2006-2015: dieci anni che hanno cambiato l'economia
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2006-2015: dieci anni che hanno cambiato l'economia
Il definitivo affermarsi della Cina, seguito dal fenomeno Cindia e dai Brics. La grande crisi nata a Wall Street nel 2008, e la cura con cui gli Stati Uniti si sono rilanciati. La depressione dell’eurozona. Il nuovo protagonismo delle banche centrali. Il dibattito sulle diseguaglianze e la “stagnazione secolare”. La rivoluzione energetica, l’emergenza climatica. I Padroni della Rete e il futuro digitale. In 10 anni le nostre idee sull’economia sono state messe alla prova. Federico Rampini le racconta da testimone d’eccezione, osservatore globale, intrecciandole con la sua vita tra l’Europa e la Cina, la California e New York.
fare bene il proprio così diventare semplicemente europa e dunque realtà anche trent pad perché dovrei capiscono che la mafia è tanto più mio padre si fa ma se si metta sono vicini in contratti nel senso si dirà buonasera e benvenuti a questo incontro con federico rampini ci sono molti motivi per cui federico rampini è la persona giusta per raccontare questi dieci anni ma ce n'è uno in particolare per noi importante i motivi che tanti li conoscete federico rampini è stato negli anni inviato di repubblica in vari paesi in varie città che ha raccontato nei suoi articoli nei suoi libri a bruxelles a parigi a san francisco a pechino oggi e a new york ma ha girato tutto il mondo e raccontato i cambiamenti del mondo raccontato i cambiamenti delle tecnologie ha raccontato la di un economy le speranze le a bolla finanziaria ma anche la crisi ha cambiato ha raccontato i cambiamenti sociali politici tenendo sempre naturalmente come dire tenendo d'occhio il suo paese l'italia dove torna spesso e appunto raccontando raccontando le trasformazione del mondo qui il nostro paese era parte e quindi qualche modo anche i cambiamenti italiani hanno parte di questi di queste trasformazioni i suoi ultimi due libri sono 1 rete padrona che è un libro pubblicato da feltrinelli sul padrone della rete c'è chi sono quelli che oggi più o meno benevolmente diciamo si propongono come i grandi amministratori di questo universo di questo spazio nuovo e così importante e l'altro è un libro che si chiama all you need is love l'economia spiegato attraverso i beatles che è stato portato qui a trento per la prima volta come uno spettacolo ve lo ricorderete l'anno scorso e questa è un'attività che adesso federico ha iniziato parallela diciamo occidente estremo e un altro spettacolo che ha messo su e mi raccontava venendo qui che come dire l'emozione di parlare a un pubblico rimozione che anch'io stasera qui e ricordavo dico che l'altra volta c'è lo stato con roberto saviano un altro grande testimone del tempo l'emozione è ancora più forte quando si sale sul palco per uno spettacolo agli spettacoli di federico rampini avete visti probabilmente se avete visti sono anche spettacoli che cui si impara molto non solo ci si diverte ma insomma rampini ha scritto appunto libri su tante cose permettetemi di citarne uno soltanto pubblicato con la terza è un libro interessante perché un libro sul welfare che tratta molti dei temi di questa edizione sulla mobilità sociale in cui si risponde alla domanda se oggi il welfare non ce lo possiamo più permettere la risposta è falso è una delle cose che scritte su questo libro è quello che stiglitz ci ha raccontato nella sua apertura qui al festival di economia cioè ci ha raccontato che oggi la maggiore mobilità sociale in occidente non si realizzano gli stati uniti ma si realizza nel nord europa si realizza in norvegia in danimarca nei paesi che hanno un welfare molto forte che consentono appunto questa mobilità in quel libro rampini appunto discuteva alcune idee ricevute alcune idee fisse su questo tema anche delle diseguaglianze la mobilità quindi come dicevo i motivi per cui diciamo federico rampini fosse la persona giusta a cui chiedere a cui abbiamo chiesto di raccontare questo decennio anche attraverso la sua esperienza personale perché appunto lo ha fatto a testimone sono tanti ma ce n'è uno in particolare che a noi fa piacere cioè che il primo giugno del 2006 me lo ricordo molto bene perché è stato il primo giorno del festival di economia primo giorno di grande apprensione perché non sapevamo ancora tito boeri enzo cipolletta le persone della provincia persone organizzavano con noi il festival si sarebbero poi venute tante persone quante persone cioè tra mi ricordo che la sera era previsto appunto un incontro con federico rampini che si chiamava india e cina un inviato speciale racconta in cui raccontava appunto la sua esperienza eravamo alla sala depero improvvisamente quella sala si riempì inverosimilmente per nessuno si aspettava tante persone quindi non c'era nessun filtro come adesso ci sono non c'erano posti assegnati e si riempì in tutti i modi mi ricordo la fila centrale non c'era più perché non tutti assunti per terra ricordo che federico inizio aiutando una persona spostarsi per trovare posto c'era un'atmosfera da studentesca straordinaria in cui poi federico fece una bellissima chiacchierata una relazione ecco da allora federico rampini è stata ogni singola edizione del festival ogni volta ogni anno a seconda del tema ci ha portato la sua esperienza delle sue riflessioni le sue analisi la sua straordinaria esperienza appunto di un cronista globale di un cronista di persona che in questi anni ha guardato con molta lucidità senza partiti presi con intelligenza interpretando i cambiamenti quindi sono molto contento stasera di avere l'occasione di non averlo qui e speriamo di averlo nei prossimi dieci anni del festival e gli do la parola una sera grazie di tutto confermo che sono molto emozionato perché è un evento speciale questo mi rendo conto di essere stato dieci anni con voi è importante un pezzo della mia vita scandito dal festival di trento quindi la sento questa questa occasione sono anche molto molto riconoscente a tutti voi a cominciare da quelli che hanno avuto l'idea di questo festival quindi giuseppe laterza tito boeri enzo cipolletta credo qua davanti è stata una cosa splendida e come sapete se non ve l'hanno detto i vari nobel krugman stig leeds che avete ascoltato in questi giorni non esiste un festival così al mondo ce ne vorrebbe uno in america sono convinto che ci sarebbe bisogno in america di un festival come questo ma io ho preso molto sul serio questo compito proprio perché ho il privilegio di aver partecipato a tutte le 10 edizioni questo compito che mi escono i privilegi vengono anche le responsabilità quindi questo compito di ricostruire dieci anni nella storia dell'economia globale e cercare di dare un senso a quello che è accaduto quindi cominciano col con una cronologia ha scelto date e avvenimenti perché servono come punti di riferimento per non parlare in modo troppo generico e in realtà ho dovuto prendere un po la rincorsa perché il festival primo festival e del 2006 però il festival di trento matura in un contesto allora io prendo la rincorsa e parto qualche anno prima tra l'altro in coincidenza con il mio trasferimento a san francisco quindi il passaggio del millennio 99 la creazione dell'organizzazione il commercio mondiale world trade organization che è un salto in avanti davvero notevole nella globalizzazione 2000 marzo 2000 quando io vivo in california ormai scoppia la bolla della new economy quella che era stata la prima rivoluzione di internet internet 1.0 dicembre 2001 la cina entra nella world trade organisation non c'era fin dall'inizio viene ammessa nel 2001 e tra l'altro in quel periodo quindi tra il 2000 e 2001 io partecipo come osservatore come giornalista una serie di delegazioni ufficiali americane che vanno in cina a negoziare le condizioni del suo ingresso gennaio 2002 ovviamente lo sapete entra fisicamente in circolazione l'euro che esisteva già virtualmente dal 99 marzo 2003 bush decide l'invasione dell'iraq progetto neoconservatore per ridisegnare gli equilibri geostrategici del medio oriente novembre 2004 bus rieletto per un secondo mandato il presidente degli