Globalizzazione finanziaria. sciagura o opportunità?
Incorpora video
Globalizzazione finanziaria. sciagura o opportunità?
Nel recente passato i policy-makers hanno consentito ai capitali di transitare liberamente attraverso le frontiere nazionali. Questo permette una maggiore diversificazione ed efficienza degli investimenti. Ma può anche generare bolle speculative e causare deficit delle partite correnti. Dovremmo allora favorire ancora l’integrazione finanziaria oppure fermare questo processo?
buonasera grazie per essere qui con noi sono ferdinando giuliano e sono un lavoro come editorialista per il financial times e stasera ho il piacere di introdurre la professoressa e land ray lane e professoressa di economia alla london business school quindi veniamo dalla stessa città perché sono di base a londra e ma elena viaggiato molto più di me io sono stato soltanto fra tra l'italia e l'inghilterra e lena è stata all'università di berkeley ea a princeton e quindi negli stati uniti e ricercatrice presso il centro di che nomi policies and resource ricercatore associato alla lasciano di robbie che nome i cruiser 2 tra le massime istituzioni accademiche per economisti nel mondo non solo ln avvitamento anche il bernese price che il premio come miglior macroeconomista sotto gli anni sotto 40 anni in europa dunque helene si occupa prevalentemente di temi come finanza internazionale tassi di cambio flussi internazionali tale e macroeconomia e credo mi fa molto piacere introdurla perché credo che il lavoro di el.en sia assolutamente rilevante e cercherò un attimo brevemente di spiegare di spiegarvi perché credo che tutto sia fondamentale per il tema che stiamo discutendo qui al festival che è quello di sovranità in conflitto e c'è un episodio secondo me in italia che sintetizza in qualche maniera a questa domanda se c'è un conflitto di sovranità in questo momento nel mondo e in europa e che molto rilevante con quello l'esperienza del lavoro di el.en come molti di voi ricorderanno meno di due anni fa alla fine dell'autunno del 2011 l'italia vissuto un momento particolarmente drammatico in termini di dal punto della sua storia recente io lo ricordo bene perché ero ero appena arrivato al financial times a londra e e mi veniva chiesto un pochettino di dire parla in qualche maniera e di scrivere delle opinioni riguardo a quello che stesse succedendo ed è stato il momento in cui gli investitori si si è detto avevano perso fiducia nell'italia non acquistavano più il debito sovrano italiano e cercavano di venderlo il prima il prima possibile questo questo aumento del cosiddetto spread è finito addirittura in un una prima pagina memorabile del quotidiano economico più importante qui in in italia il sole 24 ore aveva intitolato fate presto richiamando un titolo era stato usato per un terremoto vi è stato un cambio di governo l'amministrazione che c'era in quel momento guidata silvio berlusconi berlusconi si è dimesso e c'è stata la sostituzione con il governo tecnico guidato da mario monti ora molti per gli economisti questo si tratta di la pressione del mercato market trash in azione altri però parlano invece di un colpo di stato non so da parte dei poteri forti o dei mercati internazionali delle banche è un momento in cui chiaramente ognuno può pensare in maniera diversa però il conflitto di sovranità che a cuore questo festival sia si è dimostrato che è stato estremamente visibile e credo che sia per questo una delle ragioni per cui il lavoro di helene che proprio parla di come come flussi di capitale internazionale funzionano e come possono essere in qualche maniera regolamentati sia estremamente rilevante per il festival e soprattutto anche per l'italia che appunto dove siamo siamo ora ci sono altre due ragioni per cui sono molto contento di presentare lavoro direi nel primo e che continua a essere incredibilmente rilevante pochi mesi fa abbiamo visto tutti cosa è accaduto a cipro cipro c'è stata una crisi bancaria molto importante una ristrutturazione del sistema bancario con delle chiusure c'è stata una misura particolari stato un dibattito molto interessante su chi come dovessero essere distribuite le perdite fra i contribuenti fra coloro che avevano comprato delle obbligazioni delle banche che non erano tanti e coloro che avranno dei depositi dei conti correnti nelle banche e si è presa la decisione di passare comunque di prendere alcuni di questi soldi dai dai dai conti correnti per evitare che ci fosse una fuga di capitali immediata da cipro sono stati imposti dei controlli di capitale capitol con falls che sono uno dei temi fondamentali della ricerca di helene una decina molto strana perché se uno va a vedere le regole del mercato comune europeo i controlli di capitale non sono previsti sono illegali si dice il capitale deve essere in grado di muoversi liberamente nel nell'unione europea cosa che non veniva sono stati sono stati addotti delle ragioni tecniche per cui questo è avvenuto tra riportato al centro del dibattito pubblico proprio quindi non solo accademico il tema del controllo di capitale che è appunto una delle cose di cui ci parlerà helene più tardi la terza ragione per cui credo che questo questo lavoro sia particolarmente importante a che fare un po con il mio background yo yo sono economista di formazione finito un dottorato qualche anno fa in inghilterra e università inglese è una delle cose che mi ha molto stupito dal nei miei anni da grothues chiude da da studente appunto di dottorato era come dai modelli macroeconomici che studiavo in quei modelli non ci fosse spazio delle barre delle banche si studiano studiava la macroeconomia senza la presenza di queste grandi banche internazionali e che poi nel momento in cui ho cominciato al financial times come come come giornalista erano l'argomento di più o meno un terzo dei miei articoli di giornale quindi vi era un distacco molto profondo fra trovavo fra quello che avevo studiato come economista come aspirante accademico non so come e quello che poi mi veniva chiesto nel momento in cui dovevo raccontare il mondo giorno per giorno ecco il lavoro di e land riporta le banche al centro della macroeconomia in maniera molto istruttiva credo un ultimo appunto per l'ancora per per la rilevanza del suo lavoro tornando appunto al discorso che facevamo sui controlli di capitale per anni quello che veniva veniva detto era che i controlli di capitale erano diciamo fuori moda il fondo monetario internazionale una delle prime nelle principali istituzioni economiche internazionali li aveva praticamente messi all'indice al bando era una cosa che non potevano non poteva non doveva essere usata come hanno scoperto con grande dolore anche l'economia asiatica e legali tigri asiatiche che alla fine degli anni 90 avevano liberalizzato il loro capitale account ed a quel punto di vista e abbiamo sofferto le conseguenze di quella decisione oggi ci troviamo in una situazione diversa in cui la cina ha scelto una cosa molto diversa che è quella di evitare limitare l'accesso dei dei capitali nel suo mercato interno ea nessuno vuole dire che il mercato dei capitali cinesi funziona perfettamente ci sono delle anche si dice che ci sono e ci sono delle bolle che si stanno cominciando a cominciando a crescere ci sono c'è un problema con il sistema e lo shadow banking cinese però molti economisti dicono ma forse quella era la soluzione è la soluzione giusta e lo stesso fondo monetario internazionale pochi mesi fa ha prodotto un paper