Nuove politiche di welfare e contrattazione collettiva
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Nuove politiche di welfare e contrattazione collettiva
ES bean ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... e che non si può farlo faremo turni secondo me. Allora grazie se ci accomodiamo magari tutto in piede in fondo grazie vedete il titolo del eh del tema del convenio di oggi che rientra nella logica che del Quovadis che è il filo conduttore di tutti gli attori che sono in questione il eh Quovadis eh del rapporto dipendente datore di lavoro e soprattutto al Quovadis e Welfare. Dico subito eh perché ho accettato con piacere l'invito del eh di chi ha forse Rodic Stopanini non è che siete peggiori però forse avete il problema più grosso in questo momento nel riperimento della forza lavoro perché i pubblici esercizi hanno la difficoltà di fare una riperire personale formato anche solo nel riperire personale. Voi avete diciamo così un elemento in più che l'orario, la tipologia di attività rende molto delle volte più difficile di quello che si chiama l'equilibrio del work and life balance. C'è un secondo elemento di difficoltà eh e cioè che spesso la struttura aziendale dei tuoi associati non permette nonostante diciamo politiche di welfare non ha la massa critica di riperire personale che hanno le grandi aziende mi riferisco a welfare aziendale sugli esiliennido o sui bonus o su altre forme di welfare che rientrino nella categoria generale del work and life balance e non siano solo elementi di incremento salariale. Quindi c'è una doppia difficoltà tipologia del lavoro e poi ne parleremo anche col presidente Abete perché lì mi sa che voi dovrete anche proprio cambiare atteggiamento a un certo momento nei confronti di un'azienda che ha anche difficoltà viste le dimensioni aziendali nella vera politica di welfare e quindi dividere per i costi fissi eh nel primo giro devo dividere in due i pane perché non ci stiamo tutti qua invece affronteremo i casi degli altri eh che chiaramente sono casi che valgono da un lato come eh certi amori solo per quei per quell'azienda lì ma hanno un elemento paradigmatico perché non è una difficoltà che ha la Fipe il tema del mismatching il tema di riuscire a tenere a trovare a tenere i lavoratori qualificati è un tema trasversale a tutte le aziende guardate negli ultimi due anni non abbiamo visto a salire il livello appunto misurato dalle camere di commercio di mancato incontro tra domande offerte appunto il mismatching dal trentotto al quaranta due al quaranta cinque al quarantotto per cento e la progressione è quella ormai no nel senso che da un lato io lo dico senza offesa si sta raschiando il fondo del barile perché prima hai cercato quelli più più simili al profilo che volevi assumere poi hai preso anche gli altri poi ti sei messo anche a formarli ci sono imprese maninfatturierie che stanno formando i dipendenti nei paesi dell'origine al di là dei flussi migratori non un flussi migratori e adesso non riesci proprio a trovarli eh il fondo del barile si raschia per due motivi uno per quello che ho visto nel senso che è un problema naturale, l'altro per un motivo demografico ormai non parliamo più di inverno demografico, parliamo di glaciazione demografica nel senso che l'inverno dura una stagione, la glaciazione va avanti per qualche decenni in più, iero dico come battuta se anche da domani tutti i presenti in sala e tutti gli ascoltatori della radio si mettessero a figliare come dei conigli, cosa che non vedo nello stesso modo, quindi in i 18 anni ci beccheremo la piramide invertita dal punto di vista dei neonati perché ne abbiamo fatti meno di quattrocentomila nel duemila e ventidue, meno di trecentonovanta nel duemila e ventitré e quindi ammettendo anche che ribaltiamo tutto l'indice di natalità dal duemila e ventiquattro in poi per i prossimi diciott'anni e Sto Pani il suo problema ce l'avete tu e tutti gli altri attori economici quindi è un tema che affrontiamo in un tanto evocato post covid. Chiamo ed è il primo applauso che vi chiedo il primo giro di tavola rotonda mi sposto però per non impallare tutto e quindi grazie a Ilaria Maria Dall'Arriva Presidente del Comitato per gli Affari sindacali del lavoro alla CAS ABI, primo applauso che vi chiedo, ecco. Grazie a Valentina Cardinali che ricercatrice dell'INAP, Cardinali eccola e grazie anche Risabetta Colacchia direttore People's Organization dell'EINHEL eccoci qua. Oh che bello un panel di sole donne che il tema no, a me guarda attenzione un argomento che non mi interessa come una bacia di tutti il gender balance un panel di donne che parlano in quanto lavoratrici questo mi interessa molto, un panel di donne che parlano in quanto lavoratrici questo mi interessa Caro Luigi. Allora, parto dall'EINHEL perché è più facile. La battuta potrebbe essere questa, insomma, Stoppani ha degli associati che sono piccoli, i pubblici di esercizi perché ai tappi c'è qualche eccezione, ci sono anche grandi catene, però sai non voglio parlare di auto grill, se lo dici è più facile, però lui ha il problema che la maggior parte dei suoi associati sono piccoli e è facile fare economie di scala quando hai otto dipendenti, dieci dipendenti. Voi questo problema non ce l'avete, siete grandi, siete grandissimi e che cosa avete fatto? Intanto se avete avuto un problema nella parte di recruiting e mismatching oppure invece il nome EINHEL, la struttura società e quant'altro vi rende più attrattivi e poi veniamo e cerchiamo di capire che cosa avete fatto e state facendo sul welfare aziendale. Assolutamente siamo di fronte a un cambio culturale e quindi il mismatching lo abbiamo affrontato in anticipo andando a cercare i ragazzi già nei percorsi formativi della scuola dell'Oblico, quindi negli istituti tecnici con dei programmi di formazione con l'ELIS e anche lavoriamo visto i grandi investimenti che dobbiamo fare sulla filiela, quindi facciamo formazione anche a tutte le imprese del nostro indotto. Sicuramente il nome EINHEL è un employer branding molto importante e quindi la capacità di attrazione dei giovani talenti non soltanto negli ambiti tecnici ma in tutti è importante e sentito però sicuramente nel tempo il welfare ha cambiato un po' pelle quindi da un welfare di assistenza e diciamo di natura contrattualistica abbiamo un welfare aziendale legato all'inclusività. È più inclusivo, è proprio le dimensioni dell'inclusività, quindi il welfare è a tutti gli effetti un elemento di attrazione in tutta la vita dell'azienda, quindi a partire dall'attrazione dei talenti in fase di assunzione durante la vita come retention e poi di accompagnamento lungo tutto il percorso. Il nostro welfare è declinato su moltissimi aspetti, parlavamo di inverno e glaciazioni demografica, noi abbiamo la dimensione della genitorialità e dell'accompagnamento a questi fenomeni molto importanti che ha anche la rilevanza nell'empowerment femminile, quindi lavorare sulla genitorialità che non è soltanto la maternità ma è anche la paternità aiuta in questo senso a far percepire un bilanciamento vita lavoro alle donne, ad accrescere il loro potenziale. Abbiamo permessi particolari sia nel momento della nascita ma anche dei permessi fino ai dodici anni ovvio, dei permessi legati anche ai cambi delle relazioni familiari, quindi alle volte anche il nonno vuole avere il permesso per andare a vedere il nipote, quindi avere il permesso per andare a vedere il nipote in un particolare momento della vita o la laurea del figlio. C'è la dimensione del caregiver, la società cambia e l'assistenza delle persone anziane diventa un fenomeno importante, anche su questo abbiamo lavorato. Nell'ambito della disabilità ci stanno attenzioni a tutti coloro che hanno figli disabili. Anche nell'ambito dell'assistenza sanitaria sono cambiate le attenzioni, si fa prevenzione ma si fanno anche supporti per esempio la fertilità, la sterilità quindi anche lì cambia. Infine diciamo in generale le persone vogliono percepire il benessere, anche il cambio del post pandemia dello smart working, noi stiamo abilitando le persone ad un pensiero di working smart perché cambiano anche queste dimensioni dell'uso del cliente. Ecco una domanda però, adesso non vorrei, è chiaro che il welfare, l'ho detto prima lo ridico forse in maniera ancora più evidente, qui non è un problema di essere a favore dei dipendenti, la retorica, vogliamo bene, non si vengono a te cazzate. Allora il problema non è questo, si vanno dette, certo, il cliente ha sempre ragione, questa roba qua. Questo andava bene fino a qualche anno fa, potrebbe gli dipendenti gli davi l'asilo, gli davi lo spazio alla caffetteria, dipende dall'età, fra un po' gli darai la bocciofila, va beh. Però era un atto di fidelizzazione, di appunto venire incontro per un ambiente aziendale quant'altro. Il problema è che adesso tutto quello che la dottoressa stava ricordando secondo me non è più una scelta vostra, cioè in qualche modo è un obbligo perché qui non è il tema di tenenti o avere un rapporto più morbido con le organizzazioni sindacali perché dai qualcosa in più. Ma qui il problema è che nessuno riesce a trovare nessuno. Adesso non è più leggenda, all'inizio sembrava una leggenda classica post pandemia, in realtà io ho contato solo nell'ultimo mese dieci imprenditori che mi hanno detto la stessa cosa e sono grossi. A, che quando fanno un colloquio aziendale, la prima cosa, cioè loro vengono interrogati per un'ora, rispondono alle domande del potenziale candidato per un'ora. B, che nella grande maggioranza dei casi gli viene detto va bene, le farò sapere. Che, al mio punto di vista, Luigi è una goduria. Io tornerai ad avere 18 anni solo per rispondere uno come te, guardi le farò sapere, ho un'ape con la mia ragazza, ci sentiamo non è lì. Perché per la mia generazione è il sogno, è un sogno, è un sogno, perché per noi già è poter dire, ma no adesso ci penso, allora, queste sembravano battute Renit, dottoressa, però poi tutti mi confermate che non sono battute e che c'è una difficoltà seria. Se lei dovesse, questo chiaramente