Mass media
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Le imprese dei media sono piattaforme che fronteggiano due domande: contenuti da parte del pubblico e spazi pubblicitari da parte degli inserzionisti. Questo incide fortemente sulla struttura di mercato e sulla diversificazione dei contenuti. È in questo contesto che debbono essere analizzate le sfide portate ai mezzi di informazione tradizionali dalla free press, dalla pay-TV e dai siti di informazione online.
buongiorno a tutti vi ringrazio per la vostra presenza vi ringrazio con tutto per l'invito a partecipare a questo festival io avrò su questo argomento in generale sui lavori di questi giorni uno sguardo un po laterale nel senso che io mi occupo di televisione ma mi occupo della televisione esattamente in tutte le fasi che precedono il punto dal quale incominciamo a parlare oggi cioè come la televisione fisicamente si realizza si progetta si costruisce come si fa come si mette in scena come si mette insieme quel prodotto che poi a partire dal keyword di oggi che il tema dei media entra come potete vedere dal titolo della presentazione che sentiremo oggi all'interno all'intersezione di questa piattaforma sui due versanti la parola chiave di oggi e media media non soltanto quello televisivo in media nel senso più largo più contemporaneo potremmo dire e della parola lì due versanti anticipo qualcosa che verrà molto ben argomentato fra poco sono le due le due entrate le due sponde le due parentesi che in qualche modo agiscono in termini attivi di domanda oppure di trattamento sul prodotto media che sono attualmente la domanda da parte del pubblico e dall'altra parte il lavoro di organizzazione da parte delle agenzie media da parte dei media di gestione di questa domanda con un occhio particolare alla domanda anche quella degli inserzionisti pubblicitari vi dicevo per parlare di questo argomento oggi abbiamo con noi hélène argentesi e lapo filistrucchi li presento molto brevemente elena argentesi ricercatrice presso il dipartimento di scienze economiche dell'università di bologna un dottorato di ricerca in economia presso l'istituto universitario europeo è soggetto parlare i suoi giorni di ricerca all'estero i suoi interessi vertono naturalmente su economia industriale politica della concorrenza e in particolare l'ambito dell'economia dei media ha pubblicato articoli di cui trovate anche nei consigli di approfondimento di bibliografia dei riferimenti su riviste scientifiche nazionali e internazionali la profili stanchi e ricercatore presso il dipartimento di scienze economiche dell'università di firenze e research fellow presso il dipartimento di economia e centri di ricerca center e ti lega dell'università di tubo dt borgo scudate e ha insegnato microeconomia economia industriale avanzato nella vasta di firenze economia dei media ed economia industriale presso l'università di siena e politica della concorrenza ed economia industriale avanzata empirica presso l'università di thibaut questo mi consola perché vuol dire che certi titoli degli insegnamenti e nomi non sono una prerogativa soltanto noi nell'ambito dei letterati ma la con il tema della complessità e anche molto posto da economisti allora io darei immediatamente la parola ai nostri due ospiti e relatori il tema è media come piattaforma a due versanti e partirei subito perché vorrei che avessimo un po di tempo per riflettere insieme su questi temi è anche da chi ha già un po di domande pronte presentare vuol dire direttamente ai nostri due amici e quindi vi lascio la paura si sente allora prima di tutto sia io che elena vorremmo ringraziare dell'occasione che ci è stata data di presentare festival siamo oggi vi parleremo di di media siamo due economisti e quindi parleremo di media comune parlano gli economisti in particolare per un economista in me è un'impresa media è un'impresa è una piattaforma in un mercato a due versanti naturalmente spiegheremo questi due concetti sia quello di piattaforma che quello di dei due versanti e di cosa parleremo oggi parleremo principe prima di tutto parlerò del perché i media sono una piattaforma di cosa caratterizza una piattaforma e nello spiegare questo dirò anche perché i media non sono molto diversi da una discoteca e parlerò del perché del chi paga i prodotti offerti dai media da cosa dipende quindi il perché dei diversi business model nei media in particolare analizzeremo poi i quotidiani tradizionali la free press la tv e quotidiani online e faremo anche due esempi due esempi un caso è quello della guerra di prezzo tra quotidiani in gran bretagna negli anni 90 l'altra è la riforma francese della televisione che ha tolto la busta progressivamente togliendo la pubblicità dalla televisione pubblica perché i media sono una piattaforma beh perché sono un luogo di interazione offrono un luogo di interazione tra l'inserzionista pubblicitario e lo spettatore il lettore tra diciamo l'audience in generale un'impresa media offre da una parte contenuto lettori agli spettatori agli ascoltatori dall'altro lato offre spazio pubblicitario agli inserzionisti pubblicitari inserzionista pubblicitario ha interessato a raggiungere con il proprio messaggio l'audience e naturalmente l'impresa media può fare due prezzi un prezzo per il proprio contenuto è un prezzo per lo spazio pubblicitario che vende cercherò di parlare da cosa dipende dopo la scelta tra che prezzo di che prezzo fare a questi due lati del mercato ma prima di questo vorrei spiegare un po meglio il concetto di mercato a due versanti un mercato a due versanti e un mercato dove c'è un'impresa che vende due prodotti diversi a due gruppi di consumatori diversi e questa impresa sa che la domanda di un gruppo di consumatori dipende dalla domanda dell'altro per esempio la domanda alle intenzioni stili pubblicitari dipende dall audience maggiore l'audience di una tv maggiore a parità di prezzo di un minuto di pubblicità o di un secondo di pubblicità è la domanda da parte di inserzionisti pubblicitari perché maggiore è l'audience maggiore il valore della pubblicità che viene messa su un mezzo questa importante e importante notare che i clienti quando scelgono il prodotto non si curano dell'effetto che la loro scelta avrà sui clienti dall'altra parte cioè quando gli ha scelto di comprare il giornale non sono interessato al fatto che aumento così facendo il valore per l'intenzioni st pubblicitario della pubblicità che mette sul mezzo televisivo non mi interessa quindi per un economista una piattaforma è un tipo di particolare di impresa di multi prodotto perché vende due prodotti non è un'impresa che vende prodotti complementari come potrebbe essere la epson che vende la stampante e la cartuccia per la stampante perché quello che comprano nella stessa persona quindi se voi se uno non è troppo ingenuo quando va a comprare una stampante oltre a guardare il prezzo della stampante guarda anche il prezzo delle cartucce a chi aveva bisogno delle cartucce e comprerà quindi in qualche modo tiene conto del fatto che i due prodotti sono legati in un'impresa media o in un mercato a due versanti una piattaforma questo non è vero beh i media non sono l'unica impresa che ha questa caratteristica ci sono molti altri esempi di piattaforme e come ho detto in media in qualche modo hanno questa caratteristica dei media è anche propria questa caratteristica questo bene di una discoteca se voi pensate nella discoteca perché se non è politicamente corretto di lotta eterosessuale la il padrone della discoteca massa che deve per avere successo la serata abbia successo deve riuscire ad attrarre in discoteca sia uomini che donne il costo di far entrare un uomo e una donna è più o meno lo stesso però è vero che dovrà vendere biglietti all'uno e all'altro e potrà fare prezzi diversi e ora entrerò nello spiegare perché questi una cosa si basa nel fare questi prezzi diversi e vedete però che ci sono altri molti altri mercati rilevanti in cui vi sono piattaforme dalle case d'asta le carte di credito e cede poi qualcuno vuole chiedere se non è chiaro qualcuno di questi esempi petardi per capire chi paga in un mercato dal versante bisogna prima ricordare chi è che paga in un mercato male in un mercato normale il prezzo che io posso fare dipende da quella firma elasticità della domanda cioè da quanto i consumatori reagiscono quando io alzo il prezzo se reagiscono vuol dire che smettono di comprare o compra un altro prodotto se io alzo