Perché abbiamo bisogno di una carbon tax
Incorpora video
Perché abbiamo bisogno di una carbon tax
L’aumento dei prezzi attraverso una tassa sul carbonio è un modo molto più efficace ed efficiente per ridurre le emissioni di anidride carbonica rispetto ai controlli governativi diretti sulla quantità di emissioni attraverso, ad esempio, limiti normativi su automobili e centrali elettriche. I prezzi più elevati incoraggeranno le imprese e i consumatori a trovare alternative ai prodotti a base di carbonio, nonché incoraggeranno nuove tecnologie che renderanno quei sostituti competitivi. Il ricavato può essere utilizzato per compensare le famiglie a basso reddito particolarmente colpite dalle tasse.
buonasera a tutti quelli che sono qui e quelli che ci seguono virtualmente vi dà il benvenuto è un grande piacere un grande onore stasera avere qui con noi il professor nordhaus il professor nordhaus che ci parlerà del come di una sua proposta per accelerare quello che è il processo delle mitigazioni delle missioni attraverso un accordo tra paesi e il professor nordhausen nato ad albuquerque il nuovo messico negli stati uniti ha studiato a yale studiato anche in francia e poi alle miti e ed è diventato poi professore a yale dove è rimasto fino ad oggi il professor nordhaus ha ottenuto diversi riconoscimenti ruoli importanti come ad esempio dentro l'accademia delle scienze nazionale ed è stato presidente dell'associazione degli economisti americani però quello che secondo me lo descrive meglio sono alcuni ruoli importanti che lui ha avuto come membro oppure a presiedere dei comitati dentro la crème nazionale su temi veramente molto interdisciplinari come ad esempio il nucleare ed altre energie alternative oppure già agli albori di questo problema quando se ne iniziava a parlare negli anni 70 un rapporto sul global warming cioè surriscaldamento e sulle possibili politiche queste interdisciplinarità si vede poi in tutto il suo lavoro che è composta da tantissimi libri ed articoli dove ci sono sia le cose proprio più tradizionali importanti in economia come ad esempio lavori sul salary oppure sulla crescita economica ma anche lavori che potremmo definire esotici almeno lo erano prima che lui aprisse la strada alcuni questi per esempio lavori che guardano alla luminosità della terra per cercare di spiegare il livello molto più granulare il pil non a livello nazionale nazionale ma proprio di a localizzarlo oppure lavori sulla salute una quantificazione del costo della guerra in iraq fino arrivare ad un lavoro sulla singolarità e lo studio di come l'intelligenza artificiale potrebbe influenzare la crescita economica ma tra tutti questi temi il tema che forse gli è stato più a cuore in tutti questi anni quello del legame tra la crescita economica il clima che ha comportato tantissima ricerca per cui è stato due anni fa insignite del premio nobel per l'economia insieme paul romer lavoro che ha svolto sviluppando dei modelli e la cosa bella è una cosa per cui vi racconto un dettaglio come quello dei modelli e che in realtà è un tema centrale perché il linguaggio della matematica che lui ha sviluppato ha permesso prima di tutto un inter interdisciplinarità che è stata probabilmente mai vista prima che ha quasi creata una nuova disciplina e poi l'idea geniale fin dall'inizio di mettere questi modelli open source che ha consentito ricercatori di qualsiasi parte del mondo di lavorare sul suo modello di svilupparlo di magari metterlo in crisi di portarlo avanti e quindi antesignana mente un'idea di scienza aperta che adesso l'europa spinge così tanto con questo vi lascio alle sue parole vi lascio al suo intervento che dura circa 30 35 minuti si lasciava tempo di prendere alcune domande che potete mettere inserire quel sistema online e che io poi rivolgerà a lui grazie con questo è il passo la parola al professor nordhaus taking max professoressa bosetti è molto bello vederti valentina per me il grande onore parlare davanti a voi mi spiace naturalmente anche come molti altri sono da remoto sono a casa mia infatti né invece di essere fisicamente con voi in italia oggi vorrei parlarvi delle politiche nazionali e internazionali per gestire il cambiamento climatico è un atteggiamento molto ben capito in europa è l'europa effettivamente stato un pioniere nella messa a punto di politiche