Capitali privati per una crescita comune - Confronti
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Capitali privati per una crescita comune - Confronti
a cura di Fidelity International coordina MORYA LONGO intervengono ANNA GERVASONI, LUCREZIA REICHLIN , CHRISTIAN STAUB Il mondo finanziario che sta uscendo dal Covid ha caratteristiche tutte nuove. È possibile che le esigenze degli investitori e quelle delle aziende in cerca di capitali siano più vicine di prima? Le istituzioni finanziarie possono sicuramente giocare un ruolo chiave nel guidare i risparmi privati verso l’economia reale con l’obiettivo di creare un’economia più resiliente anche in contesti di crisi, ma quale ruolo devono giocare le istituzioni europee e nazionali? http://www.festivaleconomia.it
buongiorno buongiorno a tutti un vero piacere vedere un convegno con delle persone davvero esistenti davanti davanti a me è davvero un piacere io ringrazio innanzitutto fidelity per l'invito non solo per invito ma anche per avere secondo me centrato con questo convegno con questa sessione del festival di trento centrato un tema chiave veramente centrale del nostro futuro del futuro dell'italia dell'europa ma anche del mondo vedete il titolo capitali privati per una crescita comune di questo parliamo cioè di come portare i capitali privati del mondo della finanza dei mercati finanziari ma anche del risparmio là dove servono nell'economia reale nelle imprese perché vedete noi continuiamo a parlare del recovery fund dei soldi che arrivano dall'europa dei soldi dello stato arrivano tanti soldi dall'europa 191 miliardi dal recovery fan solo per l'italia l'italia ce ne aggiunge altri il piano il recovery plan il pnr r come è stato chiamato supera abbondantemente i 200 miliardi di soldi pubblici però questi non bastano dobbiamo essere coscienti affinché ci sia davvero la ripresa e la resilienza di cui sono le due erre del pm rr servono anche i capitali privati servivano prima del co vide servono a maggior ragione oggi dopo il comedy quindi di questo parliamo come portare proprio fisicamente questa grande quantità di capitali che sono nel mondo finanziario nel mondo privato a laddove serve nell'economia produttiva e lo faremo cercando di guardare un po tutti i soggetti protagonisti di questa di questa io lo chiamerei piene l'altra faccia del pnr r quello privato dal lato gli investitori gli investitori che si trovano in un mondo molto particolare dove le borse sono sui massimi il mercato obbligazionario praticamente sparita una volta lo chiamavamo reddito fisso oggi è diventata una perdita fissa la gran parte dei titoli di stato delle obbligazioni hanno rendimenti negativi quelli che sono sopra zero anno lo zero virgola anche i titoli della grecia sono allo zero per cui per ora e difficile investire trovare un posto dove trovare dei dei rendimenti e con la domanda che ci porremo in se l'economia reale convogliata attraverso fondi di private equity vari operatori specializzati può essere una risposta per il mondo dei grandi investitori poi l'altro soggetto di cui parleremo che ovviamente il soggetto principale sono le imprese le imprese in italia già prima del co vide erano tendenzialmente sottocapitalizzate e avevano una forte dipendenza verso il canale bancario il co vedo veramente ha peggiorato tutto c'è uno studio molto interessante recente della fame che l'associazione dei mercati finanziari europei è fatto insieme a price waterhouse nella quale si calcola che il kovida creato nelle imprese europee un buco di capitale da mille miliardi una voragine 175 solo in italia 190 in germania 220 in francia quindi un buco di capitale gigantesco che va colmato quindi mille miliardi di buco di capitale anche i 750 delle cover i fan si capisce che non bastano serve serve veramente l'apporto del settore privato e questa stima dei mille miliardi e in linea con una stima che ha fatta anche dalla commissione europea tempo prima aveva parato di un buco tra i 700 e 1.200 miliardi di capitale scavato solo dal co lead quindi parleremo delle imprese perché ci trova in un mondo paradossale dove la finanza ha grandi capitali c'è grande liquidità pompata dalle banche centrali dall'altra parte ci sono imprese che muoiono di fame quindi ripeto il tema è portare i due i due mondi sempre più vicine poi c'è il ruolo dello stato che non solo è il tema centrale del festival di trento ma ha un ruolo importante anche in questa in questa situazione diciamo del pnr privato vedremo che ruolo avrà e poi c'e ruolo del risparmio e dei risparmiatori tutti noi in italia c'è la ricchezza delle famiglie di 4 oltre 4mila miliardi di cui oltre 1.700 depositate sui conti correnti cercheremo di capire come che parte e come una parte di questa grande ricchezza possa finire nell'economia produttive in un'ottica di diversificazione di prudenza tutto quello che serve però purtroppo in italia questa grande massa di ricchezza non è investita nell'economia produttivo quindi vedremo anche gli strumenti quindi di questo parleremo di viola lo chiama un po l'altra faccia del pnr r il governo ha fatto quello pubblico questo è quello che nessuno scrive ma che in realtà tutti noi dobbiamo contribuire a cercare di portare avanti ne parleremo con tre ospiti d'eccellenza parto da christian staub managing director di europa di fidelity international che è uno dei più grandi delle più grandi società di gestione asset manager al mondo non lo vedo ma do per scontato che ci sia per cui lo saluta facciamo un applauso anche se a distanza poi è lucrezia reichlin economista professore di economia presso la london business school è uno degli economisti ritenuti più influenti in europa quindi sicuramente una voce da ascoltare con grande attenzione un applauso e last but not least anna gervasoni direttore generale dell'aifi che l'associazione dei fondi di private capital che sono tutti quei fondi del private equity e venture capital prova depth che servono sono problemi tramite per portare i capitali privati dentro le imprese quindi tre ospiti come vedete tutti chiave per cercare di guardare i vari i vari