Un Pardo nella Zanzara - Il buono, il brutto e il cattivo
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Un Pardo nella Zanzara - Il buono, il brutto e il cattivo
L'animato live show ha visto la partecipazione di Giuseppe Cruciani, Pierluigi Pardo e David Parenzo, giornalisti e conduttori di Radio24 con le ospiti Wanna Marchi e Stefania Nobile. I temi discussi sono stati vari, particolare rilievo è stato dato alla televisione e al concetto di spazzatura mediatica e ai temi della repressione e della censura.
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Prego, applausometro! Ecco, bene. Vorrei che il popolo della maggioranza silenziosa, così si chiama, vero? Non lo conferma, appare. Diversi anche, diversi anche nel... È incredibile. Prego Cruciani, prego. Allora, ho il grande piacere qui al Festival dell'Economia Trento, come già accaduto in una piazza, alziamoci in piedi, in una piazza centralissima, di ospitare due persone che sono simbolo del grande riscatto dell'Italia. Non lo dico per scherzo, non lo dico per ironia, non lo dico per pigliarle per il culo. Dal riscatto e dalla galera si può rinascere Barna Marchi, Stefania Nobile! Allora, piccolo esperimento, qui al centro della scena c'è un portafoglio, è il mio, lo lascio qui, vediamo che fine fa. È chiaramente vuoto, però si intravedono delle carte di credito, fra l'altro di quelle gold, di quelle black. Io mi fido, lo lascio lì, al centro della scena. Io direi di partire con Ruggero De Tividi e il suo grande hit, vai Ruggero! Una canzone per entrare in atmosfera. Quanto è stata amara quell'estate al mare, senza far l'amore. Venti anni fa, io ti lasciai sola, su quella battigia. Tu che mi dicesti, ma perché mai fuggi, di che hai paura? Io però scappai, per quel tuo modo strano, che avevi di eccitarti. Tutti assieme! Spruzzavi acqua dalla vagina ed io mi spaventai. Ora lo chiama squirti, ma i tempi non sapevo, credevo stessi male. Spruzzavi acqua dalla vagina ed io mi preoccupai. Mi visitò un dottore, mi disse non è niente, è nettare d'amore. Cara, ti ho pensato spesso in questi anni e voglio farmi perdonare. Torneremo io e te su quella spiaggia e stavolta non scapperò. Ora ho capito tutto. Parenzo mi ha mostrato dei documentari sull'internet che altre ragazze la fanno quella cosa lì. E ne fanno tanta, questo perché spruzzare acqua. Adesso sei in voga, stanotte voglio che rimani. Spalanchi le tue gambe e vai con lo tsunami. Timidamente io, umidamente tu, squisitamente squirti. Grazie Trento! Nasanzara, Cruciani e Pardo. Ecco perché mi pare aver capito che nella vostra emissione radiofonica ci sia un po' di dibattito sulla quantità di trattazione di questi temi. Parenzo, la velo scettico? Sono un po' scettico, ringrazio Radio24, il gruppo Sole 24 Ore che sopporta questa trasmissione. Certo, cantare nel giorno in cui c'è stato il presidente Prodi, poi c'è stato Stiglitz, spruzzami acqua, mi sembra una cosa. Siccome non è un tema legato alle risorse ambientali, mi pare di capire, non è che si parla di tutela dell'ambiente, è un spruzzami acqua un po' generico. Quindi insomma io contestualizzerei tutto, però è così, la trasmissione ormai è così. Io direi a questo punto di passare a una fase importante di questa performance teatrale, dove tutto è iniziato, dove noi tre abbiamo iniziato. Cioè noi cercheremo di capire dal punto di vista psicologico, neurologico, come è stato possibile tutto questo, questa tragedia della radiofonia italiana, come è stato possibile che questi due personaggi si siano conosciuti. Sì, io porterò il mio contributo, ovviamente non mi estraneo dalla lotta in questa situazione e abbiamo delle immagini che abbiamo preparato. Fra altre esclusive, alcune anche, alcune mai viste, alcune mai viste, non ho viste neanche io. Vediamo, partiamo. Ah, ho io il coso. Sono io, ma fa caldo perché il prano, ecco, questo sono io. Quale sei tu? Tutti e quattro. Quattro diverse fasi, sono diversi momenti. In quella a sinistra c'è l'entusiasmo immotivato, in quella centrale c'era mio padre che mi deleva così. Immagini a destra che, insomma, racconta anche la bellezza dei fondali e poi la montagna, ovviamente in onore di Trento e di questo festival. Possiamo dire che sei meglio, eri meglio quando eri piccolo, diciamo. No, questo non te lo faccio dire. La mia è stata una scelta negli ultimi anni di lasciarmi un po' andare. So che fra l'altro ci sono dei prodotti per poter dimagrire, no. Quello dopo, quello. Comunque la mia è letteralmente... Scusami, me lo puoi fare un vero d'accordo? Il Sole 24 Ore è il miglior giornale, d'accordo? Famelo un attimo, ti prego, ti prego. Ma tanto guadagno per fare questo? Va be', vero. Un attimo, facciamo una prova. Anzi, ti chiederanno i danni perché sputtano il giornale, quello è il tema. Potremmo fare dopo, potremmo fare una serie di slogan pubblicitari su determinati giornali, tu vuoi decidere dei testi, va be', quello ci pensi. Comunque, va be', le immagini parano chiaro, un fisico scultorio fin da piccolo, diverse espressioni, una profondità, una profondità d'animo straordinaria. Passiamo al personaggio successivo, ecco qua, per vedere proprio anche il quadro psicotico. Sempre tu devi andare avanti. Ecco, questo qui chi è? Questo sono io. Si notano già. No, qui credo che ci sia già, una faccia da pazzo abbastanza. Anche quella in basso a destra mi sembra. Quella a destra è la mia anima da corridore, da runner. Non sembra, sembra una manifestazione di piazza. No, è una, no, no, no, no. Non ho mai visto un marathoneta correre così. Ma quante anni avevi lì? Sì, avevo sei anni, avevo sei anni credo, sei anni. Lì però c'è una foto abbastanza simile di io, sono quello a sinistra in basso. L'escluso, l'emarginato. Sì, no, ma che emarginato? Scusate, guardate la foto in alta a destra, Silvestri, grazie. Silvestri è appena abbandonato. Un applauso per Silvestri. Una scena con il professor Romano Prodi, Terruccio de Bortoli. Chiedo scusa, Silvestri, chiedo scusa. Guardate questa immagine in alta a destra. Questa immagine in alta a destra, ci sono io, che sono quello in basso a sinistra, che sta guardando una radiolina. Direi profetica questa cosa qua. Cioè, dove è la radiolina? Ma quella là con l'antenna, quella è un'antenna. Ma quella è un'antenna. Anni 80, siamo negli anni 80. Ma è straordinaria naturalmente. E lì credo indegnamente alla comunione, poi ho abbandonato. E chi sono noi? Perché dietro al degrado psicofisico di Giuseppe Cruciani ci sono dei traumi, che noi adesso scopriremo tranquillamente