l’Europa, la minimum tax e il PNRR - Dialoghi
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l’Europa, la minimum tax e il PNRR - Dialoghi
Un dialogo con il Commissario europeo per gli affari economici e monetari sulla proposta di una tassa minima sulle grandi aziende. Il punto sul finanziamento e sull'attuazione del Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza. http://www.festivaleconomia.it
buonasera al pubblico di trento del festival dell'economia che ci segue via streaming buonasera al commissario gentiloni siamo davvero grati di cuore di questo suo ritorno al festival dell'economia anche se ancora solo virtuale ma questa edizione finalmente a delle presenze in sala e quindi siamo molto contenti di questo e l'anno prossimo impegno è che sia un festival tutto in presenza e speriamo proprio di averla nuovamente con con noi grazie a voi un anno fa proprio che al festival si parlava di questa svolta importantissima che stava avvenendo a livello europeo e si discuteva se questo era uno dei momenti di hamilton delle grandi svolte a livello europeo mi ricordo che c'erano allora molti che erano un po scettici dicevano ma questa cosa poi alla fine si risolverà tutto verrà bloccata nel processo dai parlamenti nazionali non se ne farà nulla invece le cose sono andate avanti certamente con tantissimi ostacoli però abbiamo avuto anche qualche giorno fa l'approvazione di tutti i parlamenti nazionali 27 parlamenti nazionali della della decisione sulle risorse sulle risorse proprie abbiamo avuto la presentazione dei piani nazionali ma il processo è a questo punto avviato voi pensate di riuscire a rispettare anche diciamo l'idea di andare sul mercato per emettere obbligazioni raccogliere i fondi entro il mese di giugno perché c'è poi questo impegno in qualche modo erogare 13 per cento insomma dei fondi già entro l'estate ma direi di sì nel senso che certamente la vista da da un certo punto di vista c'è stato un percorso lungo perché la la commissione aveva fatto la proposta di questo next year io nel il 27 maggio dell'anno scorso quindi se pensiamo che l'ultima ratifica nazionale è arrivata il 29 maggio c'è stato bisogno di un anno e la proposta della commissione fu approvata dai paesi dal consiglio europeo prima di natale quindi diciamo sei sette mesi dopo essere stata formulata però questa è la el'architettura che abbiamo nella nell'unione europea credo che dobbiamo farcene una ragione certamente dobbiamo tendere al massimo la capacità di decisione nell'ambito di questa struttura istituzionale e penso che lo abbiamo fatto quindi è stato molto positivo che siano state fatte tutte le ratifiche entro maggio in alcuni paesi c'era bisogno dei due terzi dei componenti dei parlamenti quindi non era una cosa scontata la finlandia la romania la polonia è adesso nelle prossime settimane si può andare sui mercati io sono molto ottimista sulla risposta che avremo nei mercati abbiamo un precedente che questo meccanismo che abbiamo chiamato shore di sostegno agli schemi tipo cassa integrazione e dove abbiamo raccolto quasi 100 miliardi con dei livelli di offerta 15 16 volte superiori alla alla di domanda 15 svolte superiore all'offerta e avremo anche la novità che il 30 per cento di questi eurobond che andiamo a raccogliere per next generation saranno green bond grande discussione ovviamente su le caratteristiche di questi grade bond come come qui viene definita la loro tassonomia ma insomma in sintesi io penso che nelle prossime settimane andremo sui mercati che l'accoglienza sarà credo molto favorevole che quindi il famoso prefinanziamento del 13 per cento sarà possibile prima della pausa estiva quindi entro entro fine luglio bene almeno durante sono arrivati entro la fine di aprile cioè quella dozzina di di piani tra cui quello italiano che sono arrivati entro fine aprile aveva infatti ricordava del suo vice è già stato a questa capacità è questo grande successo della commissione ad andare sui mercati e adesso davvero si pensa anche a rendere questo meccanismo meccanismo permanente che possa essere utilizzato anche al di là diciamo dell'attuale fase d'emergenza cioè la commissione