Il lavoro che mi aspetto
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Il lavoro che mi aspetto
Cosa si aspettano i giovani d’oggi dal futuro? Il dialogo tra Samantha Cristoforetti, astronauta Agenzia spaziale europea, e Roberto Battiston, professore di fisica sperimentale dell’Università di Trento, sul tema “Dalla terra alla luna: il programma Artemis e la base lunare”, ha aperto il dialogo sulla visione dei ragazzi del mondo del lavoro in futuro, i quali hanno, in seguito, esternato percezioni, aspettative e pensieri.
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Ciao a tutti, dovrei dire! Viste? Insomma, il profilo medio dell'ETAA che vedo sugli spalti. Tanto lo so che non siete venuti per me, siete venuti tutti per la Cristoforetti, però adesso tra poco arriva. Volevo fare giusto una breve intro. Per prepararla ho detto a me, magari gli dico quali saranno i cinque lavori che andranno a stare in voga tra dieci anni, piuttosto che i cinque lavori più pagati fra quindici anni. Ho fatto un po' un giro su Google, che poi è un po' quello che facciamo tutti, ho visto che in realtà c'è veramente di tutto, c'è da perdersi. Quindi ho deciso di fare un piccolo gioco, ho tirato giù un elenco, care giver professionale, green manager, artigiano digitale, growth hacker, che non sapevo neanche cosa fosse, ho scoperto che è un esperto di strategie di crescita trasversali per l'azienda. Poi c'è facilitatore di smart working, architetto ambientale, designer di smart home, auditor degli algoritmi, detective dei dati, previsori di cyberattacchi, ne ho anche saltati un po' perché era troppo lungo. Non c'è il giornalista, non so come interpretarlo, ma secondo me non sbagliano di tanto. Scherzi a parte di tutti questi lavori vediamo che ci sono delle aree dove poi andiamo a cadere, sicuramente la transizione verde, che è un tema purtroppo di stretta attualità, la digital transformation, la cyber security, i big data, ma anche il well-being, lo stare bene, qualcosa che abbiamo apprezzato in particolare dopo la pandemia. Non c'è neppure l'astronauta tra i lavori del futuro, non so come questo va interpretato. Io guarderei tutto questo con un mimo di rilassatezza. Guardiamo il futuro ma senza troppe ossessioni intanto iniziamo a aprire la mente. Sicuramente aprire la mente ci aiuterà il dialogo che adesso vado ad introdurre tra Samantha Cristoforetti, astronauta spaziale europea che è in collegamento da remoto Roberto Battistone dell'Università di Trento. Il tema è Dalla terra alla luna, il programma Artemis e la base lunare, perché volare nello spazio per l'Europa va ben oltre lo spazio. Invito qui sul palco il professor Battistone, ricordando che... Buongiorno a tutti. Questo è il Festival dei Giovani organizzato in collaborazione con la Federazione Trentina della Cooperazione. Roberto Battistone, professore ordinario di fisica sperimentale presso il Dipartimento di Fisica dell'Università di Trento, mi dica poi se dimentico qualcosa, ricercatore, ha coordinato progetti scientifici di grande dimensione e complessità nel settore della fisica, per esempio gli acceleratori del CERN, ma anche a Stanford e nello spazio, infine divulgatore, vari libri, tra cui la Prima Alba del Cosmo, vari libri che poi troverete all'esterno, nel caso vorrete farli autografare da lui. Un applauso per il professore, a questo punto io vi lascio la parola, perché si collegherà Samantha Cristoforetti, come sapete originare di Malè, quindi è Trentina come il professore, prima donna italiana negli equipaggi dell'Agenzia Spaziale Europea prima donna europea comandante della Stazione Spaziale Internazionale. Prego professore, anche lei è divulgatore, quindi il palco è tutto suo. Benissimo. Nel frattempo che aspettiamo che Samantha appaia sullo schermo, ccola qua. Ciao, Samantha. Ciao Roberto, buon pomeriggio a tutti. Samantha, ho l'onore di dirti che in questa sala, che io stento vedo perché è buia, tu non potrai vedere, abbiamo almeno 500 ragazzi, sono solo ragazzi, gli adulti si contano sulle dita di una mano, quindi è un'occasione straordinaria per avere una bellissima conversazione che può aiutare questi ragazzi, che poi alla fine della conversazione ci raccontaranno la loro visione di futuro, per introdurre la tua visione di un futuro che hai già vissuto nello spazio poi tu hai gli occhi che guardano molto lontano da questo punto di vista. Quindi facciamo un grande applauso a Samantha per il fatto che è con noi oggi. Samantha ha fatto tante cose nella vita, in particolare tutti la conoscono per due missioni sulla Stazione Spaziale Internazionale. La prima in cui ha passato quasi 200 giorni, 199 giorni, la missione futura, in quel momento ha raggiunto il record per la più lunga permanenza nello spazio di una donna europea, anzi forse di una donna a tutto il mondo, perché poi pochi anni dopo un'altra donna americana, un'altra stranata americana, ha poi superato questo record. I record nello spazio sono fatti per essere battuti, ma sono anche fatti per riconoscere in quanto la tecnologia, l'esperienza, la capacità degli astronauti o della tecnologia, ma in particolare in questo caso uomini e donne che vanno nello spazio, stanno spingendo il limite questo risultato di Samantha ce lo ricordiamo tutti. Poi è tornata con la missione Minerva, la prima era nel 15, la seconda nel 22, e anche in quel caso ha fatto cose straordinarie perché già è straordinario stare sulla stazione, ma in questo caso lei ha fatto la prima extraveicola di una donna europea e poi ha fatto anche per un periodo la comandante della stazione spaziale internazionale. Quindi, senza volere dire parole troppo grosse, Samantha è la donna dei record, sicuramente l'italiana che ispira moltissimi giovani a cercare di spostare il limite delle proprie ambizioni sempre un passo più in là per poterlo raggiungere. Quindi, Samantha, qual è secondo te il futuro? Il futuro di cui parliamo, innanzitutto, è un futuro che parte dalla realtà della stazione spaziale internazionale. Tu l'hai vissuta per due volte, te la ricordi benissimo, forse ne hai un po' di nostalgia. Cosa vuol dire un futuro dopo la stazione spaziale internazionale? Che ricordo tutti i ragazzi che sono in questa sala, hanno meno di 21 anni, molto probabilmente, nessuno di loro era nato quando la stazione spaziale ha iniziato a funzionare. Sono più di 20 anni che abbiamo sempre degli astronauti che operano sulla stazione spaziale, abbiamo delle sorte di angeli astronauti che girano intorno alla Terra, che noi ce ne ricordiamo oppure no? Da quando voi siete nati, persone come Samantha hanno operato nello spazio, il futuro, da questo punto di vista, cosa ci porterà? Il futuro ci costringerà ad abituarci a non avere la stazione spaziale internazionale, a un certo punto io sono qualche anno di più dei giovani e delle giovani in sala, quindi mi ricordo un tempo in cui non c'era, però è anche vero che ormai sono 20 anni che abbiamo questa abitudine a pensare che là su c'è la stazione spaziale internazionale. Un'infrastruttura molto grande, per chi non si è magari fatto un'idea, ricordiamo che se dovessimo posarla a terra sarebbe grande come un campo da calcio, ovviamente non è stata lanciata in un pezzo buono, ancora ha richiesto duezze di lanci per essere completamente assemblata, però ormai è una decina d'anni che a parte qualche cambiamento, qualche upgrade relativamente minore è nella sua configurazione finale, quindi sono più di dieci anni che la usiamo come questa casa dell'umanità nello spazio. Però come tutte le infrastrutture ingegneristiche non hanno una vita eterna, in questo momento si presume che continuerà ad operare fino alla fine di questa decennia, ufficialmente credo che si farebbe nel 2028, ma già si presume anche volendo insomma il 2030, poi si continuano a fare delle analisi strutturali per vedere se eventualmente la possa prolungare anche leggermente di più, però ovviamente bisogna cominciare a pensare al dopo stazione spaziale. Dal punto di vista di NASA, che naturalmente è l'agenzia leader in questa partnership ISS, è assolutamente necessario naturalmente continuare a essere presenti in orbita bassa terrestre, questa è dove vola la stazione spaziale, quello che chiamiamo orbita bassa, quindi è in circa 400 chilometri, non è lontanissima dalla Terra, a volte le persone mi chiedono come è vedere la Terra da lontano, in realtà non è che dalla stazione spaziale siamo poi così lontani, siamo appena a 400 chilometri di distanza di questa orbita bassa, cco è una sorta di estensione del diametro se vogliamo della Terra che possiamo considerare nostro come esseri umani, perché ormai abbiamo andato a vivere, ad operarci, quindi una presenza dovrà continuare ad esserci. NASA ha avviato una transizione, ha detto che noi come agenzia governativa non vogliamo più operare una struttura di questo tipo, ma vogliamo che ci siano degli enti privati, delle industrie private che lanciano delle loro infrastrutture proprie che saranno loro a darci la possibilità anche a noi come NASA, ma naturalmente anche a noi come AESA, come partner internazionale di far volare degli astronauti per svolgere esperimenti, ricerca, quello che facciamo in questo momento sulla stazione spaziale internazionale, cosa che naturalmente ha dei vantaggi perché vuol dire che le agenzie spaziali pubbliche come NASA, come l'Agenzia Spaziale Europea, come l'Agenzia Spaziale Italiana a quel punto possono concentrarsi nell'aprire la frontiera successiva, di cui certo parleremo che è quella del ritorno verso la luna, però apre anche dei temi interessanti quindi noi in Europa che cosa facciamo se non siamo più partner della stazione spaziale internazionale? Questo, se vorrai, potremmo anche discutere di questo, ma insomma è un momento di grande transizione in cui intanto dobbiamo un po' chiedersi va bene cosa facciamo in step successivo. Benissimo, due cose da portarci a casa. 400 chilometri l'altezza a cui orbita la stazione spaziale internazionale è più vicina di Roma, però è un po' complicato andarci su. Non basta una scala, non basta un'automobile, non basta un'autostrada. La difficoltà è appunto che per andare lassù occorre andare molto veloci. Quanto veloci? 