L’italia e le sfide della demografia - incontri con l’autore
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L’italia e le sfide della demografia - incontri con l’autore
a cura de Il Mulino ne discute IRENE TINAGLI (in videocollegamento) coordina TONIA MASTROBUONI http://www.festivaleconomia.it
andrea buongiorno benvenuti bentornati agli incontri con l'autore stamattina presenteremo un libro molto importante il rapporto sulla popolazione e la nostra sessione appunto si chiamerà l'italia resti della demografia perché francesco billari e cecilia tommasini che hanno appunto elaborato questo rapporto sulla popolazione che un importante contributo da due demografi importantissimi in italia ci aggiorna un pochino su come sta evolvendo appunto la popolazione italiana una delle poche buone notizie è che gli italiani stanno invecchiando cioè che si sta allungando l'età pensionabile però l'età della vita però questo porta con sé tutta una serie di sfide che villari e tomasini hanno ben illuminato illustrato adesso villari cinci ci spiegherà bene che cos'è che cosa sta cambiando però abbiamo parlato anche spesso qui al feste dell'economia c'è un'eccezione ismo italiano c'è un eccezionalismo negativo italiano che riguarda lo sviluppo demografico il primo eccezionalismo è dal mio punto di vista il fatto che non se ne parli cioè la demografia non è un argomento mai citato in politica da nessun politico io penso io vivo da sette anni in germania uno dei principali argomenti che angela merkel ha usato nel 2015 per giustificare il fatto che fosse giusto aprire le frontiere e far entrare gli immigrati era la demografia era un l'invecchiamento della popolazione tedesca che ha un andamento molto simile a quella italiana cioè si allunga la vita e le donne fanno pochi figli in questo punto c'è un'analogia molto forte con con l'italia ma le cattive notizie non si fermano qui perché appunto le donne fanno pochi figli ne fanno sempre più tardi i giovani cioè c'è una percentuale molto molto più alta che in altri paesi di mezzo di persone che non non si formano non lavorano non studiano che quindi sono sostanzialmente inattivi e appunto con nessuna prospettiva nessuna nessuna spinta verso un miglioramento o distruzione o lavorativo e poi c'è una transizione sempre lunghissima vi ricorderete 15 anni fa il famoso bamboccioni dell'allora ministro delle della dell'economia tommaso padoa schioppa c'è una lunghissima transizione dai giovani dei giovani allo stato adulto vi cito un solo dato che è un dato un po culturale ma è un dato che che dà anche il conto di un circolo vizioso in italia che mi è molto fatto impressione il 75 per cento degli italiani over 30 vive ancora con la madre nel giro di 16 km c'è quindi una sorta di appunto abbandono delle famiglie se stesse nodi alle quali viene appunto vengono sobbarcate in vario modo ma soprattutto le donne di vari compiti di accudimento di garanzia di tutela la famosa famiglia come ammortizzatore sociale ma lasciare subito la parola a francesco billari poi abbiamo in collegamento irene tinagli che presenterà commissione affari economici e parlamento europeo e con lei cercheremo un pochino di anche di calare questo rapporto molto importante nella politica e francesco billari insegna demografia alla bocconi e come dicevo le più importanti demografia italiani francesco grazie tonia ci tengo a sottolineare che il rapporto è curato in modo biennale dall'associazione italiana sulla popolazione che io e ceci massini abbiamo rappresentato ed è un frutto del lavoro collettivo dei demografi degli statistici sociali italiani di chi si occupa di popolazione poi magari vi racconto anche velocemente che sono i vari autori e partiamo dall eccezionalismo demografico il nostro rapporto si occupa di un ventennio quando siamo partiti a scrivere questo volume e ringrazio il mulino perché c'è sempre supportato non c'era ancora il covip e quindi abbiamo pensato copriamo il periodo un ventennio dal 2000 2020 si parte col nuovo millennio c'è dentro la grande recessione e poi finiamo quando il libro va in stampa diciamo che poi si è inserita alla fine di questo ventennio un evento eccezionale che si innesta in questa demografia che ha dei valori da record quali sono i valori da record la struttura invecchiata per età invecchiamento della popolazione italiano è secondo solo al giappone a livello globale competeva con la germania però la germania come ha già ricordato ha cambiato qualcosa la bassa fecondità non siamo né cessa mente i primi al mondo ma vicini la lunga tradizione giornali a stato adulto e già raccontato forti legami familiari anche qua connessi magari in questo caso lo vediamo positivamente la lunga di alta della vita lo vediamo positivamente la veloce crescita della popolazione straniera mai abbastanza sottolineata e poi scusate velocità del declino demografico in alcune aree del paese cioè l'italia non è omogenea anche sulla demografia che cosa è successo alla popolazione se volete queste sono le stime della popolazione complessiva e che sono cambiato e poi a marzo del 2021 subito dopo siamo andati in stampa perché l'istat aggiorna le statistiche cosa è successo abbiamo toccato il picco storico della popolazione italiana abbiamo superato i 60 milioni a metà del decennio precedente e poi siamo tornati giu probabilmente non ritorneremo più a superare i 60 milioni quindi rispetto agli altri tre grandi paesi europei andremo a grandi in senso di popolazione andremo a calare che cosa è successo in questo ventennio qua vedete le quattro componenti del cambiamento democratico cioè la popolazione cambia perché nasciamo per che moriamo perché immigrano e per che emigrano e semplice cioè la cosiddetta equazione la popolazione che con addizione sottrazione porta quei cambiamenti se guardate il grafico del 2000 i nati erano più o meno uguali ai morti c'erano un po di iscritti dall'estero cioè immigrati e pochi cancellati pochi immigrati andiamo avanti al 2019 2020 che poi al picco del covip i decessi superano nettamente tutte le altre componenti diventano l'elemento principale della dinamica demografica italiana su sicuramente rispetto alle nascite e piano piano calano anche le immigrazioni e iniziano ad andare su ad essere visibile anche le emigrazioni di italiani e di altri che lasciano l'italia quindi che cosa succede in questo ventennio partiamo dalla struttura per età questa un tempo si chiamava piramide per età adesso è chiaramente un albero un po un albero di natale indica la frequenza delle età beh io che sono un boomer come direbbero i miei figli nel 2000 avevo 30 anni attorno ai 30 anni eravamo un po la classe modale il gruppo più frequente la popolazione un pochettino più di trent'anni vent'anni dopo cosa succede beh il la classe ma tale è un po più di 50 anni quindi se proiettiamo in avanti questo sistema ci possiamo aspettare cosa potrà succedere tra vent'anni che cosa è successo nel libro che vi invito a leggere ovviamente ad acquistare