Crisi delle economie europee e ruolo delle banche
Incorpora video
Crisi delle economie europee e ruolo delle banche
La Pazienza di Unirsi Buongiorno e benvenuti a tutti. Questa mattina parleremo di banche. parleremo di banche e se vi chiedete perché le banche, lo scoprirete nel corso della conversazione, perché le banche sono in fondo il centro del nostro futuro, perché andranno a finanziare non soltanto l'economia, la transizione verde, la digitalizzazione, il sistema di difesa, ci aiuteranno a creare l'unione dei mercati finanziari e ci aiuteranno anche a gestire il nostro denaro con una maggiore digitalizzazione, quindi tanto da scoprire sulle banche e lo faremo con uno degli esperti maggiori in Europa, José Manuel Campa, grazie per essere qui con noi, economista, esperto di normative bancarie e del settore bancario in generale, professore, per tanti studenti che sono qui presenti, attualmente è il presidente dell'autorità bancaria europea, o EBA. L'EBA è un'agenzia normativa indipendente costituita nel 2011, ricorderete che il 2011 è stato l'anno di una delle più grandi crisi finanziarie europee, questa agenzia indipendente ha un ruolo fondamentale nel salvaguardare l'integrità e la solidità del settore bancario europeo con tanti compiti, adesso assegnata di cui ci parlerà il dottor Campa. Però la mia prima domanda riguarda il denaro, ossia nel corso del festival avete sentito parlare di come sia costoso, come sarà costoso il nostro futuro, perché dovremmo far fronte alla digitalizzazione e il cambiamento climatico, le strutture militari di difesa, quindi le banche in Europa, a differenza di quanto succede negli Stati Uniti dove il mercato finanziario è molto sviluppato, le banche sono proprio nel cuore del sistema di finanziamento, quindi la mia prima domanda visto che si sente più parlare di centinaia di milioni se non migliaia di milioni, in che modo le banche possono finanziare tutti questi investimenti e in che modo la sua autorità riuscirà alle banche a essere pronte ad affrontare queste sfide, grazie mille, grazie mille a tutti, grazie per l'invito di intervenire in questo consesso e congratulazione per questo festival, la prima volta che vengo veramente quello che ho visto finora è straordinario e sono geloso che non succeda in altri paesi come il mio paese, quindi congratulazione, allora mi fa questa sua domanda sull'autorità bancaria europea, allora è un'autorità indipendente europea, facciamo parte delle istituzioni europee create nel 2011 come reazione alla crisi finanziaria globale il nostro compito principio è di diciamo incentarci su due parti le normative bancarie dal punto di vista prudenziale in modo tale che le banche possano avere un terreno unico nell'ambito del mercato unico europeo in modo che le norme siano uguali per i 27 paesi poi mandato secondario è garantire una stabilità nel settore bancario quindi garantiamo trasparenza di informazione dal punto di vista delle informative sulla situazione e conduciamo anche questi detti stress test questo normalmente ogni due anni per cercare di validare di validare la robustezza del settore ma comunque ci addentreremo nei dettagli in seguito quindi questo è un po' una panoramica generale poi parlava dell'esigenza che l'europe avrà di finanziare il proprio futuro il ruolo che le banche avranno in questo finanziamento e evidenziare i tre aspetti il primo sì effettivamente l'europe avrà bisogno di tanto denaro per affrontare il suo futuro ma contemporaneamente siamo onesti facciamo parte del mondo avanzato del mondo occidentale abbiamo risparmiato tanto e quindi non sarà per mancanza di risorse che non confronteremo il futuro ma dipenderà come stanzieremo come saremo in grado di stanziare queste risorse in modo adeguato in quello che riteniamo siano i vestimenti validi per il nostro futuro per quanto riguarda sempre gli stanziamenti tutti hanno un ruolo compresi mercati finanziari le banche quindi ma non soltanto i mercati finanziari ma anche il settore pubblico e il collaborazione pubblica privata nei mercati finanziari c'è il ruolo anche dei cosiddetti private equity che forniscono finanziamenti e anche coloro che emettono obbligazioni quindi questo è il ruolo fondamentale delle banche cioè le banche garantiscono