Sostenibilità, biodiversità, ecologia: tre sfide per la crescita
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Sostenibilità, biodiversità, ecologia: tre sfide per la crescita
Oggi e sempre più nel futuro il rapporto tra città e territorio sarà condizionato dalle grandi questioni ambientali: la crescita non potrà non essere legata al delicato equilibrio che regge il nostro pianeta. Un viaggio tra la Cina e il Brasile, Parigi e Milano per scoprire problemi comuni e soluzioni originali.
da quasi perfetta grazie allora noi stasera con l'architetto stefano boeri vorremmo provare approfondire alcuni temi anzi tre temi particolarmente importanti legati alla crescita in particolare per quello che riguarda la città gli spazi urbani tre temi che tra parentesi volevo sottolineare sono anche al centro della pro della biennale della creatura di venezia che si è appena aperta che appunto al vuole lanciare anche da appunto dalla laguna una serie di elementi legati proprio a questi tre temi che vogliamo approfondire con l'architetto stefano boeri sostenibilità biodiversità e l'ecologia diciamo che sono termini che poi come dirà meglio di melo architetto boeri spesso sono stati anche accusati negli ultimi tempi se ne parla forse diciamo non a sproposito ma anche magari senza tanta ragione per cui io adesso dare la parola all'architetto per cominciare analizzare di volta in volta ciascuno di questi termini e poi lasceremo spazio anche alle vostre domande e poi vedremo un attimo come come potremo approfondire ulteriormente grazie mille ma io comincerei proprio con riflettere su un termine che hai usato per introdurre questa questa nostra riflessione anche a quello di crescita perché effettivamente per chi si occupa di architettura di urbanistica generale di sviluppo delle città questo è un tema tema delicatissimo ed è un tema cruciale soprattutto se consideriamo che le città italiane le città europee hanno avuto negli ultimi 30 40 anni come dire hanno assistito abbiamo tutti assistito a un processo di crescita delle città in particolar modo in un certo tipo un certo modo di fare città nel territorio che oggi per fortuna è diventata una come dire una convenzione comune hanno trasfigurato il paesaggio non solo non solo le grandi città ma anche tutte un po anche le pile di città medio piccole assolutamente sì si diceva noi e consumiamo 8 metri quadri al secondo 70 ettari al giorno in cinque mesi si consuma una superficie che è quasi quella di una piccola città in un anno l'equivalente di milano e firenze insieme questi sono i dati del consumo di suolo in italia ma non è diverso non è molto diverso quello che è successo in germania o in altri paesi europei allora da un lato noi dobbiamo porci con grande come dire rispo senso di responsabilità anche per le generazioni future un tema che è quello di immaginare una crescita un modello di crescita diverso che non è più un modello di crescita estensivo per cui ogni volta che c'è da aumentare da un punto di vista spaziale anche quando non c'è una vera spinta demografica come non c'è stata nel nostro paese lo spazio delle città questo va cercato all'esterno aggiungendo porzioni costruite al territorio alla città costruita un po quello che stai facendo anche con l'università shanghai questo progetto per la città del futuro qualche nome era quello a quella è una cosa diversa nel senso che allora per tornare ad accrescere la crescita è una questione cruciale come la dobbiamo ce la poniamo oggi in italia in europa ce la poniamo soprattutto tenendo conto che bisogna immaginare un modello di crescita all'interno dei confini dati delle città non possiamo più permetterci di pensare che l'unico modello di crescita accessibile sia quello di costruire sull'agricoltura sulla natura sul terreno permeabile e questo naturalmente è un processo molto complicato ma molto importante che significa a rigenerare le città esistenti ma ristorazione mente significa fare quello che recita euro che hanno fatto per secoli cioè crescere su se stesse sovrapponendo nuovi pezzi di storia nuovi pezzi di relazione di paesaggio al punt ore veniva ereditato dal passato le città europee sono diverse dalle città asiatiche o anche dalle città nordamericane perché sono dei palinsesti sorti proprio dalla sovrapposizione continua di diciamo così del dell'epoca presente all'eredità dell'urbanistica e del sistema urbano precedente quindi questa natura delle città ci fa pensare che oggi sia possibile ripensare di nuovo a una crescita delle città europee che avviene dentro il confine della città data questo è diverso per molti paesi che invece hanno un trend demografico e hanno ancora dei processi di inurbamento potentissimi considerate solo al fatto che presenti in cina 24 milioni di abitanti di persone ogni anno sin urbano cioè abbandonano le campagne per avvicinarsi ai grandi centri urbani il che vuol dire che ogni anno si costituisce una città grande come pechino in cina allora in paesi come la cina non è pensabile semplicemente dire basta crescere fuori dal diciamo dai confini delle città consolidate lavoriamo solo all'interno dei confini evidentemente c'è un problema anche di crescita di crescita all'esterno e questo significa immaginare dei modelli urbani diversi da quelli fin qui immaginati diciamo allora possiamo cominciare a parlare è proprio dal primo termine queste sostenibilità diciamo ecco come come si può definire adesso soprattutto che prospettive c'è appunto riuscire ad attuare a mettere in pratica questa scusa sostenibilità di cui tanto si parla ma anche a sproposito volte si è una è un modo di ragionare molto facile nel 2009 alla biennale di architettura insieme alla rivista abitare e avevamo provato anche a raccontare anche con un po di ironia i rischi di una interpretazione un po banale o semplici del concetto di sostenibilità in quel caso noi per esempio raccontavamo come un rischio è quello di tradurre la sostenibilità solamente dal punto di vista tecnologico meccanico quindi