in questo senso per contrastare il cambiamento climatico sia a livello nazionale che internazionale altri paesi purtroppo sono molto indietro è il paese in cui o io fra l'altro è effettivamente invisibile in questo senso a livello di politiche non parleremo comunque di politica parleremo piuttosto di economia e di legami tra l'economia il riscaldamento globale vedremo insieme alcune diapositive non si tratta di co2 positive complesse servono più tanto sto per seguirmi nel percorso parleremo quindi di politiche nazionali internazionali per il rallentamento del riscaldamento globale questi sono i quattro temi dico vorrei occuparmi adesso al primo posto a parliamo della p piccolo progresso che è stato fatto nel rallentare le emissioni e poi vorrei parlare delle sfide date dagli incentivi per le tecnologie a basse emissioni di carbonio un problema importante soprattutto in futuro e poi parleremo della determinazione dei prezzi del carbonia un ruolo importante un problema noto agli economisti e gli ambientalisti ma non altrettanto nel povero popolazione in senso lato e poi al quarto punto vedremo il bisogno di combattere il livello di combattere aumento del cambiamento climatico a livello internazionale gli asia sia sia 6 spero tutto bene non volevo essere sicuro che mi seguì stessi la seguiamo professore parliamo quindi di emissioni del day2 carbonico a livello globale questi sono i dati più aggiornati di cui disponiamo si tratta di dati che risalgono al secolo fa in blu vediamo le emissioni globali di aventi il tè carbonica che includono non solo co2 generata dalla relatrice l'elettricità ma anche da altri fonti industriali misura attento nella arriveranno e il rosso vediamo la linea retta che abbiamo che individuò appunto una tendenza di crescita 2.0 la 6 per cento su base annua nel circoletto verde in alto a destra vorrei che vince trans ma è su questa parte del grafico questi sono i dati più disponibili più recenti che abbiamo fino al 2019 e come vedete c'è un rallentamento impercettibile nella crescita dipende da quanto si guarda indietro comunque vediamo che comunque c'è una crescita di circa 2 per cento anni per raggiungere il nostro obiettivo non dovremmo semplicemente smettere di crescere ma dirittura a calare le missioni e vediamo che la crescita delle emissioni sono progredite molto velocemente anche con tutti gli accordi kyoto copenaghen parigi effettivamente questo collegamento non si è avuto pensavo potesse interessare anche la seguente domanda che cosa è successo durante la pandemia in termini appunto di emissione di anidride carboniche qui vediamo le concentrazioni di co2 nell atmosfera sono dati raccolti su base settimanale fin dal 1975 e vedete qui alla fine che non c'è alcun rallentamento anche se effettivamente è certo un rallentamento delle attività economiche a con un quasi una globale recessione vediamo che per quanto riguarda la concentrazione di rise carbonica questo rallentamento non c'è stato e anche questo ci indica che in pratica ci vuole ben altro oltre al rallentamento dell'economia per rallentare il cambiamento climatico ma siamo oltre volevo darvi un cenno del ruolo della scienza vediamo adesso ruolo dell'economia nelle politiche dal punto di vista dell'economia ci sono tre idee che volevo condividere con voi uno relativamente al cambiamento tecnologico 1 sulla determinazione dei prezzi e l'altro relativo viceversa gli accordi siglati a livello internazionale sentiamo parlare delle tecnologie a basso tenore di carbonio per iniziare vorrei sottolineare che naturalmente le nuove tecnologie devono richiedere innovazione e invenzione ricerca sviluppo commercializzazione e gli studi economici degli ultimi 50 anni ci insegnano che ci sono con te né spill over importante delle ricadute importanti così come succede anche con l'inquinamento anche con l'innovazione abbiamo delle ripercussioni e queste in realtà vengono comprese poco la dimensione di questi spillover vengono poco compreso vediamo per esempio il ritorno dell innovazione sappiamo che sono molti di più di quelli che sono la rendita a livello privato può essere 23 fino a 10 volte l'intervento investimento falso naturalmente ci sono di vari importanti in termini di questo ritorno il ritorno può essere più forte da una parte che dall'altro però sappiamo che il problema legato