il prezzo probabilmente qualcuno smetterà di comprare o succederà un prodotto sostituto maggio rella e questa elasticità della domanda quindi ma più grande la reazione al prezzo dei consumatori più basso sarà il prezzo che posso fare perché quando alza il prezzo perdo troppo consumatori preso troppe vendite viceversa il prezzo sarà alto se voi pensate ad un cinema un cinema vende biglietti e vende biglietti sia studenti che adulti lavoratori succede spesso anche se purtroppo non sempre dal punto di vista degli studenti che gli utenti abbiano uno scontro c questo dipende dal fatto che le asti cita degli studenti è più alta in un certo senso sono più disponibili sono a sostituire verso un altro prodotto probabilmente perché hanno un reddito minore e quindi usufruiscono di un prezzo più basso quindi il prezzo che faccio dipende dall elasticità della domanda anche quando vengo a due consumatori diversi quello come della società della domanda più alta pagherà due gruppi consumatori diversi pagherà meno l'altro pagherà di più questo fenomeno questo qui questa cosa vale anche per un mercato a due versanti ma in un mercato da due versanti c'è un'ulteriore caratteristica che è molto importante ed è quanto i clienti da un lato sono interessati dalla presenza di clienti dall'altro lato questo si chiama un effetto di rete indiretto perché all'aumentare per esempio del dell'audience quindi maggiore e l'audience maggiore della rete nel senso di potenza maggiore è il valore che un pubblicitario assegna a mettere la pubblicità sul mezzo e quindi maggiore il prezzo è disponibile a pagare in generale supponiamo che i due lati ap reagiscano nella stessa maniera all'aumento di prezzo del del servizio che viene loro offerta della piattaforma che quindi da quel punto di vista dovrebbero avere lo stesso prezzo cioè sarebbe come se gli studenti che lavorano nei studente avesse pagato se lo stesso quello che conta è quindi chi è maggiormente interessato all'altro lato mi spiego meglio cosa succede quando io alzo il prezzo del giornale perdo lettori questo sarebbe l'effetto normale che ho sul mercato normale la reazione della domanda quando l'altro più prezzi in un mercato a due versanti quando io perdo elettori perdo anche valore della pubblicità che offre quindi perdo o quantità di pubblicitari oppure devo abbassare il prezzo in ogni caso perdo entrate pubblicitarie quindi il costo dell'aumento del prezzo del giornale non è solo il costo di perdere elettori ma è che il costo di perdere ricavi dalla pubblicità viceversa poi potrebbe dire che maggiore pubblicità può avere un effetto per esempio negativo in televisione su l'audience si può essere annoiato dalla pubblicità disturbata da alcuni casi può piacere la pubblicità ecc e questo quindi può avere un effetto che si ripercuote sui due lati e in maniera abbastanza più o meno complessa in discoteca perché la discoteca è simile a un media e non è uguale invece al cinema perché al cinema a voi fondamentalmente guardate il film in discoteca siete interessati a un'interazione con altra gente e da un certo punto di vista se perché io posso alzare il se io alzo il prezzo alle donne in discoteca meno donne entrano in discoteca ma questa non è fini ma questo non è semplicemente una perdita di ricavi da un potenziale gruppo di consumatori per il padrone la discoteca a un altro effetto nel senso che la serata in discoteca sarà meno attraente per gli uomini e quindi meno uomini andranno quindi pallone a discoteca perderà entrate ricavi anche dalla parte degli uomini viceversa si potrebbe dire che può valere viceversa ovvero che le che alzando il prezzo degli uomini perdo entrata da parte di donne e così via questo in qualche modo spiega perché c'è la spiegazione questo in qualche modo spiega perché le donne spesso in italia entrano in discoteca gratis o un prezzo scontato perché perché è una possibilità potrebbe essere che l'iss donne siano come gli studenti quindi reagiscano di più al prezzo siano meno interessati andare in discoteca in generale l'altra questione può essere ugualmente interessate ma sono meno interessati agli uomini discoteca di quanto gli uomini siano interessati dalle donne discoteca lev quindi questo sarà un impresa una discoteca che ottimizza i propri ricavi del racconto di queste farà delle offerte per far entrare le donne in questa moda fa pagare gli uomini per anche per il servizio che offre alle donne questo non è in realtà diciamo uno sfruttamento dell'uomo perché in fondo l'uomo è contento di trovare la donna e discoteca nella stessa maniera la pubblicità paga per il contenuto che viene offerto agli spettatori o elettori ma non è che si debba necessariamente essere scontenta di pagare perché ho sofferto servizio un altro semplicemente usufruisce poi di un vantaggio che è quello di raggiungere i gli spettatori può capitare in questo sistema che uno dei due lati proprio come nella discoteca non paghi e vedremo dopo alcuni che ci sono infatti diversi business model nei media a volte tutti e due lati pagano come nei giornali tradizionali nella pay tv a volte paga non paga l'audience quindi ai giornali gratuiti internet la tv tradizionale la radio a volte c'è un intervento pubblico che in qualche modo aiuta con un finanziamento e da cosa dipende la la scelta del modello di business dipende prima di tutto da questa caratteristica della domanda che di cui ho parlato finora poi dipende anche dalla tecnologia e dagli interventi legislativi dei punti b e c parlerà dopo elena io lo voglia prima portarvi un esempio per spiegare quanto sia importante investire questa caratteristica della domanda nel mercato dei dei giornali tradizionali comincerò parlando di una guerra di prezzo una guerra di prezzo che si è verificata negli anni 90 inghilterra tra i principali quotidiani nazionali quelli sì ma quali quotidiani qualità in particolare all'inizio degli anni 90 i quattro giornali che fanno parte di questo mercato gruppo i giornali erano avere un prezzo abbastanza stabile cioè il times l'independent e il guardian costavano 45 pence che costavano invece 48 pence il daily telegraph che aveva una che vendeva molte più copie era il giornale principale improvvisamente il 6 settembre 1993 il times abbassa il prezzo da 45 a 30 pence quindi del 33 per cento è un taglio notevole l'independent si trovò in difficoltà finanziarie la prima reazione che cosa successe perse il times guadagno ai lettori l'independent perse lettori e si cominciò avere meno ricavi la prima reazione dell'independent fu di alzare il prezzo per pensando di avere lettori di tipo diverso e di poter alzare quindi il prezzo per avere più entrate cioè senso vendeva meno si alzava il prezzo manteneva i ricavi costanti da parte dei lettori nel 23 giugno il 94 ci fu un abbassamento anche il de rita e la grafica anche esso soffriva della concorrenza del times abbassa il prezzo dal 48 a 30 pence quindi più del 33 per cento l'indipendent inizialmente non abbassa il prezzo e anzi scrisse abbassa il prezzo provocatoriamente a 20 pence dicendo che comunque punto cercando di fare appello ai lettori dicendo la qualità si paga nei contenuti il times reagì il giorno seguente portando il prezzo da 30 a 20 pence questo è un ulteriore calo del 50 del 50 un altro 33 per cento è superiore al 50 per cento il calo dell'inizio quindi taglia il prezzo dalla meta l'independent finalmente il primo agosto cede e passa da 50 a 30 più tardi nel 95 prezzi ripreso a salire graficamente questo è quello che succede la cosa importante da sinistra il guardian che come avrete notato nella slide precedente non risponde al cambio di prezzo poi abbiamo l'independent il times e daily telegraph queste più o meno la posizione politica da sinistra a destra delle quattro giornali l'importante che vorrei sottolineare è questi cambi di prezzo sono enormi perché potete considerare quanto spesso vedete che qualcuno taglia un prezzo di più del 50 per cento l'indipendent se uno legge regionali dell'epoca la scopre che l'independent sosteneva di essere vittima di un tentativo da parte del times di estrometterlo dal mercato in quanto l'abbassamento del prezzo del times secondo l'independent prima a 30 pence e poi a 20 pensa equivale a una perdita per il times di 18 milioni di sterline è di 30 milioni di sterline all'anno una perdita che il times poteva permettersi di sostenere in attesa che l'indipendenza uscisse dal mercato semplicemente perché murdoch aveva maggiori