Bambini disuguali
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Bambini disuguali
Le disuguaglianze sociali ed economiche – in Italia anche territoriali – influiscono fortemente anche sulla salute dei bambini. Mentre l'istruzione della madre ha un effetto protettivo, la povertà minorile peggiora le condizioni di salute e riduce la possibilità di sviluppare appieno le proprie capacità.
possiamo cominciare si solitamente con una formula giornalistica accusata si dice che la professoressa chiara saraceno non ha bisogno di presentazioni invece io ve la voglio presentare accolgo con grande piacere il compito di presentarla non solo perché una delle studiose più apprezzate anche sul piano internazionale per i suoi studi sulla famiglia sul genere sul welfare e sulla povertà il piacere di presentarla riguarda il suo percorso il percorso di una donna che è riuscita a trasformare in opportunità opportunità di crescita professionale intellettuale opportunità di crescita anche per i temi di cui si occupava quindi una donna che è riuscita a trasformare in opportunità tutta una serie di difficoltà incontrate nel corso della sua ricerca difficoltà di natura politica accademica anche difficoltà relative al genere ricordiamoci che per un tratto importante del suo percorso era una delle poche donne in un ambiente prettamente maschile in una bella intervista rilasciata a le sociologhe emanuela naldini e sonia bartolini la prof.ssa saraceno ha sintetizzato la sua biografia in un aggettivo straniera sono stata a lungo sulla porta in uno stato né di appartenenza né di non appartenenza a una categoria a un gruppo a un settore disciplinare ha un approccio come donna mi muovevo in un mondo di soli uomini ero sposata quando non era di moda a farlo dentro il movimento femminista e nel movimento femminista ero percepita come una di loro tra i sociologi mi occupavo di temi marginali rispetto a quelli ritenuti importanti e temi forze anche rischiosi rispetto all'ideologia dominante ideologia dominante anche nell'accademia i temi ritenuti meno centrali a cui saraceno fa riferimento sono la famiglia e i rapporti di genere e anche lei a lei ai suoi studi dobbiamo se questi temi sono diventati poi centrali nel campo degli studi sociologici ma ai suoi studi dobbiamo se oggi la famiglia non viene più recepita come un istituto naturale immodificabile ma un prodotto sociale soggetto evoluzione cambiamenti non esistono più famiglia normali esistono famiglie diverse nelle loro diverse articolazioni le conquiste civili degli ultimi anni sono anche il frutto di questi cambiamenti nella sensibilità collettiva chiara saraceno nasce a milano nel 1941 quando si iscrive all'università non esistono sociologie la professoressa raccontato che alla sociologia si arrivava attraverso un percorso in lettere o in filosofia un'economia saraceno si laurea in filosofia teoretica all'università cattolica con una tesi ispirata da max weber dopo la laurea insegna filosofia nei licei e fa l'assistente volontaria presso la cattedra di filosofia teoretica in quegli anni non è facile per una donna a fare carriera universitaria non è facile soprattutto farla alla cattolica dove c'è un'unica donna che ricopre l'incarico di professore universitario il suo primo maestro il professor bontadini usava dire che per fare carriera università bisognava essere ricchi di famiglia da questo punto di vista non credo che sia cambiato molto saraceno correggio e suo vecchio maestro e aggiunge occorreva essere ricchi di famiglia e appartenere al genere giusto al sesso giusto per assistere a un cambiamento della sua vita bisogna aspettare il 67 la costa la contestazione studentesca e vedremo che in questo nuovo capitolo della biografia intellettuale di saraceno interviene la città che ci ospita interviene trento che ha una parte importante alla fine del 1967 viene occupata per la prima volta anche la cattolica per la professa di essere un'esperienza politica molto intensa che favorisce l'incontro con figure che si rileveranno fondamentale nell'ambito della sociologia ma causa anche qualche strappo qualche rottura il gruppo cattolico a cui apparteneva gioventù studentesca non approva la sua partecipazione al movimento e cioè una sorta di scomunica ma come tutti gli strappi anche questo si rivelerà in qualche modo formativo alla sociologia saraceno arriva quasi per caso nel 68 per merito di francesco alberoni che la chiama 30 dove dirige l'istituto di sociologia e qui che scopre la sua vocazione sociologica ed è qui che nasce il suo interesse per un preciso campo che è la sociologia della famiglia un campo ritenuto assolutamente marginale fu ago peak manu che hanno uno dei primi sociologi dalla famiglia in italia a chiamarla a collaborare al suo corso di laurea ma non può essere soltanto un incontro accademico per quanto importante a segnare poi la scelta del tema della vita sicuramente nell'interesse per la famiglia interviene anche la famiglia da cui proviene chiara saraceno una famiglia ampia articolata ed è molto bella la testimonianza che ha rilasciato su questa famiglia i genitori hanno investito nella sua formazione culturale negli anni cinquanta non si usava andare a studiare in america lingua oggi quando si può fare si mandano i ragazzi allora era assolutamente una eccezionalità e lei fu mandata negli anni il liceo per un anno negli stati uniti allo stesso tempo era una famiglia tradizionale con dei ruoli tradizionali e quindi si avvertiva anche una maggiore libertà rispetto ai fratelli maschi forse questa ambivalenza poi l'ha aiutata a riflettere sui ruoli all'interno della famiglia un altro elemento fondamentale è stata la sua partecipazione al movimento delle donne ricordiamo gli anni 70 sono anni stati anni molto importanti anche perché per le battaglie la campagna referendaria sul divorzio la campagna per la legalizzazione dell'aborto dirà saraceno la i due sociologhe che l'hanno intervistata è stata l'esperienza nell e con il movimento delle donne a darmi una forte motivazione a indurmi a colmare il vuoto conoscitivo che c'era non soltanto dentro la sociologia italiana ma nella sociologia nel suo complesso che oggi comincia a occuparsi dei temi della famiglia della condizione femminile del rapporto tra uomo e donna non ha idea della carenza di materiale con cui ci si confrontava allora si