Equità fiscale dopo il COVID-19: è il caso di tassare i ricchi?
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Equità fiscale dopo il COVID-19: è il caso di tassare i ricchi?
La crisi del COVID-19 ha acuito la disuguaglianza economica in molti paesi. Durante le passate crisi sociali del ventesimo secolo, come la guerra o la depressione, molti governi hanno risposto tassando i ricchi per ripristinare una misura di equità. Cosa ci insegna la storia? I governi dovrebbero rispondere alla crisi del COVID-19 nello stesso modo? http://www.festivaleconomia.it
allora buona sera a tutti grazie di essere intervenuti a questa che sarà una lectio magistralis ma spero anche un dibattito su un tema molto attuale che quello delle tasse il titolo di questo incontro è equità fiscale dopo il compito e 19 e il caso di tassare i ricchi è una gran bella domanda forse qualcuno di voi si ricorderà che durante il governo prodi nel 2008 un ministro tommaso padoa schioppa ebbe a dire che pagare le tasse era bellissimo credo che sia stato l'unico a dirlo a nessuno ha ripetuto l'esperimento quanto a tassare poi i cittadini tutti i governi hanno avuto grossissime difficoltà a inventarsi delle motti motivazioni per farlo mi viene in mente per esempio l'eurotassa appunto di prodi quindi tasse legate a qualche scopo ora il dibattito è attuale e noi ci appelliamo per poterne parlare dell'esperienza della competenza del professore david stasera edge che direttore del dipartimento di scienze sociali alla new york university lo vedo collegato e giulio si dal professor presso il dipartimento di politica della stessa università perché il professore perché il professore autore insieme con kenneth skid del libro thaksin the rich tassare i ricchi appunto una storia di equità fiscale tra stati uniti europa e anche del più recente vede kleiner rise of democracy and global history from antiquity today che un altro argomento dicui dibatteremo la prossima volta ma per adesso ci soffermiamo sulla tassazione dei ricchi prima di dare la parola al professore vorrei un attimo attualizzare il tema e magari fornire anche al professore qualche spunto di otto aiutato strettamente italiana che animato il dibattito politico in quest'ultimo periodo come sapete di tasse nessuno si aspettava che si parlasse il momento come questo la pandemia la spesa pubblica che aumenta ed i sussidi per i disoccupati lo stato che entra nell'economia che il tema di questo festival c'era tutto un parlare di quello che poteva essere l'economia del dopo kobe de nessuno si sognava di parlare delle tasse è stato il segretario del pd del partito democratico enrico letta improvvisamente a introdurre il tema è la proposta che è quella di tassare i ricchi in particolare di aumentare l'aliquota della tassa di successione per poter garantire ai più giovani tra i 13 ei 17 anni quello che ha definito un piccolo gruzzolo da utilizzare come pochi lo sanno perché effettivamente della proposta si è saputo poco forse sarà il caso di spiegare che l'idea era quella di dedicarlo alla formazione all'istruzione al lavoro la piccola impedito ria ma anche la casa alla casa e all'alloggio e forse anche pochi sanno che l'italia è uno dei paesi che l'aliquota più bassa per quanto riguarda la tassa di successione che al 4 per cento a fronte della germania che al 30 leggo quegli appunti la spagna al 34 alla gran bretagna al 40 la francia al 45 noi la doccia letta ha avuto un bel dire a diciamo insistere sulla sua proposta lui ha detto è una proposta importante perché i ricci i ricchi scusate non hanno quelli che dicevano l'eredità dai dai ricchi e i figli nipoti eccetera non hanno nessun merito nell'aver e quella ricchezza e non aver nessun merito sta il fatto che si possono tassare i più agevolmente di altri ma la cosa più incredibile è che nessuno si sia soffermato sull'altro lato della proposta e cioè la ridistribuzione e cioè il fatto che andasse ai più giovani e quale poteva essere una proposta alternativa a questa non ne abbiamo sentito parlare così il povero letta diciamo così ha dovuto un po arretrare e spiegare che si era ispirato al modello biden chi ha chiesto insieme ai democratici degli stati uniti all'un per cento più ricco del paese di aiutare la parte più debole cosa che alcuni dei più ricchi hanno detto di voler fare dimostrando una certa generosità ma le critiche sono state superiori a le affermazioni positive vediamo un po le critiche anche perché questa è l'inter e te credo nel discorso di sarà poi il professore la prima sono ben altre le priorità benaltrismo serve una riforma