su cui ho scritto un articolo di commento in cui facevano una clamorosa retromarcia e dicevano i controlli di capitale in qualche momento potrebbero essere potrebbero essere utili potrebbero essere una ricetta importante e utile da prendere da parte dei governi quindi anche il dibattito economico il dibattito accademico dibattito le grandi delle grandi organizzazioni internazionali economiche si sta sviluppando in qualche maniera sui temi che sono appunto al cuore della ricerca di el.en quindi credo che sia veramente sono veramente molto contento di poterla ascoltare presentare credo che tutti noi troveremo il suo il suo intervento oggi particolarmente rilevante giusto due note sul housel le regole della casa helen parlerà per una 45 minuti con delle slide e al termine delle quali avremo un dibattito per cui parlo delle domande io mi aspetto molte molte domande dal pubblico sono sicuro che avrete molte domande da porle però senza ulteriori indugi credo siate siete venuti per ascoltare lei non per me non me e quindi della parola helen e grazie per l'attenzione e grazie mille ferdinando bovis reina easing production grazie di queste parole così gentili e questa presentazione così completa dico bongiorno ma è questo a chiude il mio italiano oggi pomeriggio parlaremo della globalizzazione finanziaria e del suo impatto su di noi parleremo di una serie di argomenti perdona e ferdinando ii ha già elencati questa è la traccia del mio intervento innanzitutto ci chiederemo perché i politici sono stati così attenti ad aprire i confini ai flussi di capitale per alcuni anni il fondo monetario internazionale le banche centrali hanno spinto per una maggiore integrazione di capitali e libero movimento per questo perché questo cosa possiamo aspettarci da questo quali ne sono i costi e cosa possiamo dire della situazione attuale dopo questa pesante crisi possiamo tentare una prima analisi chiedendoci se i benefici ei costi sono quelli che avevamo previsto e infine e se dovremmo favorire un'ulteriore liberalizzazione dei mercati finanziari o arrestare questo processo bene cominciamo se consideriamo i dati sulle integrazioni finanziarie sino ad oggi ha corsa e quello che vediamo in questo grafico se consideriamo l'integrazione finanziaria come studiato dal fondo monetario internazionale chiedendoci se i paesi sono aperti e movimenti di capitale come vediamo qui il paese è completamente aperto va verso l'alto qui 2,5 la linea blu è vicina a quel valore questo significa che c'è una apertura completa quindi le economie industrializzate sviluppate sono davvero aperte a questi flussi di capitale e la tendenza è sempre andata verso l'alto c'è stato una intensa attività verso l'apertura dei mercati a livello internazionale i rosso abbiamo i mercati emergenti a questo punto bisogna guardare la scala a destra che è molto più piccola rispetto alla scala degli altri paesi questi paesi sembrano essere ugualmente aperti ma non lo sono vedete partono da un basso livello ma ovviamente entrambi i trend sono verso l'alto quindi dei due gruppi di paesi diventano molto più aperti ma quelli industrializzati sono quasi completamente aperti gli altri paesi non lo sono ma vanno nella stessa direzione quindi in effetti è in atto una notevole integrazione si inizia dal 97 fino al 2008 quindi vediamo una grande apertura una libera circolazione di capitali in misura sempre maggiore pensate che sia un fenomeno nuovo recente una moda questa apertura dei mercati finanziari ma non è giusto pensare questo non è così questa è una seconda ondata di globalizzazione finanziaria la prima occorse alla fine del xix inizio del ventesimo secolo se leggiamo il famoso economista keynes scrisse nel dicono a me con se queste sorda piste 1920 studiandoli anni prima della prima guerra mondiale il 14 disse all'epoca un cittadino di l'ombra avrebbe potuto ordinare per telefono bevendo il tè della colazione mattutina ha eletto dai diversi paesi del mondo nelle quantità desiderate attendendo una consegna sulla porta di casa nel contempo e con gli stessi strumenti potrebbe anche investire la sua ricchezza e nelle risorse naturali o in aziende e in altri paesi del mondo attendendo di condividere i profitti quindi se uno viveva a londra nel 1914 poteva investire ovunque quindi diciamo che c'era una buona integrazione del commercio internazionale con un'integrazione dei mercati finanziari proprio alla fine dell'ottocento inizio del novecento quindi non è la prima ondata di apertura dei mercati finanziari e la seconda gli storici e dell'economia quando cercano di capire e descrivere la globalizzazione nel corso della storia documentabile vediamo non è positiva è un po ballerina come pure la curva nel 1920 vediamo un picco qui è stato introdotto al gold standard il regno unito la gran bretagna era il centro dell'impero coloniale londra era un centro finanziario importantissimo quindi tutti investivano lì come diceva keynes un periodo di apertura che si conclude brutalmente con la prima guerra quindi vedete questo precipizio della curva durante la prima guerra mondiale poi c'è il periodo tra le due guerre in cui c'è un integrazione finanziaria modesta con uno scarso movimento dei capitali è il periodo del protezionismo è il periodo in cui le navi potevano essere affondate nel centro dell'atlantico quindi non c'erano molti scambi in atto poi c'è la seconda guerra mondiale dopo di che gradualmente si vede una ripresa con una crescita della integrazione finanziaria maggiori flussi con una accelerazione dopo gli anni ottanta e ancor più dopo gli anni 90 quindi come vediamo la seconda ondata di integrazione finanziaria siamo in territori inesplorati perché non eravamo mai arrivati a un tale livello di integrazione finanziaria alcuni storici dell'economia dicono ci sono due cause che hanno reso possibile questa integrazione una prima ondata tecnologica all'inizio del novecento fu dovuta all'invenzione del telegrafo il motore a vapore per cui si poteva investire lontano perché si avevano informazioni con il telegrafo oppure si poteva prendere il battello a vapore andare a controllare più di recente ci sono stati in molti sviluppi i trasporti e nelle comunicazioni con due innovazioni che appunto sono state accompagnate da questa integrazione finanziaria la prima ondata di globalizzazione fu molto importante vediamo i dati nel 1913 per esempio la gran bretagna deteneva un terzo dei capitali investiti all'estero quindi la ricchezza del paese un terzo stava all'estero è una grossa percentuale un importo sicuramente molto superiore a quelli investiti all'estero oggi lo stesso dicasi per francia germania quindi un grosso scambio di flussi finanziari principalmente rivolti verso il nuovo mondo e l'acquisto di risorse naturali in canada australia e america latina molti di questi capitali venivano investiti nella costruzione delle ferrovie in quei paesi c'erano investimenti indiretti in capitale eccetera una cosa importante tornando all'epoca recente dell'integrazione finanziaria lo vediamo qui si comincia nel 1970 la curva arriva al 2004 si registra in questo caso la descrizione di tutti i capitali detenuti dagli investitori interni e stranieri quindi il capitale dei cittadini in uno stato estero che la quantità di capitale che gli stranieri detengono in un altro stato quindi è una panoramica dei capitali internazionali in base al pil se consideriamo i paesi industrializzati invio in blu si vede che c'è un'impennata della curva della