Come aiutare le imprese a uscire dalla pandemia?
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Come aiutare le imprese a uscire dalla pandemia?
Le imprese usciranno dalla pandemia fortemente indebitate. Come decidere chi aiutare e chi no e con quali strumenti? http://www.festivaleconomia.it
buongiorno benvenuti benvenuti a tutti grazie di essere qui a questo incontro con il ministro dello sviluppo economico giancarlo giorgetti che non vedo ancora collegato poi mi diranno grazie anche al professor fabiano schivardi docente di economia politica all'università luiss di roma noi appena vedremo il ministro giorgetti eccolo buongiorno ministro grazie grazie anche a nome del degli organizzatori del festival dell'economia per la sua partecipazione grazie buongiorno accogliamolo con con un saluto ci sente ci sente sa benissimo dicevo a grazie anche al professor schivardi noi faremo così comincerà il professor schivardi con una introduzione così insomma ci farà entrare nel vivo dell'argomento ho scelto quest'anno dagli organizzatori del festival e il ritorno dello stato subito dopo comincerò io con le domande al ministro prego professore grazie a tutti e grazie agli organizzatori del festival per questo incontro che sarà sicuramente molto interessante ed è al cuore del tema che abbiamo scelto quindi quello che volevo fare molto molto velocemente perché poi sono interessati a sentire il ministro e discutere due secondi perché siamo arrivati a questo tema quest'anno è questione che negli ultimi vent'anni sono accadute una serie di cose che hanno radicalmente fatto di pensare il ruolo dello stato nell'economia in particolare si sono succedute una serie di crisi rapida successione molto molto profonde la crisi finanziaria la crisi del debito sovrano e poi la pandemia però allo stesso tempo già da prima c'erano stati due processi più così più carsici ma comunque molto profondi c'è la globalizzazione è anche il cambiamento tecnologico che avevano fatto sì che molti dei lavori che erano così considerati stabili e sicuri più stabili e sicuri non sono diventati e quindi hanno molto cresciuto l'insicurezza economica di una parte rilevante della popolazione e infine ultimo negli ultimi due tre anni s'è cominciato anche molto parlare di sovranità tecnologica di asset strategici di chi possiede cosa e quindi i golden powers cinesi imprese eccetera e quindi tutti questi fenomeni hanno portato un aumento da parte dei cittadini di richiesta di protezione da parte dello stato e quindi un ripensamento di quello che era stato la visione che era emersa dalla stagione delle privatizzazioni c'è uno stato che si ritira dall'economia e una domanda di maggior presenza dell'economia nello stato quindi direi che un ministro come come giorgetti e dal ministero dello sviluppo economico è proprio il cuore di queste questioni perché rispondere a questa domanda di produzione richiede di avere una visione su cosa deve fare lo stato nell'economia e e questa è una domanda che ovviamente non ha una risposta a 0 o 1 c'è chi pensa che lo stato debba stare il più lontano possibile dall'economia fare solo le regole e poi impicciarsi nel meno possibile c'è chi invece pensa che lo stato deve entrare pesantemente nell'economia possedere impresa gestirle fare lui l'innovazione non è tra l'altro qui al festival abbiamo avuto esponenti di entrambi e le scuole di pensiero però a me sembra che la ragionevolezza quello che emerge nei dibattiti e più o meno una posizione a metà in cui l'esperienza di presenza forte dello stato dell'economia e l'esperienza degli zeri ci ha insegnato che lo stato non è un grande gestore di impresa è ok il mercato ha anche i suoi problemi ma pensare che lo stato di 20 permanentemente proprietario come era una volta di imprese che producono panettoni magari di impresa che produce che trasportano gente in aereo o imprese che producono acciaio forse non è una prospettiva così così attraente quindi siamo su queste questioni e queste questioni e poi rilevano per le scelte che al mese si dovranno fare che si stanno facendo rispetto ai molti tavoli di crisi aperti rispetto al dibattito sui licenziamenti rispetto anche al dibattito su cosa succederà ora l'uscita della pandemia riguardo agli aiuti no finora le imprese aiuti alle imprese sono stati molti indiscriminati credito garantito a tutti casse integrazioni a tutti all'uscita della pandemia forse bisognerà chiedersi se ci sarà un passaggio a un approccio più discriminante ed ovviamente le scelte che verranno fatte dipendono molto da come i nostri politici i nostri decisori interpretano il ruolo dello stato dell'economia quindi sono molto curioso di sentire insomma qual è la posizione del ministro riguardo grazie professore grazie nel dato degli spunti che riprenderò in qualche domanda ma intanto volevo cominciare con una domanda al ministro giorgetti è perché c'è un caso che incarna perfettamente il titolo del festival il ritorno dello stato sto parlando dell'ex ilva dell'acciaio era stata privatizzata nel 95 adesso c'è il ritorno dello stato addirittura in prospettiva entro un anno in quota maggioritaria e contemporaneamente però ci sono delle vicende processuali e giudiziarie molto complicate c'è stata la scorsa settimana una sentenza definita storica che ha condannato i riva più di vent'anni prevista anche la confisca dell'area a caldo anche se nel terzo grado di giudizio questo era soltanto il primo grado quindi in ombra diciamo sul futuro produttivo di taranto è attesa anche una sentenza del consiglio di stato che riguarda sempre il blocco degli impianti dopo una decisione