vale anche per le altre reglatrici individuali, ammesso che sia possibile, un bilanciamento tra l'offerta, diciamo, non salariale classica, quella che le ricordava, e l'offerta salariale, o il salario non frega più niente, nessuno, chiedo un amico di nome caldo. E' una parte che sta diventando essenziale nelle domande appunto proprio in fase di assunzioni, cioè negozi, lo stipendio, ma non c'è più l'idea del posto per tutta la vita, primo, e tutti questi aspetti soft, chiamiamoli così, di welfare, incidono tantissimo. La flessibilità, soprattutto, è uno degli elementi chiavi, quindi la flessibilità del livello salariale, cioè se è un livello tre, ora più, diciamo, dipende dai profili, dipende da chi stai cercando, profili tecnici sono diversi da lauree stem, ovviamente, però sicuramente la componente nelle varie sfaccettature, a seconda della tipologia di persona, la flessibilità, bilanciamento vita-lavoro e la possibilità di riuscire a gestire meglio la vita o accompagnare le fasi della vita, le necessità della vita che stanno cambiando, quello lo stiamo vedendo ed è come dice lei, glielo confermo. Il resto sui grandi volutamente, perché per realtà se con me voi avete anche un vantaggio poi, onestamente, però mondo delle banche, mondo bancario, intanto se si ritrova in quello che appena sto detto, perché io noto che c'è un elemento di forte trasversalità, cioè le storie sono tutte abbastanza uguali al di là del fatto che tu sia manifatturiero, dei servizi connessi alla finanza e poi invece le scelte che avete fatto voi, prego dottoressa. Credo che quello che lei stava dicendo è fondamentale, come nell'economia, come nelle imprese, anche con il capitale umano e il mercato che detta le regole. Quindi il mercato oggi, quando sei all'interno, ad esempio del settore bancario, per vincere la battaglia, tu devi tener conto che devi rispondere a quattro generazioni, che vogliono quattro cose diverse, perché hai la generazione delle persone più grandi, dei boomer, x, la genera z, la genera z, quindi tu hai una parte che evidentemente è molto più interessata alla tutela e alla parte economica ai giovani che possono scegliere, hanno un mercato aperto e quindi devi dare una risposta a tutto quello che è più il benestere a 360 gradi. Dopodiché è chiaro che l'aspetto economico e quindi il sostegno arreddito è la base, perché evidentemente tu puoi soddisfare i bisogni crescenti quando hai soddisfatto il primo, perché non diciamo che, sennò stiamo mentendo a noi stessi. Allora, io credo che in questo rinnovo del contratto che ha fatto il settore bancario, la risposta sia stata quella di tener conto dell'evoluzione dei bisogni, quindi evidentemente parti dal riconoscere l'impatto che ha l'inflazione, perché questo è un elemento, se noi non avessimo parlato di questo, non ci sarebbe stato il resto. Però sono emersi temi nuovi, che sono ad esempio quello della riduzione d'orario. Il sistema bancario, che aveva già in Italia un sistema di ore a 39 ore, si è trovato ad affrontare, ed è un elemento abilitante alle assunzioni dei giovani, un'ulteriore riduzione dell'orario di lavoro. Quindi stiamo arrivando a lavorare meno, a lavorare tutti, vedi che? Lavorare meno e lavorare tutti. Anche perché non ci sono lavoratori, quindi prego. La cosa che diventa, che cambia, è il concetto della, quello che lei chiamava vismatch o formazione. Tanti anni fa la formazione era abilitante a un aggiornamento professionale, oggi è abilitante all'occupazione. Perché, come dire, nelle aziende, in un settore che è fatto di 270 mila lavoratori, tu devi lavorare sulla parte di aggiornamento, ma dire skilling delle competenze, perché non puoi, non solo perché non trovi tutti ma tu hai un'età media di 50 anni, un turnover del 2% nel settore bancario, se non lavori sul skilling delle competenze, tu non riesci a stare sul mercato. Quindi hai una risposta a questo, hai una risposta. I giovani vogliono un tema di forte inclusività, sono molto sensibili al ben essere sui luoghi di lavoro, sono molto sensibili a tutto quello che è passato da welfare a well-being. Quindi tutto il tema dell'ascolto e di rispondere a esigenze customizzate, questo è quello che credo che questo contratto abbia fatto. Quindi sostegno al reddito, attenzione alla conciliazione vita privata, vita lavoro, il contratto bancario è quello che si è posto già all'interno del contratto anni fa di regolamentare lo smart working. Questo è un tema che sicuramente è importante. Tutto il tema dell'occupazione, ma tutto il tema dello stare bene all'interno di un'azienda. Bene è il ben essere mentale, il covid ha spostato dal ben essere fisico al ben essere mentale. Qui non lo stiamo trattando, però oggi le aziende si stanno occupando di tutto ciò che sono le cosiddette disabilità invisibili, che è un tema all'ordine del giorno. In America si stima che ci sia un dipendente su quattro o una che soffre di temi di depressione. Questi temi sono temi nuovissimi per le aziende. A cui bisogna dare... Non avete nessun depresso? Diciamo che vent'anni fa c'era più attenzione a soddisfare i bisogni primari. Sottisfatti questi... Guardate, io lo so perché voi siete sotto fase di rinnovo contrattuale, no? Queste sindacati. E mi diceva qualcuno, un cellino, che delle volte è difficile anche spiegarlo i sindacati stessi del vostro settore, cioè che ragionano con la logica corretta, marxista se vogliamo, che il salario viene prima di tutto. Perché delle volte c'è una difficoltà, non solo nel caso vostro, forse no, perché avete dei sindacati bellissimi, la Fabia è un sindacato bellissimo e quant'altro, però delle volte ci può essere anche una difficoltà nella controparte, non solo nel lavoratore che l'ha già capito, ma quando vai in fase di trattativa sindacale, poi adesso vediamo che profilo prenderà l'accordo che state per firmare a brevissimo, sto pari, mi rimane nei capelli, gli sto facendo saltare l'accordo. Però avete avuto più difficoltà, con le organizzazioni sindacali o avete trovato le organizzazioni sindacali invece molto dicitive su queste? No, io credo che quelle organizzazioni sindacali che rappresentano il settore erano molto focalizzate, evidentemente, sul mantenimento del potere d'acquisto, ma su tutte le condizioni di benestra all'interno dell'azienda. Oggi il contratto ha ricepito quasi un capitolo che si occupa di tutto il tema del benestro nelle aziende, questo è o delle pari opportunità, dei temi di inclusione. Il temi di inclusione, sono il grande interesse delle nuove generazioni, questo è un tema, le aziende chiedono di capire in che azienda sono. Volevo sapere anche se con l'ENEL, infatti trattativa, avete avuto delle controparti sindacali, diciamo, ricettive, già pronte su questo, oppure neutre o ancora solo, diciamo? Sì, sono molto attente a questo bilanciamento vita-lavoro, confermo esattamente, diciamo, la visione che raccontava. Hanno, hanno, hanno un'opinione di un'opinione di un'opinione di un'opinione di un'opinione di un'opinione di un'opinione di un'opinione di una una, il Covid ha cambiato proprio questo bilanciamento, la dimensione del tempo e la dimensione del well-being è una cosa che sentiamo. Allora, noi vediamo, per tirare anche un po' le file, visto che si parla molto del post-Covid, noi vediamo che alcune categorie che immaginavamo essere dirompenti in realtà dirompenti non sono state. Faccio un esempio, abbiamo fatto intere puntate, articoli sul grande, l'ondata di grandi dimensioni, poi andando a guardare, ma poi, per esempio, con Tiraboschi, questa ondata di grandi dimensioni, ti accorgi, almeno che non siano cambiati i numeri recentemente, che sì, c'è stata un'ondata di grandi dimensioni, più alta della media degli anni precedenti al Covid, che però nella stragrande maggioranza dei casi, intorno all'80%, si trattava di dimensioni classiche, sane, come una volta, mi dimetto, perché ho trovato un altro posto di lavoro, cioè quelli che sono andati a Rebama, a La Macca, alle Canarie, sono rimasti pochissime e stanno anche tornando indietro, nel senso che poi i soldi finiscono anche lì. Quindi quel tema, noi non lo vediamo in questo momento come un tema di, anche il silent quitting, come dicono gli americani, il lavoratore che inizia lentamente a ritirarsi in una specie di guscio, mi sembra, da quello che io capisco, parlando con voi, più un fenomeno molto mediatico che il vero problema delle aziende, e invece il work-life balance, sì, quello è rimasto e sta aumentando in tutte le fasi di rinnovato contrattuario, in tutte le dialettiche dinamiche occupazionali. Volevo sapere, anche da lei, dottoressa Cardinali, tanto se si ritrovi in quello che è stato detto, e che cosa, quale è stato il vostro posizionamento su questo? Il microfono, per favore. All'archetto, scusi. Nascosto dalla chioma. Sì, grazie. Come nostra esperienza, io lavoro in INAP, che è l'Istituto Nazionale di Analisi delle Politiche Pubbliche, e noi abbiamo, diciamo, la mission istituzionale di accompagnare le istituzioni a dare contenuti a quello che a volte sono anche gli adempimenti. E quello che, diciamo, il tema che lei ha sottolineato in questo momento, il work-life balance, è un po' la scure del nostro paese, perché l'Europa è da, no, ce lo dice l'Europa, cittampina, su tutta una serie di adeguamenti che sono prima culturali, che chiaramente operativi. Mi ritrovo molto con quello che hanno detto ovviamente le due colleghe, perché è la realtà del territorio. Il discorso, però, qual è? Noi adesso abbiamo, lo dico proprio rapidamente, sull'agenda politica, lo Stato italiano deve ricepire l'ultima ennesima direttiva, che è quella sulla trasparenza salariale, 970-2023, dove il work-life balance dà discorsi rispetto ai desiderata, la copertura di fabbisogni, devono essere in qualche modo quantificati e qualificati in quali misure e che effetto hanno sulla retribuzione. E questa è una grande sfida, perché il nostro sistema anche di contrattazione non ha ancora fatto quella riflessione, diciamo, di tipologizzazione, mettiamo così, no, e di ragionamento su come tutte queste