Libero scambio
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Libero scambio
Le persone interagiscono per scambiarsi informazioni, opinioni, sentimenti, ma anche prestazioni, beni e servizi. Una persona isolata non può scambiare con nessuno. Una persona che, sottratta all’isolamento, comincia a interagire con gli altri rivela che lo scambio ha un valore individuale positivo, se non lo fa rivela l’opposto. In sostanza non è lo “scambio” in sé ad avere un valore individuale positivo o negativo: ciò che ha un valore individuale positivo è il “libero scambio”, cioè la libertà di decidere se scambiare o non scambiare. Tra Stato e Mercato chi salvaguardia meglio questa libertà?
no lo store ottaviano è professore ordinario alla bocconi a una serie di infinita di passion resentello ship gp hardy londra a droga a bruxelles al rito mattei alle fondazioni a milano centro di kata liana torino barcellona quindi una serie molto lunga è stato visto in processo nella sede di università molto prestigiosa in europa ma anche all'estero in america colombia hard è un relatore di di grande importanza oggi sono molto contento di poter introdurre a voi ed è chiaramente la persona più adatta a parlare del tema di oggi i temi di ricerca sul quale si è concentrato il professor italiano sono quelli proprio della commercio internazionale degli scambi internazionali di movimenti di persone quindi economia internazionale sukur se vogliamo ma in modo particolare legati al commercio si è occupato di e anzi direi che è proprio uno delle figure più importanti nel tema della nuova geografia economica e dello scambio legato alle imprese eterogenee quindi cercano le determinanti alle si studiano gli effetti delle scelte di impresa e delle dei fattori produttivi della mobilità di questi quindi appunto se la persona sicuramente più adatta a introdurre il tema di oggi libero scambio io però spazio mi sembra però importante semplicemente alla luce anche dell'introduzione di rodrik ieri sera di cercare di portare all'attenzione come vi siano delle intuitive delle buone ragioni per pensare che gli scambi internazionali e anche nazionali aumentino l'efficienza portino dei benefici individuali ed aggregati esistono anche delle ragioni per pensare che questo non debba sempre a cadere non a tutte le ha tutte le condizioni e quindi che vi siano delle circostanze per le quali delle restrizioni delle regolamentazioni delle dei limiti gli scambi sono opportune credo che oggi avremmo una visione d'insieme su su tutto questo quindi io lascio subito la parola sono italiano al termine del suo intervento chiaramente apriremo il dibattito e raccoglieremo le domande a cui cercheremo di dare risposta a una una grazie grazie all'introduzione grazie a tutti voi per essere qui agli organizzatori per avermi invitato credo che effettivamente come stato appena detto sia interessante riflettere insieme su alcuni concetti dopo l'introduzione che abbiamo avuto ieri al quadro globale da parte del professor rodrik è quello che farò è cercare di mettere una dopo l'altra in modo ovviamente sintetico le ragioni che vengono portate a favore della libertà gli scambi internazionali quelle che vengono portate contro la libertà degli scambi internazionali quello che colpisce quando uno affronta questo tipo di tematiche con un minimo di interesse intellettuale e il fatto che mentre pensiamo di vivere in un periodo particolarmente speciale della storia economica buona parte dei nostri ragionamenti sono ragionamenti che sono stati fatti secoli fa a volte anche millenni fa e per questo trovo interessante da via anche una prospettiva un po se volete provocatoria di quanto pensiamo di avere nuove idee quando non ce l'abbiamo quello che farò è così presentare il dibattito fra libero scafa chi sostiene libero scambio che invece come rodrik per esempio ha una qualche diffidenza nei confronti di libero scambio portando le opinioni e di entrambi i campi ovviamente rimanendo nell'ambito della teoria economica che quello che mi è proprio quindi parlerò parlerò prima di ragioni a favore libero scambio successivamente mi soffermerò su alcune delle ragioni fondamentali che non fondo traducono anche le nostre preoccupazioni di gente comune di fronte a fenomeni di globali selezione in particolare mi soffermerò su due delle regioni fondamentali che sono state messe in luce da appunto questo dibattito secolare legati a quelle che si chiamano ragioni di scambio e legate alle varie inefficienze del mercato interno vedremo in che cosa si tratta però anche una digressione se volete un po breve ma potrebbe essere leggermente stucchevole su un paio di grafici semplicemente per farvi capire come a livello di organizzazioni internazionali quindi di organizzazione mondiale del commercio si cercano di quantificare i costi benefici del libero scambio partiamo dal dibattito qui ci sono la serie di copertine di vari autori sono tutti economisti per il motivo che vi ho detto prima vedete lavori di bagua td di krugman dello stesso rodrik sulla destra di stiglitz che forse è l'economista che maggiormente associato al dibattito sulla globalizzazione e poi in mezzo ho messo un un libro di da gas irwin che uno storico economico in cui l'autore proprio percorre tutta la storia del dibattito sul libero scambio partendo dalle origini della tradizione scritta di quello che ci è arrivato dai dal passato quindi partendo prevalentemente da scrittori greci arrivando poi fino fino ad oggi cosa interessante perché molte delle argomentazioni che ci sembrano particolarmente rivoluzionario nuove che sentiamo ha portato in ambito del dibattito in realtà cosa che sono state dette molto molto tempo fa quindi se ci sono delle nuove questioni in realtà ci sono anche delle vecchie risposte ne ho presa una non a caso perché ovviamente non è uno scrittore a caso è un filosofo a caso però c'è sono tante altre se uno prende per esempio libro ii della repubblica di platone essenzialmente c'è già scritto buona parte di quello che pensiamo oggi di aver prodotto in termini di avant avanzamenti intellettuali platone in questo libro ii insomma generalmente questo in questo volume si pone un problema di come organizzare una società in particolare al punto di vista greco della polis della città e quindi si chiede come dal punto di vista economico può funzionare e lo fa con la forma del dialogo e quindi dialoga con il suo interlocutore meglio non è lui ma per interposta persona socrate di dialogo con i suoi interlocutori e si pongono a serie di domande un primo passaggio che è particolarmente interessante riguarda la divisione del lavoro cioè vedremo poi su questo ci torniamo dopo ma che uno degli aspetti fondamentali che viene portato a sostegno del libero scambio è fatto che permette ai paesi di specializzarsi nelle cose che sanno fare meglio di sfruttare al meglio le risorse locali e scambiare quello che riescono a produrre per in cambio di cose che non hanno dagli altri paesi e quindi alla base di questo vantaggio del libero scambio esiste l'idea di divisione del lavoro che platone discute come un vantaggio quindi ogni cosa viene prodotta e maggiore abbondanza con maggiore facilità e migliore quali qualità quando si esercita una sola attività secondo le proprie inclinazioni e a tempo debito libero da altre occupazioni quindi l'idea è che se qualcun altro fa altre cose che sono per ma necessarie noi possiamo concentrarci su quello che sappiamo fare meglio nei tempi nei modi e produrre qualcosa che poi possiamo scambiare con quest altra persona che si sta occupando di altre cose l'implicazione che è quella che poi appunto porta ai ragionamenti successivi di platone sul libero scambio è che se è vero che c'è un vantaggio specializzarsi a dedicare il proprio tempo alle cose che per propria inclinazione uno riesce a fare meglio allora sarà difficile se non impossibile trovare un luogo dove non è necessario importare niente cioè dove un luogo autosufficiente in cui tutto quello che serve viene creato localmente e la ragione appunto che siccome c'è un vantaggio di specializzazione e la specializzazione richiede di dedicare proprio tempo e le proprie risorse a un numero limitato di attività ecco che nasce la necessità di scambiare a questo punto il ragionamento continua quindi dice va bene poniamoci sempre in questo modo dialettico fatto qualcosa quali possono essere due strade una strada e quella per quello mi è sembrato interessante partire da qui una strada è quella di dire va bene permettiamo libero scambio della nostra città ideale che stiamo costruendo con il resto del mondo con le altre città oppure no lo impediamo che cosa succede se permettiamo questo commercio beh dovremo darci da fare un pochino di più nel senso che la produzione interna dovrà bastare non solo sta bisogno dei cittadini ma dovrà anche soddisfare in qualità e quantità quindi c'è già un'idea se volete molto attuale di come competere o come partecipare in modo vantaggioso agli scambi internazionali quindi soddisfare in qualità e quantità le esigenze di coloro da cui i cittadini di cui sopra importano ciò che serve le loro necessità quindi c'è un eccessiva di creare qualcosa in più che sia gradito ad altri e che possa essere scambiato con quello che altri producono questo è tutto quello che bisogna fare ma questo non sarà difficile dice platone perché grazie alla specializzazione noi ci concentreremo sulle cose che sappiamo fare meglio quindi per qualità e quantità saremo in grado di offrire queste cose in cambio di quello che ci manca c'è ovviamente l'alternativa che è quello di resistere alla tentazione di aprire gli scambi internazionali e quindi potremo evitare di commerciare tuttavia il discorso abbastanza