immaginatevi una città poi vedremo qualche immagine totalmente ricoperta da pannelli solari da dispositivi naturalmente come quelli legati all'eolico da sistema di pompe di calore e geotermia quindi una città in cui che sia che affida la questione di un miglioramento della qualità ambientale solamente alla parte dell'innovazione tecnologica però allo stesso tempo ragionavamo su un altro rischio cioè che anche semplicemente l'idea di una di un miglioramento della qualità di vita affidato al verde cioè riportare al verde nelle città aumentare in modo sostanziale le superfici verdi verticale orizzontale cosa peraltro fondamentale se non viene calibrato con altre tipo di politiche rischia anch'essa di essere come dire una una un'estremizzazione rapina e anche un utopia e allo stesso modo per introdurre il terzo tema quello della biodiversità anche l'idea di immaginare delle città che recupera un rapporto con le altre specie viventi anch'esso si è lasciato solo rischio di essere una distopia quindi penso che davvero il tema vero è quello di tornare ad avere un'idea di sviluppo che sia passato sul concetto di ecologia integrata di colo jia olistica che veda questi aspetti insieme e devo dire che da questo punto di vista forse uno dei testi più potenti chiari è stata l'enciclica di papa francese che dice con molta forza questo cioè dice non affidiamoci semplicemente a una visione tecnocratica dl sviluppo e del come dire miglioramento della qualità ambientale ma neppure affidiamoci a una all'idea che sia possibile rinunciare al nostro antropocentrismo per affidare agli altri specie viventi punto di vista sulla qualità della vita ma torniamo a una visione integrata dell'ecologia che significa tutte queste cose insieme quindi una un'enciclica sorprendente quanto in maniera almeno è un'enciclica straordinario la discussa devo dire di recente insieme a un signore che vedete qua nell'immagine si chiamò rombelli che è un un geologo molto noto il quale devo dire ha prospettato a proposito di futuri delle delle visioni drammatiche e questa cosa mi è capitato di vivere anche di recente in cina stop seguendo un dipartimento che si occupa lvo del futuro delle città è una delle prime questioni che c'è stato ha chiesto di affrontare con un gruppo di scienziati di studiosi di diverse discipline è uno scenario sulla shanghai del 2116 cioè di una visione a cent'anni e devo dire che anche sfregati in qualche modo da letture come quelle di rondelli che vedono una come dire una sinergia di processi come quello dell'aumento del co2 nell'atmosfera la variazione del livello medio globale del mare il ritiro dei ghiacciai e la variazione della temperatura media globale della terra in una come dire coniugati in un trend inarrestabile di accelerazione tant'è che una delle questioni su cui si è discusso in questi primi incontri a shanghai e la possibilità seria di prevedere una migrazione cioè la shanghai e del 2116 una shanghai che con molta probabilità sarà per larga parte sommersa dalle acque questo significa ragionare sia sulle tecnologie che ci consentono oggi di immaginare una sopravvivenza della specie in condizioni come quelle di una città e d'altro canto prospettare una un diverso futuro per una nuova shanghai e quindi in questo senso un processo di migrazione interplanetaria e questa cosa che sembra oggi fantascienza pura è invece un tema che comincia a essere discusso con una come dire con un atteggiamento di di effettiva seria attenzione anche da alcuni dettagli tecnologici questa stessa cosa nel capitato di discuterla di recente ha distrutto ecologia di genova dove per esempio c'è un gruppo di lavoro su questi temi ora questi sono scenari come dire apocalittici e lontani ma per tornare a rombelli il punto vero è che cosa possiamo cercare di fare oggi per evitare che questo trend sia davvero inarrestabile e qui i temi sono come dicevo prima da un lato provare a ragionare sulla questione della sostenibilità è forse una delle figure che più ha cercato di dare un contributo in questa in questa direzione è questo signore nel jeremy rifkin che è stato forse il primo a leggere il tema della sostenibilità non solamente nella veste diciamo così dell'innovazione tecnologica cioè che c'è stata che è formidabile nel fotovoltaico e solare hanno davvero come dire moltiplicato le loro capacità di assorbimento energetico e oggi a grazie all'idrogeno abbiamo anche fortissime potenzialità di conservazione dell'energia ma l'idea il concetto di rifkin è interessante perché quello che lui ha sempre detto è che il problema non è semplicemente quello di sviluppare le tecniche ma di sviluppare una cultura democratica e imprenditoriale di gestione dell'energia in particolar modo io ho conosciuto rifkin perché nel 2008 lui è avvenuto la biennale di architettura di venezia ha chiesto ad alcuni di noi descrivere con un manifesto il cui senso era gli architetti devono costruire edifici che siano delle centrali energetiche cioè edifici in grado di assorbire energia rinnovabile conservarla e distribuirla nel loro intorno in modo tale che ci crei un sistema dal basso di produzione energetica grazie naturalmente all'innovazione tecnologica ma in questo modo usando la metafora di internet portando anche nel campo dell'energia quello stessa rivoluzione che nel campo della comunicazione è stata prodotta grazie alla rete dunque non basta assolutamente neanche stavolta artecrazia non basta e questo ti amo di un modello democratico che rifkin suggerisce si avvicina ad altre idee questa è una mappa dell'europa che racconta un futuro diciamo così di sostituzione del diciamo così delle fonti legate alla co2 legate al fossile e come vedete un europa che si suddivide per zone in base alle potenzialità delle energie rinnovabili alle onde marine al calore del sole alla forza del vento al calore geotermico e questa è un'altra mappa che racconta come oggi le energie rinnovabili e una mappa sempre di o ma che una ricerca e studio localizzata rotherham