fiscale complessiva e questa credo l'abbia detta proprio il presidente del consiglio la pressione fiscale in italia è già elevata e questo credo che sia un po di centro destra il trasferimento dei grandi beni ereditari avviene tramite società che sfuggono alla tassazione è questa è una diciamo obiezione almeno nel merito e infine festa vi dico di chiedi de luca il presidente della regione campania è un atto di autolesionismo che finisce per creare un clima di diffidenza e barriera nel rapporto con il ceto medio produttivo argomentazioni molto complesse quindi a questo punto quello che vogliamo approfondire quel professore e perché così a così difficile tassare i ricchi e se lo è altrettanto in un periodo come questo eccezionale in cui far ricorso alle risorse di qualcuno o di qualcuno che ne sa di più e magari di qualcuno che le accumulati e proprio in virtù di questa situazione di emergenza sia poi così sbagliato l'analisi che faccio il professore dell'anticipo nel libro riguarda due secoli di storia più recenti eventi paesi del mondo occidentalizzato che può essere insieme al suo collega ha voluto analizzare per spiegare perché sia possibile queste difficili e tassare i ricchi e quando è possibile farlo questo punto mi taccio e do senz'altro il benvenuto e la parola al professore ecco che poco grazie grazie mille per questa introduzione e grazie agli organizzatori per avermi invitato e grazie anche a tutti i presenti che seguono questa mia lettura magistrale io sono qui a new york ma mi auguro vivamente di potervi raggiungere in persona l'anno prossimo con un vero ritorno alla normalità bene stasera parleremo come abbiamo appena sentito della tassazione dei ricchi vi parlerò del contesto internazionale ma anche del contesto italiano e in particolare lo farò alla luce della crisi del cover per capire se la crisi del covip che abbiamo vissuto nell'ultimo anno e mezzo può creare nuove argomentazioni di uguaglianza e con o economica allora la domanda sottostante è la pandemia del cav e 19 c ha dato nuove motivazioni per poter tassare i ricchi rispetto alla situazione del passato potremmo dire qui faccio riferimento proprio al dibattito italiano dato che mario draghi ha detto è il momento di dare e non di prendere è senz'altro in un momento di crisi noi dobbiamo dare necessario fare dei sacrifici e probabilmente questo si può interpretare come se si stesse parlando del livello generale di pressione fiscale o di tassazione o oppure se c'è realmente la possibilità di mantenere lo stesso livello di tassazione in italia mentre al contempo si può andare ad aggiustare alcuni aspetti fiscali quindi la domanda che ci dobbiamo porre è legata al momento attuale è un momento di crisi è un momento in cui bisogna dare ma c'è un altissimo numero di persone che ha già dato moltissimo in questo anno e mezzo che si parli degli stati uniti della gran bretagna dell'italia o degli altri paesi occidentali colpiti dalla pandemia del college ci sono persone che hanno perso familiari ci sono persone che per il lock down imposti hanno perso reddito hanno perso il lavoro ci sono dei giovani che vedono difficoltà aggiuntive al proprio processo di formazione ed istruzione quindi ci sono molte persone che già hanno sacrificato moltissimo hanno già dato moltissimo e allora quello che ci dobbiamo chiedere è dato che molti hanno già dato moltissimo anno si sono sacrificati moltissimo dobbiamo forse chiedere ai più ricchi di fare un sacrificio aggiuntivo per andare a ricreare una certa uguaglianza economica ora io cercherò di parlarvi della storia perché è sempre molto utile ripercorrere la storia nel lungo termine per capire quand'è che i governi per esempio hanno deciso di tassare i ricchi chi in modo maggiore che indipendentemente dal tipo di tassa di cui si voglia parlare inclusa quindi anche quella di successione questo libro scritto insieme a cannes fcv dell'aie university abbiamo raccolto moltissimi i dati fiscali di 20 paesi nell'europa occidentale nel nord america dal 1800 ai giorni d'oggi non è stato facile perché spesso la ricerca è stata piuttosto macchinosa però abbiamo raccolto tutti questi dati proprio per rispondere a questa domanda cioè in quali situazioni in passato i governi hanno caricato maggiormente di tasse i più ricchi l'abbiamo fatto crescere a capire quali possono essere le implicazioni per la crisi del covent 19 e vi mostrerò tra grafici diversi ecco il primo il primo grafico ci fa vedere questi 20 paesi e l'aliquota marginale più alta della tassa di successione dal 1800 a 2013 quindi questa aliquota