8-9 chilometri al secondo, che è molto più veloce del suolo, che è molto più veloce di un proiettile sparato. Quindi andare lassù per poter rimanere in orbita è complicato anche se è vicina a noi. La seconda cosa che Samantha non ha accennato, ma che è molto importante, che su questa stazione vivono e collaborano assieme per lo più tre astronauti, in alcuni periodi particolari anche sei astronauti, che vengono dall'America, dall'Europa, dal Giappone, dal Canada, ma vengono regolarmente dalla Russia. Quindi la Stazione Spaziale Internazionale oggi, nonostante la situazione terribile che abbiamo a livello del nostro pianeta, delle tensioni della guerra, a livello dello spazio c'è ancora collaborazione. Si parlano e collaborano strettamente assieme. Ciascuno rema nella stessa direzione perché altrimenti questa meraviglia non potrebbe andare avanti. Quindi riflettiamo sul fatto che la scienza, la tecnologia e lo spazio ha un potenziale di pace straordinario anche in momenti molto molto sfidanti. Ma parliamo del futuro adesso. Hai detto e accennato che il prossimo passo è tornare sulla Luna. Ma perché torniamo sulla Luna? Siamo già stati, siamo stati una certo numero di volte, il primo ce lo ricordiamo, gli altri sei o sette allunaggi non ce li ricordiamo forse più. Perché dopo tanti anni torniamo sulla Luna? E come torniamo sulla Luna? Ci torniamo per motivi diversi che possiamo andare a toccare poi ognuno può scegliere per sé quello che magari risuona di più nella sua visione del mondo. C'è chi ha una visione del mondo io sono sicuramente una di quelle dove le capacità degli esseri umani di abitare un certo spazio, di sfruttarne le risorse, di ampliare le possibilità di quello che sappiamo fare come umanità è naturale che nel tempo si amplino la naturale prossima frontiera è la Luna. È vero che ci siamo stati, però ci siamo stati in una fase storica un po' particolare per dei motivi molto specifici di quella fase storica che erano fondamentalmente una competizione ideologica di due imperi che si confrontavano su tanti aspetti. Uno era quello del primato tecnologico quindi quello era il simbolo se vogliamo del primato tecnologico ra diventato una grande competizione. L'interesse è poi andato un po' a spegnere sulla volta che quando il campionato finisce tutti vanno a casa e nessuno poi segue più quello che succede dopo che è finita la gara. E' un po' quello che è successo all'epoca però è stato dimostrato che è possibile tante cose ci ha permesso di impararle. Poi però è successo che si è tornati se vogliamo dopo questo sprint in avanti verso la Luna all'epoca si è ritornato ad una crescita più organica se vogliamo più progressiva, più organica ma anche più consolidata di quelle che sono le capacità degli esseri umani nello spazio. Quindi se ritornate nell'orbita bassa dico che adesso va bene consolidiamo un attimo le nostre capacità qui facciamo le cose in maniera un pochino più sostenibile un po' più strutturata, un po' più robusta perché alla fine ci siamo trovati una ventina di anzi una trentina di anni di Space Shuttle quindi missione in orbita bassa in andata e ritorno in parallelo naturalmente alla stazione Mir Sovietica all'epoca poi un po' sovrapposta all'epoca Space Shuttle questi denti che diventeranno probabilmente trenta anni di stazione spaziale internazionale. E quindi adesso è naturale il prossimo step dire va bene adesso torniamo dove eravamo rimasti quando avevamo detto che volevamo iniziare a fare le cose step by step sì la Luna è il prossimo step adesso ovviamente che l'orbita bassa è bene o male un ambiente consolidato il prossimo step è di ritornare ad affacciarsi alla prossima destinazione naturale che è quella della Luna che ovviamente non è una destinazione forse fine a se stessa ma più che altro rappresenta anche come dire uno step intermedio poi nell'ottica di andare un giorno su Marte a Marte è un po' lontano è un po' difficile immaginarsi delle missioni umane su Marte in tempi medi, in tempi lunghi ovviamente si può immaginare tutto quindi questo step intermedio della Luna ci permetterà di consolidare di maturare sia le tecnologie che anche i concetti di operazione il modo superandi, il modo in cui fare le cose non su questo abbiamo imparato tanto grazie alla stazione spaziale in trent'anni cco quello step di maturazione andrà fatto sicuramente anche in orbita lunare poi c'è anche tutto un potenziale che sicuramente potenziale nessuno lo sa, non sono alla sfera di cristallo su questo però ci sono delle persone che ci credono anche al fatto che possano esserci proprio anche dei modelli di business regato allo sfruttamento delle risorse sulla Luna ripeto, nessuno vi potrà dire al 100% che è così che effettivamente ci saranno dei business case che si chiudono allo sfruttamento delle risorse lunare dipenderà moltissimo da come evolve la tecnologia da come si evolvono i prezzi, da come si evolvono i mercati da quanti attori riusciamo a coinvolgere in questo ecosistema però il potenziale è lì e non è che si possa sono quelle cose dove non è che puoi necessariamente dire vabbè aspetto e vediamo come va perché se aspetti e vedi come va poi ci sono gli altri quindi un po' ti devi mettere in gioco anche in queste fasi in cui c'è incertezza poi naturalmente sono grandi imprese o come dire sono imprese intanto belle perché ispirano perché fanno sognare e di queste cose per quanto siano intangibili abbiamo davvero tanto bisogno ma poi essendo ad alto contenuto tecnologico permettono come dire a un paese, una comunità di paesi come siamo noi in Europa di restare al top delle competenze della competitività tecnologica e industriale Ecco a questo proposito l'una come trampolino temporaneo per un salto più ambizioso fra un po' di tempo verso Marte che è un pianeta molto affascinante su Marte tre miliardi di anni fa c'era quantità enormi di acqua dove c'è l'acqua noi sappiamo che di solito c'è anche tracce di vita se non addirittura come su questo pianeta una vita molto sviluppata chissà cosa ci porterà il futuro dell'esplorazione ma rimaniamo sulla luna come si fa ad andare sulla luna c'è il programma Artemis che hai accennato che quindi è uno sforzo americano europeo canadese giapponese uno sforzo molto grosso per arrivare sulla luna ma c'è poi la dimensione del ruolo di starship questo lanciatore privato di cui tutti sappiamo ogni giorno le novità perché è stato sviluppato da De Lommas è stato dopo un lungo sviluppo lanciato poche settimane fa ha fatto 40 km di altezza poi è stato fatto esplodere tutte cose che sappiamo perché sono estremamente affascinanti ci interrogano ma vorrei che tu dal tuo punto di vista di esperta profondamente esperta del settore ci racconti questo gioco perché serve dalla parte Artemis e dall'altra parte starship qual è il ruolo di starship? cosa ci permetterà di fare starship sulla luna poi un domani diciamo verso altri pianeti? forse questo aspetto, questa dimensione non è nota se non a voi esperti starship è un programma di sviluppo di SpaceX suo che in primis come utilizzazione primaria è quella di essere in grado di mettere grandi quantità di massa in orbita bassa questo è il primo utilizzo che a loro serve da un punto di vista proprio di chiusura del business perché voi sapete che per quanto SpaceX faccia delle cose eccezionali al momento non è chiaro se effettivamente abbiano come dire un revenue positivo hanno investito tanti soldi, tanti soldi privati il modo di far rientrare questi soldi è fondamentalmente Starlink questa costellazione di comunicazione costituita da migliaia di satelliti ovviamente sono satelliti che vanno anche sostituiti in tempi rapidi perché decadono, perché la tecnologia avanza eccetera quindi questo business di Starlink si chiude con starship con la possibilità di lanciare a prezzi presumibilmente molto contenuti una grandissima quantità di questi satelliti alla volta questa è la ragione di essere primaria di starship da un punto di vista proprio di sostenibilità dell'azienda poi c'è appunto la visione di utilizzare lo stesso veicolo per un giorno lontano missione su Marte e poi in una step intermedio SpaceX ha partecipato a una call competitiva di NASA ha ricevuto in Italia credo dire ha ricevuto a Paltus ha ricevuto il contratto per svolgere questa funzione quindi in realtà questa parte di starship quindi starship come lander per la luna è in realtà parte del programma Artemis cioè il programma Artemis di ritorno alla luna è fatto di tanti componenti anzi forse magari possiamo anche cenarlo ovviamente abbiamo bisogno di un razzo che porti gli astronauti in orbita questo è SLS, lo Space Launch System che è un razzo più tradizionale più classico che è stato sviluppato da NASA con modalità tradizionali d è lanciato per adesso una volta lo scorso novembre ra il test di volo di prova senza equipaggio dovrà lanciare presumibilmente l'anno prossimo la prima volta con un equipaggio a bordo che andrà a farsi questo giretto di prova attorno alla luna senza perrare inizialmente non faranno un giro attorno alla luna sempre in questo volo di prova tra due anni verrà anche testato per la prima volta Orion quindi l'astronave perché c'è il razzo e poi c'è l'astronave l'astronave è quella dove vivranno questi astronauti per il periodo della missione che si chiama Orion quindi ecco 2024 con questa missione chiamata Artemis 2 vedremo SLS questo razzo e con sopra Orion quindi starship in questo non c'entrerà ancora nulla poi però tu arrivi, la sua arrivi in orbita lunare adesso che faccio? Devo scendere sulla luna quindi mi serve il cosiddetto Lander to land, non terrario, quindi Lander quindi un'altra componente di questo programma Artemis è il cosiddetto HLS, Human Landing System che non è che necessariamente quando è nato il concetto di HLS c'avesse starship stampato sopra è stato ripeto, fatto un accol, tante aziende hanno partecipato inizialmente, qualche anno fa, NASA aveva ricevuto dal congresso americano soltanto soldi sufficienti per dare un contratto e scelsero appunto SpaceX con starship nonostante fosse l'architettura più rischiosa perché è abbastanza rivoluzionario come concetto però anche da un punto di vista economico si chiama SpaceX ci otteva un finanziamento privato proprio importante da un punto di vista proprio anche di costo di questo contratto, era conveniente quindi l'hanno dato a SpaceX, è notizia di penso una settimana scorsa, dunque molto recente che hanno dato, perché hanno ricevuto ulteriori soldi dal congresso, hanno dato nel frattempo un secondo contratto a una consorzio di aziende guidato da Blue Origin che si chiama National Team, quindi a partire da adesso c'è comunque una competizione per questi due. Ci ricordi perché è rivoluzionaria questa architettura basata su starship? Questo è l'aspetto che sfugge ai molti? Per la completa riutilizzabilità, ciò che voi questo tanto per le dimensioni, stiamo parlando di una struttura che è completamente fuori famiglia rispetto alle strutture che in passato sono atterrate sulla Luna oppure anche alle altre proposte degli altri consorzi. Quindi se qualcuno ha visto magari l'Artist's Impression vedi questa enorme torre che sta atterrata sulla Luna e in cima, adesso non c'ho in mente l'altezza ne sono molto alto, vedi questa specie di ascensore con gli astronauti che scendono, cioè è una cosa come dire, è un livello di complessità che difficilmente storicamente si è introdotto nei veicoli spaziali perché si cerca di mantenere il più semplice possibile perché poi se c'è qualcosa che si rompe non è che arriva l'idraulico quindi deve essere tutto, come dire cioè è ovvio che sono sistemi complessi ma nella loro complessità di solito si prediligono le soluzioni più semplici perché sono più robuste. Quindi se stiamo qua con tante cose ignoto cioè far atterrare una struttura comunque così alta quindi poi dipende ovviamente dalla distribuzione di massa interna però presumibilmente una struttura così alta anche poi un centro di massa potenzialmente anche abbastanza alto. La Luna non è che ci sono le piattaforme di cemento romato pronte ad aspettarti, quindi come fa a farla atterrare su un terreno che magari non è solido? Ci sono tanti punti di domanda mentre magari altri consorzi come quello che ha vinto hanno presentato