stati uniti e quindi può proseguire la sua politica di bilancio che farà salire moltissimo il deficit pubblico americano perchè non non c'è nessun aumento della pressione fiscale nonostante l'enorme costo della guerra in iraq 2005 un anno che segnò per un certo senso non evento a febbraio entra in vigore il protocollo di kyoto sulla riduzione delle emissioni carboniche ma con la vistosa assenza di stati uniti cina e india 2006 alan greenspan lascia la guida della federal reserve e gli succede ben bernanke un avvicendamento che avrà conseguenze profonde direi per nostra fortuna bernanke prima di fare il banchiere centrale era stato uno studioso della grande depressione cosa che gli serviranno un poco 2007 comincia a crollare il mercato immobiliare negli stati uniti e quindi ci sono i primi segnali di un e le prime avvisaglie di una crisi sistemica quando falliscono alcuni hedge fund stella bale stones 2008 ovviamente 15 settembre bancarotta di lehman brothers viene lasciata fallire questa banca poi precipitosamente le autorità americane decidono di aver sbagliato si rendono conto che può scatenarsi un effetto domino e cominciano a salvare tutti quelli che stavano per fallire dopo lehman cioè la compagnia assicurativa aig general motors chrysler e vadano il maxi piano di aiuti a wall street 700 miliardi di dollari 2009 io rientro in america dalla cina dopo cinque anni in cina è un'america profondamente colpita dalla crisi che tuttavia reagisce molto rapidamente con l'accoppiata di due azioni la maxi manovra di investimenti pubblici di obama che viene approvata dal congresso americano a fine gennaio del 2009 quindi quando obama si è installato da poche settimane alla casa bianca una manovra da 800 miliardi di spesa che farà schizzare il deficit pubblico americano al 12 per cento del pil e poi soprattutto soprattutto il cosiddetto quantitative easing cioè in sostanza la federal reserve americana comincia a stampare moneta comprare bond per inondare l'economia americana di liquidità facendo attenzione che questa liquidità non vada solo alle banche ma finisca tutta l'economia reale e quindi comincia questo esperimento sarà le dimensioni di 4.500 miliardi di dollari tecnicamente gli stati uniti escono dalla recessione già nel giugno di quell'anno 2009 la recessione americana che è stata gravissima la più grave dopo la grande depressione degli anni 30 nella sua durata in realtà è stata una recessione tra virgolette noda male e durata quanto durano in media le recessioni la cina lo stesso anno 2009 vara un piano di investimenti pubblici di dimensione esattamente analoga a quella americana e non entrerà in recessione neanche per due trimestri e vita completamente la recessione 2010 prima vittoria dei repubblicani al congresso che tolgono a obama la maggioranza alla camera quattro anni dopo che applicheranno portandogli via anche il senato e conquistando la totalità del congresso e questa rimonta della destra coincide con la nascita di un grande movimento populista di destra stato anti tasse il t party movement nel 2010 però è anche l'approvazione al congresso finché avevano ancora la maggioranza i democratici della legge di riforma dei mercati finanziari americani la cosiddetta legge dodd frank che cambia alcune regole per esempio rende più difficile la speculazione sui derivati e tuttavia non passa nella sua versione più radicale non contiene quella volker rule dal nome di un ex presidente della fed paul volcker che avrebbe voluto smembrare le grandi banche e ricostituire una muraglia cinese tra il mestiere delle banche di deposito le banche di raccolta di risparmio popolare e le banche di investimento e di speculazione 2011 l'epicentro della crisi si sposta completamente nella eurozona anche per la follia di una politica monetaria restrittiva del 2012 ho scelto un evento che sembra poco attinente alle cose di cui ho parlato finora e la morte di steve jobs l'ho scelto perché a quell'epoca molti osservatori celebrano un funerale è decisamente prematuro non solo per steve jobs ma per la sua creatura e molti dicono senza di lui apple non sarà mai più quella che è stata in realtà dopo di lui apple diventerà la azienda di massimo valore di borsa nel mondo sfondando la soglia dei 700 miliardi di capitalizzazione a wall street al 2013 comincia l'allentamento della cina la cui crescita oggi è ai minimi da 20 anni e la frenata cinese contagia tutti i cosiddetti brics cioè il club dei grandi emergenti brasile russia india sud africa 2014 è l'anno del contro shock petrolifero importante poi ci tornerò precipita il costo dell'energia 2014 anche l'anno dell'uscita del libro di tom api che ti capitale nel xxi secolo accolto con grande consenso da tutti gli economisti neo keynesiani che voi conoscete bene perché sfilano regolarmente guia a trento da stig liz akr umani e che mette al centro dell'attenzione il tema delle diseguaglianze che peraltro era stato il tema di occupy wall street movimento breve più pie wall street durato pochissimo in confronto al t party confronto al populismo di destra ha avuto una vita e finora però assegnato l'attenzione almeno della sinistra americana 2015 ci siamo arrivati la bce di mario draghi finalmente con cinque anni di ritardo copia la politica della fed comincia a fare quantità e divisi comincia a stampare moneta a comprare bond e il primo effetto che si vede un effetto molto importante è la valutazione dell'euro ho finito con questo calendario puntiglioso e intreccio per un attimo anche con i miei ricordi personali cioè prima che cosa ha significato per me lo sbarco in california al passaggio del millennio trasferirmi a vivere in california ha voluto dire per me entrare di contare la california la frequentavo molto già prima ma viverci è un'altra cosa ha significato entrare in contatto con una cultura molto particolare cioè quel mondo della silicon valley non a caso ha generato tutte le rivoluzioni tecnologiche della nostra era tutte sono nate sempre lì perché è un laboratorio di modernità che non ha eguali al mondo ci hanno provato molti a replicare una silicon valley altrove dall'asia all'europa nessuno ci è riuscito e ci sono degli ingredienti che è difficile copiare la società multietnica una tolleranza che ha le sue radici una tolleranza e addirittura un'esaltazione della trasgressione del pensiero creativo dell'essere originali che ha le sue radici addirittura nel movimento hippy nella contestazione giovanile di bari degli anni 60 nel primo movimento di liberazione dei gay che negli stati uniti nasce san francisco cioè un è un laboratorio per me quando ci ci metto le radici che diventa prodigiosamente istruttivo anche perché trovo arrivando in california quella che è la prima cultura di internet che è una cultura anarchica è una cultura libertaria l'età dell'accesso l'idea che internet deve essere un generatore di opportunità per tutti addirittura con delle punte di anticapitalismo che alcune correnti di quel mondo pensate a quello che linux tutto ciò che l'idea di inventare senza brevettare il codici aperti open source fonte aperta cioè non trasformare l'invenzione la genialità dello spirito umano in fonte di profitto non privatizzare l'innovazione questa venatura anarchico libertario anticapitalista diventerà col passare del tempo sempre più minoritaria era schiacciata in un angolo via via che i nuovi protagonisti di quel mondo steve jobs riina di lui c'era stato anche bill gates naturalmente steve jobs e tutti gli altri larry page e sergey brin di google mark zuckerberg di facebook si sono trasformati in realtà in delle gigantesche macchine di profitto di appropriazione privata dell'innovazione e spesso con delle pulsioni monopolistiche cercando cioè di trasformare di di trasformare quello che doveva essere il campo aperto la prateria sterminata di internet in un campo recintato la cina il mio trasferimento in cina nel 2004 avviene in un momento in cui la cina e profondamente incompresa soprattutto qui in italia a me aiutato il fatto di aver vissuto in california perché la california era già per metà della sua della sua mente proiettata dalla sull'altra sponda del pacifico