europea che si presenta e si finanzia sui mercati e chiede delle risorse proprie e questo vuol dire forse che quindi si pensa ad una commissione che anche in futuro anche al di fuori magari dell'emergenza potrà incorrere in disavanzi avrà bisogno quindi di finanziarsi in deficit ma dire noi ci finanziamo attraverso il margine consentito dalle risse cosiddetti risorse proprie che infatti per poter andare sui mercati con un finanziamento così ingente senza precedenti abbiamo dovuto aumentare il livello delle risorse proprie ed è stata esattamente questa la decisione che i diversi parlamenti hanno dovuto ratificare ci sono state vero due iniziative la prima questo jour molto importante perché ha coinvolto circa 2 milioni di imprese a livello europeo e 25 30 milioni di lavoratori sono stati diciamo protetti con queste risorse finanziarie shore è tutto basato su prestiti non c'erano trasferimenti diretti tra l'altro molto interessante fare il paragone tra quanti paesi hanno chiesto ai pressi di share e quanti hanno chiesto i prestiti di next generation you molti molti di più quelli che hanno chiesto i pugni i prezzi dei shore per il semplice motivo che quello era un meccanismo assolutamente semplice di finanziamento aggiuntivo a gli schemi che che esistono nei diversi paesi di potesse integrazione mentre i prestiti di next generation io come sappiamo tutti bene sono collegati a obiettivi riforme cose complicate no quindi questi strumenti questi nessuno di questi strumenti è uno strumento permanente io credo che dobbiamo essere onesti con noi stessi e con chi ci segue nel senso che da un punto di vista giuridico share è un'operazione straordinaria e next generation you è un'operazione straordinaria però sappiamo anche avendo più o meno presente la storia di questi 64 anni di costruzione dell'unione europea che se le cose funzionano quando funzionano possono essere ripetuti no quindi se la domanda perché questa domanda c'è stata fatta molti di questi dibattiti parlamentari e se già oggi questi sono strumenti permanenti non sono strumenti permanenti sono strumenti straordinari e e one off tuttavia io sono convinto che se riusciamo a far vedere il loro valore aggiunto e l'importanza che hanno come capitato spesso nella storia della costruzione europea le cose positive possono essere oggetto di iniziative simili in futuro e potranno essere utilizzate in condizioni cicliche avverse insomma per rafforzare come diceva gli stabilizzatori come gli ammortizzatori sociali come diceva una cosa molti guardan comparando quello che è successo conoscere quello che sta succedendo questi anni nazionali in effetti nei piani nazionali sono davvero pochi paesi che crei chiedono la parte prestito l'italia è uno di questi ma è la grecia credo anche forse parzialmente il portogallo ma mi sembra che francia per anni spagna chiedono solo alla parte sovvenzioni non cedano da parte presti pecco se alla fine dovesse accadere che dei paesi potenzialmente beneficiari quasi tutti che il dono solo di avere le sovvenzioni e non i prestiti lei pensa che questo sarebbe un po un fallimento un cattivo risultato dell'operazione o invece lei pensa che sarebbe comunque un risultato importante ma io direi primo è difficile oggi avere un'idea esatta di quanti paesi fanno ricorso ai prestiti perché questa possibilità c'è fino all'agosto del 2023 e alcuni paesi molto significativamente ad esempio la spagna si ripropongono probabilmente di chiedere una componente prestiti per i loro piani pd di ricoveri in un momento successivo probabilmente l'anno prossimo perché perché nel frattempo ritengono di avere l'opportunità di mettere appunto in modo più efficiente la macchina di assorbimento di queste risorse teniamo anche conto del fatto che la spagna è in assoluto tra i ventisette il paese che anche per le dinamiche ovviamente tra le diverse nazionalità e comunità territoriali spagnole livello più basso di assorbimento delle risorse dei fondi europei più basso anche di quello italiano che non è certo tra i più tre più altri quindi vedremo alla fine quanti avranno fatto ricorso ai prestiti al momento sono dei 19 piani che abbiamo