lungo quello che viene fatto appunto nel libro ii ma l'idea è che è una città che si sviluppa a un certo punto dovrà soddisfare non solo i propri bisogni primari ma bisogna sempre più complessi e per soddisfare questi bisogni sempre più complessi vorremmo una fetta del territorio dei nostri vicini per avere scusate per avere terra sufficiente da pascolare a rane e purtroppo i nostri vicini se si sviluppano avranno lo stesso tipo di esigenze e quindi conclude questa parte del dialogo chiedendo appunto e socrate interlocutore quindi faremo la guerra se abbiamo bisogno di questi pezzi il territorio reciproco vero è la risposta e con ogni certezza rispose l'interlocutore di socrate quindi qua ci ho già un po tutto noi ieri abbiamo sentito per esempio considerazioni molto interessanti anche per domande che venivano dal dal pubblico sul atteggiamento meno aperto di nuovi attori sulla scena globale come la cina in particolare ma anche india e brasile qui in atteggiamento un po più protezionistico quello che sembra suggerire platone che noi vedremo anche con terminologia se volete più più moderne o basate sulla teoria economica e che unilateralmente si riesce sempre a stare meglio anche con comportamenti aggressivi il problema è che se dall'altra parte c'è una reazione di simile di un simile atteggiamento allora il risultato sarà questo ci senza la guerra magari un anno guerra militare in molti casi lo diventa sarà una guerra commerciale ma adesso vediamo un attimo come questo e un po per darvi l'idea e potremo passare un'intera giornata molto interessante da discutere come nel tempo bari pensatori di vari posti del mondo hanno visto il problema del commercio internazionale adesso vado più sul su quello che viene considerato un po la conclusione della teoria economico come se volete l'ambito del dibattito attuale la prima ragione a favore del libero scambio è proprio quella di platone che vedevamo prima c'è la divisione del lavoro la prima ragione a favore libero scambio che i produttori consumatori riescono a scegliere come investire il proprio tempo per usare la terminologia precedente come allocare proprie risorse agli usi più efficienti quando hanno di fronte un meccanismo trasparente di mercato in cui le loro stesse decisioni di scambio segnalano il valore relativo delle cose delle azioni delle risorse e quindi la locazione e più efficiente la specializzazione nella produzione e più efficiente quando non c'è un intervento da parte di governi che vengono ad alterare i prezzi meccanismo di prezzi attraverso la politica commerciale questo è un po la posizione che è alla radice di tutte le teorie tradizionale commercio internazionale e cioè quelle che cercano di spiegare quella che viene chiamata a volte la prima fase la prima ondata della globalizzazione quella che va da metà ottocento fino alla prima guerra mondiale in quel periodo abbiamo paesi che si industria lizano i paesi che invece non si industria lizano e quello che si vede in azione proprio questa specializzazione internazionale nella divisione del lavoro e le teorie di quei per di quel periodo sono proprio teorie che a partire da riccardo david rickard un economista inglese in poi sono proprio teorie che sono basate su questa idea non bisogna toccare sistema dei prezzi perché i prezzi sono il risultato di un incrocio di desideri di scelte di venditori e compratori che trasmettono quindi il valore relativo che questi venditori e compratori danno le diverse cose quindi danno una guida alla specializzazione dei paesi successivamente ma poi sono cose che appunto ripeto non è che ci stiamo inventando negli ultimi nell'ultimo secolo sono cose che se uno legge bene sono sono lì da secoli scambi più liberi creano una scelta più ampia sia per i produttori che per i consumatori e quindi danno loro una possibilità di decidere avendo di fronte una maggiore possibilità di scelta queste sono cose che vediamo nella nostra vita di tutti i giorni insomma il ricordo quando ero bambino e nei supermercati c'erano certe cose certi alimenti adesso sento di un supermercato mi accorgo che ci sono alimenti che le nostre parti del mondo se avesse dovuto fare una qualche cena etnica quando era adolescente insomma forse quello che riusciva a fare era una cena regionale italiana adesso invece possiamo fare una cena di qualunque paese del mondo andando in un supermercato qualunque quindi c'è una maggiore opportunità di scelta per i consumatori ma c'è anche una maggiore opportunità di scelta per le imprese per i produttori quindi un aspetto importante del fenomeno attuale di globalizzazione il fatto che i fornitori delle nostre imprese in teoria possono essere in qualunque parte del mondo e questo poi genera sia vantaggi che una serie di riflessioni e svantaggi a misura in cui quando vado a cercare un fornitore in cina e lo trovo probabilmente il mio vecchio fornitore italiano soffre di questo tipo di cambiamento di scelta la cosa importante o meglio nel ragionamento di quelli che sono a favore libero scambio e che via via che si rendono disponibili nuove scelte le vecchie scelte rimangono comunque a disposizione per cui se io scelgo di comprare qualcosa che viene importato quando la stessa cosa quando è ancora prodotto in italia questo segnala la mia il mio vantaggio di fare una scelta del genere nella misura in cui non sono forzata a farla ciò che potevo scegliere prima ancora lì il mio fornitore italiano ancora lì non è che scomparsa e quindi sono costretto a cercare un altro ancora lì però io cerco e preferisco comprare altrove quindi il nel momento in cui c'è una libertà di scelta l'aumento delle possibilità di scelta senza sacrificare quelle vecchie che già c'erano non può peggiorare la mia situazione quindi un po peggiorare la situazione del paese del suo insieme le vecchie possibilità di scelta rimangono li scelgo quelle nuove quindi nella terminologia e teoria economica una preferenza rivelata per quello che che compro e quindi questo non può essere qualcosa che va a mio svantaggio e quindi libero scambiano un po in generale peggiorare la situazione un paese la misura in cui allarga le possibilità di scelta senza compromettere quello che già era disponibile prima ovviamente anche qui ci vengono in mente subito dei dei commenti dei ragionamenti se voi pensate a tutta la filosofia slow food è una filosofia che dice un attimo questa cosa non è sempre vera non è sempre vero che quando io trovo una possibilità di scelta in più quella che c'era prima rimane lì perché ci sono tutta una serie di aspetti di competizione di industrie di mercati però ecco il argomento generale rimane abbastanza potente se io facevo una cosa prima adesso mi dai la possibilità di farne un'altra io decido di fare un'altra cosa invece di quella che facevo prima che ancora possibile per me allora probabilmente la mia scelta mi porta a stare meglio cosa succede se invece abbiamo dei libri dei vincoli a libero scambio quello che succede è che nel momento in cui i pinco e libero scambio vengono a falsare il segnale che viene dato dai prezzi e quindi devono a falsare le mie possibilità di scelta i consumatori finiscono per pagare prezzi più alti mare meno delle cose che altrimenti vorrebbero consumare quindi torniamo nell'idea che mi è stata offerta possibilità di consumare qualcosa che viene dall'estero io lo voglio fare se mi impediscono di farlo e quindi mettono male aree un dazio le importazioni risultato è che io pago un prezzo più alto consumo meno di quello che che avrei voluto fare in libertà e quindi il quello che succede come effetto di questo uniamo dazio sulle importazioni questa restrizione è che i prezzi vengono falsati quello che viene importato costa artificialmente di più automaticamente mi sposto su produzioni nazionali che è quindi il risultato è che questo dazio sulle importazioni genera una sovrappone una sovraproduzione nazionale rispetto alla situazione in di libera scelta da parte spesso di aziende che sono inefficienti perché altrimenti potrebbero competere senza bisogno di questo tipo di produzione e quindi ragionamento di queste persone conclude che prezzi troppo alti sovrapproduzione per generano perdite di efficienza ed è questo un po lo spirito del gli accordi di scambio internazionali e della organizzazione mondiale commercio che sovrintende a questi scambi internazionali ecco questa è la parte che che vi volevo infliggere di di teoria economica ma semplicemente per darvi un'idea non è importante che capiamo esattamente come funziona tutto questo ma per farvi capire che dietro all'operare della canzone mondiale commercio dietro agli accordi commerciali insieme a tante altre cose che con l'efficienza economica non può che fare ci sono ragionamenti di efficienza economica che sono basati su questa idea di allocazione le risorse quindi quello che abbiamo qui è il grafico base viene utilizzato dal da chi si occupa di economia essenzialmente l'idea che in un mercato c'è una parte di compratori c'è una parte di venditori la scarsità relativa all abbondanza la relativa dei due tipi di agenti gli attori determina il prezzo e quindi la quantità scambiate in questo grafico quindi abbiamo la quantità di un qualunque prodotto su questa direzione orizzontale e il prezzo su quella verticale le leggi fondamentali che poi di base insomma del ragionamento economico sono che se prezzo aumenta io riesco a comprare di meno e quindi la quantità che io domando diminuisce e questo è rappresentato da questa retta rossa che mi dice che se prezzo è molto alto come qua sopra io quello che riesco che voglio chiedere che riesco consumare è molto basso quando il prezzo è molto basso io domando di più e quindi consumo di più ora questo