del tar di lecce quindi vicende intricate che però lasciano intatta sul tavolo la questione dell'acciaio di stato io le chiedo perché lo stato dovrebbe occuparsi di acciaio che cosa significa taranto per per l'italia per il sistema produttivo italiano e cosa pensa invece di alcuni autorevoli analisti che invece pensano si debba dismettere taranto perché produrre acciaio diciamo eco sostenibile comporta dei costi che ci porterebbero fuori mercato quindi in maniera assolutamente svantaggiosa per noi qual è la sua opinione buongiorno a tutti e si è collegato in questa forma veramente la presenza fisica e adesso le migliore comunque io credo che i casi di tanto sia un po la sintesi lì con verno ancora essere situazioni in qualche modo tipiche anche dalla realtà italiana perché io rispondo serve l'acciaieria taranto perché in questo caso specifico a maggior ragione serve anche con proprietà pubblica per una serie di ragioni che sono prima di tutto abbiamo capito quanto sia strategico all'acciaio per quanto riguarda tutta l'industria che in qualche modo stava alle che utilizza questo acciaio quindi oggi ad esempio l'andamento del prezzo dell'acciaio che la sua disponibilità è diventata uno dei temi più importanti per tutta l'industria che meccanica italiana che ricordo essere a seconda d'europa quindi la disponibilità dell'acciaio è comunque un fatto del tragico e nel momento in cui discutiamo il re shoring che un turn è diventato di moda fase post pandemica un pandemica comunque lo sarà dopo diciamo così la febbre e la globalizzazione ha portato a distribuire delocalizzare in tutto il mondo di versione di produzioni questo è un tema che a mio avviso trova oggi una risposta è importante tenere vicino agli utilizzatori la produzione di acciaio la seconda risposta perché l'acciaio perché l'acciaio di stato nel caso specifico di dato la risposta secondo me è quasi banale cioè con una confisca che vende con situazioni ancora da definire sotto l'aspetto ambientale aspettiamo devo dire con impazienza il consiglio di stato che determinerà il perimetro dell'operatività di questa di questa industria è chiaro che non si troverà nessuna parte al mondo dei media né in cina e in giappone un privato che faccia degli investimenti dell'ordine di quelli necessari a tardo rendere l'impianto ecosostenibile con il rischio che un giorno questa confisca possa portare via tutto ciò è stato investito quindi è classico tipo in cui il mercato fallisce non so come dire ma soltanto lo stato in ragione dell'interesse strategico può assumersi in qualche modo questo rischio terza con constatazione è chiaro che noi abbiamo la destra ovviamente come ministero insieme al ministro cingolani chi insieme a quello che sarà la nuova governance dell'acciaieria di tanto quello che può essere in modo realistico pragmatico il profilo dell'investimento nello stabilimento per arrivare in qualche modo a una produzione che tenga conto anche delle legittime aspettative in materia ambientale della popolazione e che però continui a produrre acciaio al servizio industria nazionale e anche delle e dei lavoratori che lavorano e che in qualche modo ci chiedono certezze per i tigrotti questo quadro però come vi dicevo prima non potremo sapere soltanto quando la magistratura nel caso specifico amministrativa si pronuncerà aspettavamo per il 13 maggio presumibilmente dovremo aspettare fino a metà giugno e a quel punto lo stato di maggioranza e vi ci metteremo anche al tavolo con l'azionista privato mi targhe ha fatto un investimento capiremo che tipo di intenzioni ha come vuole rimanere della partita tenendo conto del quadro normativo che l'italia nel caso specifico relazione a sentenze di carattere penale amministrativo dal 2012 che segue ovviamente e credo che proseguirà ancora per molto un quadro diciamo che li giurisprudenziale in continua evoluzione e in questo progetto di investimento e ovviamente in cui lo stato può in questo caso deve essere protagonista terremo conto anche del diciamo del rinnovato quadro normativo di supporto finanziario che l'unione europea ha manifestato per quanto riguarda appunto all'acciaio green oggi si possono fare cose che fino a due anni fa tra gli fa erano severamente vietate o impedite dalla normativa europea e per chiudere questo ragionamento mi si chiede ma è giusto sussidiare per compensare i costi di energia che in prospettiva andrà a finire sull'idrogeno anche evitabili mente non sarà concorrenziale con le altre produzioni ma qui devo dire che ho tutto il mondo produce acciaio in modo ecosostenibile oppure non dovranno essere riviste le norma chi degli dei che i diversi paesi si sono assunti buono si sono assunti a questo proposito in ogni caso gli stati devo dire democratici occidentali dure acciaio dovranno mettere in conto in qualche modo qualche forma di sussidio per essere competitivi ma dovranno alcun modo altrettanto consapevole e mettere in conto politiche a livello globale per fare rispettare i principi di una concorrenza se non per una concorrenza che in qualche modo si rischia di quelli dei valori che tutti quanti in questo momento proponiamo mettiamo sempre in cima senta passerei anche a un altro caso concreto che richiama il titolo anche se non perfettamente perché il titolo il ritorno dello stato ma su alitalia non c'è un ritorno perché da un po che c'è questo ritorno hanno calcolato che lo stato ha messo su alitalia negli anni più di 13 miliardi a carico del contribuente però in questi giorni c'è stata una trattativa serrata con l'europa sulla nuova compagnia che nasce appunto da alitalia lei un po di tempo