allo scarso investimento nell'innovazione e poi c'è un aspetto ancora più gusto più negativo rispetto all'innovazione abbassato di carbonio nel senso che c'è una doppia esternalità sono due le esternalità in auto e cioè quella legata all'innovazione nel senso che se si inventa una nuova tecnologia basilare di carbonio c'è senz'altro un ritorno ma poi c'è anche le esternalità rilevamente all'impatto sul clima nel senso che anche se riesci ad avere un ritorno economico abbiamo un altro ritorno in termini di impatto sul clima e questo è un gloss un grosso ostacolo al progresso soprattutto nessun lungo periodo sappiamo che a livello di infrastrutture tutti i nostri paesi avranno bisogno di grossi cambiamenti la politica richiede una determinazione di questa salita e cioè incentivi per le tecnologie vasta di carbonio e c'è bisogno di due cose cioè bisogna occuparsi di quella del esternalità a livello del clima che vedremo nella prossima de positiva e c'è bisogno anche poi di una serie di incentivi per sviluppare le tecnologie a basse emissioni adesso passerei avanti in modo tale da parlare da lasciare un po di tipo vuoi per le domande e quindi salterò una slide questo era quindi la prima ripercussione a livello economico roma che ha vinto il premio nobel nel 2019 l'ha vinto per aver capito la natura delle informazioni legate ai primi due punti in questa slide ha capito cioè quando dell'innovazione e dell'invenzione per capire come questo può avere ripercussioni importanti anche sulla crescita economica passiamo adesso al punto numero 2 sempre è dal punto di vista economico che a che vedere con i prezzi del carbonio se pensiamo alle politiche necessarie non solo nel lungo periodo ma anche nel futuro immediato ebbene le tecnologie già esistenti i capitali già esistenti i progetti già esistenti e cioè quello che abbiamo a disposizione adesso ebbene dobbiamo capire che aumentare il prezzo sulle emissioni di anidride carboniche è la misura chiave per riuscire a ridurre in modo efficace e come possiamo ottenere questo obiettivo come possiamo ottenere questi elevati prezzi sulla rete carboni ca sulle missioni ebbene c'è una cosa importante da capire e cioè che la riduzione delle emissioni richiedono intervento a livello molto generalizzato nel senso che miliardi di persone in tutto il mondo devono agire in questo senso miliardi di aziende devono farlo come anche centinaia di migliaia di governi locali e centinaia di governi nazionali quindi c'è un bisogno di intervento che sia coordinato tra tutti questi attori cioè tutti i normali cittadini come noi piuttosto che i governi nazionali di paesi come l'italia il giappone e in modo per raggiungere questo obiettivo è questo l'aspetto economico e sta nello stabilire un alto prezzo da corrispondere in caso di emissioni di anidride carbonica di modo tale che quando le persone decidono sul quale opzione scegliere per spostarsi piuttosto che per cambiare frigorifero home e impermeabilizzare la propria casa come vengono prese decisioni quindi di quotidiana amministrazione deve subire diciamo un condizionamento importante dato dal prezzo dell'emissione di cardi del carbonio e poi ci sono i produttori che sono addirittura ancora più importanti soprattutto nel breve periodo i produttori decidano come produrre cosa produrre ma la cosa importante è come produrre se pensiamo per esempio la generazione di elettricità gli stati uniti non producono con qualsiasi tecnologia ma alcune tecnologie assorbono poi generano molte missioni come il carbone quindi se si stabilisce un alto prezzo sull'emissione di anidride carbonica a quel punto il carbone saranno co redditizio mentre le energie alternative saranno molte più redditizie e quindi soprattutto nel caso di produzione di energia diciamo che assegnare un elevato prezzo alle emissioni viene in più è carbonica condizionerà in modo importante è l'opzione che verrà effettuata dai produttori adesso torno al punto precedente cioè perché dobbiamo stimolare le tecnologie a bassa emissione di anidride carbonica leggende che hanno come obiettivo quella generazione di profitto che utilizzano molte energie ebbene tengono sotto controllo i prezzi della generazione delle energie quando decidono quindi nel caso in cui adesso si trovano ad operare in un ambito in cui le missioni costano poco allora non