globalizzazione finanziaria che comincia all'inizio degli anni 90 vedete c'è proprio un impennata nel 90 con una accelerazione dell'integrazione finanziaria che inizia nel 90 mercati dei paesi emergenti e in via di sviluppo la curva anch'essa in salita però con la stessa inclinazione quindi non cresce parimenti e alla stessa velocità del paese industrializzati cosa successe all'epoca molti dei vincoli alla circolazione di capitali ancora residui vennero rimossi avvenne l'inizio della deregulation finanziaria quindi era molto più facile scambiare altri capitali altri tipi di titoli azioni eccetera e questo ha portato a questa impennata della globalizzazione finanziaria è molto significativo questo se vediamo questo periodo di 40 anni vediamo che la capitalizzazione è veramente moltiplicata per un fattore pari a 4 dunque una velocità fortissima ora vediamo la mappa mondiale e ci chiediamo chi è finanziariamente aperto al mondo tutti i paesi rossi sono aperti più se rossi e più si è aperti ai flussi finanziari e rossissimi sono apertissimi ai flussi finanziari vedete che gli stati uniti sono molto aperti l'europa l'australia e poi alcuni paesi che sono un po meno rossi ma pur sempre rossi come il brasile e poi i paesi che sono meno aperti e la cina poi e effettivamente la cena ancora molti vincoli ai flussi finanziari come detto da ferdinando in europa invece siamo passati alla libera circolazione dei capitali negli anni 90 completa totale abbiamo diverse sfumature di rosso ma la gran parte delle economie avanzate sono completamente rosse o quasi del tutto rosse perché perché i governi politici hanno così tanto incoraggiato l'apertura finanziaria due sono i vantaggi che si accompagnano all'apertura finanziaria alla globalizzazione finanziaria che è stata promossa dagli economisti questo è vero ma che è stata anche promossa dai politici innanzitutto una maggiore efficienza degli investimenti e la seconda ragione o il secondo vantaggio e la diversificazione del rischio sicuramente dovremo fare un controllo dei dati questo è vero perché data una quantità di flussi finanziari che abbiamo visto per lo meno fino a na li e 90 alcuni di questi benefici dovrebbero materializzarsi e dunque dovremmo chiederci bene dove sono questi vantaggi dove sono questi benefici c'è questa maggiore efficienza degli investimenti c'è una diversificazione del rischio ora se i capitali circolano liberamente questi capitali andranno in zone del mondo in paesi del mondo tendenzialmente dove ci sono dei ritorni maggiori dei rendimenti maggiori quali sono i paesi in cui ci sono rendimenti maggiori dove c'è maggiore produttività oppure dove il capitale scarso in altre parole in paesi in cui non c'è molto capitale e che hanno tanto bisogno di capitale per crescere e se manderete del capitale lì ci sarà crescita i paesi in cui invece la crescita di produttività è elevata pensiamo ovviamente ai paesi emergenti pensiamo all'asia dove il capitale scarso e se si investe c'è un alto rendimento e la crescita della produttività e veloce e poi pensiamo anche alle economie avanzate come a economie che hanno già un forte capitale è forse il rendimento in questi casi non è così elevato in questo mondo duale se permettiamo la libera circolazione dei capitali capitali andranno dalle economie mature che hanno già un sacco di capitale ai mercati emergenti che invece hanno bisogno di capitale e questo andrà a beneficio di tutti perché va a beneficio di tutti perché le economie mature rit e ottengono un maggiore rendimento sugli investimenti e i mercati emergenti crescono più velocemente e fanno buon uso del capitale e dunque la questione dell'efficienza viene dimostrata perché i paesi che ricevono il capitale crescono più velocemente e le economie mature hanno un rendimento maggiore sui loro investimenti tutti sanno meglio va bene per tutti questo è il primo vantaggio teorico l'efficienza il secondo vantaggio e intuitivo se c'è del denaro lo vogliamo investire in diverse parti del mondo perché vogliamo diversificare il rischio non vogliamo mettere tutte le uova nello stesso cestino e se corro un rischio cerco di tutelarmi in qualche modo è dunque investa un pochino un paese e poi in un altro paese dove i rischi sono diversi alcuni paesi hanno una buona situazione economica altri non ce l'hanno e dunque voglio diversificare il rischio e questo è il secondo vantaggio teorico della globalizzazione finanziaria ora siamo tutti felici perché abbiamo due vantaggi teorici efficienza la diversificazione e sulla base di questo abbiamo fatto tantissimi passi verso la globalizzazione finanziaria ma qual è il risultato di questa libera circolazione dei capitali ci sono effettivamente questi vantaggi nei dati nella realtà ma qui le cose sono meno o meno belle meno soddisfacenti perché ci sono diversi studi empirici che cercano di trovare fuori questi vantaggi nei dati ci sono dei ricercatori che studiano diversi paesi con diversi metodi e effettivamente è stato difficilissimo trovare un evidenza causale tra l'apertura finanziara la globalizzazione finanziaria e la crescita e questo è l'argomentazione dell'efficienza e la diversificazione o volatilità nei consumi o volatilità del pil dunque è stato difficile trovare evidenza di questo nei dati ci sono alcuni studi che indicano che ci sono in parte questi vantaggi ma questi studi solitamente dicono che i benefici non sono uniformi e si materializzano solo dopo un certo effetto soglia vale a dire i paesi beneficiano dei flussi capitali solo dopo che sono state realizzate delle istituzioni positive buone se le istituzioni sono non funzionano bene e non ci sono i vantaggi ecco c'è questo effetto soglia anche se non è ben dimostrato oppure è possibile che alcuni tipi di flussi finanziari siano migliori di altri è possibile infatti che gli investimenti diretti stranieri vale a dire quando si investe molto in un'azienda in un paese per esempio se si compra una quota superiore del 10 per cento di quelle aziende lo chiamiamo foreign direct investment e se si fanno gli fdi forse ci sono dei vantaggi ma d'altra parte se invece vediamo i flussi di capitale a breve termine allora non ci sono benefici dunque è possibile ma dipende un po dal tipo di capitale non è lo stesso se si fa il t ae se si investe in azione oppure se si investe in titoli di stato in debito ancora una volta i dati empirici non ci danno un quadro chiarissimo e dunque al minimo quello che dobbiamo fare noi come ricercatori e cercare di identificare in maniera precisa i canali attraverso cui questi benefici teorici arrivano o si materializzano se si materializzano e a questo punto le evidenze che abbiamo non sono definitive non sono robuste questo è piuttosto insoddisfacente deludente e notate che ho parlato solo dei vantaggi fino ad ora e non ho parlato dei costi perché un altro fatto interessante parlando di questi due vantaggi l'efficienza e la diversificazione del rischio è la distribuzione geografica dei flussi di capitale in questo grafico vediamo una nuvoletta di puntini enrique va verso il basso che cos'è questa nuvoletta ben ci dice che tanto più lontane siamo da questi paesi meno investimenti otteniamo qui per esempio abbiamo investimenti azionari da un paese all'altro e sull'asse orizzontale abbiamo la differenza tra i paesi e quello che ci inquieta quando pensiamo a questi vantaggi potenziali è che quello che gli investitori sembrano fare è investire vicino a casa sembrano investire nei paesi che conoscono