racconta di come il sistema delle rinnovabili oggi si distribuisce e si vede molto bene che oggi rappresenta ancora un sistema disponibile per i paesi più ricchi ma abbiamo ancora una fortissima differenziale se ci muoviamo verso i paesi più poveri quest'immagine un'immagine come dire caricaturale ma non poi così tanto a proposito di quello che diciamo prima cioè di città che userebbero solamente i sistemi diciamo di sostenibilità legati all'innovazione tecnologica diciamo ecco quindi la prospettiva come come come bene la sostenibilità applicabile soltanto si potrà raggiungere un certo livello e poi dopo non si potrà mettere in pratica quello che sta iniziando le sedi di delocalizzazione è un passaggio fondamentale questo diciamo dell'innovazione tecnologica sia diciamo del versante o nella versione che dimostrava prima secondi quello jeremy rifkin sia con modelli che sono magari invece sempre a lizzati questo per esempio è un progetto presentato per l'expo di astana con un'esplosiva l'energia di un camino di fatto è una torre alta un chilometro che produce energia grazie naturalmente all'eolico in quel caso kazakistan il territorio tissima ventosità ma anche grazie al movimento ascensionale della de cata che fa muovere delle turbine che a loro volta per prodotto non si chiama come dire diffusione reticolare rete l'energia e questo modello che abbiamo studiato che funziona ovviamente secondo un alcune logiche in paesi come il kazakistan abbiamo provato in realtà ad applicarlo in una situazione completamente diversa che a me sembra un certo interesse ed è in particolar modo alla situazione della costa occidentale del marocco cioè di paesi dove il problema sostanziale e non solo un processo ormai come dire avanzatissimo di desertificazione di cambiamento climatico ma un problema effettivo di assenza di acqua di acqua non solo di acqua potabile ma di acqua per l'irrigazione allora immaginare un sistema come questo che lavora sostanzialmente attraverso l'energia del sole scalda l'acqua produce aria calda che produce energia che serve a desalinizzare l'acqua del mare ad attivare delle pompe che permettono il trasporto di acqua per irrigazione non immediatamente potabile in zone interne del territorio e oggi una delle grandi sfide e ci sono oggi molti paesi diciamo della parte sud del mondo che stanno lavorando soprattutto nei paesi più ricchi penso a qatar penso agli emirati su sistemi analoghi ma anche il marocco si è mosso in tempo questo tipo di logica e questo per dire che non dobbiamo mai dimenticarci che comunque da questo punto di vista dell'innovazione tecnologica è un elemento fondamentale per passare poi adesso al discorso della biodiversità ecco diciamo in tutto questo come come come si può coniugare eccola la il problema della biodiversità e come si può cercare ma allora c'è un secondo grande sfida che oltre a quella della barista che è quella del diciamo così che conosciamo forse di più che appartiene un po anche più alla nostra vita quotidiana che è un grande sforzo che uno sforzo diciamo condiviso anche e anche questo che nasce da pratiche quotidiane di aumentare le superfici verdi di portare più verde nelle nostre città questo è un tema un tema fondamentale anche perché come dicevamo prima le città sono cresciute l'europa è quasi oggi quasi come una unica grande città con alcune regioni come la svizzera che oggi sono completamente circondati dalle conurbazioni le coste sono conurbate e quindi il tema ad immaginare come far sì che le città torino ad ospitare natura al suo interno prima di avere completamente mangiato la natura residua è un tema fondamentale ci sono città che hanno fatto degli sforzi straordinari una singapore che pare una città dove oggi più del 45 per cento delle superfici urbane e verde naturalmente una città ricca è una città ricca ci tengo a dirlo che ha fatto un investimento 15 anni fa molto importante che oggi da dei risultati di grande rilievo un'altra parigi parigi è una città che ha lanciato una campagna di concorsi di architetture verdi ed ha lanciato una campagna straordinaria sui tetti verdi coinvolgendo centinaia di studi di progettazione di tecnici ma anche di istituzioni private un'altra città dicevamo è certamente new york new york anche qui lavorando soprattutto con forme di autorganizzazione ha lavorato soprattutto sulla promozione di tetti verdi di orti urbani realizzando anche qui una massa diciamo distribuita ma nel suo insieme di grandissima importanza in crescita fortissima dal punto di vista del contributo al verde e dentro questa cosa ci sta anche esperienze che abbiamo fatto che abbiamo fatto a milano sul bosco verticale raccontare questa sembra un'esperienza il pluri premiata altro tutto ripetutamente è un'esperienza che nasce da nasce in un modo particolare nasce da riflessioni fatte su alcuni personaggi sarà una delle prime foto che parlava di questa questo è un signore che nel 1972 girava per le strade di milano con una quercia si chiama fredrik onder tasse ed è un artista architetto austriaco che che per primo ha cominciato a lanciare l'idea di un rapporto diverso tra città e e alberi queste sono alcune immagini di un gruppo che nel 71 a firenze si chiamavano 9999 teorizzavano un ritorno di un rapporto tra natura tra natura città o questo è come dire uno dei grandi grandi intellettuali artisti del secolo scorso jover boys che nel 1981 a kassel documenta arriva con 7 mila vite di basalto vendere settemila fedeli basato compra 7.000 querce e pianta della città 7.000 è quasi tutta la città cambiando senso di casse ecco queste sono per me un po come dire le ispirazioni che mi hanno portato a immaginare l'idea che all'inizio effettivamente era stata considerata con grande scetticismo di poter immaginare un edificio alto nel centro di una come milano dotato di un numero molto rilevante di a liberamente con grande scetticismo specialmente con grande scetticismo si sia stato così ma devo dire nonostante ci fossero dei precedenti non hanno