fa ha detto che assenso alla newco soltanto se poi in grado di volare da sola ci sono queste condizioni oggi lei le vede e le vorrei anche chiedere diciamo fuori da ogni previsione ipotesi l'ingresso di un operatore straniero la risposta secondo me soltanto un mago potrebbe darla perché in piena pandemia a livello globale il mercato diciamo così anche del volo aereo non dà certezze di nessun tipo per nessuno tant'è vero che anche i colossi come lufthansa air france hanno dovuto far ricorso a importanti iniezioni di capitale pubblico ha utilizzato tra l'altro la pista europea in questo frangente e credo che proprio il mercato ne risulterà un po sconvolto anche perché la clientela business che normalmente era quella che faceva a quadrare i conti di queste compagnie magari verrà ridimensionata dall'utilizzo delle forme che è stato utilizzando io di piga online e non di presenza diretta ma al netto di questo io penso che il capitale pubblico perché noi stiamo parlando esattamente di questo è un caso un po diverso dalla cioè nasca compagnia interamente a capitale pubblico perché tranne rare eccezioni c'è qualcuna anche in italia non faccio nomi però i soggetti privati hanno sempre fallito per quanto riguarda il settore del trasporto aereo quindi una società totalmente pubblica la commissione europea ci chiede per evitare di essere sconfitta nelle sedi giudiziarie vari corsi tipo politi ryanair le altre compagnie che ci sia ma totale discontinuità con alitalia ecco io credo che tutti quanti nel mondo politico nel mondo anche dei commentatori devono comprendere l'incredibile sforzo che noi stiamo facendo per far partire e non è affatto facile questo questi che saranno mesi in transizione e dolorosi anche sotto il profilo in qualche modo della discussione degli assetti dei livelli occupazionali per far partire una compagnia pubblica che però risponda ai criteri di economicità e cioè in qualche modo soddisfi quella che l'esigenza di connettere il paese anche per le missioni che nessuno fa perché un importo ricordo che se non lo fa la compagnia di stato il trasporto di organi o altre situazioni lo farà accompagnata da ed è il motivo per cui si è giustificato intervento pubblico però il nostro i nostri ten di mento e di far partire una compagnia aerea che raggiungono il libro economico con tutti i dubbi derivanti appunto come ho detto la mia risposta un mercato del probabilmente sarà ridisegnato ed è inevitabile poiché questa la compagnia non è una compagnia che va a fare concorrenza ai low cost che poi sono quelle che blumon i ricorsi che magari beneficiano di sussidi pubblici a livello locale dagli aeroporti di destinazione piuttosto che paradisi parafiscali situare e localizzare in quanto dipendenti per pagare le imposte o meno contribuzione sociale questa compagnia non potrà far concorrenza queste dovrà necessariamente a mio giudizio a giudizio del governo trovare comparti una rivale internazionale che in qualche modo con cui fare sinergia rispetto i mercati di destinazione di alitalia o meglio nella nuova italia come vita e nel contesto globale della connessione perché chiaramente nessuno di noi è così verso da ignorare quali sono le condizioni di mercato con cui si deve operare nell'anno del 2021 del 2022 2023 e il trasporto aereo però io quello che credo tutti quanti in qualche modo debbano comprendere mi rivolgo veramente a tutti anche i sindacati che lo sforzo del governo e non sterzo veramente importante e niente affatto semplice quindi saranno mesi molto complicati e vedevo il professor schilardi voleva fare qualcosa volevo io concordo col ministro che sono tempi speciali e quindi ci vogliono anche approcci speciali cioè sull'acciaio anche il punto che lei ha fatto che se produciamo acciaio verde solo noi non è competitivo e verde può avere senso dare un sussidio per permettere questo è un costo che la società è disposta a pagare e quindi è sensato quello che secondo me sarebbe interessante capire è se nei vostri progetti poi dite vogliamo mettere in piedi imprese che stiano comunque sul mercato magari con un sussidio perché fanno qualcosa di utile alla società ma a parte ciò sul mercato e se la visione è quella di un approccio in cui si dice entriamo sine die e poi vediamo oppure se come l'approccio dell'amministrazione obama con l'industria automobilistica che sono entrate come un fondo di investimento abbiamo detto noi entriamo ma fra tre anni usciamo e quello è l'obiettivo perché io credo che una scelta di questo tipo è pesante dire entriamo e vogliamo uscire oppure entriamo e poi vediamo abbia molte conseguenze poi sulle scelte che si fanno anche oggi e quindi sarebbe utile secondo me capire qual è l'approccio che sta tenendo allora io distinguerei caso di iva cui ribadisco noi ci metteremo al tavolo con quello che ha convinto l'azionista privato della società perché fino a quando non ci sarà un quadro chiaro significamente chiaro del futuro ribadisco ogni quadro di investimento soltanto in qualche modo lo stato può sopportarlo quindi quando avremo quanto in questo quadro di certezze mediana vedremo per quanto riguarda altre forme di intervento dello stato che come sa schivarli ci sono tanti strumenti che sono stati escogitati in questo periodo dal nuovo patrimonio di fare cassa depositi e prestiti ha in italia noi ideale e desktop per come sono trovati questi strumenti è che lo stato intervenga in posizione possibilmente di minoranza come capitale paziente e con l'obiettivo di uscire dalla società dal momento in cui la turbolenza in qualche modo cessata e quindi si possa restituire al tie break di