dei mutui dei presti dei fidi alle aziende e fungono da intermediario nel settore finanziario ma il ruolo del anche è quello di finanziare i vestimenti e poi anche il loro ruolo anche di fungere da consulenti sul mercato finanziario citavo citava armonizzazione cioè garantire le stesse norme a tutte le banche dei paesi europei e questo secondo me è un termine fondamentale quando sentiamo dire che c'è esigenza di un'unione del mercato finanziario visto che di quest'unione se ne parla da tempo non è ancora stata realizzata perché manca un'armonizzazione delle norme visto che il vostro ruolo proprio quello di aumentare l'armonizzazione delle norme quanto è importante raggiungere questa armonizzazione non soltanto nel settore bancario ma anche nel settore dei mercati finanziari le assolutamente ragione mercati finanziari e l'unione dei mercati finanziari è stato uno dei progetti principali nell'ultimo compagnio che l'europe ha cercato di implementare e adesso però siamo nel ciclo di elezioni per il nuovo parlamento europeo e quindi dovrà andare avanti questo progetto vi è una differenza tra il settore bancario gli istituti finanziari che non fanno parte del settore bancario perché il settore bancario diciamo è conforme alle norme europee queste norme sono ormanizzate in tutti i 27 paesi mentre quando si parla invece non so del private equity delle compagnie assicurative o anche dell'anti riciclaggio si opera soprattutto tramite direttive la direttiva definisce solo dei principi poi aspetta al paese recepire questi principi e tradurle in legislazione nazionale e questo ha portato delle divergenze nazionali quindi ecco perché è importante armonizzare le norme ci sono altri due aspetti che secondo me sono importanti cioè il secondo riguarda la vigilanza quindi non soltanto la norma ma la vigilanza quindi noi scriviamo le norme ma ci vuole qualcuno che accerti che queste norme vengano applicate dalle banche nel nostro caso oppure nell'autorità di vigilanza nel 2014 per esempio abbiamo creato un unico comitato di vigilanza quindi è stato fatto un passo in avanti e questo è successo nel mercato finanziario nel mercato assicurativo quindi magari questo va potenziato un altro aspetto che dal punto di vista del banco non è ancora stato armonizzato quando è importante quando si parla dei mercati finanziari quando si parla dei prodotti in retail un altro aspetto che va armonizzato è proprio l'imposizione fiscale quindi ci sono norme fiscali diverse quindi se si investe in un'azione italiano o in una tedesca o una francese o non spagnola come il mio paese se il trattamento fiscale è diverso si creano divergenze su questo va fatto qualcosa per quanto riguarda gli aspetti fiscali si opera sotto la regola dell'unimità e quindi sarà difficile modificarlo ma occorre ma le banche potrebbero avere un ruolo anche nella creazione di questa unione dei mercati finanziari ossia la banca è già un intermediario perché raccoglie i depositi ma è un unione che riguarda strumenti obbligazioni azioni private equity capitale di rischio le banche devono cosa cambiare diventare banche di investimento perché è la sensazione che hanno le persone delle banche soprattutto le famiglie e pensare alle banche commerciali ma come ente normatore ritenete che le banche possano assumere un ruolo di investimento anche ci sono due ruole fondamentali che le banche possono svolgere per quest'unione dei mercati finanziari e noi pensiamo alle banche come aziende non finanziarie perché interagiscono con i cittadini e per semplificare praticamente gestiscono il denaro che le persone depositano sui propri conti e poi concedono fidi e mutui ma se è un'azienda hai bisogno di altri tipi di prodotti finanziari per gestire proprio liquidità transazioni di cambi oppure bisogno di capitali o rivolgesi direttamente al mercato finanziario anzi che rivolgesse la banca si cerca un finanziamento sul mercato della borsa e quindi però le banche possono fungere da consulente da intermediari o con i mercati finanziari ecco si parla di attività bancaria di investimento questo è l'essenza proprio cioè l'intermediazione da parte delle banche con le aziende non finanziarie e poi l'altro ruolo che possono avere le banche generare questi fidi o queste mutui