in teoria economica è basato su tutta una serie di ragionamenti di vengono create micro fondazioni sottostanti sulla scelta che venga viene effettuata dai consumatori persone sono colleghi molto più pratici di noi economisti che sono quelli che fanno marketing per esempio senza domandarsi se questa cosa da un punto di vista teorico possa essere fondato su assiomi ci dicono che questa cosa esiste e cioè uno può prendere un mercato poniamo dei detersivi e stimare piazzare questa curva nel grafico dicendo che appunto se prezzo l'inter si è molto alto per mio detersivo è molto alto riuscirò a vendone poco se molto basso riusciamo a vendere tanto ed è una cosa che mi sembra abbastanza poco conflittuale dal punto di vista del ragionamento generale dall'altro lato c'è una l'altra parte a domande del scusate il mercato questi sono i compratori la parte rossa la parte blu sono i venditori cioè le imprese e qui l'idea è che più si produce più le imprese hanno difficoltà a trovare le risorse necessari per produrre o se volete leggere in modo diverso più si produce più imprese di minore efficienza entrano sul mercato e cominciano a produrre il risultato è che il costo di produzione su questo mercato aumenta all'aumentare della quantità ed è quello che ci rappresenta questa funzione di questa retta blu che è la l'offerta che di nuovo non ci sembra qualcosa di molto esoterico pensare che quando il prezzo di qualcosa sul mercato sale ci sarà maggiore disponibilità dei produttori a produrla però dovranno darsi da fare di più per sa più concorrenza per esempio sul mercato dei fattori produttivi il prezzo di libero scambio all'incrocio fra i due fra i due rette e quindi questo è come putin sta grafico gli economisti riassumono il meccanismo di mercato c'è una domanda c'è un'offerta si incrociano all'incrocio si determina una quantità scambiata e perché questa è la quantità giusta perché a questa quantità corrisponde il per un prezzo tale per cui i venditori vogliono vendere quella quantità quel prezzo ai compratori vogliono comprare quella quantità a quel prezzo nessun altro prezzo a queste caratteristiche e quindi questa è la situazione libero scambio qui stiamo parlando di un paese e quindi questa situazione è libero scambio quando non c'è scambi internazionali ora ci poniamo nel dal punto di vista di un paese che importa è chiaramente questo paese importerà se sui mercati internazionali questa cosa poniamo di detersivi di cui stiamo parlando a un prezzo minore quindi costa meno e quindi qua c'è un prezzo che keyword prezzo mondiale che è inferiore a quello che fa incontrare domanda e offerta all'interno del paese e che è disegnato in questo modo semplicemente per dire guardate il prezzo internazionale più basso stiamo parlando di importazione dalla cina e quindi di prezzi che ci invogliano a comprare dalla cina il risultato lo vedete a questo punto per questo prezzo domanda e offerta si separano perché non c'è più bisogno di incontrarsi sul mercato nazionale perché c'è un mercato globale le imprese producono a questo prezzo di meno perché prezzo più basso quindi hanno meno convenienza produrre i consumi vanno a comprare di dove sta indicando una quantità maggiore perché prezzo internazionale più basso e quindi riescono a consumare di più quindi questo è un po il la situazione libero scambio l'ultimo passaggio dire cosa succede se mettiamo un dazio sulle importazioni quindi non ci piacciono queste importazioni cinesi che sono a prezzi molto bassi per ragioni che non stiamo a investigare e cosa si può fare si può mettere un dazio sulle importazioni quindi aumentare artificialmente il prezzo di questi detersivi cinesi il risultato è questo nuovo prezzo pitari che il prezzo aumentato inclusivo del dazio che un pochino più alto e che all'effetto che ci aspettiamo con un prezzo più alto quello che succede è che le nostre imprese producono di più perché non hanno più questo problema di dover competere a prezzi così stracciati i nostri consumatori consumano di meno questa è la distorsione di cui parlavamo prima nostre imprese che non produrrebbero a al prezzo internazionale adesso producono questo è un bene se volete per la nostra occupazione ovviamente c'è un prezzo da pagare prezzo a pagare che i consumatori consumano di meno e quindi quando si fa la somma di tutte queste cose abbiamo da una parte imprese che stanno meglio dall'altra parte consumatori che stanno peggio e poi c'è un terzo gente che ovviamente in questa cosa ci guadagna che è lo stato che si commesso un dazio non una imposta sulle importazioni a un soggetto fiscale ora senza andare nel dettaglio si può far vedere che calcolando tutte queste cose c'è qualcosa che non torna e cioè quello che i consumatori perdono dovuto al prezzo più alto quando c'è un dazio non viene riguadagnato né dai interamente né dai produttori quindi né dalle imprese né dallo stato attraverso un maggiore dazio cioè ci sono delle perdite che qui graficamente sono questi triangolini che sono persi da una perdita di efficienza secca perché appunto consumatori consumando meno pagano prezzi più alti ma il alla fine quando uno fa tutti i conti il produttore è stato attraverso il gettito fiscale non hanno riguadagnato quei triangolini ora perché dirvi questo perché alla fine fatto ma ovviamente in modo un po più sofisticato ma quello che è alla base dei ragionamenti sugli accordi internazionali è proprio una stiva di quanto grandi sono questi triangolini cioè di quanto costa un dazio e di quanto una riduzione del dazio permette di migliorare l'allocazione delle risorse quindi ridurre quei triangolini ieri a una risposta a una domanda precisa dani rodrik ha dato un numero cioè quando qualcuno gli ha chiesto appunto ci saranno pure dei benefici a togliere ulteriormente ridurre ulteriormente i dazi in giro per il mondo la sua risposta è stata sì certo ci saranno ma sono dell'ordine dell'uno per cento del pil mondiale un annuncia letto numero del genero al numero non è importante la cosa importante è che quel numero che lui ci ha dato il risultato di calcoli su questi triangolini qui quindi questa è la cosa che mi premeva che voi capiste cioè c'è una un armamentario minimale di teoria economica che quello che porta alle organizzazioni internazionali nostri governi vari paesi a prendere certe decisioni e generano i numeri sui quali noi ragioniamo quindi questa è la logica del del calcolo dei benefici dei costi a poligny e commerciale e che è basata su quel primo argomento a favore libero scambio una seconda tesi a favore del libero scambio è che questo consente ai produttori di tron di trarre vantaggi da economie di scala ora anche in questo caso non non è difficile immaginare di cosa stiamo parlando nel senso che prendete per esempio 7 automobilistico settore automobilistico un settore a forti economie di scala cosa vuol dire vuol dire che ci sono delle catene di montaggio ci sono degli stabilimenti che devono essere creati e che hanno un costo fisso indipendentemente dal fatto che poi ben producano un milione automobili o dieci automobili nel senso che sono non divisibili c'è uno stabilimento alcatel montaggio una certa dimensione ora più riesco a produrre più questo costo fisso iniziale può essere spalmato sul numero di vetture che produco e quindi arriviamo ai ragionamenti che sentiamo fare per esempio da marchionne cioè che perché la fiat possa sopravvivere dovrà raggiungere un certo numero di vetture prodotte e vendute possibilmente sui mercati internazionali potrà avere solo un numero limitato di piattaforme cioè di basi comuni per queste automobili cosa vogliono dire queste cose la prima cioè bisogna produrre un numero sufficiente di automobili vuol dire precisamente che ci sono economie di scala e cioè che ci sono i costi fissi che possono essere assorbiti solo se i volumi di produzione sono sufficientemente elevati la seconda cosa ci vogliono si può operare solo con un numero limitato di piattaforme vuol dire che cerco di ridurre al massimo questi costi fissi perché ogni piattaforma comporta un progetto specifico di sviluppo quindi spese fisse di ricerca e sviluppo comporta poi anche un poniamo uno stabilimento una catena produttiva specifica per quella piattaforma e quindi questi sono i ragionamenti in un mercato globale ho la possibilità di produrre piu ha piu automobili andando su mercati sui vari mercati e quindi o posso ha ammortizzato questi costi fissi possa sfruttare quelle che si chiamano economie di scala e quindi vediamo che la fiat si espanda in brasile si espande negli stati uniti e alla logica dal punto di vista se volete ingegneristico è proprio quella di dire bisogna assolutamente raggiungere una certa scala di produzione che in un mercato piccolo non è raggiungibile una terza tesi a favore libero scambio che promuove concorrenza e innovazione ora questo è da un punto di vista di storia economica è una cosa molto interessante e spesso per alcuni storici economici è il principale effetto della liberalizzazione degli scambi e cioè che il dei produttori locali si trovano a dover competere con dei produttori esterni e in questa concorrenza dall'esterno sono costretti a reinventarsi c'è un monopolista locale di fronte a una concorrenza esterna deve innovare deve riorganizzarsi deve migliorare la propria efficienza quarta tesi a una tesi politica nel senso che per ora abbiamo solo discusso argomentazioni basate sul concetto efficienza economica migliora locazione risorse l'economia di scala insomma cose legate alla sfera economica una quarta tesi e detta la tesi politica fuori libero scambio ci dice che potrebbe essere che linea di principio ci sono migliori misure migliori in termini politica economica tuttavia