mercato il funzionamento dell'impresa e quello che abbiamo fatto con corneliani questa azienda sta conosciuta di mantova e naturalmente però in questa situazione di crisi lo strumento le nuove strumentazioni che lo stato ha messo a disposizione che il governo intende attuare io ho sempre detto ricevendo devo dire numerose critiche questo ed è un punto di quelli che secondo me dedicati che questo intervento dello stato deve in qualche modo contemplare la presenza di un socio privato di varia natura dall'imprenditore singolo fondo straniero al fondo italiana che però ci creda nel progetto di che in qualche modo metta a sua volta una dotazione finanziaria il capitale più visti perchè altrimenti andiamo al cuore del problema diventa in qualche modo troppo facile rispondere la pressione che in ogni situazione di crisi inevitabilmente avviene da parte di istituzioni sindacati è intervenire con lo stato che in qualsiasi azienda in crisi ma in questo modo non è che li facciamo liri faremo l'ace di o cose di questo tipo che credo non abbiano lasciato esattamente italiana quindi è una fase molto delicata questa in cui lo stato serve il governo ha messo disposizione soltanto l'italia gioca l'europa in particolare ad esempio in francia vedo tanti che hanno fatto così ma la fase della scelta se intervenire è una scelta delicatissima che svela diciamo così proprio la politica nel suo profondo stata vorrei restare un po su questo argomento prima anche il professor schivardi nella sua introduzione lo ha toccato il ruolo dello stato anche diciamo con gli aiuti che ci sono stati vari decreti rimborsi sostegni adesso non ricordo neanche il nome sua gli ultimi si chiamavano si chiamano sostegni ecco lei ha detto che c'è il rischio di una sorta di metadone e di stato cioè che il sistema nel sistema si produca un assuefazione all'aiuto pubblico e che poi non si è più in grado di ripartire quindi di ritornare un meccanismo normale le chiedo ci stiamo avviando verso una maggiore selettività degli aiuti la pubblica amministrazione ha gli strumenti per consentire diciamo una selezione tra aiuti buoni aiuti cattivi tanto per parafrasare il debito buono il debito cattivo io credo che si deve andare in questa direzione il che però non è affatto semplice ribadisco gli strumenti e ce ne sono a questo punto anche ludico troppi ma ce ne sono molti io in un'audizione parlamentare ho citato un po diciamo così fastidio quando detto che la cassa depositi e prestiti invitalia simest fondi strategici di varia natura ormai abbiamo una confusione di incentivi e di sensini che forse sarebbe il caso di ordinare e abbiamo intenzione assolutamente farlo dopodiché come distinguere l'investimento meritevole e quello che meno meritevole ci sono delle matrici anche professor schivare contributo credo su questo in cui già capire se l'azienda è andato in difficoltà sostanzialmente in relazione alla pandemia oppure era già stata mente decotta prima e quindi meritevole e di garanzie e di assistenza e di soldi che alla fine pubblici verrebbero buttati via per fare questo in qualche maniera del modello cud fra la crisi europea in cui sostanzialmente gli occhi di stato sono consentiti se la situazione di crisi non era già conclamata al 2019 fase invece del tricolle per fare questo bisogna da un lato avere dei soggetti valutatori professionali io credo che questi si siano nel cd e anche in italia ma che debbano avere qui il tema serio che debbano avere una copertura politica nel loro opera perché se poi la pressione politica che diventa molto elevato per salvare modo preminente azienda che manifestamente non ha prospettive di futuro di mercato per salvare ad esempio i posti di lavoro diventa quella determinante inizia ciclo vizioso diventa semplicissimo anche per me autorizzare i salvataggi con capitale pubblico se però la dieta fa margini di contribuzione negativa cioè non copre nemmeno i costi variabili non distruggiamo ricchezza non è creato tutto questo può funzionare soltanto e di questo stiamo disputando prestito con sinistro orlando se esiste un sistema di ammortizzatori sociali nuovo adatto a cogliere la drammaticità di questa fase di transizione che tra l'altro aggiungo io non è soltanto dovuta alla pandemia ma anche le scelte molto significative l'estate fa materia di politica su digitale e soprattutto di politica green che inevitabilmente qualche scompenso la tradizione lo crea quindi io credo che ci voglia una politica seria e forte che sappia fare delle scelte anche in qualche modo dolorose ma con la copertura sotto il profilo sociale per coloro che perdono il posto di lavoro e soprattutto per in qualche modo reindirizzarli i nuovi settori e la commissione europea ma anche il governo italiano deve promuovere che sono quelli come ricordato dalla transizione ecologica ministro lei mi ha portato su un altro argomento che è quello del blocco dei licenziamenti e stata trovata diciamo una mediazione dal premier dradi per cui ci sarà diciamo una selettività sul blocco andrà avanti per i servizi e quelli che hanno la cassa in deroga si dovrebbe interrompere dico dovrebbe perché sia i sindacati che alcuni partiti hanno messo in discussione che si torni alla normalità da luglio io volevo chiedere un po qual è la sua opinione su questo visto che anche il segretario della lega ha avuto dei ripensamenti mi pare tra l'altro parlavo prima con il presidente fugatti del suo stesso partito mi diceva noi qui sul territorio abbiamo dei segnali al contrario cioè non siamo preoccupati dallo sblocco dei licenziamenti perché le imprese stanno stanno ripartendo ecco alla