delinea così il tratto specifico della studiosa saraceno ma anche dell'intellettuale pubblico che poi interviene nelle battaglie civili del paese intrecciare gli studi sulla famiglia e quelli sulla condizione femminile non solo nell'italia contemporanea in una prospettiva storica in una prospettiva comparata un approccio che non sempre le ha giovato nell'ambito dell'accademia la sociologia della famiglia era allora dominata da un'impostazione cattolica normativa che non le perdona va una visione poco convenzionale dalla famiglia le dice una visione poco pacificata al principio degli anni 80 fu bocciata al concorso a cattedre perché considerato una figura sovversiva pericolosa qualcuno disse una distruttrice della famiglia per salire in cattedra dovrà aspettare diversi anni poi sarebbe arrivata anche a dirigere il dipartimento di scienze sociali a torino ma il principio le sue ricerche venivano guardate con sospetto e perplessità anche dai sociologi più giovani che lavoravano a temi ritenuti più importanti temi economici il tema delle classi le sue i suoi filoni di ricerca erano considerate questioni private di scarso interesse sociale tra i suoi saggi pioneristici di quella stagione ricordiamo dalla parte delle donne e anatomia della famiglia pubblicati da della nato dai temi della famiglia discenderanno altri temi come welfare poi la povertà nel 1984 le venne chiesto di far parte della prima commissione povertà presieduta da ermanno gorrieri poi sempre su questi temi sarà un saraceno sarà chiamata in altre commissioni né presiederà qualcune farà anche parte dell'osservatorio europeo sull'esclusione sociale l'esperienza dentro questo organismo è molto formativa perché le consentono anche di acquisti acquisire una maggiore consapevolezza consapevolezza sul processo di formazione delle decisioni politiche il fatto di essersi occupata di temi marginali su cui esisteva scarsa la letteratura ha comportato anche una libertà nella ricerca la libertà di contaminare discipline diverse come storia psicologia economia demografia antropologia e anche un'apertura internazionale nel confronto con reti intellettuali allargate il suo manuale di sociologia della famiglia uscito alla fine degli anni 80 dal mulino è stato il primo manuale in questo campo adottato in questi trent'anni naturalmente in edizioni via via aggiornate da più generazioni di studenti negli ultimi anni il profilo di intellettuale pubblico si è rafforzato anche grazie a libri che intervengono in modo rigoroso su questioni molto dibattuta come i cambiamenti della famiglia ai cambiamenti del ruolo genitoriale dentro la famiglia pensa un libro uscito recentemente dalla terza all'equivoco della famiglia o anche ai saggi mamma e papà di esami non finiscono mai pubblicato dal mulino a coppie e famiglie non è questione di natura pubblicato da feltrinelli la sua parola continua a essere necessaria per la serietà scientifica con cui formare i giudizi anche qui per quel suo andare controcorrente lo sanno i lettori e le lettrici che la seguono sulle colonne di repubblica di cui di editorialisti e anche sui siti la voce e sbilanciamoci sempre dalla parte delle donne è sempre dalla parte degli ultimi dei più indifesi ma io ho parlato fin troppo la parola finalmente a chiara saraceno grazie sono un po imbarazzata mi chiedo come mai non ho ancora avuto un premio nobel ma sto lavorando e ci sta lavorando grazie oggi non di famiglia parleremo ma di bambini disuguali o disuguaglianze tra bambini a diversi livelli e per più dimensioni partendo proprio dalla salute che l'oggetto il fuoco di questo festival il primo dato le disuguaglianze nello sviluppo infantile iniziano dal concepimento cioè le disuguaglianze sociali incidono sullo sviluppo vabbè infantile già dal concepimento certamente non solo per questioni disuguaglianze sociali sono anche altre le elementi ma certamente la salute dei genitori la salute della madre durante la gravidanza eccetera incidono moltissimo sulla salute prenatale addirittura sulle chance di arrivare alla nascita o di superare il primo anno di vita anche se l'italia è uno dei paesi che ha un tasso di mortalità tra i più mortalità infantile tra i più bassi al mondo esistono ancora ad esempio differenze territoriali un punto mi sembra di differenza tra la mortalità infantile e centro note nel mezzogiorno secondo alcune ricerche che mi limito a citare uno che ne parla e timothy smith lo sviluppo del cervello nella prima infanzia diverso tra i bambini poveri e ricchi e già questo a me produce un grande turbamento cioè sapere sul 30 tra un anno un anno di vita contano gli stili genitoriali contano moltissimo al punto da raddoppiare il gap tra i bambini di chi e povere 39 24 mesi eppure queste disuguaglianze non sono necessariamente un destino perché alcuni molti dati di ricerca mostrano che con interventi di politiche sociali educative mirati potrebbero essere in parte almeno compensate da vediamo un po il caso italiano è un caso di disuguaglianze intrecciate per reddito istruzione dei genitori per collocazione territoriale per cittadinanza e queste disuguaglianze che si che si intrecciano ad un impatto e questi sono le due dimensioni che guarderò sulla salute ma anche sullo sviluppo cognitivo vediamo i dati sulla povertà qui vi dico i dati più non dico estremi diciamo più gravi quelli che si riferiscono alla povertà assoluta l'italia ci sono gli ultimi dati disponibili che si riferiscono al 2015 sono 4 milioni e 598 mila persone in povertà di cui un milione 100 100 al mento mila sono minori e sono 10 nodi per a noi per cento di tutti i minori tantissimo aggiunge aggiungo non c'è qui che un altro milione sono giovani fino ai 24 anni quindi la metà di tutti i poveri assoluti sono minori e giovani però se dieci 9 per cento quindi quasi l'undici per cento di tutti i minori è in povertà assoluta vuol dire non povertà assoluta vuol dire non riuscire a consumare un paniere di beni ritenuti essenziali per vivere decentemente nel nostro paese oggi questo vale per il 40 per cento dei minori stranieri va beh questo non vado oltre così successo con la crisi e le cose sono peggiorate e poi girate in generale alla povertà assoluta c'è un incidenza della povertà assoluta è triplicato se non ricordo male dal 2007 al 2015 però è e ha colpito in particolare le famiglie con minori e quindi i