quando pensiamo alla realtà politica a ciò che è possibile un punto vista politico è libero scambio è la migliore misura di politica economica possibile anche se in linea di principio vi possono essere misure migliori cosa vuol dire questo vuol dire che lasciamo un attimo perdere le questioni di efficienza specializzazione divisione del lavoro insomma le cose che ci sia ci dice a platone ma pensiamo alla realtà della decisione politica e l'idea è che nel momento in cui si introduce una qualche distorsione nella libero scambio quindi per esempio si introducono dei dazi o si introduce la possibilità di introdurre dei dazi si scatena un meccanismo di competizione tra gruppi di interessi che vogliono avere la protezione del loro settore quindi pensate non sono classico settore con una catena produttiva in cui ci sono dei produttori di componenti o di beni intermedi e poi ci sono i produttori di beni finali se prendete al punto di vista per esempio il nostro paese allora uno chiaramente diceva benso un produttore finale per me è importante che non ci sia competizione dalla cina e quindi vorrei un bel dazio sul prodotto finale il produttore però come produttore finale non vorrei un dazio sui prodotti intermedi sulle componenti che arrivano dalla cina e quindi il mio interesse l'interesse del mio lobby sarà quello di dire sì sì dazi però solo sui prodotti finali e allora capite che comincia un discorso un po delicato perché se il nemico in questo ragionamento è la cina non si capisce soprattutto i produttori di componenti non capiscono perché il dazio non debba essere anche sue componenti e quindi si scatena questa lotta tra i produttori ben intermedi che vogliono il dazio sui beni intermedi prodotti i produttori beni finali che lo vogliono sui beni finali queste lotte tra lobby genera una dispersione di risorse economiche nel senso che invece dedicarsi alla produzione miglioramento all'innovazione la sostenibilità se volete della della produzione le imprese si organizzano in gruppi di interesse cercano di ottenere dei vantaggi in termini di rendita la ricerca di rendita invece che uno sforzo di miglioramento di efficienza la cosa interessante è che poi il risultato potrebbe essere quello di effettivamente un dazio viene messo ci saranno gruppi che vincono gruppi che perdono e questo sarà un risultato di per sé inefficiente ma anche ponendo che alla fine non succeda niente cioè che i vari gruppi di interesse si annullino tra di loro è comunque la possibilità il fatto che passino il loro tempo sprechino risorse a cercare invano di influenzare il decisore politico per avere protezione proprio settore è una distruzione di efficienza e quindi la posizione la creazione di posizione di rendita se ha successo generali in efficienza ma anche la ricerca vana di posizione di rendita è di per sé una fonte di perdite di tempo e di risorse questo è il quadro generale dal punto di vista delle delle ragioni a favore libero scambio ovviamente nel tempo ci sono state tante discussioni del perché forse in molti casi libero scambio nella cosa giusta da fare cosa interessante soprattutto che queste ragioni che noi pensiamo particolarmente legate al nostro tempo sono ragioni che sono state discusse tanto tempo fa in particolare comincia tutto questo dibattito sul libero scambio proprio durante la seconda fase della rivoluzione industriale in inghilterra con una letteratura di pamphlet di di opuscoli di articoli tra i sostenitori appunto di una politica economica internazionale aperta invece una politica di protezione l'esempio insomma culmine il culmine di questo dibattito è stato il la discussione in parlamento il terra delle cosiddette corno losa cioè le leggi sulle importazioni di granaglie dal dall'estero quindi li più o meno si cristallizzano a tutte le cose che vedremo adesso che usiamo nel nostro dibattito corrente la prima è l'unica ragione di questo ve lo dirò alla fine è la ragione più sofisticata e l'unica giusta lanciato punto di vista che è quello che ci fa pensare al problema di avere grandi paesi grandi attori sui mercati internazionali che si affacciano magari con regimi non democratici e cioè che per un paese grande c'è un paese che ha impatto sul mercato internazionale grande in termini di quel grafico abbiamo visto prima vuol dire che è un paese che può influenzare la domanda e l'offerta sui mercati internazionali per un paese grande e un dazio sulle importazioni o una tassa sulle esportazioni è una cosa che può essere una buona cosa da fare perché perché abbassa i prezzi delle importazioni sui mercati mondiali e generano guadagni in termini ragioni di scambio cosa vuol dire in parole molto più semplice vuol dire che se io sono il sono poniamo sono la cina avendo alcune cose compro altre cose 6 impongono quindi sui mercati internazionali sono un da parte del venditore dell'offerta di determinati beni dalla parte della domanda gli altri beni se impongono dazi abbiamo visto prima nella nostra ragionamento grafico che il risultato è che le mie imprese produrranno di più i miei consumatori consumeranno di meno del bene importato quindi sul mercato internazionale quello che succede quando introduca un dazio è che l'offerta del bene tassato aumenta e la domanda del bene tassato diminuisce quindi abbiamo una domanda che cala è un'offerta che aumenta di questo bene importato il risultato è quello che ci aspettiamo sempre se pensiamo anche al mercato immobiliare un'offerta che aumenta una domanda che che cala quello che succede al prezzo e che il prezzo scende quindi un paese grande e che impone un dazio al potere di ridurre il prezzo di ciò che importa e questo è un vantaggio che non ha costi di efficienza per il paese perché viene scaricato sui cittadini degli altri paesi ci sono costretti a abbassare i loro prezzi quando ci vengo ci vendono qualcosa d'altra parte quello che noi che noi vendiamo per lo stesso meccanismo diventa relativamente più caro e quindi manipolando il prezzo relativo di importazione esportazione il nostro paese si può arricchire si dice c'è un guadagno in termini ragioni di scambio lo strumento oltre ai dazi uno strumento viene spesso utilizzato è quello del tasso di cambio e quindi tutto il dibattito che abbiamo su tassi di cambi su tassi di cambio troppo alti troppo base su monete su valute sopravvalutate o sottovalutate di nuovo anche se non è questa la situazione di nuovo pensiamo appunto alla cina e tutto il dibattito tra occidente e cina sul fatto che non solo costo il lavoro in cina è molto basso ma anche il tasso di cambio è tenuto artificialmente basso quindi questa è una prima ragione tutto quello che abbiamo detto prima rimane nel senso che chiaramente quando io dando a manipolare questi prezzi relativi generò di nuovi miei triangolini di perdite in questo caso i cittadini cinesi quello che aggiunge che se c'è questo effetto in più di miglioramento delle ragioni di scambio quei triangolini potrebbero diventare irrilevanti perché il beneficio che ottengo ricompensa e quindi può essere una buona idea quella di tassare importazioni per un paese grande qual è la critica la critica è quella di pato il dazio sulle importazioni la tassa sull'esportazione migliora la ricchezza del paese a scapito degli altri paesi prendo del territorio degli altri paesi diceva platone e quindi questa tesi contro libero scambio ignora la possibilità che gli altri paesi possano reagire e cioè facciano lo stesso e quindi si scateni una guerra commerciale in cui io metto dei dazi per accaparrarmi produzione giocare quindi somma sulle ragioni e scambio i miei le mie controparti fanno lo stesso cominciamo a introdurre tutti questi dati il risultato che alla fine nessuno avuto un miglioramento ragioni scambio ma e tutte le distorsioni legate triangolini cui abbiamo parlato rimangono lì non può insomma a volte questo viene spiegato come un effetto stadio nel senso che la situazione in cui siamo tutti seduti a guardare una partita a un certo punto qualcuno per vedere meglio si alza e a catena tutti si devono alzare per vedere meglio il risultato che nessuno vede meglio ma siamo tutti in piedi quindi sono più comodi prima questa un po l'idea della della guerra commerciale e quindi improbabile esito è quello di glock dice al balcone guerra in questo caso guerra commerciale altre argomentazioni una seconda tesi contro libero scambio e che ed è questa quella che noi sentiamo molto nostra cioè quella su cui ci preoccupiamo veramente una seconda tesi contro libero scambio e che possono esserci malfunzionamenti cosiddetti fallimenti del mercato interno quindi quella bel grafico abbiamo fatto vedere di domanda offerta che si incrociano e su cui possiamo misurare perdite e guadagni funziona solamente se il mercato funziona bene c'è il calcolo della perdita di efficienza economica usando i triangolini di cui sopra presuppone che il mercato funzioni bene ora se il mercato non funziona bene e quindi ci sono fallimenti di mercato tutti quei calcoli che abbiamo fatto non sono sono ancora validi ma non sono completi perché un mercato che ha dei problemi ha degli effetti aggiuntivi che qui grafici non considerano tra i fallimenti di mercato ci sono le cose che dici preoccupano c'è la disoccupazione quindi la disoccupazione elevata persistente è un risultato di fallimento del mercato se voi pensate al grafico di prima con un mercato del lavoro quello grafico che dice che il prezzo del servizio del lavoro sia giusta finché domanda e offerta si incrociano e quindi non c'è disoccupazione in realtà sappiamo che purtroppo a disoccupazione c'è soprattutto è persistente e quindi un eccesso di offerta sul mercato del lavoro non viene riassorbito per varie ragioni nel modo