marginale massima fa riferimento praticamente all'ultimo euro di reddito nella quantità maggiore quindi nel diciannovesimo secolo possiamo vedere che la tassazione a carico dei ricchi era molto bassa che si trattasse di imposta sulla successione o di imposta sul reddito comunque queste aliquote si attestavano al massimo al 3 per cento e quindi possiamo considerare che anche se molti paesi si avviavano verso un processo di democratizzazione comunque le aliquote massime massime sul ricchezza rimanevano decisamente basse in questo lasso di tempo possiamo vedere che nel diciannovesimo secolo la tassa di successione era simile a quella che l'italia ha adesso che è veramente un'aliquota molto molto bassa comunque possiamo vedere che dal 1800 al 1960 un lungo periodo con aliquote fiscali molto molto bassa e poi intorno al 1000 dc anno nel 1914 per poi continuare per tutto il ventesimo secolo vediamo che le aliquote fiscali sul reddito e sulla successione si impennano e continuano a rimanere piuttosto alte con dei picchi con in concomitanza con la seconda guerra mondiale dove arriviamo addirittura a un 60 per cento per caso la tassa sul reddito e ad un più del 40 per cento per la tassa di successione questo significa che nei momenti di guerra e di depressione economica si innalzano le aliquote fiscali dalla seconda guerra mondiale in poi c'è stata una riduzione lenta delle aliquote fiscali e molti paesi effettivamente hanno abolito totalmente la tassa di successione i governi hanno comunque tagliato le aliquote dell'imposta sul reddito anche se sono rimaste comunque molto più alte rispetto al diciannovesimo secolo quindi abbiamo tre periodi quello del 1800 1900 di aliquota fiscale bassissima poi il periodo bellico in cui ricky vengono tassati maggiormente e poi i decenni più recenti in cui la passata da dire che si riduce e allora forse vi chiederete ma possiamo effettivamente dimostrare che questa impennata delle aliquote era legata ai momenti belli ci andiamo a vedere in maggior dettaglio durante la prima guerra mondiale come vediamo in questo grafico ci sono due gruppi di paesi quelli che si sono mobilitati per la guerra e quelli che invece non si sono mobilitati per la guerra e potete vedere che questa impennata fiscale si è manifestata prevalentemente in quei paesi che sono entrate in guerra nella parte sinistra del grafico vediamo quindi le aliquote bassissime predominanti nei primi decenni del ventesimo secolo e poi questa impennata durante e immediatamente dopo la prima guerra mondiale quindicenne effettivamente un divario tra i paesi che sono entrati in guerra è il paese che non sono entrate in guerra le due linee sono decisamente divergenti ma tutto questo forse è collegato ad una questione di uguaglianza e di equità economica forse essenzialmente gli stati avevano bisogno di finanziare la guerra e di conseguenza era logico tassare i ricchi se vogliamo citare ho pensato un ladro specializzato nelle banche diceva che lui andava a derubare le banche perché i denari si trovano nelle banche e qui nello stesso modo lo stato praticamente andata sarei reti perché i ricchi hanno il denaro c'è però senz'altro anche un argomentazione politica ora andiamo a vedere nel terzo grafico la differenza tra i governi che sono entrati in guerra e che erano democratici e governi che non erano democrazie ma che sono entrati in guerra questo sempre relativamente alla prima guerra mondiale vediamo se consideriamo appunto credo della prima guerra mondiale che paesi come gli stati uniti il canada il regno unito partecipanti alla prima guerra mondiale avevano avuto un aumento significativo della li potrà più alta e mentre altri paesi che non erano delle democrazie come per esempio la germania non avevano avuto lo stesso aumento dell'aliquota più alta e quindi c'è una biforcazione abbastanza interessante che ci suggerisce che evidentemente c'è qualcosa che ha a che fare con la politica di tipo democratico che fa sì che i paesi tassino maggiormente o di meno i ricchi naturalmente i governi avrebbero anche potuto imporre tasse imposte indirette come quelle sul consumo che erano da cose che sono venute prima prima di alcune tasse che abbiamo anche oggi ma non hanno fatto questo i governi sostanzialmente hanno utilizzato soprattutto questo sistema di tassare i più ricchi in modo abbastanza forte quindi aumentando l'aliquota marginale più alta noi nel nostro testo argomentiamo una cosa e cioè che la natura di questo movimento di tassazione dei ricchi tra le democrazie partecipanti al conflitto bellico era dovuto a vari fattori