che concedono alle persone e quello che possono fare rivolgesi direttamente al mercato finanziario o nel rinanziamento e questo consentirà loro avere maggior liquidità quindi capacità di garantire ulteriori fidi questo è quello che è stato definito cartolarizzazione l'emissione di strumenti finanziari e questa è un'area che va migliorata perché si ha facilitato il ruolo delle banche e sui mercati finanziari bene vi sono altri intermediari però sono finanziari ma sono al di fuori del sistema bancario e cos'è detto attività della banca ombra lo shadow banking e la oratrice ripete in italiano sistema bancario ombra qualcosa di difficile da capire no qualcosa un po di oscuro ma poi se leggiamo quella che la definizione di questa shadow banking si citano anche le compagnie assicurativi fondi pensione i fondi comuni quindi non sono solo cattivi giusto questi coloro che operano nel sistema bancario ombra ma lei è un normatore del sistema bancario ma c'è un rischio che cresca e questo sistema bancario ombra quindi ci devono essere anche dei cattivi in questo sistema ce lo chiarisce no se si pensa ombra si pensa al cattivo ma in realtà questa definizione shadow banking può avere delle connotazioni negative quindi abbiamo un po cambiato la terminologia quindi adesso si parla di intermediazione finanziaria non bancaria per non parlare di banca ombra per qualcuno che è responsabile dell'autorità bancaria parlare di non banca e beh non rientra nel mio mandato no possono essere strano però è importante per due ragioni come diceva lei la più importante non è che l'intermediazione finanziaria non bancaria sia un problema è soltanto un modo alternativo per intermediare il flusso di denaro appunto non da parte delle banche va bene comunque legittima come attività ma è un'area che è una fonte di preoccupazione questa intermediazione non bancaria è molto diversificata perché ci sono le compagnie amassicurativi le sgr i fondi comuni i fondi di private equity appunto le emissori di emissori di obbligazione è cresciuto molto questo mercato nell'ultimo decci anni da quando è stata costituita l'eva nel 2011 siamo soprattutto preoccupati perché stia crescendo così tanto un problema potenziale potrebbe essere che man mano che viene affinata la norma che riguarda l'attività bancaria quindi il rischio si sposta in quest'area e l'altro aspetto è un problema potenziale è che il livello di informazioni che acquisiamo su come funziona questa parte del settore finanziario è molto bassa quindi l'origine del termine settore bancario ombra proprio questo non è che sia negativo ma non era ben compreso perché non c'erano informazioni quindi tanta enfasi viene posto da tutte le autorità mondiale non soltanto da quelle bancarie perché abbiamo il financial stability board a livello internazionale che vuole aumentare la trasparenza la conoscenza su quest'intermediazione finanziaria non bancaria per capire come funziona per evitare rischi o diciamo sorprese impreviste è proprio vero perché parlare di intermediari non finanziari e poi si scopre che non sono regolamentati o comunque meno regolamentati e questo è un commento che sento dalle banche nel senso che le banche si lamentano sempre della regolamentazione e chi lo sa meglio di lei pensano che la regolamentazione è eccessiva e poi una delle argomentazioni che aducono è che ci sono troppe regolamentazioni sulle banche e invece gli intermediari non bancari non devono sottostare a tutto questo carico potrebbe magari essere che il tipo di regolamentazione sulle banche sia trasferibile a quelli non bancari sto pensando per esempio ai requisiti patrimoniali oppure l'accantonamento delle riserve di capitale per eventuali rischi o magari anche la misurazione dei rischi ci stiamo dirigendo in quella direzione è vero le banche sono fortemente regolamentate però c'è un motivo preciso proprio perché svolgono un'attività precisa cioè quella della raccolta dei depositi dei cittadini e noi dobbiamo fare in modo che questi depositi siano liquidi però anche al sicuro questo è quello che richiede la regolamentazione questo è un succo dell'intero processo però a parte questo come si diceva le banche sono più interessate negli impieghi cioè nel concedere dei prestiti ai soggetti privati ed