dei concetti che sono più tradizionali con l'elemento di atterraggio, con le gambe che poi fa da rampa di lancio per l'elemento di ascesa l'elemento di atterraggio va a perdersi quindi rimane li sulla superficie come ci sono ancora sulla superficie uno degli elementi di atterraggio di tutte le missioni Apollo che sono riuscite ad arrivare sulla superficie. Quindi tanti rischi di sviluppo tecnologico tanto è vero che poi NASA ha insistito per avere anche una seconda azienda a cui dare un contratto che adesso sta partendo ovviamente con un paio di anni di ritardo però magari c'è un concetto più tradizionale con qualche rischio in meno quindi diciamo che si stanno un po' sarà un po' mitigando il rischio in questo modo. Grazie, quindi ne avremo di belle da vedere nei prossimi anni stay tuned. E l'Europa in tutto questo dove sta andando? Allora l'Europa fa parte assolutamente di questo programma Artemis. Abbiamo parlato prima non di tutti gli elementi in questo momento non del Lander, non del Lander umano il Human Landing System è una cosa che fa NASA per conto suo in questo momento non del lanciatore Space Launch System anche questa è una cosa puramente NASA però abbiamo una componente importante su Orion quindi questa astronave che porta gli astronauti in orbita attorno alla Luna dove per chiudere il discorso lì poi Orion e il Lander si incontrano gli astronauti si trasferiscono scendono sulla Luna e poi al ritorno viceversa per tornare sulla Terra, comunque bisogna di Orion. Quindi Orion ha due componenti una parte pressurizzata dove ci sono gli astronauti dentro che vivono, lavorano la parte che si chiama modulo di servizio dove c'è il sistema di propulsione dove ci sono i pannelli solari dove ci sono gli elementi di gestione dell'equilibrio termico con il tank per i consumables, ecc. Quello si chiama proprio così European Service Module perché viene sviluppato prodotto e dato a NASA dall'ESA, dall'Agenzia Spaziale Europea quindi ovviamente con una partecipazione come sempre succede in ESA di industrie di vari paesi membri questo è un programma a leadership tedesca viene assemblata a Brema ma io sono stata a Brema una volta parlavano tutti italiano in quel centro di assemblaggio perché c'erano tutti i tecnici di Thales Alenia a Torino perché lì fanno poi la struttura primaria vari elementi che erano lì a supportare questa integrazione. Quindi questo contributo è importante questo diciamo che è un salto di qualità nella partnership dell'Europa rispetto al passato perché se noi guardiamo la Stazione Spaziale Internazionale dove abbiamo un modulo Columbus io se quando ero sulla Stazione Spaziale non fossi impazzita avessi chiuso il Columbus iniziato a staccarlo dal resto della Stazione Spaziale al resto della Stazione Spaziale non sarebbe successo nulla di grave mentre quando tu costruisci in mezzo a astronave cco quello che è un ruolo un pochino più critico di più grande responsabilità sicuramente poi c'è un elemento di cui per adesso non abbiamo parlato che è Gateway che è una stazione spaziale in orbita attorno alla Luna che fa un po' da stazione di interscambio se vogliamo anche lì esa da un contributo molto significativo proprio a livello anche di volume abitabile di questa stazione spaziale di tra l'altro la leadership industriale italiana perché almeno sul contributo principale che hai Hub questo modulo abitativo international habitation module dove la leadership industriale è proprio a Torino quindi contributi sicuramente importanti però se vuoi ne parliamo anche alcune criticità alcune domande aperte sul quale effettivamente vogliamo che sia il nostro ruolo sia in orbita bassa che nell'esplorazione lunare registriamo da questa interessantissima discussione che il ruolo dell'Italia nella stazione spaziale nel volo umano nello spazio è stato d è e sarà nel futuro prossimo importante molto importante quando Samantha dice a ESA dice un'organizzazione internazionale European Space Agency in cui l'Italia ha un ruolo fra il secondo e il terzo contributore in particolare sulla parte di volo umano di astronautica ha un ruolo molto importante per una tradizione straordinaria noi rimaneremo qua a parlare con te per delle ore ma abbiamo i tempi, tu hai i tempi, noi abbiamo i tempi in contatti faccio un'ultima domanda che poi è sempre la stessa a un astronauta non si può non domandare in un mondo in cui la tecnologia evolve in cui abbiamo l'intelligenza artificiale i robot sempre più smart che vanno lontano quale è il ruolo dell'esplorazione umana rispetto a quella robotica? diciamo che se si vuole come dire possedere le capacità tecnologiche operative al completo a 360 gradi come chiamiamoli potenze spaziali se abbiamo questa ambizione di poter sfruttare lo spazio a 360 gradi per esigenze economiche, tecnologiche, industriali di digitalizzazione, di controllo del climate change di comunicazione, di navigazione veramente a 360 gradi vuoi essere capace di fare tutto io penso che l'Europa debba avere questa ambizione non ci siamo ancora non abbiamo storicamente avuto questa ambizione ma credo che abbiamo il dovere per il futuro dei nostri giovani di avercela la storia ha mostrato che i paesi che hanno questa ambizione la perseguono e ottengono questo tipo di posizionamento fanno anche volumano spaziale uno può stare qui a discutere giornate possiamo farci workshop discutere, litigare per dei giorni sui cavilli allora no, ma questo qua è robotico il ritorno, l'investimento, ecc. ma poi alla fine secondo me la prova è nei fatti cioè chi ha l'ambizione di veramente poter usare lo spazio a 360 gradi per portare i benefici ai propri cittadini che questo porta, fa anche volumano spaziale quindi secondo me la domanda andrebbe un po' ribaltata cioè visto che i fatti dicono questo se tu dici il contrario, dimostrami tu perché ritieni che noi dovremmo fare diversamente cioè dovremmo un po' secondo me ribaltare la questione Samantha ha posto il problema in modo molto chiaro io lo potrei commentare in questo modo abbiamo fatto ormai più di vent'anni di ricerche su Marte con i robot i passi avanti che avremmo avuto avendo un drappello di astronauti per studiare le proprietà marziane, cercare la vita, studiare sarebbero state dieci volte più rapide se potessimo avere avuto degli astronauti su Marte che invece che vent'anni di robotica questo rimane vero anche oggi chiaramente si spostano i limiti, si spostano gli obiettivi ma la capacità di sintesi, di innovazione, di curiosità di capacità di esistere all'imprevisto che hanno gli esseri umani ancora oggi non sono messi in difficoltà o sfidati dalle macchine Samantha siamo stati benissimo con te seguo di due parole di saluto noi adesso ci dedichiamo alla seconda parte del nostro evento che riguarda la presentazione di alcune classiche che ci raccontano le loro visioni di futuro sarà interessantissimo però so che tu hai altri impegni quindi se vuoi salutarci ti salutiamo con grande affetto assolutamente grazie Roberto, grazie al Festival dell'Economia di Trento per questo invito, questa opportunità grazie ai ragazzi, alle ragazze che sono presenti appunto so che tanti di voi hanno partecipato a questa iniziativa quindi ci avete messo il vostro tempo, la vostra passione nella creatività necessaria, quindi non posso che dirvi continuate così perché il mondo ha bisogno di voi vi saluto, a presto bene, ringraziamo Samantha Cristoforetti è stato sicuramente un dialogo benissimo benissimo ha studiato a Trento bene, devo dire un'intervista di altissimo livello ci ha dato veramente uno sguardo ci porta lontano sì, sul futuro, dando poi dei risvolti anche geopolitici legati all'esplorazione dello spazio che non sono da sottovalutare la fase successiva l'aveva già diciamo annunciata il professor Battiston prima però chiamo sul palco Roberto Simoni presidente federazione Trentina della cooperazione la quera cultura ha promosso gli incontri e i lavori con i ragazzi che poi appunto chiamerò sul palco per illustrare i loro contributi prego grazie grazie davvero dell'invito prego ci racconti un po' come è nato questo progetto un po' il senso, come si contestualizza poi all'interno del festival dell'economia intanto sono molto soddisfatto, molto contento per essere in un contesto così importante a rappresentare la cooperazione Trentina a parlare di economia, parlare di economia cooperativa per noi è importantissimo è un'occasione importante mettere al centro dell'economia anche la modalità cooperativa è fondamentale credo veramente per le giovane generazioni che noi coltiviamo e stimoliamo molto abbiamo tantissimi progetti in Trentino a favore, in contatto, in sinergia con il mondo della scuola crediamo molto a questi nuovi persone, questi nuovi studenti che si apprestano a entrare nel mondo del lavoro quindi parlare di futuro è parlare di giovani, è parlare di opportunità, di occasioni di lavoro siamo certi che nel mondo della cooperazione ci siano molte opportunità facciamo cultura perché crediamo che le generazioni nuove che crescano coi valori della cooperazione facendo appunto cultura cooperativa possa essere un aiuto importante, uno stimolo importante per poi al di là delle scelte al di là delle strade che uno deciderà di intraprendere quella modalità collaborativa di mettersi in sinergia, fare gruppo, fare sistema mettersi anche a disposizione degli altri crediamo molto che sia importante anche come valori per le giovane generazioni per realizzare se stessi, per trovare sbocchi nel mondo del lavoro proprio sulla base di questi concetti abbiamo elaborato parecchi progetti quello che presentiamo oggi è uno di questi che ha coinvolto tantissime scuole, tantissimi istituti scolastici nell'ambito Trentino quindi con orgoglio che abbiamo ben volentieri messo la nostra struttura, la nostra area formativa all'interno della Federazione Trentina a supporto degli istituti scolastici, del corpo docente per assecondare, accompagnare gli studenti in questi progetti a scoprire un po' il nostro mondo, il modello cooperativo. Grazie, grazie, fare cultura e mettersi a disposizione degli altri sicuramente due fattori che dovrebbero guidare la nostra società mi auguro che i giovani che sono in sala seppur in parte li assorbano poi invecchiando a mano a mano si spera che si assorbano sempre di più. Grazie dell'opportunità e buon proseguimento a tutti, grazie davvero. Allora io richiamo subito sul palco il professor Battiston perché iniziamo, insomma, iniziamo a lasciare la parola ai giovani che poi devono essere i protagonisti oggi. La regia mi ha chiamato, mi ha un po' complicate le cose perché quando sono arrivato 10 minuti all'inizio mi ha cambiato l'ordine quindi spero di non sbagliarlo. Chiamo prima di tutti un gruppo di 6 ragazzi di terza e quarta superiore dell'Istituto Tecnico Tecnologico, scusate, Marconi di Rovereto che racconterà la giornata tipo di una persona nel 2050. Prego. Questo ti lo controllo. Poi ci lo diamo loro. Chi è che vuole lo strumento del comando? Pensateci intanto che salite. Allora, vi chiedo di stare però all'atto perché se proiettate delle cose almeno il nostro pubblico le può guardare, diciamo, bene. Eccomi fare per iniziare questa presentazione breve. Ho il lavoro di farvi sapere come le