considereremo innanzitutto la questione dell'equità è l'argomentazione diciamo così compensativa che è un termine il suo quale ritornerò successivamente quando parleremo del dibattito attuale sulla tassazione dei più ricchi in italia e altrove e la relazione di tutto questo con il covip 19 noi diciamo una cosa e cioè che il contesto bellico siete ipad ai partiti di sinistra una nuova argomentazione per tassare i ricchi nel regno unito il partito laburista fece riferimento al una cosiddetta chiamata alle armi dei più ricchi un arruolamento dei ricchi questo è un argomento compensativo per tasse introdotte dal partito laburista nel 1916 nel regno unito il labor party appunto faceva riferimento a questo aspetto compensativo perché perché era una sorta di chiamata alle armi come dicevo dei più ricchi ed evidentemente si trattava di riuscire ad aumentare la tassazione tra appunto chi magari non aveva contribuito così tanto al conflitto c'è una questione di equità molte persone avevano offerto il loro lavoro e anche la propria vita per la guerra molte persone comuni anche oggi magari si fa riferimento all'aspetto generazionale come argomentazione per la tassazione dei più ricchi in italia è appunto avevamo la stessa situazione dopo la guerra nella maggior parte delle società sicuramente nelle società occidentali di oggi così come di allora noi sappiamo che di solito i più ricchi sono le persone un po più in là con gli anni quindi che non necessariamente in quel caso avevano partecipato al conflitto allora si diceva all'epoca dopo la prima guerra mondiale che visto che c'era questa differenza generazionale ci doveva essere un modo per cui chi aveva la ricchezza ecco ripagasse e compensasse quelli che invece non andati effettivamente fisicamente in guerra questo era l'argomento di tipo compensativo una cosa appunto che può avvenire naturalmente all'interno di un periodo storico assolutamente specifico in relazione ad un conflitto oppure in un momento di crisi economica o anche quando c'è una pandemia come quella da kobe del 19 per cui ci sono periodi in cui lo stato interviene con una sorta di arruolamento così come lo stato a ruolo in guerra può cercare di arruolare in altri modi perché la guerra in quel caso specifico aveva pesato su alcuni più che di altro in modo non equo ed ecco che interviene allora il sistema fiscale per compensare questa mancanza di equità un altro elemento molto importante che anche può avere degli elementi rilevanti per il codice 19 è questo cioè il fatto che alcuni appunti erano un punto erano andati effettivamente in in guerra e altre e penso delle aziende avevano beneficiato della guerra ci abbiano fatto affari grazie alla guerra e in molti paesi vennero introdotte delle tasse per cercare di limitare questo è il profitto eccessivo che era derivato dalla guerra perché si vedeva questa sorta di guadagno come una cosa non eccessivamente equa nei confronti di altri che invece non avevano beneficiato per niente della guerra e anzi si erano sacrificati anche a livello aziendale anche a livello economico e quindi si tassavano i profitti di guerra questo era un escursus storico che volevo offrirvi per cercare di tratteggiare il quadro che fa capire cosa può spingere i governi a tassare i più ricchi ecco avvenne questo quando c'è la possibilità di portare avanti un argomentazione di tipo compensativo per cui alcuni si sono dovuti sacrificare in un paese e allora magari meno e appunto i meno abbienti mentre i più abbienti devono dare un loro contributo e questo avviene attraverso una maggiore tassazione per poter avere equità economica la domanda allora che dobbiamo porci a questo punto è questa il covip 19 ha creato una situazione simile c'è di nuovo questa argomentazione a favore della tassazione dei ricchi così com'è avvenuta dopo i conflitti mondiali oppure dopo la depressione economica degli anni 30 ecco noi sappiamo in relazione alla crisi del covip che così come avvenuto nel periodo interbellico i governi sono intervenuti ma queste azioni hanno colpito alcuni più di altri e alcuni hanno beneficiato della situazione più di altri abbiamo un esempio abbastanza ovvio che possiamo fare in molti paesi ci sono stati dei log town anche dei log da molto duri e sono stati necessari per impedire che il virus si diffonde essere ulteriormente e ovviamente la ragione era questa una ragione sanitaria ma sappiamo anche che il lock town hanno influenzato alcuni più di altri hanno colpito dei settori più di altri penso il settore dei negozi o della ristorazione e questo vale anche a livello di