attori in campo di questo lo chiamo così pnr privato ma è venuta così spontaneamente adesso allora iniziamo da stau il quale parlerà in inglese però mi hanno detto i fa la domanda in italiano per cui così faccio allora come dicevo prima gli investitori si trova in un mondo un po strano di grande liquidità pompata dalle banche centrali continuano pomparla sui mercati di tassi di interesse a 0 sotto zero quindi mercato obbligazionario praticamente sparito il mercato azionario e molto tirato le borse tante borse sono sui massimi storici quindi quanto possano crescere non è il tema di oggi ma è una domanda che ci poniamo tutti e d'altra parte ci sono le esigenze delle imprese allora lei con la sua esperienza e soprattutto con il background che un investitore presente in moltissimi paesi del mondo come fidelity può portare cosa è la domanda è il mercato dei capi il pride capital quindi i fondi che portano i soldi direttamente al piccole e medie imprese appunto al cuore produttivo può essere la risposta per le esigenze sia degli investitori che cercano rendimenti aggiuntivi sia dalle stesse imprese buongiorno a tutti e grazie a parlare l'introduzione mi fa molto piacere essere qui con voi oggi e sono anche contento di esserci con anna e lucrezia e sono sicuro che potremo gettare luce su questa situazione che è veramente sfidante hai già presentato gli argomenti fondamentali che sono legati proprio alla crisi del covip che ha lasciato grossi segni sia sul mercato reale che sul mercato dei titoli e gli investitori grandi e piccoli si trovano davanti ad una scelta piuttosto difficile recentemente ho parlato ho letto il libro riletto il libro il gattopardo di giuseppe tomasi di langhe posa che dice se vogliamo che tutto rimanga com'è bisogna che tutto cambi effettivamente il cambiamento qui sto pensando a diverse componenti che cercherò di analizzare insieme a voi innanzitutto se ci mettiamo nei panni di un investitore individuale se questo investitore vuole ottenere un rendimento un ritorno simile a quello a cui era abituato in passato ecco che questo investitore deve cambiare sia alla regionalità dei suoi investimenti che la classe di asset pubblico e privato e anche nello specifico proprio degli asset scelti e c'è questa idea dell'investimento sostenibile che è venuta in primo piano anche in virtù della crisi che abbiamo vissuto cosa significa gli investitori analizzano il maggior dettaglio gli investimenti che fanno quali sono le interazioni delle aziende su cui investono con l'ambiente a livello sociale ea livello ecologico e quindi vediamo di esplorare un po questi aspetti sottolineando un punto che moria ha già illustrato magnificamente quando ha parlato dell'ambiente che è stato spinto sia dalle agenzie fiscali che dalle banche centrale che ha portato a tassi di interesse che sono molto più bassi oggi rispetto al passato e sono anche al di sotto dello zero in molti casi come ci ha detto moria quindi per esempio mi ricordo che l'anno scorso ottobre è stato emesso un titolo triennale con una cedola pari a zero diciamo che tutto questo poi influenza e risparmi del privato anche risparmi poi destinati alla pensione quindi il sistema bancario si trova in una situazione estremamente difficile perché le banche hanno tratto traggono sempre vantaggio quando i tassi d'interesse sono alti ma adesso non possono più farlo infatti c'è stato un processo di consolidamento che probabilmente continuerà gli investitori sono stati spinti a fare un confronto tra gli investimenti privati e quelli pubblici perché gli investimenti privati brive ed investment come abbiamo imparato negli ultimi anni da dei rendimenti che sono superiori a quelli degli investimenti in titoli pubblici gli investitori continueranno anche a considerare in modo attivo la allocazione regionale perché gli investitori europei si sono focalizzati sugli investimenti europei spesso anche proprio a livello nazionale ma oggi come oggi con l'asia e soprattutto la cina che emergono dalla crisi del copit molto più rapidamente dal resto del mondo c'è un forte interesse è anche un flusso di capitali a vantaggio dell'asia della cina per darvi un'idea di quale sia la dimensione di questo potenziale se andiamo a vedere mail online il mercato dei titoli a reddito fisso con circa 15 trilioni di dollari di valore be nessuno il 3 per cento di questo mercato è in mano ad investitori non cinesi investitori stranieri rispetto ad altri mercati e abbiamo delle quote del 10 15 per cento quindi stiamo parlando di una percentuale molto molto bassa per quanto riguarda le sg vi ho appena detto che c'è una nuova attenzione da parte degli investitori nei confronti della sostenibilità e questo è un cambiamento importantissimo il kovida rivelato gli impatti sociali e ha veramente scoperchiato moltissime problematiche del settore industriale relativamente all'impatto sociale che queste aziende hanno gli investitori istituzionali come noi quando allocca nota il proprio capitale considerano moltissimi aspetti di un'azienda l'impatto del lungo termine sull'ambiente la filiera e sostegno che danno alla comunità nella quale sono attive e tutti questi fattori vanno ad influenzare le nostre decisioni di investimento e tutto questo quindi ha cambiato il costo del capitale per quelle aziende che non seguono i criteri di sostenibilità e abbiamo anche visto tutta una serie di fondi di investimento individuali che si sono indirizzati nei confronti di prodotti di investimento sostenibili e siamo più o meno a un trilione di euro quindi prodotti d'investimento per questo importo che hanno una prospettiva ambientale e sociale e la normativa europea che probabilmente conoscete la sfdr effettivamente categorizza questi fondi all'articolo 8 quindi riassumendo ci sono chiari i segni del fatto che gli asset si stiano spostando a favore delle cause delle aziende più sostenibili e per la prima volta abbiamo anche l'evidenza accademica che effettivamente le società sostenibili ottengono risultati migliori nel lungo termine il marzo scorso forse ricorderete l'impatto negativo della crisi del covip sui