non diversificano il rischio investendo lontano e questo è interessante dal punto di vista della diversificazione perché solitamente quando si investe vicino a casa le cose sono molto simili a quello che succede a casa e dunque non si diversifica e allora gli investitori in realtà non sembrano essere in grado di diversificare veramente il rischio perché non vanno lontano non vanno in paese che sono meno correlati ai loro paesi e talvolta parliamo appunto del pregiudizio casalingo cioè investitori sembrano voler investire vicino a casa ecco quelli erano i benefici potenziali ma come dicevo non è chiaro che esistano forse ci sono ma non ci sono evidenze robuste a tutt'oggi vediamo i costi dei flussi di capitale è importante dire che i capitali tendono ad essere pro cicliche ciclici il che significa che accentuano i cicli economici ci sono molti capitali che vanno nei paesi quando c'è un boom economico nei tempi di boom c'è un sacco di capitali che arrivano mentre nei momenti di crisi i capitali se ne vanno e così facendo con afflussi forti nei boom e con la fuga di capitali durante la crisi che cosa succede le crisi peggiorano i mercati si fanno ancora più volatili e tutto peggiora e dunque i flussi di capitale internazionali fanno proprio questo tendono ad essere volatili e tendono a promuovere le situazioni di crescita e peggiorare le situazioni di crisi qui vediamo la linea rossa il flu che rappresenta in flussi di capitali dal 75 fino all 80 dal 2005 2008 e vedete che la linea rossa va su e giù a zig zag e dimostra la volatilità di cui ho appena parlato ma vedete che cresce anche molto con la globalizzazione finanziaria vedete che i flussi subiscono questo picco e tra il 2003 e il 2008 abbiamo tantissimi i flussi di capitale un sacco di flussi di capitale che arrivano in tantissimi paesi ma poi c'è la crisi che cosa succede c'è un crollo definitivo brutale un crollo dei flussi di capitale ecco la volatilità la prociclicità di cui parlavo prima sfortunatamente queste sono le caratteristiche generali dei flussi di capitale parliamo di manna dei flussi di capitale perché ci sono alcuni periodi nell'economia in cui i capitali tendono ad affluire in maniera massiccia sono i periodi di boom economico sono il periodo in cui i prezzi azionari salgono e ad un certo punto o di solito improvvisamente c'è un crollo improvviso di tutto e questa la volatilità durante i periodi di man di flussi di capitali e ne abbiamo avuta una per esempio prima dell'ultima crisi intorno al 2004 2005 2007 2008 abbiamo avuto questa è man di capitali in spagna e in irlanda e in molti altri paesi e questi capitali abbondanti hanno degli effetti collaterali che possono essere molto negativi un effetto collaterale è che tendono a spingere in alto i tassi di crescita e tendono ad apprezzare la moneta se ci sono tanti i flussi di capitali che entrano di un paese come il brasile la moneta brasiliana si apprezzerà e questo eserciterà delle pressioni sul settore manifatturiero brasiliano e l'industria brasiliana perderà competitività questa è la preoccupazione per esempio della svizzera perché ci sono tantissimi capitali che arrivano in svizzera e i banchieri svizzeri sono intervenuti bloccando l'apprezzamento del franco e in europa abbiamo un'altra versione di questo abbiamo avuto anche noi in europa degli afflussi massicci di capitale che hanno promosso il boom immobiliare e hanno anche creato la bolla immobiliare e così facendo hanno contribuito ad un aumento della differenza dei competitività tra il centro e la periferia in particolare la germania ora la propensione delle banche a prestare denaro perché i flussi di capitale tendono ad essere pro ciclici come dicevamo e i prestiti bancari tendono ad essere i flussi più pro ciclici che abbiamo perché perché le banche creano credito appunto comprano beni e questo aumenta il prezzo dei beni diminuisce lo spread su tutti i tipi di asset perché abbiamo visto un calo degli spread tra il 2004 2005 2006 2007 tutti gli spread sono calati e diversi prezzi sono calati e tutto sembra bello in questo mondo perché i bilanci di tutte le banche di tutti gli investitori sono a posto e dunque il rischio è basso e le banche possono espandere ulteriormente il il credito è come un circolo vizioso se volete un circolo vizioso dei crediti bancari si creano crediti si comprano beni i prezzi scendono e si può espandere ancora di più il credito ed è un circolo vizioso che si autoalimenta naturalmente può anche andare all'indietro questo circolo vizioso e a questo punto le cose si fanno brut abbiamo visto questa situazione in spagna in islanda in irlanda dove la bolla immobiliare è stata promossa dai crediti e tutto è andato bene per un po ma poi è crollato è un meccanismo pernicioso che si può verificare e questo meccanismo delle bolle e anche in questo paese abbiamo avuto delle bolle anche negli stati uniti naturalmente ma le bolle della spagna dell'irlanda dell'islanda sono state davvero molto molto gravi in economia abbiamo bolle da sempre da secoli una delle bolle più famose e quella dei tulipani del xvii secolo in olanda a un certo punto nel xvii secolo si potevano comprare tulipani a dieci volte il prezzo corrispondente al salario di un operaio specializzato la buona poi è scoppiata tutte le bolle scoppiano è solo una questione di tempo ma finché la bolla si sviluppa sembra andare tutto bene come nel 2003 2004 2005 2006 tutti possiamo creare una bolla insieme ed essere tutti felici per esempio se prendessi questo bel che mi è stato dato e lo firmasse vedete questo bel match adesso alla mia firma io sono una famosa economista ma diventerò ancora più famosa fra cinque anni o 10 anni di sicuro ve lo garantisco fra dieci anni questo bel cioè potrebbe valere diverse milioni di euro e dunque sarebbe estremamente intelligente da parte tua ferdinando comprare questo bel per cento euro te lo do per cento euro è un affare per te e ferdinando è un uomo intelligente e lo compra lo compra per cento euro questo bel che io mi metterò in tasca felicemente sarò felice io sarà felice lui perché ci saranno persone fra di voi che anche vorranno comprare questo badge da lui per 500 euro vedo che c'è qualcuno che dice sì lo voglio comprare per 500 euro ecco vedi card in andò che trovi qualcuno a cui vendere questo belgio per 500 euro lei è fortunato perché poi venderà questo bel per mille euro e quell'altra persona lo venderà per 7 mila euro e così via e così via e magari se ci sono dei francesi qua tra il pubblico potremmo arrivare a 50mila euro perché no e a quel punto tutti saremo molto felici perché io avrò guadagnato 100 euro tu magari mille euro e leivi ancora di più forse e tutti gli altri avranno fatto un sacco di soldi con questo mio peggio firmato magari qualcuno di voi avrà preso a prestito un mutuo utilizzando questo bel come garanzia ecco magari vi fate la casa vi fate il mutuo e lo portate in banca questo belgio come garanzia e tutti saranno felici e consumeranno grazie a questo grande patrimonio formato da questo bel fino a che questo pezzetto di carta ad un certo punto arriverà a mio marito diciamo che qui in sala e khedira ma un attimo i fondamentali di questo pezzetto di carta non funzionano non tornano i conti forse non perché non diventerò una grande economista ma perché magari e mio marito ha già un sacco di questi badge e dunque non verranno più così tanto e non appena cominciamo a pensarci a ricalcolare a pensare ma forse questo pezzetto di carta non