in maniera costruttiva. No, ma c'è soprattutto, scusami, una grande famiglia borghese della borghesia nera, papalina romana, tenuta... No, cioè... Quella è effettivamente la mia povera tata, la mia povera tata, perché in realtà... Ah, pure la tata avevi! Magari pagata in nero. No, ma che pagata in nero? La mia povera tata è Cascotti di Cognume, che in realtà è la tata di mia madre, che è stata con i miei per 50 anni nella casa in via del governo vecchio. In via del governo vecchio, che lo diciamo per chi non fosse di Roma, si aggina in questo momento fra i 15.000 e 18.000 euro al metro quadro. Adesso? No, lo diciamo per correttezza. Governo vecchio, banchi vecchi, Campo dei Fiori, Piazza Farnese, sono zone molto esclusive, un tempo. E, tra l'altro, la camicia militare. Ma non c'entra niente, la camicia militare. Io mi soffermerei più sulla faccia. Anche il Rolex, eh? Primo Rolex, a sei anni. Guardare il Rolex. Andiamo avanti, andiamo avanti. Il quadro, insomma, emerge in tutta la sua drammaticità. E qua. E questo sono io. Vedete, la nostra fuga dalla normalità e dal benessere si accentua. E passiamo al piccolo parezzo. Parezzo, fra l'altro, identico ai suoi 24 figli. Volevo sapere che io abito nella stessa zona di David praticamente è impossibile in una giornata normale, feriale, non incontrare un membro della famiglia parezzo. Perché sono veramente tantissimi. Quanti sono? Non maggioranza silenziosa, maggioranza e basta. Cioè sono veramente... quanti sono? Sono quattro fili grazie a mangiare il radio 24 buono. Da soldi per mangiare due mole a quattro fili. Grazie al radio 24 per mangiare. Beh, molto simpatici, lo dico, molto simpatici, molto simpatici, molto iuventini. Uno soprattutto, molto iuventino. No, questo lo devo compensare. Cioè, come la nostra tata... Per amore di Cruciani? ...è sarda... Ah, è qui, certo. ...come si sa... Tutto chiaro. ...come si sa, insomma, chi vive... Cioè, tu hai una tata? Io ho una tata, sì, sì. Sarda. La tata schiava? No, uno schiava. Schiavizzato. Mi sta seguendo anche stringo. Normale rapporto di lavoro. La tata, il rapporto di lavoro. Ci vorremmo capire. Contributi. Tutto contributi, inai, tutto pagato. Essendo della periferia dell'impero, come iuventini sono chiaramente quelli che vivono alla periferia dell'impero. Ma chi te l'ha detto? Le classi subalterne, quelle che vogliono il riscato. Ma, Renzo, posso darti un consiglio? Guarda, te lo dico proprio da amico. Cioè, al di là del concetto fondamentale che vorrei dirvi, che è proprio un senso di menefreghismo su tutto. Cioè, si vive per giocare a paddle, per andare, adesso c'è l'estate vicina. L'unico obiettivo della vita è questo. Io ho molta curiosità nella vostra scelta. Sempre polarizzante, sempre divisiva. Ma non il calcio, lascia aprire. Comunque sono due maschi iuventini, perché la tata è iuventina io me ne frego del calcio. E però sono molto veloci in giro per il quartiere, quindi è impossibile, in una giornata normale, non incontrare. Quindi, il primo a sinistra sono io all'asilo, vestito da pagliaccio. Anche lì il destino era segnato. Lì sono in montagna. Questa è un po' frufru. Questa forse è una posa un po' frufru. Un po' fluida. Questo te lo concedo. Lì sono con una amichetta. Ah, però! Allora, a questo punto vorrei, visto che hai introdotto il tema siamo qui fra amici. Non c'è lo streaming, vero? No, per adesso no. Le eventuali video verranno istrutti, spero. Bene bene, signor Caio. Ho visto la tua performance, ma Renzo non la vuole mai più alla 7, molto bene. Allora, vorrei che tu ci raccontassi la tua prima esperienza amorosa. Non è che adesso lui sta cominciando a pensare a delle pratiche. Una cosa normale, un bacio. Un bacio francese. In realtà non c'è mai stato. I figli sono nati in provetta. No, la prima esperienza è stata normale a 14, 15, 16 anni. La prima volta che... Non mi ricordo, non ero lì a scrivere. Cioè, non ricordi la data? Mi sembra 16 anni. Se non ricordi un giorno, mai sei anni. Anche io non ricordo. La prima volta che ho trompato con qualcuno non mi ricordo. Non mi ricordo, francamente non mi ricordo. La signora Marchi, la prima volta che... Scusi. La prima volta che lei, signora, gli ha dato la... D'accordo! Scusi, scusi, scusi. Mi sono fatto prendere una... E adesso questo lo mettiamo! No, scusi. Devi fare teatro, tu no radio. Ma lo fa! Lo fa, ragazzi, lo fa. Poi sentiremo, ragazzi, dei monologhi incredibili, incredibili. La prima volta che lei ha dato la botta? 16 anni. Ah! La Romagna Felix! A 81 anni, dunque, all'epoca, a 16 anni non era così semplice. Lei è stata precoce. Ah, io sempre precoce. Precoce in tutto io! Tu, parenzo, non ricordi il giorno mesero? No, penso sì. Ma almeno la persona la ricordi? Penso di non doverlo però rivelare. La mia cazza qui in questione? Ti avete molti anni dopo? No, no, no. Andiamo con le prossime immagini che raccontano il proseguo. Ecco. Roberto a casa, ringraziamo. Sono sempre io, questo è papà che assomiglia a Buonanni Moretti. Classica famiglia ebraica, dico. Ma perché? Ma perché? No, classica famiglia ebraica, dico. Mi sembra abbastanza evidente dalla barba. La barba ce l'hanno tutti. E' il 68. Sembra una famiglia Yiddish-New Yorkese. Ma che Yiddish? È il 76. Comunque, sarà che ho avuto un figlio undici mesi fa, provo tederezza per queste immagini. Parenzo, incredibilmente. Quello sono io nel girello. Un ascezzore, certo. Quelle sono delle bretelle. Cerco in qualche modo. Vabbè, andiamo avanti. La lingua di fuori, sulla foto. Atteggiamento pagliacesco già abbastanza chiaro. Questo sono sempre io in montagna. Ragazzi, è uno speciale sulla vita di Parenzo. Vabbè che è la maggioranza silenziosa. In montagna, questo sugli ski, molto giovane, molto sportivo. Lì c'è una paperella. Lì c'è una macchina fotografica in mano. Come vedete, lì c'è una paperella. Un periodo forse un po' fluido quello, evidentemente. Nella foto col timone hai già un portamento da pubblico. Confinustriale. Dov'è che fai delle cose? Abbiamo appena fatto una cosa molto importante sulla Blue Economy a Gaeta. Mi è stato censurato da Cruciani durante l'ultima diretta. Faccio un tweet sulla Blue Economy. Saluto e ringrazio gli amici della Confinustriale. Cos'è la Blue Economy? Dillo. Blue Economy è fondamentale perché in realtà c'è una filiera di aziende. No, ci interessa. Vabbè. Comunque lì c'è un portamento veramente da classe dirigente. Va bene. Ancora, ma che è uno speciale parezzo. Qui c'è un tema fondamentale. Il parezzo ebreo. Alla sinistra c'è mio nonno. Vi