effettivamente se lo fanno anche questi altri intermediari nel senso che concedono dei prestiti però non si occupano invece della raccolta secondo me e questo la parte più importante perché queste non sono banche nel senso che non si occupano poi della raccolta ci sono degli altri rischi che emergono perché c'è proprio una mancata concordanza tra attivi e passivi magari ci possono essere dei problemi sono rischi comunque da valutare così da impostare la regolamentazione corretta però a fronte della stessa attività e degli stessi rischi bisogna avere la stessa regolamentazione però non è che vengono sempre generati gli stessi rischi anche se viene svolta la stessa attività da soggetti diversi in tutta anestà è vero che soprattutto dopo la grande crisi finanziaria mondiale sono aumentate le regole però d'altro canto allo stesso tempo abbiamo un sistema bancario molto più solido le banche sono belle solide gestiscono bene i loro rischi soprattutto le sofferenze di cui si è parlato così tanto soprattutto in italia i livelli sono scesi parecchio adesso le banche sono redditizie e non solo perché sono aumentati i tassi di interesse ma anche perché sono messe meglio le banche e quindi ci sono anche maggiori investimenti nel capitale azionario bancario giusto sono stati compiuti tantissimi sforzi dai tempi della grande crisi finanziaria in questo settore bancario e questo lo abbiamo sostenuto anche noi sono stati compiuti degli sforzi da parte delle banche per la gestione dei rischi la governance e devo dire grazie passi avanti sono stati compiuti anche dalle autorità come la nostra per riuscire a potenziare l'intero sistema cosa che ha dato i frutti negli ultimi cinque anni infatti ci sono stati diversi shock e adesso le banche sono più robuste e sono più brave ad aiutare la società a superare questi shock come la pandemia l'invasione dell'ucreina da parte della russia eccetera come diceva lei gli utili delle banche sono saliti tantissimo negli ultimi due anni naturalmente i tassi hanno dato una bella mano questo è verissimo ma d'altro canto le banche erano più robuste per cui i rialzi di interesse non hanno avuto un contraccolpo così pesante sull'economia stessa secondo me questo è positivo e poi come diceva lei nell'ultimo anno e mezzo gli investitori l'hanno riconosciuto nei mercati azionari dal punto di vista della valorizzazione delle banche europee vorrei tornare a una cosa che ha detto lei prima quando ha detto che quando un intermediario opera con dei servizi finanziari ma senza raccolta allora è diverso dalla banca noi abbiamo tanti di questi servizi o bancari o finanziari che fanno sì che magari un soggetto sembri simile a una banca ma poi non lo è e qui torniamo alle criptoattività perché si parla tanto di criptovalute ma valute non sono magari la gente guarda intermediari come le big tech che offrono dei servizi finanziari pur non essendo delle banche vere e proprie secondo me ormai la situazione appare un po confusa per tanti di noi soprattutto per queste criptoattività che teoricamente sono valute ma in verità non lo sono perché c'è una bella differenza quindi un'azienda che offre dei servizi appare simile a una banca ma non lo è quindi vuol dire che non sottostà alla stessa regolamentazione bancaria io so che se ne lamentano le banche il fatto che devono fronteggiare questa concorrenza però lei come eba il mondo sta cambiando così velocemente e tutti seguono queste tendenze vogliono avere naturalmente delle monete stabili bitcoin e bittex insomma come la vede lei è una domanda difficilissima noi autorità non apprezziamo tanti di questi termini utilizzati per il mondo delle criptovalute perché in qualche modo le gittimano queste attività e non sono valute cioè si parla di criptoattività ma non sono attività quando si parla di criptovalute in verità non sono valute io la metterei così sapete che generalmente viene inventata una tecnologia una volta che lo è stata non si può far finta che non esista poi quella tecnologia viene utilizzata per fornire certi prodotti alla gente che magari vengono forniti da una certa impresa che riesce a mettere insieme due cose e poi quella emette degli asse finanziari azioni perché riescono a generare attività quindi nel criptomondo siamo passati