ricevuto quelli che già fanno richiesta ricorso ai prestiti sono sei o sette e non tutti al cento per cento dei prestiti che sono possibili questo vale al momento solo per l'italia e la grecia è anche comprensibile nel senso che sono anche i paesi che hanno un dei tassi d'interesse che rendono più vantaggiosi i prestiti rispetto ad altri paesi paesi come la francia e la germania ovviamente non li hanno chiesti neanche per schuur visto che possono finanziarsi sui mercati alle stesse condizioni o addirittura condizioni più favorevoli della della stessa tripla della commissione europea quindi direi in generale alla fine è probabile che avremo una decina di paesi invece dei 19 che hanno chiesto i prestiti di suo l'impatto macroeconomico non dovrebbe per questo diminuire troppo perché naturalmente soprattutto se la spagna farà anche la sua parte nella richiesta di prestiti beh insomma il contributo italiano è molto rilevante di suo è il fatto che ci siano dei paesi che magari non li chiedono magari a un tal punto di vista macro della dell'operazione europea ha delle conseguenze piuttosto limitate o quindi guardando ai piani alle verifiche che farete sullo stato di attuazione dei piani ci sono due termini una sono gli obiettivi target quantitativi si pone per esempio riduzione di emissioni inquinanti e poi quelle che voi chiamate le milestone sono i passi nell'attuazione delle riforme passaggio di una riforma passaggi legislativi eccetera alcune preoccupazioni ci sono sullo stato d'attuazione molte riforme sono riforme dtc insomma siamo all italia la riforma della giustizia la riforma della pubblica amministrazione di fico che cosa succede se un paese non soddisfa una di queste maicon non realizza una riforma che qual è il processo che si metteranno diciamo che dopo la prima decisione che è una decisione tra virgolette a livello politico perché è presa su proposta della commissione dal consiglio quindi dai governi europei che riguarda il primo 13 per cento il restante ammontare di queste risorse viene erogato sostanzialmente sulla base di una decisione della commissione quindi una decisione prevalentemente tecnica c'è stato uno sforzo notevole anche molto faticoso per i diversi governi nazionali in queste settimane del tuttora in corso appunto per definire queste questi target milestones che servono anche alla commissione ad avere tra virgolette una dei criteri non discrezionali oggettivi per erogare queste risorse dobbiamo anche considerare il fatto che tra le tante cose senza precedenti c'è anche la novità che alcuni tra i massimi responsabili della commissione europea dovranno firmare erogazioni per centinaia di miliardi rispetto a progetti che non sono direttamente grado di controllare loro e quindi e vogliono anche evitare giustamente che di essere accusati di prendere queste decisioni sulla base di una discrezionalità politica per questo viene data tutta questa attenzione a agli obiettivi e ai tempi in cui questi obiettivi devono essere raggiunti e poi sei un criterio piuttosto complesso che non spiegherei ai nostri oggi a chi ci ascolta diciamo così di ponderazione nel senso non è che un obiettivo non viene raggiunto per tre giorni e crolla l'impero piano c'è un criterio di ponderazione del raggiungimento di questi target mai stones che fa sì che se il non raggiungimento arriva a livelli particolarmente elevati c'è la concreta possibilità che queste ulteriori erogazioni non arrivano questo è molto importante direi immedesimarsi in questa nuova realtà che è completamente diversa da quella dei fondi europei tradizionali no ai fondi europei tradizionalmente sono lì hanno spesso un cofinanziamento nazionale s6 efficiente gli utilizzi se non sei efficiente non li utilizzi ma in questo caso invece tu hai messo in piedi un programma che è finanziato da un intervento di risorse europee ma se non rispetti questo programma a un certo punto queste risorse non arrivano più e quindi la sfida per l'italia che non a caso ha cominciato con alcuni decreti sulle procedure è una sfida molto molto rilevante se pensiamo che da qui all'estate bisogna parlare di riforma della giustizia riforma