mercati finanziari i mercati quindi hanno subito una forte correzione nel mese di marzo ma le società sostenibili e questo è stato misurato dal nostro sistema di classificazione hanno dato risultati migliori con un out performance rispetto al resto del mercato in poche parole la caratteristica della sostenibilità influenzerà moltissimo gli investimenti futuri allora questi tre elementi chiave come li possiamo unificare sto parlando dei capitali privati europei che sono assolutamente necessari come ha detto maria le opportunità dell'asia e la sostenibilità che sta diventando un fattore irrinunciabile l'unione europea fortunatamente aria infatti dato l'unificazione dei mercati dei capitali ci sono state delle conferenze in cui questo tema è stato dibattuto e il gruppo di alto livello che ha definito 17 misure diverse per poter unificare i mercati dei capitali in europa e dare un accesso più aperto agli individui ha sostenuto che la sostenibilità è fondamentale è che le entità pubbliche devono spendere in questa direzione effettivamente chiudere questo divario che si è creato a livello economico in tutta l'europa inclusa l'italia lo vediamo con le conseguenze del covered sulle piccole e medie imprese ma anche sulle grandi tutto questo richiede denari fondi maggiore ecco che il capitale individuale il capitale privato deve trovare un modo per sostenere questa ripresa il piano individuale del risparmio il pil in italia è un eccellente esempio con incentivi fiscali è possibile incoraggiare gli investitori privati a operare in questo modo quindi io credo che ci saranno sviluppi molto importanti come consulente investitori individuali e istituzionali ricordo che è molto importante tenere presente un dating questi tre elementi il fuoco e ha toccato tanti aspetti la mia domanda a questo punto che però rivolgerei anna gervasoni perché è un di cui di quello che lei ha appena detto lei ha parlato di investimenti impreval capitale investimenti in sostenibilità e così via la mia domanda è se su questi settori non stia arrivando una potenziale domanda forte ma forse questi settori sono ancora troppo piccoli libri riferisco per esempio la sostenibilità la maggior parte delle aziende su tutte le statistiche sono state fatte non rispetta ancora i criteri di sostenibilità e sono ancora molto indietro sia nella disclosure sia nel quindi forse è un mercato ancora non abbastanza maturo per la forte domanda e la domanda che rivolgo ad anna gervasoni e se lo stesso discorso non ci possa essere diciamo un collo di bottiglia non ci possa essere nel mondo del private equity e mi riferisco a quello italiano e in italia c'è grande necessità che capitali privati vadano nelle imprese l'industria del private chi ti sta crescendo molto negli ultimi anni ha avuto una forte crescita ma resta ancora minuscola rispetto da un lato altri paesi soprattutto quelli anglosassoni dall alto rispetto alle necessità effettive delle imprese quindi la domanda è può l'industria del prema tecnico del private capitali in generale con le varie sfaccettature essere abbastanza grande per sostenere davvero la necessità che c'è adesso oppure no eccoci non so se mi sentite sentiamo sentiamo ecco perfetto grazie ad un buongiorno a tutti un grandissimo piacere essere a trento anche in modo in modo virtuale grazie grazie per l'invito ci sono tantissimi stimoli che vengono da quanto ci ha detto poco fa christer asp che sia stao e proverò a coglierne solo alcuni grazie alle alle tue domande allora innanzitutto abbiamo un tema di sviluppo come hanno detto tutti quanti e come si sta dicendo in tante stanze qua a trento l'italia è un paese dove ci sono tantissime imprese non quotate tantissime imprese molto diverse tantissime imprese di valore il tema è rintracciare le migliori imprese che possono fare un grande salto di qualità edotta la dei capitali necessari questo è un po il ruolo del prega capital che poi si articola come tu hai detto in in tante configurazioni dietro a questo c'è un forte tema di sostenibilità allora noi oggi abbiamo un mercato del private capital piccolo rispetto al potenziale però dobbiamo vederlo nelle sue diverse dimensioni allora tanto per dare un numero l'anno scorso in italia abbiamo investito tra private equity lancer capital pareva depp 10 miliardi nelle nostre imprese non quotate che poi il nostro target sicuramente potremmo fare molto di più anche rispetto ad altri mercati simili al nostro come quello francese come quello tedesco dove si investe molto di più in un numero maggiore di imprese noi abbiamo fatto 400 operazioni in questi altri mercati ne ha fatte e 1500 2000 e hanno investito tre volte tanto quattro volte tanto quello che abbiamo investito noi come possiamo aumentare il flusso di questi capitali ricordiamoci che il mercato del private capita che poi si declina in breve a te qui ti quindi investimenti in aziende mature che hanno bisogno di un cambio di guida o di un'iniezione di capitale per lo sviluppo ventures capital che investe invece in start up in imprese innovative prova depp che da finanza medio lungo termine a imprese che comunque hanno piani di sviluppo e investimenti in infrastrutture ora tutto questo mondo viene alimentato da un lato da operatori paneuropei dall'altro da operatori locali cioè italiani gli operatori pan europei sono operatori che possono essere basati a londra come a parigi come ad amsterdam che non hanno una nazionalità una bandiera sono operatori che raccolgono nel mondo e se si chiamano ban europei se non si chiamano globali investono in europa quindi bisogna far sì che in italia ci siano le condizioni per cui i grandi investitori che raccolgono qualche miliardo di euro ogni volta che raccolgono un nuovo fondo vengano a destinare le loro risorse alle imprese italiane devo dire che anche l'anno scorso i grandi fondi pan europei soprattutto di private equità nel vestito molto in italia e sono stati molto soddisfatti ha fatto buone performance dobbiamo continuare a ottenere questo circuito attivo offrendo condizioni di competitività del nostro paese quali soldi ce ne sono tanti quindi