da tecnologia all'attività senza pensare al passaggio intermedio no qual è l'impresa che ha fornito questo prodotti noi delle per anni abbiamo consigliato di starci nel lontane di non acquistare questi cripto prodotti l'abbiamo detto alle banche e le banche non avrebbero dovuto consigliare ai propri clienti di acquistare questi cripto perché siamo passati dal cripto all'attività senza capire esattamente che cosa servono chi è l'intermediario qual è la società fornitrice però man mano che si è voluta alla tecnologia innanzitutto abbiamo visto degli infelici incidenti che secondo me ha avuto un effetto positivo perché ci ha consentito di chiarire che cosa stesse sotto così come abbiamo visto degli utilizzi più legittimi per cui un anno e mezzo fa l'europe ha deciso di emanare una regolamentazione specifica per un certo tipo di cripto prodotto ossia una cripto valuta stabile ossia un cripto prodotto che facilita pagamenti attraverso quella criptoattività però è totalmente supportato da degli attivi precisi e concreti che ne garantiscono il valore e quindi noi abbiamo proprio queste regolamentazioni per cui queste criptoattività saranno distribuite nell'unione europea a partire dal giugno di quest'anno per cui ci sarà poi il ricevimento da parte dell'autorità legale però questo è un aspetto specifico non è diverso da quello che preoccupa tanti cittadini ossia non è un euro digitale emesso dall'autorità monetaria e bensì in questo caso da imprese private e questo però è un distinguo molto specifico del criptomondo le banche stesse fanno un uso massiccio di tutto ciò per migliorare i loro processi così come usano i computer e qualsiasi altro sviluppo tecnologico così come tante altre imprese non finanziarie però questi non sono cripto asset o criptoattività spero di aver chiarito ma ci sarà il via libera per alcuni prodotti e invece uno stop ad altri come faremo a capire con certo prodotto è stato approvato mentre un altro no? Beh la regolamentazione prevede tre steppe il primo è che richiede una domanda di autorizzazione per essere autorizzato a commercializzare tale prodotto nell'unione e il processo autorizzativo importantissimo soprattutto e questo sostenuto da un white paper nel senso che l'impresa deve presentare progetto da sviluppare tale progetto deve essere approvato dall'autorità competente generalmente nazionale e poi il terzo passo sarà la vigilanza come succede nel modo balcario nel senso vigilanza come viene distribuito quel prodotto se un prodotto piccolo la vigilanza rimarrà a livello nazionale se invece il prodotto verrà distribuito su larga scala in tutta l'europe allora la vigilanza ricadrà sulle spalle del leba per cui ha fondamentalmente la stessa struttura di cui si diceva c'è autorizzazione regolamentazione e vigilanza lei ha detto anche che le banche usano sempre di più le tecnologie del criptomondo però usano per esempio la tecnologia blockchain quindi parole povere le banche se si sono si sono digitalizzate ne sono obbligate di fatto perché i loro clienti e qui ne abbiamo tanti anche di giovani i clienti giovani non vogliono più andare in banca vogliono avere l'attività baccaria sul cellulare per cui le banche si sono dovute digitalizzare e credo che stiano investendo tantissimo in tutto ciò al contempo però l'autorità dice state attente perché più ci si informatizza o digitalizza più si viene esposti a rischi informatici per esempio si sente tanto parlare dei cyberattacchi per cui le banche si devono digitalizzare informatizzare però allo stesso tempo si devono tutelare ergendo queste barriere che sono abbastanza costose so che c'è stato il primo stress test informatico per cui ferve parecchio l'attività in questo ambito credo che anche per lei come presidente dell'eba dobbiamo occuparvene sempre di più certamente come diceva lei vengono con tantissimi investimenti e sono tante e profonde le trasformazioni delle banche adesso non so se verità sia diverso dal resto della tecnologia della società che usa la tecnologia ed è un fenomeno dinamico perché quando arriva qualcosa sul mercato magari c'è un operatore privato con l'autorità i primi si concentra sull'opportunità l'autorità sui rischi però questo succede in tutte le dimensioni e anche in questo caso man