vale tutti questi soldi e quando cominciamo a pensarci allora tutti questi pezzetti di carta non verranno più niente e la persona trovata con questo pezzetto di carta in mano perderà sacco di soldi magari ha pagato mille euro per questo pezzetto di carta e adesso questo pezzetto di carta vale un euro adesso però siamo tutti felici abbiamo ricevuto crediti ma alla fine il patrimonio verrà distrutto ecco questo è ciò che succede nel che è successo negli stati uniti ma anche in europa e questo è ciò che succede sempre con le bolle quando la bolla scoppia le conseguenze sono devastanti nell'euro zona ci sono stati molti casi come questo in particolare per quanto riguarda la bolla immobiliare paesi come germania e francia hanno svolto un ruolo fondamentale vediamo qui gli investimenti delle banche tedesche irlanda portogallo spagna e grecia come percentuale del pil di questi 4 paesi vediamo che l'entità del credito del flusso da della germania la periferia era enorme alcuni paesi 50 per cento del pil l'irlanda addirittura 250 per cento del pil irlandese parliamo quindi di flussi di notevole entità quando è scoppiata la bolla nel mondo se guardiamo la crescita del credito domestico tra 2003 e 2007 c'è stata grande attività una fase di crescita della bolla in cui tutti erano felici come abbiamo appena detto i paesi rossi hanno sperimentato una grande crescita del credito in altri paesi c'è stato un aumento del credito in maniera minore rispetto al pil in irlanda spagna portogallo e aumentato molto credito francia italia appena sotto il valore del rosso d'altro lato i paesi in verde non hanno avuto una crescita così veloce come quelli rossi se vediamo questo planisfero in altri termini considerando la crisi delle banche attuale i paesi rossi sono cui vince c'è stata una grave crisi bancaria quindi una crisi bancaria strutturale dove c'è stata negli stati uniti spagna regno unito irlanda islanda italia purtroppo e dove c'è stata una crisi meno grave anche in germania però in francia una crisi meno grave in portogallo la stessa cosa quindi c'è una correlazione proprio tra quei paesi c'è stato un incremento del credito e le aree in cui c'è stata una notevole crisi finanziaria a questo punto è necessario capire che cosa si può fare c'è questo circolo vizioso del credito che ho descritto quindi i prezzi aumentano si forma la bolla poi esplode eccetera nei tempi buoni si allarga la manita del credito ma si finisce alla fine col piangere ed è qui il circolo vizioso come interromperlo la prima cosa che ritengo dobbiamo fare e che ci siamo dimenticati nel periodo pre crisi è quello di fare di tenere sott'occhio il con stress test del mercato finanziario cosa vuol dire cos'è uno stress test bisogna partire da una serie di presupposti sui possibili movimenti dei prezzi per esempio dell'immobiliare dicendo calo del 20 per cento delle case questo è possibile se c'è un calo del 20 per cento cosa succede al sistema finanziario quindi facciamo questo stress test stressiamo sistema finanziario e vediamo che succede se questo calo del 20 per cento delle case non è sostenibile dal sistema allora bisogna intervenire non dobbiamo attendere la certezza che ci sia una bolla nell'immobiliare per intervenire perché quando abbiamo la certezza è troppo tardi quindi bisogna fare questi stress test continuamente come intervenire una volta individuato un problema come diceva ferdinando il controllo dei capitali non è più un tabù in molti paesi del mondo il fondo monetario è lieto di esercitare qualche forma di controllo quando si vedono certi flussi di capitale quindi diciamo che questi strumenti sono tornati c'è un nuovo strumento però che è molto importante presso le banche centrali di cui si discute molto che cominciamo ad usare lo strumento macroprudenziale cosa sono questi strumenti servono per attuare la prudenza evitare le crisi e sono correlati a tutta l'economia per questo richiamiamo macro se pensiamo che ci sia un problema potenziale con l'immobiliare dobbiamo usare uno di questi strumenti per esempio limitare il rapporto credito valore per esempio questo rapporto può essere diminuito cioè significa che non ci saranno più prestiti e fino al 90 per cento del valore di una casa ma solo fino al 60 e questo deve valere per tutto il mercato di un paese questo uno strumento macroprudenziale ed è quello che le banche centrali stanno discutendo per cercare di capire come attuarlo naturalmente non dobbiamo dimenticare che ogni volta che ci sono troppi impieghi in un paese come l'irlanda questo significa che altri paesi prestano troppo come la germania o la francia pertanto lo strumento macroprudenziale può essere attuato in germania francia o in irlanda o quasi concluso abbiamo parlato dei vantaggi della globalizzazione finanziaria dei costi e c'è un ulteriore elemento o problema da considerare che sta diventando sempre più importante o forse è più visibile ora del passato si tratta della scomparsa della ricchezza il mistero della ricchezza scomparsa nel mondo lo chiamiamo se guardiamo i conti dei paesi a livello mondiale cercando di capire se un paese riferisce di avere capitali i debiti delle mani di un altro paese possiamo andare a individuare chi è il titolare di quel capitale altrove cioè questo soggetto ha dichiarato in patria che detiene capitali di un altro paese quindi dobbiamo fare un marcia tra attività e passività vedere se collimano la risposta a questa non è possibile cioè c'è questo mistero è impossibile rintracciare la ricchezza e quindi parliamo di ricchezze scomparse è un grosso affare si perché la ricchezza scomparsa è notevole non si tratta di un paio di miliardi addirittura lavoro recente di zucche stima che la l'entità di questa ricchezza scomparsa sia l'otto per cento del risparmio offshore e oltre a questo c'è un 6 per cento che non appare da nessuna parte 6 per cento a livello mondiale non sono noccioline è tantissimo quindi questa ricchezza per la maggior parte sembra essere investite in mutual funds e il lussemburgo in fondi del lussemburgo se li consideriamo circa il 50 per cento dei conti di sam bird mesi in chiaro e non troviamo il contitolare non sappiamo chi sono diciamo 50 per cento di questi fondi in irlanda e 70 per cento dei fonti non sappiamo da dove vengono ci sono ma non sono apparentemente di nessuno quindi dobbiamo pensare a grossi volume di denaro ecco un esempio di questa ricchezza scomparsa investite in capitali miliardi di dollari americani questi sono i paesi dove questi soldi sono investiti principalmente in lussemburgo nel cayman irlanda svizzera stati uniti giappone altri vedete si parla di 3,5 trilioni di dollari e questo solo nel capitale quindi non sono noccioline naturalmente a questo punto è ragionevole pensare che gran parte di queste transizioni riguardino i soldi neri le evasioni fiscali ma non possiamo dimostrarlo ma è molto probabile in conclusione la globalizzazione finanziaria che bene ci fa cosa fa per noi nella letteratura teorica sulla finanza la risposta deve essere lo diciamo che effettivamente fino adesso questa integrazione finanziaria non ha fatto molta per no grazie baffati family ok parlerò in inglese ora per facilitare il dialogo con lei quindi se avete bisogno la produzione tenetela no l'ospite in inglese al speak english senza option o due domande sulla scorta del tuo intervento la prima naturalmente riguardano l'ultima diapo la prima riguarda l'eurozona come abbiamo visto è una delle aree del mondo in cui ci