prego di non fare commenti sul naso trusco, come direbbe la nostra amica Schlein. E lì è il giorno... Questa è una foto davvero esclusiva assoluta. Le ho regalate alla Confinustriale. Questa è bellissima. La prima cosa gratis che hai fatto... La prima cosa gratis che ho fatto in vita mia. Ho regalato perché adoro l'azienda. In esclusiva è quello il giorno della mia circoncisione. Avevo otto giorni hanno fatto l'operazione cosiddetta al cabriolet. Io ho chiesto prima, quando mi ha fatto vedere questa foto, ho chiesto a Davide, ma scusa vai tu ti sei circonciso otto giorni dalla nascita, giusto? Cioè ti hanno tagliato ruccella otto giorni. Cruciani, io capisco che c'è sempre poi bisogno di spiegare, però è chiaro. Non è chiaro, però ho chiesto dove dava a finire il filetto, il pezzo di carne? Hai come al solito fatto un iperbole, non è che hanno tagliato ruccella. Hanno tagliato un pezzettino di prepuzio. No, però al di là del dibattito sulla circoncisione serve o non serve, a me sembra una specie di, l'ho sempre detto, sembra una tortura per un bambino, una persona inconsapevole. C'è un andrologo in sala, sessuologo? Magari ci sono dei benefici, ho sentito. Al di là di questo, una cosa incredibile che mi ha raccontato è che il pezzetto di carne secondo voi, secondo te cosa ci fanno? Non mi sono mai posto questa domanda. Non ti sei circunciso. Non mi sono circunciso, ma anche su chi si è circunciso. Io pensavo che i pezzi di carne che è... Si buttano, no? No. Allora, era il 1976, io avevo otto giorni i pezzi di carne venivano venduti da Vannamarchi. Abbiamo qui una cinconcisione? D'accordo? So come venderebbe lei un pezzettino di carne di Prevuccio. Ti prego, ti prego. Mi farebbe talmente impressione che non riuscirei nemmeno a venderlo. Ma lei vende tutto. Ma è da dove viene che è importante, capito? È il valore aggiunto. L'uccello di Parenzo non credo avrebbe questa richiesta così straordinaria. Grazie, bravissimo. Questo è un attacco, però, al quale io credo che il popolo della maggioranza silenziosa debba rispondere con un sostegno fermo nei confronti di Parenzo. Prego, prego. Però la cosa incredibile è che non lo buttano, non lo buttano il Prevuccio. Dove lo mettete, questo Prevuccio? Non è che vai a chi l'ha visto dice dove l'ha visto. Va bene. Lo prendi e viene sepolto in terra. Passiamo, basta. Il civitero dei Prevuccio. Dov'è Roberta Casa? Dov'è Roberta Casa? È uno speciale sulla vita di Parenzo. Andiamo avanti, andiamo avanti. Questo papà mamma e io all'età di 3-4 anni. Vediamo la prossima. Oh! Eccoci. Io credo quella a sinistra. Sembri Franco Gasparri. Eri un figo pazzesco. No, sai che sembra, scusami, il mostro del Circeo un po'. No, adesso non volevamo offendere. Sembra un po' il dottor Izzo. Il dottor Izzo. Ma no, sembra un bellissimo... Allora, la foto a destra è il classico bambacione, periodo post prima comunione, 10 anni, 11 anni. Poi c'è la fase scapigliata centrale con questa classica... Fase magra, la fase magra. Fase magra è durata per molti anni. Poi, vedi, tesi, antitesi, sintesi, si arriva a questa roba qui. Quindi se girate, ovviamente, per determinare le zone di Roma, e chiedete... Il terzo però sembra una specie di... Quella è prima, quella è prima. Quella è stata una fase complicata. Lo riconoscio. Di criminale. Lo riconoscio. Ma come criminale? No, diciamo, una segnalazione di polizia... L'assenza completa, vedete, il labbro superiore, questo è un piccolo trauma che mi porto... Sembra Salvini, là. Sembra? Sembra Salvini, sembra. C'ha ragione pure questa. Posso dire che non sono d'accordo? Andiamo avanti. Possiamo fare Salvini? No, Salvini no. Oh, eccoci qua. Qui, diciamo, la bellezza del ragazzo comincia a sprofondare in una bruttesa incredibile. Ecco, perché infatti, come si chiama questa... il buono, il brutto il cattivo? Qui siamo, in Quarta Ginnasio, Manifestazione degli Studenti, Badova, Piazza dei Signori, con le compagne i compagni, andiamo in piazza per combattere il fascismo l'antiosera. Quindi siamo in piazza con il compagno Mirko e dietro c'è questa ragazza che mi fa le corna, ancora non capisco perché, e me lo chiedo ancora oggi. Comunque, qui abbiamo veramente, ormai si comincia a sprofondare e cominciano a parire le vere... le fattezze attuali. Sembra una specie City God Learner. Sì, è vero, è vero. In che tutto dire, io non lo direi. Invece, Meanwhile, Meanwhile, a Beverly Hills, mentre Parenzo lottava per i diritti, occupava le scuole, sognava un altro mondo possibile, Cruciani non faceva un cazzo, come sempre. Ah, questo è Cruciani? Questo è Cruciani. Direttamente dalla copertina di Cioè, pronto per i podromanzi. Occhio chiaro? Com'è l'occhio? È chiaro? È mezzo? Oh, io ho un problema con il mio passato perché di solito lo respingo. Anche il presente voglio dire. No, respingo tutto quello che è il giorno prima, per cui a trovare queste foto ffettivamente ci ho messo un po' perché non ho foto del periodo degli anni 90. Questo è una foto di anni 90 molto frocia, devo dire la verità. Una foto molto frocia. La cosa stavi guardando? Si può anche non dire, comunque. Perché tu... Poi ne parleremo di questa cosa. C'è una foto abbastanza omosessuale, abbastanza fluida. Sì, una foto fluida, dai, messo così col collo, così, sembra una cosa veramente da fotomodello. Però, insomma, non ero male. Magari è una foto dritta che è stata messa. Non ero male, ma in realtà non ero granché dal punto di vista dell'approccio con le donne, stranamente. Eri timido? Sì, non ero. C'è questa tua timidezza che gli ascoltatori ogni giorno percepiscono in realtà da 18 anni? Ero anche monocamo all'epoca, devo dire la verità. Cioè, non ero pur essendo più bello rispetto a quanto non lo sia adesso, ed essendo uno abbastanza corteggiato, potete vedere questa immagine abbastanza iconica, devo dire la verità è che non ero però capace. Non ero capace. Eri il classico bello che non balla. Sì, ma avevo qua, avevo meno di trent'anni. Ma non ero capace, non ero capace devo dire la verità, non ero totalmente monocamo, le poche cose che facevo, le poche fidanzate, poche, insomma, erano... Non le tradivo. Cioè, rimocchiavi qualcosa, fare un'occupazione all'altra. Guarda, la bellezza non è stata mai un mio asset strategico. Non so perché, non sto a credere. E mi dicevano sempre sei molto simpatico. Con quello però devo dire che mi sono difeso abbastanza, cioè ho fatto le mie cose che dovevo fare, quindi non mi posso lamentare. Quello è allenante, eh, molto allenante. Dover lottare ogni volta su