individui per cui c'erano persone ci sono state persone che hanno potuto continuare a lavorare da casa e hanno mantenuto il loro posto di lavoro e non hanno avuto grandi ripercussioni dal punto di vista salariale a causa del comite mentre ci sono stati altri individui che non hanno potuto lavorare perché loro lavoro la loro occupazione non era conciliabile con il lock down ecco che si è creato quindi uno iato proprio tra questi gruppi tra chi poteva continuare a bere la vita di prima e chi invece no proprio per la natura del del loro lavoro della loro occupazione e questo ci porta a chiederci se forse la tassazione potrebbe intervenire per ripristinare una sorta di equità economica per riequilibrare la situazione tra i diversi gruppi che ho citati poi c'è un altro una documentazione che voglio offrirvi come elemento che può giustificare questa situazione e sono gli interventi che sono stati presi per sostenere i mercati azionari ecco questi interventi sono stati giudicati necessari da parte della maggior parte degli economisti per evitare una crisi economica ancora maggiore per evitare un crollo della borsa che sarebbe stato ovviamente un disastro per l'economia ma è chiaro che anche altro e cioè che alcuni di nuovo hanno beneficiato più di altri di queste politiche alcuni magari ricchi si sono arricchiti ancora di più e c'è stato un guadagno proprio immediato per alcuni da parte dell'intervento sui mercati azionari è chiaro che tutti beneficiano beneficiano del fatto di non avere una crisi generalizzata dal punto di vista economico ma alcuni ci hanno guadagnato ulteriormente proprio perché avevano questa presenza forte sul mercato azionario di conseguenza è stato sicuramente necessario intervenire in questo modo ma in questo modo si sia intervenuti in modo da aumentare la disuguaglianza tra chi ha e chi non sa perché ci sono moltissimi che non hanno effettivamente proprietà o capitali al di là magari della casa ho neanche quello allora potremmo dire che date tutte queste argomentazioni sull'effetto differenziale del lock down gli interventi a favore dei mercati azionari e anche altri esempi che magari possiamo portare successivamente eco alla luce di tutto questo possiamo dire che questo standard con questo approccio compensativo implica che si possa usare il sistema fiscale come misura per ripristinare l'equità per a favore di chi ha sofferto di più dagli interventi governativi cioè quelli del lock town per esempio ecco che allora la luce di tutto questo si può considerare di avere degli aumenti fiscali che ripristino una sorta di equilibrio a favore di chi ha sofferto di più credo che ci possa essere un parallelo diretto qui tra il tipo di argomentazione compensative che sono state fatte portate avanti in occasione dei conflitti mondiali e le argomentazioni di tipo compensativo che possono essere espresse oggi in un paese come l'italia o anche in altri paesi e di questo proprio si è parlato anche sulle modalità di tutto ciò che è ciò di cui vorrei parlare adesso che cosa si può fare che cosa si potrebbe fare per avere una tassa di tipo compensativo alcuni possono dire non vogliamo cambiare tutto il sistema fiscale vogliamo soltanto un imposta o oppure no questo è già stato detto nell'introduzione ma ci sono direi due tipi di proposte diverse specifiche una è quella di avere delle tasse pro tempore delle imposte pro tempore visto che è una crisi temporanea allora dobbiamo avere una tassa che intervenga per un lasso di tempo determinato e si può anche dire che abbiamo un sistema fiscale che consente di gestire un momento di crisi visto che la crisi temporanea vediamo il primo aspetto la prima tipologia cioè quella delle imposte sulla ricchezza prodotta pro tempore ci sono economisti molto famosi che hanno lavorato su questo argomento suggerendo che a livello europeo per tutta l'unione europea ci siano dei negoziati su una tassa sulla ricchezza pro tempore come dicevo prima quindi che abbia una durata ben definita e questo potrebbe essere limitato al periodo in cui si devono affrontare le conseguenze per esempio della crisi da cobit e c'è una logica in questo dal punto di vista economico dal punto di vista politico credo che sia un po più difficile prevedere questa misura perché perché spesso è difficile implementare delle tasse assolutamente nuove come sarebbe questo il caso ci sono alcuni paesi che hanno tasse sulla ricchezza ma non sono molto comuni questi casi e non si tratta soltanto di adottare nuove leggi ma di avere anche un amministrazione fiscale che sia ben equipaggiata per gestire questa