minori l'italia è uno dei paesi in cui l'incidenza della povertà tra i minori è più alta di quella tra gli adulti come mai direste voi visto che per lo più gli minori vivono con adulti perché la povertà è molto concentrata nelle famiglie numerose cioè dove ci sono tre o più minori ed è per questo che è aggiungo soltanto che se è vero che il rischio di povertà per un bambino ragazzo è altissimo se nessuno dei suoi genitori lavora non basta che avere un genitore che lavori perché per essere protetti dalla povertà la maggioranza dei minori in povertà assoluta vive in una famiglia ed eccolo qui in cui c'è a meno un occupato quindi c'è un problema di sotto occupazione a livello familiare o di sotto remunerazione del lavoro ma questo era solo per darvi lo sfondo e questa è la disuguaglianza diciamo più pesante quella disuguaglianze economiche in quanto rappresentata dalla povertà assoluta poi ce ne sono a non finisce qui la disuguaglianza economica ma volevo darvi le basi come dire più più pesanti un'indagine indagine europea quella che se non in acronimo si dice u silk che l'indagine europea sulla situazione economica delle famiglie ha fatto anche una fondo su lady privazioni di cui soffrono i minori e l'italia è andata avanti per musica a livello europeo è stato fatto solo nel 2009 invece lista non l'ha fatto rifatto anche il 13 e 14 e questi sono i dati noi vendiamo che nel 2013 e nel 2000 piccolo miglioramento nel 2014 più del 5 per cento dei dei minori non era in grado di di avere un pasto proteico e qualsiasi tipo anche vegetariano al giorno che è una cosa molto importante per in crescita poter avere almeno un pasto proteico al giorno e passiamo appunto alla salute avevo già detto la questione della mortalità infantile ma tra i fattori di rischio dire indiretti e diretti delle malattie dei bambini ci sono le disuguaglianze di reddito e di lavoro dei genitori cruciale però è anche l'istruzione in particolare della madre perché perché madri meno istruite e meno occupate promuovono abitudini meno saldi al salmone o hanno meno risorse ma anche hanno meno conoscenze su stili di vita salvo le alimentazioni sta lì e hanno una percezione sembra anche dai dati meno accurato dello stato di salute dei figli e qui ho preso l'esempio dell'obesità l'obesità forse non lo sapete ma comunque considerato un fattore di rischio molto serio per la salute cioè non è solo che sia grassi fa delle effetti drop di rischio su tutto il complesso della salute in generale di tutti noi ma in particolare dei bambini allora quanto conto dall'istruzione quando ho visto questi dati che sono tratti da una ricerca fatta dell'istituto superiore della sanità e si chiama okkio alla salute è una ricerca in cui hanno studiato i bambini della scuola elementare delle scuole elementari in tutta italia noi vediamo come appunto essere obesi sia molto più probabile è contro intuitivo ma questa è una cosa tipica delle società ricche cioè che l'obesità riguarda più poveri dei ricchi nelle società ricche l'altro dato che mi ha molto impressionato vedendo lo è il fatto che la geografia dell'obesità minorile si sovrappone a quella della povertà l'italia è un paese in cui la povertà è fortemente concentrata nel mezzogiorno e se voi vedete anche l'obesità infantile è fortemente concentrata nelle regioni meridionali c'è un gradiente nord sud molto impressionanti non sto dicendo che c'è un nesso diretto tra povertà e obesità ma ci sono delle correlazioni abbastanza preoccupanti quindi le come si può spiegare questi sono sempre dati che prendo da questa indagine dell'istituto superiore di sanità occhio la salute ci sono disuguaglianze nel senso non solo su differenze ma sono disuguaglianze nel senso che producono effetti negativi territoriali e sociali nelle abitudini alimentari prendo preso un solo esempio perché non posso entrare in troppi dettagli ma per esempio il fare la prima colazione normalmente il consumo di frutta verdura che sono due abitudini alimentari molto importanti per il saluto di benessere dai bambini allora i bambini che non fanno colazione presentano contro intuitivamente un rischio più elevato di essere in sovrappeso e obesi perché promette mangiucchiano di più durante il giorno si riempiono di cibi che riempiono che soddisfano immediatamente e l'abitudine a non fare colazione a farle mantenere hanno un'adeguata è più frequente nelle femmine e nei bambini sovrappeso obesi e più nel mezzogiorno che nel centro no di nuovo i bambini che non mangiano frutta e verdura anche qui e controintuitivo perché parliamo tanto di dieta mediterranea va dove i bambini mangiano meno frutta e verdura cioè non la mangiano almeno una volta al giorno nel mezzogiorno e vivono almeno mezzogiorno e con i genitori a bassi istruzioni la questione dei bambini stranieri e le cose sono più complicate perché se sembra che santino più spesso la colazione ma mangiano più spesso frutta e verdure anche l'attività fisica che è connessa l'obesità ma poi come vedremo è anche connessa allo sviluppo cognitivo ha un andamento simile con specificità di genere nel senso che non solo i bambini che vivono il mezzogiorno che hanno genitori più poveri o meno istruiti fanno meno attività fisica ma le semine fanno meno in generale fanno meno attività fisica dei maschi questo ha effetti secondo me predilige una correlazione di nuovo non un rapporto causa effetto lineare sul fatto che le femmine poi le bambine hanno meno competenze in matematica perché sembra che ci sia un nesso ma questo lo lascio lì comunque il 16 del maine per cento di bambini sto parlando i bambini della scuola elementare intervistati però che alla salute sono classificabili come non attivi dal punto di vista delle attività fisica punto con differenze di genere di nuovo con un gradiente nord centro sud cioè diminuisce l'attività man mano che si scende da nord a sud i figli di genitori con basso titolo di studio sono più inattivi rispetto a quelli con almeno un genitore laureato non fa differenza la nazionalità dei genitori analogo per la pratica sportiva attività fisica non è la pratica sportiva regolare la pratica sportiva se non fanno attività fisica ancora meno fanno pratica sportiva che dire rispetto questi dati rispetto a come funziona il servizio sanitarie premesso che il servizio sanitario italiano viene detto sempre come servizio mentre