aveva già cominciato a pensare una divisione internazionale del lavoro in cui tutta la manifattura dell'informatica doveva essere in asia in california restavano i laboratori restavano gli ingegneri stavano i creativi ricordatevi sempre quello che c'è scritto dietro il vostro iphone designed in california hanno pensato progettati in california poi però assemblato a shenzhen in cina quindi il fatto di vivere in california mi aveva allenato a spingere lo sguardo sulla sponda opposta del pacifico mentre qui in italia c'era una visione ancora molto confusa e abbastanza demoniaca della cina non era l'epoca in cui la piccola impresa italiana si illudeva di potersi difendere erigendo barriere di dazi doganali la lega nord cavalcava queste pulsioni cioè mettiamo le barriere contro contro la cina e quindi immergermi nella cina per cinque anni è stato anche il lavoro di andare a raccontare gli italiani quello che stava accadendo la in un momento dove c'erano tanti pregiudizi da da contrastare il mio ritorno in america nel 2009 è stato un momento drammatico perché ho lasciato la cina e nella fase di massima accelerazione della sua crescita e sono rimarcato negli stati uniti in un momento in cui l'america sembrava condannata i costi sociali della crisi sistemica dal 2008 sono stati pesantissimi svago un paese angosciato lo era lo era senza senza una visione di come uscirne del proprio futuro sembrava un modello superato quello americano e ci fu un momento proprio quando io lo collego molto col mio trasloco da pechino a new york nell'estate del 2009 in cui mi sembrava di fare un viaggio a ritroso nel tempo cioè lasciavo la cina della modernità più sfrenata rientrava in un america in affanno un america tra l'altro decadente per tanti aspetti le infrastrutture abbandonate senza più investimenti che cascavano a pezzi avevo proprio la sensazione per la prima volta che si che si e va invertito il senso del viaggio io stavo ritornando in un paese del passato tornando in america ed è stata un'impressione che è durata ma poi ha avuto un rovesciamento abbastanza spettacolare su cui ritornerò ecco per me questi dieci anni sono anche faccio una piccola piccolissima parentesi di auto pubblicità sono anche il decimo anniversario dell'uscita del mio libro che si intitolava il secolo cinese che presenta in cui a trento ora lo ricordo perché adesso mi capita spesso di incontrare anche qui a trento in altre parti d'italia o del mondo dei ragazzi che mi vengono a dire ho letto il secolo cinese e ho deciso di andare a studiare all'università a pechino a shanghai ora questo lo dicono non per farmi merito è ovvio che se non avessi raccontato io quella cina non avessi raccontato io come stava cambiando la velocità prodigiosa del cambiamento ce l'avrebbe fatto qualcun altro ho avuto la fortuna e il privilegio di trovarmi al posto giusto nel momento giusto in qualche modo anche gli italiani avrebbero capito quello che stava accadendo però vedetevi da questo vi dà la sensazione di un'accelerazione nel cambiamento perché davvero dieci anni fa sarebbe stato abbastanza incredibile pensare che una delle destinazioni per dei giovani occidentali italianieuropei perfino americani che vogliono aprirsi la testa a orizzonti nuovi aggiungere qualcosa di nuovo e di diverso nella propria formazione una tappa poteva essere università cinese in tempo in cina chi andava a studiare vince c'è sempre stato qualcuno che andava a studiare in cina o perché voleva studiare il mandarino perché la oppure negli anni 60 70 perché hanno dei dei maoisti o una un attrazione culturale per la civiltà cinese hopu un'attrazione politica per un paese che era stato uno dei poli della rivoluzione comunista l'idea invece che adesso si va a pechino shanghai a iscriversi a un master in una business school studiare economia a prendersi un master di economia anziché farlo a harvard stanford dieci anni fa era abbastanza irrealistica o sul reale ecco quindi il secolo cinese rimane un tema nel senso che io resto profondamente convinto anche se da allora sono successe tante cose in cina il senso negativo negativo resto convinto comunque che noi riuniti qui dentro questa sera apparteniamo a le prime generazioni che assistono a un passaggio come non accadeva da mezzo millennio cioè si sta chiudendo quella fase della storia che si era aperta con l'era delle grandi scoperte quando i nostri navigatori vanno a scoprire il nuovo mondo che allora era l'america e poi comincia l'era delle grandi conquiste coloniali e si apre quindi un periodo di cinque secoli di story di storia segnati dal dominio dell'uomo bianco sul pianeta ecco noi siamo le prime generazioni che assistono alla conclusione di quel periodo che ci piacciono e di solito non ci piace le conseguenze non sono molto gradevoli per noi ma e questa è questa la realtà il pendolo della storia lentamente non sono sono cose brutali nella loro realizzazione però lentamente il pendolo della storia sta ritornando là dove l'avevamo lasciato cinque secoli fa quando le due nazioni più ricche più sviluppate perfino più avanzate scientificamente erano rispettivamente la cina e l'india e noi avevamo più indietro ora il problema grosso è che questo accade senza che si sia realizzata la profezia della omologazione politica della cina perché quando ancora quando io ero sbarcato in california al passaggio del millennio e la california aveva già un'idea forte del ruolo della cina è un progetto mondiale in cui inserire un ruolo della cina c'era vivevamo nell'epoca della fine della storia la profezia di fukuyama cioè è caduto il muro di berlino non c'è più un sistema alternativo al capitalismo occidentale e alla liberaldemocrazia e queste due cose prima o poi finiscono con l'andare sempre insieme questa era un'idea così forte che l'hanno espressa in modo molto vocale si direbbe inglese personaggi che vanno da bill clinton a bill gates bill clinton che con il nafta aveva già indirizzato l'america verso l'epoca della grande apertura dei mercati il nafta fu uno dei primi esperimenti di globalizzazione nasceva il mercato unico tra stati uniti canada e messico era la prova generale per poi passare alla dimensione planetaria col da beauty o e l'inclusione la cooptazione della cina ma clinton era convinto che la cina una volta pienamente integrata nell'economia mondiale avrebbe poi scelto di diventare anche una democrazia più o meno come noi e bill gates era quello che diceva li portiamo i computer riportiamo internet è ovvio che con questa immensa quantità di informazione con questo accesso alle stesse informazioni che abbiamo noi prima o poi vorranno diventare come noi anche dal punto di vista politico e con delle differenze insomma la linea di tendenza doveva essere quello non è successo anzi anzi da quando io ho lasciato la cina il cambiamento più importante si chiama xi jingping il nuovo presidente cinese e segretario generale del partito comunista che è un personaggio gigantesco in tutti i sensi di statura prima di tutto ma gigantesco perché dai tempi di mao e deng xiao ping che la cina non ha un leader così forte con una personalità fortissima un carattere carismatico ma anche con un accentramento di potere nella sua persona come non c'era stato nei leader precedenti le chance e milner uscita o lui sta ri accentrando su se stesso il potere con delle operazioni spregiudicate come la campagna di lotta alla corruzione mandando in galera altissimi dirigenti del partito tutti i suoi avversari politici sistematicamente una versione moderna delle pure maoiste molto intelligente fatta molto bene tant'è vero che ai massimi della popolarità del suo paese ogni volta che torno in cina perché mi capita di tornarci per motivi personali perché ho ancora tanti amici in cina o perché nel mio nuovo mestiere seguo obama nella maggior parte dei suoi viaggi all'estero almeno una volta all'anno obama in cina ci sono vertici apec asia ogni volta misuro quanto la cina stia cambiando sotto xi jingping quanto sulla sua popolarità sia alle stelle perché appare come l'uomo forte che finalmente fa la lotta alla corruzione e tuttavia il regime sta diventando più autoritario di