Donne che hanno fatto la storia della nostra democrazia
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Donne che hanno fatto la storia della nostra democrazia
Angela Iantosca, Mara Rossi e Francesca Gennai sono state ospiti del Fuori Festival, organizzato dalla Fondazione Franco Demarchi. L’evento è stato un momento di riflessione per analizzare il contributo di ventuno donne, che hanno partecipato all’Assemblea Costituente Italiana. Dall’incontro è emersa l’importanza di raccontare e conoscere queste donne, la loro vita, gli ideali e le battaglie sociali e politiche che hanno dovuto affrontare, sfidando i tempi.
Eccoci. Molto bene, ben arrivati, buonasera a tutti. Siamo qua numerosi, un sacco dai, molto bene. Allora innanzitutto io mi chiamo Federico Samaden, questo è il primo dato, secondo dato è che sono presidente della Fondazione dei Marchi che è qua, il terzo dato è che la Fondazione dei Marchi cura una serie di eventi per il Festival dell'Economia qui in piazza Santa Maria e in particolare iniziamo oggi con questo incontro importante e lo dico senza formalità, lo dico nella sostanza che è importante perché mette insieme in questo palco un pensiero potente, potentissimo sulla capacità generativa delle donne, con un focus spesso su ciò che di grande, una cosa grande che ci hanno lasciato, che hanno contribuito in maniera potente a lasciarci e a generare, quindi un regalo fatto a tutti noi che è la Costituzione. Su questo ci confronteremo con Mara Rossi del Lampi di Rovereto e con Angela Jantosca che è una giornalista, entrambi hanno scritto un libro riguardo a questo tema, c'è una mostra che voi avrete sicuramente visto e che parla di queste 21 intelligenze, 21 cuori, 21 anime in cui c'era il concentrato della vita e che hanno regalato questo concentrato, questa potenza generativa a tutti noi, quindi è un onore emozionante poter passare a loro la parola, Giuseppe Randi che è preziosa presenza competente presidente del Museo Storico del Trentino e coordinerà quest'incontro e quindi abbiamo messo insieme un periodo potentissimo da cui sono sicuro usciranno sollecitazioni, pensieri, ma soprattutto sono sicuro che uscirà questa questa voglia di vita, voglia di vita che in quest'epoca così strana e così spesso anestetizzata è un grande dono e una grande cura per tutti noi, quindi io vi ringrazio, lascio la parola a Giuseppe e vi invito a seguire poi tutti gli eventi che qui ci saranno perché è questo luogo, questa piazza Santa Maria così particolare, con un'identità così forte, così importante in cui incide la fondazione dei Marchi sarà in questi giorni oggetto di molti incontri su vari temi e quindi vi invito a venire a trovarci, grazie. Grazie Federico, io mi ero preparato un po' stupidamente una battuta pensando che non fosse Federico Samaden a introdurre i lavori perché ero l'unico uomo presente nel panel e è venuta in mente la battuta Michela Murza che in sta esita dice che gli organizzatori degli incontri maschi democratici e attenti alla Costituzione utilizzano il ruolo dell'introduttore dell'introdutrice e della moderatrice per colmare certe volte e per dare la rappresentanza femminile. Siamo a parti invertite e mi fa anche molto piacere e io partirei proprio chiedendo poi alle nostre due relatrici, visto che sono autrici curatrici di due volumi interessanti su questo tema. Interessanti anche perché hanno un taglio, una finalità non accademica ma riescono in forme diverse, usando anche linguaggi diversi, a toccare delle corde anche dei registri linguistici comunicativi molto interessanti. Nel caso del volume 21 le donne che fecero la Costituzione sono le 21 donne costituenti che parlano oggi e si riferiscono e ripercorrono le loro biografie, nel caso invece del volume che poi è da vita anche alla mostra che abbiamo di fronte, libere e sovrane c'è anche come dire la trasposizione tramite il disegno e tramite la rappresentazione anche di queste 21 donne con le biografie che lo compongono. Io partirei da una citazione che comunque è ripresa nel volume di Angela che è un'intervento, un pezzo di un intervento pronunciato da Maria Federici che è una delle 21 costituenti forse quella più scomparsa dei radar diciamo delle citazioni ma molto molto importante e lei interviene appunto il 10 maggio del 1947, ricordo che la Federici insieme a Neil DeIotti, Angela Gotelli, Angelina Merlin e Teresa Noce erano le 5 donne che componevano la commissione dei 75, quella sostanzialmente che ha redatto appunto la proposta di costituzione, leggevo prima che le 21 donne rappresentano il 3,8 dell'assemblea costituente, le 5 donne della commissione alzano un po' la percentuale della presidenza femminile e sono comunque persone donne che hanno avuto un ruolo molto importante. Cosa dice la Maria Federici? Onorevoli colleghi l'articolo 33 che poi è l'articolo diventato 37 specificamente riguarda la donna lavoratrice e certi i suoi particolari problemi. Questo articolo è un riflesso vivo delle gravi ingiustizie che ancora si registrano nella vita italiana. Da qui a pochi anni noi dovremmo perfino meravigliarci di aver introdotto questo articolo nel testo costituzionale e per aver dovuto stancire nella carta costituzionale che a due lavoratori di sesso diverso ma che compiono lo stesso lavoro spetta un'eguale retribuzione. Cosipure ci dovremmo meravigliare di aver dovuto stabilire come norma costituzionale che le condizioni di lavoro per quanto riguarda la donna debbono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare materna. Così dovremmo meravigliarci di aver dovuto introdurre una norma tanto naturale ed umana. Ecco per quanto siano prevegenti le donne costituenti questa volta non sono riuscite come dire a indovinare perché ad oggi questo articolo l'articolo come dire 37 è ancora come dire come gran parte devo dire della nostra costituzione in attesa come dire di essere per lo meno implementato o applicato al meglio. Allora io parto ho fatto questa citazione per dire sostanzialmente e dopo do la parola alle nostre due relatrici che ci sono un po due approcci come dire parlo storiograficamente opposti sulle donne costituenti. Una è quella come dire giustamente di rivendicare la loro esistenza, sottolinearla, penso che il primo libro edito dalla fondazione della camera dei deputati è del 95-96 che parla per la prima volta delle donne costituenti quindi è passato un bel tempo e quindi rimane un tema come dire da affrontare, da sottolineare su quale scrivere, su quale dibattere sicuramente perché è una presenza importante, una presenza significativa, è un modo anche di riscrivere devo dire la storia della nostra costituzione, il rapporto che c'è stato tra coloro che i costituenti e le costituenti e la vicenda politica più generale della costituzione. Dall'altra parte però c'è un elemento che drammaticamente esce dai vostri lavori come dire il fatto che già erano poche le 21 donne costituenti andiamo a vedere che fine hanno fatto come dire dopo aver fatto le costituenti e uno immagina che siano state tutte come dire come l'Anil De Ioti terza carica dello stato cco in realtà leggendo le biografie ma pensando anche alla nostra Elsa Conci che tra