tecnologie del futuro saranno in grado di evolvere offerendo supporti straordinari ai cittadini. Ora andiamo a prendere un salto nel futuro e vediamo cosa si tratta. Spereremo con l'aiuto della nostra assistenza virtuale salutandoci con informazioni personalizzate sull'interno del cuore, appuntamenti di giorno a giorno e le informazioni più relevanti. Un prezzetto personalizzato e bilanciato sarà preparato usando un printer 3D. Andare a lavoro non sarà stressoso grazie ad un netto estensivo di spazio pubblico di alta velocità veicoli autonomi che ci prenderanno al nostro lavoro senza bisogno di guida. Queste auto saranno in grado di ottimizzare la ruta e di evitare i delay. Durante il nostro tempo libero si può rilassare con esperienze virtuali emersive. Potremo giocare con le suiti che ci permetteranno di scegliere sensazioni uniche connessi al gioco. Le tecnologie mediche potranno anche migliorare, vitare un miglior controllo della maledizione assistere i dottori con una diagnosi più precisa grazie a trattamenti personalizzati monitorazione continuo tranne di attività smart. Le notte possono essere trattate in hologrammi permettendoci di contattare amici e amici che sono da fuori. Sicuramente sarà più facile stare insieme ma le macchine non verrà mai cambiare la presenza di una persona naturale o forse lo sarebbero. Questo è come il futuro può essere dal punto di vista di alcuni studenti ma siamo davvero pronti per il cambiamento? Posso farvi una domanda, ma al Monopoli quando giochi c'è la carta degli imprevisti. Qui zero, il sale della vita proprio è scomparso. No, noi abbiamo fatto questo video dalle nostre esperienze, dalle nostre idee su quello che pensavamo potesse essere una giornata nel 2050 di come potevamo sperimentare il futuro con le macchine con l'aiuto delle nostre macchine, delle nostre tecnologie. Io sono Simone Pascotto, sono uno studente di quarta dell'Istituto Tecnico-Technologico Marconi. Volevo ringraziare prima di iniziare questa presentazione prima di tutto le persone che ci hanno permesso di essere qui oggi, quindi i nostri docenti, il nostro dirigente e soprattutto anche la nostra scuola. Volevo ringraziare anche i miei compagni di classe che sono qui oggi con me a presentare qui sul palco. Faccio una piccola presentazione. Mattia, Giulio, Lorenzo e Julio che sono qui con me. Io inizierei quasi subito con la presentazione che abbiamo fatto. Adesso se possono andare un po' avanti. Noi abbiamo iniziato questa presentazione come sul video facendo una breve introduzione sui lavori del futuro cosa ci può dare il 2050 come nuove professioni, nuovi lavori, i lavori che se ne spariranno, che verranno cambiati dalle macchine, che verranno totalmente surclassati. Invece di quei lavori dove la mente umana avrà ancora il suo scopo le macchine potranno soltanto aiutare le persone. Come ho detto, i lavori del futuro saranno incentrati sulle intelligenze artificiali che aiuteranno molto col loro pensiero critico, col loro collegamento a tutta quanta la rete, a dati e informazioni e poter fare calcoli che noi non saremmo mai in grado di fare. Quindi dare informazioni o risposte in pochissimo tempo in confronto a noi umani. Cosa che invece probabilmente non succederà con i lavori incentrati sulla mente dell'uomo, quindi come gli psicologi, anche i docenti, che avranno comunque il loro centro nella vita. Non potranno mai essere cambiati con le intelligenze artificiali anche perché prendere un ragazzo e insegnarli con un'intelligenza artificiale al posto di una persona umana davanti a sé sarebbe quasi inutile. Il pensiero critico, le emozioni che possono provare un umano non verranno mai cambiate da una macchina. Noi abbiamo cercato di essere più specifici in questi argomenti, passando soltanto in certi ambiti, quindi la seconda slide, nel settore della tecnologia, quella in cui lavoriamo noi, dove ovviamente sarà dominato completamente dalle macchine. Le macchine faranno quasi totalmente il lavoro dell'uomo l'intelligenza artificiale aiuterà ulteriormente queste macchine a lavorare in sincrono, a scambiarsi informazioni. L'unico lavoro che si potrà fare per noi umani sarà analizzare i dati che daranno le macchine gestire le reti informatiche che aiuteranno a proteggere queste fantastiche tecnologie. Prima volevo chiedere un commento al professore sulla giornata tipo al 2050. Manca una cosa, non c'è la scuola, perché? Nasceranno già imparati, vi metteranno in cipro. Volevo sapere la loro risposta. E poi la seconda domanda, ma meno importante, quanto di questa visione del futuro viene da Cia GPT quanto è la vostra costruzione? Allora, noi siamo molto fiduciosi in un futuro, poi vedremo anche ecosostenibile, il contatto con la tecnologia siamo sicuri che ci sarà. Bisogna solamente vedere come si svilupperà. Quindi queste qua sono delle nostre idee aiutate anche da Cia GPT, lo diciamo, però qua c'è anche una speranza di vedere la tecnologia come qualcosa di buono che può migliorare la vita dei noi umani. Sono molto d'accordo ed è questa la grande scommessa. Di tutto quello che ha detto, come ti chiami? Simone, c'è due parole che invece mi lasciano un po' perplesso. Io non credo che queste macchine abbiano critical thinking, pensiero critico. Il pensiero critico ce l'abbiamo noi, perché sappiamo porre le domande non sanno dare le risposte. Queste macchine sanno dare risposte, ma non sanno porre le domande. E quindi tutto il resto sono d'accordo, però la prossima volta fate un futuro in cui ci sia ancora la scuola, diversa da oggi, ma una scuola adatta coi tempi. Grazie. Scusate, io ho un ingrato compito che è quello di mantenere una tabella di marcia. Quindi vi chiedo di esaurire la vostra presentazione in due minuti. So che la sintesi è difficile, però è anche per chi viene dopo. Grazie. Grazie a voi. Allora, io tratterò velocemente l'ambito della salute. Sicuramente la tecnologia migliorerà anche sotto questo punto di vista. Possiamo pensare ad esempio a delle tute che ad esempio per le persone malate di diabete potranno essere monitorate a H24 per il loro livello di glucosio. E perché no? Quando c'è bisogno dell'insulina, potrà essere iniettata, messa in circolazione in modo autonomo. Oppure tutte queste nuove tecnologie possono aiutare i medici a fare delle diagnosi molto più sicure, più concentrate, con un margine di errore molto minore. Ecco, passo la parola che così rispettiamo la tabella di marcia. Nei prossimi anni aumenterà anche la consapevolezza ambientale quindi anche la sostenibilità. Inoltre la sostenibilità diventerà un tema centrale nel mondo del lavoro, migliorando settori di lavoro che già ci sono ma che hanno bisogno di essere consolidati, come il settore delle energie rinnovabili, dell'efficienza energetica e della gestione dei rifiuti. Oltre a questi lavori che sono già presenti, se ne creeranno di nuovi concentrati sul diminuire l'impatto che noi umani abbiamo sull'ambiente, come la progettazione di edifici sostenibili oppure la gestione e la produzione di impianti per migliorare la gestione delle risorse idriche. Sicuramente anche nell'ambito del trasporto ci saranno molti cambiamenti, in particolare possiamo dire che una macchina, un'automobile su due sarà sicuramente elettrica gli autobus che vediamo al giorno d'oggi saranno sostituiti con dei pulmini progettati per i brevi tragitti e dei driverless. Appunto sono dei pulmini progettati per correre un percorso stabilito. Non ci sarà un conducente ma il percorso sarà preimpostato per i viaggi brevi saranno sufficienti questi pulmini. Per i tragitti più lunghi, ovviamente, avremo dei tram che viaggeranno al di sopra del trafico quindi su un piano sopraelevato. Andranno ad alta velocità e quindi anche chi magari ha un posto di lavoro lontano dalla propria abitazione sarà più agevolato e quindi non sarà più un problema la lontananza anche nell'ambito del lavoro. Allora, anche nel settore dell'istruzione c'è una certa importanza. Infatti le scuole saranno tutte... Avranno dei corsi per informare i docenti nella formazione di queste nuove tecnologie la scuola punterà soprattutto nelle competenze di gruppo anche nella leadership e nel teamwork. Dopodiché anche i docenti avranno la loro parte. Infatti dovranno essere istruiti con queste nuove tecnologie grazie alle quali riusciranno ad ampliare le competenze per far imparare gli studenti. Sta a me un po' la conclusione con questa ultima slide. Sicuramente verranno richieste molte altre competenze in particolar modo quello di lavorare insieme in squadra perché vediamo che sì le macchine possono aiutarci ma le idee anche degli esseri umani devono partire da un team che solitamente è più avvantaggiato rispetto a una macchina nel generare nuove cose. Credevo che il professore annuiva perché un fisico sa benissimo che il lavoro di squadra è fondamentale. Queste macchine che noi stiamo incominciando ad usare in modo molto diffuso, l'avete capito molto bene da come mi state scrivendo, non sono un essere ulteriore, diverso o simile a noi che ha capacità straordinarie. Siamo noi contro noi, noi verso noi stessi. Quello che loro ci raccontano è la somma della media di milioni miliardi di persone raccontate ai singoli individui se lo usiamo bene, questo tipo di specchio molto sofisticato, possiamo fare molto di più e molto più rapidamente. Se lo usiamo male possono nascere grossi problemi. Quindi capire cosa c'è dietro, mi sa che voi state iniziando a metterlo a fuoco usarlo per fare cose buone e utili per la società è la grandissima sfida di qualsiasi forma di insegnamento che ci porti a questi 50 o 30 anni da oggi. Grazie. Facciamo un applauso a questi ragazzi e li salutiamo. Io adesso chiamo sul palco il gruppo interclassi di circa 10 persone di terza e quarta superiore dell'Istituto Marie Curie di Pergine Valsugana in dirizzo di liceo economico e sociale presenterà un'analisi, piuttosto complessa devo dire, che hanno condotto attraverso un questionario della visione del futuro dal punto di vista degli adulti e dei giovani per riflettere su come l'evoluzione del cambiamento affrontato dalla generazione antecedente alla nostra possa aiutarci nella creazione del nostro futuro. Anche nel vostro caso vi invito al rispetto dei tempi, scusate. Buon pomeriggio a tutti, io sono Desia siamo tutti studenti del Marie Curie di Pergine, Istituto Scienzomane. E oggi io insieme a Miriam, Lisa, Matteo, Giammatteo, Maria e Aurora vorremmo parlarvi un po' della nostra visione del futuro. Prima di progettare il lavoro abbiamo ideato un cartellone su cui abbiamo scritto tutte le nostre idee. Al centro di questo cartellone c'era solo una parola, quindi futuro, poi riportandovelo abbiamo organizzato il tutto in macrosezioni come per esempio l'automazione collegata ai robot e alle innovazioni o le energie rinnovabili collegate all'utilizzo dei combustibili fossili e così via. Durante la discussione che ha seguito la realizzazione del cartellone abbiamo notato come in tutte le nostre osservazioni c'era un aspetto comune, ovvero quello dell'evoluzione. Infatti abbiamo notato, ci stiamo passando una domanda, come facciamo a prepararci al futuro, o meglio come facciamo a prepararci a qualcosa di fondamentalmente ignoto e che possiamo