come l'ho conosciuto io per esempio il livello di censura dell'informazione livello di censura su internet è peggiorato rispetto agli anni in cui io facevo il corrispondente in cina è questo questo è un problema serio se siamo in qualche modo avviati su secolo cinese il fatto che la cina non sia per niente avviata verso la democratizzazione è un serio problema tanto più che stiamo nel pieno di nuovi negoziati per trattati di libero scambio che per il momento non riguardano la cina i due grandi trattati che obama vuole condurre in porto sono uno con l'asia pacifico ma c'è dentro il giappone non la cina l'altro con l'europa e tuttavia obama li ha sempre presentati alla sua opinione pubblica soprattutto alla sua base democratica di sinistra che questi trattati non li vuole e sa sempre presentati come un modo per riorganizzare la globalizzazione su basi più avanzate riscrivere le regole in modo che ci siano più diritti dei lavoratori diritti umani ambiente sostenibilità in modo poi da poter andare a negoziare con la cina da posizioni di forza imponendo un cambiamento nel modo in cui finora si è sviluppata la globalizzazione però questa è una cina con riace ha a dir poco vengo alla grande crisi nata a wall street nel 2008 e poi la cura con cui gli stati uniti si sono rilanciati allora qui una prima cosa che vorrei sottolineare questa nonostante tutto c'è quella espressione bellissima in inglese il never let waste non lasciare mai che una buona crisi vada sprecata questo doveva essere lo spirito ci siamo tutti augurati che questa crisi per la sua gravità almeno fosse una lezione così dura così drastica così severa da imporci un cambiamento di modello e non sta accadendo non è quello che sta accadendo non c'è nemmeno una lettura unica un'interpretazione unica di questa che noi possiamo anche raccontarcela cioè quando dico noi intendo dire quell'opinione pubblica democratica progressista di sinistra keynesiana krugman egli sting leeds che avete ascoltato qui possiamo anche dirci tra di noi che questa crisi ci ha insegnato delle cose e che non si può tornare indietro al modello di sviluppo precedente ma non è un'idea universale questa tutt'altro basta vedere i risultati elettorali in america in america ci sono due letture opposte della crisi c'è anche una lettura di destra c'è una parte che il t party nasce di parti che continuerà ad avere un ruolo cruciale nelle prossime elezioni presidenziali perché le primarie repubblicane per scegliere chi sarà il candidato repubblicano da opporre con ogni probabilità il re clinton le decine di parti perché quello che ha la base più motivata ideologicamente forte che va a partecipare alle primarie vota si sposta i moderati sono quelli più indifferenti quelli appassionati sono quelli del t party bene loro già nel 2010 cominciarono una contro lettura della crisi di wall street dicendo che era tutta una crisi nata dal dall intervento dello stato la crisi del 2008 nella lettura del t party della destra americana del wall street journal dovuto al fatto prima di tutto secondo loro i mutui subprime erano legati all'intervento pubblico per favorire l'edilizia popolare l'accesso dei meno abbienti alla proprietà immobiliare quindi colpa dello stato colpa di enti semi pubblici come fenin e freddie mac colpa dello stato che ha salvato i banchieri ci si dimentica tra l'altro che la grande manovra i 700 i famosi 700 miliardi con cui sono stati salvati i banchieri di wall street ii decise bush non obama ii decise il ministro del tesoro di bush hank paulson obama ereditò quella manovra di emergenza e la fece sua e decise che bisognava continuare bisognava salvare il sistema bancario da un collasso sistemico che avrebbe avuto ripercussioni incalcolabili tuttavia nasce a destra quel il salvataggio di vostri la testa ha riletto tutta questa crisi tutta questa crisi diventa e guardate qui c'è un'interessante slittamento progressivo della interpretazione della crisi che coinvolge anche i tedeschi perché l'altra cosa interessante che una crisi nata nel settore privato a wall street nella finanza tossica piano piano nella lettura germanica è diventata una crisi da debito pubblico alla fine se se se uno si immedesima nel modo in cui i dirigenti tedeschi angela merkel scheibler la bundesbank interpretano tutto quello che è accaduto in questi anni è troppo deficit pubblico il vero problema sta lì quindi non siamo purtroppo in una condizione in cui possiamo dire abbiamo capito abbiamo capito cosa è successo e non lo faremo mai più non è vero perché siamo di nuovo divisi la metà di noi hanno capito una cosa l'altra metà hanno capito l'opposto un altro tema questo che ci poi che soprattutto in in europa vi porterete dietro per un po di tempo che segna questo periodo è il nuovo protagonismo delle banche centrali e questo è un è un salto è un vero salto quello che accade dalla fine del 2008 in america con il quantitative easing è un esperimento di politica monetaria mai visto prima nella storia per le sue dimensioni per le sue dimensioni quei 4.500 miliardi di liquidità generata in america non si era mai tentato un'operazione così titanica e da allora noi viviamo in un'economia dove il potere i grandi registi sono i banchieri centrali l'america non sarebbe uscita dalla crisi certamente solo con quella manovra keynesiana di obama senza la ferma al viso non saremmo oggi al sesto anno di crescita consecutiva con 15 milioni di posti di lavoro creati negli stati uniti e la banca centrale decisiva così come lo sarà la banca centrale europea unico attore che dopo cinque anni di paralisi ha finalmente deciso di fare qualcosa e la svalutazione competitiva dell'euro già sta portando dei benefici l'industria esportatrice italiana lo sente ci vorrà del tempo è guardate in america per darvi una prova della come dire della distanza temporale tra il rimedio è il beneficio tenete conto che basta guardare i sondaggi sulla popolarità di obama noi abbiamo avuto per i primi cinque anni di ripresa per i primi cinque anni di ripresa americana obama continuava a scendere nei sondaggi la popolarità di un presidente americano è fondamentalmente legata al modo in cui i cittadini sentono lo stato dell'economia se sentono che le cose vanno meglio tendenzialmente sono anche più simpatizzanti verso il presidente gliene attribuiscono qualche merito che sia giusto o sbagliato e così obama ha cominciato a risalire nei sondaggi solo al sesto anno di ripresa perché solo al sesto anno la ripresa ha cominciato a dare dei benefici più diffusi in termini di potere d'acquisto potere d'acquisto delle famiglie di aumenti salariali stanno aumentando perfino i salari minimi anche nelle categorie più basse più dequalificate pensate al fast food wall mart stanno finalmente alzando i salari minimi che erano bloccati da da 15 anni ecco ci sono voluti sei anni non voglio essere menagramo però se tanto mi dà tanto qualcosa del genere accadrà anche qui cioè tra il momento in cui draghi finalmente adottato la ricetta americana è il momento in cui sentirete una ripresa che pervade il corpo sociale che si sente fisicamente nel benessere ci vorrà del tempo però questo diciamo il nuovo ruolo delle banche centrali in questo momento è un dato di fatto perché poi la ricetta americana è stata copiata dalla banca d'inghilterra dalla banca svizzera e dalla banca centrale del giappone siamo in una nuova era dal punto di vista del ruolo dei grandi padroni delle monete un altro elemento da non trascurare nella ripresa americana però è una serie di dati strutturali che fanno dell'america un paese diverso e questi hanno fatto sì che quella mia sensazione al ritorno da pechino a new york che l'america fosse in affanno che il modello cinese potesse diventare il modello di uscita dalla crisi cioè quella combinazione cinese di mercatismo economia capitalistica ma con un forte potere dello stato anche un capitalismo pubblico molto presente un sistema bancario diretto ancora dal governo quindi questo misto di capitalismo centralizzazione autoritarismo poteva diventare il modello di uscita dalla crisi questo è stato smentito dal fatto che poi a un certo momento l'america