misure impattano sul livello accessorio della retribuzione. Solo per fare un esempio, questa direttiva imporrà a tutti gli Stati membri e a tutte le imprese di diverse classi dimensionali, di fare un reporting istituzionale in cui chiaramente deve individuare qual è la componente base, qual è la componente accessorio della retribuzione, in che modo quella componente accessoria varia nel tempo, il che significa che tutto quello che è la misura diciamo di accompagnamento a ciò che non è previsto dal primo livello deve essere in qualche modo tipologizzato, deve essere quantificato e deve essere indicontato nel tempo. Detto così, abbiamo uno schema normativo che l'Europa applicherà a tutti gli Stati membri, in questo accompagniamo il Ministro del Lavoro in questa situazione, per cui, ma già si vedono le prime difficoltà, perché se pensiamo solo al nostro welfare occupazionale in tutte le forme e formulazioni che conosciamo, beh, in realtà non tutto è monetizzabile dentro il rendicontabile, no, come secondo livello. Si pensi dal fatto solo che il regime fiscale, no, con l'agevoliazione fiscale, alcune misure non fanno reddito dal lavoro dei dipendenti. Quindi rischiamo di stare anche in quella linea d'ombra, diciamo così, in cui c'è un'azione sull'incremento della produttività, sul miglioramento di alcune condizioni, che però non ha un riflesso nella retribuzione. E se questa, diciamo, sembra invisibilità statistica, come riusciamo a rappresentarla a un'Europa che ci chiede di coprire alcuni indicatori statistici? Mi rendo conto che la dinamica è un po' complessa, però quello che voglio dirle è che quello che ci stiamo raccontando, quindi tutti i dispositivi di accompagnamento, di welfare variamente intesi, cioè, poi, alla fine, non possono restare dentro un desiderata o dentro un'etichetta o dentro un brand aziendale, perché entro giugno 2026 c'è un redderatione che impone la trasparenza di rendicontazione periodica e trasparenza vuol dire anche requisito di legalità. Ecco, questa trasparenza, un'azienda, perché io vorrei anche dare qualche consiglio pratico. Noi sappiamo, per esempio, che in termini di sostenibilità il bilancio sostenibile aiuta le aziende a capire che cosa fanno in termini di sostenibilità. I bilanci, di solito, sono per un'azienda una specie di rettino da psicanalista, perché se hai fatto bene, tu capisci in che azienda lavori, capisci chi sei, la differenza da quello che pensi di essere e quello che hai percepito, tra me e il sei, direbbero, in psicanalisi, perché, e questo vale anche nella sostenibilità, c'è un'azienda che hanno scoperto di essere più sostenibili di quanto non immaginasse, l'azienda che pensava di essere verdi e non l'erano per nulla. In tema di politiche di welfare, io come lo reifico, come l'oggettivito, quello che lei stava dicendo, cioè dove lo scrivo? L'alleguamento alla direttiva avverrà attraverso una modulistica che le aziende dovranno compilare e rinviare allo stato membro in cui sarà chiesto non nessun esercizio di bilancio di quel tipo a finalità sociale, ma semplicemente una rendicontazione rispetto ai propri dipendenti suddivisi per genere e per categoria professionale della dinamica retributiva. È una cosa che già le aziende dal 2021 fanno per alcuni aspetti con i rapporti sulla situazione del personale maschile e femminile, i cosiddetti rapporti biennali, che sono anche requisito tra l'altro di accesso ai bandi PNRR. Quindi un esercizio di conferimento dei dati retributivi disaggregati per uomo, donna, categoria professionale e soprattutto distinzione tra componente base e tutto quello che c'è nell'accessorio già è stata in corso. Quel modello lì che le aziende già conoscono, perché diciamo è un obbligo di norma, sarà rivisto, in questo diciamo aiuteremo a farlo come INAP, per rispondere a quello che chiede la direttiva. Ora adesso non sto a tediarvi perché è una cosa anche noiosa, però nel senso ci sono sette indicatori da coprire che sono quelli, non sono contrattabili. Quello che può fare lo stato è scegliere la propria modalità per raggiungerli, però non può non fornire all'Europa periodicamente. Posso, lei si ricorda tutti a memoria? Me li dici? Quelli che si ricorda? Non è niente di complesso, ma intanto il differenziale retributivo di genere, quindi la differenza tra le retribuzioni. No, però i dati sono ai dati... Non è complesso, basta perché c'è, per carità, prego. Ma non è solo c'è un dato, ripeto, questo dato già per esempio è contenuto dentro i cosiddetti rapporti biennali. Il problema è che l'Europa adesso lo chiede disaggregato per la componente base e per la componente accessoria, così come la percentuale di uomini e donne per categoria a cui si applica l'accessorio, la distinzione della retribuzione per qualtigli retributivi, adesso non vado a dire perché sono aspetti tecnici e statistici, però questo che cosa significa al di là della questione proprio statistica è che l'azienda deve accendere una luce sul fatto che la trasparenza retributiva comporta riportare cosa accade alle retribuzioni di uomini e donne per categorie e con questa scure che è tra livello base e livello accessorio e la questione del welfare, per questo diciamo oggi volevo dare questa sottolineatura, è un invito anche alle parti sociali, alle sedi di concertazione che la stessa direttiva prevede di ragionare insieme su una tipologizzazione, su una una posizione che rende in qualche modo intellegibile all'Europa una complessità di misure di welfare di cui si stanno di perdendo i rivoli, anche perché alcuni sono contrattuali, altri sono giocati. Adesso vi chiedo un'ultima cosa perché il Sol 24h ha organizzato questo panel in maniera non gender wise ma diciamo islamic wise che ha messo tre donne prima, tre uomini dopo e qua mi fermo, comunque io vorrei capire che cosa pensate delle prossime sfide perché a me sembra che il vostro racconto che questo sia, avete tutte le aziende, hanno fatto i compiti a casa, però poi c'è un nuovo esame. Noto una cosa, avete parlato si, accennato al salario giustamente, veniva detto, senza una base salariale, nessuno qui ha parlato di produttività perché una volta, un convegno così, prima cosa che partiva era, noi abbiamo legato tutte le politiche di welfare, le politiche salariali alla produttività azientale, era il mantra sapete perché non l'avete fatto secondo me, perché tanto con queste graciazioni demografiche, a produttività neanche se ne parla perché basta trovarlo dipendente questo è, e Stoppani mi guarda ho capito, ma è così, perché cosa ti metti con un mismatching del genere con la mancanza dei profili con il processo quest'anno andremo a 3 80 mila neonati, e via così con i ragazzi che sono sapete perché i ragazzi se la tirano in questo modo per carità hanno anche una scala vorrei dire diversa, ma perché quando tu sei un panda te la tiri io ero un boomer a cavallo tra boomer, che siete voi e io, ma erano tantissimi un milione e 300 mila neonati qui sei a 3 e 90, fai due calcoli tant'è che ormai molti imprenditori mi dicono speriamo nell'intelligenza artificiale intesa come sostituzione almeno quelle base più ripetitive, perché tanto i dipendenti non ne troviamo, non ho ben capito come farete voi nei bar, nei ristoranti con l'intelligenza artificiale, ma adesso Stoppani ce lo chiarirà, chi ci servirà a tavola, chi cucinerà, però le aziende che possono, pubblica amministrazione, rapporto forum.pa, è uscito l'altro ieri 90 mila dipendenti a rischio solo nei ministeri 260 mila in tutta la pubblica amministrazione certo sono le manzioni più ripetitive e più di base prego dottoressa c'è però una è una visione molto positiva su questo poi dissento ho un lato B della sua visione un lato B mi preoccupo, non mi dica prego e che in realtà affronta di quello che lei sta dicendo che è pur vero però abbiamo una dinamica occupazionale che vede il raccoglutamento di tutte le persone particolarmente giovani sempre attraverso la qualità che ha iniziato la qualità è anche però retribuzione perché diciamo la retribuzione oraria su un part time consente e impedisce anche scelte di in qualche modo di lungo periodo e questo avviene sia agli uomini che alle donne alle donne di più perché ormai è così diciamo il tasso di occupazione precaria e part time è il triplo di quella maschile quindi anche la domanda, il modello di ingresso e di attrattività è comunque un modello assolutamente poco attrattivo da questo punto di vista tanto che, pur se non si fanno figli anche in questo paese al di là delle grandi dimissioni ci sono le dimissioni continue delle matri con figli 0,3 ed è una dinamica sempre sempre costantemente in crescita i dati dell'espletorato del lavoro lo dicono, no? Quindi si fanno pochi figli l'occupazione delle donne precaria continuano a crescere, le dimissioni anche con con figli a carico con esigenze di cura, quindi c'è il mondo che dice lei da partire a un livello medio alto, ma c'è anche il lato B, comunque di chi continua e persiste e si aggrava le sue difficoltà di entrare nel mercato del lavoro con un contratto senza prospettiva con orari di lavoro molto bassi quindi con retribuzioni inferiori e con grossissime difficoltà che poi si scontrono nei momenti in cui invece hai bisogno di un reddito familiare siamo forte Allora, dalla riva, lo vedremo che No, dico che lei rappresenta il mondo dell'occupazione partendo da un cluster che è quello dei giovani che possono scegliere possibilmente al nord, purtroppo il nostro paese contempla un altro cluster che è quello delle persone che sono o hanno perso il lavoro o comunque per motivi hanno ritardato l'ingresso nel mondo del lavoro e del sud Il mondo non è solo fatto di ragazzi di 23 anni che escono dalla Bocconi e possono dire no Purtroppo, il tema è che magari fossero i Bocconiani che stavano sulle balle prima tutto, problema che c'era tutto il mondo dei servizi, non conosco nessuno che non ha mai avuto il problema All' sud il tema dell'occupazione dell'impiegabilità è diverso nei tutti i settori dal primo, dal secondo e dal terzo settore, quindi c'è un tema Nel