solo ipotizzare. Per questo ragionando abbiamo realizzato che uno dei modi magari forse più efficaci per rispondere a questa domanda, che non è sicuramente facile, ra proprio quello di confrontarci con coloro che l'ignoto l'hanno aspettato, l'hanno vissuto e magari sono riusciti a realizzarsi anche in esso, insieme poi a tutti i cambiamenti. E quindi abbiamo realizzato che anche se noi giovani appartieniamo una generazione, questo non vuol dire che non dobbiamo esistere e relazionarci con altre generazioni. Infatti in Italia sono meno di 3 milioni i ragazzi e le ragazze tra i 20 e i 24 anni, che rappresentano il nostro futuro e che quindi appartengono alla generazione Z. Abbiamo realizzato che anche se noi appartieniamo a una generazione che è quella della generazione Z, conviviamo e coesistiamo con le generazioni precedenti. Quindi abbiamo ragionato e ci siamo chiesti perché non diventare noi i mediatori tra giovani e adulti. E quindi abbiamo iniziato a pensare a un metodo più efficace per ascoltare a me due le parti, quindi sia i giovani sia gli adulti, in meno tempo possibile. E volevamo domandare ai giovani cosa aspettavano loro per il loro futuro, appunto cosa sognavano, agli adulti cosa aspettavano loro per il loro futuro, che poi era il loro presente. E quindi come sono riusciti anche a realizzarsi in esso con tutti i cambiamenti che hanno affrontato. E così abbiamo creato due questionari, uno per i giovani, uno per gli adulti, abbiamo elaborato i risultati. Questi risultati oggi vorremmo condividerli con voi. La nostra ricerca quantitativa si basa quindi su questi due questionari. Da parte di entrambi i questionari abbiamo ricevuto circa 100 risposte. E come potete vedere dai grafici, in entrambi i questionari il 61,9% è stato dato da donne. In particolare nel questionario dei giovani, per quanto riguarda la parte anagrafica, abbiamo somministrato le domande a dei ragazzi la cui fascia d'età variava tra i 14 e 18 anni, il 40% dei risposte dato da ragazzi tra i 14 e 18 anni, di cui il 55% frequenta un liceo, il 17% un istituto tecnico, il 12% l'università. Purtroppo abbiamo intercettato pochi giovani lavoratori. Appunto, come ha detto Miriam, la maggior parte delle persone che hanno svolto il nostro questionario sono femmine. Anche qua nel genere abbiamo 66% di femmine. Il trequarti del nostro campione ha un'età compresa tra i 40 e 60 anni, il livello di istruzione abbiamo per la maggioranza laureati, il 34% di diplomati o con qualifiche professionali. Riguardo al lavoro non l'abbiamo messo ssendo che ogni adulto ha risposto con lavori diversi, ma possiamo ricondurli comunque in ambito sociale. Per quanto riguarda il questionario dei giovani, per iniziare abbiamo chiesto se loro avessero già un'idea chiara del loro futuro lavoro, abbiamo riscontrato come un grande numero di loro hanno risposto positivamente a questa domanda. Poi successivamente abbiamo posto la seconda domanda, che può essere considerata anche un po' più pertinente al lavoro che abbiamo fatto. Ci siamo basati un po' sull'incontro che abbiamo svolto durante l'Università di Economia di Trento, quindi abbiamo chiesto quali secondo loro fossero i lavori più portati a scomparire grazie a questo combiamento. Un po' come è capitato all'incontro, sono stati scelti maggiormente i lavori in ambito tecnologico-informatico, però al contrario di quello che abbiamo visto all'incontro, sono stati scelti anche i lavori in ambito medico-sanitario. Abbiamo chiesto agli adulti qual è la loro visione del futuro dei giovani, questo perché il loro presente è il futuro che si aspettavano quando erano giovani, hanno quindi già vissuto gran parte del cambiamento del futuro possono quindi darci una loro visione e aiutarci a capire come noi possiamo affrontare il nostro cambiamento. La maggior parte degli adulti che ci hanno risposto sono convinti che il nostro futuro sarà peggiore, infatti il 57% crede che sarà peggiore che faremo difficoltà a trovare lavoro, ma che i maggiori ambiti lavorativi in cui potremo lavorare saranno l'ambito informatico, l'ambito di internet e-commerce e l'ambito ambientale ed ecologico. Nel questionario per i giovani abbiamo posto una principale domanda, ovvero secondo te il lavoro che sogni per il tuo futuro esisterà ancora? Abbiamo notato che la maggior parte dei ragazzi crede che il lavoro dei propri sogni esisterà ancora, una minoranza si trova in dubbio ma nessuno di essi crede che il loro lavoro dei sogni non esisterà più. Il nostro campione crede che le professioni più ambite in futuro saranno il medico, lo psicologo le professioni in ambito educativo e straordinariamente anche il cuoco, sarà perché siamo il popolo italiano famoso per la cucina italiana. Dal punto di vista dell'impatto tecnologico nel mondo del lavoro, abbiamo notato che la maggioranza del nostro campione nota che questo sarà alto avrà un impatto positivo dal punto di vista economico e per i lavoratori, soprattutto in ambito informatico, biotecnologico e turistico. La maggior parte dei ragazzi pensa che questi cambiamenti in ambito lavorativo avverranno con una rivoluzione tecnologica, altri pensano che determinati lavori non saranno più necessari dopo l'avvenimento di questa rivoluzione tecnologica. E attraverso il questionario abbiamo individuato alcuni ambiti lavorativi che crediamo non verranno sostituiti dalla rivoluzione tecnologica, tipo i lavori in ambito psicologico, sanitario e formativo. E molti di loro credono che aumenteranno le professioni legate alla gestione e alla manutenzione delle nuove tecnologie. Noi giovani osservando i risultati del questionario degli adulti potremmo sentirci scoraggiati, siccome possiamo vedere dai grafici c'è il 60% che crede che il lavoro che sognava di fare da piccolo non è poi quello che hanno svolto o che stanno svolgendo. Ma andando a fondo di questa percentuale i fattori possono essere molteplici, magari il settore lavorativo era lo stesso ma semplicemente c'è una realtà diversa da quella che si aspettavano. O comunque c'è da tenere in conto che ci sono molteplici fattori che non hanno limitato i bambini del passato nella realizzazione del futuro del lavoro che sognavano, come per esempio l'istruzione, il reddito, la famiglia o gli stereotipi. Invece noi giovani siamo molto meno limitati da questi fattori grazie a una maggiore mobilità sociale e anche a una maggiore apertura mentale. Un esempio lampante può essere quello delle donne che nel passato non potevano ambire a diverse professioni solo perché magari venevano ritenute inadatte per loro, mentre adesso una donna è libera di poter fare qualsiasi professione che sogna. Nella seconda domanda invece possiamo osservare come il 43% degli adulti ritengono che il lavoro che stanno svolgendo o che hanno svolto è più impegnativo rispetto a quello che si aspettavano, che sognavano quando erano giovani. Questo non deve essere per forza considerato un aspetto negativo ssendo che meno del 20% degli adulti vi tiene il lavoro più noioso, dato che possiamo anche ricollegarlo all'avvento dell'automazione. Infatti con i risultati del questionario ci dicono che se per alcuni lavoratori l'automazione è stata una cosa positiva, del tutto negativa o sarà una cosa positiva se adeguatamente regolata. Infine un dato confortante è che il 38% del campione sostiene che il lavoro attualmente svolto è più interessante di quanto non avevano sperato da giovani. In conclusione, i giovani vogliono realizzarsi, lasciare il segno, valorizzare le proprie peculiarità d il lavoro è lo strumento principale attraverso il quale raggiungere questo obiettivo. Ma dubbi, incertezze e preoccupazioni sono per i giovani all'ordine del giorno. Ad aggravare la situazione ci sono anche gli standard sociali a cui nei giovani sentiamo il bisogno di dover rispondere. La generazione Z è in assoluto la generazione che si affaccia al mondo del lavoro in maniera meno consistente a causa del credo delle nascite ed è anche la generazione che sta trovando un mercato del lavoro frassaiato complesso perché è inevitabile il cambiamento. Ma i giovani si stanno impegnando a dimostrare che esiste un'altra strada perché questa generazione ha la possibilità di semplificare il mondo ma soprattutto di sbrogliare i nodi che ci sono stati lasciati in maniera più o meno consapevoli dalle generazioni precedenti. E anche il famoso cambio di paradigma è il macigno che oggi i ragazzi della generazione Z portano nel petto perché il compagno di un viaggio di identificazione che per i loro genitori aveva certamente un bagaglio più leggero. Mentre cerchiamo di orientarci poi e trovare una direzione all'interno del mondo del lavoro ci sentiamo anche persi all'interno di questi molti versi artificiali che sono fatti dai consigli che ci vengono dati non solo dalle nostre famiglie ma anche dai titorele delle opinioni che a volte poi ci schiacciano e ci tolgono fiato e tempo. E' pur vero che non sono tutti i canti delle sirene che esistono concretamente degli interessi condivisi da prendere in considerazione ma noi dobbiamo dare voce a una nuova economia capace di uno sguardo fiducioso verso l'imminente futuro. Come abbiamo potuto vedere precedentemente, gli adulti vedono il nostro futuro come nettamente peggiore di quanto non si adesso. Proprio per questo devono stare vicino ai ragazzi, per comprenderli, sostenerli e aiutarli. Se non lo faranno i giovani si sentiranno soli e diventerà poi difficile per loro credere di essere capaci in qualcosa. Non bisogna negare più ai giovani spazio di fiducia, ma bisogna accogliere le loro speranze incoraggiandoli nel cammino perché sono in grado di realizzare un mondo migliore. Grazie, molto interessanti e molto bravi. Volevo chiederle una cosa, poi va lei a ruota libera, ma noi quindi stiamo lasciando, cioè nel senso alla fine ci avete lasciato un'eredità che è un po' pesante da certi punti di vista. C'era recentemente il video di quel ragazzo che studiava a Milano al Politecnico 9 metri quadri per 650 euro al mese d'affitto. Alla fine questo è un mondo che abbiamo creato noi? Non è facile prevedere che cosa una generazione lasciera successiva. Abbiamo avuto generazioni che sono trovate in un mondo distrutto dalle guerre, quindi diciamo è complessa la questione, è difficile fare una fermazione categorica. Certo ci sono dei problemi indubitabilmente, ma c'è anche un mondo che sostiene 8 miliardi di persone in cui le persone arrivano 80 anni, 85 anni, in cui c'è una formazione in educazione, una scolarizzazione mai vista prima, difficile fare con una parola, con una frase, con un esempio, una sintesi di tutto. Però quello che invece mi piaceva osservare, come si chiama, Desia, è un nome bellissimo, avete visto Desia che ha introdotto questa presentazione, i colleghi dei ragazzi del Marconi hanno preso una alia spirituale. Avete visto la differenza? Lei è un essere umano e ha empatia, sta comunicando qualche cosa, è arrivata nelle corde profonde del nostro sentire, è una di noi. Quell'altro bellissimo ragazzo non era la stessa cosa, ci ha raccontato una storia, per certi versi anche interessante, ma non comunicava, stava semplicemente raccattando pezzi qua e là, messi assieme in modo anche ordinato, ra un bellissimo