ci fate anche contenti ma e penso sia spero una lettura piacevole abbiamo due parti nella prima parte affrontiamo queste componenti del cambiamento e poi attacchiamo soprattutto temi connessi al legame tra demografia disuguaglianza quindi nascite fecondità cosa è successo a metà degli anni novanta l'italia ha il record mondiale di bassa fecondità insieme alla spagna vengono coniati dei termini specifici lo slow fertility siamo più vicini a un figlio per coppia o per donna come vogliamo dire che vuol dire che da una generazione all'altra diventiamo tendenzialmente la metà se le coppie fanno un figlio e chiaro che le generazioni si dimezzano c'è una ripresa il blu indica il cosiddetto tasso di fecondità totale che il numero medio di figli per coppia questa ripresa si arresta con la grande recessione nel frattempo i figli comunque si fanno più tardi come già ricordato lettonia la ripresa alla grande recessione è interrotta e inizia un calo che adesso ci aspettiamo essere ancora più drastico boskovic ed è presumibile che batteremo il record di bassa fecondità del 95 e 96 quindi ci avvicineremo ha un figlio per coppia che non è record mondiale la corea del sud è già la però è vicino a quel record che cosa è successo durante questo ventennio che i figli in linea con quello che succede a livello mondiale o se volete mondiale nei paesi ricchi si fanno dove si sta meglio dove le donne per esempio partecipano di più sul mercato del lavoro quindi storicamente l'italia aveva più figli al sud non è più così adesso i bambini nascono più frequentemente al nord cioè nord e l'area più dinamica dal punto di vista delle nascite ed è un fenomeno recente un inversione storica e importante dove nascono questi figli che cosa succede alle famiglie si parla spesso di famiglie e di famiglia belle famiglie in questo ventennio sono diventate molto più diverse velocemente siamo partiti con un po meno della metà delle famiglie classificate come tali che erano coppie con figli ecco le coppie con figli sono quasi raggiunta in termini conteggio dalle persone sole e si crea una diversità molto importante in un piccolo periodo storico se volete questi sono dati che tendenzialmente sono molto statici cambiano poco velocemente invece qua cambiamento è molto veloce nel capitolo sulle famiglie affrontiamo anche il cambiamento sulle delle opinioni degli italiani grazie ai dati delle indagini istat e il matrimonio è sempre meno centrale e c'è una approvazione maggioritaria sui diritti delle unioni dello stesso sesso quindi questo è quello che è successo in poco tempo in un ventennio in italia su fecondità e famiglie è cambiato molto passiamo alle migrazioni beh forse oramai ci siamo abituati ma anche questo cambiamento è stato molto veloce siamo passati in vent'anni da diciamo più o meno da 1 a 5 milioni gli stranieri residenti non è qualcosa che succede frequentemente a livello internazionale però le se guardate il blu diciamo che c'è un piatto le immigrazioni si sono arrestate oppure molti degli stranieri che sono venuti in italia poi prendono e se ne vanno da un'altra parte e quelli che rimangono poi spesso hanno figli e il 15 per cento dei nati hanno entrambi i genitori stranieri se prendiamo almeno un genitore straniero ovviamente la quota è più alta entrambi i genitori stranieri cosa vuol dire che nascono stranieri il 15 per cento dei bambini che abbiamo visto prima quattrocento e rotti mila nati nel 2020 sono non italiani alla nascita importante perché quando parliamo di demografia se ci lamentiamo della bassa fecondità forse è importante considerare che dovremmo togliere il 15 per cento se consideriamo solo i cittadini italiani nel frattempo gli italiani tornano ad andare via dall'italia l'italia torna a essere un paese di emigrazione qualche notizia positiva una prima del covip poi c'è la parente del codma riprenderemo l'italia rimane uno dei leader mondiali nella durata della vita questo è uno dei dati positivi che abbiamo ovviamente il kovida devastato questo paese soprattutto il nord questo nel capitolo affrontiamo ovviamente con i dati che erano disponibili alla stampa il co lead continua a evolvere il kovida misurato come eccesso di decessi ha devastato alcune aree del paese soprattutto il nord e ha creato degli arretramenti di speranza di vita che però riteniamo saranno temporanee l'italia tornerà a essere leader su questo con tutte le conseguenze negative che però questa della stazione ci porterà seconda parte disuguaglianze e demografia abbiamo già intuito guardando quello che succede nord e sud magari differenze sulle famiglie che questo eccezionalismo italiano non è omogeneo partirei dai territori spiega un pochettino cosa c'è in questo grafico in questo grafico per semplicità le regioni italiane nel 2 2 decenni del ventennio vengono classificate a seconda che abbiano crescita cosiddetta naturale anche se non sempre piace questo termine cioè la differenza tra nascite e decessi e crescita migratoria quindi se si sta in alto a destra in questo quadrante cioè la crescita della popolazione sia per la differenza tra nascite e decessi sia per migrazioni solo bolzano e quasi trento rimangono in questo quadrante dove prima c'erano anche lombardia lazio e veneto in questo quadrante di crescita su tutte e due lati ci sono calabria basilicata che hanno una decrescita sia migratoria sia naturale e se guardiamo come succede nel capitolo sui territori a livello più fine a livello comunale l'italia ha delle sacche come premette tutti sappiamo di decrescita sistematica cioè il capitolo gli autori vanno analizzare quello che succede lungo quasi quarant'anni tra all 81 e 19 i comuni segnati in neretto sulla cartina sono i comuni dove la popolazione è diminuita sistematicamente lungo 40 anni ci sono 40 anni di spopolamento c'è un pochettino di ricordo dell'orografia appenninica vedete che però in tutte le regioni ci sono sacche di spopolamento non c'è una geografia ovvia a parte forse diciamo il ricordo del dorsale appenninica ci sono oramai diciamo un migliaio di comuni che sono in spopolamento radicale per 40 anni secondo elemento di disuguaglianza i giovani già stato ricordato innanzitutto i numeri che hanno anche un impatto presso la politica perché i giovani contano anche quando vanno a votare back crolla la popolazione giovanile in termini numerici in vent'anni da un po più di 16 milioni avevamo a un po più di 12 milioni che hanno tra 15 e 34 anni e se facciamo il rapporto tra questo gruppo e il 65 più prima partiamo da 165 per cento e arriviamo al 90 per cento quindi in vent'anni diminuiscono in modo eccezionale potrei dire i giovani e che cosa avremmo potuto fare avremmo potuto approfittare fare come la corea del sud ci sono pochi giovani investiamo in qualità li facciamo studiare molti all'università questa è stata la ricetta del boom della corea del sud approfittiamo del calo demografico per consip e con tagli delle scuole migliori dell'onestà migliore e non è successo perché