del fisco e legge sulla concorrenza ma solo queste tre questioni come il professor boeri molto bene sono piuttosto impegnative ambiziose diciamo l'ambiziosa probabilmente un termine fin troppo gentile parlando proprio di regole anche a livello europeo nel 2023 se non succeda nulla dovrebbero rientrare in vigore le regole del patto di stabilità e crescita e chiaramente in molti temiamo il fatto che date quelle regole i governi saranno costretti a delle politiche fiscali estremamente restrittive dati i livelli del debito pubblico che si è accumulato durante la pandemia lei è ottimista sul fatto che a chi ad allora si vadano a riscrivere quelle regole ci sono diverse proposte in giro tra l'altro olivier blanchard sarà presente al festival dell'economia e parlerà delle proposte che ha fatto assieme a pisani ferry e quella dei fiscal standard centro ci sono tante idee in giro lei pensa che ci sarà la possibilità di andare in qualche modo a modificare quelle regole che attualmente se fossero applicate anche poniamo diamoci ancora questo anno e mezzo ma comunque sarebbero davvero molto molto molto pesanti ma io non ho una ovviamente una soluzione in tasca penso non abbia nessuno c'è una discussione in corso in francia in germania in italia perfino negli stati uniti sulle regole di bilancio economiche europee e direi tre cose primo questa discussione noi l'avevamo già avviata nel nel gennaio del 2010 2020 quindi mese prima del della pandemia per ragioni istituzionali cioè a un certo punto c'era una scadenza ed era all'inizio del 2020 che comportava una revisione di un pacchetto di regole che risponde al nome di six pack tupac quindi una parte delle regole di attuazione del patto di stabilità e crescita quindi primo dal punto di vista del metodo la revisione è deve solo riprendere perché è stata messa un po in freezer durante la pandemia e riprenderà nella seconda metà di quest'anno secondo l'ambiente in cui ci troviamo e diverso per molti aspetti dall'ambiente in cui furono concepiti i trattati di maastricht all'epoca i tassi interesse erano mediamente del 4 per cento oggi abbiamo dei tassi interesse che sono incomparabili il debito dei paesi era all'epoca in media del 60 per cento quindi quella cifra quel tetto del 60 per cento non è che abbia una teoria economica alle spalle era sostanzialmente la identificazione della situazione di allora adesso i tassi d'interesse sono o negativi o molto molto molto bassi quanto al debito nell'eurozona il debito medio quest'anno sarà del 102 per cento quindi a un livello molto molto più alto con alcuni paesi tra cui il nostro con livelli ancora più alti terzo elemento direi noi abbiamo avuto un'esperienza dopo la crisi finanziaria di un graduale abbassamento del livello degli investimenti pubblici netti che nel corso degli anni è arrivato a zero e questo non ce lo possiamo permettere se prendiamo sul serio le cose di cui parliamo cioè chiaro che dobbiamo avere un'enorme mole di investimenti privati però una parte di tutto questo lavoro di cui paghiamo la transizione ambientale la competitività digitale la resilienza ha bisogno di un livello di investimenti punti molto consistente nei prossimi quindi se consideriamo che la discussione è avviata che il livello dei tassi interesse e del debito non è paragonabile a livello di quando furono indicati i trattati e le regole attuative per arrivare alle soglie dei trattati e se consideriamo i bisogni di investimenti pubblici che avremo credo che questo ci porti a la possibilità di identificare delle risposte che queste risposte arrivino alla modifica dei trattati primo è molto complicato dal punto di vista politico perché come sapete i trattati si modificano anche il protocollo che contiene queste soglie ha bisogno di essere modificato all'unanimità che questo non è mai semplice e in secondo luogo non è un problema della commissione anzi la commissione che si dice la guardiana dei trattati quindi figurarsi se noi ci mettiamo a proporre di cambiare i trattati però senza dubbio invece le regole anche legislative che sono in vigore per l'attuazione di questi obiettivi quelle sì che possono essere cambiate e