luce di quello che ha detto secondo lei è una decisione giusta quella di tornare alla normalità da luglio allora io credo del globo dirigenziali gli sia stato una scatola misura eccezionale tale deve rimanere dovuto alla situazione io non sono tra quelli che ritengono che i posti di lavoro si facciano con decreto legge quindi il problema è come gestire questa transizione lo ribadisco che secondo me e confermo quello che dici fugati ma che da tante parti in qualche modo si percepisce la ripresa all'inizio sarà anche sul modo sorprendentemente più veloce di quello che noi pensiamo ma dipende dal settore al settore e quindi questo discorso del blocco dei licenziamenti delle tutele a mio giudizio dovrebbe essere declinato più utilmente con valutazione di settore ad esempio il caso del tessile e tipicamente uno dei settori dove questo stasera di crisi avrà un'uscita più lenta rispetto ad altri se io dovessi guardare ad esempio il problema faccio un esempio poi ci sono gli economisti io io con tutta diciamo così tutta questa massa di investimenti pubblici denaro pubblico domanda pubblica generale comincio a vedere un problema di offerta io non riesco a vedere ad esempio in un sito delle costruzioni pubbliche o private un'offerta in grado di rispondere a questo tipo di domanda generata quindi li si creeranno paradossalmente tantissime situazioni occupazionali ma anche nuove legate nostra dice mente alla costruzione ma anche l'impiantistica nei utili in piatti anche di altissima tecnologia che vanno dietro alle costruzioni ecco è una frase che in cui lo stato deve utilizzare gli strumenti chiave leve che ha non per due se ne realizzate anche di blocco dei licenziamenti ma come gestire questo processo anche di riallocazione dei fattori perché in qualche modo lo genera lui esempio per chiuder farvi capire se io del pnr merto svariati miliardi di euro considera una domanda di bus elettrici o comunque ecologici jason o 10 da di produzione in questo senso forse sarà il caso che mi metta di ingegno per creare le condizioni perché qualcuno produca anche in italia mezzi di questo tipo e questo significa far politica industriale coerente del dna magari in parte lo stato poi io spero che un po anche lo stato lavorare con i privati che già ci sono in queste ore ma sarebbe assurdo che io genera una domanda in quest'ordine di grandezza a tutto beneficio che so io sì quindi mi pare di capire che lei non è per un blocco diciamo per date ma per settori sa di andare a vedere settore per settore dove necessario professore questa questione del brocco per settori io trovo un incongruenza diciamo così logica perché si sta dicendo il tessile va male e quindi continuiamo col blocco però in realtà è proprio dovessi va male che le imprese sono piu in difficolta per il blocco dei licenziamenti quindi se si nel tessile si blocca i licenziamenti bisogna per forza anche estendere la cassa integrazione altrimenti queste imprese vanno male non possono licenziare non hanno aiuti quello che faranno chiuderanno credo che quindi da un certo punto di vista si sta dicendo blocchiamo nei momenti e nei posti di crisi però è proprio dove in realtà la questione si pone di più perché appunto nell'edilizia possiamo anche non bloccare i licenziamenti tanto le indirizzi li possiamo anche bloccare tanto l'ediliza in espansione non staranno licenziando quindi mi sembra che sia un provvedimento che va pensato bene bisogna tener conto del fatto che non si stia dando la medicina a chi sta bene in realtà non dando la chicca chi sta male allora sulle costruzioni se qualcuno non ci pensa credo che ci saranno licenziamenti che nelle costruzioni perché essendo vietata la revisione freddi e chi ha preso degli appalti pubblici magari due anni fa con dei prezzi di materie prime che non fa assolutamente oggi attuali non credo che se guardi foto davanti al cantiere forse dovevo dedicarci anche questo problema però la incongruenza io concordo c'è e abbiamo il problema appunto di rinnovata ma detto prima sistema degli ammortizzatori sociali non abbiamo surrogato con la casa col dg fuori dove non c'è la cassa integrazione abbiamo le casse integrazioni e due hanno determinato numero di mesi che dovrà essere quindi riviste e aggiornate in relazione a come evolve come si esce dalla pandemia quindi io lo ribadisco blocco dei licenziamenti deve essere secondo me rivisto e collegati di vita bilmente come quello degli incivili dei suicidi a quello che è nuovo sistema degli ammortizzatori sociali che non può essere quello che il mondo preparo vini senta a proposito di settori quello della farmaceutica invece è appunto non ho sentito la crisi del copy danzi e lei sin dall'inizio quando si è posto il problema dei vaccini si è subito impegnato per creare una capacità una filiera produttiva italiana e creare quindi una capacità produttiva che rendesse e che possa rendere l'italia autonoma da questo punto di vista vorrei capire a che punto è questo progetto e se c'è la disponibilità delle multinazionali a fare i trasferimenti tecnologici per le aziende italiane allora io ho detto e lo ribadisco del parlamento e l'intervento che noi abbiamo cui stiamo lavorando non è un intervento che non poteva essere un talento per l'immediato per l'emergenza perché chiaramente che si tratta di rimettere in piedi una filiera industriale uso deliberatamente desideri del termine nella farmaceutica nel biomedicale biofarmaceutico perché perché lui è la fabbrica chimica sarò bravissimi ciò l'italia è la prima in europa diciamo così o comunque si difende benissimo dobbiamo assolutamente però creare i