ragazzo, ma non comunicava. Questa è la differenza profonda di quello che noi siamo e di quello che gli algoritmi sono, per certe cose sono molto utili, ma non per queste cose. Qui abbiamo avuto un esempio di ragazzi ragazzi, tra l'altro più ragazzi che ragazzi, chapeau, delle scienze umane. Le scienze umane sono quelle che un domani saranno importantissime, per mettere a fuoco l'oggi, per raccontarcelo e per capire i traiettori in un modo che nessun algoritmo potrà fare. Quando si dice che nel futuro dovremo avere un riavvicinamento delle scienze umane e delle scienze dure, è proprio questo. Tutti quanti stiamo cercando la strada, loro per primi, ragazzi voi per primi, la strada che dobbiamo trovare fortemente ancorata sull'uomo non più solo sulla tecnica. La tecnica ha cambiato il mondo, ma se vogliamo essere capaci di controllare la tecnica dobbiamo rivalutare in modo forte, non superficiale, non fuffologia, ma cose profonde che riguardano come è fatto l'uomo, quindi storia, filosofia, lettere. Però pensate per fare queste cose qui, per porci domande, trovare risposte che sono più convincenti di quelle dell'amico virtuale, così bello e biondo. Sei stati tutti bravissimi, grazie. Io a questo punto chiamo il prossimo gruppo di ragazzi. Sono i ragazzi della quarta I, indirizzo amministrazione, finanza e marketing, dell'Istituto Tecnico Tambosi di Trento, che presenterà i lavori che in futuro spariranno e i nuovi lavori che emergeranno. L'aspetto che sono curioso. Professore, poi volevo chiedere a lei se lei quando aveva 17 anni pensava che il suo lavoro in futuro sarebbe esistito. Non avevo alcuna idea di che cosa avrei fatto. Dissamolo forte, così almeno non si procco. Non aveva nessuna idea di quello che avrebbe fatto. Alcuna idea di quello che avrei fatto, se non che avevo davanti una prateria da percorrere. Ecco, e questa è la cosa che ha permesso a me, a tantissime altre persone, di correre, talvolta inciampando e cadendo, ma raggiungendo poi anche dei obiettivi. E di questa qualsiasi generazione ha bisogno, di vedere una prateria da percorrere. Oggi abbiamo avuto delle indicazioni, dei suggerimenti, delle praterie che questi giovani devono percorrere per arrivare ai loro sogni, ai loro obiettivi. Sono contento che l'85-90% pensa che il futuro darà loro un lavoro di sogno. È bellissima questa informazione. Poi magari vi sarà di meno di così, ma la spinta, il desiderio, la passione verso il sogno è quello che ha sempre fatto andare avanti tutte le generazioni. E sono contento di sentire che anche questa generazione sogna un futuro al di là di quello che dicono i vecchi. Prego. Buon pomeriggio a tutti. Eh, non si sente. Ora sì, riproviamoci. È colpa mia perché ti ho dato il microfono. Io poi accendo il microfono e c'è un disastro, però questo... Adesso funziona. Sì, adesso va. Buon pomeriggio a tutti, sono Alessia Piffer, della classe quarta A dell'Istituto Tecnico Economico Tambosi, indirizzo Amministrazione e Finanza Marketing. È un grande onore essere qui con voi per condividere pensieri ed idee su un argomento estremamente importante, i lavori del futuro. Inizieremo mostrandovi un video per poi approfondire dei lavori che verranno sostituiti quelli invece che rimarranno invariati. Detto questo, vi lascio al video, buona visione. Com'è il mondo del lavoro del futuro che ci aspetta? Si prospetta un mondo in continuo sviluppo con una grande presenza di robot, macchine e intelligenza artificiale. Quindi l'uomo, come sempre fatto nella sua storia, dovrà adattarsi ed essere flessibile al cambiamento. Alcune ricerche affermano che saranno in milioni i posti di lavoro che verranno rimpiazzati, ma secondo quali criteri? I lavori che possono essere facilmente sostituiti sono quelli prettamente fisici, che non richiedono doti mentali che non richiedono interazione. D'altro canto, i lavori invece difficilmente sostituibili sono quelli che richiedono spiccati doti mentali, lavori che sono particolari e non ripetitivi che richiedono interazione. Un'altra differenza sostanziale risiede nelle emozioni e nei sentimenti, che una macchina non è in grado di provare, ma solamente imitare. Quindi possiamo concludere che i robot saranno un elemento presente a 360° nel futuro per ciò ci sarà bisogno di persone capaci specializzate nel controllo di quest'ultime. Lo sviluppo tecnologico quindi creerà nuovi lavori, appunto di controllo, ma anche molti altri. Le nuove tecnologie possono portare l'uomo alla scoperta di nuove realtà, ad esempio delle profondità marine oppure dello spazio, che possono portare quindi alla necessità di più persone specializzate nelle scienze biochimiche, biomarine e molte altre. Buongiorno a tutti, io sono Riccardo oggi vi presenterò i lavori che non verranno cambiati anche con l'avvento delle nuove tecnologie dell'intelligenza artificiale. Come detto nel video, ho infatti un lavoro per cambiare, per non cambiare dovrà avere determinate caratteristiche come l'interattività la non ripetitività. Ovviamente oltre a quello scritto nel video, anche la creatività che ha bisogno quel lavoro. Infatti, come primo esempio che vi porto, ci sono tutti gli artisti, come scrittori, pittori, ma anche designer, che non verranno assolutamente cambiati in quanto hanno bisogno di una grandissima creatività che l'intelligenza artificiale non riesce a replicare. Possiamo dire anche che questa creatività in parte riesce a replicarla, però solo prendendo lementi già ben definiti, non prendendo nuovi lementi, quindi non riesce a inventare da zero, ma soltanto prendere già cose fatte. Possiamo apportare altri lavori come per dire gli infermieri nell'ambito sanitario, che oltre a curare i pazienti, questa cosa può essere tranquillamente fatta anche dall'intelligenza artificiale, hanno bisogno anche di provare mpatia, sentimenti comunque di comprendere come sente il paziente. Continuando possiamo trovare invece anche i lavori sociali come psicologi, assistenti sociali, che anche questi ultimi dovranno, hanno bisogno di empatia, comprensione delle condizioni umane che l'intelligenza artificiale sicuramente non può replicare, perché è una dote strettamente umana. Invece come ultimo esempio vi porto gli insegnanti gli educatori che oltre a dover insegnare le materie scolastiche come scienze, geografia, eccetera, devono anche ducare gli studenti creare una connessione studente-insegnante che sicuramente l'intelligenza artificiale non può replicare, perché non studiata per questo. Grazie. Buon pomeriggio, sono Sebastiano Malfatti io parlerò dei lavori che secondo noi potrebbero cambiare, però riguardanti l'ambito del nostro indirizzo scolastico, ovvero amministrazione, finanza e marketing. Uno dei più evidenti potrebbe essere il notaio, i quali calcoli potrebbero essere facilmente sostituiti dall'intelligenza artificiale oppure anche molti atti potrebbero essere sostituiti dalla blockchain, quindi per facilitare molto il suo lavoro velocizzarlo. Un altro lavoro che non potrà essere completamente sostituito, ma che verrà profondamente modificato, sarà ovviamente, ad esempio, l'avvocato il quale tempo di ricerca sarà notevolmente ridotto grazie all'aiuto dell'intelligenza artificiale quindi potrà dedicarsi di più tempo per i suoi clienti. Buon pomeriggio, sono Christian Gustadinov e per concludere vorrei sottolineare che il futuro si trova nelle mani delle nuove generazioni, ovvero noi, e per affrontare il problema della robotizzazione sono sicuro che noi riusciremo a trovare un modo efficace ed efficiente per affrontare questo problema. Infine vorrei ringraziare voi per l'attenzione il Dipartimento di Economia dell'Università degli Studi di Trento a coloro che hanno organizzato questo bellissimo festival dell'economia. Grazie. Professore, a lei cosa ne pensa di questa selezione dei lavori del futuro? Beh, lei ce l'ha un po' con le macchine lo prendo ovviamente come una battuta mi sembra che loro si posizionino sul suo punto di vista. Una cosa che magari si potrebbe aggiungere, quanto abbiamo già detto, è questa rideterminazione di che cosa è originale. Riconosciamolo. Se c'è una cosa difficile è avere un pensiero nuovo, questo può essere nuovo per noi tutti ci passiamo, ma basta un minimo di confronto capiamo che è molto molto difficile non aver pensato qualche cosa che hanno già pensato altri. Siamo fatti ciascuno per la nostra evoluzione, non ci porta per percorsi già fatti. Questo arriva anche a livello dell'arte. Cosa sarà originale in futuro rispetto a quello che è stato originale in passato? Non sarà la stessa cosa. Per il motivo molto semplice, che cose veramente uniche non dato campo, sono rarissime. Ci sono forse un paio di cose veramente uniche, il progresso, l'uovo di Colombo, la scoperta, poi ci sono mille cose che hanno pensato in dieci, centomila cose che hanno pensato in mille, un miliardo di cose che pensano tutti. Queste macchine, questi algoritmi, ce li mettono tutti quanti sul tavolo in un colpo solo. Quindi trovare il modo per sentirsi comunque originali, inimitabili, avere quella forza caratteristica che spinge chi pensa di essere il primo a scoprire. Tutti noi abbiamo, dallo scienziato, ma anche lo scrittore, ma anche chi si innamora per la prima volta, pensiamo sempre che sia la prima e unica volta per noi. Ed è importante per gli esseri umani pensare di star facendo una cosa unica. Questa cosa occorre difenderla, perché altrimenti ci viene tagliato via un pezzo della nostra esistenza. Queste macchine hanno questo difetto, che ci presenta la totalità e la media di miliardi di comportamenti. In un certo senso, chi se ne frega, la nostra vita è unica e deve rimanere tale. Con questo occorre un attimo saperle giostrare, sapersi difendere, avere una sfera propria che non è influenzata da una media ponderata, di un dato sconosciuto, che rappresenta l'esperienza di miliardi di persone. Questo mi viene da un po' da raccontare rispetto a quello che ho sentito, molto interessante, grazie per quello che avete detto. Grazie, grazie del vostro rapporto e di un altro sguardo che ci avete dato sul futuro dal punto di vista dei lavori. Adesso, qui sul palco, invito la quarta liceo scienze umane Rosmini di Trento, che affronterà il tema dell'agricoltura 4.0. Sicuramente anche questo è un tema di grandissima attualità, alla luce, insomma, siamo sempre di più in questo mondo, quindi sfamarci è sempre più difficile. Vedo che fanno fatica a venire, quindi vuol dire che ancora qualcuno è rimasto. Siete in tre? Quattro? Un video, credo, che tu chiedi e che parte. Eccoci, buon pomeriggio a tutti, come hanno detto siamo la classe 4A del liceo economico di Trento. Oggi, come da programma, parleremo del futuro del lavoro, il lavoro del futuro. Ecco, noi abbiamo voluto dare un taglio un po' particolare, un po' specifico, andando a considerare il luogo geografico in cui ci troviamo, ovvero il Trentino, abbiamo voluto parlare dell'agricoltura. Ecco, parlando di tutte queste tecnologie, chiunque si può rendere conto che la tecnologia procede ad un avanzamento estremamente veloce. Quindi ci siamo chiesti come può influenzare questo avanzamento talmente veloce tutti i settori in ambito economico. E' ben preso in considerazione l'agricoltura. Ecco, l'agricoltura 