i migliori nei paesi sviluppati e così via tuttavia si sono disuguaglianze territoriali qui ho riportato un dato ma si chiama il meridiano sanita index ma anche ultimamente ho visto il rapporto della corte dei conti di quest'anno pure parlava di inefficienza della spesa per esempio sanitaria molto più alta nel mezzogiorno rispetto ad altre regioni ci sono disuguaglianze territoriali anche negli stand ei comportamenti di prevenzione rispetto ai bambini questi dati sono presi non più da okkio alla salute ma sono prese dall'indagine istat sulle condizioni di salute della popolazione italiana e se voi vedete qui dunque le barre sono quella più chiara 03 quella più scura in mezzo 46 e quella grigio intermedio tra i 7 17 anni le linee orizzontali vi dicono quali sono le medie italiane per diversi gruppi di età e qui la questione è non aver avuto accesso a visite specialistiche tra cui l'oculista il pediatra negli ultimi 12 mesi come vedete c'è un gradiente nord sud sul che un gradi e tra l'altro le disuguaglianze aumentano man mano che aumenta l'età dei ragazzi si va un po più dal pediatra tra gli 0 3 e poi si smette ma soprattutto e questo colpisce di nuovo il sud dell'isola un terzo circa dei bambini non effettua mai visite dentistiche noi sappiamo che andare dal dentista ha cioè avere una dentatura curata non è solo un problema estetico di mettere la macchinetta eventualmente se i denti sono storti ma effetti sulla sua salita dell intestino la digestione e così via il dentista e questo va detto non è una cosa che viene passata dal sistema sanitario nazionale quindi non avere il dentista nel sistema sanitario nazionale significa escludere una quota ampia dei bambini meno meno fortunate dal punto di vista economico e soprattutto non li si portano se la famiglia non ha risorse sufficienti quindi di nuovo la condizione da questo punto di vista già vediamo come in questo caso una non politica pubblica l'assenza di una politica pubblica incida sulla possibilità di dei minori di avere delle cure adeguate anche solo in termini preventivi andare troppo tardi dal dentista o dall'oculista può avere effetti sul fatto che alcune cose non si possono curare è sia le disuguaglianze economiche però non hanno impatto solo sulla salute ma anche sullo sviluppo cognitivo probabilmente sapete che esiste un'indagine internazionale promossa dall'ocse che si chiama pisa non chiedetemi di sciogliere l'acronimo perché non me lo ricordo mai però suona bene pisa e che testa con le capacità logiche una tematica di bambini in diversi a diversi livelli di età e le capacità di comprensione della lettura qui vi do quelle relative ai quindicenni emerge nettamente vite sui dico le percentuali di differenza mentre i figli bambini quindicenni che sono in famiglie che stanno nel primo quinto cioè del quinto più povero dividendo per reddito in cui cinque parti la popolazione nel primo quinto il 47 per cento non ha le competenze cognitive delle competenze logico matematiche e proprio dalla loro età per disegni 47 quindi quasi quasi uno su due questo naturalmente è per molti meno per coloro che invece appartengono alle famiglie più abbienti e quindi qui cda dobbiamo dare una spiegazione è un fatto genetico che tutti i bambini che stanno nel primo quinto sono meno intelligenti oppure c'è un problema di altro tipo qui è analogo è abbastanza sono i dati per la lettura e anche qui c'è un gradiente territoriali quindi noi troviamo sempre questi due ingredienti quello cioè questo quello per condizioni economiche e per quei quello per ripartizione territoriale questi dati sono presi dal rapporto di save the children i figli di migranti sono più a rischio perché l'italia in particolare ma i migranti sono spesso collocati nelle classi sociali più basse su iannone redditi più bassi e quindi sono crude a l'abbiamo visto anche prima sono più esposte al rischio di povertà quindi status socio economico si combina con l'origine migratoria quindi con le difficoltà anche dei genitori nelle integrarsi anche solo dal punto di vista linguistico e quindi tra i ragazzini che hanno vivono in condizioni economiche modeste o povero quelli di origine cui di stranieri o ovunque i tuoi genitori sono stranieri a corrono un rischio ancora più elevato la buona notizia come vi dicevo all'inizio è che si potrebbe fare qualche cosa e ci sono delle cose che sembra che abbiano successo domani probabilmente in un'altra sessione quella su quello che si può fare nei primi 1000 giorni e ne racconteranno anche delle altre qui vi dico soltanto che sembra che aver frequentato il nido almeno un anno di nido abbia un effetto di lungo periodo sul sulle competenze pv ho messo quelle logico matematiche non la scuola ma c'è il nido frequentato da una minoranza di bambini in italia per questo che ha un effetto così discriminante alimentare da una scuola materna frequentata ormai quasi da lotta all 88 89 per cento dei bambini quindi non ci sono grandi differenze tra frequentare non frequentare invece il nido si è soprattutto il nido prende quando viene frequentato viene frequentato nell'età così precoce i famosi mille giorni ci sembrano così importanti per contrastare la cristallizzazione delle disuguaglianze dovute all'origine sociale e vedete che averlo aver frequentato soprattutto per più anni ha un effetto uno dovrebbe solo da questo punto di vista dove dovrebbe dire ma allora dovremmo fare i nidi soprattutto laddove ci sono c'è maggiore concentrazione dalla povertà e non avviene così come vi faccio subito vedere perché la distribuzione dei nidi e nettamente inversa alla distribuzione della povertà i dati qui sono presentati in un modo un po strano strano nel senso più dice quanto manca per raggiungere il 33 per cento di copertura che è l'obiettivo che già scaduto perché dovevamo e dobbiamo raggiungerlo nel 2000 e di essere all'obiettivo europeo per il 2010 e l'italia non l'ha ancora raggiunto quanto manca e andiamo dalle regioni meridionali dove quasi nessuna regione in realtà arriva neanche il 10 per cento alla val d'aosta emilia romagna che invece hanno credo raggiunto quel target che secondo me è un target troppo basso ma in cui si sa è un target a basta ne sarebbe minimo soprattutto alla luce dei dati che avevo detto prima è che dovrebbe forse essere formulato anche a livello territoriale e non a livello solo della