l'altro è costituente di successo perché è stata responsabile del movimento femminile della DC ha fatto tre, quattro legislature ecco il resto sono realmente fatte ritornare alla società civile potremmo dire moltissime nell'associazionismo nel sindacato nelle amministrazioni comunali però diciamo che non c'è stata quella continuità che valsa per altri padri della costituzione. Allora e questo è un aspetto secondo me sul quale ragionare insomma i cattivi dicono di cinque costituenti donne cinque erano su 21 cinque erano mogli di moglie dell'avvocato Yervolino, moglie di Palmiro Togliatti, moglie di Luigilongo insomma e questo come dire sicuramente dà un'idea ecco però e qui arrivo all'inversione e chiudo perché è importante invece anche seguire gli accidenti o comunque l'utilizzo, l'impegno, le lotte di queste donne anche dopo l'assemblia costituente perché ci permettono veramente di entrare con un'angolatura particolarissima nella nostra costituzione perché noi al di là del fatto che la difendiamo, alcuni la difendono con orgoglio, la nostra costituzione è una specie come dire di Moloch che viene citato in modo un po' indifferenziato la costituzione. La costituzione in realtà è un articolato di diritti, doveri, disposizioni, equilibri molto complesso ecco. Se andiamo a vedere cosa le 21 donne costituenti hanno su dove hanno operato e le seguiamo meticolosamente nei lavori vediamo che l'assemblia costituente è stato un grandioso laboratorio politico civile di diritto ma è stata anche come dire la una grande prova appunto di come poteva e avrebbe potuto funzionare al meglio la nostra democrazia e quindi è interessante questa cosa. Dopo è chiaro di fronte alla fine alla destino ad esempio di Teresa Noce che era una delle più importanti dirigenti in quel caso del partito comunista moglie di Vigilongo lei a certo punto ha dovuto lasciare, stata espulsa anzi quasi, dal partito perché a certo punto ha rotto il matrimonio con Vigilongo nel frattempo era diventato segretario nazionale del partito comunista. Quindi insomma io credo che abbiamo tanti motivi per rileggere queste storie e tanti motivi anche per riprendere in mano la definizione di Tereva Mattei che invece è capeggia come introduzione nel volume liberi e sovrane curata da Michal Corsali, Giulia Mirandola, Mara Rossi, Novella Volani e Michela Nanuk nella parte di disegnatrice dove nella parte introduttiva Tereva Mattei e vi consegno questa citazione importante credo dice le lapidi sono importanti, i monumenti sono importanti ma il più grande monumento, il maggiore, il più straordinario che si è costruito in Italia alla libertà, alla giustizia, alla resistenza, all'antifascismo, al pacifismo è la nostra costituzione Quindi l'idea e secondo me solo una come Tereva Mattei poteva arrivare a una capacità di rappresentazione così forte, così incisiva che la costituzione non è solamente il fondamento giuridico dell'attività legislativa, delle nostre istituzioni, della legittimità della nostra Repubblica ma è anche appunto una rappresentazione migliore di un monumento, più capace come dire di dirci qual è stata poi l'essenza di una parte importante della nostra storia e ci auguriamo che del nostro futuro. Ecco io chiederei alle due nostre relatrici di, se mi permettete, poi dire ovviamente quello che volete ma di spiegarci perché avete scelto di raccontare le 21 donne della costituzione con questa modalità particolare che non è quella del saggio, non è quella della voce di enciclopedia, non è quella nemmeno appunto della proposta della bibliografia, è qualcosa di più di diverso. Chi vuole iniziare? Buongiorno a tutte e tutti. Io vorrei comunque, visto che Giuseppe Ferrandi ha citato Teresa Mattei, prima di rispondere alla sua domanda vorrei fare un'altra citazione perché mi sembra estremamente importante, proprio per farvi capire anche come ci siamo mosse noi nell'affrontare appunto le 21 donne costituenti. Quando si parla della donna rispetto alla costituzione si sottolinea generalmente ciò che la Repubblica, la democrazia, la costituzione hanno dato alle donne ma non si parla mai di ciò che la battaglia delle donne ha dato alla Repubblica, alla democrazia, alla costituzione. Queste sono parole di Nadia Gallico-Spano, una delle 21 donne che hanno fatto la costituzione. Perché la cito? Perché in parte è già anche una risposta a quello che Giuseppe Ferrandi ha posto sul tappeto. Si parla sempre di quello che la costituzione ha dato alle donne e si dimentica che la costituzione è il risultato di una battaglia delle donne, è il risultato della resistenza delle donne e quindi se sono arrivate in quel consesso 21 su 556, insomma, 21 donne e 536 uomini, pensate un po' alla fatica che hanno fatto. Allora noi cinque ragazze, insomma io sono un po' la più anziana, nell'inverno del 2015 visto l'avvicinarsi del settantesimo al voto alle donne del 2016 ci siamo chieste, insomma, parlano sempre di padri costituenti, ma c'erano anche delle madri costituenti, c'erano delle donne a fare la costituzione, anche noi stesse tranne qualcuna non conoscevamo queste donne e quindi ci siamo invece al lavoro con l'obiettivo però di fare qualcosa riferito ai ragazzi e alle ragazze, cioè volutamente la nostra mostra era rivolta a un pubblico giovanile, perché pensavamo, visto che molte di noi erano giovani, insomma, che era necessario far conoscere questa storia, in particolare la storia delle donne, visto che sempre messa da parte alle giovani e ai giovani. Nell'avvicinarci a questo lavoro eravamo molto sconfortate perché pensavamo di trovare molto materiale, invece tranne quello citato da Giuseppe Ferrandi, di fatto non abbiamo trovato, se non qualche notizia in internet e appunto i reseconti di alcuni interventi nell'assemblea costituente, non abbiamo trovato praticamente quasi nulla e anche questo ci dà la misura del bisogno che sentivamo e che era giusto quindi parlare di queste donne, prima di tutto per farle conoscere. Tutti i commenti che ha fatto Ferrandi noi li condividiamo, ma diciamo che possono venire dopo, prima di tutto era necessario conoscerle e quindi poi abbiamo inaugurato questa mostra intorno al 2 giugno, il 3 giugno esattamente 2016, a un festival dei giovani a Castelbeseno, perché proprio era questa la nostra funzione. Poi un passaparola, la mostra in questi anni, dal 2016 in poi, è girata dappertutto, non solo in Trentino ma in tutta Italia e anche in Francia, al consolato italiano di Francia. Questo per farvi capire che comunque un piccolo strumento, un semplice strumento, per noi bellissimo secondo, perché al nostro parere è anche molto bello dal punto di vista grafico, c'era bisogno di averlo insomma, per farlo conoscere. Poi sono usciti anche altri libri, anche di storici, così via, però ci sembra che questo sia un approccio, quindi molto immediato, è chiaro che poi può essere approfondito e in molte classi, molte scuole, anche con gli insegnanti ragazzi con i quali ci siamo incontrate, è stato un punto di partenza per un percorso di ricerca di qualcuna di queste madri costituenti o meglio donne costituenti, mi fermo qua. Grazie Mara, l'altro volume è stato, di cui Angeli Dantosca è autrice, è