ha tirato fuori delle carte degli assi nella che si chiamano cioè la silicon valley indubbiamente che ha partorito la seconda new economy internet 2.0 la nuova ondata di innovazione ma altri due fattori da non dimenticare la rivoluzione energetica che è una rivoluzione tecnologica la rivoluzione energie che il crollo dei prezzi del petrolio del 2014 è un fatto dovuto a innovazione tecnologica il petrolio c'era già solo che l'avanzata di nuove tecnologie come l'orizzonte thrilling la trivellazione orizzontale e il trekking per quanto contestabilissima dal punto di vista ambientale hanno fatto sì che improvvisamente dei giacimenti delle risorse che non erano economicamente sfruttabili sono diventati competitivi e nel 2000 nel corso del 2014 gli stati uniti hanno superato la russia come produzione di gas naturale e hanno sostanzialmente agganciato l'arabia saudita ormai siamo vicini al superamento dell'arabia saudita nella estrazione di petrolio e accaduto a una velocità impressionante cioè la tecnologia ha completamente sconvolto il mercato energetico con delle conseguenze geostrategiche geopolitiche che ancora fatichiamo a misurare nel senso che pensate che improvvisamente da un anno all'altro quasi non c'è più una sola petroliera nave petroliera che parte dal golfo persico per portare greggio negli stati uniti non ne hanno più bisogno gli stati uniti importano ancora del petrolio e del gas naturale ma dai loro vicini cioè canada e messico sostanzialmente non loro questo guardate che è una cosa che cambia il mondo come noi lo conoscevamo dalla battaglia di el alamein scusate va giù un salto un po più indietro rispetto alla data di nascita del festival di trento seconda guerra mondiale si decide in due battaglie stalingrado e el alamein el alamein della battaglia in cui gli anglo americani e riescono a bloccare l'accesso dei tedeschi di hitler al petrolio cioè le strade del medioriente gli vengono precluse questo per dare per dire l'importanza e la conoscete del resto solo poi l'importanza geo strategica di quell'area del mondo bene oggi gli americani ovviamente continuano a essere interessato è quello che accade in medio oriente ma non perché hanno bisogno di quel petrolio sono interessati al medio oriente perché tutti i loro alleati continuano aveva bisogno di quel petrolio e quindi una vera superpotenza come l'america sa che avere la quinta e la sesta flotta che più o meno controllano quella parte controllo alle dia troppo ma comunque presidiano almeno militarmente quella parte del mondo vuol dire che gli europei che hanno ancora bisogno del medioriente il giappone la cina che ha bisogno del petrolio del golfo persico devono fare i conti con la superpotenza americana ma non è una dipendenza diretta vengo al la questione dei padroni della rete e il futuro digitale perché questo mi porta a un dibattito che io considero oggi il dibattito centrale sul futuro dell'economia cioè quello sulla stagnazione secolare paio di mesi fa ho assistito a new york non è un festival paragonabile al festival di trento perché non ce l'hanno in america però c'è stato un momento un lungo week end di dibattiti tra treni nobel americani grandi economisti organizzato dalla new york university e dalla new york review of books sono intervenuti anche krugman phelps e tanti altri è il tema era what's wrong with di economy e sottotitolo la secular stagnation la stagnazione secolare ora può sembrare strano che nel cuore di una città come new york ricche esplode di opulenza in questo momento dove è ripartita probabilmente un'altra bolla immobiliare soprattutto quella dei miliardari si costruiscono grattacieli che oscurano central park proiettano loro perché gli oligarchi russi e cinesi possono comprarsi la penthouse con vista su tutta manhattan insomma è una città che trasuda di nuovo ricchezza dinamismo vitalità anche in senso positivo non solo la speculazione sesto anno di crescita può sembrare paradossale che proprio lì ci si interroga su che cosa non va nell'economia what's wrong with i economy e sul tema della stagnazione secolare ora di cosa parlano gli economisti americani quando parlano di installazioni secolare è in realtà il termine stagnazione secolare nasce negli anni trenta durante la grande depressione nasce in ambienti di economisti austriaco tedeschi anche inglesi lo ha rilanciato molto molto di recente un personaggio geniale anche molto controverso che è larry summers controverso perché come segretario al tesoro di clinton fu uno di quelli che filmavano le le grandi della hewlett jean finanziarie quelle che poi avrebbero partorito la finanza tossica però è anche un economista molto molto brillante il quale ha segnalato il fatto che i due motori insomma ha rilanciato il dibattito degli anni trenta i due motori storici della crescita capitalistica dalla rivoluzione industriale inglese del settecento in poi sono sempre stati la popolazione che cresceva e quindi allargava i mercati di sbocco per i prodotti e il progresso tecnologico quindi demografia e innovazione sempre stati i due motori che hanno portato avanti che hanno consentito un salto prodigioso nelle condizioni di vita di gran parte dell'umanità fino più di recente alla cina e anche l'india bene la demografia non ci potremo più contare la denatalità è un dato che ormai riguarda perfino alla cina con la politica del figlio unico la politica del controllo delle nascite la cina sta entrando velocissimamente in una fase di invecchiamento della sua popolazione di invecchiamento della sua forza lavoro che assomiglia molto a quella che conosciamo noi naturalmente proiettata su un miliardo e 300 milioni di persone è un paese dove c'è ancora una larga fascia della popolazione povera quindi l'idea di dover gestire l'invecchiamento la costruzione di un welfare state moderno l'aumento della spesa sanitaria e pensionistica su quelle dimensioni fa tremare ma la cina sta diventando il nuovo giappone ma dieci volte più grande quindi la demografia gli stati uniti scusate apre una parte degli stati uniti riescono a rallentare ritardare rinviare il problema dell'invecchiamento perché hanno una politica dell'immigrazione molto più intelligente della nostra però è un emo rinvio non è quasi tutto il mondo le nascite stanno calando quindi su quel motore li della demografia non potremo più contare resta l'innovazione ma l'innovazione presenta un grosso problema che è quello che in questo momento appassiona tanti ne ha parlato di recente krugman ne ha parlato phelps altro premio nobel in quel convegno cui ho partecipato a new york negli ultimi anni non c'è traccia dell'innovazione nell'aumento della nostra produttività l'innovazione la produttività è quasi ferma gli ultimi le ultime innovazioni allora 22 numeri e questi li ricordava alan blind in un articolo sul wall street journal che una sintesi dell'intera dell'intervento fatto quel convegno cui ho assistito io a la blind ex vice presidente della federal reserve negli ultimi 150 anni l'america ha avuto un aumento medio della produttività annua del 2,5 per cento 2,5 per cento in più di produttività ogni anno che ha consentito di migliorare il tenore di vita 25 volte questa è la è la magia dell'interesse composto chi di voi studia economia sa cosa vuol dire poi c'è stato un periodo magico veramente magico di accelerazione che il dopoguerra anni 50 60 addirittura l'aumento di produttività americana si spinge fin quasi al 3 per cento hanno 2,8 per cento hanno quindi li addirittura un'accelerazione negli ultimi anni siamo caduti allo 0,7 per cento di aumento della produttività all'anno guardate senza aumento di produttività non si sta meglio è quello quello è fondamentale per avere una prospettiva di un futuro migliore bisogna che il nostro lavoro produca più ricchezza e non lo sta facendo il grande mistero su cui si interrogano krugman phelps tanti altri è dov'è la silicon valley la vediamo da per tutto fuorché nelle statistiche sulla produttività cioè la vediamo dappertutto nel senso che siamo la nostra vita è stata invasa di gadget e la nostra attenzione è continuamente spostata sullo smartphone sul tablet e abbiamo l'impressione