media nazionale perché interventi nella media nazionale può succedere che la l'emilia romagna cioè 50 per cento di copertura ma la sicilia continua e la calabria continuano a rimanere in basso invece noi vogliamo perché abbiamo visto che avrebbe tutta questa questo effetto positivo che che siano là dove è più importante che ci siano anche la e soprattutto la anche il tempo pieno che pure sarebbe importante per tanti motivi ma anche per arricchimento del curriculum non solo scolastico ma anche del curriculum formativo in generale è distribuito diversamente a livello territoriale oltre a non essere mai diventato lo standard come alcuni di noi speravano di verres diversi anni fa quando il tempo pieno era sperimentale e poi invece non venne mai implementato un altro elemento un altro fattore che sembrerebbe avere una grande importanza per compensare le disuguaglianze di origine sociale quindi anche le disuguaglianze economiche tra bambini sono le attività extra curriculari dal volontariato a fare sport al suonare uno strumento al fare cioè fare delle cose che impegnino con una certa sistematicità al di fuori della della scuola apro una piccola parentesi qui ricordo che anni fa in germania si discusse discusse a lungo la corte costituzionale venne investita pensate un po di che cosa viene investito in germania la corte costituzionale venne investita della questione di come si dovesse calcolare il sussidio di povertà per i bambini che veniva calcolato un po spagna si diceva top ten gli adulti e poi i minori a seconda dell'età c'è un po di meno non so chi abbia investito alla corte costituzionale perché in germania anche i cittadini possono accedere al ricorso che fanno ricorso a corte costituzionale insomma la corte costituzionale disse due cose primo che no si doveva calcolare questo sulla base degli effettivi bisogni di quanto devono mangiare dei conti di quanto è necessario per crescere un bambino in diversità sembra di essere in italia ma aggiunse dentro al bisogno va calcolato anche che ha un bambino anche se povero ha diritto anche lui di poter andare in gita di fare sport di suonare ad imparare a suonare uno strumento musicale eccetera quindi l'importo per il bambino deve comprendere anche questo tanto per dire e in effetti aveva jones non solo italia un problema di uguaglianza tra bambini ma è un problema con uno direbbe per usare un linguaggio che di moda oggi tra i sociologi e politologi quando parlano di welfare di investimento sociale cioè di investimento in capitale umano e di investimento sociale però appunto è importante ma ovviamente la partecipazione ad attività extra curricolari ha largamente dipendente o dalle risorse dalla famiglia o dall offerta scolastica o o della comunità e appunto in percentuale di minori che svolgono ott io cosa ho fatto che svolgono almeno una non so cosa ho toccato varia a seconda diminuisce man mano che diminuiscono le risorse scolastiche e ho fatto qualcosa qui e non so bene anche qui disuguaglianze territoriali sulla percentuale di ragazzi quindi per concludere certo per concludere le disuguaglianze socio economiche e quelle territoriali si combinano nel nostro paese per produrre sia disuguaglianze nella salute sia disuguaglianza nello sviluppo cognitivo disuguaglianze che a 15 anni sono ormai consolidate e questo secondo me è un problema sicuramente di giustizia perché i bambini non scelgono dove nascere cioè se noi possiamo dire sbagliando talvolta spesso che se un adulto e povero è colpa sua perché non si dà da fare o di un bambino non lo possiamo dire possiamo solo dire che non l'ha detto alla cicogna dove depositarlo questo è l'unico errore che ha fatto un bambino quindi è un problema di giustizia innanzitutto mi permetto di dire anche di democrazia ma è anche un problema in termini utilitaristici anche di capitale umano di sviluppo di gente in questo modo non affrontare questo questa questione significa a disperdere o rinunciare o sprecare una quota rilevante di capitale umano quindi queste disuguaglianze hanno effetti sul benessere e l'equità e le pari opportunità nel periodo della crescita ma con effetti di lungo periodo sui bambini sui minori ricordo tra l'altro che la povertà tra i minori e più persistente che la povertà tra gli adulti cioè essere poveri d'api da da piccoli è più predittivo del rimanere poveri anche successivamente che esserlo soltanto da adulti quindi ha effetti sul su tutto lo sviluppo di una persona ma anche sul capitale umano del futuro ed anche sulle chance di vita perché noi vediamo che c'è una mortalità differenziale poi per titolo di studio per condizione occupazionale quindi questi bambini e ragazzi che riescono sviluppa sviluppare almeno meno le proprie potenzialità direbbe amartya sen le proprie capacità poi sono destinate a finire esattamente in quei percorsi che poi li porteranno anche statisticamente a morire prima da dire vite più brevi non sono un po più faticose le politiche sociali ed educative potrebbero correggere almeno in parte queste cose abbiamo visto che ci sono cose che si possono fare io non sono indicate due ma ce ne sono molte altre ma non lo fanno non fanno abbastanza recentemente l'italia con la legge di stabilità dello di quest'anno ha attivato con il sostegno delle fondazioni bancarie e su stimoli di save the children va detto il fondo per la povertà educativa è però una cosa piccola parziale che a partita adesso sperimentale in italia si comincia sempre sperimentali ma spesso non si arriva mai allo strutturale ma staremo vedere speriamo che queste esperienze poi riescano entrare anche nella buona scuola e in generale anche nelle politiche di comunità e locali grazie io volevo chiedere se nel pubblico c'è qualcuno che vuole rivolgere intanto ringraziamo per la bellissima lezione abbiamo imparato un sacco di cose dati drammatici c'è qualcuno che vuole fare una domanda alla professoressa saraceno vedono un braccio alzato li di iphone così buonasera grazie del dell'intervento sono io sono un insegnante di scuola primaria è una di quelle intanto devo dire che purtroppo il famoso tempo pieno la buona scuola ci va distrutto è già anche prima noi andiamo ad ore ad ore scolastici scolastiche in modo che noi insegnanti siamo costrette a a girare su più classi con ore spezzatino le chiamiamo noi perchè siamo due ore una classe due ore non