sono state le peggiori tempeste finanziarie prima l'asia l'america latina però per noi erano luoghi lontani adesso la crisi è qui a casa nostra per cui vorrei che ci spiegasse un po so che è una domanda difficile ma secondo te cosa dovrebbe fare l'eurozona per limitare gli impatti e per far ordine a casa propria in secondo luogo come evitare che le cose si ripetano tenendo a mente che noi naturalmente vogliamo che i mercati finanziari rimangano aperti nella eurozona perché questa è una zona aperta per definizione pertanto è questa la prima domanda la seconda domanda riguarda l'ultima diapositiva è veramente una questione scottante i paesi sono sotto forte pressione a causa della finanza pubblica tutti cercano denaro ormai è difficilissimo ottenere dei crediti dei prestiti in particolare lidi in italia in spagna dove servono molti denari per finanziare il debito pubblico quindi ci sono notevoli pressioni per trovare nuove fonti e da questa ricchezza scomparsa che mi colpisce potrebbero essere evasori come io e voi chi lo sa magari abbiamo un conto in svizzera e non lo diciamo a nessuno e non paghiamo molte tasse ma sono le multinazionali il problema in particolare apple google aziende o anche amazon che possono spostare i capitali ovunque hanno delle sedi ed è praticamente dicono sì noi paghiamo le imposte in un altro paese e così praticamente non pagano imposte o tasse da nessuna parte se ricordate il caso tra l'irlanda e gli stati uniti è un problema complesso perché non appena si cerca di bloccare queste aziende se ne vanno altrove e poi ci sono paesi come il lussemburgo che sono lieti dello stato col perché magari lo tengono denaro da queste aziende quindi come gestire questo problema delle multinazionali che secondo me hanno un ruolo importante in questa ricchezza scomparsa grazie la prima domanda dunque l'eurozona cosa dovrebbe fare l'eurozona in particolare volendo mantenere un mercato finanziario aperto e il grado di integrazione che abbiamo scelto negli anni 90 ci sono due problemi due questioni innanzitutto un eccessivo flusso di capitali del 2003 2005 in cui c'è stato un aumento dei flussi incontrollato perché erano sotto il livello del radar dei supervisori della banca centrale che come la maggior parte delle banche centrali la fede la banca d'inghilterra eccetera era concentrata sull'inflazione cercando di farla scendere che non era per nulla attenta alla stabilità finanziaria pertanto questi flussi di capitali verso la spagna con deficit delle partite correnti a livello di 89 per cento del pil che non è poco erano considerati come un evidenza dell'integrazione e finanziarie che sembrava andasse come si voleva volevamo la libera circolazione dei capitali volevamo che paesi periferici arrivassero al livello di quelle centrali pensavamo che alla fine questi flussi che poi hanno alimentato la bolla immobiliare fossero una cosa buona è la minaccia alla stabilità finanziaria non se ne accorse nessuno quindi la prima cosa da fare è la ripristinare questa stabilità finanziaria metterla al centro dell'azione delle banche centrali o comunque chi gestisce questi strumenti macroprudenziali è possibile mantenere l'integrazione finanziaria nell'eurozona evitando un'eccessiva crescita del credito controllare meglio l'entità della crescita tenendo contro sotto controllo l'immobiliare ed è per questo che ribadisco l'importanza degli stress test che devono essere generalizzati e continui usando questi nuovi strumenti se necessario per diminuire l'incremento del credito per controllare la stabilità finanziaria nei diversi paesi o anche nelle macroregioni europee per cui è possibile utilizzare degli strumenti per evitare il surriscaldamento del mercato immobiliare spagnolo applicando lo strumento bagarre in spagna dove c'è questo a surriscaldamento i non in germania dove il surriscaldamento non c'è quindi usare gli strumenti macroprudenziali in modo differenziato questa è una prima cosa che bisogna generalizzare poi e più in generale mi si chiedeva cosa si deve fare come sappiamo abbiamo gravi problemi per quanto riguarda l'inter interazione sistema bancario della zona euro il debito sovrano le banche sono troppo grandi molti paesi ue per la capacità fa scarti scala dei loro stati ma quando sistema bancario crolla per la bolla per esempio come è successo in spagna irlanda allora il sistema bancario si trascina dietro al debito sovrano l'irlanda era sorridente nel 2007 non c'era problema di solvibilità della finanza pubblica neanche in spagna però il sistema bancario così grande nei due paesi che si è trascinato dietro alle finanze pubbliche portando i due stati al default per converso in grecia non c'era solvibilità e quando questo avviene di solito le banche falliscono perché le banche hanno una grossa esposizione al debito sovrano quindi se c'è questo circolo vizioso di cattive interazioni tra il debito sovrano e le banche della zona euro l'unico modo per interrompere questo ciclo e usare attentamente l'unione bancaria che è stata proposta nel luglio 2012 che viene tradotta in pratica solo a passettini e con una certa riluttanza e questo è l'unico modo in cui si possa a mio avviso effettivamente fa sopravvivere l'euro la crisi delle banche è così negativa proprio per la grande dimensione delle banche al punto che se non eliminiamo il rischio di crisi delle banche l'euro sarà sempre in pericolo pertanto ci vuole un'unione bancaria che si faccia carico delle diverse banche con una supervisione comune ma anche con decisioni comuni una cosa un po difficile da attuare come pure anche avere un programma di garanzie comuni riassicurazione a livello nazionale europeo questo va fatto affinché l'europa sa sopravvivere e affinché quest area di integrazione finanziaria possa sopravvivere questa è la risposta alla prima domanda su definitivi multinational corporations beh anche la questione della tassazione delle aziende è una questione ma quella cifra che vi ho mostrato un 6 per cento di capitale mancante e rappresenta solo lamenta la metà del patrimonio è effettivamente non so se il patrimonio delle multinazionali ammonta una certa cifra o meno perché quello che so è che queste cifre sono la metà di quelle ipotizzate sono enormi dunque sembra plausibile che parte di questo patrimonio sia un patrimonio non tassato beh per quanto concerne la tassazione delle aziende spesso vediamo che i livelli di tassazione delle aziende sono bassi se ne sta discutendo in alcuni ambienti si sta discutendo di associare e collegare il tasso di livello di tassazione aziendale al luogo in cui si trova l'azienda tenendo conto dunque della distribuzione geografica del mercato in cui queste grandi aziende multilaterali lavorano ecco io credo che alla fine se i paesi si mettono insieme e collaborano questo può essere fatto e sarebbe sicuramente importante soprattutto di questi tempi quando il gettito fiscale è così scarso addio prima di fare la domanda qui davanti si rifarà buonasera allora io volevo fare una domanda e chiedo scusa sono non sono un tecnico non sono uno specialista quindi spero che la domanda sia ben posta e si è possibile rispondere ecco però è una domanda che spesso mi viene in mente io credo che sia corretto dire che l'economia è sostanzialmente un estensione del baratto cioè io sono un agricoltore voglio mangiare della carne vado da un agricole da un da un allevatore facciamo uno scambio manteniamo un rapporto di 1 a 1 io faccio una cosa ne compro un altra e l'altra