avranno nessun incentivo ad investire in tecnologie a basse emissioni mentre viceversa se il prezzo fosse stabilito in modo molto più elevato e se il prezzo aumentasse velocemente a quel punto sarebbero spinte adottare per tecnologie a basse emissioni e quindi la loro ricerca e sviluppo avere vende rizzata in questo senso e c'è un esempio semplice proposito pensiamo per esempio sequestrazione del carbonio una tecnologia che prevede appunto di trasformare il carbonio in un liquido in modo tale che possa essere poi deposto e l'ambiente se possa liberare bene questa tecnologia o può costare centinaia o migliaia di dollari ma nessuna azienda sarà mai interessata ad adottare queste tecnologie se il prezzo dell'emissione di co2 sempre pari a zero nel momento in cui aumentiamo in modo importante i costi da sostenere nel caso di emissione allora sarà molto più redditizio investire in tecnologie per cui si sequestra le emissioni di carbonio ea quel punto si potranno di sviluppare tecnologie in questo senso quindi alla tecnologia basata sulla sequestrazione del carbonio e per dolci analoghe che adesso nel momento in cui le missioni non vengono fatte pagare nulla viceversa diventerebbero molto più sensata quel momento in cui un'azienda dovesse pagare in caso di missioni e poi la determinazione del prezzo del carbonio può semplificare nostra vita molti si preoccupa della propria impronta in termini di emissioni di carbonio per perché perché per il momento però non paghiamo questa impronta perché se viceversa dovessimo pagare ci penseremo bene prima di emettere il carbonio ed è per questo che gli economisti hanno sviluppando questa e misure per proprio cambiare il nostro sistema energetico alla base ed economisti poi cosa hanno indicato come soluzione hanno detto che i prezzi del verso e armonizzati site le casse di co2 in modo tale da arrivare all'obiettivo in termini di cambiamento climatico per esempio se si abbiamo fissato come obiettivo l'innalzamento della temperatura media di 2 gradi allora i vari e tecnologie allevare i paesi e le varie industrie dovranno adottare delle politiche tale che non si superi questo innalzamento di temperatura ed è da lì che si risalirà diciamo ad imporre un prezzo per l'emissione di co2 che sia coerente con quello che è il nostro obiettivo interne di innalzamento di temperatura e quindi è abbastanza lineare e dal punto di vista filosofico diciamo e valentina pensato a questo modello di valutazione integrata ed effettivamente le cose migliori da fare a quel punto bisogna vedere se vogliamo arrivare a un determinato di emissioni che prezzo dobbiamo stabilire per non superare quelle missioni oppure si possono dotare appunto varie e approcci rispetto a questa obiettivo principale è quello di non superare un determinato l'innalzamento della temperatura la cosa importante poi è che a livello internazionale ci deve essere una armonizzazione e quindi a prescindere dalla prodotta al settore di produzione che genera emissioni di co2 la normativa dovrebbe prevedere una armonizzazione e quindi a livello di settori industriali di paesi quindi prendiamo l'esempio dell'europa il prezzo della emissione della co2 sono stati in qualche modo armonizzati per quei settori industriali che rientrano all'interno di un determinato o quadro di attività però non al di fuori al di fuori di quello viceversa e l'armonizzazione dovrebbe essere assolutamente generalizza quindi non sono fra settori industriali ma anche tra paesi in modo tale da avere la certezza di raggiungere l'obiettivo in termini di cambiamento climatico e che cosa sono i prezzi a quali prezzi per raggiungere i nostri obiettivi prendiamo secondo un trattino e chiediamoci qual è il prezzo adeguato per esempio per un ottimale rapporto costi benefici o raggiungere 2 o 3 gradi non dirò un mezzo grado ma diciamo 40 50 dollari a tonnellata da un lato lo so fino a 200 dollari tonnellata all'altro allora è strano quindi partendo da un 40 50 dollari tonnellata per l'obiettivo più modesto e salire fino a 200 per quello ambizioso quindi diciamo 50 dollari a tonnellata co2 armonizzata e per tutti i settori tutte le aziende tutti gli stati e come fare tutto questo questa immagine illustra il panorama dei prezzi del carbone al 2019 dati della banca mondiale leo messi in classifica dall'alto al basso in base