questo è il grafico degli iscritti all'università dove diciamo per chi è interessato a l'uguaglianza di genere c'è una delle buone notizie le ragazze superano forse per l'uguaglianza dovremmo avere delle livelli simili però qua c'è un sorpasso delle ragazze sui ragazzi però c'è un platone gli iscritti all'università diminuisce il numero di giovani e non aumenta la propensione ad andare all'università e poi dentro l'università ci si perde la maggioranza dei maschi non succede per le ragazze da maggioranza i maschi non arriva concluso comunque il percorso universitario quindi non abbiamo approfittato della diminuzione del numero di giovani per migliorare investire nel sistema istruzione e universitario e che cosa succede poi questo è un primato che non vorremmo avere nell'unione europea a 28 questi sono i dati del 18 poi cambiano pochettino siamo primi per i neet ynet not in education employment or training non studiano non lavorano e non fanno anche diciamo formazione di altro tipo battiamo tutti e non è una cosa bella soprattutto poi le ragazze l'ultimo pezzo dai giovani gli anziani e gli anziani tutto sommato sono generalmente in buona salute questo aumento della speranza di vita non è un aumento di speranza di vita che ci porta dietro una grande durata di disabilità ci sono differenze tra aree del paese però ovviamente dobbiamo affrontare anche delle sfide sull'invecchiamento per esempio equa differenze importanti per le aree del paese pur diminuendo la quota di anziani che hanno più morbidità più patologie croniche è una quota elevata cioè da 65 anni più se noi prendiamo sud e isole più di un terzo 40 per cento circa degli anziani ha almeno tre patologie croniche e cattiva salute percepita raggiunge il 20 per cento migliora la situazione ma aumenta il numero di persone quindi questa è una percentuale sul numero di anziani che va ad aumentare l'eccezionalismo demografico italiano ci pone soprattutto delle sfide che poi dovremo porre ovviamente alla politica è già stato menzionato da tonia il tema della demografia come questione da trattare sdoganare menzionare in modo unitario devo dire clamorosamente ci ha preceduto la commissione europea la commissione europea ha un portafoglio su democrazia e demografia dubravka su ica una delle vice presidente della commissione e si occupa di questi temi c'è un ministero per come funziona commissione so se possiamo definirlo tale che ha questo nome non a caso è stato proposto dalla commissione che è guidata dall'ex ministro della famiglia tedesca von der leyen è una delle architette del cambiamento delle politiche demografiche e tedesche ecco forse se la trattasse ma in modo sistematico unitario la demografia potremmo avvicinarsi alla demografia più equilibrata le sfide sono importanti perché il cambiamento ea popolazione è un mix tra dinamiche che possiamo definire slow lente sono esogene in qualche modo prevedibile l'invecchiamento della popolazione e prevedibile le conseguenze della bassa fecondità sono prevedibili sappiamo già cosa succederà nei prossimi anni possiamo già prevedere cosa succederà ai giovani che sono stati esclusi e quindi possiamo programmare poi però quando interveniamo con le politiche il cambiamento è anche fast abbiamo visto cambiamenti veloci sull'emigrazione sull'idea di famiglia la fuga dei cervelli cambiamenti veloci a livello locale quindi la politica influenza demografia non solo deve tenerne conto ma diventa potenzialmente attiva e anche nel breve il cambiamento della germania stato un cambiamento molto veloce che ha coinvolto sia politiche familiari sia politiche migratorie quindi la demografia nel suo complesso qualche buon segnale c'è poco penso per ora attenzione ai territori che opportunità abbiamo beh innanzitutto potremmo cogliere il calo della popolazione giovanile per fare quello che non abbiamo fatto finora investire nella qualità dei giovani dell'istruzione la scuola seeley nido ma non solo tutto l'arco della formazione poi quando troviamo se troviamo delle soluzioni l'invecchiamento queste soluzioni le potremo esportare il giappone sta già lavorando molto sulla tecnologia perché sa benissimo che le soluzioni trovate in giappone per invecchiamento diciamo per la cura degli anziani saranno esportate in tutto il mondo tutto il mondo andrà verso l'invecchiamento è una delle dinamiche lente della demografia la cina innanzitutto sarà un grande mercato per le soluzioni invecchiamento noi abbiamo l'opportunità se troviamo una soluzione per l'invecchiamento ma anche per riprenderci a bassa fecondità potremo esportare queste soluzioni ma magari sulle politiche lascerei diciamo lascerei parlare non eletti na li vorrei ringraziare gli autori che hanno coinvolto un po tutta appunto tutta l'accademia italiana e l'istat e in modo particolare grazie grazie francesco billari allora siccome grazie vorrei lasciare l'ultimo quarto d'ora le domande che sicuramente ci saranno concentrerò tre domande che mi vengono da questo importantissimo rapporto all'onorevole tinagli la prima domanda naturalmente riguarda la domanda di fondo che ha posto anche billari cioè perché la demografia non è mai non è mai non entra mai nel dibattito italiano è la questione più drammatica che ci siamo porre questo lo dicevo in una mail a francesco scherzando io non ho dormito la notte la gente questo rapporto perché è purtroppo è un rapporto è un incubo diciamo contante con tante opportunità nascoste tra le righe ma ecco ea e anche per un po il politico dovrebbe diventare un incubo lo dico anche a tinagli quella prima domanda è questa seconda domanda è a proposito di infrastrutture sociali che uno dei grandi temi che ci ha accompagnato anche ultimamente abbiamo fatto un pnr r diciamo molto poco ambizioso dal punto di vista degli asili nido lo dico con grande diciamo brutalità perché per dire il piano colao aveva previsto una copertura degli asili del 60 per cento che naturalmente molto più alto di quello che si è posto la commissione europea che era il 30 35 pari dieci anni fa ma ricordiamo anche che appunto è un obiettivo molto vecchio ed è un obiettivo che va aggiornato anche alla luce della drammaticità dei dati italiani allora commissione colao rapporto colao 60 per cento all'epoca zingaretti del pd aveva detto è un buon obiettivo è e lo chiedo anche appunto a irene tinagli in quanto vicepresidente del pd oggi i pm rr punta al 33 per cento allora possiamo porci l'obiettivo di tornare al 60 che era ragionevole obiettivo del piano cola e poi la terza domanda naturalmente riguarda i nets perché o in it sono il più grande e più grande sfida credo uno dei più grandi sfide che riguardano i giovani perché è un segno di depressione direi non so demografica quando un giovane rinuncia addirittura cercare lavoro a fare informazione qualsiasi cosa e noi abbiamo la quota più alta in europa ecco quali quali politiche possiamo pensare a proposito villari e ne propone un anno che è quella di concentrarsi sui giovani e formare