di vivere in un'epoca prodigiosamente innovativa i padroni della rete apple google ci bombardano di novità ogni anno ogni mese quasi e tuttavia non ce n'è traccia in un miglioramento della produttività umana al punto che addirittura alcuni cominciano a sospettare che queste siano innovazioni che consumano la nostra attenzione che ci distraggono dal lavoro e non ci rendono più efficiente questo comunque è un grosso problema e ci riporta api che ti cioè il tema delle diseguaglianze perché anche picchetti si è interrogato su un esaurimento di dinamismo del capitalismo occidentale nel grande studio il capitale nel xxi secolo ci spiega tra le altre colta essere una magnifica monumentale ricostruzione sull'andamento delle diseguaglianze nelle varie società praticamente dalla rivoluzione francese fino ai nostri giorni con meravigliose citazioni letterarie che avete usato anche qui ieri non forma teatrale da balzac a jane austen potrà essere un'opera veramente grandiosa di ricostruzione della storia delle diseguaglianze cerca anche di trovare delle cause tra queste c'è una minore crescita economica quando la crescita economica rallenta sostiene p che ti è più facile che si arricchisca chi ha già patrimoni si scivola verso una società patrimoniale una società dove la rendita finanziaria e quella che premia per quindi anche sul tema delle diseguaglianze il la questione di come far ripartire lo sviluppo è fondamentale e la stagnazione secolare è il grande punto interrogativo concludo solo con una una notazione e poi naturalmente sarò a vostra disposizione per le domande una notazione sulla germania perché prima ho accennato al fatto che nella lettura di questa crisi non siamo tutti d'accordo al contrario è la lettura tedesca per certi aspetti assomiglia molto a quella della destra americana con una con un'aggiunta una variante cioè questo questa continuità del pensiero liberale tedesco quello che in germania viene chiamato il comodo liberalismo anche questo radici negli anni trenta radici negli anni trenta e quindi anche nei traumi storici della germania di weimar di un paese che vive la democrazia destabilizzata da un'economia nel caos un'economia nel caos l'iperinflazione della germania di weimar che travolse quella democrazia e apre la strada al nazismo ecco nel lordo liberalismo tedesco di oggi c'è anche ho come la sensazione di un volersi aggrappare a un ordine in un età del caos abbiamo la sensazione spesso di di vivere oggi in un età del caos ci mancano punti di riferimento non abbiamo più delle certezze da una parte abbiamo l'avanzata del della jir ad alle porte di casa per voi che state qui in italia nuove potenze dalla russia di putin alla cina che sfidano la pax americana e anche l'ordine geopolitico che aveva retto il mondo dalla seconda guerra mondiale in poi è pieno di incognite e di fattori destabilizzanti ecco in tutto questo è come se la germania cercasse di aggrapparsi in un ordine a un ordine antico lordo liberalismo questa il deficit vissuto come un elemento di soprattutto di disordine al di là di quello che è l'impatto macroeconomico discutibile controverso del deficit pubblico un elemento di disordine questo quest'ansia della germania di aggrapparsi a delle certezze di una stabilità antica che è comprensibile è sicuramente complessivi in un paese come la germania che si vede circondato di tante forme di disordine e da una risposta che purtroppo è una risposta alla dettagliata e distruttiva per il resto dell'europa e non soltanto per il resto dell'europa sì grazie dirigo rampini che ci ha dato tanti elementi di riflessione di racconto di analisi abbiamo un po di tempo non molto ma un po di tempo per delle domande rampini prima volevo solo dirvi questo in questi dieci anni di cambiamenti grafici ha raccontato in questi dieci anni di festival il lavoro che è stato fatto qui a trento e che ha dato qualcosa che sarebbe stato completamente diversi un'altra città e documentato anche da una mostra che vi invito a vedere nel palazzo del rettorato in via calepini una bella mostra che si chiama dieci anni di festival 10 anni che hanno cambiato l'economia l'accurata nunzia penelope e approfitto per dire una cosa molto semplice che sento profondamente tutte le persone che sono qui che lavorano per il fez durante l'anno poi vivono in altre città sono grate a questa città sono grazie a questa città perché questa città ha costruito attraverso tante persone non solo le rappresentanze istituzionali la provincia il comune di università ha costruito equilibrio una comunità che ha retto alle prove più dure una delle quali è stata ieri la raccontava federico insomma il fatto è avere qui sul palco del pezzo è sono un bis svelo un retroscena è una cosa che potete immaginare due primi ministri ha comportato problemi di sicurezza problemi di coordinamento di organizzazione dentro una macchina già complessa come il festival che potete immaginare ecco tutte le persone che lavorano per questo festival hanno dato un contributo straordinario in questi dieci anni mi piegai di fare un applauso per loro ringrazio vi ringrazio e naturalmente naturalmente per queste persone diciamo il miglior compenso è proprio il vostro applauso il fatto di lavorare per questa per questo apprezzamento che ogni anno si ripete allora passiamo alle questioni ci dovrebbe essere qualcuno sì col microfono se qualcuno ha voglia di fare una domanda vedo un signore lì c'era ecco c'è una c'è un signore con gli occhiali e con un golf bluemotion prego buonasera complimenti volevo chiederle il co tv easing quando finirà con la mentalità si aspetta succederà grazie cosa succederà quando finisce in quantità e divisi in america è già finito ufficialmente nel senso che la fia alla fine dell'anno scorso la federal reserve andò gli aveva vinto la lotta contro la recessione aveva quasi stravinta oserei dire ha smesso gli acquisti tuttavia non si può proprio dire che sia completamente finito perché poiché si tiene in pancia questi 4.500 miliardi di bond molti economisti sostengono che l'aveva fine del quantità divisi un ritorno alla normalità lo avremmo solo quando la ferro al riso cominciava a rivendere questi bond e quindi a prosciugare un po di questa enorme liquidità che c'è sul mercato non solo sul mercato americano perché guardate poi uno degli effetti anche perversi del quantità divisi è stato di aver inondato di liquidità per esempio i paesi emergenti una parte di quella liquidità è andata investirsi nelle borse del brasile o del sudafrica e infatti in previsione della fine del quantitative easing sono cominciate turbolenze in diverse piazze finanziarie dei brics un altro segnale di fine del quantitative easing sarà quando la federal reserve cominciava ad alzare i tassi di interesse che comunque siamo ancora in una situazione da quel punto di vista totalmente anomala eccezionale tasso direttivo della banca centrale pari a zero non sappiamo quando comincerà perché siccome c'è stato un rallentamento nel primo trimestre di quest'anno anzi una leggera diminuzione del pil americano o meno 0,7 nel primo trimestre la ferrari store sta rinviando sta spostando un po più in là forse alla fine dell'anno aumenterà i tassi siamo ancora in una situazione del tutto anomala in più è cominciato in quantità e divisi in maniera abbastanza robusta qui in europa e è un grosso punto interrogativo cosa accadrà quando finisce potrebbe accadere anche un'altra crisi quando ricomincerà di solito le recessioni tradizionali nel mondo in cui vivevamo prima del 2007 2008 le recessioni tradizionali cominciavano spesso quando la banca centrale americana alzava i tassi quindi il momento in cui la fed alza i tassi potrebbe equivalere al al fischio di fine della ricreazione non che sia stata una ricreazione per tutti il problema è questo anche che non è stata una dichiarazione per l'europa è rimasta congelata dai suoi ritardi 35 anni ma anche in america i benefici della ripresa sono stati distribuiti in maniera molto molto diseguale quindi questo questa è una delle ragioni per cui la federal user che adesso non ha più al suo vertice ben bernanke ha una donna janet yellen che definirei