disponibilità finanziarie murdoch era il padrone del times era diventata da poco il padrone del times questa questa è una cosa che all'epoca aveva un'importanza notevole per che finì su tutti i giornali fino in parlamento parlamento stava pensando alla di introdurre la direttiva che sarebbe un caso da tecnicamente in jazz è un caso di prezzi predatori e il parlamento inglese stava dibattendo l'introduzione nella legislazione inglese della legge contro i prezzi predatori e voleva ci fu una proposta addirittura di introdurre delle norme particolari per i giornali sulla base di questa guerra per preservare la pluralità dei mezzi di informazione l'emendamento non è passano un passo il vorrei spiegare un po come si sa cosa è successo ma solamente dopo questo è il margine di profitto del times per copia venduta calcolato però non come lo calcolava l'independent cioè tra la differenza tra il prezzo di copertina e il costo di una copia di giornale in termini di carta distribuzione e stampa ma calcolato tenendo conto che anche che per ogni copia del giornale uno si ottenevano i ricavi pubblicitari diviso la quantità di copie vendute cioè si ottiene anche dei soldi della pubblicità quindi questo i ricavi sono possono essere superiori al ai costi anche quando avendo il giornale sotto il costo della stampa distribuzione eccetera perché sto comunque guadagnando dalla pubblicità si vede che durante questo periodo della guerra di prezzo il prezzo va giù non va mai sotto questo margine profitto non va mai sotto zero quindi vuol dire che il times sta comunque guadagnando guadagna meno per ogni copia però cosa succede aumenta molto la circolazione se si guardano i profitti senza contare i costi fissi ma i profitti del times si vede che da prima della guerra e durante la guerra di prezzo non cambia molto continua ad avere lo stesso i profitti come si potrebbe dire approssimativamente quelli si chiamano contabilità profitti operativi dopo la fine della guerra il prezzo i profitti salgono tantissimo cosa è successo infatti quando alzato quando con questi cambi di prezzo allora la su quello in arancione è il daily telegraph quello in verde è il times quello in blu è il guardian quello questo qui che non sa bene cos'è una specie di rosso è un independent sono troppo vicino per vedere il colore el'independent allora si vede che il times abbassando il prezzo arriva a raddoppiare la circolazione del giornale.il l'independent per the daily telegraph perde un po mai giornale molto più in alto il guardian non cambia al prezzo ma più o meno le vendite rimangono perde un po ma non tanto quindi abbassando il prezzo il times al passato la circolazione della diffusione del giornale aumenta e quindi questa l elasticità della domanda normale che sia in un mercato normale è dovuto alla striscia gli spazi pubblicitari questi di colori sono gli stessi questo grafico molto più complicato da vedere graficamente però quello che vorrei far vedere è che gli spazi pubblicitari se salgono in tutti i giornali sono in crescita e un mercato pubblicitario in espansione l'independent perde lettori non perde tanto in quantità di pubblicità perché se perché in realtà la pubblicità il mercato pubblicitario si sta espandendo alla fine solo alla fine della guerra e di prezzo comincia a guadagnare spazi pubblicitari cioè avere più domanda di pubblicità e per che cosa succede alla fine la guerra di prezzo l'independent e abbassa il prezzo del quotidiano ma questi sono i prezzi della pubblicità il prezzo della pubblicità alla fine della guerra di spread di prezzo sul lato dei quotidiani lo taglia quindi abbassa il prezzo della pubblicità e pre e per ha perso lettori ma abbassa il prezzo della pubblicità e questa è una forza dell'effetto di rete la sua pubblicità va nemmeno perché ha meno lettori e quando diciamo non c'è il senso riaggiusta il prezzo della pubblicità per questo riesce a diciamo non proprio a guadagnare ma recuperare il verde è il times il times può sfruttare l'aumento dei lettori aumentando il prezzo alla pubblicità non solo da quanti nella pubblicità che vende ma anche il prezzo il daily telegraph sfrutta il mercato pubblicitario in crescita e il guardian più o meno rimane stabile c'è di nuovo di spazio cosa è successo alla fine di questa storia questi sono i quattro giornali prima e alla fine di questi dieci anni questi sono i ricavi da vendite di copie e cioè il ricavo dalla parte dei lettori sopra ricavi totali il ricavo delle copie contava per una cifra variabile ma intorno a 60 a volte anche il 75 80 per cento prima della guerra di prezzo alla fine della guerra di prezzo il i ricavi sono intorno al 20 per cento dal lato dei lettori forse più che un caso di estromettere dal mercato l'independent si trattava di una del fatto che mario che aveva capito che il mercato pubblicitario alla fine degli anni novanta era in crescita e quindi il business model ottimo era far pagare di più la pubblicità aumentando la mercato pubblicitario aumenta in certo senso ad una certa per aumentare la domanda di pubblicità dato il prezzo aumenta quanto quanto voglio pagare e in un certo senso diminuisce elasticità ce ne aumenta c'è questa espansione pubblicitaria elasticità della domanda dalla parte dei della pubblicità dei pubblicitari diventa più bassa è ottimale farli pagare di più per massimizzare i profitti l'independent all'inizio non si adegua e perde adeguandosi guadagnano tutti erano tutti in slice ma alla fine del periodo dopo la guerra di prezzo tutti guadagnano di più l'ultima slice per concludere questa storia questi sono a sinistra e ricavi la percentuale dei ricavi totali per pubblicità nei vari paesi e da vendola a destra percentuale dalle vendite e si vede come nei giornali tradizionali il giornale sia quotidiano sia finanziato da tutte e due ma se pensa ma si vede anche come c'è sicuramente un elemento nazionale perché i due mercati la eccetera quanto sono diversi a seconda dei paesi mercato ai lettori è chiaramente diverso ma anche le mercato della pubblicità perché io voglio raggiungere lettori diversi una volta sono gli italiani una volta sono gli olandesi eccetera e se si torna l'esempio della discoteca quando faccio fatto l'esempio della discoteca ai miei studenti olandesi nessuno ha capito niente perché in olanda si paga uguale gli uomini e le donne pagano uguale questo quindi pare poi che dipenda un po più assurda andiamo in europa più è probabile che le donne non paghino allora tornando all'esempio qua vediamo questi sono i dati del 2008 coordinata bella dove vediamo che la pubblicità paga per un quotidiano leggermente di più per una copia e quotidiana il 51 e 7 per cento un po di più di quanto paga noi lettori nel 2009 vediamo che in qualche modo sì si inverte questo rapporto e pagano di più paga di più i lettori perché perché è successo l'opposto di quello che è successo sul mercato in inghilterra che faceva vedere prima c'è stato il crollo finanziario e la domanda di pubblicità segue l'andamento dell'economia c'è meno domanda di pubblicità e la stima della domanda si alza e devo fargli un prezzo più basso quindi posso guadagnare in meno della pubblicità con questo io ho finito la mia parte e passa il microfono a della bene allora lapo ha parlato fino ad ora di quotidiani a pagamento quindi il caso di studio che abbiamo visto è un caso di studio e quello riferito quello dei giornali americhe dei giornali inglesi di giornali a pagamento e quello che abbiamo visto è che sembra esserci uno spostamento da un modello di business a un altro cioè un modello di business o meglio da un mix di finanziamento a un altro un mix di finanziamento che prevede che i lettori paghino una quota rilevante è un prezzo relativamente alto e il passaggio a un mix di finanziamento in cui invece i lettori pagano meno ok perché il prezzo si abbassa e chi paga di più è invece il lato della pubblicità ok quindi all'interno di un business model in cui entrambi i lati pagano cioè lo spostamento dalla situazione in cui un lato paga di più dell'altro ed è quello che abbiamo visto anche appunto nel caso del di quello che è successo in italia nel passaggio dal 2008 al 2009 per cui i lettori cominciano cioè questo ero posto i lettori cominciano a pagare di più cioè i giornali fanno pagare di più ai lettori perché il mercato pubblicitario a un degli introiti più bassi quello è un caso di studio interessante è invece quello in cui a un lato non paga per niente in