ogni pallone, come un centro mediano, eh. Una vita da mediano. Eh. Ah, ah, non faccio canzoni dei competitor. Certo. Non lo capisco. Posso scrivere canzoni sul prepuzio di... No, no, no, grazie, grazie, grazie. Va bene, come... Come s'avessimo accettato. Eccoci qua. Questa è sempre una fase di comparazione tra me e Parenzo, più o meno. C'è un altro competitor, fra l'altro. Cioè, qui c'è Parenzo che legge l'unità, se non sbaglio. Repubblica, era all'epoca diretta da Dottor Scalfari. Ecco, Parenzo che legge Repubblica, Parenzo con, anzi, Pardo con Guccini, incredibile. Sì, concerto di Carrara, credo fosse 1989. Ma che hai fatto, uno stalker dietro Guccini? Che cazzo... Io ero, la mia formazione culturale, passata per Francesco Buccini. Tu sei quello senza barba. Francesco De Gregori, sì, sì, una magrezza straordinaria. Lunga diritta correva la strada. Dai, facciamo, facciamo la locomotiva, dai, la locomotiva. Do sol, do sol. Confindustria, la locomotiva, canzone anarchica, vai, partiamo. Vai, non so che mi so verse, sol. Un po' di ritmo, va, fa così. Non so che mi so verse, neppure sol. Così parlava. Do sol, do sol, do sol, poi va, fa sol, do, fa sol, do, dai. La locomotiva, per chi non lo sapesse, è una canzone che ha 13 strofe, può durare un quarto d'ora adesso, grazie all'amico, la suoneremo tutta. Grazie, applauso. Allora, andiamo avanti. Cruciani, invece, dove eri? Dove ti trovavi? In Vietnam. No, ma è sul serio in Vietnam, non è per scherzo. Ti giuro. Stavi con i Vietcong o con gli americani? No, era un continuo viaggio in Vietnam, quando ancora viaggiavo, adesso non me ne frega più nulla, vestito quasi da militare. Tra l'altro, notate che è l'unica immagine che c'ha il 4K, cioè le nostre immagini sono sgranate, invece, Cruciani già investiva la qualità fotografica, la nittidezza della foto di Cruciani, anche qui mi difendevo bene, rispetto a voi due, non c'è paracore. Io comunque voglio dire, ero dignitosissimo. Ma sì, dovevi mettere quella specie di modello che c'è sulla sinistra, là. Se dimagrisco, si gioca per il secondo posto, mettetelo tranquillamente agli atti. Bene! Ah! Eccoci qua. Ah, quindi! Ah, perché eri un rivoluzionario! Allora, qui ci sono due laureati e un non laureato. La cosa incredibile è che la persona che fa più l'intellettuale, la persona che conduce programmi tra virgolette seriosi, è uno non laureato, non si capisce perché, invece noi due, che siamo poi alla fine anche un po' cazzoni, diciamo la verità, io non ci occupa di pallone, io non so di che cosa, siamo laureati. Come vedete, le lauree, questa è la dimostrazione che l'Università italiana insomma è quella che... Il ruolo delle marchi commerciali nel processo di crescita, ravamo negli anni 90, ovviamente non vi voglio tediare, ma la marcha commerciale è quando compri... Che sponsor abbiamo qui al Festival? Abbiamo, no, dico, di grande distribuzione, cosa abbiamo? La realtà è questa, che eri già pronto con le marchette, questo è il punto, eri già pronto con le marchette. No, io ho lavorato in Procter & Gamble, che è una grande azienda, mi sono occupato di Infasil, che è un prodotto che, insomma, è un prodotto da mercato nel detergente intimo, non sto scherzando, il 15% su i deodoranti. Salutiamo gli amici di Angelini, nel Concooperative. Basta, non dire tutte. Comunque, 110 è lot, così lo dico, un po' s'un, un po' s'un. Quindi il ruolo delle marchi nel processo di crescita. Invece il sendero luminoso tu hai fatto? Sì, ho fatto una tesi sul sendero luminoso, 110, credo, non so, non so, non lo avevo preso, francamente non mi ricordo. Io avevo preso una tesi sul movimento rivoluzionario comunista maoista dell'America latina, che ti ha ispirato tutta la tua vita? No, non ha ispirato per nulla, però è abbastanza... Su questo vi devo raccontare un forisacco, però. Un forisacco. I miei genitori mi costringono a fare il liceo classico, perché a casa mia tutti avevano fatto il classico, i nonni, i papà... Io avrei voluto fare l'istituto alberghiero, invece. Mi sarebbe piaciuto molto fare il cuoco, invece i miei obligano a fare il liceo classico. Io sono contento, e tu questa notizia l'abbia dato a borse chiuse, perché... Possi arrivare, che ne so, in un tolka, le 11, secondo me tutta la filiera dell'agroalimentare poteva avere un'impennata. Però andiamo un peoloci con le porche, ormai. Non ce ne frega un cazzo. Di parezzo a cuoco. Qua è proprio della serie, eh. Fra l'altro, ve lo posso confermare, ci sono le prove, la foto di Whatsapp, ancora quella lì a sinistra. Lui la tiene, sostiene che la tenga come una forma... Queste sono le foto di Formentera di tanti anni fa. Mentre voi stavate facendo cose serie. Ah, a Formentera accade una cosa importante. Naturalmente! Che forse possiamo raccontare. L'anima gossip di parezzo, naturalmente! Se per favore il dottor Ruggero può accordare una canzone che funziona esattamente... Ruggero, un brano, però... Si chiama Giovannotti, il cantante. Anche no. Anche solo un brano strumentale. Ma perché ci dobbiamo insultare a vicenda? Ricordare, cercare di fregare a vicenda. È sbagliato. È sbagliato raccontare quello che accade a Formentera. È sbagliato dire... Basta! Sei un cretino. Andiamo avanti. Se no, diciamo quello che tutti noi sappiamo. Andiamo avanti. No, ragazzi, però adesso... Perché avete messo il fulmine? Fra l'altro, questa è un'immagine incredibile, perché, di solito, i nudisti vanno negli spazi, no? Invece tu, vedete quel signore a destra, che potrei anche essere io a giudicare dalla panza. Quello, in realtà, non l'abbiamo tolto. Che sta leggendo la cazzetta allo sport. Blerato. C'è il classico boxer... Hai stato blerato? No. E pure dietro c'è un altro col costume. Speriamo che sia un mio amico. Questo è il famoso fulmine, cioè il Sereno, potremmo dire. Guarda quel telefono lì, quello lì è un noglio. Quindi siamo in pieni anni novanta. Il... Fino anni novanti, inizio 2000. Telo mare maoista, però, eh? Faceva un udismo a Formentera, si può... Sì, sì, assolutamente. Il parezzo lo fa ancora. Il telo mare è assolutamente maoista. Quello è di proprietà del signor Giovalli, Roberto Giovalli. Ah, grande, il guru. Signor Giovalli. Va bene, andiamo avanti. Complimenti anche per l'ombrellino. Complimenti per l'ombrellino. Ah, no, qui c'è... Sempre io nudo a Formentera e qui a destra, invece, altra nudità o scena. Questa è una foto contemporanea, a Ponsa, con Ciro Ferrara, con un amico, Supertele. Comincia a frequentare grandi campioni. Mi sembra che siamo arrivati allo Zenit, possiamo