di sinistra ma anche se non si usa non è non è buon costume dare delle etichette politiche al banchiere centrale negli stati uniti però janet yellen ha una forte sensibilità di sinistra nella sua storia nella sua formazione è una molto attenta alla realtà profonda del mercato del lavoro non le basta guardare il pil non le bastano i sei anni di crescita vuole che ci sia un riassorbimento anche della disoccupazione nascosta dei disoccupati scoraggiati della sottoccupazione cioè tutti quelli che hanno un part time ma in realtà avrebbero bisogno di lavorare tempo pieno janet yellen vuole che ci sia anche una dinamica salariale più rigorosa che il potere d'acquisto dei lavoratori aumenti quindi tendenzialmente se può poi ci sono degli equilibri politici complessi anche dentro la ferrari ma se vuole sposterà il più in là possibile il fischio di fine della ricreazione perché potrebbe essere sgradevole quello che accade quando finisce quando quando c'è quel fischio le domande c'è un signore lì con ma per venire l'italia cosa dovremmo fare noi in italia non graviamo federico rampini cioè l'unica tra l'altro non grava temi dell'unità continui finisco la sua frase non graviamo federico i bambini dell'unica cosa che non sa fare cioè tutto non sono un guru e poi conosco meglio l'america e la cina rispetto alle l'italia la conoscete meglio voi di me no quello che io sono convinto che i benefici della nuova politica monetaria della bce si stiano già sentendo chi di voi maneggia le statistiche sa sicuramente che sul fronte dell'export in italia si è già aperto una pagina nuova insomma siamo passati in pochi mesi da un euro che valeva più di un dollaro e mezzo erano arrivati a un dollaro e 60 adesso siamo quasi alla parità queste cose perché per chi esporta per chi lavora sui mercati internazionali sono dei cambiamenti enormi c'è un guadagno di competitività meraviglioso naturalmente mancato guadagno di competitività non se uno e spot e in germania ovviamente la germania il tasso di cambia sempre uguale però esportava in america è esportare nell'area dollaro o in altri paesi la cui moneta è in qualche modo agganciata al dollaro tra l'altro il renminbi cinese tende a seguire abbastanza i movimenti del dollaro più che non quelli dell'euro quindi è un è un sostanzioso aiuto alla competitività italiana da questo punto di vista poi l'industria esportatrice prima che lo trasmette ad altre parti dell'economia italiana c ci vuole tempo non basta e chiaro che non si può pensare solo a una ripresa trainata dalle esportazioni in italia per un signore lì e poi un signore con la maglietta verde però prima si buonasera grazie io volevo chiedere questo abbiamo abbiamo parlato dei padroni della rete che ha generato il mondo di internet sempre internet però sta dando una spinta anche quella che viene chiamata la scena indie economy no quindi la l'economia della condivisione ci sono innovazioni tecniche che come dire faranno dando la possibilità ad ognuno di noi di essere il produttore di contenuti di energia di tante cose volevo chiedere se lei vede in questo una luce di speranza per l'occidente o se assolutamente una bolla che sia che andrà poi a sgonfiarsi grazie sì e no me ne sono occupato anche di recente per esempio il caso di huber che rientra in qualche modo nella shell economy questa idea lasciare l'economist l'economia della condivisione a risponde a tante esigenze del nostro tempo una è il consumo frugale che perché io devo possedere un'automobile essere proprietario di un automobile se mediamente la uso due ore al giorno perché non pensare che io questa automobile la uso quando ne ho bisogno ma non deve essere titolare di un diritto di proprietà e questo è all'origine non tanto huber anche se vogliamo ma più cose come la zip card che nacque a san francisco e poi è dilagata con nomi diversi in tanti paesi in tante città anche in italia no questo io io prendo la macchina pubblica sostanzialmente una macchina pubblica che in un parcheggio la uso riduce i costi riduce l'inquinamento mi dà accesso a un bene che fosse non potrei comprarli se sono giovane con un reddito molto molto modesto la shell economy mi dà la possibilità di usufruire di servizi mentre non potrei comprarmi ora e appassionante il tema della scena economy perché ci parla di consumo frugale ci parla anche di uno sviluppo più sostenibile e meno inquinante di nuovi valori in fondo questo ridimensionare l'importanza della proprietà dell'avere del possedere rifkin stato uno dei dei primi a ragionare su queste cose io seguo con molto interesse quello che accade al tempo stesso vedo l'altra faccia della medaglia lei ha parlato di creazione di contenuti nel mio spettacolo su un'economia spiegata con le canzoni dei beatles che porta in scena qui in anteprima qui a trento esattamente un anno fa facevo l'esempio dei musicisti perché è un esempio indo lotta non parlare di noi giornalisti o di altre categorie che magari possono essere più antipatiche ho preso l'esempio dei musicisti ma poi si può allargare i musicisti si era detto ai giovani che amano la musica che fanno musica che creano musica internet e la vostra salvezza finalmente vi liberate della schiavitù delle case discografiche non dovete essere più prigionieri di questo mondo di questi schiavistiche sono i grandi boss dell'industria discografica create musica la mettete online e avete accesso a un pubblico enorme non avete bisogno di passare attraverso tutti vi possono ascoltare tutti vi possono ascoltare gratis e voi come campate no guardate che questo è un problema ho fatto l'esempio dei musicisti perché tutti amiamo i musicisti è un disastro quello che è accaduto nella musica è un disastro altro che ta dell'accesso tutti consumiamo oggi molta più musica e soprattutto i giovani e non paghiamo niente vogliamo ci piace un cantante andiamo su youtube ascoltiamo il suo brano e noi gli stiamo pagando niente di diritti d'autore attenzione però perché qualcuno ci sta guadagnando e youtube youtube che su ogni click aumenta la sua capacità di raccolta di pubblicità allora questo è uno dei dilemmi dell'età dell'accesso in cui tutto diventa gratis i contenuti diventano gratuiti quelli che creano contenuti non sanno come vivere ma in compenso si sono generate delle nuove gigantesche macchine da profitto che sono gli aggregatori di contenuti che si chiamano google apple facebook loro in questa economia pseudo gratuita sono capaci di generare una ricchezza inaudita per se stessi per i propri azionisti per i propri top manager però c'è qualcosa i conti non tornano in questa in questa nuova economia della gratuità e cioè intere generazioni che vogliono fare dei mestieri che hanno a che vedere con la creazione di contenuto e guardate io ho visitato di recente è stata un'esperienza per me per certi aspetti meravigliosa lo studio di youtube sta diventando la nuova hollywood hanno dei centri di produzione il più grosso è originario e a los angeles non a caso vicina hollywood il secondo più grande è a new york ho visitato per comodità più vicino a casa mia sono andata visitato stalcio al chelsea market dove c'è anche google ed in quella zona molto molto vivace e molto creativa di new york loro offrono la loro il loro know how in dei locali che assomigliano ai locali di degli studiosi delle major cinematografiche di hollywood o di grandi reti televisive sono una meraviglia paradiso della tecnologia più avanzata qualunque giovane che voglia imparare a fare un film a creare un film a creare una serie televisiva a creare un documentario che abbia insomma capacità creativa del video youtube l'accoglie a braccia aperte dice vieni qui ti insegniamo noi come si fa ci mettiamo di affittiamo gratis questi studi e tu diventi un creatore di video e ho inseguito anche dei personaggi c'è persino ho incrociato una storia italiana è una stoffa le pubblicità messo mano è una ragazza tra l'altro originaria di queste parti è trasferita a manhattan ha inventato un nuovo genere di tutorial del make up cioè dei video in cui secondo me le ragazze di una certa età sanno già di chi sto parlando clio cliomakeup vive a new york ha inventato questo nuovo