il problema è a parare in italia capitali sapendo che ci sono questi grandi serbatoi di capitali di investimento che peraltro ci dicono le statistiche sulle quali non vi annoio sono in continua crescita questi operatori sono molto attivi su de meyer g sostenibilità non investono se all'interno delle imprese target non c'è un progetto di miglioramento del la sostenibilità o di quello che noi chiamiamo irc questo ci hanno scritto nelle regole nei loro regolamenti e ce lo impongono anche le regole europee noi investiamo in aziende non quotate che quindi non hanno alcun obbligo per esempio di reportistica come possono avere di reportistica dietro la quale c'è ovviamente un azione di sostenibilità come hanno invece le imprese quotate però nel momento in cui tu vieni ingaggiato per che chiami capitali di un grande fondo di private equity devi impegnarti anche a migliorare la tua sostenibilità quindi in questo momento dove stiamo facendo un grandissimo lavoro e anche in aifin associazione lo stiamo facendo per definire guideline per aiutare i nostri soci ad essere motori attivi di sostenibilità nelle loro imprese target nelle quali hanno già investito in quelle nelle quali stanno investendo che per darvi un numero attualmente sono 1500 quelle che sono nel nostro portafogli proviamo i fondi locali con cosiddetti fondi italiani che sono un po più piccoli investono in imprese un po più piccole e fanno un'opera importantissima i fondi italiani sono troppo pochi e sono troppo piccoli per cui il grande sforzo in questo momento è canalizzare maggiori capitali sia dagli investitori istituzionali soprattutto italiani che ancora poco fanno in questo senso assicurazioni casse fondi pensione rispetto ai colleghi internazionali danno ancora troppo pochi capitali al mondo del brive abcapital in generale a quelli italiani e in particolare e poi attivare con te rode delle misure dei caveat e delle attenzioni quell'enorme serbatoio che è il risparmio dei privati italiani dei risparmiatori italiani che però va segmentato perché il risparmio del privato può essere un risparmio privato che nel circuito del private banking può essere un retail e in funzione di questo poi bisogna avere dei distinguo per quanto riguarda l'equilibrio dell'investimento il rischio e la salvaguardia dei risparmi di chi investe i propri capitali quindi è un discorso abbastanza complicato molto attuale dove dobbiamo cercare di portare anche sul fronte dei fondi italiani una maggior quantità di capitali da investire nelle nostre imprese i fondi italiani by definition investono nelle imprese italiane qualche fondo italiano e questa è un'altra cosa molto bella sta cercando di iniziare a investire livello internazionale soprattutto a fianco delle proprie imprese tar che ce lo sta aiutando a crescere andando a fare quelli che timidamente chiamiamo add on che vuol dire andare a comperare delle altre aziende che vengono aggregate con l'azienda base quella nella quale si è investito tutto questo e chiudo vuol dire fare un grande sforzo non solo di investimento ma di metodo di lavoro insieme agli imprenditori e ai manager che gestiscono queste imprese che hanno dentro per forza la volontà di cambiare la volontà di diventare campioni del nuovo mondo e speriamo che lo diventino sia per far guadagnare chi ha messo i soldi ma perché il senso che non è solo finanziario ma è molto industriale negli operatori di praga capitale quello di aver generato una nuova appunto generazione di imprenditori che saranno speriamo i candidati a guidare l'economia del nostro paese vi do solo un dato in questo momento in europa gli operatori di private equity hanno nelle loro target che sono 23mila una complessiva occupazione di 10 milioni di addetti che è più o meno come l'occupazione totale del portogallo tanto per darvi un paragone ed è il 4 per cento circa dell'occupazione europea bene questa massa di occupati grazie al fatto di essere nel private equity back cioè nelle aziende dove c'è stata un'operazione private equity di lancio capital hanno un'occupazione che cresce al 55 per cento annuo che un tasso enorme e quindi sono tutti i nuovi posti tanti anche femminili perché c'è una grande attenzione all'equilibrio di genere che speriamo creino delle opportunità per la per la nostra europa una domanda velocissima flash prima di passare un crash reichlin visto che parlavi di investitori esteri in che vengono in italia come giudicano ed incentivarli come giudicano le riforme che sta preparando e attuando facendo il governo adesso delle semplificazioni la giustizia la pubblica amministrazione che sono i problemi dell'italia che ci portiamo avanti da anni si nota a livello internazionale un cambio anche di prospettiva grazie a queste riforme ancora e presto ne stanno guardando parlo di quelli che conosco io poi lucrezia è una realtà vive tutte le mattine è una realtà molto più internazionale della mia che sto a milano quelli con cui io parlo cioè i grandi gestori dei fondi di pre va tra pitt al europei che spesso sono italiani guardano con grande attenzione queste riforme le aspettavano e quindi sperano proprio di poter più con l'italia anche grazie a queste riforme qualcuno sta anche tornando proprio a milano a lavorare questo perché la cosa servono anche le riforme passo passo lucrezia reichlin cercando di tirar fuori adesso è un altro dei protagonisti di questa di questa diciamo di tutto questo c'è lo stato che non solo è il tema centrale del foro del festival di trento ma è un protagonista importantissimo ecco che ruolo deve avere lo stato proprio nel favorire nel cercare di portare capitali privati nelle imprese può avere un ruolo di primo piano quindi con investimenti diretti già in parte la cdp alcune cose le fa oppure di facilitatore che ruolo deve avere stando attenti anche al tema degli aiuti di stato che poi sono molto sensibile in europa scusate raval eroina uta buongiorno e allora lo stato lo stato a molti ruoli intanto ha un ruolo macroeconomico e lo stato è stato il protagonista di questa crisi molto più anzi della crisi precedente con tanti strumenti ma