trovati molti ma l'attore cugini di lucca è uno dei luoghi più straordinarie e mirabili è una storia del 1300 e vorrei dire una torre del 1300 che ha un luogo a luogo e quindi come dire vedere bosco verticale nasce un paul ii nasce a milano nasce con uno studio molto attento a questioni strutturali al temi dell'irrigazione questa è un'immagine che mostra sempre perché fa capire l'importanza della tecnologia in questo caso cioè abbiamo dovuto ragionare con dei tecnici sia strutturisti che esperti di ventosità sul modo migliore per fissa le radici degli alberi al basamento interno dei vasi in condizioni di ventosità che a 110 120 metri sono molto alte questa è la galleria del vento di miami in florida abbiamo sperimentato queste cose quindi stato un costo anche di ricerca era parte della committente molto importante tema dell'educazione e far funzionare edificio come una pero che prendesse l'acqua dal suolo e lo comparse sulla copertura e poi la rimettesse nel suolo o poi naturalmente il lavoro straordinario dei botanici che hanno selezionato specie in grado di resistere a diversi comuni ci sono più di 100 specie di piante sono in totale sono 21 mila le piante tra 800 alberi 4.500 arbusti e il resto sono piante diverso tipo 300 specie più di 100 specie di piante 30 specie di alberi che sono stati ospitati all'inizio in una specie di nursery dove sono cresciuta con grande attenzione anche naturalmente insegnando loro a crescere con delle radici in modo circolare e poi portate una duna sulla cima del dell'edificio delle due torri questa è l'ultima è l'ultima dell'ultima albero che viene portato nel 2014 e un video che racconta come viene portato in cima all'ultima torre e anche qui naturalmente la vostra un lavoro di grande attenzione come dire la sopravvivenza degli alberi in condizioni diverse al rapporto tra pianti alberi tra di loro faccio un esempio abbiamo dovuto ragionare sul fatto che per esempio sul lato nord e gli attori era meglio mettere degli alberi che fossero accaduti fogli in modo da poter permettere alla luce solare che l'inganno è molto bassa a generare scelte scelte differenti e questa cosa poi a dire ha dato vita a un progetto che è stato anche molto discusso che oggi però ed è un esperimento e chiudere sul tema del bosco verticale ci tengo a dire che considero questo questo progetto un vero e proprio esperimento non è secondo me di particolare interesse in quanto ad una in quanto architettura ma è un modo di provare a immaginare la coabitazione tra alberi umani le altre specie nel cielo di una città rapporto di un per ogni abitante si sono due alberi 8 arbusti e venti piante quindi un apporto l'equivalente di due ettari di foresta in un pezzo di un territorio molto piccolo nel cuore di milano quindi da questo punto di vista è un esperimento aperto che però dato che ha dato a quanto pare anche che sta aprendo anche delle poste di hall delle altre possibilità sempre a milano stiamo ragionando un ragionato sul modo con cui provare a esportare questo esperimento e devo dire per il momento abbiamo innanzitutto provato a raccontare l'esperimento scritto un libro in cui abbiamo cercato di dire anche gli errori i problemi che abbiamo affrontato cercando di far sì che questo potesse diventare uno strumento utile per altri architetti per altri operatori per altre amministrazioni per realizzare cose di analoghi che non è una specie anche di manuale di manuale d'istruzione sì ne abbiamo fatti due adesso di esperienze chiama con una in svizzera vicino losanna ed è una seconda tipologia di bosco verticale con e cedri e una in cina un albergo in una zona dove ci sono migliaia di picchi alti 150 metri e un parco naturale straordinario che normalmente le amministrazioni delle città perimetrali distruggevano di volta in volta per ingrandire la città non abbiamo ricostruito uno di questi picchi attraverso un edificio diciamo verde è che è un segno anche un po di me direi di ripensamento critico sul modo di trump di vacanza come dire indecente di cambiare il territorio e la cina sta ragionando con grande attenzione dicevamo prima su questo tema perché in cina davvero c'è un problema sostanziale di attenzione alla crescita urbana allora questa che vi faccio vedere è la megalopoli di jing jing jing stiamo parlando di una megalopoli di 130 milioni di abitanti attorno a pechino che è in realtà nasce dalla conurbazione la crescita delle commissioni di un sistema di città diverse il governo cinese da qualche anno ha cominciato a riflettere in modo molto critico sul aver favorito queste forme di conurbazione gano dei costi fortissimi e di trasporto che hanno dei costi energetici incredibili per cui spesso sono anche bassa densità nella fusione delle periferie che hanno dei costi di vita nella qualità della vita di chi le abita e una di queste città che la città più inquinata della cina sta cosa l'abbiamo presentata la coop 21 a parigi che si chiama si giangio ang abbiamo cominciato su commessa del governo a immaginare una città verde fatta tutta di architetture che hanno il verde al loro interno circondati dalla natura e questa cosa è diventata una dei progetti diciamo così di sviluppo dell'idea dell'idea stessa del bosco verticale diciamo possiamo possiamo tornare a parlare del terzo elemento della quest'incontro la biodiversità quindi avevo già accennato prima però adesso ci torniamo sopra con più attenzione ma allora questo è un altro tema come dire che che ci riguarda ci riguarda sia dal punto di vista che assistiamo spesso indifferenti a un iscrizione a un processo velocissimo distinzione delle altre specie viventi si dice che ogni secondo circa si perde una specie ma anche in italia in europa abbiamo ma dire un'accelerazione in alcune alcuni ambiti della vita di questo processo distinzione che ovviamente è un processo di impoverimento non solamente dal punto di vista sistema della natura nel suo complesso ma anche delle interazioni degli scambi dell'immaginario della cultura ci sono paesi