loro la ricetta sudcoreana possiamo pensare una cosa del genere irene nuove che sono tre domandoni all'usura e la politica trascura il problema demografico in italia si secondo me si è poco nel dibattito entra nel dibattito periodicamente ma a mio avviso lo fa in maniera sbagliata nel senso che molto spesso lo si imposta solo incentrato sul tema come dire la natalità gli italiani da difendere noi andiamo in estinzione lo si decida in una chiave quasi un po ideologica e diventa poi complicato uscirne perché poi appunto quasi cosa fare per costringere le donne a fare più figli e fini poi arrivano le soluzioni tipo i i bonus cos'era tempo fa cose che davano in un pezzo di terra avevano proposto da vari alla a chi si spostava in campagna faceva ai figli cioè delle cose veramente poco realistiche e poco invece che dimostrano che si è capito poco insito in questa trend demografico che è un problema principalmente economico io ho l'impressione che non si sia capital di impatto le conseguenze economiche tante sociali ovviamente di questo trend e depurata forse perché si tratta di un processo lento i cui effetti si esplicano in maniera graduale e spesso sono un po spostato in avanti però in realtà molti sono già visibili diciamo un rapporto ce lo fa vedere di mangone per esempio quello che abbiamo visto in questi anni lo studio graduale ma corvino e costante nella spesa sociale è in aumento continuo e costante della spesa previdenziale che è incomprimibile che inevitabilmente a comprimere la spesa per istruzione per per sanità anche quella difficilmente comprimibile però non pressi quanto dovrebbe crescere e quanto saremo costretti a far crescere considerato questo trend demografico perché poi con l'aumento dell'età è vero siamo tutti più sani viviamo di più però aumentano le malattie croniche aumentano i problemi di assistenza anche domiciliare quindi c'è dentro veramente una bomba in termini anche di equilibrio economico dinamiche economiche e sociali che a mio avviso non è stato non viene propriamente colpo alla politica forse anche perché forse anche perché se noi volessimo affrontare questo tema in tutta la sua interezza in maniera pragmatica e non ideologica non ci dovremmo porre in maniera seria anche il problema dell'immigrazione l'abbiamo vista in maniera molto chiara nei grafici che sono nel report l'abbiamo visto anche in come per esempio altri paesi come la germania la città torino e lettonia nel a melfi e quando ha aperto ai flussi scusami accediamo dato del suo ci siamo smascherate noi ormai ci conosciamo per cui il tema di come riuscire a investire questi trend in maniera rapida e un tema capisco molto difficile per la politica perché noi non possiamo immaginare anche se noi adesso e poi ora vi parliamo in campo ulteriori misure dei figli e degli anziani per gli asili per i bonus per i bambini gli assegni familiari eccetera ma sono comunque dei provvedimenti e hanno un impatto molto graduale molto lento che noi volessimo davvero affrontare questo tema in maniera più incisiva e più rapida noi dovremmo porci subito il problema dell'integrazione e anche ciao bella dell'immigrazione è un tema politicamente complicato ma che lo sappiamo perché c'è chi tifa campagne elettorali contro c'è chi non è disposto ad affrontarlo in maniera serena pragmatica ragionata e questo rende molto difficile affrontare il problema demografico in maniera seria e pragmatica quindi questo è un problema e lo vediamo per esempio anche in queste settimane in cui noi come partito democratico abbiamo riportato il tavolo il tema dello ius soli per esempio che poi in realtà è anche un po il proprio come termine perché più uno yo sculture ed esercito sono il rapporto lo dice bene i bambini che nascono quando seppur da genitori stranieri che fanno dei percorsi di integrazione estreme bene sarebbe un bene per l'italia temere micale a integrare far sì che possono avere poi tutte le condizioni per continuare i loro percorsi di vita di famiglia qua in italia aiutandomi quindi a integrarsi sempre di più purtroppo queste sono di va invece si innestano di un sacco di ideologia di collettivizzazione e ci impediscono di affrontare il tema in maniera seria in maniera incisiva sulla parte delle infrastrutture sociali no allora anche a mio avviso si può e si dovrà fare di più la crociera un tema che vorrei anche sollevare nel pnr ci sono 4 miliardi e 6 che in realtà noi abbiamo difeso perché nell'ultima bozza diciamo dell'otti dell'ultimo governo erano ancora meno noi abbiamo spinto per poter aumentare poi non ci sono solo i 4 miliardi e stesso gli asili cioè ha umiliato sul potenziamento per esempio del tempo pieno perché poi non è solo un problema di avere delle strutture ma averle con la fruibili alla flessibilità degli orari per questo è un altro tema ma tema importante per via indiretta è cosa significa potenziare anche lì invece c'è stato fatto un investimento più massiccio il tema della sanità come affari tardi prossimità sanità territoriale servizi domiciliari cura degli anziani dice moltissimo in realtà contrae aumentato anche rispetto a quello precedente e ovvio che questo per noi è un punto di partenza nelson d'accordo che l'obiettivo debba essere più alto però c'è un altro problema a volte non basta purtroppo mettere i soldi però occorre una capacità di spesa di assorbimento e di implementazione faccio un esempio questi 4 miliardi 6 che possono apparire pochi sono comunque una enorme rispetto a quello che fate investito fino ad oggi quello che fino a oggi siamo stati in grado di anche risplendere nella scorsa legislatura quando io non parlamento italiano mi ricordo era stato fatto questo fondo straordinario per potenziare gli asili eccetera fondo 100.000.000 coperta 4 miliardi e 6 delle r 100 milioni asporta legislatura eppure non siamo riusciti a prenderli realizzare ciò a fine legislatura ancora non si era riusciti e poi qua c'è anche un problema di governance c'è un problema di competenze livello nazionale livello regionale enti locali quindi noi dobbiamo anche fare degli interventi che ci consentano di spendere in tempi rapidi rispondere alle esigenze della popolazione e dei territori con un minimo più quindi io mi auguro che adesso questo pnr ci consente non solo di impegnare questi eventi fatto noi a chi sei ma di realizzare queste infrastrutture visto che adesso abbiamo semplificazioni abbiamo almeno nelle dichiarazioni di intenti di in pensione delle regioni e governo di lavorare meglio insieme e abbiamo delle scadenze pnra delle scadenze precise del target mais ci ha detto non è nel regolamento per cui noi dobbiamo far vedere quello che realizziamo al 26 ed io mi auguro che complessivamente questo ci aiuti a ottenere i risultati che in passato non siamo riusciti a ottenere nemmeno quando ci abbiamo messo i soldi quindi questo secondo me è un problema e poi ovviamente questo può diventare se funziona un modello per aumentare la spesa però ne parla in maniera efficace