altro abbiamo più classi e cerchiamo di mantenere io sono del vengo dall'esperienza di bologna cerchiamo di mantenere comunque il numero di classi a tempo pieno perché finché c'è la richiesta il ministero ce l'ha ci concede qualora escano delle quinte non si facciano ugual numero di prime il tempo pieno perde una classe praticamente si possono fare classi a 30 ore 32 29 eccetera noi combattiamo questa scuola questo questo modo per questo modo di pensare la scuola e su proprio su questo sul tema delle disuguaglianze socio economiche scusate se sono un po lunga ma è un tema importante perché noi della scuola italiana perlomeno le mie colleghe nella scuola nella scuola toscana nella scuola le colleghe che ho conosciuto io stiamo lavorando lavoriamo e abbiamo speso della nostra vita delle nostre ore abbiamo sacrificato le nostre famiglie proprio per raccontare sull'abbattimento delle disuguaglianze con una scuola non competitiva forse non dell'eccellenza è vero perché anche nelle in tutte le famose invalsi pisa le eccellenze però rispetto all'europa all'america noi abbiamo una scuola che invece ha una percentuale minore di basso livello d'istruzione almeno nella scuola elementare poi comunque prosegue anche nella scuola media quindi non so però per certo è così perché le leggiamo anche noi bisogna vedere come si leggono le le percentuali ecco io dico che dobbiamo avere una doppia ma essere abbastanza non so non è non abbattersi troppo e cercare di sostenere questa scuola grazie la ringrazio moto non so se la professione vogliamo portare il salto alla mano per cortesia la ragazza prigioniero grazie chiara saraceno ma la domanda è a che fare con le politiche le soluzioni dal tuo intervento è molto chiaro che c'è un ci sono molte potenzialità tramite per le politiche sociali educative per correggere questa cosa basate su argomenti di plausibilità plausibilità biologica plausibilità sociale ma puoi dare un giudizio su qual è il grado di evidenza scientifica che noi abbiamo per fondare specifiche azioni e strategie per correggere questa situazione o siamo ancora molto distanti da avere una robusta conoscenza scientifica su quello che funziona di più sicuri che funzioni di meno professoressa vuole rispondere subito dice la signora e poi anche questa ragazza la mia domanda è molto legata a tutto quello che abbiamo ascoltato esistono studi di genere nel senso tre bambini le bambine ei bambini vengono considerati per il genere e non così in maniera cumulativa grazie e poi c'è questa sì io una domanda sulla cenno che ha fatto prima al fatto che la povertà minorese concentrata in famiglia numero uno molto numerose e mi chiedevo se quindi lei pende anche un problema culturale probabilmente di scarsa conoscenza un po come avviene per in via di sviluppo anche dei metodi contraccettivi e di formazione della famiglia quando magari non ci sono le possibilità economiche se ci sono dati sulla correlazione tra povertà e con sul numero di consultori assistenza alle famiglie ecco c'è anche quella signora in quarta fila chiedo scusa non l'avevo vista allora raccogliamo la signora e poi la signora in fondo mi dispiace volevo chiedere se ne i dati relativi agli asili nido si è tenuto conto anche di queste iniziative tra virgolette privati tipo le tag e scooter grazie e cioè la signora infonda ecco io porto la mia esperienza personale io ero una bambina povera alla fine degli anni cinquanta e paradossalmente in un'italia più con meno risorse o comunque risorse si che si stavano costruendo io avevo due paia di scarpe all'anno avevo la mensa gratuita a scuola avevo le colonie gratuite d'estate per cui potevo andare al mare cose che è adesso praticamente cioè non c'è neanche questa piccola attenzione che sembrerebbe il minimo cioè un comune sa dove insomma penso che possa avere una una casistica su cui agire grazie ecco c'è chiudiamo con la signora si ha una serie troppo affollato però la signora la includiamo grazie intanto per questa bellissima relazione perché mi sembra che si ponga sempre troppo poco l'accento sulle condizioni di partenza che dovrebbero essere uguali per tutti e qui vorrei proprio fare la domanda rispetto agli anni settanta e ottanta dove c'era questa attenzione questa enfasi sulla scuola uguale per tutti uguali che la possibilità di accesso a tutti e quindi c'era una rivoluzione spende rispetto agli anni precedenti anche la scuola media unica mi sembra che adesso lei un fasi sia proprio sul discorso della meritocrazia che santo cielo da un certo punto di vista è una cosa molto buona ma si sia persa un po diciamo gli elementi fondamentali quelli di uguali condizioni di accesso e mi sembra che lei oggi abbia posto proprio il dito sulla piaga noi crediamo che la nostra scuola di base dia a tutti la stelle stesse possibilità ma in realtà sotto le pieghe viene fuori questo quindi non sono uguali le condizioni di accesso ci sono dei blocchi alla base che condizionano fortissimamente anche lo sviluppo cognitivo e mi sembra che la politica di questo non abbia preso assolutamente conoscenza ecco questo volevo dire grazie vorrei dare la parola anche e qui in prima fila e poi chiediamo cerco di trasformare un commento una domanda quanto sei d'accordo con l'affermazione che oltre alle politiche sociali che ha chiaramente indicato sia oggi da fare uno sforzo per fare in modo che i genitori siano consapevoli di dover investire su salute sviluppo dei propri figli io direi perché c'è una richiesta la professione è sommersa dalle domande però mi dispiace escludere al signore in seconda fila e poi buongiorno io volevo chiedere solo se questo concetto si può rimandare alla beatles di bordj el e al concetto di proprio capitale in queste isole grazie sono tante diverse le domande però c'è un filo comune anche attraverso la memoria la testimonianza la richiesta c'è stato un peggioramento nella società italiana forse anche un peggioramento nella nella della vigilanza nella sensibilità su questi temi forse un peggioramento anche nella politica ma la parola alla professoressa risponderò non in ordine ma cercando di dare un filo innanzitutto risponde alla domanda se la povertà è concentrata nelle famiglie numerose perché sono più ignoranti hanno troppi bambini faccio fatica a dire di sì perché io vengo io appartengo a una famiglia d'origine in cui eravamo in sei