che su questioni sono mossi nel senso che per esempio è importante notare come negli ultimi anni sono sorti in diverse parti del mondo delle vere e proprie banche della biodiversità cioè dei luoghi dove si cerca di conservare il patrimonio genetico il patrimonio di biodiversità vegetale faunistica in modi molto differenti di facendo dei piedi più recenti studi e centri di ricerca a volte trasformandoli anche i luoghi di intrattenimento di educazione ma questa cosa è fortissima e spesso viene fatta dai paesi più ricchi che hanno la possibilità di fare questo tipo di questo tipo di attività però c'è un altro tema sulla biodiversità che vorrei considerare insieme a voi e cioè il fatto che immagini come questa che ci raccontano di situazioni urbane che sono oggi frequentate in modo ordinario da altri specie non normalmente abituati a abitare lo spazio urbano sono sempre più frequenti sono sempre più frequenti questa è un brano di un film straordinario di tarkovskij in cui questo tema di un rapporto diciamo di una natura che si riprende possa che dipende possesso della dimensione urbana e non tema fortissimo ma questa è l'immagine di una città vicina di bolzano del centro storico di bolzano so che a trento c'è un problema serio al cimitero da quando si è riaperto il tunnel con i conigli che hanno invaso in modo costante cimitero a londra a dover l'altro giorno la questione delle volpi è diventato un problema davvero serio ne sapete certo una battaglia tra animalisti e municipalità su come cercare di difendere pezzi interi di londra dalla invasione delle volpi a firenze c'è un problema enorme con i cinghiali in alcune parti della città allora tutto questo a parte come dire una dimensione così che può anche apparire poetica erano tiles un segno a drammatico della rottura di un patto tra la nostra realtà specie viventi e tutto questo deve farci deve farci attentamente riflettere su cosa noi oggi possiamo e dobbiamo fare per ristabilire un equilibrio naturalmente non ci sono scelte immediate un grande campo di lavoro con i miei studenti al politecnico per qualche anno lavoriamo sull'idea di una città in cui la biodiversità venga come dire diventi un valore perché non dobbiamo mai dimenticare che le nostre città sono luoghi di biodiversità ma sono luoghi di biodiversità di formata cioè la presenza dell'uomo alla presenza dei suoi cicli di vita pensatela ciclo dell'alimentazione dei rifiuti ha generato delle variazioni sostanziali nelle relazioni e nelle gerarchie di dominio sullo spazio di alle altre specie viventi i gabbiani che oggi popolano per esempio roma che hanno scacciato altri altri volatili o le cornacchie a milano sono dei segnali di una di una variazione della gerarchia tra le specie viventi quindi il lavoro che facciamo con gli studenti a milano e provare a ragionare su degli habitat che siano compatibili con per più specie naturalmente lavorando soprattutto sul verde cercando di mettere gli studenti negli occhi degli animali negli occhi della disillusione di questi ragazzi che sta che lavorano su questo progetto per gli animali come è stato cioè quale qualche cos'è cos'è osservato dalle menti suoi studenti ma allora innanzitutto all'inizio c'è una grande sorpresa perché poi diciamo imparare a mettersi dal punto di vista di un'altra specie può anche essere divertente ma se fatto con rigore è un'operazione importante perché significa ripensare a sistemi di alimentazione riguardare gli spazi dove questi sistemi sistemi della riproduzione e quindi gli habitat che le diverse specie viventi hanno all'interno di una città come milano sono in realtà come dire molto spesso assolutamente inaspettati e molto spesso sono perfettamente compatibili con la nostra modalità di uso dello spazio il tema di mettere più difficile quando si cerca di ragionare sulla coabitazione summit sull'aumento del numero delle specie e sulla loro coabitazione da questo punto di vista il lavoro è un lavoro soprattutto che guarda alla possibilità di creare dei grandi spazi allora vi faccio vedere alcune immagini di dori e conoscete benissimo ma questo è un progetto straordinario fatto nel 93 a parigi di riuso di una di un sistema ferroviario in quota e questo che conoscete certamente meglio lay line di new york che è diventato davvero riferimento per chi fa politica e sul sul verde sull'ecologia anche urbana sulla biodiversità ha puntato tantissimo anche sulla tipologia delle piante sulla scelta sul assolutamente sì è proprio questa è una delle cose straordinaria di questo progetto che arriva a quanti parietale specie di 20 questi sono i progetti su cui noi dobbiamo lavorare quando parliamo di bio diversita cioè grandi sistemi grandi sistemi urbani verde che permettono una coabitazione di specie e da questo punto di vista io credo che per esempio milano e questo è un progetto su cui stiamo lavorando potrebbe giocare una carta fondamentale nei prossimi anni se tutto il sistema degli scali merci scali merci insieme i mercati insieme alle carceri tesoro della corte di spazio non sono circa un milione e 300 mila metri quadri quindi è enorme fossero ripensati come se fosse una specie di grande fiume verde che percorre la città e che davvero potrebbe trasformare questi scali merci un sistema di parchi di oasi naturalistiche di zone lasciate alla vita delle altre specie viventi perché questo è un altro tema di grande importanza cioè come possiamo immaginare di ridare nella città spazio alle altre specie viventi senza pretendere di essere noi a controllare a misurare questi spazi ecco certo la cosa che può far sorprende che poi in realtà siano sempre civiltà più ricche e quelle che si possono meglio confrontare con questa con questo problema anche della biodiversità pensa che pensi che prima o poi si riuscirà poi anche allargare un po democratizzare un po questo discorso della v2 biodiversità oppure rimarrà sempre un elemento a favore delle civiltà più ricche le economie più ricche ma qui hai ragione in braccia con paradosso