particolare i lettori non pagano ed è il caso della free press cioè dei quotidiani gratuiti i quotidiani gratuiti sono esattamente la situazione in cui a il lato dei lettori non paga cioè i lettori ricevono il giornale gratuitamente ok e il giornale e finanziato sostanze solamente dalla pubblicità ok cosa significa questo significa che appunto è un modello di business diverso vediamo anche qui per fare un confronto internazionale qual è la diffusione dei quotidiani gratuiti qui abbiamo un confronto a della diffusione per mille abitanti adulti quindi ovviamente in proporzione alla popolazione dei giornali a pagamento dei giornali gratuiti vedete che anche qui come nel caso delle fonti di finanza della mix di finanziamento anche qui c'è grande eterogeneità tra paesi nella diciamo importanza relativa dei due segmenti del mercato ci sono paesi in cui il segmento gratuito è veramente marginale per esempio il giappone o anche la germania la cina ci sono invece paese in cui il segmento dei gratuiti e addirittura più grosso del segmento dei quotidiani a pagamento come per esempio la spagna nel nostro paese ha evidenziato in rosso il segmento dei gratuiti ha comunque una quota rilevante anche se inferiore a quella che hanno i quotidiani a pagamento ok quindi questo per darvi un'idea delle proporzioni del fenomeno di cui stiamo parlando quando sono nati i quotidiani gratuiti le testate tradizionali si sono preoccupate molto dell'impatto che queste che questi potevano avere sulla diffusione sulle e sugli introiti dei quotidiani tradizionali è appunto cerchiamo di capire quale può essere questo impatto intanto cerchiamo di capire quali sono le caratteristiche di questi quotidiani cioè queste questo prodotto quotidiani gratuiti che caratteristiche ha rispetto ai quotidiani tradizionali cioè solo due prodotti simili uguali allora per capirlo analizziamo le caratteristiche dei quotidiani gratuiti sia dal lato dell'offerta che dal lato della domanda quindi cerchiamo di capire questi quotidiani se questo tipo di prodotto ha delle caratteristiche simili rispetto ai quotidiani tradizionali innanzitutto dal lato dell'offerta allora dal lato dell'offerta una caratteristica comune ai quotidiani gratuiti a livello internazionale è che comunque la qualità dell'informazione fornita è diversa da quella che forniscono i quotidiani a pagamento abbiamo su questo tipo di quotidiani articoli più brevi abbiamo news ha soltanto piccole notizie e non ci sono articoli di approfondimento quindi essenzialmente è una fonte di notizie più spot senza approfondimenti ovviamente sono diversi canali distributivi i quotidiani gratuiti vengono distribuiti principalmente sui mezzi di trasporto pubblico e quindi sono canali distributivi che non passano per i canali distributivi tradizionali dei quotidiani hanno uno staff editoriale molto ridotto tipicamente circa un decimo dello staff editoriale dei quotidiani a pagamento anche perché appunto il prodotto fornito è diverso quindi non hanno degli editorialisti non hanno delle hanno soltanto una produzione di notizie che si basa più che altro sulle agenzie è tipicamente c'è un outsourcing dei servizi di stampa quindi non stampano al proprio interno ma la stampa viene svolta all'esterno dal lato della domanda che forse più interessante dal nostro punto di vista in che cosa si differenziano questi quotidiani da quelli tradizionali allora abbiamo visto che la domanda nei mercati a due versanti appunto due versanti quindi analizziamo separatamente i due versanti il versante diciamo dell'audience quindi dei lettori e il versante degli inserzionisti dal punto di vista dell'audience la doma e le caratteristiche dei lettori di quotidiani gratuiti sono abbastanza diverse dalle caratteristiche dei lettori dei quotidiani tradizionali innanzitutto i giornali gratuiti si rivolgono principalmente ad un pubblico giovane ed è il pubblico insomma né che li legge di più rispetto a un pubblico più adulto sono tipicamente lettori occasionali quindi non c'è almeno non sembra esserci una grossa come dire affezione al marchio una grande si dice brand loyalty cioè sono giornali per cui la gente è tipicamente legge metro o siti o leggo indifferentemente non c'è una grossa fedeltà al marchio si rivolgono sono letti principalmente da lettori di classe socio economica e livello di scolarizzazione inferiore rispetto ai quotidiani tradizionali vediamo un po queste caratteristiche per il mercato italiano allora questi sono dati relativi al mercato all ai lettori di quotidiani gratuiti nel mercato italiano allora abbiamo messo corriere della sera repubblica e stampa come diciamo rappresentativi dei quotidiani tradizionali e li mettiamo a confronto con siti leggo e metro che sono i tre principali gratuiti che abbiamo in italia guardiamo intanto le caratteristiche anagrafiche dei lettori questa è un'indagine di questi dati provengono allarme un'indagine di audipress che fa un monitoraggio dei lettori di giornali attraverso delle interviste è dunque quello che possiamo notare è che i quotidiani gratuiti rispetto ai quotidiani tradizionali anno circa il doppio di popolazione di lettori al di sotto dei 24 anni che guardate più o meno queste colonne viola rappresentano i lettori tra i 14 ai 24 anni sono dal 10 al 15 per cento anche sotto per la stampa e sono invece dal 20 al 25 per cento per i quotidiani gratuiti quindi il doppio e quotidiani gratuiti hanno il doppio di lettori al di sotto al di sotto dei 24 anni rispetto ai quotidiani tradizionali e invece hanno una popolazione al di sopra dei 45 tra i 45 e 64 che è decisamente inferiore rispetto ai quotidiani tradizionali quindi come vedete le fasce d'età che leggono queste due tipologie di giornali sono diverse i lettori di quotidiani gratuiti ed i quotidiani a pagamento si differenziano in maniera rilevante anche per il tipo di scolarizzazione cioè il livello di scolarizzazione se se guardate qua è stata questo grafico sempre per gli stessi quotidiani in questo grafico mette a confronto i titoli di studio dei lettori laurea diploma di media superiore licenza media inferiore licenza elementare nessun titolo guardate la percentuale di lettori che possiedono una laurea per i quotidiani tradizionali è intorno al 20 25 per cento un po più bassa per la stampa per i quotidiani gratuiti è molto inferiore certo ovviamente questo può essere legato anche al fatto che sono anche più giovani però sembra essere rilevante quelli che hanno invece una licenzia media inferiore e una licenza elementare soprattutto licenza media inferiore sono molto di più di quelli che di questa tipologia di lettori per i quotidiani tradizionali infine classe socioeconomica a lettori di classe socio economica superiore sono circa costituiscono quasi il 30 per cento tra il 20 e il 30 per cento nelle testate tradizionali e costituiscono invece più o meno la metà di rispetto a quelli quindi dal 10 al 15 per cento per i lettori dei quotidiani gratuiti ok quindi la classe socio economica è inferiore per i quotidiani gratuiti rispetto ai quotidiani tradizionali quindi questo per farvi vedere questi queste questi dati che vi ho detto le vediamo per l'italia sono veri anche per altri paesi però ve li ho fatti vedere per l'italia che cosa ci dice questo perché sono importanti queste caratteristiche della domanda perché una tipologia di lettori di questo tipo più giovani e meno istruiti e soprattutto l'altro aspetto anche è meno fedeli se andiamo a vedere l'indagine audipress possiamo sull'anno dei dati sulla duplicazione di lettura da queste date si evince che circa il 60 per cento di lettori di un quotidiano gratuito legge anche gli altri due questa percentuale molto alta è quello che nell'economia dei media si chiama multi roaming cioè sono lettori che non leggono un solo tipo di gratuito ma la maggior parte dei lettori che legge un gratuito leggere anche agli altri quindi non è non c'è una grossa fedeltà al marchio considerate che invece per esempio la duplicazione di lettura tra corriere e repubblica è del 14 per cento quindi è molto più bassa quindi per i quotidiani tradizionali diciamo la duplicazione di lettura su un altro quotidiano tradizionale è molto inferiore a qui parliamo del 60 per cento che cosa significa questo perché queste caratteristiche sono importanti perché ci dicono anche qualcosa sull'appetibilità di questi di questa tipologia di lettori per gli inserzionisti è una tipologia di lettori che meno appetibile