perché funzioni quindi ultimo punto è nei toni per seconda di come la si voglia pronunciare e su questo fronte io penso che ci siano due temi che si intersecano il tema dei giovani che stanno a senza figlia che non si allontanano questo anche un pop up di una prima cultura che un po però fa anche parte di un mercato del lavoro che non funziona un mercato lavoro non funziona e che ha un impatto sulla natalità sulla demografia è perché poi allontanarsi dell'ingresso nel mondo del lavoro e quindi l'allungarsi di questa fase e fa sì che tanti come dire allontanano momento in cui si sposano decidono di fare figli e questo fa sì che per esempio invece di due e cioè si finisce per farne uno solo io sono me come esempio plastico di cristo esattamente quello che è successo anche al pm di allora questo è un tema importantissimo perché riuscire ad accorciare questo ingresso nel mercato del lavoro diventa fondamentale sia per un tema di lavoro giovane occupazione ma anche per un tema demografico quindi nel pnr per esempio ci sono risorse per potenziare le politiche attive per esempio che un tema importante perché in germania per esempio hanno un sistema di servizi per l'impiego molto bene ea degli sportelli dedicati per i giovani e orientamento perché anche di questo non si parla quando si parla delle scelte altre di studio di giovani che possano essere più vicine alle esigenze del mercato del lavoro non è che le famiglie possono sapere tutte le statistiche le condizioni del mercato del lavoro vanno aiutate in germania ci sono questi giudizi che tu lo sai meglio di me questi giorni center hanno del personale che vanno nelle scuole sin dalle scuole medie a fare orientamento quindi il peso il nesso e lavoro sta lavorando adesso una riforma delle politiche attive e so che è un tema delicato complicato in italia non sono mai riusciti a farle funzionare io mi auguro che invece con questo genere che la possibilità di fare investimenti e risorse la possibilità di fare inversione di rotta e fare delle politiche attive e funzionino e che abbiano delle strutture dedicate anche per i giovani altrimenti ha abbandonati da lì da da soli ci nelle scienze del percorso chiaramente esaspera il tema secondo oltre alle politiche attive specifico sulla formazione come come si è detto prima nel r si è messo un miliardo e mezzo sugli its istituti tecnici superiori anche qui ci siamo ispirati al modello tedesco e sappiamo che in germania queste strutture funzionano molto bene e aiutano tantissimo il mondo del lavoro in tempi rapidi perché queste intervengono subito dopo le scuole superiori in due anni hanno con l'impasto questo anche in italia non ce li abbiamo sono pochissimi rispetto alla germania però anche in italia e non passò l'inserimento nel mondo del lavoro dello franco medio dell 85 per cento quindi si è deciso di fare un investimento forte per raccontare queste strutture che aiutino i giovani oltre a inserire poi la clausola questo anche importante sia per i giovani che per le donne per cui tutti questi miliardi di investimenti che andremo a spendere sul pnr le aziende che va che partecipano agli appalti devono tenere in conto e devono come dire dedicare delle quote delle nuove assunzioni per i giovani e le donne perché in qualche modo uno shock al mercato del lavoro è per core per colmare questi dati li dovremmo li dovremo dare quindi fatti sono e poi l'ultimo punto che ce ne sia nr subito secondo me dovremmo fare un percorso anche in avanti che questo se ne è parlato un po poco per di forte ma un po controverso a cercare di accorciare i percorsi d'ingresso lavoro anche nei settori professionali per esempio con delle lauree abilitanti perché che in italia chi e decidere i giovani di file e per forse professionalizzazione dirmi il mondo delle professioni spesso abbia scuole di specializzazione post e specializzazioni tirocinio post e tirocinio e tu arrivi a di studiare il mondo il lavoro a 30 anni o audio pasta non è accettabile ma cosa ridicola noi dobbiamo trovare un modo per e inserirli prima nel pnr c'è una riforma sulle lauree abilitanti che è molto limitata ad alcune professioni ma a mio avviso è un ragionamento che noi dovremo fare aree di inserire prima i giovani il lavoro che come dicevo prima aiuta a fitch al discorso dell'occupazione giovanile ma anche disposto la demografia quando una donna e come abbiamo visto sono più stefano lunghi percorsi venirsi a lavorare 30 in maniera un minimo stabile 32 anni 33 ex fidanzati devi fermare subito perché magari intenzione di fare dei figli questo ti blocca interamente tutto il percorso poi veramente sei costretta a dire no non faccio figli perché prima voglio affermarmi nella mia professione ecco queste sono diciamo quattro linee di intervento su questi inizia nel pnr ma ovviamente non possiamo pensare che finito il pnr abbiamo risolto il problema questo deve essere chiaro grazie rene ed opportunità ovviamente a francesco billari di un po di replicare di commentare quello che ci appena detto irene tinagli e vorrei illuminare un altra parte del rapporto che ha sempre molta attinenza con un dibattito secondo me atroce che si è sviluppato in italia ultimi tempi cioè quello sul ddl zanda perché le famiglie stanno cambiando sono cambiate radicalmente credono gli ultimi 20 anni da quanto ho capito ho anch'io sono rimasta sorpresa di questi risultati di come si sta modificando la famiglia e soprattutto la società italiana è molto più avanti della politica quando vedo cose aberranti come che sul ddl zanda inga venga invitato in audizione mancava solo come i miei atallah con meini a commentare una legge che tutto sommato non apre nei bene all utero in affitto e tutte queste idiozie che ci raccontano le femministe trans escludenti o alcune categorie totalmente minoritarie nel dibattito internazionale ma che qui sono diventate prevalenti tanto che ripeto in senato sono state incredibili audizioni di di figure che non c'entrano nulla con questo tema e che sono stata invitata semplicemente come figure censorie figure che si sentono offesi da una legge che semplicemente cerca di scongiurare che qualcuno venga offesa perché offeso perché fa parte appunto di una comunità g b tim comunque ecco io vorrei chiederti vorrei chiedere francesco billari appunto conferma del fatto che invece la società italiana su le coppie di fatto su tutta una serie di questioni e è molto più avanti rispetto a queste tristissimi pagine politiche grazie per allora parto parto dai reni visto che siamo in un contesto informale e sono d'accordo che ci siano nel pnr negli sforzi diciamo delle iniziative che vadano nella direzione giusta quello che continua a mancare è una visione unitaria sul lato di popolazione so che per esempio linda laura sabbadini ha proposto sempre facciamo una valutazione sistematica dell'impatto di genere delle misure e come demografo direi genere e generazione cioè dobbiamo sempre pensare tutte le misure il pnr quali sono gli impatti sulle