cioè il fatto che se la guardiamo per esempio semplicemente il processo di trasformazione dei prodotti agricoli in cibo in fondo expo milano è stata una vetrina da questo punto di vista la grande forza dei paesi più poveri è e resta la biodiversità delle sementi e spesso alla di sterilizzazione forzatissima accelerata dei paesi ricchi ha ridotto la biodiversità dal punto di vista della diversità delle sementi o dal punto di vista anche dei prodotti agricoli senso stesso cioè le quantità la variazione di tipologie di caffè o di riso che ci sono i paesi in via di sviluppo ha certamente assai più elevata di quella che invece viene gestita dal mercato dei paesi ricchi occidentali quindi questo è un altro un'altra sfida molto importante come calibrare da bio diversità come valore principale per i paesi più poveri con le tecnologie dei paesi più ricchi e con la capacità dei paesi più ricchi di reintrodurre la biodiversità nei loro spazi di vita possiamo provare a sentire se c'è qualche domanda se volete fare qualche domanda magari su qualche tema specifico che magari abbiamo tralasciato sapete che dovrebbe arrivare il microfono credo luca bocchio studio economia qui a trento allora nella sua relazione è partito parlando di sostenibilità ed è partito parlando di questi otto metri quadri al secondo di suolo che passa al suolo urbanizzato e questo può andare bene secondo me in città appunto dove lo sviluppo demografico è elevato ma in paesi come il nostro dove non solo non c'è sviluppo demografico ma ci sono prospettive dai prossimi decenni di un di una decrescita demografica è un paradosso allora la mia domanda è questa come si può arrivare al consumo di suolo zero come si può convincere l'imprenditore piemontese che deve costruire la sua nuova fabbrica a non prediligere la scelta del solito capannone prefabbricato nel solito terreno prima agricolo ma indurlo a scegliere una soluzione del tipo prima c'era un ex capannone industriale un ex salone lo demolisco oppure lo ristrutturo di morisco costruisca nuovo sono lo ristrutturo come può un sistema istituzionale quindi come può muoversi l'italia in questo senso non solo poi dal punto di vista industriale ma anche da quello diciamo privato e civile i ragazzi e miller ma una domanda molto precisa io credo che dobbiamo partire da una considerazione subito alcuni numeri però sono indicativi ma molto chiari noi in italia abbiamo circa circa 12 milioni di edifici cioè nostro un paese che ospita 12 milioni di costruzione di case allora prima considerazione di questi 12 milioni sono stati costruiti nel secondo dopoguerra tra il 45 50 e la fiera metà degli anni ottanta 8 cioè due terzi del patrimonio edilizio italiano anche seguito questo processo di consumo di suolo è stato costruito ma andiamo un po più a fondo di questi di questi 8 milioni di edifici costruiti allora innanzitutto 6 milioni sono stati costruiti in zone a rischio sismico con attenzione con diversi gradi di rischio sismico ma gran parte di questo patrimonio è un patrimonio che non è stato costruito considerando anche diciamo i livelli più o meno elevati di rischio sismico circa un milione e mezzo sono stati costruiti in zone a rischio idrogeologico 4 milioni sono edifici che secondo le stime dell'associazione nazionale costruttori sono edifici come dire obsoleti non solo sul piano enel energia cioè hanno un consumo energetico superiore a qualsiasi logica ma anche dal punto di vista strutturale edilizio e dal punto di vista del taglio degli spazi interni si siano alloggi e sacrifici completamente inadatto allora tutta questa cosa cosa ci fa pensare ci fa pensare che noi oggi in italia abbiamo la possibilità di una di una grande come dire sfida che è quella della sostituzione edilizia perché il problema è certamente il recupero che resta la pratica virtuosa più importante soprattutto quando parliamo del patrimonio storico architettonico che riguarda i centri storici particolar modo che sono una parte fondamentale di quei 12 milioni ma poi abbiamo però una quota del patrimonio di litio fatto nel secolo scorso dalla seconda metà del secolo scorso che oggi è del tutto desueta spesso la qualità ovviamente architettonicamente una è una come dire un patrimonio modesto dal punto di vista tecnologico energetico è un patrimonio dannoso e quindi la sfida è quella di sostituire come sempre ha fatto la città europea perché la città europea ha passato momenti di ricostruzione su se stessa e questo è una come dire nel dna delle nostre delle nostre città quindi io risponderei a quella imprenditore si possono dire alcune cose una prima è certamente quantomeno fare un nuovo capannone dove c'è un capanno abbandonato perché noi abbiamo centinaia di migliaia di capannoni abbandonati nei nostri territori oltre che centinaia e centinaia di migliaia di appartamenti di uffici ed i negozi vuoti e questo è il vero grande tema della sfida futura legge ci ha giustamente non ha senso crescere in estensione in assenza di una crescita demografica assolutamente sì ma soprattutto non ha senso crescere la tensione quando abbiamo migliaia di spazi vuoti da recuperare dalle grandi infrastrutture facevo più marcato degli scali merci dei macelli dei mercati dei caserme abbandonate fino ad arrivare a questa moltitudine di appartamenti negozi uffici che ha eroso le nostre città perché poi lo spazio vuoto uno spazio dove si perde l'interazione sociale dove si perde quella incredibile intensità gli scambi che fa una città che distingue una città da uno spazio semplicemente costruito quindi noi dovremmo io credo e lo dico spesso cominciare a pensare che in italia di bisognerebbe oltre che un jobs act pensare a un city ex cioè pensare a una grande campagna politica che interviene sulle città che sono il nostro patrimonio perché l'italia un paese di città attraverso un grande progetto di rilancio di rigenerazione che ha nella sostituzione uno dei suoi elementi fondamentali non solo le periferie perché si parla sempre più spesso di