al prezzo effettivo in percentuale della regione coperte da quel prezzo il prezzo del carbonio e poi in percentuale delle emissioni globali svezia norvegia svizzera franco eccetera eccetera e via dicendo l'ultima riga e indica che 80 per cento del pianeta non è coperto da questo quel cerchietto indica nel prezzo effettivo in media tra paesi circa 2 dollari tonnellata ci sono due punti importanti in questa immagine per ricordarcelo innanzitutto i prezzi non sono urbano armonizzati tra paesi alcuni sono leggermente più elevati e la stragrande maggioranza un valore pari a zero molto basso non siamo nemmeno vicini alle stime che vengono ottenute dai modelli teorici tanto meno quello che serve per raggiungere l'obiettivo dei 2 gradi questo mi porta al terzo suicidio economico il problema dei free riders dei liberi battitori a livello mondiale i primi due sono ben noti però il problema dei liberi battitori dei free riders un problema che forse avrete osservato ma non ci avete riflettuto pensando alle politiche credo il carbonia qual è il sunto di questa diapositive che dopo 30 anni di lavoro sulle politiche dei climatiche siamo in un vicolo cieco cup 1 2 3 4 5 6 e via dicendo fino al ventesimo che sa qual è ecco tutte queste politiche sono state motivate da un modello semplicistico deviato diciamo per questo tipo di problema a livello internazionale perché perché la base concettuale è del protocollo di kyoto di accordo di copenaghen di parigi eccetera un accordo internazionale volontario non è obbligatorio il risultato di tutto questo è che c'è questo problema dei free riders dei liberi battitori spero che si capisca cosa intendo sicuramente lo sanno di solito io quando penso a un free riders penso a un sistema in cui si deve viaggiare non sia un passo biglietto e uno si dice ma devo comprare un biglietto e no magari salgo a bordo e non pago si sta facendo l'esempio dell'autobus tutti sperano di non essere mai beccati da un controllore quindi viaggiano gratis e questo problema di chi dei portoghesi praticamente di chi non paga perché ci può essere un free riders nell'ambito del clima a livello internazionale ci sono due motivi uno è che gli accordi sono volontari non c'è obbligo di rispetto secondo anche paese che partecipano all'accordo non ci sono sanzioni in caso di non partecipazione o non rispetto paesi che non partecipano non sottoscrivono la natura vincolante del protocollo di kyoto sottoscritto da parte dei paesi del mondo e che i paesi che non hanno raggiunto l'obiettivo sono praticamente non sono stati sanzionati questi sono accordi volontari ecco come di cadice la politica americana estero dice parlato a voce bassa portato un bastone invece in questo caso i paesi urlano e non portano bastoni c'è una base economica un problema economico in tutto questo sul quale sorvolo ma si sa la questione del prezzo sia della quantità come vediamo nella mia ultima diapositiva il livello medio dei prezzi a livello mondiale del carbonio è basso e questo non ci porterà mai raggiungere l'obiettivo dei 2 gradi tornando indietro a questa diapositiva vediamo che il tasso di crescita delle emissioni di co2 cambiato in questo modo questa maggiore evidenza per cui se ci fosse una politica efficace del qui del clima questa curva avrebbe iniziato a scendere da tempo quindi in pratica ci sono degli accordi internazionali che sono su base volontaria non sono previste sanzioni nel caso di mancato rispetto pertanto c'è questo problema dei free riders se poi consideriamo i prezzi delle emissioni vediamo che il concetto del freeride di mele è un fatto non è una sola teoria infine cosa possiamo fare un'idea potrebbe essere quella di cambiare gli accordi sul clima creando una specie di patto del clima per superare il problema del free riding e quindi bisogna concepire un modello diverso di tale accordo mi piacerebbe pensare a un club cos'è un club ce ne sono molti e diversi un patto forse più facile pensare un club compatto quando c'è un plaid ci sono privilegi ma anche obblighi come per esempio pagare una quota potrebbe essere una palestra un glam di sci eccetera tutto questo fida dei vantaggi molte istituzioni hanno una struttura se uno e segna l'università o partecipa l'università paga una quota ha dei vantaggi e deve rispettare delle regole quindi dobbiamo passare da un sistema