semplice in cui stiamo trattando queste cose perché i salari non si aggiustano come dovrebbero aggiustarsi ma ci sono problemi di sottoccupazione sottoutilizzo anche di altre cose cioè di infrastrutture di macchinari altre forme di investimenti di capitale anche in questo caso problemi di aggiustamento nel day di prezzi a segnalare la scarsità relativa ai desideri relativi di compratori e venditori fanno sì che il sottoutilizzo rimanga e persiste e quindi di nuovo fallimento al mercato risorse inutilizzate ci sono anche problemi legati a alcune caratteristiche tipiche del processo di innovazione tecnologica e cioè che in molti casi se voi pensate per esempio alla storia delle innovazioni anche tecnico quelle che finché usiamo i telefonini tutte queste cose computer un fatto abbastanza frequente che la prima impresa la prima persona che si è inventato cosa difficilmente a distanza di decenni anche solo di un decennio è il leader nel mercato di solito li del mercato è il secondo voltaire za cioè il pioniere nell'innovazione tecnologica spesso finisce per non beneficiare di quello che si è inventato quindi innovazioni tecnologiche individuate da attività private individuali ma di cui chi introduce queste innovazioni non riesce a beneficiare appieno quindi questo cosa vuol dire vuol dire che io faccio uno sforzo metto al mio talento la mia capacità nel creare qualcosa di nuovo e il beneficio privato è inferiore al beneficio sociale nel senso che qualcun altro trova beneficio da quello che faccio io questa è un'altra situazione di merende di fallimento del mercato perché in una situazione del genere il mio incentivo a svolgere questo tipo di attività innovativa si riduce altre situazioni sono appunto pressanti danni ambientali di nuovo mentre nel caso dell'innovazione il problema è che quello che io mi inventa un valore maggiore di quello che io riesco ad incassare nel caso e danno ambientale la situazione opposta io non internalizza pienamente il danno che della produzione privata e cioè io producendo genero dei danni ambientali ma questi danni ambientali non vengono da me interamente pagati questo è un po il problema che ci poniamo a livello globale da un punto di vista economico prima fondamentale di come fare in modo che ci sia una corrispondenza fra il danno che facciamo è il prezzo che paghiamo per questo danno il quinto a che fare con diritti proprietà che non sono ben definiti e ben applicati questo possiamo collegare al problema dell'innovazione nel momento in cui io mi invento qualcosa ci sono alcuni aspetti di quello che mi invento che possono essere codificati quindi possono essere brevettati ma ci sono tante cose che non riesco a codificare a brevettare qui ci sono diritti proprietà che non sono ben definiti o ben applicati e qui anche abbiamo tanto per l'attualità abbiamo tutto il problema di alcune risorse chiave come l'acqua a livello globale e quindi questo problema che il mercato per funzionare bene ha bisogno diceva ieri rodrik di regole la regola fondamentale la prima è quella che ci siano diritti proprietà ben definiti altrimenti il prezzo non si sa che cosa rappresenta nello scambio e poi c'è un sesto aspetto che la situazione di informazione incompleta e cioè che il meccanismo e mercato e questo è una delle elezioni fondamentali di hayek il meccanismo mercato in un unica informazione che è il prezzo racchiude i desideri i bisogni le preferenze di migliaia alcuni casi milioni di consumatori di produttori e cioè c'è una sola informazione è il prezzo dentro la quale ci vediamo lì in croce essenzialmente domanda di offerta ora questo perché questa magia funzioni occorre che le informazioni su cui produttori e consumatori basano le loro scelte siano siano complete nel senso che io faccio una scelta informata e quindi trasmetto con la mia scelta informazione agli altri se a monte la mia informazione completa se uno mi vende qualcosa che un'automobile per esempio che è un bidone e io non lo so chiaramente il prezzo a cui avviene questa transazione non è un prezzo che rivela l'informazione importante cioè che quella macchina un bidone quindi di nuovo quando l'informazione è incompleta c'è un problema di fallimento del mercato ora questa lunga lista ci dice che forse praticamente tutto quello che noi facciamo tutte le transazioni che che in cui siamo coinvolti hanno almeno un aspetto di fallimento del mercato e quindi in tutte queste situazioni forse un intervento pubblico di qualche genere potrebbe essere una cosa utile quindi magari libero scambio e questa la posizione dei critici e libero scambio se in un mondo ideale è la cosa migliore da fare nel mondo concreto non è mai la cosa giusta da fare da un punto di vista economico che cosa vuol dire vuol dire che quei triangolini che vedevamo prima non sono l'unica cosa che per esempio l'organizzazione mondiale commercio dovrebbe guardare quando decide di togliere o di aggiustare i dazi sulle transazioni internazionali e cioè c'è qualcosa di più di quelli sono qui triangolini e son ci dicono bene costi benefici individuali privati ma c'è qualcosa che capiamo da questi tutti questi fallimenti del mercato che a che fare con beneficio sociale quindi di economisti oltre ai triangolini calcolano anche il beneficio sociale marginale come vantaggio perché marginale aggiuntivo questo vuol dire quindi come vantaggio aggiuntivo per la società derivante dalla produzione privata quindi dal punto di vista dicevamo del danno ambientale il beneficio sociale marginale sarebbe negativo la produzione un effetto negativo sul benessere sociale dal punto di vista dell'innovazione la situazione opposta la produzione aggiuntiva a un beneficio in più rispetto a quello dei triangolini e queste cose si cercano di quantificare ed è qui che tutto il dibattito per esempio sul danno ambientale a livello globale si basa e cioè che ci sono diverse opinioni su come questo danno sociale debba essere calcolato pensate alla più semplice uno può pensare che danno ambientale debba essere calcolato solo per le generazioni correnti o al più per le prossime due o tre generazioni che vuol dire che il danno per le generazioni future lontane nel tempo deve avere un peso inferiore ci sono altri che invece di con noi lo non è giusto perché perché un bambino che nasce tra mille anni deve avere un peso inferiore alle nostre valutazioni rispetto a un bambino che nasce adesso è quindi questo è il calcolo del beneficio sociale marginale è un area di grande dibattito però lasciando perdere come si calcolano a queste cose l'idea è questa ci sono delle benefico sti benefici individuali e poi c'è un qualcosa di sociale che va quantificato e la ragione fondamentale che con un mercato inefficiente e abbiamo visto che probabilmente qualunque mercato in cui noi operiamo inefficiente il beneficio privato non è allineato con il beneficio sociale i calcoli da ricchezza basati su quei triangolini sono fuorvianti nel senso che non sono completi magari c'è qualcosa di molto grande che quei triangolini non mettono in luce per tappi presenza di fallimenti del mercato è possibile che quando un dazio fa aumentare la produzione nazionale certo se una produzione inquinante sappiamo che questa non è la cosa giusta da fare ma se una produzione innovativa abbiamo capito che fosse la cosa giusta da fare quindi quando un dazio fa aumentare la produzione nazionale aumenta anche il benessere del paese in termini di quei grafici che vedevamo prima solo sempre per darvi l'idea di come queste cose vengono fatte sopra c'è il grafico i triangolini di prima in cui tutto si risolveva a dire beh ci sono questi triangolini a e b che si introduca il dazio ti si perdono e quindi questo è un costo del protezionismo sotto vediamo un grafico in più che cosa di nuovo la quantità che viene scambiata che viene prodotta scusate sull'asse sulla direzione orizzontale e su quella verticale una qualche valutazione in dollari qui perché da un testo americano ma una valutazione monetaria del danno sociale o del beneficio sociale questa è una figura in cui c'è un beneficio sociale e il l'area cc dice che oltre ai triangolini a e b quando aumento la produzione perché introdotto da te quando quando le mie imprese cominciano a produrre di più passando da s1 s2 il risultato è che c'è qualcosa in più per la società per il paese che viene misurato appunto da quest area azzurra e quindi vedete che oltre al calcolo e adesso sto ovviamente banalizzando al calcolo dell'organizzazione mondiale commercio beh ci sono altre cose altre cose su cui la nostra società vuole veder chiaro cose che sono di valore per la nostra società che cosa sono queste cose ovviamente qui è dove il dibattito e adesso quindi quando si pensa un po alla visione se volete stilizzata semplicistica del dibattito nomico di solito si sa che gli economisti sono persone che si guardano queste curve quasi calcola un po di triangolini e e poi decidono le sorti del mondo meglio politici che decidono i soldi del mondo sceglie se scelgono quegli economisti che confermano che le loro scelte sono quelle giuste ora non è diciamo la professione un pochino più sofisticato e un pochino più onesta di così nel senso che la frontiera della ricerca e su questa seconda parte adesso cioè che cosa c'è qui dentro che cos'è questo beneficio sociale che cosa ci deve essere che cosa non ci deve essere quanto vale e quindi qual è il costo beneficio di determinate politiche commerciali ora il quando pensiamo a una cosa di questo genere ci chiediamo se guardiamo bene diciamo va bene io allora questa cosa l'ho capita ho capito che se voglio stare meglio nel mio paese devo aumentare la produzione locale perché si aumenta produzione locale avrò si questi