essenzialmente con lo strumento di un supporto alla liquidità ed era la cosa giusta da fare nel momento acuto della crisi questo significa che ora noi nel momento in cui l'economia riprende siamo in una situazione un po d'ibernazione per cui è lo stato deve decidere innanzitutto per quanto tempo dovrà continuare a fornire un sostegno dal punto di vista della liquidità e e idealmente passare da un sostegno alla liquidità a strumenti diversi come quelli per esempio di equity e di partnership col privato in equity inoltre lo stato anche un ruolo naturalmente più grande che è quello del sostegno macroeconomico ricordiamoci che qualsiasi cosa a punto cioè gli investimenti e l'interesse per il nostro paese eccetera passano comunque per una stabilità macroeconomica e finanziaria che comunque lo stato deve deve sostenere attraverso gli strumenti fiscali monetarie a livello federale della banca centrale europea regolatori e di riforma di alcuni pezzi importanti del nostro meccanismo li ricordava stava appunto per esempio per facilitare per il mercato dei capitali allora nel momento in cui ci troviamo ora appunto è stato ricordato questo grande equity gatta io sono un pochino più conservatrice su l'assessment di quanto è grande e questo è che equity grata in questo momento in europa comunque sicuramente siamo in una situazione che ha in cui anche con la ripresa lo stato non può interrompere la spina del supporto è però deve appunto o calibrare gli interventi e reaper disegnarli in qualche modo si parla appunto molto di capire quali sono le imprese in cui lo stato può intervenire quindi ci sono quelle imprese che sono finanziariamente ed economicamente sane che hanno ha ricevuto supporto durante la pandemia lì il supporto va a va allentato e va interrotto in qualche modo perché molto costoso e non serve poi ci sono quelle imprese che sono chiaramente non viabili e quindi lì il problema è invece cercare di liquidarle il punto principale dove l'intervento dello stato deve focalizzarsi sono invece questo largo settore di imprese intermedie che sono economicamente sane o perlomeno lo erano prima della pandemia però questo punto sono molto indebitate e anno e finanziariamente vulnerabili con problemi di accesso al credito e quindi b con bisogno di iniezioni di capitali quindi il punto è deve lo stato intervenire in questo settore deve lasciare il mercato fare diciamo il suo lavoro di allocazione attraverso strumenti come private equity eccetera l'idea è che queste queste imprese appunto in questa pandemia cioè questa discontinuità tra l'accesso al credito e le prospettive economiche in qualche modo c'è una disfunzionalità del mercato che non riesce ad individuare questa cosa e soprattutto le banche sono troppo rischia vers per dare diciamo per dare credito a questo settore delle imprese da qui quindi la giustificazione agli interventi di equity in cui assumendo che il breve te qui ti sia comunque sia stia non investendo in modo sufficiente perché non internalizza diciamo i costi di fallimenti a ripetizione che potrebbero avverarsi per questa diciamo disconnection tra economia viabilità economica viabilità finanziaria quindi sia giustificabile l'intervento dello stato allora se si guardano i dati questi sono dati di ricerca di di schivardi sull'italia quello che si vede che durante la pandemia c'è stata una grande migrazione tra imprese che erano diciamo solvibili liquide verso questa categoria intermedia di imprese appunto fragili ma viabili il circa 38 il 38 per cento stimati verdi schivardi e a questo punto qui questo tipo queste imprese sono soprattutto piccole e medie imprese ovviamente c'è questo anche perché in italia ci sono soprattutto piccole e medie imprese sono il 30 per cento delle piccole e medie imprese quindi è un largo un largo settore dove c'è la possibilità dello per per lo stato di intervenire insieme al settore privato quando il problema primo come identificarle questo è un problema appunto che ricordava anche anna cioè questo è il problema anche per il brave te qui ti perché è un panorama panorama molto farà frammentato e lo stato promette non ha gli strumenti adeguati per per l'identificazione e appunto di questo appunto viabilità economica ma non finanziarie e secondo appunto che tipo di strumenti allora un'idea che sta diciamo si sta implementando più o meno un che in europa anche in italia quello di far sì che attraverso o che sia il settore privato ad identificarle perché diciamo è quello che all'esperienza esperti e per poterlo fare e però lo stato potrebbe intervenire delle partnership in cui possa appunto intervenire con gli strumenti di equity temporaneo o di quasi equity e naturalmente l'idea è appunto che questa è una giustificazione perché c'era una market se lo è perché il sistema finanziario in qualche modo non riesce diciamo ad allocare in modo efficace i capitali e qui ci sono varie varie modalità di intervento e appunto una un'opzione appunto il governo dia quasi equity in termini particolarmente generosi e condizionalmente però ad un intervento in tervento di acqui di del privato o in modo anche condizionale certe caratteristiche delle imprese e ci sono cioè per esempio un esperimento molto interessante in francia che ha esattamente queste caratteristiche altre cose si stanno appunto pensando in italia naturalmente ci sono problemi vari in questi interventi pubblico privato prima o che per affinché queste abbiano successo c'è bisogno di una governance molto solida sia a livello di impresa che a livello della società di trasparenza di accountability e soprattutto poi c'è anche bisogno di avere il cosiddetto spazio fiscale per poterlo fare insomma quindi diciamo sappiamo che noi siamo un paese molto indebitato con problemi di governance quindi questo è sicuramente un aria di attenzione dove lo stato può intervenire invece in altri modi nel senso delle riforme che si ricordavano prima e al secondo problema è che ci sono molte molte challenge diciamo nel disegno di queste politiche per esempio essere manager i verdi di tanto frammentato supporto di equity per le per le piccole