ed eravamo tanti allora eravamo sopra la media per cui faccio anche fatica pensare che oggi una famiglia numerosa sia 3 perché questa è la misura di una famiglia numerosa perché nella mia esperienza e sa ancora come dire nella mia matrice mentale tra una famiglia piccola come tre figli si tre figli vengono famigli curano sei figli e nell'arco della mia vita si è dimezzato ciò che fa una famiglia numerosa cioè quando noi entravamo in un albergo dicevano arrivano i barbari donne 330 una cosa piccolissima non credo che le persone perché non sono molti in italia c'è qui qualcuno che conosco che non avere una famiglia povera che ne ha più di tre però che siano molte le famiglie che hanno più di tre figli però in italia basta averne tre e negli ultimi anni persino due per essere a rischio di povertà e non direi non fare faccio fatica a dire che sono poveri perché hanno troppi figli farei fatica dire che sono poveri che hanno trump e figli uno dei problemi dell'italia che fa sì che le famiglie con tre o più figli poi siano rischio di povertà anche se uno dei genitori a un lavoro è primo che ci sono troppi i lavori sottopagati ho scritto un libro gesù mi faccio anche uno spot che si chiama il lavoro non basta parlo di quel primo perché ci sono troppi lavori sottopagati in secondo luogo perché è difficile in italia più che in altri paesi per le mamme soprattutto se hanno più di un figlio stare nel mercato della forza non chiude un figlio se soprattutto sono anche a bassa qualifica perché tra quello che pigliano e quello che gli costa non essendoci segna il 3 2 non c'è quindi c'è questo problema in più l'italia è uno dei paesi in cui le politiche di sostegno al costo dei figli quindi i trasferimenti monetari per il costo dei figli sono particolarmente frammentati e inefficienti non esiste uno strumento universale come che so in francia nelle all'occasione famigliari o come in molti paesi no c'è qualcosa per i lavoratori dipendenti c'è qualcosa per chi c'è tre figlie del povero c'era e c'è qualcuno che cade sempre tra due sedie non riesce mai a infilarsi qualcuno che magari riesce per un periodo a prendere treni cose rende l'assegno per il nucleo familiare l'assegno per il terzo figlio poi appena il figlio il terzo uno dei figli diventa maggiorenne non mangiano più nessuno quindi c'è anche questa cosa qua quindi non direi che il problema della povertà delle famiglie numerose dipende dal fatto che mettono al mondo troppi sceglie bensì ecco fecero la ministra lorenzino invece di gente che invece di incoraggiare a fare un figlio in più forse bisognerebbe mettere nelle condizioni di farlo questo figli in più senza rischiare di diventare poveri va ben presto quanto naturalmente non tutte le famiglie con tre figli ma se uno è a basso reddito mono reddito basso e io sono abbassa quelli donna sono a bassa qualifica è difficile è vivo anche al sud punta è difficile che non rischi la povertà questa è la prima domanda la seconda quale evidenza è zeppo sei cattivo però è che hai fatto una domanda difficile qual è l'evidente l'unica evidenze empiriche a mia conoscenza nel senso di consolidate da più ricerche in più paesi sono dell'effetto della frequenza precoce di un servizio educativo quello che noi chiameremmo unito ci sono ricerche negli stati uniti eccetera quello che però dicono all'inizio di queste ricerche già qualche anno fa erano univocamente positiva per i bambini che vengono dalle situazioni più svantaggiate dicono più o meno per i bambini che vengono del panta mille abbienti e con genitori istruiti non fa differenza o non fa danni guardini invece che vengono vengono famiglie svantaggiate sia economicamente che in termini di titoli di studio dei genitori invece fa un'enorme differenza poi si è visto che è una differenza che tende a diminuire nel tempo ma perché deve essere seguita cioè non basta a mandare al nido bisogno che poi anche nella scuola elementare nella scuola media eccetera che però e questo mi porta quindi questo è l'unica evidenza gli altri cose che ho detto che sono anche le cose che abbiamo fatto anche con andrea brandolini per che consente c slancio a vedere il rapporto tra le attività extracurricolari ci sono anche ricerche però non con sì così consolidate come quelle del mito quello però mi porta a dire che non basta dire certo la scuola è importantissima però bisogna anche che sia una scuola e anche il tempo pieno secondo me è importantissimo però deve essere anche una scuola e un tempo pieno che ha in mente questo e non basta dire non essere competitivi adesso non entro in merito alle vostre prati occorre proprio mettere in piedi pratiche pedagogiche distruzione che abbiano come preoccupazione non solo di non dare cattivi voti o di non bocciare o dei don far a soffrire nella competizione ma che stimolino giusto appunto quelle competenze in quei bambini che hanno quello come il luogo principale in cui queste competenze possono essere sviluppate cioè non hanno altre luoghi altrettanto ricchi di stimoli come per altri bambini potrebbero avere quindi non basta il tempo scuola occorre proprio pensare una scuola in questo in questo senso quindi un brutto tempo pieno potrebbe essere peggio che un buon tempo anche una scuola a tempo parziale poi magari va bene perché anche ritiene di custodisce mentre i genitori lavoro però non è quello che ho in mente per questo io pensavo cioè quando pensavo anche a tempo pieno non solo per fare più ore delle stesse materie ma perché possano fare delle altre cose anche che posso dunque poi bambini e bambine io ho dato dei dati certi dati pisa sono distinti per maschi e per femmine da dove viene fuori che non solo in italia ma in italia un po di più ci sono differenze opposte nella maniera completa e nelle competenze logico matematiche nelle competenze linguistiche cioè le ragazze e bambine sono più brave è un senso ecco e dato che io non penso che siano questo nel cervello ma penso che se però questo ceppo costo poi mi disse quale evidenze empiriche però mi piacerebbe far fare le stesse esperienze atwood 2 per esempio sport e poi vedere se effettivamente differenze continua non essere così socialmente strutturati not continua a essere strutturate se lo fossero allora non sono più socialmente strutturate ma sarebbero avrebbero a che fare come ha fatto il cervello comunque si sono i dati anzi in