4.0, che cosa si intende? Ecco, l'agricoltura 4.0 diciamo che è una svolta in ambito agricolo che permette di applicare delle azioni più mirate, più precise in ambito agricolo. Quindi attraverso l'intelligenza artificiale, l'internet of thing e l'automazione, gli agricoltori, l'attività agricole potranno analizzare i dati attraverso degli argolitmi andare a compiere delle azioni più mirate, più specifiche prevedere con più attenzione. Scusa se ti interrompo, già sei sul palco è difficile. Poi sei con una grafica che non è la tua ancora. Quindi, facciamo un applauso. Quindi chiederei alla regia che possiamo mandare in onda la vostra grafica e voi iniziate con un video, giusto? In realtà vorremmo terminare col video. Ah, terminate. Quindi è l'ora di partire con la vostra grafica. Esattamente. Di cambiare questa. Ecco, è più familiare. Sta parlando, però, ma anche l'audio? Arriverà anche l'audio. Dove nella prima parte ci siamo occupati della fase teorica, assistendo a vari incontri con esperti riguardo ai temi dell'alimentazione della sostenibilità. Mentre nella seconda fase ci siamo occupati dell'effettiva costruzione della serra abbiamo piantato i vari ortaggi. Adesso venite con me che vi porto dai miei compagni. Ciao Vale, io sono Davide. Io sono Tommaso. Io sono mio amica. Stiamo piantando le piante all'esterno della serra in modo che crescano che si abitino al clima esterno alla serra. Ciao, sono Chiara vi spiegherò perché è nata questa serra. Questa serra è nata con l'obiettivo della sostenibilità il nostro scopo è quello di trasmettere il mistaggio di un'agricoltura sostenibile a impatto zero. Ci siamo ispirati la genna 2030 per lo sviluppo sostenibile in cui uno degli obiettivi è quello sul cibo. Infatti attualmente sul nostro pianeta siamo molti abitanti e poche risorse. Questa serra è un esempio concreto di come produrre cibo a impatto zero. Adesso andiamo da Tommaso. Ciao Chiara l'aspetto fondamentale del nostro modo di fare agricoltura è sicuramente il fatto che noi non utilizziamo fertilizzanti e concimi che non sono naturali. Utilizziamo tutti i concimi naturali. Per ottimizzare le risorse mettiamo l'erba che togliamo strappiamo da dove piantiamo in uno spazio esterno dove esce a degrada diventa nuova terra che potremo utilizzare per la coltivazione del prossimo anno. Al giorno d'oggi è sempre più importante combinare le varie discipline in tutti gli ambiti per stare al posto con il progresso tecnologico. La tecnologia infatti può diventare un mezzo molto utile portare tanti benefici se esati in modo trofico. Come abbiamo fatto noi che abbiamo appunto creato delle ricette per code sopra ogni piantina che, scannerizzandoli ci mostrano all'istante tutti i benefici le proprietà innovative della pianta ci mostrano anche molti modi utili per cucinare la pianta senza spregi per fare una spesa consapevole sostenibile appunto per sostenere la pianta. Ecco, chiaramente vi starete chiedendo cosa c'entra questo progetto con il lavoro del futuro. Quello che volevamo fare oggi era portare una testimonianza diretta concreta non tanto di quale sarà il lavoro del futuro ma più di quale saranno le competenze i requisiti per poterlo svolgere. Quindi noi crediamo che sia essenziale per tutti i giovani andare a sviluppare delle competenze che siano ibride quindi il concetto di multidisciplinarità ovvero come nel nostro progetto siamo riusciti a mettere insieme le nostre competenze, chi in ambito tecnico chi in ambito agricolo o sociale siamo riusciti a farle coincidere arrivare a risultati insieme quindi noi crediamo che sia essenziale nel futuro andare appunto a sviluppare queste competenze andare a farle combinare con i soggetti perché come abbiamo visto sì l'intelligenza artificiale ci può aiutare sempre però non c'è stato niente di più gratificante di svolgere questo progetto insieme combinare le competenze che ognuno aveva senza andare a raccoglierle subito magari nella via più facile. Ecco, quindi noi abbiamo voluto portare questa testimonianza non per fare un po' di autoreferenza al nostro progetto ma più che altro perché ci sembrava un modo carino per poter dimostrare che i lavori del futuro ci sono ma che non sono così lontani che possiamo fare anche oggi. Professore, il mondo dell'agritag poi si lega anche alle necessità di transizione energetica che abbiamo un esempio su tutti l'agrivoltaico che come dire piazzare un impianto fotovoltaico a una rilevante altezza da terra sui 4 metri in questo modo anche se poi ci sono ovviamente interpretazioni contrastanti favorire anche il recupero di aree che non sono destinate per la nata coltivazione. Ci sono tanti aspetti della questione, ricordiamoci che siamo 8 miliardi sulla terra e quindi c'è un problema di cibo e di risorse solamente dal punto di vista agricolo importantissimo dobbiamo pianificare correttamente l'utilizzo dell'acqua sappiamo quanto è importante l'acqua anche per gli eventi estremi di siccità di non siccità che abbiamo avuto in questo Paese, è qualcosa di straordinariamente importante. Pensiamo a Israele che con goccia a goccia sostanzialmente sostiene l'agricoltura nel deserto che sfama un pezzo importante della loro popolazione, quindi si può fare molto di più con risorse più limitate se si aggiunge alla normale diciamo gestione del terreno naturale, si aggiungono alle capacità programmate e mirate con molta attenzione, quindi il lavoro del futuro non può non riguardare l'agricoltura, perché l'agricoltura finché esiste l'uomo su questa fase della terra finché siamo tanti, è fondamentale per la nostra sopravvivenza quindi è un tema che sarà continuamente migliorabile per non parlare delle modifiche, diciamo delle piante per rendere più resistenti a certi ambienti ci sono tantissime direzioni quindi è un argomento importantissimo questo. Grazie, grazie a questo punto io chiamo un'altra classe per chiudere la quarta liceo delle scienze umane Rosmini di Trento che parlerà dell'etica del lavoro al tempo dell'intelligenza artificiale che era appunto la presentazione che era comparsa prima. Ah non è una classe, sei da sola, va bene quindi vuol dire che reggerai benissimo il barco, prego. Buon pomeriggio a tutti, io sono Hady Ashfaq frequento la quarte B presso il liceo economico-sociale Rosmini di Trento. Con la nostra classe abbiamo fatto un po' una riflessione su come si evolverà il lavoro del futuro non dal punto di vista delle tecnologie del lavoro pratico insieme, ma proprio dal punto di vista umano e quindi quali saranno le conseguenze e quello che ci aspettiamo dal mondo del lavoro nella relazione tra le persone sia al lavoro che poi anche nelle proprie vite personali. Se possiamo andare avanti? Allora prima di tutto ci siamo posti una domanda ovvero quando il progresso si può ritenere tale? Noi riteniamo che il cambiamento sia positivo nel momento in cui vada ad introdurre nuove tecnologie e nuove modalità di lavoro che possano essere corrette nei confronti di tutte le persone che ne devono soffrire, ma anche che portino ad uno sviluppo che non riguarda solamente una parte dell'umanità ma dell'umanità intera. Questo sviluppo è dato dalle scelte che noi scegliamo di fare ogni giorno nella nostra vita e non solamente da scelte di poche persone che comandano diciamo il mondo, ma è una scelta che riguarda tutti noi tutti noi siamo il futuro e questo dipende appunto da ognuno di noi. Questo futuro e questo progresso deve essere sostenibile nel senso che deve essere dal punto di vista ambientale e rispettoso dell'ambiente ma anche dal punto di vista umano deve porre al centro l'individuo la persona considerando quelle che sono le sue invenzioni i suoi sentimenti senza andare a reprimere la dimensione umana nel contesto lavorativo. La parola chiave del progresso è sicuramente futuro perché quando parliamo di progresso ci rivolgiamo a quello che dovrà ancora avvenire che come hanno detto prima anche altre classi non è conoscibile ma noi possiamo immaginare. Parlando appunto di lavoro, dicevo che deve essere posta al centro l'eticità. In che senso? Nel senso che noi facciamo un indirizzo economico-sociale quindi sappiamo l'importanza del profitto e sappiamo quanto sia importante per le aziende o per una azione in sé avere una ricchezza levata. Ma la ricchezza soprattutto il benessere di una nazione non è data solamente da l'economia e intesa proprio in senso monetario ma anche dal benessere delle persone, dal livello di istruzione e tanti altri fattori che caratterizzano le nostre vite. Questa dimensione umana deve essere controllata attraverso uno sviluppo equo e giusto che va da riguardare non solo la parte occidentale del mondo ma anche le periferie, quello che purtroppo è diventato il terzo mondo in questi ultimi anni. Il profitto economico non deve essere il fine per raggiungere la felicità e il benessere nel mondo ma deve essere un mezzo e deve essere controllato, non possiamo permettere che questa sete di guadagno vada a ridurre la nostra dimensione come persone e vada anche a intercettare le nostre scelte etiche. Abbiamo qua messo una serie di parole che secondo noi possono, che secondo noi devono rientrare nel concetto di sviluppo sostenibile inteso sia in senso umano che in senso sociale. Deve essere uno sviluppo equo che quindi come dicevo prima deve riguardare non solo alcune parti del mondo ma tutta l'umanità e tutta la terra e deve essere sostenibile perché non possiamo pensare di continuare a produrre a consumare senza tenere in considerazione quelle che saranno le generazioni future e quello che aspetta loro perché anche nostro compito garantire sia noi stessi che a chi verrà dopo di noi una vita dignitosa e giusta. Ci deve essere dialogo sociale all'interno delle categorie delle persone che vivono in una società appunto per mantenere una continuità e creare un gruppo che come si diceva anche prima possa cooperare collaborare insieme per poter aggiungere quelli che sono gli obiettivi di una società che secondo noi sono appunto la felicità e l'inclusività. L'inclusività, scusate. Il lavoro deve essere il mezzo di autorilizzazione nel senso che ci deve permetterci di esprimerci e realizzare attraverso le nostre mani e il nostro pensiero quello che noi ci aspettiamo per il futuro. Secondo noi nell'analisi appunto di come le nuove tecnologie stanno entrando nella nostra vita, non c'è tanto quilibrio perché viene dato più spazio alla tecnologia piuttosto che alla dimensione umana o comunque allo sviluppo inteso in senso economico. Ad esempio in questa cartina abbiamo messo quello che è il rischio del lavoro minorire nei vari paesi del mondo i colori più chiari e il verde rappresentano un basso rischio mentre i colori più sull'arancio, sullo rosso rappresentano i paesi dove il rischio del lavoro minorire è elevato. Come si può ben vedere in Italia il rischio è medio mentre nella parte occidentale dell'orientale scusatemi del mondo è molto elevato. Penso che siamo un po' tutti consapevoli del fatto che questi colori sono date dalle scelte che noi facciamo ogni giorno scegliendo di comprare fast fashion, di consumare prodotti che costano poco forse non ci servono nemmeno nella nostra vita. Quindi dobbiamo cercare di andare verso delle scelte anche