stato scritto con Romano Cappelletto e è disponibile, mi sembra aver visto delle coppie, è altrettanto un libro interessante perché ci racconta in soggettiva appunto. Diciamo che l'idea di questo libro è nata nel 2021 per chi ero stata chiamata a moderare un incontro dalla fondazione Neil Deiotti di cui è presidente Livia Turco che poi ci ha regalato una prefazione bellissima e chiaramente ho studiato per prepararmi a questo incontro e ho iniziato ad appassionarmi alle storie di queste donne di cui ammetto come quasi tutti conoscevo Neil Deiotti e la Merlina che sono appunto i nomi più famosi e poi la Iervolino che però in realtà è la mamma della Iervolino più famosa e più nota. Mentre ero lì che a questo incontro ascoltavo soprattutto Livia Turco mi sono rinnamorata della politica, la politica con la P maiuscola perché ascoltare una donna come Livia Turco ti fa entrare in quella passione che raramente purtroppo sentiamo dei discorsi dei nostri politici di oggi e ho sentito quella donna che da quelle aule da ministra ma anche diciamo con il suo ruolo solo da presidente appunto della fondazione Neil Deiotti è in grado di smuovere le pareti e le colonne e non vedevo l'ora di uscire da lì e di chiamare appunto le edizioni Pauline con le quali già avevo pubblicato dei libri di tutt'altro genere perché mi occupo di indrangheta e di tossicodipendenza per fare questa proposta eravamo quasi al ridosso appunto del 75esimo anno della costituzione italiana quest'anno appunto la celebriamo e quindi appena sono uscita di lì ho chiamato la responsabile ho fatto questa proposta dicendo secondo me dobbiamo scriverne ma dobbiamo scriverne per parlare ai ragazzi perché libri sulle madri costituenti ci sono sulla fondazione Neil Deiotti c'è molto materiale i discorsi si possono trovare online e sono interessantissimi io invito tutti a leggerli la potenza dei discorsi di queste donne pronunciate lì per la prima volta no le donne che entravano in quell'aule hanno detto è usato delle parole straordinarie anche quelle dovrebbero essere di grande ispirazione ai politici contemporanei ma non c'era qualcosa scritto per i ragazzi e ho posto un'altra condizione quindi un testo sulle donne scritto per i ragazzi ma lo dovevo scrivere insieme ad un uomo perché purtroppo c'è una tendenza generale a pensare che quando una donna scrive di donne una cosa solo per donne invece i diritti non hanno sesso e questo è un messaggio importante che deve arrivare soprattutto alle nuove generazioni che diciamo i più piccoli non hanno molto questa almeno apparentemente non si rendono conto della differenza tra maschi e femmine poi se invece li spinge ad una riflessione è già dentro di loro questa questa forte distinzione quindi ho coinvolto romano cappelletto che ufficio stampa delle edizioni pauline che conoscevo soprattutto come uomo che condivide appunto la stessa indignazione di fronte ad una parità la citazione che tu hai fatto della di quelle parole rispetto all'articolo 37 sono emblematiche di una parità che è ancora lontana dall'essere raggiunta nel momento in cui abbiamo costruito la squadra abbiamo deciso di scrivere in prima persona già mi è capitato per altre tematiche ma anche diciamo giornalisticamente di scrivere storie scrivendo le come se fossi io la appunto la protagonista a parlare e ho sempre visto che funzionano e ho pensato che lavorare in questo modo con i ragazzi fosse particolarmente utile perché i ragazzi hanno bisogno di essere acchiappati e di essere in qualche modo incitati alla battaglia qualcuno ha parlato di questo libro un po come di un'antologia di spur river perché ogni donna è come se parlasse dalla propria tomba inconsapevole di quello che è successo e quindi in qualche modo in maniera ironica no le facciamo parlare e loro stessi appunto dicono ma sicuramente voi non avete più questi problemi che avevamo noi cioè il fatto di essere solo 21 su 556 e soprattutto di essere continuamente messe da parte perché questa è la cosa peggiore che poi si evince no leggendo la storia e le carte di quegli anni e quindi abbiamo scritto ogni testo sotto forma di monologo proprio per spingere i ragazzi a prendere coscienza di quanto queste donne siano attuali e contemporanei e quanto siano attuali e contemporanei le loro battaglie scrivendolo quello che abbiamo provato e ho provato è proprio un forte senso di anche rabbia a tratti perché quando tu leggi dei passaggi dei discorsi e ti rendi conto che sono parole estremamente contemporanee sembrano scritte adesso e che facciano riferimento a situazioni attuali ti fa capire quanto c'è ancora da fare e quante battaglie sono state lasciate indietro no qualche anno fa sicuramente ricordate no la boldrini riportò l'attenzione sull'utilizzo del femminile e bene c'è una certa delle bei che 75 anni fa già l'aveva fatto e diceva scusate chiamatemi senatrice e soprattutto le donne che lavorano perché le dovete chiamare lavoratori se sono lavoratrici ma a proposito della gambene che tu la federicia gambene che tu appunto hai citato è uno dei motivi per cui poi abbiamo deciso anche di scrivere quel libro proprio partendo da quella da quella frase dice un giorno voi vi dovrete stupire e basta andare a leggere no quello che è successo nel 2022 è stata approvata un nuovo decreto legge che aiuta le aziende che assumono donne ci sono le quote rosa che penso farebbero rivoltare nella tomba le donne perché come se fossimo una specie in via di stinzione da proteggere e non so voi donne cosa pensate però a me sinceramente e a questo proposito è interessante quanto è successo in america l'anno scorso l'orchestra filarmonica che di solito aveva più uomini hanno fatto le audizioni senza guardare chi suonava adesso improvvisamente ci sono più donne quindi abbiamo un problema sicuramente interessante il ci sono tante curiosità diciamo nel nei due libri però anche appunto se fate l'esercizio una volta acquistato il libro ho guardato la mostra di andare come dire anche in rete semplicemente trovate tantissimi elementi una delle cose che io francamente non ricordavo di aver letto ad esempio è questa cosa dell'accesso del divieto di accesso alla magistratura delle donne che è una cosa come dire veramente fuori da ogni come dire immagini il problema è che fin lì va beh è stata una dimenticanza non è stata una dimenticanza perché realtà le nostre donne nella commissione 75 mi fermo nella terzo gruppo sottogruppo pongono il problema e dicono scriviamo la costituzione in modo che ci sia la libertà totale di accesso e non discriminazione nell'accesso alle carriere compresa la magistratura dibattito furioso si impone la linea come dire di dire no le donne non entrano in determinate tipologie di funzionario dello stato e il protagonista di questa grande battaglia è giovanni leone futuro presidente della repubblica che si scatena letteralmente mi sono andato a rileggere come dire verbale non vi dicono quale tipo di argomentazione antropologico cultural e via di seguito non manca di equilibrio la donna manca di equilibrio nel giudizio e quindi quando è chiamata come dire a condannare una persona potrebbe come dire avere uno sbalzo un morale uterina questo