situazione che è temporanea che è provvisoria questo significa investire in nuove e proprio strutture capacità fiscali meglio capacità di imposizione fiscale da parte dello stato dopo la prima guerra mondiale c'è un dibattito proprio su questo cioè ci fu chi chiese una una tassa del 10 15 per cento sul pad i suoi patrimoni è una tantum e alcuni paesi andarono in questa in questa direzione ma venne costruita questa tassa utilizzando le tasse esistenti sulla successione sul sui redditi aumentando sostanzialmente le aliquote e la prima opzione ritornando ai tempi nostri è abbastanza difficile da imporre dal punto di vista politico è difficile mettere in piedi quell'impalcatura tributaria che è necessaria per introdurre una tassa come questa c'è poi una seconda opzione ed è questa perché non consideriamo il sistema di tassazione che abbiamo già e pensiamo come cambiarlo come variarlo per poter introdurre una maggiore equità fiscale dopo il covip 19 a questo si è fatto riferimento anche nella presentazione iniziale vi mostro questo proposito un grafico qui vediamo il ii quota marginale più alta per la tassa di successione in uno studio condotto in vari paesi nel 2021 e vediamo che ci sono una serie di cose abbastanza interessanti la prima è che vari paesi spesso paesi che non pensiamo essere di sinistra diciamo così in termini di distribuzione hanno eliminato del tutto l'imposta di successione l'australia la nuova zelanda e la norvegia perfino la svezia che la svizzera non ci sono a livello nazionale questo tipo di imposte quindi certi paesi hanno semplicemente eliminato la tassa di successione e spesso effettivamente ci sono comunque alti livelli di esenzione fiscale e ci sono liquet e che non rientrano quindi alla fin fine corrisponde a meno dell'uno per cento del pil che è una goccia nel mare rispetto a quello che è necessario per riuscire a sostenere uno stato europeo moderno comunque interessante modo interessante vediamo che ci sono alcuni paesi abbiamo già accennato all italia che hanno in realtà delle aliquote che come vediamo possono diventare anche molto alta e quindi per esempio il figlio la figlia che eredita qualcosa dai genitori in alcuni paesi si ritrova a pagare una tassa di successione decisamente molto alta quindi delle aliquote significative che sono state mantenute nel tempo e se vediamo per esempio la corea del sud abbiamo un 50 per cento di aliquota marginale massima tutto questo significa che chi riceve in eredità regala il 50 per cento allo stato poi ci sono invece paese che hanno delle tasse di successione che si applicano però soltanto a grossi patrimoni e che hanno quindi un peso economico l'italia in un certo senso è in una terza categoria è un po se stante perché ha mantenuto la tassa dei successori andali minata del tutto però abbiamo un aliquota marginale che sono del 4 per cento che è bassissima rispetto ad altri paesi europei e questo immediatamente pone la domanda se questa aliquota cose bassa e non vogliamo eliminare del tutto la tassa di successione allora forse si potrebbe argomentare che sarebbe meglio aumentare l'aliquota marginale massima oltre il 4 per cento attuale questa potrebbe essere una modalità abbastanza ovvia per attuare un meccanismo compensativo e cercare quindi di ovviare alle disuguaglianze introdotte dalla reazione del governo alcove 19 quindi una sorta di compensazione simile a quanto era accaduto nei due conflitti bellici quindi concludendo io ritengo che la crisi ove il 19 ha creato delle motivazioni per utilizzare il sistema fiscale per ripristinare l'equità la crisi è stata una crisi molto importante ma non così grave come i due conflitti bellici qui dobbiamo fare molta attenzione nel decidere di quanto vogliamo aumentare le imposte fiscali sui ricchi forse l'aumento dovrebbe essere molto più moderato rispetto a quello che abbiamo visto nei due conflitti bellici perché questa crisi non ha lo stesso ordine di grandezza però diciamo che ci sono argomenti a favore di un aumento e la tassa di successione effettivamente è un'opportunità però dobbiamo fare un distinguo perché anche se l'aliquota della tassa di successione dovesse essere aumentata in italia questo non cambierà il quadro fiscale in modo drastico perché in generale diciamo che è meno dell'un per cento del pil nei paesi più ricchi che proviene da una tassa di successione laddove ce n'è una quindi è chiaro che se consideriamo un 40 50 per cento del pil qui abbiamo un gettito fiscale che proviene da altre fonti quindi alcuni potrebbero dire che si tratta semplicemente di un cambiamento