mano che vengono sfruttate le opportunità dagli operatori di mercato e fondamentale che vengono adeguatamente gestiti rischi rischi cambiano continuamente come diceva giustamente si investe tanto nella digitalizzazione e l'informatizzazione però se avete la mia età io mi ricordo ancora quando investivamo per esempio in varie schedine proprio per il trasformamento dei soldi e tutti queste schedine digitali con i codici non esistono più semplicemente le tecnologie continuano a evolversi però se posso vorrei sottolineare due rischi a nostro parere particolarmente importanti in questo mondo di tensioni geopolitiche ci preoccupa il fatto che queste tensioni possano manifestarsi non in maniera tradizionale ma anche con una guerra cibernetica informatica per cui questa per noi è un'area d'attenzione e poi un'altra cosa man mano che si stanno digitalizzando le banche fanno conto su fornitori esterni sulle grandi aziende informatiche che forniscono tali servizi ed è importante che la loro dipendenza sia inossidabile la prova di bomba ossia che le banche abbiano controllo su tutto il sistema per evitare che ci siano i convenienti operativi cammin facendo che portino ad un aumento dei rischi. L'elenco delle sfide dei rischi per le banche non è ancora completata quindi devo farle anche una domanda sul rischio di cambiamento climatico perché abbiamo sentito nel corso del festival interventi sul cambiamento climatico che sta accelerando che fa correre tutta una serie di rischi questi rischi possono colpire anche le banche è da tempo che c'è questo problema però è diventato praticamente un'emergenza adesso e le norme che usciranno riguarderanno anche il cambiamento climatico nel settore bancario quindi questa sarà un ulteriore compito per le banche ma questo è il mondo odierno mi piace la sua intervista perché mi sembra che le banche abbiano tutta una serie di problemi di sfide ma lei ha ragione questa è una sfida però sociale non è soltanto una sfida per le banche non è un problema delle banche è un problema della società la digitalizzazione non è un problema delle banche è un'opportunità sociale e le banche hanno un ruolo importante in società e quindi devono gestire queste sfide per contribuire al cambiamento climatico lo messaggio è lo stesso le banche devono accertarsi di affrentare in modo adeguato i rischi che deriveranno dal cambiamento climatico occorre quindi interagire con i clienti per capire quali sono i rischi che corrono i clienti dovranno acquisire migliori dati e informazioni per mesurare questi rischi dovranno gestire meglio i rischi in termini di processi interni e poi dovranno avere modelli per mesurare questi rischi e poi dovranno gestire di nuovo in proattivo questi rischi man mano che la società procede verso il futuro quindi le vigilanze le autorità di vigilanza stanno spingendo le banche a andare in questa direzione però come dicevo la sfida non è soltanto bancare una sfida sociale le banche sono proprio nel cuore di questa transizione soprattutto nel mercato finanziario quindi un ruolo fondamentale da svolgere negli ultimi sei mesi e nel prossimo anno e mezzo tanto interesse sarà proprio su questi piani di transizione ossia perché il dibattito passa passi dall'essere obiettivi finali e ultimi capire bene adesso l'obiettivo cerchiamo di capire qual è il percorso che devo seguire per arrivare a quell'obiettivo quindi questi sono i cosiddetti percorsi di transizione quindi ci vorranno diciamo degli orientamenti più che delle norme le autorità di vigilanze eserciteranno pressione sulle banche cosa farete come lo farete come lo misurerete come appunto verificare che la misurazione sia valida avrei un ultima domanda poi vorrei lasciare la parola al pubblico un ultima domanda da parte mia riguarda il fatto che le banche europee viene detto di essere di dimensione troppo piccole rispetto a quelle americane anche quelle cinesi aggiungerei io non c'è paragone io sono corrispondente in germania del sole 24 ore e devo dire che la germania viene criticata perché ha delle banche troppo piccole ma sapete anche in italia la banca piccola è in grado di dialogare con le famiglie con i piccoli clienti abbiamo tante pmi in italia anche in europa come in germania e quindi questa spinta perché