piccole che possano garantire una vita equa dignitosa per ognuno di noi. Vogliamo concludere il nostro intervento con una frase perché si è parlato tanto di intelligenze artificiali e di come queste possano essere impattanti sulla nostra vita ma noi crediamo che la centralità debba essere data all'uomo garantendogli appunto un lavoro dignitoso la possibilità di svilupparsi di potersi formare come persona senza andare a reprimere tutto quello che siamo noi come persona, come comunicazione, come sentimenti d emozioni. Quindi il consiglio che vogliamo darvi, anche la direzione verso cui vi chiediamo di andare, è quella di non togliervi la soddisfazione ma anche il piacere di poter dire, questo l'ha fatto io, questo è il mio pensiero e le mie mani l'hanno realizzato. Beh, immagino che ci sono dato grandissimi spunti, poi quando si parla di scelte consapevoli vi racconto una cosa velocissima, io non sapevo cosa fosse Shane sicuramente voi lo saprete che cos'è neanche lei lo sa, eh no è un portale su cui si comprano un po' di, insomma, passate nel termine chincaglieria, queste cose per magari orecchini, ma anche tantissime cose che piacciono ai ragazzi mia figlia è appassionata di Shane però poi abbiamo scoperto assieme che Shane, diciamo, ha un'etica del lavoro che non è particolarmente brillante, cioè fa lavorare tutto, diciamo, nel Fariste e così via, e quindi abbiamo deciso, assieme, di non comprare più su Shane. Comunque questo è uno, insomma, dei temi delle scelte consapevoli ma anche il fatto è che il profitto non deve essere un fine ma deve essere soltanto un mezzo e poi cos'è realmente il progresso? Secondo me ha messo veramente sul tavolo dei temi importantissimi. Ma non solo quello che ha detto lei, ma di fatto tutti quanti ragazzi sono intervenuti, in bocca i ragazzi sono parole che hanno senso in bocca ha un settantenne, le stesse parole gli stessi concetti non hanno lo stesso significato, perché? Perché uno gli chiede ma scusa, in questi anni che cosa hai fatto? Mentre loro lo mettono a fuoco e probabilmente mettendolo a fuoco adesso potranno negli anni prossimi cambiare il mondo. Chi ne parla avendo vissuto un mondo se che non ha cambiato ha meno autorevolezza dei ragazzi che pensano delle cose senza aver la responsabilità delle conseguenze che hanno creato loro, perché in questo caso invece stanno cercando di cambiare quindi mi piace molto questo evento in cui sono i ragazzi raccontare le cose che hanno pensato, che desiderano che vogliono fare, secondo me tra questo tipo di comunicazione che la società può imparare molto su dove andare, è meglio che le dicano loro queste cose piuttosto che gli opinion leaders, devono diventare loro opinion leaders, come ha fatto lei e i ragazzi di oggi. Devo dire che però aspetta a noi il compito di mettere nelle condizioni di farlo e di dargli strumenti giusti per farlo, questo è il nostro, quantomeno il nostro dovere. Grazie, grazie mille. Bene, adesso non è finita perché abbiamo ancora una piccola cosa, per guardare al futuro parlavo di strumenti adesso, bisogna trovare gli strumenti adeguati, se poi ragioniamo in ambito economico, siamo al festival dell'economia, oddio, io occupandomi di finanza per un'ora e mezzo ne ho parlato e ho respirato veramente, poi fra un po' ritorno, diciamo che c'è un ragionamento di straordinaria attualità sugli strumenti che dobbiamo avere per capire il contesto geopolitico che poi diventa conomico e finanziario quindi in quest'ottica stamattina, molto presto, c'è un pochissime ma pochi addetti dei lavori, sulle 24 ore ha presentato nell'ambito del festival dell'economia il manifesto dell'educazione finanziaria, 10 punti per accrescere la consapevolezza di giovani e famiglie, perché vi racconto tutto questo, un'operanoia con la finanza che so già che vi annoia. Tutto questo, con lo stesso spirito, c'è stata l'iniziativa del liceo scientifico Galilei di Borgo Manero in provincia di Novara. In collaborazione con il festival dell'economia e il dipartimento istruzione della regione e provincia di Trento, la Pirotto Group Liguri ha introdotto un progetto di sperimentazione per introdurre lo studio dell'economia al liceo, al posto dell'educazione civica. Si occupa di questo progetto Massimo Savastano, referente di educazione civica del liceo. Così come Viviana Sbardella, sovrintendente scolastico della provincia autonoma di Trento. Questo progetto si chiama ELSA 2030, dove ELSA sta per ELSEconomy Live School Agenda. E' stato ovviamente un concorso tra gli studenti in cui dovevano trasformarsi in cronisti e raccontare un fatto del passato dando gli episodi di l'economia al liceo. E' stato un concorso tra gli studenti in cui dovevano trasformarsi in cronisti e raccontare un fatto del passato, dando gli poi anche un'interpretazione in chiave economica. Allora, se la, non la giuria, la regia mi allunga il premio, chiamo qua sul palco i vincitori di questo premio la targa per la crona che è l'analisi conomica della presa della moneda in Cile a 50 anni di distanza come monitor per i rischi connessi alla finanza speculativa globale. Alessio Ciccarello, Giacomo Cortesi, Edoardo Fortis, Elisa Potenza, Elia Tonati, classe terza B. Allora ragazzi, chi è che ci vuole raccontare in 30 secondi? Perché avete scelto questo fatto storico che è molto importante spesso è sottovalutato, è un po' distante nel tempo poi devo dire da cronista finanziario, mi è piaciuto sia il pezzo di cronaca, sia poi l'interpretazione economica molto approfondita. Innanzitutto siamo molto contenti di averlo fatto. Innanzitutto siamo molto contenti di aver studiato economia soprattutto in un liceo scientifico infatti ringraziamo innanzitutto la sovraintendente dell'istruzione della Regione Trentino, Sbardella, che tra l'altro ci ha fatto sentire come a casa. Ringraziamo la nostra scuola che ci ha permesso di essere qua, il liceo scientifico Galileo Galilei di Borgo Manero e specialmente il nostro prof Savastano, Massimo Savastano, che veramente ci ha permesso di partecipare a questo progetto ha realizzato un corso di economia per noi, specialmente per noi e innanzitutto proprio per fornirci delle basi su un argomento che è proprio quello di economia che in un liceo scientifico viene spesso tralasciato e non trattato. Quindi un applauso al prof Savastano. Professore, intanto che decidono chi parla, vuole fare lei un commento su questa? Preferirei ascoltare loro? Forse riguardo alla domanda su perché abbiamo scelto questo argomento, diciamo che eravamo diciamo particolarmente affascinati dalla storia contemporanea che purtroppo non abbiamo mai avuto modo di studiare a scuola allo stesso tempo ci affascinava questa idea di un'utopia politica di Allende. Per questo motivo, diciamo, questo argomento ci ha particolarmente interessato e abbiamo voluto approfondirlo. Se posso? Io non sono un economista quindi diciamo, sto ascoltando con molta attenzione, però l'economia è un pezzo fondamentale, nel bene e nel male. Quando opera nel bene può cambiare il mondo. Mi concentro su questo aspetto perché una delle sfide che abbiamo oggi è la transizione energetica, è qualcosa che ci porta verso una tipo di energia diversa da quella che abbiamo usato nell'ultimo secolo e mezzo, circa, la rivoluzione industriale, che è la causa del benessere in cui viviamo, ma questo benessere ha anche gli aspetti negativi. L'aspetto negativo del clima della CO2 e della leggerissima contaminazione di CO2 dell'atmosfera l'abbiamo ignorato troppo a lungo, così a lungo dal fatto che adesso noi vediamo gli effetti all'interno di una generazione. Non è mai successo nella storia dell'umanità che in una generazione cambiasse il clima in modo così sostanziale. Questo è un brutto segnale. Dobbiamo tornare indietro, altrimenti per noi in fondo la vita, ma per voi il futuro lo vivrete voi. Dobbiamo tornare indietro. L'unico modo realmente per tornare indietro, parte l'educazione, la formazione, tutte le cose che ci sono state dette oggi, è qualcosa che rapidamente inverta alcuni aspetti di questa enorme macchina potentissima che è l'economia che funziona solo su obiettivi conomici evidentemente, non su obiettivi etici. La novità che abbiamo oggi sullo scena internazionale è che l'energia di tipo rinnovabile per la prima volta da sempre sta costando meno, molto di meno di quella fossile. Ancora oggi andiamo con le macchine a benzina, gli aerei che vanno a benzina, ci accendiamo il riscaldamento col gas, ma non durerà a lungo, perché si sta muovendo un'economia in modo esponenziale, si sta spostando verso un'energia che costa ma molto di meno e grazie al cielo viene dal sole. Quindi con l'economia ne abbiamo avuto da che fare che nel secolo passato avremo a che fare nei secoli futuri, è una potentissima macchina che può fare molto bene, può fare del male in questo caso potrebbe sperabilmente aver la capacità di rinvertire questo orologio che abbiamo portato dal punto di vista climatico troppo avanti riportarlo in condizioni di tollerabilità. Quindi io, mi fa molto piacere di sentire che questo tipo di educazione ci sia nelle scuole, penso che l'educazione civica faccia comunque bene quindi spero che non sia contemporanea all'interno dell'educazione civica, perché doveva anche essere di buoni cittadini, ma capirsi e orientarsi nell'economia, capire come funziona, capire i punti di forza, i punti di debolezza è necessario, così come è necessario capire le tecnologie è un pezzo della cultura moderna mi fa molto piacere che abbiate anche vinto questo riconoscimento e che si faccia questa cosa in Trentino. Se posso concludere devo dire che la scelta di questo argomento mi ha particolarmente mozionato, perché trovo che questa storia sia una storia comunque a prescindere da tutto di libertà comunque di un Presidente che ha difeso la libertà a costo della propria vita. Con le debite e proporzioni qualcun'altro ha fatto lo stesso un anno e mezzo fa, era stato offerto un passaggio aereo per scappare, invece ha deciso di restare al suo posto. Le debite e proporzioni sono due situazioni completamente diverse, però questo è un insegnamento in cui dovete tenere sempre conto. Grazie. Profitto che sono sul palco per dire due parole, intanto mi complimento anch'io con questi ragazzi che abbiamo accolto noi nel nostro dipartimento istruzione ormai qualche mese fa che arrivano dal Piemonte quindi penso che nelle scuole una collaborazione un confronto, uno scambio sia non salutare di più poi comunque complimenti ragazzi, siete stati bravi. Approfitto anche per complimentarmi con tutti gli altri ragazzi che sono saliti sul palco, il Professor Battiston ha accompagnato con i suoi commenti puntuali tutti gli interventi ma io volevo dire bravi comunque a tutti per esservi impegnati per aver partecipato per essere riusciti anche ad arrivare fin qui a presentare quelli che sono i vostri sogni le vostre idee quindi complimenti a tutti per il lavoro fatto ovviamente alle scuole che hanno accompagnato i ragazzi. Grazie. Grazie a tutti e grazie alla presenza, c'è un prossimo lavoro che ti aspetto a breve con il Professor Tabarelli non qui, da un'altra parte. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie. 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