per gli inserzionisti rispetto a quella che hanno invece i quotidiani tradizionali quindi questa è una prima grossa differenza dal punto di vista della domanda rispetto ai quotidiani tradizionali la tipologia di domanda per quanto riguarda gli inserzionisti anche qui notiamo delle differenze a livello internazionale tipicamente sui quotidiani gratuiti c'è più pubblicità locale e di piccoli inserzionisti non c'è pubblicità classificata a livello italiano invece c'è soprattutto una pubblicità nazionale 65 per cento contro 47 per cento delle testate a pagamento cosa significa questo significa che in ogni caso le caratteristiche delle degli inserzionisti dei quotidiani a pagamento sono diverse o parzialmente diverse dalle caratteristiche degli inserzionisti che mettono annunci sui quotidiani a pagamento scusate ho detto quindi tra quotidiani a pagamento e quotidiani gratuiti c'è una differenza anche nella domanda da parte degli inserzionisti è una domanda parzialmente diversa quindi detto questo quindi detto quali sono le caratteristiche che cosa ci dice questo sulle doma sugli effetti sui quotidiani a pagamento ci sono possibili effetti un effetto di sostituzione che quindi può essere quello per cui quotidiani gratuiti rubano lettori i giornali tradizionali un effetto di accumulazione per cui i lettori di gratuiti leggono anche tradizionali e un effetto di allargamento del mercato che sembra essere dai dati che abbiamo quello prevalente cioè l'effetto per cui l'effetto prevalente sembra essere quello per cui chi legge quotidiani gratuiti sono persone che non avrebbero comprato un giornale a pagamento ok quindi sembra essere l'effetto prevalente quello di un allargamento del mercato può esserci anche un effetto promozionale sui quotidiani a pagamento per esempio a londra il gratuito metro promuove evening standard daily mail attraverso un sistema di buoni c'è poi anche il cosiddetto effetto weekend perché siccome tipicamente gratuiti non escono nel weekend alle persone che sono abituati a leggere i gratuiti durante la settimana con una certa probabilità abituati a leggere un giornale magari si compreranno un giornale nel fine settimana ok quindi anche questi effetti promozionali sono possibili c'è da evidenziare il fatto che a livello di studi economici su questo tipo di gli effetti ancora c'è pochissimo quindi ancora delle stime veramente sulla domanda sull'effetto della domanda della presenza dei quotidiani gratuiti sui quotidiani tradizionali non ci sono in ogni caso la quota pubblicitaria della free press e bassa rispetto a quella dei quotidiani a pagamento quello che possiamo vedere se guardiamo la torta pubblicitaria la torta pubblicitaria ovviamente come ci aspettiamo la maggior parte della pubblicità finisce la televisione i quotidiani gratuiti quella fettina gialla sono comunque marginali come introiti pubblicitari questo si riferisce sempre all'italia nel 2000 sono dati del 2009 rispetto ai quotidiani a pagamento quindi comunque evidentemente diciamo la parte di pubblicità che finisce sui gratuite è comunque marginale evoluzione recente cosa possiamo dire rispetto a quello che sta succedendo è successo negli ultimi anni negli ultimi anni abbiamo osservato un calo di diffusione della free press molto maggiore rispetto a quello dei quotidiani a pagamento tutti i quotidiani sono calati come diffusione ma i quotidiani e gratuiti sono calati di più 51 per cento contro lune 9 dei quotidiani a pagamento questo dal 2007 al 2008 i dati dai successivi non li abbiamo ancora ma soprattutto quello che abbiamo osservato è che c'è stato un calo di investimenti pubblicitari per i gratuiti molto maggiore rispetto al calo che pure c'è stato anche per le testate a pagamento quindi con la crisi con la crisi economica e conseguentemente crisi del mercato pubblicitario diminuzione degli investimenti pubblicitari c'è stato un calo per tutti ma mentre questo calo per i quotidiani a pagamento è stato del 16 per cento dal 2008 al 2009 per i quotidiani gratuiti è stato di ben quasi 29 per cento ok quindi sembra che i quotidiani gratuiti soffrano di più a di questo rispetto ai quotidiani a pagamento ovviamente il problema della sostenibilità di questo modello di business dipende crucialmente da come va il mercato pubblicitario in una situazione come quella recente in cui il mercato pubblicitario ha subito una forte contrazione un modello di business basato come questo basato sul fatto che un lato non paga il lato dei lettori non paga diventa meno sostenibile quindi la sostenibilità di questo tipo di modello è strettamente legata all'andamento del mercato pubblicitario ci possono poi essere anche ragioni tecnologiche per cui un mercato per cui un modello di business prevale su un altro tipicamente quando ancora non c'era la tv digitale la tv analogica non consentiva di criptare il segnale e quindi non era possibile escludere dal consumo gli spettatori o la stessa cosa anche per la radio via etere gli ascoltatori che non pagavano quindi era un modello di business che necessariamente aveva un lato non pagare ma questo per ragioni tecnologiche non per ragioni necessariamente di calcolo ok quindi si dice che era un bene pubblico perché non era possibile escludere dal consumo di questo bene è una parte della del pubblico perché non era possibile per ragioni tecnologiche criptare il segnale analogico con l'avvento della tv via cavo e soprattutto col passaggio al digitale l'impossibilità di criptare il segnale via etere viene meno e si osserva quindi che anche l'audience a comincia a pagare quello e questo è quello che osserviamo con appunto la tv via satellite e il digitale terrestre e la tv on demand per darvi un'idea della evoluzione della tv a pagamento questo che vedete qui sono i dati che si riferiscono sempre alitalia a nell'andamento della quota di pay tv rispetto cioè del dei ricavi televisivi ricavi della televisione vedete che la quota della pay tv è aumentata del 12 per cento cioè i ricavi derivanti dal far pagare l'audience sono aumentati del 12 per cento questo non è un fenomeno solo italiano è un fenomeno generalizzato a livello mondiale quindi a livello mondiale si sta osservando un passaggio anche nella televisione da un modello in cui i letti l'audience non pagava cioè cos'è la cosiddetta televisione free to air a un modello invece in cui l'audience a comincia a pagare che è il modello della pay tv questo forse in parte dovuto anche ancora all'andamento del mercato pubblicitario laddove c'è un mercato pubblicitario in crisi si comincia a far pagare ovviamente l'audience quindi il modello di business basato sulla sull'audience che non paga è un modello ha destinato a essere appunto legato all'andamento della pubblicità qui abbiamo una parte che se mai vi farò vedere dopo in cui il resto non abbiamo tempo ma magari se ci sono domande su questo volentieri rispondiamo il caso appunto della televisione il francese del bando agli del divieto di trasmettere inserti pubblici inserzioni pubblicitarie sulla televisione pubblica ok che ha sempre a che vedere con i due lati del mercato magari ne parliamo dopo adesso volevo appunto arrivare a una all'ultima parte diciamo della nostra presentazione che a che vedere con l'avvento di internet cioè anche qui una innovazione tecnologica l'avvento di internet ha di fatto reso disponibile un nuovo mezzo su cui è possibile trasmettere ogni cosa che sia codificabile in forma digitale musica radio video voce notizie che effettua internet sui media tradizionali noi ci concentriamo in particolare sull'effetto sui quotidiani perché oggi stiamo parlando di media e in particolare di quotidiani e la questione centrale è se il fatto che sia possibile mettere notizie online quindi che ci sia questo nuovo canale attraverso cui trasmettere notizie i giornali tradizionali qual è l'effetto sui giornali tradizionali e in particolare se questa forma se questa nuova modalità di trasmissione dell'informazione sia sostituto complementare rispetto al giornale cartaceo allora su questo ci sono vari studi di economisti tra cui anche lapo che hanno cercato di vedere se effettivamente i siti di notizie online rubano lettori oppure no le edizioni cartacee in particolare volevo farvi vedere i risultati di questo studio di un uno studioso americano a che ha studiato appunto dati sui lettori di quotidiani cartacei e online nell'area metropolitana di washington i dati che lui sa sono dal 2000 al 2003 si chiede