presupposti che della farmaceutica del futuro che non è soltanto vaccini sicuramente purtroppo temo anche vaccini ma nel biomedicale cc siamo sotto questo profilo da un lato abbiamo un corso delle azioni chiaramente riservate con soggetti internazionali che decidono che hanno deciso stanno valutando di investire in italia e dobbiamo sapere che c'è un dischetto la discreta concorrenza per creare siti produttivi e nei diversi paesi europei e noi ci siamo candidati speriamo di arrivare al risultato in tempi anche molto brevi dopodiché abbiamo anche nel sottogruppo di polemica su questo forse è stato chiaramente inteso dopo l'esperienza negativa e la corte dei conti sulla intera abbiamo deciso di titano fumetti che sensibile con una fondazione con fondi pubblici però con più snella diritto privato e nero biblioteche che dovrebbe una volta in qualche modo è attivata a finanziare anche tutte quelle realtà anche italiane che si cimentano in quella che è una fase delicatissima neanche dei tempi più lunghi è incertissimo del risultato della ricerca appunto il capo farmaceutico in questo tipo specifico settore quindi stiamo creando le basi di risultati che poi ci saranno magari fra 3 4 5 6 10 anni però siccome siamo convinti che questa sia una delle filiere strategiche fondamentali io credo che anche in tempi brevi qualche risultato di investimenti significativi in italia ci sarà per quanto riguarda invece trasferimento tecnologico guardateli sonar di 100 libbre 20 molto se detto non mi non mi sembra di vedere la volontà di fare trasferimento tecnologico mi sembra di vedere invece la volontà di fare insediamenti produttivi di localizzarli per arie di riferimento in europa abbiamo parlato di una serie di competenze del del suo ministero però negli ultimi negli ultimi anni il ministero che adesso lei guida quello dello sviluppo economico sia identificato invece con le crisi industriali quindi è diventato un po il ministero delle crisi dei tanti tavoli di crisi più di cento innanzitutto vorrei chiederle un aggiornamento sul numero dei tavoli perché fino a un po di tempo fa erano 146 se non mi sbaglio e lei ha citato prima anche il ca il caso corneliani quindi vorrei sapere se ci sono anche dei tavoli di crisi in via di soluzione e soprattutto capire quale missione vuole dare al suo ministero cioè qual è la sua visione del di un ministro che deve puntare allo sviluppo economico in una fase come quella attuale quindi anche quale quali opportunità le dai pm rr cioè il piano europeo di aiuti ai tavoli di crisi potuto sono numerosi se ne occupa molto ovviamente la regista todd e lì è purtroppo molto spesso quando c'è si manifestano stazioni crisi si chiede la creazione di un tavolo ma non è che la creazione di un tavolo di per sé risolva nulla il tavolo può essere la soddisfazione mediatica il problema è capire quando si tratta semplicemente di un problema che riguarda gli ammortizzatori sociali quindi di competenza del ministro del lavoro quando invece siamo nel campo diciamo così l'intero sviluppo economico e cioè la possibilità di rianimare far ripartire un impresa questo vale anche per le tante amministrazioni straordinarie che sono aperte appunto per su mese e su cui io intendo fare una profonda riflessione per tutte le situazioni che diciamo così dimostro che lo strumento forse pari affinato non arrivando quello che dovrebbe essere il suo naturale io esco ho proposto in tempi ragionevoli e con prospettive poi diciamo così di rigenerare l'impresa stessa cosa può fare il ministro allo sviluppo economico e come è stato osservato noi arriviamo l'ho vissuta in prima persona secondo me da un ventennio forse di più in cui la politica economica è stata sostanzialmente declinate in tre miti traccia neri a pubblica e cioè tutta una tensione assolutamente pronunciata per arrivare a rispettare quelli che erano i target gli obiettivi posti in particolare dalla commissione europea nell'ambito del processo della moneta unica e della gestione del bilancio in questo senso la politica industriale brutta o bella che fosse talmente scomparsa dai radar credo che si debba tornare in qualche modo a tentare di fare quindi industriale non con lo stato azionista a con lo stato regolatore ad esempio prima parlavamo del musa farmaceutica chiaro che l'assetto regolatorio italiano non è esattamente l'assegno regolatorio favorevoli pubblici e privati italia qui sulla farmaceutica e quindi probabilmente non è semplicemente un aspetto che legato a sussidi o trasferimenti economici da parte allo stato ci sono anche quelli ce ne sono tanti anche del plr l'industria 4.0 ne diciamo così il punto determinante e centrale ma è soprattutto creare una situazione in cui fare industria fare impresa in italia torni a essere interessante sia per gli imprenditori italiani sia per quelli che vogliono investire in tattiche qui c'è tutto il grande sforzo che stiamo facendo quello che si teneva anche gli ultimi provvedimenti del governo in materia di semplificazione in materia poi il prossimo futuro spero anche di giustizia ecco dobbiamo creare un ambiente in cui naturalmente la dinamica del mercato e delle imprese possa svolgersi possa contribuire allo sviluppo economico faccio osservare anche per chiudere il mio ragionamento è l'intervento dello stato presuppone che lo stato esiste e lo stato si concretizza a dimensione politica di dimensione burocratica e grande sforzo che va fatto e costruire diciamo così una classe politica all'altezza e questo è mia curva lo faccio io e ricostruire anche una burocrazia all'altezza perché noi quando parliamo dell immensa e poderosa