persona fa esattamente l'opposto nel momento in cui però succede qualche cosa come lei ha spiegato in quel bellissimo esempio in cui lei firma una carta e in un certo senso si crea del valore dal nulla e questo valore può diventare anche elevatissimo anche prima che scoppi la polla chi è che lavora per tutti quei soldi che vengono generati c'è va bene finché rimane del valore che rimane in una banca d'accordo ma se poi io ripeto anche prima che scoppi la polla dovessi chiedere a qualcun altro di lavorare per quei 500 1000 un milione di euro che si sono creati dal nulla cioè non ho capito come funziona se se potesse essere possibile rispondere la ringrazio grazie grazie luca lo bianco mi occupo di politiche di sviluppo io la domanda che farei e non le sembra di essere troppo ottimista ne ha fatto un esempio bellissimo gliene faccio un altro in italia abbiamo il vulcano più pericoloso al mondo un vulcano di cui è certo che esploderà eppure abbiamo gente costruisce su quel vulcano gente che vuole farsi condonare la casa è costituito quel vulcano e per tornare all'economia abbiamo nonostante questa crisi nonostante non sia cambiata alcuna regola gente continua a comprare i fondi di investimento il mio timore che nel momento in cui suo marito tirasse fuori le cento firme che ha tenuto nel cassetto e la sua non valesse più niente ci sarebbe quella del suo collega che comincerebbe lo stesso iter allora la domanda è non serve forse rintrodurre gran parte di quelle regole che la deregulation ha accantonato e che forse libero scambio anche alla luce della sua riflessione visto i risultati che che da questo libero scambio non è poi una cosa così tanto conveniente ultima cosa una battuta e la finanza forse non va ricondotta in dimensioni più contenute visto che oggi è otto volte l'economia reale grazie c'era una domanda in fondo se domani mi smarco buon pomeriggio mi chiamo marco trovato la sua relazione molto interessante ho una domanda sulla tobin tax c'è stato un grosso dibattito lei pensa che la tobin tax potrebbe scoraggiare le speculazioni grazie per le domande comincio dall'ultima la tobin tax una tassa sulle transazioni finanziarie vale a dire ogni qualvolta che comprate un bene finanziario pagate una tassa questo è il principio della tobin tax e qualcosa del genere proprio in discussione oggigiorno in europa servirebbe per scoraggiare le speculazioni io non credo perché perché se uno fa trading speculativo e il rendimento che uno spera di ottenere dalla transazione sarà sicuramente superiore rispetto al punti base che sono solitamente contemplati per questo tipo di tassa è dunque uno fa trading magari il rendimento scende un po ma oltre a ciò lei con quel con un certo meccanismo passera quella tassa a un altro cliente a chi comprerà quei beni dopo di lei ecco quella tassa sarà semplicemente trasferita su un'altra parte e quella tassa verrà trasferita ad altri non penso che questa tassa possa funzionare è l'unica cosa che potrebbe fare la differenza sarebbe per esempio nel caso di trading algoritmo algoritmico cioè milioni di transazioni che vengono fatte in nanosecondi e allora queste transazioni magari non sono più redditizie se si applica questa tassa ma apple non so se si può vietare il trading algoritmico per via della fine della stabilità finanziaria ecco io non sono veramente a favore di questa tassa perché non penso che sia utile alla stabilità finanziaria mentre se è una tassa che serve per raccogliere il gettito allora è possibile ma secondo me ci sono altri modi per ottenere gettito potremmo pensare a maggiori tasse sugli intermediari per esempio finanziari ecco ci sono varie possibilità bene poi c'era una domanda sul l'esempio di chi costruisce case sulle pendici dei alle pendici del vulcano beh il messaggio che ho voluto dare è che i vantaggi di questi liberi capitali non sono così evidenti e dunque dobbiamo controllare un eccessivo flusso di capitali soprattutto quando si tratta di capitali volatili e dunque io sono a favore di un controllo di questi flussi di capitali ci sono diversi mezzi per esempio mezzi macro prudenziali che ci permettono di diminuire la volatilità di questi flussi anche le loro dimensioni sono d'accordo con lei che il processo di de regulation nell'ambito finanziario probabilmente è andato troppo in là e quello che non ci piace che con questo aumento della finanza con questo massiccio aumento delle dimensioni delle banche dei flussi di capitali non abbiamo poi visto tutti questi vantaggi per la società ecco questo è quello che volevo dire quando parlavo dei flussi di capitali dei vantaggi abbiamo cercato di trovare quei benefici abbiamo cercato di trovare questi vantaggi quando c'erano tutti questi flussi di capitali ma noi li abbiamo trovati per lo meno fino adesso non abbiamo trovato un valore aggiunto c'è una domanda che rimane irrisolta nella finanza dov'è il valore aggiunto di questo boom i flussi finanziari sono d'accordo con lei naturalmente la gente continuerà a costruire case alle pendici dei vulcani perché ogni volta che c'è una bolla uno dice beh ma le bolle ci sono sempre state e ci sono state bold e negli stati uniti bolle in olanda con i tulipani per esempio quando c'è una bolla poi però tutti diventiamo più ricchi e se diventa più ricca per via di questo bel ma invece lei non diventa ricco perché non compra questo belgio e lei sembrerà uno sciocco rispetto a tutti gli altri la gente dirà ma lei uno stupido perché non compra il badge e allora anche lei vorrà farlo perché non vuole apparire stupido ma ad un certo punto il gioco finisce si interrompe la gente rimane con questo pezzettino di carta in mano che non vale niente ma anche lei verrà spento a correre questo rischio perché non vorrà a sentirsi stupide questo vale anche per i manager dei fondi perché non devono correre il rischio se non corrono il rischio verranno considerati stupidi e i loro rendimenti saranno bassi rispetto a quelli degli altri gestori di fondi ecco è difficile andare controcorrente molto difficile e poi la tempistica e la tempistica è molto importante non sappiamo quando la bolla scoppia è una cosa che non possiamo prevedere e questa è la ragione per cui la gente continua a costruire case alle pendici dei vulcani poi non è il denaro che porta alle bolle da solo beh abbiamo avuto un sistema in passato che era quello di bretton woods era è stato bene abbandonare il gold standard e passare al bretton woods perché l'economia cresceva molto velocemente altrimenti senza il breton goccia avremmo avuto un economia deflazionistica dunque le bolle però sono diverse dal processo che porta al valore di questo pezzetto di carta naturalmente il valore di questo pezzetto di carta devia dal vero valore di questo pezzetto di carta ma tutti noi che compriamo questo pezzetto di carta credendo che questo pezzo di carta valga poi il prezzo aumenta aumenta aumenta menta e diverge poi dal prezzo del prodotto reale il prodotto fiat diciamo e non vale più alla fine vorrei fare un commento e dire che forse il movimento del capitale non è aumentato così tanto c'è stato un aumento dei flussi lordi delle attività e delle passività ma sarebbe interessante vedere se anche i flussi netti sono aumentati e con questo intendo una vera mobilità di capitale e poi l'altra domanda è qual è il problema di questa mancanza di capitali c'è questi capitali mancanti se non il fatto che sono capitali che sfuggono alla tassazione buonasera sono alessandro la mia è più una curiosità