essenzialmente due cose innanzitutto la prima domanda a cui cerca di rispondere attraverso questo studio empirico e se l'edizione online nell'edizione cartacea sono sostituti oppure complementari la risposta che emerge da questo studio empirico è che sono effettivamente sostitute cioè sembra esserci una cannibalizzazione dell'edizione cartacea da parte dell'edizione online ok la seconda domanda che forse è anche più interessante è se è sostenibile far pagare in qualche modo un prezzo per l'edizione online e quindi si chiede cosa sarebbe successo se i quotidiani on line avessero fatto pagare un prezzo ai lettori online quello che la risposta che emerge da questo studio è che siccome c'è stata in quegli anni dal 2000 al 2003 una crescita del mercato pubblicitario a fine periodo i guadagni che la che il giornale online avrebbe ricavato dal far pagare i lettori si sarebbero sostanzialmente annullati cioè il fatto che si è passati in quegli anni da un mercato pubblicitario abbastanza debole america a fine periodo mercato pubblicitario con una forte domanda faceva sì che ha fatto sì che alla fine del periodo il modello di business online per cui i lettori non pagano è un modello sostenibile quindi in qualche modo è ottimale non far pagare i lettori online in questo contesto in un contesto in cui la pubblicità da degli introiti elevati ok quindi anche qui la sostenibilità di un modello di business piuttosto che un altro dipende dagli introiti pubblicitari ok quindi la questione se i quotidiani riusciranno a trasferirsi on line con successo cioè a trovare un modello di business redditizio sicuramente la domanda di news online è molto elevata come possiamo vedere da queste tabelle guardate in queste sono il numero di utenti e di pagine viste sono classificate dal maggiore alla minore per l'italia come monitorati da audiweb audiweb ovviamente fa un monitoraggio soltanto del dl diciamo dei siti che sono affiliati al suo programma e quindi non ci sono tutti come potete vedere non c'è google non c'è facebook ma ci sono diciamo tra quelli monitorati la repubblica il corriere della sera sono rispettivamente il quinto e il sesto sito più visitato in italia ok quindi questo indica che c'è una forte domanda di informazioni online le categorie di siti più se guardiamo alle categorie sempre a livello italiano di siti le categorie di informazione sono comunque tra le prime categorie o comunque hanno una quota rilevante soprattutto sono in grande crescita in particolare per gli utenti da mobile che sono anch'essi in grande crescita e se guardiamo le mattine alle motivazioni per l'uso di internet la ricerca di informazioni soprattutto sulla principale evento di cronaca sono tra le motivazioni fondamentali per l'utilizzo del mezzo internet allora cosa possiamo dire quindi che sicuramente la domanda di news e piu elevata e molto elevata anzi semmai il problema è quello di del collo di bottiglia dell'attenzione del fatto che la nostra mente può processare un numero limitato di informazioni come ci dirà polsi bright nel suo intervento di domenica qui al festival a no scusate ok e quindi cosa succede ancora una volta si tratta di capire qual è il modello di business che può essere che può avere successo le possibilità sono o far pagare i contenuti online e questo è possibile però soltanto se i contenuti online sono sufficientemente differenziati no perché altrimenti è impossibile far pagare per qualcosa che si trova anche gratis quindi i giornali devono trovare dei contenuti che siano sufficientemente diversi da quelli forniti da altri siti di informazione ovviamente questo se il copyright può essere fatto valere sapete che adesso c'è una indagine dell'autorità antitrust italiana in corso su google perché gli editori sostanze la società la la la la fieg sostiene essenzialmente che google abbia esercitato un abuso di posizione dominante aggregando le news che prende dai vari giornali qualche modo rubando le notizie ai giornali online ok e quindi questo è un problema in realtà guardate questa figura che si riferisce agli stati uniti però è utile c'è da dire che questa figura l'ho presa dalle slides di hal varian che el economista di google però questi dati sono indicativi secondo voi google ruba notizie ai a c'è la questione google ruba notizie ai siti dei quotidiani questo per gli stati uniti in realtà quello che si vede se guardiamo le visite ai siti dei quotidiani online buona parte di queste visite provengono dai motori di ricerca anche attraverso google news questo tipo di aggregatore di news quindi ecco è anche qui una questione aperta il fatto se google rubio no notizie perché comunque google riporta la fonte e non riporta tutto l'articolo ma c'è un link al giornale la questione piuttosto è sulla ripartizione eventualmente degli introiti pubblicitari che google fa attraverso il programma adsense ovviamente c'è un problema lì che forse è maggiore rispetto a quello di rubare notizie di scarsa trasparenza nel revenue sharing della pubblica degli introiti pubblicitari online perché google ha un forte potere di mercato attraverso adsense ultima ultimo che l'ultima cosa che volevo far vedere ovviamente l'altra possibilità o far pagare i lettori online o far fruttare meglio la pubblicità internet dà la possibilità di adotta di utilizzare delle tecnologie per in qualche modo avere una pubblicità più un più come si dice target cioè più possibile indirizzare la pubblicità a categorie di utenti ovviamente questo non è possibile solo per i siti di notizie ma per tutti e per tutte le tipologie di siti e quindi ovviamente c'è una grossa concorrenza anche su internet come si evince dalle parole degli stessi esponenti di google per la torta pubblicitaria anche online quindi il problema è quello della sostenibilità di questo cioè di come vi sono i giornali saranno capaci i giornali online di entrare in questa diciamo guerra per gli introiti pubblicitari online ok quindi concludo che sono già fuori tempo per dirvi che dicendovi che quindi cosa abbiamo visto sostanzialmente che i media sono piattaforme due versanti e che in questo sono simili ad imprese che operano i mercati molto diversi per esempio il caso della discoteca che vi faceva lapo questa loro caratteristica determina quali sono i modelli di business possibili sia per i vecchi che per i nuovi media anche come abbiamo visto la tecnologia e come non abbiamo visto gli interventi legislativi ma se volete ve ne parliamo brevemente svolgono un ruolo importante in questo cioè nel determinare qual è la il modello di business prevalente e la struttura una cosa di cui non abbiamo parlato ma sicuramente parleranno marco gambaro e riccardo puglisi nel loro intervento e gli interventi che faranno qui al festival è il fatto che la struttura due lati del mercato implicazioni non soltanto per il modello di business quindi per i prezzi sui due lati ma anche sui contenuti ok quindi anche sulla tipo di programmazione sui contenuti offerti e quindi sul pluralismo dell'informazione grazie e aspettiamo domande grazie a ringraziare la torre per lui intervento molto denso di spunti anche estremamente chiaro anzi totalmente comprensibile anche da parte di chi come me non sa è una pratica quotidiana con i modelli con i modelli di business i modelli economici io darei subito la parola a quanti prego sì sì si abbia la televisione era molto interessante della slide presentata da capo sulla suddivisione dei ricavi la grande variabilità che si nota in questo campo a livello internazionale quindi situazioni in cui il grosso viene fatto pagare ai agli utenti e altre in cui invece abbiamo una situazione in cui sono gli inserzionisti a pagare percentualmente di più mi chiedo se manchi un altro soggetto nella storia in cui che si è raccontata la sovvenzione pubblica quanto conta nello spiegare questa variabilità nel senso che a un certo punto se la gran parte dei costi della mia impresa giornale mi vengono comunque garantiti di me il mio problema del produttore diventa abbastanza diverso devo coprire comunque una parte marginale di quanto e immagino che a livello di sovvenzioni la situazione a livello internazionale sia fortemente diversa qui e lì però volevo qualche notizia da profana in questo senso secondo quesito e più generale questa crisi che ha colpito fortemente il mercato pubblicitario sembra avere fatto sorgere mi è parso di capire da letture molto divulgative comunque non sono un'esperta in materia che