genere che attraverso dei dei tutorial sarebbero dei video che ti insegnano i manuali per l'uso istruzioni per l'uso ti insegno come si fa il make up fantastico successo ma io le ho chiesto quindi lei tra i video di youtube più cliccati dall italia ha un indice di popolarità altissimo e le ho detto ma i soldi beh i soldi se li prende quasi tutti youtube voi avete questa questo questo mondo giovanile che io ho visto lì che è meraviglioso di una creatività straordinaria vogliono fare giornalismo televisivo vogliono fare cinema vogliono fare documentario hanno una capacità di apprendimento delle tecnologie straordinaria youtube li offre la piattaforma perché questi generano contenuti su youtube generano video che poi voi tutti andate a guardare ma la fonte di profitto è tutta per youtube e la pubblicità che vende youtube e questo è abbastanza mostruoso il modo in cui i padroni della rete stanno generando una nuova economia basata sul lavoro gratis dei giovani dunque prenderei le ultime domande c'è un signore con maglietta verde è lì dietro dietro di lei signora calzata la mano sì grazie lei prima accennavo vai e volevo chiederle se secondo lei questa crisi ha dato dei colpi alle nostre democrazie se questa crisi ha dato dei colpi alle nostre democrazie ma certamente certamente perché questo è il io credo che questa è l'insegnamento più importante meno che io ho ricavato dalla lettura di picchetti con questo livello di diseguaglianza e questo vale per l'america come per l'europa con questi livelli di diseguaglianza il terreno di gioco democratico non è più un terreno pari si scivola verso dei sistemi oligarchici in tanti modi insomma in america avviene tutto alla luce del sole nel senso guardate la prossima campagna elettorale per la casa bianca nel 2016 la soglia per arrivare alla finalissima un democratico contro e pubblicano sappiamo già che sarà oltre il miliardo di dollari cioè ciascuno dei due che hillary clinton so che sarà hillary clinton la candidata democratica repubblicani c'è ancora una gran confusione sono troppi candidati ed è difficile fare previsioni ma comunque alla fine i due finalisti dovevano avere la capacità di una raccolta fondi di almeno un miliardo di dollari alla luce del sole non stiamo parlando di tangenti non stiamo parlando di corruzione stiamo parlando nel rispetto delle leggi americane sul finanziamento delle campagne elettorali però non è non è un terreno di gioco dove tutti hanno le stesse opportunità quando il costo della politica in america diventa quello che è ovvio che le lobby hanno un potere di influenza e tutto il tema anche vedete gli scandali che stanno cominciando a colpire hillary clinton io la considera una persona di grande competenza hillary clinton c'è però il bagaglio ingombrante di questa fondazione clinton creata da lei dal marito bill adesso hanno coinvolto anche la figlia chelsea è una fondazione che fa beneficenza filantropia però a parte il fatto che nei nei conti di questa fondazione quando hillary ha bisogno di spostarsi e la fondazione che le le presta un jet privato e quindi insomma siamo un po ai confini anche dell'uso personale di una parte delle donazioni ma soprattutto quando è ovvio che quella è anche una gigantesca macchina di relazioni pubbliche cioè il clinton con questa fondazione si sono creati un'immagine benefica per che finanziano cause filantropiche in america e nel mondo intero naturalmente poi si creano anche dei debiti nei confronti di chi li versa se l'arabia saudita è uno dei principali donatori stranieri della fondazione clinton quando il ri dovesse essere alla casa bianca forse se lo ricorderà nel momento in cui deve prendere le decisioni di politica estera americana che l'arabia saudita era stata così generosa sono in temi del conflitto di interessi non esistono solo in italia e quindi sì la risposta purtroppo è sì non le le diseguaglianze a questo livello incidono sulla democrazia distorcono la democrazia è a sua volta la democrazia finisce con l'essere ostaggio di quei poteri forti di quelle elite che fanno in modo che le diseguaglianze continui no perché un'altra delle lezioni di picchetti è che vedete abbiamo vissuto a lungo in una sotto una spiegazione universale delle diseguaglianze che va accettata il po troppo da tutti a destra ea sinistra guardate che da molti anni quando si parla di diseguaglianza e la risposta classica e le diseguaglianze nascono da due fattori la globalizzazione e le tecnologie la globalizzazione mette in concorrenza i nostri lavori non è anche più soltanto operai ma cominciando dai lavori operai con gli operai cinesi e quindi è una potente macchina che ci spinge al ribasso e la tecnologia può sostituire i nostri operai con degli automi e non soltanto gli operai per sempre di più la l'automazione sta invadendo mestiere di colletti bianchi mestieri impiegatizi lavori intellettuali a new york ho mai guardato un bancario a new york vi vive ai limiti della soglia di povertà perché sono talmente minacciati dall automazione che è diventato uno dei uno degli ultimi mestieri nella scala sociale e quello del bancario ma allo sportello è non il trader che lavora wall street ma ecco proprio la spiegazione di questa società ah ah ah clessidra o piuttosto a piramide con al vertice un arricchimento smisurato e sotto un impoverimento c'è stato detto a lungo globalizzazione più tecnologie intanto ci sono delle cose che non tornano perché se veramente ci fosse questa concorrenza estera che preme sui salari dovrebbe valere per tutti dovrebbe valere anche per i top manager non si capisce perché il classico paragone negli anni sessanta il chief executive della general motors guadagnava 40 volte un operaio del ragioniere motors oggi marchionne guadagna 400 volte un operaio della fiat perché io sono solito fare l'esempio di marchionne ma di recente ho cominciato a sostituirlo con un altro esempio che quello di gossip il chief executive di renault nissan che addirittura è un'azienda dove c'è ancora un azione un azionista pubblico di minoranza solo il 15 per cento lo stato francese ma di recente il consiglio di amministrazione dell'ato no ha deciso di raddoppiare la gratifica digos raddoppiare lo stato francese che azionista ha provato a opporsi ma è stato messo in minoranza e la giustificazione è stata che goss ha raggiunto tutti gli obiettivi che gli erano stati fissati dal suo consiglio di amministrazione ma da solo la domanda è questa c'è riuscito da solo cioè sera con una ha raggiunto tutti gli obiettivi e perché c'era lui solo al comando ai suoi dipendenti no agli operai della roma non hanno avuto il raddoppio dichiarativo allora vedete qui si sta creando quella quel qui bisognerebbe fermarsi un attimo e dire ma scusate da tutte quelle ottime business school cinesi anche indiane dubai di recente aperto una business school che è una filiale della new york university quindi milioni ma dovrebbe valere anche per marchionne ghosn che ci sono dei bravissimi manager che vengono dall'india dalla cina e che potrebbero far scendere i salari dei top manager non solo i salari degli operai dovrebbero scendere i salari dei top manager che un mercato globale si possono date mandato da te mandato a un cacciatore di teste di trovare un bravissimo top manager velo può né clou tar e dall'australia al brasile alla cina all'india questo dovrebbe esercitare esattamente la stessa pressione e non accade e allora vedete qui c'è l'altra lezione che prendo sempre da picchetti cioè le diseguaglianze sono politiche quando una società diventa una società oligarchica ci sono delle élite che scrivono le regole a loro misura a misura dei loro interessi in modo da perpetuare i privilegi e le politiche fiscali sono il primo imputato nella lista le politiche fiscali sono tra le cause di perpretazione di queste diseguaglianze grazie grazie sono le sei e mezza mi scuso ringraziamo durante grazie ai prossimi appuntamenti al festival grazie fare bene il proprio mi sono diventare semplicemente in giù con curiosità anche trent pato perché dovrei capiscono che l'amata e tanto mio padre si fa così 6
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