simbolico ma non di un cambiamento reale che non comporta o un cambiamento economico significativo possiamo comunque affermare che quando si parla di politica di politica fiscale di politica della redistribuzione della politica della solidarietà nazionale della fiducia del popolo nella democrazia beh parlando di tutte queste cose i simboli hanno un peso e talvolta è anche un peso notevole quindi ho anche se un cambiamento di questo tipo non comporta un cambiamento economico significativo credo che a livello simbolico sarebbe comunque una mossa particolarmente utile questo l'ho già detto ma comunque l'italia effettivamente è in una categoria a sé stante avendo mantenuto la tassa di successione ma vendola portata ad un'aliquota bassissima quindi alla fin fine credo che ci si debba porre la domanda ha senso avere una tassa di successione con un'aliquota marginale massima così bassa forse è meglio andare nella direzione di quei paesi che l'hanno abolita del tutto o forse dovremmo cercare di aumentarla di avvicinarci di più a quei paesi che hanno mantenuto la tassa di successione ad un'aliquota decisamente più alta del 4 per cento se non fosse stato per la crisi e del covered non avremmo saputo in che direzione andare ma la crisi legata alla pandemia del colle decida effettivamente una motivazione estremamente razionale a favore dell'aumento di questa aliquota marginale della tassa di successione come misura compensativa per ripristinare un certo grado di equità economica in seguito a tutte quelle disuguaglianze che sono state introdotte forzatamente proprio a seguito della crisi grazie grazie professore poi passare alle scusate non avete sentito prima prima di passare alle domande del pubblico vorrei farne una io relativamente a quanto detto sulla tassa di successione a una qualche importanza un qualche peso l'obiettivo che ci si pone ponendo la tassa per esempio l'economista liberale luigi einaudi sosteneva che la tassa di successione dovesse essere una tanti c'è una volta tanto non una tantum a intervalli irregolari e che dovesse essere l'introito destinato a spese per investimento e non alla spesa corrente ha un qualche rilievo la destinazione dell'introito di quella tassa nella valutazione che se ne dà il rumore certamente ci sono molti aspetti delle tasse di successione di cui non abbiamo potuto parlare per motivi di tempo ma gli economisti hanno scritto di tutto sulla tassa di successione ci sono circostanze in cui la tassa di successione effettivamente è una misura ottimale tutto dipende dalle motivazioni anche della motivazione per cui per esempio ai genitori hanno accumulato risparmi per i propri figli comunque possiamo dire in generale che il razionale dato il fatto che non stiamo parlando di una tassa che porti un gettito fiscale astronomico diciamo che qui più che altro la questione dei simbolismo perché non potrà sanare tutte e tutti i problemi economici legati al covent ma senz'altro sarà un segnale importante sono domande del pubblico prego signora deve venire qui al microfono proviamo c è anche la tassa di successione assolutamente scorso che sono le mie scelte ideologiche politiche che viene da tutti siamo figli francesi ecc i cibi importati libertà perché la libertà e quindi mi sembra chiaro bisogna certo e chiaro quindi la signora sta dicendo non è sufficiente diciamo il principio di equità a spingere per la imporre le tasse e quello che diceva il professore prima ci vogliono anche motivi compensativi mi sembra che dicesse se non basta per seguire l'equità e non basta nemmeno la capacità contributiva di qualcuno a cui ricorrere perché quelle tasse possono essere accettate occorrono anche motivi compensativi e così no dicevo il professore di ciò che stavo diciamo in qualche modo argomentando la sua domanda certo l'equità è chiaro l'equità di quello stavano parlando cioè è chiara la signora si richiama il principio dell'equità gli dice che dovrebbe bastare questo a rendere giusta la tassazione ok è una cosa naturale che carino sta traducendo sì devo reagire e di dare una risposta a questo commento pare l'equità a giustificare la tassazione pare che lei dicesse prima che il principio dell'equità non è sufficiente è così allora tutti sono d'accordo sul fatto che il sistema fiscale debba essere equo però ci sono diverse opinioni su quello che ciò significhi quindi per reagire al commento della signora vorrei dire che ci sono alcune persone nel mio paese negli stati uniti che pensano che il sistema fiscale in cui tutti pagando la stessa aliquota quindi una flat tax sia giusto perché tutti