imprese può essere una cosa complicata per la macchina dello stato inoltre bisogna avere anche una exit strategy questi dovrebbero essere comunque interventi temporanei date insomma fragilità della ripresa e la specificità della crisi pandemica quindi sono sono tutti questi problemi su cui va fatta una riflessione molto attenta e naturalmente questo porta al vero problema di dire appunto ma se lo stato interviene perché c'è qualche cosa le come il mercato dei capitali in italia e in europa funziona che non permette l'allocazione ottimale dei capitali quindi spostiamo l'attenzione su quello che deve essere fatto sul lato della riforma per esempio dell'unione dei capitali europea che ritornava anche stauber questo magari al secondo giro posso parlare più di questo questo assolutamente un tema fondamentale e lei tira fuori un tema che volevo sottolineare magari se vuole in due battute commentarlo allora le paradis strumenti bd per lo stato in realtà ci sono varie proposte ne ha fatta una sony ma e l'altro giorno per l'italia ma anche la fame l'ha fatta a livello europeo il loro concetto essi come servono tanti soldi per ricapitalizzare l'azienda e siccome il mondo del private equity non è così grande in base alle necessità che ci sono e siccome tra l'altro molte imprese molto spesso il vero timore dell'imprenditore ovviamente di essere diluito nel capitale non rientra al fondo di private equity e tu perdi la presa sulla tua azienda allora una soluzione che è stata proposto da più parti e proprio creare anche a livello legislativo europeo degli strumenti ibridi non per gli stati ma proprio per investitori privati che diano quindi quasi e qui ti che diano capitale alle imprese senza diluire l'azionista di maggioranza e questa potrebbe essere una soluzione e poi vorrei pari ma anche di stop velocemente su questo sì questo è una e una proposta che in realtà è nata inizialmente è stata una proposta tedesca proprio all'inizio della crisi quando si rifletteva appunto quando è arrivato a pandemia si rifletteva degli strumenti e tutti hanno messo l'enfasi sulle liquidità invece è appunto molti alcuni economisti hanno fatto per esempio la proposta di un fondo di intervento di equity europeo o con questi strumenti appunto di quasi equity che significano appunto che lo stato non entra nella governance e quindi appunto ori questo risponde alla preoccupazione di molte imprese appunto di essere diluite naturalmente per l'italia e ci sono varie le varie proposte che anche funzionano con degli incentivi fiscali eccetera e per l'italia le nostre imprese sono molto piccole quindi è molto difficile acchiapparle quindi bisogna a questo comunque sono strumenti che non possono essere pensati per le microimprese e noi abbiamo un problema di eccessivo peso delle microimprese comunque sì sicuramente questa è una riflessione importante e non sapevo di assonime fosse uscita con una proposta comunque ma è in linea con altre proposte europee in questo senso ecco vorrei il parere di staub su questo nel senso che da un lato abbiamo detto prima che il private equity è uno sbocco importante per gli investitori diciamo globali per avere ritorni più alti sui loro investimenti per ora la tecnica e alla serie d a di rischiosità la principale di liquidità quindi comunque immagino che non si possa bloccare una grande percentuale pomarici c'e quale la può essere una percentuale ottimale per un po per fondi tipo i vostri dal locale nel mondo dei privati qui ti ma soprattutto la domanda la seconda domanda diciamo che vorrei commentare s una soluzione può essere quella di associare a diciamo affiancare al mondo del private equity che ha una sua logica anche un mercato più florido magari anche con riforme a livello europeo di strumenti quasi e qui ti proprio per favorire l'ingresso del capitale nelle aziende senza diluirle di lui relazioni sta comunque in modo più facile grazie per la domanda se vorrei sollevare o approfondire un paio di punti già citati da lucrezia e da anna si è parlato molto della valutazione del mercato europeo del private equity si è parlato della tratti vita delle piccole e medie imprese italiane di come possano attirare gli investimenti da parte di questi grandi investitori qui l'anello mancante è dato dal fatto che non abbiamo i veicoli e gli investitori individuali convinti del fatto che investire in questi fondi e portafogli diversificati dei prévert equity sia la cosa migliore da fare ora la buona notizia è che durante la crisi del covip tra le numerose cose negative abbiamo però anche visto che gli investitori individuali si sono interessati sempre di più alle nuove classe di asset le nuove modalità di investimento e l'abbiamo visto con i volumi del trading che sono schizzati alle stelle con gli investitori retail che si sono mossi negli investimenti diretti nel lei qui ti abbiamo visto anche l'evoluzione della tecnologia per quanto riguarda gli on line dashboards tramite i quali gli investitori individuali possono consolidare i propri portafogli e le proprie posizioni abbiamo visto che i pianificatori finanziarie hanno iniziato a incorporare delle classi di asset diverse per esempio come parlavamo prima l'asia è altro però memoria e ragione dicendo che è diverso investire nei mercati privati e diverso per tutta una serie di motivi noi sappiamo per esempio che il numero di società in borsa si è ridotto negli anni recenti e si è ridotto significativamente nei mercati maturi dove il numero di aziende quotate in borsa si è praticamente dimezzato rispetto a 25 anni fa quindi l'attrattività dell'investimento privato e diretto è aumentata significativamente però per quanto riguarda i rischi anche qui ti do ragione l'elemento delle qui dita della nulli qui dita e fondamentale e ne aggiungerei altri come per esempio la soglia minima di investimento molti di questi grandi fondi di private equity richiedono talvolta come investimento minimo decine o addirittura centinaia di migliaia di euro ora per quanto riguarda la mancanza di liquidità ci sono effettivamente dei mercati secondari che si stanno sviluppando anche