anche andare oltre. E dunque, chiudendo questa parenza, sì, non c'è altro, ma no. C'è parenza e sì, dedici dopo tutto quello. Vai Ruggero, vai tu, vai tu Ruggero, vai. Allora una canzone su uno dei miei primi appuntamenti, non è quello che pensate voi sulla battigia, è andata più o meno così. Tutti assieme, cantate! Candida, candida, chi lo avrebbe immaginato? Che ti hai disteso per un prato! Ma quanto è bello il nostro amore! Mi fa bruciare di passione! Voglio cogliere la tua rosa, bianca come una sposa! Sei la mia patatina! Anzi no, la mia ricottina! Sì! Perché tu hai la candida! Sì, tu hai la candida! La candida voglia di amare solo me! Oh yes! Chi è che non ha avuto problemi nella vita di questo tipo? Sì, ma diciamo, adesso il brano è andato così, l' augurio è che, insomma, Cailo non abbia sentito parecchio. Non andrei adesso al tempo. Ci sono, diciamo, due ospiti cui dobbiamo dedicare almeno 10 minuti un quarto d'ora. Sono le signore Marchi Nobile. Buonasera, applausi, applausi, applausi! Allora, io inizierei da una domanda di Pardo. Perché Pardo non le conosce bene rispetto a quanto le conosciamo noi. La prima domanda che ti viene in mente da fare a Vanaman... Io ho visto la serie su Netflix, fra l'altro fatta molto bene, mi sembra che tutto ruota intorno all'interrogativo sulla creduloneria delle persone. Cioè, che poi credo adesso... Io seguo poco, ragazzi, mi occupo di sport. Sera c'era, fra l'altro, Sampdoria Sassuolo, che è finita. Tu hai dedicato spazio a quella vicenda del lago... Di Trevignano? Trevignano, dove fra l'altro Parenzo ha anche una casa. Hai una casa a Trevignano? Sì, 250 metri quadro, pista lago, bellissimo. Una casetta in compagna. Hai una casa a Trevignano? No, no, una cosetta tranquilla. Il tema non sono io, ma... Fila che punto c'è la responsabilità di che si lascia fregare? Benissimo. Lei ha 81 anni, no? Io sì. Mi dispiace? No, assolutamente, non mi dispiace, anzi, arrivarci come lei, con un cervello assolutamente ancora rapido, un cervello molto rapido. Ci mancherebbe? Sì, assolutamente. La traduzione di quello che ha detto Pierluigi con il suo slogan, che ormai è diventato negli ultimi mesi, dopo la serie di Netflix... Drammaticamente virale, sì. Perché drammaticamente? È diventato virale. I coglioni vanno inculati, d'accordo? Questa è la cosa. Però tutto questo, tutto questo cosa nasconde il fatto che lei, con questo slogan, vorrebbe dire che se uno è scemo è giusto che venga fregato, o no? Io non ho puntato a rivolterlo a nessuno nella mia vita. Anche se avrei dovuto farlo per altri scopi. Metaforicamente, spero. Però non l'ho fatto mai. Cioè, qual è la persona che lei ha più odiato nella sua vita? Non lo dico? È ancora vivo, ma per poco. No? Questo ti fa capire che però... Io ho capito chi, meglio non dirlo. No, non diciamo. No, ma io ho capito perfettamente un uomo che fa televisione. No, no, no, non lo conosco. Ah, non lo conosco. Ma lei vuole chiedere scusa a qualcuno? No, voglio dire, però. Voi siete stati due maledette, fottutissimi geni. Vendere del sale, no? Oggi vi posso anche voler bene. Perché avete bagato il vostro conto con la giustizia. Avete un po'. Però, ragazzi, vendere il sale, le alghe. Nopuno lo deve comprare. Voglio essere bravi, caro mio. Gente che stava male. Gente che aveva problemi. Questo è stato quello che hanno detto. Dal mago non ci si va per quello, David. Ve lo volete mettere in testa? Sì o no? Ma cosa faceva l'alga? L'alga fa dimagrire. Questa è l'alga che fa dimagrire. Fa dimagrire l'alga. Davvero? No, l'abbiamo inventato noi. L'alga di Guam lo vendono in tutte le farmacie. Posso dire che mangio alghe da 48 anni. Dai, su. Io però voglio chiederti una cosa. Ma io non le facevo mangiare, capito? Ma tanto lei mangia tagliatelle come mai. Altro che alghe. È mica una colpa adesso. Allora ragazzi, qui non stiamo rifacendo un processo. Non ce ne frega niente. No ma tanto lui. Lei quando vede me non può fare altro. Non è passato. Posso fare una domanda però. Siete due laureati e uno... Uno che è andato a Google, lì c'è Alia. No, no, ho detto. E però è treta cronaca. Non sono laureata, mia madre men che meno. Io non sono mai stato in galera però. Aspetta eh. Non dire mai. Non dire mai. Aspetta. In mezzo a voi. Fai un brano di quelli belli per il scherzo. Siamo scherzato. In mezzo a voi qualcuno che c'è stato c'è. No. Sì. Perché vi assicuro che in galera non eravamo sole. No. C'è il sovraffollamento da 50 anni. Non eravamo sole. La domanda è un'altra. Ed esigo una risposta. La esigo però eh. Perché sennò, te lo giuro, mi alzo e me ne vado. No. Perché questa domanda io la faccio dal 2013 quando sono tornata libera. Noi abbiamo truffato. Mai negato. Abbiamo pagato. È servito? Tu dove li vedi gli altri maghi? Internet, televisione, radio, giornali. La signora di Trevignano che farebbe? Quelle di Trevignano non le faranno niente perché è protetta dalla chiesa. Quindi non le faranno. Certo. Ci sono i vescovi, i franchi. Eccoci. Oggi ho sentito che c'erano le ostie benedette. Ma questa è la domanda di Pardo. Ma è un'altra cosa. La domanda di Pardo era una domanda che poi ha scatenato questo mini dibattito che non voleva la musica. La cosa secondo me è più interessante. Ma è tutto credolità popolare. Ci sono tante cose che gravitano intorno alla credolità popolare. Ma perché si rivolgevano a voi secondo te? Perché siamo simpatici? Ma ascolta. Però attenzione. Due laureati a un liceo. Io non ho avuto la risposta. No, la voglio io una risposta. Sono venti anni che ci fate domande. Permettete che io ne faccio una. La domanda è perché non arrestano gli altri? Perché non hanno fatto un decreto. È difficile di dire ai maghi le cose. Io sono della teoria scarbiana che spesso le persone truffate per motivi di maghi se lo meritano. Io sono di questa teoria qua. Se la vanno a cercare. Seconda domanda pare insieme. Visto che tu fai titoli tu faresti un decreto per proibire la magia? Io ti dico questo. Io avrei accettato ormai l'ho accettata per forza l'ho fatta, l'ho scontata e l'ho finita. Però avrei dato un senso a quello che è successo a noi. Se avessero fatto questo, l'avrei capito. Eliminare i cartomanti. E in più, visto che noi sappiamo qual è il meccanismo, non ce l'ha mai chiesto nessuno. Ma c'è la libertà di essere fregati anche? C'è la libertà di essere fottuti? Assolutamente. Se uno si vuole far fregare dai cartomanti lo facciamo. Come? Sì, va bene. Va bene, dai. Vabbè, dai, non stiamo facendo il processo quando rompete le barri. Ma hai risposto