quando votano hanno un voto a testa e di conseguenza devono pagare la stessa aliquota fiscale altri non sono d'accordo su questo punto io credo che la compensazione sia un argomento che riemerge regolarmente che si confronta con l'equità ma credo che la signora parlasse di un senso dell'equità molto più ampio di una cosa che è strettamente necessaria e quindi torniamo alle differenze tra le democrazie e gli stati non democratici come hanno reagito alla guerra nei paesi democratici effettivamente le persone si preoccupano di più dell'equità della tassazione fiscale di conseguenze governi reagiscono anche sono le domande si bene eccoci la vetta non la possa aiutare valori in molti hanno sostenuto che esistono patrimoni superiori a un miliardo di dollari o c'è la democrazia ma non tutti e due sono incompatibili un eccesso di ricchezza inevitabilmente porta a un eccesso di potere anche politico è sicuramente un diverso sistema fiscale aiuterebbe a ridurre queste diseguaglianze anche in un'ottica di maggiore giustizia e democrazia ma mi chiedo da solo basta oppure è necessario affiancato ad altri tipi di interventi per evitare che i vari zack and beezus queste persone accumulino in un contesto di estrema diseguaglianze ai patrimoni di miliardi risponde per rispondere alla sua domanda che è una domanda molto interessante e che si avvicina moltissimo al mio libro più recente pubblicato l'anno scorso the decline in vice of democracy guardando alla storia vediamo che ci sono moltissime sfumature ovvero ci sono molte persone che dicono che la disuguaglianza dal punto di vista della ricchezza per forza porta alla non democrazia diciamo che verso la fine del xix all'inizio del ventesimo secolo ci sono stati molti paesi che si sono avviati a un processo di democratizzazione allora c'erano delle gravi disuguaglianze la democrazia è riuscita a sopravvivere quindi se vogliamo parlare della sopravvivenza morte della democrazia io posso dire che la democrazia sopravvive anche quando cioè disuguaglianza molto diffusa però forse la democrazia sopravvive ma non siamo molto contenti di quel tipo di somma di democrazia che riesce a sopravvivere e quindi questo pose una honda è una domanda inevitabile nella democrazia quando abbiamo un'economia capitalistica e consentiamo alle persone di investire produrre ci sono talenti diversi fortune diverse e quindi la disuguaglianza termini di ricchezza è un fenomeno naturale però poi si pone la domanda è necessario mantenere un determinato livello di tassazione per far sì che questa disuguaglianza non diventi troppo marcata quindi non è che per forza la ricchezza porte ad un sistema corrotto negli stati uniti ruolo dei soldi nel sistema politico è forse il più importante in assoluto rispetto alle altre democrazie benestanti attuali non è sempre una cosa positiva purtroppo non abbiamo potuto parlare oggi ma alla fin fine questa è una domanda ancora aperta per il futuro perché vediamo che la disuguaglianza aumenta in molti paesi ma questo porterà ad una forma di democrazia all'interno della quale alcune persone avranno più influenza di altri questo è sempre stato ma il problema si diventerà ancora più grave questa è una domanda ancora aperta sono ancora domande e allora concludere proprio parlando delle grandi multinazionali l'ultima iniziativa che biden e ha proposto al resto del mondo diciamo quelli che hanno a che fare con le grandi multinazionali e quella di un'aliquota minima universale cosa ne pensa di questa proposta può avere successo sicuramente ci sono maggiori possibilità di successo rispetto a qualche anno fa se la stessa domanda fosse stato opposto 5 10 anni fa avrei detto probabilmente no ma visto che c'è stato un cambiamento per cui alcuni ci sono sicuramente dei paradisi fiscali ma ci sono anche altri paesi come l'irlanda o anche i paesi bassi che hanno tassa aziendale è molto bassa e anno sono riuscite ad avere una sorta di concorrenza fiscale di vincere la concorrenza fiscale e alla luce di questa situazione sembra che possa essere molto più probabile che ci sia questa tassa appunto minima universale per ovviare al problema che negli stati uniti abbiamo quando parliamo della concorrenza con il proprio vicino a questo punto nostra curiosità la nostra curiosità sarà quella di vedere se questa tassazione minima ci sarà e se in italia avrà successo la tassa di successione e visto che ha una logica nella situazione attuale io ringrazio il professore e spero di rivederlo ancora qui al festival di trento con noi grazie
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