costi qui sopra ma avrò questi benefici al tempo stesso se guardo questa figura senza anche capire granché mi rendo conto che in realtà la cosa che conta è questa qui che aumenti la produzione ora questo aumento di produzione ha un costo che non su cui non posso fare niente perché è legato proprio aumento di produzione che questo triangolo a ma anche a un costo bic è legato al fatto che i consumatori consumano meno ora guardo al beneficio sociale sotto e mi rendo conto che il fatto che i miei consumatori consumino meno non ha nessun beneficio in questo grafico cioè qua sotto non c'è nessun tipo di area azzurra che corrisponde a quel triangolino e quindi forse quello che ti fa vedere questa figura è che sì la lazio può essere una cosa intelligente ma come dire sto sparando due proiettili uno va a colpire qualcosa che non vorrei colpire nel senso che la mia politica commerciale ottengo di produrre di più e quindi ottengo questo beneficio aggiuntivo ma al tempo stesso o questo fatto che i consumatori vengono danneggiati per consumare meno e pagano di più questo è alla base del ragionamento che vengono portati a come dire ad una confutazione ma a interazione con questo tipo di discussione sui benefici del protezionismo e cioè l'idea che il se anche questa è la situazione probabilmente c'è qualcosa di meglio da fare piuttosto che usare il dazio per ottenere questo risultato che cosa vuol dire vuol dire che se guardo questa figura dico va bene io quello che voglio ottenere un aumento di produzione se uso al dazio arriva insieme una una riduzione del consumo la riduzione del consumo non mi dà nessuno benefi nessun beneficio sociale quindi se una qualche politica economica gli permettesse di aumentare la produzione senza danneggiare i consumatori otterrei una situazione migliore in cui certo aumenta la produzione pago ha come perdita di beneficenza a guadagnarci ma non pago b questa è l'argomentazione che alla fine viene spesso chiude il dibattito non certo senso nel senso che ci diceva bene anche in una situazione di inefficienza di mercato la politica commerciale non è forse la cosa migliore da fare ci sono altre cose da fare per esempio qua un sussidio la produzione diretto se il mio scopo è aumentare la produzione la cosa migliore da fare è sussidiare la produzione non introdurre un dazio che su cydia produzione riducendo il consumo queste cose hanno un nome cioè questi ragionamenti alunno la tesi del mercato interno inefficiente utilizzata contro libero scambio è un esempio è la tesi più generale chiamata teoria del sé con best se con best in italiano si produce potrebbe tradurre come ripiego e cioè l'idea che quando non ha niente di meglio da fare allora mi devo accontentare di certe cose per esempio la politica commerciale la teoria del seconde steen particolare afferma che un intervento pubblico che distorce gli incentivi sul mercato può far crescere benessere nazionale compensando le conseguenze di fallimenti presenti in altri mercati cioè l'idea è questa il mercato che funziona bene abbiamo visto introdurre il dazio crea solo dei danni ma in un mercato che non funziona bene magari il dazio va ora scusate distorcendo al mercato su cui vinsi inserito va a migliorare le situazioni un altro mercato l'esempio classico potrebbe essere quello della disoccupazione se io attraverso un dazio genera tutte quelle distorsioni a tempo stesso sta aumentando la produzione nazionale e quindi magari riesco a riassorbire parte della disoccupazione quindi sto danneggiando il mercato del prodotto ma a vantaggio del mercato del lavoro questa l'idea della seconda est quando un mercato c'è un mercato che non funziona possa intervenire su un altro mercato facendo qualcosa di capi di che non fu di cattivo supermercato ma che va a vantaggio del primo mercato che stiamo che c'è a cuore in questo mercato del lavoro ora chiaramente la politica migliore sarebbe quella di risolvere direttamente il fallimento il mercato in questione quindi se il problema è un problema di disoccupazione la cosa migliore sarebbe intervenire direttamente su ciò che genera inefficienza sul mercato del lavoro ma se questo non è possibile allora l'intervento dello stato in un altro mercato può essere una soluzione di sé con destra appunto di ripiego non riesco a fare la cosa migliore faccio qualcos'altro e una soluzione appunto di ripiego qual è la critica bella critica la prima è ovviamente ma non è molto molto ficcante che il sostenitore libero scambio controbattono che i fallimenti al mercato interno dovrebbero essere corretti con una politica di flash best ma questo tutti sono d'accordo che se ci fosse la possibilità di utilizzare la politica first best la migliore è uno ovviamente usa quella però se uno ricorre ad altro e perché quella non funziona ma più fondamentale secondo pezzo del ragionamento e cioè che anche quando manca una politica sud est nel senso che non si non è politicamente possibile implementarla e comunque raro che la politica commerciale sia la seconda in linea i una lista di politica più dalla più efficace quindi dalla migliore successivamente le altre raramente e direi quasi mai la polizia commerciale è il secondo pari posto nel senso che ci sarà un'altra cosa che meglio allora devo far vedere che quella cosa non è possibile ci sarà una terza dovevo far vedere che quella terza non è possibile così via cosa che di solito ovviamente non viene mai discussa per esempio se non fosse disponibile possiamo poniamo che abbiamo questo problema di disoccupazione è che non sappiamo come affrontarlo quindi per esempio se non fosse possibile se non fosse disponibile una misura di politica il mercato il lavoro capace di ridurre la disoccupazione quindi politica di france bester uno potrebbe dire commetto mio dazio e col mio dazio qualcosa riesca a fare è un ripiego ma qualcosa riesca a fare ora il problema è che nella mia lista di preferibilità di varie politiche di nuovo ma poi e commerciale non è la seconda non è la terza per esempio un sussidio al costo del lavoro o al costo di produzione nell'industria ad alta intensità di manodopera sarebbe comunque meglio di una tariffa sulle importazioni provenienti da paesi a basso costo del lavoro perché questo perché di nuovo siamo all grafico di prima e cioè che la situazione in cui pensavo fosse più vicino in cui quel triangolino b io lo devo pagare se utilizzo la polizia commerciale se invece introduco un sussidio al mercato un sussidio al costo del lavoro quel triangolino b non lo pago devo pagare solo triangolino e quindi questa è un po la il ragionamento che viene fatto ma poi e commerciale anche in un mercato che non funziona raramente è la prima cosa che uno dovrebbe fare sia perché non è france best ma anche perché non è la seconda non è la terza non è la quarta in conclusione ma poi e commerciale va trattata con la massima cautela nel senso che dire che è meglio che ci vuole libero scambio non vuol dire credere che il mercato funziona perfettamente vuol dire semplicemente pensare che di fronte a tutti i fallimenti del mercato napoli e commerciale raramente è la cosa che migliore da fare ci sono tante altre cose prima quindi è vero che ci sono diverse ragioni per cui il mercato non sempre produce risultati socialmente efficienti al tempo stesso non succede quasi mai che la polizia commerciale sia politica fair spesso l'unica eccezione per quello che l'ho presentata è la tesi delle ragioni di scambio cioè il paese grande e che utilizza politi e commerciale per manipolare i prezzi relativi l'importazione l'esportazione è una situazione di politica commerciale france press è l'unica ed è stata come dire enunciata nel xix secolo da john stuart mill un economista cronista riduttivo insomma un pensatore e un intellettuale inglese e ancora sopravvive questa idea lui insieme a torres insieme a altri vi ricordo via vi ho detto in quel periodo c'era un grande dibattito e quindi anche dare la paternità di certi era difficile posteriore inoltre la politica commerciale più di altre politiche a un problema che è un po quello a cui accennava rodrik ieri nel senso che il controllo democratico sa politica commerciale è lui la vera in modo diverso lui lo vedeva come legittimità del doppio tiro delle sue decisioni però alla radice il problema lo stesso e cioè che la politica commerciale più di altre politiche può essere sfruttata da potenti gruppi di interesse perché i politici nazionali ne rendono conto in misura più limitata in che senso nel senso che a mia memoria non nel programma non abbiamo mai quando noi votiamo lo sappiamo assolutamente quali sono le posizioni diversi partiti sulle politiche commerciali magari abbiamo un'idea generale come la pensano sulla globalizzazione ma che cosa vanno a fare sui singoli dazi o cosa propongono più che altro di fare a livello internazionale su singoli dazi noi non sappiamo ma anche perché qualunque cosa se voi prendete per esempio questo microfono a cui vi sto parlando a un insieme di componenti su ognuna di queste c'è un dazio diverso quindi qualcosa che chiaramente difficile da seguire difficile da controllare e quella politica commerciale a questa caratteristica che che di scarsa trasparenza democratica semplicemente perché è una cosa molto tecnica e che poi adesso viene demandata anche al governo e appunto al di là dei governi nazionali quindi concludo qui il messaggio resta concludo con sempre con quello di platone e cioè molte cose che noi allora ci sono è questione di efficienza inefficienza ci sono le questioni di fallimenti del mercato che abbiamo visto in molti casi e vediamo una certa belligeranza almeno verbale nel nell'interazione nel porsi nei confronti di paesi emergenti e viceversa ora