in europa sui quali se facciamo un investimento in un fondo che per esempio ha una durata di 7 8 anni e poi si decide di uscire prima da quel fondo c'è un mercato secondario dove è possibile farlo e questo è importantissimo per il futuro perché attirerà sempre più retail sempre più capitale individuale in questo settore vorrei anche aggiungere che le normative finanziarie il veicolo europeo preferito l'altra ricevuto sempre più attenzione molto i fondi di breve e critiche vengono dagli stati uniti o dall europa stanno iniziando ad utilizzare l'altre come loro veicolo preferito quindi è una filosofia di democratizzazione dobbiamo democratizzare quegli asset che sono in mani private per poterlo fare l'intermediario è la tecnologia perché c'è una terza sfida oltre a quella della liquidità e dell'investimento minimo che è il processo per investire nei fondi di private equity perché la raccolta viene fatta in un dato periodo di tempo ci sono varie fasi quella di raccolta del capitale e da ultima quella della restituzione del capitale e quindi ci sono tutti dei passaggi legali e contrattuali tra l'investitore e il fondo di breve e qui ti che fanno sì che con strumenti digitali che consentano di avere una piattaforma sulla quale si lavora facilmente per cui i denari individuali possono fruire facilmente in questa direzione beh questo è un fattore fondamentale c'è una società europea che sta facendo esattamente questa cosa cioè sta digitalizzando l'accesso il processo di sviluppo degli investimenti in thrive equity e prevede quindi sì senz'altro c'è un ruolo importante da giocare credo che anche la formazione sia fondamentale perché l'investitore deve essere formato deve essere istruito affinché si possa sentire a suo agio così che possa essere affidabile come investitore della base purtroppo l'italia in questo è molto indietro vorrei tornare un secondo a ruolo dello stato con anna gervasoni perché molto spesso allora il nostro il nostro paese è una babele normativa e ci sono spesso norme normative anche in settori diversi che si contraddicono con l'altra e questo a volte frena o rende difficile l'investimento nel vostro mondo e quindi vorrei capire innanzitutto su questo per un problema anni fa tempo fa so che con voi hanno parlato più volte se questa cosa si sta piano piano risolvendo e poi la seconda cosa esisti sta lavorando per allargare la platea dei risparmiatori tra virgolette che possono investire nel forno i fondi di private equity preval capitano cioè abbassare la soglia a 100 mila euro come minimo investibile quindi diciamo non piccoli risparmiatori però diciamo me più e soglia più bassa di adesso ecco vorrei capire a che punto siamo e se questa può essere una svolta allora innanzitutto condivido molti di tema che le aziende sono tante diverse perché poi bisogna sempre partire dall'economia reale e della domanda di capitali per le microimprese ci devono essere degli strumenti per le piccole imprese per le medie imprese ci devono essere gli altri strumenti pensare che il private equity sia una panacea sarebbe ovviamente una follia quando vi parlavamo di aumentare i volumi il private equity ricordo che in italia si fanno 350 operazioni all'anno il che mai farne 1000 1500 ecco che non vuol dire risolvere i problemi della nostra economia che vuol dire avere poi una complementarietà degli strumenti la proposta di assonime altre proposte devono andare nel segno di una complementarietà di strumenti che si devono adattare a diverse aziende a diverse tipologie di aziende stante che se invece entrasse direttamente lo stato a gestire fondi ea guidare lo sviluppo delle aziende potrebbero esserci secondo me dei problemi importanti proprio per il ruolo stesso che invece deve avere lo stato poi veniamo agli incentivi lo stato che cosa può fare può dare degli incentivi perché gli strumenti riescano meglio e possano far affluire capitali secondo locazioni più consone parlavamo del del risparmio e delle soglie di quello che è stato fatto allora oggi a livello di regole non abbiamo più problemi in italia il private equity e regolato molto bene abbiamo una regolamentazione europea quindi non abbiamo problemi di regole abbiamo casomai un tema di allocazione mirata di alcuni incentivi se ci sono determinati obiettivi politica industriale se no il mercato va per i fatti suoi in questo c'è il tema del grande risparmio degli italiani allora prendere il private equity così come fatto oggi con tutti i temi che sono stati ben sollevati che sono anche molto tecnici di liquidità di relazione rischio rendimento eccetera e appiccicarlo sopra un privato sarebbe semplicemente una follia quindi bisogna creare o assumere degli strumenti come può essere lenti che uno strumento comunitario che si adattano meglio a un altro tipo di sottoscrittore tra cui il privato ea questo punto attorno a una strumentazione differente organizzare in modo diverso il nostro il nostro intermediario parlarvi della soglia allora oggi noi abbiamo i peer alternativi che di fatto sono una coperta fiscale per l'italia ottima anche per questi nostri strumenti bisogna stare molto attenti quando parliamo di risparmio a capire di che cosa stiamo parlando un risparmiatore può aver messo via 20mila euro 500.000 euro 2 milioni 10 milioni di euro sono persone completamente diverse che hanno esigenze di liquidità di investimento azione completamente diverse quando noi parliamo di soia oggi per i cosiddetti veicoli dedicati agli investitori istituzionali quindi fondi di private equity che hanno certe regole e che sono abitualmente venduti a investitori istituzionali potrebbero essere anche venduti a privati di fascia alta il privato di fascia alta oggi già può investire in questi strumenti in italia la storia per investire 500 mila euro perché ha sempre tomas e non abbassiamo anche un po quel signore che a via 34 milioni di euro quindi non quello che a via 20mila euro può investire 100 mila euro 150.000 euro che una cifra decente per il private banking in un veicolo magari healthy magari fatto in un certo modo che possa dargli dei buoni rendimenti senza mettergli