voleva dire giovanni leone però ecco allora voi capite che questo aspetto qua e come dice giustamente livia turco oggi la composizione della magistratura non in tutti i gradi devo dire ma la complessiva della magistratura vede una prevalenza femminile che è molto importante comunque abbiamo il presidente la presidente della corte costituzionale abbiamo insomma una serie di risultati in due però in questo volevo dire volevo chiederli di esplicitare questa cosa è tutta una lotta come dire il lavoro delle costituenti non c'è nulla di scontato e anche in formulazioni perché non occorre andare all'articolo 37 pensiamo l'articolo 3 della sulla come dire sulla sull'eguaglianza cioè sulla rimozione delle case di diseguaglianza ecco l'introdurre la discriminazione come dire di sesso è stato oggetto di una battaglia furibonda come dire allora noi in questo caso abbiamo una specie di cosa di possibilità retrospettiva di vedere in quel momento cosa si pensava ma anche di capire che ci sono anche delle permanenze nel modo di pensare che sono state magari in parte scalfite ma non superate dal tutto ecco su questo vi chiederei un commento penso che sia proprio per questo che bisogna conoscere la biografia e meglio gli interventi che queste donne hanno fatto alla costituente nel senso che se andiamo a leggere i verbali appunto gli interventi specifici sui vari temi c'è continuamente questa contrapposizione ferrandi ha fatto l'esempio dell'entrata in magistratura leggendo il dibattito in aula appunto all'intervento di Teresa Mattei appunto che sostiene il fatto che le donne appunto devono insomma votano sono state elette qui non si vede perché non debbano fare come gli uomini tutte le cose insomma compreso la magistratura e un costituente ecco immaginiamo leone che dice signorina e già questo determina la differenza reale di come venivano trattate le donne nell'assemblea costituente nel senso che non venivano chiamate onorevoli oppure deputate ma signorina lei sa che una volta al mese le donne non ragionano Teresa Mattei risponde io conosco persone onorevole collega conosco tanti uomini che non ragionano ogni giorno del mese allora Teresa Mattei ha 25 anni è la più giovane costituente Angelina Berlina è la più anziana 59 immaginate in quel consesso dove ci sono fior fior di antelite loasi e quelli calamandrei alcide de gasperi toliatti benedetto croce il ruolo di queste donne e la fatica di queste donne per intanto per parlare ma di per confutare evidentemente stereotipi che anche questi grandi uomini avevano in testa ecco sulla magistratura tutte le donne tutte le 21 donne hanno diciamo lottato all'unisono hanno hanno fatto parecchi interventi non hanno vinto sono state sconfitte e si è trovata una formula diciamo che andate a leggevi l'articolo 51 e solo nel 1963 si è finalmente aperta la magistratura a tutte le donne e molte molti giornalisti molti molti personaggi nel corso poi degli anni intervistando alcune delle donne costituenti in particolare l'anil dei otti dicevano ma insomma voi siete sì arrivati alla costituente però in fondo vi hanno dato da fare le articoli diciamo legati al mondo delle donne insomma ecco e nil dei otti sempre con quella sua eleganza non solo formale ma sostanziale risponde può anche darsi che noi ci siamo occupate anche di queste cose ma se non ci fossimo occupati di queste cose chi ne avrebbe parlato e in effetti dentro l'assemblea costituente molti interventi di queste donne sono proprio anche terra terra perché conoscevano perfettamente la realtà italiana conoscevano perfettamente la condizione non solo delle donne ma anche dei bambini degli anziani cioè la vita reale dei persone e molti dei loro interventi erano strettamente legati a queste tematiche e quindi il problema della famiglia il riconoscimento dei fili il discorso della parità sul lavoro erano tematiche che come dire diciamo che toccavano le persone e su queste quindi su questi articoli loro hanno lavorato hanno però anche lavorato su tanti altri articoli in particolare le nostre due donne costituenti due trentine la conci e la maria de un teriter hanno lavorato diciamo la di un teriter sulla sulla scuola sulla formazione sui trattati internazionali e una cosa che vorrei sottolineare noi pensavamo nel 2016 visto il settantesimo in pompamagna che il trentino dedicasse qualcosa a queste due donne su vent'un donne due trentine bene non sono state neanche nominate e quindi caro ferrandi è per questo che pensiamo che ci sia che sia importante conoscere perché dentro quel dibattito vengono fuori tutte le tematiche con le quali ci confrontiamo ancora oggi ma lì sono sfociate è chiaro che queste donne pensavano che vista la conquista della costituzione vista la piena cittadinanza visto anche in fondo l'entrata delle donne in fondo nella nella vita politica e nella diciamo nella democrazia ecco potessero le cose potessero cambiare più in fretta infatti mentre noi sappiamo lo vediamo ancora oggi con questi stereotipi con queste cose facciamo i conti tutt'oggi insomma ecco e quindi il percorso che abbiamo davanti è un percorso molto lungo ma nis de jotti lo diceva continuamente noi abbiamo aperto la strada tocca adesso a voi a noi alle nuove generazioni proseguire questo percorso perché vediamo che anche alcuni diritti che in costituzione sono chiari limpidi di fatto però oltre che non essere realizzati stiamo anche tornando indietro insomma ecco aggiungerei pensate se non ci fossero state perché io sono sempre un po' positiva e se non ci fossero state una volta un bambino anzi in una scuola perché stiamo girando tantissimo nelle scuole ha detto pensate se fossero state 535 donne e solo 21 uomini quanto sarebbe stata ancora più oltre più bella del mondo la costituzione e saremmo già avanti no rispetto a certi diritti allora grazie a loro semplicemente sono state poste le basi della riforma dello stato di famiglia che è arrivato negli anni 70 se non ci fosse stata nil de jotti che ha fatto passare l'articolo 29 30 e 31 se non ci fossero state loro non si sarebbe arrivati nel 2012 neanche nel 2012 alla parità tra i bambini nati dentro e fuori il matrimonio cosa che loro avevano chiesto 75 anni fa se non ci fossero state loro non ci sarebbe stata la prima ragazza madre in parlamento teresa mattei quella teresa mattei tremenda la maledetta anarchica la chiamava palmiro togliatti comunista chiaramente ma libera una cosa che faceva paura agli uomini e motivo per cui non le volevano neanche a votare infatti questa è una cosa che nei libri di storia non si dice mai ma prima di ottenere il suffraggio universale anche passivo hanno impiegato un anno perché i cari uomini anche quelli che avevano fatto la resistenza ai partigiani volevano farli ritornare angeli del focolare perché a qualcuno era preoccupato che quegli angeli del focolare potessero far vincere democrazia cristiana dall'altra parte erano preoccupati perché dice sì ma queste donne poi che cosa combineranno in assemblea costituente insomma a destra e sinistra non eravamo guardate tanto bene talmente eravamo guardate male che e anche questo secondo me vi risuona contemporaneo una certa bianca bianchi che era nel