macchina da guerra del piede né poi dobbiamo chiederci chi la mette a terra cottura grandissima macchina è già note e chi la mente terra e la mette a terra la burocrazia locale nazionale e qui arriva anche il tentativo in qualche modo ludico disperato ma anche affannoso di reclutare come l'ultimo decreto legge e colta le risorse nuove risorse tecnicamente preparate risorse che in qualche modo possano utilmente contribuire a questa questa messa a terra del progetto altrimenti sono tanti soldi messi nero su bianco ma non abbiamo in questo momento giustamente una macchina in grado di implementare e questa è la vera secondo me la vera grande stile abbiamo ottenuto dell'europa la deroga sentito comune queste risorse però dobbiamo avere una struttura in grado di utilizzarle per l'appunto questa è la grande sfida su cui io però ascoltando la sua risposta mi ha colpito un suo passaggio quando parlava delle riforme ha citato quella della semplificazione poi ha detto spero in un prossimo futuro anche quella della giustizia ma c'è un po di scetticismo su questo lei ci crede che si farà questa riforma della giustizia o è troppo divisiva per questa maggioranza che è così diversa no ci credo io ci credo che quando si parla di giustizia pensa penale non c'è soltanto il penale c'era indicare ma io penso anche era di qui sia tributaria civile penso alla giustizia amministrativa penso a chi in qualche modo guardando all'italia ritiene oggettivamente bizzarro del nostro sistema dal diritto romano in avanti credo che possa insegnare al mondo ma quando sembra che poi le generazioni in termini di tempi di incertezza anche di plo proliferazione di normative non vado in decreto legge semplificazione però onestamente non so chi avendo un master potete leggerlo e comprenderlo quindi dobbiamo fare grandi passi avanti la ministra cartabia credo che stia lavorando molto molto seriamente su questo abbiamo preso impegno anche con la corsa via treni di tempi e questo è un altro tassello fondamentale del nuovo impianto della nuova italia avviandoci così verso la fine di questo di questo incontro io le vorrei chiedere lei pensa ci sarà quindi alla luce di quello che abbiamo detto un nuovo punto di equilibrio tra stato e mercato pubblico e privato e quanto inciderà anche la discussione a livello europeo perché insomma aleggia anche tutto il grande tema del patto di stabilità se e come verrà rivisto quella è una grande partita una grandissima trattativa che si aprirà nei prossimi anni io penso che anche guardando la storia economica degli ultimi due secoli per esempio di gare c'è o nell'ultimo secolo c'è un pendolo che variano delle zone dell'altra io penso che questo sia oggettivamente un periodo e nostra breve in cui lo stato ribadisco lo stato constato al si intende dire un po tutto dal comune arriva dalla commissione europea cambierà postura e io penso che non sarà rapidissimo all'uscita ma poi l'uscita inevitabilmente ci sarà perché altri sistemi mi sembra che abbiano invece storicamente dimostrato di avere qualità amorosamente dobbiamo far rinascere però citando su peter e la sua diffusione creativa ci saranno in quelle che moriranno dobbiamo fare in modo che nascono nuovi imprese per fare in modo che ci sia uno spirito imprenditoriale e nuovi imprenditori che si cimentino nelle nuove sfide che ci sono molti settori che vengono avanti questo è quello che dobbiamo cercare di fare e poi sarà inevitabilmente la forza prorompente che deriva dalla natura da questi spiriti animali t che in qualche modo fare in modo che lo stato torni indietro e arretri dopo aver subito nel momento allagate la grande paura e della fuga ovviamente anche degli imprenditori io credo che questo sarà inevitabile anche livello europeo è cominciata una discussione nell'ultimo vertice che abbiamo ottenuto dalla settima dieci giorni fa a bruxelles c'è stato un iniziativa austriaca cui anche l'italia se associata diversi altri paesi che hanno chiesto in qualche modo alla commissione al commissione a distaccare mi sarebbe detto anche cominciare a rivedere quello che era dopo temporaneamente per il momento sospeso su cui è nata chiaramente e si è sviluppata molti minuti di vent'anni sicuramente i 20 e 30 anni la cui di europea per vedere come il nuovo mondo di competizione globale l'europa si possa porre strumenti aggiornati e che garantiscano alle economie dell'europa con loro differenze la possibilità di essere io credo che questo punto di equilibrio sarà un punto di clivio chi richiede qualche tempo per essersi assestato in evoluzione ma non prevedo un diciamo così arretramento rientro nello stato del pubblico alle posizioni assunte che aveva non lo prevedo brevissimi professore voleva dire qualcosa abbiamo parlato adesso prevalentemente di grandi imprese grandi crisi grandi progetti filiere eccetera però sappiamo tutti che la parte prevalente del tessuto economico italiano sono le piccole imprese che tra l'altro di cui il suo partito è sempre stato così un un interlocutore privilegiato ieri c'era l'assessore spinelli della regione della provincia autonoma di trento che parlava di alcune iniziative messe in campo per aiutare queste piccole imprese a diventare un po meno piccola diventare un po più diciamo aperte a competenze esterne magari avverte a capitali esterni e ovviamente una provincia ha un vantaggio di vicinanza sul territorio ma allo stesso tempo sappiamo che se si delega tutto alle autorità locali finisce per venir fuori un 48 no quindi mi chiedevo se anche poi all'interno del pnr dove si parla un po di interventi per aiutare le piccole imprese da