro e sono a favore per questa ragione io sono molto scettico però perchè implicherebbe un cambiamento filosofico il welfare stessi basa sulla assistenza ma anche su un sistema assicurativo cioè ci si assicura contro cose che avvengono di solito per cui per esempio quando si partorisce sia la maternità c'è la pensione quando si invecchia se si perde il lavoro c'è l'indennità di disoccupazione quindi a un'assicurazione sociale ma se si passa questo sistema di reddito universale minimo non si possono avere queste cose costerebbe troppo non si possono avere entrambe le cose bisognerebbe cambiare completamente il sistema e ci dovrebbe essere innanzitutto un elemento qualificante che è quello della cittadinanza e bisognerebbe dimenticarsi sistema di assicurazione sociale sono scettico oltre che per questi motivi anche per altre ragioni io non credo che la società dovrebbe incoraggiare gli individui a non fare niente a non lavorare non credo che sia una società auspicabile certo se una persona non può lavorare perché è invalida perché ha perso il lavoro deve esserci da assistenza sociale ma non deve esserci un principio in base al quale un 10 15 per cento della popolazione semplicemente non lavora mai non credo che sarebbe una bella società questa credo che il lavoro sia importante homo faber è una questione filosofica per cui io sono sostanzialmente contrario questo tipo di reddito di garanzia perché spiega cose complicatissime in di economia e la maniera così chiara io chiedo al professore che ha una visione a questo punto mondiale internazionale e ha lavorato anche in organizzazione come la banca mondiale ha secondo lei ha visto che i politici non si interessano di eguaglianza di ineguaglianza un po perché non ne hanno le competenze non ne hanno le conoscenze forse ad anche un problema di ignoranza e di lontananza dal ceto basso e medio ci sono delle organizzazioni internazionali secondo lei a cui che si sta occupando di questo problema o sono siete solo voi economisti che scrivete di questo adesso a livello diciamo abbastanza grosso a livello politico non sento interesse anzi ad uno journal lontananza da questa ineguaglianza e vogliamo anche se non siamo d'accordo il populismo e questo è oramai la lontananza da al problema della disuguaglianza della povertà della precarizzazione ci sono organizzazioni internazionali di sua conoscenza che hanno una sensibilità su questo argomento grazie risponderei in due parti innanzitutto partendo dal ruolo delle organizzazioni internazionali credo che le cose stiano cambiando ma le istituzioni internazionali secondo me soprattutto nei paesi ricchi come l'italia ma anche la grecia non possono avere l'influenza che hanno invece nei paesi poveri e abbiamo visto una sorta di dicotomia nel ruolo del fondo monetario internazionale perché saprà che si è argomentato sul impatto negativo sulla disuguaglianza e della crescita attraverso vari paper che hanno prodotto e sto parlando appunto del fondo monetario internazionale in relazione le distribuzione e questo ha rappresentato un cambiamento molto forte rispetto a quello che era successo precedentemente nel 20 30 anni anche 40 anni prima ma secondo me questo non è non si è tradotto poi in azioni perché recentemente abbiamo avuto un problema in indonesia e lì il fondo ha portato avanti l'austerity sussidi di sempre quindi sostanzialmente ci sono visioni diverse c'è chi pensa che sia una sorta di suddivisione cinica della responsabilità e come fare il poliziotto buono e il poliziotto cattivo negli stati uniti dei film statunitensi questa è la stessa cosa può valere fosse per il fondo monetario internazionale e io ho fatto parte anche del dipartimento di ricerca della banca mondiale e so per esperienza che dipartimenti di ricerca non hanno una grande influenza sull'operato di tutta l'organizzazione e questo è avvenuto anche appunto per dipartimento di ricerca del fondo monetario internazionale poi in relazione al ruolo del dei governi ecco credo che sia responsabilità dei politici intervenire per ridurre la disuguaglianza non sono interamente d'accordo con lei nel senso che la disuguaglianza e proprio al centro dell'attenzione e si scrive sulla disuguaglianza più che mai e i cambiamenti però effettivi a livello politico sono pochi al di là delle parole penso per esempio anche a quello che è stato fatto gli stati uniti per quanto riguarda italia le sas alle tasse la direzione è stata opposta e lo stesso vale per la francia di macron per quanto riguarda la liberalizzazione del mercato del lavoro è come se ci fosse una paralisi a livello di politica operativa diciamo così e poi tante parole tantissime parole agli altri livelli incluso il nostro senza però che ci sia un vero impatto sulla politica fatta e messa in atto mi è stato chiesto l'inverno scorso di andare a davos trovato la cosa un po ridicola in realtà perché queste persone hanno parlato di disuguaglianza per dieci anni negli ultimi dieci anni qual è il problema del mondo la disuguaglianza dobbiamo combattere la disuguaglianza ma cosa fanno poi fanno sempre più soldi mettono questi soldi nei paradisi fiscali a panama non pagano le tasse tutte le grandi aziende hanno trovato nuovi modi per evadere le tasse i ricchi non pagano le tasse le pagano meno di quanto dovrebbero allora perché si continua a parlare di queste cose perché parlate di disuguaglianza fate altro lasciate perdere ringrazio molto ringraziamo tutti molto branco milano per la sua esposizione che veramente come ha detto la signora è l'ultimo intervento è riuscita a spiegarsi in modo semplice concetti complessi e globali grazie davvero
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