tu? Vabbè, dai, lascia perdere. Gli altri maghi, perché continuano a farlo? Allora, sai qual è la differenza? Noi lo facevamo lecitamente perché avevamo un'azienda avevamo 70-80 dipendenti. A proposito di azienda? Noi lo facevamo da statuto. Diciamolo però, non iscritta con fiducia. Almeno questo diciamolo. Non era iscritta con fiducia. Però sono meglio i maghi che lo fanno in cantina? No. Sono meglio quelli che benedicono con lo sperma? No. Amore mio. Calma. No, no, fermo. Io vorrei capire una cosa. Invece questa cosa è interessante. Non so molto questa vicenda. Sono i per la scienza. Per la scienza. Per me le robe mi fanno ridere. Sul sale abbiamo a Roma una scaramanzia che non lo passiamo a tavola. Sentire dire questo, secondo me, è interessante. Vorrei chiedere a Banna questa cosa. Cosa vi ha dato la serie sul Netflix? Voi state vivendo in questo momento una specie di seconda giovinezza. Tu a 81 anni ti fermano i ragazzini di 20 anni per strada. Ma io sono giovane. Ci ha dato che ci ha fatto conoscere ai ragazzi giovani che praticamente non ci conoscevano perché, sai, sono 20 anni. 22, 23. La storia del 2001. Quindi i ragazzi giovani hanno visto la conclusione di Vannamarchi, anche se Vannamarchi è viva, non è morta. Adesso invece hanno capito, hanno ascoltato così. E poi ci sarà la seconda serie. E' certo. Che farà ancora capire cosa è successo dopo. Ma come si chiamerà i signori della truffa 2? No, solo per capire. Tre perché prendiamo anche te. Facciamo un'associazione più complessa. Non lo sapevo, è una notizia. Perché devo dire tutto a te. Vanna 2 si chiamerà? Aspetta, quando sarà il momento non si saprà. È stata una delle serie più viste. E anche è candidata ai nastri d'argento. Posso dire una cosa? È il degrado del Paese. No, non è assolutamente il degrado di un Paese, è una cazzata. Vai che stasera vai a casa e godi. Felice. Eh no, mi girano i coglioni. Sai, oggi ho il dono di poter rispondere, ma avete tenuto la bocca chiusa anni, adesso parlo. Ma è una corrida. La potremmo dire così la normalizzazione del male. Naturalmente. Il male vince sempre sul bene. La normalizzazione del male. Rendere il male bellissimo. Tu prendi un criminale e diventi uno statista dopo vent'anni. Posso fare una domanda sul male che vince sempre per me? Lui è la parodia dell'idiota. E ci posto anche per gli idioti. Però è vero. C'è posto per tutti al mondo. Truffatori, idioti, laureati, c'è posto per tutti. Ognuno si prenda il proprio posto. No, ma ti ho detto da punita sociologica, un'analisi vera, cioè la normalizzazione. Ma è giusto che sia così. Ascolta una cosa, tu lavori in televisione. Ma io vi voglio bene a voi, a Dell'Utri, io vi voglio bene, davvero. Con la centra Dell'Utri. Oh mamma mia. Non c'entra nulla. Io gli voglio bene. Ho detto che vi voglio bene. Io ho intervistato Dell'Utri in carcere. D'avvero? In carcere. Penso che Dell'Utri è stato assolto il giorno dopo che è successo tutto il casino. Però posso dire una cosa, Abbarna, cioè questa cosa qui, il vostro riscatto, il fatto che oggi voi avete fatto il carcere, siete liberi, siete, soprattutto non siete povere, avete ancora del denaro, vivete bene, lavorate. Ne vuoi contare? Ci mettete il tempo, se vuoi contarli tutti. Dove ce l'avete sti soldi? C'è una caccia al tesoro da vent'anni, lo diciamo a te. Cercalo, se sei bravo di trovarlo. Io di questo qua sono contento, sono veramente contento. Non sono giustizialista come qualche credino qua davanti. Ma quelli sono cornuti. Non sono giustizialista come qualche credino qua davanti. Io quando le persone sono libere, si riscappano, soprattutto da aver pagato, sono contento. C'è una caccia al tesoro da vent'anni, se vuoi contare? Ci sono persone al governo che hanno fatto molto peggio, che vuoi votare. Assolutamente sì. Assolutamente sì. Assolutamente sì. Ne diciamo nel passato. Io mi dissocio, comunque, in generale, da tutto. Da tutto quello che viene detto. Non parlo di te, mi dissocio. Anche io, per sicurezza. C'è Cairo al telefono. Bene, parenzo, bene. Questo è Cairo. Vai Ruggero, vai. Liberaci dal male, amen. Allora vorrei ringraziare, innanzitutto, Giuseppe, perché da quando mi invita la Zanzara, poi mi scrive la gente su Instagram che mi dà consigli per nuove canzoni. Mi dicono, ma perché non fai una canzone sul feasting, sulla benedizione dello sperma, su cose... Hai scritto un giorno, Giuseppe, il mondo è ormai pronto per una tua canzone sul sesso ascellare. Io non sapevo cosa fosse il sesso ascellare, sono andato a controllare. C'erano anche articoli del fatto quotidiano che dice, tutto vero, eh? Il sesso ascellare di moda tra i giovanissimi. Così sono andato fuori dalle scuole chiedendo, voi fate sesso ascellare? Mi hanno arrestato, ovviamente. Allora sono tornato ho scritto questo pezzo. E' da tanto che Sia sposati io e te Che monotonia, mia moglie Qui ci vuole un po' di fantasia Che ne dici se provo Ad esplorare un territorio nuovo Non fare quella faccia C'è un punto G anche sotto le braccia Non so se mi va Questa cosa sarà anche in voga Ma a una certa età E già fatico a fare yoga Tu lo sai Non mi piacciono le novità Preferirei Posizioni che conosco già Smorza, candela, missionario Ma ben anche so chi stai La vaselina se necessario Ma sotto l'ascella mai Nella scelta scelta no Nella scelta scelta no Nella scelta scelta no Sotto l'ascella no Sotto l'ascella no Sotto l'ascella no Sotto l'ascella no Smorza, candela, missionario Ma ben anche so chi stai La vaselina se necessario Ma sotto l'ascella mai Nella scelta scelta no Nella scelta scelta no Nella scelta scelta no Sotto l'ascella no Sotto l'ascella no Sotto l'ascella no Sotto l'ascella no Sotto l'ascella no Sotto l'ascella no Sotto l'ascella no Sotto l'ascella no Sotto l'ascella no Sotto l'ascella no Sotto l'ascella no Sotto l'ascella no Sotto l'aschella no Nella scelta scelta no Sotto l'ascella no Io so che ce n'è uno, perchè lo vedo lavorare laggiù. Vediamo. Ecco, là, due luri di negri. E fra quei due negri c'è un giudio usuraio. E là c'è un altro giudio. Due usuraio e tre luri di negri. E c'è anche uno spaghetti. Giusto? Ecco un altro spaghetti. E uh! Ecco, là, un greco traditore. E poi un paio di spagnoli unti. E anche tre ubriaconi irlandesi vestiti bene. E poi c'è un tipo nero. Nero. Nero, moro, brutto. Un lurido negro. Ho tre usurai qui. Qualcuno dice cinque usurai, siamo a cinque usurai. Qualcuno dice sei spaghetti, ho sei spaghetti. Qualcuno dice sette negri, siamo a sette negri. A giudicato. Io passo con sette luri di