settore bancario, dove stiamo adesso vado un attimo sulla mia azienda, suoni di credito, abbiamo assunto 2200 persone abbiamo una marea di ragazzi e ragazze che vengono dal sud Italia perché lì non c'è occupazione e questo è un tema di cui ci dobbiamo occupare perché c'è uno spostamento e comunque anche un minor ritorno poi all'economia del paese del sud, perché se le nuove generazioni si spostano, vanno al nord tu non hai un ritorno sul reddito nel paese, nella regione, nella Sicilia, etc. Dopodiché c'è una fascia che è quella tra i 30 e i 40 anni più caratterizzata dalle donne che devono comunque, più al sud che al nord, non avendo infrastrutture non conciliare che devono entrare, per esempio questo contratto si è occupato di dire, se noi abbiamo all'interno del settore un fondo che si chiama fondo dell'occupazione incentiviamo con degli sgravi per le aziende, non solo l'ingresso dei giovani ma cerchiamo di arrivare degli sgravi maggiori per chi assume al sud e chi assume diciamo diversamente giovani, cioè quella fascia tra i 28 e 36 e donne. Allora questo è un tema di welfare, perché poi il welfare è, noi parliamo intanto del secondo welfare che è quello delle aziende ma ha un mismatch se c'è un ritorno sul territorio perché evidentemente o comunque per il paese adesso qui noi non abbiamo parlato perché non va di moda, ma che le aziende o che il settore, io parlo a questo punto come abita, il settore bancario abbia coperture assistenziali sanitarie e pensione integrativa è comunque un'integrazione soprattutto quella sanitaria in un momento in cui il nostro paese qualche problema ce l'ha quando tu copri il 95% della popolazione dai una restituzione, quindi credo che il tema va da oggi vince chi riesce a segmentare i diversi bisogni una cosa sono d'accordo con lei, io ho citato molti giovani perché è il caso più eclatante quello che fa più notizia però è vero che il tema della chiamiamola cosa di fidelizzazione, mantenimento del rapporto col dipendente e modifica anche dell'offerta di welfare a seconda dell'età diciamo della fase di vita del dipendente è un tema che vale per tutte le fasce occupazionali, tant'è che noi vediamo per inciso che l'unico paese che in Europa ha un tasso di natalità alto, e anche la Germania Francia c'era il storicaio mentre la Germania era più bassa dell'Italia, l'ha portato a 1,44 vabbè, insomma le politiche che sono servite per la natalità sono molto semplici, inutile fare tanta retorica sulla famiglia ha accordi bipartisan, per cui tu sai che qualunque sarà il governo quello è l'orientamento diciamo, della politica e quindi non pensi che il bonus bebé verrà dato, ridato a seconda del governo in corso e soprattutto per venire incontro a quello che diceva, politiche per la natalità che non si occupino come da noi solo di quando il bambino viene partorito, perché guarda, sembra che poi basta... anche politiche di trasporto, perché al sud se tu lavori non hai i mezzi per postarti da una sede di lavoro che è in un paese di provincia adesso qua abbiamo in mente il Trento, il Milano, eccetera, ma al trasporto come dire, asili istruzione pubblica sono elementi abilitanti, questo fa parte del primo welfare, poi il secondo welfare si integra questo credo che sia un elemento non sarei così ottimista che abbiamo solo la fortuna di non trovare forte abbiamo un paese che ha diversi elementi e le aziende grandi possono dare risposte diverse perché sono basate su tutta l'Italia e quindi possono decidere di supportare con gli asili nidi, magari al sud, al nord magari questo non è un interesse e devi fare altre cose. Sicuramente minore la carenza dicevo, l'altro elemento che noi vediamo, in Francia anche in parte Germania, è che le politiche a sostegno della famiglia, non del neonato sono politiche che seguono tutta l'età evolutiva, diciamo, del bambino e quindi anche del fabbisogno dei genitori la Germania su questo ha modulato in maniera molto netta, dagli 0 ai 3 anni ti do un certo tipo di welfare perché immagino che tu abbia bisogno di molti più congedi parentali donna, uomo, dai 3 ai 15 ti do un altro tipo di welfare perché subentano le spese scolastiche so che sembra delle banalità. Oggi a noi manca una copertura, oggi il problema di questo Paese, dei lavoratori, sto parlando dal punto di vista dei lavoratori, è avere risposte di welfare, noi siamo un paese che sta invecchiando, oggi i contratti in generale non hanno ancora messo in evidenza una sistema di risposta di permessi così evoluta per quello che è il supporto degli anziani in famiglia, oggi se io guardo la mia forza a lavoro, ho più un'esigenza di andare incontro e dare risposte a famiglie che magari hanno, sono figli unici che devono occuparsi di genitori anziani, questo è un tema, è un welfare che si dovrà sviluppare siamo all'inizio, ma è un tema colacchia, vorrei fare un esempio collegando il discorso della collega, questo ha un effetto sulle retribuzioni perché se si incrementano ad esempio i permessi per questo tipo di cura e il permesso, come ogni tipo di permesso, ha un'incidenza percentuale rispetto alla propria retribuzione dobbiamo stare attenti che non sia un effetto a doppia discriminazione, così per capire un boomerang, perché se si aumentano i permessi che vengono presi per risolvere un'esigenza di cura e vengono pagati al 30% della retribuzione media giornaliera e poi a prenderla sono solo certe fasce di popolazione succede quello che dicevo prima che dentro la raffigurazione della retribuzione tu hai coperto un bisogno di cura per l'ennesima volta magari pagato dalle donne con il proprio stipendio ma hai un gender gap che la tua azienda a fronte di aver prestato un servizio per rispondere a un fabbrisonio poi in realtà risulta in deficit perché non ha fatto una politica equilibrata quindi anche nel pensare questo tipo di strumenti tutti quelli che hanno un'incidenza percentuale sulla retribuzione dovrebbero essere pensati nell'ottica dell'equilibrio rispetto alla fruzione quindi attraverso magari anche meccanismi di piccole quote di correzione perché altrimenti si risponde a un fabbrisonio legittimo ma magari si perpetua una difficoltà, una criticità di particolari segmenti nel mercato del lavoro che poi porta nel reporting aziendale dell'azienda all'Europa l'azienda in situazione di deficit rispetto a alcuni indicatori mentre in realtà pensa di aver agito bene per la copertura di un fabbrisonio quindi è un retrovenziero che probabilmente dobbiamo portarci allora Colacchia mi collego a quello che diceva anche voi avete una struttura molto molto diffusa sul territorio, centro, nord, sud piccoli, grandi, centri urbani, prego si no no mi ritrovo perfettamente anche quello che diceva la collega, noi stando sul territorio ma soprattutto avendo quattro generazioni se ne aggiunge una quinta una popolazione aziendale molto stratificata noi abbiamo interpretato il welfare su tutti i vari segmenti quindi non a caso dicevo genitorialità ma prima, durante alla nascita e tutto l'accompagnamento di bisogni estesi anche ai padri e non solo alle madri poi abbiamo tutto il tema della disabilità che non è detto che copra soltanto le fasce anche più giovani poi tutto il tema del caregiving delle persone anziane quindi è molto chiaro e una grande azienda ovviamente può indirizzarlo perché ha anche questo ventaglio proprio completo e quindi abbastanza omogeneo anche di possibilità di intervento io ne ringraziava vi notavo mentre parlavate l'azienda queste cose le fa non solo perché bella e buona se avete un'azienda sul mercato avete bisogno di trovare il personale qualificato tenerlo, riqualificarlo prima non mi ricordo chi di voi parlava di qualificazione continua per carità, quindi va benissimo notavo due cose uno l'ho già detto che nessuno qui ha parlato di produttività, magari adesso vediamo il secondo giro la seconda che nel vostro parlare emerge sicuramente la necessità che l'azienda non sia solo il cedolino di fine mese dello stipendio ma però è emerso nell'ultimo giro qui il mondo del privato sta iniziando a sostituirsi al pubblico e qua il discorso cammina un attimo perché finché tu lo fai in una logica prettamente competitiva aziendale voglio essere chiaro a me conviene fare così perché trovo i migliori me li tengo e lavorano anche meglio, benissimo questa si chiama attività di impresa e mortali quando inizi a doverlo fare perché all'interno di una difficoltà nel mercato del lavoro con le differenze che dicevano al sud se non gli dai questo manca l'asilo al sud, manca anche al nord o manca di più al sud manca il caregiver perché abbiamo le quote per le badanti che sono state un sesto delle domande arrivate in quattro secondi di click manca tutto una struttura di welfare allora lì starei un po' più attento infatti chiamo con calmio volentieri il secondo giro perché qui abbiamo un'azienda privata a cui viene chiesto in parte di sostituirsi vedo che Luigi è d'accordo con me scuota la testa, adesso infatti non vedo l'oro di chiamarlo sul tavolo però è un'altra frontiera che quasi esula dalla semplice interesse diciamo autoreferito in senso virtuoso dell'azienda vi chiedo un secondo applauso per la dottoressa Colacchia Valentina Cardinali Elare Maria Dall'Arriva adesso il panel dei segni, prima con cui ho detto diversamente giovani, sono io il primo diversamente giovane, Luigi Abete è il terzo applauso che vi chiedo e Michele Tiraboschi allora vedevo il presidente Abete scuotere la testa vedevo che la parco a 10 sembra se non riesce a gestirla no Michele quello è finto il clocco ecco non è giusto perché hai vincere l'italiano tu fra poco tempo cominci a dare cellanze a noi voglio dire a cui dedichi 4 minuti e mezzo ma non è vero, è finto allora se è finto allora è il primo caso di gender in cui viene l'uomo ma ve lo faccio capire, mi ha detto che è tutte che le devono alla vita lui è tanto attento a questo che ha lasciato alla parte perché so che sei un taciturno ma si infatti è sintetico, sinteticissimo peraltro molto interessanti perché sono stati interventi molto interessanti però il triplo di quello