il messaggio che viene la storia del pensiero sul libero scambio ma anche che viene dalla storia della politica commerciale e che in assenza di un coordinamento su questo genere di politiche il risultato è proprio quello e quindi faremo la guerra vero con ogni certezza grazie bene ringrazio per l'intervento oltre che per la chiarezza anche da economista devo dire è bello vedere ricondurre le riflessioni di politica economica alla teoria economica è il contributo che gli economisti dovrebbero dare ai dibattiti ora abbiamo una ventina di minuti per le domande vedo già che ci sono alcune varianza te ne ho viste da quattro facciamo interventi concisi e così cerchiamo di dare spazio a tutti ne prendo uno alla volta la prima persona che versa travaglio era il signore si sono assolutamente un profano quindi perdonatemi se chiedo di coach ok e lo faccio in modo ovviamente sintetico in questa trattazione mi pare manchi la variabile tempo in altre parole la rapidità con cui avvengono i cambiamenti sul mercato che potrebbe essere cruciale chiedo dal punto di vista della valutazione del bene se una società che abbia tempo di assestarsi su un livello di per esempio nel mercato del lavoro o della produzione o del benessere complessivo un tempo superiore può soffrirne meno chiedo se questa cosa viene trattata di soldi nella teoria economica secondo punto un altro elemento che mi sembra manchi ma forse ho capito male e dato il mercato visto al punto vista dei consumatori le risorse di cui dispongono in altre parole in queste trattazioni mi sembra che sia un dato predefinito e chiaro che se per esempio il mercato italiano aprendosi alla concorrenza con la cina vede crollare per esempio l'occupazione d'italia e così via questo influisce sull'occupazione in italia e sulle risorse a disposizione dei consumatori quindi mi sembra che ci siano effetti in quanto meno incrociati non lineari relativi alla variazione delle risorse a disposizione in altre parole potremmo avere sì un miglior utilizzo diciamo del denaro a disposizione perché gli oggetti che compriamo hanno contenuto migliore sono di più quindi un guadagno in termini reali ma sacrificato dal guadagno dalle risorse in termini nominali quali delle due prevale terza questione scusi cerchiamo finiscono a segnare un po spazio perché mi fermo dunque allora il entrambi i punti sono sono punti importanti e immagino anche anche il terzo punto sarebbe stato altrettanto importante il possiamo appunto tornarci successivamente il questione il tempo è fondamentale nel senso che molti dei ragionamenti che vengono fatti in termini di efficienza sono quello che vengono chiamati i ragionamenti di lungo periodo quando tutto se aggiustato e quindi vediamo dove andiamo a finire ora a parte il fatto che forse un artificio pensare che ci siamo siamo in un mondo in cui c'è tempo per aspettare che tutto si sistemi ma lasciando per a questo aspetto il problema della transizione quindi nell'aggiustamento è fondamentale nel senso che anche nella divisione del lavoro quindi poniamo ci apriamo a commercio internazionale qui non siamo più costretti a dover fare tutto noi qualcosa possiamo specializzarci quello che sappiamo fare meglio possiamo importare altre cose c'è un problema di specializzazione che avviene in un nel tempo e di spiazzamento di risorse che avviene nel frattempo cioè nel momento in cui diciamo io produco automobile un produco più abbigliamento perché dal punto di vista della competizione iternazionale quelle quello che so fare meglio tutti gli addetti nel settore del dell'abbigliamento sono spiazzati e quindi c'è una transizione all'interno della quale si genera disoccupazione qui necessità di riassorbire queste risorse al tempo stesso il secondo punto è quello che diceva c'è un momento in cui questo tempo si dilata e quindi queste risorse rimangono immobilizzate perché non sono più impiegato in un settore ma non sono ancora utilizzabili in altri c'è una perdita di reddito del paese e quindi questa parte di aggiustamento è fondamentale e per questo che paesi che hanno una maggiore rapidità di riconversione dei propri lavoratori per esempio sono i paesi che meglio riescono a beneficiare della competizione internazionale adesso il come dire fino a qualche anno fa era il grande malato d'europa adesso diventato l'esempio da seguire sto pensando alla germania la germania è proprio un paese in cui sono state introdotte tutta una serie di investimenti soprattutto in capitale umano secondo diverse traiettorie adesso non abbiamo tempo per entrare dettagli proprio per rendere l'aggiustamento alla nuova specializzazione più più facile nel senso che è un paese in cui il capitale umano si può riconvertire nel senso che ci sono traiettorie di educazione di rieducazione dei lavoratori è un paese in cui i costi di aggiustamento sono più contenuti che scosti aggiustamento che vuol dire persone che perdono lavoro vogliono dire anche capitale che rimane utilizzato e vuol dire anche appunto perdita di capacità di acquisto quindi quella un aspetto estremamente importante che in un certo senso genera una frizione tra quello che è l'accordo internazionale e quindi la sfera internazionale della decisione di politica economica e la nella sfera nazionale perché mentre la decisione di liberalizzazioni scambiano le decisioni internazionale le decisioni di politiche a sostegno della transizione dell'aggiustamento sono politiche nazionali ed è lì che vediamo che paesi diversi hanno risultati molto diverse la mia domanda riguarda il triangolino b ecco mi sembra che lei dia per scontato che la diminuzione sta riportando eccola ecco sì ma c'era il mio punto dunque mi pare il triangolo b e e un aumento di una diminuzione dei consumi si è lei dà per scontato che la diminuzione consumi equivalga evita di benessere accompagna tutta la sua presentazione usato questo questo mi sembra cioè non mi convince se può profondi roma sì qui ovviamente la rappresentazione molto e molto stilizzata nel senso che c'è un modo in cui può essere raccontata che non è per niente convincente in cui qui abbiamo una persona che ho mangia poco o mangia tanto oppure appunto consuma poco esatto quindi che mangia tanto fa male oppure qui abbiamo tante persone che consumano poco e quindi quando noi questa la dimensione che anche nei aggiustamento è importante noi abbiamo in mente un meglio il ragionamento che si fa e sempre talmente aggregato che si perde di vista l'eterogeneità degli attori coinvolti quindi quando noi guardiamo una figura del genere il modo più convincente forse per vederla e come pensava come tante persone con diverse possibilità o diversi gusti che consumano la loro parte quindi quando si riduce il consumo aggregato c'è qualcuno che non riesce più a consumare quel minimo che di cui aveva bisogno di questo bene quindi il anche lì quando sia a livello aggregato queste cose si perdono e non sono quantificate momento in cui pensiamo un po più all'eterogeneità e quello che succede allora forse riusciamo a capire un po meglio perché può essere una perdita quella di consumare bene poniamo e che ha un bel dazio sulle importazioni di abbigliamento dalla cina tipicamente il l'abbigliamento cinese di fascia bassa bassi prezzi hino ha inondato i nostri mercati rionali li vediamo in queste situazioni soprattutto allora ci chiediamo va bene noi questo dazio lo mettiamo abbiamo queste il triangolino b chi è che lo paga non certo quello che compra comunque le firme italiane sono quello che compra armani probabilmente chi perderà quel triangolino e proprio non so la famiglia con tanti bambini scarse possibilità economiche che va al mercatino rionale a vestirli quindi l'eterogeneita che è qualcosa che qui accennava prima dell'introduzione qualcosa che adesso è alla frontiera la ricerca in commercio temi commercio internazionale è qualcosa che ci permette di razionalizzare anche questo tipo di effetti perché altrimenti chiaro che se mangiare tanto mangiare poco forse è meglio mangiare poco si a quel punto siamo di nuovo stiamo spostando dalla politica commerciale a politica e forse di far west adesso però andiamo alla direzione di nuovo di dire che allora quello che la politica che se vogliamo ottenere una migliore redistribuzione questa cosa va sicuramente contro la migliore distribuzione la cosa da fare da qualche altra parte quindi il come dire i ragionamenti è sempre quello di pensare quasi da medicina qual è il problema che vogliamo risolvere è la puglia commerciale la medicina giusta per questa malattia oppure no e allora questo è un po il ragionamento che viene fatto e quindi raramente la medicina giusta in questo caso se il nostro problema è proprio quello che abbiamo un come in italia che è uno dei paesi in cui la distribuzione al reddito più estrema tra i paesi europei a livello di paesi anglosassoni il ragionamento su questo grafico vuol dire che chi andiamo a danneggiare quando impediamo l'importazione di beni di prima necessità a basso costo sono quelli della coda bassa insomma della distribuzione del reddito poi potremmo dire certo questo succede perché c'è una distribuzione così estrema allora potremo intervenire sulla distribuzione fosse quel triangolino diventerà meno rilevante però di nuovo è come il discorso sulla disoccupazione di prima bisogna andare a colpire la fonte del problema piuttosto che giocare con lamponi e commerciale in questa lezione ho visto affrontata la parte di politiche fiscali sia come dati sia come sussidi e un accenno alla politica monetaria dal punto di vista dei tassi di cambio applicato soprattutto dalla dalla cina gli chiedeva invece se come può influire la politica monetaria vista come tasso di interesse quindi come quantità di