l'ansia della liquidità perché altri soldi per cui se ha bisogno di fare delle altre cose può benissimo smobilizzare altri investimenti che avrà fatto dico sempre bisogna vedere ogni percentuale ogni investimento che percentuale sul totale del portafoglio quindi abbassare la soglia vorrebbe dire anziché far sì che un privato ricco benestante possano investire nel private equity in un veicolo riservato che ha dei grandi vantaggi in termini redditività solo se a 500 mila euro il che vuol dire ragionevolmente si può diversificare il rischio che devi essere un risparmiatore da 5 10 milioni di euro magari a tanto abbassiamo un po la soglia come negli altri paesi europei per consentire a quel signore o quella signora che hanno via 23 milioni di euro dimette a me 100.000 in un veicolo e private equity riservato che ha determinate caratteristiche poi c'è tutto un mondo completamente diverso che retail dovesse andare mio parete con grandissima attenzione perché anche i mille euro del retail possono essere difficili se parliamo di liquidità liquidabilità e quant'altro da mettere uno strumento comunque che ha un profilo di rischio elevato che è uno strumento complesso per far questo bisogna pensare appunto a strumenti dedicati a questo pubblico oggi l'italia ha già dei vantaggi fiscali enormi per consentire a queste due diverse tipologie di investire in questo tipo di asset class si tratta di far gli strumenti adatti ok questo è assolutamente mi sembra una risposta chiarissima e io vorrei tornare un attimo a lucrezia reichlin parlando è un tema che già accennava prima e quindi le chiederei di continuare il discorso c'è la affinché i capitali privati affluiscano davvero nelle imprese servono infrastruttura finanziaria adeguata l'unione europea sta lavorando sul capital market union quanto serve questa cosa che punto siamo e cosa può cambiare ma è capital market junior è essenziale nel progetto di integrazione finanziaria in europa essenziale per avere appunto quel pool di liquidità che insomma che serve appunto a tutte queste cose in cui stiamo discutendo stamattina un terzo degli degli asset finanziari delle famiglie in europa nell'europa dei 27 è depositato nelle banche a tasso di interesse zero quindi chiaramente noi abbiamo bisogno non solo italia di uno di prendere questa roba è invece veicolarla verso verso gli investimenti naturalmente non tutti i paesi sono uguali abbiamo da una parte la francia e l'olanda che hanno un mercato e carità è sviluppato l'italia come la germania alla spagna invece hanno capito marcato e capitali meno sviluppato ma diciamo l'upside della mobilitazione di tutta di tutti questi soldi è chiaramente molto grande e tutti ne sono ne sono coscienti però appunto per qualche ragione questo progetto della capital market union è andato molto a rilento e soprattutto nelle aree che sono di competenza nazionale per esempio le leggi nazionali come tutte quelle leggi sul diretto fanno diventare delle imprese non finanziarie e questo è un tema cioè ciò nel grande eterogeneità in europa quindi se non c'è una organizzazione di tutti quelli di tutte di queste leggi chiaramente il mercato rimarrà frammentato quindi piccolo frammentato quindi non attraente per gli investitori stranieri questo quello che la questione del appunto del diritto fallimentare è molto importante perché è importante per accelerare il processo di liquidazione delle società questo è anche importante per le banche perché questo significa che più rapido sbarazzarsi dei dei crediti deteriorati e quindi c'è un effetto sia sugli investimenti ma anche sulla stabilità finanziaria ma non c'è solo questo tema c'è anche bisogno di una riforma più complessiva regolatoria per esempio per quanto riguarda le compagnie di assicurazione e insolvency tu che lo strumento regolatorio per le colpe per le compagnie di assicurazione ci sono dei disincentivi a far sì che che le compagnie di assicurazione possano investire nel lungo periodo e in equity e poi tutto un tema di barriere crossboard di problemi di trasparenza e di insomma di anche di politica fiscale quindi questo questo tema è sicuramente molto importante nell'agenda europea e il punte ma anche complementare a quello della finalizzazione del progetto di riforma della banking union però è legato è possibile progredire solo con dei progressi anche a livello diciamo della messa in comune di strumenti di tipo fiscale quindi naturalmente tutto va di pari passo c'è una complementarità insomma nei vari aspetti della riforma europea io penso che si sta procedendo però non sono così ottimista che si faranno grandi passi noi rimaniamo in europa con un mercato molto piccolo rispetto al resto del mondo e questo rimane un problema strutturale è sicuramente molto importante nell'agenda più integrazione europea ci sarà tutti i livelli più facile sarà fare progressi da questo punto di vista qui c'è un tema più generale di dove va l'europa oggi dove siamo arrivati sicuramente abbiamo fatto dei grandi dei grandi passi presi un po anche appunto da dal rischio sistemico della pandemia però secondo me siamo abbastanza utili in point in cui o si va avanti o si va indietro insomma qui si apre un altro capitolo grazie se guardiamo anche l'esempio della banking union che è stata fatta a metà e non si riesce andare avanti sull'altra parte ben chiaro quanti processi siano lenti in europa però vanno avanti io purtroppo i tempi sono sono finiti il tempo è tiranno e poi tratto in questa modalità un po distanza anche difficili interagire quindi non abbiamo esaurito tutti i temi però credo che abbiamo messo tantissima carne sul fuoco e credo che l'importanza di far affluire i capitali privati nelle imprese sia chiara a tutti si vede benissimo la lo sforzo di tutti dagli asset manager fondi private equity affinché questo accada speriamo che il covip nella disgrazia che ha portato a tutti porti anche qualcosa di buono magari proprio questa io ringrazio tutti ringrazio e gli ospiti anna gervasoni lucrezia reichlin e cristians town buona giornata a tutti
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