ammodernarsi e crescere eccetera eccetera però si parla in maniera piuttosto vaga mi chiedevo se c'erano dei ragionamenti un pochino più precisi su qualche progetto nazionale per aiutare il nostro sistema di piccoli imprenditori e diventare il più possibile un sistema di medie e possibilmente qualcuno di loro anche di grandi imprenditori allora io penso che gli elementi di successo sono i nostri imprenditori quelli che piatti noi chiamiamo meli ma che in europa che abbiano piccoli quelli che in qualche modo hanno fatto il salto di sono diventati grandi ma vanno in tutto il mondo che li mostrano in tutto il mondo quanto sto gravi a produrre e che poi a vendere piccolo è bello ma fino a un certo punto perché noi andiamo verso un mondo in cui da un lato la ricerca il 36 mito tecnologico saranno fondamentali e noi purtroppo sappiamo che la piccola dimensione non aiuta nella ricerca aperta il segmento tecnologico e l'altra dimensione che bisogna pisce per capitan alzarmi e quindi anche in questo caso la piccola dimensione in un aiuta sia nell'uno che nell'altro caso anche nel pnr noi abbiamo visto sia insieme al ministro degli affari esteri sì sì ma ministro dell'università della ricerca questi progetti da un lato i cheetahs chimico tecnologico dall'altro una sede per promuove l'interpretazione che le nostre imprese anche quelle piccole e medie però è il dubbio che le sfide che ci vengono proposte e che inevitabilmente hanno a che fare con innovazione tecnologica e l'apertura mercati internazionali impongono diciamo così è un ripensamento del modello che può essere anche di carattere fiscali per gli accorpamenti le fusioni probabilmente mi pubblicare lissimo fare qualcosa però questa è la tendenza e questo era studiare il cervello cent a proposito appunto di regole fiscali di ieri oggi la notizia di una di un ritorno dello stato regolatore in questo in questo caso nell'ambito fiscale cioè questa tassa globale una decisione storica è stato detto anche dal commissario europeo gentiloni ecco lei vede in questo di nuovo un diverso una diversa prospettiva in cui i vari stati perché insomma siamo ancora un primo livello i vari stati intendono diciamo entrare nel grande tema della redistribuzione di ricchezza che poi è il tema che ha portato questa crisi pandemica e come giudica e se ritiene fattibile credibile questa questa tassa globale visto che agli inizi no io sono ovviamente assolutamente a favorevole a questo vale io penso semplicemente che gli stati o quelli grandi stati si sono messi di fronte e anni grandissimi stati hanno capito che queste diciamo così questi concorrenti privati stanno forte di loro e quindi come si faceva chiamiamolo così un cartello decidendo di immaginarla minimo tassa globale o altrimenti lo strapotere che già si manifesta in varie forme si sarebbe proprio un manifestato in modo plastico anche in quella che è una delle funzioni quindi e questo braccio di ferro tra nuovi poteri che vengono avanti e poteri che si trova la politica il tentativo una vite primo tentativo per cercare derivati però vi potremo partire economico molto affascinante che sicuramente boeri potrà mettere come sei più forte google uno stato sovrano su più forte senta un'ultima domanda non mi posso esimere anche da un risvolto diciamo politico perché è di questi giorni la notizia di una federazione nel centrodestra tra lega e forza italia io le chiedo questa federazione nasce anche con una visione economica ma anche riguardo al tema dei rapporti stato mercato e anche con la prospettiva di una futura collocazione europea oppure come dicono molti critici anche questa mattina leggendo i giornali è solo un cartello elettorale cioè una somma alla fine di poteri e basta ma io penso che forse solo un cartello elettorale e che avrebbe molto senso anche per ben politica 2 p 24 io penso che questo sia semplicemente l'inizio di un ragionamento che sfruttando i temi porterà forze politiche che oggi ci sono i partiti diversi a ragionare e muoversi correntemente anche materia economica anche in materia diciamo così il funzionamento del mercato del ruolo dello stato in questo senso io trovo che su tantissimi temi già oggi tra la lega e forza italia ma anche in altre forze politiche più o meno piccole del centrodestra ci siano già oggi tanti minimi comuni denominatori e onestamente se si va verso la semplificazione nel messaggio in italia in europa bene per tutti in europa però dove scusi perché il tema della collocazione europea non è secondario anzi vuol dire che anche in europa probabilmente se ne va a vedere come adesso è fatta parlamento europeo e anche come fatto la commissione europea diciamo così un po di confusione c'è io come ho sempre detto credo che doveva l'europa quando le risponderò quando vedo risultati destinato quindi vedere com'erano le elezioni in autunno va bene grazie anche la francia è motorizzata però secondo me le tende des che saranno un discreto spartiacque perché cambieranno i pesi nei popolari europei e quindi c'è la possibilità di giocare un ruolo diverso da adesso perché veduti diventare l'europa non è detto anzi probabilmente non sarà così i prossimi i prossimi vent'anni ma certamente una germania senza angela merkel degli sfigati che io penso che l'italia la francia la germania io sto cercando di fare questo industriale debbano essere diciamo così quelli che trainano bene grazie ministro la ringraziamo e la salutiamo grazie anche dagli organizzatori del festival grazie al professor schivardi che la saluta buon lavoro ministro grazie a un lavoro presto
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