tutto privilegi niente obblighi un sistema che li abbia entrambi quindi questo compaq questo patto sul clima dovrebbe avere due caratteristiche l'obbligo innanzitutto quello l'obbligo di fissare un certo prezzo del carbonio a livello nazionale magari 50 dollari da tanti anni di co2 si potrebbe fare con il sistema degli scambi con un po del carnevale come nella british columbia però per far parte di questo patto che bisogna rispettare gli obblighi la gente accetterebbe rispettarli sottoscrivendo e poi anche una tariffa sanzionatoria una sanzione tariffaria nel caso in cui l'obbligo magari pagando un 3 per cento per coloro di voi che ci hanno già pensato e so che molti l'hanno fatto c'è una piccola differenza su questa proposta è che presuppone una tariffa pari in tutte le importazioni piuttosto che sul contenuto di carbonio quindi una tariffa ne fa sono stati proposti dei modelli mi sono occupato diverso da quello che ho accettato da brasile ecco questo modello dice che tu te ne è più cisco si usa questo modello di ricordo allora gli accordi che opera parigi diventeranno presto ordine non collaborazione ma tutto fa pensare quel tipo di pathos ma con i prezzi le tariffe sanzionatorie eccetera possono indurre i soggetti a misure di mitigazione e rispetto sono il fatto il sunto il primo principio economico della questione che le tecnologie a basse emissioni e sono diciamo così piegate dalle doppie di esternalità come dicevo al mio intervento e chi poi una politica importante se vogliamo guerre questo il problema e allora prezzi di carbonio elevati e armonizzati questi due aspetti sono molto importanti ha armonizzato guardandoci intorno vediamo che i prezzi sono bassi e non armonizzati tutto punto è che si possono avere degli accordi con forti incentivi compatibili con questo patto climatico con un accordo fra i paesi ci sono delle politiche obbligatorie sul prezzo del carbonio e più delle tariffe sante notorie perché non vi si ottiene grazie del vostro ascolto e stato un piacere essere qui mi scuso di nuovo di stare qui a 5.000 km preferirei stare con voi grazie e buona serata vecchio thank you for being with us grazie a lei professore per sé è stato con noi scusami ma la cosa che mi fa sempre impazzire quando parli e che non metti mai una parola sbagliata 6 l'opposto di me parli lentamente tutte le parole stato al posto giusto è un piacere seguirti ti devo riportare alcune domande che leggerò in italiano anche se in alcuni casi sono state fatte in inglese ma per il funzionamento di tutto questo evento è meglio così e la prima si riferisce il grafico che ci hai fatto vedere sulle concentrazioni di co2 ce l'hai fatto vedere perché quelli sono i dati più recenti che hai e fanno vedere che le ce2 comunque continua a crescere nell'atmosfera roberto barbero però ti chiede in realtà le emissioni cose diverse le concentrazioni sono calate a causa di coronavirus il tasso di calo non è ancora nota sara valutato correttamente solo nei prossimi mesi il vero problema e ora la ripresa delle attività e il rischio di ritorno di missione ad un tasso ancora più elevate di prima in nome della ripresa economica e della rincorsa alla crescita questo è ciò che occorre evitare assolutamente e su questo chiede un'opinione le missioni sono senz'altro calate da marzo non abbiamo dati esatti sulle emissioni di co2 però siamo almeno un anno in ritardo nella raccolta di queste informazioni temiamo ci pensiamo che ci sia un calo del 10 20 per cento ma in realtà i dati non sono ancora in possesso ma che cos'è veramente importante quando pensiamo alla camera climatico sono le concentrazioni e quando ho visto questi dati della circa un mese fa pensavo che si potesse intravedere un qualche calo seppur minimo aspetta aspettato un attimo cerco di ritrovare quella slight in modo tale che mi seguiate meglio ecco pensavo che un leggero calo sarebbe stato visibile e vedete che questo è un ciclo e pensavo che a un certo punto invece di salire potesse scendere leggermente qui e devo dire che sono stato veramente colpito dal fatto che viceversa questo calo non c'è stato in tutte le analisi statistiche che ho visto non ho trovato nessun dato che mi indicasse un seppur minimo calo nelle concentrazioni di co2 e questi sono i dati al 15 settembre in realtà potremmo avere dei dati settimane settimane quindi