che lascia all'attuale questo è giusto per capirci ci ho detto ma non mi devi dare una soddisfazione perché io la soddisfazione me la prendo perché è bella città, ho mangiato bene ieri sera adesso mi ritorno ho visto un po' di amici quindi l'ho realizzato il mio Guelphar voglio dire indipendentemente dalla sippare di Storppani di Terboschi e tu e delle persone che ci hanno preceduto che vuoi sapere da me? cosa pensi? di quello che hai appena sentito perché mi interessa? a partire dalla produttività e non produttività quello che abbiamo sentito è molto interessante e mette in evidenza il doppio carattere del Guelphar il Guelphar come dire di sostituzione e il Guelphar di attrazzia attività e quindi di arricchimento e l'intubito che l'obiettivo dell'Inamp si possa realizzare perché se noi vogliamo omologare tutto tutto quello di sostituzione non di attrazzia perché se voglio attrarli a lavorare in una mia impresa io se lì voglio attrarli con le modalità che io lengo per uno se poi perché devo riempire il modulo per l'Unione Europea devo essere una delle sette categorie mi dispiace sarò la settima extra non so se vedo l'idea perché altrimenti facciamo nient'altro che quello che è stato per la retribuzione abbiamo bloccato tutti dentro al sistema vincolato e per cui da dove nasce l'UF? L'UF nasce da una spinta di dare un netto maggiore rispetto al costo a chi guadagna proprio, la metto in grandissima sintesi e poi che il sindacato e i governi non sono stati capaci in tretti anni di distribuire questo obiettivo diversificando gli oneri e le ridittività nette tra la contrattazione di base, la contrattazione di merito e di produttività quella di secondo livello la soluzione, l'alternativa è stata noi non siamo capaci di dire che chi merita perché produce di più deve prendere un salario netto migliore più ampio e quindi per realizzare questo obiettivo gli facciamo pagare meno tasse o gli calcoliamo sopra meno contributi poiché politicamente non siamo capaci di fare questo tutto il sistema la politica in primis, le rappresentanze i sindacati otteniamo lo stesso obiettivo dandogli una innatura e quello diciamo che solo 1.000 euro sono tolte, poi 2.000, poi 3.000 e oggi facciamo dei contratti in cui il welfare sostitutivo diventa alternativo bar integrativo o meglio la base a cui spetto qui integrativa la parte economica salvo questo ultimo perché c'è stata l'inflazione, se non c'era l'inflazione perché è un modo per dargli il netto anziché il loro scusate allora mentre il welfare dovrebbe servire in azio deve essere attrattivo quindi integrativo e anche qualificante quindi io me lo faccio, lo offro io e ognuno di noi lo organizza dalla sua impresa o nel suo settore come meglio ritiene e questo è il primo concetto e quindi bisogna che l'Europa nono caso non lo so come definirlo e questo è un problema però tutto il dibattito che ho sentito fino ad adesso scusate, riguarda una parte del mondo quel pezzo del mondo che lavora per le banche che lavora per l'Ener che lavora per quelli che possono riempire i 7 moduli ci sta il resto del mondo e perché non tutti escono a Bocconi o dallo Luis consente di valorizzare il mio ruolo di presidente la visa scuta della Luis in cui tutti vengono collocati al lavoro dopo 3 mesi, 1 mese se volete vi do tutte le statistiche voglio dire, vado vi faccio vedere come siamo competitivi ecco, ecco ci sono gli altri gli altri lavoratori, giovani, meno giovani che cambiano mestiere ma non stanno in un'impresa che riesce a qualificarlo, che devono cambiare mestiere per conto loro 2, 3, 4 volte per conto loro e questo è il problema del Paese, non è l'altro il tema è che il cercato tutto questo mondo non lo conosce non lo rappresenta perché tende a rappresentare il vecchio del mondo diciamo, emerso non so se credo, quindi il cercato si trova in mezzo non rappresenta più il mondo emerso, quello strutturato perché rappresenta una fascia marginale perché gli altri si scegono il da dove il lavoro una volta non si sceglie il cliente, adesso si sceglie il lavoro da dove non rappresenta il mondo non rappresentato perché non riesce a rappresentarlo quindi il cercato diventa marginale, scusate, su questo termine poiché non accetta di fare gli accordi di rappresentatività che ha firmato, non riesce neanche a dare valore assoluto e quindi ai contratti fatti in impresa o fatti perché poi c'è qualcuno che dice ma tu chi sei, non so se sia esso un politico un lavoratore, un giudice e quindi il tema che noi abbiamo, che l'altro pezzo che non è l'altro 50% non ce l'ha non c'ha né il welfare sostitutivo né il welfare attrattivo e per di più questo in un paese nel quale poi andiamo verso l'intelligenza artificiale barra i valori i lavori a maggior valore aggiunto quindi la capoccia vale più delle braccia o delle gambe anche facendo dei lavori in cui si usano le braccia e le gambe in questo caso meccaniche sempre più delle macchine poi andiamo in un paese che sta in questa situazione anche i contratti lavoro ben fatti e diventano come dire residuali perché diventano residuali non perché lo vengono fatti o lo vengono fatti bene, ma perché c'è molta gente che fa lavori organizzati sotto un soggetto giudico che dice di essere un'impresa ma non rispetta la creologia dell'impresa perché una volta il problema che avevamo nel nostro paese era la competizione di forme tra le imprese e le cooperative ve la metto 50 anni fa così mi insegnavano quando andavo facevo il giovane imprenditore della coffe industria e quelli pagano di meno ci hanno meno contributi adesso le cooperative che hanno resistito sono veramente grade delle grade di imprese che hanno una serie di evoluzioni per cui si piazzano sotto nel mercato del lavoro però al loro livello bene o male quel livello 10 mercato chiamiamolo vero, tra virgolette reale competitivo, 8 livello mercato cooperative stanno sempre sotto a 10 però comunque 8 e poi c'è il resto del mondo che lavora con le OLLUS con un presunto presunto terzo settore che spesso non è il terzo settore, perché il terzo settore è quando tu fai un'attività volontaria data in termini volontari e gratuiti se il terzo settore comincia a essere un soggetto che dà un'attività che viene ritribuita pagata dal cliente e in cui io mi sdebido col volontario dandogli un contributo io ho qualche dubbio che possiamo considerarlo, il terzo settore qui c'è un problema reale che più il lavoro diventa in materiale più questa componente che sta fuori dal dibattito non so se credo di è e la gente quelli che non hanno la possibilità di uscire da Bucconi dalla LUIS, che non vanno nelle grandi imprese, a Ene che fanno, voglio dire in una situazione che si fa dove il cargo lo consente e spesso si mettono di sottopagati e quindi anche il grande dibattito politico, tra virgolette, sul salario minimo vale come il due coppi a briscola non so se credo l'idea conto a niente, indipendentemente rispetto al fatto tra chi pensa che sia utile e chi come me pensa che dei buoni contratti di lavoro siano molto meglio diciamo comunque è un dibattito extraterrestre è chiaro? è una situazione del paese i paesi moderni ci hanno un problema strutturale che non riescono a risolvere è quello dei dualismi e chi sta nella parte debole del dualismo come dire, con il rischio di essere risucchiato verso il basso del fondo e noi che stiamo sopra anche se vogliamo non riusciamo a tirarlo fuori, perché la forza attrattiva di spingere giù è più forte della forza di quelli che tirano fuori e questo è un problema che la società non ha risolto e poi ci sono le campane per i denti di Michele Tireboschi perché ci sono due cose che ha detto Abete molto importante, prima attenzione il tema della rappresentanza non giremoci attorno qui c'è la rappresentanza sindacale e se vuoi anche la rappresentanza datoriale qui c'è una parte di mondo che non è che poco rappresentata è proprio non rappresentata e noi l'abbiamo scoperto improvvisamente con figure come i vigilantes i rider poi i media si occupano di un dibattito salario minimo se hai contratti pirata è ovvio che il dibattito nasce e giustamente la cofidustra al suo tempo si smarcò dicendo a noi che il secondo livello del salario minimo non ci può fregare del meno, il problema è che il secondo livello di Abete è metà del paese se va bene come se ne esce perché è chiaro che tutto il ragionamento che hanno fatto anche i colleghi prima, ha un senso quando io ho una fotografia, ho qualcuno che mi rappresenta a questo mondo e mi dice guarda e gli indipendenti chiedono questo ma se non ho il fotografo o manca la pellicola come interloquisci con quel mondo di me di cui parlava Abete? sicuramente più il tema dei dualismi che il tema della rappresentanza che è un altro capitolo il dualismo nord sud il dualismo uomini donne non parliamo degli invisibili che sono le persone con disabilità tu dici che non si trovano lavoratori noi contiamo quasi 4 milioni di lavoratori con disabilità alcune gravi sono 900 mila altre che sono 3 milioni con disabilità non gravissime che sono completamente scuse al mercato e al lavoro quindi uno che non trova forza al lavoro potrebbe anche interrogarsi perché non propone con degli accomodamenti che siano ragionevoli quindi il tema grosso è quello dei dualismi stiamo parlando dei massimi sistemi in 5 minuti è difficile io direi andiamo fino in fondo al titolo perché tu ogni tanto tiri fuori la produttività e poi ti soffermi sul tema del welfare se è un welfare associativo o meno siamo dentro questo perimetro quello della contratazione collettiva perché il punto è questo prima di dire serve o non serve il sindacato della rappresentanza il tema è serve o non serve la contratazione collettiva per affrontare tutti questi problemi perché se tu vuoi risolvere il problema dell'inclusione il problema delle politiche di welfare e però sostenerle economicamente ti serve anche il tema della produttività io non conosco altro strumento che è stato inventato altra istituzione che è presente al mondo che non sia la contratazione collettiva poi se il problema è funziona o non funziona