partito di un certo Sandro Pertini era stata messa addirittura come capolista perché ra da tutti chiamati la chiamata la biondissima cioè l'hanno messa lì come specchietto delle allotoli perché era molto bella ma Sandro Pertini e gli altri non pensavano che avrebbe preso il doppio dei voti di Sandro Pertini quando è risultato che lei ha preso 16 mila voti e Sandro Pertini 8 mila che cosa fanno? Le fanno firmare una lettera in bianco pensa quanto è attuale dove c'era scritto io accetto di andarmene dall'assemblea costituente quale motivazione avrebbero messo se avesse detto delle cose sconvenienti all'interno dell'assemblea costituente bene lei fa dei discorsi meravigliosi dove parla della ricostruzione del paese ma non dal punto di vista pratico dice quello lo sappiamo questo paese è tutto da rifare ma noi dobbiamo partire da quello che determinerà la liberazione dello spirito cioè la cultura quindi peccato che non ci sono i ragazzi ma studiate per essere liberi bene lei fa questo discorso e il giorno dopo i giornali perché poi è colpa anche dei giornalisti categoria alla quale appartengo il giorno dopo ma anche questo sentite quanto è contemporaneo sui giornali si parla di questa donna bellissima che vestiva un abito che ingentiliva quelle aule così austere nessuno ha riportato il discorso che lei ha pronunciato Teresa Mattei invece che cosa fa si oppone all'inserimento dei patti lateranensi all'interno della costituzione dice ma perché li dobbiamo inserire era una pura fino in fondo e quindi si scontra con Palmiro Togliatti che appena lei rimane incinta di un uomo sposato ovviamente che cosa fa dico ovviamente perché era costume del partito invitare le donne che rimanevano incinta di uomini sposati ad abortire e lei dice ma non esiste proprio che io abortisco tra l'altro poi si sposerà con questo uomo e lei appunto va in parlamento in tutta risposta dice io sarò la prima ragazza madre rappresentante in parlamento di tutte le ragazze madre italiane e motivo per il quale viene espulsa anche lei dal partito come quella che tu hai citato e anche lì dietro c'è una storia terribile sempre legata ai giornalisti che fecero uscire la notizia sul correre della sera tu domandavi no quanta strada c'è da fare come la situazione come la situazione adesso allora i dati che cosa dicono che per la parità di genere ci vogliono 300 anni a livello mondiale lo dice l'onu per il la differenza di salariale ce ne vorranno 150 a livello mondiale siamo al 63° posto su 146 paesi appunto per la differenza salariale l'8 marzo sempre per darci buone notizie nei giorni di festa ci hanno detto che la differenza nelle pensioni tra maschi e femmine del 33% bene questi sono i dati poi la differenza la facciamo noi quindi io ogni volta no che andiamo tutti dicono no ma veramente c'è questa differenza ancora non c'è parità la domanda è ma noi cosa facciamo per abbattere gli stereotipi per superare i confini per non basarci sul pregiudizio se poi leggiamo degli articoli di giornale che ancora oggi a destra e a sinistra parlano di come sono vestite le politiche italiane e non dei discorsi che fanno tra vogue e il messaggero diciamo c'è poca differenza oppure si deve andare a cercare la fidanzata il fidanzato le corne il figlio la figlia l'ha portato o no quindi siamo noi che probabilmente dovremmo impegnarci un po' di più per accorciare i tempi perché altrimenti non cambierà nulla ma sempre per tornare allo spirito positivo grazie a loro sono state poste le basi di tanti cambiamenti di cui oggi ne godiamo una cosa però la vorrei dire che magari potrebbe aiutare in questa spinta verso la parità noi non pensiamo una cosa ogni volta che un diritto non viene riconosciuto come nel caso della magistratura si fa un passo indietro nei diritti a 360 gradi e raramente si ricorda che il fatto che le donne io come vi dicevo prima mi occupo di indrangheta quindi mi occupo di indrangheta e delle donne nell'andrangheta che riguarda tutto il mondo non riguarda soltanto la calabria bbene le donne di indrangheta sono state viste come protagonisti all'interno dell'organizzazione criminale quando delle donne le hanno viste e non l'hanno detto le donne lo hanno riconosciuto i magistrati maschi una decina di anni fa una donna è iniziato a collaborare e questa cosa è accaduta perché una donna magistrata di reggio calabria ha capito che quella donna era pronta a parlare gli stessi magistrati hanno detto il fatto che non ci fossero donne nella magistratura ha rallentato la nostra capacità di renderci conto che le donne potevano avere un ruolo all'interno dell'organizzazione criminale come del resto l'ingresso delle donne all'interno delle forze armate nel 1999 quindi a volte ci si basa su delle considerazioni che fanno sorridere magari ci si dà delle pacche dice si ride ha il ciclo e in quei giorni e non ci si rende conto della gravità invece di certe battute rispetto a delle battaglie che sono battaglie per i diritti che ci riguardano a 360 gradi grazie bene allora prima mara rossi diceva appunto citava elsa conci maria di un teriter e la scoperta diciamo che si fa ripercorrendo queste biografie su queste due trentine e ad esempio considerare maria di un teriter a tutti gli effetti come dire uso la una terminologia molto territoriale trentinista trentina nel senso che maria di un teriter io avevo imparato fosse stata una ragazza che ha studiato trento che ha studiato dinsbru che dopo a certo punto ha trovato come dire il compagno alla propria vita in campagna e poi è scomparso completamente dai nostri radar della storia locale maria di un teriter per al cd de gasperi svolge la funzione di raccordo con la fosparta e per capirci quindi è praticamente una delle costituenti che opera politicamente per l'incontro per trovare delle soluzioni col mondo tedesco lo fa perché sa il tedesco lo sa perché è una raffinata conoscitrice di politica estera e lo fa come dire sembra su un mandato come dire del presidente del consiglio è vero che non c'è traccia del suo ruolo in nessuna ricostruzione che parla della nostra della nostra autonomia questo ha riprova diciamo che se facciamo uno sforzo come dire di usare queste 21 biografie queste 21 vicende come grimaldelli praticamente per scardinare un po alcuni luoghi comuni a livello locale a livello regionale a livello nazionale secondo me facciamo un'operazione molto molto importante io chiederei alle nostre autrici se vogliono se no mi mandano tranquillamente a quel paese di portare come dire visto che avete sentito che ci sono tante informazioni ma anche tanti aspetti un po inediti diciamo della di queste di queste storie proprio per restituire un'immagine che non sia un'immagine di comodo un'immagine di una minoranza caratterizzata appunto da essere belle composte signore e signorine di portarci come dire come sempi una serie di di casi o di vicende che vi hanno colpito in modo particolare su una delle 21 donne costituenti allora è difficile scegliere penso perché sono tutte molto come dire è molto sì ecco e poi è proprio per questo che possono aiutarci possono aiutare i giovani e le giovani non tanto perché sono delle roine ma come sempi e come possibilità di