qualcuno in america sta avanzando l'idea che sia al tramonto league l'idea che il campo dell'informazione sia un campo in cui debbano prevedere prevalere empre imprese for profit e quindi si propone l'impresa non profit come alternativa volevo sapere qualcosa da parte vostra in questo senso allora sulla diciamo sul confronto internazionale la parte che non abbiamo avuto tempo di mostrarvi è quella appunto sul caso della tv pubblica francese cioè in molti in alcuni paesi tra cui anche il nostro in francia l'hanno già fatto in spagna lo stanno facendo si sta parlando di abolire scusate non di abolire il canone anche ma di togliere la pubblicità o di ridurre la pubblicità dalle leghe dai canali pubblici dalla televisione pubblica l'importanza del canone quindi del finanziamento del canone a livello internazionale allora questo è il dato per l'italia no scusate per il mondo quindi sì come vedete a livello mondiale il la torta dei ricavi televisivi cioè il ricca questa è la torta che rappresenta il totale dei ricavi tv un po meno del 49 per cento questo si riferisce al 2008 un po meno del 49 per cento deriva da ricavi pubblicitari 41 e mezzo per cento pay tv e quasi il 10 per cento canone sicuramente la torta adesso si sarà spostata come una con una diminuzione della parte di pubblicità degli introiti pubblicitari se non ricordo male avevamo anche una tabella con ok il canone ecco questo è in italia quindi in italia diciamo la percentuale di ricavi derivante da canon è aumentata quindi sicuramente diciamo le sovvenzioni pubbliche sono una parte importante dei ricavi televisivi sia in italia che all'estero c'è appunto un dibattito sul fatto che questi ricavi derivanti questa parte dei ricavi derivante da canone debba in qualche modo implicare una rinuncia agli introiti pubblicitari e appunto questo esperimento che è stato fatto in francia ci mostra cosa potrebbe succedere se questo viene fatto se volete vi illustro brevissimamente il caso francese in francia hanno eliminato nella a partire dalle 5 giornale 2009 la pubblicità dalle tv pubbliche dalle 20 di sera alle sei di mattina dalle 8 alle 6 di mattina prevedendo una sparizione totale della pubblicità entro la fine del 2011 l'aspettativa generale era che questa cosa avesse che questo intervento avrebbe avvantaggiato tipicamente principalmente la tv commerciale cioè che gli inserzionisti si sarebbero spostati sulla tv commerciale e quindi che questo era un regalo che sarkozy fa ce la stava facendo agli inserzioni alla tv commerciale che l'aveva alle tv private alcune delle quali l'avevano sostenuto durante la campagna elettorale le cose sembrano essere andate un po diversamente da come ci si aspettava se guardiamo i ricavi pubblicitari questa recavo pubblicitaria sulle tv pubbliche dalle 20 alle 6 e quindi alla fascia oraria in cui c'è stato il appunto l'eliminazione della pubblicità questi allora la linea rosa rappresenta la stagione in cui appunto c'è stato questo a calo e la confrontiamo con la stagione i ricavi pubblicitari nella stagione precedente vedete che si è ovviamente come ci si aspetta c'è stato un crollo di un annullamento una quasi azzeramento se non per le pubblicità diciamo istituzionali dei ricavi pubblicitari nelle tv pubbliche però la cosa interessante è che se noi guardiamo nella stessa fascia oraria cosa è successo alle tv private non sembra che diciamo il i ricavi pubblicitari delle tv private siano aumentati di molto in questa fascia anzi se guardate rispetto alla stagione precedente i ricavi pubblicitari sono calati e vero che è calato al mercato pubblicitario in generale ma sicuramente non sono cresciuti a quindi non sembra che ci sia stato uno spostamento diciamo della pubblicità in maniera rilevante sulle tv private nella stessa fascia oraria per all altra cosa interessante da vedere cosa è successo nel nel resto della giornata quindi guardiamo ai ricavi pubblicitari sulle tv pubbliche dalle 6 alle 20 questi sembrano non essere diminuiti semmai un po aumentati vedete confrontate la linea fucsia che è quella appunto dell'anno in oggetto cioè della stagione in oggetto quella in cui c'è stata l'eliminazione della pubblicità con quella blu che rappresenta l'anno precedente la stagione precedente i ricavi pubblicitari non sono calati semmai sono un po cresciuti considerando anche che c'è stato un calo del mercato pubblicitario mentre invece per le tv private sono calati considerevolmente nella fascia oraria dalle 6 alle 20 quindi cosa si può concludere da questo che innanzitutto sembra che gli sembra guardando queste figure poi ovviamente il fenomeno deve essere studiato meglio ma che gli inserzionisti pubblicitari semplicemente sostituito la pubblicità sulla tv pubblica dalle 20 alle 6 con pubblicità sempre sulla tv pubblica dalle 6 alle 20 che quindi abbiano semplicemente cambiato un po fascio rare cosa può voler dire questo che dal punto di vista degli inserzionisti gli spettatori della tv pubblica sono percepiti come diversi da quelli della tv privata o almeno più diversi di quanto non lo siano gli spettatori nella fascia oraria dalle 20 alle 6 rispetto alla fascia oraria dalle 6 alle 20 inoltre l'altra cosa interessante da notare è che contrariamente a quello che ci si aspettava non è che gli spettatori della tv pubblica non è che l'audience della tv pubblica sia aumentata molto eliminando la pubblicità anzi è leggermente diminuita e quindi questo cosa può voler dire può voler dire che in realtà la versione alla pubblicità da parte dell'audience è minore di quella che ci si aspetta per o perché appunto ormai la gente abituata o perché comunque ci sono delle tecnologie che consentono di eliminare la pubblicità ovviamente resta il problema della qualità della programmazione cioè quindi questo la diminuzione dei ricavi pubblicitari può avere effetti di lungo periodo sulla programmazione quindi può portare un deterioramento della qualità nella televisione pubblica c'è da tener presente però che questo tipo di intervento è stato accompagnato da una sovvenzione alla tv pubblica derivante da una tassa sulle telecomunicazioni quindi sono stati trasferiti fondi alla tv pubblica da altre parti ok questo era quello che volevo dire sulla appunto intervento pubblico cioè sulla importanza della intervento legislativo sia sotto forma di canone sia sotto forma di regole che limitano la possibilità di accettare un modello di business piuttosto che un altro volevo dire provare a dire qualcosa sulla seconda domanda cioè sul non profit è una domanda molto difficile oggettivamente a cui rispondere direi che il problema principale è se cosa succede al mercato for profit mercato normale la questione non è tanto se e se le notizie continueranno ad esserci ma se qualcuno avrà un incentivo a investire in qualità di ci saranno abbastanza soldi per pagare per esempio un inviato che sta un mese in un posto a cercare una notizia approfondire una questione più di quanto possa fare e quindi permette un giornale di dare notizie diverse da quelle che sono le notizie tutti gli arrestati in redazione giornale saprete che c'è una specie di computer dove passa una notizia ogni secondo dall'ansa la reuters qualcosa del genere e di solito se poi leggete un giornale gratuito vedete che pratiche e avete letto quelle notizie vedete che è praticamente un copia incolla e quindi tutti i giornali hanno le stesse notizie chiunque è abbonato alla stessa notizia nello stesso momento se non sei abbonato avrà una notizia su internet è un po più tardi quindi la questione quelle notizie difficilissimo farle pagare perché erano poi pagare il fatto di averle per i per primo ma non puoi pagare il fatto che non c'è che la legge dopo due ore perché qualcuno l'ha già messa online su un blog eccetera eccetera la questione è se qualcuno riesce a fare a investire in qualità se voi leggete l'economist online si paga ma si paga perché non dà la notizia veloce ma dalla notizia c'è da degli approfondimenti che hanno un qualche valore la questione fondamentale se si riesce come for profit a dare quel tipo di notizia il rischio potrebbe essere che si finisca online con con un modello tipo i giornali gratuiti dove la qualità della notizia l'approfondimento inesistente le notizie per le altre ci sono in giro per tutti ecco a quel punto l'idea del di avere qualche qualcuno che investe nel nel nel dare notizia di qualità potrebbe portare oa una ricerca di modelli senza guadagno no non a pagamento