è un altro discorso quindi il tema dovrebbe essere quello di farsi carico di tornare a far funzionare ma anche di conoscerla perché parliamo spesso un po' in libertà sulla contratazione collettiva noi diciamo che esistono mille contratti collettivi che sono depositati al CNEL poi però il CNEL non solo dal numerino 1000-1030 ti dà anche il peso ti dice quel contratto collettivo che è stato firmato da quei settori sindacali è applicato 2 milioni 3 milioni i primi 99 contratti collettivi che sono per peso significativi coprono quasi il 90% della forza lavoro quindi diciamo che la contratazione collettiva c'è ancora e forte e non è vero quello che diceva Bete prima la scarsa crescita retributiva è dovuta al fatto che gli attori negoziali trovano comodo per risolvere dei problemi complessi, andare dove c'è il vantaggio fiscale, il vantaggio contributivo quindi abbiamo avuto una bassa crescita dei salari perché abbiamo spostato molto su welfare negoziale e welfare contrattuale, ma vale anche per la produttività perché dobbiamo parlare seriamente dal 2016 lo stato investe delle risorse ingenti sulla contratazione di produttività qualcuno sa qualcosa di questo? il ministero del lavoro pubblica un report dal 2016 che ci dice quanti sono i contratti aziendali e quanti anche i contratti territoriali che coprono le piccole imprese ma non va mai a vedere se questi contratti hanno funzionato se hanno prodotto effetti, quindi poche risorse pubbliche che investiamo, quindi stiamo provando a spingere sulla produttività come stiamo provando a spingere su welfare è più comodo andare su welfare sui contratti di produttività c'è un universo che è poco conosciuto pensa che l'ultima indagine sulla contratazione di produttività in Italia l'ha fatta sempre il CNEL risale al 2002 quando ancora non c'erano questi incentivi, quindi io starei nel perimetro e cioè nel dire se vogliamo non vogliamo scommettere sulla contratazione collettiva, si parla di un colt di contratazione collettiva pirata anche oggi il giornale di Mentana fa un lungo elenco di interventi, contributi che dicono che è un problema pesantissimo, la contratazione privata pesa meno del 3% pirata, dici? Pirata, cioè pirata intendo, nel rato, che non è il CQLC, ma dire che è pirata una consal o altro non è pirata, sono soggetti rappresentativi che rispetto ad altro sono sicuramente meno rappresentativi stavi dicendo che pesa per il? Per meno del 3%, quindi non è quello un problema, il problema è se la contratazione collettiva è capace di rinnovarsi e il problema è la copertura della contratazione collettiva di secondo livello C'ho ben capito quello che diceva Bette forse ho capito male sì, anche io ritengo che poi o inventi strumenti nuovi che funzionano solo meglio tenessi a modenari vecchie come con le macchine però se io ho ben capito, la Bette diceva attenzione, c'è una parte che io non riesco a fotografare, la domanda è molto semplice la contratazione collettiva, per farla io devo sapere che cavolo è questa collettività il mondo metromeccanico, il mondo diciamo della terza rivoluzione era facile, aveva una quota di metromeccanici che più o meno ha un tempo definito nel lavoro in posto di finire il lavoro facevano tutti più o meno la stessa cosa che tu fossi la Fiat, la Magneti Marelli poi avevi il mondo del pubblico poi avevi il mondo delle professioni e avevi fatto il grosso con l'agricoltura come si fa a fotografare quella roba di cui parlava Bette? Innanzitutto dobbiamo ampliare un po' l'angolo di osservazione perché ci sfugge tutto il lavoro autonomo, il lavoro autonomo professionale di nuova generazione dove in realtà esiste una rappresentanza che noi non conosciamo ma al Ministro dello Sviluppo Economico sono registrati quasi 300 soggetti rappresentativi che hanno un'idea interessante che è quella di dire che è abilitato a svolgere un certo mestiere, chi ha una attestazione, una certificazione che sa fare quel mestiere, non sono forme di lavoro autonomo che vanno sotto albi o ordini, c'è tutto questo universo che può essere molto interessante da guardare e poi c'è tutto il tema delle forme atipiche io parlavi prima moltissimo di giovani può essere che ci siano dei giovani che vanno a contrattare il posto, il salario, ma francamente io che vivo in mezzo a studenti di varie università, il loro ingresso normalmente viene con dei tirocini quindi possono contrattarsi sì dallo smart working, ma poi si portano a casa lo smart working col tirocino gli va benissimo perché la parola stage gli piace molto e sono più di 400 mila i tirocinanti, quelli fatti dopo un percorso educativo formativo, quindi fatti extracurricolari come si dice tecnicamente, ora tu dici come faccio a fotografarla? le persone sarebbero facilmente contrattabili, quindi portate dentro il contratto collettivo quindi c'è un forte utilizzo, certamente nei settori più deboli, più fragili verso forme di contrattualizzazione che sugono dal contratto, ma è un autogol delle imprese ma io penso che il tema sia per fotografare, al di là dei rapporti istituzionali che ti possono andare e indagare meglio i dati perché noi stiamo parlando anche qui rispetto al tema su cui c'è stata la prima sessione dei tassi di occupazione, era difficile trovare persone ma noi nonostante abbiamo un record di occupati, abbiamo dei tassi di occupazione ridicoli, siamo sotto il 60%, quindi diciamo che serve un analisi di quel tipo, però io credo serve un nuovo protagonismo degli attori della rappresentanza l'analisi degli studi che io faccio sulla contrattazione collettiva quella che non va sui giornali, nelle cronache ma io prendo in mano centinaia di contratti collettivi aziendali territoriali, c'è una ricchezza che non viene narrata, che non compare, quindi c'è una parte ancora forte e treinante sana, che va anche in settore il terzo settore, ne potremmo parlare a lungo e velo, che esistono 50 contratti collettivi e molti farlocchi inesistenti nel terzo settore, ma esiste anche tantissimo forma di impresa sociale che non è volontariato, ma le cooperative sociali che ma è regolata benissimo, c'è stata una riforma recente, dovrebbe essere meglio integrato il terzo settore con quello che fa il primo, ma se un'impresa vuole inserire quella che sta nel primo settore delle persone con disabilità, non è che lo fa per conto suo, se si affianca una cooperativa sociale vera, genuina, sicuramente un aiuto, quindi un tema di integrazione fra settori. Allora, lascio per ultimo te Lino, perché ci raccontarei di cosa stai trattando, voglio tornare ancora su un rapidissimo giro con Abete e Tiraboschi, perché io mi credo mai convinto fino a un certo punto, cioè ho capito che non c'è la bacchetta magica, tutti noi in un mondo così semplificato, binario vorremmo dire, adesso come si fa? Tu dici affiniamo gli strumenti che già abbiamo, andiamo a guardare bene i contratti, andiamo a depurare quelli che fanno solo notizia, perché fanno schifo, ma hanno un'incidenza reale sul mercato di lavoro pari a zero e vediamo in qualche modo di fare quello che gli americani chiamano fine tuning, io vorrei sempre da Abete, se lui ritiene che non che questo non serve, ci mancherebbe se questo può bastare o la disgregazione o parcellizzazione per meglio dire delle forme professionali e talmente veloce che la macchina voglia fare. Adesso che io sono d'accordo su questa linea, perché sono 50 anni che cerco di rappresentarla, quindi non posso che non mi quindi se voi mi diceste oggi come dire investi sulla prima, investo sulla prima perché non c'è l'alternativa, mettiamola così poi mi dici, ma investendo sulla prima risolvi il problema anche trainando di dentro diciamo tutto quello che purtroppo sta fuori, e io sarei meno sicuro, non so se è vero perché qui c'è bisogno di una presa con responsabilità da parte di tutti perché se io faccio un'impresa sociale perché sono un'impresa sociale esercio un'impresa sociale, va bene se io faccio un'impresa sociale, perché di chiave sono un'impresa sociale, e poi vado a lavorare sub appalto, per tizio, per caglio, per sembrone che rappresenta un'impresa non tra virgolette allora io ho qualche dubbio io ho la mia esperienza, faccio attualmente tra le cose residuali che sono come dire, stai mi menzionando non so se ne vedi l'idea il Presidente dell'associazione imprese culturali è creativo questa è un'associazione che è nata con la legge anche 30 anni fa, perché faceva i servizi culturali nei musei che erano abbandonati vi ricordate i musei 30 anni fa? poi i musei 30 anni, perché l'impresa x, y il gruppo grande il gruppo piccolo adesso improvvisamente tutti hanno capito che i musei funzionano quindi lo Stato ha detto, sai che faccio? prendo tutto io e voi trovate un altro mestiere la metto in grande siti, cosa che non è il massimo della della qualità del messaggio culturale però ognuno ha quello che si emeggita e questa è una cosa che non nace e nata con i precedenti governi, si è ben chiaro di fronte a questa situazione quindi noi stiamo cercandoci dei nuovi mestieri, poi che succede? che quando si fanno le care 18 su 20, le ultime a vita nacooperativa 14, 18, te ne apre la stessa e poi mi vedete a me che quella è il mercato, non so se se me lo volete dire, io vi dico e se vi devo dire che che so contetto e che vedo ragione perché il ragione si dà spesso anche a quelli che danno di meno secondo un vecchio detto romano che qui non ripeto, non so se è una idea ve lo dico però se volete dire che questa è una espressione del mercato, io onestamente ho qualche dubbio e allora su questo io sono d'accordo però per evitare il mio rischio, per realizzare l'obiettivo che giustamente dice e bisogna che, come dire abbiamo tutti i comportamenti un po' più coerenti non so se è la pubblica amministrazione alle imprese, a chi fa imprese sociale sul serio, se ognuno facesse bene e coerentemente il proprio mestiere può darsi che la cosa la riportiamo dentro un processo compatibile in cui quella, una è la norma e l'altra è la tipicità se invece la tipicità direttamente la norma poi è difficile voglio dire ricostruire la