arrivare a fare quello che queste donne hanno fatto e allora io ne scelgo una ho già capito che no lascia a te che era più giovane però scelgo no ne scelgo una che teresa nocce perché viene da un mondo in cui io mi riconosco molto allora teresa nocce è una delle donne diciamo più anziane nel senso antifascista della prima ora ecco sarebbe interessante anche far capire che queste donne coprono non solo la resistenza cioè dal 43 al 45 ma diciamo che sono frutto dell'antifascismo precedente la lina merlin la teresa nocce la montagnana alcune delle donne diciamo democristiane sono nate appunto alla fine dell'ottocento all'inizio del novecento quindi fanno il percorso cioè costruiscono il loro antifascismo durante il ventennio in modi diversi e va sottolineato che le nove donne comuniste soprattutto quelle senza nulla togliere a quelle democristiane e anche le donne socialisti in questo caso pagano proprio anche a livello di sperienza di vita come dire l'essere antifascista ecco prendo l'esempio di teresa nocce perché è nata nel 1900 il padre abbandona la madre da subito lei è il fratello e quindi praticamente smette la scuola elementare in a 9 10 anni diciamo e va a lavorare fa vari lavori fra l'altro fra la sartina e partecipa al famoso sciopero delle sartine ma soprattutto quindi diciamo è costretta al lavoro e siccome una persona diciamo con una sua dignità una bambina in questo caso qua spesso viene licenziata perché si oppone ai soprusi quando la mamma le dice ma tu devi chinare la testa noi abbiamo bisogno di lavorare lei dice siccome noi non abbiamo niente la mia dignità è la cosa più importante quindi quella io la difendo e bene lei poi si avvicina diciamo al partito comunista è una delle diciamo non dico delle fondatrici ma entra nel partito comunista appena nasce conosce luigi lungo e luigi lungo invece viene da una famiglia benestante sta studiando legge si innamorano e la famiglia e sono giovanissimi insomma la famiglia si oppone si oppone dicendo a lungo tu non puoi spasare questa Teresa perché è brutta povera e comunista sono tre parole che vengono usate per Teresa noce e che la seguiranno in qualche modo in tutto il suo percorso politico perché se voi andate a vedere poi Teresa noce dal vivo insomma dal vero nelle foto non era una grande una bella donna ma aveva una personalità fortissima e bene lei e loro due si sposano poi evidentemente sono antifascisti quindi fuori e dentro dal carcere finché decidono di emigrare migrano in Francia e partecipano alla guerra di Spagna e con lei con il nome di Estella e dato dato gli atti frato era brutta diventa una stella come nome di battaglia è una presa anche in giro un po questa e comunque insomma poi sconfitta la repubblica spagnola e Teresa noce diciamo espatria in Francia viene praticamente messa in questi campi di raccolta poi di fatto insomma viene consegnata ai fascisti e finisce in un campo di concentramento finisce ravesbruck e altri campi comunque passa diciamo l'ultimo anno diciamo prima della fine della guerra a ravesbruck e è bellissimo leggere la sua autobiografia rivoluzionaria professionale come si intitola perché racconta anche questa come vive ravesbruck sapete cos'è era il campo di concentramento delle donne e lei che insomma che muore di fame quasi scavizzata e così via insieme alle altre donne ha sempre come dire questa forza delle idee e in tanti momenti della di questa della vita di questo percorso nel lager tiene alto il morale di queste donne raccontando esempi di altre biografie e racconta anche un famoso 8 marzo nel carcere insomma nel lager e dove tiene comunque un discorso dove festeggia fra virgolette la festa delle donne sopravvive evidentemente la voce esce torna a casa torna a torino e una delle prime cose che fa nel ritorno al partito organizza i primi giorni di liberazione una grande pasta asciutta e viene qualcuno del partito che non aveva evidentemente passato il carcere e la critica dicendo ma come si può far politica offrendo una pasta asciutta e ancora una volta teresa nocce che una donna concreta e ha patito la fame dice siamo qua in un italia distrutta della guerra moriamo di fame non ci sono case era un modo anche di essere vicini alle persone di far conoscere il partito di ssere vicina concretamente al partito comunque insomma inizia il suo percorso viene eletta alla costituente con tantissimi voti e fa tutto il suo lavoro lei si occupa gran parte delle le delle interventi diciamo dei delle articoli legati al lavoro in particolare evidentemente è la parità del lavoro e la protezione della maternità sono frutto dello suo lavoro e anche finita la costituzione le prime leggi 1950 sul lavoro sono fatte da lei e perché viene isolata perché se ne va poi teresa nocce intanto finita la guerra il suo rapporto con diciamo con l'ongo è già un po deteriorato ma comunque in modo diciamo molto anche corretto sono separati in casa diciamo fanno il loro percorso dentro il partito lei è anche nel comitato centrale mi prane però cosa fa l'ongo l'ongo ha il suo conosce un'altra donna e ottiene diciamo l'annullamento del matrimonio a san marino e ottiene questo annullamento firm facendo la firma falsa di teresa nocce e sul correo della sera qualche giorno dopo appare appunto l'annullamento del matrimonio di l'ongo e teresa nocce lei lo legge sul correo della sera e lei è una donna quindi appunto con un carattere molto forte la prima cosa che fa videntemente è smentire il giornale pensando che abbia scritto un falso e invece il giornale dice conferma la notizia va al partito e contesto videntemente quello che c'è questa non tanto e forse il fatto che l'ongo avesse la sua vita quanto il fatto che avesse ottenuto l'annullamento e falsificando i documenti e sostanzialmente prendendola in giro il partito difende l'ongo e praticamente la isola non è che la butta fuori dal partito la isola teresa nocce si auto isola esce in qualche modo dal partito ritorna a fare diciamo la sindacalista nella cgl e si occuperà insomma come aveva fatto inizialmente del diritto al lavoro continuasse percorso e poi comunque finirà fino diciamo a quando muore e porto l'esempio di teresa nocce perché evidentemente è una donna del novecento è una donna del meglio è una donna che viene da con una con dire con un percorso anche di costruzione del sé è diverso daniel deiotti teresa mattei angiola minella nadia spano perché sono donne giovani nate diciamo nel percorso resistenziale ma proprio per questo il suo percorso mi sembra anche molto importante e anche questo legame fra donne di generazioni diverse è estremamente importante perché dentro la costituente e lavorano insieme si intrecciano e ognuna il gruppo delle giovani e impara dal gruppo delle anziane e viceversa le cosiddette anziane si collegano con le giovani perché comunque l'esperienza è diversa non dimentichiamo poi che teresa nocce da praticamente da terza quarta lementare arriva alla costituente quindi pensate anche il percorso intellettuale culturale che questa donna ha fatto c'è a me colpisce moltissimo insomma quindi anche questo è un esempio per i ragazzi un ragazzo che magari non ha voglia di studiare un ragazzo che fa fatica e