popolazioni diciamo divisa almeno nelle unità di base territorio genere generazione non penso ci sia stata un'audacia eccessiva sul lato scuola formazione adesso vorrei vedere cosa succede sull'università perché va benissimo parlare degli istituti tecnici superiori ma noi abbiamo un problema con l'università che copre ancora la grande parte di giovani che riescono a farcela quando ci arrivano e quindi abbiamo un problema di accesso e di permanenza di laurea stiamo ancora a discutere forse dei concorsi e non abbiamo le residenze quindi mi piacerebbe un approccio più sistematico in cui questo tema va a essere inserito in tutto ma in modo esplicito il tentativo se volete della commissione europea di creare un portafoglio apposito per un commissario andava secondo me nella giusta direzione che noi non abbiamo seguito quindi forse l'italia se posso permettermi magari mi collego poi anche alla seconda domanda su questo l'italia sconta un pochettino un tema che i tedeschi sono riusciti a sdoganare cioè il concetto di demografia ad alcuni ricorda ecco del passato che non vorremmo ricordare diciamo limita nelle politiche demografiche non vogliamo ricordare però non vuol dire che non si possa parlare di demografia anche tedeschi hanno avuto come sappiamo diciamo un passato fortemente problematico per molto tempo infatti hanno messo sotto il tappeto la questione demografica fino essenzialmente all'inizio degli anni 90 dove la situazione era diventata insostenibile poi è arrivata la unifica la riunificazione unificazione adesso non vorrei toccare dei termini che che sono è arrivata la merkel che ha detto dobbiamo aggredire la demografia in generale dobbiamo diventare un paese che accetta di essere immigrazione mi ricordo che quando sono arrivato in germania nel 99 a lavorare ancora la germania figuratevi non si diceva un paese di immigrazione ha deciso che la germania a un certo punto noi effettivamente tutti questi italiani portoghesi spagnoli turchi cioè che abbiamo qua e probabilmente rimarranno e poi hanno vinto il mondiale questo è la classica classico esempio che si porta poi come esempio di integrazione quindi diciamo forse dobbiamo fare quel passo che i tedeschi hanno fatto lo stesso passo dobbiamo farlo anche staccandosi dal passato quindi sì le famiglie stanno cambiando le nascite fuori dal matrimonio hanno un boom c'è diversità c'è molta diversità e questo in linea con gli altri paesi non è la stessa velocità di cambiamento le configurazioni familiari italiani sono un po più tradizionali del resto dell'europa ma non molto e soprattutto sulle opinioni siamo in linea con l'europa occidentale e soprattutto i giovani sono in linea con l'europa occidentale poi nel discorso politico non è detto che i giovani abbiano come abbiamo visto un peso adeguato quindi penso che anche su ddl zan sacrosanto o altre misure pesi anche il fatto che la politica italiana essenzialmente si rivolga una platea elettorale che è una platea che non ha un peso importante di giovane età mediana dell'elettore italiano è avanzata non ci interessa molto anche ottenere i voti dei giovani penso di nuovo alla germania beh i verdi a proposito di un cambiamento politico che sembrava impossibile i verdi partono dalla popolazione giovanile da questi punti di status e anche appunto il sera il pd ha proposto il voto ai sedicenni anche lì suscitando una grandissima discussioni eccetera tu ritieni che sia giusto se devo rispondere velocemente di così sì perché la situazione è molto difficile da potesse della rappresentanza politica dei giovani sì perché i sedicenni tipicamente arrivano con un buon livello di istruzione non si capisce perché non si debba dare una rappresentanza in questo momento storico in questo momento in cui le esigenze dei giovani italiani non sono tenute sotto conto raddrizzare un pochettino questa rappresentanza è importante altre demografi altri colleghi avevano proposto di dare ai genitori il voto anche per i figli questa è una cosa che potrebbe essere addirittura più semplice da implementare per che piace anche ai pro natali sti ovviamente quando parliamo di investimenti verso gli asili nido se abbiamo una popolazione molto invecchiata tipicamente non è quello che interessa all'elettore se dessimo un po più peso alle famiglie con figli forse ci sarebbe più attenzione dal punto di vista politico però è bene che se ne discuta il voto ai sedicenni forse è la misura più semplice è bene che si discuta in modo importante come aumentare il peso dell'interesse dei bambini non si tratta solo i sedicenni ma dei bambini nelle decisioni politiche grazie francesco billari ci sono ancora c'è qualche minuto per qualche per le domande se se volete fare una domanda all'onorevole tinaio il professor billari c'è qualche domanda eccone una qui al microfono si si si aspetta un secondo arriva intanto alzate le mani se c'è qualche altra domanda perché così vi vedo e mi ricollego al volo a quest'ultima questione del voto ai sedicenni per lavoro mi è capitato di intervistare un economista e facendoli questa domanda cioè sei d'accordo con il voto ai sedicenni e mi ha risposto eh ma non lo so una una possibile alternativa può essere limitare invece il voto agli anziani cioè decidere che i 65 anni non votano oppure non possono candidarsi in maniera attiva e non possono ricoprire posizioni di potere perché era quest economisti e non può essere anche questa un'alternativa perché la politica è diciamo è dominata dai negli anziani e da persone che possono capire diciamo i problemi dei giovani ma non li vivono nello specifico quindi questo potrebbe garantire un ricambio della classe dirigente che insomma vediamo con irene tinagli in qualche modo è già avvenuto però è possiamo dire che la politica italiana è dominata parecchio da dagli anziani cosa ne pensate di una cosa di questo tipo anziché diciamo abbassare e limitare il diritto di voto per i più anziani comincerei con tinagli allora sarebbe a parte incostituzionale ma io proprio democratica non so come dire il suffragio universale e la conquista più grande di ogni democrazia qualsiasi cosa che limiti il suffragio francamente nomi non mi piace so che ci sono studiosi ci sono politologi per esempio e avevano pensato di fare il test per chi vota per essere sicuri che il voto sia consapevole però è che tutte queste misure di limitazione del suffragio alla fine sono misure anti democratiche che poi limitano anche il principio parte della democrazia che rappresentare il popolo quindi il problema non è smettere di rappresentare gli anziani il problema è trovare un modo di rappresentare di più e meglio anche i più giovani quindi l'idea di allargare un po in suffragio mi sembrerebbe il modo più democratico più inclusivo per affrontare i problemi non mi appassiona molto il tema dei bo dei genitori che hanno il doppio voto per i figli perché penso che l'individuo individualità della persona debba essere difesa se quindi voto per delega mi diciamo in queste