a mio parere devono essere cambiate sarà l'oggetto della discussione dei prossimi mesi con l'obiettivo di essere più adeguate al contesto in cui ci troviamo bassi tassi interesse alto debito enorme bisogno di investimenti pubblici e anche un esigenza di rendere queste regole comuni credibili applicabili perché non possiamo passare i prossimi anni a trovare delle modalità per bypassare le regole comuni perché queste non sono applicabili so che il tempo a disposizione si sta per esaurire però mi lascia ancora porle un ultima domanda un anno fa proprio parlavamo della capacità fiscale del dell'unione europea della capacità di raccogliere delle risorse proprie anche passando le multinazionali trovando delle modalità diverse di passare i fattori produttivi più mobili come il capitale da allora molte cose sono successe abbiamo avuto una presa di posizione importante dell'amministrazione biden c'è questa idea dell'aliquota minima sappiamo che sono cose molto difficili e anche dentro l'europa non soltanto a livello mondiale perché dentro l'europa abbiamo dei semi paradisi fiscali da questo punto di vista ecco lei come come come vede questo processo pensa che ci siano dei margini per fare di più l'europa la commissione ha un piano b nel caso che l'operazione biden non dovesse portare almeno nelle ore che atto dei risultati concreti ma io sono molto fiducioso e anche speranzoso lei sul fatto che questa dinamica internazionale porti a dei risultati e sinceramente ritengo che questo motore il motore di un'intesa internazionale sia non solo un grandissimo risultato possa essere non solo un grandissimo risultato in sé ma sia abbastanza indispensabile anche per trascinare il contesto europeo verso un'intesa stiamo parlando qui in modo particolare poi sono tante altre questioni noi stiamo lavorando sull'aggiornamento di tutte le tasse ambientali energetiche ma dal punto di vista globale si discute da una parte della riallocazione delle delle tasse o discorso che è partito soprattutto sul digitale ma adesso riguarda in generale i grandi giganti vincitori di questa crisi e con l'obiettivo che le le tasse vengano pagate dove vengono realizzati vengono realizzate le attività vengono realizzati i profitti e non dove ci sono le sedi dei quartieri generali di queste mega imprese e la seconda è quella di arrivare a una tassazione minima che possa diciamo così evitare la corsa al ribasso i paradisi fiscali la competitività ribasso tra regimi fiscali questi due obiettivi a mio parere sono alla portata della comunità internazionale grazie al nuovo impegno degli stati uniti e la commissione europea farà di tutto per consentire questa intesa non solo per convinzione ma anche perché solo sulla base di questa intesa sarà più facile poi avere dentro il club europeo una tassazione minima e raggiungere gli obiettivi che ci stiamo proponendo non dimentichiamo che sul tema delle tasse l'edificio europeo prevede la regola dell'unanimità tranne rarissimi casi eccezionali e che quindi all'unanimità si arriva più facilmente se la spinta viene da un'intesa globale e io sono molto fiducioso nel fatto anche grazie alla presidenza italiana g20 che a questa intesa globale si possa arrivare quest'anno rossi fa questa volta oppure questa discussione che va avanti da sei sette anni farà fatica a concludersi positivamente ma ripeto sono abbastanza ottimista grazie grazie davvero ha detto una cosa che molto importante cioè che non solo si potrebbe andare verso un aliquota minima ma che sa perché ma che anche diciamo quello che viene raccolto con questa aliquota minima verrebbe allocato e vari paesi in base a dove si genera il profitto dove chiaramente operano il monaco e hanno messo le loro sedi vi dica dove poi vengano registrati che e questo chiaramente una cosa molto importante per l'europa bene io non so come ringraziarla nuovamente per il suo sua presenza e il grazie di vederla con noi a trento per le strade di trento per un festival che sia a tutti gli effetti con con le presenze abituali e sarebbe un bellissimo segnale grazie tante arrivederci a risentirci presto
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