che magari si realizza nel mondo del lavoro in un altro modo può sempre capire comunque che la cultura la cultura è a portata di tutti e c'è sempre un momento per come dire per arricchirsi per conquistare per praticare un percorso per andare avanti per raggiungere anche come ha fatto teresa nocce e poi anche ad elebei e anche rita montagnana che sono le tre donne operaie delle 21 costituenti di arrivare in qualche modo in cima alla piramide insomma ecco per questo vi ho parlato di lei ma ci sarebbe da parlare di tante altre donne sì la mia passione la mia passione come si è capito è teresa mattei quindi un po già ve l'ho anticipata qualche altro dettaglio e poi vi leggo una cosa una parte di un suo discorso che si collega agli incontri nelle nelle scuole e l'idea che queste donne avevano delle donne di quello che chiedevano che è interessantissimo rispetto all'idea che oggi ragazzi e le ragazze hanno della della parità teresa mattei è una che a 17 anni nel 1938 leggi raziali lei appunto si trova a scuola arriva un professore per indottrinare gli studenti sulle leggi raziali lei si alza e dice queste leggi sono vergognose e viene espulsa da tutte le scuole italiane teresa mattei è una che fa la resistenza con un nome di battaglia tenerissimo perché si chiamava chicchi e apparteneva lei ad una famiglia di partigiani tant'è che a un certo punto il fratello questo per farvi capire la tempra dei mattei il fratello viene arrestato a roma e dice a tutti i compagni dite che voi non sapete niente dite che so tutto io loro fanno così e quella notte lui si suicida per essere certo di non dire niente teresa mattei viene informata di questa cosa inizia un viaggio verso Firenze per raggiungere la sua famiglia star vicino alla famiglia in questo momento così difficile e invece durante quel viaggio viene fermata da cinque soldati viene violentata tutta la notte la mattina dopo grazie ad un soldato che a pietà di lei riesce a scappare con i denti rotti un rene spezzato e le vertebre che le faranno male per tutta la vita e raggiunge la famiglia e di questa cosa non parlerà per 50 anni la prima volta che parla di questa violenza il 1997 lo fa in televisione davanti a gianni minà e lo fa l'anno dopo in cui la violenza contro le donne e la violenza sessuale non è più un reato contro la morale pubblica ma un reato contro la persona perché era il 1996 questo dovremmo ricordarlo come dovremmo ricordare che nel 1999 un uomo è stato assolto dall'accusa di violenza perché la donna al momento dello stupro indossava jeans quindi probabilmente ha contribuito a quel rapporto sessuale ntra nell'assemblea costituente come dicevamo prima grazie a lei e ad altre è stata inserita la parità di sesso nell'articolo 3 e grazie a lei e questo glielo riconobbe anche calamandrei che la ringraziò nella seconda parte dell'articolo 3 è stata inserita la parola di fatto cioè grazie a teresa mattei è stato inserita la parte più importante dell'articolo 3 perché la prima parte è un'enunciazione di diritti ma i diritti sono naturali non c'è bisogno neanche di enunciarli no volendo non ci dovrebbe essere l'articolo 3 la seconda parte dice che lo stato si impegna affinché quella prima parte diventi fattiva sostanziale quindi anche questo lo dobbiamo a lei nel mil si opera insomma si adopera per l'articolo 51 quindi abbiamo il fallimento diciamo di quell'inserimento delle donne dell'ingresso delle donne in magistratura si oppone come vi dicevo prima all'inserimento dei patti lateranensi all'interno della della costituzione la maledetta anarchica viene appunto espulsa dal partito comunista quando si oppone all'aborto e ha continuato fino alla fine dei suoi giorni ad occuparsi dei bambini e della pace nel mondo e diceva questo a proposito delle donne che io trovo meraviglioso perché questa è una cosa interessante le donne avevano un'idea chiara di quello che volevano fare all'interno dell'assemblea costituente come avevano chiara chiaro che non gliene importava niente dell'appartenenza partitica cioè avevano chiara l'appartenenza ma prima veniva l'interesse del cittadino prima veniva il territorio sono tutte donne che conoscono profondamente il territorio dal quale provengono anche questo sarebbe utile ai nostri politici contemporanei quindi andavano in assemblea e poi tornavano e partecipavano alle manifestazioni per i diritti dei lavoratori venendo poi anche insultate tra loro e elettrapollastrini quindi i maschi erano preoccupati addirittura a un certo punto dicono che le donne volessero restaurare un maltrearcato che non c'è mai stato e loro invece dicono noi non vogliamo che le nostre donne si mascolinizzino non vogliamo che le donne italiane aspirino ad un'assurda identità con l'uomo vogliamo semplicemente che esse abbiano la possibilità di espandere le proprie forze tutte le loro energie tutta la loro volontà di bene nella ricostruzione democratica del nostro paese perciò riteniamo che il concetto informatore della lotta che abbiamo condotta debassare alla base della nostra nuova costituzione rafforzarla darle un orientamento sempre più sicuro è il nostro convincimento che nessuno sviluppo democratico nessun progresso sostanziale si produce nella vita di un popolo se esso non si è accompagnato da una piena emancipazione femminile che è l'iran è l'afghanistan è tutto quello che sta succedendo in tutto il mondo ed è quello che ancora dobbiamo fare qui Buongiorno a cosa, visto che Teresa Mattei, allora Teresa Mattei è l'ultima costituente morta, è morta nel 2013 e lei ha partecipato anche a tutte le lotte ma quella che è importante in alcune delle interviste e anche quando andava nelle scuole dice abbiamo dimenticato una cosa nell'articolo 3 di inserire bambini e anziani nel senso che diciamo nel percorso democratico della nostra repubblica i bambini e gli anziani molte volte sono appunto come le donne insomma sono dei ghetti cioè sono o troppo esaltati perché ci mancano oppure messi da parte poco considerati lei dice forse avremmo dovuto anche elencare oltre che sesso razza e così via anche bambini e anziani questo è molto bello perché è di oggi insomma noi ci mancano i bambini della natalità però in fondo i bambini ci danno fastidio i bambini ci servono insomma molte volte li vediamo come un fiore raro oppure però insomma ecco e pensiamo poi il discorso degli anziani ecco quindi queste donne ecco se poi andiamo a leggere i loro interventi ci insegnano molte cose di oggi un ultimo accorgimento per la lettura della mostra allora la mostra e le frasi che trovate scritte sulla mostra sono prese da interventi fatti dentro la costituente nel senso che poi penso anche nel libro della collega noi volevamo far capire il loro contributo nella costituente perché poi molte di queste donne hanno continuato diciamo il percorso a vario titolo in varie legislature ma noi interessava veramente il contributo come dire proprio nella costituente quindi le frasi virgolettate quelle scritte si riferiscono a interventi fatti direttamente nella costituente ecco anche questo è molto importante perché sono come dire sono parole loro insomma dove le abbiamo raggruppati e perché era talmente complicato scrivere