non sono dati che risalgono una settimana fa sono di due settimane fa e quindi avevo di dati recentissimi che vengono raccolti su base settimanale e questo è incredibile che abbiamo questi dati però così è purtroppo il calo non c'è stato molti hanno avuto questa idea di raccogliere questi dati è anche valentini abbiamo parlato di open source qualcuno è stato così bravo da mettere questi dati a disposizione appunto open source e torniamo a questo grafico e ci sono due considerazioni da fare in merito è che c'è una fortissima inerzia in questo sistema quindi effettivamente stiamo attraversando la recessione mondiale peggiore e forse non la peggiore comunque una delle non so se quella del 2008 fosse peggiore comunque malgrado il fatto che stiamo attraversando questa crisi incredibile questa recessione incredibile in realtà c'è un incendio inerzia pazzesca perché perché c'è ci sono gli oceani de biosfere tale per cui in realtà ancora una volta nella natura ci insegna che non è che riducendo la generazione delle missioni si reduci si riduce velocemente la concentrazione e quindi l'inerzia del sistema e la prima cosa importante poi che cos'altro impariamo guardando questo grafico secondo alcuni basta a rallentare l'economia forse abbiamo avuto un rallentamento molto marcato eppure i cambiamenti non ce ne sono stati quindi questa è la seconda lezione importante non basta a rallentare quindi l'economia questo ci appunto fa vedere questa inerzia e incredibile del sistema anche poi all'interno hulk e amedo climatico abbiamo questo fenomeno dell'inerzia abbiamo un ritardo forse di un decennio e sappiamo che è anche lo scioglimento dei ghiacci in qualche modo procede e quindi non è che con la pandemia abbiamo visto una crescita esponenziale dei contaminati dei contagiati viceversa qui pensavamo che a fronte di un calo della generazione delle attività economiche e quindi della produzione industriale sarebbe stato questo un calo che chiede secondo il suo modello dies emissioni industriali influenzano l'attività economica attraverso il ciclo del carbonio ma allo stesso tempo il livello di emissioni una funzione della produzione detto questo nella situazione attuale è di nuovo si riferisce alla crisi del covip in cui si prevede che sia il pil si e l'emissione a livello globale anno diminuiscono in modo significativo come si aspetta che camminano le previsioni del suo modello o pensa che ci sarà un recupero così rapido sia del pil che le missioni tale che l'attuale calo sarà immediatamente compensato il marito abbiamo a parlare appunto dell'impatto del cambio climatico sulle sulla società nell'economia moderna non abbiamo mai visto verificarsi quello che è successo ad essere di recente qualcosa e quindi devo dire che faccio fatica a fare delle previsioni senz'altro non mi sbilancio circa la ripresa se ci sarà una ripresa a forma di l di ulivi se ci vorrà un anno piuttosto che dieci anni programmi questa ripresa effettivamente resi coma ma vorrei ritornare su quello che diceva la prima io penso che comunque la differenza che questa o covip farai che le ripercussioni sull'industria hanno avuto saranno in realtà minime internamente interni di credito climatico ci volle una riduzione consistente anno dopo anno prima che qualche cosa succede ai qui perché questo succede ci volevo cambiamento tecnologico importante e l'imposizione di una tassa sulle emissioni di co2 che cosa ci insegna a questa recessione in realtà ci insegna che non resta mai un segno sul livello di cambio climatico anche a seguito della chiesa crisi finanziaria del 2008 diciamo che a livello dimissioni e di concentrazione di co2 ripercussioni non ce ne sono naturalmente sappiamo che nel momento in cui la tua vita in pericolo la famiglia la vita della sua famiglia è in pericolo la nostra vita esaltata così tanti livelli ebbene questo senz'altro come tutto conseguenza del kite ma per quanto riguarda il cammino climatico in realtà le ripercussioni positive a livello di gaber meteo climatico sono assolutamente non percettibili da da parte di alberto frison che ti chiede dei client clubs e chiede in un momento in cui il risvolto elettorale delle scelte di policy se sembra avere un paese senza precedenti come crede che un club come quello che immagina lei possa aprire degli incentivi sufficienti per generare un