norma, questa è la mia analisi vedendo la fotografia, ovviamente spero che il mio caveat sia un caveat che non si realizzi che riusciamo a recuperare centralità alle regole a cui abbiamo costruito e altro la nostra crescita Ecco Luigi una cosa poi faccio chiaramente parlare Michele Treboschi, non mi avete parlato della rappresentanza, l'avete espressa benissimo, è la rappresentanza diciamo dei lavoratori temo che però anche la rappresentanza datoriale, è chiaro che qua siamo in casa io ho l'azioneista con fin d'utile, siamo in casa della FIPE, però non c'è un tema, oppure no, aspetta perché la domanda non è retorica per dare un colpo al cerchio un colpo al botto, oppure tu mi dici no guarda che in realtà è molto più alta la parcializzazione diciamo delle formule professionali che di quelle datoriali, noi diciamo giustamente che abbiamo 4,5% di imprese in Italia, dipende come le consideriamo le imprese semplici io faccio, io sono un po' più come nello sportivo prima il calcio, poi adesso il basket poi un po' del bicicletta che ancora riesco a fare nonostante le atrocità varie, non so se credo che è io dico che prendiamo le imprese da 20 dipendenti in su, non so se qui c'è un minimo di organizzazione solo 80 mila, 70 mila io dico venite tutti quanti a Copa entrate allo Stadio Olimpico, poi quando uscite o mi metto all'ingresso e vedo la mano uno per uno, se c'avete un po' la pazienza ve la stringo a tutti, molti di voi già li conosco quindi noi dobbiamo evitare di fare un discorso generali e poi come dire in Italia la struttura di imprese intesa come la intendiamo noi nell'organizzazione di fattori di capitale, di luogate creali eh voglio dire parliamo di meno di 100 mila imprese poi abbiamo un sacco di imprese personali minime, micro, che fanno lo stesso misterio di imprese quindi hanno la stessa legittimità culturale, morale ed economica che però hanno problemi organizzativi e del tutto diversi, non so se perché è chiaro che a uno che ha tre dipendenti non gli posso chiedere, voglio dire le persone a fare lo smart walking anche la Zino è difficile che vediano il caffè io mi sono messo prima qui in seduto e mi sono preso due buoni caffè se quello stava in smart walking io dovevo fare da solo il caffè, andate e voglio dire, avevamo fatto meno economia, perché io stavo meglio ma l'economia del paese non aveva incassato i 4 euro dei miei caffè 4 euro? no, l'offerto buonissimo io sono democratico te preoccupate no, ho capito mi preoccupo per te ma te preoccupa, voglio dire ci arrivavano solo infatti quando sto com'è io cambio bar io credo che la capiscina di compadere il bar ma io guarda su questo apri e chiudo il famoso indice Mac che usa l'economist per capire il potere d'acquisto salariale in Italia si potrebbe fare sto panico l'indice caffè, perché guarda che c'è una corrispondenza da Sud Anode, da centro città a provincia, sulla variazione basta che vado da Viale Reggine Maghete a Via Salachi a Roma, voglio dire mi fermo, a 2 bacche a Via Salariali del caffè a distanza di 300 metri che uno mi fa il prezzo che è il 50% dell'altro perché uno sta all'angolo e l'altro c'è la vetrina in un modo fa parte del mercato basta, se tu vuoi io una volta fermo al primo e cinque volte fermo al secondo potrei fermare sempre al primo o sempre al secondo questa è la grazie a cielo è una manifestazione di libertà ancora consente quindi come dà, me la tengo quindi penso quindi chiudo il ragionamento io penso che quindi tutto sommato il tema che noi abbiamo in fronte che è ancora gestibile però dobbiamo essere consapevoli che non possiamo grggiolarci nella consapevolezza che essendo l'unico modello poi la fine perché è un po' come Elan il fatto che abbiamo 400 mila 400 mila ragazzini anziché mia figlia hanno infatti 3 quindi non abbiamo dato come dice mio fratello parlando della sorella voglio dire, è chiaro però voi siamo tutti quanti convinti questa calata da 1 milione e 3 miliardi dipende dal fatto che abbiamo avuto meno asili meno contributi o non dal fatto che è cambiata una cultura di un paese, è aumentato il livello di, come dire, a concentrazione su se stessi, chiamiamolo così per cosa? E che cresce un figlio per dieci anni, per lo meno dieci anni e poi il secondo e poi il terzo è una fatica che va al di là dei problemi economici e delle problemi economiche, se no non si spiegherebbe perché questo vale per tutti anzi, più le persone hanno disponibili brutalizzano meno hanno attenzione a questo problema, allora non raccontiamoci sempre le stesse storielle certo che dobbiamo fare più asili in idolo ci mancherebbe voglio dire, però non pensiamo che questo ci trova il problema per i prossimi 80 ma anche per i prossimi 80 e quindi vediamo come formare e istituzionalizzare e istituzionalizzare i centenari di persone che stanno in giro per l'Italia a fare la raccolta e poi spesso diventano voglio dire, oppure perché quelli sono venuti impuri, li lasciamo in giro così, senza non possono uscire se non perché è accompagnati non possono entrare perché sono già entrati e non è che possono uscire e ritornare per far vedere che sono tornati, non so se credo l'idea e che facciamo? Allora, vogliamo porci il problema e poter darsi per il mercato dell'avoco le aggrupiamo con l'interesse di tutti degli italiani, giovani infatti devo dire che anche in questa campagna elettorale il tema migratoriale è sociale ed economico non ti cazzate che non le do ragione però perché è scomparso il tema dei flussi migratori intesi solo e declinati solo come elemento negativo è scomparso anche dalla campagna elettorale perché abbiamo visto il decreto flussi cosa è successo, cioè è stato la domanda è stata sei volte superiore a qualunque quota prevista, sei volte superiore ragazzi e qua parliamo di badanti e di call visto che tutto il discorso si lega al welfare 650 mila domande per 125 mila click, andate via in 4 minuti finito, per non parlare del resto però torno da Taddea Boschi perché sulla parte demografica un inciso hai ragione nel senso che anche il caso più virtuoso Francia o Alto Adige hanno un tasso accettabile io ho detto quella è la differenza che fa welfare non è che fanno 4 figli fanno 1,92 per donna 2,02 è però uno scarto ma non è che costiggere la sola tra i vigili ma è la produttività quello già provato uno a fare loro la patria e le braccia alla patria e me l'hanno già dato sono d'accordo il delta dei welfare lo vedo in quella differenza tra noi e la Francia non che la Francia stia facendo chissà che cosa però un delta c'è Volevo un po' integrare il ragionamento perché il tema del terzo settore mi interessa come mi interessa il tema dei dualismi intendiamoci la trasformazione del lavoro ci porta ad avere sempre meno lavoratori in quelle che le chiama fabbriche, aziende, imprese vere, ma ci sono anche imprese vere che stanno fuori dal settore primario facciamoci una domanda per chiarire, tutta questa storia degli appalti, la cooperativa, ma chi dà l'appalto? O lo dà lo Stato che sicuramente ha tutti gli standard a sopra i 9 euro e poi lo danno alle imprese, chi è inventato il contratto collettivo multiservizi che ha tutte le principali associazioni che lo firmano, contratto collettivo multiservizi e legittimare delle esternalizzazioni dove tu paghi meno è colpa della cooperativa che partecipa al bando è colpa dell'impresa che vuole esternalizzare, questo è il primo tema il secondo però io isterei sul tentativo di tenere in piedi il sistema della contratazione collettiva, proprio per tutti i problemi che hai toccato voi sapete qual è il secondo fondo interprofessionale per la formazione continua ammesso che questi fondi funzionino quello è il primo fondo impresa, qual è il secondo? il secondo si chiama Fonarcom, che è un fondo che è fatto da Consal e da una sigla datoriale che non si conosce neanche la rappresentanza cosa c'è dietro, cosa vuol dire questo? che noi abbiamo costruito un sistema che deve andare a integrare il profilo delle competenze, professionalità della riqualificazione fuori da un sistema di relazioni industriali è il tema della coerenza dei comportamenti quindi se il ministero abilita certi fondi o usa delle in questo caso non si parla neanche di soggetti comprati nei più rappresentativi se le imprese inseguono le imprese o il settore pubblico delle vie comode di fuga, poi questi problemi di cui abbiamo parlato oggi, ritornano tutti io insisto, che sistema di contratazione collettiva allo stato perché noi giuristi diciamo che ha una funzione normativa ha una funzione economica, ha la funzione di creare e far vivere un mercato del lavoro e la contratazione collettiva è adattabile, varia per i settori varia per i territori, si può applicare nelle aziende, chi trova uno strumento migliore, benissimo, al momento teniamo in piedi questo mi ricordo la definizione di Church della democrazia un modello assolutamente imperfetto ma è l'unico che abbiamo quindi e questo mi sembra che sia emesso in maniera molto forte, anche per dare un po' di risposte concrete al di là di tutti i rilievi le angolature che sono emesse nel primo giro di tavolo rotonda, attenzione non abbiamo inventato qualcosa di meglio farà zoppica è vecchio è una fotografia che è già passata da lepre quando quello fotografa, però non abbiamo inventato altre macchine fotografiche per usare la metafora allora, dopo che ho riequilibrato l'unica cosa che mi stava, il gender gap tra i raboschi e i betti, è la prima tavola rotonda e ce l'ho fatta in maniera millimetrica adesso posso far chiudere a Lino Stoppani, in tutto quello che, tra l'altro voi sono in fase di di contrattazione che cosa ti vedi da fotografia scattata dal primo giro da tavola rotonda e anche da questo che ragionava più su i modelli applicabili, è chiaro che i tuoi associati per usare l'espressione di diabete sono il mondo di mente, quello autogreel che rientra in quello che abete detto all'inizio poi tu hai gli 8 dipendenti i 4 dipendenti e lì sono volatili per diabetici come diceva qualcuno, cioè è un po' diverso trovare la contrattazione del collettivo, la