negri. Sei spaghetti, cinque ubriaconi irlandesi, quattro greci traditori e tre usurai. Stavi per spaccarmi la faccia, vero? E con questo siamo arrivati al punto. E cioè che è la repressione di una parola, quella che le dà violenza, forza, malvagità. Ha detto, se il presidente Kennedy apparisse in televisione dicesse, vorrei farvi conoscere tutti quanti i negri del mio gabinetto, se continuasse a dire, nero, nero, nero, nero, nero, tutti i negri che vede, moro, moro, moro, moro, nero, nero, nero, nero, nero, nero, finché nero non significa niente, mai più. Allora non vedreste più piangere un bambino di colore di sei anni perché qualcuno a scuola lo ha chiamato negro. Allora, un po' di luce, grazie, non ci vedo più. Lo avete sentito, no? È la repressione di una parola, quella che le dà violenza, forza e malvagità. Immaginiamo la stessa cosa che abbiamo sentito da Dustin Hoffman. Applicate una delle parole più controversi di questo periodo storico, la parola frocio. Pensate, se la parola frocio venisse usata quotidianamente, da quel momento in poi la parola perderebbe questa parola, che oggi tutti noi pensiamo che sia offensiva, perderebbe il suo valore di non pendere, la sua carica aversiva, perderebbe il suo valore dissacrante, umiliante, in alcuni casi, diventerebbe una parola qualunque che non può essere usata da qualcuno contro un altro. Sarebbe solo la descrizione di una predilezione sessuale, di un gusto, di un gusto di letto, di una scelta. Invece abbiamo trasformato, e non riguarda solo la parola frocio, le parole in mostri. Abbiamo fatto sì che i giudici spesso si occupino, noi lo sappiamo bene, di queste cose. Abbiamo ridotto questa società a un enorme prigione dove bisogna avere paura ad esprimersi perché si rischia di toccare la sensibilità di qualcuno, di un terzo, la stabilità mentale di altre persone. Il politicamente corretto nel linguaggio è una nuova forma di totalitarismo. Vittorio Sgarbi recentemente è stato condannato per avere dato della checca inutile a un altro signore che si chiama Rocco Casalino. Siamo all'assurdo, tutti noi ridiamo per questa cosa qui. Eppure è arrivata una sanzione. Diceva Freud, colui che per la prima volta ha lanciato all'avversario una parola ingiuriosa invece che una freccia, è stato il fondatore della civiltà. Le parolacce hanno segnato l'inizio del mondo più civile. Al posto di prendersi appietrate, le persone hanno cominciato a lanciarsi parole e a insultarsi. Le parolacce, pensateci bene, sono le parole più antiche nella storia dell'uomo. Nel nostro cervello c'è un apparato specializzato nel produrre e archiviare le parolacce. Non le dico io, le dicono i neurologi. In un cassetto del cervello, del cervelletto di David Parenzo, c'è per esempio perenne la parola testa di cazzo, l'espressione testa di cazzo che usa spesso, testa di cazzo e anche, nella sua versione, testa di cazzo internazionale. Imprecare è un atto più denso, più profondo, più intellettuale di quello che si pensa. Paragonarlo a un glande, quando qualcuno dice testa di cazzo, è una descrizione, in realtà, culturale. Non è la descrizione del glande. Non significa paragonarlo al glande. E così è anche merda o pezzo di merda. In fondo è una questione di libertà. Quando dici oggi non si può dire più niente, ti prendono in giro. Anche David mi prende in giro quando, ma non è vero che non si può dire più niente. Invece è proprio così. Lo Stato, con le sue leggi, i tribunali, le associazioni, il web, ormai sorvegliano ogni parola che noi pronunciamo. La giudicano, la seviziano, spesso la puniscono. Se ci pensate bene, però, i pericoli di dare allo Stato il potere di determinare i limiti della libertà di espressione, superano il rischio che gli estremisti facciano dei proseliti. Noi odiamo il razzismo, odiamo i razzisti, non li sopportiamo, pensiamo che siano una sciacura. E davvero è così. Odiamo il razzismo, una cosa intollerabile. Come anche gli omofobi, naturalmente. Ma è giusto impedire ai razzisti di parlare? Il razzismo scomparirebbe all'improvviso se noi potessimo, per incanto, sopprimere ogni parola razzista? La risposta a tutte queste domande è no. Non sarebbe possibile eliminare il razzismo. Negli anni 70, in America, un ebreo, Parenzo lo conosce bene, è sfuggito all'Holocausto, sostiene la libertà di parola per i nazisti. Disse, è giusto che i nazisti che volevano bruciarmi possano parlare. Ma per sconfiggere il nazismo, lo diceva. Lo diceva che la libertà di parola dei nazisti ra, bisognava, a consentirla per sconfiggere il nazismo stesso. È impossibile, infatti, dimostrare che qualcuno è imbecile se l'imbecillità non si mostra in tutta la sua forza. È necessaria una libertà totale per confutare le tesi più inverosimili, le tesi più assurde. Non c'è nessuna contraddizione, pensateci bene, nel disprezzare un individuo per le sue idee terribili difendere il suo diritto di esprimerle. Viva la libertà, ciao. Che dici, Parenzo? No, io, da un certo punto di vista, condivido tutto effettivamente lo contrasto ogni giorno, da dieci anni a questa parte, lo contrasto. E... tranquilli, da noi un imbecile avrà sempre spazio. Da noi solo gli imbecilli avranno sempre spazio. E questa è la grande e vera libertà. Ma io, in realtà, dovevo preparare anche una cosa, però sto girando all'Italia, mi sono detto che non è una libertà, però sto girando all'Italia con questo spettacolo che si chiama Ebreo, l'idea di questo spettacolo è nata proprio grazie alla Zanzara, perché credo fosse... Che è che diceva? E che è Ebreo? Che è che lo diceva? Mauro, Mauro. Mauro, Mauro. E sai perché? Perché è Ebreo? Allora, da là mi è venuta l'idea. E ho detto, a questo punto, però voglio raccontarvi cosa vuol dire essere Ebreo. Tra poco uscirà anche un libro, Maldini e Castoldi, dieci euro, quindi c'era, non mi ricordo. Non verrà dato in allegato con solo le 24 ore, purtroppo, ancora. E c'è questo spettacolo che gira all'Italia. C'è un pezzo di questo spettacolo che prova semplicemente a spiegare, ma ve lo racconto in un minuto per non annoiarvi, voglio poi lasciare spazio a persone anche più degne di me, persone che hanno dato all'Italia, al paese, quindi... Grazie. No, non parlo di voi, parlo di chi è dietro, infatti. No, scherzo. No, perché non vale la pena. E l'origine del mio nome. Io mi chiamo David, spesso lo sbagliavano, David, David. E io a scuola lo spiegavo questo, no? Dicevo, guardate che mi chiamo David. E nel Veneto bianco, nel quale sono cresciuto, spesso queste nonne, queste nonnine, quando andavo