periferie ma questo vale anche centri storici a questo punto assolutamente sì anche perché poi in italia e ben sappiamo il rapporto tra centro e periferia e particolarissimo noi abbiamo periferia centrali a volte vicinissimo al allora luoghi di origine storica delle città e abbiamo dei luoghi molto ricchi a volte al perimetro della nostra città quindi è più un caledoscopio la città italiana che chi non una sistema ciambelle una ciambella che alla periferia dell'interno le zone di degrado a volte sono vicine al centro e alcuni fenomeni di terziarizzazione cioè di espulsione delle residenze per creare dei portiere d'ufficio hanno creato delle zone paradossalmente quasi di periferia dove c'è problemi di insicurezza dopo le sei di sera c'è un fenomeno molto complesso quello del rapporto centro periferia e quindi questo lavoro di rigenerazione non deve necessariamente essere fatto a lungo il perimetro della città qualche altra domanda senza tre sì grazie due domande una sull'integrazione di questi sistemi con la manutenzione nel senso che le nostre città hanno già problemi di manutenzione per i giardini a livello zero chiamiamoli così e quindi vorrei sapere se e come è stata studiata la questione manutenzione che è abbastanza importante l'altra è manutenzione come potatura ma anche convivenza con queste con queste specie nel senso che un sistema agricolo tra virgolette fuori suolo dove abbiamo infestanti dove abbiamo insetti eccetera e se la chimica può conciliare con un sistema molto vicino nel senso che l'agricoltura a volte si concilia male con le nostre piccole paese piccole città ecco qui abbiamo un'agricoltura dentro casa quindi vorrei sapere se parla dello sco verticale sì esatto si si si grazie grazie allora è un tema aperto come dicevo il considera questo un esperimento anche perché ci sono molte variabili che sono state previste con grande attenzione non dall architetto ma dài dài etologi dai botanici però essendo un sistema un ecosistema che a che vedere con akon la vita ovviamente non è prevedibile in modo compiuto e totale ma ci sono ed esaustivo ci sono una serie di questioni che sono in corso di osservazione è che di cui avremmo forse un primo una prima come dire non conclusione ma un osservazione ragionevole e ragionata nel giro dei prossimi dei prossimi anni alcuni casi allora questo per esempio della della manutenzione è un tema sul bosco verticale di milano era stata prevista una ciclo di manutenzione molto forte poi farò vedere delle immagini di una delle forme principali di manutenzione in realtà questa questa intensità è stata molto ridotta oggi si è passati da circa sei cicli di montese all'anno a 31 dall'esterno e dall'interno quindi significa ridurre i costi e in qualche modo questo rende più semplice sistema della manutenzione tenga presente che nel bosco verticale c'è una manutenzione centralizzata perché questa è stata la scelta che abbiamo fatto cioè che tutto ciò che appartiene al mondo della natura sia una specie di bene condivisa di bene comune di tutti gli inquilini che quindi viene gestito come se fosse un bel pavimento del cortile o lo spazio giochi per i bambini in realtà negli esempi che mostrava prima singapore new york parigi questo sistema di spazi verdi e orto o non a orto sono gestiti direttamente dai singoli proprietario dei singoli affittuari quindi il corso di manutenzione è un costo che viene come dire spalmato su che è un costo resta ma un costo che viene spalmato essa anche bene che non è enorme il costo dell'acqua e consumo di acqua e della manutenzione di un piccolo orto di uno spazio di un balcone sono costi affrontabili sulla questione invece del rapporto tra le altre specie viventi la cosa è più complessa perché lei dice molto bene per esempio rifacendo per esempio lo bosco verticale noi non ci aspettavamo una diciamo successo nel mondo dei volatili così significativo poi partito edifici e oggi ci sono più di 20 specie di volatili che hanno nidificato dappertutto questa cosa insieme un elemento di grande valore che tra l'altro è diventato un pezzo dell'immaginario di chi abita con lo spazio dei bambini insomma c'è un c'è proprio una forma di narrazione della crescita e lo sviluppo dei nidi di gucci è molto molto anche quasi come dire immaginifico fiabesco quello che è succeduto il bosco tutto il bosco si sia modificato a quote diverse uccelli molto diverse per tempi rondoni che non sono un esperto ma difficilmente hanno visto attivisti a milano sono tornati i borboni sono dei particolari sinceri che non riescono a decollare se non da quota quindi che poi attraversano l'oceano e avranno in una forma di auto ibernazione sono dei geni straordinari tra l'altro è il fatto di aver visto dvd rondone hai fatto una grande scoperta però altre fenomeni sono stati meno prevedibili e più complicati per esempio lo racconto spesso a un certo punto proprio per risolvere alcuni problemi diciamo legati alla salute delle piante abbiamo su suggerimento dei botanici comprato diverse migliaia di coccinelle scat e compatti in germania arrivano con delle scatole con the book redini perché le coccinelle perché le coccinelle sono i nemici degli acari mangiano gli acari che loro a volte sono i nemici veri e molti alberi di monte di molte piante quindi il tentativo era quello di dire non usiamo i pesticidi noi siamo in questi cd e cerchiamo di lavorare utilizzando come dire una battaglia biologica positiva come quella che voi nell'area della volta anche fortuna cucine le portano a quella per fortuna porta una fortuna perché noi abbiamo impiantato queste cocinelle su tre piani del bosco verticale e due anni fa molto divertente ma io devo dire mi aspettavo dopo 2 anni 3 rivedremo crescere un po invece nel giro di pochi mesi hanno completamente colonizzato le due torri anche tutte le case attorno generando come dio reazioni non sempre favorevoli anche se ricco cinese sono per fortuna nostra insetti come dire ma questo per dire che non è tutto controllabile e soprattutto