vorrei sentire la sua povera riguardo ripeto la mia più una curiosità avrò sentire la sua opinione a riguardo molto velocemente si può dire cioè si potrebbe pensare che con la crisi del 2008 praticamente abbiamo visto il tramonto la fine di un sistema economico che di cui il massimo esponente sono appunto gli stati uniti che sono già praticamente parlo del market bay system cioè il sistema basato sul mercato è praticamente come la caduta del muro e berlino sancì la fine del sistema economico dell'unione sovietica ovvero economia pianificata nel 2008 abbiamo visto appunto il crollo del sistema capitalistico degli stati uniti però paesi come brasile cina e altri paesi e sud america che non ricordo che hanno dotato appunto strumenti di controllo sui capitali in ingresso sono usciti praticamente hanno affrontato meglio la crisi e ne sono usciti prima più o meno diciamo quindi la mia domanda si potrebbe dire che visto che anche il capitalismo è morto tra virgolette bisogna iniziare a pensare un nuovo sistema e se al riguardo per esempio brasile cina hanno indicato la via grazie perfetto l'ultima domanda in fondo si no lei ha parlato professoressa del dei controlli macroprudenziali potrebbe essere così cortese di dare qualche esempio cioè concreto premetto io non sono uno studioso né un affezionato cioè di questa disciplina però scorrendo i giornali in questi ultimi giorni abbiamo l'emiro del qatar che cioè viene a milano quindi costruisce non so quanti milioni di metri cubi in una zona di milano sapendo che noi in questo momento abbiamo una crisi immobiliare quindi sarà difficile venderli anche se ci sarà la expo tuttavia a milano c'è una grande crisi di disoccupazione edilizia quindi cioè gli operai non lavorano allora come come questi controlli cioè in qualche modo possono tollerare sia un aspetto di equità per quanto riguarda la stabilità cioè monetaria di un paese o finanziario di un paese e quanto invece possono per stabilizzarla grazie l'ultima domanda in fondo perché c'è anche grazie sono giovanni vorrei sapere se ci può parlare di quelli che io chiamo gli operator lei ha parlato dell'etica dei flussi di capitali eccetera ma gli operatori diciamo durante l'aumento la crescita di questi flussi probabilmente qualche azienda qualche soggetto ha operato in questo settore un soggetto che ne ha tratto dei vantaggi perché c'è stato questo incremento ci può spiegare meglio cosa è successo in quegli anni intermediari forse prego benissimo sarà brevissima sono ottime domande vi ringrazio innanzitutto la mobilità di capitali flussi lordi netti eccetera gli ho fatto vedere delle posizioni lordi diciamo acquista di capitale da un paese in un'economia estera o l'opposto investitori stranieri che comprano capitali interni sono importi lordi che vanno in direzioni opposte e quindi li metto dove va a finire innanzitutto se pensiamo alla diversificazione ecco riguarda i flussi lordi non cali netti però prescindere da questo se vogliamo valutare i flussi netti cioè le partite in conto corrente si vede nel periodo dal 90 fino alla crisi un ampliamento del deficit delle partite correnti in molti paesi a livello mondiale è il fenomeno chiamato global imbalances di in particolare i conti degli stati uniti si sono rivalutati moltissimo per converso si hanno molti prestatori netti che hanno avuto delle eccedenze delle partite correnti tipo cina giappone i paesi che esportano petrolio se vediamo i flussi netti e misurate in parte corrente che questo c'è una divaricazione e questo fenomeno degli squilibri delle ambulanze globali questa ricchezza scomparsa perché è un problema beh innanzitutto evidenzia che i conti internazionale non sono proprio correttissimi e poi se non altro è un problema statistico ma il problema è ben più grave si tratta di grossi volumi in particolare in periodi e come queste in cui le entrate fiscali stanno calando e quindi questa percentuale questo 6 per cento della ricchezza delle famiglie non è dovuta all'evasione fiscale ci sono grandi movimenti sapete quando si spiegano accordi fiscali per esempio tra la svizzera e altri paesi si vede che molti dei flussi che si erano calcolati tra francia svizzera svizzera italia improvvisamente vanno tutti alla cayman perché c'è stato un accordo tra i due paesi e quindi capitali fuggono e questo insomma secondo me proprio sa di evasione fiscale poi alla fine del sistema capitalistico no sono state in cina alcuni giorni fa e la cina sicuramente si sta muovendo verso l'economia di mercato sempre più a dei controlli di capitali in atto e sono state politiche che hanno dato buoni frutti per la cina fino adesso la tendenza però è quello di sollevare questi controlli renderli più leggeri per agevolare lo sviluppo del settore finanziario quindi diciamo che la cina non sta sfuggendo l'economia di mercato ci si sta addentrando il fatto che i controlli siano stati attuati in brasile non vuol dire che non ci sia una economia di mercato lì i controlli sono stati temporanei e ci sono alcuni articoli che dimostrano che forse hanno leggermente diminuito i flussi di capitali altri sono scettici sull'efficacia di questi controlli quindi il capitalismo non è arrivato alla fine speriamo che sia la fine del capitalismo malamente regolamentato che si ponga più attenzione alla stabilità finanziaria regolando in modo intelligente il mercati finanziari questo il mio auspicio esempi di strumenti macroprudenziali uno di questi per esempio quando c'è un boom quando l'economia si surriscalda i sopravvissuti bancari e cosa possono fare per esempio alla luce di basilea 3 aumentare i requisiti per il prestito in un paese in modo di creare un cuscinetto dei capitali c'è un boom sembra che potrebbe portare una situazione di bolla quindi vogliamo aumentare questo cuscinetto per tutte le banche di un paese per cui lo si può fare questo è uno strumento macro prudenziale per smorzare la crescita del credito aumentare la capacità di assorbimento del debito questo è sancito da basilea 3 l'investimento dell'emiro siamo in fase depressiva in italia quindi non credo si vogliano diminuire gli investimenti al contrario vorremmo aumentare la domanda aggregata e gli investimenti quindi gli strumenti macroprudenziali non indicano di diminuire gli investimenti al contrario di aumentarli solo quando l'economia è in boom quando è troppo o surriscaldata che si vuole calmierare tutto questo diminuendo la crescita del credito quindi una cosa che si sarebbe dovuta fare in spagna mettendo dei vincoli sul prestito dei capitali utilizzando questi strumenti macroprudenziali non ora però adesso la situazione verso la recessione poi i famosi operatori di bar che guadagnano molto certo si stanno sviluppando i mercati finanziari mercato dei derivati grandi credit default swaps ecco tutte queste cose sono aumentate in modo esponenziale dal 90 e molti operatori hanno guadagnato nel mercato over the counter era poco trasparente con grandi concentrazioni di intermediari e si sono fatti grossi guadagni quindi effettivamente ci sono delle persone che hanno tratto vantaggio da questi flussi e sono soggetti che di solito fanno lobby contro le riforme o contro i controlli sulle transazioni quindi ci sono degli eventi di economia politica nelle attività di lobby che non dobbiamo dimenticare vogliamo tutti ringraziare el.en thank you very much elenco di grazie elena di questa lettura così interessante ascoltato buona siena
{{section.title}}
{{ item.title }}
{{ item.subtitle }}