rappresentanza, l'integrazione di WEF, l'asilo univo, perché lo fai se hai 8 dipendenti chiedo andiamo con noi, perché sono uscite tantissime cose innanzitutto una risposta al professor Tivolchi, insomma, cominciamo a dare dei numeri ha parlato di rappresentanza insomma, il mondo del pubblico esercizio è il terzo contratto collettivo nazionale di lavoro più applicato in Italia, il primo è quello del commercio secondo i metameccanici, il terzo è il mondo dei pubblici esercizi e tra l'altro sui dati occupazionali se negli ultimi 20 anni l'occupazione della ricercatura è diminuita del 2,8% l'industria è aumentata del 4,4% nel terziari di mercato è aumentata dell'8,8% e nei pubblici esercizi negli ultimi 20 anni è aumentata del 26,5% pubblici esercizi e alloggi aumentato è 26,5% che vuol dire che c'è vivacità e dinamismo aspetta un attimo, è già un altro spazio in abbondanza ci ho precisato anche per dare valore a quello che rappresentiamo oggi sono usciti certamente aspetti economici dietro al tema del lavoro il moderatore ha toccato il tema della produttività, ma il tema della produttività è collegato a quello che è il modello di business organizzativo dalle nostre imprese ma è collegato anche al sistema Paese che sconta sulle imprese, evidentemente inefficienze pubbliche collegate a quelle che sono evidentemente di qualità, una efficienza della pubblica amministrazione, una burocrazia che evidentemente riflette anche costi economici a carico delle imprese, ci ho precisato sulla parte economica, sono usciti bene tre aspetti del mondo del lavoro che è una questione politica che è la questione sociale, che non è una questione culturale, sulla questione politica certamente è un Paese che evidentemente sui temi della rappresentanza sconta quella che è la mancanza di vere politiche attive sul mercato del lavoro, oggi sono fortemente dichiarate e considerate importante mentre, viste, molto spesso siamo fermi ancora alle cosiddette politiche passive di sussidio, di sostegno al lavoro e non a quello di creare nuove innovazioni sui temi dell'orientamento dell'innovazione, della riqualificazione delle competenze il secondo aspetto è stato visto in profondità sul tema della demografia che poi pone un problema evidentemente di mancanza di mano d'opera sul nostro mercato ma apre un altro ventaglio che hai solo sfiorato, Sebastiano che è il tema della giusta immigrazione sui flussi migratori, tu hai parlato di numeri, su questi evidentemente non sono solo badanti, ma è un problema che riguarda anche il nostro mestiere e il numero è una attenta politica dell'immigrazione che certi Paesi europei fanno molto meglio di noi andando a presidiare soprattutto sull'area dei Balcani, quelle che possono essere potenzialità di acquisire mano d'opera nelle nostre attività oggi in Italia, sconto un esempio, la difficoltà di avere i permessi di ingresso, per avere evidentemente i permessi soggiorno per lavorare, per cui su questo aspetto sulle tematiche sociali della demografia, certamente i contratti possono fare qualcosa ma evidentemente una visione di un aspetto che tocca certamente i temi della realtà, della famiglia che in questi Paesi oggi sono a mio avviso non ancora completamente toccati, infine è uscito bene anche l'aspetto culturale con le battute che hai fatto all'inizio oggi è cambiato anche il senso del lavoro e per senso del lavoro intendiamo il significato soggettivo che una persona dà al proprio lavoro perché oggi una persona intende lavorare per i soldi che vuole lui, nei modi che vuole lui alle condizioni che vuole lui e chiamano lo scemo però io ho fatto una riflessione sulla mia carriera e su questo evidentemente pone anche la riflessione sui valori educativi dietro al lavoro e quelle che sono la trasmissione perché poi quando si parla dei nostri settori si parla spesso di lavoro occasionale, precario, ecc. ma se oggi l'occupazione cresce cresce anche grazie a tanti giovani che si inseriscono nel nostro mestiere e nelle nostre attività c'è una larghissima occupazione giovanile che considerano il passaggio nelle nostre attività con due finalità, la prima quella di crearmi o formarmi un percorso professionale ben inquadrato perché insomma nel nostro mestiere c'è la cosiddetta auto-imprenditorealità, l'importante non avere i capitali, avere la voglia di fare di intraprendere e ci sono i nostri esempi, esempi straordinari, insomma in persona partite da sotto zero che sono iscritti a farsi imprese che oggi sono gioielli imitati in tutto il mondo l'altro aspetto è l'impiego nel nostro settore considerato evidentemente come una complementare attività principale di studio o di altre cose che però serve ad abilitare la vita di questi giovani, a trasferire quelli che sono i valori della cultura del lavoro, quelli che hanno l'importanza, del sacrificio senza il quale non puoi costruire nessuna prospettiva di lavoro in nessuna teoria. Allora, una cosa che devo chiedere lì non andando verso la conclusione, anzi concludendo è tutto vero, vengo però al tuo settore e la parte più dolorosa ne parlavo col tuo segretario qualche settimana fa, allora tutto vero, però qui c'è un tema il vostro settore era abituato ad avere non solo ma non dopo racciatevano anche gli altri così ma era abituato ad avere, lasciare stare nel modo che tutti vogliono farlo chef, master chef era abituato a dire ragazzi questo è il nostro lavoro quando il tema viene posto su work life balance, alcuni si fanno male, altri si fanno malino, niente, vedi il mondo della manifattura, diciamo ma noi qua siamo già al mondo dei servizi, l'ENEL l'Habit, si fa quasi male dico perché, e poi c'è che si fa malissimo, cioè voi dovrete spiegare forse agli associati che il modello di organizzazione del lavoro in cui, io sto a casa a lunedì, perché lavoro sabato a domenica, ai ristoranti io a Betta e Tiroboschi gli vogliamo aperti il sabato sera, la domenica sera il bar la domenica mattina quello è molto difficile che un dipendente o rischi di avere grosse difficoltà nel trovare dipendenti che accettino questo, cioè devi organizzare il lavoro che qualcuno sta da casa anche il sabato sera a ciclo a turno, e poi ci stiamo arrivando insomma hai una visione io chiedo per un amico è moderatore, è intoccabile come corpo diplomatico non deve essere come moderatore, io chiedo per un amico sempre, no, no, no, con rispetto ci mancherebbe è chiaro che certamente quello che parlavo di sacrifici prima nella mia presentazione insomma questi sacrifici certamente esistono perché noi dobbiamo lavorare di un modello organizzativo, è che se non ha banalità però noi prima di radio abbiamo, ovvio che io sabato e domenica faccio le rotazioni quello era noto magari in un bar o un ristorante ma non ero abituato a dire al dipendente sabato questo sabato non lavori nel momento di massimo picco io ti porto molti esempi di nostri imprenditori che hanno virtuosamente rivisto quello che il modello organizzativo che porta le persone evidentemente a godersi le famiglie per cui ogni mese fatto di 4 weekend ne faccio fare 1-2 al mese evidentemente girando il personale perché altrimenti non c'è alternativa oggi quello che è la revisione del modello di sport per esempio al pubblico esercizio a tenere per esempio chiuso più giornate rispetto al passato aprire solo al mezzogiorno o chiudere la sera in funzione di quello che... oppure addirittura ridurre quello che sono i coperti per evitare di peggiorare quella che è la qualità del servito è chiaro che è in atto una profonda trasformazione del modello di di necessità ma evidentemente questo richiede evidentemente un tempo e oggi sicuramente c'è una gestione delle nostre attività fatta ancora di quella che è il modello del pubblico esercizio italiano perché tu li hai citato prima abbiamo le grandi imprese di cui ci siamo un progetto industriale e c'è il modello tradizionale impostato sulla famiglia dove direttamente i tempi del lavoro e gli orari di lavoro sono una cosa marginale insomma l'attenzione e la partecipazione e il tempo dedicato all'impresa è loro lì è facile perché passare più tempo con la famiglia ti porti direttamente la famiglia al bar abbiamo risolto tutto il problema del...causa che si vedeva fare già in molti luoghi alimentari lei in casa, stiamo tornando all'Italia bellissima degli anni 60, no va bene hai richiamato i casi Enel Unicare che sono eccellenti ma aggiungiamo Luxotica, tante altre aziende insomma c'è però il rischio che si stia diventando il mercato del lavoro, da una parte le imprese che possono permetterci perché fanno innovazione e dall'altra parte imprese la visibilità, ma tu lo dici anche su differente diciamo adattabilità e quella è l'importanza anche la contratazione che il professore ha due ruole oggi nella rappresentanza, la prima è quella di essere un presidio di legalità combattendo il tempo incontrattuale, è inammissibile che le contate dei pubblici esercizi occupano 5 milioni e 400 mila persone di cui 1 milione e 80 di lavoratori dipendenti e ci siano 31 contratti di lavoro il più applicato il nostro per circa 300 mila su 1 milione e 80 dove c'è applicata la teoria della trattazione, meno diritti meno valori, concorrezza Tirevoschi, ma non si può fare una microlegge che dice contratto, tu hai una rappresentanza solo se hai almeno 5 mila in tutte le aziende no? C'era una cosa molto semplice, una cosa semplicissima che nel documento del canale dell'ottobre sul salario minimo che diceva che tutti gli incentivi economici che vengono dati vengono dati solo a quelle imprese che aprile con contratti collettivi che si attestano ai livelli retributivi dei contratti più applicati, quindi se ci sono 30 contratti nel tuo settore 31 non ci interessa, l'importante è che tutti applicano l'intero trattamento è una proposta concreta speriamo che diventi concreta allora grazie a Luigi Abbeto a Michele Tirevoschi, a Rino Stoppani il programma del festival che tutti ve lo conoscete oggi ai 14.30 Giorgia Meloni e pari 17 Eli Schlein Giorgia Meloni Giorgia Meloni Giorgia Meloni
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