circostanze nomi non mi convince però i pochi il fatto e poi anche un modo per educare alla cittadinanza attivo e alla partecipazione politica i più giovani e si sono molto allontanati che spesso si sentono lontani dalla dalla politica ma invece può essere un modo per includere e o capisco le perplessità su a livello di politiche nazionali però per esempio il partito democratico sta lavorando forse ha già depositato una proposta per per esempio delle amministrative si potrebbe iniziare avvicinando i cittadini più giovani alla partecipazione attiva e politica nelle elezioni amministrative delle loro città coinvolgendoli in questi processi quindi in questo modo si comincia a creare maggiore attenzione da parte dei politici locali dei sindaci si crea un meccanismo di inclusione a partire dai creditori sono molti modi per farlo limitare il suffragio alle fasce più anziane personalmente non lo condivido finelli quindi non condividere l'opinione di un ex predecessore di enrico letta che aveva detto una volta una frase famosissima se non ci fosse il suffragio universale la sinistra vincerebbe sempre perché sono ricordo anch'io sul inclusione come linea guida in innovazioni e miglioramenti dal contesto della rappresentanza vorrei tornare un momento indietro quando è stata scritta la costituzione sono state scritte regole sul 18 anni opprimerà 21 comunque l'età del voto il mondo era diverso a demografia era diversa non c'era un problema di scarsa attenzione verso i giovani italia era piena di giovani quando si andava a votare ci si confrontava su temi che diciamo in quel momento venivano poi presentati a una platea elettorale che era essenzialmente molto orientate al futuro sull'inclusione non c'è solo il tema tra l'altro dei dei ragazzi dei bambini perché non viene risolto con i sedicenni c'è il problema dei di stranieri 5 milioni una quota importante la popolazione in cui poi i comunitari molti romeni hanno accesso al voto nelle amministrative però dobbiamo creare un percorso di integrazione e di rappresentazione poi se questi sono bambini che non sotto i 18 anni non si pone anche il problema però l'inclusione è importante e quando erano state scritte queste regole non esisteva questo mondo ne dobbiamo tenere conto e penso che bisogna essere creativi non escludendo sicuramente ma includendo più l'interesse dei giovani e devo dire anche degli stranieri nelle elezioni io mi sono trovato come oggetto del tema perché lavoravo e vivevo con la famiglia in gran bretagna durante il referendum della break set bella estate è stata presa una decisione per cui i milioni di lavoratori residenti dell'unione europea non avrebbero partecipato al referendum per alcuni sembrava ovvia a me sinceramente che sono stato escluso non era affatto ovvio che io contribuente non dovessi prendere parte un referendum che tra l'altro in teoria era consultivo sulle entrare o uscire la break se sappiamo com'è andata i giovani erano contro la break set la decisione è stata di lasciare di prendere una decisione radicale dal punto di vista democratico che avrà impatto di lungo periodo con la minoranza del voto delle generazioni giovanile ed escludendo molti contribuenti milioni di votanti che ha per esempio avevano accesso alle elezioni amministrative dobbiamo stare attenti a questo tipo di esclusioni e pensarci seriamente soprattutto quando si vota su scelte radicali e noi abbiamo anche dei referendum quindi anche l'italia esiste l'istituto del referendum dove potremo prendere scelte radicali senza tenere conto della platea della popolazione che viene toccata 15 lo ius soli che il pd si è impegnata a fare prima della fine legislatura eticamente più urgente del voto ai sedicenni no penso che non si debbano escludo non sono due aspetti mutualmente escludente di nuovo se attacchiamo il tema demografico la popolazione nel complesso dobbiamo forse fare tutti e due andare verso entrambe le direzioni da quanto tempo abbiamo ancora non forse abbiamo ancora 10 minuti per una domanda se volete eccone una ragione aspettate il microfono cortesemente buongiorno sono molto d'accordo con le ultime cose dette dal professore dalle ore 20 nagli il tema dei giovani mi sembra il tema più esplosivo delle cose avete detto però mi risulta dovrai anche essere smentito se fosse il caso che sia un tema in italia molto sottovalutato e molto poco studiato non abbiamo dati sulla vicenda delle possibilità di lavoro dei neet non abbiamo dati sulla componente giovanile per esempio delle partite iva che ha un fenomeno particolare da un pointer fiscale sociale dal punto di vista dell'approccio al lavoro abbiamo pochi dati e o comunque poco condivise rispetto al placement di molte attività attività di alta formazione e abbiamo una struttura ad esempio degli its lo so perché qualche volta mi capita di partecipare che per esempio estremamente frammentaria sembra più una cosa burocratica è casuale che una vicenda strutturata rivolta al futuro come è stata descritta per esempio gli interventi precedenti quindi la domanda è che cosa si può fare per stressare estremizzare l'asta una strategia per i giovani e parla uno che ha tre figli in un'età più o meno all'interno di questo ragione di stiamo facendo l'altra cosa e mi piacerebbe questo lo rivolgo alla dottoressa mastrobuoni vedere un'edizione delle tante a cui ha partecipato alle feste l'economia in cui la vicenda giovani forse veramente centrale e trasversale a tutti gli argomenti economici che vengono trattati dal dal capitale etico o civico che affrontava ieri sera luigi zingales fino alla tecnologia e l'innovazione grazie magari parlo dei dati un po di date in realtà ci sono anche nel rapporto li presentiamo sui dati ci sono due problemi a volte arrivano troppo lentamente ma soprattutto nel dibattito pubblico politico sono spesso presenti dei miti e non sono citati i dati sbagliati per esempio io vi ho mostrato qualcosa che fa vedere che nel corso di un ventennio su argomenti anche che diamo spesso per scontati per esempio la configurazione famiglie italiane ci sono stati cambiamenti importanti quindi non possiamo citare i dati di 10 20 anni fa su tutti i temi è importante essere aggiornati e importante il controllo dei dati è importante che questo diciamo la stampa buona lo fa non sempre penso che la politica italiana parli facendo riferimento a dati effettivi l'immigrazione è l'esempio più classico e si parla spesso diciamo in termini generici e non si fa riferimento ai dati quindi spesso i dati ci sono purtroppo siamo un paese devo dire poco empirico poco pratico poco propenso a guardare a grafici e dati e stare attento anche alle fonti dei dati confondiamo magari spesso nel dibattito pubblico un sondaggio fatto in modo diciamo abbastanza veloce con una fotografia ufficiale e ben condotta sul mercato del lavoro ecco dobbiamo imparare a distinguere anche le fonti di dati quando quando discutiamo delle politiche anche sui giornali però secondo me ci sono molti dati ormai sui