una delle tappe nella figura che avevo fatto vedere erano distinti per maschi e perfetto se abbiamo i dati erano solo sui nidi quindi sui servizi collettivi tag e smith è un modo di rispondere al problema dell'accudimento non necessariamente della stimolazione educativa dipende ecco non necessariamente e questo tratto questo è anche un dibattito che c'è stato anche in francia o anche in svezia quando si stata fatta l'opzione cioè vai aleggia da che smoother proprio qui in certe zone è l'unica possibilità vengono un po fare nido per tre bombe un bambino due bambini ma invece anche in francia c'è stata un certo punto l'opzione è tuttora l'opzione tra prendere quello che chiama la mamma di giorno è però la discussione è stata melo stessa offerta educativa che stiamo facendo è la stessa offerta educativa non necessariamente anche se io perché poi c'è la stimolazione dei compagni dei pari eccetera non solo di formazione delle persone comunque la risposta alla sua domanda è soltanto i nidi quindi i servizi collettivi si parte delle disuguaglianze di culpa ho parlato sì in parte può essere formulato labour dio sia in termini di capitale culturale che in termini di capitale sociale soprattutto di capitali culturali qui direi io non so se nel passato davvero il buon tempo antico era così più più bella migliore di oggi e non lo so perché l'italia è stato un paese molto diseguale molto disuguale forse gli anni cinquanta di cui parlava lei delle disuguaglianze erano meno vistose nel senso che i consumi erano più ridotti e quindi non si esprimevano con la vistosità con cui si due scarpe l'altro ne aveva tre ecco non è che ne avesse molto di più o iv celi in realtà quello che succede in italia soprattutto se noi vediamo i dati sulla mobilità sociale eccetera è che un paese in cui la distanza tra le classi sociali rimane abbastanza sempre la stessa cioè non è migliorato questa è la mia non è migliorato troppo ma non è che era così bello un tempo ecco son cambiate le classi su cioè come dire c'è stata una forte mobilità perché si è passati siamo passati da una società in cui c'è una fortissima quota di popolazione rurale è invece diventata urbana la classe operaia prima si espanse adesso sia un po ridotta ma se noi guardiamo le dita e l'esempio che si fa è che il 3 e come fossimo una società in cui ci sono un treno con tanti vagoni il treno si è mosso quindi le stazioni sono cambiate ma la distanza tra i vagoni è un cosi maestà la stessa ha bisogno sempre e siamo tuttora un paese in cui si guardano la possibilità di andare all'università mi sembra che si sono ridotte le disuguaglianze né tra i ceti centrali mentre invece sono rimaste stabili quelle del tragitto più basso e quelli centrali però starei un pochino attenta mi ricordo quando ero in commissione povertà che facevo sempre fatica con le persone che avevano la mia età di adesso io l'ho più giovane ma loro avevano la mia età di adesso che dicevano e ma ai miei tempi noi non avevamo l'acqua in casa non avevamo gli zoccoli eccetera fi così però noi viviamo adesso oggi i bambini hanno bisogno delle risorse per vivere nel mondo di adesso non possiamo dire che noi quando eravamo piccoli quelle cose lì non le avevamo hanno bisogno di vivere nel mondo di adesso poi probabile che a livello delle comunità ci fosse ci fosse un po più di certe comunità qualche più attenzione ci sono anche adesso le con le colonie le scuole le cose estive ma ecco il problema non è che stavamo meglio un tempo è che non stiamo che non siamo così migliorati come come avremmo potuto migliorare e e come mai un paese come il nostro che enfatizza tanto la famiglia in cui bambini sono pezzi cuore la questione della povertà minorile e della disuguaglianza così grossa non delle disuguaglianze che ci sono sempre ma continua a essere una questione che fatica a entrare nell'agenda dovrebbe essere al primo posto di un'agenda politica che ha fatto una domanda se i genitori si tra le tante cose che si possono fare che non sono solo politiche sociali sono anche politiche educative certamente anche un lavoro con i genitori non paternalistico però un lavoro i pediatri i consultori le scuole dovrebbe choc i pediatri ci stanno pensando visto un bellissimo documento fatto di recente dalla società italiana e pediatri molto molto interessante beh certo che si devono fare non tanto come scuole dai genitori che sono molto di moda in altri paesi di nuovo ti insegno a fare il genitore ma danno informazioni e anche come scambio tra itali eccetera negli stati uniti quando sono andata con i miei figli che avevano 9 anni dal pediatra la normale che si creassero i gruppi dai genitori in cui ci si scambiava un po di informazioni che tra tali che c'è il pediatra che un'autorità e che quindi ne legittima però anche questo che ci si sente tutti nella stessa barca non come qualcuno più bravo di un altro bisognerebbe fare e non viene fatto quasi nulla un bambino quando nasce e viene consegnato in mano non c'è quello che c'è in inghilterra visitatrice domestiche che sarebbe utilissima consegnato all'uscita e non ci si dimentica di tutto grazie grazie alla prova senza saraceno abbiamo già mi rimane un'unica curiosità abbiamo affrontato tanti temi bar una curiosità minima anche perché abbiamo esaurito il nostro tempo non si possono fare domande troppo anche lei ha detto che c'è una relazione fra l'attività fisica e le competenze matematiche nelle bambine e questa è no allora ci deve spiegare perché gesù costa che è un famosissimo importantissimo mi picchia mi dicevo quale l'evidenza scientifica io ho solo questa constatazione di una correlazione vedo che le ragazzine nei ragazzi ne hanno meno competenze logico matematiche dei ragazzi vedo che a fare attività scientifica fa visita sportiva incide sullo dislivello dei ragazzini più svantaggiati l'irap le bambine fanno meno attività fisica dei ragazzi che proviamo a fargli fare un po più di attività fissa vediamo se migliora questo è è questo visto che ha un effetto almeno c'è una correlazione positiva a tranciare attività sportiva e a parità di condizioni socio economiche della famiglia prestazioni logico matematiche dei bambini a prescindere dal sesso proviamo a vederlo invece sul sesso grazie professionista grazie al pubblico che ha seguito a una passione
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