moneta disponibile sul mercato pensando per esempio ai due casi che sono un po ai due estremi opposti attualmente della politica monetaria negli stati uniti e nell'unione europea con una politica che da una parte tende a tenere un tasso quasi a zero contro un'altra politica che punta invece a un prossimo rialzo dei tassi se come può pesare su su questa diatriba tra libertà di scambio protezionismo grazie civil insomma poetica dei tassi d'interesse alle implicazioni ad ampio raggio su tante cose nel senso che una più implicazione è quella che influenza la l'allocazione degli investimenti internazionali quindi dove si va a investire dove ci si va a indebitare questo a un'implicazione anche tra i vari investimenti e investimenti delle multinazionali cioè investimenti diretti all'estero lascio perdere investimenti di portafoglio cioè quelli di a puro tipo finanziario perché hanno dinamiche diversa però il modo per influenza noi qui stiamo parlando di commercio un altro grande fronte dell'interazione tra i paesi in ambito di se vogliamo di competizione internazionale e quella di attrarre capitali dall'estero e non capitali speculativi finanziari ma investimenti diretti cioè imprese multinazionali presenti che vengano operare il nostro paese quindi riescano magari a risolvere quei problemi di di occupazione che ci sono il nostro paese portando domanda aggiuntiva ora in quell'ambito poi dire tassi interesse a un ruolo importante tuttavia il tasso interesse di per sé di nuovo è un prezzo per cui il poniamo adesso andiamo tassi interesse alti in europa tassi di interesse bassi negli stati uniti la cosa più naturale che uno potrebbe dire di va bene allora quello che uno fa e che dovrebbe indebitarsi negli stati uniti investire l'europa questa è un po la quello che uno potrebbe pensare tuttavia la questo tipo di invest in quando si parla di tassi interessa investimento la prospettiva dinamica temporale di cui si parlava prima diventa fondamentale e quindi torniamo i problemi cosa succederà il tasso di cambio cosa succederà ai paesi il fatto che tasso d'interesse nita in europa come adesso diciamo in italia sia più alto riflette veramente una maggiore possibilità di investimenti o è un premio al rischio e quindi comunque non attrarre remo investimenti perché in quel tasso interesse più elevato c'è il segnale che il mercato da della scarsa volontà di investire in nel nostro paese dai problemi di rischi vari quindi il problema diceva politi all'intersezione tra politica monetaria poi con aspetti commerciali è estremamente ampia di tutto l'aspetto dei problemi legati al sistema bancario ecco sono cose talmente ampia che forse non abbiamo il tempo di di svilupparle però è importante nella prospettiva dinamica temporale di cui si parlava prima da non economista ripetevo in realtà sul sui fatti successi nel tempo e pensando ma il protezionismo è stato di gran lunga prevalente nel corso dei secoli rispetto al libero scambio e mi chiedevo perché la risposta che mi auguro sono da una parte gli assoluti non esistono quindi la libertà di scambio e di altro genere non esiste come non esiste il bene la verità la salute perfetta da nessuna parte di questo mondo dall'altra parte probabilmente il gli impatti sociali sono così varie così non padroneggia bili che impongono una netta prevalenza nel corso dei secoli del protezionismo la seconda cosa che mi chiedevo ma i gruppi di interesse sono sempre esistiti anch'esse e la cosa strana m a meno è che i gruppi d'interesse sono anzitutto i gruppi di interesse dei produttori cioè a volere il protezionismo sono anzitutto i produttori di beni perché vogliono garantirsi sostanzialmente come capisco io il mercato interno poi ci sono tanti altri altre questioni a me sembra insomma appunto temporalmente anche i liberisti del passato che io in realtà tale interesse in mente verri e beccaria e quando chiedevano gli austriaci agli spagnoli o qualche altro di creare maggiore libertà di commercio la volevo i dati interni per esempio in realtà finivano quasi sempre far escludere la libertà di commercio di cereali perché la popolazione non deve ridurre alla fame se vendendo il grano agli svizzeri i produttori di grano guadagnano di più la produzione della popolazione interna quindi la questione ma perché prevale sempre il protezionismo perché i primi a gruppi di interesse sono quasi dei produttori allora dunque nel diciamo c'è una risposta alla prima domanda immediata che però non è completa non è neanche quella forse più interessante è che nel è quel un rettangolino che di questi grafici e cioè il gettito fiscale per molto tempo in passato e per molti paesi in via di sviluppo adesso il l'unico modo in modo da quel caso in unico modo in altri casi in modo più semplice per avere un gettito fiscale quando non sia uno stato sviluppato che abbia la possibilità di tassare le rendite piuttosto che il lavoro e quindi tutta una sua struttura fiscale è quello di mettere un dazio al al passaggio delle merci quindi il tradizionalmente il dazio che si era l'unica fonte o una fonte principale per ottenere un gettito fiscale che poi serviva area sovrano al paese insomma per garantire quel minimo di servizi pubblici legge ordina in esercito eccetera questo è qualcosa che noi vediamo ancora oggi nei rapporti a banca mondiale ci sono per esempio quello di imparare 2009 ci sono dei grafici molto interessanti che ci fanno vedere all'interno di alcuni paesi africani il numero di volte che si deve passare una qualche maniera a pagare qualcosa e su distanze son tipo milano palermo si passano queste cose 15 20 volte sono vari tipi di vessazione di pagamento che uno deve quindi perché quello visto la nostra prospettiva sembra una cosa assurda dalla prospettiva di paese in cui non ci sono altre forme di gettito fiscale l'unica cosa che si può fare quando passano a merce io la tasso perché almeno li vedo incontestabile che c'è qualcosa che si possa passare quindi questa funzionato il passato funziona ancora adesso quando ci sono state guerre c'è sempre stato un aumento enorme di dazi ebbe addirittura appunto ritorno all'autarchia per due ragioni concomitanti uno era quella appunto di avere un gettito aggiuntivo la seconda è che se io e sporto grano al mio nemico in cambio di cannoni e guerra probabilmente mi troverò male perché io non mangio e quindi sempre difficile avere col padre commerciale un potenziale nemico e quindi queste ci sono anche studi sul soprattutto in africa sui conflitti e le barriere commerciali che fanno vedere che proprio c'è questa dinamica di di così il commercio mette in un certo senso ci mette nelle mani del nostro del nostro partner commerciale nel momento in cui si crea qualche attrito e 15 c'è bisogno di una certa stabilità di relazione c'è anche bisogno di non avere timore entrare in guerra immediatamente quindi questo ci spiega perché questa prevalenza nel passato e anche nel presente altre cose sono legate appunto alla questione delle lobby il fatto che è vero che sono sempre dei produttori quelli che si fanno sentire che poi sono lobby molto specifiche prima facevo l'esempio dei produttori finali dei produttori di componenti beni intermedi sono due lobi in conflitto tra di loro non sorprende o quantomeno studiosi di scienza politica si sono dati una risposta del perché questo succede e l'idea è che quando noi abbiamo per esempio in questo ragionamento qui quello che abbiamo è un settore e poi consuma torino l'idea è che quando si mette un dazio l'interesse che va a morire dei produttori è molto concentrato nel senso che non tutti i consumatori sono proprietari di d queste aziende che vengono prudente però sono tutti i consumatori quindi abbiamo da parte un interesse concentrato in poche persone e dall'altra gli interessi consumatori che l'interesse diffuso in più questo interesse concentrato vuol dire che benefici individuale che si ottiene dall azione di lobby è molto elevato mentre il beneficio individuale dell'interesse diffuso del consumatore e piccolo nel senso che un dazio su appunto le tshirt cinesi magari fa aumentare la t shirt pensa dei sordi 5 centesimi 10 centesimi poniamo se io sono un produttore t shirt invece ne produca un milione chiaramente sono un sacco di soldi per me mentre per l'individuo quindi per individuo produttore sono un sacco di soldi per l'individuo consumatore sono pochi soldi e questo genera un asimmetria nella capacità di organizzarsi in gruppi di pressione perché se siamo in pochi con interessi molto forti ci mettiamo intorno al tavolo e organizziamo il gruppo di pressione siamo in tanti con interesse diffusa molto debole e molto difficile trovare una coordinazione e quindi questa è una delle spiegazioni che gli studiosi di scienza della politica danno del perché il dazi bicchieri interessi protezionistici vengano si concentrino i produttori o meglio che le lobby maggiormente efficienti sono quelle dei produttori e perché nella storia abbiamo avuto un'esperienza di di maggiore protezionismo che maggiore libero scambio posto che sono d'accordo con lei il mondo ideale che stavano descrivendo non è quel mondo penso che l'elenco di fallimenti del mercato me l'abbia segnalato questo però ecco queste sono spiegazioni gettito fiscale e asimmetria nel potere delle lobby la capacità di organizzarsi più teatro come l'olio nonostante dibattito sia interessante mi sarebbe piaciuto dare di nuovo la parola lei per la terza domanda per rispettare gli orari del festival i tempi sono costretto a chiudere qui il dibattito e quindi l'incontro ringrazio ancora per tre anni la relazione del pubblico per la presenza delle domande e buon festival a tutti grazie
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