a casa dei miei amici, dicono, eh, si è arrivato David, David. Guarda che carino che sei così giovane e già Ebreo, dicevano. Come è simpatico. E io dicevo, non è che sono giovane, sono Ebreo dalla nascita stanzialmente. Ma il mio nome, in realtà, è un nome particolare, perché David è il famoso David della Bibbia, quello di Michelangelo, David ammelech, David il re, David il grande, quello che sconfigge il gigante Golia con l'intuizione della fionda, no? Quindi è il piccolo contro il grande. Questo è nel racconto biblico. Ma se leggete fino in fondo il racconto biblico, in realtà quel David lì, cco perché mi sono posto la domanda l'ho chiesto anche ai miei genitori, quel David lì era un puttaniere pazzesco. Il David della Bibbia era un signore terribile che in realtà viene celebrato come il grande re di Israele. In 20 secondi vi racconto perché. David è nella sua reggia, in questa bellissima reggia, una specie di arcore antelitteram, sostanzialmente, il primo vero bunga bunga della storia, il primo bunga bunga antelitteram viene fatto da David, David ammelech, David il re. David è lì nella sua reggia e a un certo punto si affaccia dal suo balcone e vede una donna meravigliosa. Questa donna si chiama Bezzabea. Se ne innamora, dice, cazzo, bella, mamma mia, guarda. Ah no, era Marchi, bellissima, Bezzabea, una donna meravigliosa. Scopre che Bezzabea è la moglie del suo generale più fidato, il generale Urià. E allora che cosa fa? Come si fa a non ferire il generale e a portargli via la moglie? Molto semplice, si fa uccidere diementamente Urià, lo si manda in guerra. Quindi lo chiamano, lo chiama David, tutto scritto nel racconto bibico, Urià, vieni qui, grande Urià, bello, grande, che sei. Ma che cazzo è, Crozetto Urià? Vabbè, enorme, era enorme, un gigante. Dice, senti, caro Urià, ci sarebbe una piccola guerra da combattere, vai come sai fare tu in prima linea. Urià, fedele al re, va in prima linea quello, ovviamente, muore lui ne onora la memoria trombandogli la moglie. Allora, io cerco di fare questo racconto bibico in cui in qualche modo cerco di raccontare in questo spettacolo laterale, spettacolo, ovviamente, a pagamento, quindi qui non si può fare tutto per ragioni di diritti, cerco di raccontare la Bibbia in modo un po' di sacrante, ma la prima cosa che mi sono chiesto è proprio l'origine del mio nome. Ho chiesto ai miei genitori, appunto, perché mi avete chiamato David, che non è solo quello della fionda, ma è quello che commette delle nefandezze assolute. I miei, a questa domanda, non hanno mai voluto rispondere. Grazie. David Parenzo. Allora, ragazzi, diciamo che abbiamo chiuso. Abbiamo chiuso. Io ho un sogno che è quello di far vendere, veramente, la signora Marchi e la signora Nobile l'ino romano. Pasquale e l'ino romano. Oh, no, no, no, vendere no. Farlo vendere. Lo potete vendere? No, no, no, no. Il Signore del Regno. Che cosa è che lei oggi sarebbe in grado di vendere, signora Marchi? Qualsiasi cosa, se voglio. Avvicini. No, ma dica... Avvicini. Cioè, veramente, qualunque cosa. Qualunque cosa. A parte te che non ci riurriamo. Qualunque cosa. A parte te che non ci riuscirei mai. Perché nessuno lo può, ma questo è chiaro. Made in Italy, come lo venderebbe oggi? Il Made in Italy, il Made in Italy, il paese, l'Italia, nel mondo, come lo venderebbe? È dura, eh. Però... Si inventi uno slogan. Mi invento, sai, l'Italia è il paese più bello del mondo. Certo. Di conseguenza, pur che adesso sta crollando, vengono giù i ponti, si allaga tutto, si allaga la mia bella Romagna... Però questo non diciamolo nella campagna di marketing. Però io riuscirei a vendere l'Italia. Ma tanto l'hanno già venduta pezzo a pezzo. A me cosa è rimasto da vendere? Mi è rimasto ben poco, hai capito? Perché la nostra bella Italia, quelli che voi amate tanto, che votate, no? Tutti questi qua... Sì, era un modo per scherzare. Perché se la sono mangiata pezzo a pezzo, l'hanno mangiata tutta pezzo a pezzo. Benissimo, grazie. Grazie a Panamarchi. Prego. Allora, direi di chiudere... C'è lì nella mano. No, direi di chiudere questa serata con che cosa? No. Chiusura finale, no? Cerchiamo di fare una cosa elegante. Una cosa elegante. Che ne so, Ben Floyd, non ce l'hai. No, no. Sai che questo inizio mi ricorda drammaticamente qualcosa. No, visto che si parla di libertà di pensiero, no? Sì, sì. E visto che tu mi hai usurpato una canzone, io l'avevo scritta con un altro titolo, adesso è diventata con il tuo nome Tavit, però non te la devi prendere che mi querelli ogni volta, perché a forza di ripeterla, l'ha detto Giuseppe, ormai ha perso il suo senso invettivo iniziale. Ma è un falso, una fake news quella che racconta. Ti devi rilassare, però. Dopo aver ecco ricato il figlio il padre nella stanza, sua si veste, anzi, David, guardando malinconico il giaciglio di sua moglie che dorme in sottoveste mentre gira piano la maniglia per evadere dal suo tormento sce impertinente il ragazzino gli chiede David dove stai andando tutti assieme David sta andando a trans non c'è niente di male, David è heterosessuale David sta andando a trans David non è cattivo, a volte un po' passivo ma solo con i trans Magna tempo! Solamente con i trans rimanisco con i trans Ormai piagnucolante il fanciullino gli chiede David cosa sono i trans ma come fa a spiegare il suo infante sono donne dal clitorite ingombrante gli dice il trans è una cosa bella è come avere fratello con sorella ma uniti in una persona sola che ti ama con tutto il cuore in cola Tutto il teatro! David sta andando a trans ho già l'appuntamento, tu mi stai trattenendo David sta andando a trans ti porto, lo prometto, quando avrai il pizzetto così andrai a trans Le mani, le mani! Anche tu andrai a trans Finalmente andrai a trans con David! Grazie! Un applauso! Pardo nella Zanzara! Allora, ragazzi! Ciao, ragazzi! Siamo arrivati alla confusione di Luigi Pardo! Grande qualità! David Parezzo! Stefania! Stefania Nobile! Applausi, applausi! Banna Marchi! Ciao! Lugero dei Timidi! Allora, vi voglio dire una cosa diciamo la verità abbiamo improvvisato tutto Diciamo la verità L'unico che pensate che sia quello ordinato del gruppo... Pardo! No, te! In realtà è lui che è il vero paranoico Fissato con l'ordine A volte anche con l'igiene Oggi sei anche fatto lo shampoo Questo ti fa capire l'importanza di questa manifestazione Anche se non mi cambiano le mutande Va beh, dai, ciao! Ciao, ragazzi! Ciao! Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
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