adesione sufficientemente ampia chi immagina che dovrebbe promuoverlo eccome non so se darò la risposta giusta perché una domanda complessa credo che anzi attualmente non c'è questo patto sul clima preferisco la parola patto a club si potrebbe dire che in europa c'è un patto di questo tipo sappiamo come funziona all its gente esistono le esperienze e le capacità amministrative per fare questo tipo di battuto però per farlo funzionare bisogna avere tra grosse aree geografiche d'europa gli usa e la cina l'europa diciamo già partita già avviata in questo senso il presidente cia ma ha annunciato che non farebbe parte di un patto però ha degli obiettivi climatici molto ambiziosi questa per la cina e in in usa nell era post tram piana che sa quando sarà ci sarà spazio per queste idee l'industria energetica e altri soggetti importanti dando ampio sostegno delle politiche climatiche incisive negli usa anche per la questione del prezzo del carbonio e sempre più persone si rendono conto che servono soluzioni internazionali pertanto fondamentalmente ciò che serve è appunto il sostegno di queste tre aree geografiche europa usa e cina per iniziare ancora meglio se altri paesi importanti aderissero però ci serve una massa critica posso aggiungere che c'è comunque un effetto cumulativo un po come l'unione europea alla gente a un certo punto ha iniziato a volere alcune far parte quindi bisogna cominciare poi con gli stati aderiranno anche il mondo commerciale quindi ci sarà un effetto valanga positiva alla domanda credo in modo egregio e assolutamente capita un ultima domanda per te che riguarda il green new deal europeo che in qualche modo in europa una discussione che riguarda di riavere delle carbon tariffe che non sono proprio quello che ha in mente tu però stanno sono iniziate quindi tu pensi che queste deve avere uno schema di trading delle missioni sempre con un cap sempre stringente accompagnato da un idea di carbon tar heels per ora non quelle del tuo club compact ma simile potrebbe essere il primo passo nella direzione di quello che hai suggerito diciamo che sono anni che si fanno proposito per quanto riguarda dazi controbilanciando per i paesi che non partecipano l'emission trading dalla sua efficienza del prezzo del carbonio se ne parla ormai da molti anni diciamo anche se già ai tempi dello zio kyoto anche del protocollo sui cfc si parlava di sanzioni per i malconci parti e quindi non è un'idea aliena è un'idea ormai torino salerno in un piano che è stato approvato dal senato 2009 comprendeva allo stesso approccio con dei meccanismi molto complessi ritengo che i paesi comune questo che preferisco l'atto di forni forma rispetto al cosiddetto approccio stardard questo perché i veri duri questi dazi sono lo scarso incentivo perché implicano costo molto elevato un esempio se un paese produce energia elettrica dal carbone consumi nella prima si consumano cioè quella energia allentarlo non ci sono scambi quindi verranno imposti vuoi darsi e quindi questi famosi già si controbilanciano le missioni direbbero le aziende che cercano di non andrebbero e lo diciamo a toccare le grazie servizi con certi frangenti come questi dati pensato molto a lambiccati sulla questione sono molto complessi perché cerco però c'è il carbone per esempio l'acciaio le automobili contengono acciaio l'acciaio contro minerali ferrosi che possono essere prodotti dal carbone quindi di quanti passi si va indietro nel processo produttivo un costo qualcosa viene prodotto dall elettricità ovviamente usandola e quindi le fasi del processo produttivo implica uso di energia quindi isolare il contenuto è complicatissimo per cui di solito si dice agiamo sulla l'entità delle emissioni ma d'accordo partenza come si diceva e lo spirito non deve essere quello di penalizzare le aziende oi paesi lo spirito deve essere propositivo in modo che il gruppo si allarghi vogliamo avere un pasto politiche comuni a tutti spero a dare incentivi ai soggetti non solo penalizzarli cercando di riunire insieme tutti i paesi a lavorare insieme veramente bello è stato bello anche rivederti e spero la prossima volta di vederti o qui a venezia quando qualche parte in italia grazie tantissimo grazie a tutti gli spettatori che ci hanno seguito anche per me siamo solo grazie a voi
{{section.title}}
{{ item.title }}
{{ item.subtitle }}