tutto l'intervento che le abbiamo sintetizzati no grazie mara il mi sembra di ricordare magari incorreggete che la mattei e è stata o si è laureata oppure come dire ha studiato insieme a a piro calamandrei il senso piro calamandrei uno dei padri della costituente appunto ra molto legato e aveva un rapporto appunto di carattere scientifico intellettuale molto importante ora piro calamandrei nel 1955 ha fatto una uno dei più importanti e secondo me ancora immortali discorsi dedicati alla costituzione l'ha fatto alla biblioteca umanitaria di milano parlando agli studenti milanesi e nel 55 il clima diciamo un clima abbastanza plumbe insomma guerra fredda estrema iniziava come dire c'era una forte movimento antipolitico e c'era il tema appunto della indifferenza complessiva e della non partecipazione anche alla vita alla vita politica mattei e mattei calamandrei sprona gli studenti fa un bel discorso spiega lo spirito della costituzione e a certo punto dice una cosa terribile da giurista come dire dice la costituzione un foglio di carta ecco se voi lo lasciate come dire cadere se non lo sostenete se non lo tenete in mano se non lo animate se non lo attualizzate è un foglio di carta destinato a cadere per terra e quindi non c'è nessun formalismo giuridico nessuna garanzia che la costituzione da sola abbia le energie come dire per reggere la propria funzione per essere attuata ora la domanda conclusiva che faccio alle nostre relatrice questo insomma al di là del fatto che l'ha detto calamandrei che comunque è un elemento di garanzia insomma questo tenere in mano la costituzione questa non cedere magari all'approccio anche legittimamente un po' retorico un po' formale noi citiamo la costituzione certe volte anche per salvarci un po' la coscienza insomma ecco è una coperta molto larga con la costituzione a tratti ecco c'è qualcosa delle donne costituenti qualche stimolo qualche indicazione qualche elemento di originalità che permette di dire che quel fo quella carta per non cadere diciamo ha bisogno di essere ulteriormente come dire riattualizzata o comunque diventare come è la nostra costituzione non solo regole del gioco ma anche programma ma anche idea di un sviluppo di un paese di ed è di un sviluppo democratico qual è insomma l'attualità oggi di quella della frase di calamandrei e come voi da utrici della ed è studiosa della delle 21 donne vorreste riempire questa indicazione che mi sembra ai beni indicazione di grande attualità in parte l'ha già accennato lei prima e come dire e queste donne appunto sono la costituente fanno politica ma sono strettamente legate appunto al territorio alla vita delle donne ma non solo nel momento della costituente vanno avanti indietro nei loro come si dice nei loro paesi dove sono state elette dei loro collegi elettorali e perché come dire si confrontano portano avanti le esigenze delle donne e quindi c'è questo stretto legame e poi soprattutto e questo non viene fuori solo da loro non viene fuori solo dalle 21 donne costituenti che sono una rappresentanza delle tante donne che durante cioè che durante che hanno fatto la resistenza hanno come dire la politica è bella la politica è vera la politica è una cosa positiva ecco io penso che sia questo quello che ci che ci lasciano oggi nonostante la crisi della politica l'indifferenza il qualunquismo e l'egoismo quello che fare politica come l'hanno fatta loro e come loro credevano che si dovesse fare e come l'hanno praticata poi fino a quando io dico fino alla morte intendo dire che anche quando sono rientrate nella loro città nel loro comune hanno continuato a fare politica hanno portato avanti sono diventate sindac e sono diventate assessore ma hanno e hanno come dire portato avanti le esigenze del loro paese mi vengono in mente alcune di loro che hanno fatto gli acquidotti nuovi le scuole mi viene in mente adesso appunto le mille romagna e quello che sta succedendo cioè queste donne rano estremamente come dire la politica era una cosa vera una cosa concreta una cosa una cosa non non di immagine o di o di carriera insomma ecco e io penso che è questo che dobbiamo anche riprenderci in mano perché la delega come dire vuol dire che lasciamo agli altri o alle altre che facciano loro ma sappiamo anche che comunque come donne perdiamo due volte in parte perché le donne comunque sono poche sono poche in politica sono poche dove diciamo dove si comanda e dove passa dove c'è il potere ma anche perché solo li appropriandoci di questo possiamo pensare di portare avanti quelli che sono cioè quello che c'è scritto nella costituzione cco quindi la lotta per la parità la lotta per il salario nell'opportunità di carriera nel diritto diciamo al lavoro e alla maternità sono tutte cose che insomma dobbiamo prendere in mano e conquistarci insomma perché alla fin fine alla fin fine non ci sono ecco io penso io penso questo io sono completamente d'accordo con calamandrei potrebbe essere una frase da dire adesso non la trovo triste come frase è anche lì un invitare alla lotta cioè lui dice noi abbiamo scritto la costituzione più bella del mondo ma è un pezzo di carta cioè questa costituzione è viva e voi sentirete l'eco dei centomila morti che ci sono in questa costituzione se dentro voi cioè noi ci mettete l'impegno il combustibile la voglia di fare che è quello che quando si va in giro quando si incontra i ragazzi ma in generale anche quando si parlano con gli adulti si ripete fino allo sfinimento cioè è come quando si dice è colpa dello stato ma la domanda è lo stato chi è siamo noi quindi siamo noi il cambiamento c'è una frase bellissima il mondo che vorrei dipende da noi che è uno slogan di un progetto al quale partecipo della comunità di san patrignano sattamente questo quello che lui vuole dire cioè abbiamo tutti gli strumenti ma poi siamo noi che dobbiamo metterci l'impegno perché quelle cose che sono scritte in maniera semplice e straordinaria vengano attualizzate quindi forse meno parole più fatti trovo che per esempio questa costituzione viva in quegli angeli e vive in questi giorni in quegli angeli che stanno spalando il fango quello significa mantenere viva la costituzione cioè andare lì e partecipare ed essere parte di qualcosa aiutare gli altri aiutare se stessi questo significa molto semplice dalle piccole cose del vivere quotidiano quando si è bambini alle grandi cose è l'onestà e il pretendere lo scontrino e attraversare la strada quando è verde non quando è rosso è molto semplice in realtà è che poi diventa sempre più grande no quando si è adulti perché ci si infila in degli ingranaggi di opportunismo di pigrizia e di girarsi dall'altra parte o di pensare che no siamo delle isole non siamo delle isole siamo noi e la costituzione è il più grande noi che ci protegge come una coperta grazie davvero angelo siamo in perfetto orario quindi Mara Rossi Angela jantosca la c'è la possibilità appunto di acquistare il libro di vedere la mostra speriamo sia stato un pomeriggio caldo per chi era al sole un po meno caldo per chi era all'ombra ma comunque insomma stimolante interessante buon festival e ai prossimi appuntamenti
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