oppure a sovvenzioni ti posso pensionare qualcuno perché faccia perché cerchi natrice varietà lasciamo perdere che potrebbe essere delle distorsioni questo secondo caso obiettivamente non so cosa succede quindi mi hanno domato troppo difficile questi spunti per me prego c'è una domanda da dietro a questo proposito so che esiste un sito in cui non ricordo un nome il nome che propone un business model completamente opposto quello basato sugli inserzionisti cioè il giornalista propone un tipo di indagine da fare di qualità e stabilisce un prezzo e gli utilizzatori possono dare un chip fino al raggiungimento di quel prezzo dopodiché parte l'indagine di qualità potete commentare un po su questo business model la mia impressione è che possa funzionare cioè dipende dalla disponibilità a pagare di quelli individuino e ci sono delle cose che indubbiamente funzionano per esempio l'open source funziona anche senza e col modello di business senza profitto si basa molto sul fatto che gli utenti siano contribuiscano volontariamente certo senso qui invece lasciando perdere questo caso un po estremo dove uno a una soddisfazione dal contribuire un progetto comune chi quindi diciamo chi potrebbe essere interessato ad avere queste notizie a pagamento potrebbero essere altri giornali oppure singoli individui diciamo io lo vedrei come un modello e poi può venir fuori mano ma diciamo marginale cioè il numero di notizie che potresti scovare o di servizi e potresti fare in questa maniera mi sembra molto più basso di quello che c'era diciamo del numero di approfondimenti su un giornale tradizionale fino all'avvento di internet 19 c'è da dire che sicuramente dei modelli se non in questa forma ma dei modelli anche online che siti di notizie che sopravvivono senza pubblicità ce ne sono pensiamo alla voce.info che è un sito di informazione in cui scrivono degli economisti e questo sito si mantiene senza pubblicità attraverso contributi volontari dei lettori o di chiunque voglia contribuire quindi laddove c'è diciamo un'informazione di qualità sicuramente c'è anche una domanda il problema è vedere se questa domanda è sufficiente a fare sopravvivere questi siti sia nella forma che diceva lei sia in altre forme in cui il contributo non è necessariamente legato alla dire alla fruizione di una particolare notizia per quanto riguarda l'ultimo l'ultimo aspetto quale cose cambiano radicalmente perché non si tratta più soltanto di confrontare dei modelli di business ma delle funzioni di fruizione mediale e chiaro che i due modelli quello che suggeriva che un po la versione light del progetto santoriano di raiperunanotte noi possiamo sviluppare un progetto c andare in onda soltanto se abbiamo un certo numero di persone che finanziano che finanziano l'affitto del capannone è chiaro che in quel caso il modello fruitivo del prodotto che si propone non è quello del passaggio di informazioni ma è quello partecipativo allora poi sono proprio i due modelli che sono in qualche modo in qualche modo incomparabili si chiede all'utente di qualunque tipo di utente si tratti un ingaggio che lavora sulla partecipazione il fatto di poter essere presente nella costruzione della notizia non in termini performativi cioè non sono un giornalista ma almeno in termini contributivi e come se si chiedesse al l'utente al fruitore al lettore allo spettatore in qualche modo di compartecipare di un progetto comune sono straordinari progetti e metodologie di costruzione dell'informazione però sono questo penso che mi mi confermerete sono modelli modelli comunque di business e di routine produttiva completamente inconfrontabili invece un particolare a molto interessante per quello che dicevi a proposito del dl non aumento di odio da parte della televisione repubblica in assenza di spazi pubblicitari questore avere una cosa che dal nostro punto di vista e straordinarie interessante cioè che l'interruzione pubblicitaria non è un metodo diffide e di esclusiva fidelizzazione al prodotto cioè noi apparentemente ci lamentiamo del fatto che l'interruzione pubblicitaria crea una faglia una frattura noi abbiamo una fruizione continuativa del prodotto il film la serie lo show nel momento in cui la l'interruzione pubblicitaria c stacca noi siamo noi tendiamo uscire in realtà la interruzione pubblicitaria è funzionale alla fruizione di testi che sono troppo densi o che non sono particolarmente interessanti detto in parole povere vi opera l'interruzione pubblicità mi consente di uscire ma l'interruzione pubblicitaria mi consente anche di uscire per poi rientrare cioè di creare un momento di sosta in cui quando il polo del programma e purtroppo poco appeal intoppo denso troppo noioso non perfettamente funzionale io esco mi ricarico che faccia zampe su un altro prodotto e poi alla presenza dello spazio pubblicitario sull'alto prodotto la famosa quella che si chiama la controprogrammazione tra i nerino entrare e uscire in controprogrammazione tra nero c'è uno spazio vice aveva un prodotto all'altro io ritorno un prodotto senza soglie di uscita è un prodotto che si fruisce o continuativamente oppure non si fruisce e nel momento in cui viene abbandonato difficilmente si ritorna per cui questo è il paradosso lo spazio pubblicitario non è sempre soltanto un elemento critico nella fruizione del prodotto ma può diventare per secondo questo principio dei vasi comunicanti anche una porta girevole da cui o continua costantemente a uscire entrare senza porta io mi trovo di fronte al modello dell'apporto di figure dell'uscita di sicurezza esco e dopo non rientro più questo è veramente curioso concordo un'analisi molto accurata e la questione credo sia che se uno guarda la tv è comunque un'abolizione della tv pubblica dove l'interruzione pubblicitaria erano comunque contenute entro un certo limite se ci sono delle tv commerciali italiane dove si rilevassero la pubblicità del film diciamo ci può essere un massimo di interruzione pubblicitaria un mix ottimo interruzioni pubblicitarie che permettono quello di cui parlavi mentre se la super a quel limite lì probabilmente vedrai un effetto diverso cioè cielo si levassero pubblicità su alcune televisioni commerciali italia taliana il nostro non mi aspetterei pur avendo visto i risultati dalla tv francese lo stesso effetto necessariamente perché potrebbe essere che sia troppa se in alcuni casi cosa sarebbe veramente un gran galà sarà molto interessante perché il problema diventa la tipologia di testo sul quale io colloco colo colo nello spazio pubblicitario nel senso che tipicamente il film cioè il testo continuo e lo spazio e il testo nel quale non consentirò uscite lo show soprattutto lo show contemporaneo come con un comico è pensato per è costruito attraverso un pacchetto di una serie di pacchetti modulare che poi ha un altra finalità ad esempio il fatto di essere spacchettate messi come user generated content e quindi ha già dentro una specie di ritmica che ti consente di consente di uscire così come la fiction italiana però effettivamente e farebbe un ambito di grande interesse questo stiamo in effetti raccogliendo i dati sulla cosa succede ai singoli programmi cioè nella stagione precisamente è sparita la pubblicità si può guardare l'audience anche per tipo di programmi reality le notizie la partita di calcio eccetera e questo è interessante perché se l'effetto effettivamente diverso in media non c'è però c'è un effetto diverso a seconda dei programmi questo può portare in un periodo più lungo alla scelta di un mix di programmi diverso nella trasmissione sulla tv pubblica senza pubblicità rispetta con la pubblicità non voglio rubare ancora spazio a domande che in parte tra l'altro è quello che si riesce a fare su piattaforme di fruizione un pochettino più evolute come ad esempio quella satellitare che costruisce il collocamento degli spazi pubblicitari in maniera non così rigida e non così puntuale come quella della televisione generalista per cui ti consente di selezionare il tipo di prodotto e di diversificare la presenza di spazi pubblicità scusate non volevamo monopolizzare altre domande siamo ampiamente siamo già messi ci sono altre domande curiosità altrimenti visto che siamo ampiamente abbiamo sforato ovviamente la nostra fascia di programmazione ringrazio ancora davvero molto i nostri due relatori e partecipanti e vi auguro una buona continuazione di festival ed incontri grazie a tutti
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