giovani quindi potremmo fare penso che una volta il festival dell'economia fosse stato dedicato a cicli di vita e generazioni non mi ricordo quanti anni fa si è esattamente le abbiamo già fatto un tema abbastanza costante del festival io ho scritto un libro fortuna è stato completamente dimenticato 12 anni fa che si chiamava gioventù sprecata che era proprio sul tema perché mi ero tantissimo arrabbiata come giurista parlamentare per quella famosa i bamboccioni di padoa schioppa e quindi avevo dedicato il libro spiegando che i bamboccioni erano bamboccione loro malgrado diciamo però di questo c'è sempre stata una grandissima attenzione tutti grazie a tito boeri che su questo tema e lui è appunto l'inventore del contratto unico quindi lui ha riflettuto una vita intera sul suo problema no del lavoro i giovani di come gli ammortizzatori sociali quindi no credo che il festival ha dedicato molto anche con francesco credo che noi ci siamo visti spesso più bamboccione nel ricordo una nota in cui si parlava proprio di bamboccioni però io darei la parola a irene tinagli per una parola conclusiva forse sul tema proprio dei bamboccioni e di fuori di come farle uscire alba boccioni smo presunto ma anche a me insomma non condivido molte cose che sono state dette io penso che sul tema giovani che abbiamo a volte un po uscire anche dalla retorica guardare di più ai dati si sa dove ci sono anche però dove ce ne sono di meno io mi ricorda inizio della scorsa legislatura avevo cercato di capire proprio perché pensavo delle misure un pochino più tarate un po più focalizzate per l'inserimento del mondo del lavoro per esempio delle disaggregazioni a livello di settore a livello nodi sia di settore industriale zona geografica per capire quali sono gli ambiti dove noi possiamo intervenire dove c'è una maggiore capacità di assorbimento di una forza lavoro giovane che tipi di competenze in vari settori questo livello di granularità francamente ora non solo se francesco abbia visto rapì di questo genere ma io non sono riuscita ad ottenerli ma sarebbero utili per fare delle politiche attive di lavoro veramente mirate e quindi noi alla fine scusa legislatura quello che abbiamo fatto sono state misure abbastanza che ne so gli sgravi gli incentivi per le assunzioni dei giovani decontribuzione croxall abbiamo fatte in maniera universale che va benissimo perché le misure universali persona tivoli un po più semplice dobbiamo anche pensare a delle leggi e che siano facili che non siano troppo arzigogolate però sono anche estremamente costose quindi tu vai anche a incentivare superare magari dei settori o delle fasce delle categorie che non avrebbero problemi quindi più in vesti dei miliardi che magari potreste risparmiare investire dove c'è più bisogno quindi avere dei dati più disaggregati ci aiuterebbe a fare delle politiche economiche e del lavoro più mirate e più efficaci è anche vero che poi c'è un tema più ampio della politica che spesso è veliero ha ragione anche il professore francesco quando dice la politica non sempre magari riesce a all'attenzione ai dati a perché amici è un circolo vizioso perché è difficile comunicarli perché molte persone l'opinione pubblica o anche la comunicazione in generale non recepisce molto i primi a non fare spesso distinzione tra un sondaggio di qualche centinaio di persone e i dati dell'istat e molto spesso mi dispiace dirlo tonia ma so che frey d'accordo con me ci sono anche dei giornalisti che sono i primi che fanno fatica a fare questa distinzione è che magari fanno i mega titoli su delle fonti di dati poco attendibili quindi ci dovrebbe essere un po un senso di responsabilità e di condiviso da parte della politica della del mondo della comunicazione nel cercare di lavorare meglio nell'interesse proprio del paese l'ultimissimo punto la domanda sogni dire se io sono d'accordissimo trovare infatti il tema che adesso in un sistema molto frammentato e infatti stiamo lavorando ad una stanno dando già depositata ci sono varie proposte di legge in parlamento al partito democratico è costata una sua proposta di riforma degli istituti tecnici superiori perché è chiaro che nel momento in cui tu vai a immettere nel sistema un miliardo e mezzo di euro rispetto a ora non sono sicura ma credo che oggi giorno se ne spende a 70 80 milioni che qui immaginate direi dell'ordine villano barnes nobles alto che stiamo facendo è necessario avere una riforma avere un maggiore coordinamento nazionale avere maggior monitoraggio avere un sistema che abbia davvero una solidità e che ci consenta di spendere bene questi soldi e non vadano poi sprecati che abbiano un impatto un impatto reale quindi questo dovrebbe essere presentata nei prossimi giorni credo addirittura che il 21 di giugno i knicks il dibattito in aula ha delle proposte di riforma sugli ps ci sono come ripeto anche dvd di vari partiti e credo che il governo da quello che ho capito il ministro abbia proprio intenzione di anche di utilizzare a queste proposte se vedessimo quelli per farla entrare troppo lungo nel fare magari un detrito per intervenire perché son d'accordo non bastano come ti ho detto anche prima non bastano i soldi noi dobbiamo anche cambiare la governance cambiare i meccanismi fare delle riforme perché poi questi siano spesi bene e abbiano degli impatti posso dire una cosa sui dati anche perché ho detto che alcuni dati i dati ci sono però ha ragione irene non con la giusta granularità e non sempre nel corso del tempo ecco toni ha parlato di infrastrutture sociali quello che manca è anche questo paese è un infrastruttura di dati sulla società e l'economia sia amministrativi sia di indagini fatte in modo specifico serio ce ne sono ma non siamo allo stesso livello dei paesi che sono al top i nordici in cui è possibile avere granularità valutare l'impatto e politiche perché hanno un infrastruttura non solo sociale ma non infrastruttura di raccolta di dati sulla società e l'economia superiore alla nostra i paesi che questa infrastruttura non ce l'avevano ancora parliamo di nuovo di germania la gran bretagna hanno creato diverse grandi indagini per seguire i giovani le famiglie nel corso del tempo i bambini ecco a noi questo manca manca questo manca nel pnr non raccoglieremo dei dati aggiuntivi rispetto a quello che stiamo facendo oggi sarebbe bene investire anche sulla conoscenza la nostra società grazie al professor francesco billari grazie a irene tinagli che in collegamento con noi e grazie al mulino il libro che abbiamo presentato stamane ringrazio veramente per l'ottima qualità della conversazione irene francesco e il rapporto sulla popolazione al quale hanno partecipato molti demografi e che è stato curato appunto da francesco billari da cia tommasini sottotitolo l'italia e le sfide della demografia che è anche titolo che abbiamo scelto qui per questa sessione di incontri con l'autore grazie a tutti e buon proseguimento grazie ai no
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