quando ci si avvicina al alla come dire all'ossessione di poter determinare dei fenomeni vitali spesso si va incontro a delle sorprese per fortuna anche a delle variabili inaspettata si scusi concordiamo concordo su quello che la tesi comune sulla riduzione degli spazi orizzontali quindi rigenerare tutto l'esistente però questo questo blocco comporta anche un innalzamento delle quotazioni dell'esistente per esempio leggevo proprio questa settimana che sul bosco verticale i prezzi arrivano fino a 15 mila euro al metro quadro quindi tendenzialmente si molto bello ma questo è per pochi per pochissimi quindi in effetti ci abitano calciatori rapper stilisti di moda quindi una piccola élite può vivere in questi contesti quindi quale può essere ruolo del pubblico per cercare di promuovere questa democratizzazione del bosco verticale perché se noi riduciamo l'edificabilità sul piano orizzontale io lo dico perché sono imprenditore nel settore immobiliare poi i prezzi dell'esistente salgono e di conseguenza è impossibile io penso che in questa sala almeno anch'io singolarmente non posso permettermi un appartamento da 15mila euro al metro quadro quindi è tutto bello ma poi come possiamo incentivare come può il pubblico incentivare questo grazie ma allora innanzitutto quella quella cifra e corretta però le tenga conto che il valore medio di vendita è stato di più o meno della metà 8.000 euro al metro quadro questo cosa vuol dire che i piani bassi sono stati venduti a 6000 6500 euro e poi più si sale più sale il prezzo e poi mente calciatore era e per aver comprato e poi rapper non sono necessariamente ricchissimi ma i calciatori si hanno comprato i piani più alti dove c'era la mano armi nordista dove cambia molto il valore d'acquisto io sono assolutamente fiducioso e sto facendo del mio meglio perché si possano immaginare di realizzare presto delle architetture di questo tipo per una destinazione per un destinatario non medio alto reddito come nel caso dei primi due esempi di bosco verticale dicevo in cina in cina stiamo facendo degli edifici che sono di edifici per l'edilizia sociale con alberi e abbiamo anche qualche idea di poter realizzare presto in europa un sistema evidenzia le a basso costo e un sistema ufficio in basso costo questo perché perché il costo degli alberi e un costo rilevante i costi di manutenzione possono essere controllati e io sono fiducia che sia possibile farlo il grande ha grande crescita dei costi sul bosco pratica di milano è stata dovuta anche alla ricerca fatta cioè noi abbiamo chiesto al committente di investire moltissime ricerche perché il primo anno di lavoro è stato un anno di ricerca committente ci ha detto un signore americano un grande d'europa americano e il suo partner italiano ci hanno detto prima di partire per fare questa follia dimostrateci che è possibile quindi abbiamo sette otto grandi questioni che dovete risolvere ci v finanziamo un lavoro è un lavoro che coinvolge strutturisti impiantisti botanici etologi architetti eccetera eccetera questa cosa è stata fatta e questa cosa è costata molto quindi c'è un anche una ragione dovuto al fatto che un prototipo il primo prototipo di un edificio di questo tipo sia stato fatto per una residenza che si può chiamare una lega parte di lusso ma siamo in buona parte così però io assolutamente sono convinto che sia possibile replicarla anche per tipologie diverse una delle cose che ho visto negli ultimi anni è stata l'eliminazione in in tanti borghi o sono di trento ho visto esempi per esempio amori e nelle piazze usava esserci la quercia il grande albero e che dava una calo della temperatura in estate questa cosa è stata da vent'anni a questa parte somma si è pensato di rifare le piazze abbattendo questi alberi e questo in effetti ha causato a detta di chi abita lì del degli aumenti di temperatura poi d'estate ecco tenendo in considerazione questa è bella prospettiva del verde verticale ma perché non ri introduciamo il verde pubblico quello nelle piazze nelle strade per cui vicino anche agli edifici normali e e anche per esempio sto pensando ai parcheggi parcheggi che sono dei forni a 300 gradi d'estate che sarebbe miti sarebbero mitigati da una sì da mettere in pausa degli alberi e foglie caduche che somma certo c'è un lavoro è il solito discorso del lavoro della polizia poi no però insomma ripensiamo un po questa cosa sono d'accordissimo le città che hanno fatto uno sforzo importante sul tema ambientale hanno innanzitutto promosso allargato esteso le superfici orizzontali a parco giardino orto questo è il primo passo è il primo passo anche perché come come ho cercato di dire prima quando si crea un sistema continuo di spazi verdi un corridoio ecologico un sistema continuo vegetale biologico questo favorisce per esempio la presenza di specie diverse e poi favorisce in generale la qualità della specie anche delle specie vegetali per cui questa è come dire la prima strategia quella di un ampliamento considerevole delle superfici orizzontali verdi tant'è che questo progetto sul fiume verde a milano come molti altri progetti che si stanno facendo in europa parte proprio dal riuso di grandi per strutture che sono ospitali in orizzontale che possono creare nuovi spazi verdi il lavoro sull'architettura il lavoro sui tetti è un lavoro altrettanto importante ma certamente non può essere mai considerato sostitutivo alla importantissima cura del verde urbano nel senso degli alberi dei viali delle corti al bene le piazze e nei parchi al bene i giardini questa è una punto di partenza fondamentale che condivido appieno far vedere questo per concludere questo questo video sul racconta un po il bosco verticale in particolare dal punto di vista questo è un video che racconta appunto forse il meglio di qualsiasi altra cosa che cos'è il bosco verticale come viene vissuto e manutenuto si può spegnere si può e non si può sono otto minuti sì grazie mille per l'attenzione grazie
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