si aumentino le dimensioni delle banche non farà che le banche perdano questa vicinanza con il pubblico e come quando si va in chiesa no si va in chiesa come si va in banca come vede questa tendenza questa evoluzione in europa non direi che abbiamo delle banche troppo piccole perché ricordo all'inizio degli anni 70 è stato pubblicato un libro diceva small is beautiful piccolo e bello non sto dicendo però è grande e bello ma abbiamo bisogno di avere delle banche che siano efficienti potrebbe anche essere piccola ma è bravissima a fare quello che fa conosce bene clienti vicino alla cliente e la fornisce ottimi servizi beh va benissimo anche se è piccola non importa quindi come enti normatori non saremmo certo quelli che determinano l'importanza della dimensione delle banche però quello che direi sarebbero due cose dobbiamo creare delle dinamiche migliori per accertarci che le banche operino bene quelle che non funziona o che falliscono che vengono acquisite o qualcosa succede non per la loro dimensione ma proprio perché non funzionano bene devono essere eliminate mentre quelle che operano bene devono migliorare e un altro aspetto che per me è molto importante insieme ai leader europei è che ci sono banche che operano all'interno del mercato europeo è uno dei mandati chiavi dell'eva l'autorità che presiedo è proprio di promuovere il mercato unico all'interno della way per me in modo particolare la preoccupazione è che non vediamo ancora le banche pane europee e questo dal mio punto di vista oltre la dimensione e l'efficientamento delle banche ci sono due vantaggi che sono importanti cioè garantire la concorrenza perché ci sia concorrenza tra le banche all'interno dell'unione europea perché la concorrenza è qualcosa di buono e poi che ci sia una condivisione del rischio per aumentare l'efficienza delle banche perché si diceva che la sfida in europa è distanziare risparmi per gli investimenti e questi risparmi che si generano in europa finiscano nelle mani migliori e se vengo dalla spagna settentrionale se i miei risparmi sono spagna settentrionale non è che gli spami devono finire soltanto nel nord della spagna quindi bisogna facilitare diciamo i trasferimenti trasfrontalieri e tutto questo deve essere reso più sicuro e io direi personalmente voglio che le banche siano migliori, più efficienti e che siano appunto trasfrontaliere per così dire pane europeo e grazie mille ci sono domande da parte del pubblico vanno cortesemente formulate al microfono attenda al microfono cortesemente mi chiamo simono marci della commissione europea ho una domanda sull'ultima cosa che ha detto vorrei sapere da lei dato che stiamo parlando dell'economia europea del macro ambiente e della stabilità finanziaria adesso viviamo in un contesto e se ne stanno rendendo conto anche i politici dove siamo davvero tutti collegati a tendere come vede lei l'equilibrio dalla resistenza politica e consolidamento e l'abbiamo visto anche recentemente in spagna come bbf per cui c'è stata una resistenza nazionale anche i vari stakeholder e come conciliarlo con la necessità di risolvere la fermentazione nei mercati europei che invece influisce negativamente sul micro contesto degli stati membri e poi per esempio la condivisione dei rischi e magari questo potrebbe accentuare anche il rischio della stabilità finanziaria nei membri stati e potrebbe convertirsi in un macro rischio e poi il secondo punto riguarda l'esposizione delle banche nazionali non soltanto a questo circolo vizioso ma anche ai mercati locali per cui quando arriva una crisi in una regione o in un paese europeo questa mancanza di integrazione non fa che accuire il macro rischio a carico di quel paese grazie per la domanda sicuramente si tratta di un tema a cui sono sensibili uno dei passi avanti che abbiamo fatto dopo la finanziaria la crisi finanziaria globale è stato di interrompere proprio questo ciclo apocalitico tra un settore bancario che ha investito molto sul mercato nazionale che quindi ha difficoltà a essere salvato da parte della pubblica autorità e con l'aumento del rischio quindi facilitando invece un mercato integrato a livello europeo e questo è sicuramente un modo per interrompere questo ciclo già le autorità di vigilanza hanno agito molto in questo senso quindi abbiamo un altro pilastro che riguarda la risoluzione delle banche per cui ci sarà un quadro di riferimento per la risoluzione a livello europeo con un unico fondo di risoluzione e so che ci sono dei conflitti a questo proposito in italia comunque sono gli passi che sono stati fatti dal lato privato ritornando alle banche è importante continuare a lavorare per far sì che le banche gli attori privati capiscano quelli che sono i vantaggi economici sottesi nell'investire in questo consolidamento transfrontaliero perché il feedback che ricevamo delle banche in questo momento è che è difficile per loro intravedere ancora i benefici da un'integrazione transfrontaliera delle banche perché non ci sono in sinergie non ci sono benefici fondendosi con altre banche in termini di risparmi di costi in termini di aumenti di ricavi quindi qui dobbiamo lavorare ancora perché questo risulti più fattibile da parte delle banche stesse stiamo esaurendo il tempo a disposizione per cui per favore domande concise magari ne sentiamo due insieme per poi avere le risposte concludere mi chiamo daria bianca ho una domanda sulla vision della regolamentazione cioè concentrata sui rischi oppure cercano di capire in che modo anche la regolamentazione futura possa dare luogo a nuove opportunità prendiamo anche la seconda domanda sì io una domanda su una formazione che è stata fatta ieri durante una tavola rotonda con esponenti di big tech e dei servizi finanziari uno dei relatori ha detto che è solo questione di regolamentazione per consentire alle big tech di entrare nel sistema maccharia negli stati uniti verranno ridotte le barriere per cui ci si aspetta che lo stesso succederà anche nell'unione europea che quindi le big tech diventerà delle banche cosa ne pensa grazie mille ottime domande entrambe e collegate a mio avviso ritengo che il punto fondamentale della regolamentazione dal mio punto di vista è di definire i fondamenti delle norme nell'ambito del quale interagiscono le parti private fornendo opportunità sfruttando le nello stesso tempo stabilire dei diciamo salvaguardie contro il rischio perché ci sono due fonti di rischio secondo me quello che ritengo il rischio sistemico individuale e quindi non spetta la norma che non ci siano fallimenti di banche perché se succede che c'è un fallimento va bene ma è un problema loro non dovrebbe essere un problema della società dovrebbe essere il problema del management dell'azionista della banca e il secondo punto cercare di evitare il rischio sistemico cioè i rischi che si sviluppano nel tempo magari non sono solo bancari ma sono tanti gli istituti banche che condividono lo stesso rischio questo diventa un rischio sociale e quindi questo si fa minimizzando le non minimizzando le opportunità questo proprio quello che occorre fare nell'economia e per rispondere alla sua domanda sul big tech e il fintech e il ruolo delle norme in questo senso come dicevo non ci sono dubbi che le banche in modo particolare settore finanziario sono settori estremamente regolamentati quindi questo rappresenta una barriera all'ingresso per altre aziende ma anche vero che in modo particolare per quanto riguarda le banche non sono state redditize nell'ultimo decennio per gli investitori il ruolo è stato basso quindi dal punto di vista di un big tech che investe nel settore finanziario dicono le norme sono troppe difficile da capire la profittibilità la reddittività è bassa quindi o altro in cui investire nel futuro magari si troverà invece un compromesso sarà più favorevole nell'ultimi tre e cinque anni non tanto con le big tech ma con le fintech le startup e che si è avviato un ciclo di collaborazione tra gli istituti finanziari esistenti le nuove aziende e non c'è più una concorrenza diretta così appunto accesa tra queste due forme di aziende grazie mille grazie mille grazie dottor camp per essere stato qui con noi ci ha sembrato che tutto quello che diceva fosse semplice e complesso quindi